Introduzione alla Teologia Introduzione alla Teologia

Seconda lezione:Statuto epistemologico della teologia

Istituto Superiore di Scienze Religiose“Giuseppe Toniolo” - Pescara

Prof. Bruno MarienAnno Accademico 2008-2009

30 ottobre 2008

I compiti della teologia

Reminiscenza: – La teologia della liberazione– Relativismo– New Age

Problemi nella teologia: – Esegesi per la distruzione della cristologia– Filosofia della conoscenza

Ratzinger

“Penso che il problema dell'esegesi e quello dei limiti e delle possibilità della nostra ragione, ossia delle premesse filosofiche della fede, costituiscano effettivamente il vero punto dolente dell'odierna teologia, per il quale la fede - e in misura crescente anche la fede dei semplici - entra in crisi.”

Risposta: esegesi● Esegesi nella sua globalità, risultati certi... non

sono possibili in storia, tanto meno in esegesi● Esegesi moderna può dare una certa

impressione: dipende da filosofia sottostante● La filosofia (Kant) produce certo tipo di esegesi

(che non può contradire la filosofia)● Metodo storico-critico: ottimo ma solo passato● Bibbia: passato studiato secondo leggi uniformi

“quello che oggi non può accadere in nessun modo, non poteva accadere neppure ieri...”

– Bibbia relegato nel passato, irrilevante per oggi– Omogeneità del mondo e della storia

● Autorità ecclesiastica: non imporre cristologia, ma invitare a riflessione critica

● Rivelazione divina: infinito irrompe nel finito...

Risposta: filosofia● Positivismo: “Indirizzo filosofico della seconda

metà del XIX secolo che, fondando la conoscenza sui fatti e rigettando ogni forma di metafisica, intendeva estendere il metodo delle scienze positive a tutti i settori dell'attività umana” (Zingarelli)

● Fede libera se sa ragione si aprire nuovamente● Autonomia della ragione umana? (storico e

contingente). Fallimento del razionalismo neoscolastico

● Non paradosso fede – ragione, ma dialogo

Domande● Si può parlare di Dio che nessuno ha mai visto?● Gesù ha mai preteso di essere Figlio di Dio?● La teologia si può considerare scienza, visto

che si occupa di “cose” intangibili, invisibili, non verificabili?

● Quale certezza porta la teologia? L'esistenza di tante scuole non dimostra che sia più una opinione che conoscenza certa?

● Cos'è “la fede piena e gioiosa del Nuovo Testamento e della Chiesa di tutti i tempi”?

“L'uomo infatti possiede una dimensione più ampia di quanto Kant e le varie filosofie postkantiane gli abbiano attribuito. Kant stesso con i suoi postulati lo ha dovuto ammettere in qualche modo. Nell'uomo vi è un inestinguibile desiderio di infinito. Nessuna delle risposte che si sono cercate è sufficiente; solo il Dio che si è reso finito, per infrangere la nostra finitezza e condurla nella dimensione della sua infinità, è in grado di venire incontro alle esigenze del nostro essere. Il nostro compito è quello di servire a lui con animo umile, con tutta la forza del nostro cuore.” (Ratzinger)

“Nel corso dei secoli la teologia si è progressivamente costituita in vero e proprio sapere scientifico. È quindi necessario che il teologo sia attento alle esigenze epistemologiche della sua disciplina, alle esigenze di rigore critico, e quindi al controllo razionale di ogni tappa della sua ricerca. Ma l’esigenza critica non va identificata con lo spirito critico, che nasce piuttosto da motivazioni di carattere affettivo o da pregiudizio. Il teologo deve discernere in se stesso l’origine e le motivazioni del suo atteggiamento critico e lasciare che il suo sguardo sia purificato dalla fede. L’impegno teologico esige uno sforzo spirituale di rettitudine e di santificazione.”

(Vocazione ecclesiale del teologo)

Giuseppe Lorizio

Che cos'è la teologia?Riflessioni introduttive a carattere epistemologico

Epistemologia● Teoria della conoscenza● Filosofia della scienza \ Riflessione intorno ai

principi e al metodo della conoscenza scientifica

● Etimologia (intimo significato della parola) di episteme: ciò che è posto sopra, conoscenza

Introduzione● Kierkegaard: “Chi è professore di teologia?”● “Uno che insegna perché un altro è stato

crocifisso”● Fondamento, natura e caratteristiche della

teologia (ogni epoca e forma)– Evento di Cristo: crocifisso e risorto DATO– La nostra adesione: fede RISPOSTA

● Risposta totalizzante e radicale (Ap 3, 15s.)

Dei Verbum 5

A Dio che rivela è dovuta « l'obbedienza della fede» (Rm 16,26; cfr. Rm 1,5; 2 Cor 10,5-6), con la quale l'uomo gli si abbandona tutt'intero e liberamente prestandogli « il pieno ossequio dell'intelletto e della volontà » (4) e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli fa. Perché si possa prestare questa fede, sono necessari la grazia di Dio che previene e soccorre e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi dello spirito e dia « a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità » (5). Affinché poi l' intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni.

Dei Verbum 6

Con la divina Rivelazione Dio volle manifestare e comunicare se stesso e i decreti eterni della sua volontà riguardo alla salvezza degli uomini, «per renderli cioè partecipi di quei beni divini, che trascendono la comprensione della mente umana » (6). Il santo Concilio professa che « Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale dell'umana ragione a partire dalle cose create» (cfr. Rm 1,20); ma insegna anche che è merito della Rivelazione divina se « tutto ciò che nelle cose divine non è di per sé inaccessibile alla umana ragione, può, anche nel presente stato del genere umano, essere conosciuto da tutti facilmente, con ferma certezza e senza mescolanza d'errore » (7).

1.1. L'atto di fede e la sua dinamica● Implica l'uomo nella sua totalità, tutte le sue

facoltà: volere, conoscere, amare – ma personale (carattere, storia, epoca,...)Estremi: intellettualismo, volontarismo,

sentimentalismo● Fede implica conoscenza (esplicita ed implicita,

impressioni, [pre]giudizi), intelligenza● La credibilità del testimone, Cristo (Ap 1, 5),

oltre la Palestina del primo secolo: catena di vita, esempi, parole, riflessioni,... ricevere / dareCredibilità, plausabilità, ragionevolezza, bellezza,

attrazione, intelligibilità del messaggio

Il messaggio non è assurdo● Mistero di Dio: DV 2 – contenuto e mediatore● Rivelazione, non [solo] contenuti (intelletto) ma

persona (relazione nella storia)● Dio si dona in Cristo: mistero della fede (3)● Intelligibilità per adesione, affidamento● Soprarazionale ma non irrazionale o assurdo,

né esoterismo (gnosi)

Dei Verbum 2Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e

manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione (2).

1.2. La fede e la teologia● Df: “la teologia è l'approfondimento della

dimensione conoscitiva della fede, il dinamismo della conoscenza interno all'atto di fede (=fides qua creditur) ed ai contenuti (=fides quae creditur).”

● Mai compiuto● Insieme di discipline, ognuno solo una parte● Quindi: umiltà, modestia

Teologia come “scienza”● Regole / consigli evangelici: povertà-ricchezza,

castità-dono, obbedienza-libertà. Escatologia-vita eterna

● Tommaso: due tipi di scienza- principi noti e principi assunti da altra scienza (di Dio e dei beati). Non-potere, non-possesso [povertà]

● Tommaso: “scienza pratica” (agire umano)?– Più speculativo che pratica: “inutilità” [castità]– Carattere speculativo non intellettualistico– Conoscenza come in uno “specchio”: non diretta

Pensiero meditante● Heidegger: pensiero “calcolante” e “meditante”

– Sapere scientifico, tecnico (“la scienza non pensa”): dominio, prevaricazione – utilità, strumentalizzazione

– Sapere autentico: grattitudine, riconoscenza - contemplazione

● Teologia: pensiero meditante dei maestri di tutti i tempi; due forme comprensivi, non esclusivi; “scienza” teologica non è calcolante ma pensiero strutturata e organica

Trascendenza● Trascendeza: oggetto delle teologia va oltre

– Scienza di Dio e dei beati– Fede come risposta a Dio rivelatosi in Cristo:

● Fede prima della teologia e teologia a servizio della fede● Teologo uomo di fede: fides quaerens intellectum● Teologo non credente? Fede di una comunità!

● Separazione fede e teologia– Teologia diventa pensiero calcolante– Manca stupore per pensiero meditante– Uccidere il miracolo razionalizzandolo– Per avere futuro bisogna tornare al passato:

stupore continuo, senza mai esaurirsi

1.3. Il miracolo● Stupore: custode dell'irruzione del trascendente

nella storia● Miracolo > miracoli di Gesù● Non solo trattato, ma “taglio” di tutta la teologia:

– Dimensione cristologica– Dimensione antropologica– Dimensione ecclesiologica

Dimensione cristologica● Cristo miracolo: incarnazione, morte,

risurrezione● Fedeltà all'incarnazione:

– Nel mondo e nella storia: immanenza– Ma riferito all'Incarnazione: trascendenza– Equilibrio sempre di nuovo da ricercare (pena

eresia / schisma)– Fedeltà alle fonti (Tradizione con Scrittura) e

attenzione alla cultura (sapere diverso, linguaggio)

● Fedeltà alla passione, morte e risurrezione● Croce: teologia kenotica (ultimi, cultura >

potere), non ideologica, non onnicomprensivo, apodittico, ma approssimativo e congetturale

● Risurrezione: gioia (Nietsche). Morte e passione non ultima parola; conoscenza definitiva di Dio solo nell'al di là; teologia come scienza della salvezza.

● Discorso su Dio: il Dio di Gesù Cristo, non rivelazione naturale o filosofi (teisti)

Dimensione antropologica● Homo vivens glora Dei (sant'Ireneo)● Dio non nemico dell'uomo● Dio fattosi uomo● Studiare l'uomo per capire Dio, Incarnazione,

rivelazione (svolta antropologia)● Rivelazione destinato all'uomo, espresso per

l'uomo● Antropologia e cristologia● Antropocentrismo e teocentrismo

Dimensione ecclesiologica● Chiesa miracolo● Teologo inserito e in riferimento alla Chiesa

(funzione)● Non solo Magistero, ma comunità di fede:

verificazione e falsificazione: carità intellettuale● Creatività e profezia fedele● Sofferenza e solitudine, incomprensione e oblio● “Sentire cum Ecclesia”

Bibliografia● JOSEPH CARD. RATZINGER, "La fede e la

teologia ai giorni nostri", pubblicato sull'Osservatore Romano del 1 novembre 1996.

● GIUSEPPE LORIZIO, “Che cos'è la teologia? Riflessioni introduttive a carattere epistemologico”, in GIUSEPPE LORIZIO e NUNZIO GALANTINO (edd.), Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinare, Edizioni San Paolo 1994, 11-32.