Autoimmunità, tardo-capitalismo, tecno-fascismo, di Raoul Kirchmayr
Ipersensibilità e Autoimmunità - uniroma2.it · IgG anti-Rh. 2) Dopo la gravidanza, con i l...
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Gli effetti delle risposte immunitarie
Effetti fisiologici (Benefici) - Attivazione dell’immunità specifica per eliminare i
patogeni infettanti (batteri, virus e tossine) senza conseguenze per l’individuo
Effetti patologici (Danni) - Danno da risposte eccessive o incontrollate =
Ipersensibilità
- Danno da risposte contro i propri tessuti = Autoimmunità
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Le cause delle malattie da ipersensibilità
Reazioni antimicrobiche eccessive
Persistenza a lungo del patogeno
Reazioni anomale verso antigeni ambientali
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Le caratteristiche delle malattie da ipersensibilità
Anticorpi e Linfociti T - Il danno e’ causato dai normali meccanismi di
difesa contro i patogeni
Infiammazione - Le ipersensibiltà tendono a cronicizzare - Difficile eliminare la causa - Amplificazione del sistema immunitario
Malattie infiammatorie immuno-mediate www.uniroma2.it/didattica/immunotlb
Classificazione delle ipersensibilità
Tipo I: Ipersensibilità immediata (allergie, asma, eczema)
Tipo II: Mediata da anticorpi citotossici (anemia emolitica del neonato, anemia emolitica da farmaci)
Tipo III: Mediata da immunocomplessi (malattie da siero: vasculiti, nefriti e artriti)
Tipo IV: Ipersensibilità ritardata (ipersensibilità da contatto, dermatite)
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Classificazione delle ipersensibilità
Ipersensibilità Meccanismi patologici Meccanismi di danno dei tessuti
Tipo I Anticorpi IgE Degranulazione dei mastociti (istamina, prostaglandine, etc.)
Tipo II Anticorpi IgM e IgG contro antigeni cellulari
Opsonizzazione e fagocitosi. Attivazione del complemento
Tipo III Immunocomplessi formati da
IgM e IgG con antigeni in circolo
Attivazione dei leucociti da parte del complemento
Tipo IV
1) Linfociti T CD4+ (ritardata)
2) Linfociti T CD8+ (citolisi)
1) Attivazione macrofagi e citochine infiammatorie
2) Uccisione cellula infetta e citochine infiammatorie
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Caratteristiche delle reazioni di ipersensibilità immediata
• Attivazione linfociti CD4+ TH2 e produzione IgE 1. Prima esposizione all’Ag (Sensibilizzazione) 2. Attivazione TH2 e produzione IL-4 e IL-13 3. Scambio isotipico e produzione IgE 4. Legame IgE ai recettori Fc dei mastociti
• Attivazione mastociti e rilascio dei mediatori 5. Seconda esposizione all’Ag 6. Legame dell’Ag al complesso IgE – FcR sui mastociti 7. Rilascio delle amine vasoattive e mediatori lipidici (Degranulazione)
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Prima esposizione all’allergene
Attivazione dei linfociti TH2 e scambio di
classe IgE nei linfociti B
Produzione delle IgE
Legame delle IgE al recettore Fc dei mastociti
Seconda esposizione all’allergene
Attivazione dei mastociti: rilascio dei mediatori
Istamina, prostaglandina, etc.
Citochine:IL-3,-4,-5 e TNF
Reazione immediata
(minuti dopo l’esposizione all’allergene)
Reazione tardiva (2-4 ore dopo l’esposizione all’allergene)
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La produzione delle IgE L’ipersensibilità di tipo I è associata alla predisposizione genetica
In presenza di antigeni ambientali: - Gli individui normali producono IgM e IgG (poche IgE) - Gli individui atopici (allergici) producono elevati livelli di IgE
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Natura degli allergeni
Gli antigeni che provocano ipersensibiltà immediata sono comuni proteine ambientali e sostanze chimiche:
Proteine esogene o molecole che legano proteine endogene
Allergeni di origine vegetale: Pollini di varie specie
Allergeni di origine animale: Insetti, Acari, Peli, etc.
Allergeni di origine alimentare: Crostacei, Frutta Secca, Latte, Uova, etc.
Allergeni di origine farmacologica: Aspirina, Antibiotici, etc.
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Ruolo dei mastociti nell’ipersensibilità tipo I
• L’attivazione dei mastociti si verifica dopo il legame degli allergeni alle IgE fissate al FcR
• L’attivazione genera 3 tipi di risposte: a. Secrezione dei granuli mediante esocitosi b. Sintesi e secrezione di mediatori lipidici c. Sintesi e secrezione di citochine
Mastocita quiescente rivestito di IgE
Mastocita attivato dall’allergene
Istamina e mediatori lipidici
Citochine
Risposta vascolare e
della muscolatura
liscia (Immediata)
Infiammazione(Reazione Tardiva)
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I mediatori dell’ipersensibilità tipo I
Amine vasoattive: Istamina
Mediatori lipidici: Prostaglandine
Leucotrieni Fattore attivante le
piastrine
Citochine: TNF
Mediatori lipidici: Prostaglandine
Leucotrieni Fattore attivante le
piastrine
Enzimi: Proteasi neutre Proteasi acide
Aumento permeabilità
vascolare
Bronco-costrizione
Aumento peristalsi intestinale
Infiammazione
Danno ai tessuti
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Un esempio di ipersensibilità tipo I: Reazione pomfoide cutanea
Arrossamento Arrossamento Pomfo
Ingresso dell’antigene
Attivazione mastociti del derma
Rilascio Istamina (mastociti)
Rilascio Prostaglandine e PAF
(Cellule endoteliali)
Vasodilatazione e fuoriuscita di fluidi e proteine plasmatiche
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Reazione pomfoide cutanea: Risposta Immediata e Tardiva
Reazione Immediata Reazione Tardiva
L’istamina e i mediatori lipidici causano arrossamento e
tumefazione locale
Il TNF causa infiammazione ed edema esteso per l’infiltrazione di neutrofili, eosinofili e basofili
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Caratteristiche delle reazioni di ipersensibilità tipo II
• Reazioni provocate da anticorpi IgG o IgM
• Bersagli: - proteine sulla superficie delle cellule - proteine della matrice extracellulare
• Attivazione del sistema del complemento
• Lisi o fagocitosi delle cellule bersaglio: - Eritrociti, Piastrine, Granulociti
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Alcune reazioni di ipersensibilità tipo II
• Trasfusioni di sangue con gruppo incompatibile
• Anemia emolitica del neonato (incompatibilità Rh)
• Anemie emolitiche indotte da farmaci
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Incompatibilità del sistema AB0
Distruzione dei globuli rossi a causa di anticorpi IgM: - Le IgM del ricevente si legano agli eritrociti trasfusi - Attivazione del complemento - Lisi degli eritrociti trasfusi
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Anemia emolitica del neonato
Reazione di una madre Rh- a ripetute gravidanze con feto Rh+
1) Durante la prima gravidanza, al momento del parto una piccola parte di globuli rossi fetali Rh+ passa nel circolo sanguigno materno: inizia la produzione di anticorpi IgG anti-Rh.
2) Dopo la gravidanza, con il processo di immunizzazione la madre acquisisce e conserva la capacità di produrre anticorpi IgG contro il fattore Rh in grado di lisare i globuli rossi Rh+.
3) Nel caso di una nuova gravidanza con feto Rh+, le IgG anti-Rh della madre attraversano la placenta e attaccano i globuli rossi fetali: si sviluppa un’anemia emolitica fetale.
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Caratteristiche delle reazioni di ipersensibilità tipo III
• Reazioni provocate da immunocomplessi formati da anticorpi IgG o IgM e antigeni solubili
• Malattie sistemiche: deposizione a livello dei vasi sanguigni, dei glomeruli renali e delle articolazioni
• Legame ai recettori Fc (mastociti, leucociti): infiammazione mediata da neutrofili, macrofagi e complemento
• Patologie: - Vasculiti, Nefriti, Artriti - Reazione di Arthus - Malattia da siero
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Il danno causato dagli immunocomplessi
I grandi complessi antigene-anticorpo si generano normalmente durante la risposta immunitaria e vengono eliminati per fagocitosi
In eccesso di antigene si formano piccoli immunocomplessi non vengono fagocitati efficientemente e si depositano
In presenza di antigeni cationici (carica positiva) si stabilisce una forte interazione con le membrane basali (carica negativa)
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Un esempio di ipersensibilità tipo III: Reazione di Arthus
Individuo con IgG contro l’antigene Ingresso dell’antigene Formazione immunocomplessi Attivazione del complemento
Attivazione mastociti e neutrofili Rilascio enzimi litici &Eritema ed edema
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Caratteristiche delle reazioni di ipersensibilità tipo IV
• Reazioni provocate da linfociti T CD4+ o CD8+
• Linfociti TH1 Ipersensibilità di tipo ritardato (DTH) Linfociti CTL Lisi cellulare
• Produzione IFN-γ da parte dei linfociti T : infiammazione cronica mediata dall’attivazione dei macrofagi che producono TNF
• Patologie: - Granulomi (Micobatterio della tubercolosi) - Ipersensibiltà da contatto (Dermatiti)
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Meccanismi dell’ipersensibilità tipo IV
Ipersensibilità ritardata
Citolisi mediata dai linfociti T
Infiammazione Danno tissutale
Lisi cellulare e danno tissutale
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Gli antigeni delle reazioni tipo IV • Proteine dei microbi intracellulari persistenti (M.tubercolosis, HBV)
• Apteni che si legano a proteine dell’ospite: a) Sostanze chimiche b) Sostanze vegetali c) Metalli pesanti
Sindrome Antigene Conseguenze
Ipersensibilità ritardata
Proteine: Veleno di insetti
Tubercolina
Edema cutaneo: Eritema
Indurimento Infiltrato cellulare
Dermatite
Ipersensibilità da contatto
Apteni: Veleno di edera Clorulo di picrile
Nichel Sali di cromo
Reazione epidermica: Eritema
Infiltrato cellulare Vescicole
Ascessi intraepidermici www.uniroma2.it/didattica/immunotlb
Autoimmunità • Autoimmunità = Reazione immunitaria contro antigeni self • L’autoimmunità deriva dalla mancanza o dall’alterazione della
tolleranza immunologica • Cellule responsabili: - Linfociti B
- Linfociti T (CD4+ e/o CD8+) • Fattori determinanti: - Predisposizione genetica
- Fattori ambientali (infezioni) • A seconda dell’autoantigene, le malattie autoimmuni possono essere
sistemiche oppure organo-specifiche
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Meccanismi dell’autoimmunità
Suscettibilità genetica Infezione, infiammazione
Geni della suscettibilità
Difetto della tolleranza
Infezioni, infiammazioni
del tessuto
Attivazione delle APC
Afflusso dei linfociti
autoreattivi
Attivazione dei linfociti autoreattivi
Danno tissutale: malattia autoimmune
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La componente genetica nell’autoimmunità
• La maggior parte delle malattie autoimmuni ha un contributo poligenico che determina la predisposizione
• L’associazione con i geni MHC II si presenta con alta frequenza
LES = lupus eritematoso sistemico
RA = artrite reumatoide
AITD = malattia autoimmune tiroide
T1D = diabete tipo 1
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Ruolo delle infezioni nell’autoimmunità
• Infezioni virali e batteriche possono favorire l’autoimmunità:
- Attivazione delle APC - Mimetismo molecolare
Tolleranza al self
Attivazione APC
Mimetismo molecolare
Tolleranza
Autoimmunità
Autoimmunità
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Ruolo dei linfociti B e T nell’autoimmunità
• Linfociti T CD4+: attivazione dei macrofagi • Linfociti T CD8+: citolisi • Linfociti B: autoanticorpi
Malattia Linfociti T Linfociti B Anticorpi
Lupus eritematoso sistemico
Patogenici; Aiutano la risposta
anticorpale Secrezione anticorpi Patogenici
Diabete tipo 1 Patogenici Presentano l’antigene ai linfociti T
Presenti; Ruolo non chiaro
Miastenia grave Aiutano la risposta anticorpale Secrezione anticorpi Patogenici
Sclerosi multipla Patogenici Presentano l’antigene ai linfociti T
Presenti; Ruolo non chiaro
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Meccanismi delle malattie da autoanticorpi
Opsonizzazione e fagocitosi
Infiammazione da complemento e recettore Fc
Fisiologia alterata senza danno cellulare/tissutale
Fagocitosi
Infiammazione e danno tissutale
L’anticorpo attiva il recettore al posto del ligando
L’anticorpo impedisce il legame del ligando al recettore
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Sclerosi multipla
• Linfociti CD4+ TH1 autoreattivi • Antigeni self: proteine della mielina • Attivazione dei macrofagi e distruzione della guaina mielinica
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Diabete mellito tipo 1 (insulino-dipendente)
• Linfociti CD4+ TH1 e CD8+ CTL autoreattivi
• Antigeni self: proteine della isole pancreatiche (insulina, glutammico decarbossilasi, etc.)
• Citolisi delle cellule β-pancreatiche (CD8+) e infiammazione da TNF e IL-1 (CD4+)
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Morbo di Graves
• Autoanticorpi contro cellule epiteliali della tiroide
• Antigeni self: recettore dell’ormone stimolante la tiroide (TSH)
• Risposta fisiologica alterata: produzione incontrollata degli ormoni tiroidei (ipertiroidismo)
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