Interazione tra anima e corpo · Diverso è quando la luce del sole dopo l’alba brilla sul quadro...
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Interazionetra anima e corpo
Ciò che ha origine dall’influsso corporeo, dall’influsso spirituale odall’armonia prestabilita
Emanuel Swedenborg
Tubinga, 1843
INTERAZIONE TRA ANIMA E CORPOhttps://fondazioneswedenborg.wordpress.com
2010 No Copyright
Questa versione è stata tradotta dai file in formato PDF messi a disposizione dallaFondazione Swedenborg dello Stato della Pennsylvania (www.swedenborg.com) i cuicollaboratori hanno curato la traduzione dai testi originali in latino. Questa versioneevidentemente non è esente da eventuali errori in sede di conversione del testo da unaversione non originale. La presente opera può essere liberamente copiata, stampata,riprodotta e diffusa senza vincoli, né autorizzazioni, non essendo gravata da dirittid'autore, fatto salvo l'obbligo di non modificare in alcun modo i contenuti e di citare lafonte: https://fondazioneswedenborg.wordpress.com
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INDICE
1. Ci sono due mondi: il mondo spirituale, dove abitano gli spiriti e gli angelie il mondo naturale dove abitano gli uomini. (13)
2. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole.( 4)
3. Il sole del mondo spirituale è puro amore, proveniente da Jehovah Dio chene è il centro. (5)
4. Dal sole hanno origine calore e luce ed il calore proveniente da esso è nellasua intima natura, amore, così come la luce è nella sua sostanza, saggezza. (6)
5. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nella sua conoscenza, dove produce la verità dellasaggezza. (7)
6. Questo binomio calore e luce o amore e saggezza fluisce congiuntamenteda Dio nell’animo umano e attraverso di esso nella sua mente, nei suoisentimenti, nei suoi pensieri e da questi ultimi nelle percezioni dei sensi, nellinguaggio e nelle azioni. (8)
7. Il sole del mondo naturale è fuoco puro, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste. (9)
8. Quindi tutto ciò che ha origine da questo sole, di per sé morto, è morto. (10)
9. Ciò che è spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. (11)
10. I beni spirituali racchiusi nell’uomo gli permettono di vivere come unuomo razionale e morale, dunque come un uomo spiritualmente naturale.(12)
11. la ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato di amore e saggezzadell’uomo. (13)
12. La conoscenza di un uomo può essere elevata fino alla luce, vale a direalla saggezza nella quale sono gli angeli del paradiso e allo stesso modo lasua volontà può essere elevata fino al calore del cielo, cioè all’amore secondo
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le azioni che hanno caratterizzato la sua vita. (14)
13. È del tutto differente per gli animali. (15)
14. Ci sono tre livelli nel mondo spirituale e tre livelli nel mondo naturale,fino ad ora sconosciuti, secondo i quali l’influsso ha luogo. (16)
15. I fini si collocano nel primo livello, le cause nel secondo, e gli effetti nelterzo. (17)
16. Da queste cose è evidente quale sia la natura dell’influsso spirituale dallasua origine ai suoi effetti. (18–20)
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1. Riguardo all’interazione tra anima e corpo o al funzionamento dell’unonell’altro o di uno con l’altro, ci sono tre ipotesi. La prima è denominatainflusso corporeo, la seconda influsso spirituale e la terza armoniaprestabilita. La prima, denominata influsso corporeo, proviene dallepercezioni sensoriali, di qui la sua fallacia, poiché è come se gli oggettivisualizzati dagli occhi fluiscono nel pensiero e lo producono; nello stessomodo in cui la parola, percepita dalle orecchie, fluisce nella mente e ivi diffonde dei concetti e analogamente per l’olfatto, il gusto e il tatto. Dato chegli organi di questi sensi prima raccolgono le sensazioni dal contatto con ilmondo, e nella misura in cui sono sollecitati, la mente sembra pensare evolere. Per questo motivo i filosofi antichi e gli scolastici ritenevano chel’influsso fosse trasmesso da questi organi all’anima, e dunque essisostenevano l’ipotesi dell’influsso corporeo o naturale. La seconda ipotesi,denominata influsso spirituale, o semplicemente influsso, proviene da unordine e da leggi sue proprie; perché l’anima è sostanza spirituale e come taleincontaminata, sopra ordinata ed interiore rispetto al corpo che è materiale,perciò corrotto, inferiore ed esteriore; ciò secondo la regola in base alla qualequanto è incontaminato dovrebbe fluire in quanto è corrotto, il sopra ordinatonel subordinato e l’interiore nell’esteriore, dunque ciò che è spirituale in ciòche è materiale e non il contrario. Di conseguenza il pensiero dovrebbe fluirenella vista, in base agli oggetti visualizzati dagli occhi. Il medesimo pensieropreparerebbe la mente alla volontà. Allo stesso modo opererebbe il pensieronell’ascolto secondo le parole percepite dalle orecchie. La terza ipotesi,denominata armonia prestabilita, ha origine dalle percezioni e dairagionamenti errati, secondo cui la mente opera insieme e simultaneamenteal corpo. Tuttavia ogni operazione prima è consecutiva e dopo simultanea.Consecutivo è l’influsso e simultanea è l’armonia perché il pensiero precedela parola oppure la volontà precede l’azione. Esiste dunque un limite dellaragione nel mettere in atto operazioni simultanee e nell’escludernesuccessive. Oltre queste tre ipotesi circa l’interazione tra corpo e anima nonve ne sono altre possibili, poiché o l’anima agisce influenzando il corpo, o ilcorpo agisce influenzando l’anima ovvero interagiscono entrambi.
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2. Dato che l’influsso spirituale ha origine da un ordine e da leggi sueproprie, questo influsso è stato riconosciuto e ricevuto dalle persone savierispetto alle altre due ipotesi. Tutto ciò che procede dall’ordine è la verità chesi manifesta attraverso al luce infusa in essa, perfino all’ombra della ragionenella quale le ipotesi sono stabilite. Ma ci sono tre cose che riguardano taliipotesi in ombra; l’ignoranza circa cosa sia l’anima, l’ignoranza di ciò che èspirituale e l’ignoranza di cosa sia l’influsso; quindi queste stesse tre devonoprima essere spiegate affinché la ragione comprenda la verità stessa. Perchéla verità ipotetica non è la verità stessa ma solo una congettura. È come unquadro alla parete visto di notte alla luce delle stelle, laddove la mentevisualizza forme diverse secondo la sua fantasia. Diverso è quando la luce delsole dopo l’alba brilla sul quadro e permette di scorgerne non solo i trattigenerali ma anche i particolari. Così lontano dall’ombra della verità nellaquale questa ipotesi è, la verità stessa è dischiusa quando è noto ciò che èspirituale e quale è la sua proprietà rispetto a ciò che è naturale, nonché cosasia l’anima dell’uomo e la sua proprietà così come la natura dell’influsso chescorre nell’anima e attraverso di essa nella mente e da quest’ultima nel corpo.Ma queste cose non possono essere spiegate se non da colui al quale sia statoconcesso dal Signore di essere in relazione con gli angeli nel mondo spiritualee contestualmente con gli uomini nel mondo naturale. E poiché questo è statoconcesso a me, sono in grado di descrivere sia ciò che è spirituale, sia ciò cheè naturale e il loro carattere, il che è stato fatto ne “L'amore Coniugale”; ivi èspiegato ciò che è spirituale nella relazione coniugale (n. 326–329); l’animaumana (n. 315); l’influsso (n. 380); e oltre (n. 415–422). Chi può ignorare che ibeni dell’amore e la verità della fede procedono da Dio all’uomo, e checonfluiscono nella sua anima, sono percepiti nella sua mente e sfociano dalsuo pensiero, nel suo discorso e, dalla sua volontà, nelle sue azioni? Chequesta sia l’origine dell’influsso spirituale, sarà dimostrato nel seguenteordine:
I. Ci sono due mondi, il mondo spirituale, dove si trovano gli spiriti e gliangeli e il mondo naturale dove si trovano gli uomini. (3)
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II. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole. (4)
III. Il sole del mondo spirituale è puro amore, che procede dal Signore che neè il centro. (5)
IV. Dal sole hanno origine calore e luce. Il calore che procede da esso è nellasua essenza, amore, così come la luce è nella sua essenza, sapienza. (6)
V. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nel suo intelletto, dove produce la verità dellasapienza. (7)
VI. Questo binomio, calore e luce o amore e sapienza fluisconocongiuntamente da Dio nell’animo umano e attraverso di esso nella suamente, nei suoi sentimenti, nei suoi pensieri e da questi ultimi nellepercezioni dei sensi, nel linguaggio e nelle azioni. (8)
VII. Il sole del mondo naturale è mero fuoco, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste. (9)
VIII. Quindi tutto ciò che procede da questo sole, considerato in sé, è morto.(10)
IX. Ciò che è spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. (11)
X. I beni spirituali racchiusi nell’uomo gli permettono di vivere come unuomo razionale e morale, dunque come un uomo spiritualmente naturale.(12) XI. La ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato dell'amore edella sapienza nell’uomo. (13) XII. L'intelletto di un uomo può essere elevato fino alla luce, vale a dire nellasapienza in cui sono gli angeli del cielo, secondo la qualità della sua ragione;e allo stesso modo la sua volontà può essere elevata fino al calore del cielo,cioè all’amore, secondo le azioni che caratterizzano la sua vita. Ma l'amoredella volontà non è elevato se non nella misura in cui l'uomo vuole e fa ciòche la sapienza dell'intelletto insegna. (14) XIII. È del tutto differente per gli animali. (15) XIV. Ci sono tre gradi nel mondo spirituale e tre gradi nel mondo naturale,
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fino ad ora sconosciuti, secondo i quali ha luogo ogni influsso. (16)XV. I fini si collocano nel primo grado, le cause nel secondo, e gli effetti nelterzo. (17) XVI. Da queste cose è evidente quale sia la natura dell’influsso spirituale,dalla sua origine ai suoi effetti. (18–20)
Ognuna di queste asserzioni saranno ora brevemente illustrate.
I. Ci sono due mondi, il mondo spirituale, dove si trovano gli spiriti e gliangeli, e il mondo naturale, dove si trovano gli uomini.
3. Che ci sia un mondo spirituale, in cui si trovano gli spiriti e gli angeli,distinto dal mondo naturale in cui si trovano gli uomini, è cosa finoraprofondamente sconosciuta perfino nella cristianità. La ragione sta nel fattoche nessun angelo è sceso e ha insegnato ciò con parole proferite con la bocca,né alcun uomo è asceso al cielo e ha visto ciò. Onde evitare che dall’ignoranzadi quel mondo e dalla timida fede concernente cielo e inferno, che da quellaignoranza discende, l’uomo possa essere infatuato a tal punto da divenireateo materialista, è piaciuto al Signore di aprire gli occhi del mio spirito, dielevarlo nel cielo e di mandarlo giù nell’inferno per mostrargli ed esaminarela natura di entrambi. Da allora mi è stato rivelato che esistono due mondi,distinti tra loro, uno concernente le cose spirituali denominato mondospirituale e l’altro concernente le cose naturali, denominato mondo naturale;e che gli spiriti e gli angeli vivono nel loro mondo, e gli uomini nel loro; eancora che ogni uomo transita con la morte dal suo mondo nell'altro, e inquesto vive per l'eternità. La conoscenza di entrambi questi mondi deveessere trasmessa per prima, affinché l’influsso, di cui qui si tratta, possaessere svelato dal suo principio; perché il mondo spirituale fluisce nel mondonaturale, e lo fa funzionare in tutte le sue parti, sia presso gli uomini, siapresso gli animali, e mette in moto le attività dell’intero mondo vegetale.
II. Il mondo spirituale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole, ed ilmondo naturale trae la sua origine e sussistenza dal proprio sole.
4. C’è un sole nel mondo spirituale e uno nel mondo naturale perché questimondi sono tra loro distinti; ogni mondo trae origine dal proprio sole; unmondo nel quale tutte le cose sono spirituali non può derivare da un sole che
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nella sua essenza è naturale, poiché se così fosse l’origine dell’influssosarebbe corporea, il che è contrario all’ordine. Che il mondo esiste in virtù delsole e non il contrario è cosa manifesta dall’effetto che segue alla causa, cioèche il mondo in ogni sua parte trae la sua sussistenza dal sole; e la sussistenzadimostra la sua esistenza; perciò si dice che la sussistenza è l'esistenzaperpetua; da ciò consegue che se il sole fosse rimosso il suo mondo cadrebbenel caos e il caos nel nulla. Che nel mondo spirituale, ci sia un sole altro,rispetto a quello del mondo naturale posso testimoniarlo perché lo ho visto.Esso appare infuocato come il nostro sole, di una grandezza quasi simile,distante dagli angeli come il nostro sole dagli uomini; non sorge né tramontama resta immobile a una quota intermedia tra lo zenith e l'orizzonte, da essogli angeli ricevono luce perpetua e primavera perpetua. L'uomo che ragionaignorando ciò che attiene al sole del mondo spirituale, va facilmente fuoristrada nella sua idea di creazione dell'universo, che, nel suo ragionamento,percepisce come esistente dalla natura; e poiché l’origine della natura è nelsole, esso è concepito alla stregua di un creatore. Nessuno può comprenderel’influsso spirituale se non ne conosce l’origine; l’influsso proviene dal sole,l’influsso spirituale dal suo sole e l’influsso naturale dal suo sole. La visioneinteriore dell'uomo, che risiede nella sua mente, riceve l’influsso dal solespirituale, mentre la sua visione esteriore, che risiede nel corpo, ricevel’influsso dal sole naturale; tali influssi interagiscono nello stesso modo in cuil’anima è congiunta al corpo. Da ciò è evidente in quale cecità, oscurità, estupidità possa cadere, chi non sa nulla del mondo spirituale e del suo sole;nella cecità, perché la mente, che dipende dalla sola percezione degli occhi,diviene come un pipistrello, che vola di notte, qua e là come un pannosospeso; nella fitta oscurità, perché la visione della mente, quando lapercezione degli occhi fluisce in essa dall’interno, è privata di tutta la lucespirituale, e diviene come un gufo; nella stupidità, perché l'uomo si figura lecose spirituali alla stessa stregua di quelle naturali, e non l’inverso: quindiscioccamente, follemente, stupidamente.
III. Il sole del mondo spirituale è puro amore, procedente dal Signore che ne èil centro.
5. Le cose spirituali non possono avere altra fonte che non sia l’amore, e
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l’amore non può avere altra fonte se non il Signore, che è l'amore stesso.Perciò il sole del mondo spirituale, dal quale tutte le cose spirituali procedonoa partire dalla loro sorgente, è puro amore proveniente dal Signore, che è alcentro di esso. Questo sole di per sé non è Dio, ma procede da Dio, ed è lasfera più vicina che emana da Lui e Lo circonda. Per mezzo di questo solel’universo fu creato dal Signore; per universo devono intendersi tutti i mondinel loro insieme, che sono tanti quante le stelle nella distesa del nostro cielo.La creazione fu compiuta per mezzo di questo sole che è puro amoreprocedente dal Signore, e questo amore è l’Esse della vita, e la sapienza èl’Existere della vita, e tutte le cose furono create dall'amore per mezzo dellasapienza. Questo è il significato dei seguenti versi in Giovanni (1:1, 3, 10):
Il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo; tutte le cose sono state fatte da lui, esenza di lui nulla è stato fatto; e il mondo è stato fatto da lui
Il Verbo ivi è la verità Divina; quindi anche la sapienza Divina; per taleragione il Verbo è ivi chiamato la luce che illumina ogni uomo (versetto 9)nella stessa maniera in cui opera la sapienza Divina attraverso la veritàDivina. Quelli che fanno derivare l’origine dell’universo da qualsiasi altrafonte che non sia l’amore Divino, attraverso la sapienza Divina, sono degliillusi al pari delle persone in preda a confusione mentale le quali vedonospettri invece che uomini, fantasmi al posto di luci ed esseri immaginarianziché forme reali. Perché il creato è un’opera coerente frutto dell’amoreattraverso la sapienza. Questo sarà compreso se saranno indagati i legami trale cose nel loro ordine dalle prime alle ultime. Come Dio è unico, così anche ilsole spirituale è unico; l’estensione dello spazio non può essere affermata inmerito alle cose spirituali che sono emanazioni di quel sole; ed essenza edesistenza senza spazio sono ovunque in ambiti spirituali privi di spazio; cosìl'amore Divino si estende dal principio dell'universo fino ai suoi confini. IlDivino pervade tutte le cose, e in tal modo le preserva nello stato in cui sonostate create; la ragione lo percepisce alla distanza e anche da vicino, fino aconoscere la natura dell’amore in sé, la sua relazione con la sapienza in vista
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della comprensione dei fini; il suo influsso nella sapienza per lamanifestazione delle cause; e la sua operazione attraverso la sapienza, per laproduzione degli effetti.
IV. Dal sole hanno origine calore e luce ed il calore proveniente da esso ènella sua essenza, amore, così come la luce è nella sua essenza, sapienza.
6. È noto che nella Parola, e quindi nel linguaggio corrente dei predicatori,l'amore Divino è rappresentato dal fuoco, così come il fuoco celeste riempie ilcuore e suscita il pio desiderio di adorare Dio. La ragione è che il fuococorrisponde all’amore, e ne è l’espressione. Perciò il Signore è stato vistocome il fuoco nel roveto davanti a Mosè, e allo stesso modo sul monte Sinaidavanti ai figli di Israele; è stato ordinato che il fuoco debba essereperennemente conservato sopra l'altare, e che le luci delle lampade neltabernacolo debbano essere accese ogni sera. Questo perché il fuocorappresenta l'amore. Che vi sia calore da quel fuoco è chiaramente evidentedagli effetti dell’amore; un uomo è illuminato, infervorato oppure incolleritonella misura in cui il suo amore è esaltato in zelo, oppure in rabbia. Il caloredel sangue, o il calore vitale degli uomini e degli animali in generale, non haaltra fonte se non l’amore, che costituisce la loro vita. Così pure il fuocoinfernale non è altro che un amore in opposizione all'amore celeste. Tale è laragione per cui l'amore Divino appare agli angeli come il sole del loromondo, ardente come il nostro sole, e gli angeli rimangono nel calore celestein base alla loro capacità di accogliere l’amore proveniente dal Signore permezzo di quel sole. Ne consegue che la luce nella sua essenza è sapienza;amore e sapienza sono indivisibili, come esse ed existere; l'amore esisteattraverso la sapienza e in base ad essa. Così pure nel nostro mondo, aprimavera, il calore si unisce con la luce, e produce germogli esuccessivamente frutti. Inoltre, tutti sanno che il calore spirituale è amore, e laluce spirituale è sapienza; così un uomo si infervora perché ama, e il suointelletto è nella luce nella misura in cui egli è savio. Ho visto spesso che laluce spirituale è immensamente superiore alla luce naturale in luminosità eanche in splendore perché essa è luminosità e splendore in sé, e appare comeneve luminosa e abbagliante, come apparvero le vesti del Signore quando futrasfigurato (Marco 9:3, Luca 9:29). Poiché la luce è sapienza, il Signore
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chiama se stesso:
La luce che illumina ogni uomo (Giovanni 1:9)
Ed è detto in un altro passo:
Egli è la luce stessa (Giovanni 3:19, 8:12, 12:35, 36, 46)
Vale a dire, che è la verità Divina stessa, che è la Parola, come pure lasapienza stessa. Si ritiene che la luce naturale provenga dal nostro mondo, maessa proviene dalla luce del sole del mondo spirituale; poiché la visione dellamente fluisce nella percezione degli occhi; allo stesso modo avviene per laluce e non il contrario. Se fosse vero l’opposto l’influsso avrebbe originenaturale e non spirituale.
V. Calore e luce fluiscono nell’uomo; il calore nella sua volontà, dove produceil bene dell’amore, e la luce nel suo intelletto, dove produce la verità dellasapienza.
7. È noto che tutte le cose sono universalmente in relazione al bene e allaverità. Da ciò segue che nell'uomo ci sono due recipienti della vita, uno che èil ricettacolo del bene, che è denominato volontà, e un altro che è il ricettacolodella verità, che è denominato intelletto; e come il bene proviene dall'amore ela verità dalla sapienza, nello stesso modo la volontà è il ricettacolodell’amore, e l'intelletto è il ricettacolo della sapienza. Che il bene appartengaall’amore significa che ciò che un uomo ama, questo stesso egli vuole, equando porta a compimento la sua volontà, la definisce bene; e che la veritàappartenga alla sapienza significa che tutta la sapienza proviene dalla verità;realmente il bene al quale un uomo savio pensa, è la verità che diviene benequando egli la fa propria nella sua volontà e nelle sue gesta. Chi non hasaputo distinguere correttamente tra questi due recipienti della vita, che sonola volontà e l'intelletto, e non ha sviluppato un concetto chiaro al riguardo,
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invano si sforza di conoscere l’influsso spirituale, perché vi è influsso nellavolontà, e vi è influsso nell'intelletto; vi è un influsso del bene dell'amorenella volontà dell'uomo, e vi è un influsso della verità della sapienza nel suointelletto, entrambi provenienti direttamente dal Signore attraverso il sole inmezzo alla quale Egli è, ed in modo indiretto attraverso il cielo angelico.Questi due contenitori, la volontà e l'intelletto, sono separati come calore eluce, perché la volontà riceve il calore del cielo che nella sua essenza è amore,e l'intelletto riceve la luce del cielo, che nella sua essenza è sapienza, come si èdetto sopra. Vi è un influsso proveniente dalla mente nella parola, e vi è uninflusso nelle azioni; l’influsso nella parola proviene dalla volontà attraversol'intelletto; mentre l’influsso nelle azioni proviene dall'intelletto attraverso lavolontà. Coloro che conoscono solo l'influsso dell'intelletto, e ignoranol’influsso della volontà, e che ragionano e traggono conclusioni da ciò, sonocome le persone con un occhio solo, che vedono gli oggetti da un solo lato, ocome le persone menomate che lavorano goffamente con una sola mano,oppure come lo zoppo che cammina barcollando su un piede con unastampella. Da queste poche cose è chiaro che il calore spirituale fluisce nellavolontà dell'uomo, e produce il bene dell'amore, e che la luce spiritualefluisce nel suo intelletto, e produce la verità della sapienza.
VI. Questo binomio calore e luce o amore e sapienza fluisce congiuntamenteda Dio nell’animo umano e attraverso di esso nella sua mente, nei suoisentimenti, nei suoi pensieri e questi ultimi nelle sue percezioni, nellinguaggio e nelle azioni.
8. L'influsso spirituale procede dall'anima nel corpo, sebbene sia noto chetutto il bene dell’amore, e tutta la verità della fede, fluisce da Dio nell'uomo, eche nulla di ciò proviene dall’uomo; e, questi stessi procedenti da Dio,fluiscono direttamente nella sua anima e attraverso l'anima nella menterazionale, e attraverso di essa nel corpo. Se taluno indaga sull’influssospirituale in qualsiasi altro modo, è come uno che si ferma presso unasorgente, e cerca ancora una fonte inesauribile, o come uno che deducel'origine di un albero dalla radice, e non dal seme, o come colui che investigasui fatti posteriori senza considerare le origini. Perché l’anima non è la vita diper sé, ma è un contenitore della vita che promana da Dio, che è la vita in sé;
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e tutto l’influsso appartiene alla vita, quindi procede da Dio. Questo è ilsignificato del seguente passo:
Il Signore soffiò nelle narici dell'uomo l'anima della vita, e l'uomo divenne un esserevivente (Gen. 2:7).
Respirare nelle narici l'anima della vita significa innestare la percezione delbene e della verità. E il Signore dice anche di sé:
Come il Padre possiede la vita in sé, così ha dato anche al Figlio il potere di avere lavita in sé (Gv. 5:26)
La vita in sé è Dio, e la vita dell'anima è la vita che fluisce da Dio. Ora, poichétutto l’influsso appartiene alla vita, e la vita opera attraverso i suoi contenitorie il più intimo dei contenitori dell’uomo è l’anima, l’influsso può esserepercepito, adeguatamente solo se ha inizio da Dio, e non da un intermediario.Se iniziasse da un intermediario, l’influsso sarebbe come un carro senzaruote, o come una nave senza vele. Giacché è così come si è detto inprecedenza in merito al sole del mondo spirituale, il centro del quale è ilSignore (n. 5), e quindi l’influsso dell’amore e della sapienza, e quindi dellavita (n. 6, 7). La ragione per la quale la vita fluisce da Dio nell'uomoattraverso l'anima, e da questa nella mente, cioè, nei suoi sentimenti, nei suoipensieri, e da questi nelle percezioni dei sensi, nella parola, e nelle azioni, stanel fatto che questi stessi appartengono alla vita, e sono ordinati insuccessione, cosicché la mente è subordinata all’anima e il corpo èsubordinato alla mente. E la mente ha due affluenti, uno appartiene allavolontà e l’altro all'intelletto. La volontà è il bene dell'amore, le cuiderivazioni sono denominate affezioni, e l'intelletto è la verità della sapienza,le cui derivazioni sono denominate pensieri. La mente vive attraverso l’operacongiunta di questi due affluenti. Le percezioni dei sensi, la parola e le azionicostituiscono la vita del corpo, questi procedono dall’anima attraverso la
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mente, nell'ordine in cui sono. L'anima umana, essendo una sostanzaspirituale superiore, riceve l’influsso direttamente da Dio, mentre la menteumana, essendo sostanza spirituale inferiore, riceve l’influsso da Dio in modomediato, attraverso il mondo spirituale; e il corpo, in quanto sostanzaappartenente al mondo naturale, riceve l’influsso da Dio in modo mediatotramite il mondo naturale stesso. Che il bene dell'amore e la verità dellasapienza fluiscono da Dio nell’animo umano congiuntamente, cioè, comefossero uno, ma si dividono nel loro procedere nell’uomo, e sono congiuntisoltanto in coloro che si lasciano condurre da Dio, si vedrà nei seguentiparagrafi.
VII. Il sole del mondo naturale è mero fuoco, e per mezzo di esso la naturaintera esiste e sussiste.
9. La natura e il suo mondo, con il quale si intendono le atmosfere, e le terredenominate pianeti, tra i quali vi è il globo terracqueo in cui viviamo, e ancheciascuna delle cose che ogni anno ornano la sua superficie, sussistonounicamente in virtù del sole, che costituisce il suo centro, e attraverso i raggidella sua luce ed il suo calore temperato ovunque presente, come tutti sannocon la certezza che si deve all’esperienza nonché alla percezione dei sensi eagli scritti che trattano del modo con il quale il mondo è divenuto abitato. Epoiché la sussistenza perpetua di queste cose si deve al sole, la ragione puòconcludere con certezza che anche la loro esistenza proviene da lì. Perchésussistere in perpetuo significa esistere in perpetuo, giacché l’esistenzaprecede la sussistenza. Da ciò ne consegue che il mondo naturale è statocreato dal Signore, in un secondo momento attraverso questo sole. Che cisiano le cose spirituali e che ci siano le cose naturali, che le une siano del tuttodistinte dalle altre, e che l’origine e la conservazione delle cose spirituali,provenga da un sole che è amore puro, al centro del quale vi è il Creatore efondatore dell'universo il Signore è stato finora dimostrato. Ma chel’origine e la conservazione delle cose naturali provenga da un sole che èfuoco puro, e che quest'ultimo trae origine dal primo, e quindi da Dio, seguedi per sé. Che il sole del mondo naturale sia fuoco puro, è dimostratochiaramente da tutti i suoi effetti, come la concentrazione dei suoi raggi in unpunto con strumenti ottici, dalla quale si ottiene un fuoco che brucia con
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impeto e ardore; la natura del suo calore, che è simile al calore del fuocoelementare; la graduazione del calore secondo il suo angolo di incidenza, dacui discende la varietà del clima, e anche le quattro stagioni dell'anno, oltre amolte cose, di cui la ragione e le percezioni dei sensi possono confermare laverità, che il sole del mondo naturale è fuoco puro, e anche che è il fuoconella sua stessa purezza. Quelli che ignorano l'origine spirituale delle cose –da ricercarsi nel sole loro proprio e che sostengono l'origine in sé delle cosenaturali, inevitabilmente fanno confusione tra le cose spirituali e quellenaturali, ed arrivano alla conclusione – a causa della fallacia dei sensi e dellaragione che le cose spirituali sono nient'altro che mere cose naturali, e chel’azione delle prime provocata dal calore e dalla luce possa suscitare lasapienza e l’amore. Quelli, che non vedono null’altro che attraverso i loroocchi, e sentono nessun altro odore che quello avvertito dalle loro narici, erespirano in nessun altro modo che con sia attraverso il petto, ascrivonol’origine delle cose naturali allo stesso mondo naturale, e quindi assimilano ilrazionalismo come la spugna assorbe l’acqua. Questi possono essereparagonati a quelli che guidano l’auriga con i cavalli attaccati dietro anzichédavanti al carro. Diverso è il caso di coloro che distinguono tra le cosespirituali e le cose naturali, e desumono queste ultime dalle prime; questianche percepiscono che l'influsso dell'anima nel corpo è spirituale, e che lecose naturali che attengono al corpo sono strumenti e veicoli di cui l’anima siserve per produrre i suoi effetti nel mondo naturale. Chiunque traggaconclusioni diverse, potrebbe essere paragonato ad un granchio, che permuoversi si aiuta con il posteriore, e guarda indietro ad ogni passo; e la lorovisione razionalistica può essere paragonata con la vista degli occhi di Argonella parte posteriore della testa, quando chi gli era di fronte dormiva. Questepersone inoltre si credono Argo quando ragionano, infatti essi dicono: “Chinon vede che l'origine dell'universo è insita nella natura?” E, “Cosa è dunqueDio se non la più intima espressione della natura?” Ed altre cose dissennatedi questa specie, di cui si vantano più di quanto faccia il savio delle coseragionevoli.
VIII. Quindi tutto ciò che ha origine da questo sole, di per sé, è morto.
10. Chi non vede usando la propria ragione, se questa è elevata un po’ al di
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sopra delle percezioni dei sensi, che l’amore, di per sé, è vitale, e che lapresenza del suo fuoco è vita e, al contrario, che il fuoco elementare, di per sé,è morto; quindi il sole del mondo spirituale, poiché è puro amore, è vivo, e ilsole del mondo naturale, poiché è mero fuoco, è morto, e allo stesso modo pertutte le cose che procedono, ed esistono per mezzo di loro? Ci sono due coseche producono tutti gli effetti nell'universo, la vita e la natura, e li produconosecondo l’ordine, quando la vita, dal suo intimo, mette in moto la natura.Diverso è il caso laddove sia la natura a indurre la vita ad agire, il che haluogo presso coloro che ritengono la natura la quale in sé è morta – sopraordinata alla vita; tale convincimento è proprio di coloro che compiono sforzial solo scopo di soddisfare i piaceri dei sensi e le passioni della carne e nontengono in alcuna considerazione le cose spirituali dell’anima e le coseautenticamente razionali della mente. Tali persone, a causa di questainversione, sono coloro che vengono denominati morti; simili persone sonoatei materialisti nel mondo e diavoli nell’inferno. Essi sono anche chiamati lamorte nella Parola, così in Davide:
Essi si prostrarono a Baal, e consumarono dei sacrifici dei morti (Salmi 106:28)
Il nemico perseguita l'anima mia, egli mi fa sedere nelle tenebre, come i morti delmondo (Salmi 143:3)
Per udire i gemiti degli oppressi e liberare i figli della morte (Salmi 102:20)
E nell’Apocalisse:
Conosco le tue opere, tu che hai nome di vivere, e pur sei morto ; sii vigile e confermai rimanenti che sono sul punto di morire (3:1, 2)
Tali cose sono denominate morte, perché la morte spirituale è dannazione, e
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la dannazione è il destino di coloro che sostengono l’origine materiale dellavita, e che quindi la luce del mondo naturale sia la luce della vita, e, a causadi ciò, dissimulano, soffocano e distruggono ogni convincimento su Dio, sulcielo e sulla vita eterna. Tali persone sono simili ai gufi che vedono la lucenell’oscurità e l’oscurità nella luce, vale a dire che scambiano le falsità perverità ed il male per bene; e poiché le delizie del male sono le delizie del lorocuore essi non sono dissimili da quegli uccelli che divorano la carne dellecarogne come fosse una ghiottoneria, e percepiscono i fetori dei sepolcri comefossero balsami. Tali persone non possono percepire altro influsso se nonquello corporeo o naturale; ciò nondimeno se essi affermano l’originespirituale dell’influsso, ciò avviene nella totale ignoranza della nozione diesso.
IX. Ciò che spirituale si riveste con ciò che è naturale allo stesso modo in cuiun uomo indossa un abito.
11. È noto che in ogni azione esiste un soggetto attivo e uno passivo; e chenulla esiste a partire dal solo soggetto attivo ovvero dal solo soggetto passivo.Così pure tra ciò che è spirituale e ciò che è naturale. Lo spirituale essendo laforza vivente è attivo ed il naturale essendo la forza inerte è passivo. Da ciòsegue che ogni cosa che è esistita nel mondo naturale dal principio e per ognimomento successivo proviene dallo spirituale attraverso il naturale, e questovale sia per il regno animale sia per il regno vegetale. In altre parole, in ogniopera realizzata vi è un soggetto principale e uno strumentale, e che questidue quando ogni cosa è compiuta, appaiono come fossero uno, sebbene sianodistinti. Perciò questa è anche una delle leggi fondamentali della sapienza,cioè che la causa principale e quella strumentale producono insieme unacausa. Così pure lo spirituale con il naturale. Che questi ultimi due nelprodurre effetti appaiano come fossero uno significa che lo spirituale èall’interno del naturale come le fibre sono nei muscoli e come il sangue nellearterie; oppure come il pensiero è nella parola e le emozioni nella musica;quindi il primo fa sentire la propria presenza attraverso il secondo. Da tuttociò è evidente che lo spirituale si riveste del naturale nello stesso modo in cuiun uomo indossa un abito. Il corpo di cui l’anima si riveste è paragonabile adun abito perché esso ricopre l’anima, e questa stessa lo dismette e se ne disfa
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quando, dopo la morte, migra dal mondo naturale a quello spirituale. Infattiil corpo invecchia come un abito, mentre l’anima non invecchia perchéappartiene al mondo spirituale che non ha nulla in comune con i mutamentidella natura che si evolvono dal principio alla fine, e si concludonociclicamente. Coloro che non considerano il corpo alla stregua di unrivestimento dell’anima e, come tale morto di per sé, e adibito a ricevere leforze vitali che fluiscono da Dio attraverso l’anima, non possono trattenersidal concludere – a causa della loro fallacia che anima e corpo hannodistintamente una vita loro propria secondo un’armonia prestabilita; oaddirittura che la vita dell’anima fluisce in quella del corpo o viceversa,sicché essi sostengo che l’influsso possa essere sia spirituale, sia materiale;questo, nonostante vi sia una verità dimostrata da ogni cosa che è stata creata,secondo cui ciò che è posteriore non può agire da se stesso ma da ciò che loha preceduto; dunque nulla esiste da se stesso ma da qualcosa che precede eche agisce come primo da stesso, cioè da Dio. Esiste solo una vitainsuscettibile di essere creata ma eminentemente capace di fluire in formeorganicamente preparate alla sua ricezione. Tali forme sono tutte le cose delcreato. Molti credono che la vita provenga dall’anima e dunque l’uomo,ricevendo la vita dall’anima, viva di vita propria e non attraverso l’influsso divita proveniente da Dio; questi stessi non possono che perdersi in una sortadi nodo gordiano delle falsità intrappolando così tutti i ragionamenti dellaloro mente, donde affiorano solo cose insensate in materia spirituale; oppurequesti stessi costruiscono un labirinto dal quale la mente non puòrazionalmente districarsi; essi abbandonano se stessi come se fossero nellecaverne sotto terra dove abitano nell’eterna oscurità. Da tali credenzederivano innumerevoli ragionamenti errati, ognuno dei quali è orribile; peresempio che Dio si fece uomo cosicché in ogni uomo vi è una sorta di divinitàche vive di vita propria e, che quindi egli compie ciò che è bene ed è savio diper sé; o allo stesso modo che egli possiede fede e carità in se stesso e dunquele medesime procedono da lui piuttosto che da Dio; e molte altre convinzionimostruose che sono diffuse tra coloro che sono nell’inferno, i quali quandoerano nel mondo sostenevano che la natura vive o produce la vitaautonomamente. Quando queste persone guardano verso il cielo vedono la
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sua luce come densa oscurità. Una volta ho sentito la voce di uno che dicevadal cielo che se la scintilla della vita nell’uomo provenisse da egli stesso e nonda Dio allora non vi sarebbe né il cielo e neppure ogni altra cosa con la qualeil cielo è in relazione, dunque non ci sarebbe alcuna chiesa sulla terra econseguentemente nessuna vita eterna. Molto altro su questo argomento puòessere consultato in Amore Coniugale (nn. 132 – 136).
X. I beni spirituali racchiusi nell’uomo gli permettono di vivere come unuomo razionale e morale, dunque come un uomo spiritualmente naturale.
12. Il principio stabilito sopra, che l’anima veste se stessa con il corpo cosìcome un uomo indossa un abito, segue come logica conclusione. L’animafluisce nella mente umana e attraverso questa nel corpo e trasmette con sé lavita che è ricevuta continuamente dal Signore e trasferita in modo mediatonel corpo, laddove la sua unione intima con il corpo rende quest’ultimoidoneo alla vita. Per questo e per mille altre prove tratte dall'esperienza, èreso manifesto che spirituale e naturale, uniti rispettivamente come forzavivente e forza inerte, inducono l’uomo a parlare razionalmente e ad agiremoralmente. Sembra come se la lingua e le labbra si muovano di vita propriae così pure le braccia e le mani, ma è il pensiero che in se stesso è spirituale –che parla e la volontà – che è parimenti spirituale – che agisce, ciascunoattraverso i suoi organi appartenenti al mondo naturale. Che sia così è chiarocome la luce del giorno: sopprimendo il pensiero dalla parola, la bocca nondiviene muta istantaneamente? Così come eliminando la volontà dall’azione,le mani non si fermano istantaneamente? L’unione delle cose spirituali enaturali e la comparsa della vita nelle cose naturali può essere paragonata alvino buono nelle botti pulite, o all’aroma zuccherino del mosto, o al gustosoliquore di mela o anche all’essenza aromatica della cannella. Le fibre diqueste sostanze non sono gustose né profumano da se stesse, ma dai fluidicontenuti in esse; perciò se si spremono i succhi questi sono costituiti da fibreinerti. Così sono gli organi propri del corpo, in assenza di vita. Che l’uomosia un essere razionale dall’unione delle cose spirituali con quelle naturalirisulta evidente dai procedimenti analitici del suo pensiero; e che sia unessere morale, dall’onorabilità della sua condotta e dalla grazia del suoportamento. L’uomo possiede queste caratteristiche dalla facoltà di ricevere
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l’influsso del Signore dal cielo angelico dove dimorano la sapienza e l’amore,e quindi la razionalità e la moralità. Da ciò si comprende che ciò che èspirituale e ciò che è naturale, essendo unito nell’uomo ne determina una vitaspiritualmente naturale. La ragione per la quale egli viva in tale condizione ein una condizione diversa dopo la morte sta nel fatto che l’anima è rivestitacon un corpo nel mondo spirituale come nel mondo naturale. Molti credonoche i pensieri e le intuizioni della mente fluttuino nel vuoto piuttosto chesecondo un proprio ordine. Ma chi fantastica in tale maniera non ha visto leparti interne della testa dove hanno origine intuizioni e pensieri; i lobicerebrali sono interconnessi e composti di sostanza midollare, e lì vi sonoghiandole, cavità, setti, meningi che li circondano tutti, e quindi un uomopensa e vuole in modo sano o follemente secondo lo stato sano o perverso ditutte quelle cose; quindi egli è razionale e morale secondo la costituzioneorganica della sua mente. In alcun modo potrebbe essere affermata la visionerazionale dell'uomo, che è l'intelletto, in assenza di forme organizzate adibitead accogliere la luce spirituale, così come non può essere affermata la visionenaturale senza gli occhi.
XI. La ricezione di tale influsso avviene secondo lo stato dell'amore e dellasapienza nell’uomo.
13. Che l’uomo non sia la vita ma un organo destinatario della vita cheprocede da Dio, e che l’amore insieme con la sapienza sia la vita, che Dio èl’amore stesso e la sapienza stessa e quindi la vita stessa, è stato dimostrato inprecedenza. Da ciò segue che nella misura in cui un uomo ama la sapienza, ela sapienza nel seno dell’amore è in lui, ed egli è un'immagine di Dio, nellastessa misura egli è un ricettacolo della vita che procede da Dio. Al contrario,nella misura in cui l’uomo è in opposizione all’amore, ed è quindi nella follia,egli non può ricevere la vita dal Signore, ma dall’inferno la cui vita èdenominata morte. L’amore e la sapienza stessi non sono di per sé la vita masono l’esse della vita; solo le delizie dell’amore e della sapienza, che sonoaffezioni, costituiscono la vita, poiché l’esse della vita esiste da queste ultime.L’influsso della vita che procede dal Signore è carico di delizie comel’influsso della luce e del calore in primavera, nella mente umana, negliuccelli, negli animali di ogni genere e nelle piante che poi germogliano e
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fruttificano. Le delizie dell’amore e della sapienza espandono la mente e lapredispongono alla ricezione come la gioia e la letizia distendono il volto e lopredispongono all’allegria dell’anima. L’uomo che è permeato dall’amoredella sapienza è come il giardino dell’Eden, nel quale vi sono due alberi,l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male. L’alberodella vita rappresenta la ricezione dell’amore e della sapienza da Dio, el’albero della conoscenza del bene e del male rappresenta la capacitàtrasmessa da Dio di riconoscere i medesimi. Chi è nel male è un folle e, cometale, crede di possedere la sapienza di Dio, mentre chi è nel bene è realmentesavio e ritiene che la sapienza appartenga unicamente a Dio, che l’uomo èsavio nella misura in cui crede questo, e che è ancora più savio quandopercepisce questa verità. Per una trattazione più dettagliata, si veda AmoreConiugale (paragrafi 132–136). Aggiungerò un arcano del cielo che confermaquanto è stato detto fin qui. Tutti gli angeli del cielo volgono la fronte verso ilSignore che è il loro sole, mentre gli angeli dell’inferno volgono le spalle alSignore; questi ultimi ricevono un influsso nelle affezioni della propriavolontà, che è di per sé lussuria, e fanno in modo che l'intelletto siafavorevole ad esse. I primi invece ricevono un influsso nelle affezioni del lorointelletto e in tal guisa modellano la propria volontà. Quindi questi ultimisono nella sapienza, gli altri nella follia. Questo perché l'intelletto umanorisiede nel cervello che si trova sotto la fronte e la volontà risiede nelcervelletto che si trova nella parte posteriore della testa. Chi può ignorare cheun uomo folle a causa della menzogna nella quale vive, favorisce la cupidigiadel suo male e giustifica la menzogna con il suo falso ragionamento; e che unuomo savio percepisce attraverso la verità la natura delle bramosie dellapropria volontà e le tiene a freno? L’uomo savio si comporta così perchérivolge il suo volto verso Dio, cioè egli crede in Dio e non in se stesso; il folleinvece volge le spalle a Dio, cioè crede in sé stesso e non in Dio. Credere in séstessi significa sostenere di possedere amore e sapienza da sé stessi e non daDio, e questo significa mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male;viceversa credere in Dio significa credere che l’uomo ama ed è savioattraverso Dio e non da se stesso, e questo significa mangiare dell’albero dellavita (Ap. 2:7). Da ciò si può comprendere, seppure in una forma ancora
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approssimativa, che la ricezione dell’influsso della vita da Dio avvienesecondo lo stato dell'amore e della sapienza in cui si trova l’uomo. Questoinflusso può essere ulteriormente spiegato attraverso l’influsso della luce edel calore nelle piante, le quali fioriscono e fruttificano secondo la strutturadelle fibre che le compongono e quindi secondo la ricezione di luce e calore.Può anche essere paragonato all’influsso della luce dei raggi solari sullepietre preziose, le quali mutano i propri colori secondo la strutturamolecolare che le compone, quindi anche secondo la ricezione della luce; eallo stesso modo dai vetri ottici e dalle gocce di pioggia che mostranoarcobaleni secondo l’incidenza e la rifrazione della luce, dunque secondo laloro ricezione. È lo stesso per la mente umana nella quale la luce spirituale,che procede dal Signore come la luce del sole, fluisce in perpetuo, ed èvariamente ricevuta.
XII. L'intelletto di un uomo può essere elevato fino alla luce, vale a dire allasapienza nella quale sono gli angeli del cielo, secondo la qualità della suaragione; e allo stesso modo la sua volontà può essere elevata fino al calore delcielo, cioè all’amore, secondo le azioni che hanno caratterizzato la sua vita;ma l’amore della volontà non è elevato se non nella misura in cui l’uomovuole e fa ciò che la sapienza dell'intelletto gli insegna.
14. Con la mente umana si intendono le sue due facoltà denominateintelletto e volontà. L'intelletto è il ricettacolo della luce del cielo, che nellasua essenza è la sapienza, e la volontà è il ricettacolo del calore del cielo, chenella sua essenza è l’amore, come è stato mostrato in precedenza. Sapienza eamore procedono entrambe dal Signore come luce dal sole e fluiscono nelcielo universalmente; di qui gli angeli sono dotati di sapienza e amore; lemedesime fluiscono anche nel mondo universalmente e di qui gli uominisono dotati di sapienza e amore. Queste stesse procedono dal Signore comefossero uno, ed in tal guisa fluiscono nell’anima degli angeli e degli uomini,ma non vengono percepite unite nelle loro menti. La luce che formal'intelletto è percepita per prima e, a seguire, l’amore che produce la volontà.Tutto ciò è opera della provvidenza, poiché ogni uomo deve essere creato dinuovo, cioè deve essere riformato, e ciò si ottiene attraverso l’intelletto;dall’infanzia egli deve acquisire la conoscenza della verità e del bene che gli
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insegnerà a vivere nel bene, cioè a volere e ad agire rettamente. Così lavolontà viene plasmata attraverso l'intelletto. A tal fine è data all’uomo lafacoltà di elevare il proprio intelletto quasi fino alla luce nella quale sono gliangeli del cielo, affinché egli possa comprendere quale debba essere la suavolontà e le sue azioni al fine di condurre una vita prospera nel mondo edessere nella letizia dopo la morte per l’eternità. Egli diviene prospero e felicese acquisisce la sapienza e mantiene la volontà sotto la obbedienza di questa,viceversa l’uomo sarà arido e infelice se sottomette l'intelletto alla suavolontà. Il motivo di ciò sta nel fatto che la volontà sin dalla nascita induce aimali, perfino i più atroci, perché se non fosse frenata dall'intelletto dell’uomosi lancerebbe nelle azioni più scellerate, concepite dalla sua innata naturaselvaggia; egli potrebbe fare stragi e massacri di tutti quelli che non gli sonofavorevoli o che non soddisfano i sui desideri. Inoltre, salvo che l'intellettonon possa essere perfezionato separatamente e così la volontà per mezzo diesso, l’uomo non sarebbe un uomo ma una bestia. Senza questa distinzione esenza l’elevazione dell'intelletto sulla volontà, egli non sarebbe in grado diragionare, e attraverso il ragionamento, di parlare, ma potrebbe soloesprimere le proprie emozioni con dei suoni; né sarebbe in grado di agirerazionalmente ma solo attraverso l’istinto; e ancor meno sarebbe in grado diconoscere le cose che appartengono a Dio, e neppure Dio per mezzo di esse, edunque non potrebbe ricongiungersi a Lui, né vivere per l’eternità. L’uomoinfatti ha un pensiero e una volontà, come da se stesso, e questo da se stesso èla controparte della congiunzione. Non vi può essere congiunzione senzacontroparte, il che significa che non vi può essere congiunzione del soggettoattivo con il passivo se non vi è reazione. Dio solo agisce e l’uomo desideraardentemente di essere fatto oggetto dell’azione Divina, e reagisceapparentemente di propria iniziativa, sebbene interiormente tale reazioneviene da Dio. Da ciò si può vedere quale sia la qualità dell’amore dellavolontà di un uomo se questa è elevata attraverso l'intelletto ovvero quale siatale qualità se non è elevata, e di conseguenza quale sia la sua natura. Talequalità, ove l’amore della sua volontà non è elevato dall'intelletto, può essereillustrato attraverso paragoni. Egli è come un’aquila che vola in alto, e nonappena vede sotto di sé il cibo oggetto dei suoi desideri, come polli, piccoli
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cigni e agnellini, piomba in un attimo su di essi e li divora. Egli è comel’adultero che nasconde la prostituta in cantina e poi sale nella parte più altadella casa e parla sapientemente della castità con chi vi abita, poi si allontanadai suoi compagni per abbandonarsi alla lussuria in cantina con la prostituta.Egli è anche come un ladro sulla torre, che finge di essere di guardia, ma cheappena vede un oggetto incustodito di sotto si affretta a scendere e lo afferra.Egli può anche essere paragonato alle mosche di palude che volano in sciamesulla testa di un cavallo in corsa, ma non appena il cavallo si ferma, siprecipitano nella palude. Tale è l’uomo la cui volontà o il cui amore non èelevato dall'intelletto, poiché egli rimane immobile a fondo, immerso nellecose impure della natura e nelle cupidità dei sensi. Diversa è la condizione dicoloro che sottomettono le bramosie della volontà alla sapienza dell'intelletto.In essi l'intelletto partecipa ad un patto coniugale con la volontà, e quindi lasapienza con l’amore, ed esse risiedono insieme ad un livello più eccelso nellaletizia.
XIII. È del tutto differente per gli animali.
15. Coloro che giudicano dalla mera apparenza dei sensi, concludono chegli animali hanno volontà e capacità di intendere al pari degli uomini, e chel’unica differenza starebbe nel fatto che l’uomo può parlare e quindidescrivere ciò che pensa e desidera, mentre gli animali non possono cheesprimere ciò attraverso suoni. Eppure gli animali non hanno volontà néintelletto, ma solo un’immagine di esse, che gli eruditi chiamano parvenza.Un uomo è tale perché il suo intelletto può essere elevato al di sopra deidesideri della sua volontà, in modo che egli possa riconoscerli ed esaminarliin virtù di tale elevazione ed anche mitigarli. Viceversa l’animale è taleperché i suoi desideri lo spingono a fare ciò che fa. Così l’uomo è tale perchéla sua volontà è sottomessa al suo intelletto, mentre l’animale è tale perché ilsuo intelletto è sottomesso alla sua volontà. Da ciò consegue che l'intellettodell’uomo, poiché riceve la luce che filtra dal cielo e la percepisce comepropria, e attraverso di essa pensa razionalmente come se l’interoragionamento provenisse da se stesso, è un intelletto vitale e autentico; è cosìla volontà dell’uomo che, ricevendo l’amore che affluisce dal cielo eattraverso di esso agisce come da se stessa, è una volontà vitale e autentica.
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Per gli animali è il contrario. Perciò coloro che pensano attraverso le bramosiedella volontà sono paragonati alle bestie e anche nel mondo spirituale essiappaiono in lontananza come bestie. Essi agiscono anche come bestie con lasola differenza che possono agire diversamente se lo vogliono. Viceversacoloro che dominano le cupidigie della loro volontà attraverso l'intelletto equindi agiscono razionalmente e saggiamente, appaiono nel mondo spiritualecome uomini e sono angeli del cielo. In breve la volontà e l'intelletto neglianimali sono sempre uniformi, e poiché la volontà di per sé è cieca, avendoorigine dal calore e non dalla luce, allora anche l'intelletto è cieco. Quindi unanimale non conosce né comprende le proprie azioni, ciò nondimeno essoagisce, attraverso un influsso proveniente dal mondo spirituale, denominatoistinto. Si ritiene che un animale abbia coscienza delle proprie azioni, ma nonè così; esso è spinto ad agire solo a causa dell’ordine naturale introdotto dallacreazione, assistito dai suoi sensi. Un uomo è dotato di pensiero e parolaunicamente perché il suo intelletto può essere separato dalla volontà e puòessere elevato fino alla luce del cielo; attraverso l'intelletto ragiona, eattraverso il ragionamento parla. La ragione per la quale gli animali agisconosecondo le leggi dell’ordine impresso nella loro natura, e che alcuni di essiagiscono razionalmente e moralmente, a differenza di molti uomini, sta nelfatto che il loro intelletto è cieca obbedienza ai desideri della loro volontà, equindi non sono in grado di sovvertire quest’ultima attraverso ragionamentiinsani, come fanno gli uomini. Come già specificato prima, per volontà eintelletto degli animali deve intendersi un’immagine di essi, cioè unaparvenza. La vita di un animale può essere comparata a quella delsonnambulo che cammina e si comporta secondo una sua volontà, mentrel'intelletto è in un torpore profondo; oppure può essere comparata ad uncieco che cammina per strada condotto da un cane; oppure ad uno stolto cheper abitudine acquisita fa il suo lavoro secondo la norma; lo stesso vale per lapersona priva di memoria e perciò priva d'intelletto, che deve continuamenteimparare a rivestirsi, a mangiare ghiottonerie, ad amare il sesso, a camminareper le strade ed a fare quelle cose che soddisfano i sensi e gratificano la carne,dalle cui lusinghe e dai cui piaceri si lascia trasportare, benché priva diragionamento e quindi impossibilitata a parlare. Da tutto ciò, appare chiaro
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quanto si ingannino coloro che sostengono che gli animali godano dirazionalità e che differiscano dagli uomini unicamente per l’aspetto e per laloro incapacità di dare espressione alle cose razionali che albergano nel lorointimo. Da tali errati ragionamenti molti concludono perfino che, se l’uomosopravvive alla morte, lo stesso valga anche per gli animali, e al contrario che,se gli animali non sopravvivono alla morte, allora neppure gli uominiaccedono alla vita eterna; e molte altre fantasticherie ancora, derivantidall’ignoranza su cosa sia la volontà e l'intelletto e le condizioni attraverso lequali – come su una scala – la mente umana si eleva fino al cielo.
XIV. Ci sono tre gradi nel mondo spirituale e tre gradi nel mondo naturale,fino ad ora sconosciuti, secondo i quali l’influsso ha luogo.
16. Si è scoperto, attraverso l’indagine delle cause dagli effetti, che ci sonodue generi di gradi, uno nel quale vi sono le cose anteriori e posteriori, l’altronel quale vi sono le cose più o meno grandi. I gradi che differenziano le coseanteriori e posteriori si definiscono gradi di altitudine o gradi discreti, mentrei gradi che differenziano le cose più o meno grandi si definiscono gradi dilatitudine o gradi continui. I gradi di altitudine sono come le produzioni e lecomposizioni di una cosa da un’altra, ad esempio dai nervi alle loro fibre edalle fibre alle loro fibrille, o da qualsiasi pezzo di legno, pietra, metallo allesue parti e da ogni parte alla rispettiva particella. Mentre i gradi di latitudinerappresentano aumenti o diminuzioni dello stesso grado di altitudine perlarghezza, lunghezza, altezza e profondità, come per esempio maggiore ominore volume di acqua, aria, etere o come maggiore o minore quantità dilegno, pietra o metallo. Ogni cosa che esiste in entrambi i mondi, spirituale enaturale, è caratterizzata fin dalla creazione dai suddetti gradi. L’intero regnoanimale è caratterizzato da questi gradi, sia in generale, sia nel particolare ecosì pure i regni vegetale e minerale e lo spazio che intercorre tra il sole e laterra. Ci sono dunque tre atmosfere distinte secondo la quota di ciascuno, sianel mondo spirituale, sia nel mondo naturale, poiché ogni mondo ha ilproprio sole; le atmosfere del mondo spirituale – in virtù della loro origine sono sostanziali, e le atmosfere del mondo naturale in virtù della loroorigine – sono materiali. E poiché le atmosfere derivano dalle loro originisecondo i propri gradi, e sono i contenitori di luce e calore, ne consegue che ci
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sono tre gradi di luce e calore. È poiché la luce del mondo spirituale nella suaessenza è sapienza ed il calore nella sua essenza è amore, ciò equivale a direche vi sono tre gradi di vita, poiché essi sono classificati secondo le coseattraverso cui passano. Quindi vi sono tre cieli angelici, uno più alto,denominato terzo cielo, dove si trovano gli angeli del grado più elevato, unointermedio, denominato secondo cielo, dove si trovano gli angeli di gradointermedio, e uno più basso, denominato primo cielo, dove si trovano gliangeli del grado più basso. Quei cieli sono inoltre distinti in base al grado disapienza e di amore. Coloro che sono nel cielo più basso sono nell’amoredella conoscenza della verità e del bene; coloro che sono nel cielo intermediosono nell’amore del discernimento della verità e del bene; coloro che sono nelpiù alto dei cieli sono nell’amore della sapienza, che è propria di chi conoscee comprende la verità e il bene, e vive in conformità di queste stesse. Come icieli si distinguono in tre gradi, così pure la mente umana è distinta in tregradi, essendo quest’ultima un’immagine del cielo, cioè un cielo nella formapiù piccola. Dunque un uomo può divenire un angelo appartenente ad unodei tre cieli in base alla sua capacità di ricevere la sapienza e l’amore cheprovengono dal Signore: un angelo del cielo basso, se accoglie il desiderio diconoscere la verità e il bene; un angelo del cielo intermedio, se accogliel’amore della comprensione della verità e del bene; un angelo del più alto deicieli, se accoglie l’amore della sapienza che lo induce a vivere secondo laverità e il bene. Che la mente umana sia suddivisa in tre regioni, così come cisono tre cieli, lo si può vedere in Amore Coniugale (n. 270). Da quanto si è finqui detto si evince che l’influsso spirituale diretto verso l’uomo ha origine daDio attraverso questi tre gradi ed è ricevuto dall’uomo secondo il suo stato disapienza e amore. La conoscenza di questi gradi è di enorme utilità nel tempopresente, poiché molti ignorandone l’esistenza, si trovano nel più basso deigradi nel quale sono i sensi del loro corpo e, per via di tale ignoranza che èdensa oscurità dell’intelletto, essi non possono essere elevati nella lucespirituale che sta sopra di loro. Di qui restano invariabilmente avvolti nelmaterialismo tutte le volte che si interrogano sull’anima e sulla mente umana,sulla sua razionalità, nonché sul cielo e sulla vita dopo la morte. Essi sonosimili a quelli che stanno nelle piazze e, muniti di telescopi di per scrutare il
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cielo, diffondono previsioni infondate; o come quelli che chiacchierano eragionano su tutte le cose che vedono o sentono, senza averne compresol’oggetto. Queste persone sono simili ai macellai che credono di essere espertiin anatomia per il solo fatto di aver esaminato esteriormente le viscere di buoie pecore. In realtà, pensare attraverso l’influsso della luce naturale nonilluminata dalla luce spirituale, equivale a sognare; e parlare attraverso talipensieri equivale a dire sciocchezze. Una trattazione più particolareggiatacirca questi gradi è stata fatta in Divino amore e Divina sapienza (nn. 173281).
XV. I fini si collocano nel primo grado, le cause nel secondo e gli effetti nelterzo.
17. Chi può ignorare che il fine non è la causa, ma che esso produce lacausa, e che la causa non è l’effetto, ma che essa produce l’effetto e che quindisi tratta di cose distinte che sono ordinate in sequenza? Nell’uomo il fine èl’amore della sua volontà, poiché ciò che un uomo ama lo prospetta in sé e sirivolge verso di esso. La causa nell’uomo è il carattere del suo intelletto, permezzo della quale il fine cerca la causa efficiente. L’effetto è il funzionamentodel corpo secondo il fine e la causa. Così ci sono tre cose nell’uomo che sisusseguono nell’ordine, allo stesso modo in cui i gradi di altitudine sisusseguono. Quando queste tre cose sono in atto, il fine è insito nella causa, eil fine attraverso la causa è presente nell’effetto, cosicché coesistononell’effetto. A questo proposito si dice nella Parola che ognuno sarà giudicatosecondo le sue opere, dato che il fine, cioè l’amore della propria volontà, e lacausa, ovvero il carattere del suo intelletto, sono presenti insieme negli effetti,i quali sono le sue opere, dunque la qualità dell’uomo intero è nelle sueopere. Coloro che non conoscono queste cose e non sanno distinguere glioggetti della ragione finiscono per far approdare il proprio ragionamento agliatomi di Epicuro, alle monadi di Leibniz o alle sostanze semplici di Wolff, equindi chiudono il loro intelletto come con un catenaccio, sicché non possononeppure allargare l’oggetto dei propri pensieri all’influsso spirituale. Essi nonsono capaci di pensare ad alcuna successione degli oggetti della ragione, datoche l’autore della teoria sulle sostanze semplici sostiene che se le medesimesono separate, cadono nel nulla. Quindi l'intelletto è nella sua prima luce,quella dei sensi, e non avanza di un passo, restando ignoto che ciò che è
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spirituale, e viene considerato inafferrabile; e si ritiene che gli animaliabbiano una ragione come gli uomini, e che l’anima sia un soffio di vento cheesce fuori dal petto quando una persona muore, e molte altre cose ancorasono nella completa oscurità. Poiché tutte le cose del mondo spirituale e delmondo naturale procedono in base a questi gradi come è stato mostratosopra, è evidente che l’intelligenza consiste nel conoscerli e distinguerli nelrispettivo ordine. Attraverso questi gradi inoltre si può conoscere la natura diogni uomo, quando sia noto il carattere del suo amore; come si è detto sopra,il fine attiene alla volontà, la causa attiene all'intelletto, e gli effetti seguono ilsuo amore, così come l’albero viene dai suoi semi e come i frutti dall’albero.Vi sono tre generi di amore, l’amore celeste, l’amore del mondo e l’amore disé; l’amore celeste è spirituale, l’amore del mondo è materiale, e l’amore di séè corporeo. Quando l’amore è spirituale, tutte le cose che provengono daesso, come immagini della loro essenza, trarranno da ciò la loro naturaspirituale; se l’amore prevalente è quello del mondo o delle ricchezze, che èmateriale, tale sarà la natura delle cose che provengono da esso; così pure se èprevalente l’amore di sé ovvero l’amore di prevalere sugli altri, che ècorporeo, tutte le cose che derivano da esso avranno la stessa natura. Ilmotivo sta nel fatto che l’uomo il cui amore è rivolto unicamente a sé stesso, èimmerso nei pensieri della sua mente nel suo corpo. Perciò, come è stato giàdetto, chi conosce le regole con cui l’amore opera in ciascuno e la sequenzaordinata dai fini alle cause e dalle cause agli effetti, i quali tre elementiprocedono secondo i gradi di altitudine, conosce l’uomo nella sua integrità.In questo modo gli angeli del cielo conoscono ognuno che abbia unaconversazione con loro; essi percepiscono il suo amore dal tono del discorso,ne vedono la forma dal volto e la natura dalla mimica del corpo.
XIV. Da queste cose è evidente quale sia la natura dell’influsso spiritualedalla sua origine ai suoi effetti.
18. Fin qui si è trattato dell’influsso spirituale dall’anima al corpo, ma nonda Dio nell’anima e quindi nel corpo. Questo perché nessuno conoscealcunché del mondo spirituale e del suo sole dal quale tutte le cose spiritualifluiscono come da una sorgente, e conseguentemente si ignora l’influsso dellecose spirituali nelle cose naturali. Poiché mi è stato concesso di essere
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contemporaneamente nel mondo spirituale e nel mondo naturale e di vedereciascuno dei due mondi ed i rispettivi soli, sono obbligato dalla mia coscienzaa rendere note queste cose; quale sarebbe altrimenti l’utilità del sapere se lostesso non possa essere trasmesso agli altri? Senza di ciò, cosa sarebbe laconoscenza se non mera raccolta ed archiviazione di queste ricchezze in unoscrigno al solo scopo di ammirarle ogni tanto e di contarle, senza cognizionealcuna della loro utilità? Per comprendere appieno cosa sia l’influssospirituale e quale sia la sua natura è necessario conoscere preliminarmentecosa significhi spirituale nella sua essenza, cosa significhi naturale, nonchécosa sia l’anima umana. Affinché questa breve dissertazione non risultiimperfetta a causa dell’ignoranza di queste cose, è necessario tener conto diquanto esposto in Amore Coniugale riguardo a ciò che è spirituale (nn. 326–329), all’anima umana (n. 315) e all’influsso delle cose spirituali in quellenaturali (n. 380) e molto altro ancora (nn. 415–422).
19. Dopo che queste cose furono scritte, ho pregato il Signore affinché mifosse permesso di parlare con i seguaci di Aristotele e allo stesso tempo con iseguaci di Cartesio e Leibniz allo scopo di conoscere le loro opinioni in meritoall’interazione tra anima e corpo. Dopo la mia supplica mi apparvero intornonove uomini, tre aristotelici, tre cartesiani e tre seguaci di Leibniz; gliaristotelici a sinistra, i cartesiani a destra ed i seguaci di Leibniz dietro. Aduna certa distanza apparvero tre persone coronate di alloro, ed mi fuconcesso di comprendere che questi erano i loro maestri. Dietro Leibniz c’eraun uomo che reggeva in mano la sua veste e mi fu detto che questi era Wolff.Quei nove uomini quando avvertirono la presenza di un altro uomo,inizialmente lo salutarono e gli parlarono in tono gentile, ma non appenacomparve da sotto uno spirito che stringeva una torcia nella mano destra, chebrandiva davanti alle loro facce, divennero avversari, tre contro tre eguardarono ciascuno verso il loro maestro con fiera espressione, poiché eranoin preda all’ardente desiderio di cimentarsi nella disputa. Gli aristotelici, dettianche scolastici, esordirono affermando: “Chi può ignorare che gli oggettiprocedono dai sensi all’anima così come uno si introduce in una cameraattraversandone la porta, e che dunque l’anima pensa attraverso taleinflusso? Quando un innamorato vede una vergine incantevole o la sua sposa
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i suoi occhi non scintillano e trasmettono l’amore per lei nella sua anima?Quando un avaro vede borse ricolme di denaro, non arde per esse con tutti isuoi sensi, che quindi trasmettono questo comando alla sua anima,suscitando la bramosia di possederle? Quando un uomo superbo ascolta lesue lodi da altri, non si rizzano le sue orecchie e le stesse lodi non vengonotrasmesse alla sua anima? Non sono i sensi del corpo, come cortili esterni, isoli accessi all’anima? Da tutto ciò e da altri innumerevoli esempi della stessaspecie chi può concludere altrimenti che l’influsso ha origine dalla natura,ovvero è di natura corporea? A queste affermazioni i seguaci di Cartesio, cheavevano tenuto le loro dita sulla fronte e ora le ritiravano, replicaronodicendo: “Voi parlate attraverso le apparenze. Non sapete che gli occhi nonamano una vergine o una sposa da sé stessi, ma dall’anima? E analogamenteche le orecchie non comprendono lodi e adulatori in alcun altro modo? Non èla comprensione che provoca la sensazione? E la percezione provienedall’anima e non dagli organi. Siete in grado di dire in quale altro modo lalingua e le labbra producono la parola se non attraverso il pensiero? O comefanno le mani a svolgere un lavoro senza la volontà? E pensiero e volontàhanno origine dall’anima e non dal corpo. E dunque chi rende possibile agliocchi di vedere, alle orecchie di ascoltare e agli altri organi di sentire, se nonl’anima? Da queste cose e molte altre della stessa specie, chiunque la cuisapienza sia al di sopra della percezione dei sensi, concluderà che non vi puòessere influsso del corpo dell’anima, ma l’influsso procede dall’anima alcorpo, e noi lo definiamo influsso spirituale. Quando queste cose furonoudite, i tre seguaci di Leibniz elevarono la propria voce sostenendo cheavevano ascoltato le tesi di entrambe le parti e le avevano comparategiungendo alla conclusione che in molti particolari le ultime erano piùconvincenti alle prime e che in altri le prime erano più convincenti delleultime, quindi, se fosse stato consentito, essi avrebbero risolto la disputa; edessendo stato chiesto come, essi replicarono che non vi è alcun influssodall’anima al corpo, né dal corpo all’anima, ma vi è una continua interazionetra di essi, denominata, da un autore celebrato, armonia prestabilita. Subitodopo apparve nuovamente lo spirito che impugnava la torcia, stavolta nellamano sinistra, che brandì verso la parte posteriore della testa dei disputanti
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finché le loro idee divennero confuse e tutti protestarono vigorosamentedicendo: “Né la nostra anima, né il nostro corpo sono in grado di fare unascelta, sicché noi decidiamo questa disputa secondo il destino e favoriremo ilprimo tra quelli tirati a sorte. Quindi presero tre pezzi di carta e scrissero suuno di essi, influsso materiale, su un altro influsso spirituale e su un terzo,armonia prestabilita; e riposero questi tre pezzi di carta in un cappello,Quindi ne estrassero uno, sul quale c’era scritto influsso spirituale, e quandociò fu visto affermarono, alcuni in modo netto, altri in modo fiacco e con vocesoffocata: “Propendiamo per l’influsso spirituale perché è stato estratto perprimo.” Allora un angelo comparve d’un tratto e disse: “Non crediate che siastato estratto il pezzo di carta in favore dell’influsso spirituale per un fattocasuale, ma ciò è stato reso possibile a causa della provvidenza; infatti voinon comprendete la sua verità a causa della confusione delle vostre idee,sennonché la verità stessa si presenta per mezzo della mano di chi tira a sorteper scegliere ciò che intende favorire.”
20. Mi è stato chiesto in un’occasione come fossi divenuto da filosofo,teologo; ho risposto: “Nello stesso modo nel quale i pescatori furono fattidiscepoli e apostoli dal Signore”. E ancora che: “Sin dalla mia giovinezzasono stato un pescatore in senso spirituale.” A questa risposta mi fu chiesto dirimando: “Che significa pescatore spirituale?” Replicai specificando che unpescatore nel senso spirituale della Parola significa un uomo che indaga einsegna le verità naturali ed in seguito le verità spirituali in modo razionale.Alla domanda: “Come si dimostra ciò?” Risposi: “Dai seguenti passi dellaParola” :
Poi le acque del mare si ritireranno, e il fiume sarà prosciugato e diverrà secco, perciòi pescatori si lamenteranno e tutti quelli che getteranno l’amo nel mare saranno mesti (Is. 19:5, 8)
In un altro passo:
Lungo le sponde del fiume, le cui acque furono risanate, si stabilirono i pescatori diEngedi; lì stesero le loro reti; ivi il pesce era in abbondanza secondo le loro varietà, come il pesce del
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grande mare (Ezechiele 47:9–10)
E in un altro passo:
Ecco, io manderò numerosi pescatori, dice il Signore, e lì pescheranno i figli di Israele(Geremia 16:16)
Quindi è evidente il perché il Signore scelse pescatori per farne propridiscepoli e disse:
Venite a me, ed io vi farò pescatori di uomini (Matteo 4:18–19; Marco 1:16–17)
E a Pietro, dopo che questi ebbe catturato una moltitudine di pesci:
D’ora in avanti sarai pescatore di uomini (Luca 5:9–10)
In seguito ho mostrato la portata della parola pescatore in Apocalisse Rivelata;perché l’acqua rappresenta le verità naturali (n. 50,932) e così pure il fiume (n.409, 932); il pesce rappresenta quelli che sono nella verità naturale (n. 405); equindi pescatore di uomini è chi indaga e insegna le verità naturali. A talerisposta chi mi interrogava affermò: “Ora capisco perché il Signore ha scelto isuoi discepoli tra i pescatori e perciò non mi stupisco che Egli abbia chiamatoe scelto te, dal momento che tu hai sostenuto di essere un pescatore nel sensospirituale, cioè uno che indaga sulle verità naturali; il fatto che ora tu sia unindagatore delle verità spirituali è perché queste si fondano sopra quelle” Aciò aggiunse trattandosi di un uomo dotato di intelletto che solo il Signoreconosce chi è idoneo a ricevere ed insegnare quelle cose che appartengonoalla sua nuova chiesa, siano essi tra i patriarchi o tra i loro servitori. Inoltre:“Quale teologo tra cristiani non studia preliminarmente filosofia prima diessere introdotto alla teologia? Da dove attingerebbe altrimenti
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l'intelligenza?” Infine egli disse: “Giacché sei divenuto teologo, spiega in cosaconsiste la tua teologia?” Risposi: “Essa si fonda su due leggi, che Dio è uno eche c’è l’unione della carità e della fede.” Egli domandò: “Chi nega questeleggi?” Risposi: “La teologia attuale, se esaminata interiormente.”