INTIMITAA, OVVERO DI STORIE SU COME STARE NELLE STORIECi sentiamo di fare questa distinzione...

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INTIMITA A , OVVERO DI STORIE SU COME STARE NELLE STORIE

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INTIMITAA,

OVVERO DI STORIE SU COMESTARE NELLE STORIE

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Esistono degli automatismi relazionali, li vediamo,li subiamo, talvolta noi stesse li attiviamo. Questafanzine nasce dalla necessita di ragionarci su inmaniera critica. In particolare si tratta di unariflessione sul legame complesso tra sesso e intimita.Nel quadro della decostruzione dell'apparato normativonel quale siamo -purtroppo- cresciute, ci sono moltiaspetti che riguardano il modo in cui dovremmo viverele relazioni, il sesso, la coppia etc etc...L'idea di questo scritto e di partecipare ai numerosiragionamenti sul tema con una prospettiva soggettiva,sperando di contribuire allo smantellamento e ricostruzionecreativa di un modo di stare insieme piu libero enon al servizio del capitale. In questo processopolitico collettivo, attingiamo a piene mani da libri,testi, fanzine, discorsi in assemblea e chiacchieretra "amiche". Non essendo questo un testo accademico,non abbiamo pretese di scientificita ne di dottecitazioni.In particolare, questo scritto deve molto alle relazionie ragionamenti fatti dentro e a fianco di Ah!SqueerTo- Assemblea Queer Torino. Per qualsiasi comunicazione,mancanza, riflessione scrivete a:malormone(at)anche(dot)no oppureilculodelmostro(at)autoproduzioni(dot)net.

SITUAZIONARCI

Da brave femministe, prima di aprire una riflessionepolitica sulle nostre intimita, mettiamo in questioneil fatto che il nostro modo di viverle e l’analisiche possiamo trarne non siano un universale, ma sianosituate a partire dalla nostra posizione nel mondo.A noi che scriviamo piace scopare in giro, a volte.Non sempre, ovviamente. Ci sono momenti in cui abbiamovoglia di fare sesso con persone con cui non condividiamoalcuna affinita politica, intellettuale, al minimoquello che possiamo chiamare attrazione fisica. Equello che comunemente viene definito "sesso occasionale",l’abbiamo fatto ed e probabile che lo rifaremo infuturo. Chiaramente, ci sono state altre occasioniin cui non ne abbiamo avuto voglia, non l’abbiamofatto o ci siamo solo andate vicine. Non ci addentreremo

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in cosa significhi "voglia" o da dove nasca il "desiderio",ma proveremo a ragionare sugli automatismi che daquesto tipo di desiderio possono scaturire. Speriamodi contribuire alla decostruzione della norma chelega sesso e intimita, e che da importanza a quest’ultimasolo in presenza di una relazione di coppia sessualmentecoinvolta.

In questo quadronormativo, e veroche le nostresessualita sonofuori controllo,sicuramente nonsiamo "dellebrave ragazze" ;ma e anche veroche nelle nostrefrequentazioni eambienti sociali,soprattutto per iltipo di soggetti

che noi rappresentiamo (abbastanza giovani, piu omeno frocie, bianche occidentali, tendenzialmente dibell’aspetto) e quasi un’attesa che le nostre vitesessuali siano, come si dice, "attive", e che lanostra sessulita, piu o meno intensa, rimanga nelquadro delle possibilita "che ci sono concesse". Ingenerale, siamo consapevoli che il nostro sesso nonsia di per se’ rivoluzionario o sovversivo. GhiwaSayegh scrive a questo proposito:

<<il mio far sesso non e radicale, non esovversivo, nonostante sia poco rispettabile.Mi piace immaginarmi il piu lontana possibilieda quella linea che separa il sesso rispettabileda quello no. (...) E anche se i mieischemi sono stati irregolari, modellati daincontri, intimita, fluttuazioni, non homai attraversato la barriera dell’inaccettabile,e quindi del sovversivo "tout court". Nonc’e nulla di intrinsecamente radicale nelsesso fatto da una persona cisgender, diclasse media, con uno statuto di cittadinanzaregolare, nonostante quanto questo sesso

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possa essere non normativo. Molte volte,il mio fare sesso e solo un’anomalia a cuisi puo soprassedere, perche ci sono altredimensioni di rispettabilita a compensareper esso.(...) Il nostro fare sesso non eradicale, non quando si trova in un vuotopolitico. >>

Abbiamo altresı vissuto delle violenze per la nostrafacilita nel condividere corpi e piaceri. Ci siamospesso riconosciute in quello che Itziar Ziga scrivein "Diventare cagna"; ci possiamo per esempio talvoltarispecchiare nel desiderio di rivendicare gli insultiche ci hanno rivolto, come puttane, facili, profumiere.Ma sappiamo anche che altre volte nostra la volontadi rivendicazione non riesce a superare il muro dellaforza con cui queste etichette ci vengono affibiate.Rivendichiamo con lei l’idea che il nostro piaceresia parte della nostra costruzione del se, del nostroessere politico.Quello che vogliamo fare qui e ragionare su un pezzodella triade sesso-desiderio-intimita, la quale triadee indissolubilmente legata alla norma sociale nonsolo monogama, ma anche centrata sulla coppia (sfumaturaleggermente diversa, ma che rischia di riprodursianche nelle relazioni in cui non si richiede l’esclusivitasui genitali dell’altro o dell’altra, ma che sonocomunque basate sull’idea di coppia). Questa triadee, per dirla grezzamente, quella che istituisce lacoppia come centro piu importante delle condivisionidi ciascuna di noi (appunto, le piu intime); questatriade impone che le intimita che mancano di sessoo ancora peggio, di una dimensione di coppia, sianoviste come meno importanti. Questa triade ragionasulla condivisione sessuale come fulcro di aspettativa,dove il sesso occasionale e meno importante perchenon e inquadrato nella dimensione "adulta". Il sessooccasionale e accettato, e rispettabile, e compatibile,in quanto fase passeggera, in quanto momento di sfogo,di libertismo che precede l’impegno serio e definitivo.Entrambi questi aspetti concorrono a costruire aspettative,automatismi e gerarchie che stanno alla base dellestrutture sociali che servono a direzionare le nostrevite in accordo con l’eteropatricarcato capitalista,

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cioe verso la compatibilita con l’eterosessualitaobbligatoria e con lo sfruttamento basato sulla gerarchiatra i generi.Siamo convinte che sia importante analizzare, spezzettaree ripensare l’intimita, e rivendicare la possibilitadi una non intimita sessuale anche per dare importanzaalle intimita non sessuali e fuori dalla coppia.

CHE COSA INTENDIAMO QUINDI

CON INTIMITA

La nostra idea di intimita si forma con due steli,o tronchi che si intrecciano, come un rampicante chesi sostiene, nella crescita delle relazioni che cicircondano: la condivisione e la vulnerabilita.L’intimita e un vincolo/legame che ha un significatomolto mobile nel corso del tempo e dei luoghi. Ingenerale crediamo che le persone abbiano bisogno diintimita, della convinzione che qualcun* di esternoa noi conservi qualcosa della nostra essenza; alcontempo che le medesime persone sentano di "possedere"una parte di quest’altr* in una circolo che costituisceun continuum fra interdipendenza e dipendenza.L’intimita tra due o piu soggetti e una costruzionemutua, reciproca; ha una storia, un percorso e nonsi esaurisce o si realizza in un punto, ne di inizio,ne di culmine, ne di raggiungimento, ne di chiusura.Le temporalita dell’intimita sono molteplici e tutt’altroche lineari, ma proprio il tempo ne costituisce uningrediente fondamentale. Per questo la condivisionene e un fondamento; il punto che riconosciamo a talecondivisione Ãĺ che le forme di scambio tra noi assumonoforme talvolta distanti tra loro. Non parliamo quindidi episodi di intimita, anche se riconosciamo cipossano essere scambi molto profondi che durano moltopoco.Il secondo tronco che abbiamo individuato e la vulnerabilita,intesa come punto soggettivamente doloroso, delicato,fragile, ma anche gioioso e prezioso. Mostrare vulnerabilita,accettare di vedere una vulnerabilita altrui fa partedel nostro percorso di intimita, anche se non loesaurisce. Senza una storia di cura delle reciproche

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vulnerabilita non si costituisce il nostro modo diintendere le intimita.Ci sentiamo di fare questa distinzione perche spessosi possono avere esperienze di condivisione o esposizionedi vulnerabilita senza essere per forza intime. Possoraccontare i fatti miei a un* perfett* sconosciut*,denudarmici di fronte, essere parte di un episodioin cui non vorrei essere vista, eppure non entrarein intimita con pink* pallin*.L’intimita e un processo in continuita, non e raggiuntauna volta per tutte, non sorge nell’immediato e nonsparisce in un battere di ciglia. L’intimita si puoperdere con l’allontanamento; il tempo e la mancanzadi condivisione allontana anche l’intimita costruitapiu solidamente.Intendiamo quindi l’intimita come una variabile apiu dimensioni, in cui e imprescindibile la volontadi intimita e, anche, il piacere di condivisione, lacura delle vulnerabilita reciproche e l’attenzione.

DOVE VOGLIAMO CHE L’INTIMITA

NON SIA DATA PER SCONTATA

Molt* credono - si veda il dibattito sul sex work- che il "vero" sesso sia gratis(forse una delleultime cose gratis) e quindi che, forse perche nonsiamo abituate alla gratuita, una volta ottenuto,dia automaticamente accesso ad una serie di dirittio pretese sulla persona con cui lo si e condiviso(se non proprio di diritti almeno di conoscenza, equindi di intimita). Soggettivamente poi imperversaancora, purtroppo, l’idea che non ci sia nulla dipiu "nascosto e prezioso" di una donna e il fatto dipoter "accedere" al suo corpo e come se fornisse lachiave di una stanza occultata.Che, a dirla tutta, e poi uno dei motivi per cui una"facile" e una puttana, visto che da le chiavi diquesto "luogo segreto" un po’ a chicchessia.

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Se invece riformuliamo l’intimita come detta prima,vediamo come ci sono altre pratiche importanti chesono costruttive di relazioni intime, sessuali omeno. Un esempio che ci viene in mente e quello delBDSM: entrare in uno spazio sessuale BDSM radicale(ovvero fuori dall’eteronomativita machista) puosvelare dimensioni e pratiche di intimita valideanche in altri contesti. Molte praticanti BDSM parlanodell’importanza che riveste per loro il fatto disvelarsi deboli -condividere le vulnerabilita-, masi sottolinea anche come questo sia possibile percheper costruire una scena BDSM sicura si ha bisognodi esplicitare molto piu che nelle pratiche Vanilla(ovvero che non rientrano nelle macro-categorie diBondage-Dominazione-Sado-Masochismo); questo siaper ragioni di sicurezza fisica ed emotiva di chivi partecipa, sia perche le pratiche BDSM, uscendodal percorso della "sessualita normale", richiedonoper chi ci si cimenta di non dare per scontato moltiaspetti di quello che succedera tra le partecipanti.Mostrarsi vulnerabili e legato a corda doppia allapercezione della propria forza: quando si parla divulnerabilita e dolore, ci hanno insegnato ad esserediffidenti nei confronti di coloro che mostrano il

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proprio "ventre molle", i propri punti deboli. Lacapacita di mostrare la vulnerabilita o la forzasessuale e qualcosa che molte persone rifiutano,perche talvolta viene ricondotto all’assunzione diun ruolo sottomesso; e al contempo uno spazio peril quale molte altre, tra cui noi che scriviamo,lottano.Da questa evidenza possiamo trarre un insegnamentoche riteniamo valido in generale nelle nostre relazioni:quando cominci a nominare le cose, stai costruendo un’intimita.Il consenso esplicito, e in generale il dare un nomea fenomeni e pratiche, il non dare per scontato,contribuisce a costruire un’intimita nella dimensionein cui il suo contrario, ovvero gli automatismi,sono spesso sinonimo di riproduzione della norma.Costruire spazi in cui sia consensualmente possibilecondividere forza e al contempo vulnerabilita e unpercorso di intimita.Si riscopre cosı una quasi banalita: c’e molta libertanel riuscire a rinunciare a ogni controllo, anchesulle proprie difese. E sia nel poter avere il controllo,sia nel cederlo che possiamo esplorare la nostracapacita di negoziare il potere in una relazione,passaggio fondamentale per scardinarne la sua natura"inevitabile". Esplicitare la presenza del poterenell’atto sessuale, legato alla consapevolezza didesiderio dell’altra, del suo corpo e del rispettivopiacere, permette di interrogarsi genuinamente sucome questo potere si sviluppi. Se il Kinky e unospazio in cui e possibile (ancorche non garantito)rivelare e sviscerare il proprio piacere in un modoche a volte ci viene negato in situazioni Vanilla,in quanto si infrange la tacita regola di "non discuterequello che vuoi in camera da letto, lascia che tuttofluisca", allora l’importante non e che tutte pratichiamoil BDSM, ma che ne traiamo le giuste lezioni per lenostre relazioni e il nostro pensare il sesso comeintimo o meno.

Nel ripensare le nostre intimita e le loro forme,sembra banale ribadire che sarebbe tutto piu semplicese non dessimo tanto valore al sesso, o meglio seriuscissimo a scardinare dal senso comune la maggiorparte degli aspetti che esso si attribuiscono: passione,

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affinita, coinvolgimento garantito, promessa di attaccamento.Mettere in scena una pratica sessuale ha a che farecon il desiderio e le fantasie, ma il fatto, ad esempio,di non esplicitarle, puo delimitare una spazio diintimita non costruita, che non si condivide. Vogliamofare un esempio esplicito: faccio un pompino a unasconosciuta, e perche mi va, e fa parte delle miefantasie e desideri. Ma lei non sa chi io sia, appuntoessendo sconosciute. Quindi, cosa capisce lei diche significato abbia per me questa pratica che stiamofacendo insieme? Che idea posso farmi io del suodesiderio e delle sue fantasie? Probabilmente nessunache abbia a che fare con me come soggetto, ma moltoche ha a che fare con gli "impliciti sociali" con iquali ci insegnano a leggere il mondo.Se nel condividere un momento sessuale si possonoeffettivamente scoprire vulnerabilita e debolezzedavanti a una o piu persone, e bene ricordare chequesto non e automatico per tutte. Per alcune dinoi la nudita non e vulnerabilita, e il godimentosessuale neanche. Per alcune di noi e intimo condividereil cibo, per altre lo e parlare tutta la notte, peraltre dare fuoco a un cassonetto insieme, scalareuna parete di roccia in montagna, litigare puo essereintimo, difendersi dalla polizia, chissa che altro.

Sappiamotuttechesipossonofareesperienzeestremamentecoinvolgentisenzaessereintimecon lepersoneconcui le

condividiamo (es, dare il tuo patrimonio geneticoper un inseminazione artificiale dove tu non avrai

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nessun ruolo genitoriale -non ci interroghiamo sullaquestione politica di questo scambio, che apre milledibattiti, vogliamo usare questo esempio per rendereevidente che esistono casi estremi di non intimita).Perche troviamo normale che non si abbia intimitacon una persona che vediamo ad esempio tutti i giornial lavoro, mentre invece se andiamo a letto una opiu volte con qualcuna non abbiamo la stessa valutazione?Non vogliamo dire che le esperienze siano le stesse,ma che il sesso, anche quello occasionale, si legaal nostro modo di concepire gli incontri piu o menoimportanti.Tale meccansimo funziona anche in un’altra direzione:dacche il sesso e sempre meno esclusivita, ma questanon esclusivita non e ragionata in maniera scardinantedell’individualismo capitalista, alcun* non si fannonessun problema a dare il peggio di se con personeappena conosciute e con cui vogliono intrattenersisolo sessualmente; il che da spazio proprio a tutto,compreso il fregarsene del fatto che la persona concui momentaneamente si accompagnano abbia detto chee infastidit* (per la serie: "se mi piace esperireuna cosa, mi importa relativamente di chi mi trovodavanti"). Questo ovviamente ha molto a che farecon la cultura del consenso, di cui il mondo attornoa noi e troppo spesso anche le nostre frequentazionimancano totalmente.

ABBIAMO BISOGNO DI TANTI E

DIVERSI MODI DI STARE INSIEME

Perche allora scopare con qualcun* con cui non sicostruisce intimita? Se non vogliamo disciplinarei corpi ed i piaceri con una "morale femminista", untribunale delle buone scopate, quelle che valgono,dobbiamo allora riconoscere che alcune di noi, avolte, condividono letto, corpo e piaceri con genteche non potrebbe essere piu distante da una buonacompagna o un buon compagno femminista.Noi che scriviamo abbiamo a volte fantasie che nonsi accordano molto bene con la nostra visione politica,eppure esistono e chiedono di essere vissute. Invece

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di reprimerle e sentirci sbagliate, invece di reinterpretarlesenza viverle, abbiamo pensato di poter guardare aquesto luogo scomodo, in cui le nostre fantasie e lanostra politica sembrano scontrarsi, come a un luogofertile, proprio perche scomodo.Condividiamo momenti sessuali con persone con cuinon costruiamo una relazione di intimita, ma abbiamoben in mente che al contempo viviamo relazioni estremamenteintime con persone con cui non facciamo sesso. Ed ea queste che vogliamo dedicare attenzione ora.Le nostre intimita sono multiple, hanno forme e storiediverse e infinite. Tanto e gia stato prodotto intermini di riflessioni sull’importanza di riscriverela differenza tra "La Coppia" e le altre storie cheattraversano la nostra vita, sulla liberazione dallecatene della mono-poli gerarchia tra persone cheamiamo facendoci sesso e persone che amiamo senzafarci sesso. Non ci ripeteremo su questo punto,potete leggere per esempio a questo proposito ilparagrafo [ii] della zine "Queerizzare l’eterosessualita"di sandra jeppesen.

Cosa non dare per scontato nelle situazioni sessualipuo essere molto importante per riscrivere l’importanzadelle relazioni tutte. La differenza sta nel viverele liberazioni sessuali e relazionali come portatricidi intimita o meno. Cresciamo ossessionate dal desiderioe diamo per scontate le sue conseguenze in terminirelazionali: se ci piace qualcuna, perdiamo il controllo,ma il risultato di tale desiderio e molto sopravvalutatoin termini di possibile rifiuto e di aspettative.Mettiamola con un esempio non relazionale: che sensoha dire: "Bella Londra ma non ci vivrei" ? puopiacerci un posto e potremmo al contempo decideredi non trasferirci e non sarebbe un dramma. Ma perquanto riguarda la sessualita, a cio che piace deveseguire PER FORZA un percorso di avvicinamento-relazione-intimita.E cosı radicale dire che il fatto di piacersi reciprocamentenon dovrebbe significare automaticamente l’inizio diuna relazione?Un altro esempio non umano/relazionale: io potreidesiderare di avere un giardino pieno di orchideedelicate che richiedono ore di attenzione ogni giorno.Ma se non ho il tempo, o abbastanza attenzioni da

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dedicarci, e inutile che io dica di volerlo: questaavventura botanica non andra in fiore. Se non hotempo, non mi ricordo di annaffiarle, non sono eccitataall’idea di dedicarci tempo, devo relazionarmi conpiante che abbiano bisogno di meno energie, o decideredi non tenere piante. Il parallelismo non incita atrovare persone "meno bisognose" ma a pensare comepossibili anche sessualita piu leggere in terminidi energie, e che vadano comunque bene perche sonomutualmente consensuali.Se invece si desidera e si hanno le energie per unrapporto super intenso con le piante, dove trascorrerele giornate a guardarle, prendersi cura di ogni millimetroe dare loro molta attenzione, si devono sceglierepiante che siano in cerca di attenzioni, perche sedai troppo a un cactus, per esempio, lo travolgeraie il cactus ha grosse probabilita di morire affogato.Il grosso problema nasce quando diventiamo ossessionatedi una pianta che non e sulla nostra stessa linead’onda e ci troviamo a mentire sul come ci relazioneremocon essa, promettendo cose che neanche lontanamentepossiamo assumerci, generando aspettative irrealistiche,e mettendo tutte in un pasticcio emotivo gigante.Condividere le aspettative sulle relazioni e suimodi di relazionarsi e cio che rende le relazionisostenibili e di vera cura, cosa che non succedese si considerano tutte subito e irrimediabilmenteintime.Concludiamo riprendendo l’idea che, dopo aver ripensatoil sesso come non per forza intimo, possiamo oraliberare l’intimita dal automatismo sessuale e dicoppia che ci hanno inculcato, e ricordarci meglioe piu in profondita delle nostre intimita tutte, chesono poi quelle che ci nutrono e ci rendono possibileliberarci tutte, perche come dice Diana Torres, senzale mie amiche non sono nulla.

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queer zine fatta tra questo e quell’altro lato dellafrontiera tra i generi i sessi e gli stati

attorno circa al 2018