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LORENZO REGGIANI L ’arte nordica (scandinava, bal- tica, scozzese e tedesca più in generale) occupò nelle prime edi- zioni della Biennale di Venezia, che nasce nel 1895, il ruolo di pro- tagonista, a fianco dei residui dell’arte pompier e delle manife- stazioni dell’ufficialità accademica PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 I.P. Anno XX - n° 12 - Venerdì 20 Giugno 2014 1994 1994 2014 2014 2 2 0 0 ° ° Anniversario Anniversario Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale dell’ ARTE CORRIERE COURRIER DES ARTS Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno € 2,50 MASSIMO OLIVETTI S ono sceso nelle viscere della terra, sono sceso nel suo in- testino, sono sceso nel Labi- rinto di Arnaldo Pomodoro. E’ un incipit forse esageratamente melo- drammatico per un articolo di commento, ma l’impressione sen- soriale che mi è rimasta lo rende necessario. A Milano, in via Solari 35, la Fondazione Arnaldo Pomo- doro conserva l’opera del Maestro (Ingresso nel labirinto, 1995-2011, environment in bronzo, rame, fi- berglass colorato e patinato, 170 mq circa, con altezza massima di 3,80 m). Sono visite guidate su prenotazione, ma, forse, più che visite sono percorsi sotterranei e segreti dove ognuno ritorna ad es- sere un Orfeo che percorre le pro- prie tortuose peregrinazioni. “Ho conosciuto ciò che ignorano i Greci, l’incertezza”, dichiara l’inno- minato protagonista della Lotteria di Babilonia di Borges. Dentro l’opera di Arnaldo Pomodoro, stretti nelle sue pareti scolpite, guidati da inde- cifrabili scritture cu- neiformi anch’esse insondabilmente la- birintiche, soggiogati da organi di materia primordiale, l’incer- tezza è il filo d’Arianna che ci guida. La grande ve- rità che ci lascia l’esperienza emozio- nale di questa visita è che il labirinto non è un posto dove ci si perde, ma il luogo dove ci si ritrova. Ancora Borges:s “Il labirinto è il luogo in cui la soluzione deve essere tentata ad ogni svolta, senza occhi e senza memoria: è il simbolo della ricerca istintiva, anteriore alla ragione ed alla scienza”. Arnaldo Pomodoro lo ha costruito a più riprese, non un’opera unica compiuta e funzio- nale ad un’idea definita e definitiva, ma un progetto vivente che si nutre di germinazioni successive. Ha dato vita ad un rigurgito della terra, del suo nucleo profondo, aperto varchi e ferite da cui si rigetta la materia che è casuale e indeterminata, ma con- tiene la forza vitale della creazione. è un manufatto che rimanda alla barbarie, non in quanto incompren- Milano sotterranea Nel Labi rinto di Arna ldo Pomodoro A ndy Warhol dalla Brant Foundation è un’occasione rara per il pubblico di poter vedere uno dei gruppi di opere più importanti dell’artista americano padre della Pop-Art, raccolto da Peter Brant, intimo amico dell’arti- sta con il quale ha condiviso gli anni culturalmente più vivaci della New York degli Anni ’60 e ’70. Un incon- tro dal quale nascerà un sodalizio unico dal quale sfocerà la mitica e rivoluzionaria rivista Interview, fon- data da Warhol stesso nel 1969 e che Brant acquisterà con la sua casa edi- trice subito dopo la morte dell’artista nel 1987. La mostra parte dai primi disegni del Warhol illustratore per finire con le spettacolari Ultime Cene e gli autoritratti passando at- traverso le opere più iconiche come le Electric Chairs, il grande ritratto di Mao, i fiori e uno dei più famosi capolavori di Warhol, Blue Shot Marilyn, il ritratto della famosa at- trice americana con in mezzo agli occhi il segno restaurato di un dei colpi di pistola esploso da un’amica dell’artista nel 1964, che Brant avrebbe poi acquistato per 5000 dol- lari nel 1967 con i proventi di un piccolo investimento. Attraverso ca- polavori e opere altrettanto sorpren- denti ma meno conosciute, come una serie di Polaroid mai viste prima in Europa, la mostra della Brant Foundation non racconta semplice- mente il Warhol star del mondo del- l’arte e del mercato ma anche il Warhol intimo, l’amico, l’uomo. Fondazione Roma Museo Palazzo Cipolla Via del Corso 320 – Roma Andy Warhol “La Pop Art è un modo di amare le cose” Fino al 28 settembre Info: 06 98373328 www.fondazioneromamuseo.it Alla Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla Andy Warhol inedito Nelle immagini: qui sopra Arnaldo Pomodoro, “Ingresso nel Labirinto La stanza della Rotativa”, 1995-2011 environment in bronzo, rame, fiberglass colorato e patinato, 170 mq. ca. con altezza massima di 3,80 m. foto © Dario Tettamanzi Fondazione A. Pomodoro; a destra, Andy Warhol "Self Portrait (red on black)", 1986 © A. Warhol Foundation for the Visual Arts courtesy Brant Foundation Boecklin, Klimt, Munch a Palazzo Roverella – Rovigo Se i Nordici influenzano la Penisola segue a pag. 2 Giorgio De Chirico, “Lotta di centuari” © Fondazione G. e I. De Chirico segue a pag .2

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LoRENZo REGGIANI

L’arte nordica (scandinava, bal-tica, scozzese e tedesca più in

generale) occupò nelle prime edi-

zioni della Biennale di Venezia,che nasce nel 1895, il ruolo di pro-tagonista, a fianco dei residuidell’arte pompier e delle manife-stazioni dell’ufficialità accademica

P E R I o D I C o D I C U L t U R A E I N F o R M A Z I o N EFondato da Carlo Accossato nel 1994

I.P.

Anno XX - n° 12 - Venerdì 20 Giugno 2014

19941994

2 0 1 42 0 1 42200°°AnniversarioAnniversarioDirezione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino

Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.itArt. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45%Spedizione in abbonamento postale

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno€ 2,50

MASSIMo oLIVEttI

Sono sceso nelle viscere dellaterra, sono sceso nel suo in-testino, sono sceso nel Labi-

rinto di Arnaldo Pomodoro. E’ unincipit forse esageratamente melo-drammatico per un articolo dicommento, ma l’impressione sen-soriale che mi è rimasta lo rendenecessario. A Milano, in via Solari35, la Fondazione Arnaldo Pomo-doro conserva l’opera del Maestro(Ingresso nel labirinto, 1995-2011,environment in bronzo, rame, fi-berglass colorato e patinato, 170mq circa, con altezza massima di3,80 m). Sono visite guidate suprenotazione, ma, forse, più chevisite sono percorsi sotterranei esegreti dove ognuno ritorna ad es-sere un orfeo che percorre le pro-prie tortuose peregrinazioni. “Ho conosciuto ciò che ignorano iGreci, l’incertezza”, dichiara l’inno-minato protagonista della Lotteria diBabilonia di Borges. Dentro l’operadi Arnaldo Pomodoro, stretti nellesue pareti scolpite, guidati da inde-

cifrabili scritture cu-neiformi anch’esseinsondabilmente la-birintiche, soggiogatida organi di materiaprimordiale, l’incer-tezza è il filod’Arianna che ciguida. La grande ve-rità che ci lascial’esperienza emozio-nale di questa visita èche il labirinto non èun posto dove ci siperde, ma il luogodove ci si ritrova.Ancora Borges:s “Illabirinto è il luogo in

cui la soluzione deve essere tentataad ogni svolta, senza occhi e senzamemoria: è il simbolo della ricercaistintiva, anteriore alla ragione edalla scienza”. Arnaldo Pomodoro loha costruito a più riprese, nonun’opera unica compiuta e funzio-nale ad un’idea definita e definitiva,ma un progetto vivente che si nutredi germinazioni successive. Ha datovita ad un rigurgito della terra, delsuo nucleo profondo, aperto varchie ferite da cui si rigetta la materia cheè casuale e indeterminata, ma con-tiene la forza vitale della creazione.è un manufatto che rimanda allabarbarie, non in quanto incompren-

Milano sotterranea

Nel Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Andy Warhol dalla BrantFoundation è un’occasionerara per il pubblico di poter

vedere uno dei gruppi di opere piùimportanti dell’artista americanopadre della Pop-Art, raccolto daPeter Brant, intimo amico dell’arti-sta con il quale ha condiviso gli anniculturalmente più vivaci della NewYork degli Anni ’60 e ’70. Un incon-tro dal quale nascerà un sodaliziounico dal quale sfocerà la mitica erivoluzionaria rivista Interview, fon-data da Warhol stesso nel 1969 e cheBrant acquisterà con la sua casa edi-trice subito dopo la morte dell’artistanel 1987. La mostra parte dai primidisegni del Warhol illustratore perfinire con le spettacolari Ultime

Cene e gli autoritratti passando at-traverso le opere più iconiche comele Electric Chairs, il grande ritrattodi Mao, i fiori e uno dei più famosicapolavori di Warhol, Blue ShotMarilyn, il ritratto della famosa at-trice americana con in mezzo agliocchi il segno restaurato di un deicolpi di pistola esploso da un’amicadell’artista nel 1964, che Brantavrebbe poi acquistato per 5000 dol-lari nel 1967 con i proventi di unpiccolo investimento. Attraverso ca-polavori e opere altrettanto sorpren-denti ma meno conosciute, comeuna serie di Polaroid mai viste primain Europa, la mostra della BrantFoundation non racconta semplice-mente il Warhol star del mondo del-l’arte e del mercato ma anche ilWarhol intimo, l’amico, l’uomo.

Fondazione Roma MuseoPalazzo Cipolla Via del Corso 320 – RomaAndy Warhol“La Pop Art è un mododi amare le cose”Fino al 28 settembreInfo: 06 98373328www.fondazioneromamuseo.it

Alla Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla

Andy Warhol ineditoNelle immagini: qui sopraArnaldo Pomodoro, “Ingresso nel LabirintoLa stanza della Rotativa”, 1995-2011environment in bronzo, rame, fiberglasscolorato e patinato, 170 mq. ca.con altezza massima di 3,80 m.foto © Dario TettamanziFondazione A. Pomodoro;a destra, Andy Warhol"Self Portrait (red on black)", 1986© A. Warhol Foundation for the Visual Artscourtesy Brant Foundation

Boecklin, Klimt, Munch a Palazzo Roverella – RovigoSe i Nordici influenzano la Penisola

segue a pag. 2

Giorgio De Chirico, “Lotta di centuari” © Fondazione G. e I. De Chirico segue a pag .2

20 Giugno 2014Pagina 2dell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

sione nel linguaggio e nella comuni-cazione, ma in quanto getto di forza,potenza espressiva, tumulto di mu-scoli e nervi, esplosione di inconte-nibile vitalità. Barbaro ma raffinatoil Labirinto, perché è conseguenzadi geometriche contraddizioni. “Gliuomini hanno cominciato a filoso-fare ora, come in origine, a causadella meraviglia” (Aristotele, Meta-fisica, 1,2, 982 b.). E la meravigliache esplode dentro all’autore e den-tro di noi, ha la necessità di unsuono ancestrale, di toni musicaliche crescono e diventano armonia.Se ho dato l’impressione di un luogoeccessivamente cupo e misterico,non è così. Il Labirinto di ArnaldoPomodoro è un corpo che racchiudeforza armonica, potenza vitale in-sieme a grazia espressiva. Un mo-mento di vibrazioni che si fondonoe si ricompongono in un’espansione

corale. Una di queste pareti, mi rac-conta il Maestro, contiene un errore.Realizzata in negativo doveva lievi-tare in una sfera mentre ne è uscitauna concavità. Arnaldo Pomodoroaveva affidato l’esecuzione del pro-getto ai suoi collaboratori e quandoha visto il prodotto finito, ha vistoche l’errore si era trasformato inconsonanza. Accettarlo non era piùuna contraddizione al caso, ma il ri-conoscimento di un’azione con-giunta con il caso e laconsapevolezza che il procedimentoartistico non è mai sotto l’assolutocontrollo del demiurgo. Del restonon è casuale che lo scultore Pomo-doro abbia cercato un’ulteriore e piùcompleta libertà espressiva nellascenografia. Il mondo è teatro, l’uni-verso è teatro, noi siamo teatro. Cimuoviamo in consonanza con glialtri, la nostra energia, le nostre emo-

zioni si amplificano, si determinano,si precisano, si potenziano con lealtre emozioni. Il coro greco le tra-sforma da moti personali e sogget-tivi, in catarsi universale. Lescenografie di Pomodoro vibrano diquesti tumulti, li innestano nellamateria, li indirizzano su percorsiastrali, ne propagano gli echi in unpunto dello spazio che contiene tuttigli infiniti punti. Di questa espan-sione di materia, di questo sipariolacerato sull’infinito, si nutrel’opera di Pomodoro ed il suo La-birinto è il ventre in cui si concepi-scono nuovi parti e nuove nascite.Per visitare Ingresso nel Labirintoè necessaria la prenotazione.

Fondazione Arnaldo PomodoroV.lo Lavandai 2/a(ingr via Vigevano 9) – Milano“Ingresso nel Labirinto”Info: 02 89075394www.fondazionearnaldopomodoro.it

internazionale, rappresentando un elemento dinovità e la vera svolta verso linguaggi e sensi-bilità “moderni” e talvolta rivoluzionari. Inciseanche sull’evoluzione dell’ambiente artisticoitaliano tanto che Vittorio Pica, il critico ita-liano forse più aggiornato e internazionale del-l’epoca, ebbe a dire nel 1901 con indubbiaefficacia come gli artisti italiani, vecchi e gio-vani, fossero presi da una sorta di ossessionenordica. Partendo da questa intuizione di Pica,per la prima volta una grande mostra, allestitaa Palazzo Roverella di Rovigo e curata daGiandomenico Romanelli, intende documen-tare quanto i “Nordici”, intesi nel senso piùampio del termine, Boecklin, Hodler, Klimt,Klinger, von Stuck, Khnopff e gli Scandinavidi varie tendenze come Zorn, Larsson o addi-rittura Munch, abbiano influenzato gli italianiche ne hanno subìto il fascino o che ne hannoabbracciato con convinzione ed efficacia lesuggestioni. Per questa rassegna, intitolata ap-punto “L’ossessione nordica. Boecklin Klimt

Munch e la pittura italiana”, sono state selezio-nate un gruppo di opere fondamentali nel trac-ciato della scelta “nordica” delle primeBiennali. Peccato che di Klimt sia presentesolo Stagno al mattino (restituito al prestatoreanzitempo) e di Munch siano esposte tre inci-sioni, L’urna, Chiaro di luna e La vanità.L’opera-simbolo, molto bella, è Interno condonna seduta (1908) di Vilhelm Hammershoi,artista dell’intimismo minimalista degli spazidomestici, definito “il poeta del silenzio”. Il

percorso espositivo è suddiviso in diverse se-zioni: Centauri tritoni e sirene dalle Alpi allaLaguna; Dal Simbolo alla Natura; Gente delnord; La poesia del silenzio; Il paesaggio del-l’anima. Neve e fiordi, il tempo e le stagioni;Le maschere e i volti; Venere senza pelliccia;Virtuosismi in nero. Quello proposto è un per-corso intellettuale prima ancora che artistico digrande fascino, ricco di sfaccettature, frutto disensibilità diversissime. E proprio per questoseducente e, oggi, ineludibile. Scrive Roma-nelli: “Si pensi solo, per citare uno dei nodi piùintricati e insieme più affascinanti, al grovigliodi tematiche che si agita attorno a personalitàquali Boecklin e Klinger, e poi però, seppur perstrade diverse, Stuck e De Chirico, Savinio elo stesso Klimt e gli agganci letterari e filoso-fici da Nietzche a Burchardt; ma anche Bacho-fen e von Hofmannsthal e addiritturaD’Annunzio”. E da noi? Che succede e qualilinee traversano e tagliano la nostra pittura escultura in questi anni? In cosa consiste, infine,questa “ossessione nordica”? Basterebbero al-cuni nomi che sono in mostra: da De Carolis ei dannunziani, a De Maria, il “pittore dellelune” per restar con D’Annunzio; dal grandeSartorio a Laurenti, fino, lontano lontano, aBonazza, quasi un Hodler di periferia, se purassai dotati e spesso ironici; per finire, trala-sciando altri nomi di spicco, con il più klim-tiano dei paesaggisti nostrani, Wolf Ferrari,elegante, raffinato, provinciale di gran lusso.

Palazzo RoverellaVia Laurenti 8-10 – Rovigo“L’ossessione nordicaBoecklin, Klimt, Munche la pittura italiana”Fino al 22 giugnoInfo: 0425 460093www.palazzoroverella.com

segue dalla prima paginaSe i Nordici influenzano la Penisola

segue dalla prima paginaNel Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro“Ingresso nel Labirinto

La stanza di Cagliostro”, 1995-2011environment in bronzo, rame, fiberglass

colorato e patinato, 170 mq. ca.con altezza massima di 3,80 m.

foto © Dario TettamanziFondazione A. Pomodoro

Edward Munch, “Chiaro di Luna” © Palazzo Roverella

Sabato 21 e domenica 22 giu-gno, alle ore 21.30, la Fonda-zione Cosso ospiterà il

Concerto d’Estate, presso il Castellodi Miradolo a San Secondo di Pine-rolo: un appuntamento giunto alla suaquinta edizione che quest’anno pren-derà forma intorno ad una riscritturainedita della Geneviève de Brabant diErik Satie. L’attrice Giuliana Lojo-dice accompagnerà l’esecuzione deimusicisti come voce narrante. Ilgrande apprezzamento che il Pro-getto Avant-dernière pensée, ideatoe curato da Roberto Galimberti, hasempre suscitato nel pubblico ha mo-tivato la Fondazione Cosso, anchequest’anno, a sostenere una sfida am-biziosa: l’esecuzione di una riscrit-tura inedita della Geneviève di ErikSatie, accompagnata da una vocenarrante d’eccezione e da un’am-bientazione di grande impatto visivoed emotivo. Una piccola partitura ri-trovata dietro un pianoforte dopo lasua morte sembra mostrarci l’ironia ela leggerezza di Satie, il quale rac-conta nella Geneviève una vicendache diventa anch’essa piccola e leg-gera. L’originale per teatro d’ombre èstravolto e trasformato in un’esecu-

zione per voce narrante, archi, ta-stiere, percussioni e strumenti giocat-tolo. Le passioni dei personaggi e leloro vicissitudini, tra castelli e foreste,acquisiscono un’aura tra il fiabesco el’eroicomico che conserva una di-mensione di quotidianità senza temposegnata da una dolce compostezza.Dopo essersi già esibita al Castello diMiradolo nel 2011 Giuliana Lojodicetorna ad essere gradita ospite dellaFondazione Cosso per un’occasionespeciale; il Concerto d’Estate avrà in-fatti luogo in concomitanza del com-pimento dei suoi 60 anni di carriera.L’artista reciterà un testo suggestivoche aspira ad esaltare la sua versati-lità, l’esperienza di una vita sullascena oltre che la bellissima ambien-tazione del concerto. Quest’ultimo sisvolgerà all’aperto: grandi schermi

sorretti da un’imponente struttura di-segneranno un anfiteatro che avràcome fondale la facciata principaledel Castello. Musicisti e cantanti si af-facceranno sulla grande radura cen-trale del parco storico, che ospiterà ilpubblico, esibendosi dal viale, daibalconi e dalla torre. Le voci e glistrumenti, inoltre, cercheranno di in-terpretare i ruoli di una vicenda,quella di Geneviève, che mostreràcorrispondenze nelle scenografievideo e nei disegni di lucedel parco.

Prenotazione obbligatoria.Ingresso consentito fino a esau-rimento posti.La Caffetteria del Castello saràaperta dalle ore 19.30; apericenacon prenotazione obbligatoria.Possibile anche la visita al Castelloe alla mostra dello scrittore TaharBen Jelloun, a partire dalle 19.30,per chi partecipa al Concerto.IngressoCastello e mostra: 6 euro(gratuito per Abbonati Musei).Concerto: Intero: 20 euro;Ridotto per Abbonati Musei: 18 euro;Ridotto fino a 18 anni: 15 euro;Gratuito per bambini fino a 6 annid’età.Per info e prenotazioni:0121 502761email: [email protected]

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Nelle immagini:Giuliana LojodiceRoberto Galimbertiil Castello di Miradoloin notturnafoto © aut.Fondazione Cosso

21-22 giugno 2014Concerto d’Estateal Castello di Miradolo

Fondazione Cosso - Castello di MiradoloVia Cardonata 2 – San Secondo di Pinerolo (to)

tel. 0121 376545 / 0121 502761

Petite MesseSolennelleda Gioachino Rossini

2 luglio, ore 21.30

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C O U R R I E R D E S A R T S

20 Giugno 2014

RoBERto RoVEDA

Irecenti successi di una manifesta-zione, come Monumenti aperti, e inumeri da record registrati un po’ in

tutta Italia della Notte dei Musei, che siè tenuta a metà maggio, ci dicono unacosa precisa: gli italiani hanno voglia diCultura, hanno voglia di Bellezza, dascriversi rigorosamente con le inizialimaiuscole. Vogliono scoprire e cono-scere meglio il patrimonio artistico no-strano e frequentarlo con maggiorelibertà e facilità di quanto non avvengaabitualmente. Segnali, dunque, in con-trotendenza rispetto alla comoda e su-perficiale vulgata che vuole i cittadinidel Belpaese apatici se non indifferentirispetto al Meraviglioso che li circonda.In pratica tanto assuefatti dall’esserquotidianamente circondati da storia earte da non farci più caso. Non è così,l’indifferenza c’è, la disattenzione pure,però siamo meglio di come ci lasciamodescrivere e di come spesso ci descri-viamo noi stessi. Questo desiderio di

cultura, che si manifesta nei grandieventi, va però coltivato, fatto diventarequotidianità, abitudine in senso positivoanche se, bisogna dirlo subito, ci si devescontrare con la dura realtà dei nostriBeni Culturali, falcidiati dai tagli e indifficoltà anche solo a garantire l’aper-tura ordinaria di siti e monumenti. So-prattutto, gli italiani devono fare i conticon i limiti della nostra classe politica edelle istituzioni in generale quando siparla di cultura e patrimonio artistico.Limiti legati ad alcuni persistenti pre-giudizi “culturali” – per usare un giocodi parole – ben radicati tra i nostri “pa-droni del vapore”. Il primo è che gli ita-liani hanno bisogno di ben altro cheannoiarsi e ammuffirsi con arte e sapereperché desiderano divertimento, spen-sieratezza. Il secondo è che la culturanon riempie la pancia, non crea lavoroe crescita quindi non interessa che apochi eletti. In soldoni i nostri capoc-cioni sono al solito lontani dal comunesentire e fermi alla Roma antica delpanem et circenses, nonostante Renzi

abbia proclamato – nel suo programmadi governo - che i valori della culturafanno dell’Italia una superpotenzamondiale e che quindi vanno valorizzatial massimo. Belle parole, che vannofatte seguire però da atti, cioè da nuovifondi per il patrimonio artistico e da de-cisioni concrete capaci di porre la valo-rizzazione del sapere e della cultura alcentro del discorso politico. Magari par-tendo dalla scuola dove l’arte, la musicae anche la letteratura stanno cedendo il

passo con troppa rapidità e troppa su-perficialità alle famose tre ‘I’ (Impresa,Internet e Inglese). Cose utilissime, percarità, però ancora più utili per il futurosono cittadini capaci di comprendere almeglio ciò che li circonda, capaci sem-pre di più di apprezzare, rispettare e ma-gari valorizzare con la loro competenzae intraprendenza i nostri monumenti e ipaesaggi. In sintesi, cittadini più consa-pevoli e per questo, probabilmente,piuttosto indigesti per politici e affini.

MARIA LUISA tIBoNE

èun autoritratto del 1999 a matita ed acque-rello - in collezione privata- a trasmettereil volto maturo, pensoso e riservato di un

pittore, Adriano Sicbaldi (1911-2007), la cui pre-senza, nella docenza dell’Accademia torinese ri-mane indimenticata. Così io lo ricordo, con losguardo penetrante e le labbra un po’ serrate,espressione di una riservatezza che in occasionedella rievocazione della sua opera è stata giusta-mente affermata. Una Associazione culturale, vo-luta da amici e nipoti per studiarne epromuoverne la figura artistica, rinnovandone lamemoria di maestro del Novecento italiano, hapubblicato un ricco volume catalogo, affidandoa critici di fama una rilettura originale della suaopera. è così che nel Salone d’onore dell’Acca-demia si è svolta una vivace rievocazione, intornoad alcuni dipinti esposti. ora che, con il restaurodella Rotonda del talucchi sita nel cortile, il Pre-sidente Fiorenzo Alfieri promette di attivarvi unasezione dell’arte del Novecento, finora mancantenella Pinacoteca annessa, la figura di Sicbaldi èimportante che sia ritrovata. Fondatore con i pit-tori Benzi, Politi e Stroppa e con lo scultore Mo-scatelli del “Gruppo di Cherasco”, AdrianoSicbaldi ritrasse ripetutamente nei suoi paesaggiuna natura in forme rarefatte per cui si dimostrò“interprete dei valori fondamentali della pittura”,conducendovi sempre la sua personale ricerca.

Fin dagli esordi del 1941 questa visione paesi-stica “solare e chiara, senz’ombre, tende ad unvedutismo arioso, particolareggiato e nobilmentescenografco” (E. Zanzi). Portata avanti in unalunga carriera artistica, sempre presente alle com-petizioni collettive, l’immagine naturale si ripeterarefatta anche quando, negli Anni ’60 e ’70, co-mincia ad alternarsi ad opere che propongono,come acutamente è stato detto, “lo studio comescena mentale”. Arlecchini, guerrieri, belle si-gnore. Un arricchirsi tematico che avvalora il rac-conto dipinto della maturità. Per raccontareSicbaldi sono stati chiamati, dopo Giancarlo Ce-riana che ha tratteggiato la biografia, Pino Man-tovani, Francesco de Caria e Donatella taverna.tutti interpreti sensibili della sua figura e del suomessaggio, riproposto a partire dalle due variantidell’olio Artisti al Caffè del 1942. Pino Manto-vani ha rievocato, intorno alla figura di MicheleGuerrisi, scultore e storico dell’arte, il gruppo diartisti docenti dell’Accademia seduti al Nazio-nale. Presentati con acume, mostrando nel pit-tore-autore una forte presenza critica. Così,attraverso l’analisi iconografica dell’importantedipinto si è giunti ad una rievocazione storica epsicologica delle figure ritratte. Donatella ta-verna ha posto l’accento sul valore etico insitonelle scelte di Sicbaldi, che in un alternarsi di fi-gure e paesaggi porta avanti la sua ricerca delvero. E’ il trionfo di una coscienza che anche DeCaria analizza per la profonda rettitudine. Che

resta tale anche quando, negli anni suoi tardi tut-t’intorno,nel fare artistico a torino, si privilegianol’arte povera, le tendenze informali, in un mondoormai dominato da eventi d’arte non tradizionali.

Accademia “Albertina” di Belle Artidi TorinoVia Accademia Albertina 6 – torinoAdriano Sicbaldi“L’essenza dell’arte è riservatezza infinita”Info: 011 889020www.accademialbertina.torino.it

Voglia di Cultura Folla in coda al Campidoglio durante la “Notte dei Musei”, foto © aut.

Adriano Sicbaldi, “Autoritratto”, 1999matita e acquerello © Associazione A. Sicbaldi / AABAT

All’Accademia Albertina di TorinoSicbaldi, pittore limpido e intenso

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CHIARA PIttAVINo

Prosegue con ottimo successo di pub-blico e critica Il Fascino della Capitaleantica, Esposizione itinerante dello

scultore Xu Hong Fei alla “Fermata TorinoItalia”, visibile fino al 18 luglio; il MAo -Museo d’Arte orientale - ospita una sezionedella mostra, organizzata dall’AssociazioneSecretaries’ Voice e l’Associazione Cinesi eItalo-cinesi di torino. Complessivamente sitratta di trentasei opere di scultura digrande e piccolo formato, in bronzo,legno e marmo, collocate in sedi sugge-stive e prestigiose quali, appunto, ilMAo, il Polo Reale, Palazzo Chiablese,la Galleria Subalpina, la Reggia di Vena-ria e la Piscina Monumentale.Autore di numerosi progetti di sculturapubblica in tutta la Cina, l’artista ha espo-sto in tailandia, in Francia, a Sidney e inItalia. Nel 2008 è stato invitato a Parigiper una mostra personale e, nello stessoanno, il Comitato olimpico Internazio-nale lo ha selezionato come unico scul-tore per rappresentare la Cina presso laolympic Sport & Art Exhibition. Alle no-stre domande, in conferenza stampa, XuHong Fei, già Rettore dell’Accademia diScultura di Guangzhou ha risposto:“Hodeciso di esporre qui in Italia perché ilvostro Paese è la culla della cultura ar-tistica. Da voi il culto per il bello e le artivisive assume un ruolo particolarmenteimportante e non è un caso che uno deimiei punti di riferimento nell’ ambitodella cultura italiana sia proprio Miche-langelo Buonarroti, capace di recuperarein modo del tutto anticlassico , proprio ilsenso di una classicità antica intesa come

modello della naturalità dell’uomo. Amo moltoanche la visione che ha del mondo MarinoMarini, scultore contemporaneo attento alladimensione intellettuale della struttura, tipicadel Rinascimento. Di Marini apprezzo il modounico di interpretare forme e concetti; e ovvia-mente, la grande forza evocativa delle sueopere”. Xu Hong Fei trae la sua ispirazioneanche dall’amicizia con il maestro cineseHuang Yongyu, autore di prestigiose opere incalligrafia, pittura ad olio, acquerello, pittura a

inchiostro e xilografie. Alla fine del 1990 i dueautori riflettono su una nuova direzione del-l’arte di Xu Hong Fei e il risultato è la celebreserie Le donne paffute (The Chubby Women),una collezione di oltre cento sculture, alcunedelle quali di grandi dimensioni. Per Xu HongFei il bello è inteso come la capacità di amareil proprio corpo e le donne ritratte, benché opu-lente, sono un esempio perfetto di leggerezza,indipendenza e passione per la vita. La sua vis-sione estetica è inoltre enfatizzata dall’utilizzo

dei marmi bianchi, dei legni preziosi e delbronzo e regala allo spettatore una rap-presentazione piena di vitalità e di gioia,che ha il suo fondamento in un nuovo ca-none di bellezza e che unisce lo spiritodella tradizione cinese con i mezziespressivi della scultura contemporanea.

Polo Reale di TorinoCortile RealeP.ta Reale / p.za Castello – torinoGalleria SubalpinaP.za Castello / via Battisti 11 – torinoCortile di Palazzo ChiableseP.za S. Giovanni 2 – torinoMAO - Museo d’Arte OrientaleVia S.Domenico 11Piscina Stadio MonumentaleC.so Ferraris 294 – torinoReggia di VenariaP.za Repubblica 4 – Venaria R.le (to)“Il Fascino della Capitale antica”Esposizione itinerantedello scultore Xu Hong Feialla “Fermata Torino Italia”Fino al 18 luglioInfo: 393 56546www.maotorino.it

20 Giugno 2014

Xu Hong Fei a Sidneyfoto © aut.

“Il Fascino della Capitale antica” al Polo museale torineseL’esposizione itinerante dello scultore Xu Hong FeiL’esposizione itinerante dello scultore Xu Hong Fei

Xu Hong Fei, “Baci”foto © aut.

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C O U R R I E R D E S A R T S

Inaugura oggi, venerdì 20 giugno,la Mostra personale di Piero Pa-

letto, presso la Galleria Arte CittàAmica di torino. Quella di Piero Pa-letto è una pittura figurativa classicaottocentista. Egli ama dipingere dalvero; la natura è la sua maestra, nestudia i particolari, con maniacaleperfezione. Lo seguiamo nei suoiviaggi, attraverso le sue opere, inPerù, in Australia, in America delNord, con le sue Montagne Roc-ciose, in Africa, territori esplorati conil suv e il suo cavalletto. Ha osato ri-trarre la vita laboriosa ed intima deldeserto. Si è avventurato nel cuorepulsante dell’Africa. Con occhio at-tento all’agire dell’uomo, ha saputocogliere sensazioni, il clima che sirespira. Attraverso la sua pittura, sipercepisce la difficoltà e l’arsura

della vita del deserto. La forza di Pa-letto - le cui opere permarranno inmostra fino al 2 luglio - è quella cheattraverso le sue narrazioni ci fa ri-vivere quanto egli stesso ha vissuto.osservando le sue opere ci rendiamoconto dei lunghi silenzi contempla-tivi e del bisogno di trascendenza.Erving Goffman ha definito l’arte“teatro della vita, teatro in cui lascena ha la stessa importanza diun retroscena tacito e silenzioso”.

Galleria Arte Città AmicaCentro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – torino“Il mondo di Piero Paletto”Mostra personaleDal 20 giugnoal 2 luglio 2014Info: 011 7717471

Prosegue con suc-cesso d pubblico ecritica, fino al 12

luglio, l’esposizione diArtisti contemporaneipresso le suggestive saledella Galleria Accademiadi torino. Alla mostra,inatitolata CollettivaEstate 2014, sono ospitati- tra gli altri - gli artistiMichele Baretta, chepresenta l’opera Figuracon limone, 1984, olio sufaesite; Pietro Mo-rando, con Il fratellone,1970 ca., tempera su car-

toncino; Francesco Tabusso, conGazza a Cantalupa, 1991, olio su tela;Mino Maccari, che prosegue il filonecon Le amiche, olio su tela, del 1965;Enrico Paulucci, con l’olio su telaLanghe, del 1986; Mario Micheletti,con il dipinto Piazza Carlina, 1960 ca.,olio su tavola; Victor Vasarely, conTeer, 1990, acrilico su tela; Albino

Galvano, che propone lasua “Composizione MAC”del 1953; Piero Gilardi,con Vigna nella neve, poliu-retano espanso; MimmoPaladino, con La tempesta,del 2006, olio e ferri su ta-vola; Achille Perilli, cheespone La girandola sulpiano fondo verde, 1981, e

Mimmo Rotella, con Inre del 1957.

Galleria AccademiaVia Accademia Albertina 3/etorinoCollettiva Estate 2014Fino al 12 luglioInfo: 011 885408www.galleriaaccademia.it

Collettiva alla Galleria Accademia di Torino

Un’estate di grandi nomi

Qui sopraPiero Gilardi“Vigna nella neve”poliuretano espanso;a sinistraAchille Perilli“La girandolasul piano fondo verde” © aut/GA

20 Giugno 2014

Piero Paletto ad Arte Città Amica – Torino

tutto un universodi emozioni vitali

Il Circolo Eridano presenta la mostraIl sole della speranza, Personale

dell’artista Gabriele Natali, che proponedal 20 giugno al 4 luglio un blocco di17 disegni acquerellati, trattanti i valoridella vita in chiave provocatoria o inti-mistica. A seguire, il tema degli Indianid’ America, opere eseguite con tecnicamista, in momenti di riflessione su que-sti popoli, praticamente scomparsi. Na-tali ha affrontato inoltre il tema dellaShoah - inserendo l’ esperienza storicapersonale, trasmessagli dal padrestesso - e importanti problematiche

femminili e giovanili. Amante dellanatura Gabriele Natali ha ritratto piùvolte soggetti quali il Po e i suoi din-torni ma ha altreasì saputo “aprire iriflettori” su temi di grande attualità.

Circolo degli Artisti di TorinoCircolo EridanoC.so Moncalieri 88 – torino“Il Sole della speranza”Personale di Gabriele NataliDal 20 giugno al 4 luglio Info: 011 6604562

Al Circolo Eridano di Torino

In esposizione i solari acquerelli di Gabriele Natali

Gabriele Natali, “Il Sole della speranza” © aut./CdA

“Val d’Isère” © aut./ACA

opere iconografiche dalla collezionedi Mario Testino

Pinacoteca “Giovanni e Marella Agnelli” - Lingotto, via Nizza,230/103 - torino. “Somos libres / Siamo liberi” II, Collezione diMario Testino, collettiva retrospettiva a cura di Neville Wakefield.Le opere e le icone - evocando Esiodo - si potrebbe denominare questamostra di ottanta pregiati esemplari della raccolta del fotografo peru-viano (ma di origini italo-irlandesi, londinese d’adozione, insommacosmopolita o apolide) Mario testino: dal ritratto pop eseguito dal mi-tico Andy Warhol nel 1973 alla “titolare” della sede ospitante, MarellaCaracciolo Agnelli, agli scatti “modaioli” del collega Richard Avedon,o alle immagini di Cecil Beaton, come di Anne Collier, Nan Goldin,William Klein, Helmut Newton, Irving Penn, Cindy Sherman eccetera,oltre a quelle realizzate da lui stesso, naturalmente, in particolarepresso gli atelier degli amici artisti, la selezione esposta illustra una“personale rilettura e riscrittura” dell’universo creativo contem-poraneo, fonte di “nutrimento e consapevolezza”. In tutta libertà.Fino al 14 settembre. Info: 011 0062713 - www.pinacoteca-agnelli.it

ADPLOG – TorinoIl potere dei numeri dieciAlessandro Del Piero ospita Steve McCurryGalleria Adplog, via Gobetti, 10 - torino. Steve McCurry, Powerof 10. Mentre gente del calibro di Luca Beatrice e Danilo Eccher scopre “ababbo morto” che la Fotografia può far pubblico (e dar panem, cioè soldi,con poche spese), dopo che con ostinata periziagli Enti Locali hanno scientemente spento edissolto l’esperienza della F.I.F., Alex Del Piero- pensate un po’ - si è attrezzato per mettere inpratica la “tattica”, ospitando presso il suo spa-zio espositivo proprio un evento in tema,un’ampia mostra celebrativa (con una sessan-tina di stampe di celebri scatti di attualità esport) dedicata al grande Steve McCurry, nu-mero uno del suo settore, come il dieci dell’at-taccante. Non solo calcio. Fino al 31 agosto.Info: 011 2307087 - www.adplog.com

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C O U R R I E R D E S A R T S

ANDREA DoMENICo tARICCo

Il 18 luglio 2014 RinascenzaContemporanea inaugura unanuova mostra intitolata ATOM,

L’Apogeo Connettivista, in cui seiartisti italiani accuratamente sceltinel panorama dell’arte attuale, af-fiancheranno i loro lavori conl’obiettivo di condividerli con ilpubblico. Il tema è la materia: atomi,protoni, neutroni, quark, attraversoprocessi aggregativi che comportanoesplosioni atomiche. Big Beng. Lavita universale sino alla morte inmillesimi di secondo. Una ciclicitàdi fattori involontari che consoli-deerà nuove aggregazioni possibili.Allo stesso modo l’artista procedenel fare artistico: l’idea si insinuanella mente e prende forma nellecose trasformando la mera materiain processi razionali. Partendo daSauro Tupini che descrive la vitaattraverso l’assemblaggio emotivodei dati esistenziali in cui l’uomo èdescritto indirettamente, quasi comedepositario implicito d’un disegnosupremo. Laura De Angelis, adesempio, raggiunge aggregazionimateriche mediante espressionisti-che visualizzazioni interiori in cui lafigura umana è solo un vettore di

partenza. L’arcaismo di riferimentodi questi due artisti induce ad unsensitivismo interiore proteso versouna esplicita liberazione. L’aspettopiù transizionale è espresso da Sal-

vatore Trovato, mediante ac-cenni poetici che decantanoun mondo nostalgico e senti-mentale fatto di simboli, diprofumi, di ricordi. Elementiche per vie differenti toccanole opere di Diego Bonsi, arte-fice della bellezza mediante laricerca di pose femminili al li-mite tra questo e quel mondo,in cui decanta le passionidell’anima cosmica. L’ultimafrontiera tocca a due artistiche indagano attraverso laforma il senso puro della clas-sicità: Fiorentino Manga-niello fautore di unvisibilismo concreto atto al-l’esaltazione degli archetipimediante il congelamentodella forma e Claudia Car-

lone, decana d’una tradizione ro-mantica di un’eternità ritrovatamediante slanci passionali di poseassolute in cui i miti tradizionali di-vengono ibridi ed i nuovi archetipigiganteggiano negli sguardi. Perquesti connettivisti dell’artel’aspetto formale, di equilibrio o diarmonia sono cardini imprescindi-bili per descrivere un mondo idealeche rifugge dall’oggettività ma daquesta prende le mosse abbando-nando l’ego. La materia congelataattua i suoi processi evoluti e l’indi-vidualità artistica soccombe in vistadi un disegno più grande che solol’arte può deduttivamente svelare.

GalleriaRinascenza ContemporaneaAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara“Atom. L’Apogeo Connettivista”CollettivaDal 18 luglio al 18 settembreInfo: 328 6979208rinascenzacontemporanea@gmail.comrinascenzacontemporanea.jimdo.com

Rinascenza Contemporanea – Pescara

Essere nel Mondooltre sé stessi

Claudia Carlone, "Eva", 2013olio su tela, 100x70 cm.© l’artista/RinascenzaContemporanea

20 Giugno 2014

A CURA DI ENRICo S. LAtERZA

Pinacoteca Agnelli – Torino

Scatto libero

S. McCurry, Sharbat Gula, ragazza afgana al campoprofughi di Nasir Bagh presso Peshawar, Pakistan, 1984fotocolor © l’autore / WorldPress

M. Testino, “Somos libres, Necessary #243”, fotocolor© l’autore / Pinacoteca G. e M. Agnelli

FOTORAMA

MASSIMo CENtINI

Inesauribile il patrimonio simbolicoche scaturisce quando ci soffer-miamo a leggere l’arte nell’ottica

alchemica. Impresa di grande fascinoche ha una storia antica e che ritornaalla ribalta al Museum Kunstpalastdove, in contemporanea con la Qua-driennale, è stata allestita la mostra Artee alchimia, Il mistero della tra-sforma-zione (fino al 10 agosto). 250 opere chedall’antichità giungono all’arte con-temporanea passando per Dürer, PieterBruegel e avanti fino a Joseph Beuys eAnish Kapoor. Un viaggio nell’allego-ria, alla ricerca delle dinamiche postealla base della di un linguaggio esote-rico sul quale sono state spese milionidi parole e che, per le implicazioni diordine simbolico affascinò Jung. Se-condo alcuni interpreti, l’alchimia sa-rebbe una sorta di antenata dellachimica, ma questa tesi non soddisfatutti, perché la Scienza Sacra (così gliesoteristi definiscono l’alchimia) operasu piani diversi e le sue pratiche vanno

considerate come una metafora dellacondizione umana. Il concetto base del-l’alchimia, quello apparente e noto atutti (essoterico) è costituito dalla ri-cerca della Pietra Filosofale, che con-sente di trasformare la materia vile (ilpiombo) in materia nobile (oro).ì In re-altà ciò va letto in metafora, poiché die-tro la trasformazione in realtà si cela laricerca di una perfezione intrinseca, chel’alchimista insegue attraverso la viadelle conoscenza. Come nel procedi-mento chimico-fisico l’evoluzionedella materia avviene per gradi, anchenell’alchimia le fasi per il raggiungi-mento della Grande opera (la trasmu-tazione della materia) erano definite daalcuni momenti specifici, che consen-tivano di elevare il piombo ad oro. Lametafora alchemica è molto presentenell’arte: c’è chi sostiene che questapresenza sia indotta da moti inconsci, echi invece ritiene che alcuni artisti“parlino” per allegorie, dicendo moltodi più di quanto lascerebbero apparen-temente trasparire le loro opere. L’al-chimia continua a essere un mistero…

Museum KunstpalastKulturzentrum EhrenhofEhrenhof 4-5 – Düsseldorf“Arte e alchimiaIl mistero della tra-sformazione”Fino al 10 agostoInfo: www.smkp.de

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C O U R R I E R D E S A R T S

20 Giugno 2014

Made in Japan n.1 di Maurizio oddenino (in arte Mauri) risale al2011 ed è stata realizzata a smalto su tela, con applicazioni mate-riche e collage: come ci segnala l’autore, è l’opera con la qualeegli ha iniziato una serie dedicata appunto al Giappone, in cui èevidente lo stretto richiamo agli ideogrammi della scrittura delPaese del Sol Levante o agli origami. La risultante è la sintesi diquesti riferimenti orientali ad una tradizione occidentale informale,che dal Secondo Dopoguerra ad oggi continua imperterrita nel suocammino. Emergono flussi materici inseriti gestualmente in com-posizioni scritturali determinate dalla centralità del segno, qualesviluppo concettuale di una visione trascendente. Il gioco di equi-

libri plastici ot-t e n u t idall’esperienzaassemblativa, odi pregnanzastrutturale, de-terminata dal ri-gore esecutivo,esprime unac o n v e r g e n z aspaziale rivoltaa rappresentarela volontà dip o t e n z ad e l l ’ o r d i n esul la sconcer-tan te a lch i -mia de l c aos .

Maurizio ODDENINO (Mauri)cell. 334 1558371

"Made in Japan n°1", 2011, smalto su tela e collage, 104 cm

Museum Kunstpalast – Düsseldorf

tra i misteri della bottega dell’alchimista

“Alchimia” dell’abate Cesare Orlandi;in alto, “La fucina dell’alchimista”di Giovanni Stradano (Jan Van der Straet)opera del 1570, sita presso lo studiolodi Francesco I De’ Medicia Palazzo Vecchio, Firenze;qui a lato, la locandina della mostraal Kunstpalast di Düsseldorf ©

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C O U R R I E R D E S A R T S

PIEtRo PANACCI

Storici, naturalisti, geografi e cro-nisti di ieri ci hanno lasciato unaserie di testimonianze su mostri

del mare, che con il progressivo incre-mento di viaggi ed esplorazioni è viavia aumentato, proponendo così unazoologia parallela, nella quale scienzae mito si contendono un primato co-munque destinato al secondo. Mas-simo Centini, nel suo recente eaffascinate libro Mostri marini. Crea-ture misteriose tra mito, storia escienza, raccoglie i miti, le leggende, idocumenti storici, le testimonianze e leconclusioni della scienza sui mostri delmare: un corpus sconfinato raccolto eanalizzato con metodologia scientificae proposto in un panorama diretto a undiversificato numero di lettori. Dalla si-rena a Moby Dick, dagli uomini pesceai calamari giganti, dai serpenti marinialle isole viventi, l’autore raccoglie unnumero rilevante di notizie, curiosità,fatti strani, ma sempre documentati.Nel volume sono centinaia le fonti pro-dotte: da quelle del mondo antico e me-

dievale, fino a quelle che dall’epocadelle scoperte geografiche giungono aoggi. Un viaggio per chi ama il mare,ma anche per chi è interessato alle“cose strane” che contrassegnano que-sto nostro mondo e i suoi misteri. Cen-tini si prodiga infatti nel citare libri(vecchi e nuovi), film e opere d’arte incui i mostri marini da lui esaminaticompaiono. Non esiste un’enciclope-dia antica dei mostri, di certo però nu-merosi autori del passato, a partire daomero, hanno dato ampio spazio allecreature mostruose: l’hanno fatto oracon toni che risentivano del pensieromitico, ora sforzandosi di assegnareuna caratura scientifica al loro narrare.Questo atteggiamento, provenientedalla cultura tardo antica fu alimenta inun senso dalla tradizione aristotelica

scientifica e sorretto dalla razionalizza-zione; nell’altro dal pensiero magico,incline alle proposte gnostiche che in-dividuavano relazioni dirette e costantitra gli astri e le creature viventi, get-tando così le basi per quelle dinamicheallegoriche poste alla radice dei be-stiari.Da Ulisse agli Argonauti, daiviaggi di san Brandano alle imprese delcapitano Nemo, il mare è il luogo delmistero in cui le manifestazioni più in-quietanti della natura hanno modo diestrinsecarsi in molteplici forme alle-goriche. La mancanza di effettive co-noscenze dei “confini del mondo”,faceva si che quei luoghi si ammantas-sero di mistero: i mari assumono cosìvalenze soprattutto negative, sono ser-batoi di mostri che alimentano leg-gende e credenze di ogni genere.

Mentre l’uomo del mondo antico e me-dievale imparava a conoscere sempremeglio le creature di terraferma, nonaveva che scarse notizie dell’universoacqueo. Provava in chiave omocen-trica a dare un nome a quelle creatureavvalendosi dell’analogia con gli ani-mali terrestri a lui noti: ecco che en-travano così nella tassonomia delpassato il vitello marino, il cavallomarino, la scrofa e l’elefante di mare.Massimo CentiniMostri mariniCreature misteriosetra mito, storia e scienzaMagenes EditorialePagg. 295; euro 15,00

20 Giugno 2014Editoria

CLAUDIA CASSIo

Non resisto più senza il mio giornale”. Le pa-role di Marco, protagonista del romanzoCorrevamo più veloci dei sogni tradiscono

l’urgenza di tornare nella redazione di Sport Pie-monte, modesto foglio di sport dilettantistico, che afatica sopravvive stretto tra testate torinesi importantie una nuova e aggressiva concorrenza. Lì è il suosogno: diventare giornalista e quella è la sua palestra.Eppure il lavoro di Marco che dall’esterno apparegratificante e prestigioso, è fatto di cose ben più mi-sere: correggere bozze e testi altrui, paga da fame,scontri con il caporedattore Fornaresio dentro la suanuvola puzzolente di sigaro o con il direttore Volcanoe le sue ruvide prepotenze (Volcano ha sempre ra-gione!). E poi ci sono le cronache delle partite, no-iose o rissose nei campi più scalcinati del Piemonte,anche se piove che Dio la manda. Insomma una vita,quella del praticante, che fa sudare i “muscoli delcervello” perché ci si deve adattare a tutto e cercarecontinuamente strade per farcela correndo più velocidel proprio sogno, come dice Volcano a Marco;forse, aggiunge, “così ce la farai”. Anche Yoghi, se-condo protagonista del romanzo, amico fraterno diMarco corre più veloce di un sogno che per lui è lamusica della sua band, Gli Appositi Sostegni, gruppoimprobabile ma entusiasta che si esibisce nello scan-tinato di una scuola insonorizzato da contenitori di

uova o in concerti apprezzati solo da amici e parenti.L’Inferno- questo è il nome del locale- è la palestradi Yoghi, come la redazione lo è per Marco. E nonimportano le fregature, le delusioni, il ricominciarein uno spazio ancor peggiore di quello di prima:Yoghi non molla facendo lavori che odia, dal ven-dere enciclopedie ai prodotti Parmalat, per acchiap-pare la coda del sogno appena un attimo prima diperderlo. Ed entrambi ci credono, Marco e Yoghi ene parlano la sera mangiando crostoni al formaggionella loro birreria preferita, la Special il cui proprie-tario, tony è fanatico di birre d’importazione e a suomodo collezionista: lui, forse il suo sogno l’ha rea-lizzato. I giovani protagonisti del romanzo stannoinvece ancora correndo e lo fanno rendendo l’un l’al-tro leggere le delusioni, guardando sempre la partemezzo piena del bicchiere. La trama del romanzo èlieve; il linguaggio asciutto - Volcano ricorda aMarco che ogni parola ha un costo come in un tele-gramma. E’ una storia di gioventù, di cinismo diadulti, di amori neonati e di emozioni. tante e tutteinsieme. Le abbiamo provate o le stiamo provando,dipende dall’età. oltre al racconto - e parte di questo- è il luogo dove tutto succede: torino degli AnniSettanta. Niente sarebbe credibile o avrebbe spessoresenza quel mondo scomparso della città, senza la je-anseria Panthouse che vende i Roy-Rogers e ha invetrina il “Chiodo Perfecto”, come quello di MarlonBrando nel Selvaggio, senza i frullati di Rapalino e

i gelati di Silvano, il Cinema Corso e soprattutto lebirrerie divise per frequentazione. Al Britannia i fi-ghetti, allo Special tutti “gli scoppiati del quartiereSan Paolo”. Dalle pagine del romanzo di Ivaldiescono ad uno ad uno momenti di vissuto: LancioStorye Tex, riviste porno dei tempi, intercalari, modidi dire e soprattutto di vedere il mondo. Noi che nestavamo ai margini e pensavamo di esserne la cima,mentre torino è deserta d’agosto, perché la Fiatchiude e nella top tendei luoghi di vacanza primeg-giano le pensioncine di Riccione. Bello questo libroin cui l’autore preferisce alla fin troppo solita intro-spezione dei protagonisti l’intreccio tra i fatti e i luo-ghi che li rendono possibili. Bello per chi ègiovane perché capisca l’importanza del cor-rere più veloci dei suoi sogni: bello per chi in-vece giovane non è,ma lì ritorna in quelleesperienze e in queiposti perché può diredi entrambi: “io c’ero”.

Nico IvaldiCorrevamopiù veloci dei sogniCollanaPiemonte BancarellaEditrice Il PuntoPagg.320; euro 8,00

“Correvamo più veloci dei sogni” di Nico IvaldiUn praticante allo sbaraglio nella torino Anni ’70

Le mitiche creature degli abissi nel libro di CentiniMare Monstrum?Mare Monstrum?

Sarà inaugurata sabato 21giugno alle ore 17 –presso la Chiesa della San

Croce a Avigliana - la mostra“Benvenuti nel mio mondo” del-l’artista Luigi Saiu. E così il cri-tico dell’Arte e gallerista PaoloNesta presenta la mostra:“Anche nella quotidianità dellavita lo sguardo di Luigi Saiu in-contra con sommessa discre-zione e, insieme, mostra diindagare con intensità il mondodelle cose e delle persone e giàin quella successione di atti, ap-parentemente consueti, se nonapparentemente addirittura ba-nali, pare oscillare tra l’espe-rienza del reale e la dimensionedell’”impossibile”, quella pro-pria del mondo dell’arte... Neltrapasso alla dimensione del“fare” artistico Luigi Saiu sco-pre l’esigenza di procedere se-lettivamente, compiendo, dinecessità, una scelta precisa,che comporta la messa a puntodell’essenzializzazione dei ter-mini della ricerca intorno al bi-nomio interno-esterno, tra il

corpo, la corpo-reità esterioredella figuraumana e l’interio-rità pensante, ra-z i o c i n a n t e ,

sorretta dall’istanza dellaforma... Esso si traduce, nellanecessaria concretezza del-l’opera scultorea, in una tenuis-sima alterazione dellasensazione di immobilità del-l’essere umano stante, deman-dandola - affidandola, proprio,simbolicamente come avvieneper l’incerto messaggio di spe-ranza lanciato in mare dal nau-frago, tappato nella bottiglia -ad una inclinazione appena ac-cennata della testa e con essadello sguardo, quasi sfuggente.In esso si situa, cioè, appunto,prendendo corpo visivo, si espli-cita ai nostri occhi il senso inef-fabile dell’”impossibile”, di cuisi è detto, la ragione profonda,autentica, del fare artistico, so-spinta fino alle soglie della tra-sgressività... Non possiamo cheapprezzare per la coerenza colrigore della ricerca dell’essen-zialità del messaggio formaledell’artista – il rispetto per laqualità esecutiva, idealmenteconcentrata e racchiusa nellevarianti della composizione a

matrice sferica, connesso conla pulizia e l’accuratezzadell’esecuzione, sia durante lalavorazione della matrice, sia,in conclusione, nella delicatae risolutiva fase della stampa.

Galleria‘Arte per Voi’Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3Avigliana (to)“Benvenutinel mio mondo”Personale di Luigi SaiuLa mostra si svolgerà pressola Chiesa della Santa Crocein p.za Conte Rosso 1/aAvigliana (to)dal 21 giugno al 13 luglioInfo: 339 2523791

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C O U R R I E R D E S A R T S

20 Giugno 2014

Mostra personale alla Galleria Arte per Voi di Avigliana (To)

Luigi Saiu, l’equilibrio dello sguardo

Due quadri di Luigi Saiuin mostra alla Chiesa della Santa Crocedi Avigliana:“Equilibrio” (la prima a sinistra)e “Planet Three” (qui a lato)

DAL NoStRo CoRRISPoNDENtEMAURo LUCENtINI

Mentre Enrico Brignano,sul palcoscenico che fudella gloriosa New Yok

City opera (recentemente fallita,ahimè!) rievocava tra grandi ap-plausi in tre serate di giugno lagioiosa vita di Rugantino e ilgenio musicale di Armando tro-vajoli, a 50 anni dalla precedentee unica rappresentazione a Broad-way, in altre parti di Manhattan sifacevano commemorazioni deltutto diverse. Anzi opposte: dedi-cate alla Morte. La prima ricor-dava l’eccelso poema funebre diEdgar Allan Poe, The Raven, cioè“il corvo”, volatile apparsogli inuna macabra serata d’inverno perricordargli la irreversibile scom-parsa della giovanissima moglie.Questo disperato canto è stato rap-presentato dalla raffinata GothamChamber opera (una delle due otre piccole formazioni liriche checercano di inserirsi nel vuoto la-sciato da City opera), sotto formadi un “monodramma”, basato suinedita composizione per piccolaorchestra del giapponese toshioHosokawa, eseguita in scena. Suuna piattaforma accanto, tre dan-zatori, tra cui Alessandra Ferri, giàdella Scala, si torcevano in mossetra il lugubre e il lubrico, alternan-dosi contemporaneamente nellarecitazione del lungo poema. Iltutto nella coreografia e messin-scena di Luca Veggetti, anch’eglialunno del teatro alla Scala. Lamusica accompagnava con sini-stra monotonia la celebre e unicaaffermazione incessantementescandita dal corvo (impersonatoda un’ombra): nevermore, “maipiù”. è riuscito l’esperimento sce-nico? A giudicare dall’entusiasmodel pubblico, sì. Io tuttavia pensoche difficilmente un’espressionesublime e stringata come quella diPoe possa giovarsi di contorni diqualsiasi tipo. Intanto nella partepiù alta dell’isola, in una vecchiachiesa episcopale appropriata-mente denominata Of HeavenlyRest, il celestiale riposo, un altrorito artistico di morte aveva e tut-tora ha luogo sotto forma di unainstallation progressiva, cioè chesi sviluppa col passare degli anni.

Autrice Sophie Calle, sotto il pa-trocinio di due famose gallerie,una parigina, Perrotin, e una ne-wyorkese, Paula Cooper. L’artistaconcettuale francese sta escogi-tando questa maniera per comme-morare la scomparsa, otto anni fa,della propria madre Rachel Moni-que (questo è anche il titolo dellamostra). Molti ne hanno già sen-tito parlare. Le fasi più “antiche”dell’installazione sono infatti ap-parse alla Biennale di Venezia nel2007, poi al Palais de tokyo di Pa-rigi (2010), poi ancora al Festivaldi Monaco del 2012. tra i nuovidocumenti dedicati alla memoriamaterna, sono video di antichepietre tombali che includono laparola maman nonché quella dellastessa Rachel Monique con l’epi-grafe da essa stessa voluta: Jem’ennuie déjà. è ben concepibileche si annoi, nella sua euridiceaabitazione, una donna di cui lamostra, allestita in un’allucinantevecchia cappella neogotica, dà ilritratto di una narcisista sessual-mente promiscua, piena di vita. Suun muro c’è, composta con le alimulticolori di vere farfalle, l’ul-tima parola esalata, dice SophieCalle, dalla morente: souci. Dallasua bocca uscì infatti questa frase:“Ne vous faites pas de souci”,“non ve ne preoccupate”. Da alto-parlanti negli angoli della cap-pella si ode come sottofondo lavoce carezzevole dell’attriceKim Cattrall recitante pagine diun diario della defunta, insiemea un brano di Mozart che lastessa aveva voluto eseguito du-

rante il suo tran-sito nell’ignoto.Io personalmentemi permetto diunire, a questecommemorazioni,quella del decen-nale della mortedella mia dolcecompagna Paola,avvenuta appuntoin questi giorni dimezza estate. Se

poi tutto questo componga unanuova corrente artistica, ispirataa quella che G.G. Belli chia-mava “la commaraccia secca”,la morte, io non so. Non sonemmeno se sperarlo o temerlo.

Episcopal Churchof Heavenly Rest90th Str. / Fifth Ave. – New York“Rachel, Monique” di Sophie CalleFino al 25 giugnoInfo: 001 212 2893400http://heavenlyrest.org

Pagina 11NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

è ormai chiaro che i social medialegati al web, come twitter e You-tube, trionfano sui normali veicolipubblicitari. Lo hanno confermatoi sorprendenti risultati di cassettaregistrati dall’Agenzia Rentrak peril primo week-end di giugno. Alprimo posto si è piazzato, con unricavato di oltre 48 milioni di dol-lari, il film strappalacrime TheFault in Our Stars (titolo italianoColpa delle stelle), della 20th Cen-tury Fox, che era costato 12 mi-lioni, ma di cui si era parlato adinfinitum sui network suddetti:tratto dall’omonimo bestseller diJohn Green e diretto da JoshBoone, narra la tormentata storiad’amore tra due giovani (Shailene

Woodley e Ansel Elgort), en-trambi malati di cancro. Al se-condo posto è arrivato Maleficentdella Disney, che ha incassato sod-disfacentemente durante tutta laprima metà del mese, mentre so-lamente al terzo si è collocato ilfantascientifico Age of Tomorrowdella Warner Bros., con protago-nista tom Cruise, produzione cheera stata accompagnata da una di-spendiosissima campagna pubbli-citaria “tradizionale”: ebbene,costata 178 milioni, la pellicola neha riscossi solo 29 ai botteghini:in altre parole, il flop del mese.

[I dati sugli incassi sono for-niti dalla Agenzia Rentrak ©]

Box OfficeUSA, i dati del primo weekend di giugnoSe non sei social fai flop

CINEMA

La discutibile ondata di eventi “commemorativi”

Il corvo vola nei cieli di Manhattan

Shailene Woodley e Ansel Elgort sono i protagonisti di “Colpa delle stelle”, foto © aut./Fox

Qui sopra, la locandina di “The Raven” (Il Corvo), rappresentazione teatraletratta dal poema di Edgar Allan Poe, inscenata dalla Gotham Chamber Opera;a destra, un’immagine tratta da “I Died in a Good Mood”, 2013 (serie“Autobiographies”) di Sophie Calle, stampa digitale da foto b/nper gentile concessione di S. Calle, Paula Cooper Gallery e Galerie Perrotin© aut. / ARS, New York / ADAGP, Parigi

20 Giugno 2014

ELIo RABBIoNE

Emma Dante continua a scavare nelcorpo e nell’anima soprattutto dei suoipersonaggi, in una mescolanza sulfurea

di crudeltà e dolcezza. Il suo bisturi affondanelle carni e nello spirito, scende e scortica, su-scitando nello spettatore emozioni che assai ra-ramente lasciano nell’indifferenza. Vivissimoè questo suo ultimo essere, Pietro, perno at-torno al quale ruota Operetta burlesca, uno deititoli di punta del Festival delle Colline edi-zione 2014. Figlio unico, un’esistenza nell’hin-terland napoletano, un avvenire ed un lavoroaccanto alla pompa di benzina di famiglia, lavoglia di evadere nella grande città, a fareshopping e a ballare. ogni giorno uguale all’al-tro, finché nella sua vita non entra un uomo,con cui fare progetti, con cui sognare di andarea vivere, nel desiderio di abbandonare un paesein cui anche passeggiare non è bello, come laviolenza di un padre e l’ipocrisia di una madre:due anni, quasi un lungo futuro, e poi Ciro con-fessa di essere sposato e di tenere due figli.Operetta è da un lato un variopinto mondo diabiti chiassosi, di tacchi altissimi, di parrucchevaporose, di colori squillanti, di musiche e didanze, di corpi che si toccano e che si sco-prono, di povere nudità, un omaggio alla carnelungo 60’, ricco scenograficamente e linguisti-camente; dall’altro è il mesto ritratto dell’infe-licità, della disperazione, della calataall’inferno che Carmine Maringola rende per-fettamente, sfacciatamente e senza risparmio,tra risate e lacrime, quasi in un annientarsi,quasi a scomparire sovrapposto dalla sua im-

magine femminile che con un cerchio perfettoci riporta là dove la storia è iniziata. Ad un’al-tra realtà ci porta Pictures from Gihan, ideatoda Chiara Caimmi, Riccardo Fazi e ClaudiaSorace (regia di quest’ultima), la ricerca di unagiovane blogger egiziana attraverso il web, lastoria di un paese, il nulla di una rivoluzione,immagini di piazza, voci, rumori che riman-dano una vicenda emblema del momento in cuitutti viviamo, uno spettacolo in cui a tratti glielementi tecnici prevaricano il vissuto ma chesi pone altresì come un preciso e sincero attod’accusa. Ancora di rivoluzioni nella terra deifaraoni e non solo parla Caliban Cannibal, ul-tima produzione dei Motus, parla di tende diprimo soccorso e di migranti, di nomadismo edi libertà, di una realtà in cui continuare a cre-dere. Struggente nella povertà delle sue imma-gini, nell’uso delle lingue diverse, nella forzaa credere: ma è proprio il costruire quella po-vertà di parole e di immagini, il volersi rifareforzatamente al mito shakespeariano di Pro-

spero, alla leggerezza di Ariel ed all’esistenzaselvaggia di Calibano, a rivelare un’operazioneche poggia sul poco, che si distrugge veloce-mente come la tenda che raccoglie l’esule e lacompagna. “Non capisco niente ma mi piace”dice il nordafricano Dalì: vorremmo concor-dare con lui ma ci riesce difficile. Come de-lude la fatica di Valter Malosti, un’operazioneche forse gira troppo attorno al faccino dellagiovane diva Isabella Ragonese, la reinterpre-tazione, “liberamente tratto da”, di Thérèse etIsabelle di Violette Leduc, scrittrice amica diSimone De Beauvoir, amata da Cocteau eGenet, apprendistato erotico di due jeunes fil-les en fleur in un collegio francese, esempiodi autobiografia che scende nelle pieghepiù dure e inconfessabili del corpo e dei de-sideri. Non convince l’operazione della let-tura, quasi banale, tra un paio di microfonie giochi di luce: semmai nell’operazionec’è da tener d’occhio la giovanissima Ro-berta Lanave, sottile inquietante Isabelle.

Pagina 12C o U R R I E R D E S A R t S Spettacolidell’ARTECORRIERE

C O U R R I E R D E S A R T S

ALESSANDRo MoRMILE

Era atteso fra gli eventi della stagione lirica in corso al teatro Regio, in pro-cinto di concludersi all’insegna dell’operetta, con La vedova allegra diLehár, e così è stato per il nuovo allestimento di The Rake’s Progress (La

carriera di un libertino) di Stravinskij curato dal noto regista inglese David McVi-car, proveniente dalla Scottish opera di Glasgow. Uno spettacolo che non stra-volge e non cambia l’ambientazione dell’opera in quel Settecento uscito dal ciclodelle tavole pittoriche di William Hogarth alle quali l’opera si ispira narrando le

vicende del libertino tom Rakewell. Un Settecento rivisitato in chiave artisticada un regista che coglie il tema della morte al quale è destinato il progressivo de-cadimento del protagonista con uno splendido gioco di luci e con sipari e fondaliche raffigurano teschi e scheletri, simboli di morte che pesano come oscuri presagisulla scelta del protagonista di abbandonare una quieta vita borghese al fiancodell’amata Anne per preferire l’abisso della dissipazione che lo condurrà a finirei suoi giorni in un manicomio, dopo aver venduto l’anima al diabolico Nick Sha-dow. Lo spettacolo di McVicar, con scene e costumi di John Macfarlane e conle coreografie meditate e movimentatissime di Andrew George, mostra il latoirriverente della partitura con un humor decisamente british e colpisce nel segnoimponendosi come allestimento di riferimento. Sul versante musicale la dire-zione di Gianandrea Noseda interpreta una partitura che fonde elementi dellatradizione melodrammatica derivanti da Mozart e da altri autori della tradizioneitaliana con ambiguità tonali e armoniche novecentesche che trovano nelle ir-regolarità ritmiche accentuate dalla sua bacchetta un suono secco e scheletrito,ma per questo talvolta pertinente alla costruzione assai razionale dell’opera.Cast di richiamo, con il tenore Leonardo Capalbo nei panni del libertino tom,il soprano Danielle de Niese (Anne), sempre bellissima ma vocalmente in difesa,e i bravi Bo Skovhus (Nick Shadow), Annie Vavrille (Baba la turca), BarbaraDi Castri (Mather Goose) e Jakob Zethner (trulove). Spettacolo da ricordare.

20 Giugno 2014

Proposte dal Festival delle Colline Torinesi

Emma Dante, un mondo di dolcezza e crudeltà

Teatro Regio Torino

David McVicar esalta La carriera di un libertino

Un momento di “Operetta burlesca”, scritta e diretta da Emma Dante, foto © aut./FdCT

Una scena di “The Rake’s Progress”di Igor Stravinskij, con Danielle de Niese

e Leonardo Capalbofoto © Ramella&Giannese/TeatroRegioTorino

CCOORRRRIIEERREEdell’ARTEC O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 1320 Giugno 2014Segnalazioni

DDiirreettttoorree EEddiittoorriiaalleePietro PanacciDDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiilleeVirginia ColacinoAAssssiisstteennttee ddii DDiirreezziioonneeChiara PittavinoCCoommiittaattoo EEddiittoorriiaalleeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCCoorrrriissppoonnddeennttee ddaa NNeeww YYoorrkkMauro [email protected] ddaa BBeerrlliinnooSabatino Cersosimo

HHaannnnoo ccoollllaabboorraattooC. Gallo, E.S. Laterza, C. Pittavino,E. Rabbione, R. Roveda,A.D. Taricco, D. TauroRReeaalliizzzzaazziioonnee ggrraaffiiccaa internaa cura di E.S. LaterzaFFoottooggrraaffoo uuffffiicciiaalleeAntonio AttiniRReeddaazziioonnii ddiissttaaccccaatteeMMiillaannoo Rosa CarnevaleTel. 339 1746312RRoommaa ee NNaappoollii Fabrizio FlorianTel. 388 9426443PPaalleerrmmoo Caterina RandazzoTel. 334 1022647CCoonncceessssiioonnaarriiaa ddii PPuubbbblliicciittààinternaSSttaammppaa ee ddiissttrriibbuuzziioonneeEditService S.r.l.Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)EEddiittoorree Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniTorinoP.IVA 06956300013

AAbbbboonnaammeennttiiAnnuale (22 nn.):euro 50,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 4,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

in ITALIATORINO e PIEMONTE

iinnsseerrzziioonnii1/4 pagina1/2 paginapagina interaultima pagina intera

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““CCoolloorrii ddeell MMeeddiitteerrrraanneeoo””EEssppoossiizziioonneedd ’’AArrttee CCoonntteemmppoorraanneeaaGGaalllleerriiaa SSaabbrriinnaa FFaallzzoonneeSSaallee ““GGuuttttuussoo”” ee ““MMiirròò””Via Pallavicino 29 – MilanoFino al 24 giugnoEspongono gli artisti BBrruunnooCCaarraattii, KKaattiiuusscciiaa EEllaaii, PPiinnooRRoommaannòò, GGeeoorrggeettaaSStteeffaanneessccuu, CCaarrmmiinnee VVeerrrree.

““DDii ffiioorree iinn ffoogglliiooAAccqquueerreelllliittrraa rriiggoorree sscciieennttiiffiiccooee gguussttoo ddeell bbeelllloo””OOppeerree ddeellllaa ppiittttrriiccee bboottaanniiccaaAAnnggeellaa PPeettrriinniiVViillllaa CCaarrlloottttaaMMuusseeooGGiiaarrddiinnoo BBoottaanniiccooLago di ComoVia Regina 2 – Tremezzo (Co)Info: 0344 40405www.villacarlotta.it Fino al 29 giugnoProsegue con buon successo di pub-blico, presso Villa Carlotta - Museoe Giardino Botanico - sul Lago diComo, la mostra di pittura botanicacontemporanea Di fiore in foglio diAngela Petrini. Quaranta tavole inesposizione fino al 29 giugno.Frutto di osservazione scientifica edespressione artistica realizzate conla tecnica dell’acquerello, il percorsoartistico è l’ esito eccellente di unapratica lunga e faticosa ma neces-saria a rendere i colori, le traspa-renze e le innumerevoli consistenzedei tessuti vegetali. Durante il per-corso espositivo lo spettatore scopri-rà l’eterogeneità della natura, sisorprenderà della perfezione stilisti-ca dei disegni ma soprattutto cono-scerà un’arte nuova e poco diffusa,seppur di antiche origini. (c.s./c.g.)

MMaarrii ccaa MMoorroo““GGeenneessiiss SSeeccoonndd DDaayy””MMoossttrraa ppeerrssoonnaalleeSSppaazziioo TThheettiissArsenale NovissimoF.ta Bacini – VeneziaFino al 23 novembre 2014A cura di Fortunato D’AmicoInfo: [email protected] Spazio Thetis, in occasionedella 14ma Biennale diArchitettura di Venezia, ospitala personale di Marica MoroGenesis Second Day, dal 7 giu-gno al 23 novembre, a cura diFortunato D’Amico, sul temadella rigenerazione tra naturauomo e architettura. La giovaneartista per questa occasione harealizzato la scultura monu-mentale Genesis 2, il cui sogget-to è un individuo che emerge daun vaso da giardino a evocarela nascita dell’uomo dal grembodella Terra Madre e quindi il suolegame indissolubile con essa. Atale proposito Marica Moro, nelprocesso di creazione dell’ope-ra, utilizza elementi naturalicome l’argilla, l’acqua e la resi-na nei quali il colore assume unruolo caratterizzante: il blu perla base del vaso fa riferimentoall’acqua - elemento da cui traeorigine la vita - è unito al rossoe al marrone - colori legati allaterra - e al giallo e al verde,toni che l’artista associa allavita. L’uomo è reso con pigmen-ti giallo ocra, che richiamano laluce, il sole e il movimento aindicare l’attività umana, ilsuo legame con la natura eil suo ruolo fondamentalenell’evoluzione della Societàe dell’Architettura. (c.s./d.t.)

COURRIER DES ARTS

““113300 aannnnii ,, 11888844--22001144IIll BBoorrggoo iinn ffeessttaa””BBoorrggoo MMeeddiieevvaalleeParco del ValentinoV.le Virgilio 107 – TorinoInfo: 011 4431701Il Borgo Medievale compie 130anni. Un bel traguardo per un alle-stimento temporaneo che era desti-nato ad essere abbattuto al terminedell’Esposizione del 1884. Oggi sicelebra questo importante anniver-sario con otto giorni di manifesta-zioni per ricordare l’ideazione e lacostruzione del villaggio e dellaRocca del Valentino. Oltre 80appuntamenti ad ingresso libero.

““ TTiinnaa MMooddoottttiiRReett rroossppeett tt iivvaa””PPaallaazzzzoo MMaaddaammaaP.za Castello – TorinoInfo: 011 4429523www.palazzomadamatorino.it“A Palazzo Madama una donna,giustappunto. Di nascita friulana,Assunta Adelaide detta Tina, foto-grafa, attrice, militante comunista,forse spia sovietica, segnò la suaepoca con un’ottica decisa, nettaquanto originale, dagi esordiastratto-formalisti desunti dal puri-smo del maestro (e compagno)Edward Weston, in California negliAnni ’20, alle coraggiose missionidai fronti “caldi” dei conflitti deipopoli, acccadimenti storico-scocialicolti con angolazione umanamenteempatica, anzi combattente,soprattutto durante le due avventu-re messicane (1921, 1939) e levarie fortunose vicende nel girova-gare per il Mondo (dal Sudamericaall’Europa, Francia, Spagna eRussia, ovunque soffiassero ventidi rivoluzione). A modo Modotti.”

(Enrico S. Laterza)

MM aarrgguueerriittee KKaahhrrll““ SSaavvaaggeess””AAllbbeerrttoo PPeeoollaaAArrtteeccoonntteemmppoorraanneeaaFino al 18 luglio Via della Rocca 29 - Torino Info: 011 8124460 Invenzione atipica da ogni punto divista, la serie Noble Savages diMarguerite Kahrl si ispira all’operadi Goya Los Caprichos, una raccoltadi ottanta acqueforti pubblicata nel1799. La serie della Kahrl com-prende busti di figure mostruose,realizzate non in marmo, come cisi potrebbe aspettare, ma in tes-suto di canapa, un materialeumile che deriva da una piantacoltivata fino a tempi recenti inmolte zone d’Italia. (c.s./c.p.)

““NNeell mmoonnddoo ddii AAlliiccee””SSuuggaarr--aarrtt ee ppiittttuurraaMMaauussoolleeoo ddeellllaa BBeellaa RRoossiinnStr. Castello Mirafiori 148 – TorinoFino al 29 giugnoInfo: 011 8138711L’Associazione DIVA (Donne ItalianeVolontarie Associate), in collabora-zione con le Biblioteche CivicheTorinesi, presenta Nel mondo diAlice, Collettiva internazionale, acura di Nikolinka Nikolova e MaryCocciolo, che unisce opere pittori-che e sculture in pasta di zucchero.

PPaaoollaa MMoonnggeellllii““IIll BBiiaannccoo ee iill NNeerroo ””MMoossttrraa ppeerrssoonnaallee ffoottooggrraaffiiccaaGGaalllleerriiaa CCiivviiccaadd’’AArrttee CCoonntteemmppoorraanneeaa““FFiilliippppoo SSccrrooppppoo””Fino al 21 giugnoVia D’Azeglio 10 – Torre Pellice (To)Info: www.galleriascroppo.orgEsposte le intense foto b/n dellaMongelli, allieva di Avigdor. (e.s.l.)

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Venerdì 20 giugno - ore 17,00Circolo degli Artisti di Torino

c/o Circolo EridanoC.so Moncalieri 88 – Torino

“Il Sole della speranza”Personale di Gabriele Natali

Venerdì 20 giugno - ore 18,00Galleria Arte Città AmicaCentro Artistico Culturale

Via Rubiana 15 – Torino“Il mondo di Piero Paletto”

Mostra personale

Sabato 21 giugno - ore 17,00Galleria Arte per Voi

Associazione Culturalec/o Chiesa della Santa Croce

P.za Conte Rosso 1/a – Avigliana (To)“Benvenuti nel mio mondo”Dipinti, incisioni e sculture

di Luigi Saiu

Sabato 21 giugno - ore 21,30Castello di Miradolo

San Secondo di Pinerolo (To)Concerto d’Estate

“Geneviève de Brabant”da Erik Satie

Mercoledì 2 luglio - ore 21,30Castello di Miradolo

San Secondo di Pinerolo (To)“Petite Messe Solennelle”

da Gioachino Rossini

Venerdì 18 luglio - ore 18,00Galleria Rinascenza Contemporanea

Associazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara

“Atom. L’Apogeo Connettivista”Collettiva

Pagina 14CCOORRRRIIEERREEdell’ARTE

20 Giugno 2014

C O U R R I E R D E S A R T S GallerieACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – TorinoTel. 011 885408Email: [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedìFino al 12/7 Collettiva Estate 2014

ARTE CITTÀ AMICA Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845Email: [email protected]: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoDal 20/6 al 7/7 “Il mondo di Piero Paletto”Mostra personale

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179Cell. 339 2523791Email: [email protected] Nesta - Tel. 011 9328447Cell. 333 8710636Email: [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Fino al 29/6 “Frammenti d’Africa”Collezione di Opere ispirate all’arte africanaPersonale di Silvana Alasiae, a complemento della mostra,Esposizine di oggetti d’arte africanadella Collezione “Ettore Brezzo”Dal 21/6 al 13/7 “Benvenuti del mio mondo”Dipinti, incisioni e sculture di Luigi Saiuc/o Chiesa della Santa Croce(P.za Conte Rosso 1/a – Avigliana)

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torinoscala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718Email: segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itOrario: lun. - ven. 15,30-19,30Fino al 21/6 “Maggio Felliniano”Dal 20/6 al 4/7 “Il Sole della speranza”Personale di Gabriele Natalic/o Circolo Eridano (c.so Moncalieri 88 – Torino)

LA LANTERNA Galleriadi Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio PezzatoVia S. Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962Email: [email protected]: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo,F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero,G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,G. Righini, T. Russo, G. Valeriotiinoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA LUNA Art GalleryVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)Cell. 339 7108501Email: [email protected]: ven. 16,00-19,00;sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

LUNA ART COLLECTION Spazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688Email: [email protected]: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30(previa telefonata)In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati,Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking,Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo

RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208Email: rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comOrario: mar. - sab. (su appuntamento)Fino al 9/7 “Helios. L’Essenzialismo creativo”CollettivaFino al 6/7 “Parnassos. Le cantiche spirituali”con Patrizia Borrelli e Oria StrobinoDal 18/7 al 18/9“Atom. L’Apogeo Connettivista” Collettiva

AVERSA GalleriaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (int. cortile) – TorinoTel. 011 532662Email: [email protected]: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00“Dall’Alpe al Mare”Mostra di Primavera

DELLA ROCCA Casa d’AsteVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244Email: [email protected]

LUIGI CARETTO Galleriadal 1911 Dipinti AntichiVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Email: [email protected]: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese

SANT’AGOSTINO Casa d’Astea Torino dal 1969C.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577www.santagostinoaste.itOrario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511www.biasuttiebiasutti.comOrario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

LA TESORIERA Centro ArteC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147www.tesoriera.comOrario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)Mostra di pittura dall’Ottocento al Novecento

A.L.P.G.A.M.C.Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea

SENESI ArteVia S. Andrea 44 – Savigliano (Cn)Orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30Tel. 0172 712922Email: [email protected]

SILVY BASSANESE Arte ContemporaneaVia Galileo Galilei 45 – BiellaTel./Fax 015 355414Email: [email protected]: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza Opere di Avataneo, Carena,Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati,Massucco, Musante

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Email: [email protected]: mart. - sab.17,00-19,00

TINBER Art Gallery @ PragelatoVia Albergian 20 - Souchères HautesPragelato (To)Tel. 0122 78461Email: [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza,Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

M.ro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia Servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 5707705Email: [email protected]

20 Giugno 2014

dell’ARTE - 20 Giugno 2014CORRIERE