Interazione tra anima e corpo · Diverso è quando la luce del sole dopo l’alba brilla sul quadro...

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Interazione tra anima e corpo Ciò che ha origine dall’influsso corporeo, dall’influsso spirituale o dall’armonia  prestabilita Emanuel Swedenborg Tubinga, 1843

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Interazionetra anima e corpo

Ciò che ha origine dall’influsso corporeo, dall’influsso spirituale odall’armonia  prestabilita

Emanuel Swedenborg

Tubinga, 1843

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INDICE

1. Ci sono due mondi: il mondo spirituale, dove abitano gli spiriti e gli angelie il mondo naturale dove abitano gli uomini. (1­3)

2. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole.( 4)

3. Il sole del mondo spirituale è puro amore, proveniente da Jehovah Dio chene è il centro. (5)

4. Dal sole hanno origine calore e luce ed il calore proveniente da esso è nellasua intima natura, amore, così come la luce è nella sua sostanza, saggezza. (6)

5. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nella sua conoscenza, dove produce la verità dellasaggezza. (7)

6. Questo binomio calore e luce o amore e saggezza fluisce congiuntamenteda   Dio   nell’animo   umano   e   attraverso   di   esso   nella   sua   mente,   nei   suoisentimenti, nei suoi pensieri e da questi ultimi nelle percezioni dei sensi, nellinguaggio e nelle azioni. (8)

7. Il  sole del mondo naturale è   fuoco puro, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste. (9)

8. Quindi tutto ciò che ha origine da questo sole, di per sé morto, è morto. (10)

9. Ciò che è spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. (11)

10.   I  beni  spirituali  racchiusi  nell’uomo gli  permettono di vivere come unuomo razionale e morale,  dunque come un uomo spiritualmente naturale.(12)

11. la ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato di amore e saggezzadell’uomo. (13)

12. La conoscenza di un uomo può essere elevata fino alla luce, vale a direalla saggezza nella quale sono gli angeli del paradiso e allo stesso modo lasua volontà può essere elevata fino al calore del cielo, cioè all’amore secondo

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le azioni che hanno caratterizzato la sua vita. (14)

13. È del tutto differente per gli animali. (15)

14. Ci sono tre livelli nel mondo spirituale e tre livelli nel mondo naturale,fino ad ora sconosciuti, secondo i quali l’influsso ha luogo. (16)

15. I fini si collocano nel primo livello, le cause nel secondo, e gli effetti nelterzo. (17)

16. Da queste cose è evidente quale sia la natura dell’influsso spirituale dallasua origine ai suoi effetti. (18–20)

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     1. Riguardo all’interazione tra anima e corpo o al funzionamento dell’unonell’altro o di  uno con  l’altro,  ci  sono tre   ipotesi.  La prima  è  denominatainflusso   corporeo,   la   seconda   influsso   spirituale   e   la   terza   armoniaprestabilita.   La   prima,   denominata   influsso   corporeo,   proviene   dallepercezioni   sensoriali,   di   qui   la   sua   fallacia,   poiché   è   come   se   gli   oggettivisualizzati dagli  occhi fluiscono nel pensiero e lo producono; nello stessomodo  in cui   la  parola,  percepita  dalle  orecchie,   fluisce  nella  mente e   ivi  diffonde dei concetti e analogamente per l’olfatto, il gusto e il tatto. Dato chegli organi di questi sensi prima raccolgono le sensazioni dal contatto con ilmondo,  e  nella  misura   in  cui   sono sollecitati,   la  mente   sembra  pensare  evolere.   Per   questo   motivo   i   filosofi   antichi   e   gli   scolastici   ritenevano   chel’influsso   fosse   trasmesso   da   questi   organi   all’anima,   e   dunque   essisostenevano  l’ipotesi  dell’influsso corporeo o naturale.  La seconda  ipotesi,denominata   influsso   spirituale,   o   semplicemente   influsso,   proviene  da   unordine e da leggi sue proprie; perché l’anima è sostanza spirituale e come taleincontaminata, sopra ordinata ed interiore rispetto al corpo che è materiale,perciò corrotto, inferiore ed esteriore; ciò secondo la regola in base alla qualequanto è incontaminato dovrebbe fluire in quanto è corrotto, il sopra ordinatonel subordinato e l’interiore nell’esteriore, dunque ciò che è spirituale in ciòche è materiale e non il contrario. Di conseguenza il pensiero dovrebbe fluirenella vista, in base agli oggetti visualizzati dagli occhi. Il medesimo pensieropreparerebbe la mente alla volontà. Allo stesso modo opererebbe il pensieronell’ascolto   secondo   le   parole   percepite   dalle   orecchie.   La   terza   ipotesi,denominata   armonia   prestabilita,   ha   origine   dalle   percezioni   e   dairagionamenti errati, secondo cui la mente opera insieme e simultaneamenteal corpo. Tuttavia ogni operazione prima è consecutiva e dopo simultanea.Consecutivo è l’influsso e simultanea è l’armonia perché il pensiero precedela parola oppure la volontà precede l’azione. Esiste dunque un limite dellaragione   nel   mettere   in   atto   operazioni   simultanee   e   nell’escludernesuccessive. Oltre queste tre ipotesi circa l’interazione tra corpo e anima nonve ne sono altre possibili, poiché o l’anima agisce influenzando il corpo, o ilcorpo agisce influenzando l’anima ovvero interagiscono entrambi.

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     2.  Dato che l’influsso spirituale ha origine da un ordine e da  leggi sueproprie,  questo influsso è  stato riconosciuto e ricevuto dalle persone savierispetto alle altre due ipotesi. Tutto ciò che procede dall’ordine è la verità chesi manifesta attraverso al luce infusa in essa, perfino all’ombra della ragionenella quale le ipotesi sono stabilite. Ma ci sono tre cose che riguardano taliipotesi in ombra; l’ignoranza circa cosa sia l’anima, l’ignoranza di ciò che èspirituale e l’ignoranza di cosa sia l’influsso; quindi queste stesse tre devonoprima essere spiegate affinché la ragione comprenda la verità stessa. Perchéla verità ipotetica non è la verità stessa ma solo una congettura. È come unquadro   alla   parete   visto   di   notte   alla   luce   delle   stelle,   laddove   la   mentevisualizza forme diverse secondo la sua fantasia. Diverso è quando la luce delsole dopo l’alba brilla sul quadro e permette di scorgerne non solo i  trattigenerali  ma anche  i  particolari.  Così   lontano dall’ombra della  verità  nellaquale questa ipotesi è, la verità  stessa è  dischiusa quando è noto ciò  che èspirituale e quale è la sua proprietà rispetto a ciò che è naturale, nonché cosasia l’anima dell’uomo e la sua proprietà così come la natura dell’influsso chescorre nell’anima e attraverso di essa nella mente e da quest’ultima nel corpo.Ma queste cose non possono essere spiegate se non da colui al quale sia statoconcesso dal Signore di essere in relazione con gli angeli nel mondo spiritualee contestualmente con gli uomini nel mondo naturale. E poiché questo è statoconcesso a me, sono in grado di descrivere sia ciò che è spirituale, sia ciò cheè naturale e il loro carattere, il che è stato fatto ne “L'amore Coniugale”; ivi èspiegato ciò  che è  spirituale nella relazione coniugale (n. 326–329); l’animaumana (n. 315); l’influsso (n. 380); e oltre (n. 415–422). Chi può ignorare che ibeni   dell’amore   e   la   verità   della   fede   procedono   da   Dio   all’uomo,   e   checonfluiscono nella sua anima, sono percepiti nella sua mente e sfociano dalsuo pensiero,  nel  suo discorso e,  dalla  sua  volontà,  nelle  sue  azioni?  Chequesta   sia   l’origine   dell’influsso   spirituale,   sarà   dimostrato   nel   seguenteordine:

I.  Ci sono due mondi, il  mondo spirituale, dove si trovano gli spiriti  e gliangeli e il mondo naturale dove si trovano gli uomini. (3)

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II. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole. (4)

III. Il sole del mondo spirituale è puro amore, che procede dal Signore che neè il centro. (5)

IV. Dal sole hanno origine calore e luce. Il calore che procede da esso è nellasua essenza, amore, così come la luce è nella sua essenza, sapienza. (6)

V. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nel suo intelletto, dove produce la verità dellasapienza. (7)

VI.   Questo   binomio,   calore   e   luce   o   amore   e   sapienza   fluisconocongiuntamente   da   Dio   nell’animo   umano   e   attraverso   di   esso   nella   suamente,   nei   suoi   sentimenti,   nei   suoi   pensieri   e   da   questi   ultimi   nellepercezioni dei sensi, nel linguaggio e nelle azioni. (8)

VII. Il sole del mondo naturale è mero fuoco, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste. (9)

VIII. Quindi tutto ciò che procede da questo sole, considerato in sé, è morto.(10)

IX. Ciò che è spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. (11)

X.   I  beni   spirituali   racchiusi  nell’uomo gli  permettono di  vivere  come unuomo razionale e morale,  dunque come un uomo spiritualmente naturale.(12) XI.  La ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato dell'amore edella sapienza nell’uomo. (13)                                                                                                                   XII. L'intelletto di un uomo può essere elevato fino alla luce, vale a dire nellasapienza in cui sono gli angeli del cielo, secondo la qualità della sua ragione;e allo stesso modo la sua volontà può essere elevata fino al calore del cielo,cioè  all’amore, secondo le azioni che caratterizzano la sua vita. Ma l'amoredella volontà non è elevato se non nella misura in cui l'uomo vuole e fa ciòche la sapienza dell'intelletto insegna. (14)                                                     XIII. È del tutto differente per gli animali. (15)                                                  XIV. Ci sono tre gradi nel mondo spirituale e tre gradi nel mondo naturale,

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fino   ad   ora   sconosciuti,   secondo   i   quali   ha   luogo   ogni   influsso.   (16)XV. I fini si collocano nel primo grado, le cause nel secondo, e gli effetti nelterzo. (17)                                                                                                                                           XVI.  Da queste cose è  evidente quale sia  la natura dell’influsso spirituale,dalla sua origine ai suoi effetti. (18–20)

Ognuna di queste asserzioni saranno ora brevemente illustrate.

I.  Ci sono due mondi, il  mondo spirituale, dove si trovano gli spiriti  e gliangeli, e il mondo naturale, dove si trovano gli uomini.

     3.  Che ci sia un mondo spirituale, in cui si trovano gli spiriti e gli angeli,distinto   dal   mondo   naturale   in   cui   si   trovano   gli   uomini,   è   cosa   finoraprofondamente sconosciuta perfino nella cristianità. La ragione sta nel fattoche nessun angelo è sceso e ha insegnato ciò con parole proferite con la bocca,né alcun uomo è asceso al cielo e ha visto ciò. Onde evitare che dall’ignoranzadi quel mondo e dalla timida fede concernente cielo e inferno, che da quellaignoranza discende,  l’uomo possa essere infatuato a tal  punto da divenireateo materialista, è piaciuto al Signore di aprire gli occhi del mio spirito, dielevarlo nel cielo e di mandarlo giù nell’inferno per mostrargli ed esaminarela natura di entrambi. Da allora mi è stato rivelato che esistono due mondi,distinti   tra   loro,   uno   concernente   le   cose   spirituali   denominato   mondospirituale e l’altro concernente le cose naturali, denominato mondo naturale;e che gli spiriti e gli angeli vivono nel loro mondo, e gli uomini nel loro; eancora che ogni uomo transita con la morte dal suo mondo nell'altro, e inquesto   vive   per   l'eternità.   La   conoscenza   di   entrambi   questi   mondi   deveessere   trasmessa   per   prima,   affinché   l’influsso,   di   cui   qui   si   tratta,   possaessere svelato dal suo principio; perché il mondo spirituale fluisce nel mondonaturale,  e  lo fa funzionare in tutte le sue parti,  sia presso gli uomini, siapresso gli animali, e mette in moto le attività dell’intero mondo vegetale.

II. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole.

   4. C’è un sole nel mondo spirituale e uno nel mondo naturale perché questimondi sono tra loro distinti;  ogni mondo trae origine dal proprio sole;  unmondo nel quale tutte le cose sono spirituali non può derivare da un sole che

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nella   sua   essenza   è   naturale,   poiché   se   così   fosse   l’origine   dell’influssosarebbe corporea, il che è contrario all’ordine. Che il mondo esiste in virtù delsole e non il contrario è cosa manifesta dall’effetto che segue alla causa, cioèche il mondo in ogni sua parte trae la sua sussistenza dal sole; e la sussistenzadimostra   la   sua   esistenza;   perciò   si   dice   che   la   sussistenza   è   l'esistenzaperpetua; da ciò consegue che se il sole fosse rimosso il suo mondo cadrebbenel caos e il  caos nel nulla. Che nel mondo spirituale,  ci sia un sole altro,rispetto a quello del mondo naturale posso testimoniarlo perché lo ho visto.Esso appare  infuocato come il  nostro sole,  di  una grandezza quasi simile,distante dagli angeli come il nostro sole dagli uomini; non sorge né tramontama resta immobile a una quota intermedia tra lo zenith e l'orizzonte, da essogli angeli ricevono luce perpetua e primavera perpetua. L'uomo che ragionaignorando ciò  che attiene al sole del mondo spirituale,  va facilmente fuoristrada nella sua idea di creazione dell'universo, che, nel suo ragionamento,percepisce come esistente dalla natura; e poiché l’origine della natura è nelsole, esso è concepito alla stregua di un creatore. Nessuno può comprenderel’influsso spirituale se non ne conosce l’origine; l’influsso proviene dal sole,l’influsso spirituale dal suo sole e l’influsso naturale dal suo sole. La visioneinteriore  dell'uomo,   che   risiede  nella   sua  mente,   riceve   l’influsso  dal   solespirituale,   mentre   la   sua   visione   esteriore,   che   risiede   nel   corpo,   ricevel’influsso dal sole naturale; tali influssi interagiscono nello stesso modo in cuil’anima è  congiunta al corpo. Da ciò  è  evidente in quale cecità,  oscurità,  estupidità possa cadere, chi non sa nulla del mondo spirituale e del suo sole;nella cecità, perché la mente, che dipende dalla sola percezione degli occhi,diviene   come   un   pipistrello,   che   vola   di   notte,   qua   e   là   come   un   pannosospeso;   nella   fitta   oscurità,   perché   la   visione   della   mente,   quando   lapercezione degli occhi fluisce in essa dall’interno, è privata di tutta la lucespirituale, e diviene come un gufo; nella stupidità, perché l'uomo si figura lecose spirituali alla stessa stregua di quelle naturali, e non l’inverso: quindiscioccamente, follemente, stupidamente.

III. Il sole del mondo spirituale è puro amore, procedente dal Signore che ne èil centro.

     5.  Le cose spirituali non possono avere altra fonte che non sia l’amore, e

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l’amore non può  avere altra  fonte se  non il  Signore,  che è   l'amore stesso.Perciò il sole del mondo spirituale, dal quale tutte le cose spirituali procedonoa partire dalla loro sorgente, è puro amore proveniente dal Signore, che è alcentro di esso. Questo sole di per sé non è Dio, ma procede da Dio, ed è lasfera più vicina che emana da Lui e Lo circonda. Per mezzo di questo solel’universo fu creato dal Signore; per universo devono intendersi tutti i mondinel loro insieme, che sono tanti quante le stelle nella distesa del nostro cielo.La   creazione   fu   compiuta   per   mezzo   di   questo   sole   che   è   puro   amoreprocedente dal Signore,  e questo amore è  l’Esse  della vita,  e  la sapienza èl’Existere della vita, e tutte le cose furono create dall'amore per mezzo dellasapienza. Questo è il significato dei seguenti versi in Giovanni (1:1, 3, 10):

Il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo; tutte le cose sono state fatte da lui, esenza di lui nulla è stato fatto; e il mondo è stato fatto da lui

Il  Verbo   ivi  è   la  verità  Divina;  quindi  anche   la   sapienza  Divina;  per   taleragione il Verbo è ivi chiamato la luce che illumina ogni uomo (versetto 9)nella   stessa   maniera   in   cui   opera   la   sapienza   Divina   attraverso   la   veritàDivina.  Quelli  che fanno derivare  l’origine dell’universo da qualsiasi  altrafonte che non sia l’amore Divino, attraverso la sapienza Divina, sono degliillusi  al  pari  delle  persone in preda a confusione mentale le  quali  vedonospettri   invece  che  uomini,   fantasmi  al  posto  di   luci   ed  esseri   immaginarianziché   forme reali.  Perché   il  creato è  un’opera coerente frutto dell’amoreattraverso la sapienza. Questo sarà compreso se saranno indagati i legami trale cose nel loro ordine dalle prime alle ultime. Come Dio è unico, così anche ilsole spirituale è unico; l’estensione dello spazio non può essere affermata inmerito alle cose spirituali che sono emanazioni di quel sole; ed essenza edesistenza senza spazio sono ovunque in ambiti spirituali privi di spazio; cosìl'amore Divino si estende dal principio dell'universo fino ai suoi confini. IlDivino pervade tutte le cose, e in tal modo le preserva nello stato in cui sonostate create; la ragione lo percepisce alla distanza e anche da vicino, fino aconoscere la natura dell’amore in sé, la sua relazione con la sapienza in vista

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della   comprensione   dei   fini;   il   suo   influsso   nella   sapienza   per   lamanifestazione delle cause; e la sua operazione attraverso la sapienza, per laproduzione degli effetti.

IV. Dal sole hanno origine calore e luce ed il  calore proveniente da esso ènella sua essenza, amore, così come la luce è nella sua essenza, sapienza.

    6. È noto che nella Parola, e quindi nel linguaggio corrente dei predicatori,l'amore Divino è rappresentato dal fuoco, così come il fuoco celeste riempie ilcuore  e  suscita   il  pio  desiderio  di  adorare  Dio.  La ragione   è   che   il   fuococorrisponde all’amore,  e  ne   è   l’espressione.  Perciò   il  Signore  è   stato  vistocome il fuoco nel roveto davanti a Mosè, e allo stesso modo sul monte Sinaidavanti   ai   figli   di   Israele;   è   stato   ordinato   che   il   fuoco   debba   essereperennemente   conservato   sopra   l'altare,   e   che   le   luci   delle   lampade   neltabernacolo   debbano   essere   accese   ogni   sera.   Questo   perché   il   fuocorappresenta l'amore. Che vi sia calore da quel fuoco è chiaramente evidentedagli effetti dell’amore; un uomo è illuminato, infervorato oppure incolleritonella misura in cui il suo amore è esaltato in zelo, oppure in rabbia. Il caloredel sangue, o il calore vitale degli uomini e degli animali in generale, non haaltra   fonte  se  non  l’amore,   che  costituisce   la   loro  vita.  Così  pure   il   fuocoinfernale non è altro che un amore in opposizione all'amore celeste. Tale è laragione   per   cui   l'amore   Divino   appare   agli   angeli   come   il   sole   del   loromondo, ardente come il nostro sole, e gli angeli rimangono nel calore celestein base alla loro capacità di accogliere l’amore proveniente dal Signore permezzo di quel sole. Ne consegue che la luce nella sua essenza è  sapienza;amore   e   sapienza   sono   indivisibili,   come  esse  ed  existere;   l'amore   esisteattraverso   la   sapienza   e   in   base   ad   essa.   Così   pure   nel   nostro   mondo,   aprimavera,   il   calore   si   unisce   con   la   luce,   e   produce   germogli   esuccessivamente frutti. Inoltre, tutti sanno che il calore spirituale è amore, e laluce spirituale è  sapienza;  così  un uomo si   infervora perché  ama, e  il  suointelletto è nella luce nella misura in cui egli è savio. Ho visto spesso che laluce spirituale è immensamente superiore alla luce naturale in luminosità eanche in splendore perché essa è luminosità e splendore in sé, e appare comeneve luminosa e abbagliante, come apparvero le vesti del Signore quando futrasfigurato   (Marco   9:3,   Luca   9:29).   Poiché   la   luce   è   sapienza,   il   Signore

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chiama se stesso:

La luce che illumina ogni uomo (Giovanni 1:9)

Ed è detto in un altro passo:

Egli è la luce stessa (Giovanni 3:19, 8:12, 12:35, 36, 46)

Vale   a   dire,   che   è   la   verità   Divina   stessa,   che   è   la   Parola,   come   pure   lasapienza stessa. Si ritiene che la luce naturale provenga dal nostro mondo, maessa proviene dalla luce del sole del mondo spirituale; poiché la visione dellamente fluisce nella percezione degli occhi; allo stesso modo avviene per laluce  e   non  il   contrario.   Se   fosse  vero   l’opposto   l’influsso   avrebbe  originenaturale e non spirituale.

V. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nel suo intelletto, dove produce la verità dellasapienza.

     7. È noto che tutte le cose sono universalmente in relazione al bene e allaverità. Da ciò segue che nell'uomo ci sono due recipienti della vita, uno che èil ricettacolo del bene, che è denominato volontà, e un altro che è il ricettacolodella verità, che è denominato intelletto; e come il bene proviene dall'amore ela   verità   dalla   sapienza,   nello   stesso   modo   la   volontà   è   il   ricettacolodell’amore, e l'intelletto è il ricettacolo della sapienza. Che il bene appartengaall’amore   significa   che  ciò   che  un  uomo  ama,   questo   stesso  egli  vuole,   equando porta a compimento la sua volontà, la definisce bene; e che la veritàappartenga alla sapienza significa che tutta la sapienza proviene dalla verità;realmente il bene al quale un uomo savio pensa, è la verità che diviene benequando egli   la   fa  propria  nella sua volontà  e  nelle  sue gesta.  Chi  non hasaputo distinguere correttamente tra questi due recipienti della vita, che sonola volontà e l'intelletto, e non ha sviluppato un concetto chiaro al riguardo,

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invano si sforza di conoscere l’influsso spirituale, perché vi è influsso nellavolontà,  e vi  è   influsso nell'intelletto;  vi  è  un influsso del bene dell'amorenella volontà dell'uomo, e vi è un influsso della verità della sapienza nel suointelletto, entrambi provenienti direttamente dal Signore attraverso il sole inmezzo alla  quale  Egli  è,  ed  in modo  indiretto  attraverso  il  cielo angelico.Questi due contenitori, la volontà e l'intelletto, sono separati come calore eluce, perché la volontà riceve il calore del cielo che nella sua essenza è amore,e l'intelletto riceve la luce del cielo, che nella sua essenza è sapienza, come si èdetto sopra. Vi è un influsso proveniente dalla mente nella parola, e vi è uninflusso nelle azioni; l’influsso nella parola proviene dalla volontà attraversol'intelletto; mentre l’influsso nelle azioni proviene dall'intelletto attraverso lavolontà.   Coloro   che   conoscono   solo   l'influsso   dell'intelletto,   e   ignoranol’influsso della volontà, e che ragionano e traggono conclusioni da ciò, sonocome le persone con un occhio solo, che vedono gli oggetti da un solo lato, ocome  le  persone  menomate  che   lavorano goffamente  con  una  sola  mano,oppure   come   lo   zoppo   che   cammina   barcollando   su   un   piede   con   unastampella. Da queste poche cose è chiaro che il calore spirituale fluisce nellavolontà   dell'uomo,   e   produce   il   bene   dell'amore,   e   che   la   luce   spiritualefluisce nel suo intelletto, e produce la verità della sapienza.

VI. Questo binomio calore e luce o amore e sapienza fluisce congiuntamenteda   Dio   nell’animo   umano   e   attraverso   di   esso   nella   sua   mente,   nei   suoisentimenti,   nei   suoi   pensieri   e   questi   ultimi   nelle   sue   percezioni,   nellinguaggio e nelle azioni.

     8. L'influsso spirituale procede dall'anima nel corpo, sebbene sia noto chetutto il bene dell’amore, e tutta la verità della fede, fluisce da Dio nell'uomo, eche   nulla   di   ciò   proviene   dall’uomo;   e,   questi   stessi   procedenti   da   Dio,fluiscono   direttamente   nella   sua   anima   e   attraverso   l'anima   nella   menterazionale,   e   attraverso   di   essa   nel   corpo.   Se   taluno   indaga   sull’influssospirituale   in   qualsiasi   altro   modo,   è   come   uno   che   si   ferma   presso   unasorgente,   e   cerca   ancora   una   fonte   inesauribile,   o   come   uno   che   deducel'origine di un albero dalla radice, e non dal seme, o come colui che investigasui fatti posteriori senza considerare le origini. Perché l’anima non è la vita diper sé, ma è un contenitore della vita che promana da Dio, che è la vita in sé;

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e   tutto   l’influsso  appartiene  alla  vita,  quindi  procede da  Dio.  Questo   è   ilsignificato del seguente passo:

Il Signore soffiò nelle narici dell'uomo l'anima della vita, e l'uomo divenne un esserevivente (Gen. 2:7).

Respirare nelle narici l'anima della vita significa innestare la percezione delbene e della verità. E il Signore dice anche di sé:

Come il Padre possiede la vita in sé, così ha dato anche al Figlio il potere di avere lavita in sé (Gv. 5:26)

La vita in sé è Dio, e la vita dell'anima è la vita che fluisce da Dio. Ora, poichétutto l’influsso appartiene alla vita, e la vita opera attraverso i suoi contenitorie   il   più   intimo   dei   contenitori   dell’uomo   è   l’anima,   l’influsso   può   esserepercepito, adeguatamente solo se ha inizio da Dio, e non da un intermediario.Se   iniziasse   da   un   intermediario,   l’influsso   sarebbe   come   un   carro   senzaruote,   o   come   una   nave   senza   vele.   Giacché   è   così   come   si   è   detto   inprecedenza in merito al  sole del mondo spirituale,   il  centro del quale è   ilSignore (n. 5), e quindi l’influsso dell’amore e della sapienza, e quindi dellavita   (n.   6,   7).   La   ragione   per   la   quale   la   vita   fluisce   da   Dio   nell'uomoattraverso l'anima, e da questa nella mente, cioè, nei suoi sentimenti, nei suoipensieri, e da questi nelle percezioni dei sensi, nella parola, e nelle azioni, stanel   fatto   che   questi   stessi   appartengono   alla   vita,   e   sono   ordinati   insuccessione,   cosicché   la   mente   è   subordinata   all’anima   e   il   corpo   èsubordinato   alla   mente.   E   la  mente   ha   due  affluenti,   uno   appartiene  allavolontà   e   l’altro   all'intelletto.   La   volontà   è   il   bene   dell'amore,   le   cuiderivazioni sono denominate affezioni, e l'intelletto è la verità della sapienza,le cui derivazioni sono denominate pensieri. La mente vive attraverso l’operacongiunta di questi due affluenti. Le percezioni dei sensi, la parola e le azionicostituiscono   la   vita   del   corpo,   questi   procedono   dall’anima   attraverso   la

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mente,   nell'ordine   in   cui   sono.   L'anima   umana,   essendo   una   sostanzaspirituale superiore, riceve l’influsso direttamente da Dio, mentre la menteumana, essendo sostanza spirituale inferiore, riceve l’influsso da Dio in modomediato,   attraverso   il   mondo   spirituale;   e   il   corpo,   in   quanto   sostanzaappartenente al mondo naturale, riceve l’influsso da Dio in modo mediatotramite   il  mondo naturale  stesso.  Che   il  bene  dell'amore  e   la  verità  dellasapienza   fluiscono   da   Dio   nell’animo   umano   congiuntamente,   cioè,   comefossero uno, ma si dividono nel loro procedere nell’uomo, e sono congiuntisoltanto   in   coloro   che   si   lasciano   condurre   da   Dio,   si   vedrà   nei   seguentiparagrafi.

VII. Il sole del mondo naturale è mero fuoco, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste.

   9. La natura e il suo mondo, con il quale si intendono le atmosfere, e le terredenominate pianeti, tra i quali vi è il globo terracqueo in cui viviamo, e ancheciascuna   delle   cose   che   ogni   anno   ornano   la   sua   superficie,   sussistonounicamente in virtù del sole, che costituisce il suo centro, e attraverso i raggidella sua luce ed il suo calore temperato ovunque presente, come tutti sannocon la certezza che si deve all’esperienza nonché alla percezione dei sensi eagli scritti che trattano del modo con il quale il mondo è divenuto abitato. Epoiché la sussistenza perpetua di queste cose si deve al sole, la ragione puòconcludere con certezza che anche la loro esistenza proviene da lì.  Perchésussistere   in   perpetuo   significa   esistere   in   perpetuo,   giacché   l’esistenzaprecede  la  sussistenza.  Da ciò  ne  consegue che   il  mondo naturale   è   statocreato dal  Signore,   in un secondo momento attraverso questo sole.  Che cisiano le cose spirituali e che ci siano le cose naturali, che le une siano del tuttodistinte  dalle  altre,  e  che  l’origine e  la  conservazione delle  cose spirituali,provenga da un sole che è amore puro, al centro del quale vi è il Creatore efondatore   dell'universo   ­   il   Signore   ­   è   stato   finora   dimostrato.   Ma   chel’origine e  la  conservazione delle  cose naturali  provenga da un sole che  èfuoco puro, e che quest'ultimo trae origine dal primo, e quindi da Dio, seguedi   per   sé.   Che   il   sole   del   mondo   naturale   sia   fuoco   puro,   è   dimostratochiaramente da tutti i suoi effetti, come la concentrazione dei suoi raggi in unpunto con strumenti  ottici,  dalla  quale si  ottiene un fuoco che brucia con

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impeto e ardore;   la natura del suo calore,  che è  simile al  calore del fuocoelementare; la graduazione del calore secondo il suo angolo di incidenza, dacui discende la varietà del clima, e anche le quattro stagioni dell'anno, oltre amolte cose, di cui la ragione e le percezioni dei sensi possono confermare laverità,  che il sole del mondo naturale è  fuoco puro, e anche che è  il fuoconella sua stessa purezza. Quelli che ignorano l'origine spirituale delle cose –da ricercarsi nel sole loro proprio ­ e che sostengono l'origine in sé delle cosenaturali,   inevitabilmente   fanno   confusione   tra   le   cose   spirituali   e   quellenaturali, ed arrivano alla conclusione – a causa della fallacia dei sensi e dellaragione ­ che le cose spirituali sono nient'altro che mere cose naturali, e chel’azione   delle   prime   provocata   dal   calore   e   dalla   luce   possa   suscitare   lasapienza e l’amore. Quelli,  che non vedono null’altro che attraverso i   loroocchi, e sentono nessun altro odore che quello avvertito dalle loro narici, erespirano  in  nessun  altro  modo  che  con  sia  attraverso   il  petto,  ascrivonol’origine delle cose naturali allo stesso mondo naturale, e quindi assimilano ilrazionalismo   come   la   spugna   assorbe   l’acqua.   Questi   possono   essereparagonati a quelli che guidano l’auriga con i cavalli attaccati dietro anzichédavanti   al   carro.   Diverso   è   il   caso   di   coloro   che   distinguono   tra   le   cosespirituali  e   le  cose naturali,  e desumono queste ultime dalle prime;  questianche percepiscono che l'influsso dell'anima nel corpo è spirituale, e che lecose naturali che attengono al corpo sono strumenti e veicoli di cui l’anima siserve   per   produrre   i   suoi   effetti   nel   mondo   naturale.   Chiunque   traggaconclusioni   diverse,   potrebbe   essere   paragonato   ad   un   granchio,   che   permuoversi si aiuta con il posteriore, e guarda indietro ad ogni passo; e la lorovisione razionalistica può essere paragonata con la vista degli occhi di Argonella parte posteriore della testa, quando chi gli era di fronte dormiva. Questepersone inoltre si credono Argo quando ragionano, infatti essi dicono: “Chinon vede che l'origine dell'universo è insita nella natura?” E, “Cosa è dunqueDio se non la più intima espressione della natura?” Ed altre cose dissennatedi questa specie,  di cui  si  vantano più  di quanto faccia il  savio delle coseragionevoli.

VIII. Quindi tutto ciò che ha origine da questo sole, di per sé, è morto.

   10. Chi non vede usando la propria ragione, se questa è elevata un po’ al di

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sopra  delle  percezioni  dei   sensi,   che   l’amore,  di  per  sé,  è  vitale,   e  che   lapresenza del suo fuoco è vita e, al contrario, che il fuoco elementare, di per sé,è morto; quindi il sole del mondo spirituale, poiché è puro amore, è vivo, e ilsole del mondo naturale, poiché è mero fuoco, è morto, e allo stesso modo pertutte le cose che procedono, ed esistono per mezzo di loro? Ci sono due coseche producono tutti gli effetti nell'universo, la vita e la natura, e li produconosecondo l’ordine, quando la vita,  dal suo intimo, mette in moto la natura.Diverso è il caso laddove sia la natura a indurre la vita ad agire, il che haluogo presso coloro che ritengono la natura ­ la quale in sé è morta – sopraordinata alla vita; tale convincimento è proprio di coloro che compiono sforzial solo scopo di soddisfare i piaceri dei sensi e le passioni della carne e nontengono   in   alcuna   considerazione   le   cose   spirituali   dell’anima   e   le   coseautenticamente   razionali   della   mente.   Tali   persone,   a   causa   di   questainversione, sono coloro che vengono denominati morti; simili persone sonoatei materialisti nel mondo e diavoli nell’inferno. Essi sono anche chiamati lamorte nella Parola, così in Davide:

 

Essi si prostrarono a Baal, e consumarono dei sacrifici dei morti (Salmi 106:28)

Il nemico perseguita l'anima mia, egli mi fa sedere nelle tenebre, come i morti delmondo (Salmi 143:3)

Per udire i gemiti degli oppressi e liberare i figli della morte (Salmi 102:20)

E nell’Apocalisse:

Conosco le tue opere, tu che hai nome di vivere, e pur sei morto ; sii vigile e confermai rimanenti che sono sul punto di morire (3:1, 2)

Tali cose sono denominate morte, perché la morte spirituale è dannazione, e

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la dannazione è il destino di coloro che sostengono l’origine materiale dellavita, e che quindi la luce del mondo naturale sia la luce della vita, e, a causadi ciò, dissimulano, soffocano e distruggono ogni convincimento su Dio, sulcielo e sulla vita eterna. Tali persone sono simili ai gufi che vedono la lucenell’oscurità  e l’oscurità  nella luce, vale a dire che scambiano le falsità  perverità ed il male per bene; e poiché le delizie del male sono le delizie del lorocuore essi  non sono dissimili da quegli uccelli  che divorano la carne dellecarogne come fosse una ghiottoneria, e percepiscono i fetori dei sepolcri comefossero balsami.  Tali  persone non possono percepire  altro  influsso se  nonquello   corporeo   o   naturale;   ciò   nondimeno   se   essi   affermano   l’originespirituale  dell’influsso,  ciò  avviene nella  totale   ignoranza della nozione diesso.

IX. Ciò che spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito.

     11. È noto che in ogni azione esiste un soggetto attivo e uno passivo; e chenulla esiste a partire dal solo soggetto attivo ovvero dal solo soggetto passivo.Così pure tra ciò che è spirituale e ciò che è naturale. Lo spirituale essendo laforza vivente è attivo ed il naturale essendo la forza inerte è passivo. Da ciòsegue che ogni cosa che è esistita nel mondo naturale dal principio e per ognimomento successivo proviene dallo spirituale attraverso il naturale, e questovale sia per il regno animale sia per il regno vegetale. In altre parole, in ogniopera realizzata vi è un soggetto principale e uno strumentale, e che questidue quando ogni cosa è compiuta, appaiono come fossero uno, sebbene sianodistinti. Perciò  questa è  anche una delle leggi fondamentali della sapienza,cioè   che   la   causa  principale  e  quella   strumentale  producono  insieme unacausa.   Così   pure   lo   spirituale   con   il   naturale.   Che   questi   ultimi   due   nelprodurre   effetti   appaiano   come   fossero   uno   significa   che   lo   spirituale   èall’interno del naturale come le fibre sono nei muscoli e come il sangue nellearterie; oppure come il pensiero è  nella parola e le emozioni nella musica;quindi il primo fa sentire la propria presenza attraverso il secondo. Da tuttociò è evidente che lo spirituale si riveste del naturale nello stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. Il corpo di cui l’anima si riveste è paragonabile adun abito perché esso ricopre l’anima, e questa stessa lo dismette e se ne disfa

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quando, dopo la morte, migra dal mondo naturale a quello spirituale. Infattiil   corpo   invecchia   come   un   abito,   mentre   l’anima   non   invecchia   perchéappartiene al mondo spirituale che non ha nulla in comune con i mutamentidella   natura   che   si   evolvono   dal   principio   alla   fine,   e   si   concludonociclicamente.   Coloro   che   non   considerano   il   corpo   alla   stregua   di   unrivestimento dell’anima e, come tale morto di per sé, e adibito a ricevere leforze vitali che fluiscono da Dio attraverso l’anima, non possono trattenersidal   concludere   –   a   causa   della   loro   fallacia   ­   che   anima   e   corpo   hannodistintamente   una   vita   loro   propria   secondo   un’armonia   prestabilita;   oaddirittura   che   la   vita   dell’anima   fluisce   in   quella   del   corpo   o   viceversa,sicché  essi sostengo che l’influsso possa essere sia spirituale,  sia materiale;questo, nonostante vi sia una verità dimostrata da ogni cosa che è stata creata,secondo cui ciò che è posteriore non può agire da se stesso ma da ciò che loha preceduto; dunque nulla esiste da se stesso ma da qualcosa che precede eche   agisce   come   primo   da   stesso,   cioè   da   Dio.   Esiste   solo   una   vitainsuscettibile di essere creata ma eminentemente capace di fluire in formeorganicamente preparate alla sua ricezione. Tali forme sono tutte le cose delcreato.   Molti   credono   che   la   vita   provenga   dall’anima   e   dunque   l’uomo,ricevendo la vita dall’anima, viva di vita propria e non attraverso l’influsso divita proveniente da Dio; questi stessi non possono che perdersi in una sortadi nodo gordiano delle falsità  intrappolando così  tutti i ragionamenti dellaloro mente, donde affiorano solo cose insensate in materia spirituale; oppurequesti   stessi   costruiscono   un   labirinto   dal   quale   la   mente   non   puòrazionalmente districarsi;  essi  abbandonano se stessi  come se fossero nellecaverne   sotto   terra   dove   abitano   nell’eterna   oscurità.   Da   tali   credenzederivano innumerevoli ragionamenti errati, ognuno dei quali è orribile; peresempio che Dio si fece uomo cosicché in ogni uomo vi è una sorta di divinitàche vive di vita propria e, che quindi egli compie ciò che è bene ed è savio diper sé; o allo stesso modo che egli possiede fede e carità in se stesso e dunquele medesime procedono da lui piuttosto che da Dio; e molte altre convinzionimostruose che sono diffuse tra coloro che sono nell’inferno, i quali quandoerano   nel   mondo   sostenevano   che   la   natura   vive   o   produce   la   vitaautonomamente. Quando queste persone guardano verso il cielo vedono la

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sua luce come densa oscurità. Una volta ho sentito la voce di uno che dicevadal cielo che se la scintilla della vita nell’uomo provenisse da egli stesso e nonda Dio allora non vi sarebbe né il cielo e neppure ogni altra cosa con la qualeil   cielo   è   in   relazione,  dunque   non   ci   sarebbe   alcuna  chiesa   sulla   terra   econseguentemente nessuna vita eterna. Molto altro su questo argomento puòessere consultato in Amore Coniugale (nn. 132 – 136).

X.   I  beni   spirituali   racchiusi  nell’uomo gli  permettono di  vivere  come unuomo razionale e morale, dunque come un uomo spiritualmente naturale.

     12. Il principio stabilito sopra, che l’anima veste se stessa con il corpo cosìcome un uomo indossa un abito,  segue come  logica conclusione.  L’animafluisce nella mente umana e attraverso questa nel corpo e trasmette con sé lavita che è ricevuta continuamente dal Signore e trasferita in modo mediatonel   corpo,   laddove   la   sua   unione   intima  con   il   corpo   rende   quest’ultimoidoneo alla vita. Per questo e per mille altre prove tratte dall'esperienza, èreso  manifesto   che   spirituale  e  naturale,  uniti   rispettivamente  come  forzavivente e forza inerte, inducono l’uomo a parlare razionalmente e ad agiremoralmente. Sembra come se la lingua e le labbra si muovano di vita propriae così pure le braccia e le mani, ma è il pensiero ­ che in se stesso è spirituale –che  parla  e   la  volontà   –  che  è  parimenti   spirituale  –  che  agisce,   ciascunoattraverso i suoi organi appartenenti al mondo naturale. Che sia così è chiarocome la luce del giorno: sopprimendo il pensiero dalla parola, la bocca nondiviene muta istantaneamente? Così come eliminando la volontà dall’azione,le   mani   non   si   fermano   istantaneamente?   L’unione   delle   cose   spirituali   enaturali e la comparsa della vita nelle cose naturali può essere paragonata alvino buono nelle botti pulite, o all’aroma zuccherino del mosto, o al gustosoliquore   di   mela   o   anche   all’essenza   aromatica   della   cannella.   Le   fibre   diqueste sostanze non sono gustose né profumano da se stesse, ma dai fluidicontenuti in esse; perciò se si spremono i succhi questi sono costituiti da fibreinerti. Così sono gli organi propri del corpo, in assenza di vita. Che l’uomosia un essere razionale dall’unione delle cose spirituali  con quelle naturalirisulta   evidente   dai   procedimenti   analitici   del   suo   pensiero;   e   che   sia   unessere   morale,   dall’onorabilità   della   sua   condotta   e   dalla   grazia   del   suoportamento. L’uomo possiede queste caratteristiche dalla facoltà di ricevere

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l’influsso del Signore dal cielo angelico dove dimorano la sapienza e l’amore,e   quindi   la   razionalità   e   la   moralità.   Da   ciò   si   comprende   che   ciò   che   èspirituale e ciò che è naturale, essendo unito nell’uomo ne determina una vitaspiritualmente naturale. La ragione per la quale egli viva in tale condizione ein una condizione diversa dopo la morte sta nel fatto che l’anima è rivestitacon un corpo nel mondo spirituale come nel mondo naturale. Molti credonoche i pensieri  e  le  intuizioni  della mente fluttuino nel vuoto piuttosto chesecondo un proprio ordine. Ma chi fantastica in tale maniera non ha visto leparti   interne   della   testa   dove   hanno   origine   intuizioni   e   pensieri;   i   lobicerebrali  sono interconnessi  e composti  di  sostanza midollare,  e  lì  vi  sonoghiandole,  cavità,  setti,  meningi che li  circondano tutti,  e quindi un uomopensa e vuole in modo sano o follemente secondo lo stato sano o perverso ditutte quelle  cose;  quindi  egli  è   razionale e  morale  secondo  la  costituzioneorganica della sua mente. In alcun modo potrebbe essere affermata la visionerazionale dell'uomo, che è l'intelletto, in assenza di forme organizzate adibitead accogliere la luce spirituale, così come non può essere affermata la visionenaturale senza gli occhi.

XI. La ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato dell'amore e dellasapienza nell’uomo.

     13.  Che l’uomo non sia la vita ma un organo destinatario della vita cheprocede da Dio, e che l’amore insieme con la sapienza sia la vita, che Dio èl’amore stesso e la sapienza stessa e quindi la vita stessa, è stato dimostrato inprecedenza. Da ciò segue che nella misura in cui un uomo ama la sapienza, ela sapienza nel seno dell’amore è in lui, ed egli è un'immagine di Dio, nellastessa misura egli è un ricettacolo della vita che procede da Dio. Al contrario,nella misura in cui l’uomo è in opposizione all’amore, ed è quindi nella follia,egli   non   può   ricevere   la   vita   dal   Signore,   ma   dall’inferno   la   cui   vita   èdenominata morte. L’amore e la sapienza stessi non sono di per sé la vita masono  l’esse  della vita;  solo  le  delizie dell’amore e  della sapienza,  che sonoaffezioni, costituiscono la vita, poiché l’esse della vita esiste da queste ultime.L’influsso   della   vita   che   procede   dal   Signore   è   carico   di   delizie   comel’influsso   della   luce   e   del   calore   in   primavera,   nella   mente   umana,   negliuccelli,  negli  animali  di  ogni  genere e  nelle  piante  che poi  germogliano e

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fruttificano. Le delizie dell’amore e della sapienza espandono la mente e lapredispongono alla ricezione come la gioia e la letizia distendono il volto e lopredispongono   all’allegria   dell’anima.   L’uomo   che   è   permeato   dall’amoredella  sapienza è  come  il  giardino dell’Eden,  nel  quale  vi  sono due alberi,l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male. L’alberodella   vita   rappresenta   la   ricezione   dell’amore   e   della   sapienza   da   Dio,   el’albero   della   conoscenza   del   bene   e   del   male   rappresenta   la   capacitàtrasmessa da Dio di riconoscere i medesimi. Chi è nel male è un folle e, cometale, crede di possedere la sapienza di Dio, mentre chi è nel bene è realmentesavio e ritiene che la sapienza appartenga unicamente a Dio, che l’uomo èsavio  nella  misura   in   cui   crede  questo,   e   che   è   ancora  più   savio  quandopercepisce questa verità.  Per una trattazione più  dettagliata, si veda  AmoreConiugale  (paragrafi 132–136). Aggiungerò un arcano del cielo che confermaquanto è stato detto fin qui. Tutti gli angeli del cielo volgono la fronte verso ilSignore che è il loro sole, mentre gli angeli dell’inferno volgono le spalle alSignore;   questi   ultimi   ricevono   un   influsso   nelle   affezioni   della   propriavolontà,   che   è   di   per   sé   lussuria,   e   fanno   in   modo   che   l'intelletto   siafavorevole ad esse. I primi invece ricevono un influsso nelle affezioni del lorointelletto e in tal guisa modellano la propria volontà.  Quindi questi ultimisono nella  sapienza,  gli  altri  nella   follia.  Questo  perché   l'intelletto umanorisiede   nel   cervello   che   si   trova   sotto   la   fronte   e   la   volontà   risiede   nelcervelletto che si trova nella parte posteriore della testa. Chi può ignorare cheun uomo folle a causa della menzogna nella quale vive, favorisce la cupidigiadel suo male e giustifica la menzogna con il suo falso ragionamento; e che unuomo  savio   percepisce   attraverso   la  verità   la   natura  delle   bramosie  dellapropria  volontà  e   le   tiene a   freno? L’uomo savio si  comporta  così  perchérivolge il suo volto verso Dio, cioè egli crede in Dio e non in se stesso; il folleinvece volge le spalle a Dio, cioè crede in sé stesso e non in Dio. Credere in séstessi significa sostenere di possedere amore e sapienza da sé stessi e non daDio, e questo significa  mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male;viceversa   credere   in   Dio   significa   credere   che   l’uomo   ama   ed   è   savioattraverso Dio e non da se stesso, e questo significa mangiare dell’albero dellavita  (Ap.   2:7).   Da   ciò   si   può   comprendere,   seppure   in   una   forma   ancora

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approssimativa,   che   la   ricezione   dell’influsso   della   vita   da   Dio   avvienesecondo lo stato dell'amore e della sapienza in cui si trova l’uomo. Questoinflusso può  essere ulteriormente spiegato attraverso l’influsso della luce edel calore nelle piante, le quali fioriscono e fruttificano secondo la strutturadelle fibre che le compongono e quindi secondo la ricezione di luce e calore.Può   anche   essere   paragonato   all’influsso   della   luce   dei   raggi   solari   sullepietre   preziose,   le   quali   mutano   i   propri   colori   secondo   la   strutturamolecolare che le compone, quindi anche secondo la ricezione della luce; eallo   stesso   modo   dai   vetri   ottici   e   dalle   gocce   di   pioggia   che   mostranoarcobaleni secondo l’incidenza e la rifrazione della luce, dunque secondo laloro ricezione. È lo stesso per la mente umana nella quale la luce spirituale,che   procede   dal   Signore   come   la   luce   del   sole,   fluisce   in   perpetuo,   ed   èvariamente ricevuta.

XII. L'intelletto di un uomo può essere elevato fino alla luce, vale a dire allasapienza nella quale sono gli angeli del cielo,  secondo la qualità  della suaragione; e allo stesso modo la sua volontà può essere elevata fino al calore delcielo, cioè all’amore, secondo le azioni che hanno caratterizzato la sua vita;ma l’amore della volontà  non è  elevato se non nella misura in cui l’uomovuole e fa ciò che la sapienza dell'intelletto gli insegna.

     14.  Con   la   mente   umana   si   intendono   le   sue   due   facoltà   denominateintelletto e volontà. L'intelletto è il ricettacolo della luce del cielo, che nellasua essenza è la sapienza, e la volontà è il ricettacolo del calore del cielo, chenella sua essenza è l’amore, come è stato mostrato in precedenza. Sapienza eamore procedono entrambe dal Signore come luce dal sole e fluiscono nelcielo universalmente;  di  qui gli  angeli  sono dotati  di  sapienza e amore;  lemedesime  fluiscono anche nel  mondo universalmente e  di  qui  gli  uominisono dotati di sapienza e amore. Queste stesse procedono dal Signore comefossero uno, ed in tal guisa fluiscono nell’anima degli angeli e degli uomini,ma   non   vengono   percepite   unite   nelle   loro   menti.   La   luce   che   formal'intelletto è percepita per prima e, a seguire, l’amore che produce la volontà.Tutto ciò è opera della provvidenza, poiché ogni uomo deve essere creato dinuovo,   cioè   deve   essere   riformato,   e   ciò   si   ottiene   attraverso   l’intelletto;dall’infanzia egli deve acquisire la conoscenza della verità e del bene che gli

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insegnerà   a   vivere   nel   bene,   cioè   a   volere   e   ad   agire   rettamente.   Così   lavolontà  viene plasmata attraverso l'intelletto.  A tal fine è  data all’uomo lafacoltà di elevare il proprio intelletto quasi fino alla luce nella quale sono gliangeli del cielo, affinché egli possa comprendere quale debba essere la suavolontà e le sue azioni al fine di condurre una vita prospera nel mondo edessere nella letizia dopo la morte per l’eternità. Egli diviene prospero e felicese acquisisce la sapienza e mantiene la volontà sotto la obbedienza di questa,viceversa   l’uomo   sarà   arido   e   infelice   se   sottomette   l'intelletto   alla   suavolontà. Il motivo di ciò sta nel fatto che la volontà sin dalla nascita induce aimali, perfino i più atroci, perché se non fosse frenata dall'intelletto dell’uomosi   lancerebbe nelle  azioni  più   scellerate,  concepite  dalla  sua  innata  naturaselvaggia; egli potrebbe fare stragi e massacri di tutti quelli che non gli sonofavorevoli o che non soddisfano i sui desideri. Inoltre, salvo che l'intellettonon possa essere perfezionato separatamente e così la volontà per mezzo diesso, l’uomo non sarebbe un uomo ma una bestia. Senza questa distinzione esenza l’elevazione dell'intelletto sulla volontà,  egli non sarebbe in grado diragionare,   e   attraverso   il   ragionamento,   di   parlare,   ma   potrebbe   soloesprimere le proprie emozioni con dei suoni; né  sarebbe in grado di agirerazionalmente ma solo attraverso l’istinto; e ancor meno sarebbe in grado diconoscere le cose che appartengono a Dio, e neppure Dio per mezzo di esse, edunque non potrebbe ricongiungersi a Lui, né vivere per l’eternità. L’uomoinfatti ha un pensiero e una volontà, come da se stesso, e questo da se stesso èla  controparte  della  congiunzione.  Non vi  può   essere  congiunzione  senzacontroparte, il che significa che non vi può essere congiunzione del soggettoattivo con il passivo se non vi è reazione. Dio solo agisce e l’uomo desideraardentemente   di   essere   fatto   oggetto   dell’azione   Divina,   e   reagisceapparentemente   di   propria   iniziativa,   sebbene   interiormente   tale   reazioneviene   da   Dio.   Da   ciò   si   può   vedere   quale   sia   la   qualità   dell’amore   dellavolontà di un uomo se questa è elevata attraverso l'intelletto ovvero quale siatale qualità se non è elevata, e di conseguenza quale sia la sua natura. Talequalità, ove l’amore della sua volontà non è elevato dall'intelletto, può essereillustrato attraverso paragoni. Egli è come un’aquila che vola in alto, e nonappena vede sotto di sé il cibo oggetto dei suoi desideri, come polli, piccoli

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cigni  e  agnellini,  piomba  in un attimo su di  essi  e   li  divora.  Egli   è   comel’adultero che nasconde la prostituta in cantina e poi sale nella parte più altadella casa e parla sapientemente della castità con chi vi abita, poi si allontanadai suoi compagni per abbandonarsi alla lussuria in cantina con la prostituta.Egli è anche come un ladro sulla torre, che finge di essere di guardia, ma cheappena vede un oggetto incustodito di sotto si affretta a scendere e lo afferra.Egli può anche essere paragonato alle mosche di palude che volano in sciamesulla   testa   di   un   cavallo   in   corsa,   ma   non   appena   il   cavallo   si   ferma,   siprecipitano nella palude. Tale è l’uomo la cui volontà o il cui amore non èelevato dall'intelletto, poiché  egli rimane immobile a fondo, immerso nellecose impure della natura e nelle cupidità dei sensi. Diversa è la condizione dicoloro che sottomettono le bramosie della volontà alla sapienza dell'intelletto.In essi l'intelletto partecipa ad un patto coniugale con la volontà, e quindi lasapienza con l’amore, ed esse risiedono insieme ad un livello più eccelso nellaletizia.

XIII. È del tutto differente per gli animali.

     15. Coloro che giudicano dalla mera apparenza dei sensi, concludono chegli animali hanno volontà e capacità di intendere al pari degli uomini, e chel’unica   differenza   starebbe   nel   fatto   che   l’uomo   può   parlare   e   quindidescrivere   ciò   che   pensa  e   desidera,   mentre   gli   animali  non  possono  cheesprimere  ciò   attraverso  suoni.  Eppure  gli   animali  non hanno volontà  néintelletto, ma solo un’immagine di esse, che gli eruditi chiamano parvenza.Un uomo è   tale perché   il  suo intelletto può  essere elevato al  di  sopra deidesideri della sua volontà, in modo che egli possa riconoscerli ed esaminarliin   virtù   di   tale   elevazione   ed   anche   mitigarli.   Viceversa   l’animale   è   taleperché i suoi desideri lo spingono a fare ciò che fa. Così l’uomo è tale perchéla sua volontà è sottomessa al suo intelletto, mentre l’animale è tale perché ilsuo intelletto è sottomesso alla sua volontà. Da ciò consegue che l'intellettodell’uomo,   poiché   riceve   la   luce   che   filtra   dal   cielo   e   la   percepisce   comepropria,   e   attraverso   di   essa   pensa   razionalmente   come   se   l’interoragionamento provenisse da se stesso, è un intelletto vitale e autentico; è cosìla   volontà   dell’uomo   che,   ricevendo   l’amore   che   affluisce   dal   cielo   eattraverso di esso agisce come da se stessa, è una volontà vitale e autentica.

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Per gli animali è il contrario. Perciò coloro che pensano attraverso le bramosiedella volontà  sono paragonati alle bestie e anche nel mondo spirituale essiappaiono in lontananza come bestie. Essi agiscono anche come bestie con lasola   differenza   che   possono   agire   diversamente   se   lo   vogliono.   Viceversacoloro che dominano le cupidigie della loro volontà attraverso l'intelletto equindi agiscono razionalmente e saggiamente, appaiono nel mondo spiritualecome uomini e sono angeli del cielo. In breve la volontà  e l'intelletto neglianimali sono sempre uniformi, e poiché la volontà di per sé è cieca, avendoorigine dal calore e non dalla luce, allora anche l'intelletto è cieco. Quindi unanimale non conosce né  comprende le proprie azioni, ciò  nondimeno essoagisce, attraverso un influsso proveniente dal mondo spirituale, denominatoistinto. Si ritiene che un animale abbia coscienza delle proprie azioni, ma nonè così; esso è spinto ad agire solo a causa dell’ordine naturale introdotto dallacreazione,  assistito  dai  suoi  sensi.  Un uomo è  dotato di pensiero e parolaunicamente perché il suo intelletto può essere separato dalla volontà e puòessere   elevato   fino   alla   luce   del   cielo;   attraverso   l'intelletto   ragiona,   eattraverso il ragionamento parla. La ragione per la quale gli animali agisconosecondo le leggi dell’ordine impresso nella loro natura, e che alcuni di essiagiscono razionalmente e moralmente, a differenza di molti uomini, sta nelfatto che il loro intelletto è cieca obbedienza ai desideri della loro volontà, equindi non sono in grado di sovvertire quest’ultima attraverso ragionamentiinsani,   come fanno gli  uomini.  Come già   specificato  prima,  per  volontà   eintelletto   degli   animali   deve   intendersi   un’immagine   di   essi,   cioè   unaparvenza.   La   vita   di   un   animale   può   essere   comparata   a   quella   delsonnambulo che cammina e si  comporta secondo una sua volontà,  mentrel'intelletto è   in un torpore profondo;  oppure può  essere  comparata  ad uncieco che cammina per strada condotto da un cane; oppure ad uno stolto cheper abitudine acquisita fa il suo lavoro secondo la norma; lo stesso vale per lapersona priva di memoria e perciò priva d'intelletto, che deve continuamenteimparare a rivestirsi, a mangiare ghiottonerie, ad amare il sesso, a camminareper le strade ed a fare quelle cose che soddisfano i sensi e gratificano la carne,dalle   cui   lusinghe   e   dai   cui   piaceri   si   lascia   trasportare,   benché   priva   diragionamento e quindi impossibilitata a parlare. Da tutto ciò, appare chiaro

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quanto   si   ingannino   coloro   che   sostengono   che   gli   animali   godano   dirazionalità e che differiscano dagli uomini unicamente per l’aspetto e per laloro incapacità di dare espressione alle cose razionali che albergano nel lorointimo. Da tali errati ragionamenti molti concludono perfino che, se l’uomosopravvive alla morte, lo stesso valga anche per gli animali, e al contrario che,se   gli   animali   non   sopravvivono   alla   morte,   allora   neppure   gli   uominiaccedono   alla   vita   eterna;   e   molte   altre   fantasticherie   ancora,   derivantidall’ignoranza su cosa sia la volontà e l'intelletto e le condizioni attraverso lequali – come su una scala – la mente umana si eleva fino al cielo.

XIV. Ci sono tre gradi nel mondo spirituale e tre gradi nel mondo naturale,fino ad ora sconosciuti, secondo i quali l’influsso ha luogo.

     16. Si è scoperto, attraverso l’indagine delle cause dagli effetti, che ci sonodue generi di gradi, uno nel quale vi sono le cose anteriori e posteriori, l’altronel quale vi sono le cose più o meno grandi. I gradi che differenziano le coseanteriori e posteriori si definiscono gradi di altitudine o gradi discreti, mentrei gradi che differenziano le cose più o meno grandi si definiscono gradi dilatitudine o gradi continui. I gradi di altitudine sono come le produzioni e lecomposizioni di una cosa da un’altra, ad esempio dai nervi alle loro fibre edalle fibre alle loro fibrille, o da qualsiasi pezzo di legno, pietra, metallo allesue parti e da ogni parte alla rispettiva particella. Mentre i gradi di latitudinerappresentano aumenti  o  diminuzioni  dello  stesso grado di  altitudine perlarghezza,   lunghezza,  altezza e  profondità,   come per  esempio maggiore  ominore volume di acqua, aria, etere o come maggiore o minore quantità dilegno, pietra o metallo. Ogni cosa che esiste in entrambi i mondi, spirituale enaturale, è caratterizzata fin dalla creazione dai suddetti gradi. L’intero regnoanimale è caratterizzato da questi gradi, sia in generale, sia nel particolare ecosì pure i regni vegetale e minerale e lo spazio che intercorre tra il sole e laterra. Ci sono dunque tre atmosfere distinte secondo la quota di ciascuno, sianel   mondo   spirituale,   sia   nel   mondo   naturale,   poiché   ogni   mondo   ha   ilproprio sole; le atmosfere del mondo spirituale – in virtù della loro origine ­sono   sostanziali,   e   le   atmosfere   del   mondo   naturale   ­   in   virtù   della   loroorigine – sono materiali.  E poiché   le atmosfere derivano dalle  loro originisecondo i propri gradi, e sono i contenitori di luce e calore, ne consegue che ci

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sono tre gradi di luce e calore. È poiché la luce del mondo spirituale nella suaessenza è sapienza ed il calore nella sua essenza è amore, ciò equivale a direche vi  sono tre  gradi  di  vita,  poiché  essi  sono classificati  secondo  le  coseattraverso   cui   passano.   Quindi   vi   sono   tre   cieli   angelici,   uno   più   alto,denominato terzo cielo, dove si trovano gli angeli del grado più elevato, unointermedio, denominato secondo cielo, dove si  trovano gli angeli di  gradointermedio,  e  uno più  basso,  denominato primo cielo,  dove si   trovano gliangeli del grado più basso. Quei cieli sono inoltre distinti in base al grado disapienza e di amore. Coloro che sono nel  cielo più  basso sono nell’amoredella conoscenza della verità e del bene; coloro che sono nel cielo intermediosono nell’amore del discernimento della verità e del bene; coloro che sono nelpiù alto dei cieli sono nell’amore della sapienza, che è propria di chi conoscee comprende la verità e il bene, e vive in conformità di queste stesse. Come icieli si distinguono in tre gradi, così  pure la mente umana è  distinta in tregradi, essendo quest’ultima un’immagine del cielo, cioè un cielo nella formapiù piccola. Dunque un uomo può divenire un angelo appartenente ad unodei tre cieli  in base alla sua capacità  di ricevere la sapienza e l’amore cheprovengono dal Signore: un angelo del cielo basso, se accoglie il desiderio diconoscere   la   verità   e   il   bene;   un   angelo   del   cielo   intermedio,   se   accogliel’amore della comprensione della verità e del bene; un angelo del più alto deicieli,  se  accoglie  l’amore della sapienza che  lo  induce a vivere secondo  laverità e il bene. Che la mente umana sia suddivisa in tre regioni, così come cisono tre cieli, lo si può vedere in Amore Coniugale (n. 270). Da quanto si è finqui detto si evince che l’influsso spirituale diretto verso l’uomo ha origine daDio attraverso questi tre gradi ed è ricevuto dall’uomo secondo il suo stato disapienza e amore. La conoscenza di questi gradi è di enorme utilità nel tempopresente, poiché molti ignorandone l’esistenza, si trovano nel più basso deigradi nel quale sono i sensi del loro corpo e, per via di tale ignoranza che èdensa   oscurità   dell’intelletto,   essi   non   possono   essere   elevati   nella   lucespirituale che sta sopra di  loro. Di qui restano invariabilmente avvolti  nelmaterialismo tutte le volte che si interrogano sull’anima e sulla mente umana,sulla sua razionalità, nonché  sul cielo e sulla vita dopo la morte. Essi sonosimili a quelli che stanno nelle piazze e, muniti di telescopi di per scrutare il

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cielo,   diffondono   previsioni   infondate;   o   come   quelli   che   chiacchierano   eragionano su  tutte   le  cose  che  vedono o  sentono,   senza  averne  compresol’oggetto. Queste persone sono simili ai macellai che credono di essere espertiin anatomia per il solo fatto di aver esaminato esteriormente le viscere di buoie   pecore.   In   realtà,   pensare   attraverso   l’influsso   della   luce   naturale   nonilluminata dalla luce spirituale, equivale a sognare; e parlare attraverso talipensieri  equivale  a  dire  sciocchezze.  Una   trattazione  più  particolareggiatacirca questi gradi è stata fatta in Divino amore e Divina sapienza (nn. 173­281).

XV. I fini si collocano nel primo grado, le cause nel secondo e gli effetti nelterzo.

     17.  Chi può   ignorare che il fine non è   la causa, ma che esso produce lacausa, e che la causa non è l’effetto, ma che essa produce l’effetto e che quindisi tratta di cose distinte che sono ordinate in sequenza? Nell’uomo il fine èl’amore della sua volontà, poiché ciò che un uomo ama lo prospetta in sé e sirivolge verso di esso. La causa nell’uomo è il carattere del suo intelletto, permezzo della quale il fine cerca la causa efficiente. L’effetto è il funzionamentodel corpo secondo il fine e la causa. Così  ci sono tre cose nell’uomo che sisusseguono   nell’ordine,   allo   stesso   modo   in   cui   i   gradi   di   altitudine   sisusseguono. Quando queste tre cose sono in atto, il fine è insito nella causa, eil   fine   attraverso   la   causa   è   presente   nell’effetto,   cosicché   coesistononell’effetto. A questo proposito si dice nella Parola che ognuno sarà giudicatosecondo le sue opere, dato che il fine, cioè l’amore della propria volontà, e lacausa, ovvero il carattere del suo intelletto, sono presenti insieme negli effetti,i  quali   sono  le  sue  opere,  dunque  la  qualità  dell’uomo  intero  è  nelle   sueopere.  Coloro che non conoscono queste cose e non sanno distinguere glioggetti della ragione finiscono per far approdare il proprio ragionamento agliatomi di Epicuro, alle monadi di Leibniz o alle sostanze semplici di Wolff, equindi chiudono il loro intelletto come con un catenaccio, sicché non possononeppure allargare l’oggetto dei propri pensieri all’influsso spirituale. Essi nonsono capaci di pensare ad alcuna successione degli oggetti della ragione, datoche l’autore della teoria sulle sostanze semplici sostiene che se le medesimesono separate,  cadono nel nulla.  Quindi l'intelletto è  nella sua prima luce,quella dei  sensi,  e  non avanza di un passo,  restando ignoto che ciò  che è

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spirituale,   e   viene   considerato   inafferrabile;   e   si   ritiene   che   gli   animaliabbiano una ragione come gli uomini, e che l’anima sia un soffio di vento cheesce fuori dal petto quando una persona muore, e molte altre cose ancorasono nella completa oscurità. Poiché tutte le cose del mondo spirituale e delmondo   naturale   procedono   in   base   a   questi   gradi   come  è   stato   mostratosopra, è evidente che l’intelligenza consiste nel conoscerli e distinguerli nelrispettivo ordine. Attraverso questi gradi inoltre si può conoscere la natura diogni uomo, quando sia noto il carattere del suo amore; come si è detto sopra,il fine attiene alla volontà, la causa attiene all'intelletto, e gli effetti seguono ilsuo amore, così come l’albero viene dai suoi semi e come i frutti dall’albero.Vi sono tre generi di amore, l’amore celeste, l’amore del mondo e l’amore disé; l’amore celeste è spirituale, l’amore del mondo è materiale, e l’amore di séè   corporeo.  Quando  l’amore è   spirituale,   tutte   le  cose che provengono daesso,   come   immagini   della   loro   essenza,   trarranno   da   ciò   la   loro   naturaspirituale; se l’amore prevalente è quello del mondo o delle ricchezze, che èmateriale, tale sarà la natura delle cose che provengono da esso; così pure se èprevalente   l’amore   di   sé   ovvero   l’amore   di   prevalere   sugli   altri,   che   ècorporeo,   tutte   le   cose   che   derivano   da   esso   avranno   la   stessa   natura.   Ilmotivo sta nel fatto che l’uomo il cui amore è rivolto unicamente a sé stesso, èimmerso nei pensieri della sua mente nel suo corpo. Perciò, come è stato giàdetto, chi conosce le regole con cui l’amore opera in ciascuno e la sequenzaordinata   dai   fini   alle   cause   e   dalle   cause   agli   effetti,   i   quali   tre   elementiprocedono secondo i gradi di altitudine, conosce l’uomo nella sua integrità.In   questo   modo   gli   angeli   del   cielo   conoscono   ognuno   che   abbia   unaconversazione con loro; essi percepiscono il suo amore dal tono del discorso,ne vedono la forma dal volto e la natura dalla mimica del corpo.

XIV.  Da queste  cose è  evidente  quale  sia   la  natura  dell’influsso spiritualedalla sua origine ai suoi effetti.

    18. Fin qui si è trattato dell’influsso spirituale dall’anima al corpo, ma nonda   Dio   nell’anima   e   quindi   nel   corpo.   Questo   perché   nessuno   conoscealcunché del mondo spirituale e del suo sole dal quale tutte le cose spiritualifluiscono come da una sorgente, e conseguentemente si ignora l’influsso dellecose   spirituali   nelle   cose   naturali.   Poiché   mi   è   stato   concesso   di   essere

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contemporaneamente nel mondo spirituale e nel mondo naturale e di vedereciascuno dei due mondi ed i rispettivi soli, sono obbligato dalla mia coscienzaa rendere note queste cose; quale sarebbe altrimenti l’utilità del sapere se lostesso non possa essere  trasmesso agli  altri?  Senza di  ciò,  cosa sarebbe  laconoscenza se non mera raccolta ed archiviazione di queste ricchezze in unoscrigno al solo scopo di ammirarle ogni tanto e di contarle, senza cognizionealcuna   della   loro   utilità?   Per   comprendere   appieno   cosa   sia   l’influssospirituale e quale sia la sua natura è necessario conoscere preliminarmentecosa significhi spirituale nella sua essenza, cosa significhi naturale, nonchécosa   sia   l’anima   umana.   Affinché   questa   breve   dissertazione   non   risultiimperfetta a causa dell’ignoranza di queste cose, è necessario tener conto diquanto esposto in  Amore Coniugale  riguardo a ciò che è spirituale (nn. 326–329),  all’anima umana  (n.  315)  e  all’influsso delle  cose  spirituali   in  quellenaturali (n. 380) e molto altro ancora (nn. 415–422).

     19. Dopo che queste cose furono scritte, ho pregato il Signore affinché mifosse permesso di parlare con i seguaci di Aristotele e allo stesso tempo con iseguaci di Cartesio e Leibniz allo scopo di conoscere le loro opinioni in meritoall’interazione tra anima e corpo. Dopo la mia supplica mi apparvero intornonove   uomini,   tre   aristotelici,   tre   cartesiani   e   tre   seguaci   di   Leibniz;   gliaristotelici a sinistra, i cartesiani a destra ed i seguaci di Leibniz dietro. Aduna   certa   distanza   apparvero   tre   persone   coronate   di   alloro,   ed   mi   fuconcesso di comprendere che questi erano i loro maestri. Dietro Leibniz c’eraun uomo che reggeva in mano la sua veste e mi fu detto che questi era Wolff.Quei   nove   uomini   quando   avvertirono   la   presenza   di   un   altro   uomo,inizialmente  lo salutarono e gli  parlarono in tono gentile,  ma non appenacomparve da sotto uno spirito che stringeva una torcia nella mano destra, chebrandiva   davanti   alle   loro   facce,   divennero   avversari,   tre   contro   tre   eguardarono ciascuno verso il loro maestro con fiera espressione, poiché eranoin preda all’ardente desiderio di cimentarsi nella disputa. Gli aristotelici, dettianche scolastici,  esordirono affermando:  “Chi può   ignorare che gli  oggettiprocedono dai   sensi  all’anima così   come uno si   introduce   in  una  cameraattraversandone   la   porta,   e   che   dunque   l’anima   pensa   attraverso   taleinflusso? Quando un innamorato vede una vergine incantevole o la sua sposa

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i  suoi occhi non scintillano e trasmettono l’amore per lei nella sua anima?Quando un avaro vede borse ricolme di denaro, non arde per esse con tutti isuoi   sensi,   che   quindi   trasmettono   questo   comando   alla   sua   anima,suscitando la bramosia di possederle? Quando un uomo superbo ascolta lesue lodi da altri, non si rizzano le sue orecchie e le stesse lodi non vengonotrasmesse alla sua anima? Non sono i sensi del corpo, come cortili esterni, isoli accessi all’anima? Da tutto ciò e da altri innumerevoli esempi della stessaspecie chi può  concludere altrimenti che l’influsso ha origine dalla natura,ovvero è di natura corporea? A queste affermazioni i seguaci di Cartesio, cheavevano   tenuto   le   loro   dita   sulla   fronte   e   ora   le   ritiravano,   replicaronodicendo: “Voi parlate attraverso le apparenze. Non sapete che gli occhi nonamano una vergine o una sposa da sé stessi, ma dall’anima? E analogamenteche le orecchie non comprendono lodi e adulatori in alcun altro modo? Non èla   comprensione   che   provoca   la   sensazione?   E   la   percezione   provienedall’anima e non dagli organi. Siete in grado di dire in quale altro modo lalingua e le labbra producono la parola se non attraverso il pensiero? O comefanno le mani a svolgere un lavoro senza la volontà? E pensiero e volontàhanno origine dall’anima e non dal corpo. E dunque chi rende possibile agliocchi di vedere, alle orecchie di ascoltare e agli altri organi di sentire, se nonl’anima? Da queste  cose  e  molte  altre  della  stessa  specie,  chiunque  la  cuisapienza sia al di sopra della percezione dei sensi, concluderà che non vi puòessere   influsso   del   corpo   dell’anima,   ma   l’influsso   procede   dall’anima   alcorpo,   e   noi   lo   definiamo  influsso   spirituale.   Quando   queste   cose   furonoudite,   i   tre   seguaci   di   Leibniz   elevarono   la   propria   voce   sostenendo   cheavevano   ascoltato   le   tesi   di   entrambe   le   parti   e   le   avevano   comparategiungendo   alla   conclusione   che   in   molti   particolari   le   ultime   erano   piùconvincenti  alle  prime e  che   in altri   le  prime erano più   convincenti  delleultime, quindi, se fosse stato consentito, essi avrebbero risolto la disputa; edessendo   stato   chiesto   come,   essi   replicarono   che   non   vi   è   alcun   influssodall’anima al corpo, né dal corpo all’anima, ma vi è una continua interazionetra di essi, denominata, da un autore celebrato, armonia prestabilita. Subitodopo apparve nuovamente lo spirito che impugnava la torcia, stavolta nellamano sinistra, che brandì verso la parte posteriore della testa dei disputanti

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finché   le   loro   idee   divennero   confuse   e   tutti   protestarono   vigorosamentedicendo: “Né la nostra anima, né il nostro corpo sono in grado di fare unascelta, sicché noi decidiamo questa disputa secondo il destino e favoriremo ilprimo tra quelli tirati a sorte. Quindi presero tre pezzi di carta e scrissero suuno di essi, influsso materiale, su un altro influsso spirituale e su un terzo,armonia   prestabilita;   e   riposero   questi   tre   pezzi   di   carta   in   un   cappello,Quindi ne estrassero uno, sul quale c’era scritto influsso spirituale, e quandociò fu visto affermarono, alcuni in modo netto, altri in modo fiacco e con vocesoffocata: “Propendiamo per l’influsso spirituale perché  è stato estratto perprimo.” Allora un angelo comparve d’un tratto e disse: “Non crediate che siastato estratto il pezzo di carta in favore dell’influsso spirituale per un fattocasuale, ma ciò è  stato reso possibile a causa della provvidenza; infatti voinon comprendete   la  sua verità  a  causa della confusione delle  vostre   idee,sennonché la verità stessa si presenta per mezzo della mano di chi tira a sorteper scegliere ciò che intende favorire.”

     20.  Mi  è   stato  chiesto   in un’occasione  come  fossi  divenuto da   filosofo,teologo;  ho risposto:  “Nello stesso modo nel quale  i  pescatori   furono fattidiscepoli  e  apostoli  dal  Signore”.  E ancora che:  “Sin dalla mia giovinezzasono stato un pescatore in senso spirituale.” A questa risposta mi fu chiesto dirimando: “Che significa pescatore spirituale?” Replicai specificando che unpescatore nel senso spirituale della Parola significa un uomo che indaga einsegna le verità naturali ed in seguito le verità spirituali in modo razionale.Alla domanda: “Come si  dimostra ciò?” Risposi:  “Dai seguenti passi dellaParola” :

Poi le acque del mare si ritireranno, e il fiume sarà prosciugato e diverrà secco, perciòi pescatori si lamenteranno e tutti quelli che getteranno l’amo nel mare saranno mesti (Is. 19:5, 8)

In un altro passo:

Lungo le sponde del fiume, le cui acque furono risanate, si stabilirono i pescatori diEngedi; lì stesero le loro reti; ivi il pesce era in abbondanza secondo le loro varietà, come il pesce del

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grande mare (Ezechiele 47:9–10)

E in un altro passo:

Ecco, io manderò numerosi pescatori, dice il Signore, e lì pescheranno i figli di Israele(Geremia 16:16)

 

Quindi   è   evidente   il   perché   il   Signore   scelse   pescatori   per   farne   propridiscepoli e disse:

Venite a me, ed io vi farò pescatori di uomini (Matteo 4:18–19; Marco 1:16–17)

E a Pietro, dopo che questi ebbe catturato una moltitudine di pesci:

D’ora in avanti sarai pescatore di uomini (Luca 5:9–10)

In seguito ho mostrato la portata della parola pescatore in Apocalisse Rivelata;perché l’acqua rappresenta le verità naturali (n. 50,932) e così pure il fiume (n.409, 932); il pesce rappresenta quelli che sono nella verità naturale (n. 405); equindi pescatore di uomini è chi indaga e insegna le verità naturali. A talerisposta chi mi interrogava affermò: “Ora capisco perché il Signore ha scelto isuoi discepoli tra i pescatori e perciò non mi stupisco che Egli abbia chiamatoe scelto te, dal momento che tu hai sostenuto di essere un pescatore nel sensospirituale, cioè uno che indaga sulle verità naturali; il fatto che ora tu sia unindagatore delle verità spirituali è perché queste si fondano sopra quelle” Aciò aggiunse ­ trattandosi di un uomo dotato di intelletto ­ che solo il Signoreconosce chi è idoneo a ricevere ed insegnare quelle cose che appartengonoalla sua nuova chiesa, siano essi tra i patriarchi o tra i loro servitori. Inoltre:“Quale   teologo tra  cristiani  non studia preliminarmente  filosofia prima diessere   introdotto   alla   teologia?   Da   dove   attingerebbe   altrimenti

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l'intelligenza?” Infine egli disse: “Giacché sei divenuto teologo, spiega in cosaconsiste la tua teologia?” Risposi: “Essa si fonda su due leggi, che Dio è uno eche c’è l’unione della carità e della fede.” Egli domandò: “Chi nega questeleggi?” Risposi: “La teologia attuale, se esaminata interiormente.”