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INTERNET: www.mariabolognesi.it E-mail: [email protected] Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Trimestrale In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta. PERIODICO DEL CENTRO MARIA BOLOGNESI ATTORE DELLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE DELLA SERVA DI DIO MARIA BOLOGNESI ANNO XX N. 1 GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2011 S. PASQUA 2011 OGNI VOLTA CHE STRINGIAMO LA NOSTRA CROCE QUOTIDIANA ABBRACCIAMO GESÙ!

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Periodicodel centro maria bolognesiattore della causadi canonizzazionedella serva di diomaria bolognesi

anno XX n. 1gennaio - febbraio - marzo 2011

S. PaSqua 2011

Ogni vOlta che StringiamO la nOStra crOce quOtidiana

abbracciamO geSù!

2 Finestre Aperte

III STAZIONE: Gesù cade per la prima volta Lettura consigliata: is 53, 6 -12.Maria scrive: “eppure ogni giorno di nostra vita è proprio un dono di Gesù, un continuo regalo che ci fa, ma quali meriti noi abbiamo? nulla, non siamo altro che pieni di miseria. Come vorrei amare Gesù anche per coloro che non Lo amano! Sono troppo cattiva, vorrei farmi santa, ma non so mettere in pratica le virtù principali per poterlo diventare. A Gesù offrirò tutta me stessa, se fosse necessario per il mio bene e per il bene dei miei fratelli, darei volentieri anche la mia vita”.Gesù misericordioso, proteggi tutti noi da ogni infedeltà, anche la più piccola, se volontaria e consapevole.

IV STAZIONE: Gesù incontra sua Madre Lettura consigliata: Lc 2, 34-35.Maria scrive: “La Madonnina ha innalzato te in Croce, anche

per Lei fu dolorosa prova. i suoi occhi hanno pianto, il suo Cuore straziato dal dolore ha

dovuto ripetere fiat voluntas tua, tutto per il nostro bene. Gesù, nel mio dolore, fortifi-ca sempre più la mia fede, fa’ che ripeta nei momenti più difficili: Gesù, sia fatta sempre la tua Volontà.”Maria, Madre di Misericordia, stai sempre

accanto a noi, soprattutto nella sofferen-za, così come stavi sulla Via Crucis di tuo

Figlio.

V STAZIONE: Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce Lettura consigliata: Lc 23, 26.Maria scrive: “Oh Gesù! Se potessi versare tutto il mio san-gue per il bene delle anime, lo farei con tutto il cuore, a costo della mia vita: io sono il tuo piccolo cencio, usalo secondo il tuo volere”.Gesù, Signore nostro, fa’ che ogni pensiero, parola, azione siano tutte fatte solo per amore tuo. Purifica le nostre inten-zioni.

VI STAZIONE: Veronica asciuga il volto di GesùLettura consigliata: is 53, 2 - 3.Maria scrive: “Gesù, il tuo volto mi rattrista assai, se potessi sollevarti come lo farei volentieri con tutto il cuore. Dimmi, dimmi Gesù, cosa potrei fare? Usa del mio corpo come a te piace, voglio essere pronta in tutto e per tutto per il tuo bene e per il bene delle anime. Vorrei poter dire a tutti quanto triste è il tuo volto e quanto è addolorato il tuo cuore, ma vedo che son piccola e devo accontentarmi del silenzio in tutto e per tutto. Oh Gesù, accostati a me, riposa nel mio cuore, te lo apro per tutti i miei fratelli, per tutto il mondo”.Signore Gesù, fa’ che i nostri occhi, le nostre mani, le nostre labbra, i nostri cuori siano misericordiosi. trasformaci!

Mentre valutavo gli spunti di riflessione che avrei potuto condividere con i lettori di “Finestre Aperte”, in occasione della Santa Pasqua 2011, nella mia mente si sono materializ-zate una serie di immagini raccapriccianti, che si rincorrevano, una dopo l’altra, come i fotogrammi di un film dell’orrore: strade macchiate di sangue in Libia, interi paesi spazzati via dallo tsunami in Giappone; la povertà silenziosa e inesorabile che dilaga mortificando ogni certezza economica; omicidi efferati che recidono vite non ancora sbocciate; episodi di quotidiana violenza che si diffondono come una pandemia…A quel punto non ho più avuto dubbi: in questa Santa Pasqua, più di ogni altra cosa, c’è bisogno di pregare!tra le tante preghiere ho pensato di proporre quella della Via Crucis; ritengo, infatti, che questo pio esercizio, che comme-mora e ripete il percorso doloroso di Cristo verso la crocifis-sione sul Golgota, ci possa essere d’aiuto per affrontare i nostri quotidiani calvari.La Via Crucis ci ricorda che Gesù ci accom-pagna nelle nostre sofferenze, ci offre la sua infinita consolazione e misericordia. in questo modo le leggi umane si invertono e la sofferenza – che inevitabilmente fa parte della vita umana – diventa momento di letizia, grazie alla possibilità di offrire le nostre croci per la salvezza delle anime, nella piena imitazione del Figlio di Dio.Solo percorrendo la salita al Calvario con rinno-vata fede, potremmo sperimentare la Via Lucis, ovvero la Gloria della risurrezione!

I STAZIONE: Gesù condannato dal Sinedrio Lettura consigliata: Mt 26, 59 - 60.Maria Bolognesi scrive: “Gesù per noi è meno di un tenente, spesso Lo mettiamo completamente da parte. il mondo è scon-volto, i suoi figli inebriati. in questo periodo di sosta accoglie-rò i miei fratellini amici e nemici, giusti e ingiusti, cercherò di farne un unico calice anche se è un calice amaro, perché Gesù lo possa benedire”.Signore Gesù, condannato a morte pur innocente, donaci un cuore libero da ogni spirito di vendetta. insegnaci a perdonare il fratello che sceglie il male. Dona ai governanti la capacità di proporre leggi giuste, che riconoscano la dignità della persona umana.

II STAZIONE: Gesù prende la croce sulle spalleLettura consigliata: Gv 19, 1- 6.Maria scrive:“A Gesù devo dire solo grazie, ed ora non chie-derò più nulla, che carichi la sua Croce sulle mie spalle e Lo seguirò sempre senza paura”.Gesù misericordioso, insegnaci ad apprezzare la fatica della vita, la malattia, ogni sofferenza e a portare con amore la nostra croce quotidiana.

Editoriale

NELLA LOGICA DELLA CROCE, VINCE CHI PERDE!“Si è addossato i nostri dolori

e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio, e umiliato” (is 53, 4)

Finestre Aperte 3

sommario

Editorialenella logica della croce, vince chi perde ......................................... pag. 2

NovitàBriciole di saggezza... ............................. » 4

Consacrati nel santo Battesimo ............... » 5

Maria Bolognesi, testimone nel quotidiano della Passione di Gesù .... » 6

inebriati da Maria Bolognesiinchiostro di rugiada ................................ » 9

Sulle ali della PoesiaUna poesia per il Papa ............................. » 10

Missâo BelémArrivi... Partenze... .................................. » 12

Un libro nell’uovo di Pasqua ................... » 13

Oltre lo spazio e il tempo Silvia nelle parole di Jean Vanier ............ » 14

La meta del pellegrino“Quanto è graziosa la Casetta!” ............... » 14

Fondazione Maria Bolognesi - Centro Maria Bolognesi........................... » 15

“Vado a prepararvi un posto”Lettera ad una mamma volata in cielo ... » 16

Il volto di Maria Bolognesi Un’adolescente speciale........................... » 17

La Posta di Maria ....................................... » 18

Auguri ..................................................... » 19

Appuntamenti ........................................... » 20

In ossequio al decreto di Urbano VIII, si dichiara di non voler attribuire a quanto di straordinario è narrato in questo giornale altra fede se non umana e di non voler prevenire il giudizio definitivo della Chiesa, al quale la Redazione intende sotto-mettere in tutto il suo.

Il Consiglio Direttivodel Centro ringrazia per le offerte

pervenute per la Causae le opere di Maria.

Per offerte:Conto Corrente Postale 26145458

FineStre [email protected]

Direttore responsabile:Mons. Daniele Peretto

Direttore: Giuseppe tesi

Vicedirettore: Ludovica Mazzuccato

Sede e redazione:Centro Maria Bolognesi

Via G. tasso, 49 - 45100 rovigotelefax: 0425.27931

Aut. trib.: rovigo n. 8/92del 30/07/1992

Stampa: Papergraf S.p.A.

Piazzola sul Brenta (Pd)

VII STAZIONE: Gesù cade per la seconda voltaLettura consigliata: is 53, 4. Maria scrive: “Gesù, usa del mio corpo come vuoi e della mia persona e, se ti è utile, serviti come un vero strofinaccio: sono pronta, con il tuo aiuto sono certa che tutto passerò.Mio Dio, che dolori, se non avessi Gesù vicino, non potrei sopportare”.Signore, fa’ che la tua grazia ci fortifichi, affinché non cadia-mo sempre negli stessi errori; e quando dovessimo cadere, aiutaci a rialzarci e a cantare la tua misericordia.

VIII STAZIONE: Gesù incontra le donne di GerusalemmeLettura consigliata: Lc 23, 27-28.Maria scrive: “Oh Signore, non voglio cercare che te attra-verso le ombre della terra, per trovarti alla fine negli splendori del cielo. Più i cuori saranno freddi, increduli e ribelli, più ti amerò; rendimi umile e semplice nel mondo come innanzi a te, allontanami da tutto ciò che può dispiacerti”.Signore misericordioso, ti ringraziamo per il santo Battesimo e la grazia della fede. Aiutaci a comprendere il valore di questi doni, come unica via per realizzare il senso della nostra vita.

IX STAZIONE: Gesù cade per la terza voltaLettura consigliata: is 53, 7.10. Maria scrive: “Per quanto grande sia la lotta ed il nemico, più intenso e più profondo è l’amore che ho nel cuore per il re dei re. Quando penso al tabernacolo in lunghissime meditazioni, oh... mi accorgo di essere piccola, piccola, spoglia, bisognosa di quella porticina: il mio cuore si farebbe capanna per far riposare il tesoro, quel tesoro abbandonato da tantissimi”.Signore misericordioso, ti offriamo ciò che è soltanto nostro: ogni peccato e ogni debolezza umana. Fa’che la nostra miseria scompaia grazie alla tua infinita misericordia.

X STAZIONE: Gesù spogliato delle vesti Lettura consigliata: Gv 19,23-24.Maria scrive: “Sola soletta, questa è quaresima. Si aprono due ferite nei piedi, allora Gesù non mi abbandona. rovigo, rovigo, se qualcuno sapesse come sono sola con poca salute! Oh amore infinito del mio Gesù, quanto tu sei buono. Meditai: Gesù, tu sei il Maestro di ogni creatura, io sono un nulla davanti a te. Oh immenso amore divino, quanto sei grande di misericordia! Qui mi trovo soletta, sotto i piedi di un piccolo monte chiamato Monte Calvario, non puoi dire che non ti amo”.Gesù silenzioso e dal Cuore umile, trasforma il nostro cuore e rendilo simile al tuo.

XI STAZIONE: Gesù è crocifissoLettura consigliata: Mt 27, 39-43.Maria scrive: “no, non desidero andare ad assistere i signori, preferisco assistere i poveri e procurar loro quanto hanno biso-gno... ho sempre sognato di amare il prossimo e di vivere come fossi in un convento. Ho scelto così il mio tutto!... Se non ci facciamo dei meriti su questa terra, il tempo sarebbe sprecato inutilmente ed alla resa dei conti arriveremo innanzi al Signore vuoti senza meriti... Una mano si deve stenderla all’ammalato, al povero, al carcerato, agli orfani perché in Dio siamo uno solo... devo lavorare per il mio prossimo senza guardare l’oro-logio... Guardiamo in alto: Lui è il Padre di tutti”.O Amore purissimo, regna totalmente nel nostro cuore e fa’ che possiamo amare tutti senza riserve.

continua a pag. 4

4 Finestre Aperte

Com’è nata la Via Crucis?

intorno al 1294, rinaldo di Monte Crucis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro per varie tappe, che chiama stationes. Perciò, originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi personalmente in visita presso i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio era impos-sibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese divenne un modo per portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Uno dei maggiori ideatori e propagatori della Via Crucis fu San Leonardo da Porto Maurizio, frate minore francescano, che ne creò personalmente alcune centinaia. Al fine di limitare la diffusione incontrollata di tale prati-ca devozionale, Benedetto XiV ricorse poco dopo ai ripari stabilendo, nel 1741, che non vi potesse essere più di una Via Crucis per parrocchia.

XII STAZIONE: Gesù muore sulla croceLettura consigliata: Lc 23, 44-46.Maria scrive: “non offenderò Gesù, se mi esprimo in questo modo. Meglio non vederLo prima di morire. i suoi colloqui sono dolci ma il suo dolore per noi peccatori fa veramente rattristare. Per me, il mondo tutto è nulla! Le lacrime del mio Gesù feriscono di continuo il mio piccolo cuore.i nostri peccati sono una continua morsa atroce, tenendoci schiavi. Quanta luce Dio ci ha donato, ma il peccato tiene schiava l’anima: essa è l’unico spirito reale che vivrà in eterno. Oh Gesù, donaci ancora una volta il tuo amore, il tuo perdono. Fa’ che ti possiamo amare tanto, tanto, senza mai più offenderti”.Gesù, nostro Salvatore, custodiscici nel profondo del tuo Cuore, perché rafforzati dalla tua grazia possiamo renderci simili a te nell’amore della Croce e partecipi alla tua gloria.

XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croceLettura consigliata: Lc 23, 47-49. Maria scrive: “Se questa è volontà di Gesù, inchiniamo il capo e diremo: fiat voluntas tua”.Gesù misericordioso, aumenta ogni giorno in noi la fiducia nella tua misericordia, perché sempre e ovunque noi possiamo testimoniare la tua infinita bontà e il tuo immenso amore.

XIV STAZIONE: Gesù è deposto nel sepolcroLettura consigliata: Gv 19, 40-42. Maria scrive: “Gesù, benedici tutti nel mondo, specie coloro che sono senza pietà e senza santo timor di Dio. Allarga le tue braccia, tienici stretti stretti al tuo Cuore... Gesù, una tua sola goccia di sangue lava tutta l’umanità; perdona, perdona, frusta il mio corpo per tutta la salvezza del mondo. Oh Gesù, tu sei l’unico mio bene: tutto il mio cuore sia come una piccola luce e ti serba come ristoro per tutti. Gesù, ti vorrei mettere tutto nel mio cuore e riscaldarti di amore per tutti”.Fai, o Signore misericordioso, che nessuna delle anime che ci fai incontrare lungo il cammino della nostra vita, si smarrisca o si perda.

Mi auguro che meditare su questa umile “Via Crucis”, in cui la fede della Serva di Dio illumina i nostri passi, ci aiuti a risco-prire che nella logica della Croce, vince chi perde: «La pietra che i costruttori hanno scartata, è diventata pietra angolare, e questa è l’opera meravigliosa del Signore» (Sal 118,22-23).

Ludovica Mazzuccato

continua da pag. 3

Curiosità

in questo periodo di grande austerity, risuonano spesso nella mente le parole del Salmo 33: “Giunge al tuo volto, o Signore, il grido del povero”.

Davanti a tante calamità, devastazioni, soprusi, violenze, scandali… si sarebbe pure tentati di innalzare al Signore un altro grido: quello dell’uomo sfiduciato, senza più speranza, perché senza alcuna certezza per il suo futuro. Molto spesso questo grido ci appare come un’onda che si frantuma contro uno scoglio, oppure come l’acqua calda che, raggiunti i 100 gradi, evapora e si dissolve nell’aria, mentre le nostre mani restano vuote… anche di preghiere!

Se ci lasciassimo avvolgere e intrappolare da tanti dubbi ed incertezze, lasciando in disparte l’invito incessante di Gesù di credere nella bontà infinita di Dio, tutto ciò sarebbe una grande tentazione per ognuno di noi, in modo speciale per quanti deside-rano seguire Cristo; sarebbe pure un grande limite al nostro agire, se vogliamo essere testimoni dell’amore di Dio che ci è Padre, che ci è Madre e che ci ama con infinita tenerezza.

ecco perché mi sento di dire che ogni cuore dovrebbe, invece, rinsavire in fretta, rimettersi in gioco con la propria fede, colla-borare ed accettare sempre e comunque i disegni dell’Altissimo sull’umanità, così da poter percepire concretamente la realtà delle parole consolanti del Salmo 161: “Al risveglio mi sazierò della tua gioia”.

rispondiamo allora a questo appello e mettiamoci all’opera con tanta speranza ed altrettanta gioia dentro il cuore.

Dal prossimo numero cercheremo di proporvi qualche “bri-ciola di saggezza” facilmente applicabile da tutti per “risparmia-re” un po’; vi informeremo anche delle iniziative promosse dal Centro Maria Bolognesi per “tagliare” i costi, per avere così più risorse da destinare ai poveri.

G.G.

Briciole di saggezza

Novitàsaggezza

Prosegue la nostra iniziativa che in due mesi ha fatto arrivare al Cen-tro Maria Bolognesi oltre 200 francobolli: il nostro grazie giunga a tutti coloro che hanno rinunciato a un caffè per il loro prossimo in difficoltà. il ricavato è stato destinato ai poveri che incessantemente bussano alla porta di via Giovanni tasso.Per il prossimo trimestre, la somma raccolta, sarà destinata alla Mis-sione di Padre Carraro che tanto si sta impegnando anche ad Haiti.Continuate ad inviarci le vostre “gocce”: in questo modo il mare della solidarietà continuerà ad avere acqua a sufficienza per disse-tare il mondo!Spedite i vostri francobolli, di qualsiasi valore, al Centro Maria Bolognesi in Via Giovanni tasso, 49 - 45100 rovigo.

IL FRANCOBOLLO DELLA CARITÀ

Finestre Aperte 5

Per l’ottavo anno consecutivo, gli amici di Maria Bolo-gnesi si sono riuniti in preghiera per ricordare il Battesimo della Serva di Dio.

La S. Messa si è tenuta alle ore 16.00, a Bosaro (rO), presso la chiesa parrocchiale di S. Sebastiano Martire, dove la Serva di Dio ha ricevuto il Sacramento del Battesimo.

Un momento particolarmente intenso quello dell’acco-glienza, grazie a una testimonianza raccontata dalla Presi-dente del Centro Maria Bolognesi.

«L’episodio mi è stato riferito dalla mamma della Serva di Dio, Giuseppa Samiolo, quando – il 1° luglio 1984 – la incontrai per la prima volta per una intervista.

Donna semplice, di poche parole, mamma Giuseppa mi spiegò subito il motivo per cui la figlia fu battezzata solo dopo due mesi dalla nascita: aveva in cuore il desiderio che anche il padre della bambina fosse presente al rito del Battesimo e che potesse quindi anche ricono-scerla come sua figlia. non fu così, però! infat-ti Amedeo – il giovane padre – partì per fare il militare come volon-tario. A questo punto, mamma Giuseppa mi raccontò il fatto stra-ordinario: “entrando in Chiesa, la bambina, che prima di allora non aveva mai pianto, fece sentire la sua voce”.

e mentre Giuseppa chinava la testa, certa di aver vissuto un fatto veramente strabiliante e forse anche unico, io mi dicevo: chissà quan-do lo si potrà raccontare e se esso sarà ritenuto vero o frutto di fantasia.

Ora non aggiungo altro, lasciando ad ogni persona di trovare dentro il cuore la propria risposta; se questa non arrivasse, oppure non fosse ben chiara alla coscienza, vorrei comunque invitarvi tutti a cercare, nelle varie biografie di Santi, qualche episodio singolare, simile a questo» ha spie-gato la prof. Giuseppina Giacomini.

L’omelia, affidata all’intensa oratoria di padre Mario Violin dei Cappuccini di rovigo, è stata sicuramente un’occasione per riflettere sul senso del Sacramento del Battesimo.

Padre Mario, infatti, ha spiegato che quando i genitori rispondono al celebrante dicendo il nome che vogliono

dare al loro bambino, in realtà Dio ha già pronunciato quel nome, da sempre e per sempre.

Questo è il grande dono del Battesimo: si perfeziona il progetto d’amore che Dio ha per quella creatura che si affaccia alla vita; è questo Sacramento che ci rende figli di Dio e ci permette di chiamarlo Padre.

il Battezzato, immerso nella Santissima trinità, entra a far parte a tutti gli effetti della Comunità che lo accoglie.

Padre Mario ha sottolineato come Maria Bolognesi avesse chiaramente inteso la profondità di questo Sacra-mento, che rende ogni cristiano protagonista nella vita della Chiesa e partecipe “consacrato” al sacerdozio di Cristo.

La Serva di Dio ha vivificato il concetto di “corpo misti-co” espresso da S. Paolo, secondo il quale Gesù è il “capo” e i cristiani sono le membra, ognuno con il suo ruolo e il suo compito indispensabile.

Quali “membra” di Gesù non possiamo sottrarci alla responsa-bilità nei confronti del regno: siamo chiamati a testimoniare quotidia-namente la nostra fede!

Questo è ciò che ha fatto Maria Bolognesi, nel nascondimento e nella perfetta umiltà.

ricordare il Bat-tesimo della Serva di Dio – ha concluso Padre Mario – è utile per meditare sulla gran-

dezza di questo Sacramento e su come ogni cristiano stia vivendo il proprio “ruolo” di battezzato.

La celebrazione si è conclusa con l’Adorazione eucari-stica, guidata dal parroco Don Camillo Magarotto; l’assem-blea ha avuto modo di pregare anche per i propri cari nel giorno della Sacra Famiglia e per le vocazioni sacerdotali.

Prima di uscire dalla chiesa, spontanea una sosta davan-ti alla cappella che accoglie le spoglie mortali della Serva di Dio e presso quel fonte battesimale, che ha visto albeg-giare la fede di questa creatura votata all’amore per il suo prossimo.

Ludovica Mazzuccato

(da la Settimana, n. 1 del 9 gennaio 2011)

26 dicembre 2010 – Parrocchia di S. Sebastiano Martire, Bosaro (RO)

CONSACRATI NEL SANTO BATTESIMO Ricordato il Battesimo della Serva di Dio Maria Bolognesi

6 Finestre Aperte

OMeLiA Di S.e. MOnS. Pier GiACOMO De niCOLò ArCiVeSCOVO titOLAre

Di MArtAnA, nUnziO APOStOLiCO

Siamo qui per celebrare la Santa eucaristia nella memoria della Serva di Dio Maria Bolognesi, ricorrendo il 31° anniversario della conclusione del suo pellegrinaggio terreno e dell’en-trata nella piena comunione con il suo Sposo Gesù. in questa Santa Messa noi imploriamo dalla Vergine Maria di affrettare l’esaltazione, nella Chie-sa, di questa figlia prediletta, ma al tempo stesso domandiamo alla Serva di Dio di volerci aiutare e proteggere, nel nostro cammino di testimonianza cristiana e quindi di crescita umana e spirituale nell’amore di Dio e del prossimo.

La Parola di Dio, or ora proclama-ta, ci offre il contesto ideale per poter intuire il senso profondo e vero della vita della Serva di Dio.

La prima lettura, tratta dalla let-tera agli ebrei, ci indica che cos’è la Fede.

La Fede è fondamento delle cose che si sperano e non si vedono e cioè della pienezza della vita in noi, pienezza divina ed eterna; la Fede è obbedienza alla Parola di Dio, che ci chiama a percorrere il cammino della prova, ad attraversare sofferenza e morte, al seguito del Figlio Unigenito, nella certezza di essere da Lui soste-nuti per realizzare con Lui la nostra missione salvifica.

il miracolo del Vangelo ci rivela il Signore che domina le forze della natura; è quindi impossibile credere in Lui ed avere al tempo stesso paura di una realtà creata, per quanto essa sia potente e minacciosa.

Guardando ora alla vita della Serva di Dio, nell’ottica di una vita contrad-distinta dalla Fede, il primo atteggia-mento che colpisce è quel suo tratto confidenziale con Gesù: Maria sapeva rivolgersi a Lui in tutte le circostanze dell’esistenza, facendoci capire così che la paternità amorosa di Dio non si colloca fuori dell’esperienza umana; essa è il Dio con noi, il Dio che si fa carne, che conta i capelli del capo e che quindi ci invita ad un rapporto personale con Lui.

Purtroppo, il mondo sembra esser-si inoltrato verso una tipologia di

Bosaro (RO) – 29 Gennaio 2011

Maria Bolognesi, testimone nel quotidiano della Passione di Gesù

rapporti sempre più fittizi, sempre meno coinvolgenti, sempre più virtua-li. Dalle testimonianze sulla sua vita, sappiamo che Maria non fu mai capace di fingere; i suoi rapporti umani furo-no sempre autentici, saturi di valida partecipazione, fino al rischio totale, all’offerta della sua stessa vita. Anche in seno alla Chiesa sussiste il pericolo che i rapporti tendano a diventare burocratici e meno umani. ecco cosa ci dice Maria: “Siate confidenti e siate veri! Abbiate sempre il coraggio di aprire a Dio il vostro cuore!”

Un secondo aspetto particolare, che merita di essere sottolineato, riguarda il nascondimento; esso ci richiama con intensità alla dimensione persona-le del rapporto con Dio.

Maria visse nascosta; molti abitan-ti di rovigo ben poco sapevano di lei.

Il 29 gennaio 2011 si è celebrato, presso la chiesa parrocchiale di S. Sebastiano Martire in Bosaro (RO), il 31° anniver-sario della nascita al Cielo della Serva di Dio Maria Bolognesi.Abbiamo il piacere di condividere, con i nostri lettori, l’omelia di S.E. Mons. Pier Giacomo De Nicolò, che ha presieduto la S. Messa. Siamo, infatti, persuasi che le parole del Nunzio Apostolico si prestino ad essere le ambasciatrici più adatte per ricordare Maria Bolognesi e comprendere quanto l’esempio della Serva di Dio possa illuminarci durante il nostro cammino terreno.

Un momento della celebrazione

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31° anniversario della nascita al Cielo di Maria Bolognesi

tutto di lei si potrà dire, tranne che si sia fatta in qualche modo pubblicità. Mai Maria si adoperò per difendere la sua figura e nemmeno per difendere il suo buon nome. Fedele al passo evangelico in cui si afferma che “Gesù ingiustamente accusato taceva”, Maria seppe lasciar cadere dicerie e calunnie con grande coraggio, nella certezza che l’unico buon nome che ha valore è quello che abbiamo davanti a Dio. in un tempo che ha fatto dell’immagine (spesso senza contenuti di valore) un vero mito, l’esempio della Bolognesi è un richiamo forte a vivere meno succubi della pubblicità e ad imparare a “stare all’ombra dell’Onnipotente”, come direbbe il salmo.

Altro punto critico per la nostra società, ed anche per la Chiesa, è il saper ubbidire. i Santi hanno visto nella conformazione alla volontà di Dio la via della vera libertà. non pos-siamo dire che un simile atteggiamen-to sia scontato, neppure fra i cristiani.

ecco allora che la Misericordia divina ci richiama amorevolmente, mettendo sulla nostra strada uomi-ni e donne che ci indicano che la vera pace e la vera libertà dell’uomo stanno nella Volontà di Dio. Maria fu sempre ubbidiente al suo padre spirituale, al suo Vescovo, alla Chiesa: un’ubbidienza esemplare. nell’ottica cristiana non si tratta di sottomettersi

al più forte, a chi comanda, ma di “ob-audire”, di mettersi in ascolto autentico, di mettersi in sintonia con il Sommo Bene, con la Volontà di Chi ci ha amati da sempre. ecco dunque il significato dell’ubbidire: conformare la nostra volontà – così volubile e soggetta all’influenza di tanti fattori – a quella eterna e salvifica di Dio. Al riguardo, l’esercizio primario da affrontare è quello dell’assoggettarci – solo per amore di Dio – a chi ci guida nelle Sue vie. È un richiamo serio in antitesi con la cultura del “fai da te”, che rischia di compromettere la nostra vita cristiana.

Altro tema da mettere in luce è quello della preghiera di “presenta-zione – offerta”. Maria ebbe su questa terra un potere di intercessione legato all’offerta di sé. nel presentare a Dio le necessità dei fratelli, la Serva di Dio comprese che la presentazione non doveva avvenire “a mani vuote”; ecco allora che intuì – per un dono dello Spirito – che esiste sempre la possi-bilità – anche se poveri – di offrire se stessi: offerta del proprio tempo, delle proprie energie, della propria salute.

Sul suo esempio possiamo com-prendere come il Signore ami i suoi figli e li abbia uniti in un mistero di amorosa comunione, in cui anche la più piccola esperienza di sofferenza personale può acquistare un valore

salvifico universale, se unita alla Pas-sione di Cristo. È strano constatare come una società, che pur invecchia in modo drammatico, sembri valoriz-zare solo l’efficienza, il vigore della giovinezza! La Serva di Dio ci ricorda che il nostro valore sta nell’essere confidenti, disponibili all’aiuto fra-terno; nell’essere figli degni di quel Padre che “ha tanto amato il mondo” e “fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi”.

Volendo ora tracciare qualche linea riassuntiva della figura della nostra cara Maria, merita sottolineare che la capacità relazionale della Serva di Dio è frutto di uno slancio spirituale che proviene dal suo rapporto con Cristo.

La sua tenerezza per i piccoli, per gli ammalati e per i poveri, non trova convincente spiegazione in ciò che ella ha sofferto nel corso della sua infanzia e giovinezza, tanto miserevoli, bensì nella sua esperienza di amore per Cristo. non c’è dubbio che l’ambiente abbia potuto influire sulla sua spiri-tualità, ma esso non è la vera ragione del suo comportamento, così umano e solidale con le difficoltà altrui.

La sua vicinanza agli indigenti non è una manifestazione tipicamente filantropica, che evidenzia la radice buona dell’essere umano. Maria fa esperienza della sofferenza di Cristo e quindi del suo amore per l’umanità. Si associa incredibilmente alla Sua Passione con lo stesso spirito. D’altra parte la gioia che esprimeva spesso nella vita non era in contrasto con il grande dolore che con frequenza era chiamata ad offrire. Chi partecipa alle sofferenze di Cristo è portatore di leti-zia, in quanto ha sperimentato l’amore di Dio per ogni uomo e donna. in tale rapporto, Maria cresce in umanità e nella vita di grazia. tutta la sua storia, dalle minute situazioni ai drammi, è vissuta in Cristo Gesù, senza del quale non avrebbe senso la sua stessa esistenza. non c’è dunque da meravi-gliarsi dell’immediatezza del suo lin-guaggio, che esplicita nel quotidiano, la fede di Maria in Gesù e nella SS.ma trinità.L’assemblea dei fedeli

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Bosaro (RO) – 29 Gennaio 2011

Chi vuole conoscerla, senza lasciar-si turbare dai pregiudizi che circolava-no sul suo conto e che l’opera del Maligno ha sempre suscitato, s’accor-ge che è una donna retta, trasparente, chiamata da Dio a vivere l’esperienza dell’amore trinitario per l’uomo, nel mistero salvifico della passione, morte e risurrezione del Verbo incarnato.

in relazione a ciò, il primo anello, ricevuto da Gesù nel 1942, con le cinque perle rosse, immagini delle Piaghe sante del Cristo, ha un valo-re simbolico chiarissimo, in quanto richiama la passione che Maria era chiamata a vivere con Gesù.

Così, il secondo anello, quello donatole nel 1955 e che reca istoriato l’ecce Homo, indica il passaggio ad un grado più alto di conformità allo Sposo divino, e cioè la totale condivi-sione di vita, propria del “Matrimonio mistico”.

A proposito di questi e di tutti gli altri fenomeni mistici, è importante notare che la Serva di Dio, nel suo Dia-rio, li descrive con semplicità in forma di cronaca, senza porvi un’attenzione particolare. ella comprende bene che tali fenomeni sono un dono gratuito e che l’atteggiamento più importante ed essenziale, sotto il profilo spirituale, è l’atto di fede e speranza e l’esercizio della carità.

tale convinzione costituisce il vero criterio per distinguere i falsi mistici da chi è chiamato da Cristo Gesù ad esse-re totalmente unito a Lui. infatti, negli scritti si constata che la sua particolare esperienza non è conosciuta da tutti. Anche i suoi familiari sono all’oscu-ro di ciò che viveva Maria. Solo i suoi direttori spirituali hanno potuto appurare la veridicità dei fenomeni, guidandola con discrezione e senza mai esaltare tali esperienze. il nascon-dimento richiesto da questi sacerdoti è

attuato alla lettera dalla Serva di Dio, per cui non emerge mai in lei uno spirito di esibizionismo. tutto avviene nel segreto della sua stanza.

in sintesi, la santità di Maria Bolognesi – e cioè l’esercizio eroico delle virtù cristiane – è testimoniata dall’unità coerente fra la sua esperien-za mistica e la sua vita di orante obla-zione, unita ad un’instancabile attività a favore dei più diseredati.

il suo è un luminoso esempio di “laica consacrata” che – avvolta da un mondo incessantemente sospinto dalle insidie infernali ad allontanarsi da Dio – vive l’insegnamento del Vangelo e della Chiesa.

essa ha testimoniato che la passio-ne di Cristo va vissuta nel quotidiano, dove sorgono tentazioni, tensioni, sof-ferenze, paure di ogni genere, dove la sfida della Fede si presenta sempre più imprescindibile da affrontare.

Vivere nel mondo, per Maria Bolo-gnesi, significa essere strumento di trasformazione, completando l’obla-zione redentiva di Cristo, per aprire così le porte alla vittoria dell’Amore.

Sotto la protezione di Maria SS.ma, nostra Madre, fissiamo gli occhi in tale icona esemplare, implorando per noi coraggio, ottimismo, speranza.

Amen.La benedizione del tumulo di Maria Bolognesi

I Celebranti

Finestre Aperte 9

19 marzo 2011 – Accademia dei Concordi di Rovigo

Inebriati da Maria Bolognesi, inchiostro di rugiadaGrande successo della manifestazione

Un vero “bagno” di poesia si è rivelata, per il numeroso pubblico presente, la manifestazione “Maria Bolognesi inchio-stro di rugiada”, tenutasi nella mattinata del 19 marzo 2011, presso l’Accademia dei Concordi di rovigo.

Per il terzo anno consecutivo, il Centro Maria Bolognesi ha così onorato la Giornata Mondiale della Poesia, in collaborazio-ne con l’Assessorato alla Cultura del Comune di rovigo e con il patrocinio dell’Accademia dei Concordi.

il programma dell’evento si è concretizzato in due partico-lari momenti: la Premiazione delle opere vincitrici ex-aequo dell’iniziativa “Una poesia per il Papa” e la Presentazione ufficiale del libro, fresco di stampa, “30 poesie e una favola per Maria Bolognesi” (edizioni MB).

L’iniziativa “Una poesia per il Papa” promossa da “Sulle ali della Poesia”, rubrica del trimestrale Finestre Aperte, ha visto – in soli due mesi – la partecipazione di oltre 150 poeti da tutte le regioni d’italia e anche dall’estero. La scelta è stata ardua, ma si è cercato di dare spazio all’originalità e all’efficacia del messaggio poetico.

Questi i dieci premiati ex-aequo, le cui poesie sono pubbli-cate su questo numero di “Finestre Aperte“: Bellemo Liliana di Chioggia (VE); Bellò Margherita di S. Nazario (VI); Beltrame Menini Lucia di Verona; Danna Enrico di Torino; Guidoni Fran-co di Verona; Mannucci Davide di Pelago (FI); Munaro Paola di Lama Polesine (RO); Riccardi Antonella di Roma; Ruscitti Clau-dia di Montesilvano (PE); Ruoppolo Francesco di Modena.

La Giuria ha ritenuto opportuno assegnare anche due menzioni speciali: alle classi quinte della Scuola Primaria C. Battisti di Cerignola (FG) e al Gruppo “I Mille Volti” – diver-samente abili e non – di Milano.

La lettura delle liriche – premiate con libri e un’incisione celebrativa – ha dato modo di compiere un rapido e toccante excursus dei vari pontificati: da quello di Pietro a quello di Benedetto XVi, soffermandosi in particolar modo sulla cari-smatica figura di Giovanni Paolo ii, che verrà Beatificato il prossimo primo maggio.

Altrettanto interessante la presentazione del libro “30 poesie e una favola per Maria Bolognesi” che, come ha sottolineato

Un momento della manifestazione nella Sala degli Arazzi

Il tavolo delle autorità: da sinistra, il prof. Merchiori, la prof. Giacomini, il prof. Zerbinati e la curatrice Mazzuccato

Ludovica Mazzuccato – curatrice e presentatrice della manife-stazione – è “un prodotto di editoria etica” che ha come obiettivo primario, non lo scopo di lucro, bensì la divulgazione culturale.

Particolarmente toccante l’intervento della prof. Giuseppi-na Giacomini, autrice della favola “titti il pettirosso” inserita nella pubblicazione. La prof. Giacomini ha evidenziato come l’esperienza di titti rappresenti l’esperienza umana del dolore, dal quale può nascere sempre un fiore, se si ha la fede e la generosità di cui è esempio straordinario la Serva di Dio Maria Bolognesi.

edificante la presenza in sala di alcuni poeti i cui versi sono stati pubblicati nella raccolta, i quali hanno ricevuto in omaggio una copia. Come i poeti premiati per la loro poesia sul Papa così molti dei poeti pubblicati sull’Antologia hanno affrontato un lungo viaggio per condividere questo momento emozionante.

tra i presenti: Mario Alberto Argenti di Rovigo; Stefano Caranti di S. Maria Maddalena (RO); Angelo d’Onofrio di Latina; Anna Paola Fonso di Adria (RO); Antonio Maglio di Formigine (MO); Angelo Raffaele Rosselli di Gimigliano (CZ); Antonella Scagnolari di Lendinara (RO); Ines Scarparolo di Vicenza.

Le autorità intervenute – il prof. Fausto Merchiori, Sindaco di Rovigo; il prof. Enrico Zerbinati, Vice Presidente dell’Ac-cademia dei Concordi; prof. Ilario Bellinazzi, Presidente del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo – hanno riservato parole di stima e di elogio per il Centro Maria Bolognesi, promotore di iniziative encomiabili e magistralmente organizzate.

La mattinata è stata allietata da intermezzi musicali calo-rosamente applauditi dai presenti e affidati ad Alice Chinaglia (soprano) e Francesco De Poli (pianoforte); gli artisti hanno concluso la manifestazione con l’esecuzione del brano “exul-tate, Jubilate” di W. Amadeus Mozart.

Al pubblico è stato donato un segnalibro creato per ricorda-re questa giornata particolare che – come rugiada – si è posata sui cuori quasi a voler dissetare l’umano bisogno di speranza.

Gli organizzatori hanno espresso l’intenzione di rinnovare l’appuntamento, al prossimo anno, per la Giornata Mondiale della poesia.

La Redazione

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uNA POESIA PER IL PAPALe poesie premiate

Rubrica a cura di Ludovica Mazzuccato

Un PaPa Con gli oCChi Di Mio nonno (a gioVanni Paolo ii)

Enrico Danna di Torino

Quando lo vidi per la prima volta,esclamai “È il nonno”!!!!Avevo dieci anni:mio nonno era appena volato in cielo.Fu un attimo, un fremito…il cuore cominciò a pulsare incessantemente…L’immagine di mio nonno,si specchiava nei miei occhie quel piccolo televisore,sembrava trasmettesse le immagini dal Paradiso…era lui:stesso viso, sguardo dolce, bontà d’animo.non capivo, ero confuso:sguardi di perplessa gioiatra finestre di dolore ancora aperte,nel ricordo di chi avevo appena visto salutare la vita.invece lui era lì,pronto ad abbracciarmi,a restituirmi quella figura di nonnoche il fato mi aveva appena rubato.Un segno del destino,quello sguardo dolce di un uomoche avrebbe accompagnato il mio camminostringendomi tra la sua sofferenza,avvolgendomi col suo amore,insegnandomi che anche il Papa è un uomo:un uomo come noi;quell’uomo che se avessi incontrato,non avrei esitato a chiamare: “nonno!!!”…

La poesia sdogana la figura di Giovanni Paolo II da qualsiasi senso di inarrivabile. Ed è quasi commovente il paragone propo-sto dall’autore: Papa Wojtyla come il suo nonno. Un nonno che ti ama e da riamare.

olTRE l’oRiZZonTE (a KaRol WojTyla)

Antonella Riccardi di Roma

Oltre l’orizzontecime innevate,la voce di Dio che chiama.e Karol avanzasu per il sentieroadamantino.tacite emozioniaffiorano,mentre incontro vaalla Luce.Buon Pastored’umile armento,nella pace procedepoggiato al vincastro,l’agnello belantesulla curva spalla.non teme la serpeche immota si crogiola sul masso,né il refolo che scomponeil canuto crine di tanto in tanto.Sicuro ha il passo,lo sguardo sereno,tra le mani, stretto,un mazzolino di stelle alpine in dono.Schiuse ha le porte del cuorea Colui cheoltre l’orizzonte chiama.Karol va avanti,con un sorriso risponde.

Verso dopo verso, la poesia aggiunge un tassello dopo l’altro fino a comporre un suggestivo puzzle che si svela agli occhi del lettore: Giovanni Paolo II in una delle sue numerose passeggiate in montagna, meta-fore di un apostolato vissuto senza rispar-miarsi!

PER BEnEDETTo XVi

Margherita Bellò di San Nazario (VI)

O reGinA del CieLO e della terrasostieni il tuo Vicario in terra,il nostro caro Papa Benedettodallo SPiritO SAntO elettonell’ardua ma santa impresadi guidare la tua CHieSA.MAriA la sua salute custodisciMAriA il suo animo istruisciperché sempre più anelial regno dei Cielie incoraggi le persone volenterosea rimanere senza fine fiduciosein te, nello SPiritO SAntO, in GeSÙche guidate il mondo da Lassùe non perdete la pazienzamalgrado la nostra indifferenza.

Una preghiera poetica rivolta alla Madon-na affinché sostenga il nostro Papa Bene-detto XVI. Versi ben strutturati che brillano di fede spontanea e vibrano di quella tradizione mariana che contraddistingue il Veneto.

“ToTUS TUUS”

Lucia Beltrame Menini di Verona

… recitava il tuo mottonel volteggiare lieve di parolee colombe intimorite.“tutto tuo” l’anelito del cuoreo dolce Padre dalla veste bianca.Hai scalato la vetta, la più alta,lasciandoci nel vicolo, la sera,affranti come il grano sugli stelibruciati dall’arsura del distacco.nel cerchio del ricordouniamo insieme preci e coriperché tu possa ancora governarela barca che ci tiene prigionieri,in questo mare che non sa capirequanto ci pesa il cielosenza il tuo calore.

Il motto di Giovanni Paolo II diventa il nastro rosso che accompagna il lettore fino al cuore di questa poesia. L’uso di parole desuete, abbinate ad un linguaggio semplice, rende i versi ancora più lirici e toccanti.

“UNA POESIA PER Il PERdONO”Nuovo numero, nuova tematica. Inviateci entro il 16 maggio 2011, le poesie ispirate al perdoNo – pensieri, emozioni, spe-ranze, ecc. legati al sentimento del perdono – che non superino i 30 versi, in un’unica copia, corredata delle proprie generalità e dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali.per spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc), per richiedere Finestre Aperte e ricevere informazioni, rivolgersi a:

Centro Maria Bolognesi - Via G. Tasso, 49 - 45100 RovigoTelefax: 0425.27931

e-mail [email protected] - www.mariabolognesi.it

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Sulle ali della Poesia

la CoMPaSSionE

Franco Guidoni di Verona

Ci sono figuresepolte nei libriche attendono il risveglio di uno sguardo,persone che sperano in un giorno nuovonell’ansia di una lettera;le cose hanno senso nel toccarle,il malato ha dignità in una carezza,il disperato vuole ascolto.tu, Santo Padre Benedetto XVi,ci hai insegnato che la vita vera è compassione,anche negli intrecci dei vitigni,nel ventre di una madre gestante,nel fiore che nasce alla rugiada,negli occhi dei gabbiani rivolti, come i nostri,verso il sole.

Versi nitidi che colgono un sentimento valo-rizzato dall’apostolato di Papa Ratzinger. Il poeta è riuscito a cogliere, come un diapa-son sensibile, quella nota di compassione che ci rende tutti fratelli.

la STanZa DElE laCRiME

Francesco Ruoppolo di Modena

il giorno limpido,disteso al di sopra della folla,irradia il vocio della piazza,in attesa di accogliere il fumo bianco.tra preghiere mormoratee cuori traboccanti di gioia,il comignolo sulla cappella,meta di tutti gli sguardi,adempie al suo destino,librando nell’ariala speranza desiderata.A pochi metri di distanza,un uomo predilettodallo Spirito attraverso l’intelletto,osserva nel silenzio il talare bianco,nella penombra della sagrestia;egli si commuove al pensierodi una solitaria responsabilità,versando gocce di pianto.e giunto il momento, il suo corpo,erede della prima pietra,s’incammina verso i fedeli,lasciando alle spallela stanza delle lacrime.

Già dal titolo la poesia preannuncia la sua originalità. Sorprendente la capacità dell’autore nell’immortalare il “passaggio” dallo stato di “un cardinale fra tanti” a quello di Papa. Un momento vissuto con umanità che diventa storia.

QUo VaDiS PETRUS?

Paola Munaro di Lama Polesine (RO)

Dietro le palpebre tue pensosesi rincorrono inermi immaginidi tristezza e di dolore.nel cuore tuo grande e generosotrovano rifugio gli umili, gli oppressi,i poveri, gli affamati.i piccoli orfani dai corpi straziatidall’odio e dal potere,bussano al tuo cuore che piano pianosi stringe nel dolore.ecco perché le spalle tueson curve e stanche,grevi di miserie e infamieche il mondo indifferentevolutamente ignora.Quo vadis mundus?Quo vadis Petrus?Vado dove la gente soffre,vado da chi spera e credeche la Croce di Cristoancora palpita e vive.

Sembra quasi un Salmo questa poesia che, inserendo uno spaccato di latino, riporta il lettore agli albori del cristianesimo per ritrovare il senso più profondo della fede. Quella fede che rende luminosa la figura di ogni Papa.

a gioVanni Paolo ii

Claudia Ruscitti di Montesilvano (PE)

Come un tamerisco nella steppalanguivo nell’aridità.L’egoismo ha catene doratedai bagliori senza risonanza.La solitudine, sola compagna,nel suo cerchio fumososmarriva ogni lume...ma un giorno il tuo sguardomi ha sfiorato,tra le mani levate,inquiete come aliin cerca della terra finale.È dolce il tuo nome, Giovanni.Carezza la tua voce.Profumo d’aprile sulle labbra.Ogni cosa si rivelaagli occhi non più ciechi.Si frange l’aria estaticain diamanti di luce.nell’eterno di un soffios’india l’anima miaalla Sua porta.

Una poesia intimistica che svela la straor-dinarietà di Giovanni Paolo II: la capacità di stabilire un rapporto personale, in questo caso con l’autrice, attraverso un solo sguar-do. Palpabile il “soffio” dello Spirito Santo.

TU SEi PiETRo

Davide Mannucci di Pelago (FI)

tu sei Pietro,quando confessi il Verbo incarnato,quando rinneghi e contrito ti lasci amare,quando sorpreso sai di pascere il gregge.tu sei Pietro,quando accetti la grandezza dell’umileed accogli il poverello rigettato dai principi.Sei Pietro, quando muori come un povero.tu sei Pietro,quando vedi il Male e scrivi il rimedio perpetuo,quando nascondi molte pecore al lupoe dai figli di quelle sei chiamato suo complice.tu sei Pietro,quando parli alla Luna e riaccendi la Luce nei cuori,quando vedi il perfido fumo ed implori i carnefici,quando chiami tuo Padre “mamma” e scandalizzi l’ipocrita.tu sei Pietro,quando prendi la croce e rispondi il tuo Amen,quando cadi trafitto e capisci che sei tutto Suo,quando tremi e non parli perché tutto si compia.tu sei Pietro,quando sveli dolcezze che il tuo accento nasconde,quando parli da Padre e poi preghi da Figlio,quando preghi per tutti, anche per chi ti odia.tu sei Pietro,tu sei Pietro,tu sei Pietro.Amen

Una poesia aulica che, con una ripetizione dalla cadenza azzeccata, trasforma i versi quasi in una litania. L’autore scava alle radici del pontificato, svelando la figura di Pietro, primo pontefice, che si rinnova nell’umanità di ogni Papa della storia.

Aspettiamo le tue poesie

a tema “il PERdONO”

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ARRIVI... PARTENzE...

Missâo Belém chiama Maria Bolognesi di Luigi Ambrosini

eccoci nuovamente qui, amici di Maria Bolognesi e di Missâo Belém, a vivere questo periodo molto intenso della vita dei nostri cari missionari.

Credetemi: nuovi ed interessanti sviluppi il Signore Gesù ha voluto per il progetto di Padre Gianpietro e della sua équi-pe; a fine anno 2010 è giunto in italia, dal Brasile, il carissimo Paulinho, missionario consacrato e, da Mediugorie, l’amato André.

insieme hanno avviato la nuova casa italiana di Lamezia terme, in terra calabrese, affiancati da Cidinha un’altra mis-sionaria paulista.

Questi fratelli stanno completando in italia gli studi di teologia per cui potranno essere – se questo è nella volontà di Dio – i primi sacerdoti di Missâo Belém! Lo stesso Vesco-vo Diocesano li ha fortemente voluti, proprio per carenza di sacerdoti. Si tratta di una situazione, a dir poco drammatica, a causa del condizionamento di forze destabilizzanti, che condizionano non solo la vita sul territorio, ma anche la stessa evangelizzazione.

Da fine gennaio, i nostri tre amici hanno iniziato la loro opera vivendo in una casa diroccata, portando con loro anche alcuni “accolti” della “Casa Santo Antonio” di Dolo.

La giovanissima Chiara, che ho presentato ai lettori di Finestre Aperte in un precedente articolo, è rimasta invece a Medugorje, affiancata da due volontari lombardi; da natale questi ultimi vivono in un camper nei pressi della Casa dei missionari; dal 10 febbraio, sono stati raggiunti in loco da Daniel e tamires perché Padre Gianpietro desidera far partire la nuova Casa di preghiera per gli accolti della Croazia.

Mi pare di capire che in questa situazione di grande fer-mento lavorativo, sarà indispensabile chiedere l’intercessione di Maria Bolognesi! Sicuramente la Serva di Dio avrà modo di seguire non solo tutte le iniziative portate avanti nel nome di Missâo Belém, ma anche di occuparsi di questi speciali sama-ritani, che amo chiamare gli angeli della missione!

Conoscendo il grande amore che legava Maria ai missiona-ri, posso dire con certezza che ella veglierà su tutti noi e anche sulle case brasiliane fatte costruire da Padre Giampietro, come pure sulla erigenda scuola per i bambini di Haiti. La scuola, che qui sta sorgendo, è frutto del preziosissimo contributo offerto alla Missione Belém da tanti benefattori, tra cui anche i lettori di Finestre Aperte...

È consolante sapere che ben dieci aule in muratura sono già pronte e perfettamente funzionali.

il progetto di padre Gianpietro non si ferma qui, è molto più ampio: infatti, si pensa di dare il via anche ad una struttura che ospiterà ben 600 bambini, di varie fasce d’età, con le loro madri. Questo, per dare aiuto ai bambini e per insegnare alle mamme una corretta educazione e formazione per i loro figli.

Per preparare dal punto di vista linguistico i missionari che si occuperanno di questa realtà, si è resa disponibile Fernanda – ragazza trentenne, ingegnere, poliglotta, originaria di San Paulo – che fin dal dicembre del 2009, ovvero da quando ha

conosciuto Missâo Belém e il suo fondatore Padre Gianpietro, ha sempre più intensificato la sua collaborazione, partendo dall’insegnamento per poi addentrarsi, grazie alla sua forma-zione universitaria, in progetti nel campo dell’edilizia.

non è escluso che Fernanda – da semplice collaboratrice di Padre Gianpietro, ora da lui stesso chiamata a offrire la sua professionalità ad Haiti – possa diventare, di fatto, anche “missionaria” a tempo pieno.

Fernanda si è sentita coinvolta nel vivere la sua Sao Paulo anche da un punto di vista missionario. Cominciò a seguirli per le strade dei senza casa, dei tossicodipendenti e degli alcooli-sti! Passò dalla paura, alla gioia! Si accorse di incontrare, per le strade polverose e sporchissime della sua megalopoli, Cristo in ogni fratello derelitto. Come se non bastasse, a fine gennaio, mi inviò una mail sconvolgente... dove asseriva che sarebbe partita per Port au Prince per insegnare il francese ai missionari presenti in Haiti e offrire la sua collaborazione, come ingegne-re civile, alla costruzione della scuola dei bambini.

io sono rimasto senza parole, ho pianto di gioia, perché in quella disponibilità ho colto un progetto divino. Grande è la potenza del Signore, che ha permesso un tale anelito a questa ragazza, al punto da proiettarla verso un ambiente così degra-dato sotto tutti gli aspetti, dove il primo rischio è la vita.

Un grazie spontaneo alla nostra Maria Bolognesi che sicura-mente dal cielo ha reso possibile tutto ciò con la sua intercessio-ne! Solo Dio può toccare così profondamente i cuori: Fernanda è partita l’8 febbraio con un sorriso splendido e la benedizione dei genitori, anche se inizialmente erano restii ed impauriti per una simile decisione! raggiunta Haiti, Fernanda ha trovato ad accoglierla, Diva, angelo custode missionario di Sao Paulo.

Un altro volontario paulista, che ha raggiunto la Missio-ne di Haiti, è Manuelzinho, accolto in precedenza da padre Gianpietro nella casa di Jarinù. Questo giovane, prima di conoscere Missâo Belém, faceva da palo durante le rapine e guidava magistralmente le auto dei banditi in fuga. Completa-

P. Carraro in missione ad Haiti

Finestre Aperte 13

uN LIBROnell’uovo di Pasqua

Missâo Belém chiama Maria Bolognesi di Luigi Ambrosini

mente analfabeta, ma dotato di vivace intelligenza, Dio lo ha chiamato prima di tutto a lasciare alle spalle una vita balorda, poi a diventare responsabile del Centro di Jarinù a San Paulo, infine a farlo crescere nella realtà di Haiti.

Cari lettori, se pensate che tutto si è svolto in meno di due mesi, capite quanto Gesù si sta prodigando per il buon funzio-namento e la crescita di Missâo Belém! Anche voi siete stati e sarete importanti come mattoni in un edificio, per costruire il tutto; non solo, la vostra preghiera dovrà essere incessante per dare forza a queste persone impegnate ogni giorno sul campo, ma anche bisognose di sostentamento spirituale e materiale continuo.

Concludo dicendovi che siete tutti invitati a visitare, a Medugorje, la “Fraternità Gospamajka” di Missione Belém e quella di Lamezia terme; ai più intraprendenti, vorrei dire: “Sao Paulo e Port au Prince vi aspettano, così anche Padre Gianpietro vi attende tutti, sempre a braccia aperte, amici di Maria Bolognesi e di Missâo Belém.

Fiquem in Jesus”.

innamorhaiti

dopo il dramma

il dissapore più non calpestabocche

fraterne…

e uomini camminanosulle mani, e di drappo le impronte

su una sabbiacompattad’amore

Luca Gilioli

Titolo:“30 poesie e una favola per Maria Bolognesi”.

Casa Editrice:eDiziOni MB

Caratteristiche tecniche:Copertina ed interno a 4/4 colori - 135 g carta patinata lucida concopertina plastificata lucida sul fronte da 235 g - Din A5 – 64 pagg. + 4 pagg. copertina. Finito di stampare nel mese di marzo 2011.

Codice iSBn 978-88-7505-017-7

Contenuto:L’opera è divisa in due parti.La prima parte – presentata dal prof. Merchiori, Sindaco di rovigo – raccoglie una frase introduttiva e le trenta poesie, che si sono distinte nell’iniziativa “30 poesie per Maria Bolognesi”.La seconda parte contiene la favola “Titti il Pettirosso” della prof. Giuseppina Giacomini.

Particolarità:Ogni poesia è accompagnata da un disegno floreale, la favola da pregevoli illustrazioni. tutte a colori.Alla fine della favola, seguono: indice e foto della Serva di Dio Maria Bolognesi.nel retro della copertina sono riportati, in ordine alfabetico tutti i nomi dei poeti “vincitori”.Quest’opera – data la presenza della favola didattica – si presta in modo particolare ad essere anche un regalo per i più piccoli.

alcune righe della presentazione:“nel 2010, anno del 30° anniversario della nascita al Cielo della Serva di Dio Maria Bolognesi, si desiderava pubblicare un’opera che, nel tempo, potesse restare come segno e deli-cato ricordo di questa importante ricorrenza, già celebrata in vari modi.Ora, nei primi mesi del nuovo anno 2011 – dopo una profonda riflessione e sotto la spinta dei nostri “amici” poeti – si è giunti a consegnare alle stampe questo libro dal titolo originale: “30 poesie e una favola per Maria Bolognesi”.Può sembrare bizzarra l’idea di inserire nel medesimo conte-sto editoriale due generi letterari diversi, quali la poesia e la favola, ma non è così! in realtà, si tratta di un abbinamento per nulla casuale. […]. Proseguendo nella spiegazione di que-sta “scelta” editoriale, è bene ricordare che l’amore di Maria Bolognesi per i più piccoli è un palinsesto della sua intera esistenza! […]”.

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La meta del Pellegrino

invitiamo i lettori a continuare ad inviatici brevi racconti sui luoghi sacri a loro cari.

“QuANTO è GRAzIOSA LA CASETTA!”

Il Santuario di Loreto (AN)

“...restai senza parola, quanto dolore vedendo tanti ammalati tutti con le portantine, bella Chiesa, bella. Quanti, quanti regali fatti alla bella Madonnina per grazie ricevute. Quanto è graziosa la Casetta, tutto parla di povertà ma quanto amore c’è stato fra quelle pareti dove Gesù, Maria, Giuseppe, hanno vissuto lavorando e pregando.”in questo modo, Maria Bolognesi, descrisse la sua visita al Santuario di Loreto (An), nel 1957.Sono a disposizione di tutti moltissime pubblicazioni che descrivono dettagliatamente le bellezze artistiche di questo Santuario del 1294, che è stato per secoli ed è ancora oggi, uno dei luoghi di pellegrinaggio tra i più importanti del mondo cattolico.La Serva di Dio, però è riuscita a cogliere ciò che non è pos-sibile trovare scritto nelle varie guide turistiche: quando si entra nel Santuario di Loreto, si ha la chiara percezione che la Madonna ti inviti e ti aiuti a specchiarti nella vita della Santa Famiglia di nazareth perché la tua famiglia diventi una fami-glia cristiana e la tua casa un’altra Santa Casa! Quella Santa Casa custodita come una perla dal rivestimento marmoreo, capolavoro dell’arte lauretana; quell’umile Casa di nazareth davanti alla quale anche il cuore più indurito si commuove.il Santuario di Loreto è il luogo ideale per posare i nostri pic-coli fioretti quotidiani ai piedi della Vergine Santa.

La Redazione

La facciata del Santuario di Loreto

SILVIA NELLE PAROLE DI jEAN VANIER

Oltre lo spazio e il tempo

Di nazionalità francese, Jean Vanier è ben conosciuto nella sua nazione, sia come scrittore, sia come fondatore delle comunità ArC.

Come tutte le persone, cui è affidata una grande missione in campo sociale, Jean Vanier è dotato di una spiccata capacità di cogliere l’essenza nel dolore e di valutarlo alla luce dell’in-segnamento evangelico; non solo, ma di presentarlo come forza “purificatrice e redentiva” per il bene dell’umanità.

Siamo pertanto lieti di pubblicare quanto da lui scritto sulla vicenda terrena di Silvia Marenda.

non aggiungiamo altro perché il titolo stesso del suo arti-colo è un forte invito a immergersi – da un lato – nel “pro-getto di Dio” e – dall’altro – nella vita dei tre componenti la famiglia Marenda: Aldo, Assunta, Sandro.

Giuseppina Giacomini

la SToRia Di SilVia naRRaTa Da DioUn Dono nElla DEBolEZZa

“Molto, moltissimo tempo prima che io dessi Silvia ai suoi genitori, molto prima che nascesse tra gli altri esseri umani, io la conoscevo e l’amavo. Apparteneva a me come mia figlia diletta. La porto dall’eternità nel mio cuore e nella mia mente e l’ho avuta a cuore come la pupilla dei miei occhi.

Poi un giorno l’ho mandata sul pianeta terra perché vivesse tra la gente. Poiché sarebbe stata una persona desti-nata a soffrire, la affidai a una donna amorevole e a un uomo fidato, che sarebbero stati i suoi genitori, e a un ragazzo premuroso, che sarebbe stato suo fratello.

L’ho mandata perché fosse una testimone silenziosa che avrebbe portato il mio messaggio d’amore tramite la sua grande vulnerabilità. So che poche persone sono capaci di accettare pienamente un dono nascosto nella debolezza.

Ho scelto perciò con grande cura queste tre perso-ne, affinché potessero aiutarmi a rivelare questo dono al mondo.

Per vent’anni Silvia ha vissuto tra i suoi fratelli e sorelle. Non poteva camminare, non poteva andare regolarmente a scuola, trovare un lavoro o avere marito e figli. Non faceva discorsi, non scriveva libri, non vinceva premi. Era sempli-cemente presente tra la gente come testimonianza silenziosa del mio amore.

Poi, il 17 novembre 2008, ho visto che Silvia aveva com-piuto la sua missione e l’ho richiamata a casa da me. Le ho dato la voce, affinché potesse raccontarmi tutto quello che aveva sperimentato sulla terra e, un corpo che le avrebbe consentito di camminare, correre, danzare in mia presenza, per il diletto di tutti. Sono così felice di riaverla qui e so di sicuro, essendo stata dove è stata, che dedicherà partico-lare attenzione a tutti quelli che l’hanno amata e si sono occupati di lei, ma anche a tutti quelli di cui ha condiviso la debolezza”.

Finestre Aperte 15

La statua della Madonnina nel giardino della casa di Maria

Fondazione Maria Bolognesi – Centro Maria Bolognesi

Due realtà con programmi distinti e differenziati

nel precedente numero di Finestre Aperte (2010/iV) abbiamo informato i nostri lettori che si stava tentando di rea-lizzare un progetto ambizioso, ovvero dare il via alla Fondazione Onlus Maria Bolognesi.

Si è data ragione del perché di que-sto passo iniziale, cui ne sono seguiti altri, nell’intento di perseguire l’obiet-tivo indicato.

A distanza di tre mesi, prima di scen-dere nel dettaglio, è opportuno ricordare che il Centro Maria Bolognesi – Parte Attrice della Causa di Canonizzazione – non confluirà nella Fondazione; infatti, continuerà ad operare come Associa-zione Privata di Fedeli, riconosciuta dal Vescovo Diocesano; continuerà pertanto ad occuparsi principalmente di tutto ciò che riguarda la Causa della Serva di Dio, sia durante la fase attuale in vista della prossima Beatificazione, sia in quella successiva che, un giorno – lo auspichiamo caldamente – potrebbe concludersi con la Canonizzazione.

Solo al raggiungimento di questo secondo traguardo, il Centro Maria Bolognesi potrebbe forse confluire nella Fondazione.

nessuna preoccupazione, quindi, per l’attività che sta svolgendo il Centro! L’8 settembre 2011 accenderemo, sulla torta del compleanno, 28 candeline!

Cari “amici di Maria”, mantenete saldi i vostri rapporti con il Centro e continuate a “sostenere”, anche mate-rialmente – naturalmente secondo le vostre possibilità – questo ente Morale, da 20 anni editore di “Finestre Aperte”.

Ora, passiamo a parlare di Fonda-zione.

Per coloro che non hanno avuto la possibilità di leggere la nota informativa sopra citata, sinteticamente diciamo che – attraverso la costituenda Fondazione – si desidera salvaguardare la “Casa di Maria” e quanto in essa racchiuso!

Si tratta di un patrimonio d’inesti-mabile valore, riguardante il vissuto della Serva di Dio.

Un importante traguardo è già stato raggiunto con l’apporto di persone

generose, che hanno accolto l’appello lanciato durante la scorsa estate: i lavori di straordinaria manutenzione dell’im-mobile sono stati ultimati con il mese d’ottobre e i relativi costi – grazie al cielo – sono stati onorati nei tempi con-cordati con l’impresa edile.

Lodiamo e benediciamo il Signore, ma siamo perseveranti nell’invocare la sua Provvidenza per far fronte ad altre nuove, e talvolta impreviste, necessità.

A questo punto sarebbe doveroso indicare le successive tappe del percorso con riferimento alla Fondazione, che mira ad acquisire la personalità giuridi-ca in tempi ragionevolmente brevi: non è possibile, tuttavia, indicare alcuna data dal momento che la regione Veneto e la stessa Prefettura di rovigo hanno fatto capire che la somma raccolta per gestire l’attività della Fondazione non è ancora adeguata al progetto messo a statuto.

il limite per la costituzione del fondo di partenza ammonta, infatti, a 50.000 (cinquantamila euro).

Di fronte a questa realtà (decreto regionale del 31 dicembre 2010), consa-pevoli che la Provvidenza verrà in nostro

aiuto, diciamo semplicemente che fare-mo tutto il possibile per superare questo scoglio; non solo, continueremo pure a predisporre tutti i documenti necessari per consentire al notaio di procedere secondo la volontà di zoe Mantovani, che desidera donare alla Fondazione la “Casa di Maria” di Via Giovanni tasso a rovigo e tutte le cose in essa contenute.

Maria Bolognesi aveva lasciato in eredità ciò che possedeva a zoe Man-tovani, con la quale trascorse gli ultimi venticinque anni della sua vita.

Per tranquillizzare i benefattori che hanno già aderito o aderiranno all’ap-pello lanciato dal Centro Maria Bolo-gnesi, inerente la costituzione di una Fondazione omonima, ricordiamo le coordinate bancarie del Conto Corrente, cui far pervenire le eventuali offerte “pro Fondazione”:

rOViGOBAnCA CreDitO COOPerAtiVOintestatario – Giacomini GiuseppinaCoordinate bancarie:eUr iBAnit17 z089 8612 2000 1200 0046 914Cod. BiC CCrtit2tGO1

infine, assicuriamo i sostenitori del progetto che intendessero conoscere la situazione di quanto raccolto fino a quel momento per attuarlo, che daremo loro adeguata e pronta risposta.

È opportuno ricordare che la Fonda-zione diventerà operante a tutti gli effetti solo dopo aver conseguito la personalità giuridica per cui, successivamente a ciò, la stessa metterà in essere le migliori strategie per realizzare quanto Maria ha lasciato in eredità.

Quel suo anelito divino, che inces-santemente la spingeva a dare attenzione ed aiuto a quanti il Signore metteva nel suo cammino – poveri, ammalati, biso-gnosi e sofferenti – non sarà disatteso!

Giuseppina Giacomini

Per ogni altra informazione:0425.23489 - 0425.27931

16 Finestre Aperte

Cara mamma, dal pro-fondo del mio cuore ti dico grazie.

Grazie per la vita che mi hai donato, per l’amo-re infinito, per le gioie e le sofferenze che abbiamo sempre condiviso.

Grazie per tutti i sacrifi-ci che hai fatto per far cre-scere me, i miei fratelli e i miei nipoti. non basterebbe un libro per scrivere tutto il

bene che hai fatto nella tua vita.È ancora stampato nella mia mente il messaggio di

auguri, che feci pubblicare sul giornale solo due anni fa, in occasione del tuo compleanno, diceva così: il mio desiderio è non vederti mai più soffrire, che dal tuo dolce viso non sgorghino più lacrime, a meno che non siano di gioia, che il tuo cuore sia sereno. Questo per tutti gli anni a venire.

Ma i disegni di Dio non sono i nostri.A proposito di sofferenza, mi scriveva così un caro

amico in una lettera: “gli interrogativi che tu ti poni e a cui non sai trovare

risposta, sono tutti umanamente comprensibili. Il buio che ti prende non significa affatto che non hai fede, anzi la tua fede ti consente non tanto di trovare risposte quanto, piuttosto, di abbandonarti al Mistero del dolore e lasciarti disponibile. Dice il Libro Sacro: “Nella vostra pazienza (che sa di patire), possederete la vostra vita”. Il dolore, se ti rende difficile capire, non t’impedisce di amare”.

A te, Signore Gesù, rivolgo il mio umile, ma pro-fondo grazie, per tutto il tempo in cui mi hai donato mia mamma.

ti ringrazio particolarmente per averle donato serenità e coraggio, grazie ai quali in questo tempo di sofferenza è stata testimonianza di fede vera. riecheggia ancora nella mia mente, cara mamma, quella tua ferma risposta alla mia continua ricerca dei perché di tanta sofferenza: “Devo espiare i miei peccati” hai detto. e dopo avermi scavato dentro, con il tuo sguardo pieno d’amore, hai aggiunto: “e anche i tuoi”.

Grazie, Signore, per esserti fatto presente nella soffe-renza di mia mamma.

LETTERA AD uNA MAMMA VOLATA IN CIELO

“Vado a prepararvi un posto”

Sono certo più che mai – mamma – che tu ora sei tra le Sue braccia. Sei tra le braccia di Gesù che tanto hai amato, tanto hai pregato vicino a papà, a mio fratello Paolo e a tutti i parenti che ti hanno preceduto.

ricordo con particolare gioia l’incontro in cui P. Gianni ti ha chiesto se volevi ricevere Gesù e la risposta veloce e sicura, che ne è seguita: “è la cosa che più desidero al mondo”.

Che Dio ci benedica.

PREghiERa PER la faMiglia di giovanni Paolo ii

O Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo e in terra,Padre, che sei Amore e Vita,fa’ che ogni famiglia umana sulla terra,mediante il tuo Figlio Gesù Cristo, nato da Donna,e mediante lo Spirito Santo,sorgente di divina carità,diventi un vero santuario della vita e dell’amoreper le generazioni che sempre si rinnovano.Fa’ che la tua graziaguidi i pensieri e le opere dei coniugiverso il bene delle loro famigliee di tutte le famiglie del mondo.Fa’ che le giovani generazionitrovino nella famigliaun forte sostegno per la loro umanitàe la loro crescita nella verità e nell’amore.Fa’ che l’amore,rafforzato dalla grazia del sacramento del Matrimonio,si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi,attraverso le quali, a volte, passano le nostre famiglie.Fa’ infine, te lo chiediamoper intercessione della Sacra Famiglia di nazareth,che la Chiesa in mezzo a tutte le nazioni della terrapossa compiere fruttuosamentela sua missione nella famiglia e con la famiglia.Concedi alla tua Chiesa di compierela sua missione per la famigliae con la famiglia in tutte le nazioni della terra.Amen

Il figlio Renzo Pizzo, “amico” di Maria Bolognesi, ricorda la mamma Marcellina Casazza

Finestre Aperte 17

L’età dell’adolescenza, socialmente parlando, è caratte-rizzata dal quindicesimo anno. 15 anni: è l’età del debutto per le ragazze. La giovane è pronta per essere presentata alla società. e ciò era più comprensibile in altri tempi, quando le ragazze potevano essere richieste in matrimonio molto presto. Anche se nel nostro mondo le cose sono molto cambiate, ci sono ancora società che conservano la tradizione del debutto a 15 anni d’età.

La nostra Maria, probabilmente, non sapeva neppure che esistessero simili tradizioni.

Comunque, non è difficile immaginare Maria Bolognesi nello splendore della sua prima giovinezza. Povera, ma bella, bellissima. Però la nostra Maria non ha tempo per darsi alle frivolezze, sia pure innocenti, o alle vanità proprie di questa fase dell’età giovanile.

Che sia bellissima se ne accorgono tutti, ma special-mente i ragazzi del paese che la vedono passare, anche se modesta e senz’aria di voler chiamare l’attenzione. Maria Bolognesi conserva e contempla nel suo cuore un segreto profondo, e a chi manifestava la sua simpatia e l’interesse di averla come compagna della sua vita, essa rispondeva con totale fermezza: “Ho un altro fidanzato, il più buono, il più caro, il migliore di tutti”. era la celebre risposta delle

Continuiamo la rubrica curata da Padre Stanislao Avanzo. in questa puntata scopriremo e “osserveremo” il visetto della Serva di Dio nell’età adolescenziale.

uN’ADOLESCENTE SPECIALETERZA PUNTATA

Il volto di Maria di Padre Stanislao Avanzo

antiche vergini cristiane dei tempi antichi, disposte anche a morire pur di conservare la fedeltà allo Sposo celeste.

e in questo modo Maria senza però offendere nessuno, smontava qualsiasi tentativo di chi si avvicinasse a lei con progetti (o semplice velleità) di matrimonio.

Perfino alla mancia di nonna Cesira sapeva rinunciare Maria. La buona nonna pensava giustamente che una ragaz-za della sua età potesse avere il desiderio di comprarsi qual-cosa di suo gradimento. La cosa era più che naturale. Maria però rinunciava con belle maniere, e la nonna che capiva che la giovane nipote preferiva scegliere la parte migliore, quella del sacrificio per amore di Gesù e nel nome di quella semplicità di vita che si era scelta, e che rinuncia anche alle cose lecite e buone. Seguendo così l’esempio dei santi.

nel cuore della sua adolescenza Maria è già una donna perfetta. Oltre che a badare ai fratellini, lei sa cucinare per la famiglia; lava, stira, cuce e rammenda come la migliore delle donne di casa. e perfino impara a pescare per dar da mangiare ai fratelli e ai familiari.

Circa questo tempo una nuvola (si direbbe il contrario) viene ad oscurare la famiglia Bolognesi, una nuova, ma indesiderata gravidanza di mamma Giuseppa. È Maria che rincuora la mamma contrariata dicendo: “no, mamma,

non temere, lavoreremo insieme; ci aiuteremo, vedrai. il Signore non ci abbandonerà”. Così nasce il fratelli-no Luigi. Mamma Giuseppa andrà a lavorare la terra e Maria gli farà da mamma.

È proverbiale che l’adolescenza è l’età degli alti e bassi, dei capricci, degli umori cangianti. Le ragazze, in particolare, non sanno più che cosa inventare nel modo di vestir-si, nell’acconciatura dei capelli, per rendersi attraenti. Sì, l’adolescenza è l’età dei sogni e delle vanità, ma anche delle grandi visioni e dei gran-di ardimenti.

P. Stanislao Avanzo

MARIA NELL’ADOLESCENzA

Maria adolescente, al centro tra due persone; alle loro spalle un presepio: il primo in località Passetto realizzato dalla Serva di Dio

18 Finestre Aperte

A Maria Bolognesic/o Centro Maria Bolognesi

Via G. Tasso, 4945100 ROVIGOGentile Centro Maria Bolognesi,

desidererei avere informazioni riguardo alla vostra Associazione.

Maria Teresa Mosconi(ricevuta per e-mail)

Gentilissima Sig.ra Mosconi,

prima di tutto desideriamo ringraziarla per l’interessa-mento dimostrato nei nostri confronti.

il Centro Maria Bolognesi è un ente morale riconosciu-to come tale dal Vescovo Diocesano nel giugno del 2001, ovvero dopo che la Causa di Canonizzazione della Serva di Dio Maria Bolognesi si è chiusa positivamente nella nostra Diocesi di Adria-rovigo, approdando, quindi, alla Congregazione delle Cause dei Santi, a roma. era l’11 luglio del 2000!

nato nel 1983 a Oderzo (tV), dal 1988 il Centro Maria Bolognesi ha trasferito la sua sede in rovigo, avendo deci-so di ricoprire, davanti al notaio, anche il delicato ruolo di Parte Attrice della Causa di Canonizzazione della Serva di Dio.

Lo spirito con cui operiamo è molto semplice e anche chiaro, almeno lo si spera: si desidera, infatti, valorizzare in tanti modi la preziosissima eredità spirituale, che ci è stata lasciata in dono da quest’anima specialissima, morta a rovigo il 30 gennaio 1980, all’età di 55 anni.

Sempre “disponibile e docile alla voce di Dio”, durante tutta la sua vita, Maria esercitò in modo mirabile anche le 14 opere della misericordia.

Laica, figlia di n.n., poverissima e senza alcuna cultu-ra, nell’aprile del 1942, fu scelta dal Signore a portare la Croce; per il suo Si incondizionato e rapido, egli la favorì elargendole speciali grazie e doni spirituali!

in breve, possiamo aggiungere che Maria è anche una mistica ed una stigmatizzata (mani, piedi, costato e coro-nazione di spine).

Per ritornare alla sua richiesta, aggiungiamo che il nostro Centro - oltre a sostenere economicamente la Causa e a divulgare la figura luminosa di Maria Bolognesi - è anche un punto di riferimento per persone bisognose e in difficoltà.

la PoSTa di MaRia

L’aiuto che viene loro offerto è discreto e ben pondera-to; inoltre, ogni anno, il Consiglio Direttivo “sposa” delle situazioni particolarmente critiche, che sono seguite perso-nalmente dal Presidente, passo a passo, o meglio, mese per mese, con la speranza che si possa alleviare la situazione di disagio di questa o quella famiglia povera.

Per noi Maria Bolognesi è come un grande FiOre che continua a spargere il suo profumo e i suoi semi un po’ dovunque; ci sia lecito, allora, aggiungere queste altre immagini: essendo il Centro come una sorta di corolla di questo fiore, possiamo dire che “Finestre Aperte” è uno dei suoi petali!

Finestre Aperte, infatti, è il nostro trimestrale, che spe-diamo gratuitamente in tante parti d’italia, con una tiratura media di 4000 copie ad uscita.

All’interno della nostra rivista, scaricabile anche dal nostro sito internet, c’è anche una rubrica dedicata alla poesia, attraverso la quale sono promosse piccole iniziative a tema.

L’altro petalo del Centro è la Casa editrice “edizioni MB”! Pur essendo una S.r.l, la Casa editrice è nata prin-cipalmente con lo scopo di “proteggere” le pubblicazioni riguardanti la Serva di Dio.

infine, possiamo aggiungere una ultimissima notizia: un ulteriore petalo sta per spuntare con l’intento di proteggere la casa di via G. tasso, 49 a rovigo, dove Maria ha vis-suto gli ultimi 10 anni della sua vita: è la FOnDAziOne “Maria Bolognesi”.

Dato che il discorso potrebbe farsi molto lungo, sono costretta a fermami qui, ma resto a sua completa disposi-zione per qualsiasi chiarimento.

Gentile Signora, se me lo permette, vorrei consigliarle di visitare il nostro sito www.mariabolognesi.it e scaricare l’ultimo numero di “Finestre Aperte”; inoltre, se le facesse piacere, potrei spedirle, gratuitamente al suo domicilio, del materiale riguardante la Serva di Dio. La provvidenza, infatti, in questi trent’anni non ci ha mai abbandonato e questo ci fa ben sperare anche per il futuro, nonostante la crisi attuale in atto, che ci tocca tutti da vicino.

tra i tanti pensieri, contenuti nei diari di Maria Bolo-gnesi, se ne può scorgere uno, che consideriamo preminen-te: solo Dio può dare realmente un senso alla vita umana! Questo è il concetto che cerchiamo di diffondere attraverso tante attività, ma soprattutto con il nostro comportamento.

Giuseppina Giacomini

Finestre Aperte 19

Comunicazione per chi riceve finestre aperte

TUTEla DaTi PERSonali

nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs 196/2003 Le comunichiamo che i suoi dati fanno parte dell’archivio elettronico del Centro Maria Bolognesi e saranno usati esclusivamente per comunicarLe le nostre iniziative.in qualsiasi momento e gratuitamente Lei potrà richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazione o cancellazione degli stessi attraverso richiesta scritta da inviare a:CentrO MAriA BOLOGneSi - via G. tasso, 49 - 45100 rOViGOin caso di cancellazione del nominativo non potremmo più spedirLe alcuna informazione.non ricevendo nessuna comunicazione in merito, ci consideriamo autorizzati a conservare nel nostro archivio elettronico i Suoi dati personali nel rispetto del D. Lgs 196/2003.La ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per augurare pace e serenità a Lei e a tutti i suoi cari, con un ricordo nella preghiera.

Centro Maria Bolognesi

alla Serva di DioMaria Bolognesi

Quelli come medonano cuore e amoreperché è tutto quello che hanno.

Quelli come mecondividono con i malati le loro sofferenze.

Quelli come menon lasciano mai soliquanti si trovano nel bisogno.

non smettere mai di amareda soli siamo poca cosama se in tanti amiamosaretequelli come me.

Giancarolo Fabbiandi Monselice (PD)

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La Pasqua non deve rimanere soltanto al livello delle emozioni e dei ricordi; essa deve lasciare una traccia, deve incidere continuamente nella nostra vita, deve essere per noi ogni giorno motivo di incoraggiamento alla coerenza ed alla testimonianza.

Giovanni Paolo II(Discorso all’udienza generale

del 14 aprile 1982)

S. Pasqua 2011

La S. Pasqua rinnovi in noi, attraverso l’esempio della Serva di Dio Maria Bolognesi, il coraggio di testimoniare che Cristo è veramente risorto, seguendolo con fiducia ed amore negli avvenimenti lieti e tristi della nostra vita.

La Redazione e il Centro Maria Bolognesi

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Ogni mese, il giorno 30, alle ore 9.00 (se festivo ore 10.30),

viene celebrata una S. Messaper la Serva di Dio Maria Bolognesi

presso il Tempio cittadino “La Rotonda” di Rovigo

Appuntamenti

Lunedì 25 aprile 2011 - ore 16.00 presso la Chiesa della Sacra FamigliaFerrara - Via Bologna, 148

Tradizionale cammino spiritualeS. Messa presieduta da Padre Raffaele TalmelliOblato benedettino vallombrosano

Servizio gratuito di pullman da Rovigo a Ferrara e ritorno, con prenotazione telefonica

Domenica 1 maggio 2011 - ore 16.00 presso la Chiesa Parrocchiale di S. Sebastiano

Bosaro (RO)

3° Anniversario della tumulazione di Maria Bolognesi

S. Messa

Domenica 5 giugno 2011 - ore 10.30 presso la Sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi di RovigoRovigo - Piazza Vittorio Emanuele II, 14

Concerto in onore della Serva di Dio Maria Bolognesi

Paola Chiarion, pianoforte Elio Orio, violino