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Io e la Bici Scegli il rapporto giusto

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Io e la BiciScegli il rapporto giusto

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LLa bici fa crescere

La bicicletta è un mezzo fondamentale per crescere, per prepararsi allavita di ogni giorno, per mantenersi in salute. E per un’infinità di altre cose.

Punto uno. La bici fa crescere. È il mezzo che dà le prime sensazioni dilibertà e di indipendenza: dico così perché penso al bambino e alla bam-bina che sulle loro biciclettine con le rotelline si staccano dalle manidelle mamme e dei papà e vanno avanti da soli. Da qui nasce anche ildesiderio di conoscenza, di sapere che cosa c’è oltre il limite di azionetracciato dai genitori. E, volendo, in bici, in cortile o per strada, si insce-nano i primi confronti.

Punto due. La bici è preparazione alla vita. Chi pratica sport trovanello sport stesso una grande preparazione al futuro perché, si sa, ilciclismo è anche sport di squadra, ma è sempre il singolo che deve farela differenza. Ed essere il numero uno è sempre più difficile.

Punto tre. La bici è conoscenza degli altri. Cercando in bici la differen-za che ti fa diventare numero uno, di conseguenza impari a capire chenella vita ci sono, e soprattutto ci devono stare i numeri due, i numeritre, i numeri venti.

Punto quattro. La bici è mantenersi in forma. Con l’avvento dellenuove tecnologie, il consumo psicologico imposto all’uomo è ogni giornopiù importante, più pesante, mentre l’impegno fisico è sempre menodeterminante. Da ciò nascono sia l’esigenza di un recupero psicologico,sia di svolgere attività motoria: che cosa c’è di meglio della bicicletta?

Punto cinque. La bici è stimolo per smuovere i politici. Eh sì: è troppofacile dire, adesso, che l’aria è inquinata e che c’è bisogno di piste cicla-bili. Ma sinora che cosa è stato fatto per aiutare la bicicletta a prevenirel’inquinamento?

Felice Gimondi

Direttore Responsabile: Pietro Calabrese

Finito di stampare nel mese di aprile 2002 per i tipi di N.I.I.A.G. - Bergamo

Graphic Design a cura di - www.thebrainfarm.com

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ndice:

Storia

Le parti della bici

Manutenzione

Avvicinamento all’agonismo

Come scegliere la bici

Gli accessori

Il decalogo del ciclista

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StoriaDalla costruzione del primo mezzo per autotrasportarsi allanascita del velocipede, passano quasi cinque secoli: si partedal 1420 e si arriva al 1890, attraverso tappe sofferte, con-testazioni sulla paternità dei brevetti, modifiche da partedegli inventori in numero incalcolabile.Tutto nasce dalla creazione del rullo, progenitore della ruota,che risalirebbe ad almeno 4.000 anni prima della nascita diCristo ad opera degli Egizi, sempre che l’invenzione non risalgadavvero ai Sumeri: il che significa collocarla addirittura 8.000anni prima di Cristo.

Le date fondamentali che portano alla bicicletta come attual-mente è conosciuta:

1420 – Giovanni Fontana presenta un veicolo a 4 ruote, di cui le due anteriorisono più piccole rispetto alle posteriori, azionato dalle braccia dell’uomo mediantel’impiego di una fune avvolta attorno a due verricelli a lanterna, che a loro voltaazionano un meccanismo formato da due ingranaggi che trasmettono il moto all’assedelle ruote anteriori.

1438 – Jacopo Martini, detto Taccola, costruisce un carrello che viene azionatodalle braccia mediante il movimento di un argano a quattro prese.

1475 – Nasce Musculus, inventato da Roberto Volturio: due carrelli montati su ruote,che vengono lanciati, in guerra, contro i muri per aprire varchi.

1482 – Leonardo da Vinci disegna due veicoli azionati dalle braccia: uno è a treruote, l’altro (che compare nel Codice Atlantico) presenta la parte posteriore di unveicolo dotato di una trasmissione che comprende una ruota orizzontale a pioli nelcentro dell’asse. La trasmissione esercita funzione moltiplicatrice. È l’intuizione cheporta alla bicicletta con trasmissione a catena.

1493 – Il lattice trovato da Cristoforo Colombo è alla base della gomma per icopertoni delle ruote.

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1610 – Dagli esperimenti del 1484 di Leonardo da Vinci, nasce un cocchio spintodalla forza umana: ne è patrocinatore il principe don Francesco Peretti, bisnipote diPapa Sisto V.

1748 – Luigi XV assiste al collaudo di un veicolo costruito dal connazionale franceseVaucason: presenta trasmissione a catena, azionata da un uomo.

1791 – Si delinea l’idea velocipedistica grazie all’invenzione del celerifero daparte del francese Mede de Sivrac.

1816 – Il barone Karl Friedrich Drais crea il velocipede, che i francesi battezzanodraisienne: la draisina per gli italiani.

1845 – L’ingegnere Robert William Thomson ottiene il brevetto per le gomme pneu-matiche destinate all’applicazione sui corpi rotanti. Sarà il veterinario scozzese JohnBoyd Dunlop ad applicare le gomme ai bicicletti (1888).

1855 – Il carrozziere francese Ernest Michaux presenta il velocipede a pedali,che viene chiamato Michaudina: lo stesso geniale inventore, dieci anni più tardilancia il biciclo.

1866 – Viene presentato in Francia il Bicicle: due ruote applicate al centro ad un assea forma di cerchio. Sopra il cerchio sono fissati due supporti per appoggiare le ascelle.

1868 – Nasce il “bicicletto”: è opera dell’orologiaio francese André Guilmet, cheaffida la realizzazione del progetto al tedesco Edoardo Mayer.

1869 – È la volta nel monociclo, azionato dalle braccia: lo presenta il franceseRousseau quasi contemporaneamente a quello del britannico Jackson, che invece falavorare le gambe.

1882 – Compare sulla scena il monociclo a pedali costruito da Scuri, che percorrei 150 chilometri da Milano a Torino in 10 ore circa.

1884 – Il torinese Costantino Vianzone costruisce un bicicletto con telaio e for-celle in legno. L’interno dei mozzi è in metallo, così come la pedaliera e l’ingranag-gio di trasmissione.

1885 – Edoardo Bianchi, papà dell’azienda Bianchi, realizza il bicicletto contrasmissione a catena: è un successo straordinario.

1888 – L’irlandese William Hume conia il vocabolo bicicletta con cui ancoraadesso si intende il mezzo con telaio, due ruote, mozzi, pedali, trasmissione a cate-na, manubrio, freni, sella.

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Le parti della biciNon tutte le biciclette sono uguali tra loro, tanto meno sono uguali le parti dicui sono composte. Per descrivere una bicicletta tipo da strada capace dibuone prestazioni ed adatta ad essere utilizzata sia in città, che fuori, non sipuò prescindere da:

Catena, cambio di velocità (con combinazioni dirapporti che possono arrivare anche a 30-33),deragliatori, ruota libera o pignone(fino a 11 ingranaggi).

Pedali con bloccascarpette a sgancio o con fermapiede.

Due ruote (a raggi oa disco) montate concopertoncini o tubolari.

Sistema frenante, che può essere a bilanciere,a tenaglia, a tamburo. Generalmente, il gruppofrenante si compone di due leve alla piega delmanubrio, ciascuna collegata mediante cavettoagli archetti o alle branche che lavora-no su perni, di molle che rial-largano le branche quando sidesidera far finire l’effettofrenante, di portapat-tini in mescola digomma che agi-scono sul cerchio.

Cannotto reggisella con sella.

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guarnitura consiste di pedivella di sinistra,pedivella di destra solidale con 3, 5, 6 o piùbracci. La pedivella è generalmente lunga tra i16,5 e i 18 centimetri. Poi c’è l’ingranaggio omoltiplica, che può arrivare anche a tre unità,con numeri di denti variabili a seconda dellecaratteristiche del terreno da affrontare.

Serie sterzo e manubrio. Sono gli organi cheassicurano la trasmissione uniforme dei comandidal manubrio alla ruota anteriore. La serie ster-zo si compone di: controdado, rondella dentata,calotta superiore, cono superiore; calotta infe-riore e cono inferiore. In ogni complesso cono-

calotta sono contenute sfere in varionumero. La serie sterzo è distribuita alle

due estremità del tubo dello sterzo, fraqueste e il canotto della forcella, in

modo che il secondo possa ruotareagevolmente, uniformemente. Ilmanubrio si compone di una piega(che ha forme diverse a secondache sia per bici da passeggio, dacorsa o da fuoristrada) con leimpugnature all’estremità; da unattacco a L che va ad inserirsiall’interno del tubo dello sterzo edall’altra parte blocca la piega;

da un expander composto daperno, rondella e vite troncoconica.

Telaio. È la parte essenziale e strutturante dellamacchina. Può essere costruito con tubi inacciaio, in alluminio, in titanio, in fibra di car-bonio oppure essere una monoscocca in fibra,ricavata da uno stampo. Il telaio delle bici dacorsa all’alba del Duemila è arrivato a pesareaddirittura meno di un chilo. I tubi impiegatinell’allestimento possono avere sagoma ediametro diversi. Alla qualità del telaio sono

Movimento centrale e guarnitura (o più guar-niture). Il movimento centrale è alloggiato nellascatola del movimento, coperto da una guaina diprotezione, e si compone di perno, calotta fissa,contranello, calotta regolabile, coppia di viti ecoppia di ranelle per il montaggio dei pedali. La

legate solidità, rigidità, scorrevolezza e altempo stesso leggerezza. Se a tubi, e dunquenon monoscocca, il telaio si compone di tubopiantone, tubo orizzontale, tubo dello sterzo,tubo trasversale, forcelle posteriori (due, ciascu-na composta di tubo posteriore superiore, tuboposteriore inferiore, forcellino), scatola delmovimento centrale, forcella anteriore (a suavolta composta da un canotto, da una testa, dadue foderi, da due puntalini per l’alloggiamentoe bloccaggio della ruota).

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ManutenzioneLa manutenzione della bicicletta nel suo insieme adempie alloscopo di garantire la sicurezza del ciclista e di conservare ilvalore economico del mezzo. Meglio se la manutenzione è cura-ta direttamente da chi utilizza tale mezzo.

TELAIO – Si smontano le ruote dal telaio e si controlla quest’ultimo nelle congiun-zioni, nei tubi, nelle forcelle per verificare che non siano comparse quelle che i mecca-nici chiamano vesciche (causate dai terreni accidentati), che obbligano alla sosti-tuzione dello stesso.

MOVIMENTO CENTRALE – Utilizzando un prodotto adeguato si può pulire anche ilmovimento centrale, facendolo penetrare per pulire la scatola. Vanno controllati bullonie viti della guarnitura per verificarne il buono stato e il conveniente bloccaggio. Si puòpurificare il tutto (ad esempio all’inizio dell’inverno, quando la bici finisce in cantina ogarage) con grasso e olio minerale.

STERZO – Qualora le guarniture della serie sterzo non fossero protette dal copripolvere,vanno smontate, controllate, pulite, sostituite le sfere usurate e rimontate. A ruota ante-riore rimontata, si verifica che il comando sia efficiente.

TRASMISSIONE – Catena, cambio, deragliatori, ruota libera e moltipliche vannopuliti con un prodotto sgrassante e lubrificati. Una volta smontati, vanno verificatitutti i pezzi ed eventualmente sostituiti quelli usurati. Una volta rimontati, il funziona-mento deve essere nuovamente efficiente: se non lo fosse verificare che ingranaggi,deragliatore, ruote libere, pignone, catena e cambio lavorino su piani paralleli, secondoallineamenti che garantiscono precisione nel cambio dei rapporti e sicurezza.

SISTEMA FRENANTE – Vale il discorso fatto per la trasmissione, ponendo atten-zione su tutta l’estensione del sistema stesso: dai comandi ai pattini.

RUOTE E GOMME – La corretta manutenzione di gomme e ruote prevede lo smontag-gio delle prime dalle seconde, la pulitura di entrambe e il riassemblaggio, con tanto diimpiego di mastice. Fondamentale è la giusta pressione di gonfiaggio, a seconda setubolare o copertoncino cambiano le atmosfere di riferimento. Le pressioni opportunesono indicate dai fabbricanti.

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Giro d’Italia 2002

UN GIRO EUROPEO

Nel cinquantenario dellanascita della ComunitàEuropea del carbone edell'acciaio (CECA), chediede vita alla primaipotesi di cooperazionecontinentale, e per festeggiare l'Unione monetaria europea conl'entrata in vigoredell'Euro, il Giro ha volutoavere una dimensioneeuropea: la corsa attra-verserà i sei paesi che nel1958 hanno sottoscritto aRoma la prima intesa cheha unito, di fatto,l'Europa.

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Struttura Tecnica Federale (Milano) 02- 6701464 Lega Professionisti (Milano) 02- 66981538

I Comitati RegionaliCOMITATO REGIONALE VIA CAP CITTÀ TELEFONO FAX

Piemonte C.so Moncalieri, 71 10133 TORINO 011-6600363 011-6600828Lombardia V. G.B. Piranesi, 44/B 20137 MILANO 02-7490732/715900 02-7386075Veneto Via Carducci c/o Pal 35100 PADOVA 049-8752230 049-660294

Velodromo MontiC.P. Trento V. Giuseppe Verdi, 29 38100 TRENTO 0461-983818 0461-236420C.P. Bolzano P.za G. Verdi, 14 39100 BOLZANO 0471-983030Friuli V.G. V. Sabbadini, 72 (CONI) 33100 UDINE 0432-231563 0432-234231Liguria V. Brigata Liguria, 1/3 16121 GENOVA 010-5704116 010-590279Emilia Romagna V. Tibaldi, 17 40129 BOLOGNA 051-372958/3725511 051-3726Toscana V. Fiume, 11 50123 FIRENZE 055-283926 055-28024Marche Stadio del Conero - Curva Nord 60029 VARANO (AN) 071-2900597 071-29082

St. Provinciale CameranenseUmbria V. Gigliarelli, 4 06100 PERUGIA 075-5054717 075-50532Lazio Viale della Tecnica, 250 00144 ROMA 06-5917731/9 06-5920130Abruzzo V. Quarto dei Mille, 45 65122 PESCARA 085-4210458 085-4221647Campania V. Monteoliveto, 56 80040 Volla (NAPOLI) 081-7740169 081-7740126Puglia Via Michele de Pietro, 17 73100 LECCE 0832-304546 0832-241994Basilicata V. Vaccaro, 290 85100 POTENZA 0971-54521 0971-54521Calabria C.so Mazzini, 92 87100 COSENZA 0984-24970 0984-24970Sicilia Vel. P.Borsellino Lanza di Scalea 90146 PALERMO 091-6718711 091-67189Sardegna V. Sonnino, 155 09127 CAGLIARI 070-663243 070-663231Molise V. Ugo Foscolo, 6 86100 CAMPOBASSO 0874-90781 0874-90781

Settori FederaliSETTORE REGIONALE VIA CAP CITTÀ TELEFONO FAX

Struttura Tecnica Federale P.za Luigi di Savoia, 2 20124 MILANO 02-6701464/961 02-6705364Consiglio D. Ciclismo Professionistico P.za Luigi di Savoia, 2 20124 MILANO 02-66981538 02-6692337

IndirizzarioLa Federazione Ciclistica Italiana (FCI) ègarante dello svolgimento dell’attività organiz-zata nel Paese.È presso le società affiliate alla FCI che è pos-sibile svolgere attività agonistica.Ecco un utile elenco di numeri telefonici e faxdove è possibile chiedere informazioni.Una guida completa è rintracciabile anche suwww.federciclismo.it

Indichiamo gli interni telefonici dei SettoriFederali presso la sede centrale dellaFederazione ciclistica italiana a Roma, da com-porre dopo il n. 06/3685

SETTORESegreteria Generale Centri di AvviamentoAttività GiovanileSettore AmatorialeTesseramento/AffiliazioniSquadre Nazionali Attività Didattiche e ImpiantiSettore FuoristradaSettore MarketingCommissione medica Federale

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Avvicinamentoall’agonismoSpesso il miniciclista vive in una famiglia dove c’è stato già qualche agonista, che fascattare già nel bambino – che ha ovviamente predisposizione a pedalare - la molladell’agonismo. Dal biciclettino alla bici da corsa, il passo è breve: una promozione,un compleanno, una festività particolare e arriva la bici da corsa, che di fatto dà ilvia alla carriera di corridore.

Le immagini televisive di Giro, Tour, Vuelta, Mondiali e grandi classiche rinvigori-scono il rapporto tra il giovane agonista e il mestiere di pedalatore, che imponeanche all’inizio sacrifici superiori alla norma: le rinunce, ad esempio, al pomeriggiofestivo da trascorrere con i coetanei, il cinema, la partita di pallone, l’oratorio.

Le rinunce vengono accettate volentieri soltanto se il ragazzo si completa andandoa correre dove fa qualcosa che gradisce in modo particolare.

Il fine dello sport non è soltanto il risultato e il potenziamento del fisico, anche sesotto il primo aspetto il ragazzo si abitua a lottare e si accorge che non si puòessere sempre primi, e sotto il secondo aspetto assiste compiaciuto allo sviluppodel proprio corpo.

Il fine dello sport è anche quello di arricchire la propria personalità di valori morali.Realizzarsi, completarsi, accettare le regole, accettare il verdetto di un giudice,accettare una sconfitta ingiusta, sopportare il dispetto di qualche avversario, sot-tostare al direttore sportivo, rispettare gli orari.

Se si analizzano questi aspetti, si verifica che attraverso l’approccio al ciclismo, ilragazzo percepisce valori che vanno oltre il successo.

Prima di avvicinarsi alla pratica agonistica è comunque indispensabile sottoporsi aduna visita medica di idoneità e affiliarsi ad un ente sportivo organizzato, passandoattraverso una società sportiva e un comitato zonale.

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Come scegliere la bici

Chi vuole acquistare una bicicletta ha solamente l’im-barazzo della scelta. Oggi, infatti, esistono sul mercatobiciclette di tanti tipi, che si differenziano per qualità,prestazioni e caratteristiche. A questo punto la scelta delmezzo diventa paradossalmente complicata proprio a causadell’abbondanza dell’offerta ed è sostanzialmente subordi-nata all’uso che se ne vuole fare. Ogni categoria di bicioffre, all’interno della stessa nicchia di prodotto, unavastissima gamma di possibilità e di varianti: da compe-tizione, da passeggio, da ciclo-turismo e mountain-bike,esistono diversi modelli per ogni categoria di bici, senzatralasciare la possibilità di assemblare il mezzo secondo ipropri desideri e le proprie necessità, arrivando a crearedei personalissimi “ibridi”.

Le bici da corsa sono sicuramente tra le più diffuse ed accattivanti sulmercato: tralasciando gli atleti che usano la bici per professione, ilnumero dei ciclo-amatori è in costante aumento e questi appassionatidiventano sempre più esigenti ed attenti alla qualità e alle prestazioni

anche delle componenti del mezzo. Le caratteristiche fondamentali diquesto tipo di bici sono la leggerezza del telaio, un cambio con almeno 14

tipi di rapporti (marce, che possono arrivare a 30!), manubrio e sellino partico-lari, ruote sottili, anche se rinforzate. Ormai la specializzazione in questo set-tore è altissima: le bici sono praticamente fatte su misura, in base anche alle

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caratteristiche fisiche (rilevante in particolare l’altezza per determinare tra l’al-tro le misure dei tubi del telaio) dell’acquirente. È chiaro che il prezzo di questebiciclette varia molto a seconda delle qualità del materiale e delle componenti.

Le bici definite da passeggio sono concepite per essere più confortevoli:innanzitutto cambia la posizione da tenere per pedalare, questo tipo dibici non richiede infatti una posizione allungata ed abbassata sul telaio,una postura atletica che richiede comunque una certa predisposizione e

preparazione fisica. Quindi cambiano parecchie componenti tecniche delmezzo: il manubrio ad esempio non è a corna di bue, ci sono meno rapporti, il

telaio è più pesante, le ruote sono più grosse, è possibile, poi, applicare cestini osupporti per bambini. Insomma, è un tipo di bici da svago e tempo libero.

Una variante molto particolare della bici da competizione, o comunqueda corsa, è la bici da pista: senza freni, né rapporti, ha solamente unpignone fisso che impedisce di pedalare all’indietro, oltre ad altriaccorgimenti tecnici.

Negli ultimi tempi è cresciuta moltissimo la diffusione delle mountain-bike, biciclette concepite originariamente per spettacolari gare fuoristrada, su terreni sterrati o nei boschi (addirittura esistono delle bicispeciali, chiamate downhill, per gare che si disputano esclusivamente in

discesa). Questo mezzo è nato negli Stati Uniti, dove veniva impiegato perattraversare boschi e strade dissestate ai tempi dell’austerity per l’embargo

petrolifero. Quando la mountain bike ha varcato l’Atlantico ed è arrivata inEuropa, ha subito riscosso un enorme successo. Oggi le mountain bike sono tan-tissime, anche perché il loro uso si è modificato: vengono impiegate anche comebici da città, grazie alla loro leggerezza e resistenza. Possono infatti salire escendere dai marciapiedi senza problemi, nello stesso tempo il cambio multi-marce consente di affrontare con facilità anche eventuali salite cittadine. Ancheper quanto riguarda la mountain bike, è poi la scelta delle componenti(manubrio, cambio, freni, pneumatici, pedivelle) a determinare l’uso primario diquesta bicicletta, oltre naturalmente al costo.

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Gli accessoriUn accessorio, nel senso stretto della parola, non è qual-cosa di essenziale. È piuttosto un elemento utile o un fat-tore che aggiunge comfort e sicurezza al piacere di andarein bicicletta. Percepire la differenza tra l’accessorio el’essenziale non è quindi facile e dipende non solo dallecircostanze ma anche dall’individualità, dalle persone.Spesso molti accessori diventano essenziali in determinateoccasioni, anche se la bicicletta potrebbe e può tranquilla-mente funzionare anche senza.

È il caso, ad esempio, dei catarifrangenti e delle piccole luci di posizione:sono obbligatori. Esistono vari tipi di catarifrangenti, applicabili a varieparti della bici. Alcuni ciclisti preferiscono infatti montarne più di uno, perrendersi particolarmente visibili. Quanto alle luci, ne esistono di differen-

ti modelli: alimentate da una dinamo oppure da una piccola batteria, aforma di torcia, applicabili sul manubrio oppure sui mozzi della bici. Esistonoanche delle strisce luminose che possono essere portate sulle gambe o sullebraccia, con chiusure in velcro.

Un altro accessorio è il cavalletto: assolutamente inutile e fuori luogonelle biciclette da corsa, ma che diventa assolutamente utile sulle bici dapasseggio o quando si vuole adattare una bici da corsa ad altri scopi, più

“familiari” o turistici. Quando si acquista un cavalletto, bisogna chiara-mente stare attenti alla misura e anche alla solidità: comprarne uno di

scarsa qualità o non adatto al peso del telaio, infatti, potrebbe creare deiproblemi dopo qualche tempo. Compreso il cedimento del cavalletto e laimprovvisa caduta della bicicletta.

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Un altro accessorio quanto mai essenziale è sicuramente la pompa. Le piùcomode sono quelle applicabili al telaio. È necessario controllarne e verifi-carne il perfetto funzionamento ogni mese (la valvola infatti è facilmentedeteriorabile) ed è quanto mai opportuno verificare e ripristinare il perfetto

gonfiaggio dei copertoni o dei tubolari ad ogni utilizzo.

Campanelli e trombette rappresentano perfettamente il concetto di acces-sorio che dipende dall’uso che si vuole fare della propria bicicletta. Nelcaos del traffico cittadino, infatti, poter segnalare la propria presenza inogni momento risponde, più che a una necessità, a una fondamentale norma

di sicurezza. Anche per quanto riguarda i campanelli, ne esistono di varieforme, che possono essere alimentati in differenti modi.

Si passa quindi ai contachilometri o agli indicatori di velocità. Negli ultimianni questi accessori hanno raggiunto altissimi livelli di perfezionamento.Oggi sono in vendita dei veri e propri mini-computer, applicabili almanubrio, che forniscono una enorme quantità di dati, relativi non solo alla

velocità, ma anche al chilometraggio percorso, alla frequenza delle pedalate.

Esiste poi una particolare categoria di accessori utili per chi usa la bici-cletta come mezzo di locomozione quotidiano per andare al lavoro oppureper andare a fare la spesa: porta borse, sporte, cestini, di varie forme emateriali, montabili e smontabili facilmente, davanti o dietro.

E per i bambini, esistono seggiolini che possono essere applicati davanti(il bambino in questo caso è sempre visibile, ma la posizione potrebbecreare qualche problema alla guida) o dietro, probabilmente il più pratico(il bambino non è visibile, ma è protetto dal vento).

Per finire, resta ancora una categoria di accessori da ricordare, relativiall’abbigliamento: giacche a vento speciali, guanti e pantaloncini partico-lari, aiutano sicuramente il comfort del ciclista. Ma, anche in questo caso, laloro scelta e il loro acquisto dipende dal gusto e dalle necessità individuali.

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Il decalogo del ciclista

1 – Avvicinarsi alla bicicletta e al ciclismo praticato in funzione dell’età:l’approccio deve essere ludico per i bambini e deve prevedere impegno crescente in rapporto all’età.

2 – L’atteggiamento del ciclista deve essere sempre improntato all’etica e,ovviamente, deve essere in ossequio ai regolamenti delle associazioni, dellefederazioni nazionali e internazionali del ciclismo: sia a livello di comporta-mento in generale, di educazione sportiva, sia a livello agonistico.

3 – È opportuno, quando si desidera cominciare un’attività agonistica, o anchecontinuativa, seguire delle tabelle di preparazione appropriate, che varierannocioè a seconda del tipo di attività che si vuole svolgere, dell’età e anche del livello di preparazione e dei risultati che si vogliono raggiungere. Spesso infattida un utilizzo sbagliato della bici possono derivare problemi fisici.

4 - Per avere un buon rendimento in bicicletta, senza accusare problemi fisi-ci, muscolari od ossei, è fondamentale che il telaio, sia in altezza che inlunghezza, sia correttamente proporzionato alle misure corporee. Per capirequal è la misura giusta, bisogna sedersi sulla sella e toccare terra con la parteanteriore dei piedi. Durante la pedalata, poi, le gambe devono distendersiquasi completamente quando il rispettivo pedale è in basso.

5 - È importante, ai fini della sicurezza, dedicare un po’ di tempo allamanutenzione della bicicletta, verificando specialmente lo stato dei copertoni(o tubolari), dei freni e delle ruote. Estremamente importante è la fase dilavaggio della bici stessa che deve avvenire con una certa frequenza e occorrericordarsi di mettere periodicamente un po’ d’olio sulla catena, nei punti discorrimento dei fili e intorno ai perni dei freni e dei cambi.

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6 - Per avviarsi all’attività agonistica od amatoriale, la soluzione migliore ècontattare il comitato provinciale e/o regionale della Federazione CiclisticaItaliana, che fornirà indicazioni, suggerimenti ed indirizzi utili.

7 - Per partecipare alle corse, alle competitive, alle gran fondo o amatoriali,è necessario affiliarsi ad un gruppo sportivo ed entrare in possesso deltesserino di identità sportiva.

8 – Al di là della visita medica cui sottoporsi prima di avvicinarsi all’atti-vità, è molto importante (oltreché obbligatorio) sottoporsi ad una visitamedico-sportiva prima di ogni stagione di attività presso gli appositi centriautorizzati e specializzati, per ottenere il certificato di idoneità allo svolgi-mento dell’attività sportiva. La visita medica può anche essere ripetuta piùvolte nell’arco dell’anno, a seconda anche dell’età.

9 - Tenere sempre a mente alcune nozioni fondamentali di educazionestradale. In particolare, è obbligatorio tenere la destra (anche durante le com-petizioni), non ingombrare la sede stradale, rispettare la segnaletica orizzon-tale e verticale, non togliere le mani dal manubrio e, se si utilizza la bici disera, applicare al telaio delle segnalazioni luminose oppure indossare specialicapi di abbigliamento dotati di strisce luminose o catarifrangenti.

10 – È fondamentale, ai fini della sicurezza, indossare il casco che deveessere leggero, aerato, robusto, confortevole e della misura giusta. Nondimenticarsi poi di allacciarlo e di sistemarlo in modo tale che protegga anchela fronte.

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IoELaB 30-04-2002 16:31 Pagina 19

Coordinamento nazionale dei quattro progetti antidoping italianiapprovati e finanziati dalla Commissione Europea, presente all'85°Giro d'Italia con i progetti:

"Carta Etica dello Sportivo", progetto pilota sviluppato dalla Provincia diCaserta che prevede: la Carta Etica, il manifesto europeo antidoping, ilConsultorio Antidoping, la guida antidoping, cd-rom e sito web;

"Prevenire il doping tra gli studenti e i giovani sportivi", dell'isti-tuto Einaudi di Carrara, azione di sensibilizzazione nelle scuole di tutta Italia;

"Tallone d'Achille: come partecipare senza farsi male", promossoed attuato dalla Provincia di Modena; fiore all'occhiello del progetto è l'atti-vazione del Numero Verde Nazionale per la lotta al doping 800 170001;

"Dracula doesn't drink doping", promosso ed attuato dalla UISP Nazionale,dedicato al coinvolgimento diretto dei giovani italiani nell'elaborazione del mate-riale informativo e della campagna di sensibilizzazione antidoping.

IoELaB 10-05-2002 15:52 Pagina 20