INTERVISTA Maria Leonardi, 26 anni nel segno della Bibbia da … · tengo il corso di Sacra...

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GENTE VENETA n. 38, 7 ottobre 2016 11 11 INTERVISTA - Dopo la nomina del nuovo direttore, don Mauro Deppieri, il racconto di chi ha visto nascere la Scuola, nel 1980, e vi ha poi dedicato, da direttrice, energie, passione e competenza Maria Leonardi, 26 anni nel segno della Bibbia da leggere Dal 1990 a oggi ha guidato la Scuola biblica diocesana, esperienza unica in Italia in cui, per gruppi guidati da un docente, si legge la Sacra Scrittura e poi su di essa ci si confronta: «Tutto nasce dal desiderio post conciliare di conoscere la Parola, dai gruppi di don Bruno Bertoli e dal Patriarca Cè» Quando, nel 1990, Maria Leonardi divenne direttrice della Scuola biblica, il fatto che una donna, laica, guidasse questa realtà diocesana destò una certa sorpresa, così come la presenza di tanti laici fra i docenti: «Eppure sono tanti anni – sorride Maria Leonardi – che tengo il corso di Sacra Scrittura anche alle monache Carmelitane di clausura a Sant’Alvise...» er 26 anni ha guidato un’esperienza che si è ret- ta su un invito semplicis- simo: “Vieni a leggere la Bib- bia con noi”. Parliamo di Ma- ria Leonardi, che in questi gior- ni ha lasciato la direzione del- la Scuola biblica diocesana, per la quale il Patriarca ha incari- cato don Mauro Deppieri. In questo quarto di secolo Maria Leonardi ha potuto con- statare come quest’invito sem- plicissimo abbia avuto una for- za d’attrazione straordinaria: anche l’anno scorso gli iscritti hanno superato le quattrocen- to unità. «In parrocchia, quand’ero bambina, non si leggeva la Bib- bia...». Quattrocento persone mosse da un desiderio: legge- re la Bibbia e farla risuonare un po’ meglio e più chiaramente leggendo il testo e grazie ad un fratello esperto. E l’obiettivo non cambia, è questo: che la Parola di Dio abbia qualcosa di più da dire alla vita di ciascun lettore. Questo desiderio – vitale sempre – era perfino dirom- pente qualche decennio fa, ai tempi del Concilio e prima an- cora. La scarsa confidenza e consuetudine con la Scrittura, addirittura la diffidenza nel metter in mano il Libro ai laici erano un'eredità pesante, che però accendeva verso il nuovo. «In parrocchia, quand’ero bambina – ricorda Maria, che ha compiuto 80 anni poco tem- po fa – non si leggeva la Bibbia. E le liturgie erano molto pove- re: il Vangelo veniva procla- mato in latino e poi letto in ita- liano, e la varietà dei brani – nella messa festiva ma soprat- tutto nelle celebrazioni feriali – era molto ridotta». Il ruolo della mamma. E quel- lo di mons. Gottardi. Chi, fra i laici, aveva affrontato la Sacra Scrittura lo aveva fatto per ini- ziativa propria: «A casa mia, per esempio, mia madre mi leggeva e mi raccontava le grandi storie della Genesi, dei Patriarchi… E più tardi, da ra- gazza, ho letto, da sola, tutta la Bibbia». Ma l’esperienza di Maria non era diffusa. Per giunta era provvidenzialmente assistita dall'apporto di mons. Alessan- dro Maria Gottardi che, prima di diventare arcivescovo di Trento, aveva seminato a Ve- nezia molti semi anticipatori e innovatori. «Mons. Gottardi a- veva educato spiritualmente mia madre e le aveva acceso la passione per la Parola di Dio. Ma potrei dire di don Bruno Bertoli, che poi avrebbe dato vita in Diocesi alla Scuola bi- blica: mi raccontava che, aven- do avuto mons. Gottardi come insegnante in Seminario, gli e- ra grato proprio perché era sta- to da lui caldamente invitato a leggersi tutta la Bibbia». Laureatasi nel 1962 in scien- ze naturali - e pochi anni dopo sarebbe seguita anche la laurea in filosofia - Maria Leonardi a- veva poi preso nel ’64 la strada di Roma, dove sarebbe rimasta per sei anni, ricoprendo anche, per un triennio, il ruolo di pre- sidente nazionale della Gio- ventù femminile di Azione cat- tolica. Erano gli anni straordi- nari del Concilio, in cui ci si ap- passionava e ci si accendeva come davanti ad un gol della finale di Champions se i ve- scovi votavano, per esempio, sulla collegialità del corpo epi- scopale. Prima il testo, poi l’esegesi. Ed erano anche gli anni fatico- si dell’innovazione, che si P scontrava con la conservazio- ne. Tornata a Venezia, nel 1970, Maria trovò un’Azione cattoli- ca decisamente in crisi e, a fronte di una situazione eccle- siale mediamente piuttosto sonnolenta, alcune esperienze nuove e stimolanti: «Quella per cui provavo maggiore in- teresse – ricorda – era costitui- ta dai gruppi biblici guidati da don Bruno Bertoli. A Venezia erano tre. Don Bruno muoveva dalla convinzione che fosse i- nutile fare introduzioni o ese- gesi del testo biblico se il testo stesso non era conosciuto e neppure mai letto. Per cui di- ceva: “Facciamo il contrario: leggiamo il testo e poi da lì sor- geranno le domande e ci si chiederà, per esempio, la stori- cità di quei contenuti, cosa vuol dire ispirazione, che cosa si intende per canone…”. Per cui invitava persone a formare i gruppi, ci si trovava e insieme si leggeva». Gli anni '70 furono l'“incu- batore” di quell'esperienza, che in Diocesi registrò vari al- tri capitoli: non c'era solo don Bertoli a portarli avanti... Ma la svolta arrivò con la no- mina di Marco Cè a Patriarca di Venezia: «Il Patriarca Marco apprezzò molto quella moda- lità di lavoro e l'impegno di don Bruno, che chiamò da su- bito a guidare la neonata pa- storale della cultura». L’esordio: «Aspettavamo po- che persone; ne arrivarono 250». E don Bertoli espresse subito con forza una convin- zione: per annunciare la Paro- la di Dio – diceva - bisogna pri- ma conoscerla. Perciò uno dei suoi primi gesti, nel 1980, fu proprio la creazione della Scuola biblica diocesana: «Ne lanciò la proposta su Gente Ve- neta – ricorda Maria Leonardi - prevedendo di trovare qual- che decina di persone. Ne arri- varono 250». Un successo, insomma. A fa- re da coordinatori dell'espe- rienza un gruppo di persone, guidato da don Bertoli e for- mato dalla stessa Maria Leo- nardi, da Paolo Inguanotto, Francesca Cavazzana Roma- nelli, Carla Menegazzi, mons. Ezio Memo e il cremonese don Romeo Cavedo: «L'Azione cat- tolica aveva invitato don Ro- meo per delle conferenze, cui parteciparono poche persone. Ma rimanemmo sorpresi: era bravissimo, bisognava valoriz- zarlo. Per giunta era l'unico bi- blista formatosi ad hoc: para- dossalmente il Patriarcato non ne disponeva». Iniziò così il percorso della Scuola biblica diocesana, che valorizzò molto – anche in questo innovando – il ruolo dei laici: «Era l'idea di fondo di don Bruno», prosegue Maria Leonardi: «Avviare i gruppi e poi lasciarne la guida a laici che ne avessero acquisito il me- todo e le competenze». Entro questo solco avvenne anche che, nel 1990, don Berto- li propose al card. Cè che la di- rezione della Scuola fosse affi- data a Maria Leonardi. Il Pa- triarca apprezzò e accettò. Fino a 800 iscritti, prima dei gruppi d’ascolto. E da allora si sono avuti i 26 anni di direzio- ne Leonardi. Con esiti molto alti anche dal punto di vista quantitativo: alla fine degli an- ni '90 gli iscritti alla Scuola bi- blica erano arrivati a 800. Poi, per via del Giubileo del 2000, sono nati i gruppi d'ascolto della Parola: «E molti dei no- stri iscritti sono andati sia a fa- re gli animatori dei gruppi sia anche solo a parteciparvi. Ma alcuni frequentano anche oggi sia la Scuola biblica che i grup- pi. Poi ci sono dei ritorni: per- sone che hanno frequentato la Scuola dall’inizio e anni dopo sono tornate. Parecchi la sen- tono come una esigenza profonda, che si sintetizza nel “leggiamo la Bibbia insieme”. Esigenza cui se ne aggiunge un'altra: quella di capire me- glio. L’anno scorso, quando ab- biamo letto i profeti Amos e O- sea, che sono abbastanza diffi- cili, ogni tanto qualcuno dice- va: “ah, però se non ci fosse qualcuno che poi spiega, sa- rebbe difficile leggere questi te- sti, perché sono fraintendibili e bisogna inquadrarli nel mo- mento storico o metterli in pa- rallelo con altri testi...”». Ecco, alla fine vince ancora l'invito d'un tempo: “Vieni a leggere la Bibbia con noi”. Giorgio Malavasi Negli anni migliaia di iscritti: «Un segno l’hanno lasciato, nelle città e nei paesi, al lavoro e in famiglia» Ma che cosa ha lasciato, in questi 36 anni da quando è stata fondata, la Scuola biblica dio- cesana? «La Scuola – risponde Maria Leonardi – ha rappresentato un filone culturale per le città di Venezia e di Mestre. Le conferenze, in par- ticolare, sono state seguite da tante persone e non solo dagli iscritti alla Scuola biblica, e neppure solo da cristiani praticanti. Non cre- do che centinaia di persone passate per la Scuola biblica non ne abbiano trasferito qual- che esito nei luoghi della loro professione o in famiglia o nei dialoghi con gli amici. Quando formi delle persone, non è che tu possa misu- rare che cosa è capitato, ma i riflessi ci sono. Anche grazie alla Scuola biblica». La Scuola biblica è sempre stata uno spazio di valorizzazione dei laici, come suggeriva don Bertoli, che ad essi affidava i gruppi Venerdì 7 a Venezia. Il programma dei corsi “Lo scopo è il viaggio”, incontro inaugurale con padre Ska Lo scopo è il viaggio: l'avventura di Abramo, nostro padre nella fede” è il ti- tolo della conferenza pubblica con cui si inaugura il nuovo anno della Scuo- la biblica diocesana. Venerdì 7 ottobre, alle ore 18, in sala Sant'Apollonia a Venezia, il tema verrà affrontato da padre Jean Louis Ska, docente alla Pontificia Università Gre- goriana. Padre Ska, gesuita belga, è riconosciuto come uno dei massimi esperti del Pentateuco. La conferenza inaugurale a Venezia si accompagnerà ad un altro incontro di avvio anno, che si terrà a Mestre, martedì 18. Nella sala teatro del Centro Kolbe di via Aleardi, alle o- re 20.30, interverrà mons. Renato De Zan, del Pontificio A- teneo Sant'Anselmo di Roma, che parlerà di “Yhwh, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacob- be – Storie di patriarchi nel libro della Genesi”. Dopo i due incontri inaugurali prenderanno il via i gruppi. Nei gruppi della Scuola Biblica diocesana quest’anno si leg- geranno, nel libro della Genesi, le storie dei Patriarchi. «Abramo, il grande viaggiatore, ma anche Isacco, Giacobbe, Giuseppe – si legge in una nota della Scuola biblica - hanno attraversato la scena di que- sto mondo consegnandoci la loro rischiosa storia di credenti. L'esperienza della fede infatti non è mai esente da dubbi e crisi, da domande e profondi interrogativi. Le storie dei Patriarchi occupano la parte più vasta del libro del- la Genesi, dal cap. 12 al 50. Storie famose, anche se non sempre lette per in- tero e conosciute nei dettagli, storie di uomini, ma anche di donne, vicini a noi, profondamente umani nelle loro contraddizioni, ma capaci di svelarci la fatica e la gioia del credere e del crescere nella fede». I gruppi cui ci si potrà iscrivere, a Venezia sono i seguenti: Ogni lunedì ore 18.00-19.30, a partire dal 17 ottobre, con Maria Leonardi, presso il Centro Pattaro, campo S. Maurizio. Il martedì ore 19.00-20.30 (quindicinale), a partire dal 18 ottobre, con Fran- cesca Fattore presso la Sala Giovanni XXIII a S. Pantalon (ingresso dalla chie- sa). Ogni mercoledì ore 18.00-19.30, a partire dal 12 ottobre, con p. Giuseppe Leo- nardi, presso l’Istituto Cavanis (Dorsoduro 899 – Accademia). Ogni venerdì ore 16.00-17.30, a partire dal 14 ottobre, con don Renzo Maz- zuia, nel Patronato di San Simeon Piccolo (S. Croce). Al Lido di Venezia: ogni martedì ore 16.15-17.45, a partire dall’11 ottobre, con Armando Chiosi, presso la Sala parrocchiale di S. Antonio, via Buratti. Si terranno inoltre un Corso di Ebraico biblico (livello avanzato), il mercoledì ore 18.00-19.30, a partire dal 26 ottobre, con Annalisa Bertocco, presso il Cen- tro Pattaro, campo S. Maurizio. Un Corso di Ebraico biblico (principianti), il martedì ore 18.00- 19.30, a partire dal 18 ottobre con Lucia Zampato, presso la Canonica dei Tolentini (S. Croce 265). Per i giovani, inoltre, un Laboratorio teatrale su un testo bi- blico, con Margherita Pasini e Margherita Brondino. Per informazioni: [email protected] In terraferma: ogni martedì ore 20.30-21.45, con mons. Re- nato De Zan, a partire dal 18 ottobre, presso la Sala-Teatro “S.M. Kolbe” (via Aleardi 156). A Zelarino, il giovedì ore 20.45-22.15 (quindicinale), con Maria Angela Gatti, a partire dal 6 ottobre, presso la Sala parrocchiale. A Favaro, ogni mercoledì ore 18.00-19.30 (12 incontri), con Massimo Maz- zuco, a partire dal 5 ottobre, presso la Sala parrocchiale di San Pietro. A Quarto d’Altino, ogni lunedì ore 20.30-22.00 (7 incontri), con Francesca Fat- tore, a partire dall’11 gennaio, presso la Sala parrocchiale. A Oriago, ogni giovedì ore 18.15-19.30 (15 incontri), con Massimo Mazzuco, a partire dal 6 ottobre, presso la canonica di Santa Maria Maddalena. Le iscrizioni si fanno all'inizio di ogni corso. Per ulteriori informazioni te- lefonare alla Scuola Biblica (ore 10.30 - 12.30) dal lunedì al venerdì: tel. 041.270.24.60; oppure scrivere via e-mail a: ufficiocultura@patriarcatovene- zia.it. E consultare il sito www.scuolabiblicavenezia.it (rinnovato e arricchi- to proprio nei giorni scorsi).

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GENTE VENETA n. 38, 7 ottobre 2016 1111INTERVISTA - Dopo la nomina del nuovo direttore, don Mauro Deppieri, il racconto di chi ha visto nascere la Scuola, nel 1980, e vi ha poi dedicato, da direttrice, energie, passione e competenza

Maria Leonardi, 26 anni nel segno della Bibbia da leggereDal 1990 a oggi ha guidato la Scuola biblica diocesana, esperienza unica in Italia in cui, per gruppi guidati da un docente, si legge la Sacra Scrittura

e poi su di essa ci si confronta: «Tutto nasce dal desiderio post conciliare di conoscere la Parola, dai gruppi di don Bruno Bertoli e dal Patriarca Cè»

Quando, nel1990, MariaLeonardi divennedirettrice dellaScuola biblica, il fatto che unadonna, laica,guidasse questarealtà diocesanadestò una certasorpresa,così come lapresenza di tantilaici fra i docenti:«Eppure sonotanti anni –sorride MariaLeonardi – chetengo il corsodi SacraScrittura anchealle monacheCarmelitanedi clausuraa Sant’Alvise...»

er 26 anni ha guidatoun’esperienza che si è ret-ta su un invito semplicis-

simo: “Vieni a leggere la Bib-bia con noi”. Parliamo di Ma-ria Leonardi, che in questi gior-ni ha lasciato la direzione del-la Scuola biblica diocesana, perla quale il Patriarca ha incari-cato don Mauro Deppieri.

In questo quarto di secoloMaria Leonardi ha potuto con-statare come quest’invito sem-plicissimo abbia avuto una for-za d’attrazione straordinaria:anche l’anno scorso gli iscrittihanno superato le quattrocen-to unità.

«In parrocchia, quand’erobambina, non si leggeva la Bib-bia...». Quattrocento personemosse da un desiderio: legge-re la Bibbia e farla risuonare unpo’ meglio e più chiaramenteleggendo il testo e grazie ad unfratello esperto. E l’obiettivonon cambia, è questo: che laParola di Dio abbia qualcosa dipiù da dire alla vita di ciascunlettore.

Questo desiderio – vitalesempre – era perfino dirom-pente qualche decennio fa, aitempi del Concilio e prima an-cora. La scarsa confidenza econsuetudine con la Scrittura,addirittura la diffidenza nelmetter in mano il Libro ai laicierano un'eredità pesante, cheperò accendeva verso il nuovo.«In parrocchia, quand’erobambina – ricorda Maria, cheha compiuto 80 anni poco tem-po fa – non si leggeva la Bibbia.E le liturgie erano molto pove-re: il Vangelo veniva procla-mato in latino e poi letto in ita-liano, e la varietà dei brani –nella messa festiva ma soprat-tutto nelle celebrazioni feriali –era molto ridotta».

Il ruolo della mamma. E quel-lo di mons. Gottardi. Chi, fra ilaici, aveva affrontato la SacraScrittura lo aveva fatto per ini-ziativa propria: «A casa mia,per esempio, mia madre mileggeva e mi raccontava legrandi storie della Genesi, deiPatriarchi… E più tardi, da ra-gazza, ho letto, da sola, tutta laBibbia».

Ma l’esperienza di Marianon era diffusa. Per giunta eraprovvidenzialmente assistitadall'apporto di mons. Alessan-dro Maria Gottardi che, primadi diventare arcivescovo diTrento, aveva seminato a Ve-nezia molti semi anticipatori einnovatori. «Mons. Gottardi a-veva educato spiritualmentemia madre e le aveva acceso lapassione per la Parola di Dio.Ma potrei dire di don BrunoBertoli, che poi avrebbe datovita in Diocesi alla Scuola bi-blica: mi raccontava che, aven-do avuto mons. Gottardi comeinsegnante in Seminario, gli e-ra grato proprio perché era sta-to da lui caldamente invitato aleggersi tutta la Bibbia».

Laureatasi nel 1962 in scien-ze naturali - e pochi anni doposarebbe seguita anche la laureain filosofia - Maria Leonardi a-veva poi preso nel ’64 la stradadi Roma, dove sarebbe rimastaper sei anni, ricoprendo anche,per un triennio, il ruolo di pre-sidente nazionale della Gio-ventù femminile di Azione cat-tolica. Erano gli anni straordi-nari del Concilio, in cui ci si ap-passionava e ci si accendevacome davanti ad un gol dellafinale di Champions se i ve-scovi votavano, per esempio,sulla collegialità del corpo epi-scopale.

Prima il testo, poi l’esegesi.Ed erano anche gli anni fatico-si dell’innovazione, che si

P

scontrava con la conservazio-ne. Tornata a Venezia, nel 1970,Maria trovò un’Azione cattoli-ca decisamente in crisi e, afronte di una situazione eccle-siale mediamente piuttostosonnolenta, alcune esperienzenuove e stimolanti: «Quellaper cui provavo maggiore in-teresse – ricorda – era costitui-ta dai gruppi biblici guidati dadon Bruno Bertoli. A Veneziaerano tre. Don Bruno muovevadalla convinzione che fosse i-nutile fare introduzioni o ese-gesi del testo biblico se il testostesso non era conosciuto e

neppure mai letto. Per cui di-ceva: “Facciamo il contrario:leggiamo il testo e poi da lì sor-geranno le domande e ci sichiederà, per esempio, la stori-cità di quei contenuti, cosavuol dire ispirazione, che cosasi intende per canone…”. Percui invitava persone a formarei gruppi, ci si trovava e insiemesi leggeva».

Gli anni '70 furono l'“incu-batore” di quell'esperienza,che in Diocesi registrò vari al-tri capitoli: non c'era solo donBertoli a portarli avanti...

Ma la svolta arrivò con la no-

mina di Marco Cè a Patriarcadi Venezia: «Il Patriarca Marcoapprezzò molto quella moda-lità di lavoro e l'impegno didon Bruno, che chiamò da su-bito a guidare la neonata pa-storale della cultura».

L’esordio: «Aspettavamo po-che persone; ne arrivarono250». E don Bertoli espressesubito con forza una convin-zione: per annunciare la Paro-la di Dio – diceva - bisogna pri-ma conoscerla. Perciò uno deisuoi primi gesti, nel 1980, fuproprio la creazione dellaScuola biblica diocesana: «Ne

lanciò la proposta su Gente Ve-neta – ricorda Maria Leonardi- prevedendo di trovare qual-che decina di persone. Ne arri-varono 250».

Un successo, insomma. A fa-re da coordinatori dell'espe-rienza un gruppo di persone,guidato da don Bertoli e for-mato dalla stessa Maria Leo-nardi, da Paolo Inguanotto,Francesca Cavazzana Roma-nelli, Carla Menegazzi, mons.Ezio Memo e il cremonese donRomeo Cavedo: «L'Azione cat-tolica aveva invitato don Ro-meo per delle conferenze, cui

parteciparono poche persone.Ma rimanemmo sorpresi: erabravissimo, bisognava valoriz-zarlo. Per giunta era l'unico bi-blista formatosi ad hoc: para-dossalmente il Patriarcato nonne disponeva».

Iniziò così il percorso dellaScuola biblica diocesana, chevalorizzò molto – anche inquesto innovando – il ruolo deilaici: «Era l'idea di fondo didon Bruno», prosegue MariaLeonardi: «Avviare i gruppi epoi lasciarne la guida a laiciche ne avessero acquisito il me-todo e le competenze».

Entro questo solco avvenneanche che, nel 1990, don Berto-li propose al card. Cè che la di-rezione della Scuola fosse affi-data a Maria Leonardi. Il Pa-triarca apprezzò e accettò.

Fino a 800 iscritti, prima deigruppi d’ascolto. E da allora sisono avuti i 26 anni di direzio-ne Leonardi. Con esiti moltoalti anche dal punto di vistaquantitativo: alla fine degli an-ni '90 gli iscritti alla Scuola bi-blica erano arrivati a 800. Poi,per via del Giubileo del 2000,sono nati i gruppi d'ascoltodella Parola: «E molti dei no-stri iscritti sono andati sia a fa-re gli animatori dei gruppi siaanche solo a parteciparvi. Maalcuni frequentano anche oggisia la Scuola biblica che i grup-pi. Poi ci sono dei ritorni: per-sone che hanno frequentato laScuola dall’inizio e anni doposono tornate. Parecchi la sen-tono come una esigenzaprofonda, che si sintetizza nel“leggiamo la Bibbia insieme”.Esigenza cui se ne aggiungeun'altra: quella di capire me-glio. L’anno scorso, quando ab-biamo letto i profeti Amos e O-sea, che sono abbastanza diffi-cili, ogni tanto qualcuno dice-va: “ah, però se non ci fossequalcuno che poi spiega, sa-rebbe difficile leggere questi te-sti, perché sono fraintendibili ebisogna inquadrarli nel mo-mento storico o metterli in pa-rallelo con altri testi...”».

Ecco, alla fine vince ancoral'invito d'un tempo: “Vieni aleggere la Bibbia con noi”.

Giorgio Malavasi

Negli anni migliaia di iscritti: «Un segno l’hanno lasciato, nelle città e nei paesi, al lavoro e in famiglia»

Ma che cosa ha lasciato, in questi 36 anni daquando è stata fondata, la Scuola biblica dio-cesana?«La Scuola – risponde Maria Leonardi – harappresentato un filone culturale per le cittàdi Venezia e di Mestre. Le conferenze, in par-ticolare, sono state seguite da tante persone enon solo dagli iscritti alla Scuola biblica, e

neppure solo da cristiani praticanti. Non cre-do che centinaia di persone passate per laScuola biblica non ne abbiano trasferito qual-che esito nei luoghi della loro professione o infamiglia o nei dialoghi con gli amici. Quandoformi delle persone, non è che tu possa misu-rare che cosa è capitato, ma i riflessi ci sono.Anche grazie alla Scuola biblica».

La Scuola biblica èsempre stata uno spazio

di valorizzazione deilaici, come suggeriva

don Bertoli, che ad essiaffidava i gruppi

Venerdì 7 a Venezia. Il programma dei corsi“Lo scopo è il viaggio”,incontro inaugurale con padre SkaLo scopo è il viaggio: l'avventura di Abramo, nostro padre nella fede” è il ti-tolo della conferenza pubblica con cui si inaugura il nuovo anno della Scuo-la biblica diocesana.Venerdì 7 ottobre, alle ore 18, in sala Sant'Apollonia a Venezia, il tema verràaffrontato da padre Jean Louis Ska, docente alla Pontificia Università Gre-goriana. Padre Ska, gesuita belga, è riconosciuto come unodei massimi esperti del Pentateuco.La conferenza inaugurale a Venezia si accompagnerà ad unaltro incontro di avvio anno, che si terrà a Mestre, martedì18. Nella sala teatro del Centro Kolbe di via Aleardi, alle o-re 20.30, interverrà mons. Renato De Zan, del Pontificio A-teneo Sant'Anselmo di Roma, che parlerà di “Yhwh, Dio deivostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacob-be – Storie di patriarchi nel libro della Genesi”.Dopo i due incontri inaugurali prenderanno il via i gruppi.Nei gruppi della Scuola Biblica diocesana quest’anno si leg-geranno, nel libro della Genesi, le storie dei Patriarchi. «Abramo, il grande viaggiatore, ma anche Isacco, Giacobbe, Giuseppe – silegge in una nota della Scuola biblica - hanno attraversato la scena di que-sto mondo consegnandoci la loro rischiosa storia di credenti. L'esperienzadella fede infatti non è mai esente da dubbi e crisi, da domande e profondiinterrogativi. Le storie dei Patriarchi occupano la parte più vasta del libro del-la Genesi, dal cap. 12 al 50. Storie famose, anche se non sempre lette per in-tero e conosciute nei dettagli, storie di uomini, ma anche di donne, vicini anoi, profondamente umani nelle loro contraddizioni, ma capaci di svelarcila fatica e la gioia del credere e del crescere nella fede».I gruppi cui ci si potrà iscrivere, a Venezia sono i seguenti: Ogni lunedì ore 18.00-19.30, a partire dal 17 ottobre, con Maria Leonardi,presso il Centro Pattaro, campo S. Maurizio.

Il martedì ore 19.00-20.30 (quindicinale), a partire dal 18 ottobre, con Fran-cesca Fattore presso la Sala Giovanni XXIII a S. Pantalon (ingresso dalla chie-sa).Ogni mercoledì ore 18.00-19.30, a partire dal 12 ottobre, con p. Giuseppe Leo-nardi, presso l’Istituto Cavanis (Dorsoduro 899 – Accademia).Ogni venerdì ore 16.00-17.30, a partire dal 14 ottobre, con don Renzo Maz-zuia, nel Patronato di San Simeon Piccolo (S. Croce).Al Lido di Venezia: ogni martedì ore 16.15-17.45, a partire dall’11 ottobre, conArmando Chiosi, presso la Sala parrocchiale di S. Antonio, via Buratti.Si terranno inoltre un Corso di Ebraico biblico (livello avanzato), il mercoledìore 18.00-19.30, a partire dal 26 ottobre, con Annalisa Bertocco, presso il Cen-tro Pattaro, campo S. Maurizio.

Un Corso di Ebraico biblico (principianti), il martedì ore 18.00-19.30, a partire dal 18 ottobre con Lucia Zampato, presso laCanonica dei Tolentini (S. Croce 265).Per i giovani, inoltre, un Laboratorio teatrale su un testo bi-blico, con Margherita Pasini e Margherita Brondino. Perinformazioni: [email protected] terraferma: ogni martedì ore 20.30-21.45, con mons. Re-nato De Zan, a partire dal 18 ottobre, presso la Sala-Teatro“S.M. Kolbe” (via Aleardi 156). A Zelarino, il giovedì ore 20.45-22.15 (quindicinale), conMaria Angela Gatti, a partire dal 6 ottobre, presso la Salaparrocchiale.

A Favaro, ogni mercoledì ore 18.00-19.30 (12 incontri), con Massimo Maz-zuco, a partire dal 5 ottobre, presso la Sala parrocchiale di San Pietro.A Quarto d’Altino, ogni lunedì ore 20.30-22.00 (7 incontri), con Francesca Fat-tore, a partire dall’11 gennaio, presso la Sala parrocchiale.A Oriago, ogni giovedì ore 18.15-19.30 (15 incontri), con Massimo Mazzuco,a partire dal 6 ottobre, presso la canonica di Santa Maria Maddalena.

Le iscrizioni si fanno all'inizio di ogni corso. Per ulteriori informazioni te-lefonare alla Scuola Biblica (ore 10.30 - 12.30) dal lunedì al venerdì: tel.041.270.24.60; oppure scrivere via e-mail a: [email protected]. E consultare il sito www.scuolabiblicavenezia.it (rinnovato e arricchi-to proprio nei giorni scorsi).