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Viaggio e geografia CACUCCI EDITORE BARI Arcangela Giorgio Rosalba Minafra

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Viaggio e geografia

CACUCCI EDITORE

BARI

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Una riflessione sul tema del viaggio nella Geografia equivale a scandagliarne la precipua essenza epistemologica. Oggetto di studio di numerose discipline (dalla sociologia all’antropologia, dall’economia alla psicologia sociale, alla statistica e all’urbanistica), il viaggio diviene anche tema prediletto attorno a cui si concentrano numerosi studi geografici. Adottando una prospettiva storico-geografica, si riesce a cogliere la ricchezza della pratica legata al viaggio, che non rappresenta solo una modalità soggettiva di confronto con un’alterità spaziale e territoriale estranea alla quotidianità del viaggiatore; essa costituisce, di più, un modo di entrare in relazione con contesti sociali e culturali differenti che implicano talvolta anche una riflessione, un ripensamento e, non di rado, una rinascita esistenziale. Sulla base di tale presupposto l’interesse della Geografia per il “racconto” del viaggio, ben al di là di quello che potrebbe apparire un fortunato ambito di ricerca dettato da un interesse estemporaneo o da una moda oramai dilagante, affonda le sue radici nell’utilità, riconosciuta ai testi di viaggio, quali fonti attendibili per la ricostruzione di eventi storici, di geografie del passato.Una puntuale ricognizione del viaggio in Puglia, dall’epoca greco-romana fino all’età moderna, sorprende in quanto a numero e varietà e ci offre la descrizione e la “narrazione” del territorio pugliese, in cui all’osservazione squisitamente geografica, si intrecciano informazioni di tipo storico, economico e culturale. Eppure, non di rado, la “rilettura” dei paesaggi pugliesi da parte dei viaggiatori ci restituisce un’immagine della Puglia sempre oscillante tra stereotipo e realtà.Alla luce di tutto ciò, la letteratura di viaggio può essere considerato un prezioso patrimonio cui attingere per la diffusione di un turismo culturale improntato alla sostenibilità economica e sociale, anche attraverso la ideazione di itinerari turistico-letterari. Espressione cui corrisponde una specifica tipologia di proposta turistica innovativa, in grado di offrire al viaggiatore contemporaneo la possibilità di vivere la propria esperienza di viaggio in maniera originale, seguendo un percorso che è la riproposizione di precedenti itinerari, di cui sia rimasta testimonianza in testi letterari o documentali.

€ 24,00

ISBN 978-88-6611-526-7

Arcangela GiorgioRosalba Minafra

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Arcangela Giorgioè professore ordinario di geografia presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Presidente della sezione interprovinciale Ba-ri-Bat della Associazione Italiana Insegnanti di geografia.

Rosalba Minafraha conseguito nel 2014 il titolo di dottore di ricerca in Geografia Economica nell’Univer-sità degli Studi di Bari Aldo Moro. Ha già pubblicato contributi inerenti alla letteratu-ra di viaggio.

In copertina:

Terra d’OtrantoA. Bulifon, 1692

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MOROCENTRO INTERUNIVERSITARIO “POPOLAZIONE, AMBIENTE E SALUTE”

ITINERARI DI RICERCA

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COLLANA DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO “POPOLAZIONE, AMBIENTE E SALUTE”

DIRETTOREGiovanna Da Molin

ITINERARI DI RICERCA

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COMITATO SCIENTIFICO

Salvatore Barbuti, Francesco Bellino, Angela Carbone, Corrado Crocetta, Gaetano Dammacco, Giuseppe De Bartolo, Angelo Dell’Atti, Andrea Di Liddo, Michele Distaso, Vito Gallotta, Arcangela Giorgio, Nicola L’Abbate, Pietro Maria Lugarà, Lucia Maddalena, Fabio Manca, Angela Mongelli, Maria Teresa Montagna, Biagio Moretti, Giuseppe Agostino Poli, Rosa Prato, Michele Quarto, Mario Scicutella

COMITATO DI REDAZIONE

Paolo Contini, Angela Santulli, Carmela Somma,Giancarla Stama

Il volume è stato stampato con il contributo dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Arcangela Giorgio - Rosalba Minafra

Viaggio e Geografia

CACUCCI EDITORE

BARI2016

proprietà letteraria riservata

© 2016 Cacucci Editore – BariVia Nicolai, 39 – 70122 Bari – Tel. 080/5214220http://www.cacuccieditore.it e-mail: [email protected]

Ai sensi della legge sui diritti d’Autore e del codice civile è vie-tata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qual-siasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dell’autore e dell’editore.

ViaggioNessun apprendimento evita il viaggio.

Sotto la direzione di una guida,l’educazione spinge all’esterno.

Parti. Esci.Esci dal ventre della madre,

dalla culla, dall’ombrache scende

dalla casa del padre e dai paesaggi giovanili.Al vento, alla pioggia: fuori mancano i ripari.

Apprendere dà inizio all’erranza.

M. Serres, Il Mantello di Arlecchino, Venezia, Marsilio, 1992.

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Premessa

di Rosalba Minafra

«Poeticamente abita l’uomo su questa terra», secondo la liri-ca di Friedich Hölderlin ripresa da Martin Heidegger: lo sguardo poetico, e – più in generale – quello letterario, fornisce una misura delle cose (e, quindi, dei luoghi), connotata dalla rappresentazione creativa, piuttosto che dalla descrizione oggettiva.

La conoscenza del mondo non solo in termini oggettivi e geo-grafici, ma anche attraverso le parole di narratori e poeti, evidenzia un terreno comune tra le due discipline. Gli spazi letterari e quelli propri della Geografia sono entrambi attenti alla realtà introspet-tiva, al vissuto territoriale dell’uomo, alla dimensione qualitativa definita da aspetti sensoriali, culturali e psicologici e si rivelano tra loro complementari. Inizialmente, si proverà a ridisegnare la storia della disciplina geografica, almeno dalla sua istituzionalizzazione come scienza autonoma, alla luce di una visione poetica che sot-tende il suo evolversi già nel pensiero dei suoi padri fondatori. Sa-ranno riproposti, quindi, i più recenti sviluppi epistemologici della Geografia, operando anche le dovute delimitazioni concettuali tra le diverse geografie, seppur convinti dell’ineludibile presupposto che correnti, indirizzi e paradigmi geografici distinti non possano essere interpretati ed analizzati se non in una dimensione globale, in una visione plurima e d’insieme.

Se la new humanistic geography si pone tra i suoi obiettivi quel-lo di scandagliare l’intimo legame che connette l’uomo, individuo singolo o collettività, all’ambiente naturale che lo circonda o in cui è immerso, essa deve dotarsi di nuovi strumenti interpretativi e concettuali che si rivelino in grado di ripensare e dare nuova forza anche a quelli che sono considerati i tradizionali concetti-chiave geografici. In primis il paesaggio: concetto fondante ed assorben-te per la Geografia, ripudiato negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento per il suo carattere meramente idiografico, ritrova ora rinnovata centralità come “fatto soggettivo”. Il paesaggio è, infatti, sguardo sul luogo ed è al contempo prodotto esso stesso della sen-sibilità e percezione umana nei confronti dei luoghi e degli spazi vissuti e, in quanto tale, studiando il paesaggio, è possibile com-

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prendere le relazioni tra storia, società, sapere popolare, luoghi: in breve, la raffigurazione del territorio.

Intimamente legato al concetto di paesaggio è quello di luogo cui la Geografia umanistica anglofona e francofona darà originale signi-ficato e spessore. I luoghi, lungi da poter essere definitivi secondo astratte categorie geometriche, acquistano valore poiché divengono depositari e comunicatori dei valori, dei significati, delle aspirazioni che l’uomo manifesta.

Nella rinnovata temperie culturale (cultural turn) cui attinge la nuova visione umanistica della Geografia, si afferma parallelamen-te quello che è stato denominato spatial turn. Lo storicismo tradi-zionale, accusato di essersi troppo a lungo occupato della categoria temporale a scapito di quella spaziale, viene sottoposto a severe cri-tiche da parte delle Geografia post-moderna. E lo spazio, sui cui la Geografia sembra vantare una sorta di diritto di prelazione, poiché da sempre ragiona per categorie e teorie spaziali, si riempie, diviene da mero vuoto contenitore contenuto pieno e significativo. La Geo-grafia, non più asservita all’astratto spazio cartografico, trova la sua ragion d’essere in un concetto di spazio geografico relazionale in cui i singoli fatti non hanno significato di per sé, ma in rapporto con altri fatti e con i soggetti in essi coinvolti.

Il secondo capitolo si propone una riflessione sul tema del viag-gio nella Geografia. E parlare di viaggio in Geografia equivale forse a scandagliare la sua precipua essenza epistemologica. Il viaggio è al tempo stesso motivo di impulso, fine e “conseguenza” del sapere geografico. Ripercorrere quindi gli apporti della pratica del viaggio all’accrescimento delle conoscenze geografiche significa ripensare alle principali tappe evolutive della disciplina, a partire dalla nasci-ta della Geografia come disciplina e scienza dell’uomo autonoma. Un percorso, questo, non facile e soggetto a mutevoli periodi oscuri duranti i quali la Geografia è stata ridotta (ad opera degli stessi ge-ografi) a mera scienza descrittiva, inseguendo invero la chimera di una “scrittura” del mondo stabile ed oggettiva e l’assurda pretesa della Geografia di porsi come sintesi esplicativa del mondo. Eppure nella sua etimologia Geografia è pur anche scrittura del mondo. Tale consapevolezza ha condotto i geografi, nei tempi a noi più vicini, ad una peculiare e salutare crisi identitaria. La duplice natura di sapere geografico che non solo disegna il mondo, ma che lo parla, ha costi-tuito uno spunto di riflessione autocritico e un punto di partenza per la riscoperta di un nuovo umanesimo nella scienza geografica.

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I geografi si rivolgono al viaggio con rinnovato interesse e il nodo del rapporto tra l’esperienza di viaggio e la scienza geografica è la letteratura odeporica, alla quale si farà riferimento intendendo qual-siasi tipo di racconto collegato ad un’esperienza odeporica, sia orale che scritto, artistico, figurativo o cartografico. Saranno messi in luce i legami strettissimi, da sempre esistiti, tra Geografia e letteratura di viaggio; legami strutturali che possono essere ricondotti almeno a tre distinti punti di vista: la letteratura di viaggio è stata, almeno fino a tutto il secolo scorso, lo strumento più forte di accrescimento delle conoscenze geografiche, sia pratiche che teorico-interpretative, ma anche una preziosa fonte documentaria sugli studi delle geografie del passato, come pure sulle conoscenze geografiche del passato.

Il capitolo si chiude proponendo nuovi approcci che, sulla scorta della crisi del paradigma post-moderno, rinvengono nella contami-nazione interdisciplinare, la possibilità di guardare al mondo che ci circonda con nuove prospettive e anche nuove speranze, per così dire “spaziare” in modo diverso, all’interno delle diverse geografie, soggettive o immaginarie, che l’individuo, abitante o osservatore, proietta nel suo vissuto, caricandoli di valori percettivi e culturali in grado di forgiare il proprio senso di radicamento, il riconoscimento del sense of place inteso come proiezione ed identificazione del pro-prio sé, individuale e collettivo in un determinato luogo, a garanzia di stabilità ed equilibrio. É il caso, ad esempio della Geografia emo-zionale che, con il suo Atlante delle emozioni, tenta la spazializza-zione dei paesaggi interiori. Lo spazio cartografico funge in questo caso da grande metafora ma diviene, al contempo, puntuale criterio di organizzazione dei sistemi di relazione fra concetti astratti.

Il lavoro prosegue con la ricostruzione della storia del viaggio in terra di Puglia. Seppure gli studi odeporici abbiano messo in luce una sostanziale carenza di resoconti e scritture di viaggio nella no-stra regione e sebbene per la Puglia vi sia stata una sistematica esclu-sione dagli itinerari di viaggio di scrittori, letterati, artisti e uomini di cultura in genere che praticavano il viaggio in Italia come necessità formativa ed esistenziale, l’indagine bibliografica mette in evidenza la presenza di un ragguardevole numero di viaggiatori, italiani e stra-nieri. Essi, spinti da varie motivazioni, storico-geografiche, politi-che, diplomatiche, letterarie, hanno attraversato la regione forse alla ricerca di conferma della propria immagine mitizzata e stereotipata, della propria immagine mentale che si era cristallizzata e sedimenta-ta nella propria cultura di origine. Un’immagine della Puglia sempre

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oscillante tra stereotipo e realtà che costituisce invero un topos dei libri di viaggio, sempre contraddistinti dalla tendenza ad assumere come metro di riferimento e paragone la propria terra d’origine, la propria cultura di appartenenza. L’analisi geoletteraria dell’odepo-rica pugliese, dal periodo greco-romano all’età moderna, consente di operare una ricerca di tipo sincronico e diacronico. Considerando anche le evoluzioni nel tempo del genere odeporico, l’analisi dei resoconti di viaggio ha messo in evidenza il reiterarsi di immagini persistenti delle terre pugliesi, per lo più intrise di stereotipi e luoghi comuni che tendono tutt’oggi a persistere e sono lungi dall’essere definitivamente sfatati. In questa operazione l’esperienza e la pratica legata al viaggio fungono da moltiplicatore e selettore di conoscenze poiché ciascun viaggiatore ha come bagaglio un universo simboli-co precostituito che ne determina l’atteggiamento. Il viaggio espo-ne all’alterità, quella del proprio io in una condizione differente da quella quotidiana, quella dell’altro e dell’altrove che si incontrano. Tanto che, non conta che si tratti di viaggiatori italiani o provenienti da altri Paesi: la Puglia resta, potremmo dire insieme a gran parte del Meridione d’Italia, una terra altra e l’incontro con questa diversità, l’esperienza di viaggio si condensa e spesso si autolimita intorno a queste immagini preconcette e reificate.

Infine, il quarto capitolo prevede un approccio critico-applica-tivo che concerne la diffusione di un turismo culturale sempre più sostenibile anche attraverso la ideazione di itinerari turistico-lettera-ri. Innanzitutto ci si propone alcuni tentativi definitori, comincian-do dalle nozioni di bene culturale e di patrimonio culturale. Bene culturale è senz’altro un referente dal valore semantico complesso e problematico, la cui difficoltà di definizione ha avuto inevitabili conseguenze sulla sua disciplina. Indiscutibilmente, esso assume un interesse geografico ogni qualvolta è in grado di offrirci preziose informazioni sul territorio. La consapevolezza e la valorizzazione di questa funzione, peraltro innata e non nuova, slegata in qualche misura dalla materialità, sono il perno intorno al quale ruota il col-legamento tra bene culturale e turismo. Infatti, il cosiddetto turismo culturale muove dall’esigenza di individuare nuovi itinerari che se, da un lato, consentiranno di valorizzare luoghi, beni e attività tipiche di un determinato contesto territoriale e culturale, allo stesso tempo comporteranno una programmazione dell’offerta turistica che, ap-punto, nel rispetto delle logiche della sostenibilità, volgerà a conci-liare l’aspetto economico con quello più prettamente culturale.

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Gli sviluppi più recenti del settore turistico pugliese che vedono, in linea generale, trends positivi rispetto al valore nazionale, punta-no al miglioramento e alla valorizzazione del turismo culturale, seb-bene vi siano indubbiamente ampi margini di sviluppo: l’industria culturale e creativa può rappresentare una prospettiva straordinaria e irrinunciabile di nuova occupazione qualificata e di sviluppo soste-nibile del territorio.

La Puglia, in particolare, è un caso virtuoso di come una strate-gia di lungo periodo centrata sui settori creativi, come il cinema e l’audiovisivo, abbia portato dei benefici economici ed occupazionali sul territorio, attraendo anche nuovi investimenti e facendo balzare la regione in cima alle classifiche delle destinazioni turistiche più richieste.

Tra le varie forme di turismo culturale rientrano l’ideazione e la creazione dei Parchi Letterari, un esempio di modalità di fruizione turistica che stimoli nel visitatore un approfondimento che superi il tradizionale approccio alla risorsa paesaggistica, architettonica e naturale. In realtà, nonostante le buone premesse, l’attività degli unici due Parchi letterari in Puglia risulta assai modesta a fronte del-le aspettative, in quanto ad accrescimento di notorietà dei territori compresi, istituzione di percorsi guidati turistico-letterari nonché ri-cadute economiche in termini di occupazione giovanile.

Nell’ambito del micro-segmento del turismo letterario rientra la creazione di veri e propri itinerari turistico-letterari. All’espressione “itinerario turistico-letterario” corrisponde una specifica tipologia di proposta turistica innovativa, in grado di offrire al viaggiatore con-temporaneo la possibilità di vivere la propria esperienza di viaggio in maniera originale, seguendo un percorso che è la riproposizione di precedenti itinerari, di cui sia rimasta testimonianza in testi lette-rari o documentali. Costruire oggi un itinerario turistico-letterario sulle tracce dell’esperienza vissuta dai viaggiatori-scrittori che ci hanno preceduti significa, dunque, delinearne il percorso attraver-so la lettura dei loro diari di viaggio, delle loro memorie, in modo da ripercorrere le medesime tappe, andando alla scoperta di quei luoghi (città, vie, campagne) che prima di noi hanno già visitato e descritto nei loro scritti odeporici. Come è noto, nella realtà odierna il turismo costituisce un settore di grande rilievo, non solo a livello economico (in particolare, in termini occupazionali), ma anche – e soprattutto – a livello sociale e culturale, in quanto si presenta qua-le mezzo privilegiato per la sensibilizzazione sulle questioni della

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tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e culturale. È, dunque, in funzione di questi obiettivi che si è resa sempre più urgente la necessità di superare le logiche del turismo di massa per ricostruire e proporre itinerari turistico-culturali innovativi, mirati allo sviluppo di un turismo culturale sostenibile.

Pertanto, la letteratura odeporica rappresenta uno strumento pri-vilegiato ai fini dell’ideazione e dell’avvio di percorsi innovativi paesistico-culturali, perché delinea un ampio patrimonio dal quale attingere per l’elaborazione di itinerari letterari di viaggio dalle sug-gestive radici storico-culturali (proprio perché fondati sulla scrittura degli antichi viaggiatori), alternativi al turismo di massa ed in grado di orientare modelli e comportamenti di turismo compatibile, inte-ressato alla salvaguardia dell’ambiente artistico e naturale.

Sulla scorta dell’analisi geo-letteraria effettuata su alcuni reso-conti di viaggio, si propone infine un esempio di itinerario turisti-co-letterario che ben si coniuga con le più recenti evoluzioni del turismo cosiddetto digitale: ineludibile appare oramai la rapida mol-tiplicazione di nuovi “turismi” che hanno come obiettivo nicchie di mercato sempre più selettive, servizi personalizzati, efficaci e com-petitivi. Ciò funge da stimolo sia all’innovazione di prodotto sia alla creazione di nuova imprenditorialità, rispetto a quella classica di settore, ma presuppone sistematici strumenti di incentivazione e coordinamento programmatico.

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Gli Autori

ARCANGELA GIORGIO, Professore Ordinario di Geografia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

ROSALBA MINAFRA, Dottore di ricerca, Università degli Studi Aldo Moro.

233

INDICE DEL VOLUME

Premessadi Rosalba Minafra pag. 7

Geografia e letteraturadi Arcangela Giorgio1. La prospettiva umanistica: nuove radici epistemologiche » 132. Discorso letterario e rappresentazione geografica » 243. Nuove metafore geografiche: Luogo e Paesaggio » 334. Spazi geografici e spazi letterari » 45

Geografia e letteratura di viaggiodi Rosalba Minafra1. Il tema del viaggio nella Geografia » 532. Letteratura di viaggio e “sapere geografico” » 643. Letteratura di viaggio e geografie del passato » 724. Geografie soggettive e immaginarie » 82

Sulle orme degli scrittori odeporici. Viaggi in terra di Pugliadi Rosalba Minafra1. La Puglia nei resoconti di viaggio. Storia del viaggio in Puglia:

l’epoca greco-romana » 952. Viaggiatori in Puglia dal Medioevo all’età moderna » 1053. La “rilettura” dei paesaggi pugliesi: l’immagine della Puglia tra

stereotipo e realtà nella scrittura di viaggio » 114

Per una nuova Geografia dei luoghi e del territoriodi Rosalba Minafra1. Verso un turismo culturale sostenibile tra conservazione e

promozione dei beni culturali » 1832. Itinerari turistico-letterari in Puglia come (ri)percorsi sulle tracce

degli antichi viaggiatori » 2033. Applicazioni e prospettive dell’analisi geo-letteraria » 208

Riferimenti bibliografici » 217

235

VOLUMI GIÀ PUBBLICATIGIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Demografia e salute. Conoscenze, opinio-

ni e comportamenti dei giovani, 2002NICOLA BARBUTI, Farmacopea e produzione libraria. Saggio di catalogazio-

ne di cinquecentine, 2002GIOVANNA DA MOLIN, ANGELA CARBONE, Fonti e demografia. Docu-

menti per lo studio della popolazione italiana dal XV al XXI secolo, 2003GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), L’immigrazione in Puglia: dall’emergenza

all’integrazione. Aspetti demografici, sociali e sanitari, 2003GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Donna, fecondità e salute, 2004ANTONELLA MARIA DELRE, Le aziende fashion del made in Italy nell’eco-

nomia globalizzata. Strategie di marketing distributivo e aspetti sociodemo-grafici, 2005

GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Popolazione e stili di vita. Indagini socio-demografiche tra generazioni, 2006

GUIDO LUISI, Ambiente e qualità della vita: il caso Puglia, 2007ARCANGELA GIORGIO (a cura di), Ambiente, salute e qualità della vita, 2007MARIA TERESA MONTAGNA (a cura di), Alimentazione tra generazioni, 2008GIOVANNA DA MOLIN, BIAGIO MORETTI (a cura di), La cultura della vita.

Indagini sociodemografiche sui giovani, 2008GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Equilibrismi quotidiani. Donne tra fami-

glia e lavoro, 2009MARIA TERESA MONTAGNA, ALESSIA QUARANTA, OSVALDO MON-

TAGNA (a cura di), Educazione alla salute in età pediatrica, 2009GIOVANNA DA MOLIN, ACHIROPITA LEPERA (a cura di), Donne e so-

cietà. Le mutilazioni genitali femminili. Un percorso tra aspetti clinici, va-lori, tradizioni e diritti umani, 2010

ANGELA CARBONE, Tra vicoli e precipizi. Popolazione, società e istituzioni a Matera nel corso del Settecento, 2010

GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Ritratti di famiglia e infanzia. Modelli differenziali nella società del passato, 2011

GIOVANNA DA MOLIN, BIAGIO MORETTI (a cura di), La cultura della vita. Seconda indagine sociodemografica sui giovani, 2011

PASQUALE ROSSI, Lineamenti geomorfologici dei paesaggi italiani, 2012GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Quaderni Cirpas. Pensieri complici. Ri-

cerche e riflessioni su comunicazione, popolazione, salute e ambiente, 2012GIOVANNA DA MOLIN, Donna a Bari tra famiglia e lavoro. Nuovi bisogni di

servizi e tempi della città, 2012

COLLANA “ITINERARI DI RICERCA” DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO “POPOLAZIONE, AMBIENTE E SALUTE”

DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

ARCANGELA GIORGIO, MADDALENA LENNY NAPOLI, Geografia e mi-grazioni. Il caso di una provincia pugliese, 2012

MARIA FEDERIGHI, Dall’abbandono all’assistenza. L’infanzia emarginata a Lucca nell’Ottocento, 2013

GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Città e modelli assistenziali nell’Italia dell’Ottocento, 2013

GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Donne. Ricerche su lavoro, salute e violen-za nella società contemporanea, 2013

CARMINE CLEMENTE, PIETRO PAOLO GUZZO (a cura di), I sistemi socio-sanitari regionali tra innovazione e spendibilità. Esperienze e ricerche, 2013

ANNAMARIA GAETANA DE PINTO, Il Real Albergo dei poveri di Napoli. Dall’emarginazione all’assistenza (secc. XVIII-XIX), 2013

MARIA TERESA MONTAGNA, ALESSIA QUARANTA (a cura di), La Salute in Puglia. Progetti, Istituzioni e Programmi educativi negli anni 2013-2014, 2014

GIOVANNA DA MOLIN (a cura di), Percorsi condivisi. Ricerche su popolazio-ne, ambiente e salute, 2014

ANTONIO CIUFFREDA (a cura di), Bari metropolitana. La città delle città, 2015GIOVANNA DA MOLIN, BIAGIO MORETTI (a cura di), La cultura della vita.

Terza indagine sociodemografica sui giovani, 2015ARCANGELA GIORGIO, ROSALBA MINAFRA, Viaggio e geografia, 2016

Viaggio e geografia

CACUCCI EDITORE

BARI

Viag

gio e

geogra

fia

Una riflessione sul tema del viaggio nella Geografia equivale a scandagliarne la precipua essenza epistemologica. Oggetto di studio di numerose discipline (dalla sociologia all’antropologia, dall’economia alla psicologia sociale, alla statistica e all’urbanistica), il viaggio diviene anche tema prediletto attorno a cui si concentrano numerosi studi geografici. Adottando una prospettiva storico-geografica, si riesce a cogliere la ricchezza della pratica legata al viaggio, che non rappresenta solo una modalità soggettiva di confronto con un’alterità spaziale e territoriale estranea alla quotidianità del viaggiatore; essa costituisce, di più, un modo di entrare in relazione con contesti sociali e culturali differenti che implicano talvolta anche una riflessione, un ripensamento e, non di rado, una rinascita esistenziale. Sulla base di tale presupposto l’interesse della Geografia per il “racconto” del viaggio, ben al di là di quello che potrebbe apparire un fortunato ambito di ricerca dettato da un interesse estemporaneo o da una moda oramai dilagante, affonda le sue radici nell’utilità, riconosciuta ai testi di viaggio, quali fonti attendibili per la ricostruzione di eventi storici, di geografie del passato.Una puntuale ricognizione del viaggio in Puglia, dall’epoca greco-romana fino all’età moderna, sorprende in quanto a numero e varietà e ci offre la descrizione e la “narrazione” del territorio pugliese, in cui all’osservazione squisitamente geografica, si intrecciano informazioni di tipo storico, economico e culturale. Eppure, non di rado, la “rilettura” dei paesaggi pugliesi da parte dei viaggiatori ci restituisce un’immagine della Puglia sempre oscillante tra stereotipo e realtà.Alla luce di tutto ciò, la letteratura di viaggio può essere considerato un prezioso patrimonio cui attingere per la diffusione di un turismo culturale improntato alla sostenibilità economica e sociale, anche attraverso la ideazione di itinerari turistico-letterari. Espressione cui corrisponde una specifica tipologia di proposta turistica innovativa, in grado di offrire al viaggiatore contemporaneo la possibilità di vivere la propria esperienza di viaggio in maniera originale, seguendo un percorso che è la riproposizione di precedenti itinerari, di cui sia rimasta testimonianza in testi letterari o documentali.

€ 24,00

ISBN 978-88-6611-526-7

Arcangela GiorgioRosalba Minafra

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Arcangela Giorgioè professore ordinario di geografia presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Presidente della sezione interprovinciale Ba-ri-Bat della Associazione Italiana Insegnanti di geografia.

Rosalba Minafraha conseguito nel 2014 il titolo di dottore di ricerca in Geografia Economica nell’Univer-sità degli Studi di Bari Aldo Moro. Ha già pubblicato contributi inerenti alla letteratu-ra di viaggio.

In copertina:

Terra d’OtrantoA. Bulifon, 1692