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Periodico del Distretto 2070 Rotary International - Reg. Trib. Grosseto n.7 del 17/6/2011. Direttore Resp. Claudio Bottinelli Prestampa e stampa: Soluzioni per la Stampa Srl - Località San Martino - 58036 Roccastrada (GR) - Poste Italiane SpA Sedizione abbonamento postale - 70% DCB Grosseto Marzo 2013 - Numero 3 NELL’INSERTO CENTRALE * Verdi “contro” Wagner. Riflessioni a 200 anni dalla loro nascita * Il “prezzo della sposa”. Regole e curiosità legate al matrimonio Mare e fascia costiera, i rischi Un Forum sulla Pace a Firenze Nuovo oratorio a Reggiolo Una sala polivalente realizzata a Novi Convegni: Ad Arezzo “Adolescenti a rischio” A Reggio Emilia “Violenza sulle donne” RYLA: XXXI edizione all’Isola d’Elba Da Forlì aiuto ai bambini Sahrawi Il pullmino arriva a passi di danza Una borsista per la pace in Africa Piombino dona... “Newborn Anne”

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Periodico del Distretto 2070 Rotary International - Reg. Trib. Grosseto n.7 del 17/6/2011. Direttore Resp. Claudio BottinelliPrestampa e stampa: Soluzioni per la Stampa Srl - Località San Martino - 58036 Roccastrada (GR) - Poste Italiane SpA Sedizione abbonamento postale - 70% DCB Grosseto

Marzo 2013 - Numero 3

NELL’INSERTO CENTRALE* Verdi “contro” Wagner. Riflessioni

a 200 anni dalla loro nascita* Il “prezzo della sposa”. Regole e

curiosità legate al matrimonio

Mare e fascia costiera, i rischiUn Forum sulla Pace a Firenze

Nuovo oratorio a Reggiolo

Una sala polivalente realizzata a Novi

Convegni:Ad Arezzo “Adolescenti a rischio”A Reggio Emilia “Violenza sulle donne”

RYLA: XXXI edizione all’Isola d’Elba

Da Forlì aiuto ai bambini SahrawiIl pullmino arriva a passi di danza

Una borsista per la pace in Africa

Piombino dona... “Newborn Anne”

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Dal Distretto. Le ultime visite del GovernatoreI siti Web dei 104 ClubLe prossime Riunioni Distrettuali

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Iniziative Rotariane. Mare e fascia costiera, i rischi. Forum a Grosseto in aprileUn Forum sulla pace si terrà il 16 marzo a Firenze

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IN COPERTINA: Un particolare di un azulejos barocco di Lisbona.I meravigliosi azulejos, le famosissime ceramiche ceramiche rea-lizzate e dipinte a mano che ornano in grandi composizioni paretie pavimenti, saranno ammirati con grande interesse dai rotarianie dai loro familiari che parteciperanno, a giugno, alla Conven-tion di Lisbona. Gli azulejos (non a caso ne abbiamo scelto unoper la nostra copertina) sono famosissimi nel mondo e rappre-sentano una delle grandi attrazioni del Portogallo.

IN QUESTO NUMERO

DAI NOSTRI CLUB

ROTARY 2070Periodico Anno II, n.3 Marzo 2013

Direttore responsabileClaudio Bottinelli

Responsabile della pubblicazioneClaudio Bottinellicell.335-8142469

[email protected]

Commissione per la Rivista DistrettualePresidente: Claudio Bottinelli

Membri: Giuseppe Chidichimo (R.C. Firenze Sud), Beatrice Chelli(R.C. Pistoia Montecatini Terme “Marino Marini”), CesareTrevisani (R.C. Rimini Riviera), Maria Francesca Delli (R.C.Bologna Galvani), Paola Rubbi (R.C. Bologna Carducci),

Giuseppe Meucci (R.C. Pisa)

Hanno collaborato a questo numero:Marcella Andreini, Franco Angotti, Roberto Ariani, Giuliano Bedeschi,Enrico Belluomini, Marco Berti, Sandro Cacciola, Letizia Cardinale,

Rodolfo Cigliana, Leonardo De Angelis, Maria Francesca Delli, GiuseppeFalconi, Franco Falsetti, Patrizia Farruggia, Giuseppe Favale, Sergio Giani,Marco Gucci, Mauro Lubrani, Antonio Ludovico, Paolo Margara, SergioMarino, Pietro Paone, Paolo Pasini, Marco Poli, Arrigo Rispoli, GiuseppeRocco, Guendalina Rossi, Marisa Rossi, Franco Antonio Salvoni, FilippoSignorini, Pierina Spannocchi, Massimiliano Tacchi, Cesare Trevisani,

Marta Ugolini, Vincenzo Vaudino, Giuseppe Xella.

EditoreSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Prestampa e StampaSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Loc. San Martino - 58036 Roccastrada (Grosseto)

Periodico iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al n° 7/ del 17/6/2011.Chiuso in redazione il 20 febbraio 2013. La riproduzione degli articoli, ancheparzialmente, è consentita citandone la fonte. I manoscritti e le fotografie, salvo diversoaccordo, non verranno restituiti. Gli articoli pubblicati rispecchiano solamente ilpensiero degli autori e non comportano responsabilità per la Direzione o l’Editore.

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Appuntamenti Internazionali. Già 80 adesioni alla Convention di LisbonaA chi chiedere. Le soluzioni di viaggio proposte dal Distretto

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Diagnosi precoce per il tumore alla mammella. Defibrillatore donato al Liceo. Obiettivolavoro. Conoscere Prato. Premio a un film sulla solidarietà a Brescello

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Un sorriso per Sollicciano. Arte al R.C. Reggio Emilia Val di Secchia. Donate due lava-gne interattive ad una scuola. Piombino affronta i problemi urbanistici della città

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Rotary e Società. “Adolescenti a rischio. Se ne è parlato ad ArezzoLa violenza sulle donne. Convegno a Reggio Emilia

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La stanza del Governatore. La vera immaginedel Rotary

Inserto Centrale. Verdi “contro” WagnerRiflessioni nel duecentesimoanniversario della nascitadei due grandi musicistiIl “prezzo” della sposaNel Novecento dote e controdoteSenza dote, niente speranzeRegole del matrimonio a Bolognadal Medioevo al NovecentoPer l’Imperatrice 48 paia di scarpe

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Firenze celebra i 216 anni della Bandiera. Premio Pacinotti a Pisa. Lugo veste la città35

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Solidarietà. Da Forlì aiuto ai bambini SahrawiIl pullmino arriva a passi di danzaLa Toscana contro la cecità in AfricaDa Lugo “insieme per il Benin”Ecco “Newborn Anne”Cinque pozzi d’acqua nelle FilippineSport come terapiaI rilievi di HoremhebCanti gospel contro leucemie e linfomiIn Africa per portare aiuto

Rotary e i giovani. “All’Elba “... Il futuro: cuore, coraggio e competenza”Chi sono gli undici relatori ufficiali del XXXI RYLAVTE: scambio di giovani con un Distretto dell’Oklahoma

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360 visite gratuite contro il melanoma. Giornali e riviste in lingua per gli stranieri33

Il dopo terremoto. “Beyound the quake”. Corsi di inglese per 450 studentiNuovo oratorio a Reggiolo grazie a quattro Club RotaryVigili del Fuoco: 12.500 interventi“Nuova sala polivalente a Novi. La partita del cuoreAvere un drone per amico. Donazione alla Protezione Civile

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Dal Distretto. Wilkinson in visita a FirenzeI Governatori per l’annata 2015-16Il nostro futuro è nei giovani

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1314 Il Rotary e l’Arte. A Bologna la terza edizione del Concorso dell’IsArt

“Premio Rotary” all’Arte Fiera 2013

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Il Rotary e le Donne. Intervista a Patrizia Farruggia, Presidente del R.C. Bologna32

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Marzo 2013 - Numero 3

LE VISITE DEL GOVERNATORE

San Casciano-Chianti 4 MarzoFirenze Sud 5 MarzoCervia-Cesenatico 8 MarzoMonte Argentario 11 MarzoVolterra 21 Marzo

QUESTE LE PROSSIME RIUNIONI DISTRETTUALI

8-9Marzo 2013 (SanMarino): SISD (Seminario Istruzione SquadraDistrettuale)Distretto 2072-Formazione 2013-20149 Marzo 2013 (Lucca): SISD (Seminario Istruzione Squadra Distrettuale) Distretto 2071-Formazione 2013-201416 Marzo 2013: Forum della Pace anno 2012-201323 Marzo 2013 (Firenze): Distretto 2071 SIPE - Seminario Istruzione Presidenti ElettiFormazione 2013-201423Marzo 2013 (Firenze): Distretto 2071 SISE - Seminario Istruzione Segretari Eletti. Formazione2013-201423Marzo 2013 (Cento): Distretto 2072 SIPE - Seminario Istruzione Presidenti Eletti Formazione2013-201423Marzo 2013 (Cento): Distretto 2072 SISE - Seminario Istruzione Segretari Eletti 2013-201423Marzo 2013 (Firenze-Palazzo Borghese): Distretto 2070 II ForumRotary Interact 2012-201313 Aprile 2013 (Firenze): Distretto 2070 Forum Rotary Rotaract Interact 2012-201314-21 Aprile 2013 (Isola d’Elba): XXXI RYLA 2012-20134 Maggio 2013 (Riccione): Distretto 2072 ASDI Assemblea Distrettuale Formazione11 Maggio 2013 (Firenze): Distretto 2071 ASDI Assemblea Distrettuale Formazione18 Maggio 2013 (Modena): Distretto 2072 Seminario sull’Effettivo Formazione 2013-201425 Maggio 2013: Distretto 2071 Seminario sull’Effettivo Formazione 2013-20147-9 Giugno 2013 (Firenze): Distretto 2070 XLI Congresso Distrettuale anno 2012-201315 Giugno 2013: Distretto 2071 SIPE Incontro con i Presidenti Eletti 2013-2014

I SITI WEB DEI 104 CLUB

NOTIZIEDAL DISTRETTO

CesareAndrisano, del Rotary Club Cascina, Presidente della Sot-tocommissione DistrettualeWeb e Social Network, ha aggiornatola verifica dello stato delle pagine web dei 104 Club del Distrettoed ha riportato la situazione nel diagramma che pubblichiamo quiaccanto, dal quale emerge che se è vero che molti sono i Club do-tati di un sito web che viene “curato”, è anche vero che sono sem-pre molti i Club che ne sono privi o che non lo aggiornano inmaniera adeguata. Un’occasione per chi ancora non si è dotato diquesto importante strumento (o non lo cura in modo adeguato)per provvedere e “riempire il vuoto”.

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Marzo 2013 - Numero 3

“LA VERA IMMAGINE DEL ROTARY”Dobbiamo rivolgere più attenzione alla scuola e ai giovani

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LASTANZADELGOVERNATORE

Il tema della comunicazione sta diventando sempre più pressante. Naturalmente è la co-municazione finalizzata a far conoscere la reale immagine del Rotary International. Loconstatiamo sempre più specie in prossimità delle campagne elettorali quando il livellodella discussione diventa sovente tanto basso da consigliare una presa di distanza quantopiù ampia possibile.Recentemente sono corse parole inaccettabili da politici disinformati e superficiali. Larisposta del Rotary non è mancata e, d’intesa con iGovernatori Italiani, l’abbiamo affidata al Coordi-natore della Comunicazione della zona 12, AlbertoCecchini. A questa si è accompagnato un coro di in-dignate reazioni di molti autorevoli amici rotariani.Tuttavia è del tutto evidente che le nostre risposte, uf-ficiali e personali, non risolvono il nostro problema,anzi potrebbero farci entrare in un circuito mediaticoa noi estraneo e perciò non controllabile.Per ristabilire una corretta immagine della nostra as-sociazione occorre l’impegno continuo di tutti i rota-riani e per un tempo non breve. È un compito chericade grandemente sotto la responsabilità dei Club.Quando si dice che i Club sono il braccio operativodel Rotary non è retorica ma si dice una profonda ve-rità. Solo essi sono in grado di stabilire quel legamecon il territorio che rappresenta il veicolo più efficace di comunicazione, specie se simobilitano con intelligenza canali virtuosi come ad es. le scuole. Da qui anche l’impor-tanza del territorio di riferimento di ciascun Club, territorio che spesso costituisce ter-reno di accesa dialettica fra Club.E allora è necessario condurre un’attenta analisi delle caratteristiche socio economichedel territorio e trovare la strada per intercettare il maggior numero possibile di persone.Si va certamente sul sicuro, sotto questo aspetto, progettando azioni rotariane nei con-fronti delle scuole e dei giovani in generale. Le scuole in particolare sono un veicolo dicomunicazione formidabile per l’alto numerio di persone che intercetta. Inoltre tutto ciòche si fa per i giovani rappresenta uno degli investimenti di maggior spessore rotariano:

premi a giovani meritevoli ed alle scuole alle quali appartengono, borsedi studio, scambio giovani, RYLA, ecc. Occorre naturalmente ricordarsi,quando vengono dati i riconoscimenti, di intrattenere il pubblico conpoche parole, ma chiare, sul Rotary, spiegando, anche con riferimentisignificativi, e senza troppa retorica, che cosa è e cosa fa. E spiegandoche i Rotariani sono dei veri volontari che dedicano parte del loro tempoper aiutare il prossimo con progetti umanitari, per arricchire e tenereviva l’attenzione sulle tradizioni culturali dei nostri territori e offrendoa molti giovani importanti opportunità di studio e di ricerca, aggiun-gendo che il Rotary sponsorizza i volontari, fornisce strumentazioni me-diche, assistenza sanitaria, acqua potabile, prodotti alimentari,formazione professionale ed istruzione a milioni di bisognosi, in parti-

colare nei paesi più svantaggiati. Nelle mie visite ai Club ho potuto constatare una ric-chezza di iniziative che ha dell’incredibile su tutti questi fronti: umanitario, dell’ereditàculturale e giovanile. Ciò naturalmente non stupisce perché noi sappiamo bene che il Ro-tary International è una delle più grandi associazoni di servizio no profit al mondo ed al-lora è incomprensibile come il Rotary venga da qualcuno percepito come un’associazionedi gente ricca che non lavora, quando la sua struttura, essendo organizzata sulle classi-fiche professionnali, pone come sua base proprio la centralità del lavoro.

di Franco Angotti, Governatore del Distretto 2070 R.I.

Il Governatore Franco Angotti

E’ inaccettabilela scarsainformazioneche è statadimostrata intempi recentida parte diuomini politici

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NOTIZIEDAL DISTRETTO

IlPresidentedellaFondazionehaincontrato ilGovernatoredellaRegioneToscanaWILKINSON IN VISITA A FIRENZE

All’inizio della campagna,circa 25 anni fa, vi erano356.000 casi di polio all’annonel mondo, in 125 Paesi; que-st’anno abbiamo avuto 197casi solo in Afghanistan, Pa-kistan e Nigeria. Da 22 mesila polio è scomparsa dall’In-dia. Sono stati vaccinati piùdi due miliardi di bambini einvestito oltre un miliardo didollari in quella che viene de-finita “la più grande iniziativa sanitariaprivata al mondo”. Durante la sua brevepermanenza a Firenze, Wilkinson ha in-contrato il Presidente della Camera diCommercio Dr. Vasco Galgani e succes-sivamente il Presidente della Regione,Enrico Rossi, che gli ha assicurato l’inviodi personale medico per le missioni Ro-tary nel mondo. Grande sostegno ancheda parte di Monsignor Claudio Maniago,

Serata molto particolare, a dicembre, nella sede del RotaryClub Firenze: nella Grande Galleria di Palazzo Borghese hainfatti ospitato un’importante riunione Interclub, in occasionedella visita a Firenze di Mr. Wilfrid J. Wilkinson, Presidentedella Fondazione Rotary del Rotary International. Erano pre-senti anche il R.C. Firenze Sud, il R.C. Fiesole e il R.C. SanCasciano Chianti, oltre a numerose autorità rotariane dell’Area

Medicea e del Distretto 2070. Il Presidente Wilkinson sta com-piendo un giro del mondo per visitare i Distretti ed i Club piùattivi nelle contribuzioni alla Rotary Foundation e quindi piùsensibili all’obiettivo della eradicazione della polio. Wilkin-son nel suo intervento ha sottolineato che tale ambizioso ri-sultato sarà forse conseguito il prossimo anno, ma già irisultati attuali sono notevoli.

sensibile ai progetti di cura, educazione,pace e risoluzione dei conflitti promossidal Rotary. Il giorno successivo, dopoun’intervista al quotidiano “La Nazione”ed una riunione col Sindaco di FiesoleFabio Incatasciato e l’Assessore alla Cul-tura Paolo Beccatini, il Presidente Wil-kinson ha incontrato i Presidenti dei 14Club dell’Area Medicea. Nell’occasioneWilkinson ha precisato che sulle dona-

zioni che annualmente la Ro-tary Foundation incassa, icosti dell’organizzazione (in-tesa come salari, affitti e tutti icosti operativi relativi allesedi del Rotary) incidonocirca nella misura del 4%,mentre i costi di ‘produzione’(ossia i costi sostenuti per ot-tenere le donazioni) ammon-tano al 15%. Pertanto ogni100 dollari che annualmente

doniamo alla Rotary Foundation circa 81dollari vanno per i services. L’incidenzadi tali costi viene considerata particolar-mente bassa e il PresidenteWilkinson havoluto sottolineare che nelle graduatoriedegli organismi che valutano, tramitealcuni performance indicators, le charityassociations in America, la RotaryFoundation può vantare le 4 stelle, ilmassimo, come giudizio complessivo.

ELETTI I GOVERNATORI PER L’ANNATA 2015-2016Mauro Lubrani sarà il Governa-tore del Distretto 2071 nell’an-nata 2015-2016. Sposato conManola Zucconi, è padre di duefigli, Simone e Luca. Laureato inmaterie letterarie, è giornalistaprofessionista dal 1984 e lavoraal quotidiano La Nazione da circa30 anni come giornalista profes-sionista responsabile della reda-zione di Montecatini Terme e, per

alcuni anni, di quella di Pistoia. Ha collaborato a lungo con Raie Ansa. E’ anche autore di diversi libri e si occupa di biografiedi musicisti. E' stato membro del Consiglio della Fondazionenazionale "Collodi". Socio del R. C. Pistoia-Montecatini Termedal 1997, è stato Presidente del Club e più volte membro delConsiglio con vari incarichi. E’ statoAssistente del Governatoreper il gruppo “Toscana 1” con i Governatori Sante Canducci,Alviero Rampioni e Italo Giorgio Minguzzi.Ha collaborato conil Governatore Rampioni per la Rivista regionale «Rotary».

Paolo Pasini sarà il Governatoredel Distretto 2072 nell’annata2015-2016. Nato 64 anni fa a Ric-cione, ha sposato la signora Lillyed ha quattro figli. Psicologo Psi-coterapeuta, ha mantenuto la pro-pria attività nell’ambito dei serviziSocio Sanitari: dal 1994 èDirettoreDistretto Sanitario di Rimini. At-tualmente è Direttore dell’Istitutoper la Sicurezza Sociale della Re-

pubblica di San Marino. Nel luglio del 2001 è stato eletto Presi-dente dell'Associazione Direttori e Dirigenti di Distretto dellaRegione Emilia Romagna. Coltiva la disciplina di storia antica earcheologia ed ha partecipato a diverse missioni archeologiche inSiria ed Iraq. Ha organizzatomostre tra cui “L’Eufrate e il Tempo”(1993), “Kemet: alle origini della civiltà egizia”(1998), “387 d.C.:Ambrogio e Agostino, le sorgenti dell’Europa” (2003-2004). E’socio dal 1995 del R.C. Rimini, di cui è stato Presidente, ed è statoAssistente del Governatore nelle ultime due annate.

Mauro Lubrani Paolo Pasini

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Marzo 2013 - Numero 3

NOTIZIEDAL DISTRETTO

A loro e alle donne deve essere rivolta una maggiore attenzione dai ClubILNOSTROFUTUROÈNEIGIOVANI

Oggi analizzeremo più approfonditamentequesti due aspetti con l’aiuto dei numeri edei grafici elaborati dal PDG Paolo Mar-gara. Tutti i dati oltre che vederli riassuntiper l’intero Distretto li esamineremoanche separati in previsione della divi-sione nei Distretti 2071 (Toscana) e 2072(Emilia Romagna e San Marino).Per prima cosa constatiamo come il nu-mero di Club in cui non siano presentidelle donne sia in lenta, ma costante dimi-nuzione. Siamo passati da 26 Club chenell’annata 2004/2005 non avevano pre-senze femminile ai 13 Club della fine an-nata 2011/2012. Di questi ben 9 però sitrovano nel futuro Distretto 2071 (erano15 nel 2004/2005) e solo 4 nel2072 (erano 11 nel 2004/2005). Diverso è il discorso perquanto riguarda il numero:sono infatti 312 le donne pre-senti nei Club della Toscana e302 quelle nei Club dell’EmiliaRomagna. In forma inversa-mente proporzionale al numerodi Club senza donne, il loro nu-mero è quasi raddoppiato nelperiodo osservato, passando da321 nell’annata 2004/2005(173 per il territorio del futuro2071 e 148 per il 2072) alle614 dell’annata 2011/2012.Ripetiamo adesso la stessa analisi relati-vamente alla presenza nei Club di Soci dietà inferiore ai 40 anni.In questo caso l’andamento non è omoge-neo nel tempo: la tendenza peròmostra unaumento del numero dei Club che nonhanno Soci giovani: avevamo infatti 9Club che nel 2004/2005 non avevano Socisotto i 40 anni (5 per il 2071 e 4 per il2072) e sono diventati adesso 11 (5 nel2071 e 6 nel 2072), con variazioni che nelcorso del periodo hanno raggiunto addirit-

In precedenti articoli avevamo esaminato le dinamiche dell’effettivonei nostri Club ed avevamo constatato come uno dei problemi prin-cipali fosse lamancanza di crescita di cui la nostraAssociazione sof-fre ormai da dieci anni. Nel mondo siamo sempre un milione e

duecentomila rotariani, nonostante che in questo periodo circa unmilione di nuovi Soci siano entrati a far parte del Rotary! E avevamoanche sottolineato come in Italia la situazione, pur essendosi man-tenuta per il momento meno grave, stia velocemente adeguandosiallemediemondiali.Con le parole delGovernatoreAngotti avevamoanche individuato le principali criticità del “nostro” Rotary nei duesquilibri dovuti alla bassa presenza di giovani e di donne nei Club.

di Roberto Ariani(dati e tabelle elaborati dal PDG Paolo Margara)

tura il numero di 15 Club (annata2008/2009). Come conseguenza anche ilnumero di Soci under 40 è significativa-mente diminuito nel corso degli anni pas-sando da 359 nel 2004/2005 (185 nel 2071e 174 nel 2072) a 301 dell’annata2011/2012 (146 nel 2071 e 155 nel 2072).Un dato che non può che preoccupare. Seandiamo però ad esaminare il numero diingressi di Soci giovani constatiamo chequesti sono in generale aumento.Il problema quindi non è nel far entrare unalto numero di Soci giovani, ma quello diselezionarli bene affinché nel Rotary ri-mangano per molto tempo. Dai numeriche abbiamo visto appare infatti chiaro

che il problema della componente “gio-vane” non è lo scarso numero di ingressi,ma la loro relativa breve permanenza nelRotary.Un’altra delle motivazioni circa la minorepermanenza dei giovani nella nostra As-sociazione potrebbe essere da individuareper gli ultimi anni anche nell’ampiezzadella crisi economica che ha colpito mag-giormente le due fasce più deboli, quelladei più giovani e quella dei più anziani.E proprio i Soci con maggiore anzianitàsono infatti la categoria che (per la prima

volta quest’anno) ha riscontrato il mag-gior numero di Soci dimissionari, a testi-monianza che, allorché ci si trovi con unaminore disponibilità economica, si possaanche essere costretti a lasciare il Rotarynonostante una lunga permanenza nel-l’Associazione.Certo su questo potrebbero pesare anchetante altri motivi di insoddisfazione cheuniti alle mutate contingenze economi-che, possono portare all’uscita dal Rotary.Dai dati sul movimento dei Soci apparechiaro come il numero dei dimissionarisia aumentato nel tempo non solo in va-lore assoluto, ma anche in termini per-centuali: se infatti i 282 Soci dimissionari

nel 2004/2005 rappresenta-vano l’85% dei Soci usciti dalRotary, mentre i 49 Soci dece-duti erano circa il 15%, nel-l’annata 2011/2012 i 385 Socidimissionari sono arrivati arappresentare oltre il 90%,mentre i 42 Soci deceduti rap-presentano meno del 10% deltotale.Concludiamo con l’ultimaconsiderazione: il saldo fra ilnumero di quanti sono entratia far parte del Rotary e quantine sono usciti sia negli ultimi

anni spesso di segno negativo. E’una ten-denza pericolosa alla quale tutti do-vremmo contribuire a porre rimedioattuando le indicazioni del GovernatoreAngotti che ci chiede un aumento dell’ef-fettivo che non prescinda dalla qualità deiSoci ammessi: in caso contrario invece difare il “bene” del Rotary, gli ingressi dinuovi Soci che non conoscono o non con-dividono a pieno gli ideali della nostraAssociazione, potrebbe rivelarsi, anche intempi brevi, come un grave rischio alla te-nuta futura dell’effettivo dei nostri Club.

ROTARY INTERNATIONAL - Distretto 2070Movimenti Soci

313 306285

342

262

398

348 350

49 5878

45 49 4457

42

282

238259

200

234

282

314

385

0

100

200

300

400

500

600

2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13

Anno rotariano

Soci

pert

ipol

ogia

Soci entrati

Soci deceduti

Soci dimissionari

Storico (06) distretto

Fonte: Archivi sito web 2070 A cura di Paolo Margara PDG

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ed altri eventi critici rispetto all’ordina-rio e normale transito del naviglio sullasuperficie o all’interno stesso del corpoidrico.Lo scopo del XXXI Forum è quello dimettere in evidenza quali sono i fattoricapaci di generare tali eventi e quali leentità che possono produrre i più altilivelli di rischio.Contribuiranno dunque allo svolgi-mento del convegno argomenti quali:1) L’uomo ed il lavoro. La formazioneed il tirocinio del personale navigantee le metodologie per conseguire laprogressione delle competenze. La di-namica degli incidenti e la condizionepsico-fisica dei passeggeri nelle emer-genze. 2) Le navi. Il dimensionamentoe la progettazione delle navi, la co-struzione, la manutenzione e l’evolu-

zione degli apparati di governo.La gestione della sicurezza intermini di attrezzature e di pro-tocolli comportamentali anchedi fronte alle emergenze.3)L’ambiente marino e costiero.Gestione dei reflui prodotti abordo, dei materiali d’uso edelle sostanze pericolose tra-sportate, rilascio accidentale diattrezzature, materiali o mercitrasportate. Contaminazione edeffetti. Monitoraggio. 4) Laprotezione. Sorveglianza sullanavigazione, gestione degli in-terventi, logistica dei soccorsi.Dissuasione e sanzioni.

La tragedia della “Costa Concordia” fi-nita sugli scogli dell’Isola del Giglio, contutti i suoi lutti e le conseguenze che sonoderivate e non ancora superate per i pas-seggeri e per l’isola, è sotto agli occhidi tutti. E fa riemergere un problema,quello cioè dell’ impatto del trafficonavale sul mare e sulla fascia costierache il Rotary (pur senza per questo al-lacciarsi direttamente alla tragedia del“Concordia”, ma soffermandosi sullaanalisi in generale dei rischi e dellostato delle provvidenze) affronterà nel“XXXI Forum della Fascia CostieraLigure, Tirrenica e del Mar di Sarde-gna” che si terrà a fine aprile in Ma-remma, organizzato dal R.C. Grosseto,dal R.C. Orbetello, dal R.C. MonteAr-gentario, dal R.C. Follonica e dal R.C.Pitigliano-Sorano-Manciano.La navigazione ed il trasportomarittimo costituiscono infattiuna fonte di rischio potenzialeper la possibilità che si produ-cano, nell’esercizio, incidentidi vario tipo e l’attività stessa,anche se priva di momenti cri-tici, costituisce di per se’ unelemento di perturbazione chericade con gravità variabilesullo stato del mare e sullacondizione della fascia co-stiera.Recenti disastri, avvenuti inparticolare sui mari italiani,hanno messo bene in evidenzala natura delle conseguenze

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INIZIATIVEROTARIANE

Se ne parlerà nel Forum che è in programma alla fine di aprile a GrossetoMAREEFASCIACOSTIERA, IRISCHI

Il XXXI Forum della Fascia Costiera si terrà il 26,27 e 28aprile a Grosseto, seguendo un programma che verrà reso notonei prossimi giorni. Il programma prevede anche due escur-sioni, una in mare per visitare, su una motonave riservata, lecoste e le isole prospicienti la Maremma con partenza e ar-rivo da Talamone toccando anche l’Isola del Giglio, l’altra interra con visita al Parco della Maremma. E’ prevista ancheuna serata di gala. Per prenotare la partecipazione ai lavori,alle escursioni, alla cena di gala ed eventuali pernottamentirivolgersi alla Segreteria Permanente del Forum della FasciaCostiera, presso il R.C. Grosseto, e al Segretario, ing. Anto-nio Ludovico, piazza Vittorio Veneto 4 – 58100 GROSSETO,telefono 0564.415759, cellulare 348.3701546, e-mail: [email protected]

E’ PREVISTA ANCHE UNAMINI CROCIERA

che possono derivare da incendi, colli-sioni, naufragi, perdita del carico, sver-samenti più o meno accidentali dimaterie inquinanti, attentati terroristici

La Costa Concordia adagiata davanti al porto di Isola del Giglio

Una grossa naveporta containerincagliata davantiad una scoglieraartificiale

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INIZIATIVEROTARIANE

Sarà il prestigioso “Salone deiCinquecento”nel PalazzoVecchio, a Firenze, ad ospitare il16 marzo il “Forum sulla Pace” voluto dalGovernatore del Distretto 2070 FrancoAn-gotti , seguendo le indicazioni del Presidentedel Rotary International, Sakuji Tanaka. Ilprogramma della manifestazione, i cui la-vori avranno inizio alle ore 10, erano ancorain fase di organizzazione nelmomento in cuila nostra rivista stava andando in stampa,masi annuncia ricco di temi e di qualificati re-latori, ma ne sarà data tempestiva comuni-cazione a tutti i Soci del Distretto perconsentire una larga e motivata partecipa-zione. L’iniziativa, che coinvolge anche la“FondazioneGiorgioLaPira”, è in linea conle indicazioni del Presidente del Rotary In-ternational, Sakuji Tanaka, che non a casoha scelto come motto dell’annata “La Paceattraverso il servizio” ed hainserito nel suo programmatre momenti di riflessionesulla pace: a Berlino, a Ho-nolulu, aHiroscima, tre luo-ghi particolarmente violentati dall’ ultimaguerra mondiale. Il Presidente Tanaka nellostesso tempo ha invitato tutti i Distretti e iClub nel mondo a dedicare una giornata altema della pace affinché si ragioni su cosasignifichi oggi la parola “pace” confer-mando che anche il Rotary può essere “te-stimonianza viva di pace”, grazie all’impegno di tanti Rotariani ad attuare azionidi correzione delle situazioni sociali esi-stenti, con gli ormai consolidati progetti disolidarietà e volontariato in tutte le parti delmondo, dando testimonianza viva di unagrande capacità di donare e di donarsi.Una vita nella pace! E’ questo il sogno cheinvita l’ uomo a motivare la sua esistenza,individuando il percorso di un progresso in-dividuale e sociale siamorale chemateriale.Purtroppo i fatti spesso contraddicono le pa-role e le speranze. Proprio per questo è beneragionare assieme, riflettere: perché nonsempre ciò che appare giusto viene realiz-zato, non sempre ciò che appare ovvio e na-turale viene attuato.La pace è lo strumento fondamentale per ilprogresso sia nelle relazioni fra gli Stati chefra le classi sociali di ogni Stato: è il princi-pio della equità, della giustizia, della ugua-glianza, quello che crea le condizioni diconvivenza e armonia; è il principio del ri-spetto per le idee e per la persona, quello cheregola ogni forma di relazione.

FIRENZE, 16 MARZO

Il Rotary ne è da sempre “testimone” in tutto il mondoUN FORUM SULLA PACE

Nella realtà di oggi, tra l’altro, deve ancheessere sciolto il nodo della “pace sociale”.La crisi finanziaria ed economica in atto stacausando un impoverimento sempre piùpreoccupante di molte fasce della popola-zione. Per questo rischia di entrare in crisila “pace sociale” se non verranno adottatiprogrammi di risanamento economico-fi-scale fondato sulla equità e sulla giustizia. Ela “pace sociale” è la condizione essenzialeperché in ogni luogo si affermino i princìpidella tolleranza e della solidarietà, princìpiper i quali le scelte degliAmministratori at-tuino politiche di integrazione e le scelte deicittadini le favoriscano con rispetto e soli-darietà verso gli altri.

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IL DOPOTERREMOTO

“Beyond The Quake” : Oltre il Ter-remoto. Questo è il nome che il Di-stretto 2070 del Rotary Internationalha dato al proprio Progetto di carat-tere educativo, indirizzato agli stu-denti del quarto anno delle scuolesuperiori dei Comuni colpiti dal ter-remoto. L’Avv. Claudio Pezzi, inqualità di Presidente della Commis-sione per la Gestione dei Fondi Di-strettuali per il Terremoto, haproposto questo progetto e ne sta se-guendo personalmente l’evoluzione.Lo scopo è chiaro e ambizioso: si in-tende offrire aglistudenti la opportu-nità concreta diguardare oltre al di-sagio attuale e di in-vestire nel propriofuturo, accrescendo le proprie conoscenzemediante l'apprendimento della lingua in-glese e così divenire competitivi sia sulmercato del lavoro come nel percorso uni-versitario. I corsi, interamente a spese delRotary, sono tenuti in tutte le scuole, no-nostante le difficoltà e i disagi lasciati dalsisma: oltre 450 studenti di Guastalla, Mi-randola, Carpi, Finale Emilia, Cento, Cre-

Loc. Cicalino, 3� 58024 Massa Marittima (GR)Tel. 0039 0566 902031 Fax 0039 0566 904896www.ilcicalino.it – [email protected]

La Tenuta appartiene alla Maremma con le sue dolci colline e gli oliveti. Un'atmosfera unica per un soggiornoindimenticabile. Cinque piscine (una coperta), palestra,sala massaggi, tre saune e tre idromassaggi, campo dicalcetto, noleggio mountain-bike, sentieri per trekking,sala riunioni, accesso internet,servizio lavanderia. Seiantichi poderi intorno alla villa padronale accolgono gli ospiti in camere e appartamenti di diverse grandezze.

Tenuta Il Cicalino & Parco dei LecciTenuta Il Cicalino & Parco dei Lecci

valcore hanno aderito con entusiasmo esi stanno coscienziosamente preparandocon insegnanti interni e madrelingua incorsi pomeridiani che si concluderannoper tutti la prossima estate con gli esamiper la prestigiosa certificazione interna-zionale della Cambridge University. Airagazzi si chiede l'impegno a investire sulproprio futuro, a carico del Rotary la or-

ganizzazione didattica e ogni onereeconomico connesso al Progetto(docenti, libri, iscrizioni agliesami).Le certificazioni, riconosciute in-ternazionalmente (CEFR) e senzalimite di validità, consentirannouna maggiore competitività deglistudenti in ambito scolastico comelavorativo. Le scuole che hanno of-ferto piena collaborazione, dispo-nibilità di aule e insegnanti esupporto amministrativo sono:Bassi Burgatti di Cento; LiceoMo-

randi e ITS Calvidi Finale Emilia; aMirandola il LiceoLuosi e l'IstitutoGalilei; l'IstitutoIPS Carrara e il

Liceo Russel a Guastalla; il Malpighi diCrevalcore; a Carpi il Liceo ManfredoFanti, l'Istituto Leonardo da Vinci, l'Isti-tuto Vallauri e il Meucci. Il coordinatoredel progetto, l'Avv. Claudio Pezzi, rota-riano di Bologna, si è avvalso della pre-ziosa consulenza scientifica della Prof.PaolaMignani, già docente del Liceo Gal-vani di Bologna.

“BEYOND THE QUAKE”Corsi di inglese gratuiti per 450 studenti

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IL DOPOTERREMOTO

NUOVOORATORIOA REGGIOLO

Distrutto dal terremotoè stato ricostruito

grazie a 4 Club Rotary

E’ stato inaugurato a novembre il nuovoOratorio provvisorio di San Giuseppe,presso la Parrocchia di Santa Maria As-sunta di Reggiolo. L’oratorio originario in-fatti è stato reso inagibile, così come lachiesa, dai terribili eventi sismici del 20 e29 maggio scorsi ed è in corso di abbatti-mento. L’edificio sarà sostituito provviso-riamente da una struttura prefabbricata dicirca 80 metri quadri, composta da sei mo-noblocchi. Internamente ospiterà una salapolifunzionale e due stanze destinate alladottrina ed alle attività parrocchiali dedi-cate ad anziani e bambini. Il tutto sarà do-

Il cortile internodel vecchioOratorio che è statocompletamentedistrutto dalterremoto

tato di climatizzazione e impiantistica anorma. La donazione è frutto di una siner-gia tra i quattro Club Rotary di ReggioEmilia, Guastalla, Reggio Emilia Val diSecchia e Reggio Emilia Terra di Matilde.Questa collaborazione, in pieno spirito ro-tariano di “servizio” e di supporto al terri-torio in cui i Club si trovano ad operare, siè concretizzata con la donazione dellastruttura prefabbricata da adibire ad orato-rio di Reggiolo, uno dei Comuni reggianicolpiti dal sisma. In occasione della con-segna delle nuove strutture donate dal Ro-tary, don Gino Bolognesi, parroco di

Reggiolo, ha celebrato una Messa allapresenza delle autorità civili, militari e re-ligiose, nonché dei Presidenti e dei soci deiquattro Rotary Club e della comunità reg-giolese, nella tensostruttura collocata nelcortile dell’Oratorio di San Giuseppe, di-venuta sede provvisoria della chiesa par-rocchiale. Ha fatto seguito l’inaugurazioneufficiale dell’Oratorio, sul quale è affissaanche una targa con i nomi dei quattroClub Rotary che ne hanno resa possibile larealizzazione, che testimonierà l’impegnorotariano per questa comunità così dura-mente colpita.

In rapida successione gli interventisuccessivi: in primis la messa in si-curezza della viabilità per raggiun-gere le zone colpite, il soccorso allepopolazioni, l'identificazione deiluoghi dove allestire i campi (per isoccorritori) e le tendopoli (dove al-loggiare i terremotati), l'identifica-zione delle “zone rosse” cui interdirel'accesso a chiunque, sia per motividi sicurezza che per impedire glisciacallaggi. Tutti compiti che vannoaffrontati già nelle prime 24/48 ore.L'attività prosegue poi in tempi successivicon opere provvisionali di consolida-mento e di abbattimento, con i sopralluo-ghi edificio per edificio per il rilevamentodei danni subiti alla ricerca della (nonsempre possibile) dichiarazione di agibi-

VIGILIDELFUOCO: 12.500 INTERVENTIL’impegno veramente notevole prodotto dai Vigili del Fuoco inoccasione del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna il 20 mag-gio è stato sintetizzato in una serata del R.C. Valle del Savenadall’ing. Antonio La Malfa, Comandante Provinciale dei Vigilidel Fuoco di Bologna. “Percepita materialmente la scossa - hafatto notare l’ingegnere - la prima cosa da fare è stabilire dovesi trovi l'epicentro: sono minuti convulsi nei quali qualunque cen-

tralina telefonica va in “tilt” per le infinite chiamate di soccorsoche arrivano ed è quindi necessario servirsi dell'elicottero per unaverifica effettiva del luogo o dei luoghi in cui intervenire.Già mezz'ora dopo il primo allarme la nostra colonna mobile(così come quelle dei comandi di tutta Italia) era in grado di par-tire, mentre si allertavano tutti i distaccamenti richiamando inservizio tutti i Vigili.

lità. Uno dei primi obiettivi è infatti il cer-care di fare rientrare – ovviamente nelmassimo rispetto della sicurezza - il mag-gior numero di abitanti nelle rispettivecase.L'emergenza in Emilia è cessata ufficial-

mente solo il 10 agosto. In quegli 80giorni il Corpo Provinciale di Bolo-gna ha effettuato 12.500 interventi:6500 di soccorso e assistenza varia(tra questi anche il recupero di ecce-zionali opere d'arte di Guido Reni,del Guercino e il famoso crocifissoligneo di Pieve di Cento) e altri 6000per le verifiche di staticità di immo-bili, civili e industriali. Ma il lavoronon è finito: i Vigili del Fuoco stannolavorando, in particolare per consoli-damenti e abbattimenti effettuati in

convenzione, con costi quasi dimezzati ri-spetto alle richieste dell'impresa privata,allo scopo di venire incontro alle esigenzedi una zona colpita, ferita, ma che sta di-mostrando un’encomiabile capacità direazione”.

La consegna di un riconoscimento al Comandante Ing. Antonio La Malfa

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NUOVA SALA POLIVALENTE A NOVISarà possibile realizzarla grazie al “Gruppo Ghirlandina”

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IL DOPOTERREMOTO

Grazieaun’iniziativadel“GruppoGhirlandina”delRotary saràrealizzataunanuova“SalaPolivalente”nelComunediNovi,frazioneSant’AntonioinMercadello, unapiccola comunità di circa 900 abitanti profondamentecolpitadal recente sisma.L’edificiovienepostoal centrodelpaeseedunavoltaultimatosaràdonatoalComunediNovicheneacquisirà l’impegnoperlagestioneelamanutenzionenelfuturo.Lemodalitàdiutilizzoedicon-duzionesarannodefinitetramitelastipuladiuna“Convenzione”trailRo-

tary e l’Amministrazione al fine di sottolineare la priorità voluta dalla no-straassociazioneperunutilizzoprimarioafavoredellenuovegenerazioni:potrannoquindi essere ospitati i bambini e gli studenti per lo svolgimentodidoposcuola,catechismo,corsidiapprendimento,campigiocoecc.,senzaperò trascurare altre esigenze nella vita comunitaria qualimomenti cultu-rali, esposizioni, associazionismo, volontariato, spazi per anziani e tutte leoccasionidi che si verificano inunapiccola realtàdi paese.

La struttura prevede una sala po-livalente di circa 100mq. attrez-zabile e configurabile a secondadelle necessità di utilizzo, spazidi servizio quali magazzino/de-posito e locale tecnico, un in-gresso/hall ed un blocco servizicon un ufficio e spazi per l’or-ganizzazione delle attività perun totale di circa 200mq. Tutticoperti su di un’area comples-siva pavimentata di 400mq. (20m.x20m.).Naturalmente una delle principali caratteri-stiche tecniche è la rispondenza alle più re-centi norme antisismiche. Le soluzionetecniche dei pacchetti isolanti e degli ele-menti di tamponamento, le scelte dei mate-riali di finitura interna ed esterna, nonché lesoluzioni impiantistiche mirano all’otteni-

mento di un edificio energeticamente “vir-tuoso”, possibilmente con l’ottenimentodella classe Energetica “A”. Sono previstiil riscaldamento ed il raffrescamento me-diante pannelli radianti a pavimento ali-mentati da pompa di calore, pannellifotovoltaici per la produzione di energiaelettrica, ricambio forzato dell’aria per il

mantenimento delle miglioricondizioni microclimatiche in-terne in ogni stagione dell’anno,utilizzo di pannelli frangisole peruna corretta gestione degli ap-porti solari naturali, visto il favo-revole orientamento (a sud) delfronte dell’edificio.Il Comune di Novi si è impe-gnato per la realizzazione a suocarico di tutto quello che ri-

guarda gli allacciamenti dei servizi tecno-logici e delle infrastrutture (acqua, luce, gas,fognature). I tempi di realizzazione si sononotevolmente velocizzati avendo il com-pleto sostegno dell’Amministrazione Co-munale e quindi la consegna della strutturaed inaugurazione del PalaRotary è previstanella prossima estate.

La Nazionale Piloti di F1 ed una rappre-sentativa dei Club del Distretto 2070 e delRotaract, si sono ritrovati insieme per lastessa missione: aiutare i terremotati del-l’Emilia.Al PalaDozza di Bologna Giancarlo Fisi-chella, Jarno Trulli, Ivan Capelli e moltealtre glorie della Formula 1 hanno sfidatouna rappresentativa di rotariani e rotarac-tiani in una partita di calcio a cinque.L’incasso della manifestazione è stato de-voluto a favore della costruzione del “Pa-laRotary”, un complesso polivalente cheverrà donato alla comunità di Sant’Anto-nio in Mercadello nel comune di Novi diModena, una delle zone più colpite dalterremoto dello scorso maggio.“In questo piccolo paese i bambini nonhanno una scuola né ambienti in cui po-tersi riunire. Noi non diamo soldi, ma lo

LA PARTITADEL CUORE

spazio già finito e pronto per l’uso”, haspiegato Franco Venturi, organizzatoredell’incontro, nel corso della conferenzastampa di presentazione dell’evento.La partita, che si è conclusa con la vitto-ria della Nazionale Piloti per 7 reti a 6,ha avuto un ottimo riscontro, racco-gliendo oltre 31.000 Euro che, come hasottolineato il Governatore Franco An-gotti, saranno interamente destinati allacostruzione del PalaRotary, per il qualestanno comunque continuando ad affluirele offerte dei Club del Distretto.

In alto: il “gruppone” dei giocatori nella foto ufficialecon il Governatore Angotti e organizzatori dell’eventoIn basso: il momento dell’apertura della manifestazionedi beneficenza che si è svolta al PalaDozza di Bologna

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Il Rotary ClubVignola - Castelfranco Emi-lia - Bazzano ha donato al Gruppo Interco-munale diVolontariato di ProtezioneCivile,Unione Terre di Castelli, un Drone, un effi-ciente sistema che consente di allertare gliorgani istituzionali presenti sul territoriocon il maggior anticipo possibile suglieventi.“I rischi naturali rappresentano una cre-scente minaccia. Incendi, alluvioni, frane enon ultimi i recenti terremoti costano viteumane e milioni di euro ogni anno alle no-stre comunità. Essere in grado di fornireuna analisi anzitempo potrebbe ridurreenormemente questi costi e per fare ciò bi-sogna avere la capacità di rilevare e moni-torare le diverse categorie di pericolinaturali mediante l’uti-lizzo di attrezzaturespecifiche da dare apersone competentiche sappiano trattarel’argomento con grande competenza eprofessionalità”. Con queste parole Ro-berto Candini, Presidente del R. C. Vi-gnola - Castelfranco Emilia - Bazzano,ha sottolineato lemotivazioni che hannocondotto il suo Club all'acquisto di unDrone che è stato donato al Gruppo In-tercomunale di Volontariato di Prote-zione Civile, Unione Terre di Castelli.Si tratta, nello specifico, di un sistemadi telerilevamento di prossimità costi-tuito da apparecchiatura UAV (Unman-ned Aerial Vehicles), cioè un veicoloaeromobile in grado di volare ed ope-rare senza equipaggio a bordo. I Droni,alzati in volo radiocomandato sull'areainteressata, grazie alla possibilità di tra-sportare equipaggiamenti video e foto-grafici leggeri, consentono disupervisionare a distanza, con regolaritàed in condizioni di sicurezza, nei detta-gli, il fenomeno che si rende necessariomonitorare. Per meglio entrare nell'ar-gomento, il telerilevamento è un in-sieme di tecniche di raccolta dati,attraverso l’uso di sensori di varia na-tura montati su vettori che operano abassa quota. Il telerilevamento di pros-simità viene utilizzato in tutti i casi incui non è possibile o conveniente utiliz-zare le piattaforme tradizionali per rac-cogliere dati a quote elevate. È il caso,ad esempio, di riprese da attuare nellastagione umida (quando la copertura nu-volosa ostacola le riprese da satellite) odella necessità di eseguire rilievi su aree

A sinistrail drone in volosu una piazzaAl centro la consegnaufficiale alla qualeè intervenuto ilGovernatoreFranco AngottiIn bassoun primo pianodel drone

AVEREUNDRONEPERAMICOViene utilizzato per il telerilevamento del territorio

troppo piccole per giustificare i costiimposti da piattaforme tradizionali. Iltelerilevamento di prossimità viene ese-guito sfruttando specifiche tipologie divelivoli tra cui quelli più interessanti percaratteristiche tecniche, risultati attuali efuture potenzialità sono per l’appuntogli UAV (UnmannedAerial Vehicles).“Grazie al Drone” prosegue RobertoCandini “un efficiente sistema di aller-tamento basato sumodelli di previsionecollegati all'attività di monitoraggio, sipossono allertare gli organi istituzionalipresenti sul territorio con il maggior an-ticipo possibile e ridurre I'esposizionedelle persone agli eventi, nonché di li-mitare i danni al territorio attraversoI'attuazione dimisure di prevenzione intempo reale. Il loro impiego in ambitodella Protezione Civile varia dalla pre-venzione e controllo dell’ambiente almonitoraggio delle emergenze”.Come da accordi tra Rotary Club Vi-gnola-Castelfranco Emilia-Bazzano,Protezione Civile e Centro Interuniver-sitario di Studi del Territorio (E-GEA) -dove afferiscono sia ricercatori del Di-partimento di Ingegneria "Enzo Ferrari"(DIEF) che del Dipartimento di ScienzeChimiche e Geologiche (DSCG) del-l’Università diModena (UNIMORE) –i dati raccolti durante l’attività di teleri-levamento del Drone appena conse-gnato saranno analizzati, sviluppati edinterpretati dal Centro Interuniversita-rio di Studi del Territorio (E-GEA).

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IL DOPOTERREMOTO

E’ stato donato dal R.C.Vignola-CastelfrancoEmilia-Bazzano alla

Protezione Civile dellaUnione Terre di Castelli

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ROTARYE SOCIETA’

“Adolescenti a rischio”. E’ stato questo iltema di un convegno organizzato dal R.C.Arezzo, con la collaborazione del Rotaract,che ha cercato di far comprendere e pre-venire i comportamenti rischiosi in adole-scenza. Hanno presentato le loro relazionila Professoressa Paola Carbone, Psichiatrae Psicoanalista della Società di Psicoana-lisi Italiana e Responsabile del “Laborato-rio I Giovani e gli Incidenti della Facoltà diMedicina e Psicologia” dell’Università diRoma La Sapienza; la Dottoressa ElisaCasini e la Dottoressa Anna Ferrari, Psi-cologhe e Psicoterapeute della Società diPsicoterapia dell’Adolescente e del Gio-vane Adulto; il Dottor Fiorenzo Ranieri,Psicologo Clinico e Psicoterapeuta, Re-sponsabile del Centro Documentazione delSERT diArezzo ed il Dottor Enrico Desi-deri, Direttore Generale dell’ASL 8 diArezzo. L’evento ha avuto il patrociniodell’Ordine dei Medici. Il Rotary ClubArezzo fin dal 2003 hamostrato attenzioneper tematiche relative all’adolescenzadando vita ad eventi seminariali che hanno

“ADOLESCENTI A RISCHIO”

privilegiato un approcciomultidisciplinareintegrando il punto di vista medico conquello psicologico e rivolgendosi oltre cheagli “specialisti” del settore (cioè pediatri,medici di famiglia, psicologi ed inse-gnanti) anche ai genitori di figli adole-scenti. Quest’anno l’attenzione è statafocalizzata su adolescenti che presentanocondotte pericolose ed ad alto rischio perla propria incolumità psicofisica: guida pe-ricolosa, uso di alcol e sostanze stupefa-

centi, sesso non protetto. Nell’esperienzaclinica si è potuto vedere che questi ra-gazzi fanno svariati accessi in Pronto Soc-corso prima di avere, nella maggior partedei casi, un incidente mortale o gravis-simo. Questa osservazione nata dall’espe-rienza clinica del Pronto SoccorsoOspedaliero ha fatto sentire urgente la ne-cessità di individuare il più precocementepossibile questi adolescenti per offrire loroaiuto e supporto. Nella città diArezzo, gliultimi anni ‘90 videro uno spaventoso in-cremento della mortalità giovanile per in-cidentalità, ed ebbe quindi inizio unimportante progetto di prevenzione che haprodotto nel corso degli anni una drasticariduzione della mortalità tanto che, allostato attuale, la percentuale è la più bassadi tutta la Toscana. I relatori presenti alConvegno, tutti esperti nel settore, hannoaffrontato il tema del rischio in adole-scenza con approfondimenti clinici ed epi-demiologici e rendendosi disponibili arispondere alle numerose ed interessatedomande nate nel pubblico presente.

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Un convegno voluto da tre Rotary Club di Reggio Emilia

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ROTARYE SOCIETA’

LA VIOLENZA SULLE DONNE

Nell’ambito delle iniziative dedicate allaGiornata Internazionale per l'eliminazionedella violenza contro le donne, si è svoltonella Sala del Capitano del Popolo dell’Ho-tel Posta a Reggio Emilia un interessante in-contro con il Sostituto Procuratore dellaRepubblica presso il Tribunale di ReggioEmilia Maria Rita Pantani, promosso dal-l’Interclub che ha coinvolto i ClubRotary diReggio Emilia, Reggio Emilia Val di Sec-chia e Reggio Emilia Terra di Matilde e ilSoroptimist International.Il convegno dal titolo “Combattere la vio-lenza sulle donne” è stato coordinato daCri-stina Cataliotti, Presidente del R.C. ReggioEmiliaVal di Secchia, la quale, nella sua in-troduzione, ha detto: “L'opera di sensibiliz-zazione è importante, perché al di là degliepisodi di violenza più eclatanti è nella quo-tidianità che occorre che tutti noi lavoriamoper smaltire le scorie, i residui di una sotto-cultura della sopraffazione che viene da lon-tano e che ancora serpeggia nei piccoli gestie nelle piccole vessazioniBisogna, altresì attuare un fattivo ed illumi-nato progetto di promozione del ruolo della

donna, in tutti gli ambiti in cui si esplica:dalla famiglia al lavoro. Mondo giudizia-rio, mondo istituzionale emondo dell'asso-ciazionismo devono unirsi in un impegnovolto a prevenire oltre che reprimere lacommissione di reati che violano i diritti dicittadini, talvolta in modo brutale”.Si sono susseguiti quindi i saluti istituzio-nali dei rappresentanti degli altri Club chehanno contribuito alla realizzazione del-l’evento che ha registrato un’alta parteci-pazione di pubblico.Il Sostituto Procuratore della Repubblicapresso il Tribunale di Reggio Emilia, dot-toressaMaria Rita Pantani, ha quindi espo-sto una lunga ed articolata relazione sultema e ha inoltre inquadrato il fenomeno ri-ferendo i dati di Reggio Emilia e fornendoquindi alcuni importanti elementi di rifles-sione: <Nell’arco del 2012 – ha ricordatola dottoressa Maria Rita Pantani - si sonoregistrati 229 procedimenti per maltratta-menti e 163 per stalking, dati che collocanoquesta città ai primi posti a livello regio-nale. Il fenomeno è in crescita, oltretutto;basti pensare che nel 2009 le procedure

erano state 89 permaltrattamenti e 51 quelleper stalking.Alla fotografia della situazioneva aggiunto però che solo il 15/20%dei casiche vengono portati all’attenzione dei cen-tri antiviolenza si tramutano poi in denun-cia. Su questi temi nel 2006 è stato dato vita,a Reggio Emilia, ad un tavolo interdiscipli-nare antiviolenza che favorisce una migliortutela della donna che si trova ad affrontarequesto problema e il relativo iter sanitario,psicologico e giudiziario>.In platea erano presenti infatti molti rota-riani, oltre ad avvocati, giornalisti e diversiospiti tra i quali il Vice Questore AggiuntoCesare Capocasa, la dottoressa Rosaria Sa-vastano, Presidente della Sezione Civile, ladottoressa Cristina Beretti, Giudice Mono-cratico presso il Tribunale di Reggio Emi-lia, il dottor Carlo Parmeggiani, ex Giudicedi Cassazione e Ferdinando Del Sante, Go-vernatore Eletto per il Distretto 2072 perl’anno rotariano 2014/15.In chiusura il Sostituto Procuratore Pantaniha ricevuto in dono un’opera del noto artistareggiano Angelo Davoli, che è stata illu-strata dal critico d’arte Emanuele Filini.

Nelle foto in bassoa sinistra uno scorciodella salae a destra CristinaCataliottie il Sostituto Procuratoredella Repubblicapresso il Tribunaledi Reggio EmiliaMaria Rita Pantani

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IL ROTARYE L’ARTE

A Bologna la terza edizione del Concorso dell’IsArt“CREATIVITÀ ARTISTICHE”

Si è svolta al Centro Servizi dellaFiera di Bologna la premiazionedel “II Premio Rotary BolognaValle del Samoggia”, destinatoall’installazione più creativa pre-sentata ad Arte Fiera 2013. E’stata premiata la “Galleria MLB”di Maria Livia Brunelli di Ferrara,una galleria giovane che ha pre-sentato con coraggio una serie diopere di diversi artisti unite da ununico filo conduttore, il terremotodell’Emilia. L’idea è stata moltoapprezzata sia dalla critica che dal pub-blico. Maria Livia Brunelli (rotariana delR.C. Ferrara Est), commossa e felice peril riconoscimento, ha portato alla premia-zione gli artisti, che hanno illustrato la fi-losofia ispiratrice delle loro opere.Presenti diverse autorità alla premiazionetra cui Duccio Campagnoli (PresidenteBologna Fiere), Franco Angotti (Gover-natore del Distretto 2070 del R.I.) Giu-seppe Castagnoli (prossimo Governatore

Distrettuale), Valeria Rubini (PresidenteRotary Club Bologna Valle del Samog-gia), Domenico Lo Bianco (promotore ecoordinatore del premio), Andrea Sa-pone Fondazione Rotary), Paolo Nucci(Presidente Accademia Puntigliosi).“Arte Fiera” è la prima e più antica ma-nifestazione del settore in Europa e vedela partecipazione di galleristi italiani estranieri; anche tutta la città partecipa al-l’evento con l’apertura di tutti i musei,

collezioni private, gallerie e con“performance” di arte contempo-ranea prestigiosi palazzi digrande valore storico; tutto cul-mina con la notte bianca del sa-bato dove le attrazioni artistichecontinuano fino alla mezza notte.Grande successo anche la Sala diAccoglienza Rotary allestita dalR.C. Bologna Valle del Samoggiain collaborazione con il RotaractBologna.Il “Premio Rotary” dedicato al-

l’arte contemporanea ha come finalitàdiffondere la cultura dell’arte e la suacomprensione fra i giovani nei rispettodei principi rotariani di amicizia e fratel-lanza fra i popoli.

Nella foto: da sinistra a destra. DuccioCampagnoli, Giuseppe Castagnoli,Franco Angotti, Domenico Lo Bianco;Valeria Rubini, Maria Livia Brunelli,Andrea Sapone, Paolo Nucci.

Vince un allestimento dedicato al terremoto dell’Emilia“PREMIO ROTARY” ALL’ARTE FIERA

La terza edizione del Concorso riservato all’Istituto IsArt con-tinua il tema assegnato lo scorso anno scolastico 2011-12 cheaveva semplicemente il titolo : “Bologna, o cara…”. Si è intesoriproporlo per meglio considerare ed approfondire alcune pro-blematiche non solo artistiche che meglio cifanno scoprire e riflettere su alcune parolecome conservazione – conoscenza – co-scienza, parole che sono state, fin dagli annisettanta, oggetto di “rivoluzionari” conve-gni di studi e di significative (ma molto pre-sto dimenticate) pubblicazioni. Eravamo esiamo di fronte a rapidi cambiamenti cheminacciano gli aspetti civili, sociali , cioè il“diritto alla città”, come veniva ricordato ecome si vorrebbe ricordare, in modo particolare, alle nuove ge-nerazioni. Oggi siamo di fronte ad una realtà altamente a ri-schio, dove in futuro le “città”, con tradizione e culturamillenarie, verranno, dall’onda dell’ideologia consumistica eglobalizzante, oscurate e si caratterizzeranno come anonimicentri-rifugio per ripagarsi o reagire alle esigenze di una quo-tidianità sempre più precaria e priva di ogni interesse esisten-ziale. Città che perderanno le loro identità, consolidate nei

secoli, cancellando o modificando le tracce e le testimonianzedi un lungo e ricco percorso storico, artistico e culturale lehanno caratterizzate. Gli studenti ed i docenti sono stati bra-vissimi nel saper cogliere alcuni luoghi della città che sono

ormai punti di cerniera tra il passato ed ilpresente ed hanno bene evidenziato il “di-sagio” della “trasformazione”. A seguito diquesti primi sguardi indagatori e “proposi-tivi” bisogna che ci sia una nuova consape-volezza, conoscenza e coscienza della città.Dobbiamo saper ripercorrere i luoghi ed inon luoghi dove la città possa ancora espri-mere l’antica espressione collettiva, il sensosociale dell’appropriazione, cioè “l’idea di

conservazione come appropriazione sociale della città”. Laterza edizione del Concorso (2013) vede la partecipazione diallievi delle classi 3D – 4BM ( Beni Culturali) – 5AM ( BeniCulturali) – 4AM (Scultura) – 5BM (Scultura) per un totale di70 allievi. I docenti coinvolti sono 5. Le opere dovranno essereconsegnate entro il mese di marzo.

Franchino FalsettiIdeatore e coordinatore del Concorso

Pensare la cittàcome una realtà

educativa ricca disimboli consolidati

e testimonianze

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Forse è un po’condizionante pensare di va-lorizzare date storiche nazionali, anniversariculturali od eventi di straordinaria impor-tanza per la memoria collettiva come se sivolesse organizzare un nuovo gioco di so-cietà per il solito rituale appuntamento congli amici per un piacevole intrattenimento inuna serata d’occasione.Così ci sembra da quanto emerga dalle ini-ziative che sono state programmate dai variEnti Teatrali odAssociazioni Concertistichea proposito di questa unica circostanza chevede due grandi compositori ed interpreti divisioni dell’arte musicale del romanticismoeuropeo dell’Ottocento, trattati come se fos-sero dei target per nuovi prodotti commer-ciali. Sappiamo che l’effige di Verdi è datempo stampigliata su bottiglie di pregiatolambrusco così come perWagner oggetto dirèclame kitsch per gadget che fanno ricor-dare i famosi cioccolatini garantiti dalla “gio-vinezza” di Mozart. Questo mio incipit nondeve suonare come richiamo moralistico ocodino, ma come una raccomandazione a

DDaallllaa tteeaattrraalliittàà ddeellllee ppaassssiioonnii uummaannee aallllaa ““sseemmiioottiiccaa ”” ddeellllee vviissiibbiilliittàà ssoonnoorree;; ddaalllleeeessaallttaannttii eevvooccaazziioonnii ppaattrriioottttiiccoo--rriissoorrggiimmeennttaallii aallllaa ddrraammmmaattiicciittàà sscceenniiccaa ee ggeessttuuaalleeddeellllaa mmuussiiccaa ccoommee mmeeddiiuumm ppeerr rriivviivveerree llee lleeggggeennddee ddeell ssooggnnoo nnaazziioonnaallee tteeddeessccoo

VERDI “CONTRO” WAGNERSi celebra il duecentesimo anniversario della nascita dei due grandi musicisti

di Franchino FalsettiMusicologo e Critico d’Arte

non farci deviare dai lustrini dei centenari ,come quello ,appena trascorso, dei 150 annidell’Unità d’Italia, i cui effetti sono sotto gliocchi di tutti.Molte parole per nulla. La mia preoccupazione ,invece, non è quelladi sintetizzare fatti di cronaca celebrativa orecensire le prime delle opere che hannoaperto la corrente stagione teatrale, ma ,au-gurandomi di riuscirci, di tratteggiare le poe-tiche ed i progetti musicali che hanno

contraddistinto queste due complesse e stra-ordinarie personalità : Giuseppe Verdi e Ri-chard Wagner.Due stelle di grandissima luminosità che nelrispetto delle proprie tendenze e formazioniculturali, l’uno italiano e l’altro tedesco con-tribuirono alla formazione della coscienzaeuropea della musica , così come la prefigu-rava, con viva forza ed ammirazione, Giu-seppe Mazzini, nel suo idealistico maromantico progetto educativo della musicadelineato nel prezioso opuscolo: Filosofiadella Musica.Descrivendo i vari caratteri della musica ita-liana e di quella tedesca, conclude : “[…]Manca alla musica italiana il concetto santi-ficatore di tutte imprese, il pensiero moraleche avvia le forze dell’intelletto, il battesimod’una missione. Manca alla musica tedescal’energia per compirla, l’istrumento mate-riale della conquista; manca, non il senti-mento, ma la formola della missione. Lamusica italiana isterilisce nel materialismo.La musica tedesca si consuma inutilmentenel misticismo.Così procedono le due scuole separate, ge-lose, rivali e si rimangono, l’una scuola pre-

Giuseppe Verdi

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diletta del Nord, l’altra scuola meridionale. Ela musica che noi presentiamo, la musica eu-ropea, non s’avrà se non quando le due, fusein una, si dirigeranno a un intento sociale –se non quando, affratellati nella coscienzadell’unità, i due elementi che formano inoggi due mondi, si riuniranno ad animarneun solo; e la santità della fede che distinguela scuola germanica benedirà la potenzad’azione che freme nella scuola italiana; el’espressione musicale riassumerà i due ter-mini fondamentali: l’individualità e il pen-siero dell’universo, - Dio e l’uomo. E’ utopiaquesta?”. Più che essere una utopia è una vocazioneromantica verso il sentimento di “fratel-lanza”, un concetto etico-pedagogico chenon ci permette di entrare nella compren-sione delle diverse progettualità compositivee musicologiche dei due “giganti” della mu-sica europea.L’arte verdiana è stata un continuo work inprogress : il fascino del libretto che ha sem-pre condizionato la creatività musicale diVerdi andrà sempre più caratterizzandosi edamalgamandosi con la tessitura musicalefino a raggiungere nell ‘Otello e nel Falstaffrisultati di raffinata poeticità dell’ordito delleidee musicali.Verdi esortava : “Torniamo all’antico e saràun progresso”, un modo per contrastare lacritica sterile ed alla moda del suo temposenza precludere la strada che illumina il fu-turo. E così, infatti, precisava :” quell’anticoche è base, fondamento, solidità; a quell’an-tico che è stato messo da parte dalle esube-ranze moderne e a cui si dovrà tornare prestoo tardi infallibilmente”. Nella sua fonda-mentale semplicità Giuseppe Verdi non te-meva l’avvenire, anche , quando diceva : “Ho letto qualche articolo di giornale, ove hotrovato delle grosse parole d’Arte, d’Este-tica, di Rivelazioni, di Avvenire, ecc. ecc., econfesso che io ( grande ignorante chesono!) non vi ho capito nulla”.Quell’Avvenire, che ,invece era costitutivodell’animo e dell’arte musicale di RichardWagner. Egli scriverà nel 1849 il suo pro-getto ideologico nelle fondamentali opere :L’opera e la rivoluzione – L’opera d’arte del-l’avvenire . Wagner mostra un forte interesse nell’inda-gine che compie per scoprire gli obiettivi egli effetti della musica sull’animo umano.Sono tracciati indelebili che segnano la pro-fondità dei sentimenti e l’eterna ricerca del-l’invisibile senso di religiosità che pervadeinteramente la sua opera. “Il mare separa icontinenti e li avvicina; così la musica separa

e avvicina i due poli opposti dell’arte umana:la danza e la poesia. La musica è il cuore del-l’uomo”.Da qui nasce la formula magica che lega learti sorelle : wort –ton – drama. Il concettoche unisce i linguaggi dell’espressività, dellacomunicazione e della teatralità dell’azione.Un vero processo creativo per nuove forme

dell’arte drammatica.“[…] Che l’arte non è un prodotto artificiale,che il bisogno dell’arte non è stato creato ar-bitrariamente, ma è proprio, fin dalle origine,dell’uomo naturale, vero e non ancora dege-nerato, chi ce lo prova meglio di queglistessi popoli? [ Wagner si riferisce agli ellenidove la scoperta del desiderio artistico elevòin modo eccelso la natura stessa dell’arte ] “ Essa è l’arte di un popolo favorito dalla na-tura ch’è amore universale, l’arte degli uo-mini più belli che la fecondità di quellamadre felice ci abbia offerto dalle epocheche più lontane si perdono nella notte dei

tempi della cultura d’oggi ispirata allamoda, è la testimonianza più eloquente diciò che può realizzare lo spirito vittorioso; eproprio in quest’arte greca deve profondarsiil nostro sguardo per comprenderla e dedurredalla comprensione di essa quale dovrà es-sere l’arte dell’avvenire. […]L’opera d’arte è la rappresentazione viventedella religione; ma la religione non l’inventa

l’artista: essa deve le sue origini al popolo”.E il popolo che non rincorre i miti o gli eroimitologici o le antiche leggende germani-che sarà anche l’oggetto della poetica ver-diana. Qui Giuseppe Verdi , facendo seguito al suosano intuito ed istinto campagnolo, metteràin atto, giovanissimo, l’equazione di musica=vita. La vita dei sentimenti e delle passioniumane. La caratterizzazione dei personaggi,la descrizione dei luoghi , le atmosfere pre-monitrici, la rappresentazione scenica , tuttoconcorre ed unifica il piano “drammatico”dell’opera ed il realizzarsi della narrazionemusicale.La musica nelle opere di Verdi non è ele-mento coreografico, non è spettacolarizza-zione, estasi del divenire drammatico, ma èessenza, è ciò che dà plasticità alla parola eprovoca, in senso moderno, la viva parteci-pazione e l’eccitazione dello spettatore. Lospettatore delle opere di Verdi è quello stessoche si emoziona, si eccita e griderà dai pal-chi della Scala o della Fenice : Viva“V.E.R.D.I.” o “Viva l’Italia”, dopo la vi-brante esecuzione dell’immortale pagina del“Va pensiero sull’ali dorate” dall’opera Na-bucco (1842) o la soave preghiera corale “OSignore” dei Lombardi alla prima Crociata(1843). Giuseppe Verdi capì che la musica il“nuovo melodramma” doveva rivolgersi alpopolo , doveva conquistarlo e renderloprotagonista dei nuovi ideali che stavano“incendiando” l’Europa. La sua musica èstata duplice nella sua essenza popolare : unfilone che, di fatto, possiamo definire la co-lonna sonora del Risorgimento italiano enon solo; l’altro un vero manuale delleeterne vicende umane, dei sottili inganni,della conflittualità delle passioni, dei tradi-menti, delle debolezze e della fragilità deisentimenti.Una sorta di “commedia umana” molto carain quel periodo agli amanti dei feuilletonfrancesi o romanzi d’appendice. Quasi unasimilitudine tra la vincente letteratura popo-lare e la musica divenuta altrettanto popo-lare: quest’ultima che appassionava tutti, inparticolare il popolo analfabeta, perchéscritta nel linguaggio ingenuo e semplice diun grande osservatore dei vizi e delle virtùdel genere umano. La cultura in Verdi di-venterà europea prima della nascita dellaComunità. Il popolo italiano ed europeocanteranno le arie di Verdi come inni dellaRivoluzione per il riscatto dei popoli nelsegno della libertà e della democrazia.Autori come Shakespeare o Dumas (fi-

Richard Wagner

Una caricatura di Richard Wagner

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glio)o Victor Hugo e la letteratura francesedell’Ottocento lo ispireranno, maggior-mente, per rendere ineguagliabile il suo stile,la sua poetica e l’efficace caratterizzazionepsicologica dei suoi personaggi . A propositodel grado di ingenuità dell’opera di Verdi,possiamo ricordare quanto scriveva il criticoletterario Luigi Russo : “L’arte non nasce madiventa ingenua, e diventa ingenua attraversouna sempre più attenta purificazione e subli-mazione di coltura. La poesia non è una bar-barie naturale, ma è una barbarie che si haper conquista; e la verginità poetica, la sipossiede veramente, quando la si è ben per-duta. Essa non è nell’origine, manell’evoluzione di un processospirituale. La barbarie poeticadunque può svilupparsi sul ceppodella più progredita civiltà, dellapiù complicata cultura; barbari opoeti non si nasce, ma si diventa.Dal mondo complesso di una ci-viltà e della ragione tutta spiegata,si staccano i poeti, i quali riscat-tano la loro ingenuità, tanto piùprofonda e vigorosa, quanto piùcomplessamente storica e civile èla loro esperienza morale”. EVerdi dirà :” L’arte che manca disemplicità manca al suo compito essen-ziale”.La famosa Trilogia popolare composta da :Rigoletto, Trovatore, Traviata, , ne è un elo-quente esempio, dove i contenuti delle pas-sioni umane vivono la loro drammaticitànella leggerezza dei contrasti e nella “inge-nuità” e “semplicità” della narrazione. Dal-l’Ottocento ad oggi le opere di GiuseppeVerdi risuonano nelle nostre orecchie più diqualunque altro compositore, più della ele-ganza e ricercatezze espositive della musicadell’altro antagonista Richard Wagner. Moltedelle arie verdiane sono divenute esempioconsolatorio od accusatorio del nostro agirequotidiano e molte continuano ad essere unprezioso contatto con un antico parlar co-mune ed i sogni della nostra tradizione po-polare sempre più dimenticata odemarginata. Ma la musica di Verdi non è solo legata allesolide basi dell’antico, dobbiamo anche va-lutare la particolare attenzione che, comun-que, il grande compositore di Roncoleandava rivolgendo al “nuovo” a ciò che , peresempio, stava realizzando il suo stimato an-tagonista Richard Wagner. Verdi non era unfilologo né un filosofo : “Non teorizzò, nonscrisse trattati su l’opera; procedeva per in-tuizioni geniali, che attuava praticamente, di-

cendo poi per lettera agli amici con estremanettezza quelle che erano le proprie idee mo-mento per momento, senza pretesa di det-tare dogmi e di creare sistemi “. ( GinoRoncaglia )Questo giudizio come tanti altri che scris-sero in seguito critici ed illustri musicisti nondevono trarci in inganno, perché come sem-pre, tutto deve essere interpretato non soloseguendo le proprie ricerche e valutazionipersonali e di natura comparativa, ma de-vono saper superare forse quelle facili for-mule di un’ideologia romantica , molto caraad una certa oleografia del tempo : la mu-

sica come sentimento , come emozione,come commozione, come fantasia.E’ forse caratterizzando questi contenutiespressivi come veri cascami di un irrive-rente decadentismo ante litteram si volevaanche colpire i singoli autori che, a seconda

delle opportunità del momento, venivano li-quidati come : grandi geni o grandi istrioni.E si sa che gli istrioni non hanno solida cul-tura, sono portati , per indole naturale, asaper vendere la propria merce.Giuseppe Verdi, a dispetto dei suoi detrat-tori, non era proprio così.La sua carismatica personalità ed il suo de-terminato carattere provato ad ogni avver-

sità, lo hanno compensato di molte altre ne-cessità o desideri.Le sue lettere che sono una unica fonte in-sieme alle molte interviste o dichiarazioni dialtri importanti compositori, come GiacomoPuccini, costituiscono in effetti preziosi do-cumenti e testimonianze per leggere , inmodo, induttivo, le motivazioni, le ansie, gliumori, la semplicità dei suoi sentimenti, isuoi entusiasmi, la sua spontaneità per ca-pire l’uomo Giuseppe Verdi, protagonista ecreatore di musiche fatte per il popolo ita-liano tra Risorgimento e ritrovata Unità na-zionale.

E, quasi, a seguire il percorso sto-rico che anche la sua musica subìun processo innovativo e di rinno-vamento, fino ad essere non soloil poeta della musica lirica o delmelodramma dell’Ottocento euro-peo, ma l’anticipatore di molte“novità” dell’arte musicale mo-derna.“Per me Verdi è un fenomeno – af-fermò Puccini –altrimenti non sipotrebbero spiegare taluni aspettidel Suo genio. Tutti sanno che eglinon possedeva una grande culturaletteraria. Eppure, chi meglio di

Lui ha capito la grandezza del teatro shake-speariano e saputo come Lui tradurla in mu-sica? Le tragedie shakespeariane, da Luimusicate, “ Macbeth”, “Otello” e “Falstaff”,sono tre capolavori, dei quali ciascuno rap-presenta un periodo diverso nell’attività delMaestro”.Ma per riprendere questo ritornello della“mancanza di cultura in Verdi”, sarà altret-tanto importante leggere come lo stessocompositore scriveva: “ Non ho quasi nientedi musica in casa mia – confessò ad un bio-grafo - ; non sono andato da un editore perguardare un pezzo, mai in una biblioteca.Sto a giorno delle cose teatrali sentendole inteatro. Io sono tra i maestri passati, presenti,futuri il più incolto. Ma, intendiamoci bene:cultura, non sapere musicale. Mentirei se di-cessi che nella mia gioventù non ho fatti lun-ghi e severi studi musicali […]”.E circa l’influenza della musica tedesca sualcune sue opere, Verdi così chiariva a Ce-sare De Santis: “ Io non voglio scagionarmidi essere seguace di nessuno. Io sono quelche sono! Padronissimi tutti di credermiquel che vogliono. No, non v’è musica ita-liana, né tedesca, né turca…; ma vi è unamusica!... Progresso dell’arte? Altra parolavuota di senso. E’ cosa che va da sé. Se l’au-tore è un uomo di genio, farà progredire

La cavalcata delle Valkyrie

Sig frido, protagonista di una delle più belle opere di Wagner

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l’arte senza cercarlo e senza volerlo”.Alla forza dell’istinto e delle passioni umaneper comprendere gli stili e le scelte musicalidi Giuseppe Verdi rispondeva con altrettantaforza Richard Wagner che, da uomo colto eparticolarmente eclettico, riteneva che in mu-sica dovesse prevalere la ragione, il pensieromentre il sentimento dovrebbe essere l’effettoe non la causa del processo ideativo e com-positivo. Wagner che condivideva le idee delpositivismo della scienza vedeva anche nellamusica un metodo del rigore “espressivo”.Nella famosa tetralogia ( “L’oro del Reno” –“La Walkire” – “Sigfredo” – “Crepuscolodegli Dei” ) sono illuminanti esempi di quellache era definita la “musica dell’avvenire”,una musica che non prevede effetti, apertureimprovvise, irruenze creative. Ma procedeper “frammenti” , per accorte formule sceni-che, gestuali, lunghi e monotoni sviluppi te-matici: la nascita del leitmotiv e della“melodia infinita”. Friedrich W. Nietzsche così ,lapi-dariamente, ne sottolinea, nel suocaustico pamphlet “Il caso Wa-gner” alcuni caratteri: […]“La mu-sica è sempre e soltanto unmezzo”: questa era la sua teoria (riferita a Wagner ), questa era so-prattutto l’unica prassi per lui ingenere possibile. Ma nessun musi-cista pensa così. Wagner aveva bi-sogno della letteratura perpersuadere tutti quanti a prenderesul serio la sua musica, a recepirlaa fondo, “ poiché essa significa in-finite cose[…]”. Significativo an-cora qualche altro passaggio : “ RichardWagner è veramente un uomo? O non è piut-tosto una malattia? Egli fa ammalare tuttoquello che tocca: egli ha fatto ammalare lamusica…”. “[…] L’arte di Wagner è malata.I problemi che egli porta sul palcoscenico (puri problemi d’isterismo ), il suo tempera-mento di convulsionario, la sua sensibilità ir-ritata, il suo gusto che richiedeva saporisempre più acri, la sua instabilità ch’egli tra-sformava in principii, e in specie la scelta deisuoi eroi e delle sue eroine considerati cometipi fisiologici (una galleria di malati!); tuttoquesto, raccolto, forma un quadro di malattiaindubitabile. Wagner est une névrose […].Nell’estate del 1893 Gabriele D’Annunzioscriveva tre articoli per la rivista “Tribuna”sul “Caso Wagner” di F.W. Nietzsche, dove,difendendo il nuovo pensiero del musicistadell’avvenire, metteva in relazione le teoriedel “Superuomo” con la cultura e la musicadel tempo con stretto riferimento a Wagner

come musicista “decadente” e ciò che harappresentato per la “modernità”. Nelprimo di questi articoli, D’Annunzio ap-profitterà per mettersi a confronto conNietzsche con alcune punte polemiche e didistinguo dalla sua “filosofia” della vita.“[…] “ Federico Nietzsche! Chi è costui?Chiederanno moltissimi dei miei lettori,fino ai quali non può essere giunta la famadi questo filosofo tedesco che assale contanta violenza le dottrine borghesi contem-poranee e il cristianesimo sempre rinnovel-lato […]”. Con Thomas Mann si potràraggiungere una giusta valutazione delgrande compositore tedesco. In occasionedel cinquantenario della morte di Wagner,Mann lesse nel l’Aula Magna dell’Univer-sità di Monaco ( 10 febbraio 1933 ) il suocelebre discorso . “Dolore e grandezza diRichard Wagner”. Senza alcuna perplessitàricorda: “ La passione per l’opera incitatrice

di Wagner accompagna la mia vita daquando io ne ebbi conoscenza e cominciaia conquistarla, a comprenderla. Quel che io le debbo di godimento e d’in-segnamento non lo potrò mai dimenticare,né obliare le ore di profonda felicità solita-ria pur tra le folle dei teatri, ore piene dibrividi e di voluttà dei nervi e dell’intelletto,illuminate da comprensioni commoventi egrandiose, quali solo quest’arte sa conce-dere”.La musica nel suo divenire, il trattare le ra-dici e le tradizioni del popolo tedesco, saperfar rivivere lo spirito dell’unità e dell’or-goglio di “razza” attraverso le leggende ele narrazioni epiche ( “l’Oro del Reno” o“Parsifal”), forse qualcosa stava cambiandonella storia dei popoli europei e , quindi, lamusica di Wagner cominciò ad essere unsegno di riconoscimento per chi amava il“progresso”, la “scienza”, le utopie delle“riforme” ideali per nuovi orizzonti e

nuovi entusiasmi o fanatismi.Ebbene tutto questo ebbe un centro, una ina-spettata capitale della nuova rivoluzione.Questa città fu Bologna che aprì il proprio il-lustre Teatro Comunale alla prima rappre-sentazione italiana del “Lohengrin”, operatra le più predilette di Wagner che, da venti-cinque anni, veniva accolta in modo delu-dente in Germania .Il “Lohengrin” aprì la stagione autunnale : 1novembre 1871 . Direttore e ConcertatoreAngelo Mariani. “Ogni sera – si scriveva sulgiornale bolognese l’Arpa – si ripetono i duepreludi, al finire di ogni atto tutti gli artistisono evocati più volte al proscenio e feste in-terminabili si prodigano al Mariani”.Mariani era Direttore d’orchestra e Direttoredel prestigioso Conservatorio cittadino, ful’artefice di questa venuta ed avventura diWagner a Bologna, essendo egli stesso fer-vente sostenitore e convinto assertore di

nuovi “sperimentalismi” musi-cali.A Bologna, la voglia di romperecon la tradizione musicale italianae con una certa produzione fecenascere due “furiose” fazioni:wagneristi e antiwagneristi . Conun certo successo dei wagneristi,che riuscirono a riportare Wagneranche per la stagione del 1872con la prima in Italia del “Tan-nhauser”, sempre diretto da An-gelo Mariani e con rinnovatosuccesso. Il 30 maggio del 1872,il Consiglio Comunale di Bolo-gna nomina Richard Wagner cit-

tadino onorario.Nel 1913 , anno commemorativo del primoCentenario della nascita di G. Verdi e R. Wa-gner ( 1813 ), Bologna cercò di riparare. Il “Resto del Carlino”, giornale dei bolo-gnesi, del 16 novembre 1913, diede notiziache nel foyer del Teatro Comunale eranostate collocate due targhe “fiammanti” de-dicate: una a Riccardo Wagner e l’altra aGiuseppe Verdi . Rimasero senza inaugura-zione ufficiale, senza l’intervento del Sin-daco , ironia della sorte, causa dimissioni delConsiglio Comunale. Speriamo che il 2013 possa superare questocurioso campanilismo, anche se l’anno com-memorativo è cominciato con il ritorno del-l’antica polemica.Il 7 dicembre 2012 Richard Wagner haaperto alla Scala di Milano quella Scala tantocara a Giuseppe Verdi che cantò ed accese isentimenti patriottici del nostro Risorgi-mento e dell’Unità d’Italia.

Una scena del Nabucco

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INSERTOCENTRALE

“ La dote ha origini antichissime ed è unfenomeno pressoché universale. Il matri-monio o l'unione fra due persone era rati-ficato da un passaggio di beni; ma inmolte società il "prezzo della sposa" ve-niva pagato dai parenti dello sposo comeindennizzo della perdita di un soggetto fe-condo che avrebbe dato adun'altra famiglia la paternitàed il possesso di figli per illavoro. In Cina i doni dellafamiglia dello sposo a quelladella sposa erano una sortadi ricompensa per avere al-levato la donna. Contributoalle spese matrimoniali e almantenimento della donna.In caso di divorzio, tornavaalla donna. La donna eradunque preziosa per le suefunzioni riproduttive, lavo-ratrici e domestiche: eccoperché si usava anche il“ratto” delle donne (ad es.ratto delle Sabine). Per secoli, anche in presenzadella società a religione cri-stiana, il rito del matrimonioè di tipo civile e rispecchiale tradizioni e le usanzedei vari territori. San Tom-

IL “PREZZO”DELLA SPOSA

da una conferenza tenuta da Marco Polial Rotary Club Bologna Valle del Samoggia

(desponsare cum anulo). Non esistevanoregistri matrimoniali, contava solo la pu-blica vox et publica fama. Negli strati so-ciali più elevati, le tracce dei matrimonisi recuperano nei contratti dotali stipulatidavanti al notaio. Gli statuti del Comunedi Bologna del 1454 stabiliscono che per

il matrimonio valido oc-corrono i "verba depraesenti", la “subarratioanuli" e la pubblicità.Non si fa cenno all'esi-genza della presenza diun sacerdote. E' la sessione XXIV delConcilio di Trento dell'11novembre 1563 che sta-bilisce la celebrazione inchiesa come condizionedi validità: fu stabilitoche per sposarsi occor-reva: celebrazione inchiesa, presenza di duetestimoni, pubblicazionedei bandi tre domenicheprima. Da quel momento ven-gono istituiti i registrimatrimoniali tenuti daiparroci e decise le proce-dure burocratiche.

maso cerca di teorizzare l'aspetto sacra-mentale del matrimonio: quindi, fino alConcilio di Trento, il matrimonio esuladalla giurisdizione della Chiesa e restauna cerimonia profana basata sulla pro-messa reciproca (sponsi) per esterioriz-zare una condizione coniugale

NEL NOVECENTO DOTE E CONTRODOTESin dai primi del novecento le famiglie delle coppie che decidevano disposarsi, prima di farli unire in matrimonio, stipulavano in forma scrittai "capitoli matrimoniali", per la "sicurezza della dote, del dotante, dellasposa, e dei figli che da quello saranno per nascere...". Con questo anticoatto, risalente al diritto longobardo, la famiglia della sposa concordava equantificava con il futuro sposo la dote e il corredo, che era costituitadalla "roba" (case, terreni, proprietà, argenti ecc.) o da denaro contante.Infatti fino al 1975 la dote era un bagaglio indispensabile e obbligatorioper la sposa e un onere necessario per padri e fratelli: non averli era peruna donna una vera e propria tragedia, un ostacolo nel trovare un marito.Ovviamente la dote era proporzionata alle possibilità della famiglia dellasposa e allo status sociale dello sposo a cui veniva concessa. Dopo lenozze la dote non diventava di proprietà dello sposo ma era da lui sol-tanto gestita: alla sua morte la dote veniva restituita alla moglie che daquel momento era libera di disporne. Se invece moriva prima la moglie,senza aver messo al mondo dei figli, il marito era tenuto a restituire ladote alla famiglia della sposa. In realtà anche il marito era tenuto a darealla moglie una "controdote" e un mantenimento che dovevano servirealla moglie per far fronte ai suoi bisogni. Prima della celebrazione delmatrimonio, la descrizione dettagliata e il valore totale della dote e delcorredo matrimoniale erano oggetto di un atto davanti al notaio.

La dote ha origini antichissimeed è un fenomeno universale. Ilmatrimonio e il Concilio di Trento

A destra:un bacio ufficialeal matrimoniodel secolo fraWilliam e KateA sinistra:una dote dell’Italiadell’Ottocento

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INSERTOCENTRALE

Le regole del matrimonio a Bologna dal Medioevo al ‘900SENZA DOTE, NIENTE SPERANZE

Dal Medioevo fino al XIX secolo, una ra-gazza senza dote era una ragazza senzasperanze e con un futuro di solitudine o dipericolo, priva delle reti di protezione isti-tuzionale. La dote era indispensabile siaper sposarsi, sia per entrare in convento.Provvedere alla dote delle figlie era un ob-bligo giuridico per il padre; aiutare i padria dotare le figlie divenne un dovere per lasocietà.I modi per riuscire a fornire una dote alleragazze di famiglie non abbienti furonodiversi. Ad esempio, la ragazza che lavo-rava al servizio di una casa nobile o fa-coltosa poteva sperare nella generosità deisuoi “padroni”. Altre ragazze candidate almatrimonio o alla monacazione speravanonei “lasciti dotali”, cioè su fondi che citta-dini generosi destinavano in testamento aquesto esplicito fine. L’assegnazione di queste doti derivanti dalasciti testamentari avveniva tramite veree proprie forme concorsuali che fissavanorigorosamente i requisiti che doveva pos-sedere la “zitella”: generalmente si pre-tendeva la “bolognesità” non solo dellaragazza, ma anche della famigliad’origine; si indicava l’età mi-nima e massima della candidata(generalmente dodici anni, l’etàminima e venticinque anni l’etàmassima); erano ammesse ecce-zionalmente oltre i venticinqueanni solo se avevano “immedia-tamente pronta un’occasione dimatrimonio”. Venivano esclusele giovani che non vivevano infamiglia, quelle nate da unioniillegittime, quelle che svolge-vano mestieri “sospetti” comequello della lavandaia o quello di prestareattività in locande. A partire dalla metà del ‘500 il solo Montedi Pietà di Bologna ebbe in gestione bencinquantaquattro lasciti dotali; il più im-portante fu quello derivante dalla ereditàdi Giovanni Torfanini (1641) che preve-deva l’erogazione di doti per “maritaredonzelle povere, nate in Bologna, di padre

e madre di onesta vita e cittadini”. In virtùdi questo lascito il Monte poté erogareogni anno una ventina di doti di una certaconsistenza (600 lire): fra il 1641 ed il1803, circa tremila ragazze furono dotatecon i danari lasciati dal Torfanini. La ragazza cui veniva assegnata la doteaveva l’obbligo di contrarre matrimonioentro due mesi.Quando una ragazza chiese una proroga

“per non essere costretta ad abbracciarealla cieca la prima occasione che le si pre-senta e per sfuggire a sinistri incontri”, iltermine venne prolungato a sei mesi, poia un anno, poi a cinque, poi si fissò a 40anni l’età massima per sposarsi. In attesadel sospirato matrimonio, la somma delladote veniva accantonata a disposizionedella ragazza.

Il Conservatorio del Baraccano

Un altro modo per formarsi una dote eraquello di entrare in un “Conservatorio”femminile, dove le ragazze trascorrevanogli anni del “pericolo”, lavorando e accu-mulando la dote. I “Conservatori” più im-portanti a Bologna furono quello delBaraccano, quello di S. Marta, quello diS. Croce e quello di S. Giuseppe. Al Conservatorio del Baraccano, fondatonel 1528 ed approvato da Papa ClementeVII nel 1530, mentre si trovava a Bolo-gna per incoronare Carlo V a Imperatoredel Sacro Romano Impero, potevano ac-cedere solo fanciulle di buona famiglia,di età fra i 10 ed i 12 anni, purché sane,senza difetti fisici e di bell’aspetto.Quello del Baraccano non fu, quindi,come molti pensano, un orfanotrofio,bensì un Conservatorio nel quale si do-veva conservare l’onore delle fanciulle, laloro purezza, la loro verginità al fine diportarle al matrimonio o alla monaca-zione, integre, educate al lavoro dome-stico e in possesso di adeguata dote.E quali ragazze erano più esposte al peri-colo di perdere la loro purezza? Certa-

mente quelle dall’aspetto piùavvenente. Insomma, le piùbelle, le ragazze “vistose e senzaalcun difetto”, cioè quelle carinee sane, più concupite dagli uo-mini. Perciò, nel Conservatoriodel Baraccano non potevano en-trare, secondo quanto è scrittonello statuto, le ragazze “de-formi, storpiate, gobbe, o altri si-mili mostri che non stanno inpericulo dell’onor suo”: queste,insomma, non correvano il ri-schio di essere concupite.

Vi era, quindi, un nesso strettissimo frabellezza e onore da salvaguardare; poichéla bellezza senza l’onore è nulla. Ed eral’onore l’unico requisito che avrebbe con-sentito a queste ragazze di potersi sposareo monacare dopo un massimo di setteanni di permanenza in Conservatorio.Il Conservatorio del Baraccano eraun’istituzione laica, amministrata da se-

di Marco Poli

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INSERTOCENTRALE

dici persone scelte fra i ceti più abbientied operosi, per lo più mercanti di seta. Al-l’interno del Conservatorio vi erano edu-catrici che seguivano meticolosamentel’attività delle ragazze: quelle che dimo-stravano di non essere in sintonia con leregole o che si ammalavano gravemente,venivano rimandate a casa. Le giovani ammesse al Conservatoriosulla base dei previsti requisiti (il primodei quali era quello di essere nata a Bolo-gna da genitori bolognesi), dovevano su-perare un periodo di prova di sei mesi: sel’esito della prova era considerato posi-tivo, la ragazza veniva accolta definitiva-mente e vestita con un abito azzurro. La vita quotidiana delle giovani era co-stantemente controllata ed esse vivevanouna vita quasi di clausura: non potevanoincontrare persone esterne al Conservato-rio ed anche le visite delle loro famiglieerano poco frequenti.L’attività principale svolta dalle giovaniera quella della tessitura della seta che leimpegnava per molte ore della giornata;più il filo tessuto era sottile più aumentavala retribuzione che veniva riconosciuta alConservatorio. Ma eseguivanoanche lavori di cucitura, di ri-camo, di confezione di indu-menti. A dimostrazione della bravuraraggiunta dalle ragazze del Ba-raccano basta ricordare che fu-rono loro a realizzare (1746) ilprezioso baldacchino della Ma-donna di San Luca, un oggettoche va ben oltre il manufatto ar-tigiano e rasenta l’opera d’arte. Come si è detto, l’amministra-zione del Conservatorio del Ba-raccano era composta da 16membri. Due di essi erano no-minati “visitatori” ed avevano ilcompito di andare a casa delleragazze candidate ad entrare nelConservatorio per controllare dipersona le condizioni sociali edambientali in cui esse vivevano.Agli amministratori spettavaanche il controllo della “produttività “delle singole ragazze nei lavori assegnati.Inoltre, i “visitatori” dovevano, prima delmatrimonio, compiere un sopralluogopresso il giovane che aveva chiesto di spo-sare una ragazza del conservatorio; cosìpure dovevano recarsi presso il conventodove sarebbe andata monaca la ragazza

per contrattare la dote.Dal momento della fondazione, il Con-servatorio del Baraccano ospitò dalle 40alle 70 “putte” che potevano rimanerenella struttura non più di sette anni. La dote veniva erogata in due fasi: laprima al momento del fidanzamento conun giovane che dimostrasse di essere pro-prietario di un bene immobile, ma non po-

teva essere spesa; la seconda nelmomento del matrimonio. Se con la dotela coppia acquistava un ‘appartamento,questo doveva essere intestato alla donnae al Baraccano. Chi poteva aspirare a spo-sare una fanciulla del Baraccano? Noncerto uno straniero. Anzitutto doveva es-sere bolognese, avere un mestiere sicuro e

redditizio; non doveva avere difetti fisici.In altre parole, si accertava con cura che ilgiovane non fosse un “cacciatore di dote”.La dote non doveva essere spesa, ma do-veva rappresentare una risorsa, una cer-tezza che accompagnava la vita dellafamiglia che si era costituita.Per questo, il Conservatorio del Barac-cano non va considerato come una delletante opere caritatevoli esistenti a Bolo-gna, ma un vero e proprio istituto di pre-videnza.Oltre al Conservatorio del Baraccano aPorta S. Stefano, vi erano altre strutturesimili: vi era il Conservatorio di S. Martaubicato prima presso porta S. Vitale, poipresso Porta Maggiore (dove ora ha sedeuna struttura per anziani) e vi erano i Con-servatori di S. Croce (a Porta S. Mamolo)e di S. Giuseppe (a porta Castiglione):questi due ultimi erano destinati a figliedi prostitute, purché belle. Il Conservatorio delle “putte” del Barac-cano è passato indenne attraverso i cam-biamenti sociali e politici nel corso deisecoli: nemmeno Napoleone mutò la na-tura e gli scopi del Conservatorio del Ba-

raccano che ha cessato dioperare nel 1969.L’istituto giuridico della dote,che generalmente si ritiene ti-pico di epoche lontane, è statoabolito nel 1975.

Un Monte per il MatrimonioUn’altra vera e propria istitu-zione, ancora oggi esistente efunzionante, nata per favorire ilmatrimonio attraverso la for-mazione della necessaria dote,fu il Monte del Matrimonio. L’idea venne a Marco AntonioBattilana, un gentiluomo bolo-gnese che aveva constatatocome il matrimonio, in molticasi, anziché essere un mo-mento di gioia e di felicità, sitrasformava in "una evidenteruina per le famiglie".Il Battilana aveva compreso

che il problema della dote era diventatoun assillo delle famiglie ed aveva addirit-tura determinato una minore propensioneal matrimonio: oltretutto, la fine del XVIsecolo a Bologna era caratterizzata da dif-ficili situazioni economiche e sociali.Dunque, il punto non era quello di elimi-nare l'istituto della dote, bensì quello di

La consistenza e il numero dei capi dello stesso genere, presentinel corredo, varia molto nel tempo. Nel 1466 il corredo di Nan-nina de’ Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico, sposata con Ber-nardo Rucellai, e giudicato allora “ricchissimo”, conteneva unadiecina di vesti da giorno, una sola camicia di tela bianca di“renza” (tela pregiata di sottile lino bianco, di Reims), quattropaia di guanti, otto di calze e un ventaglio ricamato, oltre a cuf-fie e cappelli. Un corredo storico, per la sua opulenza e splen-dore è quello allestito per Lucrezia Borgia, sposata nel 1502 conil futuro duca di Ferrara, e il cui elenco è custodito presso l’Ar-chivio di Stato di Modena. Un altro corredo passato alla storia èquello veneziano della sposa Priuli Tiepolo del 1788, con 134 ca-micie (più 30 da notte). Anche quello della imperatrice MariaLuisa d'Austria (sposata per motivi politici con Napoleone I nel1810) era costituito da 48 paia di scarpe, cappotti diversi e unaquantità impressionante di scialli, cappelli, abiti, camicie e faz-zoletti, un vero e proprio tripudio di pizzi, ricami, chiffon, vellutoed ermellino. Ovviamente i corredi principeschi e reali hanno laloro maggiore consistenza negli abiti cosiddetti di rappresentanzadella donna, normalmente dotati di finiture preziose, gioielli e ac-cessori ad altissimo livello.

PER L’IMPERATRICE 48 PAIA DI SCARPE

Un quadro raffigurante Giovanni Torfanini

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creare i presupposti affinché non risultasseuno spauracchio per le famiglie.La dote non doveva essere un esborso im-provviso e cospicuo al punto da metterein crisi la famiglia stessa: creare una fa-miglia nuova e nel contempo mettere ingravi difficoltà un'altra sarebbe stato unvero e proprio controsenso. Perché nonpensarci per tempo, magari dal giorno incui nascono i figli, o meglio, le figlie?Qui sta la chiave dell'intuizione di MarcoAntonio Battilana e su questa intuizione il12 marzo 1583 fondò il suo Monte delMatrimonio.Il meccanismo era semplice, una sorta di"uovo di Colombo": appena nasce la figliasi fa un deposito di danaro al Monte che loremunera con un tasso di interesse; poi siproseguono, quando è possibile, i versa-menti. Somme versate ed in-teressi maturati sicapitalizzano di anno in anno,fin quando la figlia convola agiuste nozze: solo in quel mo-mento sarà possibile estin-guere il deposito che avràraggiunto una cifra ragguar-devole e tale da costituire ladote agognata.Dunque, una dote "in pro-gress", come si usa dire oggi;una dote da costruire neltempo con versamenti suc-cessivi frutto di piccoli macostanti sacrifici.Ma Battilana non trascuròl’altro tipo di matrimonio,quello "in Domino", cioè lamonacazione e anche per farequesta scelta occorreva la dote anche se dientità inferiore a quella prevista per il ma-trimonio terreno.Perciò, nello Statuto del Monte del Matri-monio previde che fossero beneficiari del-l'iniziativa, entro il 40° anno di vita, coloroche contraevano matrimonio cattolico, co-loro che si monacavano e coloro che silaureavano. Quest'ultima categoria fu in-serita nella convinzione che si dovesseagevolare, "premiandolo", il giovane chesceglieva la strada degli studi. Il progetto di Marco Antonio Battilana,dunque, partiva da situazioni oggettive: lacrisi economica che da una parte rendevaarduo costituire una dote e dall'altra cheinduceva molti giovani a pericolose scor-ciatoie, le difficoltà di tante oneste fami-glie del ceto medio e medio-basso che

continuavano ad impegnarsi con sacrifi-cio ed orgoglio per non andare ad ingros-sare la schiera dei poveri assistiti.Agevolare la formazione della dote, si-gnificava, quindi, creare i presupposti perla nascita di nuove famiglie: e ciò avrebbeportato benefici economici e morali al-l'intera società. Ecco perché Battilana eraconvinto che il Monte del Matrimonioavrebbe svolto un ruolo di "pubblica uti-lità".Se ne rese conto anche il Papa Sisto Vche, con bolla del 9 maggio 1586, auto-rizzò l'operatività del Monte del Matri-monio.Il Monte del Matrimonio si differenziavaprofondamente sia nei presupposti, sianella filosofia di fondo, sia negli aspettigestionali da una opera pia: alla base di

tutto, vi era il concetto di risparmio fina-lizzato alla previdenza.Insomma, il Monte del Matrimonio, oltre400 anni fa aveva inventato una formulache assomiglia ad un "mix" fra gli odiernifondi di investimento, i fondi pensione ele assicurazioni; con la differenza fonda-mentale che i benefici ricadevano sui de-positanti e non sugli azionisti. Inoltre, loStatuto del Monte del Matrimonio preve-deva un'altra clausola che veniva chia-mata "ricadenza" che occorre spiegare sesi vuole comprendere fino in fondo l'ori-ginalità e la modernità di questa istitu-zione. Poteva accadere che qualchebeneficiario dei depositi non raggiungessel'obiettivo (sposarsi, monacarsi, laurearsi)o che morisse anzitempo (cosa assai fre-quente). In questi casi veniva restituito al

soggetto (o ai suoi eredi) il capitale, men-tre gli interessi maturati venivano redi-stribuiti (cioè "ricadevano") su tutti glialtri depositanti, aumentando così l'entitàfinale di ciascun fondo.Trattandosi di una istituzione senza fini dilucro, il Monte del Matrimonio ebbe unagestione improntata alla massima auste-rità: fino alla fine del '600 non ebbe unasede di proprietà e quella attuale di ViaAltabella,21 fu acquistata nel 1772.Inizialmente, proprio per contenere lespese di gestione, fu deciso che le opera-zioni di versamento venissero effettuatepresso il Monte di Bologna, col qualevennero stipulati stretti rapporti di colla-borazione. Le riunioni del Consigliod'Amministrazione si tenevano pressol'Ospedale della Morte (dove oggi si trova

il Museo Civico Archeolo-gico).Il Monte del Matrimonio fuanche esempio di gestione de-mocratica: i 12 Consiglieri ve-nivano eletti dall'assembleadei "montisti", cioè dei depo-sitanti: tre dovevano essere ar-tigiani, tre commercianti, trenobili, un ecclesiastico, undottore, un senatore. Ogni seimesi si procedeva ad eleggeresei componenti, ed ogni meseveniva estratto a sorte coluiche avrebbe svolto le funzionidi Presidente ("Priore").Il Monte del Matrimonio uscìpressoché indenne dalla spo-gliazione napoleonica: infattii suoi fondi erano quasi tutti

investiti in titoli ed il contante, che fu re-quisito presso le casse del Monte di Bo-logna, ammontava a sole lire 30.000.Fra tante trasformazioni e rivoluzioni, ilMonte del Matrimonio rimase al suoposto, sempre presente nella memoria enel cuore dei bolognesi al punto che nel-l'ottocento una famiglia bolognese su seiaveva in casa un libretto del Monte delMatrimonio.Il Monte del Matrimonio è ancora lì inVia Altabella, 21 e funziona, sostanzial-mente, secondo lo spirito originario, come"istituto di previdenza".

Nota:Questi testi sono liberamente tratti da scritti dellostesso Marco Poli. M. Poli, Come eravamo, Costaeditore, Bologna 2000 e da Nozze a Bologna, CostaEditore, Bologna 1995.

“Amore e matrimonio”, opera esposta a La Courtaul Gallery

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Per realizzare questo progetto il Club si èavvalso, anche per le necessità logistiche eper l’attuale delicatezza della situazionepolitica e di sicurezza locale, di partner af-fidabili, sia in Italia che in Algeria. In Ita-lia, l’Ente prescelto per la collaborazione eper realizzare il progetto è il CISP (Comi-tato Internazionale per lo Sviluppo dei Po-poli), Organizzazione non Governativa,costituita nel 1983, riconosciuta dal Mini-stero degli Affari Esteri italiano, dall’ONUe dall’Unione Europea. In loco, per progetticome questo, di educazione e alimenta-zione, i partner sono anche la Mezza LunaRossa Sahrawi, il Ministero della Salute eil Ministero dell’Educazione della Repub-blica Araba Sahrawi Democratica, il go-verno locale dei sahrawi in esilio. Il

progetto è consi-stito nell’acquisto etrasporto in loco diprodotti alimentari,immagazzinamentopresso la Mezza

Luna Rossa Sahrawi e pianificazione delledistribuzioni con i referenti locali del CISP. I beneficiari scelti sono i bambini dellascuola elementare “Abda” della wilaya diSmara. Gli alunni che frequentano lascuola in questo periodo sono circa 500. Lelezioni scolastiche sono iniziate il 10 set-tembre e termineranno il 9 giugno. L’annoscolastico durerà otto mesi e le lezioni sisvolgono sei giorni la settimana, dal sabatoal giovedì, che frequentano solo la mattina(perché prefestivo). Il venerdì è, infatti, ilgiorno festivo nei Paesi musulmani. E’ an-cora in corso la consegna a questi bambinidi merende - per complessivi 20mila pac-chetti da due etti d’integrazioni alimentari- di ottima qualità, prodotte ad Algeri dauna ditta francese, la LU Algérie. Ciò cor-risponde a un totale di circa 80mila razioni

da 50 grammi d’in-tegrazioni alimen-tari: in pratica, ottomesi di scuola co-perti dalla fornituradi queste merende,per ognuno dei cin-quecento bambini.Il costo dell’interoprogetto, che è statorealizzato anche conil contributo di unasovvenzione delDistretto 2070, èstato di diecimilaeuro.

vedono coinvolti, dal 2001, anche due soci,medici e volontari, del Club forlivese.Questo nuovo progetto del sodalizio forli-vese “bambini sahrawi …il Rotary Club diForlì c’è” ha voluto rispondere alla pres-sante richiesta di aiuto che viene dai piccolisahrawi e dalle loro mamme, nello speci-fico settore dell’alimentazione e dell’alfa-

betizzazione.Il progetto è stato quindirealizzato per integrare l’alimentazione deibambini, durante l’orario scolastico, al finedi prevenire malattie, anemia e malnutri-zione e per dissuadere i bambini dall’ab-bandono della scuola.

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Il Rotary Club di Forlì, presieduto da Ma-risa Rossi, è impegnato, nell’annata 2012-2013, in un progetto di aiuto ai bambinirifugiati nei campi Sahrawi del deserto al-gerino di Tindouf.I campi profughi Sahrawi accolgono dal1975 circa 160mila persone provenienti dalSahara Occidentale, distribuite in quattrograndi accampamenti, le wilaya di ElAaiún, Smara, Auserd e Dakhla. Le wilayasi trovano nei pressi dell’oasi di Tindouf,nel Sud dell’Algeria, nell’arido e inospitaledeserto del Sahara. Questi campi profughisono sotto l’egida dell’Organizzazionedelle Nazioni Unite (ONU) - quindi del-l’agenzia addetta ai rifugiati, l’ACNUR(Alto Commissariato delle Nazioni Uniteper i Rifugiati) - sin dalla loro costituzione.I bambini sahrawi,così come le donne,presentano un’im-portante incidenzadi anemia e di mal-nutrizione - dovutealla scarsa o errata alimentazione - che, piùvolte, hanno trovato una risposta negli aiutiinternazionali. Anche la frequenza scola-stica e l’assiduità negli studi, per ovvi limitilogistici, sono un problema, per l’alfabetiz-zazione della comunità e nell’educazionedei bambini sahrawi. Si è così arrivati allaconclusione, da più parti, che, fornendoun’integrazione alimentare durante l’orariodella frequenza scolastica del mattino, ibambini potessero contrastare la malnutri-zione prevenendo molte malattie comel’anemia; inoltre, secondariamente, questosarebbe stato un incentivo a frequentare conmaggior continuità le lezioni scolastiche.Il Rotary Club di Forlì è un Club fondatonel 1949, nel capoluogo romagnolo. Conprogetti locali e internazionali di servizio(Presidente dell’annata 2012-2013, e primadonna a guidare ilClub dalla fonda-zione, è MarisaRossi) il sodaliziodesidera esprimerela sua vicinanza achi, come i bambiniSahrawi rifugiati, èpar t icolarmentesvantaggiato. IlGrup po Consorti delClub di Forlì, delresto, collabora daanni a progetti sani-tari a favore dei rifu-giati sahrawi che

AIUTO AI BIMBI SAHRAWIUn nuovo progetto del Rotary Club Forlì

Mira all’integrazionealimentare a scuola

Da sx: Giulia Olmi (CISP), Giuliana Laschi (Università di Bologna), Salvatore Ricca Rosellini (Vicepresidente), il Presidente MarisaRossi, il Questore di Forlì Antonino Cacciaguerra, l’Assessore comunale di Forlì Davide Drei, l’Incoming President Francesco Rossi

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SOLIDARIETA’

Uno spettacolo di beneficenza per raccogliere i fondi pro MozambicoIL PULLMINO ARRIVA A PASSI DI DANZATutto esaurito al Teatro Ariosto per “Ano-ther happy future”, lo spettacolo beneficopro Mozambico, organizzato dall’Associa-zione “Progetto Danza”, patrocinato da Ro-tary Val di Secchia e Comune di ReggioEmilia. Il programma di sala ha visto avvi-cendarsi sul palcoscenico novanta allievidella scuola di danza reggiana: dai talentuosigiovani del 3°, 5° e 6° corso professionale,preparati da Enrico Morelli, alle ragazze deicorsi amatoriali, seguite da Cristina Mattal-liano. Spazio poi per la performance degliallievi del corso di perfezionamento profes-sionale “Agorà coaching project”, che hannoportato in scena una coreografia tratta da“Uscite di sicurezza” di Enrico Morelli. Cri-

stina Cataliotti, Presidente Rotary ReggioEmilia Val di Secchia, ha detto in apertura diserata: “Lo spirito di squadra messo incampo da tutti i soggetti coinvolti è statol’elemento decisivo per la buona riuscitadell’evento che porta nuovi fondi per gli or-fani in Mozambico”. Alla serata ha presoparte anche Alessandro Dalla Salda, ammi-nistratore delegato di Pallacanestro Reg-giana, che, insieme al team biancorosso, haappoggiato in maniera fattiva l’iniziativa,fornendo un valido supporto nella venditadei biglietti. Cinzia Beneventi, Presidentedell’Associazione Progetto Danza, ha foca-lizzato l’attenzione sulla “grande valenzaeducativa del messaggio di solidarietà che

in quest’occasione è stato lanciato attraversola danza, arte sublime ed emotivamentecoinvolgente”. L’azione congiunta dellacampagna di comunicazione attuata insiemeall’azione dei soci rotariani e delle famigliedegli allievi che hanno sposato senza esita-zioni la causa solidale, ha permesso di rag-giungere l’obiettivo previsto, ossiaraccogliere la cifra necessaria all’acquisto diun pulmino per l’orfanotrofio Arco Iris aMaputo in Mozambico. I partner che hannosostenuto l’iniziativa sono stati: Banca Po-polare dell’Emilia Romagna, Alutec Group,Conad Primavera, Centro Salus, Forno-Pa-sticceria Paganini, La Fratta ConsulenzeTecniche Ceramiche.

DA LUGO “INSIEME PER IL BENIN”Un gruppo di volontari lughesi sostienel'azione svolta da Monsignor PaoloVieira nella diocesi di Djougou situatanel nord del Benin. Nel 2007 si è costi-tuita l'associazione “Insieme per ilBenin” (per notizie digitare l’indirizzohttp://www.eliexpo.it/insieme_per_il_benin.html).Ad oggi sono stati inviati 31 containers,l'ultimo dei quali è stato spedito nell'ot-tobre di quest'anno e tra-sportava materiale per ilnuovo edificio destinatoalla "Casa degli studenti",sorta nel complesso scola-stico costruito grazie alle donazioni edofferte di lughesi e con l'intervento delRotary Club Lugo che si è fatto promo-tore e sostenitore dell'iniziativa.L'entrata in funzione della scuola ha per-messo il completamento del ciclo d'istru-zione dei giovani: dall'asilo alla scuola

secondaria superiore. Nel corso deglianni l'attività dell'associazione "Insiemeper il Benin" si è concretizzata anche inmolteplici progetti a sostegno della po-polazione come ad esempio lo scavo dipozzi in numerosi villaggi, oppure pro-getti mirati all'agricoltura come la rea-lizzazione dell'impianto di irrigazione acaduta nella piantagione di anacardidella diocesi; ovvero la realizzazione di

un forno per la panifica-zione con l'invio di tutti imateriali necessari, dalleimpastatrici ai forni, fina-lizzato a rendere economi-

camente indipendente la Diocesi epermettere così a Monsignor Vieira dimoltiplicare le opere a favore della po-polazione e soprattutto dei giovani edelle giovani per dar loro istruzione e si-curezza affrancandole così dalla povertàendemica che attanaglia quel Paese.

Sono stati speditigià 31 container

con vari materiali

CONTRO LA CECITÀOspiti del R.C. Prato Filippo Lippi al-cuni oculisti di Prato e di Pistoia, il dr.Bini, il dr. Bigini e il dr. Corsani che,sotto il coordinamento del dr. Santoro,hanno partecipato al progetto “Toscanacontro la cecità in Africa”. Questi me-dici si sono recati nella città di Lèo, inBurkina Faso, per operare un cospicuonumero di persone rese cieche per varimotivi, soprattutto in relazione alla pre-senza di cataratta bilaterale in statoavanzato.Il gruppo di oculisti toscani, tutti volon-tari, ha partecipato a varie missioni por-tando la propria competenza profes- sionale non solo per operare diretta-mente sui pazienti, ma anche per for-mare personale infermieristico e medicoin grado di continuare sia il lavoro dicontrollo ambulatoriale che l’attivitàchirurgica, in perfetto stile rotariano.

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SOLIDARIETA’

Ambizioso quanto impegnativo il progetto che il R.C. FirenzeSud sta portando a termine a Bugambong, paese di 18.500 abi-tanti a circa venti chilometri da Manila, nelle Filippine, dovel’acqua potabile è da considerarsi un lusso. Come ha dichiaratoal quotidiano “La Nazione” il Presidente del Club, NiccolòMartinico, la possibilità di costruire cinque pozzi contribuendoal miglioramento delle condizioni di vita di questa gente è statapossibile grazie all’interessamento di uno dei soci del R.C. Fi-renze Sud, Fabio Fanfani, che è console onorario delle Filip-pine, ed al contatto con il R.C. Manila. Un primo pozzo è statoinaugurato ad ottobre, altri due sono in corso di realizzazione edentro marzo partiranno i lavori per la messa in opera di altri duepozzi . Il costo complessivo del progetto è di circa 11.500 dol-lari che il R.C. Firenze Sud ha provveduto a raccogliere –spiega ancora il giornale fiorentino che ha riportato la notizia –sostituendo alcune delle tradizionali conviviali con una serie dicene autogestite, ma sopratutto grazie ad un torneo di golf or-

ganizzato grazie alla collaborazione del Circolo dell’Ugolinoche ha richiamato l’attenzione di moltissimi rotariani del Di-stretto 2070 e di oltre quaranta sponsor che hanno donato unaserie di oggetti di pregio a favore della lotteria che era stata pro-grammata nella serata finale. Il R.C. Firenze Sud non ha limi-tato a questo i suoi interventi di solidarietà. C’è almeno un altroservice – evidenzia ancora il quotidiano “La Nazione” – che èdegno di nota: si tratta dell’adozione di dieci bambini in Boli-via, avviata la scorsa annata rotariana dal Presidente in carica,Paolo Petroni. L’adozione è stata resa possibile appoggiandosialla Associazione Obiettivo Francesco dei francescani toscanidell’Arcidiocesi che, grazie a un contributo di 1.500 euro l’annosono in grado di provvedere ai bisogni primari e alla educa-zione di dieci bambini che altrimenti sarebbero privi di qual-siasi forma di tutela. I 1.500 euro di questa annata rotarianasono stati consegnati alla Arcidiocesi lo scorso 22 febbraio nelcorso di una conviviale del Club.

Il Rotary Club Firenze Sud ha anche adottato dieci bambini in BoliviaCINQUE POZZI D’ACQUA NELLE FILIPPINE

“La rianimazione neonatalepresso la Pediatria dell’Ospe-dale di Piombino sarà più facilegrazie alla vostra donazione diun manichino per la simula-zione delle tecniche ad hoc”.Con queste parole il DirettoreGenerale della Usl 6 di Li-vorno, Monica Calamai, ha rin-graziato il R.C. di Piombinopresieduto dal dr. Vincenzo Au-dino, che ha fatto una generosadonazione al reparto di pedia-tria dell’Ospedale di Villama-rina: il manichino“Newborn Anne”,così si chiama,pro-gettato in collabo-razione conl’American Aca-demy of Pediatrics per l’apprendimentodelle competenze necessarie in rianima-zione neonatale. Grazie alla sua precisioneanatomica e all’insieme delle caratteristi-che di cui è dotato, è stato progettato perfocalizzare l’apprendimento delle abilitàdi rianimazione nei primi dieci minuti divita del neonato.Questo manichino è riconosciuto a livellointernazionale di fondamentale impor-tanza per la formazione del personale me-dico, ostetrico ed infermieristico sulletecniche di rianimazione neonatale, inquanto permette l’insegnamento delle tec-niche specifiche di rianimazione neona-

tale, presenta punti di riferimento anato-micamente realistici e durevoli nel tempo,è facile da usare ed è stato progettato perpotere essere integrato all’interno di tuttii programmi di formazione neonatale.Come è facile comprendere, questo ma-nichino è di grandissimo aiuto per tutti glioperatori sanitari che vengono chiamati asvolgere manovre di rianimazione neona-tale – come ha sottolineato il responsabiledella Pediatria all’Ospedale di Piombino,dottor Gian Luca Benetti - ed è utile inqualunque ospedale, ma soprattutto in unastruttura piccola come il punto nascita diVillamarina che può disporre di una casi-

stica limitata. Il poter disporre di “New-borne Anne” permetterà agli operatori diVillamarina – ha aggiunto il dottor Be-netti – di svolgere i loro compiti con se-renità, efficienza e precisione, epermetterà di garantire ai neonati una ot-timizzazione dei livelli di assistenza inSala Parto.Nel corso di un incontro al Centro “Il Ca-lidario” di Venturina il dottor Mario At-zeni del reparto pediatria ha ringraziato ilRotary per il suo service esprimendo i piùsentiti ringraziamenti a nome di tutti glioperatori sanitari del Punto Nascita e ditutta la popolazione della Val di Cornia.

ECCO “NEWBORN ANNE”A Piombino un robot per la rianimazione neonatale

Il Presidentedel Rotary Club Piombinodottor Vincenzo Audinosaluta uno dei relatoridella seratatenuta al Centro“Il Calidario”dedicata al Newborn Anneche è stato donatodal Club al repartodi pediatriadell’ospedale diVillamarina

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SOLIDARIETA’

SPORT COME TERAPIAUna valida iniziativa del R.C. Firenze Nord

Marzo 2013 - Numero 3

"Saqqara in copia: i rilievi di Horemhebe Ptahemwia". Con una conferenza te-nuta nei mesi scorsi da Christian Greco eDaniela Picchi è iniziata la fase finale diun progetto promosso dal CISE di Imola,dal Rotary Club di Imola, Tarros Spa eUnoCad che si rivolge con amore quasidiremmo a uno dei momenti storici e ar-tistici più affascinanti della terra: l’An-tico Egitto. In questa occasione lerepliche in marmo di due rilievi di Ho-remheb e Ptahemwia realizzate grazie alprototipo digitale di ProtoLab Laborato-rio-ENEA di Bologna sono stati espostinella sezione egizia e all'inizio di que-st’anno 2013 le due repliche sarannospostate in Egitto e collocate nelle tombedi Saqqara, in collaborazione con il Rijk-smuseum van Oudheden di Leiden.

I RILIEVIDI HOREMHEB

motore due anni fa di una borsa di studio triennale,con altri tre Club del suo territorio: il R.C. Piom-bino, il R.C. Colline Pisane Livornesi e Casti-glioncello e il R.C. Livorno Mascagni, cheattraverso la “Giacomo Onlus” finanzia, per unapiccola parte, la ricerca che l’equipe del professorMini dell’Ospedale di Careggi a Firenze sta por-tando avanti. I due i programmi di ricerca legati alla“Giacomo Onlus” sono intitolati: “Adotta un ricer-catore” e “Un’altra vita”. Con l’organizzazione diquesta serata anche il R.C. Rosignano Solvay, chenon aveva potuto partecipare alla borsa di studio, siè voluto associare, devolvendo l’intero ricavato aquesta iniziativa. È seguito il saluto di Viviano Vi-viani, Presidente del Club di Rosignano Solvay eduna breve relazione di Giovanni Cruschelli, padredi Giacomo, e promotore della Onlus, sull’ attivitàdell’associazione e delle ricerche in corso.

Il progetto non ha, ovviamente, la pretesadi rimuovere tutti gli ostacoli che ren-dono così complessa la formazione e losviluppo degli apprendimenti degli al-lievi disabili; né si pone come terapia attaa guarire le loro patologie.Di sicuro si può affermare però che sonostati ottenuti diversi miglioramenti.L’idea del basket come terapia sportiva èfondata sui due concetti e le tre regoleche Marco Calamai, non dimenticatastella di questo sport, ricordava in un’in-tervista.“I concetti: 1-Grandecompetenza nel basket; 2-Capacità e voglia di scam-biarsi con i disabili. Le re-gole; 1-Dammi la palla ese me la rendi potrai gio-care, il passaggio comedialogo; 2-Ognuno di noiha più qualità che limiti,basta vedere i primi piut-tosto che i secondi; 3-Quando giochi ti devidivertire”.La Scuola ha avuto la col-laborazione di Marco Ca-lamai che ha fornito unsupporto tecnico e teoricoper gli studenti con lezionidedicate all’area profes-sionalizzante e la possibi-lità di affiancamento ditecnici esperti per guidarei normodotati in esercita-zioni di continua intera-zione con i disabili.In un incontro nella sededel R.C. Firenze Nord ilPresidente Alberto Tozziha consegnato ai Rappre-sentanti della Scuola ilcontributo che coprirà icosti dei tecnici esperti;inoltre sono state donatemagliette per i giocatori e

Il R.C.Firenze Nord, insieme alla scuola “Istituto Istruzione Superiore Elsa Morante”di Firenze, ha dato vita ad un progetto che, facendo leva sullo sport (e in particolaresul basket), aiuta gli allievi disabili della scuola (50 studenti su circa 500) a crescere,migliorandone lo sviluppo formativo e l’integrazione sociale. Il progetto è stato fi-nanziato dal Club e dal Rotary International tramite una Sovvenzione Distrettuale.

Serata di canti gospel organizzata dal R.C. CecinaRosignano al Castello Pasquini di Castiglioncellocon il coro “Gospel Joyful Ensemble” per la rac-colta di fondi destinati alla Associazione “GiacomoOnlus” che si occupa della lotta alle leucemie e ilinfomi. Presenti più di seicento persone per due oredi spettacolo veramente coinvolgente e con un ri-cavato che, dedotte le spese, ha superato i 3000euro da dedicare alla ricerca.Il Presidente Giorgio Barsacchi, in una breve intro-duzione alla serata, ha ringraziato gli intervenuti perla loro presenza così significativamente numerosa,prova di una grande sensibilità e disponibilità versochi si occupa di attività volontarie su temi di ricercacosì importanti. Il Rotary – ha ricordato - è un Clubdi Servizio che ha come motto “Servire al di sopradi ogni interesse personale”. Il R.C. Cecina Rosi-gnano – ha ricordato il Presidente - si è fatto pro-

CANTI GOSPEL CONTRO LEUCEMIE E LINFOMI

diversi palloni regolamentari, per sentirsi“squadra”.Grazie alla scelta del basket come disci-plina di riferimento si sono evidenziatisensibili miglioramenti in special modonei soggetti con sindrome autistica, sisono sviluppate le possibilità di relazionee comunicazione ed è stata acquisita unamaggior capacità di rispetto delle regole.Inoltre, dal punto di vista umano, le re-lazioni che si sono instaurate fra i ragazzihanno costituito un ulteriore valore ag-giunto di grandissima portata.

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Marzo 2013 - Numero 3

di Pierina SpannocchiPresidente del R.C. Firenze Valdisieve

Una vita dedicata a progetti in Togo e nello ZambiaIN AFRICA PER PORTARE AIUTO

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SOLIDARIETA’

Attraverso gli articoli della nostra rivistasapevo da anni dell’iniziativa di sponso-rizzare borsisti per la pace, introdottadalla Rotary Foundation, e mi è sembratasubito una scelta lungimirante.La scelta di una mente che guarda lon-tano come il Rotary sa fare. Non dicoquesto per essere assertiva ma perchésono convinta che la lunga e florida vitadel Rotary nasca dalle capacità creativedi chi introduce iniziative come questa. Irotariani sono persone abituate a coin-volgersi senza riserve per ottenere la sod-disfazione negli obiettivi, scelti fra ciòche ha reale significato per la vita del-l’uomo. La grandezza del Rotary è se-guire questa strada, per alimentareenergia e fiducia nell’uomo. Introdurreun programma per formare professioni-sti della pace è una scelta positiva, rassi-curante per l’umanità.Poco prima del mio anno di presidenzaera venuta a trovarmi Caterina, una ra-gazza solida e chiara che avevo cono-sciuto una decina di anni prima, quandorealizzai la formazione per il soccorsopsicologico di un gruppo della CroceRossa. Caterina mi raccontò la sua vitadedicata a sviluppare progetti in Paesicome il Togo e lo Zambia, mi rivelò lesue fatiche per inserirsi, per comprendereil modo di vivere di quei popoli, i tenta-tivi per costruire insieme alle donne delposto, l’impegno per ottenere i prodotti

BORSISTAPER LA PACE

Caterina è unodei 96 giovaniscelti per portaresviluppo in ogniparte del Mondo

Caterina assieme ad un gruppodi cittadini africani riuniti attornoad uno dei pozzi che hanno portatol’acqua in uno dei tanti villaggi chehanno problemi di approvvigionamentoidrico nel continente Africano

In basso un momento della visitaal Rotary Club Firenze Valdisieve

agricoli e per sfamarsi. In quel momentoera in Zambia, viveva perlopiù in fore-sta, lontana da agi e stimoli della mo-dernità per seguire un programma didiradamento. Dopo otto mesi in forestae solo brevi intervalli nella capitale, Ca-terina aspettava tempi migliori, sperava

buone nuove dopo alcuni colloqui o al-cune conferme per nuovi progetti. No-nostante la fatica, era contenta di questascelta professionale e voleva restare inAfrica. Come potevo aiutare quella ra-gazza, come potevo ringraziarla per l’im-pegno con cui viveva la vita, per come simetteva in gioco senza riserve? Mi tornò

in mente l’opportunità offerta dal Rotarycon i “borsisti per la pace” e le chiesi difarmi avere il suo curriculum.Due giorni dopo incontrando l’alloraGovernatore Pier Luigi Pagliarani gliconsegnai quelle pagine di curriculum.Gli dissi poche cose ma fui convincente,perché Pierluigi inoltrò subito i docu-menti a Arrigo Rispoli che li trasmise aSaverio Sani e poi è iniziata la danzadelle carte e delle mail e finalmente nelnovembre 2012 abbiamo avuto la noti-zia che Caterina è stata accettata a fre-quentare la Borsa per la pace a Bredford,un master di un anno e mezzo circa cheinizierà nel settembre 2013. Il Rotary hadeciso che valeva la pena investire suquella donna e così il Distretto 2070 hauna borsista per la pace.Una dei 96 giovani che sono stati sceltiin tutto il mondo per offrire loro oppor-tunità di specializzarsi per seguire unosviluppo sostenibile e portare la pace nelmondo. Il 17 dicembre Caterina è tornataa Firenze da Haiti dove attualmente ri-copre l’incarico di responsabile dei soc-corsi per la Croce Rossa Italiana aPort-au-Prince.L’abbiamo invitata a raccontarci la suaesperienza di operatrice in organizza-zioni di assistenza non governative, ab-biamo potuto constatare la serenità e lasicurezza professionale con cui CaterinaBecorpi si propone e, certi dell’ottimascelta, abbiamo brindato per festeggiarequesta bella opportunità raggiunta dalDistretto 2070.

Iniziativa propostadal Distretto 2070su indicazione del

Rotary ClubFirenze Valdisieve

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Proprio in questa azione, dedicata allenuove generazioni, si colloca il RYLAcon l’intento di offrire ai giovani la pos-sibilità di incrementare le proprie capa-cità comunicative, di acquisire quellenozioni fondamentali per diventare lea-der, di crescere culturalmente, di essere ingrado di mettere in pratica i principi delsenso civico, di conoscere i fondamentidell’etica; il tutto finalizzato ad apportarenei giovani quel cambiamento necessarioa sviluppare in loro quelle doti di leader-ship. Qualcuno si domanderà: ma come è pos-sibile che una manifestazione come ilRYLA continui a vivere nel Distretto2070 dopo trent’anni e che ogni anno rag-giunga successi e riconoscimenti inaspet-tati?Semplice: perché i rotariani credono neigiovani ed offrono loro la propria cono-

Marzo 2013 - Numero 3

IL ROTARYE I GIOVANI

Una settimana che il Rotary dedica “full-time” ai giovani che vogliono diventare leader“...IL FUTURO: CUORE, CORAGGIO E COMPETENZA”

Guido Giuseppe AbbateGià Rotaractiano, è statotra l’altro Rappresentanteper l’Europa alla Conven-tion del Rotary di Orlando(1992). Nel Distretto 2070ha ricoperto vari incarichi,ed ha presieduto la Com-missione RYLA per settevolte. Attualmente è pre-sidente della Sottocom-missione per il Rotaractnel Distretto 2070.

Anna BarberiniHa frequentato il suoprimo RYLA a 21anni. E’ stata Marke-ting Manager della“Baglioni Hotels” e di-rigente in SKY. Poi haristrutturato una pro-prietà familiare in Ma-remma per realizzarciil Relais Vedetta, unhotel charme di parti-colare pregio.

Franca ErraniRotaryana, ha creato edirige l’Istituto Inner-Team. Docente di “Psi-cologia dei sé” e in corsidi perfezionamentodell’Università di Siena,ha pubblicato diversi librisui temi della “Psicologiadei sé” e delle sue appli-cazioni in diversi ambiti.E’ già stata relatrice alRYLA 2010-2011.

Vinicio FerracciGià Governatore del Di-stretto 2070, RagioniereCommercialista, è sociosenior di uno studio pro-fessionale e si dedicaparticolarmente al set-tore societario e tributa-rio. Attualmente èPresidente della Com-missione Distrettuale perlo sviluppo e l’espan-sione del Distretto 2070.

Darya MajidiNata a Teheran, laureataa Pisa, fonda la suaprima azienda nel 1996e nel 2004 fonda laDaxo, di cui è presi-dente, società specializ-zata nello sviluppo dellapiattaforma software persoluzioni Mobile & Wi-reless che ha attual-mente sedi a Livorno ein Dubai.

Grande importanza hanno, nel Ryla, i relatorichiamati a confrontarsi con i ragazzi. Ripor-tiamo di seguito una “scheda” (seppure multosintetica) di tutti i relatori ufficiali del Ryla chesi terrà quest’anno all’Isola d’Elba. Quasi tuttisono rotariani e comunque appartengono al“mondo” che ruota attorno al Rotary del Di-stretto 2070. Sono tutti “numeri uno” nel lorosettore di attività, in grado di trasmettere espe-rienza e “dritte” preziose ai giovani che si ac-cingono ad entrare nella vita e nel lavoro.

ECCO CHI SONO GLI UNDICI RELATORI UFFICIALI DEL XXXI RYLA CHE SI TERRÀ ALL’ISOLA D’ELBA DAL 14 AL 21 APRILE

di Massimiliano TacchiPresidente della Sottocommisione RYLA

scenza, il proprio sapere e la propriaesperienza mettendosi a loro disposizionededicando il loro tempo, sottraendolo allavita quotidiana sia essa lavorativa che fa-miliare, e perché sia etichettata una ma-nifestazione di successo ritengoessenziale che durante il RYLA i parteci-panti siano messi sullo stesso piano degliadulti e viceversa, in modo da favorire loscambio di idee, il confronto, la compar-tecipazione, evitando così il rapportoalunno-insegnante e creando un coinvol-gimento genuino e completo. Quest’ultimo fattore ha per me una va-lenza superiore, in quanto ritengo che

racchiuda l’essenza per una riuscita az-zeccata della manifestazione.E’ vero che organizzare un RYLA non èuna passeggiata ma, come diceva Omero“ è leggero il compito quando molti si di-vidono la fatica”; sì, perché oltre al teamche segue la regia della manifestazione cisono i relatori, i presidenti di Club, i soci,i componenti della squadra distrettuale,ed ognuno apporta il proprio contributoal fine di realizzare ogni anno una mani-festazione unica. Il Ryla deve rappresentare reciprocità eparificazione ed è grazie a questo rap-porto di empatia che i partecipanti rie-

Ci siamo, il XXXI RYLA del Distretto 2070 è prossimo all’inizio, nella magnificacornice dell’Isola d’Elba che lo ospiterà dal 14 al 21 aprile all’Hotel Airone di Por-toferraio, avendo come tema “…il futuro: Cuore, Coraggio, Competenza”. Il pro-gramma di ogni giornata è consultabile nel sito ufficiale del Distretto 2070.Ebbene,diciamolo con franchezza: siamo orgogliosi di poter annoverare tra i programmi delRotary questo service a favore dei giovani! Questa attività assume un’ulteriore va-lenza anche alla luce dell’ultima “Via di azione”, la quinta, nata nel 2010, “AzioneNuove Generazioni”, che si aggiunge alle precedenti: Interna, Interesse Pubblico, In-ternazionale e Professionale in cui il Rotary trova la sua espressione.

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Marzo 2013 - Numero 3

Una settimana che il Rotary dedica “full-time” ai giovani che vogliono diventare leader“...IL FUTURO: CUORE, CORAGGIO E COMPETENZA”

Nelle foto: due momenti di precedenti edizioni del RYLA delDistretto 2070 tenute anch’esse all’Hotel Airone di Portoferraio,nella splendida cornice dell’Isola d’Elba

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IL ROTARYE I GIOVANI

Giuseppe BellandiProfessore dal 1986 di In-gegneria Economico –Gestionale all’Universitàdi Pisa, è autore di nume-rosi libri fra cui “TrovarsiLavoro” e “Il Talento delLeader”, ed è stato ancheConsigliere della Bancad’Italia. Ha presieduto di-verse Commissioni Di-strettuali tra cui quella perla Leadership.

Max BrodRyliano nel cuore, lau-reato in enologia, som-melier pre4sso laF.I.S.A.R., è specializ-zato in viticoltura ed eno-logia, argomenti sui qualiha tenuto lezioni, dibattitie conferenze anche in tv.Attualmente lavora per ilperiodico “I GrandiVini”. Poeta, presenta-tore, ha fatto anche teatro.

Cecilia CraviariRotaractiana, iscrittaalla facoltà di Medi-cina e Chirurgia, vantaun notevole curriculumsportivo nel pattinag-gio artistico. Tra l’altroè stata sei volte cam-pionessa italiana nelsincronizzato, tre voltecampionessa europea,due volte medagliad’argento ai Mondiali.

Italo Giorgio MinguzziE’ l’anima del Ryla per ilDistretto 2070. Avvocatocivilista, presidente divarie società e associa-zioni, membro di nume-rosi consigli diamministrazione, è statoGovernatore del Di-stretto 2070 e membrodella Commissione In-ternazionale Borse diStudio Ambasciatori.

Giovanni PadroniLaureato in Economia, hainsegnato all’Universitàdi Pisa in cui è stato De-cano, Ancona, Bologna ein Università e Istituti Su-periori in Austria, Alba-nia, Brasile, Perù,Portogallo, Spagna, StatiUniti ed ha compiuto ri-cerche su invito del-l’Agenzia di Informazionidel Governo degli Usa.

Antonio TrivellaRotaryano, ingegnereelettronico, è direttoredella società Trienergysrl che opera nella con-sulenza energetica. Dal1970 ha insegnato im-pianti di produzioneelettrica alla Facoltà diIngegneria a Pisa. E’stato direttore del-l’Unità NazionaleGeotermica (ENEL)

ECCO CHI SONO GLI UNDICI RELATORI UFFICIALI DEL XXXI RYLA CHE SI TERRÀ ALL’ISOLA D’ELBA DAL 14 AL 21 APRILE

scono a seguire, a partecipare ed a vivereappieno questa manifestazione e ciò è di-mostrato anche dall’inaspettata ricono-scenza dei relatori che dichiarano di averricevuto, grazie a questa esperienza, unarricchimento personale.Ritengo fondamentale che l’individua-zione dei relatori debba avvenire tra i ro-tariani del Distretto perché abbiamo giàin casa figure, cioè soci, che rappresen-tano il meglio delle professioni di ognicomparto lavorativo; pertanto, a mio giu-dizio, è inutile andarle a cercare altrove.Come potete vedere dal programma, i re-latori sono tutti soci rotariani a differenza

di: Cecilia Craviari, attuale Presidentedel Rotaract di Salsolmaggiore Terme,che è stata inserita nel gruppo in quantoporterà un contributo significativo allamanifestazione su come si possano rag-giungere massimi risultati nello studio,nel lavoro, nello sport e nel Rotaractsenza privarsi del giusto divertimento eda Max Brod un giovane che, proprio gra-zie alla sua partecipazione al Ryla, è riu-scito a fare propri certi valori che glihanno permesso di entrare velocementeed in modo inaspettato nel mondo del la-voro. Durante tutta la manifestazione sa-ranno sempre presenti oltre che tre

componenti del team RYLA, due soci delR.C. Isola d’Elba per sopperire ad even-tuali esigenze che dovessero presentarsinel corso delle giornate.Il RYLA si realizza “semplicemente”grazie ai Rotariani, che con il proprio im-pegno ed il loro servizio, manifestano ilmassimo rispetto e l’indispensabile at-tenzione per i giovani forza del nostro fu-turo. Come vedete, ritornando alla citazioneprecedente di Omero “è leggero il com-pito quando molti si dividono la fatica”,quanto sopra ne testimonia la realtà.Magnifici articoli sono stati presentati permano di PDG, Presidenti delle Commis-sioni RYLA eccetera, ma nessuno puòrendersi veramente conto di che cosa siaquesta manifestazione se non vi partecipaalmeno nella giornata conclusiva di pre-sentazione dei lavori realizzati dai Ry-liani. Credetemi, chi ha avuto la fortuna,nonché il piacere, di assistere alle gior-nate conclusive di un RYLA ha fatto pro-pri segni indelebili perché questamagnifica manifestazione racchiude inse’ un’atmosfera magica grazie a compo-nenti quali l’entusiasmo, l’interesse, loscambio di idee, la collaborazione, le di-namiche relazionali e l’amicizia che i Ry-liani riescono realizzare durante lasettimana.Grazie a tutti e vi aspetto al XXXI RYLAsarà un’esperienza indimenticabile!

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IL ROTARYE I GIOVANI

I Club sono parte attiva nel-l’accoglienza dei componentidel Gruppo di giovani in en-trambi i Distretti interessati alprogetto. I Club ospitanti orga-nizzano le giornate lavorativeper i singoli membri delGruppo, le visite programmatesul territorio, e le serate neiClub dedicate alla presenta-zione del Team in qualità diospite d’onore della riunione. Irotariani offrono ospitalità in

famiglia nel pe-riodo di perma-nenza nel Distret-to Rotariano. Per igiovani in arrivodall’Oklahoma è

previsto un percorso professionale e cul-turale che attraverserà 4 città con sediuniversitarie in Emilia Romagna: Bolo-gna, Parma, Ferrara e Ravenna, ed al-trettante 4 città in Toscana: Arezzo,Siena, Pisa e infine Firenze, nella quale,durante il Congresso Distrettuale, en-trambi i Team avranno occasione di in-contrarsi e di raccontare a tutti noi laloro unica esperienza.

Sono 4 i giovani selezionatiper il Distretto 2070, tra nume-rosi candidati proposti daiClub, a partecipare al progettoVTE (Vocational Training Ex-change) 2013. Accompagnatidal Team Leader Claudio Pezzi(R.C. Bologna Ovest Gu-glielmo Marconi) partiranno il13 aprile per l’Oklahoma, de-stinazione il Distret-to Rotary 5770:Ester di Napoli,per la Ricerca Giu-ridica; Andrea Go-voni, per la RicercaInterdipartimentale sulla Sicurezza e Ge-stione dei Rischi; Jacopo Tilli, per la Ri-cerca Robotica e Bioingegneria eVincenzo Zarone, per la Ricerca per laFormazione Manageriale nella Riformadelle Pubbliche Amministrazioni.Durante l’arco di quattro settimane ilTeam effettuerà un percorso di osserva-zione e studio di tecniche universitarie edi ricerca e avrà la possibilità di dare il

VTE IN OKLAHOMAScambio con 4 giovani degli Stati Uniti

proprio contributo allo sviluppo di al-cuni progetti di ricerca in Oklahoma. Un Team americano di altrettanti gio-vani di età tra i 25 e i 40 anni, da almenodue anni inseriti in attività lavorativa ar-riverà il 13 maggio nel nostro Distrettoper effettuare una ulteriore preparazionenel proprio campo professionale di ri-cerca e per avviare ponti di comunica-zione tra gli Atenei dei due Paesi.

La sede universitaria che ospiterà i giovani del VTT in Oklahoma

di Letizia CardinalePresidente Sottocommissione VTT

Corso Armando Diaz, 63Tel. 0566.903941 - Fax 0566.904202www.lafeniceparkhotel.it- [email protected] MARITTIMA (Grosseto)

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Marzo 2013 - Numero 3

Erano 80, alla fine di gennaio, i Rotarianidel Distretto 2070 che avevano già aderitoalle proposte del Distretto per la loro par-tecipazione alla Convention Internazionaleche si terrà a Lisbona dal 23 al 26 giugno.Ottanta “equamente” suddivisi fra Toscanaed Emilia Romagna. Un numero che fa-ceva, del nostro Distretto, quello con ilmaggior numero di iscritti fra gli italiani.Un numero destinato a crescere (è possi-bile ancora iscriversi, ovviamente) ancheconsiderando che molti saranno i rotarianiche, vista la vicinanza di Lisbona all’Ita-lia, raggiungeranno la Convention in modoautonomo. Un buon numero, che fa rite-nere al Presidente della Commissione Di-strettuale per la promozione della RotaryConvention, Sergio Marino, che il nostroDistretto vincerà la sfida lanciata dal Pre-sidente internazionale Tanaka: “I Gover-natori e i loro coniugi dei 25 distretti con ilmaggior numero di partecipanti avranno

APPUNTAMENTIINTERNAZIONALI

Già 80 adesioni alle proposte fatte dal DistrettoAPPUNTAMENTO A LISBONA

un posto a sedere riservato nella Hall ac-canto ai Senior Leader del Rotary”.Se vin-ceremo la sfida il Governatore Angotti ela Signora Giovanna avranno l’onore diassistere alla Sessione Plenaria accanto aiSenior Leader del Rotary in rappresen-tanza di tutti noi. Lisbona 2013 – lo ripe-tiamo – svolgendosi in Europa, èun’occasione unica per partecipare ad unaConvention Internazionale, esperienza cheogni rotariano dovrebbe fare . Tra l’altroil viaggio organizzato dal Distretto con letre soluzioni prospettate dà un buona op-portunità per unirsi ai Rotariani di tutto ilMondo. Rammentiamo a tutti gli interes-sati che la prossima scadenza per l’iscri-zione al Congresso Internazionale è il 31marzo 2013.La Commissione Distrettuale è disponi-bile per ogni e qualsiasi esigenza dei Ro-tariani del Distretto che vorrannopartecipare alla 104a Rotary Conventiondi Lisbona 2013.On to Lisbona!!!!

A – Viaggio lungo (18-30 giugno: TourSpagna e Portogallo).Partenza in aereo da Bologna o da Romaed arrivo a Madrid con volo Iberia. Visitadella città in pullman con guida che parlaitaliano, escursione a Toledo e (il 21) par-tenza in pullman privato, con guida, perLisbona. Sosta a Merida e arrivo a Li-sbona il 22 giugno. Il 23 mattina è previ-sta una escursione facoltativa (apagamento) della città, il 24 una escur-sione facoltativa (a pagamento) a Sintra eil 25 escursione facoltativa (a pagamento)a Sintra e alle spiagge limitrofe. Ovvia-mente dal 23 al 26 è prevista la partecipa-zione ai lavori della Convention. Il 26pomeriggio visita a Coimbra, passandoper Fatima e (il 27) visita di Coimbra. Vi-sita a Porto il 28 giugno e il 30 volo daPorto a Madrid e quindi a Bologna oRoma. Quote di partecipazione: 1520 euroa persona, più tasse aeroportuali.B – Viaggio breve (18-27 giugno: Tourdella Spagna e Lisbona)Partenza in aereo da Bologna o da Roma

ed arrivo a Madrid con volo Iberia. Visitadella città in pullman con guida che parlaitaliano, escursione a Toledo e (il 21) par-tenza in pullman privato, con guida, perLisbona. Sosta a Merida e arrivo a Lisbonail 22 giugno. Il 23 mattina è prevista unaescursione facoltativa (a pagamento) dellacittà, il 24 una escursione facoltativa (a pa-gamento) a Sintra e il 25 escursione facol-tativa (a pagamento) a Sintra e alle spiaggelimitrofe. Il 27 volo Lisbona-Roma o Bo-logna. Quote di partecipazione: 1330 euroa persona, più tasse aeroportuali.C – Solo Convention (22-27 giugno: Li-sbona).Partenza con voli di linea TAP da Roma eBologna e arrivo a Lisbona. Il 23 mattinaescursione facoltativa (a pagamento) dellacittà, il 24 una escursione facoltativa (apagamento) a Sintra e il 25 una escursionefacoltativa (a pagamento) a Sintra espiagge limitrofe. Il 26 giornata a dispo-sizione. Il 27 volo da Lisbona a Roma oBologna. Quote di partecipazione: 905euro a persona, più tasse aeroportuali.

LE TRE SOLUZIONI DI VIAGGIO

Questi i membri della Commissione delDistretto 2070 per la promozione dellaConvention Internazionale di Lisbona, aiquali rivolgersi per informazioni e/o iscri-zioni: Sergio Marino (R.C. Castiglion-cello e Colline Pisano-Livornesi),presidente, telefono 0586.898456, fax0586.897303, cell: 348.3836289, e-mail:[email protected] oppure [email protected] CostanzaConti Valiani (R.C. Valdelsa), tel:0577.937141, cell: 348.3506804, e-mail:[email protected] Paolo Polini (R.C.Firenze Certosa), tel: 055.6510697, cell:335.6869252, e-mail: [email protected] Franco Fabbri (R.C.Forlì), telefono 0543.419511, cellulare:335.6247171, e-mail: [email protected]

A CHI CHIEDERECorso Armando Diaz, 63Tel. 0566.903941 - Fax 0566.904202www.lafeniceparkhotel.it- [email protected]

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Marzo 2013 - Numero 3

IL ROTARYE LE DONNE

Sono undici, in questa annata rotariana, le donne Presidenti diClub nel Distretto 2070. Alle donne Presidenti di Club abbiamovoluto rivolgere tre domande, e continuiamo in questo numerola pubblicazione delle loro risposte.Le domande poste sono:1) Secondo te, che cosa porta la donna nel Rotary e che cosariceve?

di Patrizia FarruggiaPresidente del R.C. Bologna

2) Cosa c'è di positivo, a tuo avviso, e che cosa invece an-drebbe rivisto nel Rotary di oggi?3) Nella tua annata di presidenza quali sono i principaliobiettivi che intendi realizzare?Pubblichiamo di seguito le risposte, che rivelano come la pre-senza della donna nel Rotary sia da considerarsi una sorta di"completamento" che porta effetti positivi.

Grande impegno per i giovani e per le donne“FARSI CONOSCERE DI PIÙ”

1) Mi piace iniziare da cosa quotidiana-mente ricevo dal Rotary da quando , alcunianni fa, ho avuto l’onore di essere asso-ciata al R.C. Bologna; voglio infatti, sotto-lineare come il Rotary sia in assoluto il“luogo”, in Italia, dove maggiormenteviene dato spazio a Pari Opportunità“vere”; lo posso testimoniare dal momentoche dal mio ingresso nel Club, in pochianni, sono entrata in Consiglio Direttivo,sono stata nominata Presidente di Com-missione, insignita di PHF e, poi , elettaPresidente: pur in un contesto di presenzafemminile tra i soci del solo 14% . Partendodalla mia esperienza professionale di diri-gente pubblico, posso dire che nel Rotary ledonne portano quello che già portano nelleaziende e nelle differenti organizzazioni:doti di leadership al femminile, differenti ecomplementari a quelle maschili . Cosi , amio parere, anche nel Rotary , possiamoportare punti di vista e spunti di azione dif-ferenti ,e perché no innovativi, con una at-tenzione forse particolare al mondogiovanile, alle nuove professioni, e. più insenso lato, alla innovazione tecnica e orga-nizzativa. 2) Quali le positività? Innanzitutto, par-tendo dal livello internazionale, voglio sot-tolineare come il respiro e l’impatto delleattività rotariane nel mondo siano poco co-nosciuti e reclamizzati quanto sono di li-vello altissimo per efficacia,diversificazione di livello di intervento, in-novazione e modo di intervento. Basti pen-sare ai risultati sulla eradicazione dellapoliomielite, ovvero alla partenza dei nuo-vissimi progetti di microcredito volti a fi-nanziare l’imprenditoria locale,e piùspesso l’imprenditoria femminile, oppure

prima ora Distretto pilota e primo propo-sitore per numerosità e qualità dei progettiindicati e realizzati. Faccio notare che, incollaborazione, con i 10 Club bolognesidel Gruppo Felsineo abbiamo già in granparte realizzato i progetti dell’annata so-stenuti dal Distretto. Tra questi , mi piacericordare il progetto di innovazione tecno-logica rivolta alla cittadinanza bolognese ,con particolare riferimento agli utenti piùgiovani: l’estensione di zone Wi Fi al piùgrande e frequentato parco pubblico citta-dino. Abbiamo, poi, voluto celebrare conparticolare enfasi il tema internazionaledell’annata con una serata che il Rotaryoffrirà alla città e all’Ente Teatro Comu-nale, ricordando l’inaugurazione del Tea-tro lirico cittadino. Continuerò nellatradizione del nostro Club e del GruppoFelsineo nell’attenzione ai nostri giovanidel Rotaract di cui siamo Club di riferi-mento, e dei giovani della città che se-guiamo con differenti iniziative for-mative/informative e nell’educazione allapace attraverso il servizio. Altri servicessono e saranno orientati al sostegno di con-dizioni di bisogno a livello internazionale(adozioni a distanza in Brasile, sostegno abambini di Haiti, con service promossodal Governatore Angotti) e altri al supportoche vorremo far giungere a comunità ru-rali del Burundi tramite una nascente im-prenditoria locale per lo più femminile, peril ruolo pacificatore che in quella terra ledonne riescono ad esercitare. Molte le in-terrelazioni tenute e intessute finora con iRotary Club del Distretto e di altri Distretti.In particolare mi piace ricordare la riunionetenutasi in dicembre a Bagheria sull’opera-zione di recupero di una struttura sanitariaconfiscata alla mafia e recuperata all’assi-stenza ortopedica con l’intervento dell’IRCCS bolognese Ortopedico Rizzoli .

Patrizia Farruggia

al grandissimo impegno nel formare gio-vani che possano diventare professionisti eimprenditori nei Paesi d’origine. L’importanza delle nostre iniziative italianee in particolare del Distretto 2070 non è as-solutamente secondario; ho avuto modo diconoscere direttamente persone che nei va-lori rotariani credono fermamente e che livivono nel loro quotidiano assumendosiimpegni importanti e gravosi con slancioche sostengono il senso di fiducia sullabuona umanità. Però poco si sa di tutto ciò;anzi ancora alto è il livello di pregiudizionei confronti della nostra associazione,tanto da rendere difficile la divulgazionedelle mille iniziative di cui il Rotary è pro-tagonista. Cosa ci manca ,ancora ? Unamaggiore presenza di giovani e donne, lacui scarsa presenza, in Italia ancor primache altrove, è sicuramente influenzata dafattori sociali e culturali.3) Nelle linee di indirizzo che sto percor-rendo ho posto l’adesione e il sostegno aiservices sostenuti da Visione Futura, l’ade-sione ai progetti della Rotary Foundationsu cui il Distretto 2070 è stato fin dalla

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Marzo 2013 - Numero 3

360 VISITE GRATUITECONTRO IL MELANOMA

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DAI NOSTRI CLUB

Continua l’impegno del Rotary Club Ra-venna a favore delle comunità locale edinternazionale. Dopo la recente dona-zione ad un istituto di Belgrado (Serbia)di un apparecchio per l’analisi del DNAai bambini affetti da cancro al midolloosseo, il Rotary Club Ravenna ha donatoun videodermatoscopio per la diagnosiprecoce del melanoma alla FondazioneANT Italia Onlus. Il 30 novembre, presso la Domus Nova,il Dottor Remo Di Carlo, Presidente delRotary Club Ravenna, ha consegnato uf-ficialmente questo apparecchio alla Fon-dazione ANT rappresentata in questaoccasione dalla Dottoressa Cristina Ga-sperini e dalla Dottoressa Adina Dondas.Grazie a questa donazione, fatta in colla-borazione con la Fondazione Rotary delRotary International, fino a metà dicem-bre 2012 i cittadini di Ravenna hannousufruito di 360 visite gratuite di cui 200offerte dalla Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Ravenna e 160 offerte dallastessa ANT. Con il patrocinio del Co-

di Leonardo de Angelis

mune di Ravenna, le prime 200 visitesono state effettuate nel mese di novem-bre negli ambulatori medici del CentroMedicina Preventiva di Ravenna. Le ri-manenti 160 visite sono state effettuatepresso la clinica privata Domus Nova diRavenna. Obiettivo del Progetto Mela-noma ANT è prevenire la neoplasia at-

traverso una diagnosi precoce speciali-stica e gratuita. Dal 2004 a giugno 2012,la Fondazione ANT Italia Onlus ha ef-fettuato 52.322 visite gratuite in quaran-totto diverse province italiane. Questevisite hanno permesso di individuaredelle lesioni sospette nel 10% circa dellepersone esaminate.

GIORNALI E RIVISTE IN LINGUAPER I CITTADINI STRANIERI

Oltre al videodermatoscopio, ilR.C. Ravenna ha deciso di conti-nuare la sua collaborazione plu-riannuale con l'associazione “CittàMeticcia” che, tra le sue moltepliciiniziative a favore dei cittadinistranieri, nel 2001 ha dato vita allaprima emeroteca di Ravenna congiornali in lingua straniera. L’eme-roteca è situata nel centro di docu-mentazione interculturale Casadelle Culture del Comune di Ra-venna, in piazza Medaglie d'Oro 4,in un quartiere densamente popolato di cit-tadini immigrati. Il progetto, che l’asso-ciazione Città Meticcia aveva chiamato“Una biblioteca multietnica per la città diRavenna”, era stato finanziato dalla re-gione Emilia Romagna nell’ambito delprogramma regionale “Città sicure”.L’idea era infatti quella di creare non soloun luogo dove chiunque potesse leggeregiornali e libri provenienti da tutto ilmondo, ma anche che tale luogo potesse

svolgere una funzione di prevenzione ri-spetto a fenomeni di devianza grazie a unasua potenzialità aggregativa e di socialità.In sintesi, creare un luogo di cultura alter-nativo alla strada o ai negozi “etnici”. Neifatti lo spazio è diventato da subito unpunto di incontro in cui trascorrere iltempo libero per molti cittadini stranieri:aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13nel solo 2011 l'emeroteca ha potuto con-tare circa 600 contatti. L'emeroteca offreuna scelta fra circa 30 periodici stranieri e

un centinaio di pubblicazioni e film vhs inlingua straniera. Grazie alla collabora-zione della Casa delle Culture e della Pro-vincia l’offerta informativa è stata inoltreampliata con la disponibilità di tre posta-zioni internet gratuite e una televisionecon antenna satellitare. Venuti meno icontributi regionali, a fronte dei costantitagli che investono più settori, dall'immi-grazione alla cultura alla prevenzione,Città Meticcia si è rivolta al Rotary perpoter mantenere vivo questo spazio che èda oltre 10 anni patrimonio della città diRavenna. Il Rotary Club Ravenna ha ade-rito offrendo l’abbonamento alle rivistestraniere per la durata di un anno. In talmodo il Club contribuisce al manteni-mento di corretti rapporti tra i cittadini im-migrati e gli altri abitanti della Città.

Un momento dellacerimonia di consegnadella nuova attrezzaturache è stata donatadal Rotary Club Ravenna

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DAI NOSTRI CLUB

Un altro defibrillatore, acquistato dal“Gruppo Ghirlandina” nell’ambito di unprogetto interclub sviluppato con l’As-sociazione “Amici del Cuore” ed altrienti nel corso della scorsa annata rota-riana, è stato consegnato al Liceo Scien-tifico “Alessandro Tassoni”.Ringraziando il Rotary per la sua inizia-tiva, il Presidente della Associazione,Prof. Spinella, ha messo in evidenzal’importanza di una educazione sanitariaatta a fronteggiare le emergenze create

dalla cosiddetta “morte cardiacaimprovvisa”, ed è stata fattaquindi una dimostrazione pra-tica di come il defibrillatoredeve essere estratto e ripostonell’apposito “Totem”, avver-tendo che il defibrillatore deveessere usato solo da persone ad-destrate, e per questo vengonotenuti appositi corsi. L’Assi-stente del Governatore del Di-stretto 2070, Alberto Farinetti,ha tra l’altro parlato del Rotary,dei suoi valori e delle sue atti-vità.

Il Prof. Rivelli, è intervenuto analizzandoi dati epidemiologici, i mezzi diagnosticied i trattamenti per il tumore alla mam-mella, ed ha ricordato che il tumore allamammella non solo è il più frequente nellapopolazione femminile, ma negli ultimianni si sta presentando con maggiore fre-quenza nelle donne prima dei 45anni. Proprio con l'obiettivo disensibilizzare la popolazionefemminile dell’Imolese, ed inparticolare delle giovani donne,Roberto Franchini ha presentatoil Progetto Biennale di sensibi-lizzazione per il tumore mam-mario che prevede: un FocusDivulgativo per la cittadinanzaal Palazzo Sersanti con la colla-borazione della Azienda Sanita-ria Imolese e il patrocinio delComune di Imola, un corso diSenologia per medici e un librosulla salute e benessere del seno.

A IMOLA DIAGNOSI PRECOCESUL TUMORE ALLA MAMMELLA

CONOSCERE PRATO PREMIO A UN FILM SULLA SOLIDARIETÀAlla presenza del Presidente della Pro-vincia di Prato Lamberto Gestri e del-l’Assessore alla Cultura del Comune,Anna Beltrame, il Presidente del R.C.Prato “Filippo Lippi”, Carlo Vannucchi,ha illustrato il progetto del Club per l’an-nata 2012-’13. L’iniziativa denominata“Conoscere Prato per conoscere ilmondo” si pone come obiettivi trasmet-tere agli studenti dei due istituti scolasticiscelti nozioni di storia di Prato, ma anchequello di favorire il processo d’integra-zione fra etnie diverse intorno ad una cul-tura comune.Il tutto si realizza attraverso sia lezioni inclasse, sia escursioni in siti di particolareinteresse storico ed artistico. Il progettoha ottenuto un finanziamento da parte delDistretto 2070. E’ stato anche realizzatoun libro, “Piccola storia di Prato”, cheviene distribuito gratuitamente, assiemealla sua traduzione in inglese, arabo e ci-nese, a tutti gli studenti dei due Istituti.

Virgilio Dall’Aglio, Direttore del Festival del Cinema di Brescello, è stato ospite diuna serata al R.C. Brescello Tre Ducati ed ha fatto un excursus delle edizioni del Fe-stival, ricordando i film e i personaggi del mondo del cinema e della cultura che vihanno partecipato. Virgilio Dall’Aglio si è anche soffermato sulla organizzazione delFestival e sui criteri di scelta dei film che vi partecipano.Nell’occasione è stato reso noto che il R.C. Brescello Tre Ducati ha deciso di istituireun Premio, a partire dalla prossima edizione che è prevista per il mese di giugno diquest’anno che, coerentemente con gli ideali di Paul Harris, fondatore del Rotary, va-luterà i film che si soffermino sulla solidarietà.

Virgilio Dall’Aglio assieme al Presidente del Rotary Club Brescello Tre Ducati

“Obbiettivo Lavoro”, cosa fare e cosa non fare per creare oppor-tunità. E’ questo un progetto studiato dai sei Club del Rotary AreaEtruria alla cui presentazione è intervenuto il prof. Giuseppe Bel-landi, Professore ordinario di Gestione delle Risorse Umane eMarketing presso l’Università di Pisa. Il progetto, rivolto ai neo-laureati triennali e/o magistrali residenti in provincia di Arezzo,ammetterà un massimo di 90 partecipanti che saranno suddivisiin sei sessioni. Il taglio delle singole sessioni è fortemente inte-rattivo, con esercitazioni individuali e di gruppo che fornisconoai partecipanti competenze utili a sviluppare le proprie capacitàdecisionali e la propria autostima nell’ottica di favorire il loro in-sediamento nel mondo del lavoro.

“OBBIETTIVO LAVORO”

Si è parlato di sensibilizzazione alla diagnosi precoce del tumore della mammella fem-minile al R.C. Imola. Relatori della serata sono stati due medici, il Prof. Francesco Do-menico Rivelli, Presidente della sezione bolognese della Lega Italiana per la Lotta controi Tumori, e Roberto Franchini, membro della Sezione di senologia SIUMB.

Molte sono state le domande poste dai sociai relatori sul tipo di alimentazione o suglistili di vita da seguire per favorire la pre-venzione di questa malattia. Non ultimaquella posta dal Presidente del Club, in se-guito alla quale è stato precisato comequesta patologia possa affliggere anche ilsesso maschile.

DEFIBRILLATOREDONATO AL LICEO

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PREMIO ANTONIO PACINOTTI

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DAI NOSTRI CLUB

Grande festa per onorare il simbolo checi unisce: il Tricolore Italiano che que-st’anno festeggia i 216 anni. Anche que-sta volta i 14 Club dell' Area Mediceahanno organizzato un evento che degna-mente rendesse omaggio alla BandieraTricolore in questa ricorrenza piena di si-gnificati. Ormai da tredici anni i ClubRotary si rendono protagonisti di questafesta . Antonio Nicotra, past President delRotary Club Firenze Nord ha curato l’or-ganizzazione dell' evento che ha coin-volto, oltre alle autorità cittadine cherappresentano le istituzioni, dal prefetto,al questore, all’assessore all’educazionedel comune e soprattutto i ragazzi dellescuole che hanno partecipato al concorsodal titolo “il Tricolore speranza di pacein Europa”. I ragazzi sono stati premiati

in base al risultato ottenuto nell’ambitodel nostro service che vive ormai daqualche anno ed è volto a sensibilizzarei giovani su valori come la coscienza ci-vica e le tradizioni, così come voluto for-temente dal Presidente Carlo AzeglioCiampi nel 1996. I vincitori saranno accompagnati in viag-gio premio al Quirinale e tre Istituti fraquelli che hanno partecipato sono statipremiati con dei notebook che servi-ranno per le lezioni in aula. La cerimonia si è svolta al Chiostro delMaglio in via Venezia, sede della Ca-serma Redi, presente il GovernatoreFranco Angotti ed alla presenza del Dr.Luigi Varratta Prefetto di Firenze, delQuestore Dr. Francesco Zonno, dell’As-sessore Dr.sa Rosa Maria Di Giorgi e del

Direttore del Dipartimento Militare diMedicina Legale, Col. Medico LucioBarbera gentilissimo ospitante.La manifestazione è iniziata con l’alza-bandiera solenne nel chiostro, a cura delGen. Brigata Giuseppe Adami Capo delComando Militare Esercito Toscana, edè proseguita all’interno dell’AulaMagna, dove gli intervenuti hanno pro-ferito le loro testimonianze ed è statadata la parola anche ai bambini premiatiche con tanto entusiasmo si erano dati dafare per produrre quello che aveva sug-gerito loro la propria coscienza e fanta-sia: ci hanno fatto commuovere. Èintervenuto il Prof. Adalberto ScarlinoPresidente del Comitato Fiorentino peril Risorgimento con una breve relazionesul Tricolore.

IL TRICOLORE SPERANZA DI PACEI 14 Club dell’Area Medicea hanno celebrato i 216 anni della Bandiera

Importante appuntamento culturale alR.C. Pacinotti di Pisa: il Presidente delClub, Dr. Savino Sardella, ha infatti con-segnato il premio di laureadedicato alla memoria delgrande scienziato pisanoAntonio Pacinotti all’Ing.Luca Papini, giudicato dauna attenta giuria come mi-glior laureato della Facoltàdi Ingegneria, con una tesisulle macchine elettriche.L’iniziativa, che ha raccoltol’apprezzamento delle auto-rità accademiche e citta-dine, conclude una serie di avvenimentisponsorizzati dal Rotary Club Pacinotti

Pisa per ricordare i cento anni dallamorte di Antonio Pacinotti. Le manife-stazioni erano iniziate nel mese di otto-

bre con lo scoprimento diun bassorilievo in bronzo,opera dello scultore PaoloGrigò, nella sala apposita-mente dedicata dal museoai Vecchi Macelli.L’intento del Rotary è statoquello di sottolineare l’operadel grande scienziato indi-candolo come esempio didedizione alla scienza dedi-cata alla elevazione umana,

di cui Antonio Pacinotti è stato grande te-stimone ed interprete.

Antonio Pacinotti

GIARDINIA Lugo si è tenuto anche quest’anno ilcorso di giardinaggio dal titolo “Vestiamola città”, giunto alla sua sesta edizione, cheha fatto registrare un vero e proprio recorddi iscritti, che sono stati ben 270. Alla ce-rimonia inaugurativa ben 170 sono stati gliintervenuti, a dimostrazione della simpatiache si raccoglie attorno a questa iniziativa,ed erano presenti anche il Presidente delR.C. Lugo, Giuseppe Re, l’Assistente delGovernatore, Paolo Bolzoni, gli AssessoriFiorenzo Baldini e Alessandra Fiorini, laDirigente Scolastica Milla Lacchini oltreai soci rotariani Federico Randi e MarcelloBaldini. Il corso, che ha riscosso ampiconsensi in tutta la città, si è sviluppato du-rante tutto il mese di gennaio.

Nelle fotodue momentidella celebrazionedel Tricolorefatta dai 14 Clubdell’Area Medicea:a sinistra il tavolodella Presidenzain piedi per ascoltarel’Inno. A destraragazzi delle scuolefiorentine chehanno partecipatoalla cerimonia

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UN SORRISO PER SOLLICCIANO

PIOMBINO PARLA DI URBANISTICA

ERRATA CORRIGE

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DAI NOSTRI CLUB Marzo 2013 - Numero 3

Una bella serata quellaorganizzata dal R.C. Fi-renze Nord che ha an-cora una voltadimostrato grande sen-sibilità con una inizia-tiva volta a porrel'attenzione sul pro-blema delle carceri ita-liane, messo ancor più in evidenzadall'ultima sentenza della Corte Europeadei Diritti Umani. Sono intervenuti ladottoressa Fiorillo, Presidente del Tribu-nale di Sorveglianza e il dottor Cantone,

Provveditore Regio-nale dell'Amministra-zione Penitenziariadella Toscana. Nell’oc-casione è stato anchesottolineato l' impegnodel R.C. Firenze Nordche ha promosso unaraccolta di giocattoli

per i figli dei carcerati di Sollicciano eha messo a disposizione un contributo indenaro. Nella foto un momento della se-rata, gli ospiti con il Presidente AlbertoTozzi ed il past Antonio Nicotra. "Un Paese incantato: paesaggi con archi-

tetture dell'Italia, dipinti nel 1700 per iviaggiatori del Grand Tour”, è stato que-sto il tema di un incontro organizzato dalR.C. Reggio Emilia Val di Secchia du-rante il quale il Prof. Antonio Brighi haillustrato due dipinti esposti a 'ModenaAntiquaria'. La serata, introdotta dallaPresidente Cristina Cataliotti, ha visto laconsegna del Paul Harris Fellow all’Ar-chitetto Franca Manenti Valli, ricerca-trice, nota professionista e autrice didiverse pubblicazioni. E’ stato inoltre no-minato socio onorario del Club l’artistaMario Pavesi, che ha prestato le sueopere e anche la sua casa nei mesi scorsiper la realizzazione di un evento beneficoa favore dei bambini del Mozambico.

VAL DI SECCHIA

Nell'ultimo numero della Rivista Distret-tuale “Rotary 2070” è stata erroneamenteattribuita la visita al parco industriale di Ro-signano come organizzata dal Rotary ClubRosignan Solvay ed i soci Michèle Huarted Andrea Formichi sono citati come ap-partenenti a tale Club. In realtà la visita alparco industriale è stata organizzata dal Ro-tary Club Cecina-Rosignano e gli amiciMichèle Huart ed Andrea Formichi sonosoci attivi del Club Cecina-Rosignano, ri-spettivamente dall’anno 2007 MichèleHuart e dall’anno 1991 Andrea Formichi.Una precisazione che riteniamo sia dove-rosa, sia per il Club che per i soci. D’altraparte il riportare nella giustezza un errore,seppure sia stato – ovviamente – involonta-rio, ci sembra sia quantomeno opportuno.Lo facciamo quindi con piacere, ed augu-riamo al R.C. Cecina-Rosignano di ripetereiniziative belle come questa.

Si e' svolto all'Hotel Centrale di Piombino un incontro organizzato dal R. C. Piom-bino con le istituzioni comunali nelle persone del Sindaco Anselmi e dell'Arch. Cer-rina Feroni Direttrice dell'ufficio di urbanistica. Dopo il saluto del Presidente del Club,Vincenzo Audino, ha preso la parola l'Arch. Feroni che ha illustrato la situazione diPiombino sotto il profilo urbanistico e gli interventi previsti dal nuovo piano regola-tore che mirano principalmente al recupero di strutture edilizie preesistenti in un qua-dro di razionalizzazione e miglioramento del tessuto urbano. Nel successivointervento, il Sindaco Anselmi ha posto l'accento sull'operato della giunta, e in par-ticolare la sensibilità verso la cultura come dimostrano i restauri attualmente in corso.

DONATE DUE LAVAGNE INTERATTIVENella Scuola Primaria di Villamarina, siè svolta l’inaugurazione della L.I.M. (la-vagna interattiva multimediale) che èstata donata dal R.C. Cervia Cesenatico.Erano presenti alla cerimonia il DirigenteScolastico Dott.ssa Loredana Aldini, ilSindaco di Cesenatico Prof. RobertoBuda, il Presidente del Club Rotary,Dante Delvecchio, gli insegnanti delplesso e una rappresentanza dei genitori.La L.I.M. è uno strumento che cambia illavoro dell’insegnante e rivoluziona ilprocesso di apprendimento dell’alunno.

E’ infatti una superficie interattiva su cuiè possibile scrivere, disegnare, allegareimmagini, visualizzare testi, riprodurrevideo o animazioni. La lavagna L.I.M.stimola più canali percettivi, favoriscel’interesse e il coinvolgimento, facilita ilprocesso di apprendimento degli alunnicon disabilità fisiche e sensoriali.Dopo l’installazione di un’altra lavagnaL.I.M. nella Scuola Primaria di Casti-glione di Cervia, si è concluso il “ser-vice” del Club messo in cantiere già nellapassata annata rotariana.

La consegna del Paul Harris

Il Presidente Vincenzo Vaudino assieme al Sindaco Anselmi e all’Arch. Cerina Feroni

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