ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE BALNEARIO · o Come valutiamo o Come comunichiamo 8. FUNZIONI...
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PPiiaannoo ddeellll’’OOffffeerrttaa FFoorrmmaattiivvaa 22001133 –– 22001144 ddeellll’’IIssttiittuuttoo CCoommpprreennssiivvoo ddii TTrreessccoorree BBaallnneeaarriioo
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ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE BALNEARIO Codice Fiscale 95119300168 Codice Meccanografico BGIC883005
Via Lorenzo Lotto 24069 Trescore Balneario (BG) Tel. 035/94.00.86 – Fax 035/94.54.51
E-mail: [email protected]
Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014
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INDICE 1. PREMESSA pag. 6
2. SERVIZI AMMINISTRATIVI pag.7 a. organigramma d’istituto ‐ sez. didattica pag. 8 b. organigramma d’istituto ‐ sez. amministrativa pag. 10
3. PRINCIPI FONDAMENTALI pag. 11 a. PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI AI DIRITTI DELL’ALUNNO b. PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI AL SERVIZIO ISTITUZIONALIZZATO c. PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI ALLO STILE DELLA SCUOLA d. L’Istituto Comprensivo di Trescore B.rio
4. I PLESSI SI PRESENTANO pag. 14 a. Scuola dell’Infanzia di Trescore Balneario (orario, spazi, servizi, finalità) b. Scuola Primaria di Trescore Balneario (orario, spazi, servizi, finalità) pag. 16
I. la scuola potenziata pag. 17 c. Scuola Primaria di Cenate Sopra (orario, spazi, servizi, finalità) pag. 18 d. Scuola Primaria di Entratico (orario, spazi, servizi, finalità) pag. 19 e. Scuola Primaria di Zandobbio (orario, spazi, servizi, finalità) pag. 20 f. Scuola Secondaria di Primo grado di Trescore Balneario (orario, spazi, servizi, finalità) pag. 22 g. Campi di esperienza e discipline pag.23
5. I PROGETTI DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO pag. 24 a. Introduzione b. Il perché dei progetti pag.25 c. I progetti dei plessi pag.26
o Scuola dell’Infanzia di Trescore Balneario pag.27 − Scuola potenziata pag.30
o Scuola Primaria di Trescore Balneario pag.31
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o Scuola Primaria di Cenate Sopra pag. 37 o Scuola Primaria di Entratico pag. 52 o Scuola Primaria di Zandobbio pag. 56 o Scuola Secondaria di Primo grado di Trescore Balneario pag. 60
d. I progetti trasversali pag.71 o progetto “accoglienza e continuità” pag.71
− IL CONTESTO − COSA INTENDIAMO PER ACCOGLIENZA − LE RISORSE UMANE − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
CRITERI DI FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME o progetto “intercultura” pag. 75
− IL CONTESTO − COSA INTENDIAMO PER INTERCULTURA − LE RISORSE UMANE − PER UN APPROCCIO INTERCULTURALE NELLA FORMAZIONE DEI CURRICOLI − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
o progetto “orientamento” pag. 79 − IL CONTESTO − COSA INTENDIAMO PER ORIENTAMENTO − LE RISORSE UMANE − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
o progetto per l’”inclusività” pag. 82 − IL CONTESTO − COSA INTENDIAMO PER INCLUSIVITÀ − LE RISORSE UMANE − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE − IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
o progetto di “educazione alla salute” pag.86 − IL CONTESTO − COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE ALLA SALUTE − LE RISORSE UMANE − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
o progetti sportivi pag. 89 − IL CONTESTO
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− COSA INTENDIAMO PER SPORTIVITÀ − LE RISORSE UMANE − METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
II. progetti specifici dell’Offerta formativa dell’ I.C. Trescore pag. 90 o progetto scientifico “Il vivaio della scienza … per giovani menti in crescita” o progetto linguistico: “Expolangue”, “certificazione KET”, “teatro in inglese”, “Read on” pag. 91 o progetto di ampliamento dell’offerta formativa: recupero, approfondimento, laboratorio espressivo pag. 95
6. LETTURA CRITICA DELLE LE INDICAZIONI NAZIONALI DEL SETTEMBRE 2012 pag. 99 o Il curricolo verticale
7. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO pag. 105 a. Che cosa si valuta b. PROVE INVALSI c. risultati generali prove invalsi a.s. 2012‐2013 pag. 108 d. Riferimenti normativi recenti in campo valutativo pag. 109
o D.L. n° 137 del 2008 o D. L. n° 169 del 2008 o D.L. n° 122 del 2009
e. Valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali pag. 114 f. Valutare nel nostro Istituto pag. 114
o Criteri di valutazione o Come valutiamo o Come comunichiamo
8. FUNZIONI STRUMENTALI E COMMISSIONI DI ISTITUTO pag. 121 a. Premessa b. F.S. per l’inclusione pag.122
− finalità − obiettivi − attività previste
c. F.S. Multimedialità pag. 125 − finalità
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− obiettivi − attività previste
d. Funzione Strumentale Orientamento e Continuità pag. 128 − finalità − obiettivi − attività previste
e. Funzione strumentale P.O.F. pag. 132 − finalità − obiettivi − attività previste
9. SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA E PSICOPEDAGOGI pag. 134 10. GLI ORGANI COLLEGIALI pag. 135
11. RAPPORTI SCUOLA ‐ FAMIGLIA – TERRITORIO pag. 136
Allegati
1. POF INFANZIA 2. REGOLAMENTO D’ISTITUTO 3. PATTO DI CORRESPONSABILITÀ 4. PDP BES 5. PEP ALUNNI STRANIERI 6. PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI 7. PSP 8. PDP DSA 9. PAI 10. IL VIVAIO DELLA SCIENZA 11. CIRCOLARE MINISTERIALE DEL 22 NOV 2013 AVENTE COME OGGETTO: STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 12. INSIEME CON TRASPORTO 13. MANUALE PER LE BUONE PRASSI PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 14. PROGETTO TEATRO – DANZA ‐ CANTO 15. PROGETTO DSA “ANDARE BENE A SCUOLA SI PUO’”
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1 PREMESSA
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF), introdotto nel sistema scolastico dal D.P.R. n. 275/1999, rende concreta e obbligatoria l’adozione di un progetto d’istituto che investa gli alunni nel loro percorso di scuola ma che nel contempo raccordi i parametri generali predisposti a livello nazionale con le esigenze locali e le variabili territoriali, le micro situazioni, i condizionamenti ambientali o le particolari risorse economiche, culturali, umane.
“Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extra curricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”. E’ la prima volta che un testo di legge chiede alle scuole di definire la propria “identità culturale e progettuale”, quale risposta al bisogno di interlocuzione di studenti e famiglie: questo è il senso educativo dell’autonomia scolastica. Essa si esplica all’interno delle norme generali che assicurano il carattere unitario del sistema pubblico di istruzione. Nella enucleazione delle scelte educative dell’istituto vanno tenuti presenti gli obiettivi generali del processo formativo stabiliti dal Ministero tramite le Indicazioni Nazionali. Nell’elaborazione del POF l’istituto deve individuare tra essi quali siano quelli che il territorio in cui opera richiede di perseguire con maggior pregnanza e su cui indirizzare l’impegno dell’intera comunità scolastica.
Anche per quanto riguarda le scelte curriculari l’istituto deve tener presenti “gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni” definiti dal Ministero e contenuti nelle indicazioni nazionali. Gli obiettivi specifici di apprendimento rappresentano le conoscenze e le abilità che un allievo deve acquisire in una particolare disciplina o ambito disciplinare. Nell’impostazione del curricolo l’istituto dovrà adeguare gli obiettivi indicati a livello nazionale alla situazione reale dei propri studenti.
Il piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di Istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni, anche di fatto, dei genitori. Nella procedura di elaborazione del POF , il coinvolgimento delle varie componenti risulta diverso a seconda dei vari aspetti trattati. Data l’esclusiva competenza in materia di funzionamento didattico, spetta al collegio dei docenti, l’elaborazione della progettazione curricolare.
Concorrono invece alla progettazione organizzativa:
Il Consiglio di Istituto (calendario scolastico, scelte generali di gestione e amministrazione): il Consiglio ha poi la competenza conclusiva dell’approvazione del POF
Il collegio dei docenti ( proposte inerenti orari, l’organizzazione interna dei team di insegnanti, criteri di formazione delle classi e di assegnazione ad esse dei docenti etc..)
L’utenza (scelta delle attività opzionali, richiesta di servizi integrativi, valutazione dei servizi forniti) L’ente locale (predisposizione dei servizi integrativi, finanziamento per il funzionamento e il diritto allo studio)
Commissioni dedicate del collegio dei docenti predispongono poi i progetti particolari che l’istituto intende attivare (es: continuità, integrazione, multimedialità, educazione alla salute, sicurezza). La complessità delle operazioni di elaborazione del POF e la vastità della platea delle componenti interessate richiedono un forte coordinamento, che può essere esercitato dal dirigente stesso o, da un docente incaricato di funzione strumentale supportato dall’operatività di una specifica commissione.
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2 SERVIZI AMMINISTRATIVI La Segreteria della Direzione dell’Istituto Comprensivo di Trescore Balneario si trova al seguente indirizzo:
Via Lorenzo Lotto,1 ‐24069 Trescore B.rio‐ tel.035 940086 – fax 035 945451
Gli uffici sono aperti tutte le mattine da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00 e tutti i pomeriggi da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 16.00. Vengono erogati i seguenti servizi:
− iscrizioni a tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo
− trasferimenti ad altra scuola con il rilascio del previsto nullaosta
− rilascio di certificati d’iscrizione e frequenza e/o certificati con votazioni e giudizi, previa domanda scritta contenente la motivazione della richiesta
− consegna dei documenti di valutazione – in Segreteria vengono depositati in caso di mancato ritiro
− recupero informazioni – presso i locali della Segreteria sono previsti spazi per l’informazione ed Albi (Albo ufficiale della scuola, degli Organi Collegiali, dei genitori, comunicazioni scritte alla famiglia)
− consultazione documenti come da regolamento depositato in Segreteria
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a. ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO ‐ SEZIONE DIDATTICA
Dirigente Scolastico Dott. Giuseppe Mandurrino
Collaboratore Vicario Collaboratore Scuola Secondaria
Dott.ssa Luisa Bonomelli Prof.ssa Donatella Colombi
FUNZIONI STRUMENTALI
Sostegno alla Persona Continuità/Orientamento
DANIELA COSTANZO
Scuola Secondaria
DANIELA MARTINELLI
Scuola Secondaria
POF Multimedialità
MICHELE MARCACCIO
Scuola Secondaria
SIMONA MONTANELLI
Scuola Primaria Cenate Sopra
Servizio di Psicologia
scolastica e psicopedagogia Dott.ssa IVANA SIMONELLI
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COMMISSIONI – RESPONSABILI
SCIENZE INTERCULTURA
Vera Longhi Maurizia Stefanini
RESPONSABILI DI PLESSO
Scuola
dell’Infanzia
di Trescore B.
Scuola
Primaria di
Trescore B.
Scuola
Primaria di
Cenate S.
Scuola
Primaria di
Entratico
Scuola
Primaria di
Zandobbio
Scuola
Secondaria di
Primo Grado
Maria Grazia
Tomasini
Eliana
Gaverini
Nicoletta
Rossi
Maria Grazia
Zambetti
Orietta
Del Bello
Donatella
Colombi
035/944950 035/940086 035/956461 035/940711 035/940271 035/940247
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b. ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO ‐ SEZIONE AMMINISTRATIVA
Dirigente Scolastico Dott. Giuseppe Mandurrino
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI
Daniela Pompa
FUNZIONI AGGIUNTIVE – ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
Colombi Rosetta Moioli Alessandra – Previtali Maddalena Colleoni Lucia
Area gestione
amministrativo - contabile
Gestione area giuridica pers. ATA e docenti Scuola Infanzia – Primaria – Secondaria I grado
Gestione contabile e
retribuzioni
Montanucci Marco Aurelio Brignoli Giuseppe Perletti Simonetta
Gestione alunni Scuola Infanzia e Primaria Gestione alunni Scuola secondaria di I grado -
Gestione inventario Management area giuridica pers. ATA
Klosovà Liana
Gestione affari generali - protocollo
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3 PRINCIPI FONDAMENTALI
La Scuola, attraverso la Carta relativa al funzionamento del Servizio e sulla base degli artt. 2, 3, 21, 30, 33, e 34 della Costituzione Italiana, assicura quanto elaborato ed approvato dagli Organi Collegiali e contenuto nel presente documento.
Nel pieno rispetto dei diritti e degli interessi di ciascun operatore e utente, si ispira ai seguenti principi relativi a:
1. Diritti dell’alunno
2. Servizio istituzionalizzato
3. Stile della scuola
a) PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI AI DIRITTI DELL’ALUNNO uguaglianza come equità ed imparzialità
accoglienza integrazione sviluppo dell'identità conquista della autonomia sviluppo delle competenze diritto di sbagliare, di cambiare opinione, di correggere e di correggersi
Gli operatori scolastici agiscono secondo criteri di obiettività ed equità. Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico viene compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico‐fisiche e socio‐economiche.
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione di tutti gli alunni, con particolare riguardo alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi di ciascun bambino.
La nostra scuola:
accompagna i ragazzi in una progressiva conquista dell’identità e dell’autonomia
li introduce alla conoscenza della realtà (il sé, le cose, gli altri, gli alfabeti culturali)
li guida ad individuare criteri di lettura ed interpretazione della realtà
promuove la costruzione di relazioni significative
sostiene i ragazzi nell’assunzione di impegni e responsabilità
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favorisce un clima di accettazione e disponibilità
b) PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI AL SERVIZIO ISTITUZIONALIZZATO diritto di scelta
obbligo e regolarità di frequenza
La nostra scuola si impegna a:
mantenere, nei vincoli normativi, corrispondenza fra capienza degli edifici, frequenza e organico
rimuovere eventuali ostacoli per favorire la frequenza (Piani di diritto allo studio)
garantire una corretta informazione sulle modalità di iscrizione e sul servizio scolastico
individuare criteri per l’adeguamento dell’orario alle esigenze degli alunni
garantire continuità e regolarità del servizio, nel rispetto delle normative vigenti
c) PRINCIPI DELLA SCUOLA RELATIVI ALLO STILE DELLA SCUOLA
partecipazione efficienza trasparenza libertà di insegnamento e aggiornamento del personale
La nostra scuola:
promuove occasioni di incontro significativo tra alunni, famiglie, territorio, nell’ottica culturale dell’essere con gli altri consapevolmente e responsabilmente.
si impegna a comunicare ad alunni, docenti, famiglie ed operatori del territorio le proprie scelte educative e le strategie di intervento.
garantisce la prima alfabetizzazione culturale degli alunni
promuove situazioni di formazione/informazione per le famiglie
organizza e gestisce attività di formazione e aggiornamento per i docenti
garantisce che la libertà di insegnamento si realizzi nel rispetto della personalità dell’alunno e agisce affinché tale libertà si fondi su di una preparazione professionale adeguata, aggiornata delle teorie psico‐pedagogiche, delle strategie didattiche, delle moderne tecnologie educative
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promuove al suo interno, come risorsa per i bambini portatori di handicap grave e per tutti i bambini dell'Istituto, la "Scuola Potenziata".
d) L’Istituto Comprensivo di Trescore B.rio
L’istituto Comprensivo di Trescore Brio, costituito nell’anno scolastico 2000/2001, comprende le seguenti scuole:
− Scuola dell’Infanzia di Trescore B.rio con 5 sezioni eterogenee per età ed un utenza di 122 alunni
− Scuola Primaria di Trescore B.rio con 23 classi (di cui 14 con Offerta Formativa a 30 ORE e 9 classi con Offerta Formativa a 40 ore) ed un utenza di 518 alunni
− Scuola Primaria di Cenate Sopra con 9 classi (Offerta Formativa a 30 ORE) ed un utenza di 156 alunni
− Scuola Primaria di Entratico con 6 classi (di cui 2 classi con Offerta Formativa a 30 ORE e 4 classi con Offerta Formativa a 40 ore) ed un utenza di 109 alunni
− Scuola Primaria di Zandobbio con 8 classi (Offerta Formativa 30 ORE) ed un utenza di 133 alunni
− Scuola Secondaria di Primo grado di Trescore B.rio con 19 classi (Offerta Formativa 30 ORE) ed un utenza di 425 alunni
La scuola si assume la responsabilità e l’impegno:
− della valenza qualitativa delle attività educative garantendone l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni;
− di costruire momenti di continuità educativa, tra tutti gli ordini di scuola (interni all’I.C) e con la scuola Secondaria di Secondo Grado;
− di riferirsi a criteri di validità culturale e di funzionalità educativa nella scelta del materiale librario o strumenti ad esso alternativi;
− di articolare il tempo scolastico secondo ritmi adeguati all’età, alle capacità di apprendimento ed in relazione alla distribuzione degli impegni giornalieri e settimanali;
− di costruire un clima relazionale sereno e corretto tra il personale della scuola e alunni;
− di garantire un’equa distribuzione giornaliera di testi e quaderni da portare a scuola;
− di rispettare le esigenze didattiche nell’assegnazione dei compiti a casa, rispettando il diritto del bambino al tempo libero ed al gioco; di elaborare, adottare e pubblicare il Piano dell’offerta formativa.
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4 I PLESSI SI PRESENTANO
Scuola dell’Infanzia di ORARIO Trescore Balneario
Via Zuera /: 035 – 94.49.50
Una parte dell’edificio è ventennale, ma è stata completamente ristrutturata durante l’estate 2007. Da gennaio 2007, la scuola ha un’ala
completamente nuova, unita alla prima da un corridoio.
Gli spazi Nella costruzione originaria sono ubicate:
· 2 sezioni con i rispettivi bagni che affacciano su un atrio
. una sala mensa con la cucina
. 2 aule adibite a laboratorio
. Un ripostiglio ad uso dei collaboratori scolastici
Nell’ala nuova ci sono:
. 3 sezioni, con i rispettivi bagni, che affacciano sul salone grande
. un spazio chiuso adibito a dormitorio
. un ufficio insegnanti
. Un ripostiglio – lavanderia
. uno spazio dove è riposto il materiale didattico comune
. Il salone grande per giocare , usato da tutti secondo una turnazione
stabilita.
All’esterno c’è un ampio giardino con giochi di legno e una piccola area con giardino sintetico e giochi in plastica oltre ad un patio dove si affacciano
tre sezioni.
L’ubicazione della scuola non permette l’utilizzo ottimale delle risorse sul territorio, tuttavia le insegnanti progettano unità didattiche di
dal lunedì al venerdì
8.15 -16.00 possibilità di anticipo dalle 7.45
possibilità di posticipo fino alle 17.45
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apprendimento in collaborazione con la scuola primaria e la biblioteca, accompagnando i bambini e le bambine all’interno delle strutture, più volte nel corso dell’anno scolastico. Considerate le necessità dell’utenza, la scuola dell’infanzia di Trescore attua, da sempre, progetti per l’integrazione dei bambini e delle bambine diversamente abili.
La nostra scuola, rispondendo alle esigenze dei genitori, offre un servizio, con orario di anticipo e posticipo, dalle ore 7.45 alle ore 17.45. La
permanenza a scuola di alcuni bambini per più di 10 ore ogni giorno richiede ambienti adeguati alle esigenze di questa fascia d’età.
I servizi
. Servizio di scuolabus, gestito dal Comune
. Anticipo e posticipo su richiesta.
L’identità pedagogica della scuola dell’infanzia diventa realtà operante attraverso l’attività educativa fondata su una programmazione che tiene conto:
• dei bisogni reali del bambino
• del contesto socio-culturale
• dei rapporti con la famiglia e le altre istituzioni presenti sul territorio
• delle situazioni di disagio, di svantaggio e di disabilità
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Scuola Primaria di ORARIO Trescore Balneario Via Lotto
035 – 94.00.86 035 – 94.54.51
Gli spazi I servizi
23 aule per le normali attività didattiche di cui una dotata di L.I.M.
3 aule della Scuola Potenziata
un'aula multimediale con 15 postazioni informatiche, televisore,
videoregistratore VHS e DVD
Pre-scuola (dalle 7.45, dietro richiesta motivata)
Servizio mensa interno per le sezioni a tempo pieno e, a richiesta, per le altre classi presso l’oratorio (servizio gestito dall’amministrazione Comunale)
Servizio pullman (gestito dall’Amministrazione Comunale)
un'aula di lettura con libri per l’infanzia
un'aula di pittura
piccole aule per attività di gruppo e prima alfabetizzazione per
alunni stranieri
una palestra e una palestrina
La scuola, per scelta di stile educativo, si propone di:
· accogliere ogni bambino e trasformare la diversità in risorsa educativa
· offrire strutture idonee per i bambini diversamente abili
· valorizzare le potenzialità di ogni alunno
· collaborare ed interagire
Offerta Formativa 30 ore:
dal lunedì al sabato 8.00—13.00 ▪ Offerta Formativa 40 ore:
dal lunedì al venerdì 8.00—16.00
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IL PLESSO POTENZIATO DI TRESCORE BALNEARIO Il plesso Potenziato si trova all'interno della Scuola Primaria di Trescore Balneario. E’ predisposto all'accoglienza di sei alunni in situazione di
handicap grave in età compresa tra i 6 ed i 15 anni, residenti nei Comuni del Distretto, con possibilità di permanenza fino ai 18 anni.
I bambini iscritti a questo plesso hanno anche una classe di riferimento all'interno della Scuola Primaria di Trescore.
Il plesso, oltre a favorire lo sviluppo e l'integrazione degli alunni diversamente abili attraverso la costruzione di percorsi individuali, è anche
una risorsa per tutta la Primaria di Trescore in quanto promotrice di iniziative e attività che coinvolgono tutti i bambini attraverso laboratori di
vario genere.
Il livello di dipendenza dall'altro dei bambini con disabilità gravi investe in modo considerevole la sfera dell'autonomia, dell'espressione, della
comunicazione e dell'operatività. Proprio per questo il personale educativo del plesso Potenziato, costituito da docenti di sostegno e assistenti
educatori, elabora progetti educativi in collaborazione con la Neuropsichiatria infantile, la famiglia, i servizi del territorio. Ciascun operatore
partecipa alle iniziative formative del plesso e segue specifici percorsi di specializzazione e/o formazione.
Nel corso dell'anno scolastico, alcuni docenti si riuniscono nella Commissione Handicap di Istituto, che promuove progetti di integrazione
scolastica e sociale.
Nel plesso sono previsti spazi per l'accoglienza, attività individuali (stimolazione senso-percettiva e apprendimento), attività di rilassamento,
autonomia e igiene personale.
Nelle attrezzature compaiono una "Pallestra" (vasca in gomma con palline semirigide), materiale psicomotorio (scivolo, scala, cubotti, tunnel,
materassi, specchio), attrezzature igienico - sanitarie, arredi, materiale multimediale (videocamera, radioregistratore, computer).
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Scuola Primaria di Cenate Sopra
Via Padre Belotti
/ 035 – 95.64.61
Orario
9 aule per le normali attività didattiche (2 dotate di L.I.M.)
un laboratorio d’ informatica e scienze
un laboratorio video;
un laboratorio d’arte;
due aule per il sostegno;
aula insegnanti, infermeria, bidelle ria;
I servizi:
servizio pullman (gestito dall’Amministrazione Comunale)
servizio mensa da lunedì a venerdì
I servizi
L’Amministrazione Comunale organizza il servizio trasporto alunni
per tutto l’anno scolastico. Nei giorni di rientro pomeridiano il
E' attivo il servizio mensa, gestito dall’Amministrazione comunale,
presso i locali dell’ oratorio.
servizio Socio-educativo “Spazio Aperto nelle giornate
di martedì, giovedì e venerdì.
La scuola si sforza di:
· accogliere ogni bambino e trasformare la diversità in risorsa educativa;
· offrire strutture idonee per i bambini diversamente abili;
· valorizzare le potenzialità di ogni alunno;
· collaborare ed interagire con le agenzie del territorio(Amministrazione Comunal
Intercomunale dei Colli, Società Sportive, Biblioteca…)
Offerta Formativa 30 ore:
lun. e merc. 8.15-12.15 e
13.45– 15.45
martedì, giovedì,venerdì e
sabato 8.15 - 12.45
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Scuola Primaria di Orario Entratico
Viale Libertà
/ 035 – 94.07.11
Gli spazi:
6aule per le normali attività didattiche
un’aula multimediale con 10 postazioni informatiche
un’aula di pittura
un’aula con televisore, videoregistratore
VHS e DVD, biblioteca
una palestra
un’ aula di sostegno
un’ aula per attività varie
un’infermeria
un’aula per attività varie
un ampio locale mensa con 90 posti, con annessa cucina, dispensa e servizi igienici
La finalità della scuola e’ quella di prestare attenzione ai bisogni fondamentali e ai desideri delle bambine e dei bambini
· offrendo agli alunni l’ occasione di apprendimento dei saperi e dei linguaggi;
· permettendo loro di acquisire gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni;
· impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti (con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità, di svantaggio)affinché vengano raggiunti gli obiettivi di qualità che è doveroso garantire a tutti;
· valorizzando le differenze.
▪ Offerta Formativa 30 ore:
dal lunedì al sabato 8.30 — 12.30 e lun. merc. ven. 14.00 — 16.00 ▪ Offerta Formativa 40 ore:
dal lunedì al venerdì 8.30—16.30
I servizi:
E’ attivo il servizio mensa interno alla scuola.
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Scuola Primaria di Orario Zandobbio
Via Orti 19
/ 035 – 94.02.71
Gli spazi:
8 aule per le normali attività didattiche (2 dotate di L.I.M.)
un’aula multimediale con 15 postazioni informatiche, televisore,
videoproiettore, videoregistratore VHS;
un’aula video con televisore;
una palestra;
una biblioteca-aula insegnanti;
un’aula di scienze con laboratorio attrezzato;
un’aula di inglese;
un’aula di storia;
un’aula di pittura;
un’aula per l’insegnamento della religione cattolica,
Piccole aule per attività di gruppo, sottogruppo, alfabetizzazione alunni stranieri.
I servizi:
servizio pullman (gestito dall’Amministrazione Comunale)
▪ Offerta Formativa 30 ore:
dal lunedì al sabato 8.00—13.00
21
La scuola si propone di promuovere il pieno sviluppo della persona:
· prestando attenzione ai bisogni fondamentali e ai desideri delle bambine e dei bambini;
· offrendo agli alunni l’ occasione di apprendimento dei saperi e dei linguaggi;
· permettendo loro di acquisire gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni;
· valorizzando le differenze;
· accompagnando gli alunni nell’ elaborare il senso della propria esperienza;
· offrendo le condizioni necessarie per il successo scolastico di tutti gli studenti (con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità, di svantaggio) affinché vengano raggiunti gli obiettivi di qualità che è doveroso garantire a tutti
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Scuola Secondaria di ia Damiano Chiesa Orario I Grado di Trescore B.rio
035 - 94.02.47
035 – 42.71.112
Gli spazi:
·Palestra
·Laboratorio di informatica
·Laboratorio linguistico
·2 Laboratori di arte e immagine
·Laboratorio scientifico
·Biblioteca
·Aule per alfabetizzazione
·Aula multimediale e tre aule con L.I.M.
·Laboratorio musicale
·Cucina
·Aula magna
·Aula per le attività di alunni diversamente abili
·Gabinetto medico
·Sportello di psicopedagogia
La scuola cerca di promuovere l’educazione della persona e garantire il successo formativo a tutti gli alunni, attraverso alcune scelte
metodologiche, previste dalle nuove indicazioni per il curricolo, volte a:
- valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni;
- individuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità;
- favorire l’esplorazione e la scoperta;
- incoraggiare l’apprendimento collaborativo e la scoperta;
- promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere;
- realizzare percorsi in forma di laboratori. Le attività curricolari
▪ Offerta Formativa 30 ore:
dal lunedì al sabato 8.00—13.00
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g) CAMPI DI ESPERIENZA E DISCIPLINE
Le attività curricolari proposte si articolano in campi di esperienza nella Scuola dell'Infanzia e in discipline nella Scuola Primaria e Secondaria di I Grado.
L'Offerta Formativa della Scuola dell’Infanzia non definisce i tempi per ciascun campo di esperienza poiché questi si intersecano in modo quantitativamente
vario a seconda dell'attività programmata. Pertanto le attività curricolari hanno una durata diversa ed interessano tutti i bambini della sezione. Nella scuola
Primaria e Secondaria di I Grado invece l’offerta formativa è di 30 ore curricolari con una definizione precisa dei tempi per ciascuna disciplina.
DISCIPLINE
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
TUTTE LE CLASSI
ITALIANO 6
STORIA, GEOGRAFIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE
3+1
MATEMATICA E SCIENZE 6
INGLESE 3
FRANCESE/SPAGNOLO 2
MUSICA 2
ARTE E IMMAGINE 2
TECNOLOGIA 2
SCIENZE MOTORIE 2
RELIGIONE/ALTENATIVA I.R.C
1
TOTALE 30
CAMPI DI ESPERIENZA
SCUOLA INFANZIA
SEZIONI
IL CORPO IN MOVIMENTO
TUTTE
LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE
I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MONDO
DISCIPLINE
SCUOLA PRIMARIA
CLASSI
1^
CLASSI
2^
CLASSI
3^, 4^ 5^
ITALIANO 8 7 6
RELIGIONE CATTOLICA
2 2 2
INGLESE 1 2 3
MATEMATICA 7 7 6
STORIA, GEOGRAFIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE
4 4 5
MUSICA 2 2 2
SCIENZE 2 2 2
MOTORIA 2 2 2
ARTE 2 2 2
TOTALE 30 30 30
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5 I PROGETTI DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO
a) Introduzione La Scuola rappresenta il luogo in cui gli studenti sperimentano quotidianamente processi di apprendimento non solo attraverso opportunità di crescita intellettuale, di maturazione, di acquisizione di consapevolezza e di responsabilità, ma anche momenti di difficoltà, errori e fatiche.
Nella Scuola non ci si limita ad istruire, ma si fa educazione e formazione come in una palestra di “ cittadinanza e partecipazione” nella quale si giocano tutte le dimensioni del benessere psicofisico dei ragazzi.
La Scuola del Primo Ciclo, in particolare, accompagna l’alunno nella sua maturazione globale fino alle soglie dell’adolescenza, quindi nella fase più importante della vita e, di conseguenza, deve essere in grado sia di proporre figure autorevoli e significative di adulti disposti ad ascoltare, comprendere e gestire le problematiche che insorgono ( con particolare attenzione alla lettura di bisogni e disagi prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti, abbandoni…) sia di sperimentare e progettare attività significative dal punto di vista didattico‐educativo.
All’interno dell’I.C. di Trescore, in assoluta coerenza con quanto stabilito dalle più recenti Riforme e finalizzato al successo formativo di tutti gli alunni, il POF di Istituto si struttura e realizza in una cornice di riferimento fatta di:
Analisi del contesto relativamente a bisogni, richieste, problematiche
Obiettivi generali del processo formativo
Competenze disciplinari e competenze chiave di cittadinanza (Nuove Indicazioni per il Curricolo Sett.2012)
Profilo Educativo dello studente al termine del Primo Ciclo
Osa di apprendimento
Traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Scelte didattiche e metodologiche finalizzate anche all’inclusione di alunni in situazione di disagio
Sistemi di verifica e valutazione formativa e sommativa
In questo contesto assume un’importanza fondamentale il curricolo di Istituto che rappresenta un’occasione di ricerca, da parte della scuola, chiamata ad individuare un percorso didattico‐ educativo ad alta valenza formativa, funzionale a far acquisire le competenze definite come esiti da conseguire al termine del ciclo di istruzione
25
Un percorso che richiede sicuramente la ricerca di conoscenze, intese come saperi disciplinari, ma che diventa motivo di richiamo di valori, atteggiamenti, comportamenti richiesti dalle competenze chiave di cittadinanza definite come elementi guida per la progettazione di esperienze educative rivolte agli alunni.
b) Il perché dei progetti In particolare, per il nostro Istituto, i progetti costituiscono un’occasione per individuare le problematiche su cui operare, generare idee e motivazioni,attivare collaborazioni e sinergie,cercare soluzioni percorribili per arricchire la proposta formativa.
Sono, inoltre, un’opportunità per rafforzare una metodologia di lavoro, rispettosa e attenta ad alcune fasi progettuali.
Analisi dello scenario con particolare riferimento alle necessità e ai bisogni educativi
Finalità e obiettivi da raggiungere
Contenuti e metodi da utilizzare
Verifiche da predisporre per la valutazione
Eventuali correttivi da mettere in atto
Attivare progetti non è facile: a differenza della comune pratica didattica ci sono rapporti ( da costruire, mantenere,coordinare) che necessitano di una mentalità attiva, costruttiva, collaborativa, sempre pronta al cambiamento e al divenire del progetto stesso. La nostra Scuola, pur nelle difficoltà economiche in cui versa, relativamente alla complessità e alle diverse necessità, è tuttavia sorretta dal grande bagaglio di competenze, dalla professionalità del personale che vi lavora e dalla forte presenza e disponibilità dei genitori che si fanno carico, nei limiti delle loro possibilità, delle problematiche che insorgono.
Tenuto conto che la recente legislazione ha ricomposto nella Civile Convivenza tutte le cosiddette educazioni (Sanitaria, Alimentare, Affettiva, alla Sicurezza, Ambientale, Civica…) con l’intento di renderle più organiche e funzionali a:
Sviluppare la persona come essere consapevole di sé, in grado di costruire relazioni positive con i docenti e i compagni, anche nel momento del bisogno
Costruire un gruppo classe nel quale ciascuno si senta coinvolto e legato da un sentimento di appartenenza, dove si valorizzino le diversità e si condividano e rispettino le regole stabilite
per selezionare i progetti ed evitare che la Scuola si trasformi in un progettificio si tengono in conto alcune condizioni:
Promuovere le abilità sociali sviluppando un’intelligenza emotiva, non solo cognitiva
Indirizzare verso stili di vita adeguati sviluppando senso di responsabilità nei confronti di salute, ambiente, sicurezza, gestione delle risorse, rispetto delle regole e di tutto quanto attiene alla salute psicofisica dell’individuo
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Risvegliare la capacità progettuale del docente che gestisce in prima persona, anche con l’eventuale presenza di esperti
Essere in completa armonia con la pratica didattica in modo da produrre ricadute sul piano didattico e formativo
Richiamare l’idea dell’apprendimento per scoperta e far crescere la passione per lo studio
c) I progetti dei plessi
Tutti i plessi propongono ogni anno scolastico dei progetti che per contenuti e obiettivi si rivolgono a tutti gli alunni della scuola o ad alunni di una determinata fascia di età. Alcuni progetti sono finanziati dalle Amministrazioni Comunali attraverso il Piano di Diritto allo Studio, altri dal Fondo di Istituto e dai genitori. Negli ultimi anni, si sono affiancate alla scuola anche realtà produttive del territorio (Terme di Trescore, Project Impianti, Gewiss) che hanno condiviso le finalità e sostenuto parte delle spese di alcuni progetti con particolare riferimento ai progetti scientifici di Istituto. Tutti i progetti approvati nei Collegi di Plesso, ratificati dal Collegio Docenti Unificato, vengono approvati dal Consiglio di Istituto.
I progetti più significativi che connotano il POF del nostro Istituto e che coinvolgono verticalmente tutte le scuole dell’Istituto sono i seguenti:
- PROGETTO ACCOGLIENZA
- PROGETTO INTERCULTURA
- PROGETTO CONTINUITÀ
- PROGETTO ORIENTAMENTO
- PROGETTO PER L’INCLUSIONE
- PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
- PROGETTI SPORTIVI
Vi sono progetti che arricchiscono in modo specifico l’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo
- progetto scientifico “Il vivaio della scienza … per giovani menti in crescita”, “BERGAMOSCIENZA”
- progetto linguistico: “Expolangue”, “certificazione KET”, “teatro in inglese”
- progetto “attività pomeridiane” di recupero/approfondimento/sviluppo attitudinale
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Progetti della Scuola dell’infanzia Anno scolastico 2013/2014
TITOLO DEL PROGETTO OBIETTIVI DESTINATARI STRUMENTI/
METODI
TEMPI RISORSE / ESPERTI finanziamenti
ACCOGLIENZA Inserimento sereno dei nuovi iscritti e accoglienza dei bambini già frequentanti
Tutti i bambini e le bambine Incontri con i genitori dei nuovi iscritti
Accoglienza a giugno dei nuovi iscritti per un giorno
Colloqui individuali con i genitori
Inserimento graduale
Attività specifiche svolte in compresenza
Strutturazione oraria delle insegnanti sul turno antimeridiano
Settembre‐ottobre
Tutte le insegnanti di plesso
Nessuno
Progetto di plesso
ATTIVAMENTE Tutti i bambini e le bambine Realizzazione di Unità di apprendimento
Le insegnanti del plesso Nessuno
Biblioteca favorire al massimo la familiarizzazione del bambino con l’ambiente biblioteca e con l’oggetto libro, presentato nelle sue diverse forme, dimensioni, materiali.
Sviluppare il piacere della lettura a partire dal piacere dell’ascolto, mediante la lettura ad alta voce da parte di un adulto, di storie che più sono legate al mondo fantastico ed emotivo del bambino e più sono capaci di coinvolgerlo
i bambini di 4 anni del plesso VISITA ALL’AMBIENTE e SCELTA DEL LIBRO DA TRATTENERE A SCUOLA
→ PROPOSTA DI LETTURA ANIMATA
Da definire in programmazione
le insegnanti del plesso in collaborazione con il personale della biblioteca di trescore b.
Trasporto:pds
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Lingua inglese aiutare i bambini a non temere la diversità, ma a fronteggiarla con fiducia e curiosità. sviluppare un’attitudine positiva nei confronti di altri popoli e culture. sviluppare la capacità di ascolto e di comprensione e la consapevolezza della lingua come mezzo di comunicazione. offrire ai bambini l’opportunità di iniziare a conoscere e ad imparare una nuova lingua attraverso il fare e il giocare, stimolando la creatività.
I bambini di 5 anni, divisi in gruppi.
Il corso è strutturato sulla base dei bisogni dei bambini, sui loro desideri seguendone i ritmi di apprendimento.
A quest’età diventa importante esporre una nuova lingua attraverso canzoni, storie, filastrocche… con l’obiettivo di costruire una conoscenza passiva, così come i bambini hanno imparato la lingua madre.
Ottobre ‐ gennaio Cinzia Bucchieri p.d.s.
ED. PSICOMOTORIA Favorire il gioco senso motorio, simbolico ed espressivo. Strutturare lo schema corporeo attraverso i principali schemi motori di base. Sperimentare e percepire i piani corporei Fare esperienza di gioco simbolico
bambini di 4 anni, divisi in 3 gruppi per un totale di 25 ore più 3 ore di programmazione
attività ludica svolta nell’aula attrezzata per sviluppare i contenuti concordati in sede di programmazione.
Marzo‐aprile‐ maggio
il progetto è curato dall’ ASS. GEAP di cui è referente la dott.ssa BELOTTI ANTONIETTA. L’operatrice è BELOTTI SIMONA
p.d.s
posticipo Consentire ai bambini, i cui genitori ne hanno fatto richiesta, per motivi di lavoro, di fruire del servizio di posticipo,
i bambini delle cinque sezioni iscritti al servizio.
dopo aver effettuato la merenda, ai bambini vengono proposte attività ludiche, creative e didattiche.
Dalle ore 16.00 alle ore 17.45, tutti i giorni.
Personale qualificato esterno individuato tramite protocollo d’intesa, con la comunità Montana Val Cavallina
Contributo delle famiglie
piedibus Prima conoscenza della proposta del piedi bus già attiva negli ordini di scuola superiori.
I bambini dell’ultimo anno. Si propone di percorrere il percorso verde che porta fino alla scuola primaria. i bambini escono accompagnati dalle insegnanti e dai volontari designati dal comune in orario scolastico.
Nei giorni precedenti si svolgono attività in sezione per individuare e riconoscere la simbologia relativa al progetto.
Da definire Le insegnanti nessuno
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solidarietà Realizzare l’adozione di una classe di una scuola tramite l’associazione WHY
tutti i bambini, le insegnanti, il personale e i genitori.
In occasione delle festività natalizie, i genitori partecipano ai laboratori proposti dalle insegnanti, all’interno delle sezioni, realizzando piccoli manufatti.
Tutti i prodotti vengono esposti alla mostra natalizia.
I lavori vengono ritirati dalle famiglie, lasciando una libera offerta.
Mese di dicembre Le insegnanti del plesso nessuno
Progetto continuità Conoscenza del nuovo ambiente scolastico da parte dei bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
I bambini di cinque anni Incontri tra i bambini dell’infanzia e bambini di 1° e di 5° della primaria.
Dicembre, febbraio e maggio.
Insegnanti dell’infanzia e della primaria.
Trasporto: PDS
Progetto scuola sicura Primo approccio all’educazione stradale: conoscenza delle prime regole stradali ed esercitazione pratica su un breve percorso.
Prove di evacuazione
Bambini di 5 anni
Tutti gli alunni
Uscita al “parco dei colli”
Uso dello sfondo integratore per veicolare le principali informazioni relative alle prove di evacuazione.
Maggio
annuale
Insegnanti
insegnanti
Ingresso: famiglie
Trasporto:PDS
nessuno
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Progetti e attività della Scuola Potenziata Anno scolastico 2013/2014
Attività per l’inclusione
nel gruppo classe
• di comunicazione alternativa aumentativa
• di sviluppo cognitivo sensoriale
• di movimento e rilassamento
• di igiene
• accoglienza gruppo potenziata • attività di psicomotricità • consumazione della merenda • intervallo strutturato con piccolo gruppo della classe di appartenenza degli alunni • laboratori di plesso
• Progetto Laboratori: manipolazione cl. 1^ musica cl. 2^ riciclaggio cl. 3^ animaz. Lettura cl. 4^ pittura cl. 5^ • Progetto sensibilizzazione
• Progetto misto con la Scuola secondaria di Primo grado
• Psicopedagogista
d’ Istituto
• Neuropsichiatria
Asl di competenza
• Cooperative e
Associazioni del
territorio
IINN PPOOTTEENNZZIIAATTAA CCOONN LLAA CCLLAASSSSEE DDII
RRIIFFEERRIIMMEENNTTOO CCOONN IILL PPLLEESSSSOO EE
LL’’IISSTTIITTUUTTOO CCOOMMPPRREENNSSIIVVOO
CCOOLLLLAABBOORRAAZZIIOONNII
ATTIVITA’ INDIVIDUALI
ATTIVITA’ COLLETTIVE
GRANDE
GRUPPO
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Progetti della Scuola Primaria di Trescore B.rio Anno scolastico 2013/2014
TITOLO DEL PROGETTO DESTINATARI TEMPI RESPONSABILE PROGETTO
ESPERTO
( proposta )
COSTO SOSTENUTO DA
1 Educazione psicomotoria
“ Il mio corpo nel mio mondo”
1^ A –B –C –D ( E ) 10 ore per classe, da ottobre
Insegnanti classi prime Manague Dona Francesca
Piano di Diritto allo studio
2 Continuità materna/primaria
1^ A –B –C –D ( E ) A Natale, in primavera e a
maggio
Insegnanti di classe / /
3 Laboratori artistici
2^ A‐ B ‐ E 10 ore per classe
nel primo quadrimestre + visita al museo GAMeC
Belotti Emanuela e Marchesi Rosa
GAMeC Piano di Diritto allo studio
4 Laboratorio teatrale sulle dinamiche
relazionali
2^ C ‐ D Da ottobre Stefanini Maurizia Maffi dottor Marco
Piano di Diritto allo studio
5 Intervento di igiene e prevenzione dentale
2^ A ‐ B –C ‐ D ‐ E 2° quadrimestre Funzione strumentale alla salute
F.E.R.B
( ospedale Trescore )
/
6 Alla scoperta della valle Cavallina
( gioco + visita guidata oasi WWF Valpredina )
2^ A‐ B ‐ E 1° quadrimestre Belotti Emanuela e Marchesi Rosa
Esperti pro loco famiglie
7 Alla scoperta della valle Cavallina
( gioco + visita guidata al
2^ C – D
Primavera 2014 Stefanini Maurizia Esperti pro loco famiglie
32
museo della trattura della seta )
4^ A‐ B ‐ C ‐ D
8 Partecipazione alle giornate di “Bergamo
scienza”
c/o la scuola secondaria di primo grado di
Trescore
Tutte le sezioni delle classi 2^ ‐ 3^ ‐
4^
Giorni da stabilire con le classi coinvolte
a ottobre
Insegnanti di classe & prof e alunni Scuola Secondaria di primo
grado
/ /
9 Laboratorio teatrale sulle dinamiche
relazionali
3^ A – B ‐ C – D ‐ E Da ottobre Gaverini Eliana Maffi dottor Marco Piano di Diritto allo studio
10 Progetto Nonni
3^ A – B ‐ C – D ‐ E Da ottobre Cuni Berzi Angela / /
11 Educazione ai valori e alla mondialità
3^ A/ B /C/ D / E Da ottobre a maggio con cadenza mensile
Finazzi E. –
Cuni Berzi A.
Gruppo AVES
( dott.ssa Colla Linda )
/
12 Rosso sorriso – la meraviglia del donare
3^ A – B – C – D Incontro da stabilire con la sezione A.V.I.S.
provinciale
Gaverini Eliana A.V.I.S. MIUR e Rai YoYo
/
13 Laboratori artistici
( primo livello )
3^ A‐ B ‐ E 6 ore per classe
nel secondo quadrimestre + visita al museo Accademia
Carrara )
Viola L. – Bonomelli A. Accademia Carrara famiglie
14 Laboratori artistici
( secondo livello )
3^ C ‐ D 8 ore per classe
nel secondo quadrimestre + visita al museo Accademia
Gaverini E. Accademia Carrara famiglie
33
Carrara )
15 Laboratori di avvio all’astronomia + visita a “
La Torre del Sole”
3^ A/ B /C/ D / E Primo quadrimestre Gaverini E. Signor Belotti Claudio famiglie
16 Incontro di avvicinamento alla
pittura
3^ A/ B /C/ D / E +
4^ A/ B /C/ D / E
Secondo quadrimestre
Bonomelli A. Ludmilla Bielkina
( e pro loco )
/
17 Progetto “ Bocce. Tutti in gioco”
3^ C / D +
4^ A / B /C/ D / E +
5^ A – B – C ‐ D
Da ottobre a dicembre e da
gennaio alla prima settimana di aprile
Gaverini E. Crippa Angelo –Istruttore
Federazione Italiana Bocce
Piano di Diritto allo studio
18 Educazione stradale & piedibus
4^ A – B – C ‐ D Da stabilire con la Comandante
Faragò M. Vigili del Corpo di Polizia municipale
/
19 nuoto 4^ A/B/C/D Secondo quadrimestre
Nezosi A. Istruttori della piscina Piano di Diritto allo studio + famiglie
20 Laboratorio teatrale sulle dinamiche
relazionali ( se non fosse accolto il nuoto)
4^ A – B Secondo quadrimestre
Carrara B. Maffi dottor Marco Piano di Diritto allo studio
21 Corso di musica 4^ A‐ B – C – D + 5 ^ A ‐ D
Tutto l’anno a settimane alterne
Gaverini E. Prof. Intelisano Teresa
Piano di Diritto allo studio
34
22 Progetto “ Fondali puliti” + gita in battello sul lago
d’Iseo
4^ C ‐ D settembre Nezosi A. Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e
Moro
Famiglie per il trasporto
23 Laboratori artistici
( Tutti in posa – il ritratto tra drammatizzazione e
multimedia )
5^ A – B – C – D 6 ore per classe a
gennaio + visita al museo Accademia
Carrara )
Pasta A.M. Accademia Carrara Piano di Diritto allo studio + famiglie
24 Progetti sul territorio
( Affreschi di Lorenzo Lotto / tour di Trescore )
5^ A – B – C – D Secondo quadrimestre
Pasta A. M. Pro Loco di Trescore famiglie
25 Raccordo scuola Primaria/scuola
Secondaria di 1°Grado
5^ A – B – C – D 3 incontri durante l’anno scol.
Insegnanti di scuola primaria & di scuola
Secondaria
/ /
26 Raccordo scuola Primaria/scuola dell’Infanzia
5^ A – B – C – D maggio Insegnanti di classe & insegnanti scuola
dell’Infanzia
/ /
27 Educazione degli affetti e della sessualità
5^ A – B – C – D da gennaio F.S. alla salute
? Piano di Diritto allo studio
28 La shoà 5^ A – B – C – D Dicembre ‐ gennaio insegnanti di classe / /
29 Incontro di conoscenza della chitarra
5^ A – B – C – D Pasta A.M. Brignoli Anna
Magoni Stefano /
30 Progetto Biblioteca Tutte le classi 2° quadrimestre Gaverini E. Bibliotecaria /
31 Progetto laboratori con la Scuola Potenziata
Tutte le classi Tutto l’anno scol. Insegnanti di classe & insegnanti scuola
potenziata
/ /
32 Sensibilizzazione alla disabilità
Tutte le classi 1 incontro per classe durante il corso
Insegnanti di classe & insegnanti scuola
/ /
35
dell’anno scol. potenziata
33 Progetti di autonomia sul territorio
Un alunno di classe quinta 1^ della
secondaria di primo grado
Tutto l’anno scol. per circa 2 ore settimanali
Insegnanti di sostegno / A carico della famiglia
34 Acquaticità 1 alunna + 1 alunno classe 3 ^ e
potenziata +
1 alunno di classe 2^ e potenziata
Da ottobre a maggio Insegnanti di classe Istruttore piscina Famiglie, Comune di Gorlago e di
Pedrengo + CTRH
35 Progetto misto con la Scuola secondaria di
primo grado
1 alunno classe 5^ e 1^ secondaria di
1° grado
Da settembre a giugno
Insegnante di sostegno + assistente educatrice
/ Scuola secondaria di primo grado
36 Minivolley
3^ ‐ 4^ ‐ 5^
A/B/C/D
2°quadrimestre
8 ore per classe
Gaverini E. Istruttori A.S.F. Don Colleoni
Piano di Diritto allo studio
37 Minibasket
3^ ‐ 4^‐ 5^
A/B/C/D
1° quadrimestre
6 ore per classe
Istruttori A.S.F. Don Colleoni
Istruttori della Don Colleoni
Piano di Diritto allo studio
38 Accoglienza
Tutte le classi Dal 12 al 15 settembre
Insegnanti di classe / /
39 Incontro A.I.D.O.
5^ A/B/C/D/ Da stabilire Insegnanti di classe Operatore dell’associazione
/
40 Incontro A.V.I.S.
5^
A/B/C/D/
Da stabilire Insegnanti di classe Operatore dell’associazione
/
41 Festa di primavera
Tutte le classi Aprile / maggio Insegnanti di classe Circolo Culturale Igea /
42 Merenda sana Tutte le classi Tutto l’anno per due Insegnanti di classe Panificatori di famiglie
36
N.B. Nel prospetto non sono citate le visite sul territorio, le visite guidate e le gite che saranno effettuate durante l’anno a integrazione del programma educativo ‐ didattico. Non sono citate iniziative che saranno proposte dal territorio, alle quali parteciperanno due o più classi.
volte la settimana Trescore
37
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA DI CENATE SOPRA Anno scolastico 2013/2014
TITOLO DEL PROGETTO
OBIETTIVI DESTINATARI STRUMENTI/
METODI
TEMPI RESPONSABILE PROGETTO
ESPERTI
RISORSE
COSTI
Accoglienza ‐ concedere a ciascuno il tempo necessario ad adattarsi o riadattarsi ai tempi scolastici
‐ permettere la formazione o ri‐formazione di un gruppo classe in cui potersi riconoscere in modo positivo e sereno.
Tutte le classi Attività collettive
Giochi
Passeggiate sul territorio
La prima settimana di scuola
Tutti i docenti Costo zero
Collaborazione con il territorio (commemorazio‐ne caduti, iniziative proposte durante l'anno)
‐ Sensibilizzazione alla storia
‐ Collaborazione con gli enti territoriali
Classi terze
Classi quarte Classi quinte
Attività collettive
Passeggiate sul territorio
1 giornata novembre
Docenti di classe
Costo zero
Progetto Merenda Sana
Acquisire comportamenti alimentari corretti.
Tutte le classi Il lunedì, mercoledì e venerdì gli alunni consumeranno un panino e il mercoledì un frutto
Tutto l’anno Tutti i docenti Costo a carico delle famiglie
“Frutta nelle scuole”
Acquisire comportamenti alimentari corretti.
Tutte le classi Per due giorni gli alunni consumeranno un un frutto portato da
Tutto l'anno
Ministero delle Politiche Agricole
Costo zero
38
casa
Nati per leggere: incontro con autore
‐Motivare alla lettura e alla produzione di testi creativi
‐ Conoscere i principali autori della lettura per l’infanzia
Classi quarte
Classi quinte
Lezione interattiva con l'autore
1 incontro di 2h aprile/ maggio
Referenti: Rossi, Maffioli, Montanelli
Autore di libri per bambini scelto dalla Biblioteca Comunale
Amministrazione Comunale
extra P.D.S.
Nati per leggere:
animazione alla lettura
‐Motivare alla lettura
‐ Conoscere vari generi letterari
‐ Migliorare la capacita’ di ascolto
‐ Potenziare le capacita’ espressive
‐ Riflettere sull’uso del corpo e della voce nella comunicazione
Classi terze
Classi quarte
Classi quinte
Lettura animata da un esperto
1 incontro di 2h periodo aprile/maggio
Referenti: Montanelli, Rossi, Maffioli, Trovenzi, Ferraro.
Esperto della Biblioteca
Amministrazione Comunale
extra P.D.S.
Biblioteca: sensibilizzazione alla lettura
‐Motivare alla lettura
‐ Conoscere vari generi letterari
‐ conoscere l'ambiente “Biblioteca” e le sue regole
Tutte le classi Visite bimensili in Biblioteca
Tesseramento e inserimento nel sistema bibliotecario urbano della provincia di Bergamo
Consultazione dei libri
Prestito dei volumi
Tutto l’anno Referenti: Montanelli, Rossi, Maffioli, Calzi, Trovenzi, Ferraro, Mutti, Zappella
Costo zero
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Laboratorio di costruzione del libro
‐Promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura
‐Favorire l'avvicinamento affettivo ed emozionale del bambino al libro
‐Educare all'ascolto e alla comunicazione con gli altri
‐Trasmettere il piacere della lettura
‐Scoprire il linguaggio visivo
‐Esplorare le potenzialità di una storia attraverso il gioco
‐Costruire un libro con la tecnica del pop‐up
Classi prime
Classi seconde
Classi terze
Lezione interattiva e pratica con animazione alla lettura, drammatizzazione della storia e costruzione di un libro
Da definire Referenti: Calzi, Zappella, Trovenzi, Ferraro, Mutti
Esperta fornita dalla Biblioteca comunale
Amministrazione Comunale
extra P.D.S.
Progetto di Continuità con Scuola infanzia
‐ Rendere l’inserimento più facile
‐ Rendere la continuità effettiva
Classi quinte Le classi quinte accolgono gli alunni della scuola dell'infanzia proponendo delle attività
concordate dagli insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia
2‐3 incontri 1 docente per classe
Docenti dei due ordini di scuola
Costo zero
Progetto di Continuità con Scuola Secondaria di I grado
‐ Rendere l’inserimento più facile
‐ Rendere la continuità effettiva
Classi quinte Le classi prime della scuola secondaria accolgono a turno gli alunni delle classi quinte proponendo
2 incontri Docenti dei due ordini di scuola
Costo zero
40
delle attività
concordate dagli insegnanti della scuola primaria e secondaria
Progetto Sorridente
Acquisire comportamenti corretti rispetto all’igiene dentale e alla prevenzione
Classi indicate dalla FS alla salute
Lezione interattiva 2 h per classe 1 docente per classe
Igienisti dentali e dentisti Università Bicocca di Milano
Costo zero
Percorso di educazione stradale
‐ conoscere e rispettare le principali regole della circolazione sulla strada
‐ responsabilizzare il bambino nei confronti delle norme che regolano la vita sociale, affinché assuma gradualmente atteggiamenti corretti
‐ sviluppare il rispetto dei diritti degli altri, la tolleranza del diverso da sé
‐ riconoscere le figure istituzionali che tutelano lo svolgersi ordinato delle attività umane
‐ promuovere un'interazione fra alunno e ambiente e fra scuola e famiglia
Classi seconde Uscita nel territorio con la presenza della Polizia Municipale per l'osservazione e la rilevazione della segnaletica.
Incontri con gli agenti di Polizia Municipale per la creazione di un rapporto di fiducia e per una informazione corretta delle regole basilari.
6 h circa Docenti di classe
Polizia Municipale
Consorzio Polizia Parco
Intercomunale dei Colli
Trasporto a carico delle
famiglie per la visita alla sede della Polizia di Albano S.A.
41
Oasi Valpredina ‐ Conoscere l’ecosistema del territorio
‐ Sensibilizzare al valore naturalistico dell’ambiente
‐ Sensibilizzare alla conservazione di ecosistemi e di habitat di specie in pericolo di estinzione
Classe quinta Visita guidata all'Oasi Valpredina
1 incontro di
3‐4 h
Docenti di classe
Esperti WWF
Costo zero
WWF
Festival
BergamoScienza
‐ Consentire un approccio ludico con la scienza finalizzato alla divulgazione della cultura scientifica
‐ Stimolare curiosità scientifica per tutto ciò che riguarda la scienza, la tecnologia, lo sviluppo di nuove idee e la creatività, per favorire una "cultura dello sviluppo" basata sulla conoscenza, sull’indipendenza culturale e sulle pari opportunità.
Classi seconde
Classi terze
Classi quarte
Uscita ai laboratori di BergamoScienza
Lezione interattiva
Da definire Referenti: Trovenzi‐Montanelli‐Licini
Operatori dell'associazione BergamoScienza
Costo del trasporto a carico delle famiglie
42
Psicomotricità
‐ favorire l'espressività psicomotoria infantile
‐ sviluppare l'espressività psicomotoria infantile verso la comunicazione, la produzione gestuale, verbale, grafica, sonora, cognitiva e verso la formazione del pensiero operatorio che presuppone capacità di analisi e sintesi
Classi prime
Lezione pratica 10 h per classe + programmazione per un totale di
34 h
Referente: Calzi
Associazione GEAP
Piano
Diritto
allo Studio
Persorso di educazione
all’ affettività/ emotività
‐ Imparare a relazionarsi con gli altri
‐ Acquisire una maggiore conoscenza di sè
‐ Riconoscere l'affettività e l'emotività come valenze fondamentali nello sviluppo
dell’identità personale e della relazione
Classi seconde Incontro preliminare
esperto / docenti
Interventi in classe dell'esperto
Restituzione esperto
12 ore complessive
Docenti di classe
Esperti della Cooperativa “Cerchio di Gesso”
Piano
Diritto
allo Studio
€ 500
Attività espressive ‐Sviluppare capacità coordinative
‐ Esprimere abilità e capacità corporee
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del sè e
Classi terze Lezione interattiva Da definire Docenti di classe
Esperti da definire
43
dell’autostima.
‐Sviluppare le capacità percettive, attentive, mnesiche e creative
Avviamento allo sport di squadra
‐ Acquisire le competenze specifiche sugli sports
‐ Favorire processi di socializzazione e di integrazione nella classe.
‐ Sviluppare le capacità di collaborare, di autocontrollo.
‐ Promuovere lo sviluppo motorio, la coordinazione, l’organizzazione spazio temporale.
Classi quarte
Lezione pratica Da definire
10 lezioni di 1 h per classe
Referente: Montanelli
FIPAV
Piano
Diritto
allo Studio
Percorso di educazione all'affettività‐sessualità
‐ Imparare a relazionarsi con gli altri
‐ Riconoscere la sessualità come valenza fondamentale nello sviluppo dell’identità personale e della relazione
Classi quinte Incontro preliminare
psicologa /docenti
Intervento in classe della psicologa
Incontro di restituzione
Psicologa/docenti/
genitori
20 h complessive
Referente: Licini
docenti di classe
Esperti Società coop. sociale “Il Cerchio di Gesso”
Piano
Diritto
allo Studio
Psicomotricità (integrazione)
‐ favorire l'espressività psicomotoria infantile
‐ sviluppare l'espressività psicomotoria infantile verso la comunicazione, la produzione
Classi prime
Lezione pratica 2 h per classe Referente: Calzi
Associazione GEAP
Piano
Diritto
allo Studio
44
gestuale, verbale, grafica, sonora, cognitiva e verso la formazione del pensiero operatorio che presuppone capacità di analisi e sintesi
Laboratorio Teatrale Pinocchio
‐promuovere lo sviluppo armonico della personalità attraverso il coinvolgimentodellasfera emotiva ed espressiva corporea
‐migliorare la conoscenza di sé
‐sperimentare l'uso dei diversi linguaggi
‐accrescere il grado di disponibilità alla relazione e alla collaborazione
‐liberare l'immaginazione e la fantasia
Classi prime Lezione interattiva 8 ore per classe Insegnante referente: Calzi
docenti di classe
Compagnia teatrale TEATRO DACCAPO
Piano
Diritto
allo Studio
Laboratorio di arte ‐Sviluppare fantasia e creatività
‐Imparare varie tecniche pittoriche
‐Stimolare lo spirito di osservazione
Classi prime Lezione pratica 4 incontri di 2 ore ciascuno
Docenti di arte
Esperto del Museo Bernareggi
Piano
Diritto
allo Studio
Educazione musicale
‐ricercare i suoni nell'ambiente
‐usare la voce
‐acquisire un repertorio di canti
‐avviare al ritmo attraverso l'uso del corpo
‐ascoltare vari generi musicali
Classe seconda Lezione interattiva 11 h Referente: Savoldi
esperta: Anna Giulia Trovesi
Piano
Diritto
allo Studio
45
Educazione motoria
‐Promuovere lo sviluppo motorio, la coordinazione, l'organizzazione spazio‐temporale nel rispetto di regole semplici
Classe seconda Lezione pratica Ottobre –Maggio
Referente: Mutti
Esperto FIPAV
Piano
Diritto
allo Studio
Laboratorio di musica
‐Sviluppare la coordinazione motoria,
il senso ritmico, la sensibilità uditiva.
‐Potenziare la capacità vocale e creativa attraverso il mondo del suono
‐Classificare i suoni in base all’intensità, al timbro, all’altezza e alla durata.
‐Leggere i semplici elementi di uno spartito
‐Eseguire ritmi con strumenti
Classi terze Lezione teorica e pratica
Ottobre ‐Maggio a cadenza quindicinale (1h per classe) tot. 34 h
Referente: Ferraro
Esperta dell'Associazione Bande Bergamasche:
Intelisano Maria Teresa
Piano
Diritto
allo Studio
Laboratorio di manipolazione
argilla
‐Approfondire la conoscenza dell'argilla
‐Usare adeguatamente le varie tecniche
‐Sviluppare a manipolazione e la coordinazione motoria
‐Sviluppare le capacità percettive, attentive, mnesiche e creative
‐Sviluppare la fantasia e la creatività.
‐Sperimentarsi per scoprire una
Classi terze
Lezione pratica 10 h (5h per classe)
Referente: Vigani
Esperti de “Laboratorio artistico Jean Baptiste”
Piano
Diritto
allo Studio
46
personale modalità espressiva.
Laboratorio scientifico sul territorio
‐scoprire le caratteristiche dei prodotti
‐sviluppare concetti di tutela dell’ambiente
‐sviluppare l’uso dei sensi (annusare, toccare, gustare)
Classi terze Lezione teorica
Uscita sul territorio
Da definire Referente: Trovenzi
Esperta Mondo verde: Martellini Tamara
Costo
zero
Danza moderna:
corso Hip Hop
‐Sviluppare capacità coordinative
‐ Esprimere abilità e capacità corporee
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del sè e dell’autostima.
‐Sviluppare le capacità percettive, attentive, mnesiche e creative
Classi terze Lezione pratica 10 h per classe Referente: ferraro
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA FUNKY DANCE: Biava Marco
Piano
Diritto
allo Studio
Laboratorio teatrale
‐Sviluppare capacità di ascolto e di memorizzazione
‐Acquisire abilità e capacità corporee, mimiche e espressive
‐Utilizzare diversi timbri vocali
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del sè e dell’autostima.
Classi terze Attività di animazione teatrale con i docenti
Tutto l'anno Referenti:Trovenzi‐Ferraro‐Vigani‐Ferrari‐Pasinetti
Costo
zero
47
Laboratorio di manipolazione
‐Manipolare per la creazione di prodotti da abbellire e decorare.
‐Sviluppare, consolidare specifiche abilità percettive, sensoriali, motorie finalizzandole ad uno scopo.
‐Discriminare la consistenza specifica di un materiale particolare.
‐Organizzare e controllare un’esperienza in sequenza.
‐Ideare, progettare e realizzare alcuni prodotti: candele, maschere, ghirlande di sapone.
‐Esprimere la propria creatività attraverso la realizzazione di prodotti vari
Classi quarte Lezione pratica Da definire Docente di arte
Esperta Lara Guindani
Piano
Diritto
allo Studio
Laboratorio teatrale
Sviluppare capacità di ascolto e di memorizzazione
‐Acquisire abilità e capacità corporee, mimiche e espressive
‐Utilizzare diversi timbri vocali
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del sè e dell’autostima.
Classi terze Attività di animazione teatrale
33 h complessive
Referente: Montanelli
Esperto attore:Davide Lenisa
Piano
Diritto
allo Studio
€ 1000
Laboratorio di educazione all'immagine
‐Sviluppare fantasia e creatività
‐Imparare varie tecniche pittoriche
‐Stimolare lo spirito di
Classi quinte Lezione pratica 10 h per classe Referente: Maffioli
Esperto Disegnatore: Damiano Nembrini
Piano
Diritto
allo Studio
48
osservazione
Laboratorio teatrale
‐Sviluppare capacità di ascolto e di memorizzazione
‐Acquisire abilità e capacità corporee, mimiche e espressive
‐Utilizzare diversi timbri vocali
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del sè e dell’autostima.
Classi quarte Attività di animazione teatrale
Da definire Referenti:Maffioli‐Rossi‐Licini
Associazione “Teatrandum” ‐ Calcinate: Roberta Valle
Piano
Diritto
allo Studio
Danza moderna:
corso Hip Hop
‐Sviluppare capacità coordinative
‐Esprimere abilità e capacità corporee
‐Acquisire un maggior grado di consapevolezza del se’ e dell’autostima.
Classi quinte Lezione pratica 9 h per classe Referente: Rossi
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA FUNKY DANCE: Biava Marco
Piano
Diritto
allo Studio
Avviamento allo sport di squadra
‐ Acquisire le competenze specifiche sugli sports proposti RUGBY E BADMINTON
‐ Favorire processi di socializzazione e di integrazione nella classe.
‐ Sviluppare le capacità di collaborare, di autocontrollo.
‐ Promuovere lo sviluppo motorio, la coordinazione, l’organizzazione
Classi quinte
Lezione pratica Da Ottobre a Maggio
13 lezioni di 1 h per classe
Referente: Licini
FIPAV
Piano
Diritto
allo Studio
49
spazio temporale.
N.B. Nel prospetto non sono citate le visite sul territorio, le visite guidate e le gite che saranno effettuate durante l’anno a integrazione del programma educativo ‐ didattico. Non sono citate iniziative che saranno proposte dal territorio, alle quali parteciperanno due o più classi.
50
PROGETTI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI ENTRATICO – ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE BALNEARIO – A.S. 2013/2014
TITOLO del PROGETTO
OBIETTIVI DESTINATARI DOCENTI COINVOLTI
ESPERTI COINVOLTI TEMPI di realizzazione
COSTI (a carico di)
Accoglienza Conoscenza dell’ambiente scuola
Socializzazione con adulti e coetanei
Tutte le classi Tutti i docenti Primi tre giorni di scuola‐settembre 2013
Costo zero
Educazione Alimentare
Conoscenza delle principali regole dell’alimentazione
Conoscenza e rispetto dei comportamenti da tenere nel locale mensa
Conoscenza di alcuni cibi caratteristici, italiani e non
Stimolare gli alunni ad alimentarsi in modo sano, conoscendo le varie tipologie di alimenti
Tutte le classi Tutti i docenti Dietista Ser –Car
Vari incontri lungo l’anno
Piano di Diritto allo Studio
Rassegna di cultura e folklore dell’ambiente montano
Sensibilizzare le nuove generazioni attraverso delle attività didattiche che proporranno un concreto studio del mondo rurale, avvicinando i ragazzi alla tradizione agricola ed alla realtà socio – culturale locale
Tutte le classi Un docente per classe
Operatori forniti dall’Amministrazione Com. di Gaverina
Una giornataSettembre 2013
Costo del trasporto a carico dell’Amministrazione Com. di Gaverina
51
Castagnata Conoscenza dell’ambiente boschivo
Capacità di adattarsi all’ambiente
Consapevolezza dell’importanza dell’ambiente e della natura
Tutte le classi Tutti i docenti Una giornataOttobre 2013
Costo zero
Sport Migliorare le capacità degli alunni nell’area motoria
Acquisire competenze e sicurezza di movimento nella palestra e nel cortile
Classi 2^ e 4^ Docenti di classe Istruttore Isef 12 lezioni per classe
PDS
Festa dell’albero Conoscenza della natura nel suo ciclo vitale
Conoscenza delle caratteristiche di un particolare ambiente naturale
Piantumazione alberi
Tutte le classi Tutti i docenti
Amministrazione comunale AVIS
Una giornata PDS
Festa dello sport(con allenamenti)
Saper rispettare le regole di gruppo
Imparare l’uso di diversi attrezzi
Imparare a gestire spazi sportivi diversi
Tutte le classi Tutti i docenti Esperto di Educazione Fisica
Una giornata di maggio 2014) Due ore di allenamento per classe (maggio 2014)
PDS
Merenda sana Cultura della sana alimentazione Abituare gli alunni al consumo di
una merenda sana (PANE)
Tutte le classi Tutti i docenti Operatori del settore alimentare (panificazione)
Tutto l’anno scolastico
Costo a carico delle famiglie
Frutta a scuola Cultura della sana alimentazione Stimolare gli alunni ad alimentarsi
in modo sano conoscendo le varie
Tutte le classi Tutti i docenti Ministero delle politiche agricole
Tutto l’anno scolastico
Costo zero
52
tipologie di frutta e verdura
Spettacolo teatrale
Avvicinarsi al linguaggio teatrale per imparare ad esprimersi con parole,espressioni,gesti
Tutte le classi Tutti i docenti Compagnia teatrale Due spettacoli in due giornate
PDS e Famiglie
Educazione alla salute –Progetto sorridente
Acquisire comportamenti corretti rispetto all’igiene orale
Classi seconda/quinta
Un docente per classe
Personale sanitario Università Bicocca di Milano
Una giornata Costo zero
Educazione alla salute‐Aido
Conoscenza e valorizzazione della donazione organi
Conoscenza delle attività dell’Associazione
Educazione alla solidarietà
Classe quinta Un docente per classe
Personale sanitario Ospedali Riuniti di Bergamo Presidente Aido
Una giornata Costo zero
Educazione alla salute ‐ Avis
Conoscenza e valorizzazione della donazione del sangue
Conoscenza dell’apparato circolatorio
Conoscenza delle attività dell’Associazione
Educazione alla solidarietà
Classe quinta Un docente per classe
Personale sanitario Ospedali Riuniti di Bergamo Presidente AVIS
Una giornata Costo zero
Continuità con scuola infanzia
Favorire il passaggio nel modo più adeguato tra i due ambiti pedagogici
Conoscenza degli spazi della scuola primaria
Classi prima, quinta e scuola infanzia
Un docente per classe
Docenti dei due ordini di scuola
Tre incontri Costo zero
Continuità con scuola secondaria
Favorire il passaggio nel modo più adeguato tra i due ambiti pedagogici
Conoscenza dell’ambiente della scuola secondaria
Classe quinta, alunni scuola secondaria di primo grado
Un docente per classe
Docenti dei due ordini di scuola
Tre/Quattro incontri
PDS
Festa di Natale e della solidarietà
Raccolta fondi da devolvere ai missionari
Educare alla solidarietà
Tutte le classi Tutti i docenti Dicembre 2013
Costo zero
53
Nel prospetto non sono citate le visite sul territorio e le gite scolastiche che saranno effettuate durante l’anno scolastico come integrazione del programma educativo‐didattico. Non sono citate eventuali nuove iniziative che saranno proposte da enti sul territorio (Provincia, Amministrazione Comunale, Protezione Civile, CAI) alle quali parteciperanno alcune o tutte le classi.
Nel prospetto non sono indicati, perché non ancora definiti totalmente, i progetti da realizzare in collaborazione con il maestro Luigi Pasta, che, pur in pensione, potrà tornare come esperto nelle sue ex classi terza e quarta.
NOTA FINALE: alla voce “costi” sono elencate le fonti di copertura di spesa delle attività.
Collaborazione con le famiglie
Attività espressive
Avvicinarsi al linguaggio teatrale per imparare ad esprimersi con il linguaggio del corpo
Classe 4^ Docenti della classi
Roberta Valli della compagnia Teatrandum
10 lezioni PDS
Attività espressive Imparare ad ambientarsi con l’arte moderna e a realizzare tavole personali
Classe 2^ Docenti dellaclasse
Esperti 10 lezioni PDS
Progetto lettura Avviare e consolidare il piacere del leggere
Classe 3^ Docenti dellaclasse
Personale biblioteca Alcuni incontri durante l’A.S.
Costo zero
Sport‐Nuoto Migliorare le capacità degli alunni nell’area motoria
Far acquisire competenza e sicurezza di movimento nell’ambiente acqua
Classi 1^‐3^‐5^I
Un docente per classe
Istruttori di nuoto‐Piscina Sphaera
Secondo quadrimestre
PDSContributo famiglie
Sport‐Minibasket Avviare e consolidare la cultura sportiva degli alunni – lavoro di gruppo e regole
Acquisire le regole fondamentali del gioco del minibasket
Tutte le classi Un docente per classe
Esperto della Don Colleoni Basket di Trescore
Tutto l’anno PDS
54
PROGETTI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI ZANDOBBIO – ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE BALNEARIO – A.S. 2013/2014
TITOLO E TOPIC OBIETTIVI DESTINATARI DOCENTI COINVOLTI
ESPERTI COINVOLTI TEMPI di realizzazione
COSTI (a carico di)
accoglienza Conoscenza dell’ambiente scuolaSocializzazione con adulti e coetanei
Tutte le classi Tutti i docenti Proiezione Film Pagliaccio Ananasso
Primi giorni di scuola
Biblioteca comunale
Festa dei nonni Relazionarsi con la memoria storica delle generazioni precedenti
Tutte le classi Tutti i docenti Una giornata Costo zero
castagnata Contatto con la natura – cultura alimentare
Tutte le classi Tutti i docenti Gruppo alpini Zandobbio Una giornata Costo zero
Bergamo Scienza Approccio empirico allo studio della scienza
Classi quarte e quinte
Docenti di classe Prof. Marcaccio (Scuola Secondaria di Primo Grado)
Una giornata Costo zero
Festa dell’Unità d’Italia
Coltivare la memoria storica della Nazione
Tutte le classi Tutti i docenti Amministrazione comunale
Gruppo alpini Protezione
civile
Una giornata Costo zero
Festa dell’albero Conoscenza della natura nel suo ciclo vitale
Classe prima Docenti classi prime
Amministrazione comunale
Una giornata Costo zero
Festa di Primavera
Percorsi specifici per classi prima e seconda; terza, quarta e quinta Conoscenza dei vari ambienti naturali (fiume, bosco, stagno) Cultura ecologica
Tutte le classi Tutti i docenti Amministrazione comunale Protezione civile CAI e altre istituzioni territoriali Associazioni caccia e pesca
Una giornata Costo zero
Merenda sana Cultura della sana alimentazione Tutte le classi Tutti i docenti Operatori del settore alimentare (panificazione)
Anno scolastico
Costo a carico delle famiglie
55
Educazione all’affettività
Riconoscere l’ambito affettivo come valenza fondamentale nello sviluppo dell’identità personale e della relazione
Classi quinte Un docente per classe
Uno psicologo Secondo quadrimestre
PDS
Spettacolo teatrale di Natale
Approfondimento di tematiche interdisciplinari (linguaggi espressivi)conoscenza delle tradizioni religiose nazionali
Tutte le classi Docente di classe
insegnanti Primo quadrimestre Costo zero
Educazione stradale Conoscenza del corretto comportamento sulla strada.
Classe seconda Un insegnante per classe
Vigili Comprensorio dei Colli.
Una giornata –secondo quadrimestre
Costo a carico delle famiglie
Frutta a scuola Cultura della sana alimentazione Tutte le classi Tutti i docenti Ministero delle politiche agricole
Anno scolastico
Costo zero
Spettacolo teatrale Santa Lucia
Conoscenza della cultura e delle tradizioni locali
Tutte le classi Tutti i docenti Compagnia teatrale Una giornata Euro 400 a carico PDS Biblioteca comunale
Educazione alla salute 1
Acquisire comportamenti corretti rispetto all’igiene orale
Classi seconde
Un docente per classe
Personale sanitario Università Bicocca di Milano
Una giornata Costo zero
Educazione alla salute 2
Conoscenza e valorizzazione della donazione organi
Classi quarte Un docente per classe
Personale sanitario Ospedali Riuniti di Bergamo
Una giornata Costo zero
Continuità con scuola infanzia
Favorire il passaggio nel modo più adeguato tra i due ambiti pedagogici
Classi prima, quinta e scuola infanzia
Un docente per classe
Docenti dei due ordini di scuola
Quattro incontri
Costo zero
Continuità con scuola secondaria
Favorire il passaggio nel modo più adeguato tra i due ambiti pedagogici
Classe quinta, alunni scuola secondaria di
Un docente per classe
Docenti dei due ordini di scuola
Tre/Quattro incontri
Costo zero
56
primo grado
Progetto solidarietà pro Kenya
Raccolta fondi da devolvere al missionario laico Pini Educare alla solidarietà
Tutte le classi Tutti i docenti Tutto l’anno Costo zero
piedibus Favorire nei bambini l’esercizio fisicoDiffondere la cultura del rispetto dell’ambiente limitando l’uso di corriere e automobili basi di educazione stradale
Tutte le classi Genitoriprotezione civile Zandobbio
Tutti i sabati dei mesi di settembre, ottobre, aprile e maggio
Costo zero
Giornata della Memoria
tutela della memoria storica
cultura del rispetto della diversità
Tutte le classi Tutti i docenti Compagnia teatrale (da contattare)
27 gennaio, una giornata
400 euro a carico PDS
Progetto lettura Avviare e consolidare il piacere del leggere
Tutte le classi Tutti i docenti Personale biblioteca Un sabato al mese per tutto l’A.S.
Costo zero
Spettacolo teatrale in lingua inglese
Avviare e consolidare la pratica della L2
Tutti le classi Un docente per classe
Compagnia teatrale da contattare
Secondo quadrimestre
PDSContributo famiglie
psicomotricità Strutturare l’intelligenza spaziale degli alunni
Classi prima e seconda
Un docente per classe
Associazione GEAP Primo quadrimestre PDS
Avvio allo sport Avviare e consolidare la cultura sportiva degli alunni – lavoro di gruppo e regole
Educare ad un corretto stile di vita
Classi terze Un docente per classe
Esperto da contattare Primo quadrimestre PDS
Corso di teatro Approfondimento sul genere letterario fiaba/favola
Prime consapevolezze sulle proprie capacità espressive
Classi quarte e quinte
Un docente di classe
Compagnia teatrale “Teatro il Tamburino”
Primo o secondo quadrimestre
PDS
Corso di educazione musicale
Avvio all’uso dello strumento musicale del flauto dolce
Classi quinte Un docente di classe
Da contattare Primo o secondo quadrimestre
PDS
57
Nel prospetto non sono citate le visite sul territorio e le gite scolastiche che saranno effettuate durante l’anno scolastico come integrazione del programma educativo‐didattico. Non sono citate iniziative che saranno proposte da enti sul territorio (Provincia, Amministrazione Comunale, Protezione Civile, CAI) alle quali parteciperanno due o più classi.
NOTA FINALE: alla voce “costi” sono elencate le fonti di copertura di spesa delle attività.
Corso di educazione all’immagine
Produzione di artefatti in cartone per: 1. Superamento dello
stereotipo del disegno infantile
2. Rappresentazione di forme e colori
Classi prime, seconde, terze e quarte.
Un docente per classe
Esperto cultore della materia
Secondo quadrimestre
PDS
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Progetti della Scuola secondaria L. Da Vinci Anno scolastico 2013/2014
TITOLO DEL PROGETTO OBIETTIVI DESTINATARI TIPO DI ATTIVITA’
TEMPI RESPONSABILEESPERTI RISORSE
TIPO DI FINANZIAMENTO
PROGETTI EDUCATIVI TRASVERSALI
Orientamento ‐Conoscere se stessi
‐Relazionarsi con gli altri
‐Sapersi orientare
Tutte le classi Triennio Docenti della classe
Orientamento alunni diversamente abili
‐Acquisire adeguate autonomie di tipo personale e sociale
‐affrontare serenamente nuove realtà e contesti scolastici diversi
Alunni diversamente abili
‐Uscite sul territorio
‐Progetti ponte con scuole superiori
Uno o più anni scolastici
Docenti per il sostegno Consiglio di Classe
Laboratori di creatività legati al progetto Mozambico Mozambico
‐ Conoscenza reciproca, integrazione, inclusione, collaborazione ed espressione di abilità diverse
Gruppi di alunni delle classi prime e seconde con alunni diversamente abili
‐Attività in gruppo/classe con creazione di manufatti da destinare alla vendita
‐spettacolo: ”ricordando Bea”
1° o 2° quadrimestre classi prime e seconde
Docente per il sostegno
Docenti di classe
P.D.S. permateriale di facile consumo e per l’organizzazione dello spettacolo teatrale
Accoglienza e continuità tra i diversi
‐Ridurre il disagio per il cambiamento di scuola
Classi prime Attività distribuite durante l’anno
Prima settimana di
Referente Martinelli D.
Docenti delle classi prime.
59
ordini di scuola ‐Rendere l’inserimento nel nuovo ambiente graduale e piacevole
‐porre le basi per la costruzione di serene relazioni in un nuovo contesto scolastico
scolastico:
‐accoglienza per i nuovi alunni delle classi prime
‐attività di reciproca conoscenza e presentazione della scuola da parte delle
delle classi prime, che accolgono a turno gli alunni delle classi quinte
scuola
Un’ora per classe
Coordinatori
Attività pomeridiane ‐Ampliare l’offerta formativa
‐Recuperare abilità di base
‐Approfondire discipline curriculari
‐Approcciarsi a nuove discipline
‐Sviluppare le attitudini/predisposizioni
Recuperi: alunni segnalati dal C.d.C.
Laboratori: alunni che scelgono di aderire
‐Corsi di recupero di italiano, matematica, inglese
‐Laboratori di approfondimento:
latino, matematica e inglese (classe terza), attività di teatro, tastiera, atletica, informatica
Corsi di 16/20 ore
Referenti Nicoli P. e Conti S.
Docenti dei corsi
Fondo di Istituto +
e contributo delle famiglie +
P.D.S.
Progetto oratorio
Il cerchio
‐ Sperimentare la frequenza di spazi aggregativi alternativi alla scuola
‐ Far conoscere e vivere l’oratorio
‐ Attivare collaborazioni fra agenzie
Tutti gli alunni della scuola
( vedi progetto accluso)
Corso dell’anno
Referenti: Colombi D. e
Barone D.
Docenti disponibili
P.D.S. per materiale di facile consumo
60
del territorio
‐ Favorire l’apprendimento attraverso il gioco
EDUCAZIONE ALLA SALUTE PSICOFISICA ( è in fase di progettazione un nuovo progetto sul bullismo)
Alla scoperta di sé ‐ Acquisire strumenti per una maggiore conoscenza di sè.
‐Acquisire consapevolezza delle proprie doti e qualità ed imparare ad accettare i propri difetti
‐Costruire relazioni interpersonali corrette, nel rispetto delle diversità
‐Rendere consapevoli delle leggi che regolano la vita comune
Classi prime Attività e giochi che aiutino i ragazzi a riflettere e
confrontarsi
4 ore per classe
Referente: Cuni Berzi A.
Educatori dell’oratorio di Trescore
Docenti
P. D.S.
( nuova proposta del Consorzio servizi valcavallina)
Ed. all’affettività/Ed. sessuale
‐Costruire relazioni interpersonali corrette, nel rispetto delle diversità
‐ Imparare a relazionarsi con gli altri
‐ Riconoscere la sessualità come valenza fondamentale nello sviluppo dell’identità personale e della relazione
‐Acquisire consapevolezza delle proprie doti , qualità e attitudini per costruire il proprio progetto di vita .
Classi terze Incontri degli esperti con alunni, docenti e genitori.
8 ore per classe
Referente Cuni Berzi A.
Docenti
P. D.S.
(nuova proposta del Consorzio servizi valcavallina)
61
Generazione Touch ‐Imparare a gestire il rapporto con gli strumenti informatici e il mondo del web
‐Prevenire dipendenze
‐Costruire relazioni interpersonali corrette, nel rispetto delle diversità sia nell’ambiente scolastico e sociale (oratorio, gruppi sportivi…) che nei rapporti virtuali (Web).
‐Rendere consapevoli delle leggi che regolano la vita comune
Classi seconde Incontri degli esperti con alunni, docenti e genitori
Referente Cuni Berzi A.
Docenti
P. D.S
( valutazione della proposta del Consorzio servizi Valcavallina)
Merenda sana Acquisire comportamenti alimentari corretti
Alunni che aderiscono
Merenda di pane e di frutta
Tutte le settimane
Referenti: Cuni Berzi A.
e Signora Fucili S., referente del Comitato genitori
Contributo delle famiglie
Progetto Giovani spiriti
Promuovere importanti abilità di vita:
‐lo sviluppo dell’assertività del pensiero critico
‐ l’essere parte di un gruppo e saper resistere alle sue pressioni
Classi terze:
Gli insegnanti di classe, precedentemente formati da operatori dell’ASL e dal Dipartimento delle dipendenze di BG, attueranno dei percorsi formativi atti ad aumentare la sensibilizzazione al tema dei consumi di droghe e alcol
Secondo quadrimestre
Referenti: Cuni Berzi A.
Docenti che hanno aderito al progetto
Intervento di igiene e prevenzione dentale
‐Acquisire le regole fondamentali per attuare una corretta igiene orale
‐Comprendere l’importanza della prevenzione
Classi seconde Lezione interattiva
Un ‘ora per classe
Referente Cuni Berzi A.
Esperti odontoiatri e igienisti del reparto di odontoiatria dell’ospedale di Trescore ( Egident)
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Intervento di un Medico Dietologo
‐ Acquisire comportamenti alimentari corretti
‐ Saper riconoscere i diversi disturbi alimentari.
Classi seconde
Lezione interattiva
Un ‘ora per classe
Dott. L. Cortesi
Medico Dietologo
Intervento
Associazioni AVIS e AIDO ADMO
‐ Conoscere l’operato e gli obbiettivi delle associazioni AVIS e AIDO
‐ Educare i ragazzi al valore del volontariato
Classi seconde Lezione interattiva
Due ore per classe
Responsabile Cuni Berzi A, Dott. Marozzi R. Responsabile AIDO di Bergamo
Docenti
Concorso Aspan (panificatori bergamaschi)
Ambasciatori della salute e del buon pane fresco
‐ Conoscere l’importanza del buon pane fresco nell’alimentazione dei ragazzi in crescita
‐ Conoscere la produzione artigianale del territorio per mantenere le tradizioni
Classe 3°B Utilizzo di interviste, inchieste, fotografie.
Realizzazione di un cd e parte cartacea
1°/2° quadrimestre
Referente Negroni T.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA CONVIVENZA CIVILE
Progetto Mozambico ‐ Raccogliere fondi da devolvere alla missione di frate Alessandro
‐ Educare alla conoscenza e alla solidarietà verso le culture diverse ed economicamente svantaggiate .
‐ Coinvolgere tutti gli alunni con attività teatrali e di laboratorio in un progetto educativo di solidarietà.
Tutte le classi Laboratori
Raccolta fondi da parte degli alunni
Spettacolo teatrale di fine anno
Tutto l’anno scolastico
Referente Colombi D.
Docenti
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Pagne (tessuti indossati dalle donne africane)
‐ Guidare gli alunni a comprendere il significato di commercio equo/solidale e il valore di diventare consumatori consapevoli
‐Conoscere la storia del cotone e in particolare quella dei pagne
Classi terze
Metodologia laboratoriale
Due ore per classe
Referente Marchetti R.
Esperti dell’associazione cooperativa HARAMBEE (Onlus) di Calcinate
Movimento per la vita
(intervento)
Sensibilizzare i ragazzi nei confronti della vita umana dal suo inizio al suo termine e sulla dignità di ogni singolo individuo
Classi terze Metodologia laboratoriale in piccolo gruppo.
Un’ora settimanale nel primo quadrimestre
Referenti: Marchetti R. e Gambirasio
Esperti dell’associazione Movimento per la vita della Val Cavallina
Insieme con trasporto ‐ Favorire la socializzazione e l’inclusione degli alunni in situazione di svantaggio
‐ Sperimentare la capacità di essere attivi e propositivi anche in contesti diversi e non sempre idonei alla
propria diversità
Classe, con alunno diversamente abile, da individuare
Lavoro di preparazione del Consiglio di classe per tutto l’anno scolastico.
Partecipazione a giornate organizzate a livello provinciale.
Annuale Nicoli P. P. D.S per il trasporto
Intervento sulla tema della Legalità
Educare al rispetto della legge e delle persone che ne sono garanti.
Classi terze Proiezione di video e lezione interattiva
Un’ ora e mezza per classe
Carabinieri
Docenti
Intervento dei rappresentanti degli Alpini delle sezioni di Trescore e Bergamo
‐Capire il senso della storia e l’ idea di nazione
‐Interpretare i documenti storici
‐ valorizzare l’aspetto solidale nelle relazioni
Classi terze Lezione interattiva, proiezione di filmati.
Visione di documenti.
Un’ ora Responsabile dell’Associazione alpini
Docenti
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Corso per l’idoneità alla guida del ciclomotore.
‐Far acquisire ai ragazzi il patentino del ciclomotore.
I ragazzi di terza media che compiono 14 anni entro il 31 maggio.
Lezioni Referente Capasso G.
Insegnante di scuola guida
Insegnanti di Ed. Civica (8 ore)
Fondo d’istituto e famiglie
Educazione alla sicurezza e alla cittadinanza.
‐ Gestire le problematiche della convivenza in un’ ottica di sicurezza
Tutte le classi Lezione Secondo quadrimestre
Referente Negroni T.
Coordinatori
Concorso
Esperienza Italo
Conoscere il mondo dell’energia e valutarne le variabili ambientali
Classi terze Incontri con esperti dell’Enel e lavoro in classe
1°/2° quadrimestre.
Referente Martinelli D.
I figli del vento 2
( progetto Caritas)
‐Migliorare il livello scolastico degli alunni nomadi
‐incentivare processi di relazione Scuola‐ famiglia
‐incentivare la frequenza scolastica
Classi in cui sono inseriti gli alunni seguiti
Presenza di educatori nelle classi di riferimento
Anno scolastico
Associazione Diakonia onlus
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LINGUAGGI
Rappresentazione teatrale
“La bella e la bestia”
‐ Educare gli alunni ad apprezzare il teatro come forma di comunicazione
‐ Approfondire alcune tematiche interdisciplinari
Classi 1° e 2° Spettacolo teatrale
Rappresentazione
Preparazione
Verifica
Accompagnatori,
docenti di lettere
P. D.S. +
contributo a carico delle famiglie
Progetto teatro in inglese, francese e spagnolo
Rafforzare le abilità orali (ascolto e produzione) della lingua straniera
Metodo comunicativo.
Referente Barone D. P. D.S.
Progetto per la certificazione KET
Acquisire una certificazione riconosciuta sul livello di competenza raggiunto secondo il Quadro europeo di rif.
Alunni delle classi terze
Corso di preparazione
10 ore per gruppo
Referente Barone D.
Docenti di inglese.
P. D.S + contributo delle famiglie
Expo‐langue Franscaise
‐Celebrare la settimana della lingua francese inserendosi nelle molteplici iniziative internazionali
‐Mettere in luce l’amicizia tra Italia e Francia
‐Difendere una certa visione del plurilinguismo
Classi dei cors i A, E, D,G
Gruppi di alunni di altri corsi che studiano il francese
Mostra di cartelloni realizzati da classi della scuola primaria e secondaria esposti presso la scuola sec. con concorso a premi.
La mostra sarà visitabile nella settimana della Francophonie nel mese di marzo ‘14
Referente Mocchi Chiara coadiuvata da altri docenti di Istituto
P. D.S. +per premi e finanziamento F.I.
Lettura in inglese Appassionare i ragazzi alla lettura in inglese
Tutte le classi Acquisto di materiale per la lettura in inglese
Barone Daniela P. D.S
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Concorso
Campionato di giornalismo
Avvicinare i ragazzi al mondo del giornale
Lavoro in classe Secondo quadrimestre
Referente Martinelli D.
PROGETTI SCIENTIFICI
Bergamo scienza ‐Consentire un approccio ludico alla scienza finalizzato al coinvolgimento e allo studio
‐Stimolare curiosità scientifica
‐Integrare alunni disabili e stranieri mediante un contesto di didattica non formale.
‐Alunni delle classi 3E, 3F e 3C gestiscono il progetto destinato
agli alunni dell’ Istituto e a persone esterne
Laboratori di geologia :
‐ terremoti
‐ le rocce
La Buca del Corno di Entratico, le cave di Zandobbio, le Terme di Trescore.
Ottobre
2013
Referenti: Marcaccio M. e Longhi V., Cuni Berzi A.
Fondo d’Istituto,
finanziamenti di enti diversi: ‐Terme di Trescore,
‐comuni di Entratico, Zandobbio e
Trescore
‐fondi raccolti dal comitato genitori
Il Vivaio della scienza Potenziamento dotazione aula di scienze
Tutte le classi Acquisti mirati in relazione alle attività laboratoriali
Anno scolastico
Longhi e Marcaccio ‐fondi raccolti dal comitato genitori
Implementare il curricolo verticale
Corso E e corso F con alcune classi della scuola
Attività laboratoriali che prevedono scambi tra scuola primaria
Anno scolastico
Longhi e Marcaccio con le insegnanti della primaria che partecipano alla
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primaria di Trescore e secondaria commissione scientifica
Sviluppare una didattica inclusiva tramite il laboratorio scientifico
Incontri formativi di esperti propedeutici alle attività di Bergamoscienza
Anno scolastico
Coop. La Cruna, Cuni Berzi Longhi, Marcaccio, con gli insegnanti di sostegno dei corsi C,E,F
autoprodurre dispense gratuite da affiancare al manuale
1^E, 1^F Coproduzione di materiali didattici
Anno scolastico
Longhi e Marcaccio
Progetto mais dalle Ande alle Alpi
‐Conoscere tecniche di coltivazione del mais
‐Riscoprire la cultura contadina
‐Coltura e cultura del mais
‐ realizzare attività laboratoriali in relazione all’osmosi, alla capillarità, alla germinazione
Classi 3°A e 2°F ‐Uscite sul territorio
‐Attività di gruppo in classe
‐Interventi di esperti
Anno scolastico
Bosio P. e Marcaccio M.
PROGETTI SPORTIVI
Partecipazione a giochi sportivi studenteschi.
‐Promuovere la pratica sportiva e migliorare le abilità fisiche
‐ Favorire la socializzazione al di fuori dell’ambiente scolastico.
Gruppi di alunni delle varie classi selezionati dagli insegnanti
I ragazzi selezionati parteciperanno alle gare sportive con le altre scuole bergamasche.
Referente Nicoli P.
Insegnanti accompagnatori
Trasporto a carico del PDS.
Corso di Rugby ‐Conoscere discipline alternative
‐Avviare ad altre pratiche sportive
Classi prime, seconde e terze
Lezione pratica
5 ore per classe
Referente Nicoli P.
Esperto di disciplina
Insegnanti della disciplina
Basket in inglese Avviare ad altre pratiche sportive
‐implementare la conoscenza
Classi terze Lezione pratica Referente Nicoli P.
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d) I PROGETTI TRASVERSALI
PROGETTO ACCOGLIENZA E CONTINUITA’
IL CONTESTO
L’istituto comprensivo di Trescore raggruppa tre segmenti di scuola (infanzia, elementare e media) che, come detto, da un punto di vista delle singole aree disciplinari sono chiamati ad elaborare e condividere un curricolo verticale in relazione ai suggerimenti della Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo (sett 2012); in relazione però alla necessità basilare di una comunità educante (che è quella di fare “stare bene” i bambini/ragazzi, dando concretezza e senso all’idea di continuità) il nostro IC si impegna da anni per accompagnare i bambini nelle delicate fasi di passaggio tra i tre ordini di scuola.
COSA SI INTENDE PER CONTINUITA’
"La continuità nasce dall'esigenza primaria di garantire il diritto dell'alunno ad un percorso formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce cosi la sua particolare identità. Una corretta azione educativa, infatti, richiede un progetto formativo continuo. Essa si propone anche di prevenire le difficoltà che sovente si riscontrano, specie nei passaggi tra i diversi ordini di scuola e che spesso sono causa di fenomeni come quello dell'abbandono scolastico, prevedendo opportune forme di coordinamento che rispettino, tuttavia, le differenziazioni proprie di ciascuna scuola.
Continuità del processo educativo non significa né uniformità né mancanza di cambiamento; consiste piuttosto nel considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall'alunno e riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell'azione di ciascuna scuola nella dinamica della diversità dei loro ruoli e funzioni.
ELEMENTI E FORME DEL RACCORDO (D M 16/11/92)
"La continuità del processo educativo tra scuole diverse viene garantita come percorso formativo unitario al quale contribuisce con pari dignità educativa l'azione di ciascuna scuola, nella dinamica degli specifici ruoli ed obiettivi, secondo una logica di sviluppo organico e coerente. Al fine di realizzare il necessario raccordo pedagogico, curriculare ed organizzativo tra le diverse scuole, i collegi docenti elaborano piani di intervento per promuovere la continuità assicurando un continuum di opportunità educative a tutti gli alunni nel loro sviluppo individuale e formativo.
Detti piani di intervento indicheranno modalità e criteri per la realizzazione del raccordo tra le scuole con particolare riguardo:
• alla comunicazione di dati sull'alunno;
• alla comunicazione di informazioni acquisite anche in collaborazione con la famiglia, per rispondere in modo mirato alla domanda formativa di ciascun alunno;
• al coordinamento dei curricoli soprattutto degli anni iniziali e terminali, tenendo in particolare considerazione gli specifici obiettivi e stili educativi e valorizzando gli elementi di continuità presenti nei documenti programmatici;
• alle indicazioni relative ai criteri di formazione delle classi iniziali;
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• alla predisposizione di un sistema di verifica e di accertamento comune connesso con l'impostazione progettuale delle attività didattiche;
• all'utilizzazione delle strutture scolastiche e dei servizi di competenza degli enti territoriali con particolare attenzione all'uso comune di strutture.
In ciascun piano di intervento saranno altresì esplicitati i criteri per l'attuazione in comune di iniziative di formazione in servizio per gli insegnanti, nonché di possibili momenti e forme di compartecipazione alle attività didattiche degli insegnanti delle classi iniziali e terminali, con particolare attenzione agli alunni in situazione di handicap."
CONTINUITA’ FRA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA
Obiettivo generico _ Favorire al/la bambino/a un buon approccio verso una nuova dimensione di scuola attraverso la conoscenza della struttura e delle persone che vi lavorano.
Obiettivo educativo _ Favorire l’attuazione di un percorso di continuità fra i due ordini di scuola e promuovere la collaborazione tra alunni e la capacità di lavorare insieme finalizzata al raggiungimento di un obiettivo comune.
LE RISORSE UMANE
Le persone coinvolte sono gli insegnanti di scuola dell’infanzia, i docenti di scuola primaria, gli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e gli alunni delle classi prime e quinte della scuola primaria.
METODOLOGIE E SCELTE DIDATTICHE
Si prevedono tre incontri
il primo incontro (durata 1 ora e mezza) da effettuarsi nel mese di dicembre: visita degli alunni delle classi quinte della scuola primaria alla scuola dell’infanzia sia statale che privata di Trescore. L’incontro prevede, l’accoglienza con rappresentazioni teatrali, danze e canti natalizi, un momento in cui i bambini scambieranno le proprie esperienze scolastiche, merenda insieme.
Il secondo incontro avverrà nel periodo di carnevale e vedrà coinvolti i bambini dell’infanzia e quelli delle classi prime della primaria che si recheranno nelle due scuole per una visita e porteranno con loro i quaderni da mostrare ai vecchi compagni. Ci saranno momenti di spiegazione e risposte alle domande dei più piccoli, seguirà la merenda insieme.
Il terzo incontro (durata 2 ore) da effettuarsi nel mese di maggio: visita degli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia alle classi prime della scuola primaria. L’incontro prevede un momento di accoglienza e visita dei locali della scuola primaria e un’attività da svolgere nelle classi secondo una tematica diversa per ogni anni scolastico.
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CONTINUITA’ FRA SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA
Obiettivo generico _ Favorire al/la bambino/a un buon approccio verso una nuova dimensione di scuola attraverso la conoscenza della struttura e delle persone che vi lavorano.
Obiettivo educativo _ Favorire l’attuazione di un percorso di continuità fra i due ordini di scuola e promuovere la collaborazione tra alunni e la capacità di lavorare insieme finalizzata al raggiungimento di un obiettivo comune.
LE RISORSE UMANE
Le persone coinvolte sono i docenti di scuola primaria di classe quinta, i docenti delle prime classi della secondaria di arte, musica, inglese, scienze motorie, scienze e ed. tecnica, gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e delle classi prime della secondaria di primo grado.
METODOLOGIE E SCELTE DIDATTICHE
Il progetto si svolge nel mese di febbraio con la visita e le attività di laboratorio degli alunni delle classi quinte con gli alunni di prima della scuola secondaria di primo grado.
Un secondo momento di incontro è previsto nel mese di maggio con lo sviluppo di una tematica comune sia alla primaria che alla secondaria e un momento di condivisioni del lavoro svolto e di riflessione sul tema scelto.
FORMAZIONE CLASSI PRIME DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Il percorso per la formazione delle classi prime della scuola secondaria di primo grado si articola in diversi step:
1. Incontro con le maestre per un primo passaggio di informazioni attraverso la compilazione di una scheda informativa dove sono evidenziati alcuni obiettivi trasversali quali:
- rispetto delle regole
- attenzione in classe
- impegno a casa
e le seguenti competenze:
- capacità espositiva
- matematica: calcolo
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- matematica: logica
- produzione scritta
- grammatica italiana
2. Le maestre dovranno, entro la metà di giugno, presentare alla F.S. i gruppi dei loro alunni formati secondo i seguenti criteri:
- gruppi costituiti da non meno di due alunni e non più di cinque;
- ripartizione degli alunni in fasce di livello;
- equa distribuzione degli alunni svantaggiati o con situazioni socio‐affettive problematiche;
- equa distribuzione degli alunni stranieri;
- equilibrio numerico tra i sessi.
3. Una commissione coordinata dalla F.S. e composta da colleghi, non occupati durante gli esami, forma gruppi classe seguendo i seguenti criteri:
- mantenimento del gruppo di provenienza della scuola primaria
- livello di apprendimento (6 livelli:ALTO‐ MEDIO/ALTO‐MEDIO‐MEDIO/BASSO‐ BASSO‐ BASSISSIMO)
- Relazioni, comportamento, difficoltà ecc.
- Maschi e femmine
- Equa distribuzione degli alunni stranieri a seconda della loro conoscenza della lingua italiana
- Alunni BES
- Alunni con insegnanti di sostegno.
IL GRUPPO VIENE COSTITUITO PARTENDO DAGLI ALUNNI IN DIFFICOLTÀ IN MODO DA CREARE UNA CLASSE CHE VENGA ANCHE INCONTRO ALLE LORO ESIGENZE.
I gruppi classe così formati vengono sottoposti all'attenzione delle insegnanti di classe quinta per un ulteriore controllo. Durante un' assemblea pubblica vengono abbinati, con un sorteggio, i gruppi classe alla seconda lingua straniera (francese o spagnolo). Il Dirigente scolastico assegna ai gruppi‐classe le sezioni (A‐D‐E lingua francese; B‐C‐ F lingua spagnola).
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PROGETTO PER L’ INTERCULTURA
IL CONTESTO
L’Istituto Comprensivo di Trescore Balneario è inserito in un contesto sociale e culturale multietnico che riflette il più ampio contesto regionale e nazionale. All’interno dell’Istituto ci sono stranieri di provenienze diverse (in particolare maghrebina ed Indiano pakistana (oltre che Est Europa, ed Africa centrale) che costituiscono complessivamente una parte importante della popolazione scolastica.
Negli ultimi anni, in relazione alla situazione di crisi del mondo del lavoro che si sta verificando in Italia, e che non ha risparmiato la Val Cavallina, si sta assistendo ad una progressiva diminuzione di minori stranieri che giungono nelle scuole del nostri I.C.; gli alunni Neoarrivati nel sistema scolastico italiano sono quindi diventati un fenomeno sporadico mentre le famiglie, anche alcune italiane, si stanno muovendo sul territorio non solo italiano.
COSA INTENDIAMO PER INTERCULTURA
"Chi dice interculturale dice necessariamente ‐ se dà tutto il suo senso al prefisso inter ‐ interazione, scambio, apertura, reciprocità, solidarietà obiettiva. Dice anche, dando il pieno senso al termine cultura, riconoscimento dei valori, dei modi di vita, delle rappresentazioni simboliche alle quali si riferiscono gli esseri umani, individui e società, nelle loro relazioni con l'altro e nella loro comprensione del mondo, riconoscimento delle loro diversità, riconoscimento delle interazioni che intervengono di volta in volta tra i molteplici registri di una stessa cultura e fra differenti culture, nello spazio e nel tempo" (Unesco, 1980).
Facciamo nostra anche la definizione di MULTICULTURA che F. Pinto Minerva diede una decina di anni orsono (2002): trascrizione oggettiva di una realtà di fatto, cioè la compresenza su uno stesso territorio, di popoli diversi per etnia, lingua, cultura. In sé il termine non contiene giudizi di valore, ma si limita a registrare una realtà oggi sempre più diffusa, che vede diverse popolazioni insieme tra di loro senza che questo significhi e comporti necessariamente confronto, incontro, scambio.
Nella nostra scuola tentiamo di usare il termine "multiculturale" per descrivere però un progetto pedagogico, assumendo quindi una precisa posizione, che opera per favorire la coesistenza dei gruppi e delle culture, gli uni accanto agli altri, come in un mosaico. Ma anche ‐ come rilevano alcuni studiosi ‐ come in un sistema di vasi fra loro non comunicanti.
Riteniamo opportuno riportare alcune considerazioni sull’intercultura che noi docenti abbiamo maturato in questi anni di lavoro sul campo:
Intercultura e immigrazione non sono sinonimi!
L’intercultura all’inizio non è una cosa semplice bensì faticosa
Importanza del darsi del tempo, di non pretendere di comprendere tutto e subito
Non tutti gli aspetti sono di natura culturale ma sono relativi al soggetto, al periodo storico, alla condizione socioeconomica
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Ci muoviamo da presupposti di relatività e non di relativismo culturale (R. Panikkar)1
LE RISORSE UMANE
Commissione intercultura formata da insegnanti rappresentativi dei vari segmenti di scuola
Referenti dei singoli plessi Staff di dirigenza Referente dell’Ufficio Scolastico distaccato sul territorio Mediatori culturali servizio esterno fornito da una cooperativa del territorio e finanziato dal Consorzio dei Servizi della Val Cavallina
Consulenti di psicopedagogia di Istituto Docenti e personale ATA dell’Istituto Comprensivo
PER UN APPROCCIO INTERCULTURALE NELLA FORMAZIONE DEI CURRICOLI
L’intervento della nostra scuola come approccio finalizzato alla formazione interculturale deve seguire alcuni criteri di fondo
essere interno al processo di apprendimento‐insegnamento,
essere trasversale rispetto alle discipline, essere intimamente connesso con percorsi per i quali è fondamentale la valutazione delle competenze,
seguire un metodo non direttivo nella relazione docenti alunni, e cooperativo tra gli stessi alunni
suggerire una forte consapevolezza dei docenti rispetto a disponibilità all’autocritica,
un pieno coinvolgimento nella relazione tra docente e alunno,
1 Relativismo= affermazione della uguale validità di tutte le culture umane e dei loro sistemi di valore e che postula la necessità di giudicare ogni valore in riferimento all’ambiente culturale in cui nasce (M. Santerini)
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una disponibilità a concepire valutazioni in termini formativi,
la consapevolezza che l’intercultura non è una nuova disciplina di studio,…
Sono stati identificati alcuni concetti (quattro!) su cui fondare l’apparato didattico e che dovrebbero essere assunti dai docenti come indicatori per individuare obiettivi e percorsi didattici ma anche come selettori della necessaria analisi dei programmi ministeriali per la costruzione di curricoli interculturali.
1 SENSO DELLE CONVENZIONI
La convenzione permette la convivenza di due o più persone attraverso l’accettazione di patti o di regole comuni.
Quando la convivenza riguarda un gruppo molto ampio le regole vengono codificate sotto forma di leggi.
La regola richiede chiarezza nelle posizioni di gioco, capacità di mediazione delle parti, raggiungimento di un accordo.
La convenzione non è assoluta: è soggetta ai flussi della storia e alle diversità in cui opera, perciò è modificabile
2 CAPACITA’ DI DECENTRAMENTO
Fondamentale per le relazioni efficaci tra individui e matura attraverso il superamento del proprio punto di vista come unico punto di osservazione.
Il passaggio ad una visione che tenga in considerazione la complessità e la varietà dei punti di vista richiede il riconoscimento dell’altro e l’accettazione della sua diversità come valore.
Modalità diverse di entrare in contatto con l’altro sono l’empatia e la conoscenza.
3 SENSO DI APPARTENENZA
L’appartenenza vista come processo di identificazione con un gruppo di cui si condividono comportamenti, modi di pensare ed atteggiamenti.
L’appartenenza intesa come progressiva definizione dell’IO che, attraverso molteplici esperienze di distacco (dal contesto famigliare e scolastico) si definisce in termini di autonomia, autostima, indipendenza di pensiero, scelta.
4 TENSIONE ALL’UNITARIETA’
La consapevolezza di appartenere ad una stessa specie, di condividere diritti universali, insieme alla rapida globalizzazione richiedono e producono decisi cambiamenti culturali nel senso della modialità.
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Tale cultura, intesa come disponibilità alla contaminazione e superamento dei localismi si identifica come una tensione all’unitarietà e si pone come obiettivi il rispetto e la valorizzazione delle differenze.
METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
Le esperienze ormai decennali nel campo dell’integrazione degli alunni stranieri hanno dimostrato che questo processo si verifica in modo positivo se:
i docenti della classe accolgono il nuovo alunno mettendo in atto strategie comunicative e didattiche adeguate e funzionali, incentivando soprattutto le relazioni di gruppo e fra coetanei;
viene approntato nel più breve tempo possibile un percorso di “pronto soccorso linguistico” (G. Favaro) per fornire i primi strumenti linguistici in italiano;
un adulto di riferimento accompagna il nuovo alunno/a nei primi passi nel nuovo contesto in modo personalizzato, curando anche la comunicazione scuola/ famiglia almeno nella fase iniziale.
Il primo contesto di apprendimento comunicativo e relazionale è il gruppo dei coetanei, e il primo facilitatore dell’integrazione è l’adulto che instaura una relazione affettiva basata sull’accoglienza e sull’empatia.
Fatte le suddette premesse, tutti i docenti di classe attiveranno le proprie competenze professionali, sia di tipo comunicativo‐affettivo che di tipo metodologico, per favorire lo strutturarsi di una classe accogliente e luogo di interazioni costanti e costruttive, attraverso percorsi di prima accoglienza in classe, attività di conoscenza, lavori di gruppo, ecc.
In relazione ai contenuti, si considera il ricorso alla rimodulazione di alcuni di quelli previsti dal POF e adattati al livello di competenza linguistica verificato nell’alunno, sempre nell’ottica dello sviluppo delle competenze riferite all’anno scolastico in corso. Le modalità di adattamento prevedono:
Omissione temporanee di una o più discipline;
Essenzialità nei contenuti curricolari.
Sostituzione di discipline al posto di altre.
Integrazione con espansione di contenuti privilegiati.
I docenti della classe concordano, condividono e stendono il Piano Educativo Personalizzato entro i primi due mesi di frequenza e si impegnano ad aggiornarlo in base ai bisogni educativi dell’allievo e a sostituirlo con un piano di istruzione collettivo nel momento in cui l’alunno si dimostri in grado di seguire autonomamente gran parte delle attività e di raggiungere gli obiettivi minimi disciplinari della classe d’inserimento.
Per quanto riguarda la valutazione, preso atto della normativa art. 45 comma 4 del D.P.R. n. 394 del 31.08.99:” il Consiglio di classe (se l’alunno non ha attuato, alla fine del primo quadrimestre, un percorso di apprendimento tale da non poter essere valutato adeguatamente…”), opta per:
La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana;
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La valutazione espressa fa riferimento al P.E.P. programmato per gli apprendimenti”.
Si procede comunque ad una valutazione disciplinare tenendo conto degli obiettivi minimi raggiunti, ma anche del processo di apprendimento ( situazione di partenza, impegno, motivazione…)
Si esprime un giudizio discorsivo sul livello globale di maturazione raggiunto
PROGETTO ORIENTAMENTO
IL CONTESTO
La Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” è costituita da studenti provenienti da plessi diversi: Trescore Balneario, Zandobbio, Entratico e Cenate Sopra. La popolazione scolastica proviene, quindi, da realtà socio‐economiche e culturali molto diverse.
Diverse sono le opportunità che i vari ambienti di provenienza offrono: la realtà economica è caratterizzata da piccole e medie industrie e ovunque è diffuso l’artigianato. Anche gli stimoli culturali sono diversificati e presentano caratteristiche diverse: più complessi e articolati a Trescore, più piccoli e organizzati spesso da forma di volontariato nei paesi di Entratico e Zandobbio.
COSA SI INTENDE PER ORIENTAMENTO
L’orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti sociali, formativi e lavorativi. E’ un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a :
identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini
identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti
prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione, alla formazione, all’occupazione e al proprio ruolo nella società
progettare e realizzare i propri progetti
gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto.
L’orientamento mira a mettere in grado i cittadini di gestire e pianificare il proprio apprendimento e le esperienze di lavoro in coerenza con i propri obiettivi di vita, in collegamento con le proprie competenze e interessi, contribuendo al personale soddisfacimento.
Nell’ambito delle istituzioni educative e formative esso mira ad avere allievi e studenti ben motivati e formatori che si assumono la responsabilità del sostegno ai loro percorsi formativi, alle scelte e alla loro realizzazione .
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LE RISORSE UMANE
Al momento l’attività di orientamento è principalmente condotta dal docente di Lettere, coadiuvato dai docenti del consiglio di classe. LA figure esterne coinvolte sono esperti sul territorio (èquipe dell’Oratorio e don Giuliano, operatori del Centro Zelinda, psicologi..) ed extraterritoriali (operatori della Provincia, del mondo dell’artigianato ed industriale dei provenienza lombarda. Sono inoltre presenti rappresentanti di alcune scuole del territorio, rappresentative di tutte le tipologie di scuola secondaria di 2^ grado (licei, istituti tecnici, istituti professionali e corsi di Istruzione e Formazione Professionale) che vengono invitati ad una giornata a scuola per presentare il loro istituto. i destinatari sono gli alunni delle classi prima, seconda, e terza della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo e loro famiglie.
METODOLOGIE E SCELTE DIDATTICHE
La persona per orientarsi mette in atto delle risposte che sono il frutto di un insieme di decisioni e comportamenti che riguardano il proprio presente e futuro a partire da una valutazione spontanea di elementi differenti:
1. le proprie risorse personali (le proprie capacità e competenze);
2. alcuni vissuti rispetto alle esperienze formative e lavorative pregresse (sentimenti positivi o negativi, successi o insuccessi, ecc.);
3. il sistema di valori, di aspettative, di motivazioni che la persona sperimenta rispetto alla sfera formazione e lavoro;
4. le pressioni e le influenze sociali che intervengono nelle esperienze soggettive (ad esempio: i desideri o le imposizioni dei genitori, l’esempio degli amici, i messaggi dei mass‐media, ecc.);
5. le contingenze esterne, intese come opportunità e vincoli riferiti alle appartenenze socio‐ culturali, alle caratteristiche formative e produttive locali, ecc.;
6. le caratteristiche peculiari del proprio ambiente di vita (contesto socio‐culturale, economico produttivo, ecc.).
Tali elementi si legano bene all’orientamento scolastico, volto a dirigere l’adolescente verso l’insegnamento più consono allo sviluppo delle sue potenzialità. In particolare, nella scuola secondaria di primo grado, la funzione orientativa si lega alla funzione formativa e tale connubio esprime un’azione che è educativa e didattica insieme e che si svolge nell’arco del triennio.
Partendo da queste premesse, il progetto di orientamento del nostro Istituto Comprensivo sarà concepito come un percorso globale e unitario che stimolerà nell’alunno una riflessione personale sulle proprie capacità, sui propri interessi e limiti.
Il percorso triennale si articola su diversi piani:
AZIONE FORMATIVA della scuola che propone attività volte al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1. Conoscere sé stessi in relazione agli altri ( percezione di come gli altri mi vedono ).
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2. Classificare i propri interessi personali sulla base delle difficoltà (caratteristiche personali con attenzione al contesto sociale).
3. Approfondire le proprie attitudini personali: lo stile di apprendimento, la capacità di risolvere i problemi e di affrontare gli imprevisti.
4. Individuare e confrontare le diverse aree di indirizzo di studi.
5. Valutare interessi e aspirazioni personali al fine di scegliere uno specifico indirizzo di studi.
6. Individuare condizionamenti che derivano dalla propria situazione famigliare e ambientale e fare un bilancio della propria preparazione scolastica
AZIONE INFORMATIVA
Si esplica mediante:
1. raccolta e distribuzione di materiale informativo sulle scuole del territorio e delle informazioni relative alle giornate aperte dei singoli istituti delle Scuole Secondarie di secondo grado
2. incontro con alcune scuole superiori del territorio.
La somministrazione di test attitudinali ha come esito la stesura del consiglio orientativo condiviso dal consiglio di classe
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PROGETTO PER L’INCLUSIVITA’
IL CONTESTO
L’Istituto Comprensivo di Trescore riunisce 6 plessi che insistono su quattro comuni della Val Cavallina e che rispecchiano le diversità dei territori; oltre ad un bacino d’utenza ampio, il nostro IC comprende scuole con vocazioni differenti: la Scuola potenziata, la scuola dell’infanzia, le scuole elementari e le scuole medie; rientra anche all’interno di un contesto multiculturale caratterizzato da una grande disomogeneità in quanto le etnie rappresentate dalle famiglie degli alunni sono di provenienze molto diverse: in particolare maghrebina ed Indiano pakistana, oltre che Est Europa, ed Africa centrale. In un contesto così differenziato, tra i nostri alunni, non mancano le eccellenze che, negli ultimi anni, sono rappresentate in numero sempre maggiore dagli stessi alunni stranieri .
COSA INTENDIAMO PER INCLUSIVITA’
La legislazione relativa a quanti oggi vengono chiamati BES ha origine a partire dalla chiusura delle scuole speciali e delle classi differenziali nella prima metà degli anni settanta: ha portato alle innovative norme che riguardano il concetto di “inclusività” (si riconosce che ciascuno di noi è portatore di caratteristiche specifiche (non esiste più l’ottica di norma) come superamento di quello di ”integrazione” (secondo il quale un soggetto viene integrato in un sistema di riferimento presunto “normale”): nella complessità delle classi nelle nostre scuole, ogni alunno presenta una richiesta di speciale attenzione.
A partire dalla metà degli anni Novanta si cominciò a dire che il termine “integrazione scolastica“ ricordava troppo quello dell’integrazione di sistema, che aveva certamente un valore negativo, svuotando tale termine della valenza positiva che aveva avuto ai suoi esordi negli anni Settanta ed anzi facendogli assumere un significato riduttivo, di perdita di autenticità e di libertà. Sotto l’influsso della letteratura sociale e culturale di origine anglosassone, più
LA SCUOLA CHE INCLUDE LA SCUOLA CHE INTEGRA
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recentemente si è venuto affermando il termine “inclusione”, che comporta un allargamento semantico che comprende almeno due piani. Il primo è interno alla scuola. Questa diventa inclusiva quando sa accogliere tutte le diversità e riformulare al tal fine le proprie scelte organizzative, progettuali, metodologiche didattiche e logistiche. Il secondo piano riguarda ciò che è esterno alla scuola e richiede collaborazioni e alleanze tra scuola, famiglia, servizi, istituzioni di vario tipo e associazionismo, in una fitta rete di solidarietà garantita da politiche strutturate e da normative coerenti.
La norma evidenzia alcune motivazioni che possono portare a difficoltà nel processo di apprendimento: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. L’area dello svantaggio scolastico viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Vi sono comprese tre categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
Così intesa, l’inclusione diventa un paradigma pedagogico, secondo il quale l’accoglienza non è condizionata dalla disponibilità della “maggioranza” a integrare una “minoranza”, ma scaturisce dal riconoscimento del comune diritto alla diversità, una diversità che non si identifica solamente con la disabilità, ma comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che è l’eterogeneità a divenire normalità.
L’inclusività, quindi, si configura non come un aiuto per scalare la normalità, ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione deve intervenire sul contesto non meno che sul soggetto.
LE RISORSE UMANE
Tutti gli operatori della scuole sono coinvolti nell’attività inclusiva che abbiamo descritto in precedenza: in primis i docenti che gestiscono le attività educative e didattiche nelle classi; anche il personale ATA ha un ruolo fondamentale nel momento dell’accoglienza dei bambini, nella cura dei rapporti con l’utenza (famiglie e operatori che intervengono nella scuola …); il comitato genitori, nei momenti di confronto con lo staff dirigenziale e con le commissioni si è rivelato un ottimo organo in grado di contribuire sia a livello di progettazione che di segnalazione di criticità negli ambiti di una scuola che vuole essere sempre più inclusiva.
METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE Gli insegnanti devono “utilizzare molteplici modalità di presentazione e di rappresentazione, in quanto gli studenti differiscono tra loro in relazione alle modalità di percepire e comprendere le informazioni che vengono loro presentate. Per assicurare un vero apprendimento (e non una pura memorizzazione ad uso interrogazione o compito in classe) occorre che ogni alunno riceva le informazioni attraverso diverse modalità comunicative (il principio cardine dello strutturalismo didattico è che i concetti NON si imparano MA si formano e che sono un prodotto dell’attività cognitiva correttamente impostata; il concetto è ciò che rimane uguale quando tutto il resto cambia). Non si tratta soltanto di fornire rappresentazioni che coinvolgano quanti più SENSI possibile, ma anche quanti più LINGUAGGI possibili;
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Quali possono essere le caratteristiche di una didattica che sia non speciale ma inclusiva? Riportiamo qui uno stralcio di un documento dell’USR per l’Emilia Romagna sull’Universal design for learning2 ”deve quindi “utilizzare molteplici modalità di presentazione e di rappresentazione, in quanto gli studenti differiscono tra loro in relazione alle modalità di percepire e comprendere le informazioni che vengono loro presentate. Inoltre, per assicurare un vero apprendimento (e non una pura memorizzazione ad uso interrogazione o compito in classe) – quindi la concettualizzazione, la generalizzazione, il trasferimento di competenze tra campi diversi – occorre che ogni alunno riceva le informazioni attraverso diverse modalità comunicative (il principio cardine dello strutturalismo didattico è che i concetti non si imparano ma si formano e che sono un prodotto dell’attività cognitiva correttamente impostata; il concetto è ciò che rimane uguale quando tutto il resto cambia). Non si tratta soltanto di fornire rappresentazioni che coinvolgano quanti più sensi possibile, ma anche quanti più linguaggi possibili; anche immagini e suoni possono essere veicolati in modi diversi (il linguaggio orale e la musica utilizzano entrambi il canale uditivo ma in modo radicalmente diverso)”.Metodologie plurime di insegnamento e apprendimento possono essere: verbale, non verbale, del contesto, sensoriale, ludica, multimediale, teatrale, musicale e iconica (Fornasa, Simonelli).
IL PAI
Il Ministero dell’Istruzione definisce con chiarezza lo scopo del Piano annuale per l’Inclusività: fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”. Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto‐conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. In questa ottica di sviluppo e monitoraggio delle capacità inclusive della scuola – nel rispetto delle prerogative dell’autonomia scolastica ‐ il P.A.I. non va dunque interpretato come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali”, ad integrazione del P.O.F. (in questo caso più che di un “piano per l’inclusione” si tratterebbe di un “piano per gli inclusi”). Il P.A.I. non è quindi un “documento” per chi ha bisogni educativi speciali, ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie3”.
Il documento dovrebbe prevedere:
2 http://ww2.istruzioneer.it/wp‐content/uploads/2013/08/allegato‐1.docx
3 Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013
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o una prima parte di analisi dei punti di forza e di criticità: Rilevazione dei BES presenti, delle disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) dei disturbi evolutivi specifici, dello svantaggio, N° PEI redatti dai GLHO, N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria, N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
A. Risorse professionali specifiche
B. Coinvolgimento docenti curricolari
C. Coinvolgimento personale ATA
D. Coinvolgimento famiglie
E. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza.
F. Rapporti con privato sociale e volontariato
G. Formazione docenti
o UNA SECONDA PARTE con gli obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
La Commissione delegata dal Collegio docenti per il POF decide di affiancare ad un piano così strutturato un documento che espliciti, come prima evidenziato le pratiche inclusive della scuola di Trescore: infatti nell’I.C di Trescore, gli insegnanti, ciascuno con le proprie specificità, tendono a differenziare la propria didattica per una maggior efficacia nel processo di insegnamento/apprendimento degli alunni: gli insegnanti della scuola dell’Infanzia, quelli della primaria e della secondaria di primo grado, ciascuno con gradi di libertà diversi, utilizzano da anni metodologie che ora chiamiamo “inclusive” si tratta quindi di raccogliere le buone pratiche in un documento che potrebbe integrare il Piano Annuale per l’Inclusività che viene richiesto dalla norma.
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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
IL CONTESTO
La Scuola è considerata il luogo più importante per la crescita e formazione dei cittadini perché, al proprio interno, si ripensano e si confrontano modelli educativi e culturali per condividere progettualità comuni.
L’I.C. di Trescore comprende una popolazione scolastica di circa 1500 alunni ( provenienti anche da alcuni paesi limitrofi.), eterogenea sia per quanto riguarda l’età (da tre a quattordici anni), le condizioni sociali ed economiche, il paese d’origine, ma anche per quanto riguarda la preparazione culturale, le capacità cognitive, emotive e relazionali.
Da un punto di vista individuale, gli alunni vivono una fase di grandi cambiamenti che investe tutte le sfere della persona: fisica, cognitiva, psicologica, culturale … e necessitano, pertanto, di strumenti adeguati per “accompagnare” questi loro cambiamenti.
La Scuola, da parte sua, osserva con attenzione cercando di leggere all’interno di situazioni apparentemente normali, eventuali segnali riconducibili a bisogni o disagi per intervenire prima che si trasformino in malessere, disadattamenti, abbandoni e conflitti in grado di compromettere il clima educativo di un’intera classe e l’equilibrio psicofisico dei singoli (in particolare degli alunni con BES). In quest’ottica progetta accanto alla “normale pratica didattica” azioni più strettamente indirizzate a perseguire alcune importanti finalità:
− Approfondire la conoscenza di se stessi dal punto di vista anatomico, fisiologico, psicologico per individuare le condizioni di equilibrio psicofisico per la propria persona.
− Saper cogliere nel proprio ambiente (sociale, fisico, relazionale) i fattori di rischio e di protezione per la propria e altrui salute
− Saper valutare la dissonanza tra comportamenti “adeguati “ e “ rischiosi” per rimuovere le cause del disagio ed elaborare stili di vita coerenti con uno stato di salute
− Sviluppare un senso di responsabilità nella gestione di sé stessi finalizzata a migliorare lo stato di benessere nel contesto sociale di riferimento.
CHE COSA SI INTENDE PER “SALUTE”
Le nuove indicazioni (Settembre 2012), entrate nella Scuola per indirizzare l’attività educativa‐didattica prevedono, tra l’altro, lo “sviluppo integrale della persona vista nella propria sfera, cognitiva, emotiva relazionale.. e consegnano ai docenti la grande responsabilità di porre attenzione al benessere degli alunni inteso come “stare bene a Scuola” in un ambiente salubre ed accogliente.
Da parte sua, l’ OMS ha proposto,intorno alla fine degli anni ottanta,la propria definizione di “salute come benessere globale della persona” chiarendo successivamente, in maniera più precisa, come “la salute sia l’insieme delle condizioni in cui un soggetto diviene capace di realizzare aspirazioni, soddisfare bisogni e affrontare le difficoltà poste nell’ambiente in cui vive”.
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Circa dieci anni, dopo la stessa l’OMS, tenuto conto dell’ importanza anche a livello sociale, ha dato una nuova definizione di salute: “complesso delle azioni dirette non solo ad aumentare le capacità degli individui, ma anche ad avviare cambiamenti sociali, ambientali ed economici, in un processo che aumenti le reali possibilità di controllo, da parte della comunità, dei determinanti della salute”.
Un significato, quindi, di salute che investe la sfera personale, ma con grande rilevanza sociale.
In chiave più strettamente educativa noi riteniamo che la situazione di benessere non deve necessariamente essere intesa come “condizione di vita ideale priva di ostacoli e difficoltà “ma piuttosto come capacità di attraversare le diverse fasi della vita affrontando anche i momenti di difficoltà in maniera costruttiva e rigenerante.
LE RISORSE UMANE
− Docenti
− Staff di dirigenza
− Funzioni strumentali della Scuola
− Collaboratori
− Esperti interni (psicopedagogista dell’Istituto)
− Genitori
− Esperti esterni ( Mediatori, dietologo, dentista, responsabili di AVIS‐AIDO‐ADMO, psicologhe dell’età evolutiva, operatrici dell’Oratorio …)
METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
L’esperienza in ambito didattico dimostra che è sempre molto più significativo”far vivere, provare, sperimentare l’apprendimento” piuttosto che trasmettere” nozioni‐informazioni”.
La formazione dei concetti del sapere, per ciascun alunno, è tanto più efficace, quanto più mediata dai “propri processi cognitivi” ed è in questa ottica che il progetto di educazione alla salute, pur strutturato in attività molto diverse tra loro, mantiene un comune denominatore: “favorire l’acquisizione di uno stile di vita adeguato alla propria equilibrata maturazione”.
Un obiettivo di tale complessità non prevede una semplice trasmissione di conoscenze, ma un articolato lavoro sull’alunno perché trasformi in competenze di vita (sul piano personale) e di cittadinanza (sul piano sociale) quanto appreso.
Tutte le attività previste, dal punto di vista metodologico, rispettano tre condizioni fondamentali:
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− Costruire il percorso sulla base dei bisogni / necessità emerse dal gruppo;
− Affrontare l’argomento‐l’attività evidenziando l’aspetto positivo, l’importanza di godere di uno stato di salute piuttosto che il disagio di esserne privo;
− Utilizzare una metodologia di ricerca‐azione per coinvolgere gli alunni nella costruzione del proprio processo di apprendimento
Le attività si dividono in:
− Interventi di esperti: AVIS, AIDO, ADMO, medico dentista, dietologo (vedi tabella progetti)
− Percorsi strutturati (con il coinvolgimento anche dei genitori):
Educazione all’affettività
Orientamento
Conoscenza di sé
Bullismo
Psicomotricità
Prevenzione da dipendenze
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PROGETTI SPORTIVI
IL CONTESTO
La scuola secondaria di primo grado già dall’ottobre 2009 (anno della sua costituzione attraverso la circolare ministeriale del 4/08/09 ) si è dotata del Centro Sportivo Scolastico, ente che nasce con l’obiettivo di coordinare, organizzare, proporre tutte le iniziative aventi come tema l’attività sportiva. Suo compito principale è quello di avvalersi delle risorse interne ed esterne alla scuola per dare agli alunni la possibilità di praticare diverse di Attività Sportive all’interno della scuola. In conseguenza a ciò il responsabile del CSS prof. Nicoli Piergiacomo cerca, nel limite del possibile e tenendo conto delle risorse umane e finanziarie dell’istituto scolastico di proporre una serie di progetti sportivi da sviluppare durante l’anno scolastico.
COSA INTENDIAMO PER SPORTIVITA’
Facciamo nostra la definizione del dizionario di Italiano Sabatini Coletti di sportività: “spirito di correttezza e di lealtà a cui deve improntarsi il comportamento di chi compete in una gara sportiva e di chi vi assiste: per estensione lo stesso spirito applicato in ogni altra circostanza della vita che implica una competizione.
RISORSE UMANE
Oltre ai docenti di educazione motoria il progetto prevede l’ingresso nella scuola di esperti nelle varie discipline sportive e la collaborazione di tutto il corpo insegnanti che condivide l’approccio alla sportività come prima definito
METODOLOGIA E SCELTE DIDATTICHE
Lo sport può essere considerato a pieno titolo come un ottimo mezzo di educazione globale, infatti, attraverso una costante pratica sportiva si evidenziano miglioramenti dal punto di vista fisico, psicologico e relazionale. Inoltre
Operare per progetti infatti rende i ragazzi più motivati nello sviluppare valori, atteggiamenti, interessi… favorendo di conseguenza l’interiorizzazione di ciò che si apprende. La metodologia del progetto è utile per l’acquisizione di competenze complesse.
Il Rugby in particolare è uno sport che fa del rispetto dell’avversario il suo obiettivo fondamentale ed è quindi importantissimo nella prevenzione del bullismo.
Integrazione ed inclusione dei soggetti disabili attraverso le attività motorio – sportive Educazione alla diversità
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PROGETTO SCIENTIFICO
IL VIVAIO DELLA SCIENZA: per giovani menti in crescita
Forti delle esperienze delle attività collegate con BERGAMOSCIENZA IX X e XI edizione, è nata una Commissione di Istituto che si sta occupando di implementare un curricolo verticale in ambito scientifico, basato sulla didattica fortemente laboratoriale e interattiva come indicano le linee guida del MIUR. La metodologia proposta è di tipo induttivo‐costruttivista: i soggetti in apprendimento sono sollecitati in vario modo (teorico e/o sperimentale) a costruire concretamente la propria conoscenza lavorando sia come singoli sia come gruppo, sotto la regia del docente. Questi stimola l’avvio del lavoro, interviene con discrezione facendo un’operazione di feed‐back per guidare gli allievi lungo il percorso che si è inteso tracciare e alla fine discute con gli allievi il prodotto ottenuto, cercando di pervenire a concettualizzazioni o posizioni condivise. Gli strumenti che intendiamo proporre e utilizzare sono:
− utilizzo del parlato formale e del racconto (della narrazione) della scienza;
− giochi in laboratorio;
− lavagna interattiva multimediale;
− presentazioni in Power Point;
− filmati realizzati dai ragazzi o scaricati dalla rete internet e siti specializzati;
− MA SOPRATTUTTO: esperienze di laboratorio e sul campo.
Il progetto è stato discusso e condiviso all’interno del nostro Istituto Comprensivo, in Commissione scientifica di Istituto, in commissione per materia, in alcuni consigli di classe (terza E e terza EFFE della secondaria di primo grado) con il Comitato genitori dell’I.C. in attesa dell’inserimento nel POF di istituto, si è concretizzato in attività trasversali ai tre segmenti dell’IC spiegate ne progetto allegato.
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PROGETTO LINGUISTICO ‐ INGLESE
TEATRO IN LINGUA INGLESE
Finalità Motivare gli studenti ad esprimersi in inglese Aumentare la loro consapevolezza interculturale Coinvolgere la globalità emotiva ed affettiva degli studenti Migliorare l’autostima e la fiducia in se stessi
Obiettivi Migliorare la pronuncia e la comprensione attraverso un contesto di apprendimento stimolante e divertente Fissare strutture, funzioni e lessico nella memoria a lungo termine Fornire ai docenti spunti metodologici e materiali alternativi da utilizzare nella normale attività didattica
Attività Ogni intervento (comprensivo di Show + Workshops in lingua inglese) è efficace perché veicola strutture e funzioni linguistiche.
Modalità Gli interventi vengono concordati e graduati in base al numero degli studenti. Ad ogni Show possono partecipare una media di ca. 75‐85 studenti che successivamente verranno suddivisi in gruppi e prenderanno parte ai Workshops, se concordati. Durante la giornata si possono tenere 2, 3 o 4 shows didattici.
Workshops I Workshops, effettuabili dopo i 2 o 3 shows, mettono gli studenti a contatto diretto con English native speakers, stimolano i listening e speaking skills e fanno riferimento allo show rappresentato.
Durata Ogni show dura all’incirca 60 minuti.
Livelli Il repertorio è graduato in base ai livelli A1, A2 del frame work europeo e alle competenze linguistiche degli studenti.
Animatori 3 o 4 animatori madrelingua inglese esperti nella drammatizzazione teatrale a scopo didattico.
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CERTIFICAZIONE KET Finalità Motivare gli studenti ad esprimersi in inglese Imparare ad affrontare prove strutturate e conformi agli standard europei Conseguire una certificazione riconosciuta e spendibile a livello internazionale Migliorare l’autostima e la fiducia in se stessi
Obiettivi Migliorare la competenza degli studenti nella lettura, nella produzione scritta, nell’ascolto e nell’orale Approfondire e ampliare i contenuti linguistici e comunicativi già presentati in classe Migliorare la capacità di riconoscere gli errori e di autovalutarsi, individuando i punti forti e i punti deboli nel proprio processo di apprendimento
linguistico Attività Gli studenti vengono inizialmente informati della struttura dell’esame e delle sue modalità di svolgimento, poi sono coinvolti in attività specifiche per la preparazione delle varie parti, sia attraverso esercizi di approfondimento dei contenuti linguistici, sia attraverso una serie di prove di simulazione dell’esame stesso. Fondamentale è la correzione collettiva e il confronto dei vari test, per autoverificare i progressi in itinere. Modalità Si prevedono all’incirca 8/10 incontri pomeridiani della durata di due ore ciascuno. Alla fine del percorso di preparazione, l’esame si svolge in due momenti diversi, uno relativo alla parte scritta (ascolto, lettura e scrittura), l’altro relativo alla conversazione in lingua inglese. La sede d’esame è il centro autorizzato/ scuola di lingua Anderson House di Curno e la data dell’esame è di solito fissata verso fine maggio.
READ ON! Extensive reading class library project Finalità Motivare gli studenti alla lettura libera di testi in lingua inglese Incoraggiare l’autonomia e la scelta personale degli studenti Creare un gruppo di apprendimento accogliente ed inclusivo Favorire l’individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi d’insegnamento/ apprendimento Potenziare il ruolo del docente come motivatore, compagno di lettura e di apprendimento
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Obiettivi Migliorare la competenza degli studenti nella comprensione scritta e ampliare il loro bagaglio lessicale Migliorare la loro competenza comunicativa orale, attraverso momenti di discussione e di confronto Stimolare negli studenti un riutilizzo concreto e personale dei contenuti linguistici appresi
Attività
1. Attività di presentazione del progetto e della biblioteca in lingua inglese 2. Motivazione degli studenti alla lettura attraverso attività linguistiche varie (pre‐reading) 3. Lettura libera dei testi graduati in lingua inglese (extensive reading) 4. Attività creative di exploitation delle letture (post‐ reading)
Modalità Dall’arrivo del trolley contenente i 100 testi, la lettura e le attività ad essa connesse si svolgeranno con regolarità, rispettando i ritmi e i tempi degli studenti. Il progetto vedrà inizialmente coinvolte una o due classi‐ pilota, che sperimenteranno la nuova modalità di apprendimento, per poi estendersi alle classi e ai docenti disponibili. Il progetto non prevede alcun momento di valutazione e di verifica, in quanto il feedback sarà dato dalla risposta positiva delle classi, dal loro coinvolgimento nel progetto, dai progressi individuali di ognuno e dai prodotti del gruppo.
PROGETTO LINGUISTICO ‐ FRANCESE
EXPOLANGUE FRANÇAISE ‐ SETTIMANA DELLA FRANCOFONIA
FESTA DEL FRANCESE NEL MONDO ‐ 20 MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA FRANCESE
L’Expolangue française prende le mosse dalla celebrazione della lingua francese nel mondo durante settimana della Francophonie.
Inizialmente concepita come una festa per mettere in risalto l’amicizia italo‐francese facendo dei locali della scuola una vetrina della cultura e della lingua francese, l’Expolangue si è ben presto trasformata in una macchina per l’esaltazione del multilinguismo, dell’inclusione, della solidarietà, della diversità culturale e della condivisione.
Le finalità dell’Expolangue française consistono nella valorizzazione di:
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Multilinguismo, perché attorno alla lingua francese ruotano le altre lingue comunitarie, italiano, inglese, spagnolo, senza dimenticare le lingue madri di alunni provenienti da paesi asiatici e africani. Formare cittadini responsabili e aperti ad una società multietnica significa proporre una molteplicità di lingue di cui il francese si pone come traino ed elemento federatore.
Inclusione, valore che si sviluppa su due livelli: disciplinare, perché coinvolge docenti di aree diverse, dalle lingue straniere francese, inglese e spagnolo, alla storia, alla geografia, alla religione, all’arte, alla scienza, e umano, perché l’Expolangue favorisce l’incontro di tutti gli alunni sulla base di progetti condivisi e da realizzare in gruppo con tecniche e soluzioni grafiche e creatività molteplici.
Solidarietà, perché uno degli obiettivi dell’OIF, Organisation Internationale de la Francophonie, è l’intervento in aree geografiche deboli con aiuti di tipo culturale e umanitario. Facendo proprio questo valore, l’Expolangue française organizza già da due anni un’expo‐vendita di prodotti creati e realizzati dagli alunni e dalle loro mamme (sacche in tela, borse, collane, T‐shirts) con la supervisione delle insegnanti di arte. Il ricavato della vendita di questi prodotti è destinato al Progetto Mozambico (Missione di fra’ Alessandro Asperti). La novità di quest’anno consiste in un’expo‐merenda (expo‐goûter) in orario pomeridiano: si tratta di una degustazione di dolci francesi realizzati da docenti e famiglie che intende favorire un momento di convivialità tra la scuola e i genitori, sempre all’insegna della solidarietà.
Diversità culturale: l’Expolangue trasforma il corridoio della scuola in un museo a porte aperte, in una passerella di cultura e di bellezza a cielo aperto. Gli argomenti trattati riguardano il cinema, la storia, le associazioni culturali, le tradizioni, la gastronomia, la scienza, lo sport, l’arte, la moda, la musica, i personaggi più in vista del panorama francofono in rapporto alle altre culture, italiana, inglese e spagnola.
Condivisione, perché il principio di base e forse lo spirito che ha animato l’Expolangue française sin dall’inizio è la presa di coscienza che non sia possibile fare festa senza pensare agli altri. Ecco, dunque, che l’Expolangue è una festa che celebra un modo di fare scuola alternativo, mettendo in comune stili cognitivi e didattici diversi e in eguale misura validi.
Le attività previste vertono sulla realizzazione di cartelloni e di elaborati di vario genere (filmati e creazione di oggetti in via sperimentale, confezionamento di prodotti da mettere in vendita ad opera degli alunni).
Dal 2014 l’Expolangue diventa concorso interno a premi, secondo regolamento affisso in sala professori e pubblicato sul giornalino d’Istituto, e vede la partecipazione consistente di molti docenti di aree disciplinari diverse. Fondamentale è la presenza della prof. Annalisa Diani in qualità di art director dell’Expolangue terza edizione. Responsabile del progetto, prof. Chiara Mocchi, docente di francese.
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PROGETTO AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Corsi di Recupero, Approfondimento e Laboratori Espressivi
PROGETTO DI RECUPERO
CORSI POMERIDIANI DI: ITALIANO, MATEMATICA, INGLESE
Pensare ad un Progetto di recupero da realizzare nelle classi prime, seconde e terze di una Scuola Secondaria di primo grado, porta inevitabilmente a pensare agli obiettivi di tutto il Consiglio di Classe ed in particolare alle abilità di base che lo studente deve acquisire in questo periodo di scuola partendo da quelle acquisite nel corso di studi della Scuola Primaria.
Ci porta anche a riflettere sulla ‘valutazione” intesa come processo che:
1. rende l’alunno partecipe e consapevole del proprio percorso scolastico 2. mette in grado l’allievo di riconoscere le proprie attitudini e le proprie carenze in relazione a conoscenze e abilità richieste; 3. fornisce al docente gli strumenti per controllare le proprie strategie d’insegnamento attraverso la verifica degli apprendimenti dell’allievo.
Una valutazione intesa quindi non in funzione selettiva, ma come momento qualificante della programmazione e stimolo al conseguimento del massimo .
Il docente deve considerare sia i processi di apprendimento dell’alunno quindi la sua progressione rispetto al livello di partenza, come pure il confronto con i livelli minimi fissati tramite gli obiettivi cognitivi.
Gli obiettivi generali di questo intervento sono collocabili nell’ottica della prevenzione primaria del bisogno adolescenziale e giovanile ovvero in una strategia d’intervento che mira a promuovere il benessere psicosociale e lo star bene a scuola, prima che emergano forme di disagio scolastico e sociale.
L’esperienza scolastica ci dice che gli interventi di recupero ed i risultati degli studenti risultano più soddisfacenti se si interviene a partire dalle classi prime, da ciò la necessità di estenderli a tutte e tre le classi.
Considerato che i livelli di partenza degli alunni risultano estremamente eterogenei, soprattutto in relazione alle abilità di base che costituiscono il presupposto di qualsiasi lavoro scolastico, con tale progetto s’intende fornire un sostegno agli studenti che non hanno acquisito gli strumenti per seguire con profitto l’attività scolastica, senza sentirsi “trascurati“durante il loro percorso formativo.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
‐ Recuperare e consolidare alcune abilità di base proprie del triennio della scuola secondaria di primo grado.
‐ Rendere più “formativo” il processo della valutazione.
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‐ Favorire il recupero di conoscenze o di abilità atte ad eliminare forme di disagio scolastico e sociale.
ABILITA’ DI BASE DA PERSEGUIRE NELLE DIVERSE AREE DISCIPLINARI
Uso corretto della lingua, a livello ortografico, morfosintattico e lessicale
Uso corretto, a livello elementare, dei linguaggi simbolici
Comprensione del testo, orale e scritto
‐ comprensione a livello denotativo
‐ comprensione a livello connotativo
Rielaborazione, orale e scritta, del testo
- Analisi e sintesi
‐ riduzione del testo in un numero di parole predefinito
Capacità di prendere appunti su un discorso, lezione dibattito
Organizzazione del lavoro attraverso:
‐ individuazione degli strumenti necessari
‐ consultazioni di indici, cataloghi, bibliografie, testi di riferimento e uso adeguato degli stessi
‐ scansione di un testo caratterizzato da una certa ampiezza e complessività
Osservazione e analisi di una situazione, di un fenomeno, di un problema
‐ valutazione degli elementi significativi e individuazione delle possibili variabili
‐ traduzione di uno schema o disegno o grafico o relazione simbolica
‐ formulazione di un ‘ipotesi o di un algoritmo risolutivo
Esposizione in forma chiara e sintetica di una situazione o di un problema, del lavoro svolto o del procedimento seguito; commento dei risultati con l’uso corretto dei linguaggi disciplinari
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DEI CORSI
L’insegnamento nei corsi di recupero è affidato ai docenti della scuola ed in particolare agli insegnanti di lettere, lingua straniera e matematica. E’ questa la
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prima condizione per ottenere buoni risultati dal lavoro di recupero e cioè che siano i docenti stessi della scuola a gestire l’attività. Relativamente ai partecipanti sono i docenti di ciascun Consiglio di classe a formare un primo elenco di alunni che dovranno frequentare i corsi di recupero. Questi alunni, inizialmente, vanno individuati fra coloro che hanno manifestato gravi carenze nei test d’ingresso e fra coloro che il Consiglio di classe indicherà carenti, rispetto alle abilità di base da acquisire nelle classi del triennio. Gli alunni di ogni classe bisognosi di recupero saranno suddivisi, secondo le indicazioni dei docenti del consiglio di classe in tre gruppi distinti per lettere, lingua straniera e matematica. I tre gruppi di ogni classe andranno a comporre, ordinatamente, il gruppo di lettere di classe I, II e III . Analogamente saranno composti i gruppi di Lingua straniera di classe II e III ed i gruppi di Matematica di classe I, II e III. Generalmente il numero di partecipanti si limita a 8‐10 studenti in modo da rendere il più possibile individualizzato l’intervento di recupero. Al docente che accetta di svolgere attività di recupero viene assegnato un pacchetto orario di 20 ore da svolgere nel periodo febbraio – maggio per le classi Prime, Seconde e Terze in orario pomeridiano per 2 ore settimanali da scegliere tra lunedì, mercoledì e venerdì. Sarà il docente stesso a stabilirne il calendario e l’orario; garantirà un continuo collegamento con i docenti della disciplina riferiti agli alunni affidati, allo scopo di dare elementi di valutazione rispetto alle abilità oggetto di recupero, oltre che una “continua” conoscenza dell’alunno e quindi dei suoi processi di apprendimento e del suo stile cognitivo a tutto vantaggio di una concreta verifica del recupero. Il docente curricolare consegnerà, al docente incaricato di tenere il corso, un modulo per la segnalazione dettagliata delle necessità di recupero dell’alunno.
Al termine delle attività di recupero il docente incaricato del corso consegnerà, al docente curricolare, un modulo per la restituzione dei risultati e per la valutazione dell’alunno. L’organizzazione delle attività viene affidata al Prof. Nicoli Piergiacomo, Coordinatore della Commissione a questo proposito deliberata dal collegio, che procederà con le seguenti modalità operative:
1. Rilevazione degli alunni bisognosi di recupero in italiano. lingua straniera e matematica, individuati dagli Insegnanti del Consiglio di classe tra quelli che hanno manifestato gravi carenze nei test di ingresso, rispetto alle abilità di base da acquisire nelle classi del triennio. ( attraverso una scheda di rilevazione compilata dagli insegnanti curriculari )
2. Richiesta scritta da parte dei Genitori di adesione al corso di recupero ( tra quelli individuati dagli insegnanti con indicazione dell'ordine di preferenza da parte del ragazzo ) con possibilità di scelta anche tra un'attività integrativa di informatica , tastiera,teatro danza,musica d’insieme atletica leggera, , ecc….. ma con obbligo di frequenza di due pomeriggi se si scelgono entrambi. Nel caso di una sola scelta , ha precedenza l'attività di recupero. Si è ritenuto opportuno precisare ai genitori che la frequenza del corso di recupero non è garanzia di successo, che invece dipende esclusivamente dall'impegno, dall'interesse e dalla frequenza regolare dell'alunno.
3. Richiesta scritta da parte dei Genitori degli altri alunni di adesione a frequentare un'attività integrativa fra quelle proposte con la compartecipazione di spesa per una quota oraria di 2 €.
4. Esame della disponibilità degli Insegnanti della Scuola ad effettuare tali corsi. 5. Elaborazione delle richieste di partecipazione degli alunni con la formazione di piccoli gruppi di lavoro.
L’attivazione dei corsi di recupero è condizionata dal reperimento dei fondi in quanto il Fondi di Istituto è stato decurtato, negli ultimi due anni, di circa il 60%.
PROGETTO DI ATTIVITA' INTEGRATIVE
1. INFORMATICA 1° 2° e 3° livello ( prime, seconde, terze )
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2. LABORATORIO MUSICALE ( tastiere , ) 1° e 2°livello 3. TEATRO E DANZA ( prime, seconde, terze ) 4. ATLETICA LEGGERA ( prime,seconde, teze) 5. CANTO CORALE ( prime, seconde, terze) 6. RUGBY ( prime)
Attività queste di indubbia valenza formativa che valorizzano atteggiamenti e comportamenti importanti nel percorso formativo di ogni ragazzo che creano anche opportunità di apprendimento adeguate alle reali capacità e favorendo le aspirazioni di ognuno contribuiscono allo sviluppo di numerose abilità.
Basti pensare:
‐ al valore dell’attività sportiva
‐ all'importanza delle conoscenze informatiche oggi
‐ alla valenza formativa della musica
‐ alle grandi possibilità offerte dalle capacità espressive non verbali
PROGETTO DI APPROFONDIMENTO
Se è necessario sostenere gli alunni in difficoltà o con particolari problemi, è anche giusto dare più opportunità a quei ragazzi che s'impegnano, aiutandoli ad ottenere successi scolastici rilevanti. Pensiamo che anche in questo modo si possa contribuire a creare motivazioni, innalzando il livello culturale con una valorizzazione delle intelligenze soprattutto in prospettiva Scuola Superiore di Secondo Grado.
i nostri progetto sono relativi a:
LATINO (solo classi Terze ) POTENZIAMENTO MATEMATICO ( classi terze) PREPARAZIONE AL KET ( approfondimento lingua inglese )
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6 LETTURA CRITICA DELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL SETTEMBRE 2012
Le Nuove Indicazioni del settembre 2012 con firma del Ministro F. Profumo, entrano, a tutti gli effetti nella Scuola, nell’anno scolastico 2013/2014,diventando il riferimento ineludibile per la progettazione di un curricolo verticale e trasversale a tutti e tre gli ordini di Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria).
La Circolare Ministeriale n°22 del 26/8/13 chiede ai docenti e a tutta la Comunità Educante di accompagnare l’introduzione dei nuovi riferimenti normativi con azioni di “informazione, formazione, sperimentazione, ricerca azione”, che aiutino le Nuove Indicazioni farsi strada, senza stravolgere,la pratica didattica ed educativa. A tal proposito l’IC di TRESCORE BALNEARIO, in coerenza con le richieste ministeriali, ed in collaborazione con gli IC di CASAZZA, SAN PAOLO, LOVERE, ha messo in atto un progetto specifico di ricerca‐azione … (vedi allegato) spendibile già da questo anno scolastico nelle 4 realtà scolastiche.
A partire dal testo della riforma Fioroni (2007), e con riferimenti alla riforma Moratti per quanto riguarda la personalizzazione dell’insegnamento (legge 53/03), le Nuove Indicazioni intendono dare una cornice di riferimento a tutta l’attività di progettazione della Scuola fornendo, come stimolo, alcuni principi utili ad indirizzare l’attività educativa dei singoli docenti:
‐ Accoglienza / Inclusione ‐ Padronanza della lingua italiana ‐ Capacità di argomentare e risolvere problemi ‐ Incontro con il patrimonio storico/artistico/ambientale del proprio Paese ‐ Competenza digitale ‐ Gusto della ricerca e dell’innovazione metodologica ‐ Apprendimento permanente/Formazione per i docenti
Nelle Nuove Indicazioni viene messa in risalto la necessità di cambiare il modo di fare scuola con una pratica didattica che tenga conto delle nuove modalità di apprendimento multidimensionali e, al contempo, dell’opportunità di consolidare le competenze e i saperi di base, irrinunciabili in quanto fondamento per la personale costruzione dei concetti del sapere.
Più in dettaglio necessita:
offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base
far apprendere gli strumenti per selezionare le informazioni
favorire l’autonomia di pensiero partendo da concreti bisogni formativi
impegnare risorse per il successo scolastico di tutti gli strumenti con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità/disabilità/svantaggio.
costruire la Scuola come luogo accogliente per favorire lo “stare bene a Scuola” finalizzato ad un progetto educativo condiviso.
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Le Nuove Indicazioni, inoltre, rafforzano alcuni principi preeistenti
Centralità della persona: lo studente, in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi, è posto al centro dell’azione educativa e il docente deve costruire il proprio programma educativo partendo dall’esigenza formativa di ciascuno. L’obiettivo della Scuola è valorizzare infatti l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente finalizzata alla costruzione di comunità ampie e composite (con identità e radici culturali diverse) in grado di interagire per un progetto comune.
Nuova cittadinanza : la Scuola persegue una doppia finalità educativa. Verticale, per l’esigenza di impostare una formazione che dura per tutto l’arco della vita, orizzontale, per la necessità di un’attenta collaborazione fra Scuola e territorio in particolare un’alleanza educativa con la famiglia.
Nuovo Umanesimo: le relazioni tra microcosmo personale e macrocosmo dell’umanità e del pianeta comportano che , da un lato, tutto ciò che accade, influenza la vita di ogni persona, dall’altro ogni persona tiene nelle proprie mani una responsabilità unica nei confronti dell’umanità.
e perseguono obiettivi comuni:
aiutare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza (Universo, Terra, evoluzione, trasformazione)
promuovere la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi.
rendere consapevoli delle grandi problematiche dell’attuale condizione umana.
FINALITA’ GENERALI: Scuola, Costituzioni, Europa.
La Finalità generale della Scuola è “lo sviluppo armonico e integrale della persona” nella promozione, rispetto e valorizzazione delle diversità individuali con il coinvolgimento attivo di studenti e famiglia.
La Scuola Italiana assicura a tutti i cittadini l’istruzione obbligatoria (elevata ora a 10 anni) e contribuisce a rimuovere “gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona”.
Le Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevamento culturale, sociale ed economico del Paese.
L’ordinamento scolastico italiano tutela la libertà di insegnamento (centrato sull’autonomia funzionale delle Scuole) ma fissa i riferimenti a cui tutte le Istituzioni Scolastiche devono attenersi per garantire a tutti un servizio di qualità:
‐ Obiettivi generali del processo formativo ‐ Obiettivi specifici di apprendimento ‐ Discipline e orari di insegnamento
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‐ Sistemi di valutazione/ controllo ‐ Traguardi per lo sviluppo delle competenze ‐ Profilo educativo dello studente al termine del primo ciclo di studi ‐ Regole concordatarie per l’IRC
e assume come orizzonte di riferimento il quadro delle 8 competenze‐chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo (dicembre 2006).
‐ Imparare ad imparare ‐ Comunicazione nella madre lingua ‐ Comunicazione nelle lingue straniere ‐ Competenze matematiche/scientifiche/tecnologiche ‐ Competenze digitali ‐ Competenze sociali e civiche ‐ Consapevolezza ed espressione culturale ‐ Senso di iniziativa ed imprenditorialità
Il profilo che segue descrive, in forma essenziale le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione.
Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.
Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione
(Indicazioni Nazionali del 2013)
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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Le sue conoscenze matematiche e scientifico‐tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
Dalle Indicazioni al curricolo
Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica le Indicazioni 2012 costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare delle Scuole.
Sono un testo aperto che la Comunità educante è comunque chiamata a contestualizzare nel proprio ambiente elaborando scelte rispetto a contenuti, metodi, organizzazione, valutazione. Il curricolo di Istituto è espressione di libertà di insegnamento e di autonomia scolastica, ma viene costruito (e inserito nel POF) con i riferimenti suddetti
‐ Profilo dello studente alla fine del 1° ciclo ‐ Traguardi per lo sviluppo delle competenze (per disciplina) ‐ Obiettivi specifici di apprendimento (per disciplina)
L’attività didattica è orientata verso la qualità dell’ apprendimento per ciascun alunno e i docenti, a tal fine, devono promuovere attività significative nelle quali strumenti e metodi di ciascuna disciplina si confrontano e intrecciano tra loro.
Le fondamenta delle discipline sono infatti caratterizzate da un’intrinseca complessità che rende inopportune le rigide separazioni, ma che orientano alla ricerca di connessioni e trasversalità che assicura l’unitarietà dell’insegnamento.
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Sul piano organizzativo e didattico è spesso utile definire aree, funzionali all’utilizzo di risorse professionali, ma ciò non deve comportare, conseguentemente, una frammentazione del sapere.
L’itinerario scolastico, dai 3 ai 14 anni pur abbracciando tre tipologie di Scuole con specifiche identità, è progressivo e continuo e la presenza degli I.C. legittima la progettazione di un unico curricolo verticale.
Nell’Infanzia la Scuola accoglie l’esperienza dei bimbi in una prospettiva evolutiva e le attività offrono un’occasione di crescita all’interno di un contesto attento al benessere e al graduale sviluppo di competenze riferite all’età (3‐6 anni).
Nella Scuola del 1° ciclo l’azione didattica continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi e guida i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alle connessioni tra diversi saperi. Al termine della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi alle discipline. Essi costituiscono piste culturali per i docenti che calibrano e valutano la propria azione educativa “su misura” per ciascun alunno.
Gli obiettivi di apprendimento individuano a loro volta, i campi del sapere, conoscenze e abilità ritenute indispensabili per raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi ( 5 anni per la Scuola Primaria e 3 anni per la Scuola Secondaria di 1° grado).
Ai docenti compete infine la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dai Collegi Docenti (vedi capitolo relativo alla valutazione).
La Scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente alla fine del 1° ciclo, fondamentali per la crescita personale e che saranno oggetto di certificazione.
A seguito di una regolare osservazione e documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione al termine della Primaria e della Secondaria di 1° grado attraverso modelli predisposti.
IL CURRICOLO VERTICALE
La recente pubblicazione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM n. 254 del 16 novembre 2012) ha riacceso l’attenzione sul tema della progettazione curricolare e sul ruolo che essa può avere ai fini della promozione delle competenze. Il rinnovamento della scuola e della didattica, infatti, non può basarsi solo sul metodo di insegnamento, adattando gli stessi «contenuti», lo stesso «sapere» alle nuove esigenze. Più si conosce, più si avanza verso la produzione mondiale di conoscenze, più diventa evidente che il sapere non è un «tutto» che si può «possedere», né tanto meno trasmettere in modo enciclopedico. Il capovolgimento del processo di istruzione, mediante il passaggio dalla «cultura del programma» alla «cultura del curricolo», richiede una modifica del sistema di produzione della conoscenza in due direzioni: da un lato è indispensabile costruire curricoli capaci di sviluppare competenze importanti per tutti tali da
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consentire l’accesso a molteplici fonti del sapere, a reti di conoscenza che si collocano sia dentro che fuori la scuola; dall’altro appare necessario prevedere percorsi di apprendimento diversificati in base alle potenzialità e alle capacità dei soggetti4.
Nel nostro Istituto Comprensivo dell’anno scolastico 2013 2014 è stato creato un gruppo di lavoro che, suddiviso in segmenti per i tre ordini di scuola rappresentati sta progettando un curricolo che, partendo da conoscenze e competenze ritenute indispensabili per ogni classe, sta tentando di avere una visione verticale delle singole discipline (o gruppi di discipline); un documento unitario del gruppo di lavoro sarà pronto in bozza a giugno 2014.
4 Progettazione di Unità di Competenza per il curricolo verticale; Ufficio Scolastico Regionale (novembre 2013)
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7 VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
La scuola, nel corso degli anni, si impegna a raccogliere elementi utili alla valutazione di alcuni significativi aspetti del servizio erogato.
Data la complessità del “sistema scolastico” di anno in anno o in scansione pluriennale, da parte degli Organi Collegiali, verranno individuati settori di indagine per la riflessione valutativa.
a) CHE COSA SI VALUTA
gli alunni ( processo di apprendimento – comportamento – rendimento )
TRAMITE LA PRATICA QUOTIDIANA DEI DOCENTI
rapporto e collaborazione scuola‐famiglia
TRAMITE UNA RIUNIONE RENDICONTATIVA E DI CONFRONTO CON I GENITORI A FINE GIUGNO
organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici (orari‐calendario‐scansione attività‐servizi‐intervallo‐accoglienza, ecc…)
TRAMITE INCONTRI TRA STAFF DI DIRIGENZAE F.S. GENITORI, DOCENTI RAPPRESENTANTI DELLE AGENZIE DEL TERRITORIO CHE HANNO UN RUOLO OPERATIVO IN TALE AMBITO, (AD ES DITTE TRASPORTI) O CHE OFFRONO SERVIZI EDUCATIVI E/O SPORTIVI
progetti specifici
TRAMITE RENDICONTAZIONE AI GENITORI, RIMANDO DEGI ESPERTI, ADESIONE ALLE ATTIVITà, QUESTIONARI DI GRADIMENTO
il personale
TRAMITE ANALISI E VALUTAZIONI DA PARTE DELLO STAFF DI DIRIGENZA
b) prove INVALSI L’Invalsi, ossia l’ Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione è l’Ente di ricerca dotato di
personalità giuridica di diritto pubblico che, sulla base delle vigenti Leggi sugli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico:
effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
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studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa;
effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole;
predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado;
predispone modelli da mettere a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini dell'elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore;
provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità;
fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione;
svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;
svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati;
assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti;
formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, definisce le procedure da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione.
L’INVALSI è soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione.
La rilevazione censuaria e obbligatoria dell’INVALSI riguarda tutti gli studenti delle classi II e V delle Scuole Primarie e della classe III della Scuola Secondaria di primo grado (andando a contribuire alla valutazione complessiva dell’esame di stato. L’INVALSI analizza e restituisce i dati a tutte le Istituzioni scolastiche coinvolte.
A partire dall’a.s. 2012/13 i dati del Servizio nazionale di valutazione (SNV) e della Prova nazionale (PN) sono restituiti alle singole scuole secondo modalità in parte diverse rispetto al passato.
Come di consueto, l’accesso ai dati di una determinata istituzione scolastica può avvenire solo tramite un codice (username) e una password, che l’INVALSI trasmette per e‐mail esclusivamente al Dirigente scolastico.
Sono stati previsti cinque livelli di accesso ai dati, tutti protetti da password. Il Dirigente scolastico di ogni scuola riceve un insieme di password, le quali consentono accessi diversi che corrispondono differenti possibilità di visualizzazione dei dati di scuola. Pertanto, il Dirigente scolastico distribuisce alle figure di
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seguito elencate le rispettive credenziali di accesso per consentire loro la visualizzazione dei dati, differenziata in base al ruolo ricoperto all’interno della scuola.
Più precisamente:
− Accesso per il Dirigente scolastico. Mediante username e password trasmessa dall’INVALSI, il Dirigente scolastico può visualizzare tutti i dati della scuola, articolati anche per singola classe.
− Accesso per il Referente per la valutazione. Mediante apposite username e password trasmesse dall’INVALSI al Dirigente scolastico, il referente per la valutazione può visualizzare tutti i dati della scuola, articolati anche per singola classe. All’atto del primo accesso, il Referente della valutazione deve registrarsi presso il sito dell’INVALSI nell’apposita sezione, indicando il proprio nome, cognome e indirizzo email.
− Accesso per il presidente del Consiglio d’Istituto. Mediante apposite username e password trasmesse dall’INVALSI al Dirigente scolastico, il presidente del Consiglio d’Istituto ha accesso a quasi tutti i dati di scuola, ma non alla disaggregazione per classi.
− Accesso per i docenti di classi NON interessate dalle rilevazioni SNV e PN. Mediante apposite username e password trasmesse dall’INVALSI al Dirigente scolastico, i docenti di classi che NON hanno partecipato alle rilevazioni SNV e PN possono visualizzare i dati complessivi di scuola, ma non quelli delle singole classi.
− Accesso per i docenti di una classe interessata dalle rilevazioni SNV e PN. Mediante apposite username e password trasmesse dall’INVALSI al Dirigente scolastico, i membri di un determinato Consiglio di classe possono visualizzare le analisi relative a quella determinata classe e quelle complessive di scuola. Con le credenziali relative a questa tipologia di accesso non possono essere visualizzate le disaggregazioni relative ad altre classi che hanno partecipato alle rilevazioni SNV e PN della scuola.
Tutte le cinque tipologie di credenziali sono trasmesse dall’INVALSI al Dirigente scolastico, in modo che questi possa preventivamente visionare la tipologia di dati e di analisi che divengono accessibili mediante la consegna agli interessati delle predette credenziali.
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c) RISULTATI GENERALI PROVE INVALSI A.S. 2012‐2013 I risultati rappresentano la media dei punteggi espressi in percentuale di risposte valide.
Classi seconde Primarie I.C. Trescore B.rio Classi Prime Secondaria I.C. Trescore B.rio
Italiano
Matematica
I.C .Trescore 59,6 56
Lombardia 60,7 54,6
Nord‐Ovest 61,3 55,1
Italia 59,6 53,5
Classi quinte Primarie I.C. Trescore B.rio Classi Terze Secondaria I.C. Trescore B.rio
Italiano
Matematica
I.C .Trescore 59,4 42,1
Lombardia 67,7 49,4
Nord‐Ovest 67,2 48,6
Italia 63,8 44,0
Italiano Matematica
I.C .Trescore 75 55,8
Lombardia 76,6 56,4
Nord‐Ovest 79,6 57,3
Italia 74,4 54,6
Italiano Matematica
I.C .Trescore 70,3 49,5
Lombardia 68,5 50,9
Nord‐Ovest 67,8 50,0
Italia 65,3 46,6
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d) Riferimenti normativi recenti in campo valutativo
D.L. n° 137 del 2008
D. L. n° 169 del 2008
D.L. n° 122 del 2009
Riportiamo di seguito il testo relativo alla valutazione del D.L. n° 122 del 2009 che provvede a coordinare le disposizioni, anche precedenti, concernenti la valutazione degli alunni tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità.
D.L. n° 122 /09
Articolo 1 ‐ Oggetto del regolamento ‐ finalità e caratteri della valutazione
1. Il presente regolamento provvede al coordinamento delle disposizioni concernenti la valutazione degli alunni, tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità degli alunni, ed enuclea le modalità applicative della disciplina regolante la materia secondo quanto previsto dall’articolo 3, comma 5, del decreto‐legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, di seguito indicato: «decreto‐legge».
2. La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
3. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione» adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000.
4. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa, definito dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 3 e 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275.
5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa.
6. Al termine dell’anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, dell’adempimento dell’obbligo di istruzione ai sensi dell’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell’istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l’inserimento nel mondo del lavoro.
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7. Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico avvalendosi, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza, anche degli strumenti offerti dalle moderne tecnologie.
8. La valutazione nel primo ciclo dell’istruzione è effettuata secondo quanto previsto dagli articoli 8 e 11 del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modificazioni, dagli articoli 2 e 3 del decreto‐legge, nonché dalle disposizioni del presente regolamento.
9. I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione ai sensi dell’articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.
Articolo 2 ‐ Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione
1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza.
2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto‐legge, nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275.
3. Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l’insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell’articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo [maggio] 1999, n. 124.
4. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all’intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121.
5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell’articolo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l’ampliamento e il potenziamento dell’offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull’interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno.
6. L’ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell’anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto‐legge.
7. Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere quest’ultimo alla famiglia dell’alunno.
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8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell’articolo 2 del decreto legge, è espressa:
a. nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione;
b. nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell’articolo 2 del decreto‐legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione.
9. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è riferita a ciascun anno scolastico.
10. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate.
Articolo 3 ‐ Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell’istruzione
1. L’ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l’esame medesimo restano disciplinati dall’articolo 11, commi 4‐bis e 4‐ter, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, come integrato dall’articolo 1, comma 4, del decreto‐legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.
2. L’ammissione all’esame di Stato, ai sensi dell’articolo 11, comma 4‐bis, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modificazioni, è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità di cui all’articolo 11, comma 4‐bis, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado.
3. L’ammissione dei candidati privatisti è disciplinata dall’articolo 11, comma 6, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni.
4. Alla valutazione conclusiva dell’esame concorre l’esito della prova scritta nazionale di cui all’articolo 11, comma 4‐ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4‐ter.
5. L’esito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo è espresso secondo le modalità previste dall’articolo 185, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dall’articolo 3, comma 3‐bis, del decreto‐legge.
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6. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4, e il giudizio di idoneità di cui al comma 2. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.
7. Per i candidati di cui al comma 3, all’esito dell’esame di Stato e all’attribuzione del voto finale concorrono solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4.
8. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.
9. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
Articolo 7 ‐ Valutazione del comportamento
1. La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di cui all’articolo 2 del decreto‐legge, si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette regole si ispirano ai principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
2. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal consiglio di classe nei confronti dell’alunno cui sia stata precedentemente irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, e al quale si possa attribuire la responsabilità nei contesti di cui al comma 1 dell’articolo 2 del decreto‐legge, dei comportamenti:
a. previsti dai commi 9 e 9‐bis dell’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni;
b. che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
3. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata con riferimento ai casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale.
4. Ciascuna istituzione scolastica può autonomamente determinare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, anche in sede di elaborazione del piano dell’offerta formativa, iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto dal regolamento di istituto, dal patto educativo di corresponsabilità di cui all’articolo 5‐bis del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, numero 249, e successive modificazioni, e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio. In nessun modo le sanzioni sulla condotta possono essere applicate agli alunni che manifestino la propria opinione come previsto dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana.
Articolo 8 ‐ Certificazione delle competenze
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1. Nel primo ciclo dell’istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi, ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 2, del decreto‐legge.
2. Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all’allegato del medesimo decreto.
3. La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall’accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, è definita dall’articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
4. La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado è disciplinata dall’articolo 6 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni.
5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell’istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali.
6. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e ricerca, ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell’istruzione e si provvede ad armonizzare i modelli stessi alle disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto‐legge ed a quelle del presente regolamento.
Articolo 9 ‐ Valutazione degli alunni con disabilità
1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall’articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli.
2. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all’articolo 11, comma 4‐ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza.
3. Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall’articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove.
4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.
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5. Gli alunni con disabilità sostengono le prove dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo dell’istruzione secondo le modalità previste dall’articolo 318 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994.
6. All’alunno con disabilità che ha svolto un percorso didattico differenziato e non ha conseguito il diploma attestante il superamento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, è rilasciato un attestato recante gli elementi informativi relativi all’indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle materie di insegnamento comprese nel piano di studi, con l’indicazione della durata oraria complessiva destinata a ciascuna, alle competenze, conoscenze e capacità anche professionali, acquisite e dei crediti formativi documentati in sede di esame.
Articolo 10 ‐ Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico‐didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
e) VALUTAZIONE degli alunni con Bisogni Educativi Speciali La sezione è in itinere in quanto si è in attesa di un aggiornamento della normativa che definisca meglio le modalità di valutazione dgli alunni con bes.
Riportiamo in allegato l’ultima circolare ministeriale del 22 nov 2013 avente come oggetto: Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. La circolare fa seguito alla nota prot. 1551 del 27 giugno 2013: si intendono qui fornire ulteriori indicazioni e chiarimenti relativamente all’applicazione della Direttiva 27.12.2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione” e della successiva C.M. n. 8 del 6 marzo 2013, anche sulla base delle richieste pervenute dalle scuole e delle esigenze rappresentate dal personale docente e dai dirigenti scolastici
f) VALUTARE NEL NOSTRO ISTITUTO
CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione in atto nel nostro Istituto è ancorata alla normativa acclusa e fa riferimento alle Delibere del Collegio Docenti Unificato del 28/10/2008.
“..…visto il D.L. 137 che all’art. 3 c.5 prevede l’emanazione di un Regolamento sull’argomento della valutazione;
2. premesso che è tuttora aperto il dibattito e sono in atto ricerche in merito alla articolazione all’interno del quadro europeo di riferimento delle competenze disciplinari e trasversali che gli alunni debbono possedere al termine del primo ciclo di istruzione e alla modalità della certificazione;
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3. tenuto conto che tutti gli alunni hanno diritto ad avere successo a scuola e che nessuno debba subire discriminazioni;
4. considerato che obiettivo fondamentale atteso del processo di valutazione è l’orientamento degli alunni e l’accompagnamento della loro crescita personale negli aspetti cognitivi, affettivi, etici e relazionali per la costruzione di un PROGETTO DI VITA efficace e valido;
5. visto il valore formativo e non sanzionatorio della valutazione, anche relativamente alle conoscenze e alle abilità di tutti gli alunni, con l’obiettivo dichiarato di attivare risorse a partire dall’accettazione di ogni diversità come “normalità data”;
6. riconosciuta la necessità di fondare la valutazione del percorso formativo di ogni alunno sulla considerazione delle condizioni di partenza, del livello complessivo di apprendimento e della maturità raggiunta, evitando il verificarsi di condizioni discriminanti;
7. stabilito che la valutazione è il risultato di un processo di riflessione collegiale sui percorsi personalizzati frutto della individualizzazione dell’insegnamento
Il Collegio Docenti delibera quanto segue:
- nella valutazione degli esiti delle prove sia scritte sia orali che pratiche, di norma, non saranno utilizzati voti inferiori al 4
- solo nei casi di espresso o evidente rifiuto a svolgere la prova o il compito assegnato (anche orale) sarà utilizzato il voto 3, ma verrà anche presa in considerazione l’eventualità di chiedere ai genitori dell’alunno in questione di iniziare un percorso di osservazione da parte della psicopedagogista di Istituto;
- per la valutazione delle prove saranno utilizzati i criteri di valutazione che stabiliscono una corrispondenza tra voto decimale e conoscenze acquisite, abilità dimostrate e competenze messe in atto (VEDI TABELLA 1)
- nella pratica quotidiana sarà utilizzato il “voto a metà” e anche i “meno” e i “più” ma ci si sforzerà di evitare confusioni e incomprensioni con le famiglie e gli alunni
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TABELLA 1
Codice di
certificazione Significato certificativo della valutazione Livelli di comportamento cognitivo
9‐10
Acquisizione delle competenze attraverso un’elaborazione completa dei contenuti, utilizzati secondo uno stile personale.
Abilità stabili (corrette ed autonome) di comprendere, applicare, eseguire, formalizzare, giustificare e motivare concetti,
procedimenti e strategie anche in situazioni complesse e nuove di apprendimento.
8 Acquisizione completa delle competenze
Abilità stabili di comprendere, applicare, eseguire, formalizzare, giustificare e motivare concetti, procedimenti e strategie
anche in situazioni diverse e nuove di apprendimento.
7
Buon livello complessivo di acquisizione delle competenze.
Abilità complessivamente stabili di comprendere, applicare, eseguire, formalizzare, giustificare e motivare Concetti, procedimenti e strategie in situazioni note o simili di apprendimento.
6 Sufficiente livello di acquisizione delle competenze
Abilità complessivamente, ma non stabilmente acquisite di comprendere, applicare,eseguire, formalizzare, giustificare e motivare concetti, procedimenti e strategie in situazioni semplici e simili di apprendimento.
5
Le competenze sono state acquisite solo parzialmente.
Abilità parzialmente acquisite di comprendere, applicare, eseguire, formalizzare, giustificare e motivare concetti, procedimenti in situazioni semplici, simili e guidate di apprendimento.
4 Le competenze non sono state acquisite
Notevole distanza delle prestazioni
dall'obiettivo considerato nei suoi aspetti
essenziali.
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3 Nei casi di evidente rifiuto a svolgere le prove (verifiche, interrogazioni)
In merito alla valutazione degli alunni con difficoltà di diverso tipo, dato per scontato l’utilizzo di tutte le strategie per riconoscere in ogni alunno il merito e l’eccellenza, il collegio delibera:
massima attenzione alla valutazione degli alunni disabili, in stato di disagio, con diagnosi di dislessia, di lingua non italiana neo arrivati, affinchè la valutazione non sia ulteriore occasione di discriminazione;
utilizzo di tutte le strategie per il superamento delle difficoltà
attenzione alla valutazione dei progressi, rispetto alla situazione iniziale, nel processo di apprendimento.
In merito al voto di condotta il Collegio delibera quanto segue:
Il livello di maturazione si declina nelle variabili del rispetto delle regole di convivenza civile e del regolamento della scuola, della modalità di partecipazione, dell’interesse dimostrato per le attività scolastiche, della puntualità, dell’esecuzione dei compiti concordati,del rispetto di persone e materiali, della capacità di organizzazione del proprio lavoro.
Sarà attribuita una valutazione negativa (che per il decreto 137 prevede la non ammissione alla classe successiva) con valore decimale 5 nei casi di:
‐ atti lesivi della dignità delle persone e dei beni pubblici e/o privati anche per singoli episodi, se gravi;
‐ sanzioni disciplinari gravi comminate dal Dirigente scolastico e dal Consiglio di Classe;
‐ reiterati comportamenti di mancanza di rispetto delle regole interne dell’Istituto e delle minime norme di convivenza civile, messi in atto anche dopo almeno un avvertimento scritto e incontri verbalizzati con la Famiglia.
Fatte le suddette premesse:
Valutiamo, a livello individuale e collegiale sulla base delle osservazioni sistematiche sull' apprendimento e relativamente ai livelli formativi e cognitivi conseguiti dagli alunni e all' impegno dimostrato, al fine di:
verificare l’apprendimento rispetto a potenzialità e carenze
116
verificare il grado di maturazione dell’alunno, considerato il suo punto di partenza
verificare la validità del metodo di insegnamento e dei risultati raggiunti
individuare appositi interventi e strategie per il raggiungimento degli obiettivi previsti
modificare la programmazione educativa e didattica
stimolare alla partecipazione/confronto
favorire l’orientamento e l’autovalutazione
documentare/ comunicare il processo didattico/ formativo
certificare le competenze acquisite
La valutazione, dal punto di vista temporale, si articola in:
− Valutazione diagnostica: nel momento di intraprendere un percorso didattico – formativo si procede alla valutazione iniziale per individuare il livello del gruppo o della classe e progettare un intervento mirato
− Valutazione formativa: per accompagnare costantemente il processo educativo si mette in atto una valutazione in itinere che consente di monitorare la rispondenza degli alunni nei confronti delle attività proposte e di personalizzare gli interventi didattici. Un controllo costante dei risultati consente di rimuovere, con opportuni interventi compensativi di recupero, le lacune e i ritardi che si evidenziano nel processo di apprendimento dei singoli allievi e di offrire eventuali rinforzi nel caso in cui non siano stati raggiunti obiettivi prefissati. La valutazione formativa tiene conto dei processi evolutivi e di maturazione dello studente (situazione di partenza, tappe di crescita e di approfondimento degli apprendimenti, grado di autonomia, modalità di partecipazione, impegno, continuità e puntualità nel lavoro) con l’obiettivo dell’incoraggiamento e della progressione.
− Valutazione sommativa: per valutare, al termine di un percorso, il livello di padronanza di conoscenze e abilità nel contesto classe e per ogni singolo alunno e quanto il percorso compiuto ne abbia modificato le abilità e le competenze. La valutazione sommativa fa riferimento:
Al livello di partenza
All’evoluzione del processo di apprendimento
Alle competenze acquisite
Al metodo di lavoro
All’impegno
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Alla partecipazione
Alla rielaborazione personale
Al tipo di risposta nell’area relazionale
COME VALUTIAMO
Premessa la necessaria distinzione tra “misurazione “ e “valutazione” che caratterizza gli apprendimenti e le pratiche professionali ‐“la misurazione esprime un dato oggettivo, la valutazione è, per sua natura un’operazione soggettiva, a forte valenza formativa: lo stesso voto dato agli alunni, non comporta necessariamente il raggiungimento di competenze uguali, ma è riferito al percorso di maturazione e prevede, pertanto, una valutazione relativa al livello di partenza”‐ la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti, certificata nel documento di valutazione (scheda ministeriale) ed espressa in decimi, è il frutto di un lavoro di sintesi tra due azioni complementari: verifica e valutazione
Per la verifica degli apprendimenti disciplinari con prove scritte ed orali la cui valutazione, riportata in una scala di misurazione numerica relativa al peso delle richieste contenute e tradotta in decimi, si fa uso di diverse tipologie di prove di seguito esemplificate:
PROVE SCRITTE PROVE ORALI PROVE PRATICHE ‐ Componimenti ‐ Relazione su attività svolte ‐ Prove grafico cromatiche
‐ Relazioni ‐ Interrogazioni ‐ Prove strumentali ‐ Prove di ascolto
‐ Sintesi ‐ Interventi ‐ Test motori
‐ Questionari aperti ‐ Discussione su argomenti di studio
‐ Altro
‐ Questionari a scelta multipla ‐ Lettura di documenti, grafici, tabelle
‐ Testi da completare ‐ Altro ‐ Esercizi
Soluzione problemi altro
I criteri di valutazione sono frutto del confronto tra i docenti nell'ambito delle singole discipline e all'interno del Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione, Modulo. I docenti del Consiglio di Classe riuniti in un collegio perfetto durante gli scrutini deliberano collegialmente i voti disciplinari e di comportamento proposti dai singoli docenti.
118
Gli elaborati, corretti in tempi brevi, sono a disposizione dei genitori durante i colloqui o consegnati agli alunni che si impegnano a restituirli nel più breve tempo possibile; i voti orali e scritti vengono sempre comunicati agli alunni e alle famiglie.
Gli alunni sono resi partecipi dei criteri generali, sulla base dei quali sono valutati, e dei loro risultati.
Al termine di un periodo di studio – primo e secondo quadrimestre la valutazione formativa lascia spazio a quella sommativa che ingloba anche la fase della certificazione.
COME COMUNICHIAMO
Nella pratica valutativa il docente fa uso di strumenti quali il giornale di classe, il registro personale, PSP, griglie di osservazione/registrazione, i documenti di valutazione.
La valutazione viene comunicata agli alunni, alle famiglie e ai successivi gradi dell'istruzione scolastica.
Nello specifico viene comunicata con le seguenti modalità:
agli alunni in ogni momento del processo educativo; stimolandoli e guidandoli anche all’acquisizione di capacità di autovalutazione
alle famiglie attraverso il diario, il quaderno, il libretto, i colloqui bimestrali, con la consegna del documento di valutazione alla fine di ogni quadrimestre e con la consegna della certificazione delle competenze a fine ciclo:
ai successivi gradi dell'istruzione scolastica con un passaggio di informazione fatto di colloqui tra docenti dei diversi ordini di Scuola e attraverso i documenti di valutazione nonché le schede di passaggio.
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8 FUNZIONI STRUMENTALI E COMMISSIONI DI ISTITUTO
PREMESSA
Sono “ambiti di lavoro” individuati annualmente dal Collegio dei Docenti, per rispondere ad esigenze/bisogni della popolazione scolastica.
I docenti che si propongono come “Funzione strumentale” occupandosi delle tematiche di loro pertinenza, collaborano ed interagiscono con lo staff di dirigenza per favorire un'effettiva progettualità collegiale. La loro proposta di intervento viene deliberata dal C.D.
Nell’Istituto Comprensivo di Trescore, per l’a.s.2013‐2014, sono state individuate le seguenti funzioni strumentali: Inclusione, Multimedialità, Orientamento e Continuità, POF
Le Funzioni Strumentali coordinano i lavori della Commissione del loro settore. All'interno dell'Istituto Comprensivo di Trescore Balneario, in questo anno scolastico, si sono costituite le seguenti commissioni formate, in genere, da docenti dei tre gradi di scuola:
Commissione P.O.F.
Commissione per l’ inclusione
Commissione Intercultura
Commissione Orientamento/Continuità tra ordini di scuola
Commissione Multimedialità e Informatica
Commissione uscite e visite didattiche Secondaria
Commissione attività pomeridiane Secondaria
Commissione Mensa
Commissione Tempo Pieno
Commissione scientifica
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FUNZIONE STRUMENTALE PER L’INCLUSIONE
L'Istituto Comprensivo di Trescore Balneario è costituito da sei plessi: una scuola dell'infanzia, quattro scuole primarie site a Trescore, Zandobbio, Entratico e Cenate Sopra e un plesso di scuola secondaria di I grado. L'Istituto accoglie circa 1500 alunni e gli allievi con bisogni educativi speciali oggi rappresentano un numero rilevante e sono suddivisi secondo le norme di legge.
Sessantacinque classi con un totale, per l'a.s. 2013/2014, di 54 alunni certificati con la lg.104, 25 alunni certificati con DSA, 9 alunni in attesa di certificazione DSA, 9 alunni certificati con la lg 53 senza docente di sostegno, 97 alunni con BES non certificati, 14 alunni da meno di un anno in Italia e 16 alunni non frequentanti o saltuari.
Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola, la Funzione Strumentale sostegno alla persona ha il compito di garantire buone prassi, di dare supporto e presidiare tutte le azioni dirette alla costruzione di PEI e PdP efficaci ed il controllo della loro attuazione nel rispetto degli indirizzi che la scuola si è data. È responsabile delle attività finalizzate all’integrazione degli alunni diversamente abili.
FINALITA’
− Coordinamento delle attività didattico‐educative a favore degli alunni diversamente abili;
− prevenzione ed assistenza per le situazioni di disagio scolastico degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (legge 170, 8 ottobre 2010).
− consulenza per casi di alunni con difficoltà di apprendimento anche se non certificati: alunni con Bisogni Educativi Speciali (dir. Min. 27/12/2012; circolare 8/03/2013, nuove indicazioni per il curricolo; ultima circolare min. 22/11/2013).
OBIETTIVI
− Conoscere i bisogni, le problematiche, le caratteristiche dell’utenza.
− Favorire la collaborazione tra scuola e famiglia.
− Garantire il diritto allo studio degli alunni in situazione di handicap assicurando l’azione educativa per tutta la durata del tempo‐ scuola.
− Favorire programmazioni e progetti didattico‐educativi rispondenti alle singole esigenze.
− Favorire una cultura dell’accoglienza, del dialogo e dell’interazione.
121
− Costruire relazioni positive tra i soggetti nel rispetto e nell’accettazione della diversità.
ATTIVITA’ PROPOSTE
− Presiede e organizza gli incontri della Commissione al fine di sviluppare la politica e la cultura della scuola per l’inclusività. Insieme ai componenti della commissione vengono strutturati progetti di applicazione comune dei diversi ordini di scuola, ma adattati alle esigenze di ciascuno, successivamente sottoposti alla conoscenza di tutti i docenti presenti in Istituto.
− La F.S. dà indicazioni delle iniziative di aggiornamento specifiche organizzate sul territorio ai docenti o consiglia il consulto di specifici organi presenti sul territorio per la realizzazione di particolari progetti rivolti al singolo alunno, in condizioni di particolare bisogno.
− È di peculiare importanza l’organizzazione dell’accoglienza degli alunni in ingresso, la corretta informazione sulle buone prassi d’Istituto per i nuovi docenti di sostegno e degli assistenti educatori.
− In collaborazione con la funzione strumentale per le attività di orientamento, si occupa del coordinamento dei Protocolli d’intesa per il pre‐inserimento degli alunni nelle scuole od enti di ordine e grado successivi.
− Mantiene rapporti con enti pubblici e territoriali, quali:
o UONPIA (unità ospedaliera di neuropsichiatria infantile e adolescenziale)
o DOLCE (società che gestisce gli assistenti educatori)
o OSSERVATORIO VALCAVALLINA (gruppo di lavoro formato da rappresentanti degli enti presenti sul territorio)
o CDD (centro diurno disabili)
o SFA (servizio – formazione – autonomia)
o SOLLIEVO AUTISMO
o ASSOCIAZIONE CAVELLAS (associazione di famiglie con figli disabili)
o CTRH (centro territoriale risorse handicap)
Con la legge 170 8/10/2010 per gli alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento), al fine di garantire una formazione adeguata, la F.S. ha predisposto per la compilazione del PDP (piano didattico personalizzato) il modello proposto dall'AID (associazione italiana dislessia) nella versione scuola primaria e secondaria di I grado. Il PDP è essenziale per inserire tutti i provvedimenti dettati dalla legge che gli insegnanti decidono di adottare, secondo le difficoltà presenti in ciascun alunno con DSA.
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Tutti i docenti dell'Istituto fanno riferimento alla Funzione Strumentale per la segnalazione di problematiche riguardanti gli alunni già certificati con disabilità o per segnalare nuovi casi da certificare, in tal modo la referente dà indicazioni sull' iter corretto da seguire.
Provvede, inoltre, alla realizzazione di progetti ponte o misti tra un ordine di scuola e l’altro, per rendere il cambiamento meno traumatico e graduale agli alunni con grave disabilità.
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FUNZIONE STRUMENTALE MULTIMEDIALITA’
La Funzione Strumentale “Multimedialità“ per l’anno in corso si pone come un sostegno ai docenti che utilizzano le tecnologie informatiche nei vari plessi dell’Istituto Comprensivo di Trescore Balneario.
Il piano di seguito descritto intende rispondere sia alla necessità di mantenere funzionale l’apparato tecnologico della scuole attraverso interventi di supporto tecnico e tecnologico, sia garantire un utile supporto pedagogico e didattico agli interventi in campo multimediale. L’informatica non è da considerarsi alternativa al libro di testo scritto, ma sarebbe auspicabile che i due strumenti si integrassero fra loro.
E’ attiva inoltre la Commissione Multimedialità che viene coordinata dalla Funzione Strumentale. Tale Commissione sta lavorando alla produzione di un Curriculum in verticale che investe i tre ordini di scuola: Infanzia, Primaria Secondaria dell’ Istituto Comprensivo. Altro apporto importante è stata la consulenza ai docenti per il software del nuovo registro elettronico con l’attivazione e la conduzione di sei gruppi di lavoro (Primaria, Infanzia e Sostegno) formati per l’utilizzo del registro e per la preparazione allo scrutinio quadrimestrale con il calcolo delle medie dei voti nelle varie discipline.
Il nostro Istituto Comprensivo da alcuni anni sta lavorando per applicare sempre di più e con maggior consapevolezza le nuove tecnologie informatiche multimediali. Tutti i docenti hanno compreso le potenzialità delle nuove tecnologie, ma non è facile trovare opportune strategie applicative. Sono aumentati i laboratori multimediali, ma vi sono ancora parecchi problemi da risolvere che attengono al lavoro con i bambini, alla formazione degli insegnanti ed alla relazione con le famiglie con aspetti di tipo tecnologico che richiedono interventi relativi all' alfabetizzazione informatica e funzionali all'acquisizione di abilità per l'utilizzo dei programmi. Inoltre l'informatica e la multimedialità non dovrebbero essere viste come nuovi oggetti di insegnamento, ma rappresentare un ambiente nuovo al cui interno collocare i percorsi di conoscenza delle discipline diventando quindi uno strumento utile a realizzare una scuola che non insegni solo ad isolare e separare le varie discipline, ma soprattutto a collegarle e ad integrarle fra loro in modo interdisciplinare. L'ambiente multimediale potrebbe diventare quindi il contesto attraverso cui i bambini/e possono riorganizzare le loro esperienze, progettare i percorsi di studio e comunicare le loro scoperte .
FINALITÀ
Ecco quindi che le motivazioni di fondo del lavoro consistono nella diffusione e nell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche applicate alla didattica con le seguenti finalità:
− Coordinare le attività relative all’uso delle nuove tecnologie didattiche per fornire ai docenti strumenti che facilitino l’applicazione della multimedialità nella didattica e migliorino la qualità dell’insegnamento, fornendo costanti stimoli all’innovazione metodologico/didattica .
− Stimolare, attraverso la collaborazione con le altre Funzioni Strumentali, la predisposizione delle condizioni per la costruzione di un ambiente di apprendimento caratterizzato dall’uso delle nuove tecnologie dove, con spontaneità e motivazione, a partire dall’esperienza degli allievi, da ciò che ha senso per loro, gli insegnanti ma spontanee.
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− Promuovere in tutte le classi dell’Istituto Comprensivo un’alfabetizzazione informatica adeguata sviluppando l’uso di sistemi hardware e software specifici e favorendo l’organizzazione interdisciplinare delle conoscenze.
− Favorire un approccio autonomo e corretto dei bambini nei confronti della tecnologia intesa come strumento e risorsa e come mezzo di apprendimento
− Abituare i bambini ad interagire con il computer secondo le proprie risorse ed i propri ritmi di apprendimento
− Potenziare gli apprendimenti degli alunni in difficoltà anche per svantaggio o disabilità attraverso l’uso di parecchi software didattici free.
OBIETTIVI
− Analisi dei bisogni formativi dell’Istituto Comprensivo di Trescore Balneario relativi all’uso delle nuove tecnologie didattiche;
− Curare la formazione multimediale attraverso attivazione e conduzione della formazione‐informazione relativa al software del nuovo registro elettronico con verifica e segnalazione del buon funzionamento del registro elettronico e rilevazione di eventuali criticità
− Auto ‐aggiornarsi professionalmente per fornire adeguati supporti tecnici e metodologici ai docenti;
− Gestire l’infrastruttura tecnologica per la realizzazione di nuove infrastrutture tecnologiche e per il riutilizzo efficiente di quelle già esistenti ed un po’ obsolete;
− Sostegno al lavoro dei docenti: attività di consulenza a richiesta dei docenti su problematiche informatiche emerse Progettazione di percorsi didattici e di sperimentazioni con altri docenti
− Raccogliere di vario materiale didattico multimediale prodotto da inviare ai docenti tramite mail tra cui modelli di programmazione annuale ed esemplificazioni di modulistica
− Supporto tecnico ai docenti e tecnologico alla didattica, con trasmissione di Informazioni su Innovazioni informatiche per hardware e software.
− Su richiesta attivazione di Corsi di Formazione informatica base,intermedi , avanzati, Power‐ Point e Publisher e promozione del rinnovamento metodologico della didattica mediante la Lim: attivazione e conduzione di corso alfabetizzazione Lim con software Easy‐teach
− Collaborazione con FS e staff dirigenziale
ATTIVITÀ PROPOSTE
− Monitoraggio delle competenze didattiche multimediali possedute dai docenti , verifica del grado di autonomia del gruppo insegnanti e del loro interesse alle N.T.
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− Attivazione di formazione e conduzione relativa al software del nuovo registro elettronico
− Raccolta di vario materiale didattico da inviare ai docenti tramite mail tra cui modelli di programmazione annuale ed esemplificazioni di modulistica ( richiesta mail ai colleghi nuovi e disdetta di chi non è interessato)
− Progettazione, organizzazione, conduzione , verifica di eventuali piani di aggiornamento multimediali sia interni alla scuola che esterni;
− Raccolta del materiale multimediale prodotto nei plessi ed installazione dei prodotti reperibili tramite siti didattici Internet sicuri.
− A richiesta attivazione progettazione e conduzione di Corsi di Aggiornamento in ambito informatico: organizzazione di incontri per i colleghi interessati ad un Corso base, intermedio o avanzato di Informatica, Power‐ Point ,Publisher.
− Ricerca in Rete dei materiali che potrebbero essere utili ai docenti dell’I.C. e loro diffusione tra i plessi
− Attivazione progettazione e conduzione di Corso di Aggiornamento relativo all’utilizzo del software Easy‐teach per la Lavagna Interattiva Multimediale, allo scopo di estendere gradualmente, per quanto possibile, la conoscenza di tale strumento
− Collaborazione con le altre figure strumentali e staff
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FUNZIONE STRUMENTALE CONTINUITA’ – ORIENTAMENTO
CONTINUITA’
La continuità è il diritto di ogni bambino e di ogni ragazzo ad un percorso scolastico unitario organico e completo e si pone come obiettivo di attenuare le difficoltà che spesso si presentano nel passaggio tra i diversi ordini di scuola e di orientare verso la scelta di studi superiori.
FINALITA’
Garantire nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni, la continuità del processo educativo fra Scuola dell’infanzia, Scuola primaria e Scuola secondaria di primo grado da intendersi come percorso formativo integrale e unitario.
OBIETTIVI:
− esplorare, conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto;
− relazionare con alunni “più grandi”;
− stimolare l’apprendimento cooperativo;
− mantenere l’attenzione sul messaggio orale;
− sviluppare un sentimento di serenità e di apertura nei confronti delle nuove esperienze e nella conoscenza di nuove persone;
− limitare l’ansia che il cambiamento di scuola può generare.
Operativamente la Funzione strumentale di occuperà di:
− Coordinare le Sottocommissioni continuità Scuola dell’Infanzia – scuola Primaria; Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado.
− Coordinale le attività di accoglienza in ogni ordine di scuola di questo Istituto.
− Organizzare le attività di continuità tra gli ordini di scuola.
− Coordinale gli incontri tra insegnanti dei tre ordini di scuola per il passaggio di informazioni sugli alunni.
− Coordinare le sottocommissioni per la Formazione delle classi prime scuola primaria e secondaria di primo grado.
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− Predisporre un percorso di metodo di studio per le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria.
ATTIVITA’ PROPOSTE
− Progetto di accoglienza scuola dell’infanzia – primaria: due incontri previsti nel mese di dicembre e di maggio tra i bambini dell’infanzia con gli alunni della primaria per condividere alcune semplici attività e conoscere i locali della primaria; un incontro tra due classi prime della primaria e gli alunni della scuola dell’infanzia, presso quest’ultima, per festeggiare il carnevale.
− Progetto di accoglienza scuola primaria e secondaria di primo grado: un incontro da parte degli alunni delle classi quinte presso la scuola secondaria di primo grado per conoscere i locali e per partecipare ad alcuni attività laboratoriali (scienze, informatica, musica, arte, scienze motorie, lingua inglese) nel mese di febbraio; un incontro presso la scuola secondaria di primo grado per condividere un’attività linguistica o matematica nel periodo di maggio.
− Progetto di accoglienza classi prime della scuola secondaria di primo grado: gli alunni nei primi giorni di scuola attueranno attività che permetterà di conoscere meglio i nuovi compagni, i nuovi professori e l’ambiente stesso, ma non solo: grazie alla compilazione di un libretto di accoglienza intitolato “la gioia di conoscere e crescere insieme” attraverso giochi e letture gli alunni potranno iniziare una conoscenza degli altri compagni anche in relazione alla loro diversità. Il progetto si concluderà con uno spettacolo teatrale messo in scena dagli alunni di classe seconda F intitolato “CINDERELLA”.
− Progetto Metodo di Studio: gli alunni delle classi terze, quarte e quinte impareranno un adeguato metodo di studio per sviluppare gradualmente le abilità connesse ai processi di lettura e poi di studio, abituare alla comprensione individuando modalità e strategie diverse e fare uso di strategie metacognitive per un apprendimento efficace.
ORIENTAMENTO
E’ una della finalità più importanti di tutta l’attività didattica che caratterizza la scuola. Orientare significa valorizzare l’individuo nella molteplicità delle sue dimensioni psicologiche, cognitive, affettive e sociali; si tratta cioè di sviluppare e potenziare quelle competenze e meta‐competenze che consentono a ciascun ragazzo di compiere scelte efficaci nel rispetto delle proprie attitudini.
FINALITA’
L’orientamento rientra in maniera esplicita tra le finalità educative dell’Istituto poiché si fonda sulla convinzione che ogni individuo debba imparare a riconoscere la propria “missione” nella vita e debba trovare in se stesso le risorse per perseguirla con coraggio e chiarezza di idee.
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La comunità educante si impegna dunque ad operare affinché ogni allievo impari ad individuare progressivamente le proprie attitudini, in maniera da costruirsi un progetto di vita coerente, fondato su una realistica conoscenza di sé e delle proprie doti ed autonomia.
OBIETTIVI:
− Far conoscere il mondo del lavoro e l’ organizzazione scolastica italiana.
− Favorire la conoscenza di sé sulla base delle proprie attitudini, degli interessi, delle capacità, delle motivazioni e dei limiti.
− Riflettere sulla propria personalità come sintesi di un processo di evoluzione e punto di partenza per una carriera professionale.
− Stimolare le capacità decisionali sulla base dei continui e repentini cambiamenti socio‐ambientali e lavorativi.
− Aiutare gli alunni a sviluppare capacità di autovalutazione in merito alle competenze, agli interessi, alle attitudini, alle aspirazioni e ai valori personali.
− Aiutare gli alunni a raccogliere informazioni sui diversi percorsi scolastici.
− Associare le proprie caratteristiche personali a ipotesi professionali.
− Supportare gli alunni nella scelta del percorso scolastico successivo.
− Renderle gli alunni consapevoli dell’importanza di esprimere le proprie opinioni e di assumersi la responsabilità delle valutazioni del percorso svolto.
Operativamente la Funzione strumentale di occuperà di:
− Integrare e modificare, dove è necessario, il Progetto Orientamento d’Istituto;
− Individuare con l’aiuto di una commissione mista (primaria ‐ secondaria di primo grado) le competenze orientative e le attività da proporre per svilupparle.
− Coordinare le attività di orientamento previste dal nostro Istituto per gli alunni di classe terza.
− Promuovere i contatti con le scuole secondarie di secondo grado del territorio e con enti provinciali di orientamento.
− Supportare gli alunni delle classi terze nella scelta della scuola secondaria di secondo grado
− Supportare genitori, insegnanti e alunni nella documentazione necessaria per l’iscrizione all’istituto scelto.
− Coinvolgere le famiglie, il territorio e le istituzioni sul tema della scelta e della dispersione scolastica.
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− Realizzare un percorso di orientamento che avvicini gli alunni alla scelta
− Favorire la scelta attraverso la stesura di un Consiglio Orientativo.
− Monitorare i dati relativi alle iscrizioni.
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FUNZIONE STRUMENTALE AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF), Introdotto nel sistema scolastico dal D.P.R. n. 275/1999, rende concreta e obbligatoria l’adozione di un progetto d’istituto che investa gli alunni nel loro percorso di scuola ma che nel contempo raccordi i parametri generali predisposti a livello nazionale con le esigenze locali e le variabili territoriali, le micro situazioni, i condizionamenti ambientali o le particolari risorse economiche, culturali, umane.
Il piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di Istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni, anche di fatto, dei genitori. Nella procedura di elaborazione del POF , il coinvolgimento delle varie componenti risulta diverso a seconda dei vari aspetti trattati.
Data l’esclusiva competenza in materia di funzionamento didattico, spetta al collegio dei docenti, l’elaborazione della progettazione curricolare. Commissioni dedicate del collegio dei docenti predispongono poi i progetti che l’istituto intende attivare. La complessità delle operazioni di elaborazione del POF e la vastità della platea delle componenti interessate richiedono un forte coordinamento, che può essere esercitato dal dirigente stesso o, da un docente incaricato di funzione strumentale supportato dall’operatività di una specifica commissione.
FINALITA’
− Coordinamento della progettazione curricolare ed extracurricolare, in coerenza con il P.O.F.;
− Autovalutazione e valutazione d’Istituto in funzione di verifica, correzione e sviluppo delle scelte del P.O.F.
− Coordinamento della progettazione organizzativa e strumentale coerente e funzionale alle scelte di identità dell’Istituto
OBIETTIVI
Analisi dei punti di forza e criticità del POF esistente.
fattiva collaborazione con il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione per la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del livello di inclusività dell’Istituto mediante una analisi delle singole azioni progettuali realizzate nei vari plessi dell’IC in chiave inclusiva; secondo le recentissime Circolari e Direttive Ministeriali infatti ogni singola scuola, entro il mese di giugno, dovrà redigere un Piano Annuale per l’Inclusione;
Periodici scambi di informazioni con i referenti delle commissioni di Istituto e con le funzioni strumentali all’offerta formativa
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Periodici incontri con referenti POF del Comitato genitori, Consiglio di Istituto, per rilevazione dei bisogni, progettazione e valutazione delle azioni intraprese.
Revisione della sezione “valutazione” dell’attuale POF in funzione delle indicazioni normative relative agli alunni B.E.S.
Coordinamento delle proposte del collegio dei docenti in relazione all’elaborazione della progettazione curricolare
Coordinamento delle proposte del C.D.I, del collegio dei docenti, dell’utenza e degli Enti Locali in relazione all’elaborazione della progettazione organizzativa
Predisposizione di una piattaforma informatica per la progettazione, l’archiviazione e lo scambio di materiali inerenti al POF.
Ridefinizione dei layout dell’attuale documento in funzione di una maggiore chiarezza e fruibilità (schemi riassuntivi al termine di ogni capitolo, mappe, etc.).
ATTIVITA’ PROPOSTE
1. Condivisione priorità richieste genitori gruppo POF.
2. Raccolta delle proposte (operative per aggiornamento del POF da parte delle referenti dei vari plessi della primaria, infanzia e secondaria
3. Stesura e condivisione del progetto della Rete di scuole del territorio (IC Trescore capofila e prof. Marcaccio coordinatore del progetto della Rete) per accedere ad un finanziamento di 4000 €. L’opportunità sarà di estendere a varie discipline il format di alcune attività del Vivaio della Scienza in riferimento alle tematiche trasversali di Curricolo verticale, Didattica per Competenze, Ambiente di apprendimento, Inclusione; le referenti si faranno portavoce del progetto presso i rispettivi plessi.
4. analisi, aggiornamento e revisione delle slides in PPT del P.O.F. per le presentazioni nei plessi a dicembre 2013, gennaio 2014.
5. Piano di condivisione e timing per la verticalizzazione del curricolo per aree disciplinari dei tre segmenti di scuola dell’IC
6. Approfondimento su Piano Annuale per l’Inclusività del nostro IC coinvolgendo la Funzione Strumentale prof.ssa Costanzo e la d.ssa Simonelli che interverranno direttamente in commissione POF
− Redazione del nuovo POF d’Istituto
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9 SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA E PSICOPEDAGOGIA
SPECIALISTA E RISORSE
La Dott.ssa Ivana Simonelli, ha un distacco dall’insegnamento per un monte ore annuo a disposizione della scuola dell’infanzia, delle scuole primarie e della scuola secondaria di I° dell’I.C. di Trescore Balneario di circa 450 ore. Non sono previsti finanziamenti aggiuntivi.
Formazione: la dott.ssa Ivana Simonelli è Psicopedagogista, Psicologa Clinica (Iscr. Albo Psicologi Lombardia 03/13780)e Psicoterapeuta in formazione in Psicoterapia Psicanalitica dell’Adolescente e del giovane Adulto.
SETTORI DI INTERVENTO
Il servizio, in accordo con la Dirigenza, è rivolto a bambine, bambini, ragazze, ragazzi, insegnanti e genitori dell'Istituto, secondo le specificità seguenti:
‐ in riferimento alla/al bambina/o e alla/al ragazza/o: prevede e rispetta la centralità dei bambini e dei ragazzi secondo i processi di crescita e maturazione emotiva, relazionale, sociale, formativo‐didattica, cognitiva;
‐ in riferimento agli insegnanti: prevede il supporto all’attività formativo‐didattica dei docenti a favore degli alunni valorizzando il punto di vista psicologico e psicopedagogico, colloqui per la presentazione e discussione di situazioni riferibili agli alunni, momenti di interazione e collaborazione con le Funzioni Strumentali;
‐ in riferimento ai genitori: prevede colloqui richiesti dai genitori su casi specifici (per difficoltà emotive, relazionali, comportamentali, di apprendimento) o concordati con la Dirigenza e gli insegnanti.
METODOLOGIA
In riferimento ai bambini/ragazzi: In accordo con i genitori: analisi della situazione, colloqui con la Psicologa o la Psicopedagogista, incontri in piccolo gruppo o in classe.
In riferimento agli insegnanti e alla Dirigenza: Colloqui individuali o di team per la presentazione e discussione delle situazioni.
In riferimento ai genitori: colloqui individuali e/o con gli insegnanti e la Dirigenza
MODALITA' DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
Il servizio viene attivato dagli insegnanti o dai genitori in accordo con la Dirigenza dell’Istituto.
SPAZI
Ufficio di Psicologia Scolastica e Psicopedagogia presso Scuola Secondaria di I° di Trescore Balneario e locali scolastici dei plessi dell’Istituto Comprensivo.
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10 GLI ORGANI COLLEGIALI
Gli Organi collegiali della scuola, che ‐ se si esclude il Collegio dei Docenti ‐ prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.
- CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
Scuola dell’infanzia: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Ha durata annuale.
- CONSIGLIO DI INTERCLASSE
Scuola primaria: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Ha durata annuale.
- CONSIGLIO DI CLASSE
Scuola secondaria di I grado: tutti i docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Ha durata annuale.
- CONSIGLIO DI ISTITUTO
Il Consiglio di Istituto delibera nelle seguenti materie: approvazione del POF; adozione del regolamento che stabilisce modalità e procedure per la vigilanza degli alunni e la regolamentazione di assenze, ritardi e uscite; uso degli spazi e conservazione delle strutture e delle dotazioni; rapporti e comunicazioni scuola‐famiglia; acquisto e rinnovo di attrezzature, sussidi, dotazioni librarie, materiali di consumo per le attività didattiche; calendario scolastico; attuazione visite guidate e viaggi d’istruzione; attuazione attività extrascolastiche;
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11 RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA ‐ TERRITORIO
La Scuola si offre come Agenzia Educativa rispetto all’utenza‐genitori. Auspica pertanto un produttivo e sistematico rapporto di collaborazione nel rispetto delle reciproche competenze. Durante l’anno i genitori possono incontrare gli insegnanti in alcuni momenti stabiliti:
ASSEMBLEE DI CLASSE
Ogni Plesso, per tutti gli ordini di Scuola, organizza assemblee di classe in cui vengono trattati argomenti inerenti all’andamento didattico‐disciplinare‐organizzativo . In tale sede vengono fatte anche comunicazioni di carattere generale ai genitori.
Assemblee di classe vengono organizzate in occasione delle votazioni per il rinnovo degli Organi Collegiali, della presentazione dei progetti, della restituzione dei risultati degli stessi e per altra necessità che possono insorgere nel corso dell’anno scolastico.
I rappresentanti dei genitori, eletti dalle rispettive assemblee di classe, partecipano di diritto ai Consigli di Classe della Secondaria (3 nel corso dell’anno scolastico) e di Interclasse della Primaria (bimensile) e dell’Infanzia.
COLLOQUI INDIVIDUALI
In ogni Plesso vengono organizzati colloqui individuali per i genitori che intendono avere una informazione/rendicontazione sul processo di apprendimento e sul comportamento dei propri figli, nonché su eventuali problematiche di diversa natura.
I colloqui individuali sono organizzati con le seguenti modalità:
‐ Per l’Infanzia durante la quotidiana presenza a Scuola dei genitori ‐ Per la Primaria con ricevimento pomeridiano (cadenza bimensile) ‐ Per la Secondaria con ricevimento mattutino (cadenza quindicinale) dei singoli docenti e pomeridiano (1 x quadrimestre) di tutti i docenti
contemporaneamente. ‐
RAPPORTI SCUOLA‐TERRITORIO
La Scuola, pur nella sua specificità, non demandabile ad altri, della sua funzione educativa, si muove in un’ottica di interazione con il territorio. Collabora con:
‐ Comitato genitori ‐ Comuni ‐ Consorzio Servizi Val Cavallina ‐ Centro Zelinda ‐ Biblioteca ‐ Società Sportive
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‐ Oratorio ‐ Cooperative Sociali ‐ Associazioni varie (AVIS‐AIDO‐ADMO‐ALPINI‐PROT.CIVILE‐CARABINIERI‐VIGILI) ‐ Associazione IGEA ‐ Altre Istituzioni
Oltre alle agenzie del territorio citate, la scuola usufruisce anche dell’apporto di personale specializzato che segue gli alunni (psicologi, psicopedagogisti, assistenti sociali) per particolari problematiche.