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GENTE VENETA n. 38, 7 ottobre 2016 1111INTERVISTA - Dopo la nomina del nuovo direttore, don Mauro Deppieri, il racconto di chi ha visto nascere la Scuola, nel 1980, e vi ha poi dedicato, da direttrice, energie, passione e competenza

Maria Leonardi, 26 anni nel segno della Bibbia da leggereDal 1990 a oggi ha guidato la Scuola biblica diocesana, esperienza unica in Italia in cui, per gruppi guidati da un docente, si legge la Sacra Scrittura

e poi su di essa ci si confronta: «Tutto nasce dal desiderio post conciliare di conoscere la Parola, dai gruppi di don Bruno Bertoli e dal Patriarca Cè»

Quando, nel1990, MariaLeonardi divennedirettrice dellaScuola biblica, il fatto che unadonna, laica,guidasse questarealtà diocesanadestò una certasorpresa,così come lapresenza di tantilaici fra i docenti:«Eppure sonotanti anni –sorride MariaLeonardi – chetengo il corsodi SacraScrittura anchealle monacheCarmelitanedi clausuraa Sant’Alvise...»

er 26 anni ha guidatoun’esperienza che si è ret-ta su un invito semplicis-

simo: “Vieni a leggere la Bib-bia con noi”. Parliamo di Ma-ria Leonardi, che in questi gior-ni ha lasciato la direzione del-la Scuola biblica diocesana, perla quale il Patriarca ha incari-cato don Mauro Deppieri.

In questo quarto di secoloMaria Leonardi ha potuto con-statare come quest’invito sem-plicissimo abbia avuto una for-za d’attrazione straordinaria:anche l’anno scorso gli iscrittihanno superato le quattrocen-to unità.

«In parrocchia, quand’erobambina, non si leggeva la Bib-bia...». Quattrocento personemosse da un desiderio: legge-re la Bibbia e farla risuonare unpo’ meglio e più chiaramenteleggendo il testo e grazie ad unfratello esperto. E l’obiettivonon cambia, è questo: che laParola di Dio abbia qualcosa dipiù da dire alla vita di ciascunlettore.

Questo desiderio – vitalesempre – era perfino dirom-pente qualche decennio fa, aitempi del Concilio e prima an-cora. La scarsa confidenza econsuetudine con la Scrittura,addirittura la diffidenza nelmetter in mano il Libro ai laicierano un'eredità pesante, cheperò accendeva verso il nuovo.«In parrocchia, quand’erobambina – ricorda Maria, cheha compiuto 80 anni poco tem-po fa – non si leggeva la Bibbia.E le liturgie erano molto pove-re: il Vangelo veniva procla-mato in latino e poi letto in ita-liano, e la varietà dei brani –nella messa festiva ma soprat-tutto nelle celebrazioni feriali –era molto ridotta».

Il ruolo della mamma. E quel-lo di mons. Gottardi. Chi, fra ilaici, aveva affrontato la SacraScrittura lo aveva fatto per ini-ziativa propria: «A casa mia,per esempio, mia madre mileggeva e mi raccontava legrandi storie della Genesi, deiPatriarchi… E più tardi, da ra-gazza, ho letto, da sola, tutta laBibbia».

Ma l’esperienza di Marianon era diffusa. Per giunta eraprovvidenzialmente assistitadall'apporto di mons. Alessan-dro Maria Gottardi che, primadi diventare arcivescovo diTrento, aveva seminato a Ve-nezia molti semi anticipatori einnovatori. «Mons. Gottardi a-veva educato spiritualmentemia madre e le aveva acceso lapassione per la Parola di Dio.Ma potrei dire di don BrunoBertoli, che poi avrebbe datovita in Diocesi alla Scuola bi-blica: mi raccontava che, aven-do avuto mons. Gottardi comeinsegnante in Seminario, gli e-ra grato proprio perché era sta-to da lui caldamente invitato aleggersi tutta la Bibbia».

Laureatasi nel 1962 in scien-ze naturali - e pochi anni doposarebbe seguita anche la laureain filosofia - Maria Leonardi a-veva poi preso nel ’64 la stradadi Roma, dove sarebbe rimastaper sei anni, ricoprendo anche,per un triennio, il ruolo di pre-sidente nazionale della Gio-ventù femminile di Azione cat-tolica. Erano gli anni straordi-nari del Concilio, in cui ci si ap-passionava e ci si accendevacome davanti ad un gol dellafinale di Champions se i ve-scovi votavano, per esempio,sulla collegialità del corpo epi-scopale.

Prima il testo, poi l’esegesi.Ed erano anche gli anni fatico-si dell’innovazione, che si

P

scontrava con la conservazio-ne. Tornata a Venezia, nel 1970,Maria trovò un’Azione cattoli-ca decisamente in crisi e, afronte di una situazione eccle-siale mediamente piuttostosonnolenta, alcune esperienzenuove e stimolanti: «Quellaper cui provavo maggiore in-teresse – ricorda – era costitui-ta dai gruppi biblici guidati dadon Bruno Bertoli. A Veneziaerano tre. Don Bruno muovevadalla convinzione che fosse i-nutile fare introduzioni o ese-gesi del testo biblico se il testostesso non era conosciuto e

neppure mai letto. Per cui di-ceva: “Facciamo il contrario:leggiamo il testo e poi da lì sor-geranno le domande e ci sichiederà, per esempio, la stori-cità di quei contenuti, cosavuol dire ispirazione, che cosasi intende per canone…”. Percui invitava persone a formarei gruppi, ci si trovava e insiemesi leggeva».

Gli anni '70 furono l'“incu-batore” di quell'esperienza,che in Diocesi registrò vari al-tri capitoli: non c'era solo donBertoli a portarli avanti...

Ma la svolta arrivò con la no-

mina di Marco Cè a Patriarcadi Venezia: «Il Patriarca Marcoapprezzò molto quella moda-lità di lavoro e l'impegno didon Bruno, che chiamò da su-bito a guidare la neonata pa-storale della cultura».

L’esordio: «Aspettavamo po-che persone; ne arrivarono250». E don Bertoli espressesubito con forza una convin-zione: per annunciare la Paro-la di Dio – diceva - bisogna pri-ma conoscerla. Perciò uno deisuoi primi gesti, nel 1980, fuproprio la creazione dellaScuola biblica diocesana: «Ne

lanciò la proposta su Gente Ve-neta – ricorda Maria Leonardi- prevedendo di trovare qual-che decina di persone. Ne arri-varono 250».

Un successo, insomma. A fa-re da coordinatori dell'espe-rienza un gruppo di persone,guidato da don Bertoli e for-mato dalla stessa Maria Leo-nardi, da Paolo Inguanotto,Francesca Cavazzana Roma-nelli, Carla Menegazzi, mons.Ezio Memo e il cremonese donRomeo Cavedo: «L'Azione cat-tolica aveva invitato don Ro-meo per delle conferenze, cui

parteciparono poche persone.Ma rimanemmo sorpresi: erabravissimo, bisognava valoriz-zarlo. Per giunta era l'unico bi-blista formatosi ad hoc: para-dossalmente il Patriarcato nonne disponeva».

Iniziò così il percorso dellaScuola biblica diocesana, chevalorizzò molto – anche inquesto innovando – il ruolo deilaici: «Era l'idea di fondo didon Bruno», prosegue MariaLeonardi: «Avviare i gruppi epoi lasciarne la guida a laiciche ne avessero acquisito il me-todo e le competenze».

Entro questo solco avvenneanche che, nel 1990, don Berto-li propose al card. Cè che la di-rezione della Scuola fosse affi-data a Maria Leonardi. Il Pa-triarca apprezzò e accettò.

Fino a 800 iscritti, prima deigruppi d’ascolto. E da allora sisono avuti i 26 anni di direzio-ne Leonardi. Con esiti moltoalti anche dal punto di vistaquantitativo: alla fine degli an-ni '90 gli iscritti alla Scuola bi-blica erano arrivati a 800. Poi,per via del Giubileo del 2000,sono nati i gruppi d'ascoltodella Parola: «E molti dei no-stri iscritti sono andati sia a fa-re gli animatori dei gruppi siaanche solo a parteciparvi. Maalcuni frequentano anche oggisia la Scuola biblica che i grup-pi. Poi ci sono dei ritorni: per-sone che hanno frequentato laScuola dall’inizio e anni doposono tornate. Parecchi la sen-tono come una esigenzaprofonda, che si sintetizza nel“leggiamo la Bibbia insieme”.Esigenza cui se ne aggiungeun'altra: quella di capire me-glio. L’anno scorso, quando ab-biamo letto i profeti Amos e O-sea, che sono abbastanza diffi-cili, ogni tanto qualcuno dice-va: “ah, però se non ci fossequalcuno che poi spiega, sa-rebbe difficile leggere questi te-sti, perché sono fraintendibili ebisogna inquadrarli nel mo-mento storico o metterli in pa-rallelo con altri testi...”».

Ecco, alla fine vince ancoral'invito d'un tempo: “Vieni aleggere la Bibbia con noi”.

Giorgio Malavasi

Negli anni migliaia di iscritti: «Un segno l’hanno lasciato, nelle città e nei paesi, al lavoro e in famiglia»

Ma che cosa ha lasciato, in questi 36 anni daquando è stata fondata, la Scuola biblica dio-cesana?«La Scuola – risponde Maria Leonardi – harappresentato un filone culturale per le cittàdi Venezia e di Mestre. Le conferenze, in par-ticolare, sono state seguite da tante persone enon solo dagli iscritti alla Scuola biblica, e

neppure solo da cristiani praticanti. Non cre-do che centinaia di persone passate per laScuola biblica non ne abbiano trasferito qual-che esito nei luoghi della loro professione o infamiglia o nei dialoghi con gli amici. Quandoformi delle persone, non è che tu possa misu-rare che cosa è capitato, ma i riflessi ci sono.Anche grazie alla Scuola biblica».

La Scuola biblica èsempre stata uno spazio

di valorizzazione deilaici, come suggeriva

don Bertoli, che ad essiaffidava i gruppi

Venerdì 7 a Venezia. Il programma dei corsi“Lo scopo è il viaggio”,incontro inaugurale con padre SkaLo scopo è il viaggio: l'avventura di Abramo, nostro padre nella fede” è il ti-tolo della conferenza pubblica con cui si inaugura il nuovo anno della Scuo-la biblica diocesana.Venerdì 7 ottobre, alle ore 18, in sala Sant'Apollonia a Venezia, il tema verràaffrontato da padre Jean Louis Ska, docente alla Pontificia Università Gre-goriana. Padre Ska, gesuita belga, è riconosciuto come unodei massimi esperti del Pentateuco.La conferenza inaugurale a Venezia si accompagnerà ad unaltro incontro di avvio anno, che si terrà a Mestre, martedì18. Nella sala teatro del Centro Kolbe di via Aleardi, alle o-re 20.30, interverrà mons. Renato De Zan, del Pontificio A-teneo Sant'Anselmo di Roma, che parlerà di “Yhwh, Dio deivostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacob-be – Storie di patriarchi nel libro della Genesi”.Dopo i due incontri inaugurali prenderanno il via i gruppi.Nei gruppi della Scuola Biblica diocesana quest’anno si leg-geranno, nel libro della Genesi, le storie dei Patriarchi. «Abramo, il grande viaggiatore, ma anche Isacco, Giacobbe, Giuseppe – silegge in una nota della Scuola biblica - hanno attraversato la scena di que-sto mondo consegnandoci la loro rischiosa storia di credenti. L'esperienzadella fede infatti non è mai esente da dubbi e crisi, da domande e profondiinterrogativi. Le storie dei Patriarchi occupano la parte più vasta del libro del-la Genesi, dal cap. 12 al 50. Storie famose, anche se non sempre lette per in-tero e conosciute nei dettagli, storie di uomini, ma anche di donne, vicini anoi, profondamente umani nelle loro contraddizioni, ma capaci di svelarcila fatica e la gioia del credere e del crescere nella fede».I gruppi cui ci si potrà iscrivere, a Venezia sono i seguenti: Ogni lunedì ore 18.00-19.30, a partire dal 17 ottobre, con Maria Leonardi,presso il Centro Pattaro, campo S. Maurizio.

Il martedì ore 19.00-20.30 (quindicinale), a partire dal 18 ottobre, con Fran-cesca Fattore presso la Sala Giovanni XXIII a S. Pantalon (ingresso dalla chie-sa).Ogni mercoledì ore 18.00-19.30, a partire dal 12 ottobre, con p. Giuseppe Leo-nardi, presso l’Istituto Cavanis (Dorsoduro 899 – Accademia).Ogni venerdì ore 16.00-17.30, a partire dal 14 ottobre, con don Renzo Maz-zuia, nel Patronato di San Simeon Piccolo (S. Croce).Al Lido di Venezia: ogni martedì ore 16.15-17.45, a partire dall’11 ottobre, conArmando Chiosi, presso la Sala parrocchiale di S. Antonio, via Buratti.Si terranno inoltre un Corso di Ebraico biblico (livello avanzato), il mercoledìore 18.00-19.30, a partire dal 26 ottobre, con Annalisa Bertocco, presso il Cen-tro Pattaro, campo S. Maurizio.

Un Corso di Ebraico biblico (principianti), il martedì ore 18.00-19.30, a partire dal 18 ottobre con Lucia Zampato, presso laCanonica dei Tolentini (S. Croce 265).Per i giovani, inoltre, un Laboratorio teatrale su un testo bi-blico, con Margherita Pasini e Margherita Brondino. Perinformazioni: [email protected] terraferma: ogni martedì ore 20.30-21.45, con mons. Re-nato De Zan, a partire dal 18 ottobre, presso la Sala-Teatro“S.M. Kolbe” (via Aleardi 156). A Zelarino, il giovedì ore 20.45-22.15 (quindicinale), conMaria Angela Gatti, a partire dal 6 ottobre, presso la Salaparrocchiale.

A Favaro, ogni mercoledì ore 18.00-19.30 (12 incontri), con Massimo Maz-zuco, a partire dal 5 ottobre, presso la Sala parrocchiale di San Pietro.A Quarto d’Altino, ogni lunedì ore 20.30-22.00 (7 incontri), con Francesca Fat-tore, a partire dall’11 gennaio, presso la Sala parrocchiale.A Oriago, ogni giovedì ore 18.15-19.30 (15 incontri), con Massimo Mazzuco,a partire dal 6 ottobre, presso la canonica di Santa Maria Maddalena.

Le iscrizioni si fanno all'inizio di ogni corso. Per ulteriori informazioni te-lefonare alla Scuola Biblica (ore 10.30 - 12.30) dal lunedì al venerdì: tel.041.270.24.60; oppure scrivere via e-mail a: [email protected]. E consultare il sito www.scuolabiblicavenezia.it (rinnovato e arricchi-to proprio nei giorni scorsi).