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1 ISTITUTO COMPRENSIVO L. DI PRISCO ad I ndirizzo M usicale CON SEZ. ASS. LUOGOSANO, PATERNOPOLI, S. ANGELO ALL’ESCA & TAURASI VIA DIAZ, 94 - CAP 83040 FONTANAROSA – AV Cod. Fisc. 90014740642- Cod. Min. AVIC87300X -Tel 0825 475034 Cod. Univ. Fat. El.: UFX9UD e-mail:[email protected] - [email protected] sito web:www.icfontanarosa.gov.it ============================================================================== TRIENNIO DI RIFERIMENTO Approvato dal Collegio dei Docenti in data: 08/01/0219 Approvato dal Consiglio di Istituto in data: 08/01/2019

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ISTITUTO COMPRENSIVO “L. DI PRISCO”ad Indirizzo Musicale

CON SEZ. ASS.

LUOGOSANO, PATERNOPOLI, S. ANGELO ALL’ESCA & TAURASI VIA DIAZ, 94 - CAP 83040 FONTANAROSA – AV

Cod.Fisc.90014740642-Cod.Min.AVIC87300X-Tel0825475034–Cod.Univ.Fat.El.:UFX9UDe-mail:[email protected]@pec.istruzione.itsitoweb:www.icfontanarosa.gov.it

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TRIENNIO DI RIFERIMENTO

Approvato dal Collegio dei Docenti in data: 08/01/0219 Approvato dal Consiglio di Istituto in data: 08/01/2019

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PREMESSA Il presente Piano triennale dell’Offerta Formativa, relativo all’Istituto Comprensivo “LUIGI DI PRISCO” di Fontanarosa, è stato realizzato ai sensi di quanto previsto dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Si configura nel contesto di un provvedimento normativo il cui obiettivo è dare attuazione all’autonomia delle Istituzioni Scolastiche di cui all’art.21 della Legge 59/1997, per il raggiungimento di precise finalità:

• affermare il ruolo centrale dell’istruzione nella società della conoscenza; • potenziare i livelli di apprendimento e le competenze degli studenti, rispettandone tempi e

stili di apprendimento; • contrastare le disuguaglianze socio- culturali e ogni forma di discriminazione; • prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo

educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione; • realizzare una scuola aperta quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e

innovazione didattica, di educazione alla cittadinanza attiva; • garantire il diritto allo studio e le “pari opportunità" a tutti, indipendentemente dal genere,

dall’etnia e dalle scelte personali. Si connota come documento strategico, con cui la scuola manifesta all’esterno la propria identità e il modo con cui progetta e realizza i propri obiettivi, definiti dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 tramite:

• la strutturazione del curricolo; • l’organizzazione flessibile delle attività; • l’impostazione metodologica; • la diversificazione dell’intervento educativo; • l’integrazione, il miglior utilizzo e la valorizzazione di tutte le risorse umane, con cui la

scuola intende perseguire i propri obiettivi formativi; • la partecipazione all’assunzione delle decisioni e delle scelte opportune da parte degli organi

collegiali; • l’efficacia e l’efficienza del servizio scolastico; • l’introduzione di tecnologie innovative; • il coordinamento e il coinvolgimento delle istituzioni e delle organizzazioni territoriali di

riferimento.

Il PTOF dell'Istituto Comprensivo raccoglie i Progetti educativi-formativi elaborati dai diversi ordini di scuola e indica i modi attraverso i quali essi saranno concretizzati.

Il PTOF TRIENNALE è: • un documento articolato ed esecutivo, che va oltre la tradizionale informazione sull’identità

culturale e progettuale della scuola; • un’offerta formativa di contenuti disciplinari, competenze, di esperienze ed opportunità; • un processo dinamico, dialettico ed in costante evoluzione.

È la base progettuale unificante dell’attività di insegnamento nei suoi aspetti pedagogici, didattici e organizzativi. Si intreccia con il contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale ma, al tempo stesso, contribuisce a definirne il corso e a delinearne possibili sviluppi. Pur nella molteplicità delle azioni didattiche e degli indirizzi di studio, il PTOF si caratterizza tuttavia come progetto unitario ed integrato, programmato professionalmente rispettando le reali esigenze dell’utenza e del Territorio. È perciò fondamentale che venga condiviso e riconosciuto da tutti come punto di riferimento per

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un’azione culturale comune. Gli atti di indirizzo forniti dal D. S. costituiscono la base da cui partire per l’elaborazione del Piano triennale, i cui contenuti fanno riferimento alla legge 107 del 2015, tenendo comunque presente il DPR n.275 del 1999, che costituisce ancora oggi un valido supporto a sostegno del Sistema Scolastico autonomo. Anche per il triennio 2019/2022 viene riconfermato come nucleo portante l’innovazione didattica, per la quale le scelte organizzative risultano funzionali: individuazione di strategie, comportamenti, tecniche, organizzazione e strumentazioni utili a rendere più sicuro l’apprendimento, a garantire a tutti il massimo sviluppo delle loro potenzialità. Per questo motivo il PTOF del prossimo triennio sarà decisamente “inclusivo”, laddove il termine di inclusione, definito di recente a livello normativo, nel D.Lgs. n.66 del 2017, si carica di un concetto fondamentale: “…l’inclusione risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialita' di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualita' di vita…”. Non bisogna progettare percorsi differenti per ognuno degli alunni, ma mettere in atto molteplici modalità metodologiche di insegnamento-apprendimento”, fare in modo che la didattica sia adeguata al raggiungimento degli obiettivi inclusivi dichiarati nel curricolo. L’elaborazione del PTOF dovrà essere fondata su una puntuale ricerca della coerenza tra il PTOF stesso, il rapporto di autovalutazione e il piano di miglioramento, con particolare riguardo alle priorità, ai traguardi di lungo periodo e alle azioni di miglioramento ( Nota MIUR 2805 -11 dicembre 2015 ). Il PTOF è perciò un documento aperto, soggetto a integrazioni e cambiamenti e dovrà essere ripreso e rivisto annualmente, come stabilito dal comma 12 della Legge 107 del 2015, per consentire l'inserimento di eventuali modifiche, in risposta alle sollecitazioni e alle richieste formative del territorio, le cui linee di indirizzo, che si esplicitano negli aspetti disciplinari, opzionali e facoltativi, sono rappresentate da valori condivisibili e rendicontabili.

LA NORMATIVA

LEGGI E DECRETI LEGISLATIVI

La Legge 107/2015, conservando l'impostazione e le finalità generali del DPR 275/1999, ma aggiornando ed integrando parzialmente lo scenario di riferimento, fornisce alle scuole, oltre agli obiettivi formativi prioritari di cui al comma 7, significative indicazioni concernenti alcuni punti qualificanti ed ineludibili del PTOF. Ci si riferisce, in particolare a: - il piano di miglioramento elaborato a seguito dell'autovalutazione (art. 3 DPR 275/1999 modificato dall'art. 1, comma 14 Legge 107/2015, oltre che DPR 80/2013); - la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (art. 1, comma 12 Legge 107/2015) (2); - i percorsi di alternanza scuola-lavoro nella scuola secondaria di secondo grado (art. 1, comma 33 Legge 107/2015); - le azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano Nazionale per la scuola digitale (art. 1, comma 57 Legge 107/2015); - i fabbisogni dell'organico dell’autonomia (art. 3 DPR 275/1999 modificato dall'art. 1, comma 14 Legge 107/2015), in cui si esplicita il fabbisogno delle risorse professionali con cui si intende realizzare quanto dichiarato; - il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali (art. 3 DPR 275/1999 modificato dall'art. 1, comma 14 Legge 107/2015); - l'introduzione di insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nel quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado, con l'utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità (art. 1, comma 28 Legge 107/2015).

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Oltre a ciò, si richiama la centralità della nuova impostazione della gestione dell'organico dell'autonomia, come previsto in particolare, dai commi 5 e 63 della Legge 107/2015 e già oggetto delle note prot. 2805 dell'11 dicembre 2015 e prot. 2852 del 5 settembre 2016. Il PTOF nei decreti legislativi di cui all'art. 1 comma 181 della Legge 107/2015 In relazione ai decreti legislativi di delega, pur nella consapevolezza che il percorso dovrà essere completato con l'emanazione di diversi provvedimenti attuativi, si ritiene utile seguire alcuni orientamenti per le attività del collegio docenti. Di seguito si elencano, per alcuni decreti legislativi, le possibili connessioni con il Piano Triennale. - Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 60 - Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività. In attesa dell'emanazione del Piano delle Arti di cui all'art. 5 e della possibilità di utilizzare le risorse di cui all'art. 17 comma 2 del Decreto Legislativo n. 60/2017, le Istituzioni scolastiche potranno potenziare e rendere esplicite nel PTOF le azioni che rientrano tra le attività previste dal decreto (3). - Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 - Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato; - Decreto legislativo 13 aprile 2017. n. 66 - Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità; - Nota MIUR 1830 del 6 Ottobre 2017; - Nuova Raccomandazione del Parlamento europeo, Note 2018.

IL COLLEGIO DOCENTI

VISTI

- la legge n. 107 del 13.07.2015, recante la “Riforma del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

- i decreti legislativi sopraelencati; - le indicazioni delle note Miur in merito alla stesura del PTOF triennale.

PRESO ATTO

che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: - le Istituzioni scolastiche predispongano, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico

precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa; - il piano debba essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le

attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico;

- il piano sia approvato dal Consiglio d’Istituto; - esso venga sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti

d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; - una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel

portale unico dei dati della scuola, sul sito web dell’Istituzione scolastica, Scuola in Chiaro e Amministrazione - Trasparente.

TENUTO CONTO

- del RAV e del PDM 2017/2018, ai sensi dell’ ART. 1, commi 2,12, 13, 14, 17 della legge n. 107 del 13.07.2015;

- dell’atto di indirizzo della D. S., Prof.ssa STAIANO TERESA

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- delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio,

REDIGE

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

MODALITA’ E TEMPI

Il PTOF è uno strumento dinamico, aggiornato nel tempo sulla base delle valutazioni dei risultati conseguiti, dei problemi aperti, delle nuove esigenze. E’ sottoposto ad una revisione annuale, entro il mese di ottobre, su indicazioni del Collegio Docenti e del Consiglio d’Istituto, nonché sulla base delle scelte di gestione e di amministrazione definite dal Dirigente Scolastico. Esso è oggetto di un’indagine annuale di gradimento tra i soggetti interessati, attraverso diversi strumenti di rilevazione, per studenti, genitori, docenti e personale ATA.

CONSULTAZIONE Il PTOF, tenuto conto anche della pluralità dell’utenza interessata, viene reso disponibile sul sito web: www.icfontanarosa.gov.it

VALUTAZIONE DEL PTOF

“Le istituzioni scolastiche individuano (…) i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti (…) rispetto agli obiettivi prefissati” (art. 4 del Regolamento dell’autonomia – DPR n. 276 dell’ 8 marzo 1999). Dalle Indicazioni scaturisce che le singole unità scolastiche debbano provvedere alla continua verifica della validità dei percorsi formativi, progettati e realizzati, attivando processi di feedback, funzionali alla riprogettazione. Considerando che il Piano Triennale dell’Offerta Formativa comprende tutte le attività della scuola, dalla progettazione Educativa a quella Disciplinare, al singolo Progetto, risulta chiaro che tutti i percorsi figurati in esso, vadano sottoposti a Valutazione e Monitoraggio e che potrebbero richiedere modifiche in itinere. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto comprensivo “L. Di Prisco” è stato elaborato dal collegio dei docenti nella seduta del giorno 08/01/2019, sulla base dell’atto di indirizzo della Dirigente S. prot. N. 3543/2018. E’ stato approvato dal Consiglio d’Istituto con delibera n. 45 del giorno 08/01/2019. Periodo di riferimento: 2019/2022

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INDICESEZIONIPTOF

Sezione1pag.8LASCUOLAEILSUOCONTESTO

• Analisidelcontestoedeibisognidelterritorio• Caratteristicheprincipalidellascuola• Ricognizioneattrezzatureeinfrastrutture

materiali• Risorseprofessionali

Sezione2pag.24LESCELTESTRATEGICHE

• PrioritàdesuntedalRAV• Obiettiviformativiprioritari• Pianodimiglioramento• Principalielementidiinnovazione

Sezione3pag.34L’OFFERTAFORMATIVA

• Traguardiattesiinuscita• Insegnamentiequadriorario• CurricolodiIstituto• AlternanzaScuolaLavoro• Iniziativediampliamentocurriculare• AttivitàprevisteinrelazionealPNSD• Valutazionedegliapprendimenti• Azionidellascuolaperl’inclusionescolastica

Sezione4pag.84L’ORGANIZZAZIONE

• ModelloOrganizzativo• OrganizzazioneUfficiemodalitàdirapporto

conl’utenza• Retieconvenzioniattivate• Pianodiformazionedelpersonaledocente• PianodiformazionedelpersonaleATA

Sezione5pag.96ILMONITORAGGIO,LAVERIFICAELARENDICONTAZIONE

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DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E DELLE RISORSE DISPONIBILI Per la stesura coerente del Piano Triennale si parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’Istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dove è reperibile all’indirizzo: http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ AVIC87300X/i.c.“LUIGI DI PRISCO” FONTANAROSA (AV). Insieme al RAV si dovrà tenere conto dell’Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico. Il PTOF individua, attraverso attente procedure valutative, la parte programmatica e gli obiettivi di miglioramento, definiti nel RAV e nel Piano di Miglioramento, di cui all’art.6, comma 1, del DPR 28 marzo 2013 n. 80. Il PTOF impegna la struttura organizzativa dell’Istituto e le sue risorse in modo dinamico verso obiettivi di miglioramento e consolidamento. È lo strumento con il quale la scuola acquisisce, da una parte, una precisa consapevolezza delle proprie intenzioni, che le permette di autovalutarsi, e assume esternamente una fisionomia riconoscibile e una trasparenza che permette agli utenti di conoscere il funzionamento dell’Istituto e di valutare la funzionalità dei servizi e l’efficacia degli interventi. Il PTOF, per il triennio 2019-2022, prevede cinque sezioni. Schematizzando le quattro aree della prima sezione del RAV relativa al Contesto e, costruendo un quadro di sintesi dei vincoli e delle opportunità, che si erano complessivamente individuati al termine dell’analisi internamente condotta, porta automaticamente a costruire la prima sezione del Piano triennale del PTOF e cioè: - Analisi del contesto e dei bisogni del territorio di riferimento.

Sezione 1 – Contesto e risorse

Opportunità

Vincoli

Gli studenti provengono in prevalenza da un bagkround medio

Il territorio non offre grandi opportunità culturali né ai giovani né agli adulti.;

La scuola si pone come unica agenzia che promuove la cultura e, pertanto, elabora la sua offerta formativa con particolare attenzione offrendo anche l'opportunità della frequenza del tempo prolungato e progetti educativi e didattici

I plessi dell'Istituto comprensivo sono distribuiti su 5 comuni: Fontanarosa, Luogosano, Paternopoli, Sant'Angelo all'Esca e Taurasi, tale parcellizzazione è certamente un fattore di complessità per l’utenza

Il territorio possiede una naturale bellezza paesaggistica e reperti archeologici di rilevanza storica. Sono presenti numerose aziende agricole ed artigianali, anche a carattere industriale.si evidenzia, quindi, l’esigenza formativa dell’utenza di riferimento e cioè di innalzare il successo formativo e l’orientamento consapevole per la prosecuzione degli studi/per le scelte lavorative

Scarsa cultura del recupero architettonico e della valorizzazione del territorio da parte della popolazione

Si deduce da ciò che la prima sezione del RAV ha una funzione non solo descrittiva, ma anche e soprattutto orientativa in termini di scelte progettuali, poiché non si limita a cogliere gli aspetti del contesto di riferimento, ma li analizza per coglierne le correlazioni con le azioni che la scuola può mettere in atto, sfruttando le potenzialità che il territorio offre e tenendo in considerazione anche i limiti che il territorio stesso pone all’efficacia delle scelte adottate. E’ dalla sintesi ragionata di questa analisi che si muove la programmazione triennale, per essere davvero strategica ed esprimere l’identità della scuola. Si riportano in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, l’analisi del contesto in cui opera l’Istituto e l’analisi dei bisogni educativi.

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SEZIONE 1

LA SCUOLA E IL SUO CONTESTO

1a – ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO

L’Istituto Comprensivo “Di Prisco” di Fontanarosa comprende le realtà territoriali dei cinque comuni di: Fontanarosa, Luogosano, Paternopoli, S. Angelo All'Esca. e Taurasi. Tutti e cinque i comuni fanno parte dell’Irpinia. L’Irpinia, coincide con il Territorio della provincia di Avellino. E’ situata nella parte centro-orientale della Regione Campania ed è denominata il “Tetto della Campania” per il suo territorio prevalentemente montuoso e localizzato sulle vette più alte dell’Appennino regionale. E’ una terra dai mille volti, in apparenza ferma nel tempo e nello spazio, ma in realtà viva ed affascinante. Sembra un mondo a parte, raccolto tra colline silenziose e piccoli paesi antichi. Non ci sono grandi industrie, né strade di traffico frenetico: solo uliveti, vigneti, alberi da frutta, distese di grano o di altri cereali. Vi regna la calma di un clima mite, lontano dal mare, che non è scosso dal clamore del nuovo, da ritmi frenetici, se non in certi momenti dell’anno, con il ritorno di chi è già andato via. E in questi luoghi le assenze sono molte. A chi abita in questi paesi, sembra quasi che non ci sia molto da fare, se non osservare i paesaggi, passeggiare. Pare che il presente, dopo tante partenze, sia fatto di poco. Il processo emigratorio è infatti ricomparso in maniera sostenuta, coinvolgendo i giovani laureati, costretti a trasferirsi al nord o nei paesi europei a più forte crescita economica. Eppure l’intero territorio è ricco di paesaggi unici, di siti archeologici di notevole interesse storico, di piccoli borghi medioevali che conservano ancora intatti i portali in pietra, le stradine lastricate, gli splendidi castelli longobardi e normanni, come il castello medioevale di Taurasi. Archeologia, arte, architettura, religione e folklore magicamente si fondono, in questi luoghi, con la natura, l’agricoltura e la tradizione eno-gastronomica. E ancora, si possono osservare paesaggi incontaminati, acque sorgive purissime, opere d’arte, abbazie, chiese bizantine e romaniche, conventi, musei della civiltà contadina, monumenti, fontane architettoniche, come quelle di Paternopoli. Non c’è comune che non abbia qualcosa da raccontare. L’ospitalità poi è garantita da agriturismi, da bed-and-breakfast. Una cucina semplice e genuina riesce a soddisfare anche i più esigenti, impreziosita, da vini DOCG, autentici; vanto della terra d’Irpinia è il rosso rubino di Taurasi, l’Aglianico. Non mancano importanti eventi e manifestazioni ricorrenti che si svolgono nell’arco dell’intero anno: dai concerti di musica classica alle sagre, dalle feste di carnevale ai riti collegati al fuoco e al grano, come il falò della vigilia dell’Immacolata a Luogosano e il carro di Fontanarosa, dalle rassegne d’arte agli artisti di strada. Fa da sfondo il lavoro degli artigiani, del ferro battuto,

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della lavorazione della pelle e della pietra. Le caratteristiche di tipicità legate alla manualità e ai processi di lavorazione, tramandati per generazioni, oltre ad essere inimitabili, sono la rappresentazione simbolica di un passato che sopravvive, un’operosa comunità di uomini e di donne, che, allo scorrere del tempo, ha vissuto e continua a vivere all’ombra delle antiche tradizioni artigianali e contadine. In questi luoghi i tesori della natura si intrecciano in un misterioso e affascinante gioco senza età, con testimonianze e sapori d’altri tempi. Tuttavia, a questa ricchezza del patrimonio naturalistico-ambientale, non sono corrisposti finora significativi interventi di valorizzazione e di recupero, che potrebbero comportare un’importante crescita di occupazione. I bisogni del territorio Tutto il complesso dei beni storico-culturali potrebbe contribuire allo sviluppo in un prossimo futuro del settore turistico, in quanto presenta molteplici risorse attrattive, sulle quali poter investire. E’ quindi chiaro come le Istituzioni Scolastiche presenti sul Territorio, siano naturalmente deputate a svolgere un ruolo culturale e sociale di fondamentale importanza, soprattutto se capace di integrarsi con altre realtà culturali e formative. La scuola rappresenta un’importante infrastruttura immateriale a servizio di queste aree, la cui qualità influenza significativamente il livello complessivo di maturazione tecnico-culturale delle giovani generazioni. Essa può contribuire a rafforzare il senso di identità e a valorizzare economicamente le risorse umane, storiche e naturali del territorio; a interpretare i bisogni di queste terre affinchè esse possano “riappropriarsi” del loro patrimonio storico-artistico, attraverso la formazione dei giovani. Il territorio è risorsa per la scuola e la scuola è risorsa preziosa per il territorio. Scuola e territorio sono luoghi di apprendimento, di costruzione e di realizzazione per una società inclusiva. È fondamentale il tema della qualità e della motivazione dei docenti, dei contenuti e dei metodi di insegnamento. La scuola può diventare un motore riconosciuto di cambiamento molto rilevante per l’intera comunità locale. In primo luogo, essa deve offrire un servizio formativo che sia al passo con i tempi, con lo sviluppo culturale e tecnologico. In secondo luogo deve assolvere anche ad una specifica funzione aggregativa: sviluppando i livelli di socializzazione e di integrazione, migliorando la qualità dei rapporti e della convivenza, compensando, per quanto possibile, alle ridotte opportunità che una realtà di tipo decentrato sia in grado di offrire. Un ulteriore bisogno, a cui è bene prestare attenzione, consiste nell'arginare i fattori di rischio e le diverse forme di dipendenza e di devianza, che potrebbero destabilizzare l’equilibrio psicofisico dei ragazzi. Alla scuola e a tutti coloro che svolgono il ruolo di educatori, compete una funzione educativa, che vede attivamente impegnato l'intero contesto territoriale, a partire dal nucleo fondamentale delle famiglie. Incide positivamente anche la rete territoriale fra scuole, che assume una notevole rilevanza nei processi di cambiamento. Alcuni problemi del territorio sono affrontati “insieme” e ciò agevola la ricerca di soluzioni condivise per problemi che sono dell’intero territorio. La rete di scuole consente anche di mettere insieme le risorse per la formazione. Ogni scuola decide autonomamente le proprie

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iniziative, ma tutte vengono messe a disposizione dell’intero territorio.

STORIA E PATRIMONIO ARTISTICO DEI CINQUE COMUNI

Fontanarosa è un antico borgo rurale irpino, adagiato su di una collina della catena appenninica, che sorge a 480 metri sul livello del mare, tra le rigogliose valli dei fiumi Frédane e Calore. Il paesaggio è quello tipico dell’agro irpino, caratterizzato dalle colture del grano, dell’olivo e della vigna e, nelle alture boschive, della quercia, del noce, del castagno e del nocciolo. Il territorio di Fontanarosa è fertile e ricchissimo di sorgenti d’acqua, come del resto svela apertamente il suo toponimo. L’abitato, come è solito vedere nei comuni di origine medievale, si concentra tutt’intorno alla piazza principale, dove un tempo sorgeva il castello feudale (castrum), da cui dipartono e si irraggiano le sue poche strade, contornate da semplici ma eleganti case di pietra; quella stessa pietra bianca calcarea la cui lavorazione, assieme a quella della paglia del grano, è ancor oggi il vanto di tutta la regione. Non a caso qui si può visitare il Museo dell'Arte della Pietra e della Paglia. Il Santuario di Maria Santissima della Misericordia, che ottenne il titolo basilicale nel XVII secolo, spicca tra i monumenti religiosi di Fontanarosa. Nella chiesa è conservato ed esposto un monumentale presepio del ‘700 napoletano, composto da circa 700 pezzi, tutti originali. Accanto al Santuario si erge la torre con il campanile, alta 57 metri. La brillante cupola maiolicata, dai tratti orientaleggianti, caratterizza fortemente il panorama dell’intero borgo, donandogli una vivace nota di suoni e di colori. Al centro della piazza (oggi piazza Cristo Re) sorge la chiesa parrocchiale di San Nicola Maggiore, con la facciata rifatta in pietra di Fontanarosa. Il 14 agosto a Fontanarosa, per le vie del paese viene trasportato, un obelisco di paglia, alto 30 metri, dedicato alla Madonna della Misericordia: i l cosiddetto “Carro di Fontanarosa”, tirato da 6 coppie di buoi e stabilizzato da funi per dargli equilibrio. Il Carro o "obelisco di paglia" costituisce la caratteristica del paese, dal lato tradizionale e folkloristico e, in qualche modo, anche artistico; la struttura infatti è realizzata mediante intrecciatura di paglia inumidita, in modo da ottenere trecce e bastoncini, che, cuciti insieme e alternati, danno luogo a colonne, capitelli, foglie, manti di ogni forma, secondo un disegno prestabilito. L’origine di questa tradizione risale a circa due secoli fa.

Luogosano si affaccia sul fiume Calore Irpino ed è situato su un fianco di una collina a circa

390 m s.l.m.

Ha una storia molto antica (viene citato nel V secolo). Il rinvenimento di lapidi e altre antichità ne prova l'esistenza nei primi anni del cristianesimo. Nel 982 Locosano era un paese di contadini alle dipendenze del monastero di Santa Maria. Il Comune di Luogosano (circa 1.250 abitanti), pur presentando le caratteristiche di un centro agricolo, si è avviato ad una rapida

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trasformazione industriale. Negli ultimi anni nel territorio si è avuta una ripresa dell’attività agricola, soprattutto nella coltivazione di vitigni doc. di Aglianico e sono sorte cantine per la produzione del vino. Vi operano alcune industrie, come la Zuegg, che dà lavoro agli abitanti del paese e a quelli vicini. Tradizioni culturali: il 7 dicembre di ogni anno, in occasione della vigilia dei festeggiamenti dell' Immacolata Concezione, vengono accesi i falò, al suono delle campane della chiesa madre, in diverse zone del paese. Il tutto è accompagnato da momenti di preghiera ma, anche da festosi balli e canti che insieme ai falò e al vino riscaldano il cuore dei presenti, proiettandoli nel tradizionale clima festivo. Oggi si sta riprendendo questa tradizione con il cosiddetto "incendio del campanile" che si inscena al termine dei festeggiamenti per il Santo Patrono e S. Antonio. Un’altra tradizione ormai ben nota da anni è la Via Crucis. Gli ultimi giorni del Cristo nella vita terrena vengono rappresentati dai giovani del paese in tre date, in ognuna delle quali viene narrato un particolare evento, simbolo della Pasqua. Conserva testimonianze latine e longobarde e si vanta di un antico ponte: il Ponte di Annibale, un’antica opera architettonica, risalente al periodo tardo-romano (I secolo d.C.). Secondo una leggenda popolare, fu proprio Annibale a commissionarne la costruzione, per l’attraversamento del fiume Calore. Paternopoli è un comune di 2588 abitanti della Provincia di Avellino. E’ situato su una ridente

collina a circa 500 m. sul livello del mare ed ha una superficie di 18,43 km².

Pur conservando un solido legame con la tradizione, mostra una discreta apertura agli stimoli del progresso. Il quadro delle attività produttive è ancora dominato dall’agricoltura, che, intensamente praticata, determina una buona produzione di uva, olive, frutta. Un certo sviluppo interessa anche l’industria, rappresentata da imprese alimentari, metallurgiche, manifatturiere e dai materiali da costruzione. Dal punto di vista urbanistico il paese, pur avendo un piccolo centro storico formato da antiche costruzioni ristrutturate, si è dilatato nel corso degli ultimi anni con aree di urbanizzazione residenziale. Si presenta accogliente con spazi ben distribuiti che consentono una buona qualità della vita. Vanta numerose tradizioni culturali e manifestazioni folkloristiche: Il Carnevale Paternese: Il Carnevale, organizzato dall'Istituzione Pro Carnevale Paternese, prevede la sfilata di carri allegorici in carta pesta e vetroresina, con relativi corpi di danza. Richiama a Paternopoli ogni anno migliaia di turisti. I riti religiosi sono particolarmente vivi: Festa del Miracolo della Madonna della Consolazione (16 aprile 1751), Pentecoste, la Festività Maria SS. della Consolazione; la Madonna della Cintura, Sant'Antonio da Padova, San Michele Arcangelo. Si festeggia il Patrono, San Nicola di Bari il 6 dicembre. Beni Architettonici Sono presenti numerosi resti storici: • Memoriale ai Martiri, opera dello scultore Ettore de Conciliis.

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• Chiesa di San Nicola di Bari (1500 circa);. • Chiesa di San Giuseppe; • Chiesa di San Sebastiano nella via omonima; • Fontane storiche ( Pescara, Pescarella, Acquara di sopra e Aquara di sotto). Sant’Angelo all’Esca è un piccolo comune di circa mille abitanti. Il paese ha origini medievali, anche se è stato a lungo un casale aggregato ai feudi vicini. Furono i Longobardi che, convertiti al Cristianesimo per opera di Teodolinda, dedicarono il paese a Sant’Angelo, cui erano devoti e, per distinguerlo da altri paesi omonimi, vi aggiunsero l'appellativo: "AD ESCAS". Il culto dell'Arcangelo Michele, al quale è dedicata la parrocchia., viene vissuto in maniera intensa dalla piccola comunità e da quelle dei paesi vicini che partecipano numerosi ai festeggiamenti che si tengono il 29 settembre e l'8 maggio in onore del santo patrono. Sono presenti nel piccolo centro un cospicuo numero di rifugiati extracomunitari che sono stati accolti con generosità dalla comunità locale. La nostra scuola ha contribuito alla serena convivenza tra le diverse culture, attraverso l’educazione alla Convivenza civile, con iniziative di collaborazione e solidarietà.

Taurasi è un comune di circa 2300 abitanti . Famoso è il Centro Storico, caratteristico per i suoi caratteri medioevali: abitazioni con i portali in pietra, stradine lastricate, edifici monumentali e parte delle mura dove si aprono le antiche Porte: Porta Maggiore, affiancata da due torri; Porta Piccola e Porta S. Angelo. Degni di nota sono da ricordare: Palazzo Vaschi, seicentesco, il Castello Medioevale, di origine normanna, restaurato dopo il sisma del 1980; elementi architettonici e opere d'arte ne fanno un autentico museo. Ospitò personaggi illustri come Torquato Tasso e il Duca D'Este. Il comune è famoso in tutto il mondo per il Taurasi Rosso, un pregiato vino a DOCG. Numerose sono le aziende e cantine presenti sul territorio che producono ed esportano famosi vini. Taurasi organizza ogni anno eventi enogastronomici che offrono oltre alla degustazione del vino e di piatti tipici, la possibilità di visitare il centro storico e il Castello, oggi sede dell'Enoteca Regionale dei Vini d'Irpinia, la mostra museo dell'Eneolitico, le chiese e i palazzi storici. Le agenzie formative collocate nel territorio dei cinque centri rispondono in modo concreto alle richieste dell’Istituto promuovendo azioni educative al servizio degli studenti. Sono attivi progetti, protocolli d’intesa, reti, collaborazioni con istituzioni scolastiche limitrofe, con gli enti locali, con i servizi socio-sanitari e i circoli ricreativi. Non mancano gli spazi per l'aggregazione e per la crescita sociale, estremamente positivi nell'ottica della prevenzione del malessere adolescenziale e della deriva dei valori: società sportive,

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associazioni culturali, volontariato, associazioni cattoliche che offrono instancabilmente e quotidianamente modelli positivi, ai quali poter fare riferimento in qualunque momento. I paesi, benché abbiano una storia antica, sono tutti dotati di uno spirito decisamente moderno: essi non intendono sciupare la notevole eredità, materiale e immateriale del passato, piuttosto investirla per il futuro, anche alla luce dei non confortanti dati relativi ai tassi di natalità, di disoccupazione e di emigrazione. E il nostro Istituto non può essere semplice spettatore, bensì partecipe del miglioramento: è inserito nel territorio, affianca le istituzioni, dialoga costruttivamente con le realtà culturali, sociali ed economiche locali. D'altronde “La Scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell'intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto”(Indicazioni Nazionali).

2b-CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA SCUOLA

Dirigente Scolastico:PROF.SSATERESASTAIANO:L’Istituto Comprensivo “L. Di Prisco” comprende: Scuola dell'Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado nelle sedi di Fontanarosa (Istituto di riferimento), Luogosano, Paternopoli, Sant’Angelo All’Esca e Taurasi. Tipo Scuola Istituto Comprensivo Statale

Ordine Scuola dell'Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado

Nome, titolazione “Luigi Di Prisco”

Codice meccanografico AVMM873033

Istituto di riferimento AVIC87300X

Codice fiscale 90014740642

Indirizzo sede centrale Via Armando DIAZ, 94

Telefono 0825/475034

Fax 0825/476835

Email, posta elettronica ordinaria e certificata [email protected]

Sito Web www.icfontanarosa.gov.it

L'Istituto è raggiungibile per via digitale, perché dotato di un sito Internet al quale si rimanda.

L'Istituto Comprensivo “Di Prisco” risponde alle richieste della contemporaneità educativa e

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didattica con la propria mission , ossia con il proprio manifesto Programmatico: un progetto di Scuola, inteso come luogo fisico e mentale, dei diritti di ognuno e delle regole condivise che, nell'elaborazione della propria Offerta Formativa, ricorre a quattro testi fondamentali: la Costituzione della Repubblica Italiana e la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, a cui affianca la Raccomandazione del Parlamento europeo e le Indicazioni Nazionali. Nel corso degli anni, la nostra Scuola ha cercato, in un continuo percorso di miglioramento, di rispondere alle domande emergenti dal contesto in cui opera ed è aperta alle sollecitazioni culturali anche a livello Nazionale.

La finalità generale della Scuola è: “lo sviluppo armonico e integrale della persona, all'interno dei principi della Costituzione e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie”. Rispetto a tale finalità vengono delineati gli obiettivi generali del processo formativo, gli obiettivi specifici di apprendimento. Sono queste le linee tracciate dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell'Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione e fatte proprie dal nostro Istituto.

L'Istituto Comprensivo, in virtù della declinazione in Scuola dell'Infanzia, in Scuola Primaria e in Scuola Secondaria di primo grado, è già Scuola unitaria di base che prende in carico bambini e bambine di tre anni e, al termine del Primo Ciclo di Istruzione, consegna ragazzi e ragazze preadolescenti: tale passaggio non può che attuarsi nel doppio binario educativo-didattico della continuità e dell'orientamento, in ingresso e in uscita, in orizzontale e in verticale.

Continuità in quanto unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, orientamento in quanto preparazione alle scelte future. Il riconoscimento della centralità dell’alunno, nei suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi, anche in connessione con i contesti naturali, sociali, culturali e antropologici, accomuna i tre ordini di Scuola, al di là delle specificità educativo-didattiche, ed è motivo di corresponsabilità formativa. L'Istituzione lavora instancabilmente per stabilire un raccordo pedagogico, curricolare e organizzativo tra i tre ordini di scuola. La continuità consapevole del processo educativo è ulteriormente intesa come necessaria integrazione di saperi e di competenze tra il primo e il secondo ciclo del Sistema di istruzione e di formazione. Gli studenti provengono in prevalenza da un bagkround medio. L'Istituto accoglie alunni provenienti da altri Paesi europei, ma in numero esiguo. Complessivamente, la popolazione scolastica risulta abbastanza omogenea e anche gli alunni di cittadinanza non italiana presenti, si sono inseriti agevolmente nella realtà scolastica e locale e partecipano attivamente alle diverse attività ed iniziative.

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SITUAZIONE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DEI 5 PLESSI, NELL’ANNO SCOLASTICO IN CORSO 2018/2019

SCUOLA DELL’INFANZIA

ALUNNI CLASSI

Fontanarosa (da 3 a 5 anni) alunni 45 2 Luogosano (da 3 a 5 anni) alunni 14 1 Paternopoli (da 3 a 5 anni) alunni 18 1 S. Angelo all’Esca (da 3 a 5 anni) alunni 8 1 Taurasi (da 3 a 5 anni) alunni 43 2

SCUOLA PRIMARIA

ALUNNI CLASSI

Fontanarosa (da 6 a 11 anni) alunni 103 6 (2 classi quarte) Luogosano (da 6 a 11 anni) alunni 55 1 pluriclasse (1 e 2), 3 classi Paternopoli (da 6 a 11 anni) alunni 84 5 S. Angelo all’Esca (da 6 a 11 anni) alunni 22 2 pluriclasse (1 2 3), (4 e 5) Taurasi (da 6 a 11 anni) alunni 84 6 (2 classi seconde)

Con prot. 5889 del 21.11.2018, l’USR Campania – Ufficio VII Ambito Territoriale per la Provincia di Avellino, ai sensi del DPR n° 81 del 20.03.2009, ha autorizzato lo sdoppiamento della classe 2° Primaria di Taurasi, originariamente di n°22 alunni di cui 2 diversamente abili, ferma restando la dotazione organica già assegnata. Questa Istituzione Scolastica ha provveduto ai necessari aggiustamenti organizzativi, riguardo la gestione del personale disponibile e l’orario delle lezioni, con opportuna convocazione degli OO.CC. (delibera del Collegio dei Docenti del 3.12.2018 e delibera del Consiglio d’Istituto del 17.12.2018). La nuova organizzazione didattica delle due classi sarà effettiva dal 7 gennaio 2019.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

ALUNNI CLASSI Fontanarosa (da 11 a 14 anni) alunni 61 4 (2 classi terze) Luogosano (da 11 a 14 anni) alunni 39 3 Paternopoli (da 11 a 14 anni) alunni 47 3 S. Angelo all’Esca (da 11 a 14 anni) alunni 10 1 pluriclasse (1 2 3) Taurasi (da 11 a 14 anni) alunni 62 3

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Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I° Grado di Fontanarosa -FONTANAROSA S.Pietro - Scuola dell'Infanzia Via IV Novembre, 11 - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVAA87303V Istituto di Riferimento: AVIC87300X Tel. 0825-475048

-FONTANAROSA -Scuola Primaria Via A. Diaz.94 - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVEE873034 Istituto di Riferimento: AVIC87300X Tel. 0825/475034

FONTANAROSA LUIGI DI PRISCO -Scuola secondaria di I grado Via A. DIAZ, 94 - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVMM873033 Istituto di Riferimento: AVIC87300X Tel. 0825/475034

La Scuola Secondaria di Primo Grado e gli Uffici di Presidenza e Segreteria sono ubicati in VIA A. DIAZ, 94, 83040. Il nuovo edificio scolastico “L. Di Prisco” che accoglie la scuola Primaria e la Secondaria di I grado, è stato inaugurato il 26 settembre 2017. Una struttura rinnovata, dotata di ampi spazi che consentono una didattica ancora più efficace, con il supporto di laboratori e della palestra. Scuola dell’Infanzia Primaria e Secondaria di I° Grado di Luogosano LUOGOSANO - Scuola dell'Infanzia - Via Verdi - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVAA87301R Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0287 73733 LUOGOSANO - Scuola Primaria - Via De Sanctis - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVEE873023 Istituto di Riferimento: AVIC87300X.

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Tel. 0287 73733

LUOGOSANO - Scuola Secondaria di Primo Grado - Via De Sanctis - Cap: 83040 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVMM873022 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827 73616

Al piano terra dell'edificio scolastico di via F. De Sanctis trovano spazio cinque aule, destinate agli alunni della Scuola Primaria, una sala computer, una biblioteca e una sala sussidi. L’ampia mensa con annessa cucina, il salone per attività collettive e la moderna palestra coperta, vengono utilizzate anche dalla Scuola Secondaria di I° Grado. Al primo piano dell'edificio si trovano tre aule, dove sono ospitati gli alunni della Scuola Secondaria di Primo grado, un'aula con LIM, la sala per i docenti. Scuola dell’infanzia Primaria e Secondaria di I° Grado di Paternopoli PATERNOPOLI - Scuola dell'Infanzia - Via Serra

Email: [email protected]

Codice Meccanografico: AVAA873051 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827-71100

-PATERNOPOLI - Scuola Primaria - Via Serra

Email: [email protected]

Codice Meccanografico: AVEE873056 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827-71100

PATERNOPOLI - F.DE IORIO - Scuola Secondaria di Primo Grado - Via Serra

Email: [email protected]

Codice Meccanografico: AVMM873055 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827-71100

Le scuole sono situate in via Serra, con locali accoglienti per ampiezza e luminosità. Tutta la struttura è nuova, funzionale per disponibilità di laboratori attrezzati: informatico, scientifico, artistico, musicale. Possiede inoltre una palestra utilizzata anche da associazioni sportive autorizzate.

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La scuola è provvista di un auditorium utilizzabile per incontri collegiali, corsi di aggiornamento e manifestazioni varie. E’ dotata di LIM in tutte le aule e di "Tablet", a disposizione degli alunni e dei docenti. Per la realizzazione di attività integrative progettuali sono state attivate collaborazioni con le Amministrazioni locali per l’utilizzo della Biblioteca comunale. Scuola dell’infanzia Primaria e Secondaria di I° Grado di Sant’Angelo all’Esca SANT’ANGELO ALL’ESCA

- Scuola dell'Infanzia - Via Reppucci - Cap: 83050 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVAA87304X Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827/73075

S.ANGELO ALLESCA - Raffaele Trojano - Scuola Primaria Via Carmine - Cap: 83050 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVEE873045 Istituto di Riferimento: AVIC87300X Tel. 0827/73075

S.ANGELO ALL’ESCA - Scuola Secondaria di Primo Grado - Via Mons. Reppucci - Cap: 83050 Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVMM873044 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827/73075

Le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, sono ospitate momentaneamente dal Comune, perché l’edificio scolastico, intitolato a Paolo Raffaele Trojano, costruito negli anni '50, è in fase di ristrutturazione.

Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I° Grado di Taurasi VIA S.ROCCO-TAURASI - Scuola dell'Infanzia

Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVAA87302T Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827 74146

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-TAURASI - Scuola Primaria

Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVEE873012 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827 74146

. CAGGIANO - TAURASI - Scuola Secondaria di Primo Grado

Email: [email protected] Codice Meccanografico: AVMM873011 Istituto di Riferimento: AVIC87300X

Tel. 0827 74146 Le scuole si trovano nel ristrutturato complesso in via De Gasperi. La moderna struttura comprende anche un edificio destinato alla Biblioteca e al Museo, una palestra, due edifici attigui che ospitano gli alunni dell'Istituto. Nel primo edificio è ospitata la Scuola Secondaria di Primo Grado, con l'aula Docenti, l'aula Multimediale e altri Laboratori Didattici. Nel secondo edificio vi sono le aule destinate ai bambini della Scuola dell'Infanzia e della Scuola Primaria, la cucina e la sala mensa. Il Complesso comprende, inoltre aree verdi, parcheggio, centro sportivo, piscina, tendo-struttura, campo-calcetto. Tutti gli edifici dell’Istituto sono dotati di un piano di evacuazione, adeguato alla normativa CEE per quanto riguarda le uscite di sicurezza e porte antincendio, dispositivi di sicurezza antifurto e moderni sistemi antincendio ed antifulmine.

ORARIO SCOLASTICO SCUOLA DELL'INFANZIA

La Scuola dell'Infanzia garantisce un servizio pari a 25, 40 e 45 ore settimanali distribuite in 5 giorni, dal lunedì al venerdì a tempo pieno; in alcuni plessi anche il sabato, tempo normale. In ogni plesso è attivato il servizio di mensa. Segue lo schema dell’orario giornaliero e settimanale dei cinque plessi:

Sede ORARIO GIORNALIERO Orario settimanale FONTANAROSA Dalle 8.15 alle 16.15 (da lunedì a

venerdì); dalle 8.15 alle 13.15 (sabato).

45

LUOGOSANO Dalle 8.20 alle 16.20 (da lunedì a venerdì).

40

PATERNOPOLI Dalle 8.10 alle 16.10 (da lunedì a venerdì); dalle 8.10 alle 13.10 (sabato).

45

S. ANGELO ALL’ESCA Dalle 8.20 alle 13.20 (da lunedì a venerdì).

25

TAURASI Dalle 8.20 alle 16.20 (da lunedì a venerdì).

40

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SCUOLA PRIMARIA

La Scuola Primaria offre un servizio pari a 30 e 39 ore settimanali, tempo normale e tempo pieno, distribuite in sei giorni, dal lunedì al sabato, come di seguito riportato. Nel Tempo Pieno è attivo il servizio di mensa scolastica.

Sede ORARIO GIORNALIERO Orario settimanale FONTANAROSA Dalle 8.20 alle 16.20 (lunedì,

mercoledì e venerdì), dalle 8.20 alle 13.20 (martedì, giovedì e sabato).

39

LUOGOSANO Dalle 8.20 alle 16.20 (lunedì, mercoledì e venerdì); 8.20 – 13.20 (martedì, giovedì e sabato).

39

PATERNOPOLI Dalle 8.10 alle 13.10 (da lunedì a sabato).

30

S. ANGELO ALL’E. Dalle 8.20alle 13.20 (da lunedì a sabato).

30

TAURASI Dalle 8.20 alle 13.20 (da lunedì a sabato) Dalle 8.20 alle 16.20 (lunedì, mercoledì e venerdì); 8.20 – 13.20 (martedì, giovedì e sabato).

30 (1^)

39 (2^, 3^, 4^, 5^)

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La Scuola Secondaria offre un servizio pari a 30, 36 e 39 ore settimanali, tempo normale e tempo prolungato, distribuite in sei giorni, dal lunedì al sabato, come di seguito riportato. Nel Tempo prolungato è attivo il servizio di mensa scolastica. Sede ORARIO GIORNALIERO Orario settimanale FONTANAROSA Dalle 8.25 alle 13.25 (da lunedì a

venerdì. Dalle 8.25 alle 16.25 (lunedì, mercoledì e venerdì), dalle 8.25 alle 13.25 (martedì, giovedì e sabato).

30 (1^ e 3^A, 3^B)

39 2^

LUOGOSANO Dalle 8.25 alle 16.25 ( lunedì, mercoledì e venerdì); 8.25 – 13.25 (martedì, giovedì e sabato)

39

PATERNOPOLI Dalle 8.10 alle 16.10 ( lunedì, venerdì); 8.10 – 13.10 (martedì, giovedì e sabato)

36

S. ANGELO ALL’ESCA Dalle 8.25 alle 13.25 (da lunedì a sabato)

30

TAURASI Dalle 8.25 alle 13.25 (da lunedì a sabato)

30

ORARIO STRUMENTO MUSICALE L’orario di Strumento Musicale viene concordato dai docenti di Strumento, con i singoli alunni e i rispettivi genitori. Le ore di Strumento sono individuali e di gruppo (musica d’insieme).

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1c- RICOGNIZIONE ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI Terminata la fase dell’analisi dell’ambiente esterno di riferimento, è opportuno evidenziare di quali risorse interne professionali e strutturali la scuola disponga, per realizzare la propria offerta formativa: Risorse strutturali Diversi sono gli strumenti tecnologici in possesso della Scuola: computer, videoproiettore, lettori CD e DVD, lavagne Interattive, aule Multimediali, LIM (in tutte le aule), tablet, per una didattica più avanzata ed aperta alle innovazioni. Il mezzo informatico in genere va considerato come uno strumento didattico "trasversale" che può spaziare in ogni area conoscitiva e intersecare le diverse discipline; esso predispone alla progettualità e alla continua ricerca di soluzioni migliorative. Ciò costituisce un notevole obiettivo educativo in ogni ambito disciplinare. I percorsi per l’uso delle nuove tecnologie sono strutturati con una graduale alfabetizzazione informatica di base, dalla scuola primaria alla secondaria. Le scuole dell’Istituto sono fornite dei seguenti laboratori:

• laboratorio informatico; • laboratorio scientifico (il laboratorio scientifico di Paternopoli è stato realizzato con i fondi

F.E.S.R., nell’ambito del P.O.N. “Ambienti per l’apprendimento”); • laboratorio musicale (presenti solo a Fontanarosa e a Paternopoli); il laboratorio musicale

di Fontanarosa è stato intitolato alla memoria di Salvo D’Acquisto, medaglia d’oro al valore militare, con l’affissione di una targa in pietra.

• laboratorio di ceramica (Presente solo nella scuola di Paternopoli), completo di forno e tornii e altre attrezzature utilizzabili per attività integrative.

Le azioni relative all’ampliamento e all’integrazione dell’offerta formativa possono così offrire agli alunni l’opportunità di esercitare praticamente le proprie abilità. Il Laboratorio diviene il “luogo” in cui l’esperienza concreta, attraverso il fare, lo scoprire, il provare, lo sperimentare, alimenta la curiosità dell’alunno, costruisce la motivazione, crea l’emozione del conoscere. Le scuole sono dotate inoltre di palestra e attrezzature ginniche, messe a disposizione di tutti gli allievi, con la possibilità in alcuni plessi di effettuare gare sportive. La palestra è pienamente funzionale ed offre diverse possibilità di utilizzo, anche durante la stagione invernale Nei plessi di Fontanarosa e Paternopoli è presente un auditorium per attività di cineforum e attività teatrali, manca invece a Luogosano, Sant’Angelo All’Esca e a Taurasi. Il Piano per la Sicurezza è presente in tutte le sedi. Le prove di evacuazione vengono regolarmente effettuate per testarne la validità. Per realizzare le proprie proposte progettuali sono state attivate, solo nei plessi di Fontanarosa e Paternopoli, collaborazioni con le realtà locali per l’utilizzo della Biblioteca comunale.

Risorse professionali: La scuola è dotata delle seguenti risorse professionali: Il Dirigente Scolastico è il rappresentante legale dell'istituzione. Le sue competenze sono delineate dall'Articolo 25 del Decreto Legislativo 165/2001 e sono esplicitate dal comma 78 della Legge 107/2015.

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Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, assicura il funzionamento generale dell'Unità Scolastica. In particolare, cura l’andamento dell’Istituto dal punto di vista finanziario, strumentale, dell’Offerta Formativa, delle risorse umane e della loro organizzazione, dello svolgimento delle varie attività; mantiene i rapporti con gli Enti locali e con il Territorio. I collaboratori del Dirigente hanno il compito di coadiuvare il Dirigente Scolastico nello svolgimento delle diverse funzioni:

- condividere e coordinare con il D. S. scelte educative e didattiche, programmate nel P.T.O.F.;

- rappresentare il D.S. in riunioni esterne (ASL, Enti Locali, Comunità Montana, etc); - sostituire il D.S. in caso di assenza (ferie o malattia); - sostituire il Dirigente in caso d’emergenza o di urgenza anche prendendo decisioni di una

certa responsabilità. I Responsabili di Plesso: - hanno il compito di organizzazione, coordinamento e gestione del plesso loro assegnato. I Docenti: - I Docenti, con la loro disponibilità e professionalità, costituiscono una risorsa fondamentale per offrire all’utenza un servizio scolastico qualificato ed efficace, sia nello svolgimento delle attività curricolari, sia nella realizzazione di progetti, volti a potenziare ed ampliare l’offerta formativa. Ogni docente, nell'esercizio della propria libertà professionale, stabilisce tempi, ritmi e strategie di insegnamento finalizzati al successo scolastico di tutti gli alunni, nel rispetto delle specifiche modalità d' apprendimento di ciascuno.

Sono stati attivati i seguenti ruoli:

FIGURE DI COORDINAMENTO E LORO FUNZIONI

Funzioni Strumentali

I docenti incaricati di Funzione Strumentale si occupano di quei particolari settori dell'organizzazione scolastica per i quali si rende necessario razionalizzare e ampliare le risorse, monitorare la qualità dei servizi, favorire formazione e innovazione. Sono rappresentati da docenti di riferimento per aree specifiche di intervento, considerate strategiche per l’Istituto.

Vengono nominati dal Dirigente Scolastico, con delibera del Collegio dei docenti in coerenza con il Piano dell'Offerta Formativa e in base alle loro competenze, esperienze professionali e/o capacità relazionali. I docenti incaricati sono funzionali al PTOF, sono risorse per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia.

Il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo "L. Di Prisco" di Fontanarosa, a norma dell'art. 30 del CCNL 2007-09, ha individuato per l’anno scolastico 2018/2019 tre aree di lavoro per FUNZIONI STRUMENTALI al PTOF:

AREA 1: PTOF - Continuità e Orientamento; AREA 2: Organizzazione uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione; AREA 3: Coordinamento e monitoraggio, Invalsi, TIC.

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Animatore digitale E’ la figura che contribuisce all'organizzazione e alla gestione dell'Offerta formativa nell'ottica del Piano Scuola Digitale. L’esperto nel settore digitale, ha il compito di gestire le attività di formazione interna, di coinvolgere l'intera comunità scolastica e di elaborare soluzioni innovative per una didattica più rispondente alle aspettative dei “nativi digitali”: una maggiore e consapevole diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), uso delle lavagne interattive multimediali (LIM) e dei dispositivi mobili, i tablet, nella quotidianità scolastica.

Il Collegio è ulteriormente declinato in Dipartimenti, Commissioni e Gruppi di lavoro, coordinati da un referente: sono strutture di riferimento per la progettazione didattica e per l'attuazione di esperienze di ricerca-azione:

- Commissione PTOF: lavora insieme alla Funzione strumentale di riferimento per la revisione, l’aggiornamento e il monitoraggio del PTOF e del PdM.

- Gruppo GLI (Gruppo di Lavoro per l'Inclusione), nominato e presieduto dal Dirigente, svolge le funzioni attribuite dalla Circolare ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013. Il gruppo opera a favore degli alunni che rientrano nella macrocategoria dei B.E.S. (stranieri, DSA, svantaggio economico-sociale, disabilità) per i quali elabora percorsi formativi differenziati e personalizzati, attività miranti al raggiungimento degli obiettivi comuni, attraverso l'uso di strumenti compensativi e di misure dispensative.

- Gruppo GLHO (Gruppo di Lavoro Handicap operativo): la composizione varia in relazione ai gruppi-classe coinvolti. Il gruppo è composto dai docenti di Sostegno, dai docenti delle classi coinvolte, dall'equipe psico-pedagogica, dai Servizi Sociali e dai genitori. Periodicamente si riunisce per elaborare strategie di intervento individualizzate che tengano conto delle esigenze psicofisiche, a crescente diversificazione, dei destinatari dell'intervento. Il team concretizza l'inclusività in un serie di azioni ad hoc progettate in piena sinergia con le famiglie, con gli specialisti e con gli operatori sociali.

Il Comitato di Valutazione, formato da tre docenti, da due rappresentanti dei genitori, scelti dal Consiglio di Istituto. L'organo resta in carica per un triennio ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Si riunisce in seduta plenaria, per stabilire i criteri di valutazione del merito del personale docente e, in seduta ristretta alla componente docente, per valutare l'operato degli insegnanti nell’anno di prova.

Gruppo NIV (Nucleo Interno di Valutazione): Il Gruppo NIV si occupa della progettazione, della redazione, del costante monitoraggio e dell'eventuale revisione del Rapporto di Autovalutazione (RAV). IL responsabile per la Sicurezza: redige e/o aggiorna il DVR, ossia il Documento Valutazione dei Rischi.

Per l’anno in corso l’organico potenziato è stato, secondo la Normativa vigente, utilizzato sia

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per ore cattedra, sia per ore di potenziamento nell’ambito dell’Organico dell’Autonomia.

Personale ATA e relativi compiti/aree di competenza: Il Personale ATA è il personale non docente della scuola, costituito, oltre che dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi DSGA, dagli Assistenti Amministrativi e dai Collaboratori Scolastici.

Il D.S.G.A.:

- sovraintende ai servizi Amministrativo-contabili;

- cura l’organizzazione della Segreteria; - redige gli atti di ragioneria ed economato;

- dirige ed organizza il piano di lavoro a tutto il personale ATA;

- lavora in stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico affinchè sia attuabile l’Offerta Formativa dell’Istituto, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.

Oltre all’osservanza delle materie del proprio profilo, incombe l’obbligo dell’organizzazione dei servizi amministrativi e ausiliari.

Gli Assistenti Amministrativi (Sono n. 3): rappresentano il personale di segreteria, curano tutti gli adempimenti che si riferiscono al disbrigo delle pratiche, interne alla scuola e in relazione con l'esterno.

I Collaboratori Scolastici (In totale 21 di cui 19 più 2 in deroga): hanno il compito principale di sorveglianza e custodia dei locali, prestano la loro opera al fine di garantire le condizioni igieniche dei locali, collaborano con il restante personale nella sorveglianza degli alunni e degli arredi.

SEZIONE 2

LE SCELTE STRATEGICHE

IDENTITA’ DELL’ISTITUTO VISION E MISSION

“La consapevolezza che la scuola è comunità educante…intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi… fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere… in un percorso formativo che possa continuare lungo l’intero arco della la vita...” (Dalle Indicazioni Nazionali 2012). IL PTOF nella sua parte iniziale contiene e mette in risalto:

- le coordinate di riferimento di tipo organizzativo e logistico (“mission”); - le finalità educative strategiche quali fattori che identificano l’offerta formativa (“vision”);

- Le linee di miglioramento da perseguire;

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- Le attività di formazione;

- Le risorse di personale necessarie; - Le innovazioni da mettere in campo.

L’identità dell’Istituto si caratterizza per una solida base culturale, in linea con le Indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico. La MISSION è formare individui capaci di pensare e perciò critici, creativi, liberi, capaci di scegliere secondo priorità di valori, di essere coerenti, rispettosi delle convinzioni e delle opinioni altrui, capaci di organizzare il proprio tempo.

MISSION

La MISSION è il mezzo con cui l’Istituto vuole ottenere la VISION. La “Mission” è la ragione d’essere di una organizzazione, è tutto ciò che si realizza per il miglioramento; è la trasformazione del pensiero in azione. Indica:

- l’identità e le finalità istituzionali della scuola; - gli obiettivi strategici (cosa intende fare per adempiervi); La nostra Mission è: - accogliere, formare, orientare, tra esperienza e innovazione.

Vuole: - incentivare la ricerca-azione di una didattica che migliori le proposte operative dell’Istituto; - facilitare l’accoglienza di studenti, famiglie, in un’ottica di collaborazione e di appartenenza; - predisporre azioni che favoriscano la continuità educativa e l’orientamento fin dalle prime

classi della scuola Primaria; - creare spazi e occasioni di formazione per un’educazione permanente.

La VISION è: - un sistema formativo, aperto verso l’esterno, integrato, fondato sul rispetto della persona e sulla valorizzazione dei rapporti interpersonali ed interistituzionali. - andare oltre i confini didattici tradizionali ed essere luogo formativo in cui l’esplorazione di sistemi di collaborazioni tra figure di rilievo - Territorio, Enti locali, Istituzioni -, consolidi la formazione di ogni alunno.

VISION

La “Vision” è tutto ciò che la scuola intende essere in futuro, rappresenta e riguarda obiettivi per tempi lunghi.

Ha lo scopo di:

- indicare la direzione verso cui deve muovere il cambiamento a lungo termine dell’Istituto; - dare alle persone la motivazione per muoversi nella direzione giusta, anche se i percorsi

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possono essere complessi; - fare dell’Istituto un luogo di aggregazione culturale e relazionale. - creare occasioni e opportunità di crescita personale e professionale a vari livelli.

FINALITA’

Il Piano si riferisce oltre che a mission e vision, condivise e dichiarate nei piani precedenti, anche al patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.

Esso si ispira alle finalità generali (desunte dal comma 1 della Legge 107 del 13/07/2015) ed è elaborato secondo le seguenti linee guida:

POTENZIARE

a) il raccordo tra i diversi ordini di scuola con progetti di accoglienza e continuità; b) la dimensione orientativa attraverso la conoscenza di sé;

c) l'educazione alla legalità e alla cittadinanza per rendere gli alunni consapevoli dei propri diritti e doveri;

d) le metodologie atte a valorizzare le eccellenze, attraverso il potenziamento del curricolo verticale;

e) l’inclusione scolastica di tutti con riguardo agli alunni con DSA, BES, Stranieri. CONSOLIDARE

a) la cooperazione educativa tra scuola e famiglia; b) la cooperazione con le Istituzioni scolastiche vicine (Reti);

c) i rapporti con gli Enti locali e le Agenzie culturali del territorio.

Le finalità educative pertanto, quale base di riflessione e di lavoro, debbono necessariamente collegarsi a:

! risultanze del RAV, in termini di “priorità”; che saranno oggetto di miglioramento;

! richieste del territorio e dell’utenza;

! realizzazione delle caratteristiche degli ambienti di apprendimento, con particolare attenzione all’impiego delle tecnologie digitali.

Tenendo conto delle risorse di cui la scuola dispone, anche in relazione a ciò che il territorio offre e ai bisogni dell’utenza, la stesura del Piano Triennale continua fissando le priorità della scuola per il prossimo triennio, riprendendo la lettura del RAV.

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2a PRIORIA’ DESUNTE DAL RAV

Il RAV esprime la capacità della scuola di compiere un’autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità, alla luce di dati comparabili. Consente inoltre di porre in relazione gli esiti di apprendimento con i processi organizzativi-didattici, all'interno del contesto socio-culturale, di individuare le priorità e gli obiettivi di miglioramento. Come previsto dalla legge 107/15, che ha introdotto la dotazione organica per il potenziamento, finalizzata alla programmazione di interventi, mirati al miglioramento dell'Offerta Formativa, sono state individuate delle priorità d'intervento per il raggiungimento degli obiettivi formativi che non possono ignorare quanto formulato nel RAV. Si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’Istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo e Obiettivi di breve periodo. PRIORITA’ Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo, attraverso l'azione di miglioramento. Esse riguardano una o più aree relative agli Esiti degli Studenti: risultati scolastici, risultati nelle prove standardizzate Nazionali di Italiano e Matematica, Competenze chiave e di Cittadinanza, risultati a distanza. Le priorità di seguito riportate, sono state individuate sulla base degli Esiti delle prove standardizzate Nazionali di Italiano e Matematica e dei risultati degli allievi nelle Valutazioni intermedie e finali. RAV Sezione 5 – Individuazione delle priorità rispetto agli esiti degli studenti e descrizione dei traguardi Risultati nelle prove standardizzate nazionali Insuccessi in matematica nella scuola secondaria di I

grado Varianza interna alle classi e fra le classi dell'Istituto

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

• migliorare i risultati degli alunni in italiano e in matematica nella scuola secondaria di I grado;

• migliorare la varianza interna alle classi e tra le classi dell’Istituto; • migliorare la rilevazione dei risultati a distanza.

TRAGUARDI

I traguardi di lungo periodo riguardano invece i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende, nella sua azione di miglioramento. I traguardi di lungo periodo che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

• ridurre del 2% lo scarto tra il punteggio medio dell'Istituto e i diversi riferimenti territoriali,

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sia in italiano che in matematica, per ciascun anno; • ridurre del 3% per ciascun anno, il gap tra gli alunni delle fasce basse e medie all’interno

delle classi e fra le classi dell’Istituto; • rilevare gli esiti a distanza di almeno l’80% degli studenti.

Le motivazioni delle scelte effettuate sono le seguenti: Gli allievi risultano carenti nell'ambito matematico e linguistico. C'é varianza all'interno delle classi e tra le classi. Si è avviata la rilevazione degli esiti a distanza. (RAV, sezione 5 – 2017/2018). La scuola, individuate le priorità da raggiungere, intende perseguirle, dotandosi di sistemi di controllo e di monitoraggio, individuando ruoli di responsabilità e compiti per il personale docente, convogliando le risorse economiche sulle azioni ritenute essenziali, realizzare un modello organizzativo che curi particolarmente la didattica innovativa e laboratoriale. Esiti prove INVALSI L’individuazione delle priorità non può non tenere conto degli esiti delle prove standardizzate (INVALSI), i cui risultati si avvicinano o, in qualche caso, sono pari o di poco inferiore rispetto alle medie nazionali e regionali. L’analisi compiuta nella sezione 2.2 del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica), ha messo in luce i seguenti punti di forza: Punti di Forza Nelle prove Nazionali la scuola raggiunge risultati superiori o nella media rispetto a quelli regionali e nazionali Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI è superiore a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La variabilità tra le classi in italiano e in matematica è pari a quella media, o di poco inferiore, oppure alcune classi si discostano in positivo dalla media della scuola. Le strategie utilizzate finora dall'Istituto sono risultate adeguate per garantire il successo scolastico alla quasi totalità degli allievi, pur nella differenziazione dei risultati conseguiti. Dalla relazione del NEV, come emerge dalla lettura dei dati, le votazioni risultano piuttosto alte e le promozioni al 100%. Dai dati disponibili non emergono abbandoni e trasferimenti in entrata e in uscita. Punti di Debolezza In alcune classi della scuola Secondaria di primo grado i risultati in matematica sono leggermente inferiori alle medie di confronto. La quota di studenti collocata nel livello 1 in italiano e in matematica è inferiore alla media regionale. Priorità relative al miglioramento degli esiti degli studenti Prendendo in considerazione quanto emerso dal Rapporto di Autovalutazione, si fissano per il prossimo triennio le seguenti priorità relative al miglioramento degli esiti degli studenti:

• migliorare la qualità di attività di recupero per favorire il successo formativo degli studenti, diminuendo il divario negli esiti scolastici tra gli studenti delle fasce di voto alte e quelli che si assestano su livelli di accettabilità;

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• migliorare il risultato degli studenti nelle prove di italiano, matematica e lingua straniera. Competenze chiave europee – (RAV 2.3)

La maggior parte degli studenti della scuola raggiunge livelli buoni.

Non sono state rilevate criticità.

Risultati a distanza: monitorare i risultati degli ex alunni della scuola a un anno o due di distanza

La quota di studenti sospesi per debiti scolastici è decisamente inferiore ai riferimenti nazionali.

La maggior parte degli studenti della scuola raggiunge livelli buoni in relazione ad almeno due competenze chiave tra quelle considerate (competenze sociali e civiche, imparare a imparare, competenze digitali, spirito di iniziativa). La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, attraverso l'individuazione di indicatori e descrittori ed attesta che la maggior parte degli studenti raggiunge un buon livello di competenze sociali e civiche. Intende comunque migliorare e promuovere l’acquisizione, al massimo livello possibile, degli obiettivi di cittadinanza attiva. Risultati a distanza I risultati degli studenti nel successivo percorso di studi sono abbastanza positivi. Pochi non sono ammessi alle classi successive, hanno debiti formativi o cambiano indirizzo di Studio. Il numero di abbandoni nel percorso di studio successivo è molto contenuto. Nel complesso la quota di diplomati che ha un contratto di lavoro o prosegue negli studi è di poco superiore a quella regionale (intorno all'85-90%). Questo monitoraggio avviene in particolare attraverso il progetto "Non perdiamoli di vista". AREE E OBIETTIVI DI PROCESSO

Le priorità individuate in termini di esiti, saranno concretizzate poi in traguardi, da raggiungere grazie al perseguimento degli obiettivi di processo.

Gli obiettivi di processo rappresentano la definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo:

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO

Curricolo, progettazione e valutazione

- Implementare il curricolo verticale ed ampliare l'offerta formativa. - Potenziamento lingua inglese. - Progettazione prove comuni.

Ambiente di apprendimento - Implementare la flessibilità didattica e una più diffusa utilizzazione dei laboratori per favorire l'innovazione didattica - Utilizzare metodologie innovative e inclusive - Attività didattiche a classi aperte.

Inclusione e differenziazione - Progettare moduli comuni per le attività di recupero e di potenziamento delle competenze. - Utilizzare strumenti di rilevazione dei bisogni degli alunni per

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una didattica inclusiva. Continuità e orientamento

Orientamento strategico e organizzazione della scuola

- Maggiore continuità fra i vari ordini di scuola interni ed esterni.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

- Formazione di tutti i docenti dell'istituto come leva strategica per sostenere l'innovazione didattica.

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità individuate (RAV Sez. 5) attraverso:

! Elaborazione di strumenti di monitoraggio da utilizzare in itinere per consentire un'adeguata riprogettazione;

! Maggiore raccordo nel lavoro dei team dei docenti per favorire l'acquisizione di competenze con l'utilizzo di metodologie innovative e inclusive;

! Attivazione di interventi di recupero e potenziamento per rispondere alle diverse esigenze formative;

! Realizzazione di un modello organizzativo che curi particolarmente la didattica innovativa e laboratoriale;

! Differenziazione di modelli per permettere l'inclusione e il successo formativo al maggior numero possibile di studenti.

Il benessere scolastico si misurerà per gli alunni in termini di aumento del successo scolastico e di una maggiore motivazione all’apprendimento; per i docenti, attraverso la collaborazione e la cooperazione, si giungerà ad una migliore funzionalità del Collegio dei docenti e alla condivisione dei metodi e delle attività correlate.

Il tutto nell’ottica di un processo evolutivo continuo per creare condizioni più idonee a consentire agli studenti di diventare protagonisti del processo di apprendimento ed ideatori di progetti rivolti a soddisfare i loro bisogni di formazione.

2b OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI

Le Priorità e i traguardi individuati nel RAV si integrano con gli obiettivi formativi che la scuola intende perseguire tra quelli proposti dalla Legge 107/2015 al comma 7, e quelli indicati nell’Atto di Indirizzo della D. S.

OBIETTIVI FORMATIVI

! valorizzazione e potenziamento delle competenze logico-matematiche e scientifiche; ! valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare

riferimento all'italiano, alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante certificazioni linguistiche (Cambridge).

! Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle

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attività culturali. ! potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella

storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei;

! sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

! potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport ;

! sviluppo delle competenze digitali e con riguardo al pensiero computazionale, ! potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali; ! Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del

merito degli studenti; ! prevenzione e contrasto della dispersione, della discriminazione, del bullismo e del

cyberbullismo; ! potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio per gli alunni con bisogni

educativi speciali; ! valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio e in grado di

sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale. ! definizione di un sistema di orientamento.

Priorità strategiche

Come previsto dalla legge 107/15, che ha introdotto la dotazione organica per il potenziamento finalizzata alla programmazione di interventi mirati al miglioramento dell'offerta formativa, la scuola ha individuato alcune priorità d'intervento per il raggiungimento degli obiettivi formativi, seguendo le linee di indirizzo della D. S., sulla base di quanto formulato nel RAV. La scuola intende integrare il curricolo con percorsi disciplinari intesi a sviluppare la dimensione “pratico-operativa” ed “espressivo-comunicativa:

- favorire lo sviluppo di comportamenti socialmente responsabili; - potenziare attività teoriche e pratiche (anche laboratoriali), di studio, approfondimento,

produzione, utilizzo in ambito artistico, musicale, teatrale, paesaggistico, archeologico, artigianale;

- -Incrementare in particolar modo lo spazio della cultura musicale e di altri linguaggi non verbali che permettano l’espressione e la valorizzazione di ogni forma di talento con il fine di motivare e rendere accogliente e naturale l’ambito scolastico;

- Sviluppare comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

- Strutturare una progettualità, anche con fondi europei, che possa attraversare tutte le aree del curricolo garantendo il recupero delle competenze di base, ma anche il potenziamento e la valorizzazione delle eccellenze e la visibilità della scuola, attraverso la partecipazione a concorsi, rassegne e progetti anche Nazionali, senza trascurare le certificazioni delle competenze acquisite dagli alunni in ambito linguistico;

- Implementare le competenze chiave europee curando, in particolare, le competenze digitali,

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le competenze di base, imparare ad imparare, le diverse forme di linguaggio, secondo una dimensione verticale, a partire dalla Scuola dell’Infanzia e nell’ottica di favorire la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

- Individuare percorsi e sistemi funzionali alla valorizzazione del merito degli studenti. Le strategie d'intervento per il raggiungimento degli obiettivi formativi, in una logica di continuità con le buone pratiche già esistenti e dentro una prospettiva orientata al successo formativo e il miglioramento degli esiti, non possono ignorare:

- capacità di relazionarsi e di collaborare per vivere nel proprio contesto sociale, cogliendo le opportunità del territorio;

- saper comunicare e comprendere il mondo che ci circonda; - esplorazione di tutti i linguaggi e lo sviluppo delle capacità espressive personali; - costruzione di un sapere solido ma flessibile, aperto alle innovazioni e adeguato ad un

mondo in divenire; - avvio alla capacità di “imparare ad imparare” per lo sviluppo di un apprendimento duraturo;

La scuola diventa perciò un luogo dove imparare a stare bene, a sapersi relazionare, a conoscere meglio se stessi, i propri limiti e le proprie potenzialità. Da qui la cura e il recupero dello svantaggio da tutti i punti di vista, come momento primario di inclusione; ma anche, valorizzazione delle risorse di ciascuno, attraverso processi di sviluppo, di consolidamento e di potenziamento, in relazione alle caratteristiche individuali, secondo principi di equità e di pari opportunità senza trascurare la condivisione dell’azione educativa con le famiglie.

2C PIANO DI MIGLIORAMENTO

Come previsto dalla Legge 107/2015 il nostro Istituto ha individuato alcune priorità d'intervento, ne ha stabilito i traguardi, per il raggiungimento degli obiettivi formativi, nel triennio 2019-2022: la rete strategica è stata realizzata in coerenza con quanto dichiarato nel Rapporto di Autovalutazione dell'Istituto e con quanto già dichiarato e perseguito nel Piano di Miglioramento del triennio precedente. Le analisi interne al RAV indicano anche la formazione docente, per perseguire la strategia di sviluppo e miglioramento dell’Istituto. Il Piano di miglioramento (PDM) prevede pertanto la definizione di una serie di azioni a breve, medio e lungo termine coerenti con il perseguimento degli obiettivi ritenuti prioritari nel RAV. I responsabili della gestione del processo di miglioramento sono: il Dirigente Scolastico, il NIV (Nucleo Interno di Valutazione), costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV con il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica. Il Piano di Miglioramento (PdM) esplicita il collegamento tra obiettivi di processo e traguardi di miglioramento, la pianificazione delle azioni per perseguire gli obiettivi, la valutazione periodica dello stato di avanzamento del PdM, la documentazione del nucleo di valutazione. All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si configura come un percorso mirato all’individuazione di una linea strategica, di un processo di problem solving e di

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pianificazione che la scuola mette in atto, sulla base di priorità e traguardi individuati nella sezione 5 del RAV. m I campi obbligatori che caratterizzano il percorso di miglioramento sono:

! scelta degli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nel RAV; ! individuare le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti; ! pianificare gli obiettivi di processo individuati; ! valutare l’impegno finanziario delle risorse umane e strumentali impegnate (docenti,

personale ATA, consulenti, formatori, attrezzature, servizi); ! descrivere le modalità di diffusione dei risultati, sia all’interno sia all’esterno della scuola, da

parte del Nucleo di Valutazione.

Si rimanda al Piano di Miglioramento allegato.

PRINCIPALI ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Tra i principali elementi di innovazione presenti all’interno del modello organizzativo dell’Istituto Comprensivo “Di Prisco” vi è il consolidamento dell’utilizzo del Registro elettronico, che ha permesso di incentivare il processo di dematerializzazione e di digitalizzazione della documentazione, nel rapporto scuola-docenti, agevolando e rendendo più efficaci le interazioni del personale con la segreteria e la gestione delle procedure e dei processi didattici. L’obiettivo del triennio è quello di proseguire nel miglioramento della gestione aumentando la comunicazione con le famiglie, rendendola più trasparente e veloce, mediante la pubblicazione online delle circolari, delle attività della classe e non solo delle valutazioni disciplinari. E’ sempre più diffusa la metodologia del “laboratorio” come modalità di lavoro dove docenti ed alunni riflettono su proposte, sperimentano e realizzano prodotti, potenziando il loro spirito critico e la creatività. La relazione educativa fondata sulla costruzione della conoscenza, sulla partecipazione, sulla problematizzazione, sull’interpretazione e la formulazione di ipotesi, ha innescato un meccanismo sempre più diffuso nella prassi didattica, in cui metacognizione e metodo scientifico si intrecciano. Si tratta di individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata):

" Azioni correlate al PNSD, creazione e pubblicazione on line e cartacea del giornalino scolastico “News Scuol@ 3.0” - docenti e studenti scoprono come un'aula-redazione possa rappresentare un luogo dove gli alunni apprendono e, contemporaneamente contribuiscono con le proprie conoscenze tecnologiche a produrre articoli, video, foto digitali, fotogallery, ricerche, url;

" sperimentazione di un canale web dell'istituto comprensivo; " introduzione di didattiche innovative in alcune classi dell'istituto (primaria e secondaria) -

flipped classroom; " sperimentazione di percorsi didattici basati sull'utilizzo di dispositivi individuali (BYOD); " elenco dei canali web ufficialmente intestati alla scuola: portale d'istituto:

https://www.facebook.com/luigi.diprisco.52?fref=ts WhatsApp (negli anni precedenti è stata

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avviata, con gli studenti di alcune classi, la sperimentazione dell’uso didattico di questo canale per eliminare le barriere fisiche dell’aula ed introdurre il concetto di aula virtuale, per condividere materiali didattici, appunti e scambiare opinioni);

" Creazione di lezioni in .ppt da mettere a disposizione degli studenti; " WEB QUEST - metodologia didattica che valorizza le capacità autoformative degli allievi.

Inoltre è possibile creare, modificare, catalogare contenuti digitali utili al processo educativo e condividere materiali e link, svolgere attività didattiche “a distanza” anche in collaborazione con altre scuole. L’utilizzo delle piattaforme didattiche rappresenta un’occasione importante per ripensare al modo di fare scuola, innovando l’impianto didattico tradizionale e percorrendo nuovi percorsi capaci di stimolare le competenze digitali. La prosecuzione dei percorsi sul pensiero computazionale è, infine, un ulteriore fattore innovativo. La programmazione (Coding) aiuta a sviluppare le competenze logiche, utilizzare strumenti logici per potenziare il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi in modo efficiente. Attraverso software didattici specifici, come Scratch, è possibile sperimentare un linguaggio di programmazione di tipo grafico, per creare giochi e animazioni mediante l’inserimento e l’applicazione di comandi.

Tra le azioni di prossima attuazione: • Partecipazione a progetti internazionali (etwinning, Erasmus); • Utilizzo di piattaforme di elearning (Moodle, Edmodo o Fidenia ), per rendere interattivo il

processo di insegnamento/apprendimento; • realizzazione di un cloud di istituto basato sulle Google Apps For Education; • repository con elenco di siti, app e tutto ciò che può servire ai docenti per la didattica e la

formazione in servizio. (Altre iniziative sono riportate nel PNSD).

SEZIONE 3

L’OFFERTA FORMATIVA Dopo l’analisi generale del contesto, delle risorse a disposizione della scuola e delle priorità finalizzate al miglioramento, si può ipotizzare di proseguire, nella stesura del Piano triennale, analizzando l’organizzazione del curricolo rispetto alla mission dell’Istituto, cioè al raggiungimento di quelle priorità triennali prima declinate e che, se coerentemente e strategicamente organizzate tra loro, restituiscono chiara l’identità della scuola. Nella descrizione del curricolo non bisogna dimenticare l’obiettivo di fondo: delineare un piano strategico rivedibile annualmente che, nell’arco del periodo di riferimento, dia i suoi effetti. Con il Piano Triennale infatti la nostra scuola intende guardare oltre, puntando ad una visione di lungo periodo che ne descriva le istanze progettuali nell’ottica di identità strategica e dinamica, in grado di unire coerentemente la mission alle azioni realizzabili, con le risorse a disposizione.

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La progettazione, per essere efficace, non deve perdere di vista i traguardi attesi in termini di competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni Nazionali, e gli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. Perciò, dopo un’analisi delle Indicazioni Nazionali (2012), la scuola ha predisposto il Curricolo partendo dal profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, - novità delle Indicazioni. Nazionali -, individuando i traguardi e gli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal Curricolo di Istituto, ogni docente individua le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline, alla continuità del percorso educativo e al raccordo con la scuola secondaria di secondo grado. L’approccio didattico per competenze richiede il superamento del modello di progettazione per obiettivi. Le programmazioni dei docenti in effetti partivano dall’analisi della situazione iniziale della classe, per indicare poi, sulla base dei risultati, gli obiettivi da raggiungere, selezionare i contenuti, le attività e le metodologie e indicare infine i criteri di verifica e di valutazione da adottare per accertare il raggiungimento degli obiettivi programmati. Tra gli aspetti innovativi proposti dalle Indicazioni Nazionali, l’unico ad avere il carattere di novità è la presenza dei Traguardi di sviluppo delle competenze. Essi sono riferimenti ineludibili, per l’azione didattica, e sono prescrittivi. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati. Se i traguardi sono criteri ineludibili per l’azione didattica significa che ogni docente nel suo fare scuola quotidiano non può ignorarli, poiché verrebbe a perdere significato l’intenzionalità educativa che necessita di un progetto formativo da seguire. Prescrittivi significa che essi sono il punto di partenza di qualsiasi programmazione, indipendentemente dalla situazione della classe e dalle peculiarità degli alunni, in termini di bisogni e di potenzialità. La prescrittività dei traguardi intende proprio assicurare il diritto all’uguaglianza dei risultati di apprendimento. Con la stessa modalità si definiscono successivamente gli obiettivi di apprendimento ritenuti strumentali a sviluppare i traguardi di competenza e adeguati alla classe. Gli obiettivi di apprendimento non sono prescrittivi, ma piuttosto “indicativi”, spetta ai docenti fare una scelta. Dopo aver stabilito il quadro delle attese irrinunciabili (i traguardi), è necessario conoscere la situazione degli allievi rispetto ai traguardi. Più sono lontani da essi, più esprimono un bisogno formativo. Non si tratta di adeguare le attese alla situazione della classe, ma qualora tale distanza fosse rilevante si tratta di escogitare strategie e attività che possano permettere all’alunno di colmarla. La personalizzazione si concretizza e si realizza nel processo e non nei traguardi attesi: dare di più lungo il cammino a chi ha più bisogno, ma non abbassare la meta. I percorsi interni per raggiungere i traguardi possono essere diversificati nei tempi, nelle attività e negli strumenti. La definizione dei traguardi di competenza e dei relativi obiettivi di apprendimento, stabiliti dallo standard nazionale, è il primo passo nella fase di progettazione

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

I Traguardi che il nostro Istituto si impegna a perseguire per favorire - attraverso il pieno sviluppo delle potenzialità individuali e la conquista di un significativo bagaglio di conoscenze - il successo formativo di tutti gli alunni, possono essere ricondotti a quattro aree di intervento educativo: - l’apprendimento (il sapere); - l’educazione (il saper essere); - l’orientamento (il saper fare); - l’inclusione (il saper vivere con gli altri). Al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado, sono fissati i traguardi delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline (A cui si rimanda). Di seguito sono riportate in sintesi le principali finalità dei tre ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo “L. Di Prisco”. Le finalità del processo educativo, per una nuova cittadinanza ed un nuovo umanesimo, riguardano:

! CENTRALITA’ DELLA PERSONA: alunno/a che apprende e che ha diritto al pieno successo formativo;

! CRESCITA E SVILUPPO DELLA PERSONALITA’ di ognuno; ! UNITARIETA’ DEL PERCORSO DI APPRENDIMENTO dalla scuola dell’Infanzia al primo

ciclo dell’istruzione; ! QUALITA’ ED ESSENZIALITA’; ! COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA “formare cittadini che siano nello stesso

tempo cittadini dell’Europa e del mondo”. SCUOLA DELL’INFANZIA La Scuola dell’Infanzia accoglie i bambini dai 3 ai 6 anni, fino all’ingresso nella Scuola Primaria. Le Indicazioni Nazionali le riconoscono a pieno titolo un ruolo fondamentale nel sistema educativo di Istruzione e Formazione. E’ in primo luogo un’istituzione educativa che concorre a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini, perché è proprio in questa fase dell’età evolutiva che si creano le condizioni per la conquista della sicurezza, dell’autostima, della fiducia in sé, le condizioni di un’emotività positiva, aperta a nuove esperienze. La scuola dell’infanzia si inserisce in un percorso educativo iniziato in famiglia e pone le basi degli apprendimenti futuri nella scuola primaria. Le azioni educative sono sostenute da scelte pedagogiche di fondo, attraverso:

• il gioco: risorsa trasversale fondamentale per gli apprendimenti e per le relazioni; • l’esplorazione e la ricerca: modalità propria del bambino che impara ad indagare e conoscere

attraverso il fare, le esperienze dirette a contatto con la natura, le cose, i materiali; • la vita di relazione: contesto nel quale si svolgono il gioco, l’esplorazione e la ricerca, in un

clima sereno rispettoso dei tempi, dei ritmi evolutivi e delle capacità di ciascuno; • la promozione dell’autonomia personale nel processo di crescita.

L’apprendimento avviene attraverso l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti tra i bambini, con la natura, gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni. Attraverso il gioco i bambini si esprimono,

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raccontano, interpretano, in modo creativo le esperienze soggettive e sociali. Le proposte educative nascono da una attenta osservazione dei loro bisogni. Ogni progetto si articola tenendo in considerazione lo sviluppo dei seguenti campi di esperienza: - il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); - il corpo in movimento (identità, autonomia, salute); - linguaggi, creatività, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità); - i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura); - la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura). Il fine è:

- condurre gradualmente il bambino a sviluppare abilità relazionali, sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive che lo impegnino nelle prime forme di riorganizzazione dell’esperienza, di esplorazione e costruzione della realtà e lo portino al raggiungimento della propria identità e autonomia;

- acquisire, già in questa prima fase, competenze di Cittadinanza con lo sviluppo un atteggiamento aperto al futuro, rispettoso dell'ambiente, degli altri e della natura.

SCUOLA PRIMARIA La scuola Primaria accoglie gli alunni dai sei agli undici anni e il suo compito è quello di promuovere la formazione della persona in tutte le sue componenti, attraverso un percorso educativo e didattico attuato nel rispetto delle specificità individuali. Essa riveste un’importanza fondamentale sia per lo sviluppo degli apprendimenti, sia per la maturazione dell’identità personale: è in questa fase che gli alunni acquisiscono gli alfabeti di base della cultura. La scuola primaria innesta il suo intervento su un preesistente patrimonio conoscitivo e comportamentale acquisito nella scuola dell’infanzia, di cui rappresenta il naturale proseguimento. Ed è proprio nell’ottica del proseguimento del processo di maturazione (maturazione dell’identità, dell’autonomia, del senso della cittadinanza), che la scuola primaria articola la propria azione formativa. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. La padronanza degli strumenti culturali di base consente di avere maggiori probabilità di inclusione sociale e culturale mediante il sistema di istruzione. Il percorso educativo-formativo della scuola primaria, atteso per la conclusione del primo ciclo dell’istruzione, utilizza gli obiettivi specifici d’apprendimento esplicitati nel documento delle Indicazioni Nazionali, che si snodano in discipline ed educazioni e che rappresentano il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alla scuola. Per raggiungere le sue finalità la scuola promuove un percorso di attività, nel quale ogni alunno viene posto al centro del proprio processo di apprendimento, al fine di sviluppare al meglio le proprie inclinazioni, riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, nell’ottica della costruzione di un progetto di vita. Per tale motivo saranno impiegate metodologie didattiche adeguate e innovative al fine di innalzare la motivazione e la partecipazione degli alunni, e valorizzare le attitudini e le potenzialità di tutti e di ciascuno, nel rispetto degli stili cognitivi e del patrimonio culturale di ognuno. Fondamentale sarà la creazione di un clima sociale positivo che influisca direttamente sul senso di

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benessere degli alunni, creando un ambiente adatto alla loro crescita secondo scopi condivisi. FINALITA’

• Avere fiducia in sé, autostima, sicurezza. • Conoscere sé stessi e conoscersi rispetto agli altri. • Saper assumere un ruolo attivo per determinare cambiamenti positivi. • Proteggere e promuovere il benessere proprio, evitando comportamenti rischiosi. • Attivare ed approfondire interessi culturali. • Orientarsi organizzando un progetto di studio e di vita nel quale essere protagonisti. • Maturare atteggiamenti critici e costruttivi nei confronti del sapere e della realtà.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO La Scuola Secondaria di primo grado accompagna gli alunni fino al termine del primo ciclo dell’istruzione. Essa favorisce la progressiva maturazione della personalità del preadolescente mediante l’acquisizione di conoscenze e competenze, lo sviluppo di capacità logiche, scientifiche ed operative, tali da stimolarne il processo educativo di responsabilizzazione e di convivenza civile. Nella Scuola Secondaria vengono favoriti una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere più integrato e padroneggiato. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali che sono condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse con i contributi di ogni disciplina. La scuola secondaria di primo grado si propone di accompagnare gli alunni attraverso un percorso pluriennale di crescita personale, che si fonda su alcune scelte educative da noi ritenute essenziali: METE FORMATIVE • COSTRUIRE UNA SOLIDA PREPARAZIONE DI BASE, favorendo l’acquisizione consapevole

dei contenuti; • PREVENIRE LE VARIE FORME DI DISAGIO, che possono verificarsi nelle fasi della crescita,

nelle tappe dell’apprendimento scolastico e nel passaggio da un ciclo scolastico all’altro; • PROMUOVERE E RAFFORZARE LE DIVERSE COMPONENTI DELL’AUTONOMIA

PERSONALE IN AMBITO SCOLASTICO, sia per gli aspetti relativi all’uso e alla gestione degli strumenti, delle tecniche e del tempo nelle varie attività scolastiche, sia per quelli relativi alle conoscenze, alla gestione delle emozioni nei rapporti con gli altri;

• FAVORIRE LA RELAZIONE INTERPERSONALE NEL RICONOSCIMENTO E NEL RISPETTO DELLE DIVERSITA’;

• EDUCARE al confronto, alla condivisione, al rispetto delle regole della convivenza civile, favorendone sempre più l’interiorizzazione;

• CONOSCERE E VALORIZZARE le varie identità culturali e costruire percorsi di accoglienza, alfabetizzazione ed integrazione degli alunni stranieri;

• CONOSCERE e SPERIMENTARE le diverse forme di comunicazione espressiva; • SVILUPPARE NEGLI ALUNNI IL SENSO DI IDENTITA’ E DI APPARTENENZA, in un’ottica di

formazione di una cittadinanza attiva e consapevole; • CONOSCERE i linguaggi e gli strumenti multimediali della nostra società e sperimentare

l’utilizzo consapevole di alcuni di essi.

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AREA COMPORTAMENTALE

• sviluppo armonico della personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative, etc);

• potenziamento della volontà e del senso civico; • sapersi relazionare con gli altri in modo corretto e sereno • integrazione critica nel mondo esterno; • acquisizione di una corretta metodologia di lavoro individuale e di gruppo; • acquisizione della capacità di autovalutazione in funzione auto-orientativa.

AREA COGNITIVA.

• ascoltare con attenzione ed essere in grado di comprendere correttamente i contenuti di messaggi di vario tipo;

• distinguere le informazioni principali da quelle accessorie, anche attraverso l’osservazione di fatti e fenomeni, rilevandone i vari elementi, la loro funzione, le relazioni, le analogie e le differenze;

• formulare e produrre messaggi orali adeguati a situazioni comunicative diverse; • leggere, comprendere e utilizzare il significato dei testi relativi a tutti i campi d’esperienza e

alle discipline; • produrre testi corretti nella varietà dei codici, dei linguaggi scritti, orali e logico matematici.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Rappresentano il punto di intersezione tra le competenze chiave e gli obiettivi di apprendimento disciplinari o, per riprendere il linguaggio impiegato per descrivere le mete formative, tra i traguardi formativi espressi in termini di competenza (le competenze chiave, appunto) e i traguardi formativi espressi in termini di conoscenze e abilità (gli obiettivi disciplinari). La loro funzione è quindi orientante in rapporto allo sviluppo del curricolo, sia a livello di scuola che di classe, contribuendo a focalizzare l’attenzione sugli scopi formativi essenziali, in relazione ai quali verranno definiti e selezionati gli obiettivi disciplinari. I Traguardi per lo sviluppo delle competenze richiedono di essere analizzati in termini di processi che occorre padroneggiare per raggiungere tali risultati; si tratta, infatti, di veri e propri traguardi di competenza che aiutano i docenti a declinare le competenze chiave in relazione ai diversi insegnamenti disciplinari Gli obiettivi di apprendimento rappresentano il riferimento fondamentale per individuare i saperi irrinunciabili e precisare i traguardi di conoscenza e abilità, non solo per la fine dei diversi cicli scolastici.

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI TRASVERSALI

L'offerta didattica dell'istituto è mirata al rafforzamento di tutte le competenze chiave, non solo le competenze di base (italiano, lingue straniere, matematica, scienza e tecnologie, competenze digitali), ma anche quelle trasversali (imparare a imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale), essenziali per lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(per le singole discipline si rimanda al curricolo d’Istituto) Gli obiettivi di apprendimento individuano i campi del sapere, conoscenze e abilità indispensabili per raggiungere i traguardi e per lo sviluppo delle competenze. Vengono utilizzati per la progettazione didattica, con attenzione al contesto e alla organizzazione della realtà scolastica, per puntare ad un insegnamento più ricco ed efficace. Sono organizzati in nuclei tematici e definiti per periodi didattici lunghi. Ogni docente li svilupperà quotidianamente all’interno della classe. La scuola organizza la pianificazione delle azioni educative, sia sul piano teorico che su quello metodologico-operativo, lavorando per dipartimenti disciplinari verticalmente e orizzontalmente, per il loro raggiungimento: OBIETTIVI COGNITIVI -Conquistare la padronanza degli alfabeti di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi che costituiscono la struttura della nostra cultura in un orizzonte allargato alle altre culture; -esprimere in modo personale e corretto il proprio pensiero; -riuscire a codificare e decodificare i messaggi cogliendone le molteplici finalità comunicative; -comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici di ogni disciplina; -potenziare e consolidare le capacità logiche-espressive i: osservare, analizzare, sintetizzare, correlare, dedurre, organizzare e rielaborare; -potenziare l’operatività, la creatività, il gusto estetico e musicale; -migliorare la propria persona attraverso lo sviluppo delle abilità motorie e della coordinazione dinamica. La padronanza degli alfabeti di base si conquista attraverso l’accesso alle discipline che permettono di esercitare differenti potenzialità di pensiero, nell’interpretazione e nella rappresentazione del mondo. Le esperienze di trasversalità e i progetti hanno la funzione di trovare interconnessioni e raccordi fra le conoscenze disciplinari e i problemi complessi della realtà odierna, perché mettono in atto approcci integrati, atti a promuovere modalità di elaborazione diverse e sempre più complesse.

INSEGNAMENTI E QUADRI ORARIO

SCUOLA PRIMARIA Il Piano di studi del Tempo normale prevede 30 ore settimanali ripartite tra le 12 discipline del Curricolo: DISCIPLINA CASSE 1^ CASSE 2^ CASSE 3^ CASSE 4^ CASSE 5^ Italiano

9 8 8 8 8

Inglese

1 2 3 3 3

Matematica

8 7 6 6 6

Scienze

2 2 2 2 2

Storia 2 2 2 2 2

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Geografia

1 1 1 1 1

Tecnologia

1 1 1 1 1

Arte e immagine

2 2 2 2 2

Musica

2 2 2 2 2

Attività Motorie

1 2 2 2 2

Religione cattolica

1 1 1 1 1

Il Piano di studi del Tempo Pieno prevede 39 ore settimanali ripartite tra le 12 discipline del curricolo, la Mensa e le attività del dopo Mensa: DISCIPLINA CASSE 1^ CASSE 2^ CASSE 3^ CASSE 4^ CASSE 5^ Italiano

9 8 8 8 8

Inglese

1 3 3 3 3

Matematica

8 8 8 8 8

Scienze

3 2 2 2 2

Storia

3 3 3 3 3

Geografia

2 2 2 2 2

Tecnologia

2 2 2 2 2

Arte e immagine

2

2

2

2

2

Musica

2 2 2 2 2

Scienze Motorie

2 2 2 2 2

Religione cattolica

2 2 2 2 2

Mensa 1 1 1 1 1 Dopo mensa 2 2 2 2 2

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La Scuola Secondaria di primo grado offre un servizio declinato in tre opzioni di Tempo-Scuola:

" 30 ore settimanali, il cosiddetto Tempo Normale, distribuite in sei giorni, dal lunedì al sabato, esclusivamente in orario antimeridiano, nelle sedi di: Fontanarosa (esclusa una classe), S. Angelo All’Esca; più 2 ore settimanali di Strumento Musicale con due rientri pomeridiani, nella sede di S. Angelo All’Esca e in un classe di Fontanarosa; (Tot. 32 ore).

" 36 ore settimanali, il cosiddetto Tempo Prolungato, distribuite in sei giorni, dal lunedì al sabato con due rientri pomeridiani, nel plesso di Paternopoli; più 2 ore di Strumento Musicale; (Tot. 38 ore).

" 39 ore settimanali: con tre rientri pomeridiani, nei plessi di Luogosano e Fontanarosa (classe II), compreso Strumento Musicale.

Nelle Scuole Secondarie di primo grado con organizzazione oraria di Tempo Prolungato è attivo il servizio di mensa.

Di seguito è condiviso il quadro orario, distinto in tre diversi modelli di articolazione per le discipline curricolari, per l’anno scolastico in corso. Eventuali modifiche nel corso del triennio, saranno documentate nei successivi aggiornamenti. La frequenza dell'indirizzo musicale consente di studiare 8 diversi strumenti: flauto traverso, pianoforte, fisarmonica, violoncello, sassofono, tromba, percussioni e clarinetto. Particolare attenzione è riservata al fare musica insieme: attività dal rilevante significato formativo e didattico, perché possibile solo se tutti gli strumentisti lavorano verso un obiettivo comune, nel rispetto, gli uni degli altri e dei ruoli assunti. La musica diventa veicolo di comunicazione. Il Piano di studi del Tempo Normale, con 30 ore settimanali, (990 ore annuali) è ripartito tra le 13 discipline del curricolo, più lo strumento musicale. L'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è inserito nell'area disciplinare storico-geografica. MODULO di 30 ORE più 2 ORE di STRUMENTO MUSICALE (Tot. 32) Disciplina

Tempo settimanale Tempo annuale

Italiano

7 231

Inglese

3 99

Seconda Lingua Comunitaria (Francese)

2

66

Matematica

4 132

Scienze

2 66

Storia

2 66

Geografia

1 33

Tecnologia

2 66

Arte e immagine

2 66

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Musica

2 66

Scienze Motorie e Sportive

2 66

Religione cattolica

1 33

Strumento musicale 2 66 Il Piano di studi del Tempo prolungato su due giorni settimanali prevede 36 ore settimanali (1089 ore annuali), più 2 di Strumento musicale, ripartite tra le 13 discipline del curricolo. L'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è inserito nell'area disciplinare storico-geografica. MODULO di 36 ORE più 2 ORE STRUMENTO MUSICALE Tot. 38 Disciplina

Tempo settimanale Tempo annuale

Italiano

8 + 2(Compresenza) 264+66

Inglese

3 99

Seconda Lingua Comunitaria (Francese)

2 66

Matematica

5+ 2(Compresenza) 165+66

Scienze

2 66

Storia

2 66

Geografia

1 33

Tecnologia

2 66

Arte e immagine

2 66

Musica

2 66

Scienze Motorie e Sportive

2 66

Strumento musicale (Pianoforte,------ Flauto)

2

66

Mensa 2 66 Religione cattolica

1 33

Il Piano di studi del Tempo Prolungato su tre giorni settimanali prevede 39 ore settimanali (1188 ore annuali), ripartite tra le 13 discipline del curricolo e lo strumento musicale. L'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione è inserito nell'area disciplinare storico-geografica. Le 2 ore di Strumento musicale sono inserite nel Modulo orario di 39 ore, per quest’anno scolastico in fase sperimentale.

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MODULO di 39 ORE Disciplina

Tempo settimanale Tempo annuale

Italiano

7+ 2 (Compresenza) 231+66

Inglese

3 99

Seconda Lingua Comunitaria (Francese)

2 66

Matematica

5 + 2 (Compresenza) 165+66

Scienze

2 66

Storia

3 99

Geografia

1 33

Tecnologia

2 66

Arte e immagine

2 66

Musica

3 99

Scienze Motorie e Sportive

2 66

Strumento musicale (Pianoforte,------ Flauto)

2 66

Religione cattolica

1 33

Mensa 2 66 Le attività relative allo Strumento Musicale in tutti e tre i moduli, riguardano: pratica strumentale individuale e per gruppi, ascolto partecipativo, musica d'insieme, teoria e lettura della musica.

IL CURRICOLO DI ISTITUTO

La progettazione didattico-educativa del nostro Istituto sarà elaborata secondo un metodo di azione condiviso al fine di garantire l’unitarietà di insegnamento, avendo sempre presente: a) il curricolo verticale; b) le UdA; c) una programmazione condivisa per classi parallele; d) prove comuni in ingresso, in itinere e finali per la verifica degli apprendimenti; e) il ricorso a compiti unitari e di realtà; (o ad altre osservazioni sistematiche che si renderanno necessarie, secondo i riferimenti normativi). L’articolazione dell’offerta formativa, in sintonia con quanto stabilito dalla Riforma del Sistema Nazionale di Istruzione e Formazione (Legge107), sarà orientata a:

• flessibilità, diversificazione, efficacia ed efficienza del servizio scolastico;

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• integrazione e miglior utilizzo delle risorse e delle strutture a disposizione; • introduzione di tecnologie innovative; • coordinamento con il contesto territoriale.

Lo scopo è quello di conoscere e recepire la domanda formativa che viene dal territorio, traducendola in proposte educative, ma anche di mettere in atto tutte le strategie affinché l’alunno, la famiglia e le istituzioni presenti sul territorio, collaborino in maniera attiva alla progettazione e realizzazione di iniziative ed interventi, finalizzati alla costruzione del progetto di vita di ciascun allievo. PROPOSTE ROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA. Comuni Adesione ad eventuali progetti comunali del

Piano del Diritto allo Studio e/o ai relativi finanziamenti; collaborazione con i Servizi Sociali; gestione fondi oneri vari; partecipazione a cortei e/o manifestazioni, eventi in occasione di avvenimenti civili di maggior rilevanza

Rete Scuole

Accordi finalizzati alla gestione di casi della Scuola.

Associazioni sociali del territorio

Sottoscrizione di protocolli d’intesa finalizzati al sostegno degli alunni con coinvolgimento delle famiglie; laboratori di educazione all’affettività.

ASL Collaborazione con il servizio di neuropsichiatria infantile per una migliore integrazione degli alunni diversamente abili e con disturbi specifici di apprendimento.

Polizia Municipale e/o Carabinieri, psicologi

Seminari di prevenzione del bullismo e Cyberbullismo; trattazione di temi riguardanti sicurezza e legalità.

Università

Percorsi didattici e collaborazioni che possano arricchire la scuola con l’apporto di un confronto col mondo accademico.

IL CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE Il quadro di riferimento Nazionale, nell’ambito del quale la scuola realizza il Curricolo di Istituto, si delinea coerentemente con i seguenti riferimenti normativi:

- la C. M. 339/92; - le direttive ministeriali introdotte con la Legge n° 53 del 28 marzo 2003 e successivi atti

legislativi; - le Raccomandazione del Parlamento europeo del 18 dicembre 2006, cioè i precursori

normativi che hanno delineato il cammino che ha condotto sino a quelle in atto; - il D. M. n. 139 del 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento

dell’obbligo di istruzione); - le Nuove Indicazioni per il Curricolo, di cui al D. M. n.254 del 16 novembre del 2012; - certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e secondaria di I grado,

allegati al D. M. n. 742 del 2017.

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- la nuova Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 maggio 2018 (che sostituisce la raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente).

La scuola predispone il Curricolo, all'interno del Piano dell'offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati il sapere, il saper fare, il saper essere. Al fine di promuovere un processo formativo organico, nel nostro Istituto è stato definito un curricolo che traccia per gli alunni un percorso dalla scuola dell’infanzia fino al termine del primo ciclo d’istruzione accompagnandoli nella loro maturazione globale, fino alle soglie dell’adolescenza: un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, delineando le tappe e le scansioni d’apprendimento dell’allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi, in termini di risultati attesi. La nozione di curricolo fa riferimento al percorso formativo che ogni Istituzione scolastica definisce all’interno del PTOF e che intende realizzare per i propri alunni, un percorso delineato nel tempo, nello spazio e con le risorse umane e materiali necessarie a svolgerlo. Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forti interconnessioni, ciascun allievo dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto in cui vive. La nozione di competenza chiave serve a designare le pratiche necessarie e indispensabili che permettono a tutti gli individui di prendere parte attivamente nei diversi contesti sociali, contribuendo alla riuscita delle loro azioni e al buon funzionamento della società. Il curricolo verticale, parte integrante del PTOF di Istituto, è stato progettato per far sì che gli alunni possano conseguire gradatamente i traguardi di sviluppo delle competenze in modo da creare un processo educativo che li conduca all’acquisizione di esperienze e valori, che li sappiano far orientare nella odierna complessa società della conoscenza e dell’informazione. Il curricolo può essere esaminato in verticale, attraverso l’elaborazione di percorsi, costruiti anche con il raccordo delle metodologie e dei sistemi di valutazione; ma può essere esaminato anche in orizzontale con lo sguardo tra i vari campi di esperienza e discipline, allo scopo di poter cogliere l’unitarietà dei saperi, anche attraverso un’attenta collaborazione con il Territorio, coinvolgendo anche le famiglie. Attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, l’alunno dovrà essere messo in grado di iniziare ad affrontare, in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Al termine di un ciclo di scuola lo studente dovrà aver acquisito e sviluppato, in ordine alla costruzione della propria identità personale e sociale, le competenze chiave che lo aiuteranno a rispondere alle esigenze individuali e sociali e a svolgere efficacemente attività o compiti. Il raggiungimento di una competenza difatti contempla la dimensione cognitiva, le abilità, le attitudini, la motivazione, i valori, le emozioni e altri fattori sociali e comportamentali; non a caso si acquisisce e si sviluppa nei contesti educativi formali come la scuola, ma anche in quelli non formali come la famiglia, i media, ecc.. Lo sviluppo della competenza dipende in grande misura dall’esistenza di un ambiente materiale, istituzionale e sociale che lo favorisca. Esse sono delle “meta competenze”, poiché, come dice il Parlamento Europeo, “le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno

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bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”. COMPETENZE TRASVERSALI DISCIPLINARI Le competenze chiave sotto forma di conoscenza, abilità e attitudini adeguate al contesto sono essenziali per ogni individuo in una società basata sulla conoscenza. Tali competenze costituiscono un valore aggiunto per il futuro di ognuno, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, poiché offrono flessibilità e capacità di adattamento, soddisfazione e motivazione. L’acquisizione delle competenze chiave si integra bene con i principi di parità e accesso per tutti; si applica anche e soprattutto ai gruppi svantaggiati che hanno bisogno di sostegno per realizzare le loro potenzialità educative (scarse competenze di base, abbandono prematuro della scuola, disabili, ecc.). Si è scelto di articolare il curricolo a partire dalle otto competenze chiave europee perché esse rappresentano, la finalità generale dell’istruzione e dell’educazione e spiegano le motivazioni dell’apprendimento stesso, attribuendogli senso e significato. Questa scelta è nata anche dall’esigenza di definire un filo conduttore unitario al percorso di insegnamento/apprendimento. Per ogni competenza chiave europea sono stati individuati i traguardi essenziali che dovranno essere raggiunti dall’allievo nei campi di esperienza, nelle discipline e nelle competenze trasversali. La competenza è sapere agito, capacità di mobilitare conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche per gestire situazioni e risolvere problemi in contesi significativi. Difatti, e non a caso, le competenze nel linguaggio, nella lettura, nella scrittura, nel calcolo, nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e nell’imparare ad imparare, sono trasversali a tutte le attività di apprendimento. Stabilita la competenza che si vuol far acquisire, sarà compito del docente progettare il percorso, scegliendo l’itinerario più opportuno (strumenti, strategie), necessario al suo conseguimento e potranno strutturarsi occasioni e consegne in modo che gli alunni, nello svolgimento di compiti significativi, nel lavoro quotidiano, possano agire in modo da mostrare le “certezze” e i livelli di competenza raggiunti. Il 22 maggio 2018 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato, su proposta della Commissione europea, una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente che va a rimodulare la Raccomandazione del 2006, una delle più apprezzate iniziative europee, che ha contribuito allo sviluppo di un’educazione e di una formazione su misura. La versione del 2018 vuole migliorare lo sviluppo delle competenze chiave delle persone di tutte le età, durante tutto il corso della loro vita, fornendo una guida agli Stati membri su come raggiungere questo obiettivo. Il piano dell’offerta formativa deve condurre i ragazzi al raggiungimento delle nuove otto competenze chiave di cittadinanza: • competenza alfabetica funzionale; • competenza multilinguistica; • competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria; • competenza digitale; • competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare; • competenza in materia di cittadinanza; • competenza imprenditoriale; • competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

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Il testo della Raccomandazione, per ciascuna delle otto competenze, offre una descrizione articolata che ne descrive "Conoscenze, abilità e atteggiamenti essenziali". I Traguardi delle competenze disciplinari o, per la scuola dell'infanzia, i traguardi relativi ai campi di esperienza (luoghi del fare e dell’agire del bambino), sono stati definiti dal MIUR e indicano le competenze disciplinari che gli alunni dovrebbero acquisire al termine del terzo anno della scuola dell'infanzia, del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Il Collegio dei docenti pertanto individua i criteri di valutazione delle competenze acquisite. Mettendo al centro il “soggetto che apprende”, implica aver condiviso l’idea che l’alunno ha un ruolo centrale nella “costruzione” dei saperi e perciò considerare l’apprendimento come un processo attivo e complesso in cui si intrecciano vari elementi, non soltanto cognitivi, ma anche emotivi/affettivi e relazionali. Da ciò consegue un’impostazione metodologica del curricolo ben precisa, in quanto l’insegnante non si limita a trasmettere informazioni, ma predispone “l’ambiente di apprendimento” creando situazioni che mettono gli allievi in condizione di imparare, ponendosi come “mediatore” tra il sapere e gli alunni stessi. Le Indicazioni Nazionali costituiscono sempre il quadro di riferimento delle scelte, su cui si basa la progettazione dei docenti in regime di autonomia. Il piano di studi viene ridisegnato, alla luce delle Indicazioni Nazionali, in termini di competenze, ripensando e riorganizzando la programmazione didattica non più a partire dai contenuti disciplinari, ma avvicinarsi al sapere attraverso l’esperienza, … senza … abbandonare i contenuti. Competenze intese come l'integrazione di conoscenze (sapere); abilità (saper fare), capacità metacognitive e metodologiche (sapere organizzare informazioni, risolvere problemi), capacità personali e sociali (sapere relazionarsi, assumere iniziative, affrontare e gestire situazioni nuove, assumere responsabilità personali e sociali). In senso più ampio, la nuova Raccomandazione tiene presente tutto ciò, ma pone l’accento anche sui valori della curiosità e della capacità di relazione con “l’altro”, inteso come persona, contesto, cultura, diversità. Il Curricolo Verticale è essenziale, progressivo e sviluppato su percorsi mirati a favorire l’unitarietà dei saperi, secondo una didattica che stimoli i differenti tipi di intelligenza, in un ambiente di apprendimento attento agli aspetti emotivi e relazionali degli alunni. Alla luce di ciò, la nostra scuola intende ripensare il curricolo per competenze, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa, ri-progettare i percorsi educativi e didattici per incanalare nelle progettazioni curricolari o extracurricolari le nuove direttive fornite dalla Raccomandazione del 2018, scegliendo l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati. L’alunno competente dovrà muoversi tra spazio e tempo, usando strumenti adeguati, formulando interpretazioni e opinioni. Il dialogo fra le discipline è fondamentale per l’acquisizione di abilità via via più complesse, finalizzate allo svolgimento di compiti autentici dove viene richiesta la messa in opera di quanto appreso: “L’apprendimento è tanto più produttivo quanto più gli allievi sono impegnati in attività che prevedono connessioni e intrecci fra le discipline”. Il miglioramento degli esiti nell’ambito logico-matematico è una delle priorità, che va di pari passo con l’innalzamento dei livelli nella comprensione del testo e, quindi, dell’uso corretto e consapevole della lingua italiana; il legame, strettissimo, tra le competenze linguistiche e matematiche. Il tema dell'Educazione alla Cittadinanza nelle Indicazioni U.E, si propone a partire già dalla scuola

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dell’Infanzia “prima palestra della cittadinanza” e ripercorrendo gli ambiti disciplinari della scuola del primo ciclo. Non si tratta di aggiungere nuovi insegnamenti, ma di ricalibrare quelli esistenti con abilità trasversali, processi cognitivi, e competenze metodologiche passando dalle lingue, al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi della Costituzione, alle arti, alla geografia, alla storia, al pensiero matematico e computazionale. Nelle nuove indicazioni dell’Unione Europea il digitale è a tutti gli effetti “competenza di base”. Una società che diventa sempre più mobile e digitale deve esplorare nuove modalità di apprendimento e ambienti di apprendimento più flessibili. Abilità, quali la capacità di risoluzione di problemi, il pensiero critico, la capacità di cooperare, la creatività, il pensiero computazionale sono oggi gli strumenti che consentono di sfruttare in tempo reale ciò che si è appreso, al fine di sviluppare nuove idee, nuove teorie, nuovi prodotti e nuove conoscenze.

INIZIATIVE DI AMPLIAMENTO CURRICOLARE ED EXTRACURRICOLARE

Alla luce degli obiettivi previsti nel Rav, l’intero collegio dei docenti, seguendo le linee di indirizzo della D.S. intende progettare delle azioni riconducibili alla Mission dell’Istituto che, nella maggior parte dei casi, non si esauriranno nel breve periodo, ma produrranno anche effetti di medio e lungo termine e che, pur mirando nell’arco temporale dei tre anni al raggiungimento degli obiettivi emersi dal RAV, intendono avviare un processo di innovazione e cambiamento all'interno della scuola, rafforzandone il senso di identità. Due opportunità da valorizzare: MUSICA e TERRITORIO. -L’IC “Di Prisco” è l’unico in provincia di Avellino con doppio corso di strumento musicale alla Sec. di I grado (Documentazione allegata). L’implementazione di un Dipartimento di musica e strumento musicale può rivelarsi funzionale a raccordare le risorse esistenti e a potenziare la mission e la vision, peculiari dell’IC “Di Prisco”. -Il territorio, di rara bellezza, punteggiato di borghi pittoreschi, ricco di tradizioni e zona di produzione dell’Aglianico, è tutto da riscoprire. Possiede reperti archeologici di rilevanza storica. Sono presenti numerose aziende agricole ed artigianali, anche a carattere industriale. (Come risulta dal RAV – Sez. 1.2). La musica e la valorizzazione del paesaggio contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi formativi, individuati come prioritari a cui fa riferimento la legge n. 107, comma 7. Riferimenti normativi • DM del 6.08.1999, art. 3 “Per ciascun corso, ferma restando la dotazione organica per la copertura di due ore settimanali per la classe di educazione musicale, già prevista dall'ordinamento degli studi, è attribuita la dotazione organica di quattro cattedre di strumento musicale […] Nell'ambito dell'autonomia organizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola possono adeguare il modello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari di funzionamento dei corsi, al fine di realizzare l'impiego ottimale delle risorse”. • D. Lgs. n.60 del 13.04.2017 “Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107”. • Art. 12 - Scuole secondarie di primo grado con percorsi a indirizzo musicale -1. Ogni istituzione scolastica secondaria di primo grado può attivare, nell'ambito delle ordinarie sezioni, percorsi a indirizzo musicale, prioritariamente per gruppi di studentesse e studenti, in

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coerenza con il Piano triennale dell'offerta formativa. -2. Al fine di garantire la progressiva attuazione del c.1 sono utilizzate le risorse del contingente dei posti attualmente già destinati ai corsi a indirizzo musicale e l'organico del potenziamento. Perché approfondire l’Educazione Musicale L’insegnamento strumentale e l’educazione musicale in generale, sono considerati nella nostra scuola prioritari al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni in quanto promuovono la formazione globale dell’individuo, offrendo occasioni di maturazione, logica espressiva e comunicativa, educa all’ascolto, alla concentrazione; inoltre è un’ottima occasione per socializzare. Nel corso ad indirizzo musicale gli alunni imparano a suonare gli strumenti frequentando lezioni individuali e collettive. Nella pratica della musica d’insieme i ragazzi hanno modo di sperimentare una dinamica relazionale di solidarietà, l’assunzione di responsabilità e l’importanza del contributo di ciascuno; la musica è dunque un linguaggio affascinante che coinvolge tutte le arti e le discipline scolastiche.

La musica infatti come sin-fonia e dia-fonia, educazione alla convivialità delle differenze, al raccordo tra le discipline e i saperi, all’accoglienza e alla cittadinanza, all’armonia, alla legalità, alla lotta al bullismo, alle pari opportunità. La musica come sin-cronia e dia-cronia, possibilità educativa e comunicativa trasversale ai tre settori di Infanzia, Primaria e Secondaria, ponte fra il passato e il presente, recupero delle tradizioni, memoria e progetto. La musica come sim-patia ed em-patia, opportunità di inclusione di ogni bisogno educativo speciale, di raccordo fra scuola e territorio, supporto all’orientamento e alla scoperta della propria vocazione, finestra aperta sul futuro. Musica come sin-ergia, arte e scienza, lingua e matematica, creatività e logica, libertà e rigore, umanesimo e tecnologia. Valorizzare il nostro Territorio L’analisi del contesto fa emergere un’idea di sviluppo basata sul recupero e sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico/naturale con una strategia che possa coniugare tradizione e innovazione.

L’analisi territoriale ci ha permesso infatti di evidenziare i punti di forza e di unicità del patrimonio che caratterizzano la nostra area, creando strumenti mirati alla loro valorizzazione:

- sviluppare il senso di appartenenza che permette ai ragazzi di conoscere, apprezzare e rispettare gli aspetti naturalistici, storici e culturali del luogo in cui vivono.

- Osservare il paesaggio, saper “leggere” le testimonianze del passato riconoscendo le tracce dei nostri antenati, recuperare attraverso queste, il legame con la nostra storia, rappresenta una esperienza di grande ricchezza che li conduce a conoscere meglio se stessi.

Altre attività di arricchimento dell’offerta formativa, previste in orario scolastico ed extrascolastico, vengono esplicitate nei seguenti progetti:

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ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO

Orientamento in entrata: - attività di accoglienza in ingresso per gli alunni delle classi prime; Orientamento in uscita: percorsi informativi per -incontri con docenti della scuola secondaria di secondo grado e partecipazione agli open day delle varie scuole per una conoscenza più approfondita dei diversi indirizzi di studio; -attività di conoscenza di sé per una decisione responsabile del percorso di studio dopo la scuola secondaria di primo grado; -incontri aperti per alunni e genitori.

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE

-Percorsi di accoglienza ed integrazione degli alunni stranieri; -incontri con i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine sulla legalità; -incontri con Rappresentanti degli Organismi locali /nazionali che operano per la salvaguardia dei Diritti Umani; -celebrazione di date storiche significative in collaborazione con gli Enti Locali.

LINGUAGGI MISTI E ATTIVITA’ ESPRESSIVE POTENZIAMENTO DELLA LINGUA INGLESE

-Partecipazione a spettacoli teatrali anche in lingua inglese (classi terze); -laboratori di drammatizzazione per tutti gli alunni delle classi prime ; -cineforum come iniziativa di continuità tra scuola primaria e scuola secondaria.

AZIONI PER L’INCLUSIVITA’

Laboratori di supporto per alunni con DSA e attività di recupero per BES

EDUCAZIONE AMBIENTALE Attenzione all’ambiente, cogliendone gli aspetti fisici e quelli propri dell’ intervento umano in un’ ottica di formazione di cittadinanza attiva e consapevole.

EDUCAZIONE ALIMENTARE Per un corretto stile di vita

PROGETTI PON: FSE 2014-20 -PENSIERO COMPUTAZIONALE

Rafforzare i processi cognitivi e metacognitivi attraverso la promozione di una didattica attiva che sviluppa le dimensioni del sapere, saper fare e saper essere.

VISITE GUIDTE E VIAGGI DI ISTRUZIONE

Consente agli alunni di conoscere il territorio nei vari aspetti: culturali, sociali, ambientali, storici, artistici. Consentono inoltre di condividere, in una prospettiva più ampia, le norme che regolano la vita sociale e di relazione.

ACCOGLIENZA, CONTINUITA’, ORIENTAMENTO

Accoglienza, Continuità e Orientamento sono nel nostro progetto educativo, processi formativi complementari e continui, espressioni di un’evoluzione che si realizza attraverso vari stadi. In essi si concretizzano le finalità della nostra scuola.

Iniziano con le prime esperienze scolastiche quando le premesse indispensabili per la piena realizzazione della personalità sono ancora pressoché intatte e seguono la crescita dell’alunno, la sua

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interazione con il sociale, la scelta professionale verso cui deve giungere.

ACCOGLIENZA Le attività legate a questa aspetto si riferiscono alla cosiddetta accoglienza, cioè accompagnamento nelle fasi di impatto con un nuovo contesto scolastico. Lo scopo è quello di facilitare l'integrazione degli alunni all'interno di una nuova realtà scolastica per rafforzare le relazioni interpersonali, essenziali per la costruzione del gruppo classe e la formazione di un nuovo senso di appartenenza.

Le attività di accoglienza si sviluppano, fin dai primi giorni di scuola, in momenti di animazione (giochi relazionali, brainstorming, etc.) che tendono a:

• sollecitare l'attenzione verso le ragioni e le emozioni dell'altro (esperienze ed aspettative );

• creare un buon rapporto con i compagni;

• abituarsi a stare insieme.

CONTINUITA’

In riferimento al Regolamento dell’autonomia, D.P.R. 275/99, alla C.M. 227/99 sul funzionamento degli Istituti Comprensivi e alla Legge 9/99 sul raccordo tra Scuola Secondaria di primo e secondo grado, viene elaborato un piano di interventi, con l’intento di soddisfare diverse esigenze, sia organizzative che didattiche, favorisca agevolmente il percorso tra i diversi segmenti scolastici e renda unitaria l’opera formativa degli stessi.

Ogni alunno ha diritto ad avere un percorso organico e completo, che miri a promuovere in esso uno sviluppo articolato e pluridimensionale e ne valorizzi le competenze acquisite, riconoscendo la specificità e la pari dignità educativa e formativa dell’azione di ciascun ordine di scuola.

Per realizzare un tale processo di continuità tra diversi ordini di scuola, tenendo conto delle diversità degli allievi, delle differenti età anagrafiche, dell'evolversi delle personalità e dei processi di apprendimento, è importante che gli insegnanti delle classi di "passaggio" condividano un quadro comune di obiettivi, sia di carattere cognitivo che educativo e che siano aperti al dialogo (D.Lgs 13 aprile 2017, n.65).

La continuità didattica tra i diversi ordini di scuola è un requisito essenziale per un'azione educativa attenta ai bisogni degli alunni che si concretizza nella scuola come luogo di incontro e di crescita di persone, è pertanto uno dei pilastri del processo educativo. Nel progettare, i docenti sono chiamati a considerare la continuità come un valore, una dimensione etica nella quale operare, con la consapevolezza che gli interventi educativi debbano sempre ispirarsi a principi condivisi.

Il diritto di ogni alunno è quello di svilupparsi come persona e il dovere della scuola è aiutarlo a crescere, favorendo i processi naturali di sviluppo, cercando di promuovere le singole potenzialità con una gradualità rispettosa dei tempi individuali e dei bisogni di ognuno.

La Scuola dell’Infanzia è caratterizzata dalla prima costruzione dell’identità, dell’autonomia e delle competenze del bambino e promuove la realizzazione del diritto dell’infanzia ad una maturazione e organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità.

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Nella Scuola Primaria si pongono le basi per l’esercizio effettivo delle capacità cognitive e sociali, favorendo l’assunzione di iniziative, decisioni e responsabilità da parte degli alunni. Essa promuove, inoltre, la realizzazione di un ambiente favorevole all’alfabetizzazione culturale e all’educazione alla convivenza democratica.

La Scuola Secondaria di 1° grado ha il compito importante di realizzare il raccordo con la Secondaria di 2^ grado, proponendo un confronto sulle strategie didattiche ed educative, per favorire, nella misura più ampia possibile, il successo formativo degli alunni.

L’obiettivo da perseguire è la costruzione di un percorso di orientamento – continuità che non si esaurisca in una diagnosi psico-attitudinale o nella diffusione di informazioni, ma si manifesti come una componente strutturale dei processi formativi in modo che lo studente possa adeguatamente sviluppare la capacità di affrontare scelte successive consapevoli.

ORIENTAMENTO

L'orientamento come atto educativo, va considerato come uno dei punti cardine dell'attività scolastica. E' inserito organicamente nei piani di intervento di ciascun docente. Ciò nel rispetto della finalità ultima della scuola dell'obbligo che, obbedendo a quanto sancito dalla Costituzione, favorisce l'orientamento dei giovani ai fini della scelta dell'attività successiva.

La scuola ha il compito principale di rispondere ai bisogni educativi individuali e alle nuove esigenze di formazione poste dallo sviluppo culturale, sociale ed economico. In una situazione socio-ambientale caratterizzata da forte complessità e da un elevato pluralismo di modelli, il ragazzo ha bisogno di esperienze culturali e relazionali significative per la propria crescita e di un orientamento che valorizzi e aiuti a scoprire specifiche inclinazioni ed attitudini e inoltre di un aiuto per elaborare le proprie scelte e di una guida per appropriarsi di criteri di analisi e di strumenti di giudizio critico.

Si tratta di obiettivi che non possono che essere perseguiti in tutto il ciclo di studi, a cominciare dalla scuola primaria, in un processo di continuità che non si conclude nemmeno con il conseguimento del titolo di studio. E’ necessario un consolidamento delle conoscenze di base che possa facilitare futuri processi di specializzazione. Da qui l’importanza di saper utilizzare in modo critico le informazioni, ma anche del saper accedere ad esse ovunque siano prodotte.

L’intervento formativo è attuato attraverso lo sviluppo delle capacità critiche, di analisi, del saper strutturare e risolvere problemi, esprimere opinioni e giustificarle, operare scelte e verificarne la validità, con l’intervento di tutte le discipline, così come già previsto nel piano formativo d’Istituto.

MEDIAZIONE DIDATTICA E TECNICHE DI INSEGNAMENTO

Come si può chiaramente desumere dalle nuove Indicazioni Nazionali, la scuola del primo ciclo pone grande attenzione all’ambiente di apprendimento e a tutte le implicazioni metodologiche che ogni azione didattica comporta. Le metodologie di insegnamento centrate sui bisogni, gli interessi, le capacità e le aspirazioni di ciascun alunno, sono sempre coerenti con gli obiettivi e i traguardi del processo formativo. L’organizzazione dell’ambiente di apprendimento deve favorire negli alunni l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità all’interno del contesto in cui si trovano, e

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relazionandosi all’interno di esso, in un processo continuo di negoziazione di significati. La predisposizione dell’ambiente di apprendimento presuppone da parte del docente la scelta delle linee metodologiche più appropriate, l’individuazione degli spazi e degli strumenti funzionali alle attività, nonché la definizione dei tempi necessari per la realizzazione delle diverse fasi del percorso. Il ruolo mediatico dell’insegnante si snoda essenzialmente su due versanti:

" Didattico (agendo sui contenuti per far sì che siano più accessibili all’allievo). " Affettivo-relazionale (creando un contesto relazionale di valorizzazione, un clima positivo

nel gruppo classe e favorire l’integrazione). Riguardo il primo punto, la didattica utilizzerà equilibratamente le seguenti linee metodologiche

# Uso dei sussidi didattici a disposizione e strumenti (Libri di testo, aule speciali, LIM, ecc…)

# Fare in modo che il soggetto in apprendimento abbia sempre un ruolo attivo per un apprendimento significativo.

# Utilizzare le discipline come occasioni per la costruzione di conoscenze, abilità, competenze attraverso l’esperienza diretta.

# La libera espressività (sia attraverso il linguaggio verbale orale e scritto, sia attraverso le forme figurative, il linguaggio iconico (soprattutto nella scuola Primaria).

# Le attività di laboratorio: scientifico, informatico, linguistico, musicale, artistico, come momenti applicativi, dove è possibile coniugare sapere e saper fare in una esperienza di apprendimento consapevole, in un clima di significative relazioni interpersonali e di collaborazione costruttiva.

Riguardo il versante affettivo-relazionale, la scuola non è solo il luogo dove si impara, è anche l’ambiente in cui gli alunni fanno entrare le proprie emozioni, la loro esperienza e il loro vissuto; la capacità di ascolto attivo, di comprensione delle dinamiche di gruppo e la disponibilità devono essere tra le competenze principali del docente. A tal fine i docenti adottano

• il metodo della comunicazione; • il metodo della ricerca come stile di apprendimento; • il metodo della collaborazione e dell’esperienza diretta.

Le metodologie didattiche adottate nel nostro Istituto sono diversificate a seconda dell’ordine di scuola e del contesto classe in cui i docenti operano, per rispondere in maniera adeguata ai bisogni formativi di tutti gli alunni. Tuttavia le strategie messe in atto sono riconducibili ad alcune convinzioni metodologiche, condivise dai docenti dell’Istituto Comprensivo: - in primo luogo, gli alunni non sono semplicemente i destinatari dell’azione educativa, ma rappresentano i protagonisti della propria educazione. In quanto costruttori del proprio sapere, essi devono riconoscere la significatività dell’azione educativa attraverso una partecipazione personale che consente di mobilitare le capacità di ciascuno e trasformarle in competenze; - in secondo luogo, l’idea che l’azione educativa debba essere ispirata non solo al principio di uguaglianza, ma soprattutto a quello di equità. Compito della scuola è quello di dare risposte diverse alla diversità dei bisogni personali e differenziare gli interventi in modo che ciascuno sia posto nelle condizioni di valorizzare al meglio le proprie capacità e le proprie attitudini. Sarebbe assai singolare immaginare che i soggetti in apprendimento, caratterizzati da capacità e da

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situazioni personali differenti, riescano a raggiungere nello stesso modo e attraverso gli stessi mezzi, mete ritenute condivisibili e auspicabili da tutti. L’equità impone che per garantire a tutti la possibilità di raggiungere queste stesse mete, sia messa in atto una pluralità di percorsi rispondenti alle diverse situazioni personali e ai diversi stili di apprendimento.

I docenti usano quindi metodologie diverse per coinvolgere le intelligenze di ciascun alunno e promuovere le basi per la costruzione della propria identità, nel contesto sociale, creando occasioni di apprendimento dense dal punto di vista interattivo e della mediazione reciproca. La motivazione, la curiosità, l’attitudine alla collaborazione, sono inoltre gli aspetti comportamentali che integrano le conoscenze, valorizzano gli stili cognitivi individuali per la piena realizzazione della persona, facilitano la possibilità di conoscere le proprie attitudini e potenzialità, anche in funzione orientativa. A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà di insegnamento, alcune impostazioni metodologiche di fondo:

• lezione frontale; • cooperative learning (apprendimento cooperativo); • didattica laboratoriale; • problem solving (soluzione problemi); • Brainstorming per una ricognizione delle conoscenze ingenue e spontanee possedute • dai bambini, del loro vissuto esperienziale; • peer education (educazione tra pari); • role playing (giochi di ruolo); • tutoring (favorire la responsabilizzazione); • team teaching; • metodo Induttivo-Deduttivo; • il Metodo della Comunicazione intesa in tutte le sue forme • promozione di un atteggiamento di ricerca attraverso il fare, lo sperimentare; • costruzione di modelli e di realtà condivisi e, il più possibile, vicini a quelli

scientifici; • didattica interattiva in una dimensione sociale dell’apprendimento e dello sviluppo

dei processi cognitivi. Rientra nelle competenze di ciascun docente la scelta e l’adozione delle strategie didattiche ritenute più affidabili ed efficaci. Organizzazione dell’ambiente di apprendimento Tempi I tempi vengono definiti sulla base della complessità dell’esperienza programmata ed eventualmente rimodulati nel corso delle attività. Spazi Aule, laboratori, strutture presenti nella scuola e nel territorio. Materiali e strumenti Nella scelta si terrà conto delle risorse presenti nella scuola e nell’ambito del territorio, nonché dei necessari strumenti compensativi in caso di presenza di alunni DSA. Organizzazione metodologica - didattica La scuola definisce la propria progettualità nell’ambito del curricolo d’Istituto e persegue obiettivi formativi di apprendimento comuni e allineati, sia ai traguardi di sviluppo dei vari campi di

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esperienza (come da Indicazioni Ministeriali) che alle competenze chiave europee (come da raccomandazione del Parlamento Europeo). La scuola dell’Infanzia riconosce come suoi connotati specifici essenziali: - la relazione personale significativa tra pari e con gli adulti; - la valorizzazione del gioco come dimensione specifica in tutte le sue forme ed espressione; - il rilievo al “fare” e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente sociale, le tradizioni; - la continua stimolazione alla “curiosità di osservare, scoprire, raccontare”; - la valorizzazione della “personalizzazione” mediante il riconoscimento dei bisogni formativi e il rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento dei singoli bambini. La scuola primaria Per raggiungere le sue finalità, la scuola deve trovare metodologie di lavoro adeguate, facendo soprattutto leva sull’interesse e sulla partecipazione attiva dei bambini. Pertanto l’approccio di base per un apprendimento formativo prevede alcuni aspetti rilevanti: - promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità; - permette di acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche; - favorisce l’apprendimento dei mezzi espressivi, inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea (inglese) oltre alla lingua italiana; - pone le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; - valorizza le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; - educa i giovani cittadini ai principi fondamentali della convivenza civile. Le attività di arricchimento dell’offerta formativa trovano la loro applicazione e sviluppo sia nelle ore curricolari, sia nelle ore opzionali. L’offerta dei laboratori spaziano da attività di approfondimento disciplinare ad altre espressivo-linguistiche o teatrali-musicali, motorie e sportive. La scuola secondaria di primo grado Le finalità si declinano secondo tre piani di lavoro: - Consolidare e potenziare le competenze acquisite in modo che ci sia una ottimizzazione dei risultati e della loro efficacia e funzionalità nell’ambiente di vita . - Facilitare l’apprendimento in ambito scolastico privilegiando la scelta di attività laboratoriali e la focalizzazione su tematiche vicine all’esperienza di vita di ciascuno - Operare in gruppo, socializzare le conoscenze valorizzando l’esperienza in gruppo quale elemento fondamentale per la maturazione personale di ciascun ragazzo, attraverso la quale riconoscere, nella realtà di ogni giorno, le proprie capacità ed i propri limiti, con la vicinanza dell’adulto, che può guidare, sostenere, monitorare, servire da modello.

Attività previste in relazione al PNSD

AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI

ll Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), introdotto con il D.M. 851 del 27 ottobre 2015, in attuazione all’art.1, comma 56 della Legge 107/2015, al fine di rendere coerente l’Offerta Formativa della scuola con i cambiamenti della società della conoscenza e con le esigenze e gli stili cognitivi delle nuove generazioni, prevede il progressivo sviluppo di ambienti di apprendimento nei quali il flusso delle esperienze formative venga significativamente supportato dalle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), in modo da ampliare l’interattività, l’accesso alle risorse

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di rete e la condivisione online dei materiali. Il documento parte da un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico. Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) è un documento pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione; il documento ha funzione di indirizzo; punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (life-long learning). Con il PNSD vengono incentivate le nuove tecnologie: esse entrano in classe e supportano la didattica; studenti e docenti interagiscono con modalità didattiche costruttive e cooperative superando l’impostazione frontale della lezione e favorendo una didattica meno trasmissiva e più operativa. Normativa di riferimento del PNSD: •Legge 107 del 13 luglio 2015 articolo 1 commi 56-57-58-59 •DM 851 del 27 ottobre 2015 «Piano Nazionale per la scuola Digitale» Legge n. 107 del 13 luglio 2015 art.1 Commi 56-57 Finalità del PNSD � migliorare le competenze digitali degli studenti; � implementare le dotazioni tecnologiche per migliorare gli strumenti didattici e laboratoriali; � favorire la formazione dei docenti sull’uso delle nuove tecnologie ai fini dell’innovazione didattica. Per quest’ultimo punto si tiene anche conto che il supporto informatico costituisce uno strumento compensativo per alunni DSA e, contemporaneamente, un mezzo indispensabile per gli alunni diversamente abili e per quelli con cittadinanza non italiana. Di conseguenza, le TIC sono da intendersi come strumenti al servizio dell’integrazione e dell’inclusione al fine di favorire il dialogo e la collaborazione tra i docenti dei tre ordini di scuola, nell’ambito del Curricolo Verticale d’Istituto. Per dare forma concreta all'obiettivo, la legge 107 prevede che tutte le scuole inseriscano nei Piani Triennali, azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale e, secondo la nota 17791 del 19 novembre 2015, individuino un “animatore digitale”, incaricato di promuovere e coordinare le diverse azioni. Al fine di delineare azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PNSD, l’animatore svilupperà progettualità su tre ambiti:

- formazione interna: organizzando laboratori formativi; - coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la partecipazione; favorire la

partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD;

- creazione di soluzioni innovative: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola, anche rispetto alla definizione dei criteri e delle finalità per l’adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e diffusione di opere e materiale per la didattica.

Azioni correlate al PNSD già intraprese dalla scuola • progetto di partecipazione per il rafforzamento e il potenziamento della rete PON

LAN/WAN (finanziato e realizzato); • progetto per la realizzazione di un ambiente innovativo di apprendimento tecnologico-

creativo azione #7 del PNSD (presentato e in fase di approvazione);

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• nomina dell' Animatore Digitale; • individuazione dei docenti e del personale ATA da iscrivere alla formazione PNSD; • creazione e pubblicazione on line e cartacea del giornalino scolastico “News Scuol@ 3.0” -

docenti e studenti scoprono come un'aula-redazione, possa rappresentare un luogo dove gli alunni apprendono e, contemporaneamente, contribuiscono con le proprie conoscenze tecnologiche a produrre: articoli, video, foto digitali, fotogallery, ricerche;

• realizzazione di un primo video – intervista a cura degli alunni delle classi terze per la sperimentazione di un canale web dell'istituto comprensivo;

• introduzione di didattiche innovative in alcune classi dell'istituto (primaria e secondaria) - flipped classroom;

• sperimentazione di percorsi didattici basati sull'utilizzo di dispositivi individuali (BYOD); • elenco dei canali web ufficialmente intestati alla scuola; • WEB QUEST - metodologia didattica che valorizza le capacità auto-formative degli allievi e

abilita l'uso delle tecnologie, ma non abdica alla funzione di guida, orientamento e valutazione del docente.

Le azioni che il nostro Istituto ha scelto di perseguire sono:

- Promuovere una scuola intesa come laboratorio di competenze e non solo luogo di trasmissione di conoscenze.

- Sostenere l’introduzione della metodologia del problem posing and solving (porsi un problema e risolverlo con metodo).

- Progettare e realizzare di percorsi formativi per lo sviluppo delle competenze digitali di studenti, docenti e personale ATA.

- Aggiornare costantemente il sito web istituzionale e l’albo pretorio online. - Attivare di corsi di formazione interni di informatica per docenti. - Creazione di un canale You Tube della scuola dove gli studenti possono pubblicare le loro

interviste; - Lezioni on line - i docenti possono pubblicare materiali, lezioni e test on line a proprio nome,

a beneficio degli studenti; - Formazione specifica per l’Animatore Digitale come previsto dalla legge; - Partecipazione dell’A.D. a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con

la rete nazionale; - Realizzazione di un cloud di istituto basato sulle Google Apps For Education; - Repository con elenco di siti, app e tutto ciò che può servire ai docenti per la didattica e la

formazione in servizio.

Valutazione degli apprendimenti

Valutazione interna e autovalutazione Il nostro Istituto si impegna a realizzare al suo interno un sistema complessivo di monitoraggio del servizio scolastico, nella consapevolezza che valutare è operazione necessaria e che, nella scuola dell’autonomia, l’autovalutazione rappresenta uno strumento indispensabile al fine di migliorare la qualità, l’efficacia e l’efficienza del servizio fornito dalla scuola. Pertanto, tale sistema di monitoraggio si esplica in attività di:

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- valutazione: parte integrante del processo educativo, fornisce le basi per un giudizio di valore che consente di prendere migliori decisioni sul piano pedagogico (valutazione diagnostica e valutazione formativa in itinere) e sul piano sociale (valutazione sommativa, che è certificativo-comunicativa). - autovalutazione: intesa come strumento indispensabile per controllare la validità e l’efficacia del servizio erogato e di individuare i settori che necessitano di interventi migliorativi. La valutazione degli apprendimenti effettuata nel nostro Istituto ha una finalità formativa e orientativa; il suo scopo non è tanto quello di fornire un giudizio di valore sul rendimento degli alunni, bensì quello di verificare, attraverso un sistema, il più possibile rigoroso e oggettivo, il livello di conoscenze, abilità e competenze, al fine di individuare i punti di forza e soprattutto i punti di debolezza della proposta didattico-formativa e, di conseguenza, regolarne l’intervento. Si tratta quindi di una valutazione intesa come momento qualificante del processo didattico, di cui risulta essere la dimensione auto-regolativa per eccellenza, una valutazione che produce e promuove atteggiamenti di ricerca-azione e di sperimentazione, in relazione ai processi di insegnamento/apprendimento e favorisce quindi la riflessione e la crescita professionale. Agli insegnanti compete la responsabilità e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti Organi Collegiali. In ogni caso è un atto complesso che comprende più aspetti e presuppone da parte del docente una relazione educativa con l’allievo, al fine di costruire operativamente un’interpretazione condivisa dei comportamenti dell’alunno sul piano cognitivo, metacognitivo ed educativo. Carattere primario della valutazione deve essere la trasparenza, non solo come oggettività/scientificità, ma anche come chiarezza interpretativa e comunicativa. Il prodotto dell’azione educativa è rappresentato dall'accrescimento, dall’ampliamento e dal consolidamento di conoscenze ed abilità, per far sì che le capacità di ciascun allievo si trasformino in competenze, mentre la qualità degli interventi educativi risiede nella capacità di produrre risultati visibili in termini di apprendimento, adeguati alle specifiche esigenze degli alunni e attendibili in quanto duraturi nel tempo.

Dalla normativa che regola l’autonomia scolastica si evince che gli ambiti di valutazione sono tre: a) Valutazione degli apprendimenti degli alunni [a livello sia di Istituto che Nazionale ad opera di Enti delegati dal MIUR (INVALSI)]. b) Valutazione dei risultati conseguiti dalle Istituzioni scolastiche (valutazione interna): autoanalisi di Istituto, con funzione auto-regolativa, quale strumento fondamentale per la valutazione del servizio offerto. c) Valutazione di sistema (valutazione esterna): riguarda tutti gli aspetti che possono influire positivamente o negativamente sul raggiungimento delle finalità educative (contesto socioculturale, situazione strutturale e organizzativa, gestione delle risorse umane e finanziarie, ecc). In relazione alla valutazione degli apprendimenti le istituzioni scolastiche sono tenute ad individuare modalità e criteri di valutazione degli alunni (D.P.R. 275/99, art. 4). I criteri di valutazione dovranno tenere conto degli obiettivi educativi e didattici stabiliti, anche allo scopo di rinnovare o modificare le strategie formative, qualora quelle programmate si rivelassero non del tutto idonee e degli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale, o area socio – affettiva e relazionale.

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CRITERIESTRUMENTIDIVALUTAZIONEa) Verifica degli apprendimenti La verifica è una rilevazione il più possibile oggettiva e quantitativamente misurabile. Si effettua in modo costante, regolare e programmata su tutte le componenti e le attività del processo formativo. La verifica didattica permetterà:

- il continuo adeguamento dei processi di insegnamento – apprendimento alle richieste degli allievi;

- la promozione di stili di apprendimento diversi; - l’accertamento del pieno sviluppo dei poliedrici aspetti della personalità; - la registrazione dei progressi nell’apprendimento e nel comportamento; - la misurazione del grado di conoscenze, competenze e capacità raggiunte.

b) Tipologia degli strumenti di verifica - Colloqui / interrogazioni, opportunamente integrati da osservazioni sistematiche significative;

- Questionari; - Prove scritte soggettive (prove descrittive); - Prove scritte oggettive o strutturate (test di profitto); - Prove scritte semistrutturate; - Esercitazioni grafiche.

Quando valutare La valutazione degli alunni e della classe in generale è realizzata attraverso le prove comuni e in vari momenti nel corso dell’anno: a) Valutazione iniziale o diagnostica, mediante prove d’ingresso, test e/o prove scritte, e altre osservazioni con cui l’insegnante si accerta dei prerequisiti in possesso degli alunni e rileva la situazione di partenza della classe nel suo complesso. Si individuano in questo modo le strategie da seguire per il percorso formativo.

b) Valutazione in itinere: ogni docente effettua osservazioni sistematiche e verifiche periodiche (scritte-orali-grafiche-pratiche), in relazione alle attività svolte, finalizzate sia ad accertare il livello dell’apprendimento, il metodo di lavoro, le capacità di esposizione scritta e orale, sia a perfezionare eventualmente la metodologia.

c) Valutazione sommativa quadrimestrale e finale: è la valutazione dell’alunno espressa alla fine di ogni quadrimestre, per l’accertamento delle conoscenze-abilità-competenze acquisite. E’ utile (Prospetto Valutativo Quadrimestrale) raccogliere nel prospetto la valutazione del livello di competenza raggiunto dagli alunni per consentire di analizzare le situazioni individuali e della classe e prendere collegialmente le decisioni più opportune in merito.

d) Valutazione del Comportamento: sulla base della nuova normativa nazionale e del Regolamento alunni, il comportamento nella scuola secondaria è riferito soprattutto alla qualità della relazione dell’alunno con i compagni, docenti e personale scolastico e dalla correttezza nell’osservanza delle regole e nel rispetto dell’ambiente scolastico. Indicazioni per la verifica dell’apprendimento in itinere Le prove di verifica scritte possono essere graduate per difficoltà e suddivise in base agli obiettivi e/o differenziate in caso di programmazione individualizzata.

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La valutazione sarà espressa con i voti numerici in decimi (anche intermedi nelle prove di verifica), sia nella scheda di valutazione quadrimestrale, sia nelle verifiche orali e scritte in ordine ai criteri di correzione stabiliti in partenza. I risultati delle prove di verifica sono sempre comunicati alla famiglia. Indicatori per la valutazione sommativa quadrimestrale 1) La valutazione sommativa quadrimestrale sarà riferita ai seguenti criteri:

a. livello di valutazione (voto numerico intero) conseguito a livello di sintesi nel complesso delle verifiche e delle osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento nel corso del periodo considerato;

b. a tutte quelle situazioni che hanno richiesto una programmazione specifica, realizzata in tutte le discipline o in alcune e cioè:

- obiettivi personalizzati (riferibili, per es., a percorsi personalizzati di studio per alunni stranieri o con difficoltà di apprendimento o con disturbi specifici dell’apprendimento);

- programmazione individualizzata ( per gli alunni certificati); - “Voto di Consiglio” (solo nel II quadrimestre in relazione al conseguimento del livello di

sufficienza in una o più discipline deliberato dal Consiglio di Classe per l’ammissione alla classe successiva).

In via ordinaria la gamma dei voti espressi in numeri decimali nella valutazione delle verifiche e nella

valutazione quadrimestrale, secondo quanto stabilito in Collegio Docenti, è dal minimo di quattro (4) al massimo di dieci (10) per la scuola secondaria. LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA La valutazione nella scuola dell’infanzia rappresenta lo strumento che consente di comprendere e valutare i livelli raggiunti da ciascun bambino in relazione allo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza, al fine di favorirne la maturazione. Il suo scopo quindi non è quello di formulare classificazioni o giudizi, ma esclusivamente quello di conoscere e interpretare il livello di maturazione di ogni alunno e le sue particolari esigenze educative. Una rilevanza particolare assume l’ambiente educativo, come insieme di spazi, tempi e materiali. Il metodo privilegiato per la valutazione nella scuola dell’infanzia è senz’altro “l’osservazione” sia occasionale che sistematica; essa permette di raccogliere e documentare informazioni fondamentali circa le specificità individuali e di organizzare in loro funzione l’azione formativa. Altri mezzi efficaci sono i colloqui e le conversazioni con i bambini, gli elaborati grafici, le schede strutturate, ecc.. Nella valutazione gli insegnanti usano come indicatori gli obiettivi programmati per i vari campi d’esperienza. La raccolta delle informazioni valutative viene effettuata sistematicamente, in particolare nei seguenti momenti del percorso formativo: - all’inizio dell’anno scolastico per conoscere la situazione di partenza e individuare i bisogni formativi dei bambini; - nel corso dell’anno scolastico per verificare i risultati raggiunti dai bambini e per valutare la qualità dell’azione educativa; - al termine dell’anno scolastico per verificare i risultati raggiunti dai bambini e per valutare la qualità dell’azione educativa; - al termine del ciclo di formazione per compilare il documento di valutazione, secondo un’ottica di

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continuità con la scuola primaria. Durante i percorsi e le esperienze formative, educative e didattiche, verranno osservati gli atteggiamenti e i comportamenti e considerate tutte quelle informazioni valutative di ritorno (feed-back), atte a misurare l’efficacia delle soluzioni adottate, ad orientare l’attività didattica, a valorizzare le esigenze e le potenzialità di ciascun bambino e del gruppo di sezione/intersezione, nonché a ricalibrare gli interventi educativi sulla base dei risultati raggiunti, al fine di consentire a tutti gli alunni il raggiungimento del livello essenziale di apprendimento. LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA Secondo le disposizioni di cui all’art. 3 della legge n. 169/2008, all’art. 2 del D.P.R. n. 122/2009, nonché alla luce delle precisazioni del D. Lgs. n. 62/2017, per gli alunni della Scuola Primaria la valutazione periodica e finale viene espressa con voto in decimi riportato anche in lettere ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. La valutazione degli apprendimenti acquisiti, nonché le decisioni relative alla promozione alla classe successiva, vengono adottate dal docente o collegialmente dai docenti della classe. La valutazione del comportamento dell'alunno è espressa, sempre dal docente o collegialmente dai docenti della classe, attraverso un giudizio da riportare nel documento di valutazione. La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunno) nei modi e nelle forme che ciascuna scuola ritiene opportuni; viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo. L'eventuale non ammissione alla classe successiva avrà carattere di eccezionalità e dovrà essere motivata. La decisione di non ammissione deve comunque essere assunta all'unanimità. Al termine del quinto anno di Scuola Primaria non è previsto un esame finale di licenza, bensì il rilascio di una certificazione dei livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno. LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO Secondo le disposizioni di cui all’art. 3 della legge n. 169/2008, all’art. 2 del D.P.R. n. 122/2009, nonché alla luce delle precisazioni del D. Lgs. n. 62/2017, per gli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado la valutazione periodica e finale dei livelli di apprendimento degli alunni e del comportamento, la certificazione delle competenze da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del 1° ciclo, vengono espresse dal Consiglio di classe con voto in decimi, riportato anche in lettere. La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunno), che viene consegnato alla famiglia e accompagnato da un colloquio esplicativo. Per una comunicazione tempestiva e trasparente dei voti giornalieri alle famiglie, la Scuola adotta il registro elettronico Classe Viva del Gruppo Spaggiari, al quale i Genitori possono accedere tramite password. Ai fini della validità dell'anno scolastico, per la valutazione è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di ciascun alunno. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite. La valutazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei/decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’Esame di Stato a conclusione del 1° ciclo, gli

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studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei/decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e nel comportamento. Al termine dell’anno conclusivo della Scuola Secondaria di 1° grado la Scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenerne i processi di apprendimento e di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi. L’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell'istruzione Il corso di studi si conclude con l'esame di Stato il cui superamento è titolo indispensabile per l'iscrizione agli istituti del 2° ciclo. L'ammissione all'esame di Stato è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell'anno scolastico, nei confronti dell'alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi, in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso dal Consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella Scuola Secondaria di 1° grado. L'ammissione dei candidati privatisti rimane disciplinata dall'articolo 11, comma 6, del D. Lgs. n. 59 cit., e successive modificazioni. Alla valutazione conclusiva dell'esame, dallo scorso anno non contribuisce l'esito della prova scritta nazionale. All'esito dell'esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e il colloquio orale. Le prove scritte sono tre e riguardano l'Italiano, la Matematica e le Lingue straniere (Inglese e Francese) e a ciascuna di esse viene attributo un voto espresso in decimi. La prova di Italiano è stata oggetto di riforma nell'anno scolastico 2017/2018. Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente dall'intera sottocommissione esaminatrice, verte su tutte le discipline di insegnamento dell'ultimo anno. Gli alunni del corso ad indirizzo musicale sono chiamati a dimostrare anche la competenza musicale raggiunta sia per la pratica esecutiva, individuale e/o d'insieme, sia per la conoscenza teorica. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei/decimi.

CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA

[In riferimento alla valutazione sommativa, periodica e finale] Il D.P.R del giugno 2009 n°122, con le precisazioni attuate dal D. Lgs. n. 62/2017, dispone i criteri di valutazione per il comportamento e per gli apprendimenti che sono espressi in decimi. Si riportano, di seguito, le griglie di valutazione approvate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto. Prime e seconde classi GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari

LIVELLO DI PROFITTO

VOTO

Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale.

ECCELLENTE 10

Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di OTTIMO 9

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comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, precisa e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali.

Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni sempre più complesse, esposizione chiara e precisa, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili

DISTINTO 8

Abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici.

BUONO 7

Abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata

SUFFICIENTE 6

Terze, quarte e quinte classi GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari

LIVELLO DI PROFITTO

VOTO

Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale, autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite.

ECCELLENTE 10

Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali.

OTTIMO 9

Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara, precisa e articolata, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili.

DISTINTO 8

Conoscenza corretta de nuclei fondamentali delle discipline, abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici.

BUONO 7

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Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di analisi/comprensione elementare, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata

SUFFICIENTE

6

Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero, abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza, capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione ripetitiva e imprecisa, povertà lessicale.

MEDIOCRE 5

Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimi disciplinari, abilità di lettura e di scrittura da recuperare, capacità di comprensione scarsa e di analisi inconsistente o inesistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con gravi errori, esposizione gravemente scorretta, frammentata e confusa, povertà lessicale.

INSUFFICIENTE 4

Per il giudizio di insufficiente le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia pur minimo progresso. CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari

LIVELLO DI PROFITTO

VOTO

Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite, ottima capacità di comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato; rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni

ECCELLENTE con possibilità di lode agli esami di Stato di fine 1° ciclo

10

Conoscenze ampie, complete e approfondite, apprezzabile capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati soddisfacenti, esposizione chiara, precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, capacità di operare collegamenti tra discipline

OTTIMO

9

Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati apprezzabili, esposizione chiara e

DISTINTO

8

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articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, buona correttezza ortografica e grammaticale. Conoscenze generalmente complete e sicure, adeguata capacità di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti, esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche carenza nel linguaggio specifico, sufficiente correttezza ortografica e grammaticale, parziale autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite.

BUONO

7

Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro se guidato nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione semplificata sostanzialmente corretta con qualche errore a livello linguistico e grammaticale, lessico povero ma appropriato.

SUFFICIENTE

6

Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale, bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua appena accettabile.

MEDIOCRE

5

Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione superficiale e carente, gravi errori a livello grammaticale, povertà lessicale con utilizzo di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle singole discipline

INSUFFICIENTE

4

Per il giudizio di insufficiente le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia pur minimo progresso. LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Il giudizio sul comportamento, inteso come sviluppo personale e sociale, conoscenza di sé, conquista dell’autonomia, relazione con gli altri e acquisizione di regole di cittadinanza attiva, investe la maturità personale dell’alunno, la sua capacità di interagire con i compagni e con l’ambiente e quindi il suo grado di inserimento nella realtà scolastica, regolata da un sistema di valori che si declinano dalla Carta Costituzionale e sono da considerarsi fondamenti del vivere civile. Al riguardo, sono state elaborate, condivise e sperimentate griglie di osservazione, più volte migliorate, per avere strumenti di verifica/valutazione, quanto più possibile, oggettive. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui

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personalità, da parte degli studenti. Se è inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi. La votazione insufficiente può essere attribuita dal Consiglio di classe soltanto in presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità, secondo i criteri e le indicazioni di cui al successivo punto. Ai fini della valutazione del comportamento dello studente, il Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti posti in essere dallo stesso durante il corso dell’anno. La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno. Criteri generali per l’attribuzione del voto di comportamento La Scuola, oltre che all’istruzione e all’educazione degli alunni, è impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità. Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti negativi. Solo nella Scuola Secondaria, ai sensi del comma 3 dell’art. 2 della legge n. 169/2008, la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo. Per la valutazione del “comportamento” gli indicatori stabiliti sono i seguenti: 1) RISPETTO DELLE REGOLE E AUTOCONTROLLO - comportamento rispettoso e consapevole verso le norme stabilite dal Regolamento d’Istituto - dominio e padronanza delle proprie azioni e reazioni. 2) PARTECIPAZIONE - capacità di collaborazione attiva e proficua con interventi di aiuto verso i compagni nelle attività educativo-didattiche proposte dagli insegnanti. 3) RAPPORTI CON GLI ALTRI - rispetto e valorizzazione dell’identità altrui competenza nella costruzione di rapporti efficaci e collaborativi con compagni e insegnanti. VOTO MOTIVAZIONE 10 L’alunno ha un comportamento corretto e molto responsabile; dimostra di capire e

interiorizzare la norma, rispetta scrupolosamente il Regolamento d’Istituto, si mostra equilibrato e consapevole. Sa valutare le conseguenze delle sue azioni. Partecipa alle lezioni con senso critico e originalità di pensiero, collaborando con gli insegnanti e aiutando i compagni in difficoltà. Manifesta profondo rispetto verso l’identità altrui, é solidale e collaborativo nei confronti di tutto il personale

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scolastico e dei compagni, sa apprezzare e valorizzare le differenze culturali. 9 L'alunno ha un comportamento corretto e responsabile, rispetta il regolamento di

Istituto. Controlla le proprie azioni/reazioni con consapevolezza e congruenza nelle varie circostanze. Ha un ruolo attivo, propositivo e collaborativo all’interno del gruppo classe. Si inserisce bene nella classe, rispetta i diritti e le individualità delle persone, aprendosi al dialogo/confronto e collaborando con tutti.

8 L’alunno manifesta un atteggiamento serio e consapevole osservando le regole predisposte. Controlla le proprie azioni e reazioni in modo adeguato. Lavora e collabora con i compagni intervenendo in modo pertinente. Rispetta le altrui identità aprendosi al dialogo in modo costruttivo.

7 L’alunno osserva complessivamente le regole; controlla quasi sempre le proprie azioni/reazioni cercando di ponderare i suoi interventi. Nelle attività didattiche evidenzia una partecipazione discontinua e non sempre produttiva. Reagisce in modo positivo alle dinamiche di gruppo e stabilisce relazioni soddisfacenti con tutti.

6 L’alunno agisce in modo non sempre corretto rispettando le norme stabilite con scarsa autonomia. Gestisce le proprie reazioni con difficoltà, necessita spesso di guida e sollecitazioni. Interviene solo se sollecitato/tende a isolarsi / opera in modo selettivo e poco coordinato con il gruppo classe. Mostra una disponibilità limitata e/o dimostra poco spirito collaborativo.

5 L’alunno dimostra un atteggiamento di opposizione /chiusura/fastidio nei confronti dei docenti e dei compagni. Non collabora a nessun tipo di iniziativa educativo-didattica. Non si notano apprezzabili e concreti cambiamenti tali da evidenziare un sufficiente miglioramento del comportamento nel percorso di crescita e maturazione.

LE COMPETENZE IN USCITA La normativa richiede che la scuola si esprima in merito al livello di acquisizione delle competenze che accompagneranno l’alunno nell’ordine di scuola successivo e che permettono di vedere quanto le abilità e le conoscenze siano confluite in una competenza specifica, che potrà essere spesa nel nuovo ordine di scuola, oltre che come strumento efficace di lettura della realtà circostante. Il nostro Istituto si orienta a certificare le competenze al termine del ciclo di ogni ordine di scuola e precisamente al termine della Scuola dell'Infanzia, della Scuola Primaria e al termine del triennio della Scuola Secondaria di Primo Grado (Articolo 8 del DPR n. 122 del 22/06/09) . Per la scuola dell'infanzia, al termine del percorso triennale, i docenti certificheranno lo sviluppo delle competenze raggiunto nei diversi campi di esperienza, secondo le Indicazioni Nazionali. Per la scuola primaria, al termine del quinto anno, l’equipe pedagogica compila uno schema in cui sono espresse, con un giudizio, le competenze acquisite nelle diverse discipline a diversi livelli. Per la scuola secondaria di primo grado, al termine dell’esito positivo dell’esame della terza classe, sarà consegnato un documento che riporta il livello delle diverse competenze acquisite nelle discipline scolastiche. Tale documento verrà poi consegnato alla scuola superiore che l’alunno frequenterà. La nostra scuola - in linea con le Indicazioni 2012, ma al tempo stesso consapevole delle specificità legate al proprio territorio e aperta verso la dimensione europea - individua le seguenti competenze a conclusione del primo ciclo del percorso scolastico: • E’ in grado di iniziare ad affrontare le situazioni di vita tipiche della sua età, autonomamente e con senso di responsabilità. • E’ consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti.

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• Sa utilizzare gli strumenti di conoscenza. • Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. • Esprime opinioni personali. • Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da poter capire concetti e testi, anche di una certa complessità, esprimere le proprie idee, adottare registri linguistici appropriati alle diverse situazioni. • Sa adottare diverse forme di testo scritto (come diario, lettera, dialogo, articolo di giornale). • E’ in grado di utilizzare a livello elementare la lingua inglese, nell’incontro con persone di diverse nazionalità. • Sa utilizzare, in una comunicazione essenziale e in semplici situazioni di vita quotidiana, una seconda lingua europea. • Sa analizzare dati e fatti della realtà con le sue conoscenze matematiche e scientifiche e tecnologiche. • Può affrontare problemi e situazioni mettendo in atto il pensiero razionale. • Sa orientarsi nel tempo e nello spazio. • Ha buone competenze digitali. • Utilizza le diverse tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi nel mondo. • Matura il significato e la necessità del rispetto e del dialogo nella convivenza civile. • Si dedica a campi espressivi, motori, artistici, musicali che gli sono congeniali, secondo le proprie potenzialità e il proprio talento. • E’ in grado di suonare, almeno in modo dilettantistico, uno strumento musicale. • Ha cura e rispetto di sé come base per uno stile di vita sano e corretto. CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Tutte le sedi dell’Istituto Comprensivo “L. DI PRISCO” Fontanarosa, Paternopoli, Luogosano, S. Angelo All’Esca e Taurasi, operano ad indirizzo musicale. Il corso ad indirizzo musicale non va confuso con laboratori o altre attività musicali libere, ma si configura come specifica offerta formativa, organizzata con le modalità previste dal D.M. 201/99. Attraverso l’apprendimento di uno strumento musicale vengono sviluppati percorsi, non solo di carattere cognitivo, ma anche di ordine affettivo-relazionale e psicomotorio. L’alunno può esprimere la sua personalità e svilupparla in tutte le sue dimensioni: dalla percezione del sé fisico (la postura, la respirazione, i movimenti sullo strumento, la coordinazione oculo-manuale), alla comprensione di un nuovo linguaggio codificato specifico (la notazione), alla crescita emotiva (il rapporto con la “performance” pubblica) e sociale (la collaborazione nella realizzazione di brani d’insieme) per citare solo gli aspetti più evidenti. PERCHÉ ISCRIVERSI Il corso di strumento è gratuito per tutto il triennio e rappresenta un’opportunità per venire in contatto con la musica in maniera operativa. Lo strumento musicale, infatti, diviene materia curricolare trovando anche voce specifica nella valutazione dell’alunno. PREREQUISITI Non ci sono prerequisiti specifici, il corso triennale richiede un certo impegno a scuola e a casa. Solo con un’applicazione - anche piccola ma costante e regolare - si riescono ad ottenere risultati

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gratificanti. Questo impegno è largamente ricompensato dalle molteplici occasioni di divertimento, offerte dai momenti di lavoro di gruppo, dai concerti pubblici, dalle eventuali gite per partecipare a rassegne musicali, oltre alla grande soddisfazione data dal padroneggiare sempre più l’uso dello strumento musicale. QUALI STRUMENTI VENGONO INSEGNATI L’I.C. “Luigi Di Prisco” è l’unico in provincia di Avellino ad avere doppio Corso di Strumento musicale. Il Corso di Strumento attivo a Fontanarosa comprende Tromba, Clarinetto, Sassofono e Percussioni. Il Corso di Strumento attivo a Paternopoli comprende, invece, Pianoforte, Violoncello, Fisarmonica e Flauto. Dall’a.s. 2018/19 i due corsi (di Fontanarosa e Paternopoli) ad indirizzo musicale sono stati estesi anche alle sedi di Luogosano e Taurasi. Dall’a.s. 2019/2020 si procederà alla normalizzazione dei Corsi di Strumento musicale anche nelle altre sedi: il Corso di Strumento attivo a Fontanarosa sarà attivato anche per Luogosano e Sant’Angelo all’Esca, mentre il Corso di Strumento attivo a Paternopoli sarà attivato anche per Taurasi. Al momento della richiesta d’iscrizione al corso, prima delle prove attitudinali, si dovranno indicare nella domanda i quattro strumenti in ordine di preferenza secondo il gradimento dell’alunno. LA PROVA DI AMMISSIONE In V Primaria viene organizzata una prova attitudinale, durante la quale i professori di strumento musicale incontrano gli iscritti e testano alcune loro capacità, come ad esempio, quella di riprodurre ritmi, di distinguere durate e altezze diverse dei suoni, di intonare con la voce, ecc.. In tale circostanza gli esaminandi vengono assegnati alla classe di strumento tenendo conto sia delle preferenze mostrate, sia del punteggio acquisito attraverso i test impartiti (da cui scaturisce una graduatoria), sia delle attitudini musicali e fisiche esaminate durante la prova d’ammissione, ed anche, in relazione ad una ripartizione equilibrata all’interno delle diverse classi di strumento. STRUTTURAZIONE DEL CORSO Il corso di strumento musicale nella nostra scuola è strutturato in una unità oraria individuale al pomeriggio (una volta a settimana o divisa in due incontri settimanali), concordata con il docente. Inoltre si può praticare un ulteriore incontro settimanale per la musica d’insieme, la lettura e la teoria musicale. FREQUENZA L’iscrizione prevede la frequenza per l’intero triennio e non sono previste, quindi, rinunce o richieste di esoneri. Le assenze alle ore curricolari di strumento musicale rientrano nel computo di assenze per l’ammissione alla classe successiva. Si ricorda inoltre che: - una volta ammesso al corso ad indirizzo musicale, l’alunno è tenuto a frequentare l’intero triennio di corso e le ore pomeridiane curricolari di strumento musicale; - non è consentito cambiare strumento nel corso del triennio; - dopo 5 assenze continuative (non dovute a malattia), durante l’ora di strumento musicale, viene inviata comunicazione alla famiglia finalizzata ad un approfondimento complessivo della situazione; - le assenze dalle ore pomeridiane devono essere giustificate il mattino successivo all’insegnante

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della prima ora. Per eventuali entrate e/o uscite anticipate vale il regolamento generale di Istituto. Se si è stati assenti anche al mattino è sufficiente una sola giustificazione per tutta la giornata; - nel caso di assenze brevi del docente di strumento, la segreteria provvederà ad avvertire le famiglie degli alunni interessati, circa l’organizzazione effettiva dell’orario delle lezioni nei pomeriggi di assenza del docente.

Azioni della Scuola per l’inclusione scolastica EDUCAZIONE ALLE PARI OPPORTUNITÀ E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE Il comma 16 della legge 107/2015 di Riforma su “La Buona Scuola” riporta testualmente: “Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 4, comma 2, del decreto – legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 ottobre 2013, n. 119”. Le finalità di tale disposizione, nel rispetto della Costituzione italiana, sono quelle di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona, per raggiungere e maturare le Competenze chiave di Cittadinanza, Nazionale, Europea e Internazionale. Nell’ambito delle Competenze di Cittadinanza che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste nella scuola l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze. Al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche sopraindicate, l’Istituto Comprensivo nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa assicura, attraverso percorsi mirati e con specialisti, l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo la prevenzione della violenza di genere e l’uso consapevole delle nuove tecnologie. In questo modo si pone in continuità con quanto è stato realizzato in questi anni sulle tematiche della conoscenza di sé, del rispetto dell’altro, della prevenzione del bullismo e del cyber bullismo. La finalità di tale percorso è promuovere una cultura capace di riconoscere la ricchezza e il valore di ogni essere umano, sia esso uomo o donna. Educare e orientare gli alunni nel processo di crescita e promuovere reali pari opportunità. Gli obiettivi e i traguardi che di intendono ottenere , anche attraverso progetti mirati; sono :

• Riconoscere i valori fondanti della persona umana. • Conoscere la Costituzione e la normativa che ne scaturisce. • Promuovere la fiducia nelle Istituzioni, nel lavoro delle forze di Polizia e della Magistratura

che tutelano i diritti di cittadinanza di donne e uomini. • Educare i giovani al rispetto della donna nella propria comunità, promuovendo il principio

della cittadinanza attiva e solidale. • Attivare processi di conoscenza e consapevolezza sui pericoli, in termini di perdita di libertà

individuale e collettiva, di una società che non rispetta e non apprezza le differenze di genere.

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DIDATTICA INCLUSIVA La scuola deve tener conto anche di situazioni particolari che possono condizionare, più o meno pesantemente, il processo di apprendimento e di maturazione degli alunni. Queste situazioni possono essere raggruppate, in senso lato, negli ambiti della disabilità, dello svantaggio e dei disturbi specifici di apprendimento. La scuola mette in atto, per quanto di competenza, strategie per accompagnare il percorso scolastico di alunni in difficoltà, attraverso procedure codificate che vedono coinvolti alunni, famiglie docenti, esperti e dirigenza. La nota n. 11431 del 17 maggio 2018, riferita al Sistema Educativo di Istruzione e Formazione propone una nuova visione sulla personalizzazione dei percorsi scolastici delle studentesse e degli studenti. Una scuola più inclusiva è l'obiettivo-chiave delle politiche dell'istruzione europee. Un orientamento che riprende temi cari alla "scuola su misura" e riparte dal processo di superamento dell'antitesi ‘abilità/deficit’ avviato a livello normativo in Italia nel 1977 (Legge 5 agosto 1977, n. 517) Tutti gli alunni e non solo con disturbi dell'apprendimento, con disagio sociale e con disabilità hanno diritto a sviluppare tutte le loro potenzialità, usufruendo dei percorsi scolastici e formativi riconosciuti utili ai fini di un inserimento positivo nella vita reale. Personalizzare i percorsi di insegnamento-apprendimento non significa frammentare gli interventi e progettare percorsi differenti per ognuno degli alunni/studenti delle classi, quanto strutturare un curricolo che possa essere percorso da ciascuno con modalità diversificate in relazione alle caratteristiche personali. Non significa pensare alla classe come un’unica entità astratta, che ha un unico obiettivo da raggiungere, con un’unica strategia, ma come una realtà composita in cui mettere in atto molteplici strategie per sviluppare le potenzialità di ciascuno. L’impegno della nostra scuola è quello di essere una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Lo sforzo di tutto il personale scolastico è, dunque, quello di pensare alla scuola non solo come luogo di saperi, ma anche luogo per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali. Principi fondamentali La nostra scuola, in ogni suo ordine, programma l’offerta formativa tenendo conto dei seguenti principi, che richiamano la Costituzione della Repubblica, le Carte Internazionali sui diritti e le Indicazioni Ministeriali: Uguaglianza La scuola si adopera per impedire che le diversità di etnia, lingua, religione, condizioni psico- fisiche e socio - economiche possano in qualche modo limitare l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione. Uguaglianza significa rispetto e attenzione di ogni forma di differenza che esiste tra le persone, al fine di mettere in luce come la diversità sia un valore e non una discriminazione. Accoglienza La scuola si impegna a favorire un efficace inserimento nelle classi iniziali di ogni ciclo e ad accogliere gli alunni. Per questo si propone di:

• Sostenere gli alunni nella fase di adattamento; • Favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale che prevenga e rimuova eventuali

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ostacoli alla piena integrazione; • Mantenere contatti con le famiglie e con gli operatori che seguono lo studente; • Prestare particolare attenzione alla soluzione delle problematiche eventualmente presenti

relative agli alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Il percorso formativo scolastico ha come obiettivo, per ogni alunno, l'acquisizione degli strumenti minimi necessari per l'integrazione sociale.

La direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“ e successivamente la C.M. n.8 del 6 marzo 2013 presta attenzione a quella tipologia di alunni che richiede speciale attenzione per vari motivi, non strettamente riconducibili a disturbi di apprendimento (di natura organica, handicap), ma anche per situazioni di svantaggio socio-culturale o perché appartenenti a culture diverse, cioè per coloro senza certificazioni previste dalla norma (Legge 5 febbraio 1992, n. 104 e Legge 8 ottobre 2010, n. 170). Le normative successive ampliano l’orizzonte della personalizzazione dell’insegnamento, come sancito dalla legge 53/2003, portando alla luce i casi degli allievi D.S.A. (Disturbi Specifici di Apprendimento) e i B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) per i quali i Consigli di Classe, dopo averli individuati in base ad una specifica documentazione, stilano gli appositi modelli P.D.P./ P.E.P, con i quali viene progettato un percorso particolare che favorisca l’acquisizione delle competenze attraverso delle soluzioni alternative, costruite “su misura” in considerazione delle peculiarità dell’allievo. Curricoli inclusivi Nel recente D. Lgs. n. 66/2017 nei principi e nelle finalità definite all’art. 1 si esplicita che “L’inclusione scolastica: a) riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione, nella prospettiva della migliore qualità di vita; b) si realizza nell’identità culturale, educativa, progettuale, nell’organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche. L’inclusione è garanzia per l’attuazione del diritto alle pari opportunità e per il successo formativo di tutti. L’evoluzione dei concetti di disabilità, normalità, inclusione educativa e i continui progressi della tecnologia hanno trasformato il modo di vivere e di pensare la diversità prefigurando un modello pedagogico orientato al superamento della categorizzazione degli alunni con svantaggi nella scuola, a favore della costruzione di curricoli inclusivi per tutti e non solo per i soggetti con disabilità. Una scuola inclusiva riduce la dispersione e la demotivazione e consente a tutti (alunni, famiglie, personale docente, dirigente) di vivere in un contesto accogliente e stimolante, caratterizzato da

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relazioni significative e da opportunità conoscitive, fondamenti delle esperienze di apprendimento e crescita di ognuno. Per favorire inclusione e apprendimento per tutti, è necessario adottare interventi volti anche alla qualità degli ambienti di apprendimento e alla qualificazione professionale dei docenti. È indispensabile, infatti, estendere il concetto di curricolo: da curricolo degli insegnamenti a curricolo degli apprendimenti, verticale e inclusivo, che faccia riferimento agli interventi didattici, all’organizzazione dello spazio e del tempo, dei materiali e delle risorse e che sia monitorato secondo una logica triennale, annuale e periodica. Per realizzare una vera inclusione non basta più solo la scuola, occorre … “ … una presa in carico delle problematiche degli utenti da parte di «tutte» le agenzie del territorio.” Prima di proporre strategie al singolo ragazzo, occorre lavorare sul contesto, che deve:

• offrire una molteplicità di opportunità, di metodologie e di percorsi, attraverso flessibilità nei tempi, negli spazi e nei ruoli;

• connotarsi come ambiente di relazioni ricche, positive, improntate alla collaborazione e al dialogo;

• favorire la costruzione attiva del proprio sapere, grazie ad attività di tipo laboratoriale. Cambiamenti normativi apportati dal D.Lgs. 66/2017 in materia di Inclusione Scolastica - Nota MIUR n. 1553 del 04/08/2017 Le innovazioni introdotte dal D.Lgs. 66/2017 decorreranno, per gli aspetti di certificazione e di conseguente ricaduta sulla didattica, dal 01/01/2019:

a) Sostituzione della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale con il Profilo di Funzionamento;

b) Richiesta e assegnazione delle risorse per il sostegno didattico (art. 10). Le disposizioni relative alle modalità di elaborazione ed approvazione del PEI (art.7, comma 2) entreranno in vigore dal 01/09/2019. - Istituzione di GLIR e GLI sono in vigore dal 01/09/2017.

Il Profilo di funzionamento a) è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del PEI; b) definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l'inclusione scolastica; c) è redatto con la collaborazione dei genitori dell'alunno con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata; d) è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni riferite alla persona. La scuola è sensibile alla didattica inclusiva e annualmente predispone il PAI. Per favorire l'inclusione degli studenti con disabilità vengono utilizzate metodologie e strategie quali lavori di gruppo, assegnazione di compiti di responsabilità, valorizzazione dei risultati acquisiti, compiti specifici e adozione di strumenti compensativi e misure dispensative. Riguardo al decreto legislativo n. 66 - 2017, sono state apportate delle modifiche relativamente alla terminologia dei gruppi di lavoro.

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In particolare, i gruppi sono i seguenti: # GLIR (Gruppo di Lavoro Inter-istituzionale regionale) istituito presso ogni USR, ha il

compito di consulenza sui temi e i percorsi integrati scuola-territorio-lavoro, di fornire supporto ai gruppi per l’inclusione territoriale (GIT) e alle reti di scuole per la realizzazione dei piani di formazione in servizio del personale.

# GIT (Gruppo territoriale per l’inclusione) è istituito presso ogni ambito territoriale. Questo gruppo, presieduto da un dirigente tecnico o scolastico, è composto da tre dirigenti scolastici dell’ambito di riferimento, da due docenti della scuola dell’infanzia e la scuola superiore, nominati con decreto dell’USR. Il GIT riceve dai dirigenti scolastici dell’ambito la quantificazione delle risorse del sostegno didattico, le verifiche e formula la proposta all’USR. Ciò significa che al GIT sarà affidato il compito di assegnare le ore per il sostegno.

# GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione) è nominato e presieduto dal dirigente scolastico ed ha il compito di supportare il collegio dei docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l'inclusione nonché i docenti contitolari e i consigli di classe nell'attuazione dei PEI.

In sede di definizione e attuazione del Piano di inclusione, il GLI si avvale della consulenza e del supporto degli studenti, dei genitori e delle Associazioni delle persone con disabilità, maggiormente rappresentative del territorio nel campo dell'inclusione scolastica. Al fine di realizzare il Piano di inclusione e il PEI, il GLI collabora con le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio.

Piano per inclusione Il Piano per l’Inclusione è lo strumento previsto dal Decreto Legislativo n. 66/2017. La redazione del Piano per l’inclusione è l’assunzione collegiale di responsabilità da parte dell’intera comunità scolastica sulle modalità educative e i metodi di insegnamento adottati nella scuola per garantire l’apprendimento di tutti gli alunni. Per realizzare quanto previsto dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa, il Piano per l’Inclusione può esplicitare:

o la definizione, collegialmente condivisa, delle modalità per la realizzazione di un curricolo inclusivo e per la personalizzazione;

o l’elaborazione di protocolli e di procedure ben precise per la valutazione delle condizioni individuali e per il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia degli interventi educativi e didattici;

o le analisi di contesto, le modalità valutative, i criteri di stesura dei piani personalizzati, della loro valutazione e delle eventuali modifiche;

o il ruolo delle famiglie e delle modalità di mantenimento dei rapporti scuola/famiglia in ordine allo sviluppo delle attività educative/didattiche;

o le scelte per la valorizzazione delle risorse professionali di cui si dispone per la realizzazione del Piano stesso;

o le risorse interne ed esterne necessarie per realizzare le attività d’inclusione (dal 2019 è utilizzato anche per la richiesta dell’organico per il sostegno didattico).

L’organizzazione degli spazi e dei tempi, “setting” per l’apprendimento In una scuola inclusiva i tempi, gli spazi e l’organizzazione, assumono una dimensione strategica, di

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rilevanza pedagogica, utile al successo formativo di tutti e di ciascuno. Scuole, accoglienti e aperte alla comunità, dotate di ambienti flessibili e laboratoriali, che valorizzano aree all’aperto e spazi comuni, innovative e tecnologiche, stimolano la collaborazione e favoriscono il benessere individuale e organizzativo, il senso di appartenenza e l’inclusione di tutti. Allo stesso modo, soluzioni organizzative che, ad esempio, potenzino e rimodulino il calendario e l’orario scolastico, possono dare risposta a bisogni educativi eterogenei consentendo forme e tempi personalizzati di insegnamento e di apprendimento L’organizzazione del tempo scuola incide sulla qualità della didattica, cambia il modo in cui questa dimensione è impiegata in classe e di conseguenza anche la modalità con cui è organizzata l’attività formativa. Questa scelta chiede al docente di ripensare il classico modello frontale d’interazione con lo studente e favorisce la creazione di un ambiente classe più flessibile, in cui gli insegnanti possono usare stili d’insegnamento vari e interattivi promuovendo, inoltre, il dialogo e la collaborazione fra i docenti ai fini di una progettazione comune della didattica. Pensare all’orario come una variabile dalla quale dipendono i risultati di apprendimento, oltre che il benessere degli studenti e anche dei docenti è un primo passo nella direzione di curricoli inclusivi e attenti alla personalizzazione. Le tecnologie sono ormai una realtà praticata e consolidata in quasi tutte le istituzioni scolastiche. Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) ha esplorato molte delle possibili azioni che possono implementare un utilizzo della tecnologia a favore dell’inclusione. Non solo come supporto tecnico e compensativo nei casi di disabilità e di disturbi specifici di apprendimento, ma soprattutto per la possibilità di progettare una didattica che utilizzi linguaggi diversi da quelli propri della lezione frontale. La scuola digitale va pensata in funzione delle finalità, oltre l’idea dell’innovazione. FIGURE DI GESTIONE E RUOLI

Pensare e realizzare le condizioni per creare contesti accoglienti è compito di tutta la comunità professionale, docente e non docente, ma risulta strategico l’apporto del Dirigente Scolastico. Si tratta di pianificare la realizzazione della scuola inclusiva con il coinvolgimento di tutte le componenti interne ed esterne alla scuola, definendone le fasi e la fattibilità. In questa direzione, una importante occasione è data dalle reti di scuole che accrescono la forza della scuola singola, amplificano la valutazione e la replicabilità delle prassi in quanto consentono di aumentare l’impatto dell’esperienza di innovazione. Il Dirigente Scolastico La sua funzione inclusiva si esplicita non solo nella gestione delle risorse umane, culturali e materiali che, in relazione all’inclusione dei soggetti con disabilità certificata, integrano i diversi Profili di funzionamento e PEI, ma nell’organizzazione di un management inclusivo che coinvolga tutte le componenti scolastiche. I Docenti In una scuola inclusiva la funzione docente supera definitivamente la sola trasmissione di nozioni e si connota come mediatore per comprendere e ricostruire le conoscenze e sviluppare le competenze. Una funzione docente che, come è il riferimento strutturale della formazione iniziale e continua, si connota per: - la capacità che consente di innestare i saperi, cardine del nostro sistema scolastico, su un orizzonte

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comune in cui il sapere “agito” sia alla base della cittadinanza, intesa come padronanza della cultura che permette l’espressione delle migliori energie creative individuali; - il superamento di una progettazione ristretta ai soli contenuti disciplinari; - la capacità di progettare insieme agli altri docenti della classe e della scuola, partendo da una attenta osservazione e dall’analisi delle priorità formative, sulle quali innestare i contributi dei diversi linguaggi disciplinari. L’organico dell’autonomia è funzionale alla realizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e l’efficacia è amplificata ulteriormente se è sfruttata anche un’altra delle opportunità, prevista dall’art. 1, commi 65, 66, 68 e 71 della Legge n. 107/2015: la possibilità di valorizzare le competenze professionali dei docenti “in rete”. Tale impiego può, infatti, assicurare consulenza e tutoraggio da parte di docenti esperti, alle scuole che ne sono prive, riconoscendo anche le professionalità costruite nel tempo da scuole particolarmente attive nelle pratiche inclusive e assicurando, anche a livello di sistema, una maggior omogeneità nell’eterogeneità. RUOLO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI Su proposta del G.L.I., il Collegio dei Docenti nel mese di Giugno, delibera il P.A.I.. Inoltre approva l’esplicitazione nel P.T.O.F. di un concreto impegno programmatico per l’inclusione. Il Collegio dei Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a livello territoriale. I Docenti di sostegno - Il collegio docenti e i consigli di classe hanno bisogno della professionalità del docente di sostegno, con l’assunzione di un ruolo di facilitatore e di supporto metodologico per tutti i docenti delle istituzioni scolastiche. Le specifiche competenze sono una risorsa funzionale all’implementazione di strategie inclusive e possono diventare un supporto fondamentale nella progettazione di percorsi adeguati, anche attraverso l’interscambio di ruoli e di attività didattiche tra tutti i docenti nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Figure di sistema e staff Il dirigente scolastico, per assicurare un efficace coordinamento di tutte le attività progettuali di istituto, finalizzate a promuovere la piena inclusione di ogni alunno nel contesto della classe e della scuola, può individuare (Dalla Legge n. 107/2015, all’art. 1, comma 83) fino al 10% di docenti per attività di staff e di coordinamento per azioni di supporto all’offerta formativa. Una leadership diffusa è una delle condizioni per progettare e realizzare interventi organizzativi e didattici a favore della scuola inclusiva. La Formazione del personale scolastico La formazione del personale, iniziale e in servizio, è lo strumento fondamentale per promuovere l’acquisizione di una forma mentis per cui “la speciale normalità” sia modalità ordinaria del fare scuola. Ciò diventa anche la base per una componente fondamentale del profilo professionale dell’insegnante, del personale ATA e del dirigente scolastico. La progettazione e la realizzazione di una scuola inclusiva richiede agli insegnanti di comprendere la complessità e le diversità, di riflettere sul contesto e sulle proprie pratiche e di attivare processi di cambiamento e adattamento. In altre parole, richiede quella capacità riflessiva che permette di: � pianificare in modo attento cosa insegnare, come insegnare e perché insegnare;

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� valutare l’agire educativo; � identificare i punti di forza e di debolezza. La rete territoriale -Le strategie dell’inclusione diventano fattori moltiplicatori se non restano patrimonio di ogni singola istituzione scolastica. La Legge n. 107/2015 propone una nuova governance costruita sugli ambiti territoriali per fare dell’autonomia scolastica uno strumento di rete. Per garantire un efficace coordinamento, i ruoli e i compiti sono individuati in modo da essere funzionali al territorio stesso, nel rispetto e in collaborazione con gli Enti Locali. Mettere in comune percorsi innovativi non significa solo condividere prassi, ma trovare soluzioni che si possano trasformare ogni volta in nuove scelte. Conclusione Non esiste un solo modello di scuola efficace, ma esistono le numerose esperienze, i differenti percorsi, le molte proposte di scuole e soprattutto di reti di scuole che praticano alcune, molte o diverse scelte e opportunità. Perché tutto ciò sia utile al sistema scolastico e, soprattutto consenta esiti di apprendimento adeguati per tutti e per ciascuno, le scelte devono diventare strutturali, consapevoli e sistemiche.

PROTOCOLLO PER L’ INCLUSIONE (Alunni con BES, DSA, Diversamente abili) L’Istituto “Luigi Di Prisco” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. E’ necessario, da parte della scuola, non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con BES, ma anche e soprattutto un impegno di promozione della loro formazione, attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata, sia negli obiettivi sia nei percorsi formativi che nelle strategie didattiche.

FINALITA’ Al fine di un’inclusione scolastica e sociale ottimale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, il nostro Istituto, attraverso il Protocollo di Accoglienza, intende raggiungere le seguenti finalità:

! definire pratiche condivise tra tutto il personale dell’Istituto; ! finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che

tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società; ! offrire agli alunni con disabilità la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle

proprie potenzialità; ! informare e formare il personale coinvolto; ! favorire la diagnosi precoce e i percorsi didattici riabilitativi; ! incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari; ! adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti.

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INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA: DVA (BES 1)

Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

• amministrativo e burocratico (documentazione necessaria); • comunicativo e relazionale (prima conoscenza); • educativo didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento delle

famiglie degli alunni); • sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la

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costruzione del PEI, nonché del “Progetto di vita”).

Le fasi principali del percorso di inclusione scolastica:

• percorsi tra ordini di scuole; • preconoscenza e coinvolgimento della famiglia; • criteri di inserimento alunni disabili nelle classi; • inserimento: osservazione e conoscenza; • rapporti con l’ASL e predisposizioni di percorsi personalizzati; • coinvolgimento del gruppo classe, di tutti i docenti della classe; • coinvolgimento del personale ATA; • stesura PEI; • verifica e valutazione.

ISCRIZIONE

Modalità di iscrizione

Tempi Attività per la famiglia e l’alunno

Entro i termini prestabiliti (di solito entro gennaio/febbraio)

La famiglia, insieme con l’alunno, può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo.

I genitori procedono successivamente con

l’iscrizione dell’alunno compilando l’apposito modulo disponibile nella segreteria della scuola di provenienza e consegnandolo nei termini prestabiliti.

La famiglia deve, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi clinica. Dopo l’iscrizione, l’istituto deve entrare in possesso delle seguenti certificazioni: − certificazione L.104 rilasciata dall’INPS; − diagnosi funzionale (ASL). Si tratta di un documento fondamentale per attivare il processo di

integrazione. Diversamente dalla certificazione medica non si limita ad accertare il tipo e la gravità del deficit ma pone anche in evidenza le potenzialità dell'alunno;

− profilo dinamico funzionale. E’ aggiornato alla fine della scuola dell’infanzia, alla fine della scuola primaria e alla fine del terzo anno di scuola secondaria di primo grado (ASL, Docenti curriculari e specializzati, famiglia).

Interventi a favore degli alunni con disturbi evolutivi BES 2. All’interno della “categoria BES 2” sono considerati alunni con: - DSA - ADHD (deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività). - Funzionamento cognitivo limite o borderline (Q.I. lievemente sotto la norma) - Funzionamento cognitivo misto (confine tra disabilità e disturbo specifico). - Deficit del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o, più in generale, presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale). - Deficit delle abilità non verbali (disturbo della coordinazione motoria, disprassia, disturbo non verbale o più in generale bassa intelligenza non verbale associata ad alt intelligenza verbale)

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- Altre problematiche severe che possono compromettere il percorso didattico (es. disturbo dello spettro autistico lieve qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104). - Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP). - Disturbo della condotta. - Disturbi d’ansia. - Disturbi dell’umore. Sono alunni con certificazione, ai quali non viene assegnato l’insegnante di sostegno. La certificazione va depositata in segreteria. La valutazione diagnostica e clinica spetta agli specialisti dell’ASL (neuropsichiatri infantili o psicologi) o a soggetti accreditati e convenzionati dalla stessa (neuropsichiatri infantili e psicologi oppure strutture private in cui operano questi specialisti). Lo specialista rilascia anche in un unico documento la diagnosi e la relazione descrittiva delle abilità strumentali specifiche, sulla base della quale il Consiglio di classe/team dei docenti, definisce gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Sulla diagnosi non è segnalata la necessità dell’insegnante di sostegno. ACCOGLIENZA Il Protocollo per questi alunni viene attivato non appena la segreteria dell’ Istituto riceve la diagnosi specialistica prevista.

INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE (BES 3)

I Bisogni Educativi Speciali possono essere suddivisi in tre categorie: socioeconomico, linguistico e culturale.

SVANTAGGIO socio-economico

La Documentazione comprende: 1. Segnalazione Servizio Famiglia-Minori se presente; 2. Piano Didattico con obiettivi minimi.

SVANTAGGIO linguistico e culturale: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non hanno ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche.

La documentazione comprende: - Piano Didattico personalizzato BES firmato dalla famiglia e dal Dirigente scolastico

Disagio comportamentale/relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione sanitaria).

La Documentazione comprende: 1. Piano Didattico Personalizzato BES firmato dalla famiglia e dal Dirigente Scolastico

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VALUTAZIONE per lo sviluppo di curricoli inclusivi

Il D. Lgs. n. 62/2017, pur conservando, anche per il primo ciclo, il voto assegnato alle singole discipline, innova profondamente il sistema di valutazione degli apprendimenti. Infatti i collegi dei docenti devono stabilire criteri di valutazione coerenti con l’impianto curricolare e progettuale della scuola, definire correlazioni più stringenti con la certificazione delle competenze, che fanno riferimento alle competenze “di cittadinanza” sottese al Profilo finale dello studente contenuto nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. È un chiaro approccio alla valutazione formativa, che ha per oggetto l’insegnamento e la sua riprogettazione continua in funzione delle caratteristiche individuali degli studenti e dei livelli di apprendimento da garantire; nella fase finale, una volta che l’insegnante abbia utilizzato strategie di personalizzazione del suo insegnamento, ha senso pervenire a una valutazione sommativa, che si esprime nel voto, un voto da considerare un riferimento a descrittori dei livelli di apprendimento che a loro volta riportano al curricolo e alle metodologie didattiche. Lo stesso decreto definisce le nuove modalità per lo svolgimento degli esami del primo e del secondo ciclo. Si chiarisce che gli esami al termine del primo ciclo valorizzano il percorso di ogni studente sia mediante il voto di ammissione che nelle modalità di costruzione delle prove e di elaborazione dei criteri, definiti prima dai collegi dei docenti e poi dalla commissione d’esame, per la valutazione delle prove stesse. Nel D. Lgs. n. 62/2017 si esplicita che sono inseriti nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) i criteri per la valutazione degli studenti con disabilità (disabilità riconosciuta ai sensi della Legge n. 104/1992) e quindi le prove, standardizzate e d’esame, devono tenerne conto: è il PEI che “guida” le scelte. “Se” e “come” possano essere sostenute le prove Invalsi (considerando in questo caso superato il requisito delle prove per l’accesso all’esame) deve essere chiarito nel PEI, così come è ancora il PEI a indicare quali siano i contenuti e le modalità di elaborazione delle prove d’esame, che nel primo ciclo sono sempre equivalenti e nel secondo ciclo devono essere equipollenti per poter essere considerate valide per l’acquisizione del diploma. Sempre nello stesso articolo 12 del Decreto Lgs. n. 66/2017 si evidenzia che, per chi ha una certificazione di DSA a norma della Legge n. 170/2010, sono previste le stesse misure dispensative o compensative previste dal Piano Didattico Personalizzato (PDP) e utilizzate nel percorso scolastico. Non aver inserito nel decreto sulla valutazione specifici riferimenti per gli altri BES6 è in coerenza con l’approccio della normativa nazionale attualmente in vigore e della prospettiva culturale della ricerca internazionale sul tema dell’inclusione. Si tratta di individuare percorsi inclusivi che prevedano modalità di verifica e di valutazione congruenti e che testimonino il raggiungimento di risultati di apprendimento adeguati alle potenzialità di ognuno. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ E CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA). La valutazione degli alunni con disabilità certificata è riferita alle discipline e alle attività svolte, sulla base del piano educativo individualizzato (PEI), ed è espressa con voto in decimi. Nella valutazione degli alunni con disabilità da parte dei docenti è indicato, sulla base del piano educativo individualizzato (PEI), per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti

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programmatici di alcune discipline. Sono predisposte prove d’esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonei a valutare il progresso dell’allievo, in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Gli alunni diversamente abili sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico, comprese quelle d’Esame di Stato, anche con l’utilizzo di ausili. La valutazione degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di Esame di Stato conclusivo del triennio della scuola secondaria di primo grado, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del Piano Didattico Personalizzato (PDP), condiviso e rispettato da tutta l’equipe pedagogica/consiglio di classe che ha in carico l’alunno, quale utile strumento per strutturare il percorso formativo dell’allievo per garantirne il successo e per coordinare le azioni tra Scuola, Famiglie e Specialisti. In seguito a quanto detto, nello svolgimento dell’attività didattica, sono adottati i seguenti strumenti metodologici-didattici compensativi e dispensativi: • prove differenziate in itinere con obiettivi individualizzati; • più tempo per lo svolgimento delle prove; • utilizzo di calcolatrice, tavola pitagorica, tavole numeriche; • spiegazione ed eventuale lettura della consegna; • verifiche orali programmate. Si ricorda che nel diploma della Scuola Secondaria di Primo Grado non viene indicata la modalità di svolgimento dello stesso.

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SEZIONE 4

L’ORGANIZZAZIONE

Periodo Didattico: Quadrimestri

FIGURE E FUNZIONI ORGANIZZATIVE Dirigente e collaboratori

Dirigente Scolastico: Prof.ssa Teresa Staiano email: [email protected]

! Collaboratore del dirigente scolastico: Isabella Giofrè ! Collaboratore del dirigente scolastico: Carfagna Teresa

Funzioni dei collaboratori

! Condividere e coordinare con il Dirigente Scolastico scelte educative e didattiche, programmate nel P.O.F.

! rappresentare il Dirigente in riunioni esterne (ASL, Enti Locali, Comunità Montana, etc) ! sostituire il Dirigente in caso di assenza (ferie o malattia) ! sostituire il Dirigente in caso d’emergenza o di urgenza anche prendendo decisioni di una certa

responsabilità. Segreteria

Direttore dei servizi generali ed amministrativi (DSGA): Elvira Taurasi – Email [email protected]

Assistenti Amministrativi ! Mario Grauso ! Salvatore Russo ! Margherita Cerullo

Referenti di plesso

Plesso Tel. Responsabile Email

Plesso Fontanarosa 0825 475034 Isabella Giofrè [email protected]

Plesso Fontanarosa Infanzia 0825 475048 Angiolina Del

Grosso [email protected]

Plesso Paternopoli 0827 71100 Rosario Toni Uva [email protected]

Plesso Taurasi 0827 74146 Teresa Carfagna [email protected]

Plesso Luogosano 0827 73733

0827 73616 Rosa La Montagna [email protected]

Plesso Sant'Angelo all'Esca

0827 73259/50

Rocco Santino Salerno [email protected]

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ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO

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Responsabili di Plesso e di Settore La tabella sottostante riporta i nominativi dei componenti lo Staff di Dirigenza e le relative informazioni di contatto.

FONTANAROSA Plesso Giofrè Isabella

Infanzia Via IV Novembre

Ins. Del Grosso Angiolina

TEL. 0825-475048

Primaria

Secondaria 1°

Via Diaz, 94

Ins. Giofré Isabella

Prof.ssa D’Amato Maria Luisa

TEL. 0825-475034

TAURASI Plesso Carfagna Teresa

Infanzia

Primaria

Secondaria 1°

Via Papa G. XXIII

Ins. Graziano Franca

Ins. Carfagna Teresa

Prof. Marano Orazio

TEL. 0827-74146

LUOGOSANO Plesso La Montagna Rosa

Infanzia

Primaria

Via De Sanctis

Ins. Caccaviello M. Luisa

Ins. Uva Michelina

TEL. 0827-73733

Secondaria 1°

Via De Sanctis

Prof.ssa La Montagna Rosa

TEL. 0827-73616

SANT’ANGELO ALL'ESCA Plesso Salerno Rocco Santino

Infanzia

Via M. Reppucci

Ins. Stanco Carmen

TEL. 0827-73259 / 50

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Primaria

Secondaria 1°

Ins. Salerno Rocco

Prof.ssa De Vito Patrizia

PATERNOPOLI Plesso Uva Rosario Toni

Infanzia

Primaria

Secondaria 1°

Via SERRA

Ins. Storti Carmela

Ins. Nigro Assunta

Prof. Uva Rosario Toni

TEL. 0827-71100

ORGANI COLLEGIALI

Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello territoriale e di singolo istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate e si dividono in organi collegiali territoriali e organi collegiali scolastici.

GESTIONE DELL’ISTITUTO

La gestione dell'istituto e la partecipazione dei genitori alla vita della scuola sono attuate attraverso i seguenti organismi:

Il Collegio dei Docenti, cui spetta il compito di progettare, organizzare, verificare, controllare e valutare la vita educativa e didattica dell’istituto in tutte le sue componenti.

il Consiglio d'Istituto, cui spetta il compito di gestire la vita amministrativa dell'istituto in stretta relazione con la progettazione educativa e didattica.

i Consigli di Interclasse della scuola primaria, cui spetta il compito di progettare, organizzare, verificare, controllare e valutare la vita didattica dei moduli di competenza.

i Consigli di Classe della scuola secondaria di primo grado, cui spetta il compito di progettare, organizzare, verificare, controllare e valutare la vita didattica delle classi di competenza.

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ORGANICO D’ISTITUTO

La stabilità garantita dai docenti con contratto a tempo indeterminato e con presenza pluriennale nell'Istituto, consente la continuità didattica e pone le condizioni per la programmazione a medio termine e per l'implementazione dei rapporti con le altre agenzie formative del territorio. I docenti in servizio nella Scuola dell'Infanzia, nella Scuola Primaria sono membri del Consiglio di Intersezione e/o di Interclasse costituito nella rispettiva sede di nomina. I docenti della Scuola Secondaria di primo grado fanno parte di ciascun Consiglio di Classe relativo ai gruppi nei quali prestano servizio L'organico dell'Istituto è, al momento, di 117 docenti: - 15 prestano servizio nella Scuola dell'Infanzia, 2 sul sostegno; - 55 nella Scuola Primaria, 7 sul sostegno; - 47 nella Scuola Secondaria di primo grado; 3 sul sostegno. La totalità dei docenti costituisce il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo, organo tecnico e operative. Segue lo schema delle cattedre assegnate alla scuola distinte per posti di sostegno e di base con la specifica delle Classi di Concorso:

Denominazione disciplina

Classe di Concorso Numero Cattedre

Italiano, Storia e Geografia

A022 11

Lingua Inglese

A025 3

Seconda Lingua Comunitaria (Francese)

A025 3

Matematica e Scienze

A028 6

Tecnologia

A060 2

Arte e immagine

A-01 4

Musica

A030 3

Scienze Motorie e Sportive

A049 3

Strumento musicale (Pianoforte,------ Flauto)

8

Religione cattolica

3

Sostegno Infanzia Sostegno Primaria Sostegno Secondaria

1+ 1/2 cattedra 7 2+1/2 cattedra

PIANOFORTE AJ56

FISARMONICA

AF77

FLAUTO

AG56

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VIOLONCELLO AN56 SASSOFONO AK56 TROMBA AL56 PERCUSSIONE AI56 CLARINETTO AC56

ORGANIZZAZIONE UFFICI E MODALITA’ DI RAPPORTO CON L’UTENZA

SEGRETERIA U.R.P.

Via A. Diaz, 94 - 83040 Fontanarosa (AV)

Presidenza: tel. 0825 475034

! Via A. Diaz, 94 - 83040 Fontanarosa (AV) Uffici: tel. 0825 475034 Presidenza tel. 0825 475034

Il Dirigente scolastico:

riceve su appuntamento martedì e giovedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30

Codice meccanografico: AVIC87300X Email: [email protected]

Pec: [email protected]

Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA): Elvira Taurasi

Articolazione dell'ufficio di segreteria:

! Segreteria ufficio contabilità ! Segreteria ufficio personale ! Segreteria ufficio alunni ! Segreteria ufficio protocollo

Orari di apertura al pubblico degli uffici di segreteria, situati in Via A. Diaz, 94

per utenza esterna ed interna: 10.30-12.30 Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì,Venerdì e Sabato

CONVENZIONI, INTESE E ACCORDI DI RETE

In adempimento a quanto previsto dagli artt.70 e 71 della legge 107/2015 che prevedono le Collaborazioni con reti di scuole, l’Istituto collabora con l'Antenna sociale, facente parte dell'Azienda speciale consortile per la gestione associata delle politiche sociali nell'ambito territoriale della Provincia di Avellino n. A1, che lavora per l'inclusione.

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In particolare sono stati mantenuti i seguenti protocolli d'Intesa con la Rete Ambito 2 e con il CTS - Centro Territoriale di supporto- dell’Istituto Ronca di Solofra. Accordi di partenariato con il Comune di Paternopoli e con la Cooperativa di Fontanarosa per l'I.E.I. Interventi Educativi Integrati. Le associazioni presenti sul territorio sono disponibili a collaborare con l'istituzione scolastica. L’Istituto ha già sottoscritto i seguenti protocolli d’intesa: - Protocollo d’Intesa con la “Rete Musirpinia” per la formazione dell’“Orchestra giovanile dell’Irpinia” con allievi ed ex-allievi delle scuole ad indirizzo musicale. - Protocollo d’Intesa con “Agorà” per la promozione, l’affiancamento e il supporto delle azioni progettuali programmate nell’ambito dei progetti di Servizio Civile, ex Lege 64/01. Nuove Convenzioni, Intese e accordi di rete:

1) Rete di Ambito con Liceo “Parzanese” di Ariano Irpino per formazione docenti 2) Convenzione con UNISA/DIPSUM per tirocinio laureandi 3) Convenzione con UNISA/DISUFF per progetto sperimentale Dottorato di Ricerca 4) Accordo di rete con I.C. “Solimena” di Avellino per Progetto Scuola Inclusiva 5) Intesa con associazione “La Girella” per “Percorsi di inserimento attivo per gli alunni con

bisogni educativi speciali 6) Accordo con Cosmo Radio Taurasi per Progetto di finanziamento “Protocolli in rete” 7) Accordo con ASD Volley Taurasi per Progetto di finanziamento “Protocolli in rete” 8) Accordo con Comune di Sant’Angelo all’Esca per Progetto di finanziamento “Protocolli in

rete” 9) Accordo con Associazione culturale EscaJazz per Progetto di finanziamento “Protocolli in

rete” ACCORDI DI PARTENARIATO Il nostro Istituto ha stipulato due accordi di partenariato: - con il Comune di Paternopoli per il progetto “Festa Carnevale” con il contributo della Regione Campania, nell’ambito delle iniziative volte alla promozione e alla valorizzazione del Carnevale di Paternopoli e delle risorse vitivinicole di Taurasi; - l’altro con la Cooperativa di Fontanarosa proponente il progetto Operativo Regionale “I.E.I.- Interventi Educativi Integrati” per gli alunni e le famiglie appartenenti alla provincia di Avellino. ALTRE INIZIATIVE L’Istituto Comprensivo “Di Prisco” di Fontanarosa ha aderito all’iniziativa di Radio2 “M’illumino di meno”. La partecipazione all’iniziativa da parte del mondo della scuola è un atto doveroso ma anche naturale conseguenza delle linee guida contenute nel Ptof”, per sensibilizzare gli alunni sull’importanza della condivisione delle risorse energetiche, come strategia efficace di risparmio”.

PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E ATA

L’Istituto Comprensivo intende sviluppare un Piano triennale della Formazione che sia coerente con le priorità fissate a livello Nazionale, che accolga e recepisca i bisogni individuali espressi dai docenti e dal personale ATA e che miri a sviluppare e potenziare le competenze e le professionalità presenti.

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Il Piano di Formazione, ideato e ipotizzato nel rispetto delle norme previste dalla Legge 107/2015, si pone in un rapporto di continuità e coerenza con il Rapporto di autovalutazione e il Piano di miglioramento, recepisce le indicazioni e gli orientamenti regionali, e in continuità formativa con il triennio precedente. Si apre alle possibilità di sperimentazione, di ricerca-azione, di momenti di riflessione teorica, individualmente e a gruppi, eventualmente aperti alle famiglie. Viene riconosciuta la formazione sia individuale sia collettiva che si può basare su momenti di approfondimento disciplinare, di conoscenza di metodologie, strumenti e ambienti di apprendimento, attività laboratoriali, progettazione, forme di rendicontazione e documentazione. Tutte le attività dovranno avere come requisito comune una ricaduta significativa nella scuola in termini anche di condivisione e diffusione di buone pratiche. Si predispone un piano che prevede formazione in presenza e a distanza, in un’ottica complessiva di integrazione e valorizzazione di modelli diversi, comunque al servizio della crescita delle competenze dei docenti della scuola. Il Piano tiene conto delle seguenti priorità di formazione: AUTONOMIA ORGANIZZATIVA E DIDATTICA

· DIDATTICA PER COMPETENZE, INNOVAZIONE METODOLOGICA E COMPETENZE DI BASE · COMPETENZE DIGITALI E NUOVI AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO DELLE

COMPETENZE LINGUA STRANIERA · INCLUSIONE E DISABILITA’ · COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE GLOBALE · INTEGRAZIONE, COMPETENZE DI CITTADINANZA E CITTADINANZA GLOBALE · VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTI

Sono compresi: - corsi di formazione organizzati dal MIUR, USR; - corsi per docenti neoimmessi; - corsi di formazione di lingua inglese per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, come docenti specializzati; - corsi proposti da enti e associazioni professionali accreditati e organizzati, purchè coerenti con gli obiettivi del Piano d’Istituto; - interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge (sicurezza e salute negli ambienti di lavoro –TU 81/2008; primo soccorso; trattamento dei dati e tutela della privacy Regolamento Europeo n.679/2016); - formazione in rete con altre scuole. Ogni anno il Collegio elabora le proposte da inserire nel piano dell’aggiornamento del personale docente e non docente sulla base anche dei dati raccolti in questionari per la rilevazione dei bisogni formativi. Il Piano triennale può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione, di volta in volta proposte a livello nazionale, regionale, provinciale, ecc…. Con apposita delibera il Collegio si impegna a rispettare il Piano tenendo presente che le iniziative di formazione verranno declinate in unità formative costituite da attività sia in presenza, sia a distanza. Al fine di qualificare e riconoscere l’impegno del docente nelle iniziative di formazione, le Unità formative, da svolgere e documentare, si svilupperanno sulla base dei seguenti indicatori:

• ore in presenza • ore di sperimentazione didattica documentata • ore di lavoro in rete

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• ore di approfondimento personale e/o collegiale • ore di documentazione e di restituzione/rendicontazione nell’Istituto • ore di progettazione

Nell’ambito di ciascuna unità formativa, ogni docente è in particolare tenuto a documentare le modalità di partecipazione ai corsi (attestato di partecipazione); mettere a disposizione dei colleghi il materiale prodotto o distribuito durante il corso; realizzare materiali inerenti allo specifico o alla dimostrazione del possesso di competenze documentate sul campo. Piano di formazione del personale ATA - Sicurezza: addetti SPP, primo soccorso, anti incendio; - Regolamento europeo n.679/2016; - D. lgs. 129/2018. La formazione di cui sopra non esclude che si possano attuare altre iniziative formative a livello di Istituto e/o a livello individuale di singolo operatore. OPEN DAY

Da alcuni anni l’Istituto Comprensivo accoglie i genitori per presentare la propria offerta formativa e far conoscere gli spazi, gli strumenti, le attività che si svolgono regolarmente nei diversi plessi. Sono previsti due momenti distinti: - una presentazione istituzionale dell’organizzazione scolastica e delle proposte formative da parte del Dirigente Scolastico e dei Docenti; - la possibilità di visitare e conoscere gli spazi dei diversi plessi accompagnati dai docenti e dagli alunni. ORIENTAMENTO IN USCITA Agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado viene proposta una serie di iniziative volte a promuovere una scelta personale e consapevole in funzione delle proprie competenze, attitudini e aspirazioni. Il percorso di orientamento tuttavia non è un’attività che si svolge esclusivamente nell’ultimo anno, ma si sviluppa nel corso di tutto il triennio ed è volto ad avviare e potenziare la conoscenza di sé e l’autovalutazione. Le azioni di orientamento sono molteplici: - attività specifiche di informazione svolte da tutti i docenti del consiglio di classe delle terze per illustrare i diversi indirizzi di studio; - progetto di orientamento realizzato da esperti esterni che prevede varie tipologie di interventi: attività in classe con illustrazione del sistema scolastico superiore, colloqui individuali con gli alunni in difficoltà nella scelta; -in ogni classe viene realizzato e periodicamente aggiornato un calendario degli open day per informare gli alunni degli appuntamenti offerti dai diversi istituti per la presentazione della propria offerta formativa; - sono organizzati incontri rivolti agli alunni con docenti delle diverse tipologie di istituti superiori per illustrare il quadro dell’offerta formativa; - i docenti dei consigli di classe effettuano colloqui mirati con le famiglie in fase di consegna del consiglio orientativo.

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SICUREZZA L’Educazione alla Sicurezza è un obiettivo trasversale a tutte le discipline del curricolo formativo. L’esigenza primaria è la conoscenza dell’edificio scolastico e del contesto nel quale esso è inserito. Il requisito principale, per attuare processi che garantiscono la sicurezza e limitare il danno determinato da una situazione di pericolo, resta quello dell’informazione, che si collega ad una formazione mirata e calibrata alle varie esigenze e correlata alle mansioni dei vari operatori scolastici (docenti e non docenti). Il piano di Valutazione dei Rischi e il relativo Piano di Evacuazione costituiscono riferimento certo per la piena conoscenza della realtà scolastica dei vari plessi e per il conseguente comportamento da assumere in caso di pericolo. La nostra scuola prevede momenti specifici di Educazione alla Sicurezza rivolti agli alunni in orario curricolare, all’interno della programmazione di classe, attraverso momenti che coinvolgono gli alunni e il personale, tramite simulazioni di evacuazioni e situazioni di pericolo (ALLEGATO).

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Il Regolamento di Istituto e la Carta dei Servizi I diritti e i doveri di tutte le componenti dell’Istituto Comprensivo “Di Prisco” e le modalità di partecipazione alla vita scolastica sono esplicitati nella Carta dei Servizi e nel Regolamento d'Istituto. In particolare, essi forniscono le informazioni relative al comportamento, alle modalità per l'utilizzazione e per la salvaguardia delle risorse strutturali, alle forme di convocazione e di svolgimento degli incontri degli organi collegiali, le iscrizioni, il rilascio delle certificazioni, i reclami (ALLEGATO). PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

La scuola persegue costantemente l’obiettivo di costruire un PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’, atto distinto dal Regolamento di Istituto il cui obiettivo è quello di impegnare le famiglie a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa nell’ambito di un’alleanza che coinvolga i docenti, gli studenti ed i loro genitori ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Il Patto di Corresponsabilità definisce chiaramente i compiti di ciascuna delle tre componenti coinvolte nell'interazione educativo-didattica: alunno, docente e famiglia. Esso può essere revisionato periodicamente per verificarne la sostenibilità e validarne l'adeguatezza allo scopo per il quale è stato siglato. (ALLEGATO).

ENTI LOCALI

Gli Enti Locali danno un sostegno alla istituzione scolastica mettendo a disposizione fondi per il diritto allo studio, per servizi essenziali (trasporti, mensa, pre/post scuola), per il sostegno delle attività progettuali, per l'innovazione nei sussidi didattici e l'adeguamento delle strutture alle esigenze educative; forniscono, se necessario assistenti educativi.

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SEZIONE 5 MONITORAGGIO ED AUTOVALUTAZIONE

Occorre prevedere a conclusione il monitoraggio del piano, sia perché persegue obiettivi di lungo periodo che necessitano di una verifica costante degli stati di avanzamento, sia proprio in ragione della possibilità di revisione annuale offerta dalla legge. Tutte le azioni progettuali intraprese nel PTOF prevedono l’elaborazione di strumenti di monitorag-gio e valutazione in modo da riportare le esigenze formative, i livelli di partenza, gli obiettivi di rife-rimento nel triennio ed i conseguenti indicatori quantitativi e qualitativi per rilevarli. Occorre fare riferimento ad un processo dinamico di monitoraggio e valutazione in fase iniziale, in itinere e finale, attraverso questionari di rilievo delle esigenze, di gradimento, report etc. presso gli alunni, le famiglie, il personale docente ed ATA e all’occorrenza presso le realtà istituzionali e non, che fiancheggiano l’attività progettuale della scuola. Il bisogno di una attenta valutazione/autovalutazione di quanto ciascuna istituzione scolastica metta in essere, rappresenta la logica portante del discorso del RAV (Rapporto di Autovalutazione), che a sua volta può essere considerato il punto ineludibile di partenza di ogni processo di miglioramento così come previsto dalla normativa (DPR n.80/2013 e Legge 107/2015). Il Gruppo Operativo di Autovalutazione, il Team del piano di Miglioramento, i responsabili dei Di-partimenti disciplinari, le FFSS preposte all’ambito della valutazione/autovalutazione INVALSI ed INDIRE, oltre ad altre figure di sistema coinvolte, intraprenderanno in maniera costante, delle ini-ziative aventi lo scopo di raccogliere i dati, di analizzarli, tabularli. L’azione di monitoraggio viene effettuata mediante questionari che riguardano gli aspetti organizza-tivi, formativi e didattici ritenuti più significativi. I risultati prodotti indicano il livello di qualità dell’Istituto stesso nonché eventuali modifiche da apportare alle scelte didattiche e organizzative per il raggiungimento finale delle priorità triennali, anche in considerazione dell’efficacia delle azioni realizzate e dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse professionali e materiali. La valutazione interna serve a dare una rappresentazione del nostro Istituto da parte della comunità scolastica che lo compone, attraverso un’analisi critica, sostenuta da evidenze emergenti dai dati di-sponibili. Tale rappresentazione costituisce la base a partire dalla quale individuare alcune priorità di sviluppo verso cui orientare il progetto di miglioramento del curricolo. Di seguito si fornisce una proposta di modello progettuale delineato dalla Scuola sia in merito alle scelte didattiche che a quelle organizzative nell’arco del triennio, per il raggiungimento finale delle priorità triennali anche in considerazione dell’efficacia delle azioni realizzate e dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse sia professionali che materiali:

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Sezione 5 – Monitoraggio

Periodo: …………… (specificare l’anno a cui si riferisce il monitoraggio)

1. Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento/arricchimento curricolare proposte

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Il monitoraggio delle attività di ampliamento/arricchimento proposte condotte al termine delle atti-vità previste nell’anno di riferimento ha dato i seguenti esiti:

• Grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte: … • Livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte: … • Ricaduta didattica delle attività: … • Esiti complessivi e decisioni in merito: …

2. Utilizzo dell’organico dell’autonomia in termini di efficienza

Il monitoraggio dell’utilizzo dell’organico dell’autonomia nell’anno di riferimento ha dato i seguen-ti esiti:

• Qualità del modello organizzativo realizzato: … • Qualità del modello didattico realizzato: … • Rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse impiegate: … • Esiti complessivi e decisioni in merito: …

3. Valutazione complessiva del processo in atto

(in termini di partecipazione, condivisione, ricaduta formativa)

L'impegno che ci attende tutti, nella distinzione e nel rispetto dei ruoli, è attuare pienamente quanto dichiarato nelle pagine precedenti. Esso diviene una sfida da cogliere e da superare nel prossimo triennio.

F.S. AREA 1- GESTIONE PTOF