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1 È vietata la riproduzione senza esplicita autorizzazione dell’autore - Legge 22 aprile 1941, n. 633 In Natura Felicitas Progetto per la diffusione e la formazione in discipline olistiche, analogiche e della naturopatia www.naturafelicitas.it – [email protected] Corsi ECM FAD UTIFAR 2015 Cure naturali e Bioterapie (Isoterapia, Oligoterapia, Litoterapia, Organoterapia, Omotossicologia, Sali di Schüssler) Docente: prof. Rocco Carbone SECONDA LEZIONE

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È vietata la riproduzione senza esplicita autorizza zione dell’autore - Legge 22 aprile 1941, n. 633

In Natura Felicitas Progetto per la diffusione e la formazione in discipline olistiche,

analogiche e della naturopatia www.naturafelicitas.it – [email protected]

Corsi ECM FAD UTIFAR 2015

Cure naturali e Bioterapie

(Isoterapia, Oligoterapia, Litoterapia, Organoterapia, Omotossicologia, Sali di Schüssler) Docente: prof. Rocco Carbone

SECONDA LEZIONE

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PROGRAMMA

PRIMA LEZIONE Introduzione alla Naturopatia Esercizio della Naturopatia Storia della Naturopatia SECONDA LEZIONE Le cure naturali Differenza tra Medicina Naturale e Naturopatia Ia Triade Medicale Rapporti tra Allopatia-Naturopatia-Omeopatia La genesi della malattia in Naturopatia Concetto di salute e malattia Concetto di terreno Malattia acuta e cronica Le sette fasi della malattia Le sette regole per una vita sana TERZA LEZIONE I tre canoni fondamentali della Naturopatia Vitalismo Causalismo Umorismo - Teoria degli umori QUARTA LEZIONE Introduzione alle bioterapie e concetti fondamentali Rimedi di derivazione animale Rimedi di derivazione minerale Rimedi di derivazione vegetale Concetti fondamentali di omeopatia QUINTA LEZIONE Rimedi di derivazione animale Bioterapia Isoterapia Organoterapia SESTA LEZIONE Rimedi di derivazione minerale Litoterapia Dechelatrice SETTIMA LEZIONE Rimedi di derivazione minerale Oligoterapia OTTOVA LEZIONE Rimedi di derivazione minerale Sali di Shűsslerr

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NONA LEZIONE Omotossicologia

Riferimenti bibliografici dell’autore

1. Carbone R Compendio delle terapie naturali minori. Edizione ED srl, Roma, 2004. 2. Carbone R Fiori di Bach, Capire l’essenza delle emozioni per vivere meglio. Edizione ED srl,

Roma, 2006. 3. Carbone R Drenaggio e gemmoterapia: preparati e consigli del farmacista . Il Farmacista

2006. Tecniche nuove edizioni, Milano, 2006. 4. Carbone R. Perché non si toccano con le dita? Saggio di omeofarmacocinetica dei medicinali

omeopatici. Cahiers de Biotherapie. Numero 2, anno XIV, p. 19-25. Roma, aprile/giugno, 2006.

5. Carbone R. Planta medicamentum naturae – Aromaterapia, gemmoterapia e fitoterapia, Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri (PZ), 2006.

6. Carbone R. Naturopatia - Principi e concetti fondamentali. Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri (PZ), 2008.

7. Carbone R & Coll.. Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche. (Rivisitazione del concetto di intolleranze alimentari). Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri (PZ), 2012.

8. Carbone G., Carbone R. Medicinali omeopatici: preparazione, somministrazione, meccanismo di azione e normativa. Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri (PZ), nuova edizione 2015.

9. Carbone R. Medicinali omeopatici. Precauzioni di impiego ed effetti indesiderati dei medicinali omeopatici. Sono del tutto innocui? Diagnosi & Terapia. Numero 2, anno XXXIV, p. 34-35 febbraio 2015, Genova.

10. Carbone R. Olismo. Diagnosi & Terapia. Numero 3, anno XXXIV, p. 34-35 febbraio 2015, Genova.

11. Carbone R. Il circuito emozionale. Viaggio simbolico di una emozione dalla mente al corpo. Antropos & Iatria. Numero 2, anno XVIII, p. 34-35. Genova, luglio/dicembre, 2014.

12. Carbone R. Intolleranza o reattività individuale all’alimento. Diagnosi & Terapia. Numero 5, anno XXXIV, p. 40-41 maggio 2015, Genova.

13. Carbone R. Meccanismo di azione dei medicinali omeopatici spiegato secondo le leggi della fisica e i principi dell’Organon hahnemanniano. Antropos & Iatria. Numero 1, anno XVIII, p. 82-88. Genova, gennaio/Giugno, 2014.

14. Carbone R. Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche. Diagnosi & Terapia. Numero 8, anno XXXIII, p. 32-35 ottobre 2014, Genova.

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Le cure naturali

Differenza tra Medicina Naturale e Naturopatia

La Naturopatia sta suscitando in Italia e nel resto del mondo, un interesse ormai

consolidato ed in costante aumento.

La professione del Naturopata nasce con l’uomo, di grande beneficio al servizio

dell’uomo e di nessuna controindicazione, sia per le metodiche impiegate che

per i rimedi che impiega.

I paesi Anglosassoni per primi e successivamente in Germania, Spagna, Paesi

Bassi, Portogallo, Grecia, Norvegia e Svezia, già da molti decenni considerano

la Naturopatia come un’Arte Terapeutica per prevenire l’insorgenza di malattie

e per mantenere il benessere dell’uomo, riqualificando lo stile di vita.

La Naturopatia e le tecniche naturopatiche sono qualificate come Medicine

Complementari nel rispetto della medicina allopatica occidentale ed

ufficialmente riconosciuta; in Italia, definita come medicina non

convenzionale. Negli ultimi anni, alcune Aziende Ospedaliere e AUSL hanno

inserito protocolli di cura sperimentali relativi alle terapie naturali, in particolare

rivolte a terapie omeopatiche, fitoterapiche ed agopuntura.

Sono in fase di studio, da molti anni, proposte di leggi dello stato che

regolamentino il settore della medicina non convenzionale.

La Regione Piemonte, con la Legge regionale 24 ottobre 2002, n. 25, è stata la

prima a regolamentare questo settore, in cui ufficializza la figura professionale

del Naturopata, riconoscendo, tra l’altro, la formazione attraverso le scuole

private.

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Si definisce Naturopatia la disciplina che studia le alterazioni psicobiologiche e

fisiche dell’uomo in senso bioenergetico, in una visione completamente diversa

da quella "clinica" ufficiale.

Più precisamente la Naturopatia è una Scienza complementare a quella medica,

che consente di effettuare indagini e terapie, secondo una visione globale ed

olistica della malattia, del malato e del suo ambiente; sono sempre integrative

a quelle classiche mediche, nell’interesse primario del paziente e della società.

La Naturopatia permette di ottenere una visione d’insieme, psicosomatica ed

energetica, del paziente, con la funzione basilare di normalizzare un equilibrio

spesso alterato, per cause diverse, quali l’inquinamento di ogni tipo, lo stress,

il sovraccarico tossinico, le intolleranze alimentari, la cattiva alimentazione e

soprattutto le errate abitudini ed i pessimi stili di vita che la nostra società ci

impone.

La medicina naturale, invece applica la metodica allopatica sostituendo ai

farmaci i rimedi naturali, quindi si traduce nella cura della malattia utilizzando

la fitoterapia, oligoterapia e l’omeopatia e altre.

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Rapporti tra Allopatia-Naturopatia-Omeopatia

Allopatia (allos = altro e pathos = sofferenza).

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Per allopatia si intende un metodo di cura che usa sistemi e mezzi (la chimica,

il farmaco) atti ad aggirare il male, a trasferirlo e portarlo ad un’altra parte del

corpo. I farmaci infatti si limitano a curare gli effetti e non le cause profonde

delle malattie, con un meccanismo di tipo agonismo-antagonismo recettoriale.

Il farmaco (dal greco pharmakon, veleno) svolge la sua azione in competizione

e/o in antagonismo con mediatori chimici, deputati al trasporto di informazioni

attraverso le fibre nervose ad organi, tessuti e cellule, utilizzando sostanze

chimiche organiche o inorganiche o di derivazione vegetale. Per cui la terapia

assume la natura di una repressione sintomatica, causando a volte il blocco delle

crisi eliminatorie del nostro corpo, quali gli eczemi o le diarree in cui il nostro

fisico cerca di espellere quelle tossine che causano danno ai vari apparati. Dalla

sua peraltro ha la forza della rapidità di azione essendo molto potente, e

indubbiamente nei casi di estrema urgenza il metodo migliore è quello

allopatico.

Ma non dimentichiamo che per l’allopatia quello che conta è la malattia non il

malato.

In una crisi eliminatoria quale l’eczema, l’allopatia cercherà di porre fine allo

sfogo con pomate che facciano blocco, trasformando una forza centrifuga, che

va verso l’esterno, in una forza centripeta che si rivolge all’interno. Peccato che

quell’interno è il corpo umano. Il problema quindi, è che l’efficacia terapeutica

dell’allopatia rimane limitata al breve periodo, spesso si avranno ricadute o

peggio cronicizzazioni delle malattie.

La naturopatia in questi casi non cercherà di bloccare lo sfogo, ma andrà a

ricercare un’altra via, ossia un altro filtro organico per eliminare le tossine.

La Terapia allopatica è quindi una metodica terapeutica che si rivolge alla

malattia, basata sul meccanismo di agonismo ed antagonismo a livello dei

recettori; in questo caso l’elemento terapeutico principale è il farmaco, quindi,

una sostanza chimica o biochimica, in cui la malattia rappresenta la condizione

principale da guarire. La guarigione, in allopatia, è una guarigione clinica,

avviene principalmente attraverso il ripristino di dati obiettivi clinici: parametri

di laboratori, esami emodinamici, TAC, RMN, ecc. In realtà in questo caso si

parla di guarigione clinica.

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Omeopatia, da omeos = simile e pathos = sofferenza. L’omeopatia si rivolge

al malato, in quanto la malattia è vista come un disaccordo tra una forza

sconosciuta e l’uomo, tenendo presente che nulla si sviluppa senza la presenza

di un terreno propizio (preannunciando così la naturopatia).

L’omeopatia stimola tutte le difese dell’organismo, mette in pratica tutti i

precetti dell’igienismo (ha dato origine alla profilassi, ovvero l’arte di preservare

l’uomo sin dalla nascita da tutte le influenze nefaste).

I suoi rimedi agisono a livello atomico e non molecolare, ed anche se gli

scienziati moderni sorridono al metodo di preparazione in diluizione

infinitesimale delle sostanze, ciò che realmente conta sono i risultati e

l’omeopatia ne ottiene di ottimi.

L’Omeopatia è una Terapia vibrazionale, (si rivolge al malato ed alle sue

espressioni psico-fisiche) in cui l’elemento principale non è più il farmaco, la

sostanza chimica e quindi i recettori da colpire, bensì, il ripristino dell’omeostasi

e dei campi elettromagnetici perturbati, tali disequilibri possono portare ad un

disturbo fisico, e quindi alla patologia. È considerato il malato nel suo complesso

e i suoi disagi emozionali, lo psichismo e la valutazione dei segni prodromici, in

sostanza i sintomi che la malattia manifesta. Il ripristino avviene attraverso

l’impiego di medicinali omeopatici, in cui non è più presente la sostanza chimica

a livello ponderale bensì l’informazione vibrazionale di quella determinata

sostanza. Appartengono a questa categoria terapeutica tutti i rimedi che hanno

subito una diluizione ed una dinamizzazione, potentizzazione che determina il

passaggio da utilità chimica ad utilità vibrazionale: omeopatia, litoterapia

dechelatrice, oligo terapia catalitica, omotossicologia.

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Naturopatia

Riequilibrio energetico, (si rivolge all’equilibrio dell’uomo visto in tutto il suo

contesto, in senso olistico, tutto nel suo insieme) in questo metodo le variabili

della malattia sono da ricercare negli aspetti fondamentali della vita umana,

nelle sue pulsioni interiori e nel significato della vita che egli esprime. Viene

considerata anche una parte della spiritualità dell’uomo, attraverso il significato

della sua presenza e della sua missione da compiere. Gli strumenti utilizzati in

questa disciplina hanno caratteristiche energetiche che vanno a ripristinare i

campi di disturbo relativi alle frequenze che regolano i sistemi viventi e non

viventi, che sono presenti nell’universo, interconnessi tra loro fino a

rappresentare una sorta di “inconscio collettivo” junghiano. I principali disturbi

curabili energeticamente sono dovuti ad interferenze tra l’uomo e l’ambiente,

sia a livello fisico sia emozionale. Geopatie, meteoropatie, riequlibrio dei chakra,

regolazione dei meridiani e dei punti di agopuntura

Sono disturbi che possono essere affrontati sia con rimedi energetici quali

floriterapia, (fiori di Bach, fiori Australiani, fiori Californiani:, fiori Himalayani,

fiori Indiani, fiori Alaskani e fiori di Raphäel), cristalloterapia, medicina

ayurvedica, sia con tecniche di meditazione.

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Pensiero e Principi della Naturopatia

Vis medicatrix naturae

Confidare nel potere di guarigione della natura, partendo soprattutto dal

riconoscimento e dalla rimozione delle cause che impediscono la guarigione

piuttosto che trattare semplicemente i sintomi, ed incentivando il sostegno e

l’aiuto della forza vitale che è racchiusa nella Natura e nell’Uomo.

Tolle causam

Identificazione e trattamento delle cause con particolari tecniche di

riconoscimento e rimozione di tutte le cause endogene ed esogene che

impediscono il processo di guarigione, piuttosto che trattare semplicemente i

sintomi.

Primum non nocère

Non aggressione, non nuocere cioè al malato utilizzando metodi e sostanze che

annullano o perlomeno minimizzano il rischio di effetti collaterali, evitando

sempre di sopprimere violentemente i disturbi e, in riferimento alla capacità di

autoguarigione, utilizzo della forza minima necessaria per trattare le disfunzioni

bioenergetiche a cui ci si rivolge.

Educare

Prendersi cura del paziente con un’azione di educazione alla salute ed al

benessere, con l’incoraggiamento spirituale ma soprattutto incentivando l’auto-

responsabilizzazione nei confronti dello stile di vita condotto.

Principio dell’Olismo

Cura globale dell’individuo. Questo significa prendere in considerazione i fattori

fisici, emozionali, mentali, spirituali, ereditari, igienici, alimentari, lavorativi,

ambientali e sociali che lo riguardano impostando una terapia che sia rivolta sia

all’ambiente che all’uomo, in senso olistico. Per olismo s’intende una visione

completa ed unitaria dell’uomo nel suo contesto micro-macrocosmico: l’uomo

come entità microscopica integrata in un sistema globale macroscopica

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(galattica) seguendo il “principio olonomico” dell’integrazione universale di

coesistenza di tutte le forme esistenti sui pianeti e della “Legge del dualismo”

quale principale legge archetipa che governa e regola gli esseri viventi e tutte

le forme1, con essi coesistenti, in simbiotica esistenza.

Prevenzione

Caratteristica unica e peculiare della figura del Naturopata che deve procedere

dapprima ad un accertamento dei fattori di rischio delle eventuali disfunzioni

dell’uomo come: la predisposizione biologica ed ereditaria, la famigliarità, la

tipologia, la diatesi biologica, la costituzione, il terreno, la struttura

bioenergetica, l’abitazione in cui vive ed il luogo in cui lavora, ecc…intervenendo

in modo appropriato cercando soprattutto di insegnare a lui prevenirli ed evitarli.

1 Nelle forme coesistenti vengono intese non solo entità viventi umane, animali e vegetali, ma, anche le forme considerate inerte (minerali, acque, ghiacciai, montagne, ecc., che determinano un unicum irrepetibile ed interagente.

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La genesi della malattia in Naturopatia

Concetto di salute e malattia

All'inizio dell'Ottocento, epoca in cui prende consistenza ed assume precise

connotazioni il pensiero naturopatico, la pratica medica era lontana dalla

scientificità attuale. Si ignoravano i veri meccanismi della malattia e della

guarigione e non vi era una conoscenza perfetta del corpo umano e del suo

funzionamento. la guarigione era in gran parte affidata a sistemi empirici ed alla

risposta soggettiva del malato.

Le terapie si basavano sulla somministrazione di pozioni e fluidi magici,

affiancati a trattamenti a base di salassi e purganti, e ad una chirurgia svolta

con tecniche di incisione e di amputazione, spesso risolutrici di problemi

concreti.

Le malattie potevano essere interpretate non come fenomeni interessanti parti

dell'organismo, ma come aspetti più o meno generalizzati di una alterazione

globale della normale funzione della macchina umana, vista nella sua

interazione con l'ambiente e gli stimoli patogeni esterni, concetto affermato e

creduto sin dalla filosofia greca; per cui ogni forma di intervento su queste

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interazioni poteva costituire già di per sé una forma, sia pure imperfetta, di

intervento medico.

Nel corso dell'Ottocento, con le scoperte dell'anatomia patologica e della

microscopia, si ottiene una visione più scientifica delle modificazioni patologiche

di tessuti e organi, identificabili in precisi quadri clinici.

Fu l'opera di Rudolf Virchow (1821-1902), ad imporre questa nuova concezione

della malattia, che è ancora oggi la base irrinunciabile della pratica medica,

senza per questo allontanarsi da una visione d'insieme dell'essere umano, con

le sue inter-relazioni ed i suoi equilibri interni, la cui centralità venne sostenuta

da Claude Bernard (1813-1878).

Secondo Virchow: “La malattia rappresenta una

alterazione del normale stato di salute, lo stato di

salute è in gran parte trasmesso ereditariamente; la

salute del corpo è il frutto di uno scambio alimentare

a cui è soggetta ogni cellula”.

La svolta fondamentale del pensiero medico

ottocentesco è legata alla nascita della microbiologia:

a Ignaz Philip Semmelweis (1818-1865), Joseph

Lister (1786-1869) e Louis Pasteur (1822-1895) si deve il progresso nella lotta

alle infezioni, in particolare quelle operatorie: "Morgagni aveva insegnato ai

medici a cercare all'interno degli organi del paziente il luogo d'origine de loro

sintomi. Lister, usando la scienza del microscopio, insegnò loro a cercare la

causa primaria di molti disturbi di quegli organi guardando “il mondo

infinitamente piccolo" di Pasteur”.

Concetto di salute e malattia

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Nel paragrafo 210 dell’Organon, Hahnemann anticipa le teorie di Bach.

Scrivendo delle malattie monosintomatiche, che sono quelle più difficili da

guarire, egli accenna alle “Malattie dello spirito e della mente”.

Esse però non costituiscono una classe ben distinta dalle altre malattie: “poiché

in ognuna delle malattie dell’organismo, chiamate fisiche, vi è sempre

un’alterazione dello spirito e della mente. Quanto spesso si incontra in pazienti,

colpiti da malattie assai dolorose e di lunga durata, uno stato d’animo mite,

dolce, tanto che il medico si sente spinto verso loro da un senso di rispetto e di

compassione. Ma quando egli ha superato la malattia ed ha ridato al paziente

la salute resta stupito e spaventato nel constatare l’orribile trasformazione del

carattere, poiché vede ritornare ingratitudine, inumanità, cattiveria ricercata e

scatti disonorevoli ed indignanti, proprio come prima della malattia”.

In ogni stato di malattia lo stato dell’animo costituisce uno dei sintomi più

importanti che va sempre rilevato per poter fare il quadro fedele del male e

conseguentemente poterlo guarire con la cura omeopatica.

Tal cosa è tanto importante nella scelta del medicamento, che spesso lo stato

d’animo del paziente è decisivo, perché rappresenta un sintomo preciso e

caratteristico e che meno di qualsiasi altro può sfuggire all’osservazione del

medico attento.

Il Creatore delle potenze salutari ha tenuto in singolarissima considerazione

questo elemento fondamentale delle malattie, i cambiamenti dello stato d’animo

e di mente, poiché non esiste al mondo alcun medicamento di un certa potenza,

che non alteri in modo chiaro lo stato d’animo e di mente dell’uomo sano, che

ne faccia esperimento, ed ogni medicamento dà un alterazione diversa.

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I difetti umani

Bach dice "la malattia è essenzialmente il risultato di

un conflitto fra l'Anima e la Mente e non potrà mai

essere estirpata se non con un lavoro di tipo spirituale

e mentale", ed anche "la sofferenza è un'opportunità

per capire ciò che in altre maniere non siamo stati

capaci di cogliere e non potrà venire meno sino a che

non avremo imparato la lezione”; “le vere e proprie

cause principali di malattie sono le debolezze del

carattere”

Egli individua la vera malattia nei difetti quali orgoglio, crudeltà, odio, egoismo,

ignoranza, instabilità e avidità esaminando ognuno di questi si rivelano contro

l’unità. Quando la voce dell’Io superiore viene ignorata si sviluppano queste

debolezze che a loro volta si ripercuoteranno sul corpo provocando particolari

malattie.

� L’orgoglio esprime l’arroganza e la rigidità dell’anima, svilupperà quelle

malattie caratterizzate da rigidità corporea e tensione muscolare.

� La crudeltà esprime la negazione dell’unità per cui ogni azione e diretta

contro l’altro uomo ed è caratterizzato dal dolore fisico e morale.

� L’odio il contrario dell’amore e del creato, ci porta ad azioni contro il creato

ed all’unità, genera solitudine, collera, violenza, crisi nervosa, isterismo.

� L’egoismo è il rifiuto di dei doveri verso gli altri, interpone i nostri interessi

personali a quelli della collettività, genera malattie d’introspezione, nevrosi,

nevrastenia, nega la gioia di vivere.

� L’ignoranza rappresenta il rifiuto per la conoscenza della verità,

mancanza di saggezza scelte ed azioni errate, che portano alla miopia,

indebolimento della vista e dell’udito.

� L’instabilità porta all’insicurezza e indecisione con mancanza di obiettivi,

quale conseguenza del rifiuto della personalità nel riconoscere l’Io superiore,

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l’instabilità ci porterà a soccombere o a d ingannare gli altri, di riflesso sul

corpo si avranno disordini nel movimento e nella coordinazione.

� L’avidità alimenta ambizioni, desiderio di potenza e dominazione,

negazione del principio di libertà e individualità, creando affezioni che

rendono il malato schiavo del proprio corpo.

La terapia secondo Bach consiste non nel battersi contro un difetto, ma nel

superarlo con l'aiuto della virtù opposta alla cattiva inclinazione.

Microbi e malattie

Già nel secolo scorso lo scienziato Claude Bernard disse a proposito del pericolo

rappresentato dai microbi: "Il fatto che degli elementi deleteri penetrino, o si

fermino, dentro di noi, non è sufficiente ad alterare le nostre funzioni organiche.

È invece necessario che un componente tossico si fissi in qualche cellula del

nostro corpo. È per questa ragione che un organo cessa di funzionare

perfettamente ed accusa dei sintomi anomali".

Anche Pasteur, giunto in tarda età, confermò questa teoria dicendo: "Bernard

aveva ragione, il microbo non ha alcuna importanza. Il terreno di cultura è il

corpo ed i germi si moltiplicano assai rapidamente quando i tessuti sono

congestionati o intossicati."

Tossicosi e malattia

Per tossine si intendono sia i prodotti di rifiuto che si formano nei processi

metabolici dell'organismo, che potremmo chiamare tossine endogene,

oppure batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento

ambientale, molecole farmacologiche, ossia tossine esogene.

Potremmo allargare il concetto anche alle "tossine psichiche": i pensieri negativi,

le emozioni distruttive che inducono la produzione dei mediatori chimici dello

stress, che portano l'organismo verso uno stato di logoramento accelerato.

Concetto di terreno

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Il "terreno biologico", comunemente detto "terreno", è l'insieme dei fattori e

delle condizioni che caratterizzano un determinato organismo in un certo

momento.

Pasteur stesso dopo aver speso una vita studiando la microbiologia, prima di

morire disse ad un suo assistente: "Claude Bernard aveva ragione, il terreno è

tutto, il microbo è nulla".

Pertanto un individuo che ha un "buon terreno" non lascia spazio alla malattia;

è quindi il terreno che dobbiamo considerare e non gli eventuali aggressori

(microbi, virus, ecc.).

A questo proposito va ricordato che durante tutte le gravi epidemie del passato

non tutta la popolazione veniva colpita, ed erano proprio coloro rimasti sani a

prestare le cure ai malati. Essi, pur essendo a stretto contatto con i malati, non

contraevano la malattia. Coloro che restavano sani avevano infatti un buon

terreno e perciò non adatto all'insediamento di quel dato agente patogeno.

Per Hahnemann "la noxa (agente patogeno) è niente, il terreno è tutto".

Per Reckeweg “la malattia è da interpretare come la risultante che scaturisce

dall’interreazione tra noxa patogena, fattori ambientali e soprattutto

reattività”.

Per citare il padre dell’Omotossicologia: "le malattie sono l’espressione della lotta

dell’organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero

sono l’espressione della lotta che l’organismo compie per compensare i danni

provocati irreversibilmente dalle tossine".

Malattia acuta e cronica

Disturbi acuti

Sono disturbi funzionali, temporanei caratterizzati da un’aumentata attività

emuntariale centrifuga, atta ad espellere tossine.

Questi disturbi si manifestano in seguito a stimolazioni stressanti a cui viene

sottoposto l’organismo:

� cambiamenti climatici;:

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� sovraccarico alimentare;

� cattiva abitudine nell’alimentazione (dieta squilibrata, mangiare

continuamente e sempre le stesse categorie di alimenti, che sottopone

l’organismo ad un depauperamento e blocco enzimatico con ipofunzioni del

metabolismo);

� forte stress emotivo ed emozionale che scarica sull’organismo e

simbolicamente su organi e visceri sviluppando soprattutto disturbi di

natura psicosomatici.

Disturbi cronici

Sono disturbi recidivanti con manifestazioni prolungate nel tempo, l’attività

emuntoriale è ridotta o insufficiente ad espellere le tossine.

Nei disturbi cronici l’attività degli emuntori è compromessa e i disturbi hanno

carattere storico che e da cause condizionanti e prolungate nel tempo. Si attua

a livello degli emuntori una sorta di adattamento, poiché, hanno subito nel

tempo forzature, stimolazioni e forme attivazioni oltre e fisiologiche possibilità

di funzionamento.

Si manifestano con modalità specifiche in riferimento:

� alla periodicità;

� a cambi stagionali;

� cambiamenti climatici;

� alla cronobiologia;

� alla topografia corporea (lateralità destra o sinistra, dall’interno verso

l’esterno o viceversa, dall’alto verso il basso o viceversa);

� modalità erratica (spostamento sull’organismo e zone del corpo);

� modalità di insorgenza.

Le sette fasi della malattia

Fase reattiva nervosa

Rappresenta la prima fase della malattia, fase di allarme, viene definita nervosa

perché coinvolge il sistema nervoso parasimpatico; è la prima risposta

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dell’organismo alla presenza di un sovraccarico. Si verifica quando si esagera

occasionalmente nel mangiare, nel fumare, nel bere alcolici o non si riposa a

sufficienza, stress.

L’organismo spesso reagisce favorendo l’eliminazioni di tossine in sovraccarico,

attraverso dei meccanismi naturali di eliminazione: diarrea e sudorazione

profusa.

Fase della tossicosi linfemica

La tossicosi linfemica o tossilinfemia si verifica quando l’organismo non riesce ad

eliminare gli scarti metabolici cellulari o perché introdotti in eccesso o perché

sopraggiunta un’ipofunzione organica. In entrambi i casi si verifica

un’alterazione dell’equilibrio acido-basico, pertanto in presenza di un’acidosi si

avranno accumuli di metaboliti a livello articolare con l’insorgenza di disturbi

delle articolazioni: gotta, reumatismi articolari e artriti; mentre nell’alcalosi si

avranno interessamenti tossinici delle mucose: reumatismi acuti e cronici,

nevriti, eczemi e catarri.

Fase neurodistonica o stadio infiammatorio

Questa fase coinvolge il sistema nervoso simpatico e parasimpatico, si avrà una

distonia neurovegetativa che può essere simpaticotonica o parasimpaticotonica

Nella distonia simpaticotonica si avrà un’eccessiva produzione di adrenalina con

effetti sul SN simpatico, mentre nella distonia parasimpaticotonica si avrà una

diminuizione di produzione del cortisolo da parte delle ghiandole surrenali con

infiammazione dei tessuti e aumento della produzione di acidi nel sangue. A sua

volta l’organismo reagirà producendo sali minerali tamponi che creeranno un

sovraccarico renale.

Fase di demineralizzazione e di denutrizione

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Questa è una fase sopravviene quando si ha una ritenzione di minerali, acido

urico e colesterolo nel sangue. Viene interessato il tessuto connettivale con

formazione di sclerosi che si manifesta con indurimento dei tessuti, formazioni

di cisti e placche ateromatose a livello delle arterie.

Fase immunodepressiva o di ulcerazione

In questa fase detta anche di ulcerazione poiché, i tessuti si sclerotizzano. Le

tossine sovraccaricano il sistema reticolo endoteliale con interessamento del

ghiandola timica e della milza. In questa fase si formeranno le prime tumefazioni

caratterizzate da insufficienza degli emuntori renali.

Fase di depolarizzazione cellulare o di tumefazione

Questa fase è determinata da un’inversione della polarità del citoplasma, che ha

una polarità positiva rispetto al nucleo. L’inversione di polarità provoca

un’inversione di flusso dei nutrienti e dei metaboliti, per aumentata permeabilità

della membrana cellulare con conseguente incrostazione cellulare. Questi scarti

compromettono la funzionalità renale ed epatica, con fenomeni di accumula da

ritenzione idrica con interessamento doloroso delle articolazioni.

in tal caso è opportuno drenare facendo defluire le tossine sugli altri emuntori:

pelle e intestino.

Fase di degenerazione cellulare o cancerizzazione

La fase di degenerazione cellulare si realizza con un’aggressione tossinica sulla

membrana cellulare e sui componenti nucleici, costituisce l’ultima fase s decorso

letale e si può sviluppare durante un arco di tempo di parecchi anni.

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Le sette regole per una vita sana

1. respirare aria salubre pulita;

2. bere acqua pura con un residuo fisso molto basso ed un pH

leggermente acido;

3. mangiare cibi genuini coltivati biodinamicamente su terreni sani,

privi di pesticidi ed inquinanti;

4. camminare spesso sulla terra nuda, sabbia o sull'erba;

5. vivere in case costruite prevalentemente con materiali di

derivazione naturale, con elementi di legno o calcarei, e con

materiali di costruzione biologici;

6. vestire con vestiti costruiti con fibre naturali e non stretti;

7. vincere lo stress passando almeno un'ora al giorno a lasciar la

propria mente sgombra dalle tensioni, dallo stress e dalle

preoccupazioni.

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