Irpinia 1980 stefano ventura
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Irpinia 1980: memoria, storiografia e occasioni perdute
Stefano Ventura
Workshop
Eventi naturali. Storie, scale, rappresentazioni, prevenzione
Siena, 16 dicembre 2009
23 novembre 1980. Ore 19,35
6,9 scala Richter
2914 morti
8850 feriti
Circa 400 mila senzatetto
Il ritardo dei soccorsi
La rabbia di Pertini
“ Non deve ripetersi quello che è avvenuto in Belice. [..] I terremotati vivono ancora in
baracche, eppure allora fu stanziato il denaro necessario. Mi chiedo: dove è andato a
finire questo denaro? Chi è che ha speculato su questa disgrazia del Belice? E se vi è
qualcuno che ha speculato, voglio sapere: costui è in carcere? Perché l’infamia
peggiore, per me, è quella di speculare sulle disgrazie altrui.
Tutti gli italiani e le italiane – qui non c’entra la politica, c’entra la solidarietà umana –
devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi loro fratelli colpiti da questa
sciagura perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai
vivi ”.
La gestione dell’emergenza
-Nomina del commissario straordinario (On. G. Zamberletti)
-Arrivo dei volontari e gemellaggi.
-Tendopoli e baraccopoli.
Piano S (sgombero)
La previsione era quella di ospitare sulla
costa tra i 170mila e i 250mila senzatetto.
I senzatetto realmente sgomberati furono
21mila.
Belice, 15 gennaio 1968
370 morti
58 mila senzatetto
- Proteste dei senzatetto (sit in a Montecitorio, renitenza alla leva, sciopero
fiscale)
-Ispettorato presso il ministero dei Lavori Pubblici
-ISES
-Ricostruzione conclusa alla fine degli anni’90.
Friuli, 6 maggio e 15 settembre 1976
-Vicinanza alla costa, ospitalità per i senzatetto
- Friuli Venezia Giulia regione a statuto speciale, autonomia decisionale
- “Fare da soli” e “dov’era e com’era”
- Presenza di settori produttivi avviati prima del sisma
- Risparmio familiare usato per ricostruire prima dei risarcimenti statali
- Stabilità amministrativa e clima politico costruttivo
939 morti
80 mila senzatetto
Ricerche sul terremoto del 1980
- Tesi di laurea (2004): Irpinia 1980-1992: storia e memoria
del terremoto (relatore prof. Santomassimo)
- Il terremoto dell’Irpinia del 1980. Storiografia e memoria (Italia
Contemporanea, giugno 2006)
- Tesi di dottorato (2009) L’Irpinia dopo il terremoto (relatore:
prof. Neri Serneri).
Argomenti della ricerca
- L’evento e la memoria
- La prima emergenza (i soccorsi, il commissariato, l’esercito, i volontari)
- La gestione dell’emergenza (novembre 1980 - maggio 1981)
- I comitati popolari
- Le cooperative
- Urbanistica e società
- L’impiego dei fondi pubblici
-Le trasformazioni della società; indici statistici (demografia e
emigrazione, assistenzialismo, comportamento elettorale, suicidi e cause di
morte, statistiche culturali, consumo)
- Dinamiche economiche (agricoltura, artigianato, pubblica
amministrazione, ruolo degli ordini professionali, altri settori produttivi)
- Industrializzazione
Urbanistica
Lavianoprima del sisma
Laviano oggi
Alcuni stili architettonici
della ricostruzione
Argomenti della ricerca
- L’evento e la memoria
- La prima emergenza (i soccorsi, il commissariato, l’esercito, i volontari)
- La gestione dell’emergenza (novembre 1980 - maggio 1981)
- I comitati popolari
- Le cooperative
- Urbanistica e società
- L’impiego dei fondi pubblici
-Le trasformazioni della società; indici statistici (demografia e
emigrazione, assistenzialismo, comportamento elettorale, suicidi e cause di
morte, statistiche culturali, consumo)
- Dinamiche economiche (agricoltura, artigianato, pubblica
amministrazione, ruolo degli ordini professionali, altri settori produttivi)
- Industrializzazione
Industrializzazione (art. 32 della legge 219)
20 nuove aree
Aziende previste: 243
Posti di lavoro: 14 mila
Posti di lavoro creati (2005): 6 mila (40% delle previsioni)
Aziende ancora attive: 57
Fondi statali spesi: circa 20mila miliardi di lire
Economia della catastrofe = nuovo modello di intervento straordinario nel
Mezzogiorno
23 novembre 2010Trentesimo anniversario
Operazione culturale delle comunità terremotate per il
recupero, la tutela e la trasmissione della memoria
GRAZIE PER L’ATTENZIONE