I.S.S.R. ECCLESIA MATER CENTRO DIOCESANO DI … · INTRODUZIONE . Di fronte ad un avvenimento noi...

24
I.S.S.R. ECCLESIA MATER CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI SACRA SCRITTURA 2 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO e LIBRI STORICI Prof. Don Fulvio DI GIOVAMBATTISTA c/o Centro Elaborazione Dati Vicariato della Diocesi di Roma Piazza San Giovanni in Laterano 6/A tel. uff. 06-698.86.341 - 06-698.86.139 lunedì-venerdì ore 8,00-12,00 Primo Anno Corso 2013-2014

Transcript of I.S.S.R. ECCLESIA MATER CENTRO DIOCESANO DI … · INTRODUZIONE . Di fronte ad un avvenimento noi...

I.S.S.R. ECCLESIA MATER CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI

SACRA SCRITTURA 2

ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO e LIBRI STORICI

Prof. Don Fulvio DI GIOVAMBATTISTA

c/o Centro Elaborazione Dati Vicariato della Diocesi di Roma

Piazza San Giovanni in Laterano 6/A tel. uff. 06-698.86.341 - 06-698.86.139

luned-venerd ore 8,00-12,00

Primo Anno Corso 2013-2014

2 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 2

INTRODUZIONE Di fronte ad un avvenimento noi oggi in genere ci domandiamo: Che cosa capitato? A chi? Dove? Quando? Perch? e ci preoccupiamo di ricostruire e di descrivere come si sono svolti oggettivamente i fatti. La Bibbia ha un modo diverso di porsi di fronte ai fatti storici rispetto a noi mo-derni. Essa parte da un presupposto fondamentale: Dio interviene e si rivela nella storia! Perci la Bibbia parte s dal fatto storico, ma non si preoccupa di riportarlo facendone un resoconto o una cronaca, bens interessata a cogliere in esso la pre-senza di Dio e come l'uomo l'ha accolta o meno. Quindi la Bibbia risponde ad altre domande: Che cosa vuole dire Dio? Quale aspetto di s o dell'uo-mo vuole rivelare? Che senso ha tale fatto per la relazione tra Dio e l'uomo?. La Bibbia quindi di fronte ai fatti storici si pone in una prospettiva religiosa e non storico-scientifica: non presenta una storia di fatti oggettivamente ricostrui-ti, bens vuole presentare la storia della salvezza! Cos nel fatto storico la Bibbia vuole cogliere la "verit salvifica", senza preoccuparsi dell'esattezza della docu-mentazione: non intende presentare una "storia documentata" che si pu verificare con metodi di investigazione scientifica. Tale "verit salvifica" non si pu dunque investigare con i criteri della moderna scienza storiografica, ma con la fede! Bisogna quindi tener presente la natura del testo biblico: - a livello culturale: un testo religioso che legge la storia come il luogo degli interventi di Dio. Gli scrittori biblici perci usano alcune tecniche narrative come: a) l'essenzialit: si guarda a ci che ha senso e si tralasciano molti particolari b) l'idealizzazione: alcuni fatti acquistano un valore particolare c) la concentrazione nel tempo: i fatti vengono accostati per il senso che hanno e non secondo la loro successione cronologica esatta d) la proiezione retrospettiva: si colloca nel passato quanto capita al tempo di chi scrive o ricorda e) il passare dal particolare all'universale: ci che capita ad una persona o a un gruppo diventa esperienza di tutti f) l'inserire nella storia passata il proprio presente: si rilegge il passato pensando all'esperienza vissuta al presente. - a livello di fede: il testo biblico parola di Dio scritta in parole umane. E' perci necessaria la fede per andare al di l della cronaca dei fatti per cogliere in essi la presenza e l'azione di Dio. Il testo biblico espressione della fede del popolo ebraico in cammino, ossia vuole presentare la storia della salvezza, ma altres punto di riferimento per ogni credente. Nel testo biblico si intrecciano perci tre realt: - i fatti storici: difficile che all'origine di diverse pagine bibliche non ci sia un fatto o un insieme di fatti realmente accaduti. Lo storico deve precisarne la consisten-za, tenendo conto che, ieri come oggi, non esiste una storia "neutra"

- la presenza di Dio nella storia: che trasfigura un avvenimento da "fatto di cro-naca" a rivelazione di s e del suo piano di salvezza - la riflessione del popolo d'Israele: che comprende il fatto storico nella sua dimensione salvifica, lo esprime nelle forme letterarie proprie del suo tempo, lo cele-bra e lo adatta alla sua vita presente, lo trasmette alle generazioni future perch su di esso conformino la loro vita. In questa prospettiva si comprende cos il genere letterario presente nella Scrittura detto "racconto storico": Israele racconta la propria storia non essendo interes-sato meramente ai fatti accaduti, ma al loro senso dal punto di vista della fede, evidenziando l'iniziativa e l'intervento di Dio tendente a rivelare se stesso ed il suo piano di salvezza. Ed Israele riflette sulla sua storia passata rivisitando un fatto storico da nuove prospettive e dando luogo a racconti diversi, in modo tale da fornire di quel fatto una narrazione-interpretazione, non una cronaca! Cos Israele legge la propria storia: da una parte riflette sul suo passato per poter meglio comprendere il suo presente, e dall'altra rilegge alla luce del presente il proprio passato, in modo che assuma uno spessore nuovo di significato. Sulla possibilit di ricostruire in modo scientifico attendibile la storia di Isra-ele si deve perci tener conto delle seguenti osservazioni: 1) il testo biblico innanzitutto una narrazione di carattere religioso e teologi-co e si preoccupa di interpretare i fatti soprattutto alla luce del piano di salvezza di Dio, che confessato essere operante nella storia umana fin dagli inizi, ma di cui Israele ha preso coscienza poco a poco 2) in molti casi la relazione tra fatti e persone e la loro valutazione il risul-tato di prospettive teologiche anche diverse, che proiettano in modo retrospettivo nel passato le loro riletture con lo scopo per di spiegare il presente 3) la stessa esistenza di una entit etnico-culturale denominata "Israele" si ritiene oggi pi recente di quanto il testo biblico asserisca, facendola risalire ad Abramo. Per cui ci sono diversi atteggiamenti e tendenze tra gli studiosi: 1) per alcuni possibile una ricostruzione storica attendibile del popolo di Israele a partire dall'epoca dei Patriarchi (W.F. Albright (1891-1971)) 2) altri iniziano invece dall'insediamento del popolo d'Israele nella Terra Pro-messa (M. Noth (1902-1968)) 3) altri ancora ritengono pi opportuna una storia che inizi dal regno di Davi-de, recuperando tutto ci che precede sotto forma di resoconto della coscienza che l'Israele d'epoca monarchica ebbe delle sue origini (J.A. Soggin (n. 1926)) 4) alcuni infine non danno troppa credibilit neppure alle memorie bibliche dell'epoca monarchica (G. Garbini (n. 1931)).

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

3 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 3

LA FORMAZIONE DEL PENTATEUCO 1.- LIPOTESI DOCUMENTARIA O TEORIA DELLE FONTI Tradizionalmente si pensava che lautore del Pentateuco fosse Mos. Tranne qualche voce isolata e aspramente contestata nel corso dei secoli, questa opinione prevalse finch, durante lIlluminismo, non si iniziarono ad effettuare studi di criti-ca letteraria sul Pentateuco. Con la critica letteraria si inizi a vedere e a studiare la Scrittura come unopera letteraria, impiegando gli stessi metodi di ricerca utilizza-ti per la letteratura in genere, per determinarne la nascita, il luogo di origine, gli autori, le fonti, la composizione, lo sfondo culturale. Tali studi presero dunque lavvio dal momento in cui si cominci a mettere ripe-tutamente in dubbio lunicit dellautore del Pentateuco, Mos appunto. Sebbe-ne a prima vista il Pentateuco appaia come un complesso abbastanza unitario, attra-verso studi pi accurati ed approfonditi si constat che diversi dati di luogo e di tempo in esso presenti erano incompatibili con i tempi e i luoghi della vita di Mo-s. Si scopr cos che le vicende del Pentateuco pi che essere raccontate da Mos, raccontano invece di lui. Si notarono doppioni con incongruenze, diversit di stile e di vocabolario (la pi importante: la diversit dei nomi divini), che portarono alla conclusione che il Pentateuco non poteva essere stato lopera di una sola mano. In esso erano invece presenti una pluralit di strati, cui si diede il nome di documenti o fonti e per i quali si cerc di stabilire lepoca di composizione. Alla fine del secolo scorso, a partire dal 1876, Julius Wellhausen giunse perci al-la formulazione della cosiddetta ipotesi documentaria. Detta in poche parole, questa ipotesi afferma che il Pentateuco acquis la sua forma attuale attraverso una serie di tappe nelle quali, durante un periodo di tempo di diversi secoli, quattro documen-ti o fonti, originariamente indipendenti e completi, lo Jahwista (J) che usa il nome divino YHWH, lElohista (E) che usa il titolo Elohm, il Deuteronomio (D) e il Codice o Scritto Sacerdotale (P), scritti ciascuno in epoche differenti, furono messi insieme da una serie di redattori, fino a formare una sola opera. Ognuno dei documenti o fonti (ad eccezione del Deuteronomio) esponeva gli eventi dalla creazione (o comunque da Abramo) alla conquista (o comunque alla morte di Mos). Durante la redazione parti delle singole fonti andarono comunque perdute, cosicch non si possono pi ricostruire integralmente. IL PENTATEUCO: a) Il nome Con il termine Pentateuco vengono comunemente indicati i primi cinque libri dellAT: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Essi sono stati trasmessi

come libri indipendenti, ognuno con il proprio nome, ma al tempo stesso sono stati considerati e trattati come un'unit. Pentateuco, difatti, in greco1 significa [il libro da]i cinque volumi2. Nel Giudaismo, invece, per designare questi cinque libri, considerati come la parte pi importante della Bibbia ebraica, prevalso il nome Torh, che in ebraico significa propriamente insegnamento, e poi correntemente Legge3, intesa come linsegnamento per eccellenza. Tale denominazione, oltre a trovare giustificazione nel fatto che nel Pentateuco le sezioni che riportano delle leggi sono in effetti prepon-deranti rispetto a quelle narrative, ne fa comprende immediatamente la natura del suo contenuto: la legge costituiva e la struttura giuridica di un popolo. Nella stessa Scrittura sono poi gi presenti le espressioni la Legge4, la Leg-ge del Signore5, la Legge di Mos6, il libro della Legge7, il libro della Legge di Mos8. Non del tutto chiaro se le precedenti espressioni si riferiscono allintero

1 in greco u [], he pentteuchos [bblos]. 2 Il termine Pentateuco compare per la prima volta nel II sec. d.C. in Tolomeo, uno scrittore gnostico, e in seguito, nel III sec. d.C., in Origene (185-253 d.C.). Tertulliano (185-220 d.C.) lo ha introdotto nella lingua latina, da cui passato alle lingue moderne. 3 Il termine Torh deriva dal verbo ebraico yrh (), che significa mostrare con le dita e quindi insegnare. Dunque Torh di per s significa insegnamento, dottrina:

- Pr 1,8: Ascolta, figlio mio, listruzione di tuo padre e non disprezzare linsegnamento (torh) di tua madre;

Quindi il termine Torh viene inteso come un ammaestramento dato da Dio per diventare regola di vita, ed equivale praticamente a legge:

- Es 12,49: Vi sar una sola legge (torh) per il nativo e per il forestiero, che domiciliato in mezzo a voi; 4 in ebraico , ha-Trh:

- Esd 10,3: Si far secondo la legge! (ha-Torh); - Ne 8,2: Il sacerdote Esdra port la legge (ha-Torh) davanti

allassemblea. 5 in ebraico , Tort YHWH: - 1Cr 22,12: [Davide disse a Salomone]: Ebbene, il Signore ti conceda senno e

intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore (Tort YHWH) tuo Dio. 6 in ebraico , Tort Moh:

- 2Cr 30,16: [I sacerdoti e i leviti] occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mos (Tort Moh), uomo di Dio. 7 in ebraico , sfer ha-Torh:

- Ne 8,3: Tutto il popolo porgeva lorecchio a sentire il libro della legge (sfer ha-Torh). 8 in ebraico , sfer Tort Moh:

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

4 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 4

blocco del Pentateuco o soltanto alle parti che contengono delle leggi, sebbene la pri-ma ipotesi sia assai probabile. Tuttavia nel Prologo al libro del Siracide (130 a.C. circa), si divide la Bibbia ebraica in tre parti: la Legge, i Profeti, gli altri libri9. Inoltre nel NT diverse volte compare lespressione la Legge e i Profeti10, una for-mula ripresa dallambiente ebraico del tempo, e in cui senza dubbio con Legge si in-dica linsieme dei primi cinque libri dellAT intesi come un blocco unitario e dif-ferenziato dalla letteratura profetica. Quindi si pu notare che la denominazione greca stata determinata in base al-laspetto esteriore del blocco, composto di cinque libri, mentre la denominazione ebraica basata sul contenuto pi importante di esso, la Legge. Oltre al termine Pentateuco, si possono incontrare nella letteratura scientifica an-che i termini Tetrateuco, che indica l'insieme dei primi quattro libri dell'AT (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri), ed Esateuco, che indica l'insieme dei primi sei libri del-l'AT (lo stesso Pentateuco pi il libro di Giosu). b) I singoli libri La lingua originale in cui stato scritto il Pentateuco lebraico. Diverse tradu-zioni furono fatte in seguito in altre lingue, tra le quali le pi antiche ed importanti sono: - la traduzione greca detta La Settanta (LXX); - la traduzione latina detta La Vulgata. Ogni libro possiede nomi differenti in greco e in ebraico. In greco con il titolo si indica la parte o lazione pi importante del libro. Invece in ebraico si usa dare co-me titolo la parola o le parole iniziali del libro, una pratica questa assai antica e molto diffusa nellantico Vicino Oriente. I nomi italiani derivano dalla traduzione latina della Vulgata, che a sua volta li ha mutuati dalla traduzione greca della Settanta.

- Ne 8,1: Allora tutto il popolo si radun come un solo uomo sulla piazza

davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mos (sfer Tort Moh) che il Signore aveva dato a Israele. 9 in greco , , , ho nmos, hoi prophtai, hoi lloi

bibloi: - Prologo Sir 1-2:

Molti e profondi insegnamenti ci sono stati dati nella legge, nei profeti e negli altri scritti successivi. 10 in greco , ho nmos ki hi prophtai:

- Mt 5,17: Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.

GENESI Nome, Contenuto, Struttura Il nome Genesi11 in greco significa origine. Infatti, nei primi capitoli di questo libro vengono narrate la genesi, le origini del mondo, delluomo e della cultura (capp. 1-11), e successivamente si riportano gli inizi del popolo di Israele con la storia dei Patriarchi Abramo (capp. 12-25), Isacco e Giacobbe (capp. 25-36), e la storia dei dodici figli di Giacobbe, capostipiti delle dodici trib di Israele, con parti-colare riferimento alla storia di Giuseppe, il penultimo di essi (capp. 37-50). In ebraico si ha il nome Bereshit12, ripreso dalla prima parola con cui inizia il li-bro, e che significa In principio. Il libro della Genesi, che si compone di 50 capitoli, si suddivide in 2 parti princi-pali: La Storia delle origini (capp. 1-11): prima sezione: gli inizi della storia umana 1,1- 2,4a: la Creazione 2,4b-25: il Paradiso terrestre 3: la caduta 4: Caino ed Abele 5: Genealogia: da Adamo a No seconda sezione: il diluvio 6-9: No 10: Genealogia: la Tavola dei popoli (la discendenza dei figli di No: Sem, Cam e Iafet) 11,1-9: la Torre di Babele 11,10-32: Genealogia: da Sem ad Abramo La Storia dei Patriarchi (capp. 12-50): 12,1-25,18: Abramo 25,19-37,1: Isacco e Giacobbe 37,2-50,26: Giuseppe

11 in greco , Ghnesis. 12 in ebraico , beret.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

5 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 5

ESODO Nome, Contenuto, Struttura Il nome Esodo13 in greco significa uscita. Nei primi capitoli di questo libro viene infatti narrata luscita dallEgitto, ossia la liberazione del popolo di Israele dalla schiavit nel paese di Egitto operata da Dio (capp. 1-15). Il resto del libro ripor-ta il cammino del popolo verso il Sinai (capp. 16-18), il racconto dellAlleanza del Sinai con la consegna del Decalogo, delle leggi del Codice dellAlleanza (capp. 19-24) e delle prescrizioni rituali riguardanti il culto (capp. 25-40). In ebraico si ha la denominazione Shemt14, che la seconda parola con cui ini-zia il libro, e che significa I nomi15. Il libro dell'Esodo, che si compone di 40 capitoli, si suddivide in 3 parti princi-pali: La Liberazione dall'Egitto (capp. 1,1-15,21): 1: Oppressione degli Ebrei in Egitto 2,1-7,13: Nascita e vocazione di Mos 7,14-11,10: Le dieci piaghe d'Egitto 12,1-13,16: La Pasqua 13,17-15,21: L'Esodo La marcia nel deserto (capp. 15,22-18,27): 15,22-27: Le acque amare a Mara 16: La manna e le quaglie 17,1-7: L'acqua scaturita dalla roccia a Massa e Meriba 17,8-16: Battaglia contro Amalek 18: Incontro di Ietro e Mos L'Alleanza del Sinai (capp. 19-40): 19-24: L'Alleanza 25-31: Istruzioni per la Tenda del Convegno 32-34: Il vitello d'oro 35-40: Costruzione della Tenda del Convegno

13 in greco , xodos. 14 in ebraico , emt. 15 Infatti la frase iniziale di Esodo in ebraico

LEVITICO Nome, Contenuto, Struttura Il nome Levitico16 deriva dal termine Leviti, che indica i membri della trib di Levi, i quali erano incaricati del culto. Il libro del Levitico, per, non ha nulla a che fare con i Leviti, di cui si parla piuttosto nel libro dei Numeri. Tuttavia, apparte-nevano alla trib di Levi anche i sacerdoti, diretti discendenti della famiglia di Aron-ne, fratello di Mos e primo Sommo Sacerdote. Ed il termine Leviti nel greco elle-nistico, cio nel greco del tempo della traduzione della Settanta e del NT, ha preso il significato pi ristretto di sacerdoti. In effetti il Levitico riporta in gran parte le leggi riguardanti lattivit dei sa-cerdoti, quali i sacrifici (capp. 1-7), la loro cerimonia di investitura (capp. 8-10), il Codice di Purit (capp. 11-15), riguardante i casi in cui una persona poteva o meno partecipare al culto, il Giorno dellEspiazione (cap. 16), e prosegue con il Codice di Santit (capp. 17-26), concernente la santit nella vita, seguito da unappendice con-clusiva sul riscatto degli oggetti gi votati a Dio (cap. 27). In ebraico si ha il nome Wayyiqr17, ripreso dalla prima parola con cui inizia il libro, e che significa E chiam18. Il libro del Levitico, che si compone di 27 capitoli, si suddivide in 2 parti princi-pali: Leggi sul culto per i sacerdoti (capp. 1-16): 1-7: I sacrifici 8-10: Investitura dei sacerdoti 11-15: Codice di Purit 16: Il Giorno dell'Espiazione Leggi per il popolo (capp. 17-27): 17-26: Codice di Santit 27: Appendice sui voti

16 in greco , Leuitiks. 17 in ebraico , wayyiqr.

, welleh emt benh Isral [= E questi sono i nomi (emt) dei figli di Israele].

18 Infatti la frase iniziale del Levitico in ebraico , wayyiqr el Moh [= E chiam (wayyiqr) [il Signore] Mos].

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

6 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 6

NUMERI Nome, Contenuto, Struttura Il libro dei Numeri19 cos chiamato per il fatto che i primi quattro capitoli ed in seguito il cap. 26 enumerano i membri di ogni trib dIsraele un anno dopo lusci-ta dallEgitto. In ebraico si ha il nome Bemidbr20, ripreso dalla quinta parola con cui inizia il libro, e che significa Nel deserto21. Tale titolo riassume in modo migliore del tito-lo greco il contenuto del libro, che riguarda il periodo della marcia del popolo di Israele nel deserto. Il libro dei Numeri, che si compone di 36 capitoli, si suddivide in 3 parti princi-pali, corrispondenti alle tre tappe nel deserto: Preparativi per la partenza dal Sinai (capp. 1-10): 1-4: Il Censimento 5-6: Leggi diverse 7-8: Le Offerte 9-10: La Pasqua e la partenza Dal Sinai a Kades (capp. 11-20): 11-14: Le tappe nel deserto 15-19: Leggi diverse sul culto 20: Arrivo a Kades Da Kades a Moab (capp. 21-36): 21: Le tappe in Transgiordania 22-24: Arrivo a Moab: Oracoli di Balaam 25: Il peccato a Peor 26: Nuovo censimento 27-30: Leggi diverse 31-36: Bottino e divisione della Terra Promessa

19 in greco , Arithmi. 20 in ebraico , bemidbr. 21 Infatti la frase iniziale di Numeri in ebraico

DEUTERONOMIO Nome, Contenuto, Struttura Il nome Deuteronomio22 significa in greco seconda legge23. Con tale denomi-nazione si vuole alludere al fatto che questo libro una ripetizione, meglio una 'riedi-zione', di gran parte delle leggi e della storia dei primi quattro libri del Pentateuco. Ed in effetti ripropone in una sorta di seconda edizione il Decalogo (5,6-21) ed il Co-dice dell'Alleanza (capp. 12-26). In ebraico si ha il nome Debarm24, ripreso dalla seconda parola del libro, e che significa Le parole25. In questo libro, che si compone di 34 capitoli, Mos parla, dall'inizio alla fine, at-traverso quattro grandi discorsi, al popolo d'Israele ormai alle soglie della Terra Pro-messa. Perci esso si pu suddividere in 4 parti principali, corrispondenti ai quattro grandi discorsi di Mos: Primo discorso di Mos (1,1-4,43): 1-3: Ricordo del viaggio dal Sinai alla Transgiordania 4,1-40: Invito alla fedelt 4,41-43: Le tre citt di rifugio in Transgiordania

22 in greco , Deuteronmion, che una parola composta da -, duteros [=seconda] e , nmos [=legge] 23 Tale denominazione stata favorita da unerrore di interpretazione di Dt 17,18 da parte del traduttore greco della LXX:

- Dt 17,18: Quando [il re] si insedier sul trono regale, scriver per suo uso in un libro una copia di questa legge (nelloriginale ebraico si ha, mi-nh ha-Torh ha-zt) secondo lesemplare dei sacerdoti leviti.

a motivo del duplice significato della parola ebraica , minh, che pu signifi-care sia secondo, sia copia, invece di intendere , minh ha-Torh ha-zt, nel senso di una copia di questa legge, cio di tutta la Torh, di tutto il Pentateuco, egli tradusse questa seconda legge, questo Deuteronomio ( , t deuteronmion tto), intendendo cos solo il libro del Deu-teonomio. La stessa interpretazione si ha per Gs 8,32, dove compare la stessa aspre-sione. In effetti il libro del Deuteronomio costituisce una seconda Alleanza oltre quella del Sinai, come espressamente dichiarato in Dt 28,69:

- Dt 28,69: Queste sono le parole dellalleanza che il Signore ordin a Mos di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre lalleanza che ave-va stabilito con loro sullOreb [altro nome per il monte Sinai]. 24 in ebraico , Debarm.

, waydabbr YHWH el Moh bemidbr Sini [= E parl il Signore a Mos nel

deserto (bemidbr) del Sinai].

25 Infatti la frase iniziale del Deuteronomio in ebraico , lleh ha-deba-rm ar dibbr Moh [= Queste [sono] le parole (debarm)

che disse Mos]. I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI

Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

7 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 7

Secondo discorso di Mos (4,44-28,68): 4,44-49: Introduzione 5-11: Il Grande Comandamento 12-26: Il Codice Deuteronomico 27-28: Benedizioni e maledizioni. Conclusione Terzo discorso di Mos (capp. 29-32): 29-30: Ultime esortazioni di Mos 31,1-29: Ultime disposizioni di Mos 31,30-32,52: Il Cantico di Mos Quarto discorso di Mos (capp. 33-34): 33: Le benedizioni di Mos 34: La morte di Mos a.- Le tradizioni su Mos autore del Pentateuco Il Pentateuco attribuito a Mos sia nellAT, come si pu dedurre dalle denominazioni la Legge di Mos26, il libro della Legge di Mos27, il libro di Mos28, sia nel NT, dove si trovano alcune delle precedenti consuete espressioni, quali la Legge di Mos29 e il libro di Mos30, ed altre nelle quali si ha 26 in ebraico , Tort Moh:

- 2Cr 23,18: Ioiad [Sommo Sacerdote autore di una riforma sotto Ioas (835-796 a.C.), re di Giuda] affid la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti...perch offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mos (Tort Moh).

- 2Cr 30,16: [I sacerdoti e i leviti] occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mos (Tort Moh), uomo di Dio. 27 in ebraico , sfer Tort Moh:

- 2Re 14,6: Ma [Amazia, re di Giuda (796-781 a.C.)] non uccise i figli degli assassini [di suo padre Ioas, re di Giuda (835-796 a.C.)], secondo quanto scritto nel libro della legge di Mos (sfer Tort Moh), ove il Signore prescrive: I padri non moriranno per i figli n i figli per i padri, perch ognuno morir per il suo peccato (Dt 24,16).

- Ne 8,1: Tutto il popolo si radun sulla piazza davanti al-la porta delle Acque e disse a Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mos (sfer Tort Moh) che il Signore aveva dato a Israele. 28 in ebraico , sfer Moh:

- Ne 13,1-2: In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mos (sfer Moh) e vi si trov scritto che lAmmonita e il Moabita non dove-vano mai entrare nella comunit di Dio, perch non erano venuti in-contro agli Israeliti con il pane e lacqua e perch avevano prezzola-to contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione (Dt 23,4-6). 29 in greco , ho nmos Moysos:

semplicemente Mos31. Tuttavia, questa opinione, sebbene molto antica, sembra essere sorta solo dopo lesilio, in quanto le denominazioni che indicano Mos come autore del Pentateuco sono presenti in libri dellAT (Re, Cr, Ne, Sir32) di composizione tardiva, del periodo postesilico appunto (dal V sec. a.C.). Nel Pentateuco stesso sono pochi i passi che vengono attribuiti a Mos33. In altri

- Lc 24,44: [Ges] disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero anco-

ra con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nel-la Legge di Mos (en t nmo Moysos), nei Profeti e nei Sal-mi. 30 in greco , he bblos Moysos. Si vedano:

- Mc 12,26: A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel li-bro di Mos (en t bblo Moysos), a proposito del roveto, come Dio gli parl dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe (Es 3,6)?.

e i brani sul ripudio (Mt 19,3-8 e paralleli), dove le citazioni riprese dallAT vengono espressamente attribuite a Mos. 31 Mt 8,4: Poi Ges gli disse: Guardati dal dirlo a qualcuno, ma v a mostrarti

al sacerdote e presenta lofferta prescritta da Mos (Lv 14,1-32), e ci serva come testimonianza per loro.

- Mt 19,8: Rispose Ges: Per la durezza del vostro cuore Mos vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli (Dt 24,1), ma da principio non fu cos.

- Mc 7,10: Mos disse: Onora tuo padre e tua madre (Es 20,12; Dt 5,16), e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte (Es 21,17; Lv 20,9).

- Lc 24,27: E cominciando da Mos e da tutti i profeti spieg loro in tutte le Scritture ci che si riferiva a lui.

- Gv 1,45: Filippo disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mos nella Legge e i Profeti, Ges, figlio di Giuseppe di Nazaret.

- Rm 10,5: Mos infatti descrive la giustizia che viene dalla legge cos: Luomo che la pratica vivr per essa (Lv 18,5).

- 2Cor 3,15: Fino a oggi, quando si legge Mos, un velo steso sul loro cuore. 32 In Sir 24,32, poich se ne conosce con esattezza il periodo di composizione, si ha lunica affermazione su ci cronologicamente sicura, dellinizio del II sec. a.C.:

- Sir 24,32: Tutto questo il libro dellalleanza del Dio altissimo, la legge che ci ha imposto Mos, leredit delle assemblee di Giacobbe. 33 Es 17,14: Allora il Signore disse a Mos: Scrivi questo per ricordo nel libro.

- Es 24,4a: Mos scrisse tutte le parole del Signore.... - Es 34,27: Il Signore disse a Mos: Scrivi queste parole, perch sulla base di

queste parole io ho stabilito unalleanza con te e con Israele. - Nm 33,2a: Mos scrisse i loro punti di partenza, tappa per tappa, per ordine del

Signore.... - Dt 31,9: Mos scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che

portavano larca dellalleanza del Signore, e a tutti gli anziani dIsraele.

- Dt 31,24: Quando Mos ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge....

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

8 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 8

passi si afferma che Mos parla, come in tutto il Deuteronomio, considerato una serie di discorsi dello stesso Mos, ma non viene detto nulla sulla redazione del libro. In parecchi casi si afferma: Dio parl a Mos..., ma anche qui nulla detto sulla redazione degli scritti che attualmente possediamo. possibile che i Profeti preesilici conoscessero almeno alcune parti del Pentateuco, ma mai ne fanno citazioni dirette e sicure, n menzionano mai Mos34. Non si quindi in possesso di nessun elemento che permetta di affermare che lattribuzione del Pentateuco a Mos fosse corrente prima del IV sec. a.C. Inoltre, vi sono dei passi che a motivo delle loro incongruenze spaziotemporali sembrano provare che Mos non possa essere stato lautore del Pentateuco: - Dt 34, lultimo capitolo del libro, descrive la morte di Mos e non pu perci essere opera sua - la formula Fino al giorno doggi35, che ricorre in diversi contesti36, fa un confronto tra i tempi di chi scrive e quelli di Mos - la formula In quei tempi i Cananei abitavano nel paese, che appare due volte37, fu certamente scritta in unepoca, posteriore a Mos di alcuni secoli, nella quale la terra di Canaan era ormai di Israele - in Gen 40,1538 Canaan il paese degli Ebrei, un anacronismo evidente, co-me il precedente e per il quale vale la stessa argomentazione. La stessa denomina zio-ne si ritrova solo pi tardi, in epoca filistea - sono anche presenti degli anacronismi nelle denominazioni geografiche: si fa menzione della citt di Dan39, che avr questo nome solo in Gdc 18,2940

34 Tranne il passo di Mi 6,4, che sembra per essere uninserzione tardiva: - Mi 6,4: Forse perch ti ho fatto uscire dallEgitto, ti ho riscattato dalla casa

di schiavit e ho mandato davanti a te Mos, Aronne e Maria?. 35 in ebraico , ad ha-yom ha-zeh. 36 Dt 3,14: Iair, figlio di Mansse, prese tutta la regione di Argob, sino ai

confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiam con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano Villaggi di Iair.

- Dt 34,6: Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. 37 Gen 12,6: Abram attravers il paese fino alla localit di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.

- Gen 13,7: Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora nel paese. 38 Gen 40,15: ...perch io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei... 39 Gen 14,1 Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizz i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede allinseguimento fino a Dan.

- Gen 36,3141 menziona la realt della monarchia, che inizier solo alla fine del II millennio a.C., con Saul e Davide - in Nm 21,1442 si menziona una fonte che contiene materiale sullesodo e la marcia nel deserto, fonte evidentemente non scritta da Mos e a lui posteriore - i territori ad oriente del Giordano vengono regolarmente indicati essere sul-laltra riva del Giordano43, il che presuppone che chi scrive viva in Palestina, do-ve Mos non pot mai entrare. Sono inoltre presenti diversi passi paralleli e contraddittori che escludono lunicit dellautore: - si hanno due racconti della Creazione (Gen 1,1-2,3 e Gen 2,4-25), diversi per limpostazione di fondo e per lordine degli elementi creati; nel primo racconto Dio viene sempre detto Elohm e nel secondo Yahwh Elohm; nel primo brano si hanno 6 giorni di creazione pi uno di riposo, nel secondo si ha un solo giorno - la narrazione del diluvio (Gen 6-8) sembra essere il risultato della fusione di due racconti, in cui per uno esso dura 40+21 giorni e appaiono 7 coppie per ogni animale puro, mentre per laltro dura 12 mesi e 10 giorni e appare una sola coppia per ogni animale puro - due racconti sulla rivelazione del Nome divino a Mos (Es 3 e 6) - due racconti sullorigine del nome Bersabea, che in Gen 21,31 si dice significhi pozzo del giuramento e in Gen 26,33 Sette pozzi - in Es 12, per il racconto della Pasqua, si usa il calendario neobabilonese, che faceva iniziare lanno in primavera, mentre altrove si usa il calendario cananeo, per il quale lanno inizia in autunno.

- Dt 34,1: Poi Mos sal dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga,

che di fronte a Gerico. Il Signore gli mostr tutto il paese: Glaad fino a Dan. 40 Gdc 18,2 Poi i Daniti ricostruirono la citt e labitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la citt si chiamava Lais. 41 Gen 36,31: Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti. 4 2 Nm 21,14: Per questo si dice nel libro delle Guerre del Signore.... 43 in ebraico , beber ha-yardn:

- Gen 50,10:

Quando arrivarono allAia di Atad, che al di l del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne e egli celebr per suo padre un lutto di 7 giorni.

- Nm 22,1: Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gerico.

- Dt 1,1: Queste sono le parole che Mos rivolse a tutto Israele oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dellAraba, di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

9 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 9

Infine, tra le diversit di vocabolario, la pi importante riguarda la diversit nei nomi propri di Dio, a volte detto Yahwh, a volte Elohm e a volte Yahwh Elohm:

Gen Es Lv Nm Dt Yahwh 145 393 310 387 547 1782 Elohm 165 56 10 10 241 Yahwh Elohm 20 1 21

Come si vede dalla precedente tabella, il nome Elohm assente nel Levitico ed usato raramente in Esodo, Numeri e Deuteronomio, mentre Yahwh Elohm usato praticamente solo nella Genesi. Si deve perci concludere che nel Pentateuco vi sono molteplici elementi che contrastano con lattribuzione della redazione del Penta-teuco a Mos, mentre non ve ne alcuno che provi tale attribuzione. Il Pentateuco, dunque, non stato composto di getto e da una sola persona, ma il frutto di un lungo e complesso processo di redazione, di composizione. Parte degli elementi visti sopra erano gi stati notati anticamente da scrittori anti-cristiani (Porfirio (232-304 d.C.) e Celso (II met del II sec. d.C.)), da commentatori medievali ebraici (Ibn Ezra di Toledo, sec. XIII d.C.), ed in seguito da protestanti (Karlstadt (1480-1541)), da ebrei (Spinoza (1632-1677)) e cattolici (R. Simon (1638-1712)), i quali erano tutti arrivati alla conclusione che Mos non poteva essere lauto-re del Pentateuco. A partire dallIlluminismo (sec. XVIII) vengono proposte diverse ipotesi e teorie che tendono a spiegare le incongruenze presenti nel testo biblico. b.- Lipotesi documentaria antica I primi a formulare, in modo indipendente uno dallaltro, questa ipotesi furono il pastore protestante tedesco H.B. Witter (1683-1715) nel 1711 e il medico cattolico francese J. Astruc (1684-1766) nel 1753. Partendo dalla constatazione che nel libro della Genesi in alcuni passi Dio chiamato Yahwh ed in altri Elohm, se si uniscono tutti i passi in cui ricorre lo stesso nome divino, si ottengono due documenti sostanzialmente paralleli. Questi documenti, preesistenti a Mos, furono da lui utilizzati come fonti per comporre il libro della Genesi, e con ci si spiegano le contraddizioni presenti nel testo biblico. Le due fonti o documenti furono chiamate rispettivamente Jahvista ed Elohista. c.- Lipotesi frammentaria Principale esponente di questa teoria W.M.L. De Wette (1780-1849). Non si parla di fonti, ma di frammenti isolati, e se ne individuano ben 39, che furono messi insieme da un redattore per comporre lintero Pentateuco.

d.- Lipotesi complementare Constatando la profonda unit del libro della Genesi, questa ipotesi, il cui pi noto rappresentante H. Ewald (1804-1875), nasce dal rifiuto della precedente, e postula lesistenza di una fonte unitaria (Grundschrift), lElohista, in seguito completata dallaggiunta, a mo di complemento, di diversi testi provenienti da altre fonti pi tardive, tra i quali lo Jahwista. e.- Lipotesi documentaria classica Esponenti principali sono E. Reuss (1804-1891) e il suo discepolo K.H. Graf (1815-1869). Si ammette lesistenza di una fonte Jahwista, la pi antica, e si divide lElohista in due fonti: lElohista in senso stretto e la fonte sacerdotale, detta P (dal tedesco Priesterkodex), la fonte pi recente. P era preceduta dal Deuteronomio, detta fonte D. Julius Wellhausen (1844-1918), discepolo di Ewald, dette allipotesi documenta-ria la sua struttura classica e definitiva (a partire dal 1876): - la fonte pi antica lo Jahwista (J), composta al sud, in Giuda, durante lepoca monarchica, intorno ai sec. X-IX a.C. - la fonte Elohista (E) di poco posteriore, composta al nord, nel regno di Israele, intorno al IX sec. a.C. Dopo la distruzione del regno del nord nel 721 a.C., tutto questo materiale viene portato in Giuda, dove E viene fuso con J per dar luogo al documento Jehovista (JE) - la terza fonte il Deuteronomio (D), che sidentifica con la maggior parte del-lomonimo libro. Il libro del Deuteronomio fu pubblicato, secondo lopinione tradi-zionale, nel 622, allinizio della riforma religiosa di Giosia (640-609), re di Giuda, quando venne scoperto nel Tempio un Libro della Legge, il Deuteronomio ap-punto (2Re 22-23). In realt esso fu composto dai sacerdoti sotto Manasse (687-642 a.C.), re di Giuda, o piuttosto sotto il figlio Giosia, per promuovere una riforma reli-giosa. Lepisodio del ritrovamento nel Tempio fu semplicemente una pia fraus. Un redattore del tempo dellesilio un D a JE. Una scuola dipendente da esso sia sul piano stilistico che ideologico, la cosiddetta scuola deuteronomista, rielabor inoltre i Profeti anteriori (Giosu, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re). - lultima fonte il Codice sacerdotale (P), in buona parte opera del profeta sacerdote Ezechiele e della sua scuola, che lo elabor durante lesilio (VI sec. d.C). Intorno al 458 a.C. Esdra porta con s al ritorno dallesilio questo documento a Gerusalemme e nel 444 a.C. lo legge in forma solenne al popolo (Ne 8-9). probabi-le che vi abbia portato anche il rimanente del Pentateuco. Alla fine del sec. V a.C. un redattore sacerdotale fonde insieme P con JE+D. Si noti che le date proposte sono approssimative e si riferiscono ovviamente alla redazione finale della singola fonte e non pregiudicano cos la possibile presenza di materiali pi antichi.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

10 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 10

f.- Le singole fonti * Lo Jahvista (J) Caratteristiche: - insieme allElohista (E), si distingue dalle altre fonti per il suo carattere eminentemente narrativo - a differenza di E, presenta pochi testi giuridici - Dio chiamato con il suo nome proprio Jahwh - il monte Sinai viene sempre indicato con tale nome (in E e Dt Oreb) - chiama gli abitanti della Palestina Cananei (in E e Dt Amorrei) - il suocero di Mos chiamato Reuel ( in E Ietro). Schema. J una specie di teologo della storia: nellambito della storia secolare, profana vede svilupparsi lopera di Dio, vero motore della storia. Il materiale utilizzato da J stato ordinato secondo uno schema dinastico (Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe), cui segue litinerario dellEsodo e della Conquista, e con la premessa della narrazione delle origini (Gen 1-11) si completa lo schema. Scopo. La raccolta dello J pu considerarsi uno scritto apologetico, inteso a giustificare e legittimare la monarchia sorta in Israele. Abramo visto cos come lantenato spirituale di Davide e nella persona di questo re si adempie lantica promessa fatta ad Abramo (cfr. Gen 12,2 e 2Sam 7,9b44). J avrebbe compilato a favore dei sostenitori dellistituto monarchico, con cui si era schierato, una raccolta di antiche tradizioni, che opportunamente commentate davano alle loro tesi un fondamento ideologico-teologico: la nuova istituzione centralizzatrice, concepita e realizzata da Davide, era pienamente conforme alla volont di Dio, manifestata mediante oracoli gi in passato. Data e luogo. J sarebbe cos stato composto ai tempi di Davide e Salomone, ovviamente con possibilit di rielaborazioni posteriori. Il sud, il Regno di Giuda, il luogo probabile di composizione, per la fissazione delle dimore dei Patriarchi al sud, e per la simpatia per la causa di Davide.

44 Gen 12,2: Far di te un grande popolo e ti benedir, render grande il tuo

nome e diventerai una benedizione. - 2Sam 7,8-9:

Cos dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perch tu fossi il capo dIsraele mio popolo; sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distrugger davanti a te tutti i tuoi nemici e render il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.

* LElohista (E) Caratteristiche: Di questa fonte sono giunti fino a noi soltanto scarsi frammenti, per cui alcuni studiosi ne hanno addirittura negato lesistenza, a cominciare da W. Rudolph (1891-1987) negli anni 30, mentre altri considerano i suoi materiali come comple-menti di J. Oltre le caratteristiche dette prima in rapporto a J, si deve notare che in E manca una narrazione delle origini, ed allora si pensava fino a poco tempo fa che iniziasse in Gen 15 (lAlleanza di Dio con Abramo con il rituale degli animali squartati), costi-tuendo il parallelo di Gen 12 (la vocazione di Abramo). Ma allo stato attuale questa ipotesi non pi accettata, col risultato che non si pu neanche dire dove E inizi! Scopo. In E non vi traccia di problematica storico-politica, per cui vi maggiore freschezza nel trasmettere le tradizioni antiche, ed invece pronunciata la problematica teologica e morale. E preferisce presentare i contatti tra Dio e gli uomini mediati da angeli e apparizioni in sogno, a differenza di J, che non aveva problema nel presentare i Patriarchi a diretto contatto con Dio. Abbondano elementi miracolosi per glorificare il Dio di Israele. Ai grandi personaggi che avevano un rapporto particolare con Dio attribuito il titolo di profeta (Abramo in Gen 20,745 e Mos in Dt 34,10-1246). E inoltre contro il culto cananeo, e ci si ricollega con la predicazione dei profeti, dalla fine del sec. IX allinizio del sec. VI. Data e luogo. Il luogo di composizione il nord per la menzione prevalente dei luoghi di tale regione, e lepoca quella dei profeti, prima della caduta di Samaria nel 721, data dopo la quale il materiale di E sarebbe stato trasferito al sud. * Il Deuteronomio (Dt) Caratteristiche: - abbondano le locuzioni stereotipate, quali: . con tutto il cuore e con tutta lanima, che contraddistingue lamore per Dio

45 Gen 20,7: [Dio venne da Abimlech di notte, in sogno, e gli disse:] ...Ora

restituisci la donna di questuomo: egli un profeta.... 46 Dt 34,10-12:

Non pi sorto in Israele un profeta come Mos lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mos aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele. .

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

11 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 11

. il luogo che Jahwh ha eletto per farvi dimorare il proprio Nome, per indicare il Tempio di Gerusalemme, il santuario centrale . con mano potente e braccio teso, per descrivere la potenza di Dio - la forma omiletica: lopera si presenta come un discorso pronunciato da Mos agli Israeliti - abbondano le esortazioni in seconda persona, singolare o plurale - sono presenti alcuni concetti teologici particolari: quale quello della remune-razione, per cui il giusto raccoglie benessere materiale e beni spirituali, mentre il peccatore la rovina; particolari note di umanit, come per esempio ci che riguarda la posizione della donna (Dt 20-23) - oltre le caratteristiche in comune con E, le sue caratteristiche linguistiche ed ideologiche hanno notevole uniformit. Origine Anticamente gi Atanasio (295-373 d.C.), Girolamo (340-420 d.C.) e Crisostomo (334-407 d.C.) avevano posto il contenuto del Dt in relazione con la riforma religiosa del re Giosia, verso il 622 a.C., di cui si parla in 2Re 22-23 e 2Cr 34-35. Tale tesi fu ripresa da de Wette (1780-1849), con forti argomenti a suo sostegno: - in primo luogo, elemento gi notato dai summenzionati scrittori antichi, esistono strettissimi parallelismi tra le leggi del Dt e il Libro della Legge scoperto nel Tempio nel 622 a.C. (2Cr 34,14-21), alla base della riforma religiosa del re Giosia: . le minacce della profetessa Culda, consultata da Giosia, di 2Re 22,16-17 sono in relazione alle maledizioni di Dt 27-28 . la riforma di Giosia ricalca motivi tipici del Dt: la centralizzazione del culto nellunico santuario legittimo di Gerusalemme (2Re 23,5-9//Dt 12 e 16); condanna e eliminazione dei culti pagani, quali i culti astrali (2Re 23,4-11//Dt 17,2-7), i culti sulle cosiddette alture per mezzo di pali o alberi sacri e di stele sacre (2Re 23,4-5.13-19//Dt 12,2-3 e 16,21-22), la prostituzione sacra (2Re 23,7//Dt 23,18-19). - inoltre lo stile e i contenuti del Dt sono presenti anche nei libri storici detti Profeti anteriori (Giosu, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re), scritti evidentemente non da Mos, ma dopo di lui. Tipi di leggi F. Horst (1896-1962) pens di riscontrare una terminologia diversa per le leggi riportate nel Dt: - il termine hqqm47 [=statuti] viene usato per il diritto sacrale - il termine miptm48 [=giudizi] viene invece impiegato per norme che riguardano la vita di tutti i giorni.

47 in ebraico

Per una tale divisione tra diritto sacrale e secolare dubbia in quanto il mondo orientale antico che non conosceva una siffatta distinzione: il culto e la vita di ogni giorno erano intimamente legati e la violazione di una norma rituale era considera-ta allo stesso livello di quello di una norma etica. Cos il sacrilegio e lomicidio veni-vano equiparati dal punto di vista della pena: infatti il sacrilegio distruggeva le basi stesse della comunit e lomicidio era considerato unoffesa diretta a Dio, il datore della vita. A. Alt (1883-1956) distinse meglio e per lintero Pentateuco, tra: - norme apodittiche, ossia formulate in modo apodittico, che contengono un co-mando o un divieto, usano in genere la seconda persona, e riguardano il culto, la morale e la religione49. - norme casuistiche, ossia formulate casisticamente, che cercano di contemplare e prevedere tutte le situazioni, i casi che possono insorgere in seguito a unazione o a unomissione, e sono caratterizzate dalla formula iniziale con le particelle condi-zionali k oim50 [=se, qualora, posto che], dalla terza persona e dallo stile prolis-so. Tale tipo di leggi sono comuni a tutto lantico Vicino Oriente, fin dalle epoche pi antiche, e non si riferiscono mai a leggi morali o cultuali51. Tuttavia tale distinzione, pur valida, non deve essere assolutizzata, in quanto si hanno delle leggi miste, ossia che riassumono i due tipi di formulazione, e delle leggi che presentano delle formulazioni particolari, quali la pena di morte (Es 21,12.15. 17; Lv 20,2), le maledizioni (Dt 27,16-26) e la legge del taglione (Es 21,22-25).

48 in ebraico . 49 Lv

17,3-4: Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo o fuori del campo e non lo conduce allingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sar considerato colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sar eliminato dal suo popolo.

- Dt 27,17: Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo!. 50 in ebraico e rispettivamente. 51 Es 21,2-6: Quando [ , k] tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servir

per sei anni e nel settimo potr andarsene libero, senza riscatto. Se [ , im] entrato solo, uscir solo; se [ , im] era coniugato, sua moglie se ne andr con lui. Se [ , im] il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno propriet del padrone ed egli se ne andr solo. Ma se [ , im] lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio andarmene in libert, allora il suo padrone lo condurr davanti a Dio, lo far accostare al battente o allo stipite della porta e gli forer lorecchio con la lesina; quegli sar suo schiavo per sempre. .

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

12 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 12

* Lopera storiografica deuteronomistica (Dtr) Il Deuteronomio e la sezione dei libri storici detti Profeti anteriori (Giosu, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Re) costituiscono unopera storiografica autonoma, chiamata deuteronomistica, in quanto una scuola dipendente dal Dt sia sul piano ideologico che linguistico rielabor questi ultimi libri. Almeno il libro dei Giudici e i due libri dei Re sono stati rielaborati in maniera che di volta in volta un antico episodio o unantica notizia si trovino inseriti in un contesto che rivela chiaramente il lessico e lideologia del quinto libro del Pentateu-co. Invece il libro di Giosu e i due libri di Samuele non sono stati oggetto di una tale rielaborazione globale, ma presentano ampie sezioni, spesso interi capitoli, ope-ra della redazione deuteronomistica, che sono inserite in punti chiave del testo attua-le, in modo da costituire una spiegazione di quanto precede o segue. Il risultato di una tale redazione consiste in un testo storiografico continuativo, nel quale vengono citate le antiche fonti da cui si attinge, ma dove la chiave di inter-pretazione della lettura data dalla redazione, ossia dai commenti esplicativi in-trodotti e dalla disposizione del materiale. Per il deuteronomista (il redattore/i di tale opera storiografica) il punto chiave del giudizio nei confronti delle persone e degli avvenimenti la riforma di Giosia, come per il Dt: la storia passata del popolo vie-ne giudicata in base alla maggiore o minore fedelt dei monarchi o del popolo ai det-tami posti da tale riforma, anzi tutta la storia viene interpretata come un alternarsi di riforme in senso deuteronomistico e di antiriforme, ed anche le parole dei profeti, adempiutesi nellesilio, vengono intese come miranti ad una conversione nel senso voluto da tale riforma. Scopo. Scopo della redazione deuteronomistica non la passione storiografica, bens la necessit di spiegare teologicamente la rovina dei due regni. Data e luogo. Non facile stabilire dove tale opera sia stata composta, se durante lesilio in Babilonia o tra i superstiti rimasti in Palestina. * Il Codice Sacerdotale (P) Caratteristiche: il documento che si riconosce pi facilmente per: - il lessico relativamente costante - lo stile solenne - lamore per gli elementi connessi al culto: liturgia, rituali, istituzioni, per cui elementi centrali sono listituzione del sabato, delle prescrizioni alimentari e della circoncisione - il titolo caratteristico di Dio El Shaddai, Dio Onnipotente - le genealogie.

Sebbene P dovrebbe cos apparire una fonte unitaria, al suo interno si trovano delle contraddizioni, che provano come anchessa abbia avuto una storia alquanto movimentata con vari secoli di tradizione. La cronologia. Appare come uno degli elementi pi caratteristici di P. Nelle ci-fre riportate prendono forma alcuni criteri teologici e rituali in parte chiari e in par-te ancora da scoprire. Per esempio, gli atti divini fondamentali nella storia della sal-vezza stanno allinizio di ogni nuovo periodo della storia umana e a volte sono ac-compagnati dalla celebrazione di unalleanza, di una bert. Si ha dunque un rapporto costante tra la periodizzazione della storia umana e la sua cronologia. Non solo la cronologia stata elaborata con grande cura, ma stata anche inserita in una strut-tura organica che continua in tutto lAT, fino al libro di Daniele. Un esempio di cronologia P costituito dalle formule di toledt (v. sotto). Ma ci che interessa P pi di ogni altra cosa la costituzione del culto legittimo e dei suoi sacerdoti, nonch del popolo presso cui viene praticato. Per cui per P il momento culminante della storia la teofania del Sinai, dove tutto ci avviene. Inoltre in P vi un elevato concetto della trascendenza divina (solo Mos pu vedere Dio di spalle), e la figura del mediatore fra Dio e luomo sembra ora essere una necessit, in quanto si ha ora a che fare con Jahwh, il Dio di Israele, in tutta la sua maest e trascendenza, e quindi in tutta la sua distanza. Tuttavia non mancano numerosissimi antropomorfismi e antropopatismi, ossia la tendenza a descrivere Dio per mezzo di azioni, di atteggiamenti e di sentimenti tipicamente umani (cammi-nare, adirarsi). Data e luogo. P si colloca alla fine del processo di formazione del Pentateuco, nel periodo che segue lesilio babilonese, anche se sono presenti materiali indubbiamente preesilici dovuti ad ambienti vicini al Tempio di Gerusalemme. 2.- LA STORIA DELLE FORME: I GENERI LETTERARI Un passo molto importante nella direzione di una comprensione pi adeguata del-la Bibbia fu fatto attraverso il riconoscimento della presenza nella Scrittura di diversi generi letterari, che sono le varie forme, i diversi modi di scrivere comunemente usati dagli uomini di una data regione in una determinata epoca storica. Le scoperte archeologiche operate alla fine del secolo scorso e allinizio di questo, e soprattutto la decifrazione dei documenti ritrovati, permisero di conoscere sempre pi e sempre meglio lantico Vicino Oriente. Cos si constat che la Bibbia non era un documento letterario isolato dal mondo in cui era sorto, e si iniziarono a fare confronti con gli scritti rinvenuti che permisero di riscontrare affinit e dissomiglianze, tratti comuni e divergenze.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

13 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 13

La Bibbia costituisce la raccolta della letteratura di un popolo. Infatti formata da pi libri e contiene differenti tipi di letteratura o generi letterari: scritti storici, rac-conti brevi, composizioni in poesia, detti sapienziali, leggi, oracoli profetici, aggiunte redazionali, lettere, parabole, scritti apocalittici. Ognuno di tali tipi di letteratura ha le sue specifiche regole dinterpretazione: un brano in poesia differente da materiale storico o legislativo. H. Gunkel (1862-1932) introdusse lo studio dei generi letterari, una teoria co-nosciuta anche con il termine tedesco Formgeschichte o Storia delle Forme. Egli mise in rilievo il fatto che nellAT, in modo analogo a quanto si verificava nella lette-ratura orientale antica, per trattare un determinato argomento, un determinato tema veniva impiegato il medesimo modo di esprimersi: in relazione a determinati argo-menti esistevano dei modi di dire stereotipi, dei generi letterari appropriati. Esi-steva un rapporto fisso, una relazione determinata tra ci che si voleva dire e il modo in cui lo si esprimeva, tra il contenuto, loggetto e la forma letteraria con cui lo si esprimeva. Lo scopo del nuovo metodo cos introdotto consisteva dunque nel riconoscere i vari generi letterari usati e nello scoprirne la struttura. Di un determinato genere letterario si trattava di separarne i singoli elementi che lo costituivano, di racco-glierne le locuzioni, le espressioni e i termini tipici, di scoprirne i motivi ispiratori e di tracciarne le variazioni nel corso del tempo, elaborando pertanto una storia di quel-la determinata forma o genere letterario. Inoltre bisognava tenere conto anche della situazione concreta, dellambientazio-ne nella vita, della situazione vitale (Sitz im Leben) nella quale si trovava lautore della specifica forma in esame. Infatti non solo il soggetto trattato e la sua modalit espressiva si condizionano a vicenda, ma anche il Sitz im Leben e il genere letterario: contenuto, forma e situa-zione vitale non si possono separare luno dallaltro se si vuole comprendere correttamente il testo biblico. A un medesimo genere letterario appartengono dunque tutte quelle composizioni che presentano certe caratteristiche costanti di forma (stile, scelta dei vocaboli), di contenuto e di ambientazione (la scuola profetica o sapienziale, il protocollo di corte, il culto). Una prima indicazione sui generi letterari dellAT consiste nel dividerlo tra opere in prosa ed opere in poesia. I detti (in ebraico mashl [=massima, proverbio, sentenza, detto]), pronunciati nei momenti pi importanti della vita del singolo o della comunit sono le forme poetiche pi brevi. Determinazioni giuridiche fondamentali e importanti dichiarazioni cultuali e furono formulate sotto forma di sentenze, ed esperienze varie dellesistenza nel mondo furono depositate in proverbi (proverbi popolari, indovinelli, sentenze particolari) e poi ordinate insieme.

Fin dai tempi pi antichi i vari momenti della vita, come il lavoro, la festa, il raccolto, il banchetto, lamore, il matrimonio, la polemica con lavversario, la vittoria, la sventura, la morte furono accompagnati dai canti. Il popolo affid al canto lespressione della sua gioia e delle sue angustie, in solennit di corte o del santuario, nelle sconfitte militari o in altre sventure. Molti di tali canti sono confluiti nel libro dei Salmi, il cui soggetto pu essere lindividuo o la comunit, anche se spesso tali soggetti sono cos strettamente uniti che difficile stabilire chi parli nel salmo: sotto un solo io pu rivolgersi a Dio lintera comunit, eventualmente rappresentata dal re come suo capo, come anche nel noi della comunit pu trovarsi ogni israelita che sta personalmente davanti a Dio. Le forme fondamentali dei Salmi sono il canto di lode (inno), la lamentazione ed il canto di ringraziamento. Anche le parole profetiche, spesso introdotte da particolari formule di annuncio e che proclamano lintervento di Dio per giudicare o salvare, sono per lo pi in forma poetica. Un genere letterario fondamentale del discorso profetico dunque la parola di giudizio, che sovente si presenta in forma bipartita, costatando il peccato e annunciandone la punizione. Viene fatta soltanto limputazione, mentre la relativa punizione rimane in una prospettiva non ben precisata, seppur non meno minacciosa. Si ha cos un crescendo di minacce, di rimproveri, di ammonimenti, a volte rafforzati da veementi guai, volti a ridestare negli ascoltatori la coscienza della colpevolezza. Lannunzio della punizione invece pi preciso quando la trasgressione pubblica e palese, e nellannuncio della sciagura viene coinvolto direttamente linteressato. Tuttavia al verdetto di condanna si accompagna lannuncio della salvezza divina. Laltro genere letterario fondamentale del discorso profetico cos la parola di promessa o di salvezza. Ai generi letterari in prosa appartengono i generi del trattato, del documento, della lista, della lettera, del testo legislativo, dellordinamento cultuale, pure oggi comuni. Ma nei libri storiografici vi sono i generi della saga, della leggenda, della favola e del mito, ormai estranei alla nostra mentalit. La saga, similmente alla leggenda, nelletnologia e nella storia delle religioni, il ricordo di un fatto che pu realmente essere avvenuto, ma in epoca preistorica, di cui si possiedono solo materiali tradizionali di tipo popolare. Si ha a che fare con la storiografia, ossia con il modo di fare storia, di gruppi etni-ci non ancora giunti a una maturit storiografica, che consenta lesame critico del proprio passato, in quanto condizione, presupposto e spiegazione di determinate si-tuazioni presenti. La saga, e lo stesso vale per la leggenda, non vuole in primo luogo riferire co-me sono avvenuti i fatti, sebbene in molti casi tratti fatti storici. Non interessata a ci che un avvenimento ha di specifico e di unico, bens a quanto di emblematico, di universalmente umano si manifesta in esso.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

14 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 14

Caratteristica principale della saga e della leggenda di riportare in primo piano ci che ha valore esemplare o para-digmatico: il suo centro di interesse la persona, luomo di Dio (Mos, Samuele, Davide, i profeti). La sua intenzione non di presentare il comportamento straordinario o moralmente buono di tali personaggi, bens di mostrare attraverso di essi la potente azione di Dio, al quale essi si sono abbandonati nellobbedienza e nella fiducia. Linteresse di tali generi non si orienta propriamente al passato, ma essi fanno s che lattuale ascoltatore o lettore riconosca nel racconto se stesso, i suoi propri problemi e le sue esperienze e che da ci egli ricavi conoscenza e discernimento, ed inoltre che prenda coscienza della continuit storica della comunit cui appartiene, in modo tale che la saga o la leggenda diventino un frammento della propria storia. La leggenda presenta lindividuo, mentre la saga fa riferimento pi alla tri-b, al clan attraverso le figure dei protagonisti. Pertanto i due generi della leggen-da e della saga tendono a confluire. Lo scopo della saga e della leggenda di natu-ra eziologica, ossia cerca di of-frire un fondamento e una spiegazione delle cause, dellorigine a fatti o situazio-ni determinate, quali i rapporti tribali, i possedimenti, le denominazioni di localit note e soprattutto dei luoghi di culto. Si noti infine che il termine leggenda non ha il senso negativo di narrazione pi o meno fantastica (leggendario) che comune-mente gli si attribuisce nella lingua di ogni giorno. Il mito un genere letterario in cui sono rappresentate le imprese di dei o di eroi in un contesto che al di fuori del tempo e dello spazio, attraverso racconti di inter-venti di divinit, visioni, oracoli, sogni, forze soprannaturali. NellAT spesso vengo-no usati immagini e motivi mitici, ma inseriti nella fede nellunico Dio, Yahwh. La favola il genere letterario narrativo in cui in genere sono protagonisti animali o piante, pi raramente esseri umani, e che termina normalmente con un ammaestramento, una morale, che ne costituisce lo scopo. NellAT si hanno due esempi di favole in Gdc 9,8-15 e 2Re 14,9. 3.- LA STORIA DELLE TRADIZIONI La Storia delle Tradizioni, conosciuta anche con il termine tedesco Traditions-eschichte, si interessa del contenuto, del tema trasmesso in un determinato o in pi generi letterari. Tale contenuto o tema viene chiamato appunto tradizione, in quanto alla sua origine, alla sua base sta una tradizione orale, la quale stata oggetto di tutta una trasmissione ed ha quindi avuto una sua evoluzione ed una sua storia, che tale metodo cerca di stabilire. I rappresentanti pi famosi di questa corrente sono due discepoli di Gunkel, G. von Rad (1901-1971) e M. Noth (1902-1968), che cercarono di rintracciare le diffe-renti tradizioni che sono alla base del Pentateuco.

Per il von Rad lEsateuco (il Pentateuco pi il libro di Giosu) si sarebbe formato sviluppandosi progressivamente sullo schema del piccolo credo storico di Dt 26,5-952, da lui ritenuto (a torto!) uno dei passi pi antichi dellAT: 1) Giacobbe; 2) schiavit; 3) esodo; 4) ingresso nella Terra Promessa. In seguito, al tempo della monarchia, fu aggiunta da J la tradizione del Sinai, da von Rad considerata indipendente dalla precedente. Il Sitz im Leben delle due tradizioni, quella contenuta nel piccolo credo storico e quella del Sinai, sarebbe cultuale, ossia due feste che celebravano il ricordo dei fatti legati a tali tradizioni: la festa autunnale delle Capanne celebrata a Sichem che ricor-dava luscita dallEgitto e linsediamento in Canaan, e la festa estiva delle Settimane celebrata a Galgala che ricordava lAlleanza al Sinai. Durante tali feste si proclama-vano i racconti raccordati con le rispettive tradizioni. Per il Noth alla base del Pentateuco ci sono 5 temi o tradizioni indipendenti: 1) le promesse ai Patriarchi; 2) lesodo, luscita dallEgitto; 3) la teofania e lAlleanza al Sinai; 4) il cammino nel deserto; 5) lingresso in Canaan. 4.- LA SCUOLA SCANDINAVA I. Engnell (1906-1964), il fondatore della Scuola di Upsala (Svezia), contest li-potesi che sarebbero esistite nel Tetrateuco (costituendo il Dt un problema a s stan-te) delle fonti continuative, che hanno un loro sviluppo e un loro pensiero, o al-meno non nel senso ipotizzato dallipotesi documentaria. Egli part dalle scoperte di Gunkel sui generi letterari. I duplicati, le ripetizioni e le contraddizioni si possono spiegare tenendo conto della tradizione orale e facendo ricorso allo studio dei generi letterari. La Traditionsgeschichte si era interessata alla storia che determinati temi biblici avevano avuto, a partire dal loro stadio orale fino a quello scritto e anche al-linterno dello stesso stadio scritto. Engnell e la Scuola Scandinava si interessaro-no invece dello stesso processo, del fenomeno della tradizione orale che aveva permesso a un determinato tema di essere conservato e di evolversi costantemente,

52 Dt 26,5-9: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un

forestiero con poca gente e vi divent una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavit. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascolt la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dallEgitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

15 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 15

anche dopo la sua messa per iscritto. Si sottolinea perci fortemente limportanza della tradizione orale, che allorigine di un racconto o di un ciclo di racconti, e che li conserva, li trasmette, e una volta fissati per iscritto, li accompagna, rivita-lizzandoli costantemente e sottoponendoli, anche nello scritto, a sempre nuovi arricchimenti. Cos lo scritto non altro che la fissazione materiale di quanto ha operato la tradizione orale. La stessa cosa vale per le leggi, oltre che per i racconti. Engnell ipotizza cos lesistenza di due linee di tradizione orale: la prima allorigine del materiale del Tetrateuco e la seconda allorigine del materiale della scuola storiografica deuteronomistica (Dt pi i Profeti anteriori). Tale proposta una forte reazione allipotesi documentaria, che immaginava la formazione del Pentateuco come unoperazione puramente letteraria fatta a tavolino da parte degli scribi, che avrebbero tagliato, accostato, fuso e interpolato testi scritti in precedenza. Tuttavia esagerata la tendenza che tale scuola ha a negare qualsiasi valore al ruolo che ha avuto e allapporto che ha dato il documento scritto nella rielaborazione del materiale orale preesistente. Non si devono creare false alternative in questo ambito. Da un lato vero che molti testi sono stati composti allinizio per una determinata occasione, situazione della vita della societ del popolo dIsraele (il culto, la vita di corte, lambito giuridico), ivi utilizzati e quindi tramandati prima oralmente e fissati per iscritto solo in seguito, e solo col passare dei secoli tali testi sono stati sviluppati e raccolti fino a formare i libri che conosciamo. Daltro lato, si deve tener conto del fatto che spesso nellAT si afferma che al-cune parti sono state messe per iscritto, quali leggi e comandamenti53, documenti legali54, testi cultuali55, lettere56, e che esistevano anche dei libri, come Il Libro

53 Es 24,4: Mos scrisse tutte le parole del Signore... [si riferisce al Codice dellAlleanza (Es 20,22-23,33].

- Es 32,15: Mos ritorn e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dallaltra.

- Gs 24,25-26:

Giosu in quel giorno concluse unalleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Poi scrisse queste cose nel libro della legge di Dio. 54 Dt 24,1: Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che essa non trovi grazia ai suoi occhi, perch egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa .

- Ger 32,10: Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai largento sulla stadera. 55 Es 17,14: Allora il Signore disse a Mos: Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosu: io canceller del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo! .

- Nm 5,23: Poi il sacerdote scriver queste imprecazioni su un rotolo e le canceller con lacqua amara.

delle Guerre di Yahwh57, Il Libro del Giusto58, Le Cronache di Salomone59 e Le Cronache dei re dIsraele60 e Le Cronache dei re di Giuda61. I ritrovamenti archeologici hanno inoltre dimostrato che in Canaan esisteva la scrittura in epoca assai remota, prima dellepoca israelitica. In conclusione, nessuna teoria pu considerarsi come lunica e soddisfacente spiegazione della formazione del Pentateuco, che invece rappresenta un fenomeno assai complesso e travagliato. Ma ogni teoria proposta si pu considerare utile e va-lida per quanto di vero e provato ha apportato per una migliore comprensione di questo insieme di libri. Perci rimangono valide le critiche a un approccio pura-mente letterario ai testi del Pentateuco e dellAT in generale. Molti testi in origine erano destinati ad una esposizione orale e per mezzo della tradizione orale furono tramandati in un primo tempo. Tuttavia bisogna tener anche presente la storia della tradizione di tali testi, ossia lulteriore sviluppo storico di essi, cercando di ricostruire il cammino che va dai generi letterari originari, orali o scritti, tenendo conto del loro impiego nelle varie situazioni vitali originarie, fino allo stadio letterario finale che quello che oggi presentano.

56 2Sam

11,14: La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mand per mano di Uria.

- 1Re 21,8: Essa [Gezabele] scrisse lettere con il nome di Acab [re di Israele (874-853 a.C.) e suo marito], le sigill con il suo sigillo, quindi le sped agli anziani e ai capi, che abitavano nella citt di Nabot.

- 2Re 10,1: In Samaria cerano settanta figli di Acab. Ieu [re dIsraele (841-814 a.C.)] scrisse lettere e le invi in Samaria ai capi della citt, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. 5 7 Nm 21,14: Per questo si dice nel libro delle Guerre del Signore.... 58 Gs

10,13-14: Si ferm il sole e la luna rimase immobile finch il popolo non si vendic dei nemici. Non forse scritto nel libro del Giusto: Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrett a calare quasi un giorno intero. Non ci fu giorno come quello, n prima n dopo, perch aveva ascoltato il Signore la voce dun uomo, perch il Signore combatteva per Israele?.

- 2Sam 1,17-18:

Allora Davide inton questo lamento su Saul e suo figlio Ginata e ordin che fosse insegnato ai figli di Giuda.Ecco si trova scritto nel Libro del Giusto. 59 1Re 11,41: Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 60 1Re 14,19: Le altre gesta di Geroboamo [ministro di Salomone e a lui ribelle, primo re dIsraele (931-910 a.C.)], le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

61 1Re 14,29: Le altre gesta di Roboamo [figlio di Salomone, re di Giuda (931-913 a.C.)], tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

16 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 16

5.- ESEGESI a.- La Storia delle origini (capp. 1-11) Questa prima parte del libro della Genesi contiene diversi racconti, appartenenti al genere letterario della saga. I personaggi che vi compaiono sono prevalentemente delle figure tipiche, ideali: uomo e donna (Adamo ed Eva: capp. 2-3), i fratelli ostili (Caino e Abele: cap. 4), il giusto esemplare (No: capp. 6-8), l'umanit (la Torre di Babele: 11,1-9). Viene presentata l'origine dell'ambito vitale dell'uomo dal punto di vista del-l'agricoltore: l'uomo ('adm) destinato da Dio a coltivare la terra ('adamh)62, e il suo peccato conduce agli aspetti gravosi (lavoro faticoso ecc.) del mondo in cui vi-ve63. La maledizione di Caino arriva persino a separarlo (e con lui quelli che da Cai-no discendono: abitatori di citt, nomadi, musicisti, fabbri) dalla terra coltivabile, e con ci da Dio stesso64. L'unione fra esseri celesti e donne conduce alla limitazione della durata della vita65, e alla fine Dio risponde all'arroganza dell'umanit disper-dendola e confondendone le lingue (11,1-9).

62 Gen 2,15: "Il Signore Dio prese luomo e lo pose nel giardino di Eden, perch

lo coltivasse e lo custodisse"; - Gen 3,23: "Il Signore Dio lo scacci dal giardino di Eden, perch lavorasse il

suolo da dove era stato tratto". 63 Gen 3,17- 19:

"Alluomo [Dio] disse: Poich hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dellalbero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrr per te e mangerai lerba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finch tornerai alla terra, perch da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!"; 64 Gen 4,11-

12. 14.16: "Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti dar pi i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terraEcco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovr nascondere lontano da te; io sar ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrer mi potr uccidere. Caino si allontan dal Signore e abit nel paese di Nod, a oriente di Eden". 65 Gen 6,1-4: "Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nac-quero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore dis-se: Il mio spirito non rester sempre nelluomo, perch egli carne e la sua vita sar di centoventi anni. Cerano sulla terra i giganti a quei tempi e anche dopo quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dellantichit, uomini famosi".

che presenta elementi mitologici.

Le 3 genealogie (5;10;11,10-32) servono sia a tracciare la linea che da Adamo (5,3), attraverso No (5,29) e il figlio Sem (5,32;11,10) conduce a Abramo (11,26), sia a raffigurare nella Tavola dei popoli (10) l'intera umanit allora conosciuta66. La struttura della Storia delle origini dunque chiara: - si ha una prima sezione che presenta gli inizi della storia umana: creazione dell'uomo e del suo ambiente (capp. 1-2), violazione dei comandamenti divini e cac-ciata dal giardino (cap. 3), primo peccato dell'uomo contro l'uomo e maledizione di Caino, ulteriore sviluppo dell'umanit (cap. 4) . Questa sezione si chiude con la con-statazione che a quel tempo cominci ad essere adorato YHWH, cio che in questa epoca primordiale era adorato da tutti gli uomini67. - dopo la prima genealogia, costituita da una sequenza di dieci generazioni carat-terizzate da una longevit straordinaria (cap. 5), segue la seconda sezione del diluvio (6-11). Al termine dell'ampio e sviluppato racconto del diluvio, Dio rinnova la bene-dizione che garantisce la fertilit68 e la modifica (agli uomini ora concesso di cibar-si anche di animali69), e garantisce con un'alleanza la sussistenza della creazione, che assicuri per il futuro la vita dell'umanit (capp. 6-9). Ma dopo il diluvio si verifica di nuovo tra gli uomini un peccato che conduce ad una maledizione, quello di Cam verso suo padre No: Canaan, figlio di Cam, viene ora espressamente escluso dalla comunit degli adoratori di YHWH, che diventa solo il Dio di Sem70. Infine l'umanit frantumata in molti popoli con lingue diverse (11,1-9), e si raggiunge cos la situazione che il narratore e il lettore/uditore conoscevano come realt presente. 66 Generi pretende di coprire un arco di 2309 anni, una cifra calcolata dalle date che si trovano nei racconti e nelle genealogie del testo ebraico e cos composta: 1948 anni da Adamo alla nascita di Abramo, ed altri 361 anni fino alla morte di Giuseppe. 6 7 Gen 4,26b: "Allora si cominci ad invocare il nome del Signore". 68 Si noti che in: - Gen 8,21-22:

"Il Signore...pens: Non maledir pi il suolo a causa delluomo, perch listinto del cuore umano incline al male fin dall'adolescen-za; n colpir pi ogni essere vivente come ho fatto. Finch durer la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e not-te non cesseranno".

dove Dio promette la fertilit del suolo, si ripresenta il punto di vista dell'agricoltore. 69 Gen 1,29: "Poi Dio disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che

su tutta la terra e ogni albero in cui il frutto, che produce seme: sa-ranno il vostro cibo".

- Gen 9,3-4: "Quanto si muove e ha vita vi servir di cibo: vi do tutto questo, come gi le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cio il suo sangue". 70 Gen 9,25-

27: "[No] allora disse: Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sar per i suoi fratelli!. Disse poi: Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!".

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

17 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 17

Dunque, questa prima parte di carattere universale serve da sfondo per il resto del libro della Genesi e di tutta la Bibbia: in seguito al perverso esercizio della libert che crea la frattura dell'unit della famiglia umana, Dio elegge da questa umanit divisa un popolo, destinato ad essere suo strumento nello sviluppo del suo piano di salvezza. b.- La Storia dei Patriarchi (capp. 12-50) Con la vocazione di Abramo (12,1-371) inizia repentinamente la seconda parte della Genesi, in nessun modo esplicitamente collegata alla prima parte, n da antici-pazioni o da richiami. Cos si viene a evidenziare che si di fronte a un nuovo ini-zio: dalla storia generale dell'umanit viene a trovarsi ora in primo piano la storia di un unico popolo, il cui capostipite Abramo. La promessa di benedizione ad Abramo, e suo tramite a tutti i popoli della terra, che si trova al centro della chiamata di Abramo, rimanda in avanti, alla futura storia d'Israele e dell'umanit. Allo stesso tempo, si ha una implicita contrapposizione con le maledizioni delle origini a Adamo e Eva (3,14-19). Inizia cos l'esteso racconto delle tradizioni sui Patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe, sempre con il genere letterario della saga. c.- Le formule di toledt Il contenuto del libro della Genesi viene anche diviso in 10 sezioni di ampiezza diversa mediante la ricorrenza della formula queste sono le toledt di...72. Tole-dt una parola che deriva dal verbo ebraico che significa generare73, e indica ci che procreato, generato. Quindi toledt significa letteralmente procreazioni, nel senso di successione di generazioni, generazioni, ed usata specialmente per introdurre la genealogia e/o la storia della discendenza, dei discendenti di un perso-naggio. I casi concreti aiuteranno a capire meglio: 1) La prima ricorrenza di questa formula si ha in Gen 2,4a: Queste sono le gene-razioni del cielo e della terra..., nel senso di ci che procede da loro, ci che hanno generato, cio luomo. E in effetti segue la storia delluomo (adm74), a partire dalla sua creazione dalla terra asciutta (adamh75).

71 Gen

12,1-3: "Il Signore disse ad Abram: Vttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicher. Far di te un grande popolo e ti benedir, render grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedir coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledir e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra". 72 in ebraico , lleh toledt.

.[yald, [=generare , 7374 in ebraico , adm. 75 in ebraico

2) Gen 5,1: Questo il libro delle generazioni di Adamo: sono elencati i Pa-triarchi antidiluviani, ossia quelli che vanno da Adamo a No. 3) Gen 6,9: Queste sono le generazioni di No: e in 6,10 si ha la discendenza di No, i suoi tre figli Sem, Cam e Iafet. 4) Gen 10,1: E queste sono le generazioni dei figli di No, Sem, Cam e Iafet: e segue lelenco dei loro discendenti, la cosiddetta Tavola dei popoli, che presenta i diversi popoli che compongono lumanit allepoca del narratore. , adamh.

I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI I.S.S.R. ECCLESIA MATER - CENTRO DIOCESANO DI TEOLOGIA PER LAICI Prof. Don Fulvio Di Giovambattista Prof. Don Fulvio Di Giovambattista

18 ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI 18

5) Gen 11,10: Queste sono le generazioni di Sem: e segue la discendenza di Sem fino a Terach, padre di Abramo. 6) Gen 11,27: E queste sono le generazioni di Terach: e segue lelenco dei suoi tre figli, Abramo, Nacor e Aran. 7) Gen 25,12: E queste sono le generazioni di Ismaele, figlio di Abramo, che aveva partorito Agar lEgiziana, schiava di Sara, ad Abramo: e segue la discendenza di Ismaele. 8) Gen 25,19: E queste sono le generazioni di Isacco, figlio di Abramo: e segue il racconto della generazione dei suoi due figli, Esa e Giacobbe. 9) Gen 36,1.9: E queste sono le generazioni di Esa, cio Edom...E queste sono le generazioni di Esa, padre degli Edomiti...: e seguono, prima in forma abbreviata e poi pi dettagliata, i nomi dei discendenti di Esa. 10) Lultima ricorrenza della formula si ha in Gen 37,2: Queste sono le genera-zioni di Giacobbe.... E subito dopo s