INTERNAZIONALE INCONTRA IL CARCERE anno 9 - numero 8 ... · Mi chiamo Khalid, ho 30 anni e sono...

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anno 9 - numero 8 - 2014 ASTROLABIO IL GIORNALE DEL CARCERE DI FERRARA testata iscritta al n.9/07 del Registro dei Giornali e dei Periodici tenuto dal Tribunale di Ferrara con decreto del Presidente del 26/07/2007 Proprietario: Casa Circondariale di Ferrara Editore: Casa Circondariale di Ferrara Direttore responsabile: Vito Martiello Stampa: FlyerAlarm.com Periodicità: bimestrale Curatore: Iosto Chinelli Web: www.giornaleastrolabio.it Realizzato con sistemi liberi OpenSource: SO Kubuntu e software Scribus-ng, GIMP e Inkscape (a9.n8.2014) In questo numero Irene Lodi dalla Nuova Ferrara 2 La musica arriva oltre le sbarre I viaggi della speranza 3 Voglia di Ricominciare Poesia 4. La terra dei miracoli poesie autori vari Autobiografico 4 Il Giramondo Sport a 360° 6 Da un senso di libertà Nessun uomo è un isola Sport a 360° 7 Basket a Ferrara, una storia infinita Arte 8 Il Lucido Arte 9 Volpi Attualità 10 Privacy e intercettazioni Autobiografico 11 Lettera Autobiografico 12 Per Astrolabio Autobiografico Dedicato a te Intervista 13 Otto domande a Marcello Marighelli Cucinare in carcere 15 La stracciacella La salute del corpo 15 In due mosse: KHALIDHALI VOGLIA DI RICOMINCIARE Tanti sacrifici buttati alle ortiche, ma ancora tanta voglia di riscatto, di riaffermare costruttivamente e legalmente la propria dignità. Mi chiamo Khalid, ho 30 anni e sono originario del Marocco della regione del Beni Amir Est, titolo di studio licenza elementare e dal 1997 mi trovo in Italia. continua in terza pagina i viaggi della speranza TASSO-MATERIALI regia Horacio Czertok HARDCORE regia Andrea Amaducci Con la partecipazione dei detenuti/attori Desmond Blackmore, Lesther Batista Santisteban, Massimo Chiodi, Alberto Finessi, Romano Fragassi, Rodian Kapitani, William Librizzi, Agim Selimi, Edin Ticic. Video Marinella Rescigno. Produzione Teatro Nucleo Con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna Coordinamento Teatro-Carcere Emilia Romagna Casa Circondariale di Ferrara. L'attenzione ai temi sociali e alla cultura sono gli elementi fondativi del festival "Internazionale", per questa ragione è stato inserito all'interno della programmazione 2014, uno spettacolo teatrale realizzato dai detenuti da tenersi all'interno della Casa circondariale di Ferrara, aperto, su invito, anche a giornalisti e personalità indicate dal festival stesso. La nostra speranza è che tale spettacolo possa informare sulle attività rieducative che si svolgono all'interno del carcere e favorire una maggiore integrazione della Casa circondariale alle attività culturali che si svolgono nella nostra città. 4 OTTOBRE 2014 H 10, INTERNAZIONALE INCONTRA IL CARCERE IL TEATRO DELLA CASA CIRCONDARIALE DI FERRARA PRESENTA

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Astrolabio - 1

anno 9 - numero 8 - 2014ASTROLABIOIL GIORNALE DEL CARCERE DI FERRARAtestata iscritta al n.9/07 del Registro dei Giornalie dei Periodici tenuto dal Tribunale di Ferraracon decreto del Presidente del 26/07/2007Proprietario: Casa Circondariale di FerraraEditore: Casa Circondariale di FerraraDirettore responsabile: Vito MartielloStampa: FlyerAlarm.comPeriodicità: bimestraleCuratore: Iosto Chinelli

Web: www.giornaleastrolabio.itRealizzato con sistemi liberi OpenSource:SO Kubuntu e software Scribus-ng, GIMP e Inkscape

(a9.n8.2014)

In questo numeroIrene Lodi dalla Nuova Ferrara

2 La musica arriva oltrele sbarre

I viaggi della speranza3 Voglia di Ricominciare

Poesia4. La terra dei miracoli

poesie autori vari

Autobiografico4 Il Giramondo

Sport a 360°6 Da un senso di libertà

Nessun uomo è un isola

Sport a 360°7 Basket a Ferrara, una

storia infinita

Arte8 Il Lucido

Arte9 Volpi

Attualità10 Privacy e intercettazioni

Autobiografico11 Lettera

Autobiografico12 Per Astrolabio

AutobiograficoDedicato a te

Intervista13 Otto domande a

Marcello Marighelli

Cucinare in carcere15 La stracciacella

La salute del corpo15 In due mosse:

KHALIDHALIVOGLIA DI RICOMINCIARETanti sacrifici buttati alle ortiche, ma ancora tanta voglia di riscatto, di riaffermarecostruttivamente e legalmente la propria dignità.

Mi chiamo Khalid, ho 30 anni e sono originario del Marocco della regione del Beni Amir Est, titolodi studio licenza elementare e dal 1997 mi trovo in Italia.

continua in terza pagina

i viaggi della speranza

TASSO-MATERIALI regia Horacio CzertokHARDCORE regia Andrea Amaducci

Con la partecipazione dei detenuti/attoriDesmond Blackmore, Lesther BatistaSantisteban, Massimo Chiodi, AlbertoFinessi, Romano Fragassi, RodianKapitani, William Librizzi, Agim Selimi,Edin Ticic.

Video Marinella Rescigno.Produzione Teatro Nucleo

Con il patrocinio del Comune di Ferrarae della Regione Emilia-RomagnaCoordinamento Teatro-Carcere EmiliaRomagna

Casa Circondariale di Ferrara.

L'attenzione ai temi sociali e allacultura sono gli elementi fondatividel festival "Internazionale", perquesta ragione è stato inseritoall'interno della programmazione2014, uno spettacolo teatralerealizzato dai detenuti da tenersiall'interno della Casa circondarialedi Ferrara, aperto, su invito, anchea giornalisti e personalità indicatedal festival stesso.La nostra speranza è che talespettacolo possa informare sulleattività rieducative che si svolgonoall'interno del carcere e favorireuna maggiore integrazione dellaCasa circondariale alle attivitàculturali che si svolgono nellanostra città.

4 OTTOBRE 2014 H 10,INTERNAZIONALEINCONTRA IL CARCERE

IL TEATRO DELLA CASA CIRCONDARIALE DI FERRARA PRESENTA

Astrolabio - 2

1 32 7 Errata Corrige numero 7

Nell'articolo sullo spettacoloteatrale ci siamo dimenticati dinominare e ringraziare MarinellaRescigno, nostra videomaker dellaboratorio teatrale.

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articolo tratto dalla Nuova Ferrara, Irene Lodi

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La magia della musica dei Buskers nonha deluso nemmeno in carcere: ierimattina gli Ars Nova Napoli e gliSkarallaos, due dei gruppi invitati alFerrara Buskers Festival hanno suonatoper circa un centinaio di detenuti nellapiccola sala del teatro del carcere,appena ritornata agibile dopo ilterremoto. I musicisti sono stati accoltidalle parole di ringraziamento di ritodella direttrice, Carmela di Lorenzo, delsindaco Tagliani e del direttoreorganizzativo del Festival, Luigi Russo.«Sono moltoemozionata - ha esordito con gioia la diLorenzo - questa iniziativa è possibilegrazie al lavoro in sinergia del comune edella direzione organizzativa del carcere,spero che i due gruppi, che ci onoranooggi con la loro musica, possano donarciun'atmo sfera di allegria espensieratezza». Russo e Tagliani hanno

LA MUSICA ARRIVA ANCHE OLTRE LE SBARRE

LE CANZONI PARTENOPEE E LO SKA FANNO BALLARE IN CARCERE INSERVIENTI EDETENUTI. IL SINDACO: «IMPOSSIBILE STARE FERMI»

sottolineato invece l'attenzione e ladisponibilità degli artisti al so ciale, e siaugurano che la politica di apertura allacittà portata avanti finora nella casacircon dariale possa continuare. Gli ArsNova Napoli dopo pochi minutiguadagnano il palco, e a loro agio più chemai cominciano a riscaldare l'atmosferacon le canzoni della tradizionepartenopea. I detenuti battono le mani atempo, i loro visi si sciolgono in sorrisi, ela trascinante musica degli Ars Novacoinvolge tutto il pubblico, «è impossibilestar fermi», dice Tagliani. Dopo unatarantella del '600 e una ritmataMadonna delle Grazie, la performanceraggiunge il suo apice con la lorodivertentissi ma versione di Tu vo' fa'l'americano, comprensiva di uno StefanoBottoni al tamburello, chiamato al fiancodella solare band napoletana. Un paio dialtre canzoni, e gli artisti, le guardie, gli

inservienti, i carcerati, e tutto lo staffballano insieme: gli Ars Nova scendonodal palco e, senza smettere di suonare,passano tra le braccia levate in alto deidetenuti, che non si stancano di incitarli.Gli Skarallaos non sono certo da meno: itesti sono in spagnolo, ma i ragazziurlano a forti ritmi ska il loro messaggioumano e umanitario, mettendo in giocotutta la loro energia e anche stavolta nonsi può proprio resistere a gettarsi nelvortice della band galiziana. Gli artistidavvero agiscono Sin fronteras, così comeracconta il loro ultimo album, non sipercepisce nessuna distanza, e alla finedel loro ultimo pezzo, i detenutiapplaudono intensamentesenzarisparmiarsi anche i travolgenti musicistispagnoli. Concluso il concerto, l'opinioneè una sola in tutta la sala: l'espe rienza èstata senza dubbio un altro grandesuccesso del Ferrara Buskers Festival.

Astrolabio - 3

Il mio nucleo familiare è così composto:da papà Hamed – dal 1974 havagabondato tra il Marocco e l'Italia comeambulante di abbigliamento (i primipermessi di soggiorno risalgono al 1978,quando prima bastava solo il passaporto,mentre come lavoratore eri consideratoun clandestino) mamma Breka casalinga– in Italia dal 2008 – due sorelle : Hananadal 2005 in Italia, abitante in Argenta (FE)sposata con due figli e Nadia più anzianedi me; più un fratello Ohtman, approdatoanche lui nel 2002, abitante a Lavezzola(RA).

L'apripista di questa mia avventuraitaliana, è stato ad onor del vero, lo zioMohamed Halì che per primo si èinsediato nel nostro tessuto sociale,proponendosi anch'egli – come il papà –come venditore ambulante, in unaopulenta “Milano da bere”, negli anniruggenti del consumismo e del boomeconomico italiano.

Il papà lavorava e ci manteneva adistanza, mentre i suoi bliz in terramadre mi facevano sempre più capirequale mondo e quale benessere avessetrovato nella “terra promessa”, che midecantava, ed io affascinato e catturatoda quel nuovo pianeta sognavo easpiravo un giorno poterci anch'ioatterrare.

Così – dopo diverse resistenze di papàHamed – un sabato mattina lui stesso midisse:”Khalid, oggi non andare a scuola,vieni con me in Italia”.

Avevo solo tredici anni ma tantoentusiasmo e tanta birra in corpo, quantobastava per affrontare così giovane alleprime armi – difficoltà ed ostacoli che unascelta così importante, ed altrettantoimpervia mi chiedeva di superare.

Contro il volere e l'orientamento paternoinvece di continuare nel mio impegnoscolastico, a spada tratta mi catapultaianch'io nel commercio; non avevoesperienza, ma una grinta ed una vogliada vendere, insaziabile d'integrarmi e diessere valida spalla nell'affiancare ecoordinare proficuamente l'attività divendita già iniziata e coltivataegregiamente, con sacrificio edabnegazione dal mio caro papà.

I primi guadagni non tardarono adarrivare, e così a contribuire nelmantenimento a distanza della miafamiglia e a realizzare e materializzare ilsogno che ogni extracomunitario ha nel

cassetto: portare sicurezza e serenità “ adomicilio “, dimostrare al mondo e allamia terra che anch'io ero in prima linea,artefice del mio futuro.

Ma si sa, tutto ha un prezzo; mentretrascuravo i miei impegni scolastici – nonfrequentando coetanei – crescevoprecocemente nell'ambiente lavorativo,avendo a che fare con persone epersonaggi adulti, più grandi di me,orbitanti nella sfeera commercialepersonale di papà Hamed.

Mi stavo facendo strada, stavocapitalizzando e valorizzando un mestiere,un'arte – quella del saper vendere –ereditata da chiprima di me avevaosato econquistato la terrapromessa, mentreil passaparola tra lamia gente, facevada eco ad altri mieigiovani conterranei.In poco tempo, altricome me,richiamati dalbusinessdell'abbigliamento– fecero irruzionesul mercatoitaliano, tanto beneed efficacemente, da soffiare persino ilposto dei loro predecessori, dei loro padri.

Il vento soffiò a mio favore, finoall'avvento del fenomeno “giallo”;dell'ingovernabile concorrenza cinese,costringendomi nel 2002 ad abbandonaree a ritagliarmi una nuova occupazionenella zona di Imola, presso un'impresa dipulizie.

Nel corso di questa nuova esperienzaconosco Arianna, italiana che sebbenerazzista si accorge di me, e rivisitando leproprie idee anti-extracomunitarie, lasciail proprio fidanzato per condividere conme tre anni, forse tra i più belli e piùsignificativi della mia avventura italiana.

Nel 2004 – dopo l'entrata della nuovamoneta -, la mia ditta comincia a lanciarei primi segnali di cedimento e così mentrecalavano le commesse di lavoro, vengo –essendo tra gli ultimi assunti –inevitabilmente estromesso dalla azienda.

Questo evento, oltre uno schiaffo moraleper la mia dignità, lasciacontemporaneamente anche un vuotoeconomico quasi incolmabile che i facili

guadagni del mercato degli stupefacentiprovvisoriamente riusciva a tamponare.

Avevo cambiato le mie abitudini di vita,le mie amicizie e la mia cultura, quellacultura basata sull'abnegazione ededizione dei miei obbiettivi, venivasostituita da una sub-cultura effimera esu di un "mordi e fuggi", fondamentaliper chi è attratto dai facili guadagni delmondo della droga.

Questo trend è perseverato per diversotempo, ma si sa prima o poi il gioco èbello finchè dura, finchè qualcuno tiricorda che esiste un confine, sottile edinvisibile che fa da spartiacque traclandestinità e legalità, tra trasgressione

e rispetto, spezzato il quale non sei piùproprietario delle tue azioni, delle tuescelte, di dare una direzione al tuoquotidiano, al tuo futuro, la tua vita nonè più la stessa, ti senti disorientato,perso, sei entrato in un girone buio edincerto, sei approdato su di unmicrocosmo, su di un lembo di terra,chiamato carcere e non sai più quandone uscirai.

Sono trascorsi circa undici mesi, nei qualiho cercato di ritrovare la mia nuovaidentità, bonificandola dal marcio chec'era in me e riseminando quei principi,quegli insegnamenti e valori che lafamiglia e la mia religione- madre mihanno sempre indicato. Oggi che hocapito la lezione voglio sentirmi nuovo,voglio scegliere e non essere scelto,voglio scommettere – con dedizione espirito d'abnegazione – sulla miarifondazione, sulla mia rinascita: anchevoi ci potete scommettere!!

...continua dalla copertina

Khalid Halì

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IL GIRAMONDO

D: Caro professore partiamodall'inizio... com'è cominciatotutto?

R: Lavoravo presso una fabbrica diceramica e avevo clienti per tuttoil mondo. La maggior parte deiclienti li ho conosciuti alla fiera diBologna della piastrelle.

D: Dove ha vissuto per la maggiorparte del suo lavoro?

R: Ho vissuto per circa 20 anni aSanta Monica (USA-Los Angeles)spostandomi per tutto il mondo,sempre per motivi lavorativi, finoal triste episodio delle “TorriGemelle”.

D: Cosa ha pensato quando èsuccesso quell'episodio?

R: Mi passò dalla mente lapossibilità di una guerra globaleconoscendo il pensiero delpresidente (opinione personalenon politica).

D: E dopo?

R: Da quel momento iniziarono ledifficoltà, soprattutto per il trafficoaereo e il destino mi ha portatoall'insegnamento.

D: Quanto tempo è che insegnaall'Arginone?

R: Questo è il 3° anno all'internodell'istituto. La prima supplenzache ho fatto qui è stata per unmese e mezzo.

D: La sua prima sensazione?

R: Da fuori hai un immagine“storpiata” del detenuto. In realtà

Pochi passi e poi le sbarre,pochi passi e poi le mura.Sembra di cadere in un burronequanta confusione dentro di me,cerco un'identità perduta,eppure lo sento.La vita non è finita,vi prego, cerchiamola!!!

INTERVISTA ALL'INSEGNANTED'INGLESE, PROF. PIETROCANELLA, IL QUALE RACCONTALA SUA ESPERIENZALAVORATIVA IN GIRO PER ILMONDO.

LA VITA È SPERANZA

poesia

Giovani che non sanno scusare alle donne i loro difetti,non potranno mai godere delle loro virtù!!!

RICORDATI DI LORO

Desmond Blackmore

Senza una lira, o senza un euroSi rende la vita un vero infernoSenza la libertà, sembra senza speranzaSenza medicina, per il gran mal di panciaSenza l'affetto di un famigliareRimane sempre la sensazione, di stare sempre più maleSenza qualcosa, buona da mangiare,c'è solo un lontano ricordo, di una vita normaleSenza ispirazione , per andare avantila gente rovinata, è veramente tantaL'assenza di amore e anche di passionecosì non fa solo che aumentare la frustrazioneSenza l'aiuto delle istituzioni, la mancanza di comunicazione,senza rispetto e dignità, la situazione degenererà,senza respiro, voglio farla finita, ma senza coraggio, non ho la spintaAllora sto qui, e faccio la presenzama alla fine, sono sempre senza.

SENZA

Erbini Antonino

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IL GIRAMONDOho conosciuto persone moltoeducate e disponibili all'appren-dimento. Il coinvolgimentoemotivo è molto forte... non siriesce a mantenere un distacco“professionale”. Insegnando quaho capito che è inutile giudicare ilprossimo, perché pure io, se nonavessi avuto la possibilitàlavorativa che avevo, avrei potutosbagliare nel passato.

D: Come valuta questaesperienza?

R: La trovo un'esperienza che miha arricchito moltopersonalmente, sia lavorando quiche il corso serale che effettuofuori(selezione di ragazzi fra i 16 ei 18 anni senza terza media, figlidi un certo ambiente sociale).

D: Tornando al suo vecchiolavoro...quanti paesi ha girato?

R: Di preciso non saprei dirlo, maall'incirca 100 paesi.

D: Visto che ha vissuto così tantoin America...qual'è il suo ricordopiù bello che ha?

R: Dell'America ricordo la natura,anche se sembrerà molto strano.Visto che ero molto stressato ditutto il lavoro settimanale,approfittavo di quei due giorni perrilassarmi: nel deserto, nei solitialberghi caratteristici, nelle librerie(che al loro interno trasmettonomusica rilassante con il serviziobar) e la spiaggia.

D: E, invece, qual'è il suo ricordopiù brutto?

R: Il ricordo più brutto è il trafficobestiale che ti ritrovi tutte lemattine. Basti pensare che gli orarilavorativi sono autogestiti in baseal traffico. Il negativo è il caos. Lepreoccupazioni che se non“funzioni” sul lavoro sei in mezzoalla strada, esaurimenti nervosi omalanni e sei sulla strada, direimancanza di ammortizzatorisociali ecco.

D: Suppongo che lei sia stato purein Asia...

P:Sapete, conoscendo l'inglese mihanno spedito ovunque... poi inOriente la vendita della ceramica èpiù alta rispetto agli altri paesivisto lo sviluppo.

D: Se le riproponessi le stesse duedomande precedenti, cosa mirisponderebbe?

R: Mi è rimasta particolarmente inmente Singapore, una cittàstupenda. Il problema principalein Asia è la densità dellapopolazione. Nei primi viaggi chefeci in Oriente l'atmosferacaratteristica era visibile, ma oral'occidentalizzazione (grattacieli,industrie, ecc...) ha relegato usi ecostumi tipici a poche zone. Peresempio: in Malesia le vendite frai bazar erano le più disperate:basti pensare che facevano i conticon i pallottolieri. Ora il mondo èglobalizzato, molte differenze chedistinguevano i paesi si sonoperse.

D: E in Indonesia?

R: In Indonesia sono stato aGiacarta. Come ti avvicini alla cittàtrovi delle periferie immense, poile famose baraccopoli infine lacittà vera e propria. Questo perfarvi capire che grande contrastoc'è lì fra ricchezza e povertà.

D: L'Australia?

R: L'Australia era una tappa fissanei miei viaggi per Hong Kong.Come paese è pieno di natura e diitaliani. Basti pensare che aMelbourne ci sono all'incirca1.000.000 di italiani e a New Yorksiamo in 1.500.000.

D: Per quanto riguarda l'Europa?Suppongo che lei abbia visitato

tutti i paesi del nostro continente...

R: In Europa sono stato molto inSpagna e Inghilterra. Erano deiviaggi piacevoli perché erano corti(di solito si parla di viaggi di 18/20ore).

D: Di tutto il suo percorsolavorativo passato qual'è il ricordoche le salta in mente per primo?

R: Ero in Turchia e partii quandoscoppio la guerra del golfo (1990).Fu un viaggio d'opportunitàlavorativa non di piacere. Sull'aereoeravamo presenti solo io e alcunigiornalisti. Feci amicizia con unreporter del L.A. Times.

D: Torniamo al presente...cosa nepensa della nostra classe (bienniosuperiore a.s. 2013-14)?

R: Devo dire che il biennio diquest'anno... è anomalo. Non nelsenso sbagliato, è che non ho maivisto depressione in voi. Vi hosempre visto con molta vitalità,un'ottima educazione, persone(detenuti) corrette. Rispetto allealtri classi degli anni passati aveteuna carica elevata.

D: Un'ultima domanda. Visto tuttoquello che ci ha raccontato. Cosavuol fare da “grande”? Qual'è il suosogno nel cassetto?

R: In futuro mi piacerebbe moltoaprire una scuola d'inglese.

Ringraziamo infinitamente ilprofessore Pietro Canella per averpazientato così tanto e di averciraccontato la sua vita edesperienza lavorativa.

Ivano Monchini

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Un giorno uguale a tutti glialtri giorni: ma per noidetenuti non e' propriocosi'! Per il semplice

motivo che il nostro Direttore Condominiale, ci ha permesso dipartecipare a una sentita festa “Sagra dell'Arginone”,organizzata dal nostro Parroco e dalle Educatrici.Tutto ciò per portare un piccolo spiraglio spinto dalla mano diDio,per sostenere la nostra speranza.Cosi' ci ha permesso di formare un piccolo ritrovo dove noipiccole anime potevamo usufruire di piccoli pasti succulenti,dibevande non alcoliche,di giochi adeguati alla nostrapersonalità,di musica e suoni dove i nostri cuori potevanobattere a mille allora. Dove la nostra mente poteva volare,cosìcome il nostro corpo poteva muoversi a ritmo di musica,efinalmente poteva girarsi e saltare in uno spazio più voluto egradito da noi piccole anime.Ma nello stesso tempo eravamo consapevoli che tutto questonon poteva durare per molto tempo,infatti dopo le due orepreviste dal Direttore dovevamo tornare nel nostro stabile enella nostra piccola cella.Così il nostro corpo tornava in 5 mq, non poteva più muoversi

a ritmo di musica,così come il nostro cuore non poteva piùbattere a quella stessa velocità e il nostro gioco tornava adessere lo stesso di sempre:quello delle carte Napoletane,laclassica nominata Scopa,o Tressette. Ma la cosa bella che cirimaneva dentro era che la nostra mente poteva volare e lanostra speranza poteva alimentarsi,era sempre viva e semprepresente in qualsiasi momento, e di sofferenza.Purtroppo nel nostro cammino c'è tanta limitazione,e pocalibertà di movimento: si è costretti a stare in una piccolascatoletta, stretti come delle sardine. E questo ci provoca tantodolore, ma le istituzioni competenti che siedono alle comodepoltrone del parlamento non interessa tutto ciò, a loro interessasolo e solamente il comodo e stretto necessario: a questopunto l'unica cosa che posso affermare è quella che nonostantesiamo costretti a stare come delle sardine, siamo pure costrettia stare in un vero e proprio dimenticatoio di piccole animevaganti, di anime fragili che si confrontano e si aiutano nellaloro stretta speranza.Termino tutto questo citando una frase: il carcere è un luogodove si possono stabilire rapporti che nulla hanno a che vederecon le inferiate o le manette e via elencando.Questi rapporti vanno inseguiti.

Non c'é cosa più meravigliosa dell'essere svegliato, almattino, dai baci appassionati della donna che ti ama, oalmeno così credi!Ho conosciuto Micaela in una comunità terapeutica, ioprovenivo da un anno di detenzione ed ero stato condottolì per espiare il restante della pena in misura cautelarealternativa.

Senza dubbio la mia situazione al livello affettivo eramolto carente, pressoché inesistente.

Era palese la mia necessità di attenzioni, di affetto, e diabbracci; insomma di tutte quelle cose di cui ogni essereumano ha bisogno. Qualcuno ha scritto “Nessun uomo èun isola”.Quando i nostri sguardi si incontravano era come avvertirela gioia di essere vivo nel mio cuore, e la fortuna di potervivere lì in quel momento “Hic et nunc”.É stata sempre caratterizzante nella mia vita la condizionedel cuore attanagliato dalla struggente nostalgia delpassato e del pensiero proiettato nella paura del futuro.Cuore e testa hanno sempre fluttuato in queste duecondizioni di tempo, che sono oggettivamente inesistenti.

La conseguenza di questa condizione è stato: STARESENZA VIVERE. Il bene più prezioso che abbiamo in quantoessere umani è la nostra vita unica e irripetibile e l'unicaessenza di tutto ciò è ADESSO questo momento.

QUI E ORA è il dono più prezioso che abbiamo ricevuto e ilnon saper godere pienamente di questo, ci fa viveretrascinandoci nell'insoddisfazione più totale.Così ho fatto per gran parte della mia vita, scappando dame stesso, dalle mie emozioni al punto davergognarmene; ma al contempo rincorrendomi, sembraassurdo ma costantemente immerso nel non esserepresente a me stesso.

Quindi non continuare a disprezzare e non tormentartiper quello che hai, o ciò che sei nel presente, perchésicuramente nei bei tempi che rimpiangi facevi la stessacosa.

Prova ad esser presente a te stesso e impara a viveregodendo di quello che hai: L'ADESSO

DA UN SENSO DI LIBERTA', E BATTITO DI CUORE

NESSUN UOMO E' UN ISOLAriflessioni,paure e contraddizioni di un uomo che cerca la propria vita

Paolo Rea

19/05/2014

Desmond Blackmore

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SPORT A 360°

La società nasce nell'estate 2011,sostituendo Basket Club Ferrara, cheaveva nel frattempo ceduto I diritti di lega2 alla Fortitudo Basket Bologna.Il Club parte dalla Divisione Nazionale B,rilevando la VIS Ferrara e acquisendo iltitolo della Pallacanestro Budrio.Nella sua prima stagione conquista il 1°posto nel girone di Divisione Nazionale Be vincendo I play-off viene promossa inDivisione Nazionale A.All'esordio nella terza Divizione delcampionato italiano conquista la salvezzavincendo I play-out. Durante l'estate, lasocietà avvia la collaborazione con alcunesocietà estensi, tra cui la S.P.A.L.,cambiando I propri colori sociali dalbianco-verde al bianco-azzurro.Con l'approdo in Divisione Nazionale A,con le nuove disposizioni federali, ilprimo ed unico obiettivo della stagione2012/2013 diventa la salvezza; rimanerenella categoria equivale ad una sorta dipromozione in quanto le prime dieciclassificate in questo raggruppamentoapproderanno alla SILVER-LEAGUE, unasorta di B2 del basket italiano!Ma facciamo un passo indietro, stagione2012/2013, il basket a Ferrara diventa laMobyt del patron Fabio Bulgarelli, e conuna squadra di solo italiani, in quanto ilregolamento vietava giocatori conpassaporto non comunitario, macertamente di grande spessore tecnico ecaratteriale... su tutti I criteri.Benfatto, Ferri e Spizzichini, artefici di unastagione più che positiva, culmina con Ipaly-off vinti contro I compagni dimaggior tasso tecnico e soprattutto conbudget molto superiore al nostro,malgrado ciò evitiamo la retrocessione edi conseguenza approdiamo alla nuovaSILVER-LEAGUE e con essa entriamo in unanuova dimensione di basket dovevengono stravolte le vecchie normefedereali ed entriamo a far parte delgotha del basket globalizzato!La stagione 2013/2014 inizia con unagrande novità, ovvero la presenza di duestranieri e dopo una lunga estate passatatra I parquet della SUMMER LEAGUEstatunitense e vari college americani, ilnostro direttore sportivo Andrea Polidoriseglie due giovanissimi yankees, si tratta

del playmaker Julius Majs edell'ala/centro Milton Jennings, due verescommesse che alla lunga ripagherannoin pieno la fiducia accordata dallasocietà; altri acquisti eccellenti sarannoeffettuati a stagione in corso visti I graviinfortuni di Daniele Casadei e AlessandroInfanti, la dirigenza capeggiatadall'ottimo allenatore Adriano Furlani edal presidente Fabio Bulgarelli decidonocon un grande sforzo finanziario, dimettere a disposizione della squadraSimone Flamini, poi infortunatosi anchelui, e alessandro Amici e la stagioneprenderà una piega diversa...Ma andiamo con ordine e piùdettagliatamente, l'obiettivo della Mobyta inizio stagione era senza nessundubbio la salvezza tranquilla, ebbene ilquintetto ferrarese dopo tre o quattropartite di rodaggio dove si alternanovittorie e sconfitte, inizia una serie dirisultati positivi d'avvero impressionantee al giro di boa si ritrova meritatamentein testa alla classifica della SILVER-LEAGUE; purtroppo però le favole hannovita breve e la lunga scia di infortuniriporta il basket club sulla terra e la 5aposizione finale ci porta a disputare Iplay-off!La prima serie di post-season sidisputerà contro la formazioneravennate classificatasi al sensto posto,proprio alle spalle della Mobyt, e visto ilvantaggio in campo riusciamo asuperare il turno vincendo la serie conun 3-2 finale sudatissimo, strappando laqualificazione nella “bella” giocata aFerrara!Altra impresa del baskeet estense, chi loavrebbe mai detto che ci saremmogiocati l'accesso alla finale di SILVER-LEAGUE, ora però lo scoglio si chiamaDinamica Mantova, guidata da AlbertoMorea e John Ebeling, rispettivamenteallenatore e direttore tecnico che inpassato hanno ricoperto ruoli importantiproprio nel team estense!Le semifinali iniziano con due gare intrasferta e altrettante sconfitte, davverouna brutta partenza, ma quest'anno piùdi una volta abbiamo dimostrato diavere carattere da vendere e in gara 3,davanti al pubblico amico disputiamo

forse la più bella partita di tutto l'anno,serie riaperta a palla due tre giorni dopo,sempre a Ferrara e con la speranza diportare a casa la serie sul 2-2 e giocarciil tutto per tutto a Mantovanell'eventuale gara 5; purtroppo il sognosi infrange proprio nel palazzetto dicasa, grenito all'inverosimile con più di2000 spettatori e a fine gara la squadraviene sommersa da applausi per unastagione tanto sfortunata quantostrepitosa!Ma se di storia infinita si tratta, laconclusione di questa avventura nonpoteva che essere complicata edimprevedibile, difatti il nostro presidenteFabio Bulgarelli, pur consapevole diquanto amore e passione nutrano glisportivi ferraresi per questa squadra,non poteva che rimarcare che senzanuove sponsorizzazioni e soprattuttonuovi soci che potessero immettereossigeno nelle casse di questo club, laprossima stagione non ci sarebbe statanessuna iscrizione alla SILVER-LEAGUE,ma soprattutto ha paventato l'ipotesi dicedere I diritti sportivi e ripartire da unaDivisione Nazionale B o addirittura dallaSerie!Un vero dramma per tutti quelli chehanno a cuore il basket nostrano,l'ultima settimana di maggio e I primigiorni di giugno sono stati vissuti a fiatosospeso sul cielo della Mobyt siaddensavano nubi nere e minacciose,parecchie squadre, due su tutte Bolognasponda Fortitudo e Treviso, erano prontea rilevare I diritti sportivi pagandosomme ingenti al patron Bulgarelli eall'orizzonte non s'intravedeva niente dibuono, ma come tutte le fiabe che sirispettano non poteva mancare l'happyend e alla fine c'è stata fumata bianca,quella tanto attesa da città e tifosi, lapallacanestro Ferrara continua il suocammino nel basket di alto livello;sembrava finita dopo soli tre anni dallanascita di questo club e invece già abreve si potrà tornare a sognare laGOLDEN LEAGUE e si potrà ambire anuovi fenomeni a stelle e strisce e lastoria non è ancora finita!

BASKET A FERRARA, UNA STORIA INFINITA.

Paolo AbatiLorenzo Guio

Astrolabio - 8

Marcello Tosatti

Astrolabio - 9

ARTE

Gabriele Volpi

STE SBARRE POSSONO INGABBIARE IL MIO CORPO, MA NON IL MIO AMORE...

Astrolabio - 10

Le varie procure della Repubblica si servono prevalentementedi società private specializzate, ditte che fornisconoapparecchiature come l'RT 8000, e qui potrei dilungarmi in unelenco sterminato di apparecchiature elettroniche che servonopiù o meno tutte allo stesso scopo, il tutto è integrato dallacollaborazione di tutte le compagnie telefoniche che collaboranocon le istituzioni.

Molti avendo lo “spauracchio” di essere intercettati si affidanoa telefoni pubblici con l'idea (sbagliatissima) che ciò possagarantirgli l'anonimato, ebbene è meglio sapere che lastragrande maggioranza dei telefoni pubblici, quei pochi rimasti,sono controllati a campione, ma non solo, nel caso delle pochecabine telefoniche rimaste (usate spesso da stranieri), essesono in molti casi monitorate costantemente ed anchevisivamente, infatti in molte città, nei pressi di queste cabinesono dislocate telecamere che le inquadrano e che sonoriconducibili alle forze dell'ordine.

PRIVACY E INTERCETTAZIONI

Alberto Cavani

TECNOLOGIA

Parlando di privacy vengono subito in mente le famigerateintercettazioni, a dire il vero la continua sostanziale violazionedella nostra vita privata, l' ingerenza indebita nella vitaquotidiana di ogniuno di noi, si esprime anche in tante altreforme che vanno dall'ascolto diretto, dall'intrusione in internet,violazione della corrispondenza, ecc..., ma qui vogliamo parlareproprio di quella più “chiacchierata”, l'intercettazione telefonica.

In questa sede cercheremo di darvi una “prima traccia” che viaiuterà a comprendere meglio come stanno le cose, comefunzionano alcuni meccanismi, poi ognuno ne trarrà le proprievalutazioni.

Bisogna anzitutto sapere che le intercettazioni telefonicheavvengono con il pieno consenso delle stesse compagnietelefoniche, si proprio quelle stesse compagnie telefoniche chenoi tutti contribuiamo ad arricchire con abbonamenti telefonici,adesioni a promozioni più o meno invitanti, acquisto di unamoltitudine di telefonini brandizzati, e così via.

Per la verità, le stesse compagnie telefoniche ci spiano, infattianch'esse raccolgono milioni di dati senza necessariamenteascoltarci direttamente, ma riuscendo tramite questi dati, acreare un profilo su di noi, ad esempio le compagnie telefonichetengono memoria dei nostri dati personali (quando li hanno)poi attraverso software particolari tengono conto di quante volteal giorno telefoniamo, in che orari chiamiamo di più, a chitelefoniamo più spesso, se più di giorno o di notte, ecc...

Per fare un esempio, se dal nostro telefono partono moltetelefonate in orario notturno fino anche alle prime ore delmattino, mentre per tutta la prima parte della giornata nulla,(non telefoniamo) ebbene il dato che si appalesa sarà ilseguente: “L'utente che sta usando il telefonino è certamenteun nottambulo e probabilmente non lavora di giorno”; Se poi aciò aggiungiamo un'altro dato, ad esempio verso quale altrautenza sono dirette le telefonate notturne, ad esempio quasitutte dirette ad esercizi commerciali della distribuzionealimentare, allora potremmo desumerne che l'utente iniziale(quello che telefona di notte) possa essere un fornaio, unpasticcere, se invece le telefonate sono dirette ad unaredazione giornalistica, allora potremmo logicamente pensareche si tratti di un addetto alle rotative di un giornale, di unredattore, e così via.

Insomma, l'incrocio dei dati raccolti dalle compagnietelefoniche possono svelare molto su chi sta usando queltelefono, troppo se ci pensate bene.

Così ogni tanto sul nostro telefonino ci arrivano messaggi conpromozioni che, guarda caso riguardano più o meno i nostriinteressi, i nostri gusti personali, sembrano fatti apposta pernoi, ed infatti sono poprio per noi.Ma non è finita, anzi siamo solo all'inizio, infatti se chi non ha

alcun interesse ad ascoltarci direttamente “ a viva voce”, puòcomunque imparare così tanto di noi, proviamo un po' adimmaginare chi invece è direttamente interessato ad ascoltarele conversazioni, quanto possa insinuarsi nella nostra vitaprivata, sapere delle nostre cose più intime, SPIARCI.

Astrolabio - 11

Muffit Muca

Quando ti penso riscopro la bellezza di sognare(lettera di riflesioni e speranza dietro le sbarre)

Ciao bellissima è tornato il sorriso vedendotisubito dopo si è fatta strada la malinconiasarà una pazzia!

Detta così non sembrerebbe vera tutta questa attesa. Non si sonosentiti anni or sono 10, si sono sentiti e come questi giorni passati,pesanti pensieri forse progetti fatti in me! Questo sarà un periododa ricordare nella vita, perché pensare a te è una perfetta o meglioè una bella cosa fra queste mura, il mio pensiero ha volato anchese spero per un solo istante il tuo pensiero, sia stato verso dove mitrovo io, ed essere come la telepatia, che per come la penso vaoltre la malinconia. Più tempo passa piu diventa pazzia!

Per dirti due parole che tengo in me, divento fragile uomo, omeglio ragazzo sono.

Vedendoti gentile per come sei, pronta ad affrontare la vita, perogni cosa che c'è nell'universo, i tuoi occhi non hanno fine sonoprofondi, bellissi, verdi come la speranza che mi dai; sarà una miasupposizione vorrei chiederti nel tuo essere gentile, dolce,apprensiva, combattiva, senza pregiudizi.

Avrei questa mia idea di far parte del tuo mondo, ad entrarenell'universo che sei tu, farne parte, magari per un istante assieme.

Doveroso e doloroso la tua assenza, mi mancano tanto i tuoi occhiverdi , mi manchi tu.

Con la presenza mi hai dato speranza.

LETTERA

Astrolabio - 12

Pensare che oggi tutto il giorno chepenso se scrivere qualcosa per ilgiornale del nostro carcere, oppurenon scrivere niente, ma mi ritrovoqui a scrivere che grazie ad Alberto eil giornale che mi fanno leggere miha convinto dire già scrivo ed scrivoe parlo di me, ma non solo di tuttiquei giovani come me che vengonopoco considerati dalla società, difuori di una società di una politicache purtroppo non stanno a pensareche l'unico futuro di oggi e sono igiovani che si ritrovano senza lavorosenza niente in mano ma purtropposi ritrovano a far casino, drogarsi ecommettere reati, di qui per la leggesono cose gravi ma cosa si può direoggi di questi giovani niente perchè ipolitici ci ridono sopra non prendononiente in considerazione, ma liportano per le strade li rovinano liportano davanti ad un giudice e licondannano un anno, due anni dicarcere e per loro il problema èrisolto già e ciò che succede oggi inItalia tanti giovani rovinati così e nonci si può fare nulla.

Perchè una volta che un giovane èfinito in carcere è un criminale per lasocietà è una persona pericolosa, maciò che dico io ma perchè nonstanno a guardarsi dentro il perchèquesti giovani fanno queste cosecome mai loro i giudici, oggi comeoggi non ci guardano perchè nonhanno tempo, perchè hanno da faretrenta processi al giorno e fannoveloce oppure forse perchè nonvogliono guardare dentro ad ognipersona a capire cosa ha portato ilgiovane a fare ciò che ha fatto forseperchè hanno avuto problemifamiliari loro purtroppo non se lochiedono e neanche lo pensanoperchè non ne vogliono sapere.Io scrivo questo perchè sono ungiovane di 20 anni finito in carcereper rapina andai davanti al giudice asoli appena 19 anni da pococompiuti, con mille problemi dietro lespalle familiari ecc.ecc.

PER ASTROLABIO

Però quando sono finito davanti ad ungiudice io ero un carcerato una personapericolosa per la società ma dico tuttociò per giustificarmi per ciò che hofatto, lo fatto e basta ma ciò che milamento sempre io e di quelle personeche non gliene frega niente se sei ungiovane pensano solo a rovinarti di piùche non stanno a vedere quellapersona a fondo a comprende a star avedere perchè si ritrovano in questecondizioni i giovani.

Io sono un giovane che sono stato nelcarcere di S.Vittore in una sezionereparto di giovani adulti tanti giovaniadulti fino al 2.2.2013, poi vengotrasferito nel carcere di Ferrara, in uncarcere punitivo e non sapendo le leggivengo a scoprire che qui non esiste unreparto di giovani adulti.Per ciò vengo a sapere oggi che nondovrei essere in un carcere comequesto, ma purtroppo, come ben si sa,qua loro non hanno colpa perché se ilministero ordina il trasferimento nonpuoi rifiutarlo, ti prendono e ti portanocome un pacco postale, ti mandanodove vogliono loro.

Io mi trovo qua nel carcere di Ferrarada quasi un anno dove di "giovaniadulti" c'è ne sono pochi anzi sonol'unico giovane di 21 anni qui dentrosono quasi la maggior parte, il 60/70 %sono di 40 in su già e purtroppo ci sideve abituare perché se ti lamenti tirispondono che ti hanno trasferito eloro non ci possono fare nulla e tupassivamente devi accetatre quest'amararealtà visto che aspetti lo sconto pena,beneficio della "liberazione anticipata",relativo a tre semestri e quindi un residuodi carcerazione di 8 mesi, così da chiuderequesto capitolo amaro della tua vita.

Spero tanto che un giorno questa miaavventura abbia una svolta prima chela legge 199, sovraffollamento/svuotacarceri, esaurisca i suoi effetti e io possaaccedere in una comunità e reinserirmisocialmente riprendendo definitivamenteper mano la mia vita.

Scegli anche tu le frasi ed ipensieri più significativi contenutinelle lettere che ricevi dai tuoicari, dalle persone che non tihanno mai abbandonato ecredono fermamente nella tuarinascita, e recapitali alla nostraredazione per essere pubblicatisul giornale Astrolabio.

CHI LEGGE VIVE DUE VOLTE, LA SUA EQUELLA DEI LIBRI...QUESTO È IL MIO AUGURIO:VIVI TUTTE LE VOLTEDI CUI HAI BISOGNO.CON AFFETTO E NEL TEMPO.PS UN BACIO, CIAO ZIO!

A BENITO

TU PENSA SEMPRE CHE TUTTO CIÒCHE SI FA È TUTTO UN DISEGNO ESCELTE, ANCHE SBAGLIATE CHE PERÒCI FANNO CRESCERE.NON SENTIRTI IN COLPA E CERCAMARIA CHE ATTENDE DA TEUN SEGNO.

ANONIMO

NELLA VITA CI SONO GIORNI PIENI DIVENTO E DI ODIO. CI SONO GIORNIPIENI DI PIOGGIA E DI DOLORE. CISONO GIORNI PIENI DI LACRIME, MAPOI CI SONO GIORNI PIENI D'AMORECHE CI DANNO IL CORAGGIO DIANDARE AVANTI...PER TUTTI GLI ALTRI GIORNI!

AD GRANDE AMICO E COMPAGNO DIAVVENTURA, IL TUO SEMPRE AMICO RAFFAELE

PER ALBERTO

Ariel Iseni

Incomprensioni e speranze di un giovane detenuto

Astrolabio - 13

ISTITUZIONALE

D: Chi è il Garante dei diritti dei detenuti?

R: E’ una figura istituzionale di cui alcuniEnti Locali si sono dotati per favorire irapporti tra carcere e città. Il Comune diFerrara lo ha istituito nel 2008 dotandosianche di un ufficio di riferimento.

D: Qual è l’attuale situazione delle carceriitaliane e di Ferrara?

R: Questa domanda richiamaimmediatamente il problema delsovraffollamento. Attualmente nel paesesi registra una diminuzione significativadel numero di detenuti, e a Ferrara idetenuti, che all’inizio della mia attivitàerano quasi 500, ora sono meno di 300.Ma non è solo il numero di presenze chedetermina la situazione carceraria. Forsepiù del numero sono importanti leattività che all’interno del carcere siriesce a svolgere.

D: In proposito, come valuta nel nostrocarcere le iniziative concernentil’istruzione, il lavoro, la formazione, lacultura?

R: Nella nostra città ciò che manca è illavoro. Anche il carcere risente delledifficoltà occupazionali del nostroterritorio. Inoltre, per molto tempo e aseguito del terremoto di maggio 2012,non si è potuto utilizzare il locale dove sirealizzava il lavoro di demolizione deglielettrodomestici (RAEE) che occupavaqualche detenuto. A me sembra che ilteatro, la scuola, e qualche corso diformazione professionale siano moltobuoni e coinvolgano diversi detenuti.

D: Lei fa anche colloqui con i detenuti.Qual è la cosa della quale più spesso silamentano?

R: L’ordinamento penitenziario prevedeche i detenuti possano chiedere uncolloquio col Garante. Mi hanno postomolte questioni e raramente ho potuto

OTTO DOMANDE A MARCELLO MARIGHELLIGARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI

risolverle in quanto prevalentementeriguardanti i trasferimenti che sono diesclusiva competenza dell’amministra-zione penitenziaria o la durata deiprocedimenti per ottenere permessipremio o misure alternative alladetenzione di competenza dellaMagistratura di Sorveglianza.

D: Se per un attimo fosse ancheLegislatore quale sarebbe la primariforma alla quale metterebbe mano?

R: Con molta franchezzadebbo dire che non horitenuto di impegnarmi inbattaglie in cui non credo.Non penso che l’amnistiapossa essere unasoluzione definitiva aiproblemi del carcere.Credo invece che il tempoche i detenuti trascorronoin carcere per lecondanne ricevutedovrebbe essere ricco diopportunità dimiglioramento chemettano la persona incondizione di rendersiutile lavorando. Spero dunque cherecenti norme che consentono anche aidetenuti di svolgere attività divolontariato possano aprire sul temanuove prospettive

D: Cosa ne pensa del sistema di misurealternative alla detenzione?

R: Penso tutto il bene possibile perchécredo che l’inserimento nella società siail miglior mezzo per consentire allepersone di riparare ai propri errori. Citroviamo però di fronte ad unasituazione più attenta alla sicurezzasociale che alla possibilità di reinserire ildetenuto, anche perché i fallimenti fannopiù notizia dei successi.

D: Tanti sono gli stranieri all’interno delnostro carcere. Quali problemi peculiaripresenta la popolazione detenuta

straniera?

R: I detenuti stranieri in effetti sono moltie hanno spesso gli stessi problemi degliitaliani riguardo alla mancanza di mezzi.In più la questione dei documenti e deipermessi di soggiorno per molti di essi èun problema quasi irrisolvibile e pensoche dovremo fare qualcosa di concretoalmeno per poter dare risposte chiare ecomprensibili ai tanti quesiti che vengonoposti in materia.

D: Facendo un bilancio di questi tre annidi attività qual è la cosa che ricorda conmaggior piacere e quale invece quellache l’ha messa in difficoltà?

R: La cosa peggiore è stata vederepersone, anche molto avanti con gli anni,che rischiano di finire in carcere la lorovita. Tra le iniziative a cui abbiamocontribuito ricordo con molto piacere gliincontri tra i genitori detenuti e i loro figliin occasione della festività. Tali incontriproseguono con un programmaconcordato tra Centro per le famiglie delComune di Ferrara e l’Amministrazionepenitenziaria.

CHI LEGGE VIVE DUE VOLTE, LA SUA EQUELLA DEI LIBRI...QUESTO È IL MIO AUGURIO:VIVI TUTTE LE VOLTEDI CUI HAI BISOGNO.CON AFFETTO E NEL TEMPO.PS UN BACIO, CIAO ZIO!

TU PENSA SEMPRE CHE TUTTO CIÒCHE SI FA È TUTTO UN DISEGNO ESCELTE, ANCHE SBAGLIATE CHE PERÒCI FANNO CRESCERE.NON SENTIRTI IN COLPA E CERCAMARIA CHE ATTENDE DA TEUN SEGNO.

intervista a cura di Monica Tansiniper conto dell'ufficio

Garante dei Diritti dei Detenuti

NELLA VITA CI SONO GIORNI PIENI DIVENTO E DI ODIO. CI SONO GIORNIPIENI DI PIOGGIA E DI DOLORE. CISONO GIORNI PIENI DI LACRIME, MAPOI CI SONO GIORNI PIENI D'AMORECHE CI DANNO IL CORAGGIO DIANDARE AVANTI...PER TUTTI GLI ALTRI GIORNI!

AD GRANDE AMICO E COMPAGNO DIAVVENTURA, IL TUO SEMPRE AMICO RAFFAELE

Astrolabio - 14

CUCINARE ALL'ARGINONELA STRACCIACELLAIngredienti per 8 persone

Procedimento

Amalgamare la farina, i 2 tuorli più l'uovo intero,lo zucchero, il lievito per dolci ed il burro, fino adottenere un buon impasto.

Mettere al fresco (in frigorifero possibilmente) per10-15 minuti, poi togliere e comporre la torta.

Mescolare la ricotta, l'uovo e il bicchiere dizucchero ed una volta ottenuto il compostospalmarlo sulla base e rifinire la superficie dellatorta con strisce di impasto a piacimento.Infornare a 180 gradi per 40 minuti.

BASE2 TUORLI DI UOVO1 UOVO INTERO300 GR DI FARINA 00150 GR DI BURRO1 LIEVITO DOLCI1 BICCHIERE DI ZUCCHERO

COMPOSTO250 GR DI RICOTTA1 UOVO INTERO1 BICCHIERE DI ZUCCHERO

Benito Gagliardi

Astrolabio - 15

RUBRICA SALUTEDEL CORPO a cura di Alberto Finessi

Grazie ad una ricerca particolareggiata ealla sperimentazione su diversi soggettiche il professor Mongini del Dipartimentodi fisiopatologia di Torino, ha approfonditoe testato una terapia fisica, nell'intento diprevenire e sconfiggere una dellepatologie più diffuse del nostro tempo.La sua ricerca ha focalizzato e circoscrittonello stress, e nei suoi effetti collaterali(contrazione dei muscoli del volto e delcollo) una delle cause più frequenti escatenanti di una delle patologie piùcomuni : il “mal di testa”.

Il professor Mongini ha così traccianto aritroso questo micidiale percorso e haindividuato nel rilassamento di anzidetteparti del nostro corpo l'antidoto, nonchéla soluzione a questo annoso edantipatico problema.Il progetto ha coinvolto circa 2400soggetti, tutti dipendenti del comune diTorino (impiegati, vigili e anche maestred'asilo), immettendo in rete (attraverso ilWeb) un video che spiega e divulga unaterapia composta di quattro esercizi, conrisultati davvero sorprendenti, tantè che il40% dei volontari partecipanti ai testhanno smesso di rcorrere allasomministrazione dei classici farmaci chesono in circolazione e auspicando daparte del gruppo di ricercatori, capitanatidal professor Mongini, un allargamento atutto il Piemonte e successivamente adaltre regioni della nostra penisola.In questo articolo vi illustreremo due deiquattro esercizi fondamentali consigliatidalla terapia “Monginiana”:

1 – CON IL COLLO IN AVANTISpalle e nuca appoggiate al muro, poi siporta in avanti la testa. L'esercizioaiuta ilrilassamento dei muscoli, delle spalle e

del collo ed allevia la pressione cervicale.E' il tipico gesto “alla Totò” (nome d'artedi Antonio de Curtis Gagliardi Ducas diBisanzio che tutti ricordiamo per lastraordinaria mimica facciale e l'istrionicacomicità teatrale) con il mento che siproietta in avanti a scatti, con una seriedi 8 movimenti, da ripetere più volte algiorno, a distanza di circa 2 ore, dalrisveglio alla sera.

2 – SI SPINGE LA TESTA IN ALTOMani intrecciate dietro la nuca, si spingela testa verso l'alto rilassando i muscolidel collo.Il professore non ha sicuramente la

presunzione di risolvere tutte leproblematiche che riguardano edaffligono il mal di testa.Una patologia differenziata e complessache alberga molto spesso anche su unmicrocosmo ristretto e paranoico come ilnostro.Quando si parla di ripetitività, di ozio, dinoia, non si può trascurare un lorocomune denominatore, catalogabile ediagnosticabile nello stress; una causapromotrice di tante patologiepsicosomatiche frequenti e diffusenell'espiazione di una pena, di un reato,di un periodo forzato della propriaesistenza.E' molto significativo ed alto il numerodei detenuti che soffrono di questadilagante patologia e consistente è ilnumero di detenuti che fanno ricorsoabituale ed ormai sintomatico aimiracolosi farmaci “scaccia mal di testanon considerando il loro doppio effetto:su di un versante placa ed attenua unimprovviso malessere, su un altro puòdanneggiare o compromettere la stabilità

e l'equilibrio fisico di una persona,qualificabile come “persona sana”.Ci auguriamo con queste indicazioni dipoter essere di supporto ed'informazione a tutti coloro chevogliono “cambiare registro” con leproprie abitudini e costumi, in materia disalute e benessere del proprioorganismo e credono che la migliormedicina non sia la cultura della“farmaco-dipendenza”, ma una maggiorperseveranza nel praticare terapiealternative (demonizzate dalle lobbyfarmaceutiche) ma rispettose della

nostra integrità e della nostra salutefisica.Dulcis in fundo, integriamo aipreconfigurati esercizi quotidiani,consigliati dal team del professorMongini, anche quelli caldeggiati dalSettore di Medicina Riabilitativadell'Istituto San Giorgio di Ferrara, noto econosciuto per la sua ricerca especializzazione nella prevenzione e curadelle patologie cervicali.

IN DUE MOSSE: ADDIO MAL DI TESTA!!!Una curiosa, quanta innovativa terapia per debellare un'antica, ma sempre attuale patologiache affligge il 60% della popolazione

Astrolabio - 16

SSAANNDDRROO PPEERRTTIINNII

I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovanihanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi dionestà, di coerenza e di altruismo.

PPAARRTTEECCIIPPAA PPEERR RREESSIISSTTEERREETUTTI POSSONO SCRIVERE SULL'ASTROLABIO, LAVORARE IN REDAZIONE!