IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò...

28
DIOCESI DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA Quaresima Missionaria 2015 IO SONO UNA MISSIONE “Nessun Vescovo ha il diritto di dire la mia Diocesi e basta! Nessun parroco ha il diritto di dire la mia parrocchia e basta! Mons. Baroni 1968 Sussidio per le celebrazioni

Transcript of IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò...

Page 1: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

DIOCESI DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA

Quaresima Missionaria 2015

IO SONO UNA MISSIONE “Nessun Vescovo ha il diritto di dire la mia Diocesi e basta!

Nessun parroco ha il diritto di dire la mia parrocchia e basta! Mons. Baroni 1968

Sussidio per le celebrazioni

Page 2: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

2

Page 3: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

3

INDICE

Presentazione ………………………………………………………………….. p. 4

I Domenica/Prendere l’iniziativa/Brasile…………………………………. p. 6

II Domenica/Coinvolgersi/India………………………………………… p. 9

III Domenica/Accompagnare/Madagascar……………….……… p. 12

IV Domenica/Fruttificare/Albania ………..…………………………….. p. 15

V Domenica/Festeggiare/Rwanda…………………………………………. p. 19

Preghiera del Convegno di Sacrofano …………………………………. p. 23

Page 4: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

4

PRESENTAZIONE

La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari

che prendono l’iniziativa , che si coinvolgono,

che accompagnano, che fruttificano e festeggiano”.

(EG 24) Ci sono molti motivi, nella vita personale e delle nostre comunità, per essere stanchi e delusi. A ciò si aggiunge la complessità del mondo attuale che ci rende – purtroppo - spesso impauriti. Anche il fatto di essere in minoranza, di vedere i numeri che calano nelle chiese, contribuisce a chiuderci – illudendoci – nelle nostre sicurezze invece di aprirci al soffio dello Spirito. Eppure Cristo continua a parlare … e papa Francesco non si stanca di esortarci perché la Chiesa si metta in cammino con gioia e coraggio. Il mondo ha bisogno di una Chiesa che “esca” e che “incontri” perché la gioia del Vangelo raggiunga tutti, a cominciare dalle periferie più lontane. Uscire è innanzitutto un atteggiamento del cuore che si “allarga alle dimensioni del mondo”… ma non può non portare anche a scelte quotidiane, coraggiose ed osare quindi un nuovo “stile missionario”, anche qui, a km 0. L’intento del presente sussidio è semplicemente quello di “offrire una opportunità alle nostre comunità”- per il tempo quaresimale – di poter riflettere, pregare, ascoltare, confrontarsi su quanto ci dice papa Francesco nella sua Esortazione

Apostolica Evangelii Gaudium (EG, cap 1 , 20-24). A ciò aggiungiamo alcuni importanti contributi emersi nel Convegno Missionario Nazionale (svoltosi nel mese di Novembre 2014 a Sacrofano – Roma), dove si è percepito in maniera palpabile che c’è ancora tanta voglia di mettersi in gioco nella Chiesa e che il fuoco della missione non si è affatto affievolito. Ne sono prova le brevi riflessioni che ci sono arrivate dai nostri missionari e che troverete scritte: è sempre bello ed arricchente attingere dalla vita vissuta dei nostri sacerdoti, religiosi/e, laici impegnati in terra di missione oltre mare.

Page 5: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

5

Cosa trovate in questo sussidio: Le tracce proposte seguono le cinque domeniche quaresimali e sono cosi suddivise: 1° DOMENICA: Tema: “Prendere l’iniziativa…” 2° DOMENICA: Tema: “Coinvolgersi” 3° DOMENICA: Tema: “Accompagnare” 4° DOMENICA: Tema: “Fruttificare” 5° DOMENICA: Tema: “Festeggiare” Per ognuna di esse oltre all’introduzione al tema (seguendo l’EG e gli interventi del Convegno di Sacrofano) e alla meditazione sul Vangelo della domenica, ad opera dei nostri missionari, si potrà attingere a questo sussidio per compiere qualche segno all’interno della Messa o assumersi qualche impegno settimanale, trovare alcune domande per riflettere in modo personale o comunitario e delle preghiere dei fedeli in stile missionario. Camminare insieme, pur nelle rispettive diversità, ci rende tutti un po’ migliori.

Buon Cammino quaresimale!

Un grazie particolare per la realizzazione di questo sussidio a: Maria Leuratti,

Giordano Lusuardi, Roberto Soncini, Andrea Bonati, suor Paola Torelli, suor Alice

Freire, don Sandro Pugliani e don Romano Zanni (parte della delegazione diocesana

che ha partecipato ai lavori dell’ultimo Convegno Missionario Nazionale di

Sacrofano, Roma, novembre 2014).

Il nostro pensiero va inoltre anche ai missionari diocesani che hanno collaborato

inviandoci il commento alle varie domeniche di Quaresima.

Page 6: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

6

22 FEBBRAIO - PRIMA DOMENICA

“PRENDERE L’INIZIATIVA”

INTRODUZIONE

“Nella Parola di Dio appare costantemente questo dinamismo di ‘uscita’ che Dio vuole provocare nei credenti. Abramo accettò la chiamata a partire verso una terra nuova (cfr. Gen 12,1-3). Mosè ascoltò la chiamata di Dio: «Va’, io ti mando» (Es 3,10) e fece uscire il popolo verso la terra promessa (cfr. Es 3,17). A Geremia disse: «Andrai da tutti coloro a cui ti manderò» (Ger 1,7). Oggi, in questo ‘andate’ di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova ‘uscita’ missionaria. Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”(EG 20).

La Parola di Dio sorprende anche chi crede di conoscerla, perché contiene sempre qualcosa di nuovo ogni volta che viene annunciata. Sono necessari tuttavia uomini che accolgono l’invito ad “uscire” per annunciarla. Questa è la “Chiesa in uscita”, di cui parla Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, una Chiesa che fa della missione, della comunicazione del Vangelo, il suo modo di essere nel mondo.

(Mons. Ambrogio Spreafico, Sacrofano 2014).

Vangelo (Marco 1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Commento dall’Equipe in Brasile

“ Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato

da satana” Qualche osservazione riguardo questo versetto. Lo Spirito spinge Gesù

nel deserto, e in Gesù noi facciamo una esperienza simile. Assecondare lo Spirito che

ci spinge in luoghi desertici, è un annuncio che può significare tante cose ( ad

esempio un invito al ritiro per la preghiera nel silenzio) e oggi lo accolgo anche in

questo modo: lasciarci condurre nei deserti spirituali delle nostre città, andare dove i

cuori degli uomini si sono inariditi per il distacco da Dio, e sono come prosciugati

dalla indifferenza, dalla disperazione, dalla ignoranza, dal male che diventa

Page 7: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

7

abitudine e uccide la coscienza. Così intendo l’essere inviato nel Brasile che qualcuno

definiva ‘cattolico’, ma che non è solo cattolico: si diffonde il laicismo, il materialismo

pratico di stampo occidentale. In certe zone ci sentiamo proprio immersi nel deserto

dell’ignoranza, nella carenza di formazione, nella povertà culturale che rende tanto

indifesi di fronte alle proposte del mondo. Il pericolo della desertificazione spirituale

e morale è molto grande: furti, droga, alcolismo si diffondono specialmente tra i

giovani; incostanza, pigrizia, protagonismo nelle comunità ecclesiali.

Fronteggiamo anche satana dentro di noi, e sentiamo la voce della tentazione

perchè lo Spirito ci ha spinti a sperimentare la nostra povertà, la nostra debolezza, la

nostra mancanza di mezzi, il sentirci vuoti con il bisogno dell’aiuto di tutti. E

vorremmo riuscire a fare tante cose, avere il controllo, risolvere i problemi.... e

sperimentiamo la nostra povertà impotente. Se lo Spirito sospinge nel deserto

significa che questa esperienza apre prospettive nuove e può far maturare nella

fede; ci si abbandona a Dio con meno resistenze e meno sicurezze umane, e questa è

una grazia.

“Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio”. La periferia è anche vita,

incontro con le persone, dialogo, e quindi annuncio: annuncio che ha efficacia e che

tocca i cuori. Recarsi, uscire, andare, annunciare, sfidare la pigrizia, le vie più

comode, le abitudini, la tentazione delle città chiuse e protette... una chiesa che si

muove, dove tutti andiamo per annunciare, e tutti siamo raggiunti e convertiti

dall’annuncio gioioso del vangelo.

Don Gabriele Burani

SEGNI/IMPEGNI PROPOSTI

• Un segno liturgico potrebbe essere quello di mettere un cartello fuori della

porta della chiesa con la scritta: “Si entra per amare Dio”, e un cartello all’uscita della chiesa con la scritta: “Si esce per amare i fratelli”. Durante la Messa (forse al momento del “Padre nostro”), quando si spiega il significato dei due cartelli, si invitano cinque bambini davanti all’altare. Nel momento in cui il sacerdote o il monitore spiega brevemente il primo cartello, i bambini si mettono in ginocchio con le mani giunte; quando spiega il secondo, i bambini vanno tra i banchi a cercare altri bambini che prendono per mano e invitano a venire all’altare formando così una comunità più grande.

• Un altro segno è quello di ritrovarsi insieme durante la Quaresima (magari per la memoria dei martiri cristiani), per realizzare “un pensiero” da portare alle famiglie che non partecipano alla celebrazione del giorno di Pasqua, e invitarle a trascorre insieme un momento di gioia nei locali della parrocchia.

Page 8: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

8

DOMANDE

� Quanto abbiamo coscienza del fatto che Dio, dal quale sappiamo di essere

amati e che diciamo di amare, sia lo stesso che pretende da noi il coraggio di “prendere l’iniziativa” per andare verso i fratelli, soprattutto i “lontani”?

� Come vivo la mia fede rispetto l’invito di Papa Francesco ad “uscire” e raggiungere gli altri? Quali iniziative concrete può prendere la nostra comunità cristiana per andare incontro agli altri?

� Guardando la nostra comunità cristiana, quale ritratto possiamo farne? Ci sentiamo una comunità che cerca di testimoniare la sua fede con atti di misericordia verso i fratelli o ci vediamo piuttosto come delle persone che quando c’è da fare il bene non si tirano indietro, ma più di questo non vanno? Dopo aver completato il ritratto, guardalo, e prova a dire che impressione ti fa.

PREGHIERE Signore, quanti si impegnano ad annunciare il Vangelo, lo fanno perché hanno risposto al tuo amore e sentono che vi è più gioia quando si partecipa attivamente al tuo progetto. Preghiamo perché anche noi sentiamo nel nostro cuore il desiderio di rispondere adeguatamente alla tua chiamata e senza aver paura di prendere per primi l’iniziativa in tutto ciò che può contribuire ad edificare il tuo corpo che è la Chiesa. Preghiamo il Signore. Al calar della sera, saremo giudicati sull’amore. Chiediamo perdono al Signore per tutte quelle volte che il nostro egoismo e la nostra indifferenza ci hanno impedito di amare. Che l’uscire da noi stessi e il farci prossimo dei nostri fratelli ci renda testimoni del suo amore infinito di Padre che abbiamo sperimentato nella nostra vita. Preghiamo il Signore.

Page 9: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

9

1 MARZO - SECONDA DOMENICA

“COINVOLGERSI”

INTRODUZIONE “Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma subito dopo dice ai discepoli: “Sarete beati se farete questo” (Gv 13, 17). La Comunità evangelizzatrice si mette – mediante opere e gesti – nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze … assume la vita umana toccando la Carne sofferente di Cristo nel popolo” (EG 24).

Il deserto è lo spazio della fatica umana, qui si odono delle GRIDA: grido di persone

che vivono e sopravvivono nonostante tutto; grido di dolore di chi oramai fatica a

vivere e a far vivere; grido di donne e uomini che vivono con la paura di perdere il

posto di lavoro … è il saccheggio delle risorse naturali del nostro pianeta … sono i

milioni e milioni di rifugiati perché i loro popoli e la loro terra sono diventati

inospitali … Ed in questa introspezione, qualcuno o qualcosa si “mette in mezzo”, si

frappone e non vuole che si ascolti: il diavolo (etimologia: dia = attraverso, ballo =

mettere) (Antonietta Potente, Sacrofano 2014)

Vangelo (Marco 9,2-10)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. 1Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Page 10: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

10

Commento dall’Equipe dell’India

Dall’uomo sfigurato alla Trasfigurazione… dalla Mumbai delle grandi luci e dei

riflettori agli slum delle periferie…

La domenica della Trasfigurazione nel cammino quaresimale si presenta di fronte a

noi subito dopo le tentazioni… siamo lontani ancora dalla Passione, ma nel cammino

dei Vangeli, la trasfigurazione ha sempre la sua posizione prossima al cammino della

passione e comunque sempre in coincidenza con i primi annunci profetici della

passione stessa.

E’ la tentazione dell’uomo moderno, di ogni tempo e di ogni latitudine, di cercare

una situazione di vita paradisiaca, che lo porta a dire “Ah, qui sì, si sta veramente

bene”… non andiamo più via”… Non esiste sulla terra un posto così appagante, se

non abitando in Dio, l’unico spazio, capace di farci sperimentare questa pienezza!!!…

ma attenti a una religione “oppio dei popoli”, una religione che addormenta le

coscienze, o appaga un vago desiderio di spirito, ma non conduce alla passione di

amore del Dio crocifisso per noi. Una religione inventata a proprio uso e consumo,

per darci risposte solo materiali, o solo spirituali, e che non guardano alla pienezza

dell’uomo, e perciò sono più’ umane e più divine.

Due giorni fa, è arrivato un uomo: Laxman. Le sue gambe sono rigonfiate

esageratamente, in corrispondenza delle ginocchia e non solo. I suoi testicoli si sono

gonfiati a dismisura, come meloni, e pieni di vermi. Le dita delle mani sono

rattrappite e tormentate come da un’artrosi… si riconoscono i segni della filaria

(elefantiasi) portata dalle zanzare e della lebbra che attacca vistosamente il suo

corpo. Un uomo abituato alla strada e all’alcool… sradicato dalla società e dalla

famiglia. Sembra il ricettacolo dei rifiuti di una società. Telefoniamo al Vimala

Hospital, e le suore del Pime come sempre ci aiutano, e si vede cosa fare. Ci sono

anche problemi di cuore e altre cose. Ma il problema più serio di questo uomo

sembra già risolto: dalla solitudine a un movimento di amore e comunione che

riveste quelle membra deturpate e sfigurate quasi irriconoscibili per essere quelle di

un uomo… è iniziata la Trasfigurazione capace di rivelare il volto dell’uomo nella luce

di Dio e di renderlo veramente grande quando e’ rivestito da quell’amore di cui Lui

solo, Dio, è capace.

L ’attività frenetica di Mumbai continua correndo dietro paradisi artificiali a costo di

calpestare l’uomo e la sua dignità’. Di nuovo la tentazione dell’uomo di confondersi

con cose apparenti (luci e riflettori) e di perdere la sostanza della vita che l’Amore

crocifisso ha rivelato a fondo già dalla trasfigurazione. Quel corpo, ora glorioso nella

trasfigurazione di fronte agli apostoli, in croce sarà’ completamente sfigurato per

amore, ma è lo stesso corpo. A noi sfigurati dalle vicende del mondo viene proposta

la trasfigurazione dei nostri corpi mortali, nel suo corpo glorioso: i prodigi

dell’amore.

Don Davide Castagnetti

Page 11: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

11

SEGNI/IMPEGNI PROPOSTI

• Come famiglia, individuare una realtà (es. un altra famiglia, una persona …) che ha bisogno di qualche attenzione in più ed … iniziare un’ amicizia.

• Come giovane iniziare un cammino di amicizia con un altro coetaneo che non fa parte di un gruppo parrocchiale

DOMANDE

� Quanto mi lascio coinvolgere nella vita di chi incontro, nel suo cammino, nelle sue ferite, nelle sue povertà? Riesco ad andare oltre il pregiudizio, lasciando che il mio cuore si allarghi per accogliere questo nuovo compagno di viaggio?

� Ci lasciamo sfigurare dagli idoli della nostra vita o lasciamo che la Parola di

Dio, l’Eucarestia e la passione di amore che il Signore ha per noi ci trasfigurino nella sua vita che è Amore pieno?

� Come comunità, quanto conosciamo e quanto ci lasciamo scomodare dalla

vita che circola intorno a noi, dalle sofferenze, dalle fatiche, dalle grida di tante famiglie, tante persone? Che passi concreti possiamo compiere insieme?

PREGHIERE I nostri missionari hanno accettato di farsi coinvolgere dai problemi di popoli che soffrono ogni forma di ingiustizia … preghiamo perché siano per noi sempre testimonianza che incoraggia e nello stesso tempo che ci “provoca” ad essere presenza differente qui. Preghiamo. Signore, la paura e i pregiudizi a volte sono troppo forti e noi preferiamo non lasciarci né scomodare né coinvolgere nelle ferite dei fratelli. Donaci di vivere questo tempo forte di quaresima come una vera occasione per diventare migliori, più fratelli. Preghiamo.

Page 12: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

12

8 MARZO TERZA DOMENICA

“ACCOMPAGNARE- CAMMINARE CON...”

INTRODUZIONE

La comunità evangelizzatrice si dispone ad accompagnare. (EG 24)

Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa. Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35) (EG 99)

La comunione si configura essenzialmente come comunione missionaria.

Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. (EG23)

La comunione (koinonia) è una riunione contrassegnata dal fatto di entrare in

contatto con altre persone. Non abbiamo alibi per non condividere. Condividere, a

partire da cinque pani e due pesci, spiega come ogni cristiano non deve cercare di

avere tante cose, ma deve condividere con gli altri ciò che ha. Ogni cristiano deve

condividere la gioia, la compassione, e la consolazione di essere amato da Dio. La

parola “compassione” non è un sinonimo di “simpatia”, ma è la stessa parola: la

prima deriva dal latino, l’altra dal greco.

La compassione non è solo avvicinare il nostro prossimo sofferente, ma anche gli

altri. La simpatia è una maniera particolare per parlare di fraternità. Il Regno di Dio è

condividere, e la possibilità di condividere è per noi sempre presente.

(Padre Gustavo Gutiérrez, Sacrofano 2014)

Vangelo (Giovanni 2,13-25)

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa

Page 13: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

13

mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.

Commento dall’Equipe del Madagascar

Nel Vangelo di questa III settimana troviamo Gesù che scaccia i mercanti dal tempio

ribadendo con fermezza: «…non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato»

inoltre Gesù manifesta il suo corpo come tempio del Padre. Nel dialogo fra la

samaritana e Gesù si parla di tempio, di adorazione di Dio e che il Padre cerca dei

veri adoratori, che adorano Dio in spirito e verità.

Gesù è vero uomo, ebreo, della dinastia davidica … Gesù è colui che piange l’amico

Lazzaro, che si commuove di fronte ad una folla che non ha pastore, che ‘va su tutte

le furie’, di fronte ai venditori di animali e i cambiavalute del Tempio … Tutto ciò ci

aiuta ad uscire dal ‘Gesù del secondo me’ per accoglierlo così come realmente è e si è

dato storicamente.

Il nostro egoismo, infatti, non conosce limiti … anche di Dio vorremmo disporre a

nostro piacere.

Gesù non ha soluzioni mediate, la priorità assoluta è il Padre suo: “…non fate della

casa del Padre mio un luogo di mercato”.

Gesù ha in se stesso il fuoco dello Spirito santo … A volte noi viviamo la S. Messa

come abitudine, senza peso, con leggerezza … probabilmente anche noi nel cortile

del Tempio, come in altri cortili, non ci saremmo accorti che vi è un “mercato e un

commercio” …anzi giustificheremmo che il mercato serve per incontrare il Signore.

”Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”: Gesù parlava del

Tempio del suo corpo. La samaritana chiede a Gesù su quale Monte bisogna adorare

Dio e Gesù risponde: “Credimi donna, è giunto il momento in cui né su questo

monte…”.

Gesù è il nuovo Monte, è il nuovo Tempio. Nuovo nel senso di ‘ultimo’ … dopo di Lui

non ce ne sono più.

Gesù per vivere il suo Battesimo, la sua Missione ha a disposizione solo il suo corpo.

Il corpo di Gesù risorto dai morti è il luogo santo dove tutti gli uomini e le donne

dovrebbero salire per adorare il Padre in Spirito Santo e Verità. Anche la Missione qui

Page 14: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

14

in Madagascar si gioca sul corpo di ciascuno di noi: quello che fai e come lo fai,

quello che dici e come lo dici, il tuo modo di vivere, di essere. Non solo il nostro corpo

è casa di Dio, ma anche il corpo degli altri …la carità, il farsi prossimo, le opere di

Misericordia corporale e spirituale precedono la comunione eucaristica.

Don Giovanni Davoli e Quelli del Madagascar

SEGNI/IMPEGNI PROPOSTI

• In questa terza domenica di Quaresima proponiamo di invitare alla celebrazione una persona che ha trascorso un tempo in missione per portare la propria testimonianza e far sentire la comunità in comunione con chi vive nelle periferie del mondo. (per contattare qualche testimone puoi rivolgerti al Centro Missionario Diocesano al numero 0522-436840)

• In questa settimana impegnati a salutare e a essere cordiale con tutte le persone che incontri quando esci per strada.

DOMANDE

� Come mi metto in ascolto delle persone che vivono nelle periferie del mondo e cosa posso fare per camminare con loro?

� Come la nostra comunità può avvicinarsi maggiormente e accompagnare i missionari e le chiese sorelle?

PREGHIERE

Ti preghiamo per tutti coloro che si impegnano con cuore sincero nel dialogo inter-religioso e nell’accoglienza di migranti che vengono da altri Paesi: perché il tuo Amore guidi tutti a creare un mondo attraverso la fraternità e la pace fra tutti gli uomini. Preghiamo.

Per i missionari della nostra diocesi impegnati in Albania, Kosovo, Madagascar, India, Brasile e Rwanda, perché non si lascino sconfortare dalle difficoltà quotidiane e mantengano la forza della fede per essere sempre testimoni di speranza.

Preghiamo.

Page 15: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

15

15 MARZO - QUARTA DOMENICA:

“Fruttificare”

INTRODUZIONE: “…Ogni volta che ci incontriamo con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo a Dio. Ogni volta che apriamo gli occhi per riconoscere l’altro, viene maggiormente illuminata la fede per riconoscere Dio. Come conseguenza di ciò, se vogliamo crescere nella vita spirituale, non possiamo rinunciare ad essere missionari. L’impegno dell’evangelizzazione arricchisce la mente ed il cuore, ci apre orizzonti spirituali, ci rende più sensibili per riconoscere l’azione dello Spirito, ci fa uscire dai nostri schemi spirituali limitati.” (EG 272) “La miglior motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare nelle sue pagine e leggerlo con il cuore. Se lo accostiamo in questo modo, la sua bellezza ci stupisce, torna ogni volta ad affascinarci. Perciò è urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di meglio da trasmettere agli altri.” (EG 264) “Dai frutti vi riconosceranno” sostiene Gesù. Le parole passano, i proclami scadono,

le promesse tremano. Nello scorrere lento o tumultuoso dei giorni, la bizzarra

quotidianità mette alla prova ciò che siamo, ciò che pensiamo di essere, ciò che

sogniamo da bambini, e sussurra una domanda inquietante: “Cosa è rimasto di te?”.

Cosa non si è cancellato, perduto, raffreddato? Qual è il frutto genuino che fa di te

una persona speciale?

“Dai frutti vi riconosceranno” ripete Gesù. Da ciò che si avrà realizzato, nella

limitatezza delle possibilità, nel piccolo spazio di responsabilità che ci è stato

consegnato, nonostante le difficoltà, ciò che resta è l’opera, quello che si avrà

costruito. Da questo ci riconosceranno, da questo potremo dire chi siamo e per che

motivo viviamo. Ringraziando chi ci ha aiutato in questo compito, perdonando chi non

lo ha fatto.

“Dai frutti vi riconosceranno” insiste Gesù. Persone fruttuose resistono ai cambi di

stagione, e ogni stagione è buona per nuovi frutti, ad ogni età, in ogni condizione.

Persone fruttuose non si abbattono nei tempi della aridità, non si abbandonano al

lamento, non si lasciano ingrigire dalla malinconia. Persone fruttuose custodiscono

in sé il tratto favoloso della speranza.

Page 16: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

16

Questa quarta domenica di quaresima ci fa pregare e riflettere su questo invito forte

di Gesù. Lui stesso è frutto abbondante, costante, maturo. Da ciò che ci ha dato, ciò

che ha fatto per noi, ciò che ha costruito lo riconosciamo come nostro Signore.

(Don Andrea Girardi, Fidei Donum di Milano in missione a Pucallpa Perù)

Vangelo (Giovanni 3,14-21)

In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.

Commento dall’Equipe dell’Albania

Il cielo dell’ Albania è fantastico! Soprattutto perché lo scarso inquinamento

luminoso ci permette di ammirare il ciclo delle stelle che vediamo ad ogni stagione!

Chi ne conosce i nomi incanta tutti coloro che a naso in su ascoltano!!! Bene! Anche il

31 dicembre 2014 notte freddissima e ventosa a Gomsiqe ci ha permesso di vedere in

maniera nitida stelle luminose e di luce diversa! Penso che possa essere stato quasi

come quello che visto da Nicodemo mentre camminava nascosto dagli occhi di tanti

per scorgere gli occhi che potessero aiutarlo, quelli di Gesù, colui che diceva parole

che aprivano uno sguardo nuovo su Dio e sul mistero della vita dell’uomo! La luce è

venuta nel mondo! Per vederla bisogna credere! Credere!!!

Parola che noi qui in Albania impariamo di nuovo!!! Le persone qui per tanti anni

sono dovuto andare di notte ad incontrare Gesù per paura di essere annientate dalle

spie di una dittatura feroce. Anche Nicodemo aveva paura di essere giudicato dagli

altri come amico di Gesù. Così in tante parti del mondo, forse anche in tanti gruppi

amici in Italia, dove chi ha delle domande serie deve iniziare una ricerca personale,

senza farne troppa pubblicità.

Page 17: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

17

Credere! Si, è un percorso al buio a tratti solitario, spesso rischioso ma che ti fa

conoscere Dio in una maniera nuova, gli occhi di Gesù, e ti permette di crescere nella

sua conoscenza! Gesù ti aspetta, aspetta che tu abbandoni il male a cui il tuo cuore

si è attaccato. Aspetta che tu possa partire sul serio, povero di te stesso e ricco della

speranza che diventa così fede, sicuro che il Signore ti guarderà negli occhi e ti

donerà di conoscerlo!

Ngadalë ngadalë! si dice in Albania! Piano piano! E’ come guardare il cielo non puoi

pensare di averlo visto con uno sguardo, di averlo conosciuto con due o tre nomi di

stelle, ma hai bisogno di tempo per entrare nel suo mistero che è come una

promessa!!! Si, Dio promette a Nicodemo la vita eterna! Come aveva promesso ad

Abramo una grande discendenza, cosi anche a noi promette di poter conoscerlo e

entrare oggi nella vita eterna che è conoscerlo!

Grazie a Dio non abbiamo in casa la televisione! E neanche internet funziona tanto! Il

Telefono poco poco!! Certo tante volte è veramente una seccatura ma ho scoperto in

questi quattro anni che è una proposta! Una proposta che viene da lontano da quel

paesino della Palestina, una proposta che ci rivolge Nicodemo: “Io sono uscito e sono

andato, tu sei in grado di lasciare le tue cose per cercarlo? Per dialogare con Lui? “In

Albania la proposta la facciamo nostra! E voi?

Don Stefano, Francesca, Simone e Sonia

SEGNO/IMPEGNO PROPOSTO

• Si propone di appoggiare ai piedi dell’altare due piante, una secca e una rigogliosa. Quale delle due vorresti essere per non lasciarsi derubare la speranza?

DOMANDE

� Ovunque tu vada lascia un segno bello del tuo passaggio: quali sono i frutti concreti della tua esistenza?

� Quali scelte personali si sono rivelate infruttuose e perfino svantaggiose?

� Quali sono i frutti del tuo cammino di fede?

Page 18: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

18

PREGHIERE O Signore dona ai missionari la grazia e la gioia di vivere e annunciare il tuo Vangelo a tutti i popoli; perché non venga mai meno in loro l'entusiasmo, l'umiltà, la semplicità e la gioia di condividere l’annuncio della tua Parola. Ti preghiamo per i cristiani che vivono condizioni di difficoltà e di persecuzione. Preghiamo. Lo Spirito ci renda testimoni autentici e credibili nelle scelte quotidiane, perché anche noi possiamo essere, giorno per giorno, missionari che tu invii nel mondo. E come ora siamo riuniti nel tuo nome, così rendici disponibili ad essere nella settimana annunciatori della vita buona che nasce dal Vangelo. Preghiamo.

Page 19: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

19

22 MARZO - QUINTA DOMENICA

“FESTEGGIARE”

INTRODUZIONE

“… Infine, la comunità evangelizzatrice gioiosa sa sempre “festeggiare”. Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione. L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene” (EG 24).

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù (EG 1). Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore (EG 3). Ci sono Cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte le circostanze della vita, a volte molto dure (EG 6). Non fuggiamo dalla Risurrezione di Gesù, non diamoci per vinti, accada quel che accada” (EG 3).

“Non lasciamoci perciò rubare la gioia dell’evangelizzazione.” (EG 83)

Nelle nostre celebrazioni liturgiche, in particolare nell’Eucarestia domenicale

aiutiamoci a celebrare Cristo Risorto attraverso liturgie vive e non ingessate, che

riescano a dire qualcosa alla nostra gente, che coinvolgano il più possibile anche

coloro che provengono da Chiese cristiane sorelle distinte per rito o per confessione.

Soprattutto, celebrazioni che siano memoriali vivi della Passione e Morte del Signore,

nella frazione del Pane e nella Lavanda dei piedi, ossia nella comunione tra preghiera

e carità, tra esse inscindibili e capaci di condurre l’Eucarestia domenicale oltre il

canto finale.

Vivere l’Eucarestia come memoriale vivo di carità significa fare memoria di tutta la

vita di Gesù, del suo parlare, del suo stile di vita d’incontro e di annuncio.

Come ci ricordava Papa Francesco in udienza, “Gesù stesso fu un uomo della

periferia, di quella Galilea lontana dai centri di potere dell’Impero Romano e da

Gerusalemme. Incontrò poveri, malati, indemoniati, peccatori, prostitute, radunando

attorno a sé un piccolo numero di discepoli e di alcune donne che lo ascoltavano e lo

servivano. Eppure la sua parola è stata l’inizio di una svolta nella storia, l’inizio di

Page 20: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

20

una svolta nella storia, l’inizio di una rivoluzione spirituale e umana, la buona notizia

di un Signore morto e risorto per noi. E noi vogliamo condividere questo tesoro”.

(don Alberto Brignoli, Sacrofano 2014)

Vangelo (Giovanni 12,20-33)

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia

è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Commento dall’Equipe del Rwanda

Il capitolo 12 del Vangelo di Giovanni, di cui il brano scelto ne è il cuore, ci introduce

negli ultimi giorni di vita terrena del Signore: ci presenta in maniera forte la

contrapposizione tra chi ha fede in Lui e chi cerca di tradirlo e ucciderlo, tra l'amore e

la gelosia, tra l'affidamento e l'invidia.

Alcuni Greci, saliti a Gerusalemme per la festa di Pasqua, hanno la voglia di vedere

Gesù. Il loro desiderio non è una curiosità: questi Greci vogliono conoscere Gesù

davvero, nella sua identità, non solamente vederlo e poi andare via.

Anche nella nostra lingua, l'ikinyarwanda, il verbo “vedere” - Kubona-, oltre a questo

significato, porta anche al vedere dentro, all'approfondire, ad un trovare, per una

ricerca del “vero”.

Page 21: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

21

Nel contesto capiamo bene che questi greci sono l'anticipo e la prefigurazione

dell'annuncio della Buona Notizia: mentre i Giudei, il popolo che Dio aveva curato e

custodito e prediletto, si ostinano a non comprendere e rifiutano Gesù, i Greci invece,

gli stranieri, gli altri popoli, chiedono di vederlo per conoscerlo.

Per rispondere al loro desiderio di sapere chi è Lui, Gesù racconta l'evento della

croce, e fa questo quattro volte: con la parabola del chicco di grano, con la modalità

per la sua sequela, con la descrizione della lotta che si combatte nella sua anima, e

poi con la proclamazione della sua fine terrena, che una volta innalzato da terra,

attirerà tutti a sé.

Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo: è come era prima; non

accetta di cambiare e di convertirsi!

Questa Parola di Dio ci ricorda che è necessario usare i doni che ci sono stati donati

per aiutare gli altri. Così il Signore ci ha dato qui in Rwanda le Case Amahoro (Case

della Pace) perchè usassimo i doni che ci ha dato, aiutandoci a vicenda sia nel corpo

che nello Spirito; e tutto ciò lo facciamo per il Regno di Dio.

La liturgia ci sta conducendo e anche noi tutti ci stiamo avvicinando all'Ora di Gesù,

nella Gloria della sua Passione – Morte – Resurrezione; ma possiamo chiederci se

non sia arrivata anche l’ora di dare una svolta alla nostra vita… di mettere davvero il

tempo che ci viene regalato ogni giorno a disposizione della Sua volontà, provare ad

ascoltare nel nostro intimo un'altra voce, quella della coscienza, cercando momenti

di silenzio, senza averne paura, senza il frastuono delle tante “cose” da cui ci

facciamo avvolgere, per paura di noi stessi.

Cerchiamo di essere attenti e cogliere quella “voce” che viene proprio per me, per te,

per noi, per attirarci alla scoperta di un amore e di una pace che da soli… non

riusciremo mai a vedere!

Signore, fa che siamo sempre attirati a te, che non ci facciamo affascinare dalle gioie

illusorie del mondo che tu hai già “gettato fuori”, e che la tua Pace cresca

continuamente nell'amore vicendevole con i nostri fratelli e sorelle, nell'Eucaristia,

nella tua Parola, nei tuoi piccoli e poveri, amen.

Nel Signore sempre.

Noi delle Case Amahoro del Rwanda

Page 22: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

22

SEGNI/IMPEGNI PROPOSTI

• Proporre alle nostre comunità la possibilità di incontrarsi anche oltre il momento liturgico della Messa domenicale, magari invitando a fermarsi nei locali della parrocchia portando ciascuno il mangiare da casa per un momento di condivisione e fraternità in estrema semplicità e in comunione con i più poveri del posto.

• Tornando a casa dalla Messa domenicale proviamo ad usare le stesse parole di Papa Francesco: “PERMESSO, GRAZIE E SCUSA” con i nostri familiari e non solo…

DOMANDE

� La tua domenica, il modo in cui si celebra, ti da il senso della festa? Il senso della festa permea la tua giornata e i tuoi rapporti con gli altri?

� Come possiamo fare per vivere in famiglia con gioia il Giorno del Signore

� Possiamo prendere un piccolo impegno all’interno della Pastorale per aumentare la gioia del fare insieme?

PREGHIERE

Ci sono molti motivi, nella vita personale e delle nostre comunità, per essere stanchi e delusi; eppure quando diciamo Vangelo esprimiamo una buona notizia! Ti preghiamo Gesù di farci veri missionari contenti, impedendo che ciascuno vada per la sua strada fatta di chiusure e indifferenza ma che ognuno di noi sia portatore della gioia del nostro essere cristiani. Preghiamo

Ti preghiamo Signore per aiutarci a recuperare la gioia del Vangelo in famiglia, sul lavoro e nella società perché la nostra testimonianza sia credibile. Preghiamo

Page 23: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

23

PREGHIERA DEL CONVEGNO MISSIONARIO (Sacrofano, Roma 2014)

Conosco delle barche che restano in porto per paura che il mare le trascini via con violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto

per non aver mai rischiato di issare una vela.

Conosco delle barche che hanno paura del mare, e onde non le hanno mai portate al largo.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare,

per essere sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche talmente incatenate che hanno dimenticato come liberarsi.

Conosco delle barche che si graffiano sulle rotte dell’oceano.

Conosco delle barche che escono dal porto in gruppo

per affrontare insieme il vento forte.

Conosco delle barche che non hanno mai smesso di uscire dal porto ogni giorno della loro vita.

Conosco delle barche che tornano lacerate dappertutto,

ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole perché hanno condiviso viaggi meravigliosi.

Conosco delle barche che hanno navigato fino al loro ultimo giorno e sono di nuovo pronte a spiegare le loro grandi vele perché hanno un cuore a misura dell’oceano.

Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione,

aiutaci a prendere il largo.

Page 24: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

24

Page 25: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

25

È COMPITO DI TUTTI, ANCHE TUO! Adottare uno stile di vita sobrio e consapevole, riducendo lo spreco e scegliendo alternative solidali e sostenibili di consumo. Imparare a conoscere il sistema finanziario e scoprire le iniziative di finanza etica che possono aiutarci a risollevare la situazione economica partendo dal bene comune. Costruire una società di pace basata sull’educazione alla non violenza e alla cittadinanza globale, che trova il suo fondamento nel rispetto delle persone, dei diritti e nel dialogo tra culture differenti. Attivati ORA: esplora gli strumenti per diffondere la campagna, sfoglia i toolkit formativi da condividere con la tua classe o il tuo gruppo, contatta la sede territoriale più vicina e scopri quali sono gli eventi in programma. www.cibopertutti.it

Page 26: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

26

PROSSIMI APPUNTAMENTI DIOCESANI

DOMENICA 8 MARZO 2015

Giornata Missionaria Diocesana

Parrocchie unite e solidali.

In tutte le Chiese colletta per le missioni

DOMENICA 8 MARZO 2015

Convegno Missionario Diocesano

“Città e Periferie: quale annuncio evangelico oggi”

Con la riflessione di Sua Eccellenza Mons. Massimo Camisasca

Nuova Parrocchia del Sacro Cuore, Reggio Emilia - Ore 15.30

LUNEDI’ 24 MARZO 2015

Preghiera e digiuno per i Missionari Martiri

Veglia di preghiera e mandati

Chiesa di Maria Assunta, Villa Sesso (RE) - Ore 21.00

Page 27: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

27

Page 28: IO SONO UNA MISSIONE - Diocesi di Reggio Emilia · Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il

28

Tel. 0522.436840 - Fax 0522.433991 E-mail: [email protected]

Sito web: www.cmdre.it