Introduzione agli studi storici - prima parte

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Introduzione agli studi storici a.a. 2011-2012 - prof.ssa Enrica Salvatori Informatica Umanistica - Università di Pisa mercoledì 14 dicembre 2011

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Prima parte (di tre) del corso di Introduzione agli studi storici

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Introduzione agli studi storici

a.a. 2011-2012 - prof.ssa Enrica SalvatoriInformatica Umanistica - Università di Pisa

mercoledì 14 dicembre 2011

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Fare storia fuori e dentro la rete: metodi e problemi

Il corso si incentra sui metodi e gli strumenti per lo studio della storia, sull'uso pubblico della storia e sul problema della periodizzazione.

Obiettivi: far acquisire gli strumenti base per lo studio della storia e i criteri attraverso i quali si procede a una periodizzazione del divenire storico; capacità di esporre un particolare evento/fenomeno; capacità di visione critica.

Nel laboratorio si valuta le possibilità di studio della disciplina e di accesso alle fonti tramite le nuove tecnologie informatiche

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Modalità di valutazione

partecipazione alle lezioni e alle attività on line su moodle, in particolare al forum generale di discussione e ai forum dei singoli gruppi. -> 10%.

partecipazione alle attività del laboratorio e preparazione delle schede richieste -> 10%

lettura di almeno una monografia e di un articolo scientifico sul tema di ricerca del suo gruppo -> 20%

creazione di un ipertesto di gruppo su temi concordati una settimana prima dell’esame -> 20%

discussione orale (all’appello) sull’ipertesto e sulle lezioni e testi in programma -> 40%

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ipertesti

La riscrittura della storia di Ottaviano Augusto

La battaglia di Legnano (1176)

La battaglia di Kosovo Polje (1389)

La repubblica di Salò

L'omofobia nella storia

Rom e Sinti

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A cosa serve la storia?

«Erodoto di Alicarnasso espone qui il risultato delle sue ricerche storiche; lo scopo è di impedire che avvenimenti determinati dall'azione degli uomini finiscano per sbiadire col tempo, di impedire che perdano la dovuta risonanza imprese grandi e degne di ammirazione realizzate dai Greci come dai barbari; fra l'altro anche la ragione per cui vennero a guerra tra loro. I dotti persiani affermano che i responsabili della rivalità furono i Fenici...» (Storie, I,1)

«Il tono severo della mia storia, mai indulgente al fiabesco, suonerà forse scabro all'orecchio: basterà che stimino la mia opera feconda quanti vogliono scrutare e penetrare la verità delle vicende passate e di quelle che nel tempo futuro, per le leggi immanenti al mondo umano, s'attueranno di simili, o perfino d'identiche. Possesso per l'eternità è la mia storia, non composta per la lode, immediata e subito spenta, espressa dall'ascolto pubblico» (Tucidide, La guerra del Peloponneso, I, 22)

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Narrare, decidereindrizzare

«Nell’oratoria politica [..] nessuno può narrare intorno alle cose future; se pure vi è narrazione essa sarà delle cose passate, al fine che, ricordandosi di quelle, gli ascoltatori meglio deliberino intorno al futuro»Aristotele, Retorica, III (I), 17, 147b, 13-15

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A cosa serve la storia?

Ricerca di un disegno

divino (Provvidenza pagana, ebraica o cristiana)

umano-razionale

Comprendere noi stessi e la società in cui viviamo -> radici dell’identità personale, di gruppo, di comunità e dell’Umanità intera

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Ossessione per le Origini

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Disegno della Provvidenza

Ara Pacis Augustae, RomaOttaviano Augusto9 a.C.

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Disegno razionale

E’ quello che individua un cammino dell’umanità suo proprio, un percorso creato dall’uomo per l’uomo. Se ne parlerà nella sezione dedicata alle Filosifie della Storia.

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A cosa serve la storia?

Raphael Samuel, The History Workshop Movement (1966) -> vuole fare uscire la storia dal “ghetto” accademico e porre lo studio della storia in relazione con i problemi del presente, la politica e le ideologie contemporanee. Storici impegnati ad analizzare le problematiche sociali e politiche e capaci di diffondere le loro idee e le loro analisi anche presso la gente comune.

Roy Rosenzweig e David Thelen, The Presence of the Past: Popular uses of History in American life, 1998 http://chnm.gmu.edu/survey/ -> inchiesta su quanto e come gli Americani capiscono del loro passato. Lo studio della storia non è cosa confinata nel passato perché quello che conta è l’uso della storia nel presente (the availability of usable pasts rather the the pastness of history) -> quale tipo di mediazione ed autorità professionale gli storici pubblici devono fornire in rapporto ad un uso pubblico e popolare della storia da parte della gente comune?

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A cosa serve la storia

Fare storia significa serve anche a indagare sulle tensioni tra memorie individuali e collettive (gruppo, famiglia, comunità, città, nazione) in prospettiva storica

Nella società virtuale contemporanea il sentimento collettivo si elabora così fuori dalla piazza reale e pubblica. Le operazioni di comunicazione politica costruiscono così un oggetto di analisi nella rete per la Public History, attraverso il lavoro specifico in questo caso, del Public Historian.

Oggi, con la rete, si costruiscono molteplici luoghi collettivi di memoria e di ricostruzione di identità. Si creano spazi di identità comuni per le minoranze che non avrebbero la possibilità di raggrupparsi [..]. Solo spostandosi nel virtuale, approdando nel web stesso e nei siti, tali identità marginali, dimenticate, sorpassate dalla storia, riescono a riprendere vita e consistenza

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Cerchio e linea

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CerchioTempo sacro: «il tempo sacro (nelle religioni pre-cristiane) è per sua natura anche reversibile ... un Tempo mitico primordiale reso presente. Ogni festa religiosa, ogni tempo liturgico, consiste nella riattualizzazione di un avvenimento sacro che a avuto luogo in un passato mitico. Partecipare religiosamente ad una festa implica che si esce dalla durata temporale "ordinaria" per per reintegrare il tempo mitico riattualizzato dalla festa stessa". (Mircea Eliade, "Il sacro e il profano”)

Pitagora (VI a.C.): anima immortale; trasmigrazione; gli avvenimenti entro certi periodi si ripresentano; nulla è mai assolutamente nuovo sotto il cielo

Platone (V a.C.): il tempo è l'immagine mobile dell'eternità.

Stoici (fine IV a.C.): quando gli astri ritorneranno allo stesso punto in cui l'universo si formò ci sarà la conflagrazione universale e l'inizio di un nuovo ciclo, all'infinito.

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Cerchio

Macchiavelli (+ 1527) ciclicità che va dalla rovina alla grandezza, all’ozio, alla debolezza, per poi tornare di nuovo alla rovina; dall’ordine al disordine per poi tornare all’ordine, dal bene al male e dal male al bene: “non essendo dalla natura conceduto alle mondane cose di fermarsi”.

Gianbattista Vico (+ 1744) La storia alterna fasi di progresso a fasi di decadenza, "corsi e ricorsi storici". Ciò NON significa che la storia si ripeta. Significa che l'uomo è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni. Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già manifestato. La storia, dunque, è sempre uguale e sempre nuova.

F. Nietzsche (+ 1900) : «Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo»; libera il tempo dal trascendente e quindi dalla fiducia nell'avvenire. L’uomo deve vivere l'attimo come immenso, che ingloba in sé tutto il suo significato»

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Linea

Ebraismo: Genesi-->Bere'shit = In principio Popolo eletto -> meta, cammino, destino, percorsoStoria che legittima

Cristianesimoescatologia (destino ultimo)popolo elettoprimato della provvidenzamanifestazione del Divino

Agostino (354-430)l’individuo e la sceltaDio/eternità - mondo/tempo

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La linea in fisica

Secondo principio della Termodinamica

l'entropia di un sistema isolato lontano dall'equilibrio termico tende a salire nel tempo finché l'equilibrio non è raggiunto.

E’ possibile convertire il lavoro completamente in calore, ma, in pratica, è impossibile convertire calore completamente in lavoro senza produrre delle modifiche nell’ambiente circostante. Di tutti i processi permessi dal primo principio (lavoro = calore) solo certi tipi di trasformazioni di energia possono avere luogo. Noi vediamo il vaso cadere sul pavimento e andare in cocci, ma mai i cocci ricomporsi da soli sul tavolo. La prima trasformazione aumenta il disordine e quindi l'entropia, mentre la seconda la riduce e non può assolutamente avvenire spontaneamente.

Nelle trasformazioni spontanee l'energia resta costante, ma l'entropia non può far altro che aumentare --> LINEA DEL TEMPO

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La linea in fisica

Il big bang

Teorie dei

sistemi caotici

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Le origini e l’identità

La storia ha sempre avuto, fin dalla sua comparsa una fortissima funzione legittimante e identitaria, che parte dalla naturale predisposizione del cervello umano verso il nesso causale che sta alla base della convinzione che “se io guardo all’inizio capisco chi sono ora”. La mia storia costruisce la mia identità.

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Storia legittimante

Grandi perché eterni e sacri

Pietra di Palermo (V din. 2500-2350 a.c.)

1475 a.C. Hashepsut

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Storia legittimante

Grandi perché antichi

successioni di re, cerimonia funebre del sovrano (1-2)

genealogie

eredità “ideali” Affinità genealogiche dal Liber

Floridus

Genealogia ideale da un manifesto

maoista

Verona, S. Zeno: formella in bronzo XII sec.Albero di Jesse

Genealogia di Gesù secondo Luca Libro di Kells

VIII sec.

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Tomba di Agamennone (Micene) e maschera d’oro detta di Agamennone dalle tombe reali di Micene, 1600 a.C.

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Saint-Denis / Escorialmercoledì 14 dicembre 2011

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distruzione / costruzione di memorie

Tondo con la dinastia dei Severi: Settimo Severo, Giulia Domna, Caracalla e Geta “cancellato” Staatliche Museum (Berlin)

Chiesa di S. Maria sopraMinerva - Assisi

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distruzione/costruzionedi memorie

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Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867)Napoleone sul trono imperiale (1804)

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Manifesto della Lega Nord (2001)

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Francobolli

Decennale marcia su Roma27 ottobre 1932

Bimillenario di Augusto 23 settembre 1937frasi dalle Res Gestae di Augusto

Proclamazione dell’Impero 1938Frasi di Mussolini e suo monogramma

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Copertina primo n° de “La difesa della razza” 5 agosto 1938Leggi razziali (18 settembre 1938)

Proclamazione dell’Impero

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