Investimenti, doppio bonus al Sud © RIPRODUZIONE ... · Campania, Puglia, Basilicata, ... che il...

1
8 Imprese di qualsiasi dimensione 8 Sono esclusi i settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, creditizio, finanziario e assicurativo 8 Non sono ammissibili le imprese in difficoltà per come definite dalla normativa comunitaria (comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01 del 31 luglio 2014) I POTENZIALI BENEFICIARI Il premio per il Sud 8 Zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107.3.a) del Trattato di funzionamento dell’Unione europea (Tfue) 8 Zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107.3.c) del Tfue IL TERRITORIO DI APPLICAZIONE 8 Acquisto di beni strumentali materiali consistenti in macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi 8 Il costo complessivo per progetto di investimento non può essere superiore a: a) 1,5 milioni di euro, per le piccole imprese; b) 5 milioni di euro, per le medie imprese; c) 15 milioni di euro per le grandi imprese GLI INVESTIMENTI AMMISSIBILI 8 20%dell’investimento netto, per le piccole imprese 8 15%dell’investimento netto, per le medie imprese 8 10%dell’investimento netto, per le grandi imprese PERCENTUALE DI AGEVOLAZIONE 8 La norma istitutiva del credito di imposta al Sud specifica chiaramente che il bonus non può essere in nessun caso cumulato con altri aiuti di Stato, anche se rientranti nel regime «de minimis», che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammissibili 8 Nulla sembrerebbe, pertanto, escludere la possibilità di fruire contemporaneamente di una misura che non è qualificabile come «aiuto di Stato» come per esempio i superammortamenti per i beni strumentali al 140% introdotti sempre dall’ultima legge di Stabilità 8 Nessuna possibilità, invece, per l’ulteriore cumulo con la Sabatini : sebbene autorizzata dall’Ue, infatti, tale agevolazione costituisce un aiuto di Stato LA CUMULABILITÀ Il meccanismo del bonus investimenti

Transcript of Investimenti, doppio bonus al Sud © RIPRODUZIONE ... · Campania, Puglia, Basilicata, ... che il...

Domenica 24 Gennaio 2016 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com

t @ 24NormeTributi

Reddito d’impresa. Il credito d’imposta sui beni strumentali è compatibile con i maxiammortamenti previsti dalla legge di Stabilità

Investimenti, doppio bonus al SudDa escludere la cumulabilità con la Sabatini che configura un aiuto di Stato nonostante l’autorizzazione Ue

Il convegno

Telefiscoin agendagiovedì 28

S i avvicina l’appuntamentocon la 25esima edizione diTelefisco, il convegno 

dell’Esperto risponde dedicato alle novità tributarie dell’anno, con la partecipazione degli esperti del Sole 24 Ore e i chiarimenti dell’agenzia delle Entrate. 

Giovedì 28 gennaio, nelle 13 sedi principali e nelle numerose sedi collegate in tutta Italia, la legge di Stabilità e le norme di attuazione della delega fiscale saranno al centro della manifestazione. 

Oltre all’evento, vi sono il forumonline de «L’esperto risponde», pubblicazioni dedicate e altre iniziative correlate. In questo ambito, da quest’anno è disponibile una App su Ios e Android per tablet e mobile, scaricabile dal sito di Telefisco oppure ricercandola direttamente dallo store di Android o Apple digitando la parola «Telefisco». L’applicazione offrirà una serie di informazioni e alcuni servizi, tra cui la registrazione (obbligatoria), l’invio di quesiti al Forum, la dispensa pdf sfogliabile, il programma e l’elenco delle sedi, le Faq. 

E per chi si iscrive a Telefisco ilQuotidiano del Fisco sarà gratis fino alla data della manifestazione. 

Inoltre, la partecipazione a Telefisco 2016 dà diritto a crediti formativi professionali per gli iscritti agli Ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili che hanno inserito la manifestazione nel proprio programma formativo. 

Per ricevere i crediti è necessario verificare le condizioni stabilite dal proprio Ordine di appartenenza.

Per chi segue il convegno suinternet, invece, gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili potranno ottenere 7 crediti formativi superando il test di valutazione: è possibile farlo fino alla fine dell’anno (31 dicembre 2016). 

www.ilsole24ore.com/telefiscoPer informazioni su modalità

di attivazione delle sedi e sui costi

www.ilsole24ore.com/iscrizionetelefiscoPer l’iscrizione a Telefisco 2016

Alessandro Sacrestano

pDoppia spinta fiscale agli investimenti. I maxiammor­tamenti al 140% sono, infatti,compatibili  con  il  credito d’imposta per le aree svan­taggiate,  previsto  sempredall’ultima legge di Stabilità(legge 208/2015). Nessuna cu­mulabilità, invece, con la Sa­batini che si configura comeun aiuto di Stato. Ma vedia­mo nel dettaglio.

Con il maxiammortamentoè stato introdotto un meccani­smo di agevolazione che con­sente alle imprese (e ai profes­sionisti, però esclusi dal bo­nus) di maggiorare il costo di acquisizione dei beni materia­li strumentali del 40%, al fine della  determinazione  delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanzia­ria. L’incentivo spetta a frontedegli  investimenti  materialieffettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, con esclu­sione di fabbricati e costruzio­ni, beni il cui coefficiente di ammortamento è inferiore al 6,5% (Dm 31 dicembre 1988) e alcune  specifiche  categorie elencate nell’allegato alla leg­ge (condutture utilizzate dalleindustrie di imbottigliamentodi acque minerali, dagli stabi­limenti balneari e  termali e per la produzione e distribu­zione di gas naturale, il mate­riale  rotabile,  ferroviario  e tranviario e gli aerei completi di equipaggiamento). 

È evidente che l’ambito og­gettivo di applicazione del bo­

nus investimenti (che premia le “operazioni” effettuate  in Campania, Puglia, Basilicata,Calabria, Sicilia, Molise, Sar­degna e Abruzzo dal 1° gennaio2016 al 31 dicembre 2019) e del maxiammortamento  è  so­vrapponibile,  dal  momento che i beni materiali agevolabilisi concretizzano (nell’uno e nell’altro  caso)  in  impianti, macchinari e attrezzature, an­che se con riferimento alle so­le acquisizioni effettuate nel corso del 2016. 

Al momento non esiste al­cuna precisazione né di nor­ma né di prassi che ostacoli lapossibilità di beneficiare, afronte  degli  stessi  investi­menti, di entrambi gli incen­tivi. La norma istitutiva delcredito di imposta specificachiaramente  che  il  bonusnon può essere in nessun ca­so cumulato con altri aiuti diStato, anche se rientranti nelregime de minimis, che ab­biano ad oggetto i medesimicosti ammissibili. 

Nulla  sembrerebbe,  per­tanto, escludere la possibilità di fruire contemporaneamen­te di una misura che non è qua­

lificabile come aiuto di Stato. Ancor più nello specifico, il ma­xiammortamento  rappresenta a tutti gli effetti un’agevolazio­ne di carattere generale e come tale,  mancando  del  requisito della selettività, non può costi­tuire un aiuto di stato. 

Un esempio può aiutare a ca­pire meglio le possibilità di in­crocio fra le due agevolazioni. Supponiamo  che  una  piccola impresa  realizzi  investimentiper 100mila euro e che, per sem­plicità, non esistano ammorta­menti da decurtare. In una simi­le circostanza, l’azienda in que­stione potrà operare gli ammor­tamenti  su  un  importo  di140mila  euro.  Insomma,  l’im­presa godrà di un beneficio net­to pari al valore dell’aliquota fi­scale ad essa applicabile, molti­plicata  per  il  maxiammorta­mento. Non solo. A questo potràaggiungere  anche  il  credito d’imposta maturato sull’acqui­sto, nella misura pari a 20mila euro:  un  mix  che  prospetta un’occasione molto interessan­te da un punto di vista tributario.

Nessuna possibilità, invece,per l’ulteriore cumulo con laSabatini,  ossia  il  contributoche copre parte degli interessia carico delle imprese sui fi­nanziamenti  bancari  in  rela­zione agli investimenti realiz­zati in beni strumentali. Ben­ché autorizzata dall’Ue, infatti,tale agevolazione costituisceun aiuto di Stato e non può,quindi, essere sommato con ilcredito d’imposta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’incentivo quadriennale. Dal 20%per le piccole imprese al 10% per le grandi

Sconto a percentuali variabilipIl credito d’imposta al Sud premia le acquisizioni di beni strumentali nuovi, da destinare aunità produttive localizzate nel­le  aree  assistite  delle  regioni Campania,  Puglia,  Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sarde­gna e Abruzzo. Sono agevolabili gli investimenti effettuati a de­correre dal 1° gennaio 2016 e finoal 31 dicembre 2019. 

Risultano agevolabili  tutti  imacchinari, impianti e attrez­zature varie, purché nuovi, stru­mentali e rientranti in un «pro­getto di investimento iniziale» secondo la definizione data dallaCommissione europea (regola­mento Ue 651/2014). Deve, per­tanto, trattarsi di creazione di unnuovo stabilimento o amplia­mento della capacità di uno sta­bilimento esistente o, ancora, di­versificazione della produzione per ottenere prodotti mai fabbri­cati precedentemente o un cam­biamento fondamentale del pro­cesso produttivo complessivo. 

Risultano, invece, escluse lespese inerenti l’acquisizione di beni immateriali (software, bre­

vetti eccetera). Per  il calcolo dell’aiuto  spettante  ritorna  il concetto di «investimento net­to».  Quest’ultimo  è  dato  dal «costo complessivo» dei beni dedotto  degli  ammortamenti determinati nel periodo di im­posta con riferimento alla stessacategoria dei beni oggetto di in­vestimento e relativi alla mede­sima struttura produttiva, ad ec­cezione  degli  ammortamenti dei beni che formano oggetto dell’investimento agevolato. 

La norma introduce, tuttavia,delle soglie massime di «costo complessivo» ammissibile per ciascun progetto (1,5 milioni di euro per le piccole imprese, 5 mi­lioni per le medie imprese e 15 milioni per le grandi imprese). 

La percentuale di aiuto è dif­ferenziata a seconda della di­mensione dell’impresa benefi­ciaria. Per le piccole imprese, l’incentivo è pari al 20% dell’in­vestimento netto, per le medie imprese al 15% e per le grandi imprese al 10 per cento. 

È sempre possibile il ricorsoalla  locazione  finanziaria.  In

tale circostanza, occorrerà as­sumere come riferimento il co­sto sostenuto dal locatore perl’acquisto dei beni. 

Per la fruizione del creditod’imposta  bisognerà  inviare una comunicazione all’agenziadelle Entrate, al fine dell’otteni­mento del nulla osta. Le modali­tà, i termini di presentazione e ilcontenuto della comunicazio­ne saranno fissati da un provve­dimento direttoriale di prossi­ma emanazione. 

Anche per il nuovo credito diimposta l’utilizzo potrà avveni­re esclusivamente in compen­sazione a decorrere dal periodod’imposta in cui è stato effet­tuato  l’investimento.  L’aiuto dovrà essere indicato nella di­chiarazione dei redditi relativaal periodo d’imposta di matura­zione dello stesso e nelle di­chiarazioni dei periodi succes­sivi, fino a quello di conclusio­ne dell’utilizzo. Non si applica,in ogni caso, il limite di utilizzo ordinario di 250mila euro.

Al. Sa.© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Imprese di qualsiasi dimensione8 Sono esclusi i settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della

costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, creditizio, finanziario eassicurativo

8 Non sono ammissibili le imprese in difficoltà per come definite dalla normativa comunitaria (comunicazione della Commissione europea 2014/C 249/01 del 31 luglio 2014)

I POTENZIALI BENEFICIARI

Il premio per il Sud

8 Zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabriae Sicilia, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107.3.a) del Trattato di funzionamento dell’Unione europea (Tfue)

8 Zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107.3.c) del Tfue

IL TERRITORIO DI APPLICAZIONE

8 Acquisto di beni strumentali materiali consistenti in macchinari, impianti eattrezzature varie nuovi

8 Il costo complessivo per progetto di investimento non può essere superiore a: a) 1,5 milioni di euro, per le piccole imprese; b) 5 milioni di euro, per le medie imprese; c) 15 milioni di euro per le grandi imprese

GLI INVESTIMENTI AMMISSIBILI

8 20% dell’investimento netto, per le piccole imprese 8 15% dell’investimento netto, per le medie imprese 8 10% dell’investimento netto, per le grandi imprese

PERCENTUALE DI AGEVOLAZIONE

8 La norma istitutiva del credito di imposta al Sud specifica chiaramenteche il bonus non può essere in nessun caso cumulato con altri aiuti di Stato, anche se rientranti nel regime «de minimis», che abbianoad oggetto i medesimi costi ammissibili

8 Nulla sembrerebbe, pertanto, escludere la possibilità di fruire contemporaneamente di una misura che non è qualificabile come «aiuto di Stato» come per esempio i superammortamentiper i beni strumentali al 140% introdotti sempre dall’ultima leggedi Stabilità

8 Nessuna possibilità, invece, per l’ulteriore cumulo con la Sabatini: sebbene autorizzata dall’Ue, infatti, tale agevolazione costituisceun aiuto di Stato

LA CUMULABILITÀ

Il meccanismo del bonus investimenti

617milioni

Le risorse disponibiliLo stanziamento per ciascunodegli anni dal 2016 al 2019

ACCERTAMENTO

Sconti sulle sanzionicon il favor rei

LAVORO

Liquidazioni Inail,doppia scadenza

L’ESPERTO RISPONDE

Le risposte ai quesiti dei lettori

DOMANISUL SOLE 24 ORE

FISCO E COSTITUZIONE

L’illegittimitàcome rimedioai vuoti normatividi Enrico De Mita

Nella giurisprudenza costi­tuzionale ricorrono talo­ra dichiarazioni d’incosti­

tuzionalità di una legge «nella parte in cui non dispone».

Tale formula può lasciare al­quanto perplessi: se esiste una di­sparità di trattamento fra una di­sposizione esistente e una non esistente,  sembrerebbe  che  il problema debba essere risolto eliminando la disposizione esi­stente, non potendo eliminare quella che non c’è. L’omissione è rilevante, perché significa esclu­sione di una certa normativa. La “nuova norma” che si sostituisce a quella dichiarata deriva da altreparti dell’ordinamento.

Con tali sentenze la Corte haintrodotto un indirizzo interpre­tativo (già avvertito da una parte della dottrina e della giurispru­denza di merito) capace di indivi­duare principi generali in un or­dinamento che non ne ha.

In Italia mancano leggi tribu­tarie generali. Nelle riforme che si sono succedute, fin da quelledel 1971, sono state auspicate leg­gi generali per tutti i tributi, ela­borando principi generali, evi­tando ritocchi parziali e una legi­slazione a getto continuo. Se si guarda alle leggi fiscali non è dif­ficile fare un elenco di disposi­zioni che pur preordinate a una identica funzione hanno una for­mulazione a seconda del tipo di tributo, senza che tale diversità sia giustificata dalla particolaritàdel presupposto.

Quando la legge tributaria èpreordinata alla tutela dell’inte­resse  fiscale,  come  interesseprotetto dalla Costituzione a tu­tela del contribuente, la formu­lazione della legge non può ave­re una diversa formulazione a seconda del tributo, o addirittu­ra essere prevista solo per alcu­ni tributi e per altri no.

La giurisprudenza costituzio­nale impostando in termini di parità di trattamento, alla lucedella Costituzione, ha individua­to la strada idonea per l’indivi­duazione  di  principi  generali. Prendiamo i diversi problemi di­scussi in passato: l’obbligo della motivazione che non può riceve­re formulazioni diverse a secon­da dei tributi o addirittura non essere previsto per alcuni tribu­ti;  l’integrazione  dell’accerta­mento previsto solo per le impo­ste dirette; la responsabilità soli­dale degli eredi prevista solo perle imposte dirette. Sono tutte re­gole non legate alla particolarità del presupposto, ma alla tuteladell’interesse fiscale e alla tutela del contribuente. Tutte queste disparità sono di carattere stori­co. Tradizionalmente la legisla­zione tributaria era affidata ai di­versi rami dell’amministrazione finanziaria.  Sicché  c’erano  di­versi orientamenti a secondo deltributo di cui si trattava. Anche quando l’amministrazione è sta­ta unificata il “vizio” o la diversi­tà culturale è rimasta. Il proble­ma si risolve con leggi generali tributarie, sempre postulate nel­le diverse leggi delega, compresal’ultima, ma non se ne è fatto nul­la. Forse perché manca una cul­tura adeguata. La mentalità fi­scale che si esprime in una legi­slazione minuziosa fatta di casi­stiche non ha saputo imboccare la strada delle leggi generali.

La giurisprudenza ha fatto fati­ca  a  cogliere  l’importanza  di un’interpretazione  costituzio­nalmente orientata (come dimo­strano  alcune  decisioni  della Cassazione) e solo di recente ha cominciato a porsi il problema ma l’ha saputo risolvere fino in fondo. La situazione rispetto alla 

quale si invoca la parità di tratta­mento non è data certamente dal presupposto economico: da que­sto punto di vista il problema nonsi pone giacché, essendo il tribu­to caratterizzato da un determi­nato presupposto, ognuno di essiverrebbe ad atteggiarsi come la “situazione diversa”  rispetto a cui si legittima la diversità di trat­tamento. Ora, se si prescinde dal presupposto economico e si con­siderano le norme di attuazione, si può rilevare che vi sono una se­rie di norme che non rispondonoalle esigenze di questo o quel tri­buto, ma sono poste o nell’inte­resse fiscale, inteso come inte­resse generale alla  riscossione dei tributi, protetto dalla Costitu­zione sullo stesso piano di ogni diritto individuale (45/63, 91/64, 50/65) e il diritto del contribuen­te ad essere tassato secondo la legge. Quando si parla di motiva­zione  dell’accertamento,  della solidarietà, di notificazione, di at­ti, di ripetizione dell’indebito, di domicilio fiscale, data la funzio­ne di questi istituti, tendenzial­mente sganciata dal presuppostoeconomico, è difficile immagina­re l’opportunità di tante discipli­ne quanto  sono  i  tributi. Ora, quando avvenga che un istituto sia stato elaborato con riguardo ad un tributo, ma senza essere le­gato alla particolarità del relativopresupposto economico, la man­cata applicazione di esso ad altri tributi, dove esistono le stesse esigenze, porta alla disparità di trattamento, qualora non si rico­noscano a quella la disposizione la portata di norma generale. Se ricorrono discipline diverse  lenorme possono integrarsi fra di loro, senza di che la norma meno ampia potrebbe meritarsi la cen­sura d’illegittimità costituziona­le per disparità di trattamento «nella parte in cui non dispone» come si esprime la Corte. 

Il problema andrebbe risoltocon legge. La situazione è ag­gravata dalle continue leggi distabilità, dove c’è di tutto e dal­la nessuna iniziativa del gover­no. Perciò diventa sempre piùinteressante  l’interpretazionecostituzionalmente  orientata.Tale interpretazione può esse­re seguita dai giudici compe­tenti e ovviamente dalla Cortecostituzionale. Purtroppo nonsempre i giudici seguono taleinterpretazione, come è dimo­strato dalla sentenza della Cas­sazione 24823/15 in tema di ap­plicazione del contraddittorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUOTIDIANO DEL FISCOTutti gli aggiornamentie gli approfondimentiin campo tributario

Sul Quotidiano del Fisco tutti i giorni l’offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore in materia tributaria. Il Quotidiano del Fisco offre una panoramica completa di notizie e approfondimenti per gli operatori professionali, con conte­nuti esclusivi delle migliori firme del Sole 24 Ore in campo fiscale.

www.quotidianofisco.ilsole24ore.com

Previdenza. In tre anni sarà completato il restyling dell’Istituto: si passa da 48 a 10 direzioni centrali

Inps: con i servizi anche consulenzapCentralità dell’utente, di­gitalizzazione e multicanalità, riduzione dei costi e aumento delle  performance:  questi  ipunti cardine su cui si basa il restyling dell’Inps. Una rivo­luzione interna che prende il via adesso e che si completerà nell’arco di tre anni. 

Il rinnovo parte dalla forni­tura di prestazioni sociali se­condo un approccio consulen­ziale, personalizzato e proatti­

vo  basato  sui  bisogni  degli utenti. «L’obiettivo ­ spiegano dall’Istituto  ­  è  di  rendere l’Inps non solo erogatore di servizi a richiesta ma il princi­pale consulente dei cittadini, dei lavoratori e delle aziende sui temi dell’assicurazione so­ciale e dell’assistenza, svilup­pando ulteriormente la rela­zione  diretta  con  l’utenza». Per questo motivo sarà creato un  fascicolo unico per ogni 

utente: il fascicolo conterrà la sua storia contributiva e tutte le interazioni con l’Inps. 

DigitalizzazioneSul fronte della digitalizzazio­ne  è  prevista  un’evoluzione multicanale, con forte presen­za territoriale, e un’evoluzio­ne digitale del rapporto con gliutenti che prevede la creazio­ne di una nuova  interfaccia web personalizzata e modalità

più efficaci di interazione con gli intermediari, oltre al poten­ziamento  dello  scambio  di flussi  informativi  con  altre pubbliche amministrazioni. 

Riduzione dei costiPer quanto riguarda la ridu­zione dei costi di funziona­mento,  questo  obiettivoverrà perseguito attraversolo spostamento dell’eroga­zione dei servizi dai canali

fisici ai canali digitali. 

Riorganizzazione internaLa riorganizzazione punta an­che a portare a termine l’inte­grazione fra i diversi enti pre­videnziali  confluiti  recente­mente nell’Inps. 

Il  nuovo  organigrammadell’Istituto prevede la razio­nalizzazione della «prima li­nea» di dirigenza: si passa da48 a dieci direzioni centrali adiretto riporto del direttore generale.  Alle  sei  direzioni che avranno funzioni di coor­dinamentosi  aggiungono  la

direzione relazione esterne,la segreteria tecnica, la dire­zione studi e ricerche e la di­rezione audit. 

Entro il mese di febbraio ­fanno sapere dall’Inps ­ deca­dranno gli attuali incarichi didirigenza e partiranno gli in­terpelli interni per l’assegna­zione delle nuove funzioni didirezione.

Nel piano riorganizzativodell’Inps è previsto, inoltre,l’aumento del contributo del­l’istituto  alla  riduzione  deldebito pubblico. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA