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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E ` PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA BORDO. — Al Ministro delle infrastrut- ture e dei trasporti. — Per sapere – pre- messo che: il gruppo Ferrovie allo Stato, per il tramite delle società controllate Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, ha avviato un programma di razionalizzazione e riqua- lificazione del trasporto e della rete logi- stica ferroviaria i cui effetti si stanno dimostrando particolarmente penalizzanti per il Sud dell’Italia; in Puglia, in particolare, all’avvenuta eliminazione dei treni Eurostar sulla linea Adriatica, si è aggiunta la soppressione di alcuni collegamenti di analoga categoria sulla tratta Lecce-Roma; in provincia di Foggia, da ultimo, è stata soppressa una coppia di treni sulla tratta Foggia-Manfredonia, prevalente- mente utilizzata da studenti e lavoratori pendolari, e si paventa il rischio della chiusura della biglietteria di Foggia, città di 160.000 abitanti e snodo di primaria importanza nel collegamento tra le dorsali Adriatica e Tirrenica; i vertici di Trenitalia, a più riprese, hanno sollevato dubbi circa l’effettiva di- sponibilità dei fondi necessari per com- pletare il raddoppio della tratta Lesina- Termoli, sull’Adriatica, ed avviare i lavori di realizzazione della linea ad alta capa- cità sulla tratta Bari-Napoli –: quali azioni intenda intraprendere il Governo a tutela degli utenti del servizio di trasporto ferroviario e per garantire gli interventi di infrastrutturazione necessari al miglioramento della mobilità di persone e merci. (4-02095) RISPOSTA. — In riferimento all’interroga- zione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta. La società Trenitalia ha comunicato di non aver soppresso alcun collegamento Eu- rostar sulla linea adriatica ma ha sostituito il materiale rotabile di due coppie di Eu- rostar. I collegamenti 9410/9417 (Taranto- Milano e viceversa) e 9418/9415 (Lecce- Milano e viceversa) precedentemente effet- tuati con materiale rotabile ETR 500, dal mese di settembre 2008, sono realizzati con materiale rotabile del tipo Eurostar City. L’impiego dei convogli Eurostar City per i collegamenti della Puglia con il nord che percorrono la direttrice adriatica, risponde all’esigenza di ottimizzare l’utilizzo del ma- teriale rotabile disponibile. Gli ETR 500 sono stati concepiti e costruiti per viaggiare sulle linee ad alta velocità mentre il ma- teriale Eurostar City è progettato per linee sino a 200 chilometri orari, come quella adriatica, la cui velocità massima consen- tita è di 180 km/h. Tali interventi di specializzazione sono in corso su tutta la rete nazionale, come ad esempio tra Milano e Venezia, dove 5 coppie di treni Eurostar in precedenza effettuate con materiale rotabile ETR 500 sono at- tualmente realizzate con materiale Eurostar City. Si tratta di treni completamente rinno- vati che offrono un confort in linea con quello della categoria Eurostar, gli interni Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

BORDO. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

il gruppo Ferrovie allo Stato, per iltramite delle società controllate Trenitaliae Rete ferroviaria italiana, ha avviato unprogramma di razionalizzazione e riqua-lificazione del trasporto e della rete logi-stica ferroviaria i cui effetti si stannodimostrando particolarmente penalizzantiper il Sud dell’Italia;

in Puglia, in particolare, all’avvenutaeliminazione dei treni Eurostar sulla lineaAdriatica, si è aggiunta la soppressione dialcuni collegamenti di analoga categoriasulla tratta Lecce-Roma;

in provincia di Foggia, da ultimo, èstata soppressa una coppia di treni sullatratta Foggia-Manfredonia, prevalente-mente utilizzata da studenti e lavoratoripendolari, e si paventa il rischio dellachiusura della biglietteria di Foggia, cittàdi 160.000 abitanti e snodo di primariaimportanza nel collegamento tra le dorsaliAdriatica e Tirrenica;

i vertici di Trenitalia, a più riprese,hanno sollevato dubbi circa l’effettiva di-sponibilità dei fondi necessari per com-pletare il raddoppio della tratta Lesina-Termoli, sull’Adriatica, ed avviare i lavoridi realizzazione della linea ad alta capa-cità sulla tratta Bari-Napoli –:

quali azioni intenda intraprendere ilGoverno a tutela degli utenti del serviziodi trasporto ferroviario e per garantire gli

interventi di infrastrutturazione necessarial miglioramento della mobilità di personee merci. (4-02095)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

La società Trenitalia ha comunicato dinon aver soppresso alcun collegamento Eu-rostar sulla linea adriatica ma ha sostituitoil materiale rotabile di due coppie di Eu-rostar. I collegamenti 9410/9417 (Taranto-Milano e viceversa) e 9418/9415 (Lecce-Milano e viceversa) precedentemente effet-tuati con materiale rotabile ETR 500, dalmese di settembre 2008, sono realizzati conmateriale rotabile del tipo Eurostar City.

L’impiego dei convogli Eurostar City peri collegamenti della Puglia con il nord chepercorrono la direttrice adriatica, rispondeall’esigenza di ottimizzare l’utilizzo del ma-teriale rotabile disponibile. Gli ETR 500sono stati concepiti e costruiti per viaggiaresulle linee ad alta velocità mentre il ma-teriale Eurostar City è progettato per lineesino a 200 chilometri orari, come quellaadriatica, la cui velocità massima consen-tita è di 180 km/h.

Tali interventi di specializzazione sonoin corso su tutta la rete nazionale, come adesempio tra Milano e Venezia, dove 5 coppiedi treni Eurostar in precedenza effettuatecon materiale rotabile ETR 500 sono at-tualmente realizzate con materiale EurostarCity.

Si tratta di treni completamente rinno-vati che offrono un confort in linea conquello della categoria Eurostar, gli interni

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sono stati interamente riprogettati in fun-zione delle esigenze della clientela (nuovepoltrone dotate di prese elettriche, ampiospazio per i bagagli, nuovo sistema diclimatizzazione) e offrono analoghe presta-zioni (stessi orari, fermate e velocità com-merciali), peraltro, con una lieve riduzionedi prezzo.

Anche per i collegamenti Eurostar sullalinea Lecce-Roma non è stata operata al-cuna soppressione di treni ma con il nuovoorario ferroviario, in vigore dal 14 dicembre2008, delle tre coppie di Eurostar in ser-vizio tra Lecce e Roma due sono statevelocizzate di 22 minuti e l’altra di circaun’ora (il primo treno del mattino da Lecceper Roma e l’ultimo del tardo pomeriggioda Roma per Lecce).

Inoltre, per quanto riguarda i collega-menti regionali Foggia-Manfredonia occorrepremettere che la programmazione dei ser-vizi regionali è di competenza delle singoleregioni, i cui rapporti con Trenitalia sonodisciplinati da appositi contratti di servizio,nell’ambito dei quali vengono definiti ilvolume e le caratteristiche dei servizi daeffettuare sulla base delle risorse economi-che rese disponibili. Si evidenzia che, inattesa della definizione dei nuovi contrattidi servizio e dell’adeguamento dei relativicorrispettivi, con l’orario in vigore dal 14dicembre 2008, è stata attuata una riperi-metrazione dei servizi, rimodulando lieve-mente i volumi d’offerta.

In tale ambito, sono stati sostituiti conbus che effettuano lo stesso percorso alcunitreni che presentavano frequentazioni bas-sissime, tra cui il regionale 8313 in par-tenza da Foggia per Manfredonia alle ore5,20 e il regionale 8312 in partenza daManfredonia per Foggia alle ore 5,53; lafrequentazione media di entrambi i treninon ha mai superato i 20-25 viaggiatori.

Per quanto riguarda la paventata chiu-sura della biglietteria di Foggia, Trenitaliacomunica che al momento non è ipotizzataalcuna chiusura.

Circa le questioni infrastrutturali, si fapresente che nell’ambito del contratto diprogramma 2007-2011 e in relazione allerisorse finanziarie disponibili, sono statiselezionati e pianificati i principali inter-

venti di potenziamento dell’infrastrutturaferroviaria con l’obiettivo di sviluppare, nelprossimo decennio, ma con benefici già abreve termine, una rete che privilegia l’asseRoma-Napoli-Reggio Calabria-Palermo-Ca-tania-Messina, il collegamento Napoli-Bari,la direttrice adriatica e l’itinerario GioiaTauro-Sibari-Metaponto-Taranto-Bari non-ché i relativi nodi ferroviari.

In particolare, sono previsti i seguentiinterventi infrastrutturali.

Raddoppio Termoli-Lesina.

L’intervento, si sviluppa per circa 35km, parte in affiancamento al binario esi-stente e parte in variante, comprende larealizzazione della nuova stazione diChieuti.

Il progetto preliminare del raddoppio èstato inviato, nel 2003, all’ approvazione delComitato Interministeriale ProgrammazioneEconomica (CIPE) ai sensi della legge n. 443del 2000. Nel 2004, in relazione alle richie-ste del Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio, il progetto è stato modificatoed è stata nuovamente esperita la proceduradi pubblicizzazione. Il Ministero dell’am-biente non ha ancora espresso alcun pareresul progetto, mentre il Ministero dei beniculturali ha espresso parere negativo. L’at-tivazione del raddoppio, il cui costo am-monta a 189 milioni di euro è previstaentro il 2015. Il contratto di programma2007-2011 include in tabella A il progettodel raddoppio Pescara-Bari (di cui la trattaTermoli-Lesina è parte) con un costo com-plessivo di 501 milioni di euro.

Collegamento Napoli-Bari.

L’itinerario Napoli-Bari è interessato dainterventi di riqualificazione finalizzati almiglioramento dei collegamenti sulla tra-sversale, estendendo verso sud-est i beneficidel sistema Alta Velocità-Alta Capacità (AV/AC). L’itinerario è prevalentemente a sem-plice binario; da Vitulano ad Apice l’itine-rario è stato raddoppiato.

In base a protocollo d’intesa sottoscrittoil 27 luglio 2006 tra i Ministeri delle

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infrastrutture e dei trasporti, le regioniCampania e Puglia, Ferrovie dello Stato eRete ferroviaria italiana, sono previsti in-terventi di raddoppio delle tratte ferroviarie,parte in affiancamento e parte in variante.La riqualificazione dell’itinerario com-prende:

interventi sulla linea Cancello-Napoli;

velocizzazione/raddoppio Cancello-Be-nevento;

nuova linea Apice-Orsara;

raddoppio in variante Orsara-Bovino;

raddoppio prevalente in affiancamentoBovino-Cervaro;

« bretella » di collegamento tra Cer-varo e la linea Pescara-Bari a Foggia.

Con la sottoscrizione del primo attointegrativo all’intesa generale quadro Go-verno-regione Campania, in data 1o agosto2008, le parti hanno deciso d’inserire l’in-tervento di velocizzazione e potenziamentodella linea Napoli-Bari in legge obiettivo,ferma restando l’approvazione dell’intesasuddetta da parte del CIPE.

Interventi sulla linea Cancello-Napoli.

Gli interventi sono finalizzati all’integra-zione della linea convenzionale con la lineaAV/AC, hanno inizio dalla stazione di Na-poli centrale interessano la stazione« Porta » di Campania Afragola e prevedonouna variante di tracciato che lambendo ilcentro abitato di Acerra raggiunge Cancello.Il progetto preliminare dell’intervento èstato completato ed è in corso la suaintegrazione con lo studio d’impatto am-bientale, a cui farà seguito l’inoltro alMinistero delle infrastrutture e dei trasportisecondo le procedure di legge obiettivo conattivazione prevista nel 2017.

L’intervento è inserito nel contratto diprogramma 2007-2011 in tabella A « operein corso » con un importo di 670 milioni dieuro.

Velocizzazione/raddoppio Cancello-Bene-vento.

Tra Cancello e Benevento è prevista larealizzazione di una nuova linea in variantea doppio binario.

Dopo lo sviluppo dello studio di fatti-bilità è in corso l’integrazione del progettopreliminare a cui farà seguito l’inoltro alMinistero delle infrastrutture e dei trasportisecondo le procedure di legge obiettivo. Nelcontratto di programma per la nuova lineaCancello-Benevento e per la bretella diFoggia è previsto un investimento di 1.490milioni di euro di cui 391 milioni inseritiin tabella A, a carico dei quali è previsto,nell’arco di vigenza del citato contratto, ilsolo sviluppo della progettazione; ulteriori1.099 milioni sono previsti in tabella B, perla realizzazione dell’intervento.

La programmazione dell’intervento e su-bordinata all’effettiva disponibilità dei fi-nanziamenti occorrenti.

Raddoppio Apice-Orsara.

Tra le stazioni di Apice (87+758km) eOrsara (42+229km) è prevista la realizza-zione del raddoppio della linea con carat-teristiche di alta capacità. La nuova infra-struttura sarà realizzata completamente invariante rispetto alla linea esistente conuna nuova stazione a servizio dell’Irpinia.

È in corso l’integrazione del progettopreliminare a cui farà seguito l’inoltro alMinistero delle infrastrutture e dei trasportisecondo le procedure di legge obiettivo. Nelcontratto di programma per l’intervento èprevisto un investimento di 2.210 milioni dieuro di cui 297 milioni inseriti in tabella A,a carico dei quali è previsto nell’arco divigenza del citato contratto il solo sviluppodella progettazione; ulteriori 1.913 milionisono previsti in tabella B per la realizza-zione.

La programmazione dell’intervento e su-bordinata all’effettiva disponibilità dei fi-nanziamenti occorrenti.

Raddoppio Cervaro-Orsara.

Il raddoppio s’inquadra nell’ambito delpotenziamento, con caratteristiche AV/AC,

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dell’asse Napoli-Bari. La tratta Cervaro-Or-sara di circa 33 km si sviluppa interamentein territorio pugliese; tra Cervaro e Bovino, ilraddoppio è previsto prevalentemente in af-fiancamento mentre completamente in va-riante nella tratta Bovino-Orsara.

Il raddoppio Cervaro-Orsara ha un co-sto di circa 530 milioni di euro. L’inter-vento è inserito nel contratto di programma2007-2011 in tabella A tra le opere previsteper il potenziamento infrastrutturale e tec-nologico della line Caserta-Foggia, con av-vio del tratto Bovino-Orsara oltre l’arco diPiano mentre per il tratto Cervaro-Bovinosono stati avviati i lavori. L’attivazione èprogrammata per il 2012.

La pianificazione della realizzazione delraddoppio nella tratta Orsara-Bovino ècondizionata dall’effettiva disponibilità dellerisorse finanziarie necessarie.

Bretella di Foggia.

L’intervento previsto consiste nel ripri-stino della esistente bretella, di circa 1,6 km.

Sull’itinerario Napoli-Bari è prevista larealizzazione di una nuova linea in variantea doppio binario per il collegamento direttotra la linea Napoli-Foggia e la linea Pe-scara-Bari. Nel contratto di programma2007-2011, per la nuova linea Cancello-Benevento e per la bretella di Foggia, èinserito con un investimento di 1.490 mi-lioni di euro, di cui 391 milioni inseriti intabella A, a carico dei quali è previstonell’arco di vigenza del citato contratto ilsolo sviluppo della progettazione; ulteriori1.099 milioni sono previsti in tabella B perla realizzazione dell’intervento.

La programmazione dell’intervento è su-bordinata all’effettiva disponibilità dei fi-nanziamenti occorrenti.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

BURTONE, BERRETTA e SAMPERI. —Al Ministro delle politiche agricole, alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

in questi ultimi due mesi, in vastiterritori della Sicilia si sono manifestati

eventi atmosferici di inconsueta gravitàsottoforma di persistenti e copiose piogge,gelate, grandinate, allagamenti, smotta-menti e trombe d’aria di tale portata dacompromettere irreparabilmente la produ-zione e le strutture agricole;

le province siciliane sono state lette-ralmente messe in ginocchio dalla violenzadelle precipitazioni e milioni di euro didanni sono stati finora conteggiati dalleorganizzazioni di categoria del settoreagricolo per le centinaia di imprese agri-cole che rischiano il fallimento con con-seguenze gravi dal punto di vista econo-mico e sociale;

tali avversità, oltre a determinaredanni ingenti agli imprenditori agricoli eai coltivatori diretti, hanno visto ridurre ilnumero delle giornate lavorative ai brac-cianti, impediti, ormai, a raggiungere ilquorum lavorativo previsto per ottenere ilriconoscimento del diritto alle prestazioniassistenziali e previdenziali;

i sindaci dei comuni danneggiati,hanno da tempo sollecitato l’Assessoratoregionale all’agricoltura e il Ministro dellepolitiche agricole, alimentari e forestali ariconoscere lo stato di eccezionalità deglieventi calamitosi che hanno disastrosa-mente investito la Sicilia;

tale riconoscimento consentirebbealle aziende agricole di sopportare, anchese parzialmente, l’onere dei danni subiti eai braccianti del settore di conservare ildiritto a beneficiare della disoccupazioneagricola (riconferma delle giornate matu-rate nell’anno 2003) e delle prestazioniprevidenziali;

sta crescendo una preoccupante ten-sione tra i braccianti che rischiano di nonbeneficiare della disoccupazione agricola acausa del mancato riconoscimento dellostato di calamità –:

quali iniziative intenda adottare persostenere le imprese agricole danneggiate eper provvedere, in tempi brevissimi, ariconoscere l’esistenza del carattere ecce-zionale degli eventi atmosferici registrati

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in Sicilia essendosi registrati danni allestrutture agricole. (4-02183)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, concernente l’ondata dimaltempo che ha colpito la regione Siciliagli scorsi mesi di dicembre e gennaio, congravi danni alle coltivazioni ed alle strut-ture produttive agricole, si rappresentaquanto segue.

In primo luogo occorre prelinarmentefare presente che, per il sostegno alle im-prese agricole colpite potranno essere atti-vati gli interventi del Fondo di solidarietànazionale, qualora a conclusione dei rile-vamenti da parte degli organi tecnici dellaregione Sicilia territorialmente competente,verranno accertati danni superiori al 30 percento della produzione lorda vendibile or-dinaria.

Alla data odierna, ancora nessuna ri-chiesta formale d’intervento è pervenuta aquesta amministrazione.

Si assicura che non appena perverannole proposte regionali, nei termini e con lemodalità prescritte dal decreto legislativo 29marzo 2004, n. 102, recentemente modifi-cato dal decreto legislativo 18 aprile 2008n. 82, questo Ministero provvederà al-l’istruttoria di competenza per l’emissionedei decreti di declaratoria con i quali sidispone l’attivazione delle misure di aiuto.

Ai sensi della vigente normativa, a favoredelle aziende agricole colpite, in relazionealla tipologia dei danni, potranno essereconcessi i seguenti aiuti:

contributi in conto capitale fino all’80per cento del danno sulla produzione lordavendibile ordinaria;

prestiti ad ammortamento quinquen-nale per le maggiori esigenze di conduzioneaziendale nell’anno in cui si è verificatol’evento ed in quello successivo;

proroga delle rate delle operazioni dicredito in scadenza nell’anno in cui si èverificato l’evento calamitoso.

contributi in conto capitale per ilripristino delle strutture aziendali e la ri-costituzione delle scorte eventualmentecompromesse o distrutte.

Compatibilmente con le esigenze prima-rie delle imprese agricole, potranno essereadottate anche misure volte al ripristinodelle infrastrutture connesse all’attivitàagricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica,con onere della spesa a carico del Fondo disolidarietà nazionale.

Il Ministro delle politiche agri-cole, alimentari e forestali:Luca Zaia.

EVANGELISTI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

in data 30 aprile 2007, l’associazioneVerdi ambiente e società (VAS) Onlus,riconosciuta dal Ministero dell’ambientecon decreto del 29 marzo 1994, ai sensidegli articoli 13 e 18 della legge 8 luglio1986, n. 349, ha presentato richiesta al-l’Ente Parco nazionale delle Cinque terredi prendere visione dei bilanci consuntivirelativi agli anni 2003, 2004, 2005 e 2006;

l’associazione in questione ha richie-sto, altresì, le delibere di approvazione deidocumenti contabili in ragione degli inte-ressi di tutela ambientale, paesistica enaturalistica che la stessa associazionepersegue e rispetto ai quali, per il terri-torio dell’Ente Parco nazionale delle Cin-que terre, dichiarato patrimonio mondialedell’umanità dall’Unesco, i predetti bilancisvolgono funzione strumentale, quali attifondamentali di finanziamento delle ini-ziative di tutela;

in data 8 giugno 2007, l’Ente Parcoha respinto la domanda di accesso, nono-stante con nota del 21 giugno 2007 ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare abbia comunicato chela Commissione per l’accesso ai documentiamministrativi di cui all’articolo 27 dellalegge n. 241 del 1990, a tal propositointerpellata, aveva dichiarato ammissibilel’accesso ai bilanci dell’ente in oggetto daparte della predetta associazione VAS, in-vitando a consentire l’accesso entro untermine decorso il quale si sarebbe prov-

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veduto in sostituzione secondo le vigentidisposizioni di legge;

avverso tali decisioni, l’Ente Parco hapresentato ricorso innanzi al giudice am-ministrativo contro il Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, la Presidenza del Consiglio dei mi-nistri e la Commissione per l’accesso aidocumenti amministrativi, invitando il Mi-nistero a non consentire l’accesso ai do-cumenti e motivatamente ribadendo ilproprio diniego sull’istanza;

analoga richiesta di accesso era statapresentata dall’associazione in parola, indata 21 marzo 2007, direttamente al Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, che esercita la vigi-lanza sull’Ente Parco ai sensi della leggen. 394 del 1991, in quanto depositario dicopia dei bilanci dell’Ente Parco in que-stione ai sensi dell’articolo 21 della me-desima legge;

la Commissione per l’accesso ai do-cumenti amministrativi presso la Presi-denza del Consiglio dei ministri, nel rite-nere ammissibile l’accesso ai bilanci del-l’Ente Parco nazionale delle Cinque terre,con due pareri, emessi il 3 maggio 2007 eil 14 giugno 2007, aveva considerato sia lalegittimazione dell’associazione a visionarei suddetti bilanci, in quanto rappresen-tante di interessi diffusi, sia la fondatezzadella richiesta nel merito –:

se e come si intenda dare seguito agliorientamenti espressi dalla Commissioneper l’accesso ai documenti amministrativiin merito all’accessibilità ai documenti dicui in premessa;

quali iniziative il Governo intendaassumere al fine di chiarire che il dirittodi accesso ad atti che interessano il settoredell’ambiente non può essere consideratomeramente strumentale rispetto al dirittoalla salubrità dell’ambiente, ma va intesonell’ambito del diritto alle informazioniambientali di cui all’articolo 2 del decretolegislativo n. 195 del 2005, e che quindi neè titolare ciascun soggetto riconosciutodalla legge a prescindere da un suo col-

legamento strumentale od accessorio adaltre situazioni di diritto;

se non si ritenga comunque di doverimpartire agli enti parco vigilati, nel ri-spetto della autonomia loro concessa dallalegge, specifiche direttive volte ad accre-scerne la trasparenza gestionale ed ammi-nistrativa, anche in relazione ad una piùestesa applicazione di quanto disposto da-gli articoli 22, 23 e 24 della legge 7 agosto1990, n. 241, e del relativo regolamentoattuativo, approvato con decreto del Pre-sidente della Repubblica 27 giugno 1992,n. 352;

se non si ritenga, infine, opportunoprovvedere alla definizione, in via inter-pretativa ovvero mediante misure di ca-rattere normativo, di una disciplina omo-genea ed univoca che, nel rispetto dell’au-tonomia degli enti, assicuri alle associa-zioni che difendono e rappresentanointeressi diffusi e collettivi in materiaambientale un prevalente diritto di ac-cesso, con riferimento ai documenti aventianaloga o medesima natura di quelli og-getto dell’istanza di cui in premessa.

(4-01871)

RISPOSTA. —In merito a quanto indicatonell’atto di sindacato ispettivo in esame,riguardante il diniego di accesso agli attiall’associazione Verdi ambiente e società daparte dell’ente Parco Nazionale delle CinqueTerre, dopo un’attenta valutazione dellanormativa vigente e della giurisprudenzaespressasi in materia, si rappresenta quantosegue.

In merito al fatto se e come si intendadare seguito agli orientamenti espressidalla commissione per l’accesso ai docu-menti amministrativi...; si può affermareche, seppur la commissione abbia datoparere positivo all’accesso ai documentidetenuti da un organico vigilante, tale pa-rere è stato espresso nelle more della de-cisione del TAR Liguria del 27 settembre2007 presso il quale pendeva il ricorsopresentato dal Parco Nazionale delle CinqueTerre, il quale si opponeva all’accesso deipropri bilanci consuntivi presentato dall’as-sociazione ambientalista Verdi Ambiente eSocietà (VAS).

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Il parere espresso dalla terza commis-sione verteva su un’altra sentenza espressadal TAR Veneto (Sentenza 294 del 2007) peruna situazione analoga a quale il giudiceamministrativo adito, nell’interpretazionedel decreto legislativo n. 195 del 2005,ritenne che nel caso di informazioni am-bientali fosse corretto estendere il numerodei soggetti legittimati all’accesso e il con-tenuto delle cognizioni possibili.

Tale giurisprudenza però è stata supe-rata dalla sentenza del TAR Liguria n. 1759del 2007, con la quale l’organo giudicanteha stabilito che, seppur nei casi di infor-mazione ambientale vada assicurata al ri-chiedente una tutela più ampia di quellagarantita dall’articolo 22 della legge n. 241del 1990, la richiesta di accesso ai docu-menti non può essere eccessivamente gene-rica e non motivata o motivata non ade-guatamente. Difatti, il Tar Liguria si èespresso affermando: « Posto che per « mi-sure amministrative » debbono intendersitutte le forme d’esercizio dell’attività am-ministrativa (cfr. C.G.C.E., VI, 17 giugno1998, C-321/96), dall’articolo 2 del decretolegislativo, n. 195 del 2005 si ricava che leanalisi ed i dati di carattere economico ocontabile possono integrare un’informa-zione ambientale soltanto qualora venganoutilizzati nell’ambito dell’esercizio di un’at-tività amministrativa che incida o possaincidere concretamente sugli elementi del-l’ambiente... (aria, atmosfera, acqua, suolo,eccetera) o sui fattori dell’ambiente... (ener-gia, rumore, radiazioni, eccetera). Al fine dievitare forme di controllo sistematico egeneralizzato sull’attività amministrativa... »

Per quanto sopra esposto è pertantoevidente che l’orientamento della commis-sione, espresso precedentemente alla sen-tenza del Tar Liguria, non tiene conto diquest’ultima pronuncia giurisprudenziale edi conseguenza non è più attuale, se nonnella definizione data di « informazioneambientale » che, difatti, non viene messa indubbio.

Sul secondo quesito, ossia su: qualiiniziative il Governo intenda assumere alfine di chiarire che il diritto di accesso adatti che interessano il settore dell’am-biente... va inteso nell’ambito del diritto

alle informazioni ambientali di cui all’ar-ticolo 2 del decreto legislativo n. 195 del2005 e quindi ne è titolare ciascun sog-getto riconosciuto dalla legge a prescindereun suo collegamento strumentale od ac-cessorio ad altre situazioni di diritto; an-che da quanto esposto al punto precedenteè possibile desumere che è già riconosciutauna particolare tutela per il soggetto eser-citante il diritto di accesso ai documenti dinatura ambientale, tuttavia tale richiesta vaformulata definendo nello specifico l’oggettodell’istanza, mediante una chiara indica-zione del nesso concreto dal quale si de-suma l’incidenza della misura amministra-tiva sugli elementi o sui fattori ambientalidi cui all’articolo 2 del decreto legislativon. 39 del 2005 (cfr., seppure con riferi-mento all’articolo 2 del decreto legislativon. 39 del 1997, Consiglio di Stato, V, 14febbraio 2003, n. 816; nello stesso sensoT.A.R. Sicilia-Catania, I, 11 gennaio 2006,n. 11).

Con riguardo al terzo punto, ossia: senon si ritenga comunque di dover impar-tire agli enti parco vigilati,... specifichedirettive volte ad accrescere la trasparenzagestionale ed amministrativa..., e necessa-rio premettere che l’attività di vigilanza noncomporta l’attribuzione in capo all’ammi-nistrazione vigilante di una sorta di potereassoluto nei confronti dell’amministrazionevigilata, ma ha ad oggetto atti deliberativi (enon ordinari di gestione che sono di com-petenza dei funzionari dell’ente vigilato) e siesaurisce, con l’eccezione di alcuni attitassativamente individuati, in un controllodi legittimità e non di merito. Pertanto,esistendo già una legge che contempla lemodalità per l’esercizio del diritto d’accessoai documenti ed un decreto legislativo cheulteriormente definisce l’argomento nel-l’ambito ambientale è solo ad esclusivadiscrezione dell’ente Parco adottare un ul-teriore strumento come potrebbe essere unregolamento che definisca ulteriormente laproblematica in questione.

In merito all’ultimo quesito, ossia se: senon si ritenga, infine, opportuno prevederealla definizione..., di una disciplina omo-genea ed univoca che, ..., assicuri alleassociazioni che difendono e rappresen-

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tano interessi diffusi e collettivi in materiaambientale un prevalente diritto di ac-cesso..., vista la natura particolare dellamateria ambientale, il legislatore ha rite-nuto opportuno non solo agevolare l’ac-cesso ai documenti ai portatori di interessicollettivi o diffusi, ma di far sì che l’auto-rità pubblica renda disponibili, le informa-zioni ambientali detenute « a chiunque nefaccia richiesta » ex articolo 3 comma 1,decreto legislativo n. 195 del 2005.

Il Sottosegretario di Stato perl’ambiente e la tutela del ter-ritorio e del mare: RobertoMenia.

TOMMASO FOTI. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

a giudizio dell’interrogante appareindispensabile addivenire ad un aggiorna-mento della normativa relativa ai controlli(revisioni annuali) da effettuarsi sugli au-toveicoli pesanti con massa complessivasuperiore ai 35 quintali;

in particolare ritiene l’interroganteche di tale onere si debbano investire leofficine private autorizzate, in analogia aquanto avviene da tempo per le similariverifiche sulle autovetture (articolo 80 delCodice della Strada);

una decisione in tal senso determi-nerebbe alcuni significativi benefici che,qui di seguito, si evidenziano:

a) diminuzione del carico sulleunità tecniche della Motorizzazione Civilee Trasporti in Concessione (ormai giuntead uno stato di grande difficoltà operativa)alle quali sarebbe demandato il solo onere,peraltro indispensabile, di ispezione e con-trollo per conto dello Stato;

b) assicurazione di un efficienteservizio all’utenza costituita ormai da dittee consorzi di autotrasporto di notevolidimensioni (si ricorda che, attualmente, lerevisioni delle flotte vengono concentratenel giorno di sabato il che comporta sia

problemi di traffico sia impegni economicidovuti al pagamento di straordinari agliautisti);

c) creazione sia di figure professio-nali capaci di garantire la sicurezza deicontrolli sia di un numero considerevole dinuovi posti di lavoro qualificati;

è solo il caso di far notare che gliautomezzi industriali sono oggi macchineestremamente complesse il cui funziona-mento è governato dall’elettronica e la cuimanutenzione è ormai affidata a tecniciqualificati e specificatamente formati dallecase costruttrici (è sufficiente visitare l’of-ficina di un concessionario per verificaredi quale livello tecnologico siano i mac-chinari usati): solo detta specializzazione èin grado di garantire la sufficiente sicu-rezza di questi mezzi che circolano sullestrade con notevoli carichi –:

se non si ritenga di verificare lapossibilità di affidare, in via sperimentalee ad un numero limitato di concessionarimuniti delle idonee attrezzature (frenome-tri omologati e quant’altro previsto dallenorme), le verifiche annuali (revisioni) chequi interessano, fermo restando che leprove dovranno essere certificate da inge-gneri abilitati all’esercizio della profes-sione non dipendenti dei concessionarimedesimi. (4-02277)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

La circolazione dei veicoli pesanti, sottoil profilo delle sicurezza stradale, assumemaggior rilievo rispetto ad altre categorie diveicoli, considerato il livello di prestazioniche i veicoli di massa superiore alle 3.5tonnellate debbono assolvere anche in fun-zione della massa e delle dimensioni; difattiper tale tipologia di veicoli la norma pre-vede controlli periodici annuali invece deicontrolli quadriennali e successivamentebiennali previsti per le altre tipologie.

L’esperienza maturata nel controllo delparco circolante di cui trattasi da parte deitecnici del Ministero delle infrastrutture edei trasporti e la loro preparazione tecnica

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è assolutamente in linea con l’evoluzionetecnologica dei veicoli in parola; a talproposito occorre precisare quale è l’attivitàche essi svolgono nel corso delle visite direvisione.

La revisione è l’insieme delle operazionitecniche tese ad accertare il possesso deirequisiti di sicurezza che il veicolo devepossedere per garantire la sicurezza dellacircolazione dello stesso.

Dette operazioni, sono svolte tramitel’acquisizione di parametri tecnici dei di-spositivi di cui il veicolo è dotato e senzaoperazioni di smontaggio di parti del vei-colo stesso.

Nella sostanza tali parametri sono rile-vabili con strumentazioni che operanoesternamente al veicolo su dispositivi di cuilo stesso è dotato.

Così ad esempio l’efficienza frenante,rappresentativa del livello di frenatura delveicolo, è ottenuta ponendo il veicolo stessosu una apparecchiatura banco prova freni,l’efficienza dei corpi illuminanti è ottenutacon uno specifico apparecchio denominatoprovafari, che rileva la geometria e il valoredella intensità luminosa, il rumore generatodal terminale allo scarico del veicolo e dalsegnalatore acustico, è verificato con appo-sito apparecchio (fonometro) che rileva ilvalore della intensità sonora provenientedalle suddette fonti.

Quanto detto, dimostra l’assoluta ade-guatezza delle professionalità e delle attrez-zature oggi disponibili per l’esecuzione delleprove di revisione da parte dei funzionaridello Stato, soprattutto in relazione a vei-coli che presentano un notevole coefficientedi pericolosità sulla circolazione stradale.

Inoltre, si precisa che l’affidamento dellarevisione dei veicoli leggeri alle officineprivate (articolo 80 del codice della strada)garantisce sui veicoli pesanti un livello dioperatività degli uffici della motorizzazionecivile puntuale e tempestivo. Nella maggio-ranza dei casi le revisioni vengono eseguitein tempi assolutamente compatibili con leesigenze dell’utenza.

Peraltro, nei casi di vasti parchi veico-lari, aziende di trasporto pubbliche e pri-vate, le operazioni di revisione vengonocondotte, durante tutto l’arco della setti-

mana, presso le sedi delle aziende medesimealla presenza di funzionari dell’amministra-zione, evitando la movimentazione di no-tevoli flotte veicolari con un inevitabilerisparmio dei costi aziendali e della ridu-zione dei valori inquinanti e di traffico.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

HOLZMANN. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

le ferrovie austriache e tedesche sisono dotate da tempo di locomotori poli-tensionati mentre le Ferrovie hanno ac-quistato nuovi locomotori monotensionatie quindi non in grado di essere impiegatiall’estero con conseguente allungamentodei tempi dei treni che varcano il confineai quali vanno sostituite le motrici;

il ricondizionamento delle nuove mo-trici comporterebbe costi elevatissimi equindi improponibili –:

quali ragioni tecniche abbiano por-tato le Ferrovie a scegliere locomotorimonotensionati con le conseguenze cheinevitabilmente ne deriveranno. (4-02023)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Le Ferrovie dello Stato già dal 2000 sisono dotate di locomotive politensionate; leprime ad essere acquistate sono state lelocomotive E 412, realizzate dal gruppoBombardier, 20 delle quali attualmentesvolgono servizio in Austria e in Germania.

Inoltre, sono in consegna 24 locomotivedel tipo E 403 di fabbricazione Ansaldopredisposte per svolgere servizio in Austriae in Germania.

Nel piano d’impresa delle Ferrovie delloStato è previsto l’acquisto di altre 40 lo-comotive interoperabili per le stesse finalità.

Infine, si fa presente che tutti i mezzidella società Cisalpino, al 50 per cento diproprietà di Trenitalia, possono circolaresia in Germania che in Svizzera e, inoltre,

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si aggiungono nell’attuale parco altre 10locomotive del tipo E 402 omologate per laFrancia.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

LABOCCETTA. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

con ordinanza n. 183/08, il Sindacodel comune di Ischia (Napoli), stravol-gendo la tradizionale regolamentazionedella viabilità da e per il centro di Ischia,ha operato la installazione di barrierefisiche su Via Iasolino – varco del Platano,impedendo il transito di autobus e taxi(poi fatti filtrare con un anomalo sistemadi transenne, vietato dal Codice dellaStrada e limitatamente ai soli possessori dilicenza comunale, discriminando in talmodo i tassisti delle altre cinque munici-palità isolane); tale chiusura veniva origi-nariamente realizzata profittando di ano-mali interventi sulla carreggiata, sui qualiappare opportuno all’interrogante avviareuna inchiesta sulle modalità esecutive, ilregime di committenza, la puntuale atti-vità di collaudo a norma delle vigentiprevisioni legislative sui contratti pubblici;

successivamente a questi interventi,che hanno deformato il manto stradale,realizzando delle incredibili sopraeleva-zioni di quota del medesimo fondo distrada, e la posa in opera di grate di scolo,per raccogliere le acque pluviali, con sceltacaotica e priva di adeguato studio scien-tifico in merito all’impatto sulla logistica,sull’economia e sulla gestione dei flussiveicolari e pedonali, venivano collocate,cementandole, delle gigantesche e pesan-tissime fioriere, lungo tutta la strada, insenso orizzontale e, a lato di queste,ulteriori paletti verticali, il tutto rappre-sentando una invalicabile barriera al pas-saggio dei veicoli;

nonostante le segnalazioni del peri-colo determinato da questi ostacoli, postisulla pubblica via, specie in ordine al

rischio di impossibilità di garantire soc-corsi, in primis per quanto attiene allatutela della vita e della salute umana ecioè, per il rischio poi tramutatosi indramma reale, come appresso si dirà, dinon poter consentire un rapido accessoalle autoambulanze in codice rosso,quindi, in attività di pronto soccorso percasi gravi, oltre alla difficoltà per gli stessimezzi delle forze dell’ordine, dei vigili delfuoco e della protezione civile di imme-diato intervento;

in particolare, la signora Rosa Iacono,a nome dell’associazione Croce Rosa, cheassicura interventi a mezzo di autoambu-lanze, aveva denunciato anzitempo tali pe-ricoli, così come lo stesso quotidiano locale« Il Golfo » aveva con evidenza pubblicatonelle proprie cronache;

anche i Consiglieri Comunali del PDLavevano segnalato tali rischi, con istanzein ambito politico-amministrativo e mani-festando pubblicamente, a mezzo stampa,tali preoccupazioni; purtroppo, come lastampa nazionale, con grandissima evi-denza, addirittura con servizi nei telegior-nali nazionali e con le prime pagine ilgiorno successivo, aveva pubblicato il casodi una ambulanza che, in codice rosso,perdeva minuti preziosi non potendo su-perare gli ostacoli fisici collocati sulla viaIasolino: i lucchetti, posti alla base deipaletti per garantire la ermetica chiusuradella strada, non si aprivano, così comeriportato dagli organi di stampa. Taleritardo faceva sì che l’ambulanza giun-gesse sul luogo del soccorso quando ladonna che necessitava dell’intervento me-dico urgente era deceduta;

la medesima chiusura di Via Iasolinoha comportato una profonda disorganiz-zazione del servizio di autobus sull’Isolad’Ischia, provocando enormi difficoltà al-l’utenza (e cioè ai tanti residenti speciemeno abbienti, malati, anziani, disabili enon automuniti, nonché ai turisti chehanno vibratamente protestato contro igestori delle strutture ricettive);

numerose sono state le manifesta-zioni di protesta, petizioni popolari,

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istanze, affollatissime presenze nell’auladel Consiglio Comunale (tanto che in unadi queste, fissata regolarmente, il Sindacodecideva di scappare, per non confrontarsicon la popolazione inferocita invece disvolgere una adeguata opera di informa-zione e di mediazione politica secondo lenorme dell’ordinamento);

il clamore della chiusura della pre-detta Via Iasolino ha provocato una sentitasollevazione dei commercianti, fortementepenalizzati da un provvedimento che di-sincentiva l’arrivo nel comune di Ischia deituristi, domiciliati negli altri cinque co-muni isolani, con evidente perdita di clien-tela e conseguente calo brusco degli affaridelle singole attività;

parimenti la stessa popolazione resi-dente deve moltiplicare costi e disagi al-lorquando utilizza mezzi propri, costrettaa chilometrici giri sulla cosiddetta varianteesterna, strada tra le più pericolose eincidentate d’Italia, con lunghissime code erallentamenti, specie nella confluenzadella citata variante esterna della SS 270con la via Michele Mazzella nei due sensida e per il centro del comune di Ischia;

l’assurdità della chiusura al transito,con barriere fisiche, della Via Iasolino ètestimoniata dal fatto che esistono docu-mentazioni scientifiche e prove recenti delrischio idrogeologico, sismico, vulcanico emarino per il territorio dell’Isola d’Ischia,tanto che recentemente (2006) si è verifi-cata una drammatica frana in area MonteVezzi che ha visto la morte di quattroinermi cittadini;

il confinante comune di CasamicciolaTerme è noto nel mondo per devastantiterremoti (1881 e 1883) e alluvioni (1910)e che tale territorio è posto a tre chilo-metri in linea d’aria dalla chiusura diquesta arteria centrale, la sola che puòconsentire, in caso di emergenza, il de-flusso rapido di un intenso traffico veico-lare, permettendo la messa in sicurezza dimigliaia di persone;

al verificarsi degli attracchi degli ali-scafi, il notevole flusso di passeggeri si

riversa immediatamente in strada e, cosaassai singolare, nel mentre la ordinanzasindacale n. 183/08 del Sindaco di Ischiaimpedisce il transito degli autobus pub-blici, consente, invece, il passaggio, talvoltaa grande velocità, di centinaia e centinaiadi motorini, sicché la stessa concezione diisola pedonale è contraddetta da una mi-sura in palese violazione del Codice dellaStrada laddove esso regolamenta l’istitu-zione di Zone a Traffico Limitato;

tali passeggeri, in arrivo od anche inpartenza, sono costretti a pericolosi slalomtra file di taxi fermi o in manovra, to-gliendo visibilità a quanti hanno necessitàdi attraversare la strada per raggiungerel’altro marciapiede, il tutto facendo atten-zione ad evitare i numerosi motorini che,nel frattempo, li lambiscono da ogni lato,con grave rischio per la propria incolumitàpersonale;

per motivi, che a giudizio dell’inter-rogante appaiono essere clientelari, a se-guito di minacce di sciopero, realmenteproclamato e poi revocato e di trattativecon taluni esponenti della categoria deitassisti, veniva inventata una soluzioneancor più pittoresca e illegittima, cioè lainstallazione di una sbarra del tipo diquelle poste innanzi ai varchi dei condo-mini, capace di alzarsi previo utilizzo diun telecomando. Invero il Sindaco e ilconsigliere comunale Ferrandino Vin-cenzo, suo incaricato al traffico e corre-sponsabile politico-amministrativo di talemisura cautelare e caotica, a parere del-l’interrogante sembrano avere scambiato ilcomune di Ischia per una sorta di con-dominio dove poter applicare regole arbi-trarie anche contrarie alle leggi vigenti inmateria di circolazione veicolare –:

se il provvedimento di chiusura dellavia Iasolino nel comune di Ischia, attuatacon ostacoli e barriere fisiche, sia con-forme alle normative vigenti, in particolarein materia di circolazione stradale, ancheai sensi dell’articolo 5 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo n. 285del 1992;

se i competenti organi di controllosiano intervenuti per segnalare il pericolo

Atti Parlamentari — XI — Camera dei Deputati

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sulla detta strada e con quali risultanze eattività, e in particolare se il Prefetto diNapoli abbia attivato i suoi Uffici per svol-gere gli opportuni accertamenti sulla gravevicenda che sta generando turbative dell’or-dine pubblico, in particolare in considera-zione del decesso di una donna per il ri-tardo dell’intervento della autoambulanza;

se risulti che in relazione a tale gravefatto siano state avviate indagini da partedella Magistratura;

quali provvedimenti intendano assu-mere in considerazione delle argomenta-zioni suesposte, in ordine al rischio per ilterritorio e per la pubblica incolumità, persgombrare la Via Iasolino, strada di de-flusso per migliaia e migliaia di persone algiorno, da tutti gli ingombri, gli ostacoli ei maldestri interventi sul fondo stradale,onde ripristinare la perfetta viabilità esicurezza della strada. (4-00888)

RISPOSTA. — Si assicura, innanzitutto,che la questione sollevata dall’interroganteè stata risolta in quanto l’amministrazionecomunale di Ischia ha provveduto ad eli-minare le barriere poste – all’inizio dellatrascorsa stagione estiva – in via Iasolino,che pertanto adesso risulta libera alla cir-colazione.

In via generale si osserva, che secondoquanto disposto dal nuovo Codice dellastrada decreto legislativo n. 285 del 1992),con ordinanza del sindaco possono essereadottati provvedimenti di regolamentazionedella circolazione nei centri abitati.

In particolare, ai sensi dell’articolo 7,comma 9, di detto decreto legislativo, ladelimitazione delle aree pedonali e dellezone a traffico limitato, deve essere effet-tuata con delibera di Giunta comunale,tenendo conto degli effetti del traffico sullasicurezza della circolazione, sulla salute,sull’ordine pubblico, sul patrimonio am-bientale e culturale e sul territorio.

In ordine poi alla vicenda segnalatanell’atto parlamentare, relativa al decessodella signora Rita Bonsignore, verificatosi il14 luglio 2008, presso la propria abitazionein Ischia, per presunto arresto cardio-circolatorio, risulta che l’ambulanza del

118, giunta in via Iasolino per recarsi aldomicilio della donna, ha dovuto necessa-riamente fermarsi per rimuovere i palettimetallici installati in attuazione del dispo-sitivo di viabilità posti alla base dei paletti.

A causa di un difettoso funzionamentodei lucchetti e quindi dell’impossibilità dirimuovere gli stessi, il personale sanitario èstato costretto a spostare le fioriere posi-zionate sull’area, recuperando così un varcoche consentisse il transito dell’automezzo,ma giunto al domicilio della donna, ne haconstatato il decesso.

Le forze dell’ordine hanno, quindi, pro-ceduto al sequestro dei due paletti con irelativi lucchetti avviando, altresì, le op-portune attività di indagine.

L’amministrazione comunale di Ischia,su invito della prefettura, ha provveduto adeliminare le barriere poste all’inizio dellatrascorsa stagione estiva.

Il Procuratore della Repubblica di Na-poli ha reso noto che in merito alla vicendanon risultano iscritti procedimenti penali.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Michelino Davico.

LANDOLFI, PETRENGA e PAGLIA. —Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

in data 30 settembre il presidente delconsiglio provinciale di Caserta ha convo-cato per il giorno 13 ottobre 2008 alle ore9,30 in prima convocazione e per il 14ottobre 2008 alle ore 9,30 in secondaconvocazione una seduta di consiglio pro-vinciale per l’approvazione della salva-guardia degli equilibri di bilancio ai sensidell’articolo 141 del testo unico degli entilocali;

in data 13 ottobre 2008, in primaconvocazione, verso le ore 11,00, dopo ilrelativo appello per la verifica del numerolegale necessario per l’apertura della se-duta, il presidente del consiglio provin-ciale, verificato il raggiungimento del quo-rum necessario per dichiarare la validitàdella seduta (19 consiglieri), ha dichiarato

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aperta la seduta per l’approvazione dellasalvaguardia degli equilibri di bilancio;

nel corso della stessa seduta a causadell’assenza di un numero pari ad undiciconsiglieri della maggioranza è venutomeno il numero legale utile per il prosie-guo dei lavori dell’assise e che, pertanto, aseguito di richiesta della minoranza, ilpresidente del consiglio ha dovuto dichia-rare sciolta la seduta con impossibilità daparte dell’assemblea di approvare la sal-vaguardia degli equilibri di bilancio;

l’assenza dei consiglieri provincialiintegra una chiara manifestazione di vo-lontà politica; in particolare, nel caso dispecie, l’assenza dei consiglieri di maggio-ranza alla seduta per l’approvazione dellasalvaguardia degli equilibri di bilancio taleda far venir meno il numero legale utileper il prosieguo della seduta convocata perl’approvazione della salvaguardia degliequilibri di bilancio manifesta una chiaravolontà da parte dei consiglieri di mag-gioranza di non approvare tale fondamen-tale documento contabile;

a conferma dell’assunto che precede,proprio di recente, il Consiglio di Stato haavuto modo di affermare che « ai sensi delcombinato disposto degli articoli 141 e 193testo unico degli enti locali approvato condecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,la mancata adozione della delibera con laquale si dà atto del permanere degli equi-libri di bilancio determina lo scioglimentodel consiglio comunale. Salva infatti l’ipo-tesi in cui sia assolutamente impossibilel’esercizio delle funzioni pubbliche daparte del consiglio comunale a seguito diuna calamità naturale, il decorso del ter-mine previsto dal testo unico per l’appro-vazione di detta delibera impone alle am-ministrazioni statali l’esercizio del poteredi scioglimento, senza che abbiano rilievole circostanze successive »;

il prefetto di Caserta in linea conriferita esegesi del citato articolo 193 deltesto unico degli enti locali, ha rappresen-tato all’amministrazione provinciale, che« in caso di inerzia del consiglio sull’adem-pimento contabile, è il prefetto, in via

transitoria, a nominare un commissario adacta per l’approvazione del provvedimentodi equilibrio di bilancio. Tale adempi-mento riveste natura prodromica alla suc-cessiva procedura di scioglimento »;

il regolamento per il funzionamentodel consiglio provinciale di Caserta nonprevede in questi casi la continuazionedella seduta in seconda convocazione,tanto è vero che la presidenza del consiglioha convocato una nuova seduta di consi-glio provinciale per venerdì 17 ottobre2008 in prima convocazione e per sabato18 ottobre 2008 in seconda convocazione;

il testo unico degli enti locali prevedeche la salvaguardia degli equilibri di bi-lancio debba essere approvata entro il 30settembre dell’esercizio in corso ed in ognicaso le sedute deputate ad approvare talidocumenti contabili non possono essereconvocate oltre tale data;

in data 26 settembre con nota uffi-ciale il prefetto di Caserta ha diffidatol’amministrazione provinciale ad appro-vare entro il 30 settembre la salvaguardiadegli equilibri di bilancio –:

quali iniziative urgenti intenda adot-tare in conformità a quanto stabilito dagliarticoli 141 e 193 del testo unico degli entilocali nonché a quanto autorevolmentestabilito dal Consiglio di Stato nella suc-citata sentenza. (4-01343)

RISPOSTA. — In ordine alla questionerappresentata dall’interrogante, si fa pre-sente che la prefettura di Caserta, il 26settembre 2008, ha invitato il presidentedella provincia e tutti i sindaci e commis-sari dei comuni del casertano a fornirenotizie in merito all’osservanza del terminedi scadenza, fissato per il 30 settembre 2008,per l’adozione della delibera di consiglio re-lativa alla ricognizione sullo stato di attua-zione dei programmi di salvaguardia degliequilibri di bilancio per l’anno 2008.

Com’è noto, il procedimento è discipli-nato dall’articolo 1 della legge n. 140 del 28maggio 2004, così come richiamato dall’ar-ticolo 2, comma 1, della legge n. 244 del 24ottobre 2007.

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La disposizione prevede che, trascorso iltermine entro il quale il bilancio deveessere approvato, il prefetto nomina uncommissario ad acta e assegna al consiglio,con lettera notificata ai singoli consiglieri,un termine non superiore a venti giorni perla sua approvazione, decorso il quale sisostituisce, mediante apposito commissario,all’amministrazione inadempiente e iniziala procedura per lo scioglimento del con-siglio.

Quindi, in base alla predetta disposi-zione, decorso il termine del 30 settembre2008, la diffida prefettizia ai singoli consi-glieri, costituiva il presupposto indispensa-bile all’attivazione del procedimento moni-torio.

Nel caso in questione, il presidente delconsiglio provinciale, con nota del 7 ottobre2008, trasmetteva al prefetto di Caserta laconvocazione dell’organo consiliare recanteall’ordine del giorno la ricognizione sullostato di attuazione dei programmi e salva-guardia degli equilibri di bilancio.

La seduta del consiglio provinciale ve-niva sciolta dal presidente per mancanzadel numero legale; si procedeva quindi aduna nuova convocazione per il 17 ottobre2008. In questa seduta, come comunicatodal segretario generale della Provincia, ilconsiglio approvava la « Ricognizione sullostato di attuazione dei programmi e salva-guardia degli equilibri di bilancio 2008 ».

Il consiglio provinciale ha proceduto,pertanto, all’adozione del predetto provve-dimento entro i 20 giorni successivi al 30settembre 2008, e cioè entro il terminemassimo che poteva essere concesso nelcaso in cui fosse stata avviata la proceduraprefettizia di diffida.

La convocazione del consiglio ha,quindi, comportato la sospensione dell’av-vio del procedimento monitorio, in un’ot-tica di leale collaborazione tra i vari sog-getti istituzionali, che costituisce uno deiprincipi ispiratori delle cosiddette leggi Bas-sanini e della legge n. 3 del 2001 di riformadel titolo V della Costituzione.

Il ricorso alla misura dello scioglimentodell’organo elettivo costituisce, infatti, l’ex-trema ratio cui fare ricorso dopo averesperito, con tutti i mezzi messi a disposi-

zione dall’ordinamento giuridico, ogni utileiniziativa per riportare l’organo al normalefunzionamento.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Michelino Davico.

GIULIO MARINI. — Al Ministro dell’in-terno, al Ministro dello sviluppo economico,al Ministro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

in data 9 marzo 2006 la societàBioenergia e Ambiente srl (già TuscaniaBioenergia srl), ha presentato alla pro-vincia di Viterbo regolare progetto defi-nitivo per ottenere l’autorizzazione allacostruzione ed esercizio di una centraleelettrica alimentata esclusivamente a bio-masse vegetali/legnose da realizzare nelterritorio del comune di Tuscania, aisensi del decreto legislativo n. 387 del2003 – (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’ener-gia elettrica prodotta da fonti rinnovabilinel mercato interno dell’elettricità) inlinea con il Piano Energetico Regionaledel Lazio;

il progetto ha ottenuto l’approvazionedi massima da parte del comune di Tu-scania con delibera di Consiglio Comunalenumero 3 del 12 febbraio 2005;

in seguito alle due conferenze diservizi convocate dalla provincia di Vi-terbo in data 8 maggio 2006 e 19 giugno2006, che si sono espresse favorevolmenteal progetto stesso, la società Bioenergia eAmbiente ha integrato e apportato mo-difiche come indicato dal RUP;

il comune di Tuscania ha sollevatoobiezione durante la Conferenza di Servizidel 19 giugno 2006 ma ha fatto pervenirecopia della delibera alla Provincia solo indata 11 gennaio creando ritardo nel pro-cedimento stesso;

con determinazione dirigenzialen. 41/29/G del 6 febbraio la provincia diViterbo ha formalmente concluso il pro-cedimento amministrativo instauratosi aseguito della presentazione della do-

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manda di autorizzazione da parte dellasocietà Bioenergia e Ambiente srl (giàTuscania Bioenergia srl), deliberando nel-l’ordine di: prendere atto della volontànegativa alla realizzazione della centraleespressa dalla nuova amministrazione co-munale di Tuscania; concludere l’istrut-toria con esito favorevole sotto l’aspettotecnico; di non poter procedere all’ado-zione del provvedimento autorizzativo fi-nale, stante il parere negativo del comuneinteressato;

detto provvedimento appare già gra-vemente viziato in quanto la Provincia diViterbo aveva il dovere ed il potere diadottare comunque l’autorizzazione ri-chiesta, essendo il relativo potere per leggedelegato appunto alla sola Provincia, an-che a prescindere da eventuali pareri dinatura politica, negativi, di altre ammini-strazioni, peraltro nella fattispecie inter-venuti tardivamente;

la società ha ricorso contro tale de-terminazione ed il Consiglio di Stato conordinanza n. 6426 del 2007 ha ritenutoillegittima tale motivazione del comune diTuscania ed ha accolto l’istanza cautelaredi primo grado ai fini del riesame;

alla luce di tale ordinanza la Provin-cia di Viterbo invece di riesaminare ladeterminazione dirigenziale ha indettouna nuova Conferenza dei Servizi per il 7febbraio 2008, nella quale è stato riesa-minato nuovamente tutto il progetto e si èconclusa con la richiesta di ulteriori chia-rimenti tecnici;

la società è ricorsa nuovamente alConsiglio di Stato per la non ottemperanzadella precedente ordinanza, in quanto èstato riesaminato l’intero progetto. Il Con-siglio di Stato con ordinanza n. 2603 del2008 ha accolto il ricorso;

il Rup in data 7 luglio ha chiestodirettive di carattere legale alla giuntaprovinciale che dovevano pervenire entro15 giorni dalla richiesta altrimenti avrebbeproceduto tout court ma ad oggi non èstata emessa alcuna determinazione con-clusiva;

andrebbe compreso quali siano mo-tivi per i quali un progetto che soddisfatutti i requisiti di legge, in linea con ilPiano Energetico Nazionale e Regionale econ le direttive mondiali, nazionali eregionali sulla necessità della riduzionedelle emissioni di C02, per combatterel’effetto serra, proprio in un periodo dicosì grandi difficoltà di sviluppo econo-mico ed occupazionale finalizzato allacostruzione di una piccola centrale elet-trica alimentata nella fattispecie da bio-masse vegetali/legnose vergini, non vengaportato a conclusione, visto che in baseal decreto del Presidente della Repub-blica n. 387 del 2003 « le opere per larealizzazione degli impianti alimentati dafonti rinnovabili, nonché le opere con-nesse e le infrastrutture indispensabilialla costruzione e all’esercizio degli stessiimpianti, autorizzati ai sensi del comma3, sono di pubblica utilità ed indifferibilied urgenti » e per quali ragioni questoprocedimento amministrativo sia duratocirca undici mesi, quando in base aldecreto legislativo n. 387 del 2003 arti-colo 12 comma 4 avrebbe dovuto con-cludersi in 180 giorni;

la nuova e la precedente amministra-zione del comune di Tuscania (attual-mente commissariato) non ha valutato lericadute socio/economiche ed occupazio-nali, certamente positive, che interessano ilterritorio, contenute nell’apposita conven-zione bilaterale approvata dalla prece-dente amministrazione comunale con de-libera 22 del 18 maggio 2005 (poi abrogatadall’amministrazione comunale nella pre-cedente consiliatura) –:

se il Commissario prefettizio non in-tenda dare definitivamente seguito alladeterminazione del Consiglio di Stato con-sentendo la realizzazione della centraleelettrica. (4-00909)

RISPOSTA. — La Direzione centrale per leautonomie del ministero dell’interno concircolare n. 2/2006 del 7 dicembre 2006, hachiarito quali sono i poteri che spettano alcommissario straordinario nella gestione

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provvisoria dei Comuni in attesa dell’inse-diamento degli organi ordinari.

Nella circolare viene ancora una voltaaffermato il principio che l’unico limite cheincontra l’organo di gestione straordinaria èesclusivamente quello della opportunità,che deve essere esercitata tenendo presentel’esigenza di non precludere o, comunque,vincolare le scelte discrezionali degli organineo eletti, soprattutto con riferimento aiprovvedimenti di particolare impatto sullavita della collettività locale.

Nei confronti della richiesta di autoriz-zazione per la realizzazione e l’esercizio nelterritorio del comune di Tuscania dell’im-pianto di produzione di energia elettrica,l’amministrazione comunale di Tuscania hamanifestato il proprio dissenso, ritenendoche una centrale alimentata a biomasse conuna potenza di 10 MW, fosse incompatibilecon gli indirizzi e le linee guida approvatedalla Giunta e dal Consiglio provinciale diViterbo in tema di biomasse.

Tali linee prevedono, infatti, per quelterritorio una potenza totale massima di 5,3MW. L’amministrazione comunale ha, inol-tre, ritenuto che una centrale del tipoproposto e censurato dalla provincia fossedisarmonica rispetto agli interessi e allavocazione socio economica del territorio eche si ponesse in una situazione di incom-patibilità con il sistema urbanistico, con larete della viabilità esistente, con le prospet-tive di sviluppo turistico del territorio.

Il progetto, evidentemente, appariva so-vradimensionato in rapporto alle condizionidel territorio e contrario ai più diffusistandard scientifici.

Successivamente, come rappresentatodall’interrogante, la società interessata hapresentato due ricorsi al Consiglio di Stato,che sono stati accolti.

In proposito il commissario straordina-rio del comune di Tuscania ha fatto cono-scere « che le determinazioni che hannoprima respinto l’istanza di autorizzazione e,poi, annullato l’intero procedimento finorasvolto, sul presupposto che – guardando almomento della presentazione dell’istanza -la competenza ad esaminarla e a decidereper la sua eventuale approvazione spettavaalla regione e non all’amministrazione pro-

vinciale, sono state adottate dall’Ufficio re-sponsabile dell’Amministrazione provincialee, pertanto, nulla può fare l’Amministra-zione comunale per dare definitivamenteseguito alla determinazione del Consiglio diStato, consentendo la realizzazione dellacentrale elettrica », così come richiesto dal-l’interrogante.

Si soggiunge, infine, che tali determina-zioni sono tuttora sottoposte alla valuta-zione degli organi della giustizia ammini-strativa.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Michelino Davico.

MINASSO e RAISI. — Al Ministro dellavoro, della salute e delle politiche sociali,al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il toner utilizzato per le stampanti èuna miscela composta da diverse sostanze;

allo stato delle conoscenze attualidue sostanze sono da considerare tossichenel toner: il Nerofumo e lo Styrene. LoStyrene può provocare malattie e tumoridel sangue, come la leucemia; mentre ilNerofumo può provocare tumori alle vieurinarie e problemi polmonari;

i toner sono dotati di Schede diSicurezza, che indicano la loro composi-zione. Ciononostante, tali schede hannomancanze e/o anomalie, in quanto: (i)dovrebbero indicare lo spessore di talepolvere, dato che sono delle micropolveri,(ii) non viene riportato a una o più so-stanze il codice CAS delle sostanze impie-gate (il cod. CAS indica gli studi effettuatisu tale sostanza e gli esperimenti condottisu animali da laboratorio, per verificare sesono cancerogeni); (iii) viene indicato chenon è idrosolubile: è un aspetto dellesostanze contenenti carbone di non essereidrosolubile, ma anche di sostanze checontengono solventi; (iv) viene indicataun’incredibile tossicità orale, superiore a 5grammi per ogni chilo di peso corporeo;(v) non viene data nessuna indicazioneparticolare;

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inoltre i toner hanno un aspetto elet-trostatico. Questo potere elettrostatico èdovuto all’aggiunta di una sostanza addit-tiva durante la preparazione del toner,quantità minima, da esentarne le aziendeproduttrici a segnalarne la presenza sulleschede di sicurezza;

alcuni documenti dell’OSHA (Occu-pational Safety and Health AdministrationUSA) della fine degli anni ’80 riportano lapresenza di cromo esavalente nei toner(utilizzato come « agente di controllo dellecariche » o charge control agents), il cromoesavalente è ugualmente pericoloso, siacome caustico che come potente cancero-geno;

nel 2000 presso l’Università di To-rino, alcuni studiosi avrebbero effettuatouno studio allergico provocato dai toner,da cui risulterebbe come il toner sia re-sponsabile di produrre allergie sull’uomo,per mezzo di una sostanza chiamata qua-ternium-15 (un derivato dalla formal-deide), contenuto nei toner;

il quaternium-15 pare essere utiliz-zato come un conservante del toner stesso,per evitare la sua decomposizione neltempo;

sempre a Torino, il CNR ha effettuatouno studio sul TNF (trinitrofluorenone),impiegato in alcuni toner di stampantilaser veloci;

sempre in Italia è stato fatto uno stu-dio dall’ISPESL di Roma, sui danni deri-vanti dall’ozono emesso da queste apparec-chiature di fotoriproduzione. L’ozono vieneprodotto dai blocchetti corona, elementi deifotocopiatori sottoposti ad elevate tensioni.È stata riscontrata una emissione elevata diozono in grado di produrre problemi a li-vello polmonare, quando le macchine nonvengono ciclicamente pulite e fatte opera-zioni di manutenzioni;

si è scoperto ultimamente come inuovi apparecchi emettano delle particelleinfinitesimali (« nanoparticelle » che pro-prio per le loro dimensioni piccolissime,non sono trattenute già nel naso mapenetrano nelle vie respiratorie e si dif-

fondono nel sangue e nei vari organi) disostanze tossiche; vengono assorbite dachi, in uffici chiusi, si trova a lavorare perore vicino a stampanti laser, fotocopiatricie fax;

nel 1999, all’Università di Modena, siè scoperto che particelle inorganiche didimensioni dal centomillesimo (10 micron)al miliardesimo di metro (1 nano), pos-sono entrare nell’organismo attraversoinalazione ed ingestione e, trasportate dalsangue, finire in diversi organi dove re-stano imprigionate e da dove possonoinnescare tutta una serie di malattie clas-sificate finora come criptogeniche, cioè diorigine ignota. La pericolosità è maggiorese le polveri sottili hanno un diametroinferiore a 2,5 micron, indicato anche conPM 2,5 (Materiale Particolato);

ultimamente poi si è constatato chein numerose fotocopiatrici viene utilizzatounitamente al toner il developer;

il developer è una miscela di sostanzemetalliche magnetiche (carrier) con il tonerstesso. Serve in pratica a trattenere iltoner nel gruppo di sviluppo. Il toner vieneper primo trasferito sul drum o tamburotramite un processo elettrostatico e poisulla carta. Esistono due specie di toner,quelli che hanno bisogno del developer, equelli in cui il developer è integrato neltoner stesso. Nelle fotocopiatrici utilizzantiil developer, esso viene messo nella mac-china all’installazione e poi sostituito dopoun numero programmato di copie o as-sieme al drum dopo la sua usura. I tonerquindi si dividono in: Toner Bicomponenti:mancano nella loro composizione del car-rier. Il carrier rimane sempre nella mac-china e non viene trasferito sui foglifotocopiati. (Ci sono pure le schede disicurezza dei developer) e Toner Mono-componenti: nella sua composizione è in-serito anche il carrier. A differenza delcarrier delle macchine bicomponenti, èmolto più sottile, viene quindi anche tra-sferito sul foglio fotocopiato. In questitoner la composizione chimica è integrataquindi di metalli, come nichel, tungsteno,solfati ferrosi, eccetera;

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su alcuni developer di macchine uti-lizzanti tamburo o drum al selenio, equi-valente a diverse marche di fotocopiatricie modelli, sono riportati dei codici CASche sulle schede relative di sicurezza man-cavano;

sulla bottiglia è riportato il codiceCAS del nickel monossido (1313-99-1) in-dicato come semplice ferrite. Alcune di-sposizioni obbligano tutti i preparatiaventi il nickel monossido in concentra-zione complessivamente superiore a 0,1per cento ad etichettatura R45, R46, R49.Le etichettature indicano con 1. R45 chepuò essere cancerogeno, 2. R46 che puòessere mutageno, 3. R49 che può produrreil cancro per inalazione;

anche ad altri developer, è riportatolo stesso codice CAS del nickel monossidoed indicato sempre come ferrite. Come giàstato detto è stato sotto inchiesta il cromoesavalente in alcuni toner utilizzato ap-punto come controllore di cariche, c’è ildubbio che i tre composti siano dei deri-vati del cromo 6;

la prima sostanza 84179-66-8, risultaanche positiva al test di AMES (file pdf),tale test ha mostrato proprietà mutagenedel composto su dei batteri;

dei developer equivalenti sostitui-scono il codice 1313-99-1 e l’altro 1314-13-2 (inerente all’ossido di zinco) con unsolo codice 12645-50-0 e con la dicitura:Nikel-Zinc-Ferrite-Powder;

questo composto (12645-50-0) è uti-lizzato anche in altre marche costruttrici,è senza dubbio un derivato del nickel inquestione;

è stato usato in passato un olioparticolare al silicone, utilizzato per pulirei rulli fusori delle fotocopiatrici;

ancora oggi diverse fotocopiatrici acolori utilizzano quest’olio e diverse ap-parecchiature hanno dei feltrini imbevutidi tale olio sempre con lo scopo di tenerpuliti i rulli fusori, per evitare inceppa-menti della carta che si può facilmenteattaccare ai rulli fusori sporchi. Alcune

schede di sicurezza indicano l’olio silico-nico come dimetilpolisiloxano, inoltre in-dicano anche la capacità di questa so-stanza che a temperature superiori a 150o,libera formaldeide. I forni dei fotocopia-tori utilizzano temperature anche supe-riori ai 150o, per far fondere il toner sulfoglio della carta;

alcuni organismi di controllo dellasalute precisano che non è cancerogeno,tantomeno considerato sospetto;

la formaldeide comunque è ricono-sciuta cancerogena dalla IARC e dal NIO-SH-USA, ed è in grado di produrre tumoridelle cavità nasali e delle prime vie aeree.Anche sul dimetilpolisiloxano o dimetilsi-loxano polimero e sugli oli siliconici ingenere sono stati effettuati degli studitossicologici. Alcuni hanno evidenziato lacapacità su animali di produrre variemalattie;

alcuni tamburi moderni OPC (Orga-nic-Photo-Conductor), utilizzano sovente ildiossido di titanio, la IARC considera ildiossido di titanio (cas 13463-67-7) unpossibile cancerogeno per gli esseri umani(gruppo 2b), talché in relazione allo smal-timento dei drum come rifiuti, potendocontenere sostanze come derivati dellostilbene (cas 89114-90-9), questi rifiutipossono creare effetti negativi all’am-biente –:

se sia a conoscenza della situazionesopra descritta, se non sia il caso diverificare per quanto di competenza, qualiinterventi intenda adottare per verificarese siano state applicate correttamente lenormative vigenti. (4-01812)

RISPOSTA. — La problematica riguardantei rischi per la salute e i comportamenticorretti da adottare durante l’uso di stam-panti laser e fotocopiatrici a causa dellapresenza dei toner e delle sostanze emessedurante l’impiego, ha costituito l’oggetto diuna serie di studi e ricerche.

Le analisi sulla tossicità che possonosviluppare i componenti dei toner riportatenella letteratura scientifica risultano effet-tuate attraverso sperimentazioni animali, e

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classificano i toner nella categoria Granu-lar Biopersistent Substances (GBS), ossiapolveri granulari biopersistenti senza tossi-cità sostanziale specifica conosciuta.

Fino ad oggi singoli componenti specificidi tali polveri sono classificati, a livellointernazionale ed europeo, solo come pos-sibili cancerogeni, per inadeguata evidenzasull’uomo di tali effetti (Unione europea;International Agency for Research on Can-cer – IARC; American Conference of In-dustrial Hygienists – ACGIH).

Attualmente nell’ambito del sistema co-munitario Rapid Alert System for Non-Food Products (RAPEX), non sussistononotifiche che individuano i toner ad usostampanti come prodotti pericolosi.

L’analisi della composizione chimica deitoner in commercio consente di rilevareoltre che carbonio, ferro e rame, anchepiccole percentuali di altri elementi intracce (quantità nell’ordine delle parti permilione-ppm), tra i quali risultano anchesostanze classificate cancerogene, come adesempio il cadmio.

Va tenuto presente peraltro il diversosignificato della classificazione di pericolo-sità in contrapposizione alla valutazione delpossibile rischio per la salute umana el’ambiente, in quanto il primo esprime lespecifiche proprietà della sostanza, il se-condo la probabilità che la sostanza inte-ragisca con i soggetti.

Pertanto, per la valutazione di un effettopotenzialmente nocivo delle polveri di to-ner, nell’ambito lavorativo rilevano le emis-sioni effettivamente liberate nelle operazionidi copia e stampa. Tali emissioni dipendonodalla composizione del materiale del tonere da fattori molto diversi, come il tipo dicartuccia, la temperatura di esercizio, lavelocità di copia, la durata di utilizzo dellemacchine, etc.

In Germania, ad esempio, l’Istituto pro-fessionale tedesco per la sicurezza sul la-voro (Berufgenossenschaftliches Institutfur Arbeitssicherheit – B.I.A.) ha condottomisurazioni estese durante il funziona-mento di stampanti laser o fotocopiatrici inbianco e nero e a colori, dimostrando chela polvere inalabile fluttua al massimo tra

60 e 80 microgrammi/metro cubo indipen-dentemente dal tipo di macchine utilizzate.

In particolare, le misurazioni di polveredi toner, cobalto e nichel hanno mostratoche la concentrazione di polvere nell’ariaeffettivamente respirata dai lavoratori eracomunque inferiore ai suddetti valori difluttuazione.

Il valore limite dello statunitense Na-tional Institute of Safety Health (NIOSH)propone per il Nerofumo Carbon Black unThreshold Limit Value (TLV) rispettiva-mente di 3,5 mg/m3 e, qualora siano pre-senti idrocarburi aromatici policiclici, rico-nosciuti cancerogeni, un valore di 0,1 mg/m3. Tali limiti sono espressi in milli-grammi, attestati, quindi, su valori millevolte maggiori rispetto ai microgrammi mi-surati nei valori riscontrati.

Inoltre le concentrazioni dei diversi« Composti organici volatili » (COV), svilup-patisi durante l’uso, si collocano tutte nel-l’ordine di grandezza dell’inquinamento difondo relativo alla popolazione generale,quindi al di sotto del valore limite diesposizione professionale.

Per quanto sopra precisato non puòessere ritenuto probabile un effetto cance-rogeno, anche se non può essere comple-tamente escluso.

Tuttavia, non possono essere sottovalu-tati i possibili disturbi per la salute umanaanche qualora siano rispettati i valori li-mite; pertanto il datore di lavoro deveosservare le adeguate misure precauzionali.

Va considerato che le persone con unaiperreattività a specifica nasale o bronchialepossono infatti sviluppare sintomi e rea-zioni a specifiche di ipersensibilità, dovutead un effetto irritativo delle emissioni. Talireazioni sono eliminabili attraverso il mi-glioramento delle condizioni di igiene del-l’ambiente di lavoro, come una miglioreventilazione dell’ufficio o lo spostamentodella stampante e/o della copiatrice in unastanza separata, nonché la sostituzione dellevecchie stampanti e dei vecchi toner conapparecchi e cartucce a bassa emissione,verificandone in modo programmatico lostato di manutenzione.

In base al decreto ministeriale 7 settem-bre 2002, di recepimento della direttiva

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2001/58/CE, il responsabile dell’immissionenel mercato di una sostanza o di unpreparato pericolosi (fabbricante, importa-tore o distributore) deve fornire gratuita-mente al destinatario, su supporto cartaceoo magnetico, una scheda informativa disicurezza (SDS), la quale unitamente alfoglio illustrativo e all’etichetta contiene idati necessari a tutte le valutazioni delrischio derivanti dall’utilizzo dei macchi-nari.

Qualora gli effetti indesiderati conti-nuino ad essere segnalati anche dopo averadottato i provvedimenti necessari, sonoindicati ulteriori accertamenti nell’ambitodella medicina del lavoro, secondo quantoprevisto dal decreto legislativo 9 aprile2008, n. 81, in materia di tutela della salutee della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Si precisa inoltre che, per gli aspetti dicompetenza, il Ministero dello sviluppo eco-nomico ha comunicato di non aver ricevutoalcuna segnalazione di incidenti causati daitoner da parte di privati o di associazionidi consumatori.

Per maggiore completezza, si ritiene op-portuno riportare la documentazione del-l’Istituto superiore di sanità.

A seguito della entrata in vigore (1o

giugno 2007) del regolamento REACH (CE)N. 1907/2006 sono state sviluppate, nel-l’ambito dei REACH ImplementationProjects (RIP), le linee guida per l’applica-zione di tale regolamento destinate sia alleAutorità Competenti sia all’Industria. Inparticolare la guida per l’identificazione deirequisiti relativi alle sostanze contenutenegli articoli (RIP 3.8) riporta i criteri dautilizzare per distinguere gli articoli daicontenitori di sostanze o miscele di sostanze(preparati). Tra gli esempi di contenitori disostanze o preparati la guida riporta lecartucce contenenti toner per fotocopiatricie/o stampanti.

Di conseguenza si ritiene che le cartuccedi toner rientrino nel campo di applicazionedella normativa che regola il settore dellesostanze e dei preparati pericolosi (decretilegislativi rispettivamente n. 52 del 3 feb-braio 1997 e n. 65 del 14 marzo 2003 esuccessivi aggiornamenti).

In base a quanto previsto dai decreticitati le cartucce per stampanti e/o fotoco-piatrici devono rispettare i requisiti di clas-sificazione, imballaggio ed etichettaturaqualora in base alla composizione del tonerrisultino contenere un preparato classifi-cato come pericoloso e devono essere ac-compagnate dalla scheda di sicurezza seintese per uso professionale.

L’interrogazione in oggetto fa riferimentoa svariati possibili componenti dei tonerdotati di caratteristiche tossicologiche di-verse.

In generale i toner sono costituiti dapigmenti e resine artificiali, come leganti, enel caso del toner nero da carbon blackcomunemente chiamato nerofumo. Possonoinoltre contenere altri additivi e coadiu-vanti.

Si riportano di seguito informazioni sin-tetiche sugli ingredienti più comuni e sullealtre sostanze citate nella interrogazionestessa:

Carbon black (n. CAS 1333-86-4).

I tipi in commercio possono essere ca-ratterizzati da particelle di diametro varia-bile e gradi di agglomerazione diversi. Con-tengono di solito idrocarburi policiclici aro-matici responsabili della potenziale cance-rogenicità.

L’Agenzia Internazionale per la Ricercasul Cancro dell’OMS (IARC) ha valutato ilcarbon black nel 1996 classificandolo come« possibile cancerogeno per l’uomo » nelgruppo 2B in base alle evidenze derivantidagli studi di cancerogenicità per via ina-latoria sugli animali da laboratorio. Questaclassificazione è stata riconfermata nel feb-braio 2006 continuando la IARC a ritenere« inadeguata l’evidenza sull’uomo » a se-guito dell’esame di tre differenti studi epi-demiologici su lavoratori condotti in Ger-mania, Regno Unito e Stati Uniti dai qualinon si evidenziano correlazioni tra l’espo-sizione a carbon black e la mortalità do-vuta a cancro polmonare. L’esposizione acarbon black avviene soprattutto durante laproduzione e altri processi industriali ed èin genere inferiore a 1 mg/m3 come mediapesata su 8 ore e a particelle non di

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dimensioni ultrafine o nano particelle(Gardiner et al, 1992a,b: 1996, Smith andMusch, 1982.

Muranko et al, 2001, Harber et al.,2003o). Nella maggior parte dei prodotti ilcarbon black è inglobato in una matrice el’esposizione dei consumatori ne risultatrascurabile (IARC 1996).

Cromo esavalente.

I composti del cromo esavalente rien-trano nella voce di gruppo riportata nel-l’allegato I alla direttiva 67/548 come:« Composti di cromo(VI), esclusi bario cro-mato e quelli espressamente indicati nel-l’allegato I » con la seguente classificazioneed etichettatura:

Cancerogeno di categoria 2;

R49: Può provocare il cancro perinalazione;

R43: Può provocare sensibilizzazioneper contatto con la pelle;

N; R50-53: Altamente tossico per gliorganismi acquatici, può provocare a lungotermine effetti negativi per l’ambiente ac-quatico (Direttiva 96/54/CE).

Quaternium 15 (3-cloroallilocloruro dimetenamina n. CAS 4080-31-3).

Questa sostanza risulta nociva per in-gestione e contatto cutaneo essendo carat-terizzata da una DL50 orale pari a 500mg/kg per il ratto e da una DL50 cutaneapari a 565 mg/kg per il coniglio.

Risulta inoltre irritante e sensibilizzanteper la pelle data la sua capacità di rila-sciare formaldeide (Zina et al. 2000).

Trinitrofluorenone (n. CAS 129-79-3).

Il trinitrofluorenone non risulta perico-loso in base a studi di tossicità orale ecutanea per esposizione acuta su animalida laboratorio, ma risulta potenzialmentetossico per fegato e reni a seguito di espo-

sizione ripetuta per via orale, con conse-guente colorazione degli organi e dei tessuti.La sostanza è risultata mutagena al test diAmes (NTP toxicity report n. 13).

Nichel monossido (n. CAS 1313-99-1).

La sostanza risulta classificata ufficial-mente come cancerogeno per l’uomo (cate-goria 1) per via inalatoria e sensibilizzantecutaneo. L’etichettatura deve riportare leseguenti frasi di rischio:

R49: Può provocare il cancro perinalazione;

R43: Può provocare sensibilizzazioneper contatto con la pelle;

R 53: Può provocare a lungo termineeffetti negativi per l’ambiente acquatico (Di-rettiva 2001/59/CE).

Olio al silicone: dimetilpolisilossano o di-methicone (n. CAS 9006-65-9).

La sostanza è un principio attivo perfarmaci ed è anche consentito negli ali-menti e non presenta caratteristiche ditossicità. La possibile emissione di formal-deide a temperature superiori a 150o C nonè riportata in letteratura se non da unascheda di sicurezza di una ditta produttrice.

Titanio diossido (n. CAS 13463-67-7).

La IARC ha classificato il diossido dititanio come « possibile cancerogeno perl’uomo » nel gruppo 2B in base alle evi-denze derivanti dagli studi di cancerogeni-cità per via inalatoria sugli animali dalaboratorio. (IARC 2006).

In conclusione non risulta possibileesprimere un parere univoco di pericolositàper la salute dei toner per stampanti esimili poiché è necessario considerare lacomposizione di questi caso per caso.

Si fa presente l’obbligo del rispetto dellenorme di divieto o di restrizione per i tonercontenenti sostanze riportate dalla direttiva

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76/769/CEE e successivi aggiornamenti.Tale normativa vieta l’immissione sul mer-cato di preparati, destinati alla vendita alpubblico, contenenti più dello 0.1 per centodelle sostanze, classificate come cancero-gene, mutagene o tossiche per la riprodu-zione di categoria 1 e di categoria 2 (adesempio il monossido di nichel e il triossidodi cromo). La lista delle sostanze soggette arestrizione è riportata in allegato alla di-rettiva succitata.

Si ribadisce l’obbligo di classificare edetichettare i toner immessi sul mercatosecondo la normativa vigente.

Per i toner che si classificano comepericolosi deve essere fornita la scheda disicurezza in caso di uso professionale. Lascheda di sicurezza deve essere fornita, surichiesta, anche per quelli che non si clas-sificano come pericolosi che contengonopiù di 1 per cento di un componenteclassificato come pericoloso, oppure più di0,1 per cento di una sostanza per la qualeesistono limiti di esposizione sul luogo dilavoro.

Oltre alla pericolosità dovuta ai varicomponenti dei toner si deve considerare lapossibilità che si formino sostanze perico-lose durante l’uso di fotocopiatrici e/ostampanti.

In base a studi mirati alla stima dellaqualità dell’aria in zone occupate da taliapparecchiature è stata rilevata la presenzadi sostanze quali l’ozono, la formaldeide, ilbenzene.

L’ozono è irritante per le vie respiratorieed è un gas estremamente reattivo capace ditrasformare sostanze organiche volatili informaldeide. L’emissione di ozono risultaridotta con l’uso di stampanti di nuovaconcezione. (Cabella 2005).

Secondo APAT (attuale ISPRA) è scon-sigliato l’uso di carta pretrattata con for-maldeide che potrebbe essere emessa du-rante le operazioni di stampa o copiatura.(http://www.apat.gov.it).

Alcuni studi riportano la possibile for-mazione di benzene e stirene, sostanze no-toriamente cancerogene (Lee CW 2006).

Al fine di minimizzare i rischi connessiall’utilizzo dei toner si raccomanda quindil’adozione di misure adeguate di preven-

zione e di controllo in accordo con quantoprevisto dalla attuale normativa (decretolegislativo n. 81 del 2008) in materia ditutela della salute e della sicurezza neiluoghi di lavoro.

Riferimenti.

IARC (1996). International Agency forResearch on Cancer: Printing Processes andPrinting Inks, Carbon Black and SomeNitrocompounds. IARC Monographs on theEvaluation of Carcinogenic risk to Hu-mans, Vol 65.

IARC (2006) International Agency forResearch on Cancer: Titanium dioxide,Summary of data reported, February 2006.http://monographs.iarc.fr/ENG/Meetings/93-titaniumdioxide.pdf.

IARC 2006 International Agency for Re-search on Cancer: Formaldehyde, 2-Buto-xyethanol and 1-tert Butoxy-2-propanolIARC Monographs Vol. 88.

Gardiner K, Calvert IA, van TongerenMJA & Harrington JM (1996). Occupationalexposure to carbon black in its manufac-ture: data from 1987-1992. Ann Occup Hyg40, 65-77.

Muranko HJ, Hethmon TA, and SmithRG (2001). « Total » and Respirable DustExposures in the U.S. Carbon Black Ma-nufacturing Industry. Am. md. Hyg. Assoc.J. 62, 57-64.

Smith RG and Musch DC (1982). Oc-cupational exposure to carbon black. Aparticulate sampling study. Amer. ind. Hyg.Assoc. J. 43, 925-930.

Direttiva 96/54/CE, della Commissione,del 30 luglio 1996, recante ventiduesimoadeguamento al progresso tecnico della di-rettiva 67/548/CEE del Consiglio concer-nente il ravvicinamento delle disposizionilegislative, regolamentari e amministrativerelative alla classificazione, all’imballaggio eall’etichettatura delle sostanze pericolose(GUCE L 248 del) Zina et al. Allergiccontact dermatitis from formaldehyde andquaternium-15 in photocopier toner. Con-tact Dermatitis, 2000, 43, 223-251).

NTP Technical Report on Toxicity Stu-dies of Trinitrofluorenone (CAS No. 129-

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79-3) Administered by Dermal Applicationand Dosed Feed to F344/N Rats andB6C3F1 Mice.

Direttiva 2001/59/ce della Commissionedel 6 agosto 2001 recante ventottesimoadeguamento al progresso tecnico della di-rettiva 67/548/CEE del Consiglio Consiglioconcernente il ravvicinamento delle dispo-sizioni legislative, regolamentari e ammini-strative relative alla classificazione, all’im-ballaggio e all’etichettatura delle sostanzepericolose (GUCE L 225 del 21 agosto2001).

Direttiva 76/769/CEE del Consiglio, del27 luglio 1976, concernente il ravvicina-mento ...c) alle sostanze e ai preparati intransito sottoposti a controllo il ravvicina-mento delle disposizioni legislative, regola-mentari ed amministrative degli Stati Mem-bri relative alle restrizioni in materia diimmissione sul mercato e di uso di talunesostanze e preparati pericolosi (GU. L 262del 27 settembre 1976).

Lee CW, Dai YT, Chien CH, Hsu DJ –Characteristics and health impacts of vo-latile organic compounds in photocopy cen-ters. Environmental research 2006 Feb; 100(2): 139-49.PMID: 16045905.

Renato Cabella – ISPESL DipartimentoIgiene del Lavoro: Apparecchiature da fo-toriproduzione, il pericolo si chiama« ozono » – Ambiente e sicurezza sul La-voro. Giugno 2005.

Il Sottosegretario di Stato per illavoro, la salute e le politichesociali: Ferruccio Fazio.

NASTRI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro dello sviluppo economico, al Mi-nistro del lavoro, della salute e delle poli-tiche sociali. — Per sapere – premesso che:

l’elettrosmog (inquinamento dacampi elettromagnetici), come dimostratodalle più moderne ricerche scientifiche, ècausa di notevoli pericoli per la salute;

l’esposizione a tale forma di inqui-namento, tra l’altro, produce nell’uomogravi patologie quali neoplasie, alterazionidel sistema immunitario, compromissione

dell’attività neuromuscolare e neurale, ri-duzione nella produzione di liquido sper-matico, affaticamento cronico, problemi alsistema visivo, disturbi del sonno, cefaleaed altro;

la stessa Commissione Internazionaleper la Sicurezza Elettromagnetica (ICEMS)che ha tenuto a Benevento una conferenzainternazionale dal titolo « Approccio pre-cauzionale ai campi elettromagnetici: Ra-zionale, Legislazione e Applicazione » dal22 al 24 febbraio 2006, nel documentofinale ha, tra l’altro, affermato che: « evi-denze sperimentali epidemiologiche, invivo e in vitro dimostrano che l’esposizionea specifici campi elettromagnetici a bassafrequenza (ELF) può aumentare il rischiodi cancro nei bambini ed indurre altriproblemi di salute sia nei bambini chenegli adulti »;

attualmente, le installazioni di an-tenne di telefonia mobile sono spessoaccompagnate dalle proteste dei cittadini,e ciò soprattutto quando le antenne sonocollocate in prossimità di zone densa-mente popolate, di scuole, di ospedali;

a Oleggio Castello, appunto, è pros-sima l’installazione di una nuova antennaper la telefonia cellulare di Telecom ItaliaMobile e l’impianto verrà realizzato nelterreno adiacente alla centrale urbana diTelecom, zona ad elevata densità abitativain cui sorgono scuole, uffici ed alberghi;

la predetta installazione ha sollevatoviva inquietudine fra i cittadini e gli am-ministratori locali circa i rischi di inqui-namento elettromagnetico che potrebbeprovocare il nuovo impianto con evidentidanni per la salute pubblica;

la normativa attualmente vigente,come anche questa ultima esperienza di-mostra, sembra necessitare di correttiviintesi a contemperare l’esigenza di usu-fruire di strumenti di telecomunicazionecon il diritto alla salute –:

di quali elementi informativi di-sponga il Governo circa gli effetti dell’elet-trosmog, in generale, e più specificamente

Atti Parlamentari — XXIII — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

nei pressi degli impianti come quello diOleggio Castello;

quali iniziative e misure il Governointenda promuovere qualora i dati a suadisposizione evidenziassero che l’impiantodi Oleggio Castello, per la sua particolarecollocazione o anche per altre caratteri-stiche, fosse da considerare pericoloso perl’incolumità pubblica;

quali iniziative normative il Governointenda assumere per disciplinare l’instal-lazione di antenne di telefonia mobile inzone densamente popolate. (4-02060)

RISPOSTA. — In merito a quanto indicatonell’interrogazione in esame, riguardante glieffetti sanitari associati ad esposizioni acampi elettromagnetici e, in particolare,l’installazione di una nuova antenna pertelefonia mobile a Oleggio Castello, si rap-presenta quanto segue.

Nel premettere che gli effetti di cuitrattasi si distinguono in effetti a brevetermine ed effetti a lungo termine, si precisache gli effetti a breve termine derivano dauna esposizione di breve durata, caratteriz-zata da elevati livelli di campo, mentre itemuti effetti a lungo termine vengonogeneralmente associati a esposizioni pro-lungate (si parla anche di anni) a livelli dicampo molto inferiori rispetto a quelliconnessi agli effetti a breve termine.

A livello europeo, l’International Com-mission non Ionizing Radiation Protectionl’ICNIRP, con l’emanazione delle « Lineeguida per la limitazione dell’esposizione acampi elettrici e magnetici variabili neltempo ed a campi elettromagnetici (fino a300 GHz) », ha stabilito dei limiti di espo-sizione il cui rispetto garantisce l’assenzadegli effetti sanitari a breve termine; infattil’ICNIRP ha giudicato che l’induzione ditumori per effetto di esposizioni a lungotermine a campi elettromagnetici non siastata accertata e, per questo motivo, nellelinee guida sopracitate ci si riferisce soloagli effetti a breve termine definendo quindigli ambiti protezionistici.

L’Italia ha sostanzialmente recepito leindicazioni dell’ICNIRP dotandosi però diun quadro normativo più restrittivo fun-

zionale anche alla protezione da possibilieffetti a lungo termine; con questo fine hadefinito un quadro protezionistico basatosu valori di attenzione e obiettivi di qualitàche si applicano ad aree sensibili in cui èpossibile una permanenza prolungata degliindividui (più di 4 ore). In sintesi, il nostropaese ha già adottato un approccio caute-lativo di gestione dei rischi, nonostante lostato attuale delle conoscenze sugli effetti alungo termine non fornisca elementi afavore di interventi protezionistici piùspinti.

Secondo l’articolo 14 della legge quadron. 36 del 2001 sulla protezione dalle espo-sizioni ai campi elettrici, magnetici ed elet-tromagnetici, le competenze in materia dicontrollo e di vigilanza sanitaria e ambien-tale spettano alle amministrazioni provin-ciali e comunali, che le esercitano tramitele Agenzie Regionali e Provinciali per laProtezione dell’Ambiente (ARPA e APPA).

Queste ultime stanno investendo moltoa livello di attività di monitoraggio e con-trollo dei campi elettromagnetici soprat-tutto in aree sensibili, come possono esserequelle densamente popolate.

Come evidenziato da vari report ambien-tali (vedi osservatorio Campi elettromagne-tici CEM sul sito www.agentifisici.apat.itoppure annuario dei dati ambientali sulsito http://annuario.apat.it) sono rarissimi icasi di superamento dei limiti di legge cherisultano da queste campagne di misura emonitoraggio.

Per quanto riguarda l’esposizione negliambienti di vita, i livelli di campo elettro-magnetico si mantengono nella maggiorparte dei casi ai di sotto dei limiti di leggevigenti; ciò vale sia per i campi ELF(Extremely low frequency – campi a fre-quenze molto basse) che per i campi elet-tromagnetici alle radiofrequenze.

Dal database osservatorio CEM, gestitodall’Istituto Superiore Protezione ricercaAmbientale ISPRA e popolato dai vari re-ferenti delle agenzie regionali e provincialiper la protezione dell’ambiente, risulta chein Piemonte nel solo anno 2007 sono statieffettuati circa 800 interventi di controllosperimentali su impianti radiotelevisivi estazioni radio base e 80 su elettrodotti e dal

Atti Parlamentari — XXIV — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

1998 ad oggi i superamenti del valore diattenzione riscontrati sono stati 28 per laprima tipologia di impianti e 2 per laseconda tipologia; le relative azioni di ri-sanamento sono per la quasi totalità deicasi concluse.

Occorre sottolineare che prima di qua-lunque attività inerente l’installazione di unnuovo ripetitore, l’iter autorizzativo pre-vede, nell’ambito del più ampio processo dicompetenza dell’amministrazione comunale,l’emissione di un apposito parere tecnico daparte dell’agenzia regionale/provinciale perla protezione dell’ambiente di competenza;parere tecnico che comporta l’effettuazionedi misure in campo per la verifica preven-tiva del clima elettromagnetico nell’areainteressata dalla nuova installazione e lavalutazione modellistica del nuovo contri-buto, generalmente cautelativa nei con-fronti della popolazione esposta.

Si evidenzia, poi, che l’iniziativa norma-tiva per la disciplina dell’installazione diantenne di telefonia mobile è in capo alleregioni, mediante leggi regionali di recepi-mento della norma nazionale, oppure aicomuni. Questi ultimi, in assenza di spe-cifiche disposizioni regionali, provvedonospesso all’emanazione di un regolamento inmateria, che definisce indirizzi urbanisticiper la localizzazione di tali impianti, anchein termini di determinazione di aree diesclusione.

In merito al caso specifico, sulla scortadi quanto comunicato dal comune e dallaprefettura, si rappresenta che in data 8aprile 2008, Telecom Italia S.p.A. ha chiestoal comune di Oleggio Castello l’autorizza-zione ad installare un impianto radioelet-trico su un proprio terreno, sito in viaMonte Rosa, al civico n. 9/A.

In data 22 aprile 2008, il Centro regio-nale radiazioni ionizzanti e non ionizzantidell’ARPA del Piemonte di Ivrea, accertato,in via preventiva, il rispetto della normativavigente, ha espresso parere favorevole allarealizzazione del progetto di cui trattasi. Atale riguardo, il dipartimento provincialeA.R.P.A di Novara, interpellato dalla pre-fettura, ha reso noto che, dalle valutazioniteoriche compiute, è emerso che i valori dicampo elettrico nelle zone residenziali cir-

costanti il sito interessato sono sempreinferiori a metà del valore di attenzione (6Volt/metro) fissato dal decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri 8 luglio2003.

In data 5 maggio 2008, il responsabiledel servizio tecnico comunale di OleggioCastello ha rigettato l’istanza specificata inpremessa, sulla base del parere contrarioespresso, nella seduta del 28 aprile 2008,dalla commissione edilizia. Ciò, in quantotale intervento sarebbe stato in contrastocon le norme tecniche di attuazione delpiano regolatore generale vigente, giacchél’area in parola aveva una destinazioned’uso (area per servizi sociali ed attrezzaturecomunali) che non consentiva l’installa-zione di impianti elettrici da parte di entipubblici o di società concessionarie di pub-blici servizi.

Avverso tale decisione, Telecom Italiaspa ha proposto ricorso al TAR del Pie-monte che, con sentenza n. 2538 del 2008in data 9 ottobre 2008, ha annullato ilprovvedimento impugnato, ritenendolo nonsufficientemente fondato.

In esecuzione di detta sentenza, il co-mune di Oleggio Castello, in data 20 no-vembre 2008, ha rilasciato a Telecom Italiaspa l’autorizzazione richiesta ed il succes-sivo 5 dicembre sono iniziati i lavori perl’installazione dell’antenna in questione.

In data 15 dicembre 2008, un gruppo dicittadini, ritenendo l’impianto potenzial-mente dannoso per la salute, perché posi-zionato nel centro abitato, ha inoltrato alsindaco di Oleggio Castello una petizione,firmata da circa 250 persone, finalizzata adottenere la sospensione dei lavori.

Allo stato, l’antenna risulta installata suun traliccio alto 24 metri, che dista circa100 metri dalle abitazioni più vicine e sulquale dovrebbe essere collocato prossima-mente anche un ripetitore di Vodafone. Atale riguardo, l’ARPA ha fornito la propriadisponibilità ad effettuare nuovi controlli,ad avvenuta attivazione degli impianti.

Si soggiunge che, lo scorso 20 febbraio,ha avuto luogo, presso il municipio diOleggio Castello, un’assemblea pubblica, nelcorso della quale, funzionari della Telecom,dell’Azienda sanitaria locale e dell’ARPA,

Atti Parlamentari — XXV — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

hanno illustrato alla cittadinanza le carat-teristiche dell’impianto ed il relativo ri-spetto dei limiti di legge, nel tentativo difugare i paventati timori per la salute el’incolumità pubblica.

Il Sottosegretario di Stato perl’ambiente e la tutela del ter-ritorio e del mare: RobertoMenia.

PALAGIANO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro per i beni e le attivitàculturali. — Per sapere – premesso che:

il bacino del Vallone Porto, nel co-mune di Positano, rappresenta nel suoinsieme un geosito di grande valore pae-saggistico ed ambientale nel contesto geo-grafico della Costiera amalfitana, già dal1997 iscritta dall’UNESCO nell’elenco deibeni Patrimonio Mondiale dell’Umanità;

l’area è inserita in un sito di interessecomunitario (SIC IT8050051);

la zona, nel cuore del Parco deiMonti Lattari, è caratterizzata da impor-tanti specie faunistiche e vegetazionali,anche in via di estinzione, ed è sottopostaa vincolo paesistico-ambientale;

la regione Campania ha erogato deifinanziamenti per i lavori di sistemazioneidraulico-forestale per la mitigazione delrischio da dissesto idrogeologico della reteidrografica del Vallone Porto-Arienzo nelcomune di Positano;

per contrastare questo dissesto idro-geologico il Comune di Positano vorrebberealizzare lunghe briglie in cemento ar-mato, pavimentare un antico sentiero ster-rato, eliminare tutte le essenze arboreelungo il letto del torrente, sistemare iversanti marginali l’asse del torrente tra-mite il taglio della vegetazione ripariale ela costruzione di palizzate e gabbionate acontenimento delle scarpate;

molti cittadini si sono mobilitati, an-che attraverso una petizione, per impedireche il progetto di mitigazione del rischio

idrogeologico si realizzi in questi termini,compromettendo l’integrità dell’oasi diVallone Porto;

il WWF Italia, insieme a Lega Am-biente ed Italia Nostra, ha commissionatodiverse perizie geologiche, botaniche ezoologiche nell’area del Vallone Porto diPositano, che hanno dimostrato l’ineffica-cia, il danno ambientale e le numerosecontroindicazioni di questa opera –:

se il Governo sia a conoscenza di que-sta situazione e quali iniziative intenda in-traprendere, affinché gli interventi di messain sicurezza siano compatibili con le esi-genze di tutela paesistica, ambientale e delpatrimonio floro-faunistico della zona.

(4-01325)

RISPOSTA. — In merito a quanto indicatonell’atto di sindacato ispettivo in esame,riguardante i lavori di sistemazione idrau-lico-forestale per la mitigazione del rischioda dissesto idrogeologico della rete idro-grafica del vallone Porto Arienzo, nel Comunedi Positano, si rappresenta quanto segue.

Il comune di Positano rientra nel ter-ritorio di competenza dell’autorità di bacinoregionale destra Sele. Nell’ambito del Pianodi assetto idrogeologico vigente, risultanoindividuate e perimetrate nel vallone PortoArienzo numerose aree a pericolosità ele-vata e molto elevata e a rischio moltoelevato da frana e da alluvione.

L’intervento di sistemazione della reteidrografica del vallone Porto Arienzo è statoprogrammato e finanziato dalla regioneCampania con risorse complessive pari a258.200,00 euro, trasferite, ai sensi dell’ar-ticolo 16 della legge n. 179 del 2002, daquesto Ministero alla regione medesima condecreto ministeriale n. DEC/DT/2002/0282del 4 dicembre 2002.

Pertanto, gli elementi informativi indi-cati di seguito sono stati comunicati dallaregione Campania – settore difesa delsuolo, con nota prot. 2008. 1010303 del 2dicembre 2008 e dal comune di Positano –ufficio tecnico area lavori pubblici, connota prot. n. 16712 del 15 dicembre 2008.

La Regione ha avviato nel gennaio 2005le procedure per la realizzazione dell’inter-

Atti Parlamentari — XXVI — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

vento ed il comune ha approvato il progettopreliminare di « Sistemazione idraulico fo-restale vallone Porto Arienzo » con delibe-razione di giunta comunale n. 41 del 16giugno 2005.

Sulla base delle disposizioni contenutenel piano di assetto idrogeologico, l’autoritàdi Bacino si è espressa sul progetto neldicembre 2005 con parere favorevole conprescrizione. L’Autorità di Bacino, in taleparere, evidenzia che « l’intervento è con-sentito ai sensi dell’articolo 32, comma 1,ed articolo 33 della disciplina normativaper il Piano Stralcio Assetto Idrogeologico.Lo stesso intervento, pur non risultandoesaustivo ai fini di una risoluzione dellecriticità presenti contribuisce ad una miti-gazione dell’attuale rischio pericolo idrau-lico. Detto intervento interessa un tratto delvallone Porto Arienzo di lunghezza circa300 metri, posto a monte del tratto di foceoggetto di sistemazione da parte della co-munità montana penisola amalfitana, eprevede:

la pulizia dell’alveo dai depositi detri-tico-alluvionali presenti e riprofilatura delfondo alveo;

la sistemazione dei versanti marginalil’asse del torrente, tramite la rimozionedelle essenze morte o debolmente radicate;

la posa in opera di una gabbionata edi palizzate a contenimento delle scarpatein destra idraulica a monte della sezionen. 27;

la realizzazione di n. 3 briglie selettivedel tipo a finestra;

la sistemazione di due sentieri esi-stenti, mediante l’impiego di pietrame cal-careo.

L’area oggetto di intervento è un’areaSito d’Interesse Comunitario e, pertanto, èstato acquisito dal settore regionale com-petente un parere positivo sul progettonell’agosto 2006.

La commissione Valutazione ImpattoAmbientale regionale, infine, nella sedutadel 1o febbraio 2007 ha espresso parerepositivo sul progetto definitivo.

Nel luglio 2007, a causa dei ritardiregistrati per l’acquisizione del parere diVIA, i lavori non erano ancora iniziati e laregione, sentita l’autorità di bacino, che haritenuto l’intervento ancora prioritario perla mitigazione del rischio idrogeologico, hariprogrammato l’intervento medesimo at-traverso la sottoscrizione di un protocollodi intesa per non revocare il finanziamentoconcesso.

A seguito di osservazioni presentate dalleassociazioni ambientaliste (WWF, Italia no-stra, Legambiente, Associazioni locali), laVII commissione consiliare (Commissioneambiente) della regione Campania nellaseduta del 15 gennaio 2008 ha stabilito divalutare di modificare il progetto tenendoconto delle osservazioni suddette ai finidella riduzione dell’impatto ambientale.Pertanto, il comune ha richiesto alla re-gione in data 24 gennaio 2008 una sospen-sione del nuovo termine d’incantieramentoprevisto dal protocollo d’intesa di cui sopra.

In data 29 febbraio 2008 il WWF, Italianostra e legambiente hanno inoltrato undocumento tecnico a tutti gli enti coinvolti.Non essendo pervenuto alcun parere suldocumento, il comune, nel maggio 2008, hacomunicato di voler procedere alla pubbli-cazione del bando di gara. Successivamentealla pubblicazione del bando di gara, sisono svolte ulteriori riunioni tecniche, an-che con rappresentanti della soprintendenzadi Salerno e della regione, e in data 2 agosto2008 si è deciso di apportare delle lievimodifiche al progetto (eliminazione gabbio-nate laterali e rivisitazione di alcune operedi difesa). Il verbale della riunione è statoinviato a tutti gli enti coinvolti non presentialla riunione.

Il comune, nel giugno 2008, ha comu-nicato alla regione di essere in fase di gararichiedendo l’anticipazione del 10 per centodelle somme, al dicembre 2008 non ancorapagato.

Il Sottosegretario di Stato perl’ambiente e la tutela del ter-ritorio e del mare: RobertoMenia.

Atti Parlamentari — XXVII — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

ROSATO, STRIZZOLO, MARAN e MO-NAI. — Al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

nella procedura scelta di salvataggiodal rischio di fallimento della compagniaaerea Alitalia che è stata ispirata e soste-nuta dal Governo, la società AirOne rivesteun ruolo di estremo rilievo, quale partnerindustriale oltre che socio finanziario,condizionando tutta l’intera operazione, apartire dalla gestione degli esuberi aquello degli aerei da acquisire;

la transizione dalla vecchia Alitaliaalla CAI è stata resa possibile grazieall’utilizzo di risorse pubbliche, come pe-raltro riconosciuto anche dalla Commis-sione europea, che ha considerato comeaiuto di Stato, incompatibile con il mer-cato, il prestito-ponte di 300 milioni dieuro di cui ha beneficiato Alitalia, masoprattutto ingenti risorse pubbliche sa-ranno necessarie per far fronte ai debitidella cosiddetta bad company;

già da settimane i viaggiatori italianie stranieri continuano a subire danni acausa delle cancellazioni o dei ritardi deivoli Alitalia, situazione che stà suscitandogrande preoccupazione anche per la pro-grammazione delle prossime festività difine anno;

uno degli effetti delle numerosissimecancellazioni dei voli Alitalia sta neglialtissimi aumenti delle tariffe praticate daAirOne, che si trova nella condizione ditrarre, quale socio della CAI, un doppiovantaggio economico annullando di fattola concorrenza;

l’evidenza di questa situazione si puòricavare anche in base a quanto espressodal consiglio di amministrazione dell’Enac,il quale se da un lato « raccomanda a tuttigli operatori aerei, in questa particolarefase di transizione, di garantire la conti-nuità del servizio pubblico », dall’altro so-prattutto raccomanda « di adottare prati-che commerciali rispettose delle esigenzedi mobilità dei cittadini »;

gravi sono i riflessi di questo stato dicose sugli utenti del servizio di trasporto

aereo nel Friuli-Venezia Giulia, che nonsolo hanno visto drasticamente ridotti icollegamenti tra l’aeroporto di Ronchi deiLegionari e quello di Roma Fiumicino,sicuramente la rotta più importante etrafficata della regione, ma sono anchecostretti a subire l’impennata delle tariffepraticate da AirOne, anche triplicate nelgiro di poche settimane –:

se il Ministro delle infrastrutture edei trasporti, di concerto con tutto l’Ese-cutivo, intenda porre in atto un’opera dimoral suasion, simile a quella che pure hautilizzato e sta tuttora utilizzando nel-l’operazione CAI, intesa a mantenere ac-cessibili le tariffe di servizi che, perquanto resi da società private, sono tut-tavia di pubblico interesse;

in che modo il Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, con gli stru-menti a sua disposizione, intenda con-sentire l’ingresso anche di altre compa-gnie aeree che ne facessero richiestanell’operatività sulla tratta Trieste-Roma,in modo da salvaguardare le basilariregole della concorrenza che vigono inun’economia di mercato e conseguente-mente abbattendo le tariffe a vantaggiodei cittadini utenti. (4-01813)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il nuovo regolamento n. 1008 del 24settembre 2008 del Parlamento europeo edel Consiglio, recante norme comuni per leprestazioni di servizi aerei nelle Comunità– dove sono confluiti i precedenti regola-menti nn. 2407, 2408 e 2409 del 1992 – haconfermato la libertà per gli operatori ti-tolari di licenza di trasporto aereo di sce-gliere liberamente le rotte sulle quali ope-rare e, altrettanto liberamente, di fissare letariffe aeree per il trasporto passeggeri emerci.

La normativa comunitaria non consenteagli Stati membri di intervenire presso lecompagnie aeree per indirizzare politichetariffarie e di traffico.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

Atti Parlamentari — XXVIII — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

SALVINI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

a partire dall’autunno 2007 le car-rozze revampizzate (ristrutturazione estesaa 1.500 carrozze e curata da Ansaldobredae Corifer) cominciano ad essere inseritenelle composizioni dei treni degli Intercityplus Genova-Milano;

le nuove carrozze sono subito boc-ciate: i pendolari stimano che lo spazioper i viaggiatori sia diminuito del 28 percento, mentre sia aumentata del 300 percento la rumorosità. I nodi vengono alpettine con i primi caldi, perché le boc-chette di aerazione non funzionano, lapuzza delle frenate filtra negli abitacoli, ifinestrini sono troppo piccoli e, soprat-tutto, l’aria condizionata non si sente;

lo stress tra i viaggiatori costretti ognigiorno ad oltre 3 ore di treno aumenta inmodo esponenziale; alcuni di loro addirit-tura presentano certificati che dimostranoil peggioramento delle loro patologie. Partela campagna del comitato Genova-Milanoche, per settimane, martella Trenitalia;

i risultati alla fine ci sono e lecarrozze scomode vengono ritirate;

alla fine dello scorso maggio i pen-dolari della linea Genova-Milano comin-ciano a fare i conti con il caldo e lascomodità delle carrozze Es City;

il 19 giugno la newsletter del comitatoGenova-Milano (la voce di 1.200 pendolari)titolava così: « Le carrozze piombate diMoretti: tentata strage di 600 pendolari »;

a Genova l’eco della reazione di Tre-nitalia Spa al contenuto di quella (e dialtre) newsletter è arrivata qualche giornofa, quando i pendolari hanno scoperto diessere stati querelati per diffamazione amezzo stampa dall’amministratore dele-gato di Fs, Mauro Moretti;

il leader dei pendolari a settembre hascritto una lettera di scusa a Moretti eall’amministratore delegato di Trenitalia,Vincenzo Soprano, scuse peraltro non ac-cettate da Trenitalia e da Fs;

gran parte del mondo politico e dellasocietà civile, pur stigmatizzando i toni ele parole utilizzate dal comitato dei pen-dolari, è sgomenta per la reazione da partedei vertici dell’azienda e chiede il ritirodella querela –:

se non intendano effettuare un’ope-razione di moral suasion presso i verticidi Trenitalia e di FS, affinché ritirino laquerela presentata agli esponenti del Co-mitato Pendolari ligure (tra cui uno ri-sulta addirittura estraneo alla vicenda) alfine di evitare che al disagio che ilavoratori e gli studenti patiscono si ag-giunga la beffa di una richiesta di danni.

(4-01601)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il 4 luglio 2008, la società Trenitalia hapresentato una querela nei confronti di treesponenti di comitati pendolari per i reatidi cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 595 delcodice penale (diffamazione) in quanto itoni e i contenuti delle notizie diffuse daimedesimi a mezzo stampa sono risultatioffensivi e lesivi per l’immagine della so-cietà e dei vertici aziendali.

Successivamente, a seguito delle scuse edelle precisazioni fornite da uno dei que-relati, Trenitalia ha dichiarato la propriadisponibilità a procedere alla remissionedella querela presentata nei suoi confrontie, in data 17 dicembre 2008, è stata infattirimessa la querela nei confronti di que-st’ultimo.

Pertanto, il procedimento, attualmentein corso d’indagine, prosegue nei confrontidegli altri due.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

SPECIALE e LUCIANO ROSSI. — AlPresidente del Consiglio dei ministri, alMinistro dell’interno, al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la città di Perugia, ricca di monu-menti e di bellezze storiche ed artistiche divalore inestimabile, è considerata uno deipiù bei comuni d’Italia e per le sue ca-ratteristiche orografiche è finanche defi-nibile una « città museo » a cielo aperto;

ogni anno essa è meta di numerosituristi provenienti da ogni parte delmondo che affollano, oltre i tanti musei elocali siti culturali, anche i saloni dellaGalleria Nazionale dell’Umbria dove sonoraccolte opere, dal XIII al XIX secolo, digrandi artisti quali Pinturicchio, il Peru-gino, Arnolfo di Cambio, Piero della Fran-cesca;

il capoluogo umbro ospita tantissimistudenti (circa 20 mila) che frequentanouna delle più antiche Università italianefondata nel 1308 e una delle più presti-giose Università per stranieri d’Italia;

considerando, ad esclusione delle fra-zioni municipali, la sola parte dell’acropolicollinare, la popolazione perugina, che intotale è di circa 162 mila abitanti, giungea contarne circa la metà, assestandosisulle 90 mila presenze;

il sistema viario di Perugia ha unassetto antico che riflette l’intreccio ditradizioni infrastrutturali etrusche, ro-mane e medioevali, sicchè non è datoidentificare nel capoluogo umbro le pro-blematiche connesse all’emergenza trafficotipiche delle grandi aree metropolitane(Roma, Milano, Palermo, Napoli);

l’amministrazione locale ha messo incampo una vera task force in tema disicurezza stradale, in particolare instal-lando apparecchi di rilevazione automa-tica delle infrazioni ai semafori, in pros-simità di incroci dell’acropoli diffusamenteconsiderati poco pericolosi;

il menzionato servizio di controllostradale è stato affidato a società private

con sede al di fuori della regione, senzaverificare e monitorare gli eventuali vizidel sistema di rilevamento, in assenza diadeguata sperimentazione e di una effi-cace campagna di informazione. Altresìl’accensione delle apparecchiature è avve-nuta nel mese di agosto, ossia nel periodoestivo di massimo svuotamento della città;

in due anni sono state comminatecirca 31 mila sanzioni, con multe scattatein millesimi di secondi, imponendo, a tortoo a ragione, l’immagine degli automobilistiperugini come i più indisciplinati d’Italia;

sono stati presentati oltre 10 milaricorsi al Giudice di Pace che si è espressoa favore dell’accoglimento di tutte leistanze, sicché anche chi ha pagato lamulta si prepara a chiedere la restituzionedelle somme versate al Comune per i viziaccertati;

al riguardo, associazioni di categoria,comitati e singoli ricorrenti hanno solle-citamente adito Prefetto e Procura dellaRepubblica;

è stata richiesta da alcuni politicimembri degli Enti Locali (Comune, Pro-vincia e Regione) anche la convocazioneurgente di un Consiglio Grande monote-matico con all’ordine del giorno ponga ladiscussione in merito alla questione T-Rede oggi non è stata ancora deliberata ladata di svolgimento;

sarebbe opportuno risarcire, i citta-dini coinvolti nel sistema T-Red, poiché lasperimentazione del progetto, tra l’altroassegnato senza gara di appalto, nascondepunti e vizi di forma che fanno presumereun raggiro nei confronti degli automobi-listi a discapito della tanto decantata si-curezza stradale –:

se effettivamente i T-Red tutelino lacircolazione stradale agli incroci, eviden-ziando, previa indicazione dei relativi datistatistici, l’incidenza degli incidenti primae dopo l’installazione degli stessi;

se corrisponda al vero che nell’am-bito della stessa città vige una differentedurata del giallo ai semafori a seconda del

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

punto ove si trovi il conducente, vale adire 3 secondi in quelli dove c’è uno deimenzionati apparecchi di rilevazione e 6secondi in quelli ove non ci sono, così dadeterminare notevole confusione negli au-tomobilisti;

se nelle ipotesi di ricorsi indirizzati alPrefetto, intenda attivarsi per annullaretutte i verbali così elevati, attesa la sussi-stenza di reali presupposti di malfunzio-namento e discrasie negli apparecchi rile-vatori, nonostante l’originaria omologa-zione del Ministero dei trasporti;

se il Governo intenda revocare l’omo-logazione permettendo così lo smontaggioo la disattivazione degli apparecchi al-meno fino a quando la questione nonvenga chiarita in sede giudiziaria consentenza definitiva. (4-01480)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione parlamentare in esame cui si rispondeper delega della Presidenza del Consiglio deiministri dell’11 novembre 2008, si forni-scono i seguenti elementi di risposta.

Gli episodi lamentati dall’interrogantepotrebbero discendere direttamente dallainadempienza di alcune amministrazionicomunali qualora abbiano disapplicato sial’articolo 11 comma 1 lettera a) del nuovocodice della strada (decreto legislativon. 285 del 1992), appaltando illegittima-mente a privati la gestione del servizio dipolizia stradale relativo all’accertamentodelle violazioni in materia di circolazione,sia l’articolo 208 comma 4 del codice stesso,devolvendo la prevista quota alla fornituradi tale servizio e non, come prescritto, allasemplice fornitura dei mezzi tecnici neces-sari per i servizi di Polizia stradale. IlMinistero delle infrastrutture e dei trasportiha peraltro già fornito alle amministrazionicomunali che ne hanno fatto richiesta leopportune indicazioni in merito ai contrattidi noleggio delle apparecchiature di rileva-mento delle infrazioni.

Pertanto, eventuali irregolarità nelleprocedure di affidamento, di cui rispondel’amministrazione che ha proceduto allastipula, devono invece essere segnalate alla

competente autorità per la vigilanza suicontratti pubblici di lavori, servizi e forni-ture.

Per quanto riguarda le sanzioni com-minate, il numero indicato non appareparticolarmente significativo in quanto, sudi un arco operativo degli impianti sema-forici di 16 ore, secondo il disposto di cuiall’articolo 169 comma 1 del regolamento diesecuzione ed attuazione - decreto del Pre-sidente della Repubblica n. 495 del 1992,esso ammonterebbe a circa tre infrazionil’ora sull’intero territorio comunale e pertutti i dispositivi installati.

In merito all’impiego di apparecchiaturedi rilevamento delle infrazioni stradali, sisegnala che esso rientra nelle facoltà degliorgani di polizia stradale, in applicazionedell’articolo 201 commi 1-bis e 1-ter delcodice.

Per quanto riguarda i tempi di giallodegli impianti semaforici, essi devono esserestabiliti secondo i principi dell’ingegneriadel traffico, nel rispetto del disposto di cuiall’articolo 41 comma 10 del codice, e nonpossono essere variati a piacimento dalleamministrazioni comunali.

In proposito si osserva che lo studioprenormativo pubblicato dal Consiglio Na-zionale delle Ricerche il 10 settembre 2001« Norme sulle caratteristiche funzionali egeometriche delle intersezioni stradali », alparagrafo 6.7.4 « Determinazione dei tempidi giallo », indica durate minime di 3, 4 e5 secondi per velocità dei veicoli in arrivopari, rispettivamente, a 50, 60 e 70 km/h; inpresenza di traffico pesante è indicata unadurata minima di 4 secondi anche pervelocità di 50 km/h.

Nella pratica, ai fini della massimauniformità applicativa, si adottano general-mente tempi minimi di 4 secondi su stradeurbane e di 5 secondi su strade extraur-bane.

In ogni caso, le durate effettive possonoessere anche congruamente superiori aquelle indicate, in dipendenza delle dimen-sioni delle intersezioni e dei veicoli inarrivo, e devono derivare da una accurataprogettazione da parte di professionistiesperti nella regolazione semaforica.

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

Non è previsto dai decreti di approva-zione che i documentatori fotografici delleinfrazioni alle intersezioni regolate da se-maforo interferiscano con la durata deicicli semaforici.

Per quanto concerne i ricorsi indirizzatial prefetto o al giudice di pace, l’eventualeannullamento dei verbali dipenderà dall’op-portuna valutazione, da parte dell’autoritàadita, delle situazioni segnalate dall’inter-rogante.

In ordine all’impiego dei dispositivi T-Red, non risulta che gli stessi siano dif-formi dal prototipo approvato.

Può altresì essere ipotizzabile che gliimpianti semaforici da essi controllati sianostati utilizzati dalle amministrazioni comu-nali in maniera difforme a quanto previstodal vigente codice; in tal caso le stesseamministrazioni risulterebbero pertantosanzionabili ai sensi dell’articolo 45 commi1 e 7 del codice.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

STAGNO D’ALCONTRES. — Al Mini-stro delle infrastrutture e dei trasporti. —Per sapere – premesso che:

con interrogazione n. 4/00832 del 30luglio 2008 a firma dell’onorevole Giu-seppe Fallica è stato sollevato il problemadella particolare pericolosità del fenomenometeorologico denominato windshear peril traffico aereo facente capo all’aeroportodi Palermo Punta Raisi ed è stato sotto-lineato il ritardo dell’installazione deglistrumenti tecnici indispensabili per fron-teggiare tali pericoli e cioè il radar me-teorologico TDWR unitamente ad altri duesistemi di rilevazione: LLWS e SODAR;

l’ampia ed articolata risposta fornitadal Ministro interrogato tratta l’intricataistruttoria tecnico-amministrativa fino adora espletata ai fini dell’installazione nel-l’aeroporto di Punta Raisi delle predetteinstallazioni tecniche, ma non ha indicato

i tempi previsti per l’entrata in funzione ditali indispensabili strumenti di sicu-rezza –:

in quali tempi, auspicabilmentemolto brevi, saranno operativi all’aero-porto di Palermo Punta Raisi le nuovedotazioni strumentali necessarie per limi-tare i pericoli per la navigazione aereaderivanti dal windshear. (4-01990)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione indicata in oggetto, si forniscono iseguenti elementi di risposta.

Allo stato attuale non è possibile stabi-lire una data certa per l’entrata in funzionedel radar meteorologico TDWR (TerminalDoppler Weather Radar), da installarsipresso l’ex centro della marina militare nelcomune di Isola delle Femmine.

Nonostante la Conferenza dei Serviziappositamente convocata a Palermo in data19 dicembre 2008 abbia ribadito il parerefavorevole unanime della regione Sicilia,della provincia di Palermo, nonché di Ge-sap spa, dell’ENAC Ente Nazionale Avia-zione Civile e dell’ENAV Ente NazionaleAssistenza al Volo circa la realizzazionedell’opera in oggetto, il comune di Isoladelle Femmine si è attivato per contrastarneil completamento motivando tale disac-cordo con argomentazioni legate alla tutelae alla preservazione del patrimonio ambien-tale.

L’Enav ha ribadito che il sito presceltoè l’unico appropriato per un corretto fun-zionamento del radar in questione, il qualenon presenta, in virtù della sua colloca-zione sopraelevata, rischi di esposizione acampi elettromagnetici pericolosi perl’uomo e la fauna in genere.

Pertanto, l’installazione dell’impianto inquestione, prevista nel sito indicato dal-l’Enav, potrà avere effettivo inizio soloquando saranno superate le perplessità delcomune di Isola delle Femmine.

L’Enav, inoltre precisa che l’installa-zione del sistema prevede, dall’inizio deilavori al collaudo, un tempo massimo di seimesi.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

Atti Parlamentari — XXXII — Camera dei Deputati

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STRADELLA e ARMOSINO. — Al Mi-nistro delle infrastrutture e dei trasporti. —Per sapere – premesso che:

Trenitalia ha confermato che a par-tire da domenica prossima, 14 dicembre2008, sulla tratta Milano-Bologna, avverràil taglio del nastro del nuovo sistema dipercorrenza ad alta velocità;

il miglioramento del collegamento ve-loce sulla tratta Milano-Bologna rappre-senta certamente un fatto positivo per ilsistema dei trasporti nazionali; con Frec-ciarossa, quindi, il treno diventa la nuovagrande metropolitana che l’Italia ha adisposizione per collegare le grandi cittàdel nostro Paese;

tuttavia, apre però un contraddittoriopesante con il sistema ferroviario regio-nale: secondo quanto segnalato dai comi-tati dei pendolari e come riportato daalcune testate giornalistiche, in questa fasedi transizione, il mancato completamento,nonché la mancata previsione delle infra-strutture destinate ad uso esclusivo del-l’alta velocità, comporteranno necessaria-mente la condivisione delle strutture uti-lizzate quotidianamente dai treni localiche trasportano i pendolari, con evidentiripercussioni sulla qualità e puntualità delservizio regionale;

in particolare, consultando il nuovoorario ferroviario sul sito web di Trenita-lia, sembra ci sia un netto peggioramentodel collegamento veloce Asti-Roma, che hacausato il taglio di alcuni Eurostar, attual-mente ci sono due soluzioni per coprirequesta tratta: 1) cambiare treno a Bologna,aggravio di prezzo del 50 per cento emateriale misto intercity eurostar (quindipiù scadente), 2) senza cambio treno macon materiale più scadente e con aggraviodi prezzo e durata del viaggio più lunga;difatti i binari di questa tratta non sa-ranno più sufficienti ad accogliere il nuovovolume di traffico ferroviario, facendo di-rottare le tratte locali nelle stazioni peri-feriche, come nel caso, appunto, dellalinea Asti-Roma;

si annuncia, pertanto, un complessivoe significativo peggioramento delle condi-

zioni del servizio ferroviario per i pendo-lari nei territori della regione piemontese,interessati dalla nuova tratta ad alta ve-locità, da Asti non esiste più un servizioferroviario che consenta l’andata e ritornoa Roma in giornata, con un minimo dipermanenza nella capitale stessa;

pur con un incremento dei prezzi laqualità del materiale ferroviario sul colle-gamento Asti-Roma, è peggiorato non ga-rantendo le soluzioni (tavolini di dimen-sioni adeguate e prese elettriche), checonsentono di lavorare durante i viaggi dinotevole durata;

il sostegno del trasporto ferroviariolocale ad uso dei pendolari deve rappre-sentare un obiettivo strategico di tutto ilPaese, l’alta velocità dovrebbe concorrereal processo di miglioramento della mobi-lità ferroviaria e del trasporto locale, nel-l’interesse di un più equilibrato sviluppodel territorio, del contributo che da essopuò derivare per il decongestionamentodel traffico su strada e della riduzione deiconsumi energetici –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti sopra riportati e qualiiniziative intenda assumere il Governo, pergarantire che l’entrata in esercizio dell’altavelocità ferroviaria sulla tratta Milano-Bologna non causi disagi a chi si recaquotidianamente al lavoro con il treno,eventualmente sollecitando una soluzioneaffinché, anche con l’eventuale aumentodelle tariffe, nel nuovo orario venga ga-rantito un livello di servizio (in termini dimateriale, tempi di percorrenza e viaggiosenza cambiar treno), nel collegamento traAsti e Roma, e se non ritenga, altresì,opportuno avviare un piano di interventiper il miglioramento della qualità di unservizio di trasporto come quello locale,che troppo spesso è stato ingiustificata-mente trascurato. (4-01851)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Con l’orario in vigore dal mese di giugno2008, Trenitalia ha avviato una serie di

Atti Parlamentari — XXXIII — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

interventi finalizzati a realizzare una con-creta differenziazione dei diversi prodottiofferti; per cui i treni Eurostar svolgonofunzioni di collegamenti veloci tra i grandinodi metropolitani, gli Intercity assicuranoi collegamenti tra i centri di dimensioniintermedie (con caratteristiche differenti diservizio in termini di capillarità e tempi dipercorrenza) mentre la mobilità di cortoraggio è demandata ai servizi di trasportoregionale.

Inoltre, la predetta società con il nuovoorario ferroviario in vigore dal 14 dicembre2008 ha attuato, su tutto il territorio na-zionale, una riorganizzazione di alcuni ser-vizi ferroviari di media/lunga percorrenzaaventi un risultato economico negativo,specie per effetto delle frequentazioni in-sufficienti. Si tratta di treni operanti inregime di mercato effettuati a rischio d’im-presa, senza alcuna contribuzione pubblica.

Nell’ambito di tale programma, è statasoppressa la coppia di Eurostar 9307-9300Torino-Roma e viceversa, con fermata adAsti.

Pertanto, in questo quadro la stazione diAsti risulta attualmente servita dai seguenticollegamenti giornalieri diretti da/perRoma:

6 collegamenti Intercity Plus;

1 coppia di Eurostar City 9799/9798(ha sostituito gli ex Intercity Plus 527« Modigliani » Torino-Napoli e 526 « Cari-gnano » Roma-Torino) che utilizza nuovomateriale rotabile di livello qualitativo piùelevato ed offre un maggior comfort diviaggio;

1 coppia di EXP Notte.

A questi collegamenti diretti, si aggiun-gono alcune soluzioni alternative di viaggiocon interscambio; in particolare, nella fa-scia oraria del mattino, la clientela asti-giana, per raggiungere Roma, potrà utiliz-zare l’Eurostar City 9763 in partenza daAsti alle 8.19 che arriva a Bologna alle10.52, con interscambio in quest’ultimastazione con l’Eurostar 9393 (Bologna11.25 - Roma 14.10); per il rientro serale,può essere utilizzato il treno Eurostar AV

9308 con partenza da Roma alle ore 18.00,con interscambio nella stazione di GenovaBrignole con il treno regionale 2176 delle22.24 con arrivo ad Asti alle 23.49.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

STRIZZOLO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

sulla base del Regolamento CE3118/93 è stata data facoltà ai vettori degliStati Membri dell’Unione europea di ef-fettuare trasporti di cabotaggio all’internodi ciascun altro Stato Membro, consistentenell’attivazione di trasporti da un puntoall’altro del territorio della Unione euro-pea da parte di vettore non residente, nelrispetto della normativa interna;

nel maggio 2004 sono entrati a farparte della UE dieci Stati della EuropaCentro-orientale e, nel corso del 2007 altridue Stati;

sulla base di accordi bilaterali, sol-tanto alla Slovenia, a Cipro e a Malta èstata concessa la possibilità di eseguireattività di cabotaggio in altri Stati Membri,mentre dal maggio 2009 è previsto che didetta facoltà potranno avvalersi altri setteStati Membri e dal maggio 2010 talepossibilità sarà estesa ai vettori di Bulgariae Romania;

il Regolamento Comunitario prevedeche, qualora in uno Stato Membro o inparti del suo territorio, per effetto delcabotaggio di vettori esteri si verifichi unagrave turbativa del proprio mercato, siapossibile richiedere da parte dello StatoMembro la sospensione del regime per seimesi prorogabile di altri sei;

l’applicazione del Regolamento Co-munitario è attuata da ciascun PaeseMembro con proprie disposizioni regola-mentari e lo Stato italiano vi ha provve-duto nel 2004 consentendo l’esercizio diuna tale tipologia di trasporto per 30

Atti Parlamentari — XXXIV — Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 6 APRILE 2009

giorni a veicolo ogni 60, corrispondenti a6 mesi complessivi di attività nell’arco diun anno;

anche altri Paesi dell’UE hanno prov-veduto ad un tanto introducendo però, intaluni casi, vincoli assai più restrittivi,come ad esempio l’Austria, Paese confi-nante sia con l’Italia che con la Slovenia,ha posto un limite annuo massimo di 30giorni di attività, in Francia tale limite èstato fissato in 45 giorni annui con altresìl’obbligo, per i vettori stranieri, della rap-presentanza fiscale sul territorio francese;

vi è stato, soprattutto nell’area delnord-est, ed in particolare in Friuli Vene-zia Giulia, un impatto pesantemente ne-gativo sulla competitività del mercato ita-liano nei confronti dei vettori di Paesi,quali la Slovenia, i cui vettori dispongonodi condizioni – relative ai costi di esercizio– notevolmente più basse (già nel gennaiodel 2008 il costo di esercizio di un au-toarticolato italiano è superiore del 28 percento rispetto ad un equivalente veicolosloveno);

si è determinata una forte penetra-zione delle imprese slovene sulle linee ditraffico nazionali aventi per provenienza odestinazione il Friuli Venezia Giulia e ilnord-est con due pesanti conseguenze:

a) una forte contrazione di impresedi autotrasporto di merci (solo in FriuliVenezia Giulia il 16,30 per cento in menodal 2004 ad oggi secondo dati di Union-camere);

b) dislocazione di molte imprese inSlovenia per le più favorevoli condizioniivi praticate ai vettori con una conseguenteperdita di posti di lavoro e di entrateerariali –:

quali iniziative intenda assumere ilGoverno in questo particolare settore cheinteressa migliaia di imprese medio-pic-cole per:

a) verificare la possibilità di appli-care la clausola di salvaguardia e sospen-dere per sei mesi il cabotaggio dei vettorisloveni;

b) prorogare il divieto di eserciziodel cabotaggio per i vettori dei Paesi direcente ingresso nella UE fintantoché nonvi sarà un sostanziale allineamento deicosti di esercizio con quelli italiani o deiPaesi dell’Europa occidentale;

c) riformulare da subito le normeregolamentari italiane in maniera da nonconsentire il cabotaggio in generale perpiù di 30 giorni nell’arco dell’anno perciascun vettore prevedendo l’obbligo dellarappresentanza fiscale in Italia;

d) rafforzare i controlli nell’areaconfinaria del nord est con particolareattenzione alle arterie di ingresso da est inFriuli Venezia Giulia. (4-02117)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Il trasporto di cabotaggio per conto diterzi può essere eseguito in Italia dalleimprese comunitarie titolari di licenza co-munitaria.

L’Italia è stata uno dei primi Paesi adavere fissato disposizioni di attuazione voltea precisare meglio l’ambiguità insita nelregolamento CEE n. 3118/93 riguardo alconcetto di temporaneità dell’esecuzionedelle operazioni di cabotaggio.

Infatti, già con decreto ministeriale 29aprile 2004 e decreto dirigenziale 31 maggio2004, si disponeva che tale attività potesseessere effettuata per un periodo non supe-riore a 15 giorni nell’arco di un mese dicalendario e, comunque, per non più di 5giorni consecutivi.

La Commissione Europea, non condivi-dendo il contenuto di tali atti, chiese ilritiro dei citati decreti che l’Italia, traendospunti dalla « comunicazione interpretativadella commissione sul cabotaggio », ema-nata nel 2005, abrogò sostituendoli con-temporaneamente con il vigente decretoministeriale 18 marzo 2005, recante « espo-sizioni concernenti l’esecuzione in territorioitaliano dell’attività di cabotaggio stradaledi merci a titolo temporaneo », e il succes-sivo decreto dirigenziale attuativo 24 marzo2005.

Atti Parlamentari — XXXV — Camera dei Deputati

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In base ad essi, le imprese stabilite neiPaesi comunitari o del SEE Spazio econo-mico europeo possono effettuare cabotaggiocon ciascuno dei loro veicoli, secondo leseguenti modalità:

ogni veicolo può effettuare un’attivitàmassima di 30 giorni, siano o no conse-cutivi, in un arco di tempo mobile di 60giorni consecutivi;

ciascun veicolo deve uscire dal terri-torio italiano o, comunque, essere assentedallo stesso almeno una volta ogni mese dicalendario;

l’impresa ha l’obbligo di tenere abordo di ogni veicolo, durante l’esecuzionedel trasporto di cabotaggio, il corrispon-dente « libretto dei resoconti dei trasporti dicabotaggio ».

Anche sulla scorta dell’esperienza ita-liana, qualche altro paese ha introdottosuccessivamente regole nazionali più re-strittive.

Nella sede comunitaria è in corso didiscussione un nuovo regolamento comu-nitario sull’accesso al mercato del trasportodi merci, comprensivo del cabotaggio stra-dale. In tale sede il Consiglio dei ministriha adottato una posizione comune, che èattualmente in fase di confronto con gliemendamenti del Parlamento europeo pertentare di trovare un’intesa che consental’approvazione di tale regolamento.

Fra i punti salienti della menzionataposizione comune sul cabotaggio, si rilevache essa prevede che, dopo la consegna dellemerci trasportate nel corso di un trasportointernazionale in entrata in uno statomembro, possono essere eseguiti, con lostesso veicolo, oppure, nel caso di veicolicombinati, con il veicolo a motore dellostesso veicolo, fino a tre trasporti di cabo-taggio successivi al trasporto internazionaleda un altro Stato membro o da un paeseterzo allo Stato membro ospitante.

L’ultimo scarico in un trasporto di ca-botaggio prima di lasciare lo Stato membroospitante deve avere luogo entro sette giornidall’ultimo scarico nello Stato membroospitante nel corso del trasporto interna-zionale in entrata.

Il trasportatore deve produrre prove cheattestino chiaramente il trasporto interna-zionale nel corso del quale è arrivato nelloStato membro ospitante, nonché ogni tra-sporto di cabotaggio che vi abbia effettuatoin seguito.

Per ogni operazione effettuata, le provedi cui al primo comma comprendono i datiseguenti:

a) il nome, l’indirizzo e la firma delmittente;

b) il nome, l’indirizzo e la firma deltrasportatore;

c) il nome e l’indirizzo del destinata-rio, nonché la sua firma e la data diconsegna una volta che le merci sono stateconsegnate;

d) il luogo e la data del passaggio diconsegna delle merci e il luogo di consegnaprevisto;

e) la denominazione corrente dellanatura delle merci e la modalità d’imbal-laggio e, per le merci pericolose, la deno-minazione generalmente riconosciuta non-ché il numero di colli, i contrassegni spe-ciali e i numeri riportati su di essi;

f) il peso lordo o la quantità altri-menti espressa delle merci;

g) il numero di targa del veicolo amotore e del rimorchio.

Considerate le preoccupazioni che ven-gono avanzate in merito all’attività di ca-botaggio che viene svolta nel nord-est del-l’Italia, il Ministero delle infrastrutture edei trasporti, tenuto anche conto della pro-posta pervenuta dalla categoria del tra-sporto stradale di procedere all’emanazionedi una disciplina sostitutiva di quella at-tualmente vigente in linea con i contenutidella citata posizione comune, ha elaboratoun schema di decreto ministeriale che po-trebbe seguire la falsariga dell’impostazionesopra delineata che si intende sottoporre in

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tempi strettissimi al parere della compe-tente sottocommissione della consulta ge-nerale dell’autotrasporto.

Tale disciplina, con l’ausilio di attenticontrolli, consentirebbe di ridurre le pos-sibilità di eseguire attività di cabotaggio interritorio italiano, considerata anche laprossima fine dei periodi transitori di di-vieto del cabotaggio, prevista al 1o maggio2009 per 7 paesi diventati stati membri nel2004. La stessa, inoltre, sarebbe simile aquella adottata in Spagna e in Germania.

In tal modo si verrebbe, almeno inparte, incontro alle esigenze sottostanti aitimori manifestati, in particolare per deter-minate regioni italiane.

In merito, invece, all’ipotesi di rifarsiall’articolo 7 del regolamento 3118/93, ènecessario sottolineare che, salvo errore, laprocedura in questione non sembra siastata mai applicata da quando esiste unaregolamentazione sul cabotaggio (1990) e sitratta quindi di una procedura che apparesenza precedenti di possibile riferimento.

Inoltre, in caso di grave perturbazionedel mercato dei trasporti nazionali all’in-terno di una determinata zona geografica,dovuta all’attività di cabotaggio o aggravatada tale attività, ai fini dell’adozione deiprovvedimenti occorre fare ricorso allaCommissione comunicandole le informa-zioni necessarie e le misure che intendeadottare nei confronti dei vettori residenti.

La grave perturbazione deve comportareil manifestarsi, su tale mercato, di problemiad esso specifici, tale da provocare un’ec-cedenza grave, e suscettibile di protrarsi neltempo, dell’offerta rispetto alla domanda,eccedenza che implica una minaccia perl’equilibrio finanziario e la sopravvivenza diun gran numero di imprese di trasporto dimerci su strada.

La decisione o meno di prendere misuredi salvaguardia compete, quindi alla Com-missione, anche se potrebbero, ove adottate,giungere fino ad escludere temporanea-mente la zona in questione dal campo diapplicazione del regolamento.

Le misure in questione rimarrebbero invigore per un massimo di sei mesi, rinno-vabili una sola volta entro gli stessi limitidi validità.

Le autorità competenti dello Stato inte-ressato sarebbero tenute a prendere prov-vedimenti di portata equivalente nei con-fronti dei vettori residenti, informandone laCommissione.

Le decisioni della Commissione possonoessere deferite da ciascuno Stato membro alConsiglio, che delibera a maggioranza qua-lificata, potendo prendere una decisionediversa; alla decisione del Consiglio sonoapplicabili i limiti di validità sopra detti.

Gli Stati membri interessati sono tenutiad adottare misure di portata equivalentenei confronti dei vettori residenti e neinformano la Commissione.

Come si vede, la procedura delle misuredi salvaguardia è alquanto articolata e nonpuò essere data per scontata, avendo inoltreproprie limitazioni temporali.

Pertanto, ogni valutazione in merito allapossibile percorrenza della medesima ri-chiede un’attenta riflessione e necessita dicongrui dati.

In merito, invece, alla richiesta di as-sumere iniziative opportune per differirel’ammissione di nuovi Stati membri all’at-tività di cabotaggio, si sottolinea che l’Italiaha fatto ricorso a tutte le facoltà previstedai trattati di adesione per i citati 7 paesientrati nell’Unione europea a maggio 2004,per i quali ha sempre chiesto la proroga deiperiodi transitori fino al limite massimoprevisto (1o maggio 2009); si chiederà, inol-tre, la proroga di un biennio del periodotransitorio triennale per Bulgaria e Roma-nia, fino alla fine del 2011.

Per quanto riguarda la Croazia, Statocandidato all’adesione, il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti ha ribaditocon forza la necessità che si preveda unperiodo transitorio adeguato prima di am-mettere l’esecuzione dei trasporti di cabo-taggio stradale.

Naturalmente, i risultati finali dei ne-goziati, pur ritenendo abbastanza probabilela previsione di un periodo transitorio pertale paese, dipenderanno dal complessoequilibrio politico del trattato nel suo in-sieme.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

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VENTUCCI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro delladifesa, al Ministro della giustizia. — Persapere – premesso che:

la strada provinciale n. 217 « Via deiLaghi » inizia dalla Via Appia Nuova al-l’altezza sud della cinta dell’aeroporto diCiampino e fu realizzata negli anni ventiperiodo in cui iniziò l’attività di volo dellostesso aeroporto;

a distanza di cinquecento metri dal-l’inizio la suddetta Via dei Laghi incrociail passaggio a livello della linea ferroviariaCiampino-Velletri;

il predetto tratto di 500 metri costeg-gia la cinta aeroportuale che, a sua volta,dista meno di 100 metri dalla testata suddella pista di atterraggio e decollo dell’ae-roporto;

la Via dei Laghi raccoglie il bacino diutenza di gran parte dei castelli romaniper il traffico automobilistico dei pendo-lari impegnati nella città di Roma;

il suddetto passaggio a livello rimanefrequentemente chiuso nelle ore di puntamattina, ore pranzo e sera, in quanto lalinea Ciampino-Velletri funge da metropo-litana di superficie collegando una sequeladi centri abitativi sempre in espansioneche ricadono sotto l’amministrazione deiComuni dei Castelli Romani;

tale chiusura provoca un intasamentoche, da un lato, inizia dalla Via Appialungo i cinquecento metri che costeggianola testata della pista aeroportuale, e dal-l’altro si prolunga per oltre un chilometroverso la città di Marino,

le soste degli automobilisti, il tempoda loro perso nell’attesa, e il carburantebruciato inutilmente ai danni del bilanciofamiliare sono guai del quotidiano, leambulanze hanno difficoltà a compiere illoro tragitto verso l’ospedale di Marino, il

più vicino della zona, senza danni per imalati a bordo;

sulla rete di recinzione è apposto uncartello che vieta la sosta, che tuttavia èobbligata per la chiusura del passaggio alivello;

il Comune di Ciampino ha presen-tato, dopo colloqui con il Demanio el’ENAC, un progetto per la costruzione diuna complanare alla Via dei Laghi per i500 metri che costeggiano la cinta aero-portuale e alla distanza di 600 metri dallatestata della pista;

tale progetto riduce la possibilità diincidente catastrofico che oggi potrebbeaccadere a causa di uscite di pista indecollo e atterraggio, con un non auspi-cabile impatto sulle auto in sosta;

la complanare di progetto supere-rebbe la linea ferroviaria Ciampino-Velle-tri con un cavalcavia al di fuori del conodi volo;

alla presenza dell’interrogante il Di-rettore del Demanio dette il proprio as-senso verbale sul progetto comunale, uni-tamente ai dirigenti dell’ENAC convenutinegli uffici del Demanio militare;

a tutt’oggi i suddetti Enti non hannorilasciato la prescritta autorizzazione;

nel luglio 2007 a San Paolo in Brasileaccadde un incidente aereo in un aero-porto analogo a quello di Ciampino doveil pilota non riuscì a frenare e si trovòdavanti una strada congestionata ai mar-gini della testata della pista provocandodei morti tra gli automobilisti;

nei giorni scorsi, invece, sulla testatadella pista dell’aeroporto di Ciampino sisono verificati due fuori pista, ad unFalcon 900 e ad un Boeing per fortunasenza conseguenze alle persone;

l’interrogante teme che l’inerzia deglienti citati potrebbe derivare dalla consi-derazione che mentre la « Via dei laghi »,che scorre a cento metri dalla testata dellapista, con grave pericolo per le auto insosta, è stata costruita quasi un secolo fa

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e pertanto non ci sono responsabili sog-gettivi, lo spostamento, anche qualora an-nullasse i rischi di un evento catastrofico,avrebbe un responsabile nella persona dicolui che si trovasse a firmare l’autoriz-zazione necessaria per spostare la stradasempre in zona di cono di volo –:

quali siano le reali ragioni del man-cato rilascio della citata autorizzazione ese i ministri interrogati avallino l’inerziadei citati enti e quali iniziative intendanoassumere al riguardo. (4-01639)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Per quanto riguarda il protocollo d’in-tesa stipulato tra il Ministero della difesa eil Ministero delle infrastrutture e dei tra-sporti in data 14 ottobre 2004 n. 17681,finalizzato al trasferimento al demaniopubblico dello Stato dei beni demaniali nonpiù funzionali ai fini militari, tra cuil’aeroporto di Ciampino, non sono stateancora avviate le attività per procedere alrelativo progetto di dismissione.

Il trasferimento amministrativo a favoredel Ministero delle infrastrutture e dei tra-sporti sarà operativo solo dopo la firma delrelativo decreto interministeriale a cura delMinistero della difesa e, successivamentealla sua registrazione alla Corte dei conti, siavrà l’efficacia del possesso dei beni dema-niali militari oggetto del transito.

Si prevede che nel corrente anno sa-ranno avviati i lavori per procedere al-l’eventuale formalizzazione degli atti tecnicie del relativo decreto interministeriale ditrasferimento dei beni demaniali militari al« demanio aeronautico civile ».

Circa il progetto della complanare allavia dei Laghi, si rileva che non risultapervenuto né si è al corrente di alcunaattività del comune di Ciampino in rela-zione a quanto esposto nel presente attoispettivo. L’eventuale rilascio dell’autorizza-zione, tra l’altro, deve essere formalizzatadal Ministero della difesa essendo tutt’ora ilsoggetto giuridico amministrativo di com-petenza sui beni demaniali in oggetto.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

ZACCHERA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la linea ferroviaria internazionale delSempione, nel tratto tra Briga e Domo-dossola, è per accordo internazionale ge-stita dalle Ferrovie federali svizzere purinsistendo in parte sul territorio italiano;

in sede di recente rinnovo della con-venzione ormai centenaria tra i due Statisi è insistito anche a livello parlamentaresul tener conto anche delle necessità deltraffico locale ed in particolare di quellodei lavoratori frontalieri che quotidiana-mente dall’Ossola vanno a lavorare inSvizzera e che devono raggiungere in trenoil Canton Vallese spesso senza altro mezzodi trasporto e del fatto che tali frontalierisono di un numero superiore alle 500unità;

si apprende che – come ampiamenteripreso dalla stampa locale – le FFSavrebbero previsto la soppressione di n. 5coppie di treni destinati a questo serviziocon comprensibile preoccupazione dei la-voratori interessati –:

quali iniziative abbia intrapreso ilGoverno, attraverso Trenitalia, circa ilmantenimento del servizio dei treni fron-talieri sulla linea internazionale del Sem-pione. (4-01116)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione indicata in esame, si forniscono iseguenti elementi di risposta.

La tratta Domodossola-Iselle, postasulla linea ferroviaria internazionale Do-modossola-Briga, non è attualmente ricom-presa né tra le linee oggetto del contratto diservizio con la regione Piemonte (non rien-trando tra le direttrici di traffico assegnatealla regione Piemonte dal decreto legislativo422 del 19 novembre 1997), né tra le lineeinternazionali oggetto di contratto di servi-zio con il Ministero delle infrastrutture edei trasporti.

I collegamenti ferroviari, nonostante sisvolgano in buona parte sul territorio na-zionale, vengono interamente effettuatisulla base di un rapporto contrattuale con

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Trenitalia dalle ferrovie svizzere con pro-prio materiale rotabile condotto e scortatoda personale appartenente alle medesimeferrovie svizzere; ciò a causa dei vincoli checaratterizzano l’infrastruttura ferroviaria interritorio elvetico (la linea è alimentata condiverso voltaggio e la circolazione può avereluogo solo con materiale rotabile compati-bile, condotto e scortato da personale conabilitazioni diverse da quelle in possesso dalpersonale di Trenitalia).

La società Trenitalia, il 14 dicembre2008, ha disdetto la prestazione di noleggiotreno completo prevista nel contratto sti-pulato con le ferrovie federali svizzere perl’effettuazione dei suddetti collegamenti fer-roviari poiché dal 2001 il costo del serviziorisulta totalmente a carico della stessasocietà, gravando pesantemente sul bilancioaziendale. Tuttavia, si fa presente che leferrovie federali svizzere hanno ugualmenteprogrammato lo svolgimento del servizio inquestione che, pertanto, continua ad essereeffettuato.

Peraltro, la regione Piemonte ha recen-temente manifestato l’intendimento di prov-vedere, con risorse proprie, alla coperturadei costi del servizio di cui trattasi che saràformalizzato nell’ambito del nuovo con-tratto di servizio in corso di definizione.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

ZACCHERA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

lunghi tratti delle SS 33 del Sem-pione, n. 34 del Lago Maggiore e della SS337 della Valle Vigezzo – nella provinciadi Verbano Cusio Ossola – appaiono nonben mantenute dall’ANAS per quanto ri-guarda la pulizia dei cigli e delle cunette,lo sfalcio dei rovi e dei cespugli, la ma-nutenzione dei riali e rii che scendonoverso il ciglio stradale;

il fatto è stato segnalato e denunciatopiù volte dalla stampa locale soprattuttodurante la stagione turistica, ma non sonostati notati segnali di miglioramento;

in particolare lungo la SS337 è ap-parso curioso – a chi percorre la statale– che la pulizia sia stata effettuata, masolo in alcuni tratti tra le località di Re edi Ponte Ribellasca al confine svizzero,sospendendola in altri che pur ne avevanobisogno e senza così dare continuità ailavori di pulizia e manutenzione –:

se non si ritenga indispensabile sol-lecitare l’ANAS ad un periodico interventodi manutenzione e pulizia, non solo per ilnormale decoro e controllo delle infra-strutture ma anche per evitare la cadutadi sassi e massi dalle pareti rocciose, comemolte volte è avvenuto in passato, circo-stanza favorita dalla crescita abnormedella vegetazione e dall’intasamento degliscarichi pluviali. (4-01260)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

In riferimento alla scarsa manutenzionedelle cunette e dei cigli stradali delle statali33 « del Sempione », 34 « del lago Mag-giore » e 337 « della Val Vigezzo » nellaprovincia di Verbano-Cusio-Ossola, si in-forma che il compartimento di Torinodell’Azienda nazionale autonoma strade(Anas) ha tempestivamente provveduto apubblicate il bando di gara per l’appalto deilavori di pulizia e sfalcio erba per tutta larete di competenza.

Tuttavia, visto un ricorso al Tar Pie-monte relativo alle procedure in itinereproposto da un’impresa partecipante allagara e considerata una concomitante sen-tenza del Tar Lombardia riguardante ana-logo appalto, nel mese di giugno l’Anas haprovveduto ad annullare il bando e ariavviare le procedure di scelta delle im-prese esecutrici.

La seconda procedura di scelta del con-traente, una volta conclusa in data 18luglio 2008, ha visto vincitrice per tutti etre i centri di manutenzione in cui èsuddivisa la rete Anas del Piemonte, l’im-presa Ital Strade-Frontone S.r.l. con sede inFrontone (Pesaro Urbino) la quale avrebbedovuto, secondo le prescrizioni contrattuali,iniziare i lavori entro luglio in contempo-ranea su tutti i nuclei di manutenzione.

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La suddetta impresa si è resa respon-sabile di diverse inadempienze contrattualie, nonostante precisi e tempestivi ordini diservizio da parte di Anas, non ha avviato leattività in nessun segmento della rete.

Il compartimento Anas di Torino hapertanto revocato l’aggiudicazione dei ser-vizi per tutti e tre i centri manutentori indata 8 settembre 2008. Detta revoca hadeterminato l’incameramento della cau-zione resa a garanzia, la segnalazione del-l’impresa all’autorità di vigilanza sui con-tratti pubblici ed un allungamento deitempi.

In data 16 settembre 2008 la societàstradale ha avviato nuove procedure diaffidamento dei servizi di pulizia e sfalcioerba sulle strade in questione come previstodalle normative vigenti.

L’Anas, nelle more dell’espletamentodelle nuove gare di appalto ed al fine dieliminare comunque le situazioni di peri-colo dovute alla presenza della vegetazione,ha provveduto a realizzare interventi pun-tuali e mirati ma necessariamente limitatinell’ambito dei lavori manutentori già incorso di esecuzione. Ed è proprio a taliinterventi a cui probabilmente si riferisconole affermazioni dell’interrogante.

Per quanto attiene le statali n. 32, n. 33,n. 34, n. 336, n. 337, n. 341, n. 659 e latangenziale di Novara, l’aggiudicazione èavvenuta in data 23 settembre 2008 e larelativa consegna dei lavori è stata effet-tuata il 25 settembre 2008. Da tale datal’impresa incaricata ha operato secondocriteri di priorità ed urgenza partendo dallestatali 32, 33 e 34.

L’Anas fa sapere che la situazione la-mentata dall’interrogante si è normalizzatanel mese di novembre.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Altero Matteoli.

ZACCHERA. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

per garantire l’indipendenza e l’im-parzialità delle Commissioni tributarieprovinciali e regionali la legge stabilisce

che non possono essere componenti delleanzidette Commissioni « coloro che, inqualsiasi forma, anche se in modo saltua-rio o accessorio ad altra prestazione, eser-citano la consulenza tributaria, ovverol’assistenza o la rappresentanza di contri-buenti nei rapporti con l’amministrazionefinanziaria o nelle controversie tributarie »(articolo 8, comma 1, lettera i), decretolegislativo n. 545 del 1992);

per coloro che incorrono nell’anzi-detto motivo di incompatibilità la leggeespressamente prevede non la semplicesospensione ma addirittura la decadenzadall’incarico di giudice tributario (articolo12 decreto legislativo n. 545 del 1992);

non troverebbe quindi giustificazioneuna certa tolleranza che il Consiglio dipresidenza della giustizia tributaria dimo-strerebbe nei confronti di quei giudicitributari liberi professionisti che eserci-tano anche l’assistenza o la consulenzatributaria o che addirittura pubblicizzanola loro attività di « tributaristi » o di queigiudici tributari che, essendo notai, noto-riamente esercitano anche la consulenzatributaria –:

se e quali iniziative intenda assumereil Presidente del Consiglio dei ministri (alquale la legge affida « l’alta sorveglianzasulle commissioni tributarie e sui giudicitributari » articolo 29 decreto legislativon. 545 del 1992) per garantire l’osservanzadella legge e l’imparzialità delle commis-sioni tributarie. (4-01845)

RISPOSTA. — Con il documento di sin-dacato ispettivo in esame si segnala che ilConsiglio di presidenza della giustizia tri-butaria dimostrerebbe una certa tolleranzanei confronti di quei giudici tributari pro-fessionisti che esercitano anche l’assistenzao la consulenza tributaria o che addiritturapubblicizzano la loro attività di « tributa-risti » o di quei giudici tributari che, es-sendo notai, notoriamente esercitano anchela consulenza tributaria.

Al riguardo, in via preliminare si osservache in materia di incompatibilità dei giudicitributari, le cui cause sono indicate nel-

Atti Parlamentari — XLI — Camera dei Deputati

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l’articolo 8 del decreto legislativo 31 dicem-bre 1992 n. 545, la legge riserva preminentecompetenza al Consiglio di presidenza dellagiustizia tributaria, in quanto organo diautogoverno dei giudici tributari dotato diuna spiccata autonomia ed indipendenza.

Infatti, l’articolo 12 del predetto decretolegislativo n. 545 del 1992, che prevedequale conseguenza per il giudice tributarioche versa in una causa d’incompatibilità ladecadenza dall’incarico, così stabilisce: « Ladecadenza è dichiarata con decreto delMinistro delle finanze previa deliberazionedel consiglio di presidenza ». Ciò comportache il decreto ministeriale dichiarativo delladecadenza, per essere adottato ed esserevalido, deve necessariamente trovare il suopresupposto in una delibera del Consiglio dipresidenza della giustizia tributaria chetenga conto dell’accertamento effettuato inordine alla causa di incompatibilità. Deli-bera che si connota per essere, comunque,un provvedimento amministrativo auto-nomo, direttamente impugnabile da partedel giudice tributario destinatario dei suoieffetti sfavorevoli.

Si evidenzia, altresì, che l’attività istrut-toria necessaria per l’accertamento dell’in-compatibilità è svolta autonomamente dal-l’organo di autogoverno dei giudici tribu-tari, tenuto conto dei poteri che la legge gliriconosce (articolo 24 del decreto legislativon. 545 del 1992) e che pertanto restal’unico ufficio che compie una valutazionedi merito in ordine all’esistenza dei presup-posti della causa di incompatibilità stessa.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di pre-sidenza della giustizia tributaria ha fattopresente che appaiono immotivate le affer-mazioni contenute nel documento in esame,in quanto l’accertamento di eventuali causedi incompatibilità nei confronti dei com-ponenti delle commissioni tributarie costi-tuisce propria attività istituzionale, rigoro-samente assolta con procedimenti scatu-renti da segnalazioni esterne o da iniziativeautonome del Consiglio. Il predetto Consi-glio ha, peraltro, rilevato che l’assenza dispecifici riferimenti non consente di dareinformazioni più precise.

Il Sottosegretario di Stato perl’economia e per le finanze:Daniele Molgora.

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