Io e la GEOMETRIA Chiara Bianchi. La Geometria nella mia storia Io appena nata.

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Io e la GEOMETRIA Chiara Bianchi

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Io e la GEOMETRIA

Chiara Bianchi

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La Geometria nella mia storiaLa Geometria nella mia storia

Io appena nata

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… alla scuola di infanzia

Non ho molti ricordi della scuola di infanzia, ma recentemente ho avuto modo di tornarci per fare il tirocinio diretto e mi sono accorta di quanto gli spazi fossero sfalsati: avevo in mente un atrio anche classi molto grandi e invece entrando ho avuto modo di osservare le “reali” dimensioni …

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E’ proprio vero che la prima unità di misura

per gli ambienti siamo noi col nostro

corpo, quanto più si è piccoli tanto più gli

spazi sembrano essere immensi!

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Ricordo che in classe vi era un materassone blu su cui si poteva giocare con cuscini (che allora sembravano grandissimi) di forme geometriche; c’erano triangoli, rettangoli, cilindri, quadrati e

sfere.

Io alla scuola d’infanzia

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Con queste forme si potevano realizzare

costruzioni e improbabili torri.

Credo che quelle esperienze si possano considerare le prime “prove” geometriche:

dopo qualche tentativo era chiaro che porre la

sfera alla base significava compromettere l’equilibrio

di tutta la torre.

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Credo di aver sentito parlare tardi di Geometria vera e propria, anche se la scienza delle forme faceva già parte della mia vita….

Ricordo infatti di aver avuto un gioco in cui bisognava riconoscere le forme e inserirle nella casetta… era più o meno così:e mi piaceva un sacco!

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Dopo aver imparato ad inserire ciascuna formina nel suo incastro mi divertivo a cercare le possibili combinazioni: ad esempio il cerchio, essendo più piccolo, poteva infilarsi anche nel foro quadrato …

Queste sono state le mie

prime scoperte geometriche,

legate a Grande e Piccolo.

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I percorsi

A casa tra i giochi ricordo la presenza dei percorsi in

legno per le palline:

Con mio fratello -3 anni più piccolo di me- giocavo a

fare le gare su chi riusciva prima a portare

tutte le palline della propria squadra dall’altro

lato.

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Incastri

Alla scuola di infanzia vi erano diverse versioni di questo gioco con forme differenti, vi era la serie della fattoria, della casa, del dottore, della maestra ….

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… alla scuola primaria

Nella Scuola Primaria le esperienze con la geometria furono di numero sicuramente maggiore,

e soprattutto iniziarono piano piano ad essere consapevoli.

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Le prime forme

La maestra di matematica e geometria in prima per

farci prendere confidenza con le forme geometriche

ci fece provare a costruirle …

Così facendo potevamo manipolare a piacimento

queste entità geometriche astratte e sentirle un po’

più vicine, potendo quindi poi ricercarle negli

ambienti di vita quotidiani.

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Lati, Perimetro, Area, Volume …Molto interessante stata la scoperta dell’esistenza delle

formule geometriche, l’idea che una “scritta” si potesse applicare a tutti i quadrati, o triangoli o a tutti gli

appartenenti ad una categoria geometrica mi esaltava … mi piacciono le cose ordinate!

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TetrisQuesto è un gioco che mi piaceva – e mi piace ancora - molto: obiettivo è incastrare i pezzi nel modo migliore possibile … molto

Geometrico in effetti!

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… scuola secondaria inferiore

Durante la scuola secondaria inferiore la mia idea della geometria non subì grandi variazioni; pian piano andavo costruendomi un mio formulario su cui segnavo tutte le formule relative a ciascuna figura da me incontrata …

Le prime conoscenze ad essere inserite in questo personale strumento furono ovviamente quelle acquisite alla scuola primaria, relative per la maggior parte alle figure piane, solo in un secondo momento inserii la parte relativa alla geometria solida, che però onestamente non mi entusiasmava molto … preferivo il 2D al 3D!

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…liceo scientifico

Dopo un breve ripasso (e per breve intendo che nei primi 2 mesi di prima superiore la Prof aveva già rivisto tutte le formule geometriche da me conosciute) e tanti tanti esercizi …

Al liceo scientifico di geometria ne incontrai parecchia … e l’amico formulario non bastò più …

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E’ decisamente necessario spiegare il perché di questo “finalmente” infatti la geometria “pratica” ovvero la manipolazione di solidi, ruotamento di figure e simili, non mi è mai piaciuta molto … faccio abbastanza fatica nei quiz attitudinali nella sezione “indica quale è la figura esatta tra quelle proposte”…

… finalmente la Geometria analitica!

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Invece la Geometria analitica permette di indicare con precisione i punti dei vertici delle figure, rotazioni non provocano confusione, tutto è sotto controllo e facilmente accessibile …

Inoltre si attua una “traduzione” delle formule conosciute per adeguarle a questo mondo di ascisse e ordinate, e ogni cosa

trova il suo posto!

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Riflessioni …Ripensando al mio percorso scolastico credo che le

esperienze siano state per la maggior parte positive; non amo in modo particolare la Geometria, a cui preferisco di gran lunga la matematica, però riflettendo su alcuni aspetti del mio carattere quali l’ordine e l’amore per il “sistemare” credo che abbiano qualcosa di Geometrico …

La Geometria è lo studio delle forme, delle formule per definirle in modo univoco e calcolarne le caratteristiche…soprattutto quest’ultimo punto mi affascina!

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La Geometria per me oggi

Oggi le mie più grandi “preoccupazioni geometriche” sono relative a come trasmettere l’amore per questa materia, come farla sentire vicino ai bambini e con quali strumenti farla loro vivere …

Credo che la chiave del successo sia partire dall’esperienza, dal mondo reale, e porre dei quesiti, mettere i piccoli geometri davanti a dei problemi di natura geometrica, in modo che siano loro stessi a ricercare analogie e formule …

Solo così credo che si possa rendere un buon servizio alla Geometria!