I.P. CORRIERE dell’ ARTE · petenza esprime un suo punto di vista imperniato sul manierismo e la...

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PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 dell’ ARTE I.P. CORRIERE 2,50 COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 12 - Venerdì 15 Giugno 2012 Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901 E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] L’arte di vendere l’arte autentica Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno CHIARA PITTAVINO T rasmessa dalla Rai in Mondovisione dome- nica 3 e lunedì 4 giugno, il film dell’opera lirica “Cenerentola” di Rossini - con la re- gia di Carlo Verdone e l’accompagnamento musi- cale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai - ha rappresentato il quarto appuntamento, dopo Tosca nei luoghi di Tosca, La Traviata a Paris, e il Rigoletto a Mantova nell’ambito della serie La via della musica. L’intero progetto è stato fortemente voluto, ideato e prodotto da Andrea Andremann. Cenerentola, una favola in diretta è stata una gran- de sfida audiovisiva per la quale la Rai ha messo in campo la più sofisticata tecnologia ad alta defini- zione e il suo patrimonio di professionalità: dal maestro Gianluigi Gelmetti che ha diretto l’Orche- stra, alle coreografie di Paolo Mohovich, agli sce- nari in digitale con animazioni di Annalisa Corsi e Maurizio Forestieri; il tutto supportato da un cast eccezionale che ha avuto per protagonisti Lena Belkina, Edgardo Rocha, Carlo Lepore, Anna Kas- yan, Annunziata Vestri, Simone Alberghini e Lo- renzo Regazzo. Questa Cenerentola è un omag- gio a Torino e alle sue straordinarie residenze, ma anche uno spettacolo capace di celebrare il com- positore pesarese riproponendo al grande pubbli- co un capolavoro che è a metà tra Favola, opera popolare e Commedia italiana. Per ambientare l’o- pera sono state scelte location suggestive quali la Villa dei Laghi ( casa della protagonista e ma- gione di Don Magnifico) situata all’interno del Parco della Mandria a Venaria Reale, la Palazzi- na di Caccia a Stupinigi (dove si è svolto il son- tuoso ballo) ed il Palazzo Reale a Torino nella cui Biblioteca Reale ha preso il via l’intera vicenda: la scena iniziale ha visto protagonisti numerosi studenti intenti a leggere la vita della protagoni- sta, al fianco di un Carlo Verdone immerso nella lettura di un volume dedicato a Gioachino Ros- sini. Uno spettacolo “in stile classico” – spiega il regista romano - “come sicuramente avrebbe vo- luto lo stesso compositore”. Un’occasione unica, dunque, per esportare la gran- de creatività italiana e far conoscere ad oltre 156 paesi del mondo - 150 le tv che hanno seguito l’e- vento - le residenze sabaude e le bellezze archi- tettoniche che caratterizzano la città di Torino e i comuni della sua provincia. Il film è inoltre arric- chito da una ventina di minuti di animazione rea- lizzati da Rai Fiction e Rada Film. E’ prossima l’u- scita del DVD relativo all’intero spettacolo. Incanta la Cenerentola sabauda Torino in mondovisione DI VIRGINIA COLACINO G razie a Dio non ci capita spesso di intervenire per censurare comportamenti scorretti tenuti da personaggi che gravi- tano nel variegato mondo dell’arte, ma in questo caso, come si dice, ci cor- re l’obbligo. Chi è l’oggetto della nostra indignazione? Il noto, colto, ge- niale e maleducatissimo critico dell’Arte Achille Bonito Oliva. Quale la circostanza? Al circolo della Stampa di Torino, in occasione di una confe- renza sul tema “Ideologia del traditore. Arte, maniera e Manierismo” (tito- lo del libro scritto dallo stesso Bonito Oliva) il nostro ABO, ha invitato i convenuti a porre domande sul tema. Si alza il pittore e insegnante d’arte Domenico Coppola, conosciuto anche come Gigli, che con garbo e com- petenza esprime un suo punto di vista imperniato sul manierismo e la trans- avanguardia. Apriti cielo! Non sappiamo se il nostro era già in- nervosito per lo scarsissimo nu- mero di astanti ( 6 o 7) o abbia semplicemente palesato la sua naturale quanto deprecata tendenza ad in- sultare il prossimo, di fatto Bonito Oliva risponde all’interpellante con una sequela di insulti e, udite, udite, lo invita perentoriamente ad abbandonare la sala. Ora qualcuno deve spiegare al noto ABO che le sue esternazioni volgari e grossolane non sono accettate, che nulla e nessuno motiva il suo comportamento, peraltro recidivo, e che la smetta di credersi autorizzato a recitare la parte del cosiddetto genio al quale tutto è permesso. Se è una questione di nervi provveda subito ad iscriversi ad un corso psicoterapeu- tico sul controllo dell’ira, se è una questione di mera maleducazione beh, forse il fatto che ora non è più sulla cresta dell’onda la dice lunga. Va in scena il Bonito furioso Museo Nazionale della Montagna - Torino Coloriamo le montagne Mostra fotografica A pag. 3 Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] L’arte di vendere l’arte autentica Dal nostro corrispondente a New York Il Metropolitan Opera Theater chiude in netto passivo artistico A pag. 8 Teatro Regio e Teatro Stabile di Torino Presentate le stagioni 2012 – 2013 A pag. 9 D opo la storica esposizione di Guernica del 1953 e la retrospettiva del 2001, tornano a Mi- lano alcune opere del maestro spagnolo. “Pa- blo Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Pi- casso di Parigi” è il tito- lo della mostra che sarà inaugurata a Palazzo Reale il 20 settembre prossimo. Milano cele- bra il ritorno del grande artista, dedicando alla storica esposizione del ‘53 e a ‘Guernica’ un fo- cus nella stessa Sala del- le Cariatidi, con imma- gini, lettere e carteggi Capolavori dal Museo Nazionale di Parigi a Milano Picasso ancora a Palazzo Reale I n occasione del centenario della nascita di Renato Gut- tuso sarà realizzata al Vit- toriano una grande mostra de- dicata all’artista che si terrà dal 9 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013. Cento dipinti, scelti in modo da rappresentare l’inte- ro arco creativo dell’attività ar- tistica del maestro siciliano, documenteranno i diversi mo- menti espressivi dell’artista, dando vita alla prima grande antologica che la capitale gli dedica. La mostra, oltre al- l’ontologia dei dipinti, presen- terà altre due sezioni: una de- dicata al disegno, l’altra al tea- tro musicale. Renato Guttuso iniziò appena tredicenne a datare e firmare i Il maestro siciliano al Vittoriano – Roma La capitale omaggia Guttuso segue a pag. 2 segue a pag. 2 Corriere12__ 07/06/12 12:06 Pagina 1

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P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E

Fondato da Carlo Accossato nel 1994

dell’ARTE

I.P.

CORRIERE €2,50

C O U R R I E R D E S A R T S

Anno XVIII - n° 12 - Venerdì 15 Giugno 2012

Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.itArt. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45%Spedizione in abbonamento postale

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L’arte divendere l’arte

autentica

Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

CHIARA PITTAVINO

Trasmessa dalla Rai in Mondovisione dome-nica 3 e lunedì 4 giugno, il film dell’operalirica “Cenerentola” di Rossini - con la re-

gia di Carlo Verdone e l’accompagnamento musi-cale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai- ha rappresentato il quarto appuntamento, dopo

Tosca nei luoghi di Tosca, La Traviata a Paris, e ilRigoletto a Mantova nell’ambito della serie La viadella musica. L’intero progetto è stato fortementevoluto, ideato e prodotto da Andrea Andremann.Cenerentola, una favola in diretta è stata una gran-de sfida audiovisiva per la quale la Rai ha messo incampo la più sofisticata tecnologia ad alta defini-zione e il suo patrimonio di professionalità: dal

maestro Gianluigi Gelmetti che ha diretto l’Orche-stra, alle coreografie di Paolo Mohovich, agli sce-nari in digitale con animazioni di Annalisa Corsie Maurizio Forestieri; il tutto supportato da un casteccezionale che ha avuto per protagonisti LenaBelkina, Edgardo Rocha, Carlo Lepore, Anna Kas-yan, Annunziata Vestri, Simone Alberghini e Lo-renzo Regazzo. Questa Cenerentola è un omag-gio a Torino e alle sue straordinarie residenze, maanche uno spettacolo capace di celebrare il com-positore pesarese riproponendo al grande pubbli-co un capolavoro che è a metà tra Favola, operapopolare e Commedia italiana. Per ambientare l’o-pera sono state scelte location suggestive quali laVilla dei Laghi ( casa della protagonista e ma-gione di Don Magnifico) situata all’interno delParco della Mandria a Venaria Reale, la Palazzi-na di Caccia a Stupinigi (dove si è svolto il son-tuoso ballo) ed il Palazzo Reale a Torino nella cuiBiblioteca Reale ha preso il via l’intera vicenda:la scena iniziale ha visto protagonisti numerosistudenti intenti a leggere la vita della protagoni-sta, al fianco di un Carlo Verdone immerso nellalettura di un volume dedicato a Gioachino Ros-sini. Uno spettacolo “in stile classico” – spiega ilregista romano - “come sicuramente avrebbe vo-luto lo stesso compositore”. Un’occasione unica, dunque, per esportare la gran-de creatività italiana e far conoscere ad oltre 156paesi del mondo - 150 le tv che hanno seguito l’e-vento - le residenze sabaude e le bellezze archi-tettoniche che caratterizzano la città di Torino e icomuni della sua provincia. Il film è inoltre arric-chito da una ventina di minuti di animazione rea-lizzati da Rai Fiction e Rada Film. E’ prossima l’u-scita del DVD relativo all’intero spettacolo.

Incanta la Cenerentola sabauda

Torino in mondovisione

DI VIRGINIA COLACINO

Grazie a Dio non ci capitaspesso di intervenire percensurare comportamenti scorretti tenuti da personaggi che gravi-

tano nel variegato mondo dell’arte, ma in questo caso, come si dice, ci cor-re l’obbligo. Chi è l’oggetto della nostra indignazione? Il noto, colto, ge-niale e maleducatissimo critico dell’Arte Achille Bonito Oliva. Quale lacircostanza? Al circolo della Stampa di Torino, in occasione di una confe-renza sul tema “Ideologia del traditore. Arte, maniera e Manierismo” (tito-lo del libro scritto dallo stesso Bonito Oliva) il nostro ABO, ha invitato iconvenuti a porre domande sul tema. Si alza il pittore e insegnante d’arteDomenico Coppola, conosciuto anche come Gigli, che con garbo e com-petenza esprime un suo punto di vista imperniato sul manierismo e la trans-

avanguardia. Apriti cielo! Nonsappiamo se il nostro era già in-nervosito per lo scarsissimo nu-mero di astanti ( 6 o 7) o abbia

semplicemente palesato la sua naturale quanto deprecata tendenza ad in-sultare il prossimo, di fatto Bonito Oliva risponde all’interpellante con unasequela di insulti e, udite, udite, lo invita perentoriamente ad abbandonarela sala. Ora qualcuno deve spiegare al noto ABO che le sue esternazionivolgari e grossolane non sono accettate, che nulla e nessuno motiva il suocomportamento, peraltro recidivo, e che la smetta di credersi autorizzato arecitare la parte del cosiddetto genio al quale tutto è permesso. Se è unaquestione di nervi provveda subito ad iscriversi ad un corso psicoterapeu-tico sul controllo dell’ira, se è una questione di mera maleducazione beh,forse il fatto che ora non è più sulla cresta dell’onda la dice lunga.

Va in scena il Bonito furioso

Museo Nazionale della Montagna - TorinoColoriamo le montagneMostra fotografica

A pag. 3

Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770

www. [email protected]

L’arte divendere l’arte

autentica

Dal nostro corrispondente a New YorkIl Metropolitan Opera Theaterchiude in netto passivo artistico

A pag. 8

Teatro Regio e Teatro Stabile di TorinoPresentate le stagioni 2012 – 2013

A pag. 9

Dopo la storicaesposizione diGuernica del

1953 e la retrospettivadel 2001, tornano a Mi-lano alcune opere delmaestro spagnolo. “Pa-blo Picasso. Capolavoridal Museo Nazionale Pi-casso di Parigi” è il tito-lo della mostra che saràinaugurata a PalazzoReale il 20 settembreprossimo. Milano cele-bra il ritorno del grandeartista, dedicando allastorica esposizione del‘53 e a  ‘Guernica’ un fo-cus nella stessa Sala del-le Cariatidi, con imma-gini, lettere e carteggi

Capolavori dal Museo Nazionale di Parigi a Milano

Picasso ancora a Palazzo Reale

In occasione del centenariodella nascita di Renato Gut-tuso sarà realizzata al Vit-

toriano una grande mostra de-dicata all’artista che si terrà dal9 ottobre 2012 al 3 febbraio2013. Cento dipinti, scelti inmodo da rappresentare l’inte-ro arco creativo dell’attività ar-tistica del maestro siciliano,documenteranno i diversi mo-menti espressivi dell’artista,dando vita alla prima grandeantologica che la capitale glidedica. La mostra, oltre al-l’ontologia dei dipinti, presen-terà altre due sezioni: una de-dicata al disegno, l’altra al tea-tro musicale.Renato Guttuso iniziò appenatredicenne a datare e firmare i

Il maestro siciliano al Vittoriano – Roma

La capitale omaggia Guttuso

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Corriere12__ 07/06/12 12:06 Pagina 1

15 Giugno 2012Pagina 2dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

originali. La mostra è curata daAnne Baldassari, riconosciuta alivello internazionale fra i piùimportanti studiosi di Pablo Pi-casso e direttrice del Musée Na-tional Picasso di Parigi, dove èconservata la più grande colle-zione al mondo delle operedell’artista spagnolo. Con ol-tre duecento opere – molte del-le quali mai uscite dal museoparigino – tra dipinti, scultu-re, fotografie, disegni, libri il-lustrati e stampe, la mostrarappresenta un vero e proprioexcursus cronologico sullaproduzione di Picasso, met-

tendo a confronto le tecnichee i mezzi espressivi con i qua-li l’autore si è cimentato nellasua lunga carriera. L’antologi-ca di Milano presenta, tra i tan-ti capolavori, le opere che per-mettono di ripercorrere la sto-ria dell’arte attraverso l’evo-luzione del linguaggio artisti-co di questo indiscusso maestrodel XX secolo: capolavori co-me “La Celestina” (1904),“Uomo con il mandolino”(1911), “Ritratto di Olga”(1918), “Due donne che corro-no sulla spiaggia” (1922), ”Paulcome Arlecchino” (1924), “Ri-tratto di Dora Maar” e “La sup-plicante” (1937).

Continua da pag. 1Picasso ancora a Palazzo Reale

propri quadri. Si tratta per lo più di copie(paesaggisti siciliani dell’Ottocento ma an-che pittori francesi come Millet o artisticontemporanei come Carrà), ma non man-cano ritratti originali. Durante l’adolescenza

iniziò anche a frequentare lo studio del pit-tore futurista Pippo Rizzo e gli ambientiartistici palermitani. Nel 1928, appena di-ciassettenne partecipa alla sua prima mo-stra collettiva a Palermo.Nel percorso artistico del maestro, la figu-ra femminile diventa dominante come lo fu

nella vita privata e fra i dipinti più grandiper mistura ricordiamo “Donne stanze pae-saggi oggetti” del ‘67, oggi esposto alla gal-leria comunale di Bagheria, a Villa Catto-lica, com’è importante la serie di dipinti incui ritrae Marta Marzotto, musa ispiratricee modella prediletta per lunghi anni.

Continua da pag. 1La capitale omaggia Guttuso

FABRIZIO FLORIAN

Seconda personale, dal titolo Odissea, presso la galleriaRosso20sette artecontemporanea di Alessandro Spadari:una bella mostra, ricca e complessa come sempre sa of-

frire l’artista milanese, composta da quadri di formato mediogrande e un’installazione di opere 30x30, tutti realizzati negliultimi due anni. Un titolo evocativo, quello di Odissea, che ri-manda all’idea stessa di viaggio, da intendersi qui non soltantocome omaggio alla grandissima tradizione letteraria e filosofi-ca occidentale, ma anche come lungo viaggio nell’infinità del-la pittura e della sua storia.Osservando con attenzione le opere di Spadari non possiamonon cogliere, in tutta la sua ricerca, una vera e propria passioneviscerale per le variazioni cromatiche e la sensibilità lirica e lu-minosa di Turner, per le atmosfere romanticamente «sublimi»di Caspar Friedrich, per l’interiorità di Rothko, il tutto rielabo-rato con rara finezza e particolare attenzione nei confronti deldestino stesso della pittura. Con alcuni elementi in più rispettoalle opere precedenti: i colori cangianti e sempre vibranti la-sciano spazio, potremmo dire che si pongono sullo sfondo, aelementi che creano «disturbo» o, quantomeno, inquietudine:grandi navi che emergono all’improvviso, forse di ritorno dalunghi viaggi o abbandonate al loro destino. In queste navi, sembra dirci l’artista, sta tutto il senso umanodella transitorietà. E anche le immagini più nitide, dalle qualiscaturisce la riflessione, sono infatti soggette a facile dissol-venza. Esse appartengono a un universo in perenne movimen-to, non possono ambire a un risultato se non provvisorio perchéil mondo che vorrebbero raffigurare muta nel momento stessoin cui se ne tenta una descrizione.

Rosso20sette artecontemporaneaVia d’Ascanio 27 – RomaAlessandro Spadari – OdisseaFino al 23 giugnoInfo: 06 68193237

Rosso20sette artecontemporanea - Roma

Il lungo viaggio di Alessandro Spadari

Alessandro Spadari, “Odissea”

Èin corso alla Bibliote-ca Nazionale di Tori-no, fino al 15 giugno,

l’ esposizione “Tarocchi psi-

cologici”, una singolare mo-stra, una “ scommessa al li-mite tra pittura, ricerca inte-riore, archetipi che ha coin-

volto Susanna Viale co-me artista e MaurizioCarlo Cusani come ri-cercatore e storico”. L’e-vento discende dall’o-monimo libro, scritto dal-lo stesso Cusani e editoda Nuova Ipsa, al quale èallegato un prezioso maz-zo di 78 carte dipinte daSusanna Viale. L’autoreinsegna ad interpretare itarocchi senza falsi eso-terismi ma come agevolichiavi per disvelare la no-stra psiche.Notevoli le capacità tec-niche e creative che l’ar-tista esprime in questamostra. I colori accesi econtrastanti e le pennel-late libere connotanotutta la vitalità e l’ener-gia della Viale.

Biblioteca Nazionale di Torino

I tarocchi interpretati

Susanna Viale, “I tarocchi”

MARIANNA ORLOTTI

Sabato 16 giugno verrà inaugu-rata nelle sale della Torino ArtGallery, nello storico Palazzo

Birago di Vische, la mostra Una gu-glia nel cielo, un tributo al monu-mento simbolo della città di Torinonel 150º anniversario della sua co-struzione. Da Sinagoga a Museo Na-zionale del Cinema, la storia di que-sto edificio, realizzato interamentein muratura dal visionario architet-to Alessandro Antonelli, è lunga ericca di avvenimenti. Attraverso vi-sioni personalissime e reinterpreta-zioni ottenute con eterogeneità dimezzi e stili pittorici, in accordo conla vocazione dell’Associazione Cul-turale A. Zerbino promotrice dellarassegna, una quarantina di artistirendono omaggio alla Mole Anto-nelliana. Esporranno: Quinto Airo-la, Corrado Alderucci, Natalia Ale-manno, Umberto Allemani, Rober-to Andreoli, Simone Antonello, Gui-do Appendino, Maurizio Aucello,Gaetano Aucello, Anna Borgarelli,Ines Daniela Bertolino, Martino Bis-

sacco, Davide Borsella, Anna Bran-ciari, Adriano Carpani, Giorgio Ce-stari, Giovanna d’Avenia, Lidia Del-l’Oste, Maria Grazia Fiore, Lia La-terza, Elda Lazzaretto, GabriellaMalfatti, Elda Mantovani, AdelmaMapelli, Annamaria Palumbo, An-gela Pansini, Elio Pastore, ClaudioPepino, Vittoria Piccioni, M. RitaReggiani Bellini, Lea Ricci, Gaeta-no Rizzari, Maurizio Sicchiero, Vi-to Tibollo, Tatiana Veremejenko, Ro-berto Vitali, Laura Zecchini e An-drea Zerbino. La mostra resterà aper-ta fino al 29 giugno per proseguirepoi presso la Confraternita di SanBernardino dei Disciplinati Bianchidi Bene Vagienna, dal 15 luglio al26 agosto e successivamente ritor-nare a Torino nelle sale del Consi-glio Regionale del Piemonte dal 10settembre al 10 ottobre.

Torino Art GalleryPalazzo Birago di VischeVia Vanchiglia 6/A, Torino“Una guglia nel cielo”Dal 16 al 29 giugnoInfo: 011 7630827

L’Associazione Culturale Zerbino alla Torino Art Gallery

Tributo alla Mole Antonelliana

Ipittori del gruppo Arti Figurative Cedas Fiat si sono ri-uniti a Vische in occasione dell’annuale mostra estem-poranea, attratti dalla bellezza del Lago di Candia, dai

monumenti del sito, dai cascinali ormai antichi. La giuriapresieduta da Angelo Mistrangelo e composta da Pippo Ciar-lo, Alex Ognianoff, segretario Giorgio Viotto, ha assegnato

i primi due premi (sezioni acquerello e olio) a Grazietta Gar-zena e Gian Giorgio Zacà, rispettivamente per una vedutadella chiesa di San Bartolomeo e due barche alla fonda sul-la riva del lago. Gli altri premi sono andati a A. Maria Gian-guzzo, Rita Scotellaro, Mario Chieppa e Saverio Cappiello.Gli altri riconoscimenti: premio del comune di Vische ad An-tonio Costantin, premio Giuria a Luigi Garelli, premio Ce-das a Giuseppina Prosio. Il prossimo appuntamento sarà perla mostra dedicata al Libro ospitata nella prestigiosa sededella Biblioteca Nazionale. (g.g.m.)

Gruppo Arti Figurative Cedas Fiat

Estemporanea a Vische

Corriere12__ 07/06/12 11:44 Pagina 2

GIAN GIORGIO MASSARA

Il Museo della Montagna di Torino – pubbli-cando altresì un bellissimo catalogo a colo-ri che reca testi di Aldo Audisio, Bruno We-

ber e della curatrice Veronica Lisino – sino all’11novembre accoglie una suggestiva e insolita mo-stra fotografica; insolita perchè in origine si trat-ta di fotografie in bianco e nero (scattate fra il1890 e il 1910) trasformate, con un procedimentoa stampa che esige sino a 12 passaggi, in foto-grafie a colori. Nel 1888 è la ditta Orell Füssli ainventare questo procedimento: il Photocrom.La copertina e l’invito propongono una vedutadello Stelvio con una strada di montagna che cor-re fra larici e abeti; due personaggi con il basto-ne animano la luminosa scena. Battelli, laghi,monti, ghiacciai, fiordi, imponenti cascate, fer-rovie, la traversata di un crepaccio su di un fra-gile ponticello, alpinisti in posa su di un pietro-ne in cima ad un burrone in California, l’inter-no dell’osteria Ca’ dei Bezzi a Bolzano, sono al-cuni dei soggetti, ripresi sempre con dovizia diparticolari e incredibili effetti di luce.Nel secolo XIII Pietro di Savoia costruisce,presso Montreux, il Castello di Chillon; quiLord Byron ambienta la piéce “Il prigionierodi Chillon”: in mostra tre immagini riguarda-no questo castello, che nasce proprio dalle ac-que del lago, con una barca a due vele e sullosfondo l’imponente Dent du Midì. Né manca-

no le fotografie con coloratissimi personaggi(dalla piazza del mercato a Sarajevo al CapoSevara) né uno spazzaneve che nel Coloradolibera i binari dalla neve.Molto belle sono le fotografie con grotte scava-te nel ghiacciaio di Grindewald, con l’arco sca-vato nel pendio del monte per consentire l’a-pertura di una strada, il culmine d’un picco nelgruppo del Catinaccio che forma un arco natu-rale sotto il quale sta in bella posa un alpinista.Alcune immagini riguardano le città, da Trento(Piazza Grande) a Torino con la Piazza Vittorioe il tram a cavalli recanti la scritta “Cacao Su-chard”. Una mostra veramente da visitare – nel-la calma del Monte dei Cappuccini – per gode-re di immagini che hanno ormai più di cento an-ni e che avranno certamente stupito i nostri bi-snonni, anche per le notevoli dimensioni di al-cune fotografie: gite in barca, grandiosi hotel dimontagna che forse oggi non piacerebbero più,trenini e diligenze, animali al pascolo, celebriponti di legno; ma soprattutto l’incanto di unanatura che – giorno dopo giorno – sistematica-mente va mutando se non scomparendo.

Museo Nazionale della MontagnaPiazzale Monte dei Cappuccini, 7 – Torino“L’impressione del colore. Montagne in foto-cromia (1890-1910)”Fino all’11 novembreInfo: 011 6604104

Pagina 3dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

15 Giugno 2012

Museo Nazionale della Montagna - Torino

Coloriamo le montagne

ADRIANO OLIVIERI

L’aria gelidas’insinuavasotto il ba-

vero del cappotto enemmeno i medieva-li portici di Bolognabastavano a riparar-mi dalla neve che vifiniva sotto di stra-vento. Dal lattigino-so cielo di gennaio,mulinellando giù lun-go le antiche mura, ifiocchi erano andatideponendosi su torrie piazze e in pochiminuti avevano resoil Nettuno del Giam-bologna simile a unadivinità delle vette.Quell’anno, il 2009,la Galleria Narcisodedicò al secondo futurismo torinese il pro-prio stand che, internamente suddiviso datramezzi forati per concentrare scenografi-camente l’attenzione su alcune opere, fu giu-dicato dal comitato organizzatore dell’Ar-tefiera come uno di quelli allestiti con piùgusto, così com’era accaduto altre volte ecome avvenne anche l’edizione successivaquando, in modo inedito, Elio Pinottini af-fiancò alla flora spinosa di Sutherland le fi-bre vegetali delle antiche sculture dell’O-ceania. Le ore trascorse nel frastornante bru-sio della fiera o nell’accogliente calore diuna trattoria del centro storico mi furonosufficienti per aggiungere qualche tasselloalla comprensione della personalità del gal-lerista torinese, riservata secondo i consa-crati cliché del carattere piemontese. Fraamici Pinottini era espansivo e conviviale;brillante come lasciava presagire la giova-nile passione per la recitazione che sareb-be potuta diventare il suo mestiere. L’ec-centricità certo non gli mancava e mi di-verte ricordare lo sguardo sbalordito di unagiovane coppia al vederlo vestito con: com-pleto nero, camicia bianca, cravatta a geo-metrie optical verdi acido, occhiali in tonofuturisteggiante e calze nere coperte di bril-

lantini come quelle di Michael Jackson.Lasciamo ad altre occasioni il lavoro di di-samina di una cinquantennale carriera di gal-lerista, prima in collaborazione con la madree con il fratello Marzio e poi da solo, perchéoggi preme maggiormente ricordarlo, nel-l’insieme, come figura umana e professiona-le. Mentre non pochi amici, in seguito allasua scomparsa, paventano la fine di un’epo-ca a Torino, per tutti gli appassionati d’artePiazza Carlo Felice 18 resterà un luogo den-so di ricordi, la sede di una storica galleriasituata in uno dei salotti della città, uno spa-zio da visitare anche solo per ammirarne i raf-finati locali e la vista offerta dalle finestre af-facciate sui giardini Sambuy prospicienti l’ot-tocentesca stazione di Porta Nuova. Il lato si-nistro dei portici della piazza resterà quellodella Narciso la cui porta, sbattendo pesan-temente con uno scampanellio finale, permezzo secolo aveva introdotto i visitatori inun ambiente gestito con eleganza e cortesiae che potrebbe, a ragione, essere definito mu-seale. Dallo storico esordio del 1960 presen-tato da Carluccio e dedicato agli “Aspetti del-l’arte torinese”, negli anni si avvicendaronole opere del Secondo Futurismo, del miglio-re Ottocento italiano, della Scuola romana edi artisti quali: Guarlotti, Casorati, Spazza-pan, Wildt, Arp, Jorn, Licini, Arturo Martini,Savinio, Sironi, Manzù, de Chirico, Nichol-son, Stenvert, Hartung. La mostra allestitanel 2010 per festeggiare i cinquant’anni del-la galleria e i cento del Manifesto dei pittorifuturisti aveva visto Pinottini, nella sua stra-vagante giacca rosa, destreggiarsi fra gli ospi-ti che affollavano le stanze e il terrazzo sulquale si compiaceva, nelle ore tranquille, deisuoi limoni, dei rigogliosi rododendri, degliiris e della fontana zampillante con le carpegiapponesi e le ninfee. Conobbi Pinottini alla fine degli anni Ottan-ta, durante una visita alla galleria, e lo ri-cordo spiegare appassionatamente una splen-dida ceramica verde ellittica di Fontana im-preziosita con pietre dure e segnata da unpercorso di piccole forature. Solo il tempoci dirà quale sia l’effettiva eredità culturalelasciata dalla Galleria Narciso ma certamenteproveremo sempre un poco di nostalgia quan-do ci capiterà di incontrare, su una banca-rella, qualcuno degli accurati cataloghi del-le sue mostre, tutti immancabilmente dellastessa dimensione: dodici per diciassette cen-timetri. In qualche modo resteranno come ilsigillo della sua attività: chiaramente indi-rizzata, volontariamente appartata, eccentri-ca, decisamente riconoscibile.

Torino saluta Elio Pinottini

Lo specchio vuoto di Narciso

Le cascate del Reno con il castello di Laufen, 1893

MASSIMO CENTINI

Ci sono casi in cui un artista,quando ha alle spalle un back-ground culturale e poetico do-

tato di una certa sostanza, può per-

mettersi di giocare con gli artifici delkitsch andando oltre i limiti della ma-teria e della forma, creando così uni-versi nuovi, colmi di interessanti op-portunità per riflettere sul ruolo del-l’arte. Omar Ronda appartiene a que-sta categoria di artisti e lo dimostranella mostra “Iron Fronzen nel Sa-

lotto di Darwin”, allestita in que-sti giorni presso la galleria

“Biasutti & Biasutti”. Unarassegna che ha il suo

fulcro in una serie diopere costituite da ri-

tratti di star dellospettacolo e ripro-duzioni di alcunicapolavori chehanno fatto la sto-ria dell’arte, tutti

rinchiusi all’internodi una “cornice non-

cornice”. I soggetticentrali sono riprodotti

con tecnica fotografica, sui

quali si adagiano vari interventi cro-matici e il leitmotiv della stella; mala protagonista di ognuna di questerealizzazioni è la cornice: debordan-te, eccessiva, esasperata. Agglome-rati plastici e bigiotteria si amalga-mano nella struttura che chiamiamocornice per convenzione, ma cheadesso diventa una sorta di anello dicongiunzione tra l’estetismo delkitsch, a cui abbiamo già fatto riferi-mento, e il richiamo a un processometamorfico della forma. Non è sem-plice descrivere l’itinerario filosofi-co che conduce da “Il salotto di Dar-win” alla “non cornici”: comunque sipercepisce una sorta di disegno evo-lutivo – appunto – che cristallizza, nelpassaggio di forma, la volontà di an-dare oltre il mito delle perfezione. Nellinguaggio di Omar Ronda si coagu-lano esperienze che hanno la loro ra-dice nella miniatura, nel geometrismodell’arte decorativa, nel gioco curio-so e inquieto delle camere delle me-

raviglie. C’è qualcosa di alchemicoin quella materia che si conforma informe che perseguono un progetto diequilibrio e si allineano nel perime-tro della cornice. Il solve et coagulafiglio di un ermetismo senza tempo,ritrova i suoi principi atavici nella ma-teria plastica, plasmata dall’artifex,che nel suo ruolo di evocatore di im-magini è anche un po’ mago. Rondaconosce i rischi dell’apparenza, mariesce sempre a sublimarne i limiticon l’ausilio dell’ironia, scivola cosìoltre l’orizzonte dei luoghi comuni eci propone occasioni per andare al dilà del consueto, suggerendoci unastrada per liberarci dalle convenzio-ni del linguaggio artistico.

Biasutti&Biasutti Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – Torino“Supernature iron frozen dal Salot-to di Darwin” – Omar RondaFino al 13 luglioInfo: 011 8173511

Biasutti&Biasutti Galleria d’Arte - Torino

Omar Ronda, oltre l’orizzonte dei luoghi comuni

Omar Ronda, “Dream”, 2012

Il gallerista Elio Pinottini e lo storico dell’arte Adriano Olivieri, nelle sale dellaGalleria Narciso, davanti al dipinto di Fillia “Valori Plastici” (1931), in occasione

della mostra per il cinquantenario della Galleria.

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CLAUDIA CASSIO

Riccardo Zelatore presenta Hic etNunc scrivendo di Albisola comeluogo di artisti, ripercorrendone la

storia che attraversa tutto il Novecento. Al-le sue parole lascio il racconto del passatoe del presente delle manifatture ceramiche,la difesa di quest’arte che si vorrebbe rele-gare nel solo ambito artigiano. Eppure ba-sta scorrere l’elenco dei nomi degli artistipresenti in mostra per capire che non è ilmezzo che conta ma l’uso e le intenzioni:

dagli anni Cinquanta, da quell’Incontro In-ternazionale della Ceramica (1954) che Cri-spolti definì “notevole episodio per l’affer-mazione della problematica Informale inItalia”. Sul tema di una “Bauhaus Imagini-ste” - lo stesso che anima il lavoro di PinotGallizio ad Alba - Fontana, Corneille, Jorn,Appel, Baj, Dangelo, Scanavino e tanti al-tri discutono e lavorano ad Albisola alla ri-cerca del primato dell’immagine sulla for-ma, verso la liberazione della materia nel-lo spazio, del segno prodotto dalla mani-polazione. La matrice informale si articola

in dibattiti e sperimentazioni. Siglee manifesti si succedono negli anni;gruppi si formano, si sciolgono e siricreano: il dibattito resta aperto eper gli artisti di quella generazionee delle successive che operano adAlbisola la percezione delle poten-zialità della ceramica per i loro sco-pi rimane. Sono le possibilità espres-sive dei quattro elementi della natu-ra: acqua, fuoco, terra, aria manipo-lati liberamente a costruire la basecomune. E’ il bisogno di unlinguaggio che superi i li-miti dei generi e delle dire-zioni, di sculture che rifiu-tino la terza dimensione co-me quelle di Cerchi strettein reticoli di segni regolaria tratti lisciate in piatte for-me geometriche o come glialberi di Rossello in cui ilminuto segno bianco va-riato all’infinito trapassa inscrittura. La materia non ècerto inerte ma si lascia tra-sformare in schermo o ra-gnatela o al contrario si faparola espressionista nel-l’umanità dolente di Fab-bri, nei cavalli caduti diSassu. Sotto la mano del-

l’artista l’argilla è duttile. Scrive e parla,ma può anche fare da supporto al dialogotra segno e spazio come per Capogrossi:“segno che inventa il segno il cui signifi-cato è sempre lo spazio”, come scriveva Ar-gan. Può essere dipanata come filo o con-servare l’impronta della mano come unacreatura viva: gli uccelli surreali di Lam, laforma di un uomo in Scanavino o tutt’in-sieme. E qui si torna al punto alle parole diJorn che affermano il valore dell’atto crea-tivo più importante dell’oggetto creato e delmateriale usato. Quanto attuale sia ancoraoggi una frase del 1948 lo dimostrano leopere delle diverse generazioni che s’in-contrano ad Albisola. Ancora oggi perché,sebbene il clima di condivisione del passa-to sia disturbato dallo scontro tra una radi-cata tradizione locale più conservatrice e lavoglia di apertura al mondo, il ruolo dellaceramica nell’arte è stato consacrato da de-cenni di parole e di opere. Ancora se ne sen-te l’eco e ancora una luce, un colore di cie-lo o di albero si riflettono sulla superficiedi un vaso, su una forma creata dall’uomo.

Galleria Terre d’Artevia Maria Vittoria 20/A“Albisola. Hic et nunc”Fino al 30 GiugnoInfo: 011 19503453

CHIARA GUIDO

Una mostra di volti. Volti che hannofatto la storia dello sport, dal calcioal ciclismo, del cinema, quello di

alcuni anni fa, quello dei grandi miti. Vol-ti che identifichiamo come persone reali,però comiche, perché caricature. I volti diPiero Cattaneo, scultore piemontese cheespone presso Piemonte Artistico Cultura-le fino al 28 giugno. Una distorsione dellarealtà, un’alterazione del tratto tipico di unpersonaggio, che viene portato all’estremo,assumendo quasi un carattere clownesco.L’originaria tecnica dell’artista si fa risen-tire anche nelle stesse caricature: la plasti-cità del tratto scultoreo viene rappresentaanche sulla carta, conferendo alle figuremonumentalità. Una forma di rielabora-zione più complessa del mondo reale, chesi serve di una visione più critica, un’alte-razione delle proporzioni anatomiche di uncorpo con uno schema preciso, ma il tuttorendendo comunque possibile il riconosci-mento della persona. La sua è una carica-tura energica, scolpita, forte nel modellatoe nella sagoma. Importanti personaggi delcinema di inizio Novecento: il grande na-

sone di Mastroianni, lafronte alta e rugosa cir-condata da orecchi asventola di Stan Laurel,il volto simpatico congrandi e sproporzionateguance di Oliver Hardy; epoi ancora La Divina, il vi-so riprodotto su carta maanche in una scultura, lacui eleganza non si per-de neppure in una ca-ricatura, e poi MirnaLoy, trasformata masempre bellissima. Ilmondo dello sport, da Moli-nari a Learco Guerra fino aCombi. Un modo di intende-re l’arte andando al di là, cer-cando di carpire la psicologia del caricatu-rato, ma non in modo negativo, esaltando-ne i pregi e i difetti; un mondo paradossa-le, che rasenta l’inverosimile, ma mai esa-gerando, e permettendo, dunque, all’osser-vatore di riconoscere colui che gli sta difronte. Il grottesco, un’arte sottile bonaria-mente umoristica, reso grazie a un artistaattento osservatore, che è in grado di rico-

noscere i difetti e renderli, in modo arguto,accettabili e comici.

Piemonte Artistico CulturalePiazza Solferino, 7 – TorinoLe caricature di Piero CattaneoFino al 28 giugnoInfo: 011 542737

Piemonte Artistico Culturale - Torino

Le caricature di Piero Cattaneo

15 Giugno 2012Pagina 4dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

FRANCO FORZANI BORRONI

Spiega la semiologia chein ogni rappresentazionei tempi sono due, il tem-

po del significante e il tempodel significato. Nel caso dellafotografia significanti sono lapellicola, la scelta dell’inqua-dratura, l’obiettivo, lo «sguar-do» del fotografo col suo gu-sto e col suo stile; significatoè ciò che la foto rappresenta,quel ritratto o quel paesaggio,a sua volta appartenuto ad unadimensione temporale, fissataper sempre nell’eternità delloscatto. E Michele Ghigo è par-ticolarmente abile a coglierel’irripetibilità di istanti simili:uno sguardo, un gesto, un re-spiro, l’equilibrio di una fogliagialla finita chissà come a con-trasto su una pennellata di ver-nice azzurra. Di più: trattan-dosi di un ragazzo che va perl’ottantina, ha il privilegio diregalarci questi attimi fissatinelle immagini attraversoun’osservazione lunga quasimezzo secolo (le più antichefra le foto esposte sono deglianni ’50). Così, attraverso ilrealismo poetico di una cam-

pagna ormai dimenticata, e poiil bianco e nero espressionistaanni sessanta-settanta, e le fo-to di moda, e le ricerche quasiastratte (le forme nere degli al-beri potati, i rayogrammes del-le foglie sulla carta sensibile),ogni foto di Michele Ghigosembra attingere direttamen-te al cuore del tempo. Anzi,ad entrambi i «cuori», perchéc’era il tempo in cui in cittàlavoravano i calderai (signi-ficato), che era anche il tem-po nel quale i calderai si fo-tografavano così (significan-te). La barba da profeta Ghi-go l’ha sempre avuta, eppureoggi è diventato forse ancorapiù ascetico: compila teoriedi foglie secche inquadratecon una passione quasi zen;non disprezza il digitale, masi appassiona quando riesce aristampare una diapositivacon la freschezza dei colori diuna volta: una ragazza checorre in un bosco, oggi unapista di Malpensa 2000.

Sala della Barriera AlbertinaLargo Costituente, 1 – NovaraMichele Ghigo. MomentiFino al 15 giugno

Sala della Barriera Albertina - Novara

Cuori del tempoMichele Ghigo. “Il caffè degli aristocratici”

Piero Cattaneo, caricatura di Luigi Pirandello

Galleria Terre d’arte – Torino

Albisola luogo di artisti

Opere di Agenore Fabbri

ELENA PIACENTINI

Secondo appuntamento di Monica Rai-teri con lo Studio Laboratorio di An-na Virando. L’artista ha inaugurato il 31 maggio la per-

sonale dal titolo ”Fuochi e Fate”, presentando lavori ineditiscaturiti da esperienze estetiche diversificate. Segni scarlatti,impreziositi da minuscoli vetri-mosaici e micro conchiglie,pennellate sicure rapide forgiate da inchiostri e smalti, fili dirame e piccoli bulloni argentei che si intersecano e prendonovita nelle sue eleganti carte. La mostra è composta da una trentina di lavori: nellaprima sala viene presentato un allestimento deliziosa-mente estivo, in cui il gesto rapido è protagonista: i qua-dri intitolati “Fuochi”e “Lapilli” sprigionano raggiantiguizzi di luce; particolarmente interessanti le serie de-dicate ai “Piccoli Fuochi” in cui sono sintetizzate ar-monie compositive singolari.Nella seconda sala l’artista ha voluto presentare “Fate Ros-

se”, ”Magie”, “Fate Blu”, ”Piccole Fate”: tavole realizzatein tecnica mista caratterizzate da tracce lievi e allo stessotempo vigorose in cui l’eleganza e la sinuosità dello scorri-mento degli smalti granata e indaco concorrono a creare unaespressività intensa che accenna suoni misteriosi e danze ar-caiche. Tecnicamente diversi, ma ugualmente colmi di si-gnificati che rimandano all’espressionismo francese, gli ac-querelli intitolati “Nereidi” e ”Piccole Nereidi”: le carte tra-smettono una immediata suggestione: si colgono infatti mo-venze coreutiche sintetizzate da forme pure e diafane cro-mie, quali azzurri trasparenti, verdi e porpora. Monica Raiteri è originaria di Borgosesia e vive e lavora aTorino. Per descrivere la sua personalità è particolarmentepertinente un’espressione del critico Gianfranco Schialvinonella presentazione della personale della Raiteri “Aria, Ac-qua, Neve” del marzo 2005 presso lo Studio Laboratorio:“... una creatura gozzaniana, semplice, riottosa, timida e tut-tavia convinta, pervicace, orgogliosa...” Da giovedi 31 maggio a venerdi 15 giugno 2012 Orario lunedi- sabato 17,00 –20,00

Studio Laboratorio di Anna Virando Corso Lanza 105 10133 Torino“Fuochi e Fate” – Monica RaiteriFino al 15 giugnoInfo: 011 6601574

Studio Laboratorio Anna Virando

Gli inediti di Monica Raiteri

Monica Raiteri, “Fuochi e Fate”

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Pagina 5dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

15 Giugno 2012

ANDREA DOMENICO TARICCO

Ègiunta alla sua quarta edizione, la kermesseespositiva Pescarart 2012 nell’affasci-nante scenario della città dannunziana, tra

le sale del Museo d’Arte Moderna e Contempo-ranea “Vittoria Colonna” a pochi passi dal mare.Più di ottantasei, gli artisti coinvolti tra quelli af-fermati a livello internazionale e giovani talenti,desiderosi di far conoscere il proprio modo di ve-dere e tradurre il mondo. Pensiamo ad Elio DiBlasio, scomparso nel 2004, ricercatore assiduodella spazialità in senso cosmico giungendo, permezzo della materia, a filtrarne il surrogato pla-stico e luministico del contingente. In opere co-me Pietre (1999) o Tracce (2000) giunge alla per-fetta sintesi dell’essere materiale con l’aura sot-tesa delle cose, in cui convivono i presuppostinaturalistici con quelli legati all’astrazione. Trai mostri sacri primeggiano Matteo Basilè pro-motore di un’arte digitale in cui fonde la figuraumana ad icone pop della contemporaneità, l’an-tico al moderno, così come Nunzio nell’operaSenza titolo (2009) crea direzionalità optical ri-cercando nella forma la componente essenzialedi ciò che la percezione può tradurre in idee. Nofly zone (2010) di Angelo Colangelo è inveceun’installazione significativa in cui traccia i con-fini ideali d’un mondo perduto: il nostro. Nonmancano i lavori di Mario Ceroli, in cui le sa-gome di balsa su carta, ripetono ossessivamentei mille volti sovrapponibili con cui, ognuno di

noi deve fare i conti. Così come le atemporalitàdi Tommaso Cascella o le Discontinuità riflesse(2009) di Lucio Rosato desideroso di liberare lamente umana dai riflessi della forma-materia-contenitore od i cromatismi poetico-simbolici diEttore Spalletti. Nel gruppo Arte in Abruzzo as-sistiamo alle interessanti opere di Giorgio Acer-ra, indagatore della figura femminile, Titti Bal-dino nei suoi Percorsi universali del segno (2001),sino all’opera prima di Giancarlo Costanzo Sin-fonia del nero (2012) in cui l’aspetto filosoficodel gesto attraverso il colore e la forma, giungo-no direttamente all’anima. L’opera di Gianfran-co Di Bernardini L’Aiuto (2008) è una strutturain acciaio che ipotizza la complessa situazionedell’uomo moderno, prigioniero di se stesso esperanzoso di fuggire dentro altri contenitori. Si-no alla sezione Proposte in cui emergono le ope-re di Claudia Caranfa, Vincenzo Bonanni, Ric-cardo Chiodi e tanti altri. Traspare un concettua-lismo contemporaneo figlio della modernità, pros-sima oramai, a divenire classica. Staremo a ve-dere: attendiamo la prossima edizione, tra dueanni, se non sarà finito il mondo.

Museo d’Arte Contemporanea “ Vittoria Colonna”Via Gramsci 1 - PescaraPescarart 2012. Mostra di arti visive IV edizioneFino all’11 giugnoInfo: 085 4283759

ENZO PAPA

Una ventina d’anni prima di Kandinskij, ecome lui, Alessandro Poma lascia la car-riera giuridica per dedicarsi all’arte, giac-

ché le beghe umane sono inconciliabili con il fa-scino della natura, con l’attrattiva dei colori e conl’impellente bisogno di esprimere le emozionisuscitate dalle facoltà della visione. Per oltre mez-zo secolo l’Artista percorre la vita con il senti-mento del pittore impressionista, appartato, de-dito a cogliere nell’ambiente naturale le infiniteconfigurazioni ambientali e stagionali dei mon-ti, della flora, delle irregolarità del suolo (tra Sub-lime e Pittoresco), con occasionali e brevi visi-tazioni delle figure di familiari, di rarissimi ami-ci e di qualche creatura a quattro zampe. Nellapittura di Poma si colgono le esperienze artisti-che appena precedenti e, in parte, anche quelle alui contemporanee, individuando facilmente evo-cazioni della Macchia toscana, dell’Impressio-nismo francese (ed internazionale), del tardo Ro-manticismo di Delleani, delle Scuole regionali edei pittori di paesaggio tardo-ottocenteschi; si ri-leva la sintesi formale e coloristica della pitturad’espressione, e spesso la resa pura e semplicedi un percetto morfo-cromatico aniconico, pre-ludio (o conferma) alle nuove tendenze all’a-strattismo, di cui Kandinskij è caposcuola. Ed intal senso, l’apparente eclettismo di Poma non èil compendio della composita e pluridirezionalepittura dell’8-900, ma una caratterizzazione sti-listica della sua personale, aggiornata, anzi avan-zata modalità di fare arte e, con essa, esprimereil sincero sentimento che lega l’Artista ai temiche compongono la ricca produzione di studi,prove, sperimentazioni, esperienze ed opere com-piute. Attraverso il colorismo insaturo, quasi sem-pre a toni profondi, è facile leggere in Poma lanostalgia romantica della realtà silente, che ema-na un murmure di commozione, di rapimentoestatico e, nella rapidità dell’esecuzione pittori-ca, si percepisce l’ansia dell’attimo fuggente, me-diante la quale Poma si assimila agli Impressio-

nisti i quali, proprio mentre egli accedeva aglistudi giuridici, raccoglievano il pieno consensodel pubblico e seducevano i giovani futuribili ar-tisti di tutt’Europa, dalla Spagna, alla Russia za-rista. Estraneo alle Avanguardie storiche, Pomaè comunque pittore di avanguardia, poiché le suecreazioni, ultime delle quali, forse, dei primi An-ni Sessanta, sono guardate oggi, con il ritorno alfigurativo, con occhi di approvazione, come ope-re dei giorni nostri, con l’ammirazione per unapittura che era attuale, fresca, spontanea nellaprima metà del Novecento e che manterrà sem-pre le valenze di sintesi e di modernità, perchéil sentimento romantico non ha epoca e vive neicuori di chiunque ami la semplicità, le sugge-stioni della natura ed i valori dello spirito. Lariscoperta di Poma è una sorpresa che, di quan-do in quando, la ricerca culturale fa emergeredallo scrigno spesso troppo impolverato del-l’oblio. La mostra è curata da L.Berardi, A.Del-la Valle, D.Giacotto, S. Natale, M.L. Revigliodella Veneria, G.Giorgio Massara.

Famija MoncalereisaVia Vittorio Alfieri, 40 - Moncalieri (Torino) Alessandro Toma. RetrospettivaDal 22 giugno al 20 luglio Dal 22 luglio 2012, al Forte di FenestrelleTel. 011.641601

Museo d’Arte Contemporanea “Vittoria Colonna”- Pescara

Il modernismo contemporaneo

ELENA PIACENTINI

Il 23 giugno la Galleria Tinber inaugura la stagione estiva conla mostra del fotografo - stampatore Lorenzo Avico. Nato aTorino nel 1960, fotografo professionista, si occupa preva-

lentemente di bianco e nero sia per la ripresa che per la stampa.Tra le sue attività principali la creazione e organizzazione di ar-chivi fotografici e la realizzazione di stage didattici sull’arte del-la ripresa e della stampa in camera oscura. Ha partecipato a nu-

merose mostre fotografiche inItalia e all’estero. Dal 1990 è fo-tografo ufficiale del Festival Set-tembre Musica – MITO. Parti-colarmente significative le col-laborazioni con gli Artisti Giu-seppe Penone, Michelangelo Pi-stoletto e Marco Gastini. L’artista ha scelto per la mostra

una trentina discatti fotogra-fici, illustran-do il proprio percorso artistico dal 1982 fino almaggio 2012: fotografie tirate a mano con laraffinata tecnica della stampa ai sali d’argento,nella quale l’uso di preziose carte e di una pe-culiare tecnica di mascheratura esaltano l’infi-nita gamma della scala tonale dei grigi.L’artista ha voluto suddividere l’allestimento indue sezioni: nella sala Velho sono presenti gliscatti ricercati e studiati sotto ogni particolaretecnico di illuminazione e contesto, dal titolo “Passaggi”; nella sala Moiani sono riuniti gliscatti estemporanei dal titolo “Istanti”.In entrambe le collezioni si scorge l’intreccio delsottile e perfetto gioco di comunicazione tra lospettatore e la scena. L’originalità dell’inqua-

dratura esplora il viaggio mentale dell’artista, che ricerca l’istantefugace e scatta nel momento esatto in cui si presenta il senso in-trinseco del muto discorso interiore. Scrive Angela Schiappapietre:“Per Lorenzo Avico la fotografia non è rappresentazione ma stru-mento di analisi filosofica ... Nelle sue istantanee di gente della stra-da, di persone comuni individuate nel loro contesto ambientale esociale c’è la riflessione sulla natura dell’uomo; colte con intensapartecipazione emotiva e restituite in immagini perfette vi raggiungenel contempo una summa stilistica e sentimentale”.

Tinber art Gallery @ PragelatoVia Soucheres Hautes - Pragelato (T0) ItalyScatti fotografici di Lorenzo AvicoDal 23 giugno all’ 11 luglioInfo: 0122 78461

Tinber Art Gallery - Pragelato

Il percorso artistico di Lorenzo Avico

La fontana di Tommaso Cascella

Lorenzo Avico, Barcellona, quartiere di Barrio Alto”

Alessandro Poma, “Alberi Rossi”

Alessandro Poma ai Saloni della Famija Moncalereisa

Moderno con ascendenza romantica

Corriere12__ 07/06/12 11:41 Pagina 5

Si è conclusa con buon successo di pub-blico e di critica presso l’Ex CinemaModerno, viale Po 15 a Crescentino

(Vercelli) la mostra Marilyn Monroe, 50 annifa come oggi, il Mito. La mostra segue, passodopo passo, la sua carriera d’attrice. Qui diseguito riportiamo uno stralcio del catalogocurato dal critico dell’arte Massimo Olivetti:“C’è sempre qualcosa di misterioso nel mito.Il mito sfugge alla logica e alla razionalità.Il mito si conficca nel profondo di noi stessi,esplora le caverne dell’inconscio, risvegliaechi profondi. Ci affratella con proiezioni difigure e persone a cui noi stessi attribuiamo

la straordinarietà, l’eccezionalità ed infinel’immortalità.Marilyn è la donna, con la D maiuscola. Ladonna come essenza, la donna che racchiudein sé ogni possibile e desiderabile combina-zione di tutte le donne. Marilyn la possiamoincontrare ad ogni fermata d’autobus e cari-carcela sulle spalle per trascinarla riluttantee consenziente a casa nostra. Lei è ZuccheroKandinsky che affida a noi la sua fragilità. Leiè una gonna bianca che si solleva per un sof-fio d’aria calda e offre promesse e speranzesenza malizia o calcolo. Mito e sogno s’in-trecciano, si confondono e si alimentano nel-la raccolta e nella rassegna di immagini cheripropongono attimi e momenti, che replicanoall’infinito ogni pezzetto di Marilyn, del suosorriso, del suo latteo candore, della sua scon-finata infelicità alla ricerca di un salvatore.Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, cu-stode dei sogni e dei miti in celluloide nellapersona del direttore Alberto Barbera, ne hacolto il profondo significato offrendo il suopatrocinio. E non poteva esserci luogo piùadatto che l’ex cinema Moderno di Crescen-tino, dove a lungo si sono nutrite le fantasiedegli spettatori”.

Locali ex Cinema ModernoV.le Po 15Crescentino (Vc)“Marilyn Monroe50 anni fa come oggiIl Mito”Info: 347 2583128

Inaugurano venerdì 22giugno presso la Galle-

ria Arte Città Amica - ViaRubiana 15, Torino - lemostre personali relativeai vincitori del Premio In-ternazionale di Pittura,Disegno e Grafica 2012.I vincitori sono:1° classificato - Sez. Gra-fica - Americo De Vecchisdi Velletri (Roma), con l’o-pera Ginevra;2° classificato - Sez. Pit-tura - Sonia Fiacchini diArezzo, con l’opera Bido-ne Agip;3° classificato - Sez. Pit-

tura - Claudio Caldanadi Povegliano Veronese(Vr), con l’opera Eventoluce.Le opere, selezionate dauna giuria qualificata, del-la quale citiamo GianGiorgio Massara (criticod’arte), Angelo Mistran-gelo (giornalista de LaStampa e critico d’arte),Gianni Sesia della Merla(Maestro d’arte) e Isido-ro Cottino (Maestro d’ar-te e incisore), saranno vi-sibili in galleria fino al 4luglio prossimo.Info: 011 7717471

Pagina 6 15 Giugno 2012

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

Ex Cinema Moderno – Crescentino (Vc)

Marilyn, l’eternità di un mito

Dall’alto, in senso orario: Americo De Vecchis, “Ginevra”;Claudio Caldana, “Evento Luce”;Sonia Fiacchini, “Bidone Agip”

Ugo Nespolo, “Marilyn” © aut.

CLAUDIA QUINTIERI

Emmeotto ha inauguratola sua nuova sede a Pa-lazzo Taverna il 23

maggio 2012. Il cambiamentodi sede arricchisce il lavorodella galleria di un nuovo con-cetto di “fare arte” più indiriz-zato verso lo scambio e il rap-porto fra pubblico e personedel settore. All’interno deglispazi verranno esplorati i lin-guaggi della pittura, della fo-tografia, della musica, dellaperformance e dell’art design.La galleria propone un nuovoconcetto di visione dell’arte at-traverso il living: incontri fracreativi, collezionisti, critici efruitori. Due aree saranno mes-se a disposizione per iniziati-ve innovative: la GuestArtistRoom sarà il luogo in cui gliartisti ospiti avranno la loro re-sidenza e il loro studio, men-

tre la KitchenArt Room sarà illuogo di scambio interperso-nale di artisti, professionisti evisitatori. Con questa inaugu-razione si dà inizio a un serra-to ciclo di mostre. Nelle tregrandi sale espositive sono pre-sentati i lavori di Matteo Basi-lé, Marco Brandizzi, Elvio Chi-ricozzi, Giacomo Costa e Se-rafino Maiorano. Matteo Basi-lé, artista digitale fra i più altidel nostro panorama naziona-le, presenta un lavoro fotogra-fico, intenso e toccante, in cuireinventa l’iconografia del Cri-sto, lavoro che accoglie nerosu nero. Marco Brandizzi creaun’opera site specific, unascritta scultorea che recita pa-role evocative, accompagnatada disegni. In Giacomo Costaprotagonista è il paesaggio: lanatura diventa fuga dall’uma-no che lascia comunque la suaimpronta. Sempre di natura si

parla nell’opera di Elvio Chi-ricozzi: poetica e delicata si di-pana in segni che si addensa-no e si diradano, in cui l’arti-sta rappresenta uno stormo diuccelli. Serafino Maiorano in-vece tratta il tema della città:la luce, elemento cardine, por-ta all’espressione di un disagiodell’essere umano. Il giornodell’inaugurazione ha avutoluogo la performance di Sal-vator Spagnolo accompagnatadalla musica Spring oversounddi Marco Moreggia.

Emmeotto Living GalleryPalazzo TavernaVia Monte Giordano 36Roma“Opening”Basilé, Brandizzi, Chiricozzi,Costa, MaioranoFino al 30 giugnoInfo: 06 68301127www.emmeotto.net

Roma, Emmeotto Living Gallery inaugura la sede di Palazzo Taverna

Un nuovo concetto di spazio espositivo

S Maiorano, “Plastico”, 2011, pittura su fotografia © aut./Emmeotto

In mostra alla Galleria Arte Città Amica di Torino

I vincitori del Premio Internazionaledi Pittura, Disegno e Grafica

Corriere12_6-11 7-06-2012 12:46 Pagina 6

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

15 Giugno 2012 Pagina 7

ANDREA DOMENICO TARICCO

L’universo pittorico diGiorgio Flis è costellatoda archetipi emozionali

rievocati dall’induzione forma-le che trova concretezza nel-l’attuazione del gesto, median-te il quale il colore si manifesta,imprimendosi sulla tela ormairinnovata. La forma genera il co-lore e questo rievoca gli stati re-conditi d’un simbolismo cripti-co, al limite di una nuova meta-fisica in cui l’ego ha la possibi-lità di venir fuori senza dipen-dere da regole assolute. Un si-mile linguaggio trova nel con-tingente un richiamo diretto, malo assolve nella rimozione sog-gettiva, costituita dal ritorno al-l’origine, al primitivo. Quello diFlis è infatti un totemismo, con-cepito sull’accettazione dellarealtà in quanto tale e sullaespressionizzazione della me-

desima per mezzo dell’atto crea-tivo. Nel ciclo delle Composi-zioni (2010) ad esempio, gli oliie gli smalti intersecano il lorodivenire componendo su telaequilibri formali, sformalizzatidalla preponderanza dell’im-pulso generativo, in lotta peren-ne con la ferrea logica che in-terviene successivamente rifor-mulando quanto in quel flussodinamico il colore-materia haeffettivamente ottenuto. Le sen-sazioni prendono così corpo sulpiano della realizzazione, ma di-vengono matrici essenziali sul-le quali individuare il profilo psi-cologico del risultato. In lui con-vivono le esperienze preceden-

ti fondate su possibili macchiedi colore gettate casualmentesulla tela sino alle personaliz-zazioni di Hans Hartung, JeanFautrier, George Mathieu. Flisconcepisce la forma primige-nia, pensando alla dimensionefigurativa da cui discende e che,a partire dall’inizio del nuovomillennio, ha definitivamenteconvertito nella componenteistintiva spersonalizzata. Per ta-li ragioni possiamo leggere nelsuo totemismo, il desiderioesplicito di rimuovere una co-scienza precedente, addiritturaimmemore e di cui, attraversol’impulso agente, compie il suosignificato. In altre parole, larealtà dapprima visualizzata,viene successivamente dimo-strata, non perdendo la propriaentità. Analizzando Freud, il to-temismo è stato generato dallacoscienza di colpevolezza cheimpone la proibizione dell’uc-

cisione del sostituto paterno e larinuncia alle donne divenute di-sponibili. L’origine del mondoviene letta come un’orda uma-na, alla testa della quale vi è unpadre violento e geloso che siattribuisce tutte le donne in mo-do da indurre questa società ar-caica ad uccidere questo dio-to-tem. La società primitiva divie-ne così scrittura di una morte,quella del dio e dalla quale nes-suno può escludersi. Quell’or-da originaria è invisibile, igno-ta, immemorabile. Nelle operedi Flis coesistono questi carat-teri: il contrasto invisibile-visi-bilità, deriva da una contrappo-sizione tra ciò che è espresso di-rettamente e ciò che la materiaha occultato, nelle sue trame; glielementi ignoti sono le risultan-ti di questo processo cromatico,una sorta di rottura temporaletra il prima e il dopo; variantiche giungono nella sfera del-l’immemorabile, ossia di un al-trove, in cui l’artista trova il ri-fugio in cui evadere. Sembranoconcetti bretoniani, risalenti al-le visionarie fantasmagorie det-tate dai sonni psichici o dai ri-chiami della scrittura automati-ca. Ma l’Espressionismo astrat-to, avrebbe mai raggiunto sestesso se non avesse avuto alle

fondamenta l’ideolo-gia surrealista? L’in-formalità esecutiva diGiorgio Flis subiscequeste varianti e leconduce ad estremeconseguenze, rele-gandole a nuovi va-lori idealizzanti se-condo le propagginiconcettuali, dove inuovi equilibri dellarazionalità comporta-no la riscoperta delreale. Tali rivelazioniindicano il percorsoregressivo della men-te cosciente, indu-cendola a deprivarsidelle strutture preesi-stenti, con l’obiettivoimplicito di ricon-durla al suo stato elet-tivo, superiore, arcaico. In altreparole Flis si serve dello sguar-do per fotografare il mondo, as-sorbirlo e coglierlo nelle sue sfu-mature particolaristiche, per poiincanalare le forme, i colori egenerare nuove sintonie che ri-cordano solo lontanamente ilvissuto. A questo punto il fareartistico, diviene lo strumentoideale per ricercare i propri im-pulsi nascosti, per svelare le pau-re recondite, per liberare lo spi-rito dal tumultuoso peso dellacarne. Abbattute le barriere del-la concretezza-forma, sublimanell’ideologia-colore. GiorgioFlis è un idealista, un ricercato-re assiduo delle emozioni chequel dato momento ha suscita-to nel suo ego. Dipingendo, ciricorda che quello, era un pae-

saggio, raccontandoci come loha vissuto e rivissuto. Il pen-nello scorre, e le forme nasco-no. Intanto l’occhio ricorda eguarda fisso senza vedere. Inquesto scorrere di istanti le for-me perdono concretezza e di-vengono colore, quindi mate-ria. Il gesto si compie e l’arti-sta torna a vedere ed assiste al-la genesi della luce. Pensiamoall’opera La finestra sul corti-le (2007) in cui la visione di in-sieme ci viene dettata dal tito-

lo. Lo spettatore, dunque, ac-cetta per logica, o per legge diverosomiglianza, ciò che rece-pisce di rimando senza effetti-vamente vedere ciò che la men-te immagina. Ed assiste ad in-siemi, che generano equilibri,direzioni, pesi, sentimenti. Inquesto scontro effimero, in que-sta lotta degli archetipi, egli ri-muove, taglia, sovrappone,sconvolgendo qualsiasi presup-posto. Pensiamo alla serie deiPaesaggi (2011) in cui traducein vibrazioni direzionali, il pro-prio modo di essere. Le idee-forma, rimosse dai sogni-colo-re, svelano lo spirito interiore,purificato ormai alla radice, co-me avviene in Eolo dio dei ven-ti (2008). In Giorgio Flis lecomponenti materiche, gestua-

li o relative al segno, non sonosecondarie, ma il modo di con-cepire l’arte come atto totemi-co di rimozione a processi sti-molanti, trasforma il fare arti-stico, in comportamento spon-taneo, in cui non esistono piùun prima e un dopo, ma unmentre in cui tutto coesiste coltutto. L’attimo diviene cosìeternizzato consentendo all’ar-te di raggiungere esattamenteil suo scopo: continuare ad esi-stere negli occhi della gente.

Giorgio Flis, le emozioni dell’informaleCenni biograficiA CURA DI ELISA PARMESANI

Giorgio Flis è tra i più interessanti esponenti della nuo-va corrente Informale. Pittore di origini piemontesi,

è nato nel 1941 a Giaveno, dove tuttora vive e lavora. Siavvicina poco più che ventenne al mondo creativo del-l’arte seguendo un canone realista. La sua formazione da

autodidatta si lega presto al conterraneo maestro GiulioCesare Amos Gennai, cresciuto nella scuola di Montmar-tre, che lo porta a scoprire e a confrontarsi con l’arteespressionista francese: il suo genio artistico è stimolatodalle produzioni dell’avanguardia, che può vedere da vi-cino durante i frequenti viaggi a Parigi in cui lo accom-pagna. In queste occasioni il giovane Giorgio Flis incon-tra Gen Paul, ultimo seguito dell’Ecole de Paris, e si con-fronta direttamente con i coetanei pittori d’oltralpe. Trala fine degli anni Sessanta e il decennio successivo, il pit-tore piemontese continua a cercare un’individuale iden-tità artistica, elaborando il suo linguaggio figurativo at-traverso intensi ed approfonditi studi sui lavori di grandimaestri del XX secolo. Sembra che da ciascuno di loroassimili un dettaglio tecnico, rielaborandolo in una cifrastilistica improntata sempre più verso l’arte informale.Nelle tele di Giorgio Flis si possono osservare infatti lediverse influenze di artisti come Mirò, Picasso, Burri, Ha-ring e De Kooning, riscontrabili in un assottigliamentoquasi consequenziale del soggetto dipinto, per arrivare in-fine a puro colore materico col quale l’artista lascia unatestimonianza visiva delle emozioni. In questo senso unultimo debito lo deve all’amico Piero Ruggeri, maestrodell’arte informale, conosciuto nel 1995, col quale conti-nua a discutere nuovi modi per creare composizioni cro-matiche capaci non solo di descrivere, ma anche di su-scitare nuovi moti dell’animo. A partire dalle prime per-sonali nel 1977 a Desenzano sul Garda e a Brescia, ini-zia una rapida affermazione sulla scena nazionale ed eu-ropea, partecipando a fiere di rilevanza mondiale ed aprestigiose esposizioni nei “luoghi sacri” dell’arte. Inquasi cinquant’anni di pittura, importanti critici e stori-ci dell’arte, tra cui P. Nesta, P. Levi, A. Mistrangelo e A.Spinardi, hanno sottoli-neato a ragione il valoree la bravura tecnica diGiorgio Flis su giornali,riviste, e cataloghi d’ar-te, come “Arte e Dintor-ni”, “Italia Arte”, “Per-corsi d’Oggi”, “Profilid’Arte Contemporanea”,“L’Elite” e “Antares”.Una passione divenuta inqualche modo una pro-fessione che tuttavia nonesaurisce la vena creativadell’artista, che vuolecontinuare a migliorarsi.

“Composizione”, 2001

“La finestra sul cortile”, 2007

“Composizione”, 2007

“Eolo, dio dei venti”, 2008

Giorgio Flis nel suo studio

Corriere12_6-11 7-06-2012 12:49 Pagina 7

FRANCO FORZANI BORRONI

Spiritelli! Folletti! / Farfarelli! Vampiri! Agili insetti / Del palu-de infernale!” Sembrano proprio i diavoletti del Falstaff (di Ver-di, beninteso, non di Shakespeare) quelli che ci accolgono sog-

ghignanti alla mostra L’Europe des esprits - La magia dell’intangi-bile dal Romanticismo alla Modernità, allestita al Zentrum Paul Kleedi Berna in collaborazione col Museo di Arte Moderna e Contem-poranea di Strasburgo. E a partire dal ghigno di un Puck assai poco

rassicurante come quello dipinto da Heinrich Füssli alla fine deglianni ’80 del Settecento, l’esordio romantico è tutto di uno Shake-speare in salsa Zaubermärchen. Trattasi di gusto squisitamente trans-alpino: lo Zauberspiel, ovvero la Féerie francese, il Fairy Tale bri-tannico, che sarebbe poi il racconto fantastico, popolato di fate, fol-letti e fantasmi, è qualcosa che non ci appartiene, tanto che giusta-mente l’arte italiana in questa mostra appare garbatamente trascura-ta. Ma sarebbe un errore pensare il genere come appannaggio esclu-sivo della tradizione teutonica, dai fratelli Grimm a E.T.A. Hoffmann:ci sono per esempio (ed è sempre una sorpresa emozionante) le stre-ghe di Goya, ci sono le favole russe, baltiche e dell’Europa Orienta-le, miti e leggende a noi poco noti che però grande influenza ebbe-ro nel traghettare l’immaginario romantico nelle suggestioni teoso-fiche del Simbolismo. Perché l’intelligenza degli allestitori si gustaproprio nel loro modo di illustrarci come le fantasmagorie ottocen-tesche siano confluite nell’occultismo del ventesimo secolo. Unasorta di reazione alla modernità, come ben spiega Robert Musil nel-l’Uomo senza qualità: “Aspirazioni mistiche che l’epoca delle mac-chine ha per qualche tempo proposto come espressione della prote-sta spirituale contro se stessa”. Si parte quindi dal Sogno di una not-te di mezza estate e dalle streghe del Macbeth, per passare al Faust(immancabile in area tedesca), e poi - oltre i “quadri neri” di Spa-gna - scollinare nel Novecento simbolista: dai princìpi dei Rosa-croce di Sar Peladàn coniugati in musica da Erik Satie, fino all’an-troposofia di Rudolf Steiner. Perché gli incantesimi non sono solovisivi, ma anche letterari, musicali, plastici, architettonici, coregici.Così infine la modernità irrompe, il fremito dell’“epoca delle mac-chine” si trasfigura nelle visioni eccentriche dei surrealisti. E dopo?Ne riparleremo.Zentrum Paul KleeMonument im Fruchtland 3 – Berna (CH)“L’Europe des espritsDie Magie des Unfassbarenvon der Romantik bis zur Moderne(La magia dell’intangibile dal Romanticismo alla Modernità)”Fino al 15 luglio 2013Info: www.paulkleezentrum.ch

CCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 8 15 Giugno 2012

dell’ARTE

Zentrum Paul Klee – Berna

La fantasia al potere

Heinrich Füssli, “Robin Goodfellow - Puck”, 1787-1790,Museum zu Allerheiligen, Schaffhausen © MzA

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MAURO LUCENTINI

Fino a qualche anno fa, molticritici musicali riconoscevano

a New York il titolo di capitale del-l’opera lirica mondiale. Non più.Il bilancio della stagione operisti-ca 2011-12, che si è conclusa inquesti giorni, segna un passivo ca-tastrofico per il Metropolitan Ope-ra Theater, perlomeno dal lato ar-tistico. L’altro teatro lirico esistentea Manhattan, la City Opera, che inpassato forniva al Met una saluta-re concorrenza, ha perduto la suasede stabile e la compagnia ha va-gato da un piccolo teatro all’altrocercando con eroici sforzi di ri-mettersi in piedi e ricostituirsi unpubblico, ma il suo futuro resta uninterrogativo. Il paradosso è chesotto la guida dell’amministratorePeter Gelb, la stagione del Metro-politan ha registrato un successoeconomico ma un vertiginoso de-clino artistico. Sotto la direzionedi George Steel, la City Opera haseguito una parabola opposta: in-cassi sempre insufficienti, ma unastagione che si è sviluppata su unpiano di impareggiabile qualità.Scendendo in particolari, il Me-tropolitan Opera Theater ha rea-lizzato la sua stagione facendo se-guire, a un asfittico Don Giovan-ni, a un Faust pretenzioso e pocointellegibile e ad altre produzionivarianti dal mediocre al discutibi-le, un Ring wagneriano caratteriz-zato da una messinscena colossa-le quanto sconclusionata che haprofondamente contrariato i criti-ci. Intitolando ironicamente il suoarticolo sulla stagione del Met conil termine musicale “Diminuen-do,” il celebre critico Alex Rossdel Newyorker ha definito la sta-gione stessa e specialmente il fal-limentare Ring “chilo per chilo,tonnellata per tonnellata la piùscialba, la più sprecata produzio-ne nell’intera storia dell’opera li-rica moderna”. Ma una vera ariadi scandalo ha avvolto il Metro-politan quando, nella terza setti-mana di maggio, la massima rivi-sta interamente dedicata all’operalirica, la venerabile Opera News,

con una circolazione di 100.000copie, ha annunciato che d’ora inavanti escluderà totalmente il Me-tropolitan dalle sue recensioni. Larivista è pubblicata dalla stessa fon-dazione che sostiene il Metropo-litan e, a quanto pare, la sua deci-sione è l’effetto di ripetuti tentati-vi dell’amministratore Gelb di in-terferire sulle recensioni. L’ultimadi queste, firmata in aprile da unaltro critico famoso, Fred Cohn,affermava non a torto: “Il pubbli-co è sempre più scoraggiato, unastagione dopo l’altra, dalle pre-suntuose, ma totalmente sbaglia-te, orribilmente dirette messinsce-ne che si cerca di fargli ingozza-re”. I colpevoli sono, senza ombradi dubbio, Gelb e i registi soprat-tutto inglesi o australiani, espertipiù di cinema che di teatro e tan-to meno di opera, ingaggiati dallostesso Gelb coll’incarico di rivo-luzionare sulla falsariga delle pro-prie idee la tradizione lirica, conambiziose, sorprendenti e spetta-colari messinscene. Un altro esem-pio della fantasia di Gelb è stato ilsuo pastiche di disparate musichebarocche su libretto pseudo-sha-kespeariano, intitolato The En-chanted Island. Anche la relativa-mente piccola City Opera ha ini-zialmente sofferto di hubris mo-dernistico, per contagio, forse, dianaloghi eccessi dell’odierna ope-ra lirica anche europea; esempiodi questa fase è stato un pietosoCosì fan tutte in abiti moderni, conconnotazioni sessuali anche scon-ce. Ma la stagione si è poi ripresagrazie alle messe in scena di unaesordiente, Rebecca Taichman, unavera scoperta proveniente da un’u-mile cittadina del Wisconsin. Suaè stata la trionfale produzione fi-nale, un Orfeo di Georg Philip Te-lemann (primo Settecento), un’o-pera musicalmente eclettica su li-bretto del francese Du Boullay cheè anche una rarità in quanto poli-glotta (le arie si alternano in tede-sco e in italiano). Sebbene in ve-sti moderne, la storia è svolta conbrio su uno sfondo tradizionale de-licatissimo, e con una serie di in-venzioni sceniche e coreografichedeliziose tra le quali una incredi-bile danzatrice, Catherine Miller,in veste di donna-serpente. Gli stru-menti d’epoca includevano violada gamba, virginale, tiorba e flau-to dritto. Una produzione di gustostraordinario, che potrebbe fare daesempio, e speriamo lo faccia, peri futuri cartelloni di un’opera arischio di perdere la sua strada.

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

Stagione operistica 2011-2012

Il Metropolitan chiudein netto passivo artistico

Prendete una catapulta post-leo-nardesca, una di quelle micidia-li machinae che per farsi più ba-

rocche vengono azionate da due amo-rini, ed utilizzatela per proiettare in ariaun atleta del salto con gli sci: d’un bal-zo la parabola dello sciatore supera (evanifica) decenni di movimenti artisti-ci, dall’Impressionismo al Futurismo,dall’Arte povera alla Nuova oggettivi-tà. È quanto spiega con chiarezza estre-ma una serigrafia di Ben Patterson ti-tolata The Flux Jump, in verità una sol-tanto delle opere comprese nella car-tella Fluxers del 1992, e tanto baste-rebbe a compendiare la piccola mostraART=LIFE=ART. Dada>Fluxus alle-stita fino al 24 febbraio 2013 presso ilMuseion di Bolzano. Mi correggo: lamostra non è affatto piccola, piccolesono le dimensioni delle numerose ope-re proposte a documentare la produ-zione neo-dadaista tesaurizzata dal mu-seo tirolese. Piccole e concentratissi-

me, eccellenti ad esprimere quella ten-sione di pensiero che gli artisti Fluxusvollero raccogliere come un testimonedalle avanguardie storiche, ostinando-si in un’arte che con forza propugnavail diritto al significato. Ed il contrastoqui risulta più flagrante, dato che l’e-sposizione condivide senza soluzionedi continuità gli spazi che ospitano an-che il regolare turn-over della colle-zione del museo (La collezione attiva.Opere mediali da Vito Acconci a SimonStarling, fino al 16/09/2012), per cui -fra installazioni, environments ed (in-terminabili) video spalmati su paretiche si vorrebbero ancora più grandi -si dimostra ineludibile una riflessione“dimensional”. Mentre le opere desti-nate a stanzoni disadorni e giganteschidisinnescano ogni ipotesi di contenutotrasformandosi in elegante arredamen-to, il New Dada costringe a prenderevisione dei problemi in senso quasi let-terale. Una lezioncina che, in fin dei

conti, sarebbe dovuta servire anche aidiretti interessati: quanto è più lucidoil Mimmo Rotella del 1963 con Vai (disoli cm 33x41), rispetto ai suoi grandidécollages degli anni successivi, forsepiù appannati e certo più ingombranti.E invece pare proprio che l’arte si siamossa nella direzione opposta, pro-gettando opere teoricamente destinatesolo agli spazi museali - fra i pochi ingrado di contenerle - e finite poi ad ar-redare la hall di qualche albergo a 5stelle, quando non di un centro com-merciale. Meglio sarebbe stato segui-re le allegre istruzioni di Patterson,rivisitazione Anni ’90 dell’insegna-mento di Tristan Tzara: “Abbando-nate tutto/ Abbandonate Dada/ Ab-bandonate la vostra moglie e la vo-stra amante/ Le vostre speranze e ivostri timori/ Partite per le strade”.(fra. for. bor.)MuseionMuseo d’Arte Modernae Contemporanea di BolzanoVia Dante 6Bolzano/Bozen“ART=LIFE=ART. Dada>Fluxus”Mostra retrospettivaFino al 24 febbraio 2013Info: 0471 223413www.museion.it

Al Museion di Bolzano

Dada, istruzioni per l’uso

L’“Orfeo” di Telemann alla City Operadi New York: nell’immagine, da sinistra,Meredith Lustig (Cefisa), Daniel Teadt(Orfeo), Joélle Harvey (Euridice)e Catherine Miller (Thanatos) © aut./NYCO

Un’immagine della mostra, foto di Othmar Seehauser © aut./Museion

Corriere12_6-11 7-06-2012 12:51 Pagina 8

S’affida alla musica e al-la danza l’inaugurazio-ne del Festival delle

Colline. L’una è quella del Sa-cre du Printemps di Igor Stra-vinskij (che Adorno definì“terrificante e folle”), riscrit-ta interamente per l’occasio-ne dallo statunitense ScottGibbons, interprete perfettadella ciclicità “dell’eterno sor-gere e tramontare”, l’altra èl’espressione coreografica fir-mata da Claudia Castellucciper la Societas Raffaello San-zio, cui la nuova composizio-ne fa da stretta cornice ed aquella ciclicità continuamen-te si rapporta. Siamo di fron-te a La seconda Neanderthal,un quadro astratto del tempopresente, contrapposto a queltempo primitivo in cui un’u-manità belluina si estinse permancanza di discendenza, ap-pagata di una realtà fittizia etroppo lontana da ogni altracosa viva, nuova drammaticaera cui s’impone una scelta,un aut-aut decisivo su quantodecidere e abbandonare. Coni suoi ritmi ossessivi, con lasottile tensione che circolalungo tutto lo spettacolo, conla rotondità e la frammenta-rietà allo stesso tempo deimovimenti che la Castellucciinventa ai suoi quattro inter-preti (bravissimi: Gloria Dor-liguzzo, Rob Fordeyn, Bea-trice Mazzola ed Eugenio Re-sta), con la perfetta geometria

di ogni singolo volteggio oimmobilismo, la danza rap-presenta il superamento dellanuova solitudine, della caver-na come riparo e come dife-sa. Alla parola – scomoda, in-culcata, ripetitiva, grottesca –s’affida Giù, un testo di 60’scritto da Spiro Scimone e di-retto da Francesco Sframeli,interpretato dagli stessi conSalvatore Arena e GianlucaCesale. Una costruzione ser-rata di battute, dette e am-pliate, messe a forza nelleorecchie di chi guarda, unafavola nera in bilico tradramma e acida commedia,divertita e divertente, sbattu-ta contro il marcio di una so-cietà, un grande cesso chevomita personaggi, un figlioche grida al padre la suamancanza di futuro, un pre-te che rivendica tutto il suoessere scomodo, un sacre-stano che per anni ha subitoviolenze e ora trova il co-raggio della sua ribellione. Eil personaggio invisibile delpovero cristo di Ugo che stasotto un ponte e non vuoleperdere la propria dignità,tutti giù, tutti pronti ad esse-re ancora inghiottiti perchéaltri possano assaggiare unattimo di libertà. Uno spet-tacolo bello, una stilettatache colpisce tra i sorrisi,un’analisi dell’oggi inquie-tante, vera in ogni ritratto,interpreti perfetti . (e. rb.)

dell’ARTECCOORRRRIIEERREEC O U R R I E R D E S A R T S

ALESSANDRO MORMILE

Non è un affetto cieco, opuro campanilismo quel-lo che ci lega al Regio e

che ci fa affermare ancora unavolta - dopo aver esaminato neldettaglio il prossimo cartelloneoperistico 2012-2013 - che que-sto è un teatro che funziona; saamministrarsi bene, nonostante lecontinue mortificazioni che giun-gono dai contributi pubblici (as-sottigliatisi di oltre 2 milioni dieuro), ed ha un respiro interna-zionale. La qualità produttiva, lavoglia di lavorare e di far bene c’èin un teatro che, Scala a parte (cheè un caso a se stante), è quasi uni-co in Italia. Il Sovrintendente Wal-ter Vergnano lancia in conferen-za stampa l’allarme per un futu-ro non roseo, ma intanto il mae-stro Gianandrea Noseda, che è Di-rettore Musicale e che si avvaledi un efficientissimo team di col-laboratori alla direzione artistica,presenta al pubblico una stagio-ne davvero importante: 11 titolid’opera e 2 di balletto (con il Bé-jart Ballet Lausanne). Noseda di-rigerà tre opere: l’inaugurale DerFliegende Holländer (L’Olande-se volante), con la regia di WillyDecker, il Don Carlo, nel monu-

mentale allestimento di Hugo deAna, con un cast vocale stellare(questo spettacolo, oltre a festeg-giare il bicentenario della nascitadi Verdi, segnerà l’anniversariodel 40° compleanno del ricostruitoTeatro Regio), e Evgenij Oneginnell’allestimento del regista da-nese Kasper Holten, in coprodu-zione con il Covent Garden diLondra. Nessun nuovo allesti-mento, ma riprese di spettacoliche hanno fatto il giro del mon-do, come la Carmen firmata dal-la regia di Calixto Bieito, recen-temente premiata con il PremioAbbiati dalla Associazione Na-zionale Critici Musicali, e La Tra-viata messa in scena da LaurentPelly (con protagonista PatriziaCiofi). Ci sarà Il matrimonio se-greto di Cimarosa e poi ripresedi spettacoli che fanno parte delpatrimonio del repertorio del Re-gio: Andrea Chénier (con Mar-celo Álvarez), La Bohème, DonGiovanni (quello affidato alladiscussa regia di Michele Placi-do), L’italiana in Algeri e L’eli-sir d’amore. Attenzione, dunque,al grande repertorio, ripropostocon cast vocali selezionati al me-glio, formati da giovani promet-tenti o da nomi di cartello. In-somma, una gran bella stagione.

15 Giugno 2012 Pagina 9

In questo nuovo cartellonedello Stabile torinese – di-ciamolo subito, ricco, ricco

di qualità e appuntamenti da nonperdere – il taglio di un milionee 200mila euro si fa sentire, afarne le spese è Prospettiva, chel’anno scorso s’è portato a casaun Premio Ubu e che da semprerappresentava uno sguardo in-telligente e corposo sulla crea-tività dei nostri giorni, in Italiae dall’estero. La prossima sta-gione non sarà più un grumo asé ma segnerà attraverso un fi-lo rosso ideale alcune proposteteatrali. Al gruppo Fiat, tra glisponsor, s’è aggiunto Caripar-ma Crédit Agricole, ma i nuoviconti non consentono di usciretroppo dal seminato: anzi, si ta-gliano serate, programmi, spet-tacoli. La parola d’ordine è “ri-durre la quantità per conserva-re una qualità altissima”. E’

chiara Evelina Christillin (“nien-te vittimismi”, per carità!) quan-do “all’alba di un nuovo man-dato quadriennale” sottolineacome “condurre un Teatro Sta-bile Pubblico al tempo della cri-si è davvero complicato. Oc-corre avere equilibrio e lucidi-tà per svolgere con efficienza edefficacia le funzioni di presidioculturale permanente laddovealtre sono purtroppo le urgenzesociali”. Un momento poco fe-lice insomma, “un bel parados-so, visto che spettatori e tournéecontinuano ad aumentare”, ag-giunge Mario Martone. Ma perappuntamenti che vengono can-cellati, altri se ne inventano, ma-gari come il progetto Teatro diguerra, pronto a coinvolgere di-verse cattedre universitarie tori-nesi, i cui docenti, coordinati daGiovanni De Luna, “hanno ac-colto con entusiasmo la nostra

proposta di considerare una se-zione degli spettacoli che pro-grammiamo come uno stru-mento di approfondimento di-dattico su un tema come quellodelle guerre contemporanee”.Nuove invenzioni e produzionid’eccellenza. S’inizia con Le6ème continent, teatro Carigna-no dal 14 al 18 novembre, dram-maturgia di Daniel Pennac, co-produzione (è il ritornello dellastagione, ovunque, meglio som-mare le forze che essere obbli-gati a cancellare progetti) con leBouffes du Nord Parigi, per laregia di Lilo Baur. Coproduzio-ne è il Macbeth che ha conclu-so pochi giorni fa la stagione,coproduzioni (con lo Stabile delVeneto) saranno il Riccardo IIIinterpretato e diretto da Ales-sandro Gassman, in scena a Pa-dova il 19 febbraio, e Educa-zione siberiana tratto dal ro-manzo di Nicolai Lilin (conEmilia Romagna Teatro e lo Sta-bile di Toscana), che anche Ga-briele Salvatores sta portandosullo schermo con John Malko-vich tra gli interpreti. Una co-produzione con il Teatro di Ro-ma lo spettacolo clou della sta-gione, quel Serata a Colono cheresta l’unico testo teatrale di El-sa Morante, testo che molti, da

Gassman a Eduardo a CarmeloBene, tentarono di mettere inscena. Oggi la regia sarà affida-ta a Mario Martone, interpreteCarlo Cecchi. Tra gli spettacolifirmati TST, ancora Malosti conAmleto, il progetto di Vacis Labellezza salvata dai ragazzini, iMarcido con un “loro” Edipo re,in chiusura Isabella Ragonesealle prese con un testo di DenisKelly, Taking care of baby, perla regia di Fabrizio Arcuri. Trale ospitalità, tra le migliori cheil panorama teatrale italiano of-frirà la prossima stagione, La-via con Pirandello, GlaucoMauri, Alessandro Haber alleprese con gli ultimi giorni diCraxi in Tunisia, Umberto Or-sini grande interprete della Re-sistibile ascesa di Arturo Ui, Lu-ca Barbareschi in animo di bis-sare il successo cinematografi-co del Discorso del re, LucaRonconi, Sabrina Impacciatorepronta a narrare il suo delitto inE’ stato così di Natalia Ginz-burg, Anna Maria Guarnieri cheomaggia la Duse, Maria Paiato,Stefania Rocca che ritorna agliarrabbiati di Osborne, da nonperdere il proustiano Amore diSwann a febbraio al Gobetticon il binomio Sandro Lom-bardi/Federico Tiezzi. (e. rb.)

Inaugurato il Festival delle Colline

Umanità antica e presente

MAX FIRINU

La Weinstein mescola con ardore il ci-nema d’autore e il divismo in una pel-

licola che non ha bisogno di alcuna pre-sentazione, se si pensa alla vicenda cuiruota attorno e grazie alla quale Michel-le Williams si è aggiudicata un meritatoGolden Globe. My Week With Marilyn èuna speciale occasione firmata Simon Cur-tis per riflettere non tanto sul personag-gio della amata Monroe, ma sui valori delcinema e la magia che ne scaturisce, inuna cornice biografica (tratta dal roman-zo del protagonista) che vede l’ostinatoColin Clark, poco più che ventenne, tro-vare lavoro come assistente alla regia perIl principe e la ballerina. Un mestiere cheavrebbe dovuto lanciarlo nel mondo del-la celluloide, ma che lo ha visto invece di-ventare adone della diva più illustre di tut-ti i tempi. E mentre la lavorazione del filmè travagliata, con un Laurence Olivier chearriverà a preferire il teatro (Kenneth Bra-nagh al suo meglio), tra la Monroe/Wil-liams e il giovane Clark scoccherà unascintilla spenta fin dal principio. Il risul-tato è un film gradevole, romantico evolutamente rincuorante, dal finale piùlieto di quanto possa sembrare. Curtisbasa la sua regia un po’ televisiva ai so-gni e alle ambizioni dei giovani, di fron-te al mondo del cinema più raffinato (perchi lo fa e per chi lo guarda) e al sognoproibito dei tempi: conquistare la bellaMarilyn a propria insaputa. Tenerezzaromanzata e pudica, che approfondisceil velo di magnificenza che ricopre l’em-blema sexy americana. Assoluta cer-tezza, però, la bravura della Williams.

ELIO RABBIONE

La parola “adattamento”,spesa tra le pareti di unpalcoscenico, mi mette

sempre una certa paura. Sa-crosanta, ma piena di rischi,pronunciabile, ma certo diffi-cilmente urlabile. Nella cer-tezza che debba essere il regi-sta a mettersi al servizio del-l’autore e non il contrario, guar-do a questo Macbeth che An-drea De Rosa ha messo in sce-na per il finale della stagionedello Stabile torinese (spetta-colo che per la prossima puògià contare su una tournée diventidue piazze, per comples-sivi quattro mesi e mezzo) conun certo timore, beninteso nondisgiunto da un totale rispetto.Fatto generale e senza tempoil desiderio di potere che dasempre macchia le mani (nel-la Storia non siede soltanto ilsanguinario e sanguinolento rescozzese), costruito dal registauno spazio scenico (con Nico-las Bovey) che racchiude in séun’ambientazione moderna, untraliccio che sarà foresta di Bir-nam ed un parco liquori da cuitutti copiosamente attingonocon relative conseguenze, in-somma una piccola bottega de-gli orrori in salsa shakespea-riana, mi chiedo fino a che pun-to sia lecito qui porre in primalinea il problema della osten-tata ricerca di un’identità (“chi

sono io?”, ripete qualcuno si-no alla risata sonorissima diqualche spettatore) – sino a ca-tapultarvi l’“essere o non esse-re” amletico a rafforzarvi la te-si -, sbandierare come un’ec-cellenza sconosciuta l’enorme“desiderio di morte” costruitosull’ossessione, spendere unabuona fetta dello spettacolo nelconcretizzare con mortali par-ti a vista quella discendenza cheMacbeth e la sua lady non po-tranno mai avere (impiego dibambolotti caro al regista se inprecedenza ancora dei bambo-lotti hanno soppiantato le stre-ghe per predire a Macbeth unfuturo, “tu sarai re”, che lo spin-gerà fin dentro la carneficina).Insomma lecito affondare lemani nelle pieghe più nascostedi un testo, fuorviante invecescivolare nella gratuita buffo-neria e nelle trovatine da rivi-sta di second’ordine (il prota-gonista che rientra in scena apulire con il secchio ed il mo-cio vileda il sangue del re cheha appena assassinato), azzar-dato circondare quella tragedia

che già Shakespeare lascia in-tuire piena di sangue sin dalleprime parole da un rumorosoquanto rossastro party, dove laverità, la disperazione, il vorti-ce dei delitti, il non ritorno del-la colpevolezza, le voci che al-tro non sono se non il rivelarsidei propri fantasmi, tutto vie-ne annegato nelle risate dei pre-senti. C’è il sospetto che que-sto Macbeth sia “troppo”, spa-valdamente eccessivo, infarci-to di intuizioni (quanto giuste?)che mettono in ombra la radi-ce vera. Se la fatica di De Ro-sa ha necessità di un riscatto,la trova negli interpreti, nel lo-ro impegno nel “dire” parolee sentenze, da Giuseppe Bat-tiston, che in qualsiasi ruolo lovedresti ma non come arram-picatore con le mani sporchedi sangue, a Frédérique Loliéequi suggerita come pallidomotore della vicenda all’otti-mo Banquo di Paolo Mazza-relli a tutti gli altri. Spettaco-lo applaudito, con qualchemugugno più che convinto,davvero da non sottovalutare.

Una scenadel “Vascello fantasma”

di Wagner, produzione dell’Opéra Bastille

di Parigi, che inaugurerà ad ottobre la stagione

del Regio,foto Ramella&Giannese

© TRT

Appuntamenti prestigiosi per il nuovo cartellone

Il Regio sfida la crisiPresentata la stagione del TST 2012/2013

Meno proposte? Altissima qualità

“Macbeth” conclude la stagione del TST

La buffonaggine del delittoAl cinema il film di Curtis

Marilyn spezza il cuorema non lo schermo

Umberto Orsiniin “La resistibile ascesadi Arturo Ui”© TST

Corriere12_6-11 7-06-2012 12:56 Pagina 9

Pagina 10 15 Giugno 2012

DDiirreettttoorree EEddiittoorriiaalleePietro PanacciDDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiilleeVirginia ColacinoCCoonnddiirreettttoorree Elio RabbioneAAssssiisstteennttee ddii DDiirreezziioonneeChiara PittavinoCCoommiittaattoo ddii RReeddaazziioonneeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino, Maria Luisa TiboneSSeeggrreetteerriiaa eeddiittoorriiaalleeAnna Maria PerroneCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa BBeerrlliinnooSabatino CersosimoCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa NNeeww YYoorrkkMauro Lucentini

HHaannnnoo ccoollllaabboorraattooM. Firinu, F. Florian, C. Guido, A. Olivieri,M. Orlotti, E. Paladini, E. Parmesani,E. Piacentini, C. Pittavino, C. Quintieri,A.D. TariccoRReeaalliizzzzaazziioonnee ggrraaffiiccaa internaa cura di E.S. Laterza e G. VeceFFoottooggrraaffoo uuffffiicciiaallee Antonio AttiniRReeddaazziioonnii ddiissttaaccccaatteeMMiillaannoo Rosa CarnevaleTel. 339 1746312FFiirreennzzee Natalia RadicchioTel. 333 8547025RRoommaa ee NNaappoollii Fabrizio FlorianTel. 388 9426443PPaalleerrmmoo Caterina RandazzoTel. 334 1022647CCoonncceessssiioonnaarriiaa ddii PPuubbbblliicciittàà internaSSttaammppaa Arti Grafiche CiverchiaLatina e Moncalieri (To)DDiissttrriibbuuzziioonnee EditService S.r.l. - Leinì (To)EEddiittoorreeAssociazione Culturale Arte GiovaniTorino - P.IVA 06956300013

AAbbbboonnaammeennttiiAnnuale (22 nn.):euro 50,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 4,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

in ITALIATORINO e PIEMONTE

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f.te Teatro Litta• C.so Garibaldi 83• Via Boscovich 22• P.le Principessa Clotilde• Bookstore Triennale• Bookstore

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IL CORRIERE DELL’ARTEÈ REPERIBILEA MILANO

PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :

Vernissage

• P.za Croce Rossa• P.za Colonna• P.za Colonna

ang. l.go Chigi/Tritone• P.za S. Silvestro• L.go Argentina• Via Nomentana• C.so Francia• P.za Fontanella Borghese• P.za Porta Maggiore• Dorothy Circus Gallery

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IL CORRIERE DELL’ARTEÈ REPERIBILE

A ROMAPRESSO LE SEGUENTI EDICOLE :

Venerdì 15 giugno - ore 18,00Unique Galerie d’Art

C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino“Estarte” Collettiva

Venerdì 15 giugno - ore 18,30Senesi Galleria d’Arte

Via Cernaia 19 – Savigliano (To)III Premio Nazionale di Pittura “Leonardo”c/o Museo Civico “A. Olmo” di Savigliano

Giovedì 21 giugno - dalle ore 18,00 alle 23,00Studio Laboratorio di Anna Virando

C.so Lanza 105 – TorinoLe sculture di Gualtiero Bianco

Venerdì 22 giugno - ore 18,00Arte Città Amica

Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoPremio Internazionale

di Pittura, Disegno e Grafica

Sabato 23 giugno - oreTinber Art Gallery

Via Albergian 20 – Pragelato (To)Lorenzo Avico (fotografo)

““IIll pprreecciippiizziioo ssoopprraa llee nnuuvvoollee””PPeerrssoonnaallee ddii FFaanngg LLiijjuunnGGAAMM -- GGaalllleerriiaa CCiivviiccaa dd’’AArrtteeMMooddeerrnnaa ee CCoonntteemmppoorraanneeaaVia Magenta 31 – TorinoDal 22 giugno al 30 settembreInfo: 011 4429518

““RRooaadd DDiirreecctt iioonnss”” CCoolllleettttiivvaaMMAAOO -- MMuusseeoo dd’’AArrttee OOrriieennttaalleeVia S. Domenico 11 – TorinoIn corsoInfo: 011 4436927L’associazione Elle Contemporaryprojects pre-senta la quinta edizione di TORINOver, colletti-va di arte contemporanea internazionale che siarticola in una mostra collettiva presso il MAO euna rassegna video itinerante. L’evento offre unosguardo sulle dinamiche di mobilità nelle pro-duzioni artistiche contemporanee. A partire dalviaggio come pratica artistica, l’esposizione siapre alle più libere forme dell’itinerare creativo.

““HHeellpp!!””PPeerrssoonnaallee ddii SSiillvviioo VViigglliiaattuurrooMMuusseeoo RReeggiioonnaallee ddii SScciieennzzee NNaattuurraalliiVia Giolitti 36 – TorinoFino al 1º luglioInfo: 011 9422568La mostra raccoglie le ultime creazioni del-l’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo.Suggestive installazioni in cui sculture in ve-tro e dipinti si fondono diventando un tut-t’uno, trovando nel segno marcato e sinuo-so e nei magistrali accostamenti cromatici laloro comune origine. Ad uno sguardo d’in-sieme le singole opere ed i suggerimenti ar-tistici ad esse sottesi si propongono come unasoluzione effettiva ai drammi del XXI Secolo.

““MMeetteeoorriittee iinn GGiiaarrddiinnoo 55””FFoonnddaazziioonnee MMeerrzzVia Limone 24 – TorinoFino al 12 luglioInfo: 011 19719437Anche quest’anno la Fondazione Merz aprei propri spazi alla musica, alla danza e alteatro con quattro serate che fanno da cor-nice alla mostra Marisa Merz. Disegnare di-segnare ridisegnare il pensiero immagineche cammina e che proprio dall’universocreativo dell’artista traggono ispirazione esuggestione. I contrappunti e le riflessioni, irichiami musicali e letterari, enfatizzano unmondo, quello di Marisa Merz, fatto di sen-sibilità, forza e delicatezza, fierezza e tene-rezza, qualità che connotano il suo lavoro.

PPeerrssoonnaallee ddii MMaarriieellllaa DDiiffoonnzzooCCaaffffèè GGiiaarrddiinnooP.za Zara 1 – TorinoFino al 30 giugnoInfo: 011 6615377

““NNeeii lluuoogghhii ddeellll’’aarrtt ee ””CCoolllleetttt iivvaaGGaalllleerriiaa AArriieelleec/o RRiissttoorraannttee LLaa TTaannaa ddeell RReeVia Virginio 1 ang. via Po – TorinoFino al 27 giugnoInfo: www.galleria-ariele.comLa Galleria Ariele presenta, negli antichi edeleganti infernotti di via Po, quadri di artistiselezionati da Alberto Bongini. È possibile as-saporare l’arte mentre si degustano piatti eprodotti enogastronomici di nicchia dellaCampania. Espongono NNiiccoolleettttaa BBaallaannii,DDaanniieellaa BBaallddoo, MMiilleennaa CCiiaammppaa, VVooll--cchhiittzzaa FFrraannzz, EEmmmmaa IInnffaannttee, CCllaarraa MMaa--ssttrraannggeelloo, MMaarrccoo MMaatttteeii, GGiiaannnnii RRiivvaa.

““UUnn’’aavvvveennttuurraa ddaa rriilleeggggeerree ””PPeerrssoonnaallee ppoossttuummaaddii AAddrriiaannoo PPaarriissoottGGaalllleerriiaa AArrtteerreeggiinnaaVia Cibrario 14/I – TorinoIn corsoInfo: 011 4270969

““PP eerrccoorrssii””SSccuullttuurree ddii MMaarrcceelllloo GGiioovvaannnnoonneeMMuusseeoo CCaassaa ddeell CCoonnttee VVeerrddeeVia Piol 8 – Rivoli (To)Dal 15 giugno al 1 luglioInfo: www.marcellogiovannone.itLa mostra propone un percorso che si svi-luppa attraverso quattro tematiche dal ti-tolo Emozioni, Armonia, Contatti e Meta-morfosi: sculture in bronzo realizzate conla tecnica della fusione a cera persa in fer-ro, in terracotta, in legno e in resina, conal centro sempre il valore della figura uma-na, i suoi sentimenti e le sue passioni.

““CChhaappeeaauu.. IInnttrreeccccii ddii aarrttee,, ppaarroolleeee ssuuoonnii ttrraa ssttoorriiaa ee ccoonntteemmppoorraanneeoo””PPaallaazzzzoo CCuuttttiiccaa ddii CCaassssiinneeVia Parma 1 – AlessandriaFino al 21 luglioInfo: 0131 515757Gli artisti in questa collettiva hanno sceltodi evocare i suoni percepiti all’interno del-le sale del Palazzo e trasformarli in operevisive, in un dialogo con gli spazi che talo-ra è sottile e sommesso, talora chiassoso;le opere si inseriscono sul preesistente al-lestimento, lo contaminano e ne sono con-taminate, in uno scambio artistico che creanuovi stimoli di confronto e discussione.

““PPaaeessaaggggiioo,, BBeennee ee rr iiffuuggiioo””CCoolllleetttt iivvaaSSaallee ddeell DDoonnggiioonneeP.za GoggiCarbonara Scrivia (Al)Fino al 1° luglioInfo: 345 8906531

““SSuunn pphhoottooggrraapphhss””PPeerrssoonnaallee ddii ZZooee LLeeoonnaarrddGGaalllleerriiaa RRaaffffaaeellllaa CCoorrtteesseeVia Stradella 7 – MilanoFino al 28 luglioInfo: 02 2043555La galleria milanese Raffaella Cortese pre-senta la seconda personale italiana dell’ar-tista americana. Le sue fotografie in bian-co e nero, opere sovversive, casuali, incisi-ve, tradiscono uno sguardo eccentrico. Inmostra le immagini del sole che apparten-gono ad una serie realizzata spingendosial limite di ciò che è possibile registrare conla macchina fotografica. Queste fotogra-fie sono egualmente bilanciate tra il sog-getto e il processo, il bagliore accecantesulla lente da una parte e la pellicola sgra-nata nella stampa ingrandita dall’altra.

LLuuccaa GGaassttaallddoo ““SSeennzzaa tteemmppoo””GGaalllleerriiaa BBiiaannccaa MMaarriiaa RRiizzzzii && MMaatttthhiiaass RRiitttteerrVia Cadolini 27 – MilanoFino al 7 luglioInfo: 02 58314940La personale presenta una serie di di-pinti selezionati da Alberto Mattia Mar-tini. Si tratta di scorci di paesaggio nonriconducibili a luoghi precisi, reali, mapiuttosto una sintesi fra realtà, ricordoe desiderio: esperienze personali cheattraverso il filtro della memoria vo-gliono suscitare emozioni universali.

““EEmmbblleemmss aanndd MMoouunnttaaiinnss::RReecceenntt WWaatteerrccoolloorrssaanndd WWoorrkkss oonn PPaappeerr””PPeerrssoonnaallee ddii FFrraanncceessccoo CClleemmeenntteeSSttuuddiioo dd’’AArrttee RRaaffffaaeelllliiVia Marchetti 17 – TrentoFino al 30 settembreInfo: 0461 982595La rassegna presenta nuovi acquerelli e ope-re su carta di Francesco Clemente. Ispiran-dosi agli irti picchi frastagliati e alle profon-de valli delle Dolomiti, con le loro pareti astrapiombo in candido e luminoso calcare,le opere di Clemente sono una riflessione sulfascino misterioso e sacro che le montagneesercitano da millenni sugli uomini. La for-za naturale presente in questi nuovi lavo-ri risulterà familiare a chiunque conoscaquesti meravigliosi paesaggi; così come losarà il delicato gioco di simboli e miti cheha reso Clemente un poeta fra i pittori.

““AA nnddyy WWaarrhhoollII wwaanntt ttoo bbee aa mmaacchhiinnee””CCaasstteelllloo AArraaggoonneesseeP.za Castello – Otranto (Le)Fino al 30 settembreInfo: 199 151 123

Nelle sale del Castello Aragonese sono state rac-colte una cinquantina di serigrafie del geniodella Pop Art americana provenienti da colle-zioni private italiane. La mostra ripercorre lacarriera dell’artista attraverso i temi e i soggettipiù emblematici della sua ricerca estetica: Ma-rilyn Monroe, la celebre Campbell’s Soup e poiElectric Chair, Falce e Martello, Dollar Sign, ilVesuvio, opere tratte dalla serie dei Flowers.

DDoonnaattoo AAmmssttuuttzz ““AAppaatthh iiaa““GGaalllleerriiaa VVaalleennttiinnaa MMoonnccaaddaaVia Margutta 54 – RomaFino al 30 giugnoInfo: 06 3207956L’artista svizzero presenta 15 opere tra cui lanuovissima serie di Vanishing Woman, 8 voltilanguidi di donne in estasi, immortalate in mo-menti di intimità oppure durante il sonno o l’a-gonia. Sono immagini sospese sulle tele bian-che, fatte di ombre e di mezzi toni, volti fem-minili o dettagli anatomici che appaiono sfug-genti, in trasparenza. In bilico tra realtà e vi-sione, perdono così anche il loro iniziale si-gnificato universale e diventano moderni ex-voto carichi di un’aura assolutamente unica.

““LLee CCoonnffrraatteerrnniittee,, rriissoorrssaanneellllaa CChhiieessaa ppeerr llaa ssoocciieettààRReelliiggiioossiittàà ee ddeevvoozziioonnee ppooppoollaarree ””CCoommpplleessssoo MMoonnuummeennttaallee GGuugglliieellmmoo IIII P.za Guglielmo II – Monreale (Pa)Fino al 30 giugnoInfo: . 091 6372862Collettiva curata dal direttore artistico France-sco Scorsone e promossa dal Centro Diocesanoper le Confraternite di Palermo. In mostra ope-re di Affronti, Barbato, Bartman, Blundo, Bu-caro, Calabretta, Caracozzo, Caruso, Conciau-ro, D’Agostino, Denaro, Evola D’Anna, Feo,Gambino, Gargano, Giambanco, Lala, Liberto,Lo Verso, Micale, Murer, Nocera, Panella, Par-lagreco, Perricone, Piazza, Quirino, Ramon-do, Randazzo, Trapani, Triolo, Massa, Vizzini.

““IInnccoonnttrr ii MMeeddiitteerrrraanneeii NNoorrdd --OOvveess tt ””TTeerrmmee ddii SSaann CCaallooggeerrooLipari (Me)Fino al 15 ottobreInfo: 338 2317511In una delle aree meno note e più sug-gestive delle isole Eolie, le Terme di SanCalogero a Lipari, la Fondazione Horcy-nus Orca ha allestito una collettiva checoniuga arte, archeologia e sociale, pro-tagonisti dell’esposizione alcuni maestridell’arte contemporanea: De Soto Arán-diga, Barón Linares, Navalón, Ferrari eAnselmo. Il segno rappresenta il trait-d’u-nion dell’intero percorso espositivo,migradalla pittura alla scultura, dalle ricerchesul passato e sul paesaggio eoliano finoalle esperienze attuali del Mediterraneo.

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AVERSA GalleriaVia Carlo Alberto 24 ang. Via Cavour – Torino - Tel. 011 532662Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00In permanenza Opere dell’Ottocento

CASA D’ASTE DELLA ROCCAVia Della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 [email protected] - www.dellarocca.net

LUIGI CARETTO GalleriaVia Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30Pittori Fiamminghi e Olandesi

SANT’AGOSTINO Casa d’AsteC.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea

MICRO’ Galleria di Maria Giovanna PIRASP.za Vittorio Veneto 10 – Torino - Tel. 011 [email protected] - www.galleriamicro.itOrario: mart. - ven. 16,00-19,30; sab. 10,30-12,30/16,00-19,30

PICTOR AccademiaVia Pietro Micca, 4 – Torino - Tel./Fax. 011 5622969Viale Roma, 26 - Venaria Reale (To) - Tel./Fax. 011 [email protected] - www.pictor.it - www.accademiapictor.comOrario: lun. - giov. 15,00-20,00Sono aperte le iscrizioni ai corsiFino al 23/6 “Prove d’artista. Esercizi di libertà”c/o Biblioteca Civica di Villa Amoretti

PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 [email protected] - www.piemonteartistico.it - presente su facebookOrario: lun. - sab. 15,30-19,30 Fino al 28/6 Le caricature di Piero Cattaneo (1894-1984)

SALOTTO DELL’ARTE Associazione CulturaleVia Argonne 1/C – Torino (zona precollina)Tel. 011 0743717 - Cell. 339 [email protected] - www.salottodellarte.comOrario: da mart. a sab. 16,30-19,30; domenica e lunedì chiusoProsegue “Abissi cromatici” Collettiva

SENESI Galleria d’ArteVia Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922www.senesiarte.comIn permanenza Opere di Simonetta CarpiniFino al 17/6 “Viaggio attraverso l’immaginario” Tredici Artisti dello Studio 13Dal 15 al 24/6 III Premio Nazionale di Pittura “Leonardo”c/o Museo Civico “A. Olmo” di SaviglianoSabato 16/6 ore 19,00 Asta a favore dell’Associazione Genitori “Altalena””

SENSO DEL SEGNO Associazione Artistico-culturale Disegno e Incisione Via Duchessa Jolanda 34 – Torino - Tel. 011 4473998Orario: lun. - ven. 15,30-18,30Fino al 23/6 “Segni e lamiere. I metalli per l’arte e per l’industria”

SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEAVia Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiusoIn permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu,Garis, Luzzati, Massucco, Musante

STUDIO LABORATORIO di Anna VIRANDOC.so Giovanni Lanza 105 – Torino - Tel. 011 6601574Orario: lun. - ven. 17,00-20,00Fino al 16/6 “Fuochi e fate” Personale di Monica RaiteriDal 21/6 al 13/7 Le sculture di Gualtiero Bianco

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422Orario: mart. - sab.17,00-19,00Fino al 23/6 “Manifesto dell’Arte e Etica”

TINBER ART GALLERYVia Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Dal 23/6 all’11/7 Lorenzo Avico (fotografo)

ULTIME FRONTIERE GalleriaVia Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892Visite su appuntamento“Alla ricerca della velocità in mare”

UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTOC.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 [email protected] - www.galerieunique.comOrario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30In permanenza Opere di Roberto PiaiaDal 15/6 al 6/7 “Estarte” Collettiva

VAILATI Galleria d’ArteC.so Bramante 78 – Torino - Tel. 011 6967292 - Cell. 346 [email protected]: lun. 15,30-19,30; mart. - ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;sab. 9,30-12,30/15,30-19,30Artisti della Galleria, tra i quali Asveri, Fr. Casorati, G. De Agostini,Musante, Ruggeri, Soffiantino e Tabusso

VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e CulturaleVia Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 [email protected] - www.viviarteviva.itOrario: lun. - sab.16,00-19,00

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedìFino al 16/6 Luigi Spazzapan

A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura ImmagineC.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717Orario: lun. - sab. 16,00-19,[email protected]

ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiusoFino al 17/6 Gabriele Marchesi “L’eleganza nell’arte”Dal 22/6 al 4/7 Premio Internazionale di Pittura, Disegno e Graficacon opere di A. De Vecchis, S. Fiacchini, C. Caldana

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 [email protected] - www.artepervoi.itPaolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Fino al 19/6 “Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori...”Opere in terracotta e cartapesta di Enrica Campi e Massimo Voghera

ART GALLERY LA LUNAVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 347 [email protected]: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00

BOTTEGA D’ARTE SANREMO Associazione CulturaleDir. Maria Gioseffi - Via Canessa 35 – Sanremo (Im)Tel. 0184 574440 - Cell. 338 4364509Orario: tutti i giorni 16,30-19,00; dom. chiusoCollettiva dei Soci

GALLERIA ARTE FIANOVia Fiano 14 – Torino - Cell. 340 [email protected]: mart. - sab.15,30-19,00Fino al 21/6 “Time of the assassins” Fotografie di Andrea LaRoux

GALLERIA CIRCOSTAVia dell’Arcivescovado, 9/18 – Torino - Tel. 011 5788238 - Fax 011 5788236Fino al 30/6 Mino Maccari

GALLERIA FERRERO Arte ContemporaneaVilla Nesi - Via Torino 29 – Ivrea (To) - Cell. 347 [email protected] - www.galleriaferrero.comOrario: gio. - ven. - sab. 16,00-19,00Fino al 15/7 “Esiodo. Quando il tempo era di metallo”Cinque astrazioni di Roberto Demarchi

GALLERIA LA CONCHIGLIAVia Zumaglia 13 bis – Torino - Tel. 011 6991415 - Cell. 347 [email protected] - www.laconchiglia-to.comOrario: mart. - ven. 15.00-19,00; sab. 10,00-12,00/15,00-19,00Dal 1° al 26/6 “Surrealismo e quasi... realismo”con Alessandri, Albertone, Boggione, Borghese, Casorati, Cassinari,De Pisis, Diulgheroff, Mennyey, Menzio, Mungiguerra, Nespolo, Palumbo,Simonayo, Tomaselli

GALLERIA MARTORANOVia Gioberti 35 – Torino - Tel. 011 [email protected]: lun. - ven. 10,00-12,30/16-19,30; sab. 10,00-12,30/pomer. su app.to;dom. chiusoArtisti della Galleria

GALLERIA MAURIZIO RINAUDOVia Buniva 14 – Pinerolo (To) - Cell. 339 7434005In permanenza Opere di Maurizio Rinaudo

GIORGIO MAROSI GalleriaC.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 [email protected]: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festiviArtisti della Galleria

LA GIARDINERA Casa dell’Arte e dell’ArchitetturaVia Italia 90 bis – Settimo T.se (To) - Tel. 011 8028238Orario: giov. - dom. 16,00-19,00

LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 [email protected] - www.lalanternaarte.comOrario: lun. - sab. 16,00-19,00A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso,Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi,U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croatie grafica nazionale ed internazionale

LA ROCCA GalleriaVia della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiusoManifesti originali, grafica, multipli e dipinti

LUCE GalleryC.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 [email protected] - www.lucegallery.comOrario: mer. - sab. 15,30-19,30Fino al 16/6 “Surface in Volume” Collettiva

LUNA ART COLLECTION Spazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 [email protected] - www.luna-art-collection.comOrario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino,Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking,Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso,Silvio Vigliaturo

MARTINARTE Laboratorio d’Arte e CorsiC.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323Cell. 335 [email protected]: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30;mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00Sono aperte le iscrizioni ai corsi

MERCURIO Galleria d’Arte ContemporaneaVia F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 [email protected] - www.galleriamercurio.comIn permanenza Opere di Roberto Demarchi

GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e ContemporaneaVia della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 [email protected] - www.galleriabiasutti.comOrario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30Fino al 30/6 “British Black (Sinapsi)” Jonathan Guaitamacchi

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30Fino al 13/7 Omar Ronda “Supernature iron frozen dal Salotto di Darwin”

CENTRO ARTE LA TESORIERAC.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiusoo su appuntamentoArtisti della Galleria

DAVICO GalleriaGall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiusoFino al 23/6 “La biblioteca di Babele” Opere di Lisa Nocentini

LA TELACCIA Galleria d’ArteVia Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220www.latelaccia.itOrario: lun. - sab. 15,00-19,30Artisti della Galleria

NARCISO GalleriaP.za Carlo Felice 18 - Torino - Tel. 011 543125Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30Fino al 30/6 Pittura e grafica del Novecento italiano

TERRE D’ARTE GalleriaVia Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453www.terredarte.netOrario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30Fino al 30/6 “Albisola. Hic et nunc”Opere di Capogrossi, Cherchi, Fabbri, Garelli, Jorn, Lam, Rossello,Sabatelli, Sassu, Scanavino

Arte Antica

MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMAVia Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400www.macro.roma.museum/

MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLOVia Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181www.fondazionemaxxi.it

Gallerie MilanoANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIOP.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004 [email protected] su appuntamento

FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICEVia Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644 Visita solo su appuntamentoOpere della Fondazione

SPAZIOINMOSTRAVia Cagnola, 26 – Milano - Tel. 02 33105921 [email protected] - www.spazioinmostra.itOrario: lun. - giov. 15,30-19,30, ven. 13,00-16,00

STUDIO D’ARSVia Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/[email protected] - www.fondazionedars.itOrario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00;sab. e festivi chiuso

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