INSIEME · Riforma - riassunto di un cambiamento di significato Sguardo retrospettivo sull’estate...

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INSIEME 67. Jahrgang|Anno 2016|Nr. 6 MITEINANDER Rivista bimensile - Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale -70% NE Bolzano - Taxe perçue Reformation in Italien La Riforma in Italia Piazza Martin Lutero, Deutscher Theologe der Reformation (1483-1546). Oppio Hügel, Rom, eingeweiht am 16. September 2015 Piazza Martin Lutero, teologo tedesco della Riforma (1483 -1546), a Colle Oppio, Roma, inaugurata il 16 settembre 2015

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INSIEME67. Jahrgang|Anno 2016|Nr. 6

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Reformation in Italien La Riforma in Italia

Piazza Martin Lutero, Deutscher Theologe der Reformation (1483-1546). Oppio Hügel, Rom, eingeweiht am 16. September 2015Piazza Martin Lutero, teologo tedesco della Riforma (1483 -1546), a Colle Oppio, Roma, inaugurata il 16 settembre 2015

3 DEKANSWORT Solus Christus

4 REFORMATION GESTERN UND HEUTE Das Christliche Alphabet • Venedig, “Tor der Reformation”• Glaube und Rechtfertigung • Die Reformation beginnt in Lund

12 WEIHNACHTEN Weihnachten mit Martin Luther?! Weihnachten 1522

15 REFLEKTIONEN Reformation – Abriss eines Bedeutungswandels Rückblick auf den Sommer

18 DER THEOLOGE ANTWORTET Luther als Teamplayer

19 UNTERWEGS Baumpartnerschaft Wittenberg - Neapel Auf den Spuren Luthers

23 NEUE GESICHTER Eine neue Chefredakteurin Ein neuer PraktikantEine neue Diakoniereferentin

26 EVENTSBernward und Michael •WeltgebetstagKirchentag

29 ZUM 500.Wir lesen Luther Heinz Schilling, Martin Lutero

31 POST SCRIPTUM 95 Thesen für Neapel

3 SALUTO DEL DECANO Solus Christus

4 RIFORMA IERI E OGGI L’ alfabeto cristiano • Venezia, “Porta della Riforma”• Fede e Giustificazione • La Riforma inizia a Lund

12 NATALE Natale con Martin Lutero?! Natale 1522

15 RIFLESSIONI Riforma - riassunto di un cambiamento di significatoSguardo retrospettivo sull’estate

18 IL TEOLOGO RISPONDE Lutero come giocatore di squadra

19 IN VIAGGIOGemellaggio arboreo Napoli – WittenbergSulle orme di Lutero

23 VOLTI NUOVI Una nuova caporedattrice Un nuovo volontarioUna nuova refernte per la diaconia

26 EVENTI Bernward und Michael Giornata mondiale di preghiera Il Kirchentag

29 VERSO IL 500° Leggiamo Lutero Heinz Schilling, Martin Lutero

31 POST SCRIPTUM 95 tesi per Napoli

Inhalt Indicep. 4 p. 10 p. 13 p. 19 p. 29

Miteinanderist das Organ der «Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien»

Insiemeè l’organo della «Chiesa Evangelica Luterana in Italia»

mit Sitz im Dekanat in Rom • con sede a Roma nel Decanato

Via Aurelia Antica, 391 - 00165 Roma Tel. 06 66 03 01 04 - Fax 06 66 01 79 93E-Mail: [email protected] • Editore:Konsistorium/Concistoro (Cordelia Vitiello)

Verantwortlicher Direktor • Direttore responsabile: Paolo Poggioli

Redaktion • Redazione: Christiane Groeben (Chefredakteurin/capo redattrice), Pfarrer/Pastore Uwe Habenicht

(Theologe/teologo), BMP Comunicazione (PietroBarrile, Michela Mantegazza, Francesco Petrella),Caroline von der Tann, Roberto Tresoldi, Margherita Groeben, Dekanat/decanato (Layout),Cecilia Bazzini (Graphik/grafica)

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In Deutschland auf: Evangelische Bank e.G., IBAN DE 92 5206 0410 0004 1090 15 - BIC GENODEF1EK1Verwendungszweck/causale: Miteinander/InsiemeAutor. Trib. Bolzano 26/11/1968, n° 39/49

Druck • Stampa: A. Weger, Bressanone – Brixen Auflage • Tiratura: 2.500 n. 6 2016

Solus Christus

Dekanswort | Saluto del Decano 3

Solus Christus

Piazza Martin Lutero a Colle Oppio, Roma, inaugurata il 16 settembre2015m 31. Oktober 1517 veröffentlichte Martin Luther 95 Thesen ge-

gen den Verkauf von Ablassbriefen. Die Vergebung Gottes, so Luther, kannnicht mit Geld erkauft werden. Damit traf er den Nerv seiner Zeit. In derRückschau erscheint diese Tat Luthers als Beginn der Reformation. ImJahr 2017 jährt sich das Ereignis zum 500. Mal.Die ursprüngliche Absicht Martin Luthers war, die Kirche seiner Zeit alsganze von Missbräuchen zu reinigen, sie zu reformieren. Aus ver-schiedenen Gründen gelang ihm dies jedoch nicht. Die Kirche spalte-te sich: Neben der römisch-katholischen Kirche entstanden verschie-dene reformatorische Kirchen, die sich jahrhundertelang untereinan-der feindlich gegenüberstanden. Die Reformation war und ist aber nicht nur für die Kirchen von Be-deutung. Ohne Übertreibung kann man sagen, dass sie den Lauf derWeltgeschichte verändert hat, und zwar durchaus auch im säkularenSinn. Sie traf auf bestimmte kulturelle Voraussetzungen, die sie dannim weiteren Verlauf mit prägte. Dies gilt sowohl für Länder, in denendie Impulse der Reformation umgesetzt wurden, als auch für jene, indenen sie bekämpft wurden – auch dadurch kam es zu gesellschaftli-chen Veränderungen. Für uns als Evangelisch-Lutherische Kirche in Italien ergeben sich ausdiesen verschiedenen Aspekten Konsequenzen für das Jahr, das vor unsliegt. Das Reformationsjubiläum lädt uns ein, uns mit Kopf und Herzin die Botschaft von der befreienden Gnade Gottes zu vertiefen und ihreBedeutung für unsere Zeit neu zu entdecken. Dies kann nicht in Ab-grenzung gegenüber den anderen Kirchen geschehen, sondern nurdurch eine gemeinsame Suche. Und je mehr wir uns miteinander vonChristus berühren und heilen lassen, desto mehr wird seine Botschaftauch in die Welt mit ihren gegenwärtigen Herausforderungen und Ab-gründen ausstrahlen.Ich wünsche uns, dass wir auf den Spuren der Reformation hier in Ita-lien in den nächsten Monaten befreiende Erfahrungen machen, die un-seren Blick neu auf Jesus Christus ausrichten. Der Welt wird das gut tun.

Dekan Heiner Bludau, Turin

Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affisse le sue 95 tesi contro il commerciodelle indulgenze. Il perdono di Dio, secondo Lutero, non poteva es-sere comprato con i soldi. In questo modo egli colse l’essenza della suaepoca. In retrospettiva questa azione di Lutero ci appare come l’iniziodella Riforma. Nel 2017 si celebra il 500° anniversario di questo even-to. L’intenzione originaria di Martin Lutero era quella di ripulire dagli abu-si l’intera Chiesa della sua epoca riformandola. Per svariati motivi nonci riuscì. La Chiesa si divise: accanto alla Chiesa cattolica romana nac-quero diverse Chiese riformate che si sono osteggiate a vicenda per se-coli. La Riforma è stata ed è importante non solo per le Chiese. Senza esa-gerare si può affermare che ha cambiato il corso della storia mondia-le, e senz’altro anche in senso laico. Doveva fare i conti con determinatipresupposti culturali che nell’evolversi della situazione ha contribui-to a influenzare. Questo vale sia per quei Paesi in cui sono stati attuatigli impulsi della Riforma, che per quelli che hanno preso le distanze,perché anche in questo caso essa ha prodotto dei cambiamenti sociali. Per noi come Chiesa Evangelica Luterana in Italia questi diversi aspet-ti producono delle conseguenze per l’anno prossimo. Il Giubileo dellaRiforma ci invita ad approfondire con il cuore e con la ragione il mes-saggio della grazia liberatoria di Dio e a riscoprire il suo significato perla nostra epoca. Questo non può avvenire prendendo le distanze dal-le altre Chiese ma soltanto attraverso una ricerca comune. Più ci fac-ciamo toccare e salvare insieme da Cristo, più il suo messaggio potràdiffondersi anche nel mondo attuale con le sue sfide e i suoi abissi.Auspico che sulle orme della Riforma qui in Italia possiamo fare delleesperienze liberatorie nei prossimi mesi e che volgiamo il nostro sguar-do nuovamente verso Gesù Cristo. Il mondo ne trarrà giovamento.

Decano Heiner Bludau, Torino

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

4 Reformation gestern und heute | Riforma ieri e oggi

Das christliche AlphabetLa Riforma a Napoli fra antichitàgreca e inquisizione spagnola

Mito e realtà, passato e presente si intrecciano da sempre inmodo affascinante a Napoli. Qui è stata trascinata a riva lasalma della sirena Parthenope, dopo che Ulisse aveva resistito

al suo canto e il luogo in suo ricordo venne chiamato Parthenopis, piùtardi Neapolis, la città nuova. Là dove secondo la leggenda si trovava

la sua tomba venne eretta più tardi la chiesaSant’Aniello a Caponapoli. Nel 1517 la chiesa vie-ne affidata agli agostiniani; l’ordine a cui ap-partenevano Erasmo da Rotterdam e Martin Lu-tero. A Caponapoli all’inizio del sedicesimo se-colo si incontrano la cultura classica, la filoso-fia neoplatonica e il cristianesimo con le nuo-ve correnti che si stanno sviluppando al suo in-terno.

Napoli è una città in cui le cose non sono maisolo bianche o nere. Tutto nasce dal tentativodi mediare e così anche la prima metà del se-dicesimo secolo è caratterizzata da una coesi-stenza fruttuosa delle diverse culture e correntidi pensiero. La Riforma all’inizio del sedicesimosecolo significa inizialmente solo essere aper-ti a un rinnovamento della fede. Anche Lute-ro non parte da uno scisma. Bernardin Ochino,monaco cappuccino e trascinante predicatoreriformato, impressionò persino l’imperatoreCarlo V con le sue prediche nella Basilica di SanGiovanni Maggiore a Napoli. Intorno al teolo-

go spagnolo Juan de Valdés, che si era rifugiato a Napoli per scappa-re dall’inquisizione nel suo Paese, si formò una cerchia di aristocrati-ci e intellettuali i cui partecipanti erano vicini alle idee riformate. Diquesti facevano parte l’amica scrittrice di Michelangelo Vittoria Colonna,il priore generale degli agostiniani Girolamo Seripando, il calvinista Ga-leazzo Caracciolo e Pietro Carnesecchi, più tardi condannato a morteper eresia a Roma. Si sviluppò anche un’amicizia particolare fra la bel-

Mythos und Wahrheit, Antike und Gegenwart verflechtensich seit jeher in Neapel auf betörende Weise. Hier wurde derLeichnam der Sirene Parthenope ans Ufer gespült, nachdem

Odysseus ihrem Gesang widerstanden hatte, und nach ihr wurde derOrt Parthenopis benannt, später Neapolis, die neue Stadt. Wo sich derLegende nach ihr Grab befand, wurde später dieKirche Sant’Aniello a Caponapoli errichtet. 1517wird die Kirche den Augustinern anvertraut, demOrden welchem Erasmus von Rotterdam undMartin Luther angehören. Auf Caponapoli tref-fen am Anfang des 16. Jahrhunderts klassischeKultur, die neoplatonische Philosophie und dasChristentum in seinen sich neu entwickelndenStrömungen aufeinander.

Neapel ist eine Stadt, in der die Dinge niemalsnur schwarz oder weiß sind. Alles entsteht ausdem Versuch, zu vermitteln, und so ist auch dieerste Hälfe des sechzehnten Jahrhunderts ge-zeichnet von einem fruchtbaren Nebeneinanderder verschiedenen Kulturen und Geistesströ-mungen. Reformation am Anfang des 16. Jahr-hunderts heißt erstmal lediglich einer Erneue-rung des Glaubens gegenüber aufgeschlossenzu sein. Auch Luther geht nicht von einer Kir-chenspaltung aus. Bernardino Ochino, Kapuzi-nermönch und mitreißender reformatorischerPrediger, beeindruckt sogar Kaiser Karl V. mit sei-nen Predigten in der Basilika San Giovanni Maggiore in Neapel. Rundum den spanischen Theologen Juan de Valdés, der vor der Inquisitionin seiner Heimat nach Neapel geflohen war, hat sich ein religiöser Kreisvon Aristokraten und Intellektuellen gebildet, deren Teilnehmer re-formatorischen Ideen nahestehen. Zu seinen Anhängern zählt die mitMichelangelo befreundete Schriftstellerin Vittoria Colonna, der Ge-neralprior der Augustiner Girolamo Seripando, der Calvinist Galeazzo

Die Reformation in Neapel zwischengriechischer Antike und spanischerInquisition

L’Alfabeto cristiano

Titian/Tiziano, Giulia Gonzaga

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la Giulia Gonzaga e Valdés. In sostanza è grazie a lei che si conserva-no i suoi scritti, che li fece tradurre dallo spagnolo in italiano e li feceportare al sicuro da amici influenti. Fra questi si trovava anche l’Alfa-beto cristiano, scritto nel 1536, in cui Valdés traccia le basi della sua teo-logia. Il libro viene pubblicato a Venezia nel 1545 ed entra subito a farparte dell’indice dei libri proibiti.

Ci sono due fasi della Riforma a Napoli. La prima metà del sedicesimosecolo è caratterizzata dalla tolleranza intellettuale della grande cul-tura secolare napoletana. Juan de Valdés e la sua cerchia a Napoli nonvengono considerati pericolosi o eretici. Tentativi di introdurre l’in-quisizione secondo il rituale spagnolo vengono respinti sia nel 1511 chenel 1547 dalle rivolte dei napoletani, che di solito si ribellano solo ra-ramente contro qualcosa. La situazione cambia nella seconda metà delsedicesimo secolo, quando la Controriforma colpisce con tutta la sua

forza. Nel 1547 vengono chiuse le università perché consi-derate focolai pericolosi. Da antica città umanistica Napolidiventa una roccaforte dell’ultra-cattolicesimo. Soprattuttoordini militanti come quelli dei gesuiti, dei teatini e deglioratoriani vengono mandati nel golfo - una testimo-nianza di quanto la città venisse considerata pericolosa.L’immagine della città è ancora oggi caratterizzata da con-venti e da edifici religiosi.

Si fa fatica a immaginarsi che un tempo nella città del Ve-suvio si discutesse con leggerezza e curiosità intellettualedel patrimonio ideologico della Riforma. Tuttavia nel 1851nella biblioteca del British Museum ricompare un esem-

plare dell’Alfabeto cristiano di Valdés. Quattrocentodue anni dopo lasua stesura l’illustre studioso e storico napoletano Benedetto Croceripubblica nel 1938 lo scritto teologico con una sua introduzione ri-cordando così anche la grande tradizione riformata di Napoli.

Caroline von der Tann

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Caracciolo und der später in Rom wegen Häresie zum Tode verurteil-te Pietro Carnesecchi. Eine besondere Freundschaft entwickelt sich zwi-schen der berühmten Schönheit Giulia Gonzaga und Valdés. Im We-sentlichen ist ihr der Erhalt seiner Schriften zu verdanken, welche sieaus dem Spanischen ins Italienische übersetzen und bei einflussreichenFreunden in Sicherheit bringen lässt. Darunter befindet sich auch das1536 verfasste Alfabeto cristiano, in welchem Valdés die Grundlagen sei-ner Theologie skizziert. Das Buch wird 1545 in Venedig publiziert undkommt sofort auf den Index der verbotenen Bücher.

Es gibt zwei Phasen der Reformation in Neapel. Die erste Hälfte des sech-zehnten Jahrhunderts ist geprägt von der intellektuellen Toleranz dergroßen, Jahrtausende alten neapolitanischen Kultur. Juan de Valdés undsein Kreis werden in Neapel nicht als gefährlich oder häretisch wahr-genommen. Versuche, die Inquisition nach spanischem Ritual einzu-führen, werden sowohl 1511 als auch 1547 von den Neapo-litanern, die sich nur selten gegen irgendetwas auflehnen,mit Revolten zunichte gemacht. Die Stimmung ändert sichin der zweiten Hälfte des 16. Jahrhunderts, die Gegenre-formation schlägt mit ganzer Wucht zu. 1547 werden dieUniversitäten als gefährliche Brutstätten geschlossen. Auseiner humanistisch geprägten Stadt der Antike wird eineHochburg des Erzkatholizismus. Vor allem militante Ordenwie die Jesuiten, Theatiner und Oratorianer werden an denGolf geschickt - ein Beleg dafür als wie gefährdet die Stadteingestuft wurde. Das Stadtbild ist bis heute von Klösternund Ordensgebäuden geprägt.

Es ist kaum noch zu erahnen, dass einstmals reformatorisches Ge-dankengut in der Vesuvstadt mit Leichtigkeit und intellektueller Neu-gierde diskutiert wurde. Doch dann taucht 1851 in der Bibliothek desBritish Museum ein Exemplar von Valdés’ Alfabeto cristianowieder auf.402 Jahre nach seiner Niederschrift bringt der bedeutende neapoli-tanische Gelehrte und Historiker Benedetto Croce 1938 die theologischeSchrift mit einem einleitenden Vorwort erneut heraus und erinnert so-mit an die große reformatorische Tradition Neapels.

Caroline von der Tann

Juan de Valdés

6 Reformation gestern und heute | Riforma ieri e oggi

Venedig „Tor der Reformation“

Schon 1520 kannte man Luthers Schriften in Venedig. Seine Leh-ren weckten sehr rasch schon Interesse in der Stadt und stießenauf Zustimmung. Viele Venezianer waren über die damalige Si-

tuation der Kirche zutiefst beunruhigt und wünschten sich eine tief-greifende Kirchenreform im Geist des Evangeliums. Dieses Anliegen wur-de von einigen Patriziern der Republik Venedig wirksam verfochten. Soauch von Tommaso Giustiniani und Vincenzo Querini, die diese refor-matorischen Ideen in der 1513 veröffentlichten Schrift Libellus ad Leo-nem X vertraten, sowie von Gasparo Contarini, derinfolge einer inneren Erfahrung 1511 eine Recht-fertigungslehre formulierte, die der Luthers sehrnahe kam. Im Gegensatz zu Luther zog Contarini,der seine Karriere als Kardinal und Diplomat imDienste des Papstes abschloss, aus der Rechtferti-gungslehre allerdings keine umstürzlerischenKonsequenzen auf kirchlicher Ebene.

Repressive Maßnahmen seitens der kirchlichen undweltlichen Obrigkeiten ließen nicht lange auf sichwarten. 1524 wurden alle Bürger, die häretische Bü-cher lasen, mit der Exkommunikation bestraft. Undim selben Jahr sowie nochmals 1527 wurden in Ve-nedig Schriften von Luther und anderen Refor-matoren öffentlich verbrannt. Dennoch blieb dieheterodoxe Literatur weiter im Umlauf und dieSympathisanten der Reformation bildeten kleineGruppen, die sich häufig als ecclesiæbezeichneten,und die ein geheimes Netzwerk im gesamtenvon der Republik Venedig beherrschten Gebiet bil-deten. Sehr bald schon fanden außer der lutheri-schen Reformation auch die Schweizer Reformation und die Wieder-täuferbewegung in der venezianischen Republik Gehör.

1542 starb Gasparo Contarini, der das Jahr zuvor (1541) am Regensbur-ger Religionsgespräch teilgenommen hatte, einem gescheiterten Ver-söhnungsversuch zwischen Katholiken und Protestanten. Aus Genf, wo-hin er geflohen war, rief im selben Jahr (1542) der ehemalige Generaldes Kapuzinerordens, Bernardino Ochino, Venedig dazu auf, „Tor der Re-formation“ in Italien zu werden. Diesen Traum teilte auch der aus L‘Aqui-

Venezia“Porta della Riforma”

Già nel 1520 gli scritti di Lutero erano conosciuti a Venezia. In cit-tà, le sue dottrine cominciarono ben presto a suscitare interessee consensi. Molti tra i veneziani erano profondamente turba-

ti per le attuali condizioni della Chiesa e desiderosi di una riforma chela rinnovasse radicalmente, rendendola più coerente con lo spirito del-l’Evangelo. Tali istanze avevano trovato efficaci interpreti in alcuni pa-trizi della Repubblica come Tommaso Giustiniani e Vincenzo Queriniche di queste esigenze si erano fatti portavoce nel Libellus ad Leonem

X, pubblicato nel 1513, o Gasparo Contarini, pro-tagonista nel 1511 di un’esperienza interiore che loaveva portato a formulare una dottrina dellagiustificazione molto vicina a quella luterana. Adifferenza di Lutero, Contarini – che concluse la suacarriera come cardinale e diplomatico al serviziodel pontefice – non trasse tuttavia dalla dottrinadella giustificazione alcuna conseguenza eversi-va sul piano ecclesiologico.

Non tardarono le misure repressive da parte del-le autorità ecclesiastiche e politiche: nel 1524 pro-prietari e lettori di libri eretici vennero scomuni-cati; in quello stesso anno e nel 1527 vari libri di Lu-tero e di altri riformatori vennero pubblicamen-te bruciati in città. Ciononostante, la letteraturaeterodossa continuò a circolare e i simpatizzantidella Riforma d’oltralpe diedero vita a conventicoleche spesso prendevano il nome di ecclesiæ, for-mando un reticolato clandestino che attraversa-va l’intero territorio della Repubblica. Ben presto,oltre alla Riforma luterana penetrarono in terra ve-

neta anche la Riforma svizzera e l’anabattismo.

Nel 1542 moriva Gasparo Contarini, che l’anno prima (1541) aveva par-tecipato ai colloqui di Ratisbona, fallito tentativo di riconciliazione tracattolicesimo e protestantesimo. In quello stesso 1542 l’ex generale deicappuccini Bernardino Ochino, rifugiato a Ginevra, esortava Veneziaa divenire “Porta della Riforma” in Italia. Condivideva questo sogno l’aqui-lano Baldassarre Altieri, residente a Venezia come segretario di EdmundHarwell, rappresentante diplomatico inglese presso la Repubblica. Nel

Gasparo Contarini (1483-1542)

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la stammende Baldassarre Altieri, der in Venedig als Sekretär des eng-lischen Diplomaten Edmund Harwell lebte. Im November 1542 schriebAltieri im Namen der ecclesiæ von Venedig, Vicenza und Treviso an Lu-ther und bat ihn um Ratschläge in Lehrsachen und ersuchte die deut-schen Fürsten, zu Gunsten der verfolgten Protestanten in Venedig zuintervenieren. 1543 antwortete Luther seinen „überaus teuren Brüdern“.

1549 verließ der Bischof von Capodistria, Pier Paolo Ver-gerio, die Republik Venedig, flüchtete über die Alpenund schloss sich dem evangelischen Glauben an. Un-ter den vielen venezianischen Geistlichen, die der Re-formation zugeneigt waren, befand sich auch derFranziskaner Baldo Lupetino di Albona, der nach jah-relangem Kerker 1556 in Venedig hingerichtet wurde.Einer seiner Neffen, Matija Vlačić (Matthias Flacius Il-lyricus), wurde später ein bekannter lutherischerTheologe. Der aus Venedig stammende FranziskanerBartolomeo Fonzio übersetzte Luthers Schriften undbemühte sich aktiv von den 1530er Jahren bis 1562, demJahr seiner Hinrichtung, in Venedig und auf demFestland Proselyten zu gewinnen. Den venezianischenPatrizier Vettor Soranzo, Bischof von Bergamo, schütz-te der Tod 1558 vor einem harten Urteil der Inquisiti-on. Dem Venezianer Andrea Zantani, Bischof der zy-priotischen Diözese in Limassol, jedoch in Coneglianotätig, der in Rom unter Prozess gestellt worden war, ge-lang es 1559, in protestantische Länder zu flüchten.

1547 wurde die Inquisition im Gebiet der Republik Ve-nedig eingeführt, nachdem sie 1542 von Papst Paulus III. durch die Einrichtung der römischen Kongregationdes Heiligen Offiziums neu aufgestellt worden war. In-nerhalb von 40 Jahren gelang es der Inquisition mit re-pressiven Methoden die Republik Venedig von religiösen Dissidentenzu befreien, die sich an der deutschen und Schweizer Reformation ori-entiert hatten.

Federica Ambrosini, Venedig

Übersetzung: Kerstin Gros

novembre 1542, Altieri scrisse a Lutero in nome delle ecclesiæ di Vene-zia, Vicenza e Treviso, per averne dei consigli in materia dottrinale e persollecitare un intervento dei principi tedeschi in favore dei protestantiveneti perseguitati. Lutero rispose nel giugno 1543 ai suoi “carissimi fra-telli”.

Nel 1549 il vescovo di Capodistria, Pier Paolo Vergerio, lasciò il territo-rio della Repubblica e fuggì ol-tralpe, per seguire la fede prote-stante. Tra i molti religiosi vene-ti conquistati alla Riforma furo-no il francescano Baldo Lupetinodi Albona, giustiziato a Venezianel 1556 dopo vari anni di pri-gionia; un suo congiunto, Mati-ja Vlačić (Mattia Flacio Illirico) sa-rebbe divenuto un noto teologoluterano. Un altro francescano, ilveneziano Bartolomeo Fonzio,traduttore di Lutero, svolse un’in-tensa attività proselitistica, a Ve-nezia e in terraferma, dagli anniTrenta al 1562, anno della sua ese-cuzione capitale. Al patrizio ve-neziano Vettor Soranzo, vescovodi Bergamo, la morte nel 1558 evi-tò una dura condanna da partedell’Inquisizione. Il venezianoAndrea Zantani, vescovo delladiocesi cipriota di Limassol, maattivo a Conegliano, messo sottoprocesso a Roma, riuscì nel 1559 afuggire mettendosi in salvo in terra protestante.

Nel 1547 era stata introdotta in territorio veneto l’Inquisizione riorga-nizzata nel 1542 da papa Paolo III con l’istituzione della Congregazio-ne romana del Sant’Uffizio. In un quarantennio, l’attività repressiva deltribunale riuscì a sradicare dalla Repubblica veneta il dissenso religiosoispirato alla Riforma tedesca e svizzera.

Federica Ambrosini, Venezia

Bernardino Ochino (1487-1564)

8 Reformation gestern und heute | Riforma ieri e oggi

Glaube und Rechtfertigung Fede e giustificazione

Wenn die lutherische Kirche von Rechtfertigung durch Glau-ben spricht, bezieht sie sich auf das Verständnis des spätenLuthertums von Rechtfertigung, das sich, ausgehend von den

Positionen Melanchthons, nach dem Tod des Reformators im Laufe derheftigen Auseinandersetzungen zwischen den Anhängern der Refor-mation entwickelte und das gegen Ende des 16. Jahrhunderts in der Kon-kordienformel mit einer Definition festgeschrieben wurde. Diese Aus-legung wurde von der Lutherischen Orthodoxie schließlich als einziggültige Interpretation betrachtet: Der Mensch wird gerechtfertigt, daGott durch das verdienstvolle Werk Christi (Gehorsam ge-genüber dem Vater bis zum Ende, Leiden für unsere Sün-den, Gerechtigkeit usw.) dem, der an das Heilswerk des Soh-nes glaubt, das durch seine Sünden verursachte Unrechtnicht zurechnet (imputiert). Es bleibt selbstverständlich be-stehen, aber in seinem Urteil über die Sünder berücksich-tigt Gott es nicht und der Sünder wird vom Vater für gerecht'erklärt'. Dabei handelt es sich um das so genannte foren-sische Verständnis der Rechtfertigung: Gott handelt als Rich-ter und erklärt den Angeklagten für 'gerecht', obwohl die-ser eigentlich schuldig ist. War dieses Verständnis der Recht-fertigung auch Luthers Verständnis? Seit den 50er Jahrendes 20. Jahrhunderts haben sich einige bedeutende luthe-rische Theologen der neuen finnischen Lutherschule aus-führlich mit dem Werk des Reformators beschäftigt und sinddabei zu Schlussfolgerungen gelangt, die zum Teil von de-nen der Tradition abweichen. Sie sind der Meinung, dass esnicht etwa die forensische Imputation ist, die den Menschenzu einem gerechten Menschen macht, sondern vor allem dieVereinigung des im Glauben gegenwärtigen Christi und dem Glau-benden, der, dank dieser Vereinigung, an den Eigenschaften Christi, dieden Menschen, wie Christus selbst, gerecht und perfekt machen, teil-hat. Jesus Christus (der auch wahrer Gott ist) besitzt die Vollkommenheitwie die Güte oder eben die Gerechtigkeit. Der Mensch wird, dank die-ser engen Vereinigung mit Christus, gerecht wie Christus selbst. War-um jedoch Rechtfertigung durch Glauben? Der Glaube wird zum Schlüs-selkonzept für das Verständnis des tatsächlichen Geschehens: Wir soll-ten ihn als einen 'Ort' verstehen, als einen Raum im Inneren des Gläu-bigen, in dem Christus tatsächlich gegenwärtig ist, und in dem sich derChrist so eng mit Christus vereint, dass dieser „fröhliche Wechsel“ mög-lich wird. Dadurch dass der Mensch und Christus eine Einheit gewor-den sind, wird die Sünde, die an der Menschenseele 'haftet', von der gött-

Quando la Chiesa luterana tratta della giustificazione per fedefa di solito riferimento alla comprensione che di essa aveva ilpiù tardo luteranesimo, quello che si sviluppò dopo la morte

del Riformatore, a partire dalle posizioni di Melantone, nel corso del-le dure polemiche che lacerarono per un certo periodo i suoi seguaci,e che trovò una sua definizione compiuta nella Formula di Concordiaverso la fine del XVI secolo. Quest'interpretazione diventò, alla fine, lasola ritenuta valida dall'ortodossia luterana: l'uomo è giustificato per-ché, grazie all'opera meritoria di Cristo (obbedienza al padre fino al-

l'ultimo, sofferenza per inostri peccati, giustiziaecc.) Dio non imputa achi crede nell'opera sal-vifica del Figlio l'ingiu-stizia compiuta con i pro-pri peccati. Questi, chia-ramente, rimangono, maDio fa sì che essi nonvengano presi in consi-derazione nel giudizioemesso nei confronti delpeccatore, che viene 'di-chiarato' giusto dal Pa-dre. Si tratta della cosid-detta interpretazione fo-rense della giustificazio-ne, perché Dio agiscecome un giudice che di-

chiara 'giusto' l'imputato, anche se questo è, in realtà colpevole. Unasimile visione della giustificazione, tuttavia, era anche quella di Lute-ro? A partire dagli anni '50 del XX secolo alcuni teologi luterani dellaScuola Finlandese hanno studiato l'opera del Riformatore giungendoa conclusioni in parte diverse rispetto a quelle della tradizione. Essi ri-tengono che non è tanto l'imputazione forense a rendere l'uomo giu-sto ma, in primo luogo, l'unione tra Cristo, veramente presente nellafede, e il credente che, grazie a quest'unione, partecipa delle caratte-ristiche di Cristo che rendono l'uomo giusto e perfetto come lo è Cri-sto stesso. Cristo ha infatti in sé (essendo anche vero Dio) tutte le per-fezioni, come la bontà o, appunto, la giustizia. Grazie a quest'unionel'uomo, quasi fondendosi con Cristo, diventa giusto come lo è lui. Per-ché, però, giustificazione per fede? La fede diventa il concetto chiave

Meister M. S., Friedrich der Weise, Herzog von Sachsen, und MartinLuther in Anbetung des Kreuzes, 1. Hälfte 16 Jhdt.Meister M. S., Federico il Saggio, principe elettore di Sassonia, e MartinLutero adorando la croce, prima metà del ‘500.

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lichen Dimension Jesu Christi, die Vollkommenheit, Gerechtigkeit,Güte usw. ist ausgelöscht. Die Eigenschaften Jesu Christi werden aufden Menschen, der mit ihm vereint ist, und die des Menschen auf Chri-stus übertragen. Die Sünde wird Christus zugerechnet, der sie annimmtund durch seine Göttlichkeit vernichtet. Es handelt sich dabei um ei-nen Gedanken, der in Luthers Kommentar zum Galaterbrief 1535schon in seiner Gesamtheit zum Ausdruck kommt: In diesem Text be-steht Luther auf der Bedeutung der realen Präsenz Christi im Glauben.Dem Menschen erwächst Hilfe durch den Geist, der mit Jesus Christusim Glauben gegenwärtig ist. Der von den Sinnen des Menschen nichtwahrnehmbare Geist fleht den Vater für die Sünden des Christen, indem er (der Geist) wohnt, um Vergebung an. Als würde der Sünder, dankdes Wirkens des Geistes, ununterbrochen Gott für seine Sünden lautum Vergebung bitten und so Gottes Mitgefühl erregen. Interessant ist,wie Luther, anders als das Luthertum der späteren Jahrhunderte, aufdiesem 'fröhlichen Wechsel' als etwas sehr Realem, fast 'Körperli-chem' (eine wirkliche Vereinigung mit Christus) als wesentliches Ele-ment im Prozess der Rechtfertigung besteht. Für Luther wird der Christgerechtfertigt, weil diese Vereinigung mit Jesus Christus so eng ist, dasssie den Menschen so gerecht wie Christus selbst werden lässt: Dieserwiederum nimmt die Sünden des Menschen auf sich und löscht siedurch seine Vollkommenheit aus. Im Luthertum der späteren Jahr-hunderte dominiert jedoch die forensische Imputation: Dank derVerdienste Christi erklärt Gott den Menschen für gerecht, obwohl die-ser ein Sünder ist. Die Thesen dieser Schule werden zwar nicht von al-len geteilt, aber sie scheinen die Unterschiede zwischen der Rechtfer-tigung bei Luther und im späteren Luthertum besser zu verdeutlichen.

Roberto Tresoldi, MailandÜbersetzung: Kerstin Gros

per capire cosa avviene in realtà: dovremmo intenderla come un 'luo-go', uno spazio, all'interno del credente, dove Cristo è realmente pre-sente, e dove il cristiano si unisce a Cristo in modo così stretto da ren-dere possibile questo “felice scambio”. Poiché l'uomo e Cristo sono di-ventati una cosa sola, il peccato che 'aderisce' all'anima umana vienecancellato dalla dimensione divina di Gesù, che è perfezione, giustizia,bontà, ecc. Le caratteristiche di Gesù Cristo vengono trasmesse all'uo-mo che è unito a lui, mentre quelle dell'uomo vengono trasmesse a Cri-sto: il peccato viene addossato a Cristo, che lo assorbe in sé e lo bruciacon la propria divinità. Si tratta di un pensiero che trova piena espres-sione nel commento alla Lettera ai Galati del 1535: in questo testo, Lu-tero insiste sull'importanza della presenza reale di Cristo nella fede. Unaiuto all'uomo viene dallo Spirito, anch'esso presente nella fede insiemea Cristo: lo Spirito, impercettibile ai sensi dell'uomo, implora a gran voceperdono al Padre per i peccati del cristiano nel quale si trova ad abi-tare. E' come se il peccatore, grazie all'attività dello Spirito, non smet-tesse un solo istante di chieder perdono a gran voce a Dio per i propripeccati, muovendo così Dio a compassione. E' interessante come Lutero,diversamente dal luteranesimo successivo, insista molto su questo 'fe-lice scambio', interpretandolo come qualcosa di molto reale, quasi 'fi-sico' (una vera e propria unione con Cristo) e rendendolo elemento es-senziale del processo di giustificazione. Per Lutero il cristiano viene giu-stificato grazie a quest'unione così forte da rendere l'uomo giusto comeCristo; questi, a sua volta, assume su di sé i peccati dell'uomo e li can-cella grazie alla sua perfezione. Nel luteranesimo successivo dominainvece l'impostazione forense: Dio, a causa dei meriti di Cristo, dichiaragiusto l'uomo, anche se questi è peccatore. Le tesi di questa Scuola nonsono condivise da tutti, ma sembrano chiarire meglio le differenze trala giustificazione in Lutero e nel luteranesimo successivo.

Roberto Tresoldi, Milano

«Se Cristo ha tutti i beni e la beatitudine, questi son propri dell'anima. Se l'anima ha insé ogni difetto e peccato, questi diventano propri di Cristo. Qui si compie il felice scambio,la lieta contesa.Poiché Cristo è Dio e uomo, e non ha mai peccato, e la sua virtù è invincibile, eterna eonnipotente, se assume come propri per mezzo dell'anello nuziale, cioè della fede, ipeccati dell'anima credente, e fa in tutto come se li avesse commessi lui, i peccati devonoessere inghiottiti e affogati in lui. Poiché la sua invincibile giustizia è per tutti i peccatitroppo forte.»

Martin Lutero, La libertà del cristiano, 1520.

«So hat Christus alle Güter und Seligkeit; die sind auch der Seele eigen. So hat die Seelealle Untugend und Sünde auf sich; die werden Christus zu eigen. Hier erhebt sich nunder fröhliche Wechsel und Streit.Weil Christus Gott und Mensch ist, der noch nie gesündigt hat, und seine Frommheitunüberwindlich, ewig und allmächtig ist, so macht er denn die Sünde der gläubigen Seeledurch ihren Brautring – das ist der Glaube – sich selbst zu eigen und tut nichts anderes,als hätte er sie getan. So müssen die Sünden in ihm verschlungen und ersäuft werden;denn seine unüberwindliche Gerechtigkeit ist allen Sünden zu stark.»

Martin Luther, Von der Freiheit eines Christenmenschen, 1520.

10 Reformation gestern und heute | Riforma ieri e oggi

Die Reformation beginnt in Lund

La Riforma inizia a Lund

Am 31. Oktober 2016 wurde das 500. Reformationsjubiläum er-öffnet, dessen Feierlichkeiten am 31. Oktober 2017 in Wittenbergihren Höhepunkt und Abschluss finden werden. Die Refor-

mationsjubiläen waren immer schon eine ausgezeichnete Gelegenheit,Aufmerksamkeit zu erzeugen sowie die Lage der Theologie und Kirchezu resümieren. Es ist daher von größter Bedeutung, dass Papst Fran-ziskus zur Eröffnung dieses Reformationsjahres nach Lund in Schwe-den gefahren ist. Eingeladen hat der Päpstliche Rat zur Förderung derEinheit der Christen undder Lutherische Welt-bund, welcher vor 70Jahren in Lund gegrün-det wurde. Und es gibtnoch ein Jubiläum, dasKatholiken und Luthe-raner gemeinsam feiernkönnen: 50 Jahre Dia-log. Der bilaterale Dialogmit den Lutheranernwar der erste, den die Ka-tholiken 1967 nach demII. Vatikanischen Konzilbegonnen haben. In die-sen Jahren ist Vertrauengewachsen und es sindFreundschaften ent-standen, die auch fürden theologischen Dia-log wichtig sind. Vorläu-figer Höhepunkt war die1999 unterzeichnete„Gemeinsame Erklärungzur Rechtfertigungsleh-re“. Das Reformationsjubiläum wurde sorgfältig vorbereitet und 2013ist das Dokument „Vom Konflikt zur Gemeinschaft“ erschienen, in wel-chem Katholiken und Lutheraner zum ersten Mal auf globaler kirch-licher Ebene gemeinsam den Verlauf der Reformation erzählen, in wel-chem die theologischen Übereinstimmungen und Differenzen resümiert

Il 31 ottobre 2016 è stato aperto il cinquecentenario della Riformai cui festeggiamenti si concluderanno il 31 ottobre 2017 a Witten-berg. I centenari della Riforma sono stati da sempre una grande oc-

casione per attirare l'attenzione, per fare un rendiconto della teologiae della situazione ecclesiale contingente e di progettare il futuro. È quin-di di grande significato che Papa Francesco abbia partecipato al-l'inaugurazione di quest'anno giubilare a Lund in Svezia per comme-morare la Riforma. L'invito è partito congiuntamente dal Pontificio Con-

siglio per l'Unità dei Cri-stiani e dalla Federazio-ne Luterana Mondialeche è stata fondata pro-prio 70 anni fa a Lund. Ec'è un altro giubileo cheluterani e cattolici pos-sono festeggiare insie-me: 50 anni di dialogo.Proprio nel 1967 quellocon i luterani è stato ilprimo dialogo bilateraleiniziato dalla Chiesa cat-tolica dopo il Concilio Va-ticano II. In questi anni siè creata una base di fi-ducia e si sono stabilitedelle amicizie che anchenel dialogo teologicosono importanti. Così,nel 1999, si è giunti allafirma della “Dichiarazio-ne Congiunta sulla Dot-trina della Giustificazio-ne”. In vista del 2017 è

stato redatto il documento “Dal Conflitto alla Comunione”, pubblica-to nel 2013, in cui per la prima volta a livello ecclesiologico mondialecattolici e luterani raccontano insieme la Riforma e che riassume le con-vergenze e divergenze teologiche.Personalmente ho avuto la fortuna di partecipare all'evento organiz-

Bischof Dr. Munib Younan, Präsident des Luterischen Weltbundes, und Papst Franziskus unterzeichnen diegemeinsame Erklärung. Lund, 31. Oktober 2016. Il vescovo Dr. Munib Younan, presidente della Federazione Luterana Mondiale, e Papa Francesco firmano ladichiarazione di intenti. Lund, 31 ottobre 2016.Foto: Mikael Ringlander

Reformation gestern und heute | Riforma ieri e oggi 11

werden und das auch in Lund zitiert wurde.Persönlich hatte ich das Glück, am Event live im Studio des TV2000 teil-zunehmen. So konnte ich am großen Enthusiasmus teilhaben, der sichin Lund und in unserem Studio manifestierte. Es handelte sich wirk-lich um ein Ereignis von historischer Tragweite und war von Freude undgeschwisterlichem Geist geprägt. So konnte die ganze Welt sehen, dasswir Brüder und Schwestern sind. Neben den Gesten, die Millionen vonFernsehzuschauern sehen konnten, waren auch die Worte des Papstesbemerkenswert. So bekräftigte er das Prinzip „Sola gratia“ und sagtewörtlich: „Die Lehre der Rechtfertigung drückt die Essenz der mensch-lichen Existenz vor Gott aus.“ Das sindwahrlich evangelische Worte. Währendder Feierlichkeiten ist eine gemeinsameErklärung unterschrieben worden undwährend diese normalerweise ehervage Versprechen beinhalten, wurde indiesem Fall ganz konkret das Ziel einergemeinsamen Abendmahlsfeier be-nannt. Ein zeitlicher Rahmen wurdenicht genannt, aber es ist klar, dasssich die theologische Arbeit nun vor-rangig auf dieses Ziel konzentrierensollte. Ein anderes Ziel, die Ökumene aufpraktischer Ebene, wurde von einem an-deren Dokument bekräftigt, in wel-chem die katholische Caritas und der lu-therische World Service eine engere Zu-sammenarbeit vereinbart haben. Hoffenwir, dass von diesem historischen Er-eignis neuer Enthusiasmus ausgehenwird, der die Ökumene in diesem Ju-beljahr und darüber hinaus beflügelt.Am Ende ist Lund auch eine offene Fra-ge für uns: Wie weit sind wir als ELKI undals italienischer Protestantismus mit unseren Vorbereitungen auf 2017?Können wir unsere Nähe zum Vatikan nutzen, um hohe katholische undstaatliche Würdenträger einzubeziehen? Können wir unsere Minder-heitensituation dazu nutzen, um mit den andern Kirchen der FCEI en-ger zusammenzuwachsen und eventuell sogar die Pfingstkirchenmit einbeziehen? Vor uns steht eine einmalige Gelegenheit oder we-nigstens eine, die sich nur alle 100 Jahre bietet.

Dieter Kampen, Triest

zato e trasmesso da TV 2000, sperimentando così sul campo tutto l'en-tusiasmo che si è manifestato a Lund e nello studio televisivo. È statoveramente un evento storico e si è svolto in un clima di grande gioiae fraternità. Con questo incontro tutto il mondo ha potuto vedere chesiamo fratelli e sorelle. Oltre i gesti, visti da milioni di telespettatori, an-che le parole del Papa sono state belle e significative. Ha ricordato chetutto inizia dalla grazia di Dio e ha affermato: “La dottrina della giu-stificazione, quindi, esprime l'essenza dell'esistenza umana di frontea Dio.” Sono parole veramente evangeliche. Durante la cerimonia è sta-ta firmata una dichiarazione di intenti e mentre queste normalmen-

te contengono delle promesse vaghe, inquesta è stata affermata molto con-cretamente la meta di voler arrivare al-l'Eucarestia condivisa. Non sono stati in-dicati i tempi, ma è chiaro che il lavoroteologico adesso si dovrebbe concen-trare su questo tema. Un'altra meta,l'ecumenismo pratico, è stata confer-mato da un altro documento in cui laCaritas cattolica e il World Service lu-terano hanno concordato una più stret-ta collaborazione. Speriamo che daquesto evento storico possa partire unnuovo entusiasmo che accompagneràgli incontri ecumenici di quest'annogiubilare e oltre.Infine, la commemorazione a Lund ci in-terroga, come CELI e come protestan-tesimo italiano, sui nostri preparativiper il centenario. Siamo capaci di sfrut-tare la nostra vicinanza al Vaticano percoinvolgere la gerarchia cattolica e le au-torità di Stato? Siamo in grado di sfrut-tare la situazione di minoranza per es-

sere più vicini, noi delle confessioni protestanti riunite nella FCEI, ma-gari coinvolgendo anche le chiese pentecostali? Abbiamo davanti a noiun'opportunità non dico unica, ma che si presenta comunque solo ogni100 anni.

Dieter Kampen, Trieste

Kardinal Kurt Koch, Präsident des Päpstlichen Rates zur Förderung der Einheitder Christen; Bischof Munib Younan, Präsident des Lutherischen Weltbundes;Papst Franziskus; Pfarrer Martin Junge, Generalsekretär des LutherischenWeltbundes. Lund, 31. Oktober 2016.

Cardinal Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozionedell'Unità dei Cristiani; Vescovo Munib Younan, Presidente delle FederazioneLuterana Mondiale; Papa Francesco; Pastore Martin Junge, Segretario Generaledella Federazione Luterana Mondiale. Lund 31 ottobre 2016.Foto: Magnus Aronson

12 Weihnachten | Natale

Weihnachten mitMartin Luther?!

Immer wieder schiebt man Martin Luther vieles in die Schuhe - auchim Blick auf Weihnachten. Er habe alte Traditionen rings um das Festin Frage gestellt, umgedeutet und neue etabliert. Wie seine Zeit-

genossen kannte er St. Nikolaus als traditionellen Gabenbringer für dieKinder; zu Weihnachten waren Geschenke damals nicht üblich. Doch woll-te Luther das Weihnachtsgeschehen in den Mittelpunkt stellen, dennfür ihn war die Geburt Christi das große Geschenk Gottes an uns Men-schen. Luther dachte of-fenbar, dass die Freudeüber die Geburt des Got-tessohnes bei Kindernnoch vergrößert werdenkönne, wenn sie Ge-schenke erhielten. So ver-suchte er, das „Christkind“als Gabenbringer in sei-ner Familie zu etablie-ren. Als Geschenke gab esHonigkuchen und Spiel-zeug. In der Buchhaltungdes Lutherschen Haus-halts fand man darüberhinaus auch Rechnun-gen für Geschenke zumNikolaustag und zu Neu-jahr. Aus dem „HeiligenChrist“ wurde in derPhantasie der Menschenim Lande Luthers freilichbald das in weiß geklei-dete Christkind, welches die Geschenke brachte, und der „Christkindlesmarkt“ in der Lutherstadt Nürnberg ist seit 1639berühmter Geschenkelieferant.

Vor den Geschenken aber erfreute sich die Familie am Krippenspiel derälteren Kinder. Aus den Kirchen hatte Luther diesen Brauch ins Hausgeholt. Das Krippenspiel zu Hause diente demnach nicht nur der reli-giösen Erbauung und der Freude, sondern es entsprach auch dem Bil-

Natale con Martin Lutero?!

Si ascrivono molte cose a Martin Lutero, anche per quanto riguardail Natale. Si dice che abbia messo in discussione e reinterpre-tato antiche tradizioni legate alla festa, stabilendone di nuove.

Alla pari dei suoi contemporanei conosceva San Nicola come tradi-zionale portatore di doni per i bambini; ai suoi tempi i regali di Natalenon erano usuali. Tuttavia Lutero voleva porre il Natale al centro del-l’attenzione perché per lui la nascita di Gesù Cristo era il grande dono

di Dio a noi uomini. Lu-tero pensò evidente-mente che si potesse in-crementare la gioia deibambini per la nascitadel figlio di Dio facendoloro dei regali. Così cercòdi far affermare “Gesú”come portatore di doninella sua famiglia. I donierano dolci al miele egiocattoli. Nella contabi-lità familiare di Luterosi trovano anche i contiper i regali del giorno diSan Nicola e per capo-danno. Il “Gesù Cristo” sitrasformò naturalmen-te ben presto nella fan-tasia delle persone delpaese di Lutero nel Bam-bin Gesù vestito di bian-

co che porta i regali, e il “mer-cato del Bambin Gesù” nellacittà luterana di Norimberga è

dal 1639 un famoso mercato natalizio dove comprare i regali.

Prima della distribuzione dei regali la famiglia si allietava con la rap-presentazione della Natività eseguita dai bambini più grandi. Luteroaveva trasferito questa usanza dalle chiese nelle case. La rappresen-tazione della Natività a casa serviva non solo all’edificazione religio-sa e a vivere un momento gioioso, ma corrispondeva anche al concet-

Carl August Schwerdtgeburth, Luther zu Weihnachten im Kreise seiner Familie, 1843

Lutero con la sua famiglia a Natale, 1843

Weihnachten | Natale 13

dungsgedanken, der durch die Reformatoren entwickelt wurde.

Und was hat es mit dem Weihnachtsbaum auf sich? Im 19. Jahrhundertentdeckte man den Reformator neu und idealisierte seine Person undsein Wirken. So stellte der Weimarer Künstler Carl August Schwerdt-geburth 1843 Luther auf einem Stahlstich im Kreise seiner Familie dar.Sie versammelt sich um den Gabentisch, auf dem ein Weihnachtsbaumsteht, die fünf Lutherkinder sind verzaubert vom Kerzenlicht, währendLuther, zum Prototyp des evangelischen Familienvaters stilisiert, die Lau-te spielt. Auch Philipp Melanchthon ist Gast am Heiligen Abend undeine Magd beobachtet andächtig die romantische Familienszene. Dieses Bild fand in Windeseile weite Verbreitung und half nicht nur demWeihnachtsbaum, dessen Erfindung seither fälschlicherweise Lutherzugeschrieben wird, bei seinem Einzug in die Wohnzimmer. Innerhalbweniger Jahre wurde Weihnachten zum Fest der Familie.Weihnachten ohne Luthers Lieder - unvorstellbar! „Gelobet seist du, JesuChrist“ (EG 23, Innario 112), „Vom Himmel kam der Engel Schar“ (EG 25)und „Vom Himmel hoch, da komm ich her“ (EG 24, Innario 115) sind Lu-thers wertvolle Weihnachtsgaben an uns. In der Musik erreicht eine Bot-schaft die Menschen über das Herz, das hat Martin Luther klar erkannt.Christus steige in unvergleichlicher Kraft in die Tiefen des singendenHerzens hinein und aus den Tiefen der singenden Herzen wieder em-por, so hat er das beschrieben. Darum hat Luther seine Anliegen in Lie-der mit eingängigen Melodien gegossen. So auch „Vom Himmel hoch,da komm ich her“. „Ein Kinderlied auf die Weihnacht" – so der Unter-titel in der ersten Veröffentlichung des Liedes im Jahr 1535; genauer: esist ein Krippenspiellied, Luther hatte die eigenen Kinder als Adressa-ten vor Augen. Das Lied versetzt Singende und Hörende unmittelbarhinein in das Weihnachtsgeschehen. Engel entfalten in den ersten fünfStrophen die Botschaft. Alle antworten: „Des lasst uns alle fröhlich sein.“In weiteren acht Strophen wird das Lied zum Gebet. Immer wieder klingtdas „sola gratia“ an. Jesus Christus im Herzen - das ist Grund zu blei-bender Freude „zu springen, singen immer frei“. Damit ist die Ver-kündigung ans Ziel gekommen. Sie hat ihren Ursprung entdeckt undbesungen. Luther beendet sein Lied mit einem Lobpreis: Das Lob Got-tes behält das letzte Wort, denn: „Die Geburt Jesu in Bethlehem ist kei-ne einmalige Geschichte, sondern ein Geschenk, das ewig bleibt.“

Pfarrer Jakob Betz, Genua und Sanremo

to di educazione che veniva sviluppato dai riformatori.

Che cosa significa l’albero di Natale? Nel XIX secolo venne riscopertoil riformatore e vennero idealizzati la sua persona e il suo operato. Cosìl’artista di Weimar Carl August Schwerdtgeburth nel 1843 rappresen-tò in una siderografia Lutero nella cerchia della sua famiglia. Riunitiintorno al tavolo su cui sono disposti i regali e su cui si trova un albe-ro di Natale, i cinque bambini di Lutero restano incantati dalla luce del-le candele, mentre Lutero, stilizzato come prototipo del padre di famigliaevangelico, suona il liuto. Anche Filippo Melantone è presente come ospi-te alla Vigilia di Natale e una domestica osserva con devozione la ro-mantica scena di famiglia. Questa immagine trovò ampia diffusionein un battibaleno e non servì solo a fare entrare l’albero di Natale, lacui invenzione viene attribuita da allora erroneamente a Lutero, nei no-stri soggiorni, ma trasformò anche nel giro di pochi anni il Natale nel-la festa della famiglia. Il Natale senza i canti natalizi di Lutero è impensabile! “Sia benedet-to Tu, Gesù” (Innario 112), “Dal cielo arrivò la schiera di angeli” e “Dal-l'alto cielo” (Innario 115) sono i preziosi regali di Natale che ci ha fattoLutero. Attraverso la musica il messaggio raggiunge le persone passandoper il cuore e questo Martin Lutero lo ha riconosciuto molto chiaramente.Ha descritto come Gesù Cristo penetri con forza incomparabile nelleprofondità dei cuori che cantano e riemerga dalla profondità dei cuo-ri che cantano. Per questo Lutero ha trasposto le sue preghiere in innicon melodie orecchiabili. Questo vale anche per “Dall'alto cielo”. “Unacanzone natalizia per bambini" – come indica il sottotitolo nella pri-ma pubblicazione dell’inno nel 1535; più precisamente: è un canto perla rappresentazione della Natività e Lutero ha in mente i propri figli comedestinatari. L’inno trasporta chi canta e chi ascolta direttamente al cen-tro dell’evento natalizio. Gli angeli trasmettono il loro messaggio nel-le prime cinque strofe. Tutti rispondono: “oh, rendi puro e lieto il cuor.”Nelle ulteriori otto strofe l’inno diventa una preghiera. Viene conti-nuamente ricordata la “sola gratia”. Avere Gesù Cristo nel cuore è mo-tivo di gioia continua per “saltare e cantare sempre liberamente”. In que-sto modo l’annunciazione ha raggiunto il suo obiettivo. Ha scoperto ecantato la sua origine. Lutero conclude il suo inno con un elogio: allalode di Dio resta l’ultima parola, perché: “La nascita di Gesù a Betlem-me non è una storia eccezionale, ma un dono che rimane in eterno.”

Pastore Jakob Betz, Genova e Sanremo

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

14 Weihnachten | Natale

„Nun wollen wir weiter in die Geschichte sehen und ein-fältig und kindlich davon reden, wo zu welcher Zeit undwie diese selige Mutter ihre gebenedeite Frucht gebo-

ren habe. Die Jungfrau ist nicht daheim zu Nazareth, sondern zu Beth-lehem, an einem fremden Ort, gewesen, da ihre Zeit kam, dass sie ge-bären sollt, und eben mitten in der finsteren Nacht, hat sie also ge-boren ohn` alle Schmerzen ihren ersten Sohn, nicht in der Herberge,Kammer oder Stuben, denn da hatte sie nicht Raum, sondern im Stall.Hat dazu weder Mulde noch Wiege gehabt, wo sie das Kind hin leg-te, sondern es in armen geringen Tüchern gewickelt und in eine Krip-pe gelegt.Hierdurch wird uns nun vorgeführt wie dieses liebe Kindlein von derWelt empfangen wird, wie sie sich gegen ihn (und die ihm angehören)verhält. Wie sich die Welt dazumal gegen ihn gestellt hat, so tut sieallezeit und fragt nichts nach ihm, nimmt sich seiner viel weniger an,dass sie ihm und seiner Mutter zu Hilfe kommt, redlich und tröst-lich wäre … Ja, er hat nicht soviel Raum in der Welt, wie er selbst spricht,wo er sein Haupt hinlegt, noch soviel Platz, als er seinen Geist auf-gibt, sondern stirbt in der Luft am Kreuz …“

Aus einer Predigt Martin Luthers zu Weihnachten am 25. Dezember 1522

“Ora vogliamo approfondire la storia e parlare in manie-ra semplice e fanciullesca di dove, quando e come que-sta santa madre benedetta abbia partorito il suo frut-

to. La Vergine non si trovava a casa sua a Nazareth, ma a Betlemme,in un luogo straniero, e dato che era arrivato il momento in cui do-veva partorire, in mezzo alla notte oscura ha partorito il suo primofiglio senza dolore, non in una locanda, né in una stanza o in una ca-mera perché li non c’era posto ma in una stalla. Non aveva né un ba-cino né una culla dove mettere il bambino, ma l’ha avvolto in pove-ri panni e lo ha posto in una mangiatoia. Così ci viene raccontato come viene accolto dal mondo questo carobambino e come il mondo si comporta male con lui (e con coloro chegli stanno vicino). Come il mondo allora si era messo contro di lui cosìcontinua a farlo e non chiede di lui, non si prende cura di lui, per aiu-tare lui e sua madre, in maniera sincera e confortante… Si, non ha nem-meno un posto nel mondo, come dice egli stesso, dove appoggiareil capo, né ha un posto quando rende l’anima a Dio e muore in ariasulla croce …“

Da una predica di Martin Lutero per Natale il 25 dicembre 1522Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Piazza Martin Lutero a Colle Oppio, Roma, inaugurata il 16 settebre2015

Weihnachten 1522 Natale 1522

„Vom Himmel Hoch da kommich her…“, Kinderliede auff dieWeihnachten … durch D. Mart.Luther. StrasburgerGesangbuch, 1541.„Dall’alto ciel in terraappar…”, canto di Natale perbambini del dott. Mart. Luther.Dall’innario di Strasburgo,1541.

Reflektionen | Riflessioni 15

Reformation – Abriss einesbiographischen Bedeutungswandels

Riforma – Riassunto di uncambiamento di significatonella mia biografia

Ein Wort mit der beharrlichen Neigungzum Wiederauftauchen in meinem Leben

Späte 50er Jahre: Für das kleine Kind unmittelbar einsichtig: DieEvangelischen falten die Hände richtig zusammen beim Beten,die Katholischen legen einfach die Handflächen mit gerade aus-

gestreckten und fest nebeneinander gepressten Fingern gegeneinander. Frühe 60er Jahre: Das wichtigste und auf dem Schulweg sehr engagiertbesprochene Ergebnis der Reformation ist, dass „wir“ nicht beichten ge-hen müssen. Späte 60er Jahre: Amtlich-korrekte Vermittlung des Begriffs im Religi-ons- und Konfirmandenunterricht in multimodaler Form: gut bekannt(Feiertag mit Schulfrei!), zahlenmäßig erfasst (95 Thesen), einschlägigverortet (Kirchentür/Wittenberg), namentlich zugeordnet (Copyright: Luther), funktioniert: Nach Katechismus-vorwärts-und-rückwärts-auswendig-Lernen werde ich konfirmiert.70er Jahre: Kirchenaustritt „weil volljährig“, Vorliebe für Frauengrup-pen, Psychoanalyse als cooles Credo des Permazweiflers.Späte 80er: Für den Jungarzt und Psychotherapie-Kandidaten das letz-te Thema, für das er Zeit hätte.90er Jahre: Seltsam, seltsam: Nach dem Auswandern in die Toscana glei-tet alles mal Gewußte aus dem scheinbaren Vergessen wieder ins wa-che Leben zurück.Ab 2000: Mittlerweile lebe und arbeite ich im heiligen Land Südtirol,bin Mitglied der Bozner Gemeinde und als Synodaler tätig in der ELKI.Je länger ich im Katholischen lebe, umso mehr wird die Reformationmit ihren weltanschaulichen, theologischen und liturgischen Folgenein Prisma für meine Wahrnehmung des Daseins und Soseins der An-deren und meiner eigenen Art zu sein. Gegenwart/Herbst 2016: Das Vorjahr zum Großen Jubiläum, aberauch die Zeit des IS, der Flüchtlingszüge durch Europa, populistischerFremdenfeindlichkeit und Engstirnigkeit unter uns. Attentate allent-halben in Europa, sogar in München, wo meine 16-jährige Tochter zurSchule geht. Sie hätte auch im McDonald’s sein können. Es sind also wieder glaubenskriegerische Zeiten hereingebrochenund ich frage mich, ob nicht der einzige hinreichende historische Ver-gleich zu den Spannungen zwischen islamistischen und fundamen-

Una parola con la costante tendenza ariaffiorare nella mia vita

Fine anni ‘50: per il bambino era chiarissimo: gli evangelici con-giungono le mani in maniera corretta pregando, mentre i cat-tolici pongono semplicemente i palmi delle mani gli uni contro

gli altri con le dita tese e pressate con forza. Primi anni ’60: il risultato più importante della Riforma, dibattuto ani-matamente lungo la strada che ci porta a scuola è che “noi” non dob-biamo confessarci. Fine anni ‘60: trasmissione corretta del concetto nelle lezioni di religionee di catechismo in forma multimodale: ben noto (giorno festivo sen-za scuola!), compreso numericamente (95 tesi), collocato localmente(portone della chiesa/Wittenberg), associato a un nome (copyright: Lu-tero), funziona: dopo aver imparato a memoria a menadito il catechismovengo confermato. Fine anni ’70: abbandono della Chiesa “perché maggiorenne”, predi-lezione per gruppi di donne, la psicoanalisi come fantastico credo del-lo scettico permanente. Fine anni ‘80: per il giovane medico e candidato psicoterapeuta l’ulti-mo tema, per cui aveva tempo. Anni ‘90: strano, molto strano: dopo il mio trasferimento in Toscana tut-to ciò che sapevo e che sembravo aver dimenticato è ritornato a gal-la.A partire dal 2000: nel frattempo vivo e lavoro nella regione dell’AltoAdige, sono membro della comunità di Bolzano e sono sinodale dellaCELI. Più vivo nel mondo cattolico, più la Riforma con le sue conseguenzeideologiche, teologiche e liturgiche diventa un prisma per la mia per-cezione dell’esistenza e dell’essenza degli altri e per il mio modo di es-sere. Presente/autunno 2016: l’anno che precede il grande giubileo, ma an-che il tempo dell’IS, dei flussi di migranti attraverso l’Europa, della xe-nofobia populistica e della meschinità fra noi. Attentati dappertuttoin Europa, persino a Monaco dove va a scuola mia figlia sedicenne. An-che lei avrebbe potuto essere da McDonald’s. Sono tornati nuovamente i tempi delle guerre di religione, e mi chie-do se l’unico confronto storico per le tensioni fra avversari islamici e fon-

16 Reflektionen | Riflessioni

talistisch-christlichen Widersachern der der Reformationszeit ist? In-sofern nämlich als wiederum eine geistige und geistliche Diskussionund Dynamik von Politikern und Machthabern geschickt missbrauchtwird, um ihrem eigenen Ungeist eine moralische Maske aufzusetzenund dieselben ewig weltlichen Ziele weiterzuverfolgen. Deshalb füh-le ich mich im Vorjahr des Reformationsjubiläums sorgenvoll und ichbeginne die Schattenseiten des Wortes und Phänomens „Reformation“zu ahnen: Auf dieser Welt gibt’s nichts Gutes ohne was Schlechtes. Undjetzt? Jahrelanges teutonisches Planen strebt seinem finalen 500-Jah-re-Event entgegen und alles ist so groß und bedeutsam, dass danebenjedes Apfelbäumchen vor Scham eingehen würde. Von außen - und nichtmal böswillig sondern nur nüchtern - be-trachtet ist jeder Euro mehr für Festred-nergagen ein Euro weniger für das Stu-dium der Sprache und Psychologie der IS-Mentalität, um besser zu verstehen, was„die“ meinen und warum uns das sosehr betrifft. Immerhin stehen uns Men-schen gegenüber, mit deren Glauben,Geschichte und Schicksal wir seit Jahr-hunderten überwiegend schuldhaft ver-flochten sind. Unser Dasein und Soseinund das ihre bedingen einander in einerbisher zu unseren Gunsten sehr asym-metrischen Weise.Auch für den IS muss uns aber gelten, wasin der Bibel über die Feindesliebe gesagtwird, was Luther und Eck immerhin ver-sucht haben, was Martin Buber über den Dialog mit dem Anderen unddas Menschwerden sagt und was wir Deutschen mit unseren älterenjüdischen Glaubensbrüdern nach der Shoa zu üben suchen. Auch mitdem IS können wir zu reden beginnen, trotz und wegen des gleich-zeitigen Kämpfens. Das ist aber anscheinend so schwer, daß wir – wennwir es wirklich versuchen - alles feierliche reformierte Jubilieren aus Kräf-temangel sofort verschieben werden. Es muß ausserdem schnell gehen,am besten vor Beginn des Jubiläumsjahres 2017. Schnell gehen damit,den Anderen mit Respekt und Demut das egalitäre Du zum Gesprächanzubieten, denn sonst wird das Jubiläumsjahr vor Toten stinken undalles Feiern wird da nicht helfen. Christus wird wieder am Kreuz hän-gen, Mohamed vielleicht auch, die Flüchtlinge sowieso, und wieder ste-hen allenthalben johlend Menschen drum herum. Was für ein Fest?!

Ingo Stermann, Bozen

damentalisti cristiani sia quello con l’epoca della Riforma? In quantoci si approfitta nuovamente e abilmente di una discussione e di unadinamica intellettuale e spirituale di politici e potenti per far loro in-dossare una maschera morale a coprire il loro spirito nefasto e farli con-tinuare a perseguire gli stessi obiettivi laici. Per questo alla vigilia delGiubileo della Riforma sono preoccupato e inizio a immaginare i latinegativi della parola e del fenomeno della “Riforma”: a questo mon-do non esiste niente di buono senza qualcosa di cattivo. E ora? Dopo annidi pianificazione teutonica che mira al suo evento finale del cinque-centenario tutto è cosi grande e significativo, che a confronto ogni al-berello di mele si sotterrerebbe dalla vergogna. Visto dal di fuori, sen-

za voler essere malevoli ma solo obietti-vi, ogni euro in più speso per discorsi so-lenni è un euro in meno per lo studio del-la lingua e della psicologia della menta-lità dell’IS, per capire meglio cosa inten-dono “quelli” e perché ci riguarda così tan-to. Dopotutto ci troviamo di fronte apersone con cui fede, storia e destino sisono intrecciati da secoli in un modo di cuisiamo prevalentemente responsabili. Lenostra esistenze ed essenze si condizio-nano a vicenda in un modo molto asim-metrico, finora a nostro favore.Anche per l‘IS deve valere ciò che vienedetto nella Bibbia sull’amore per il ne-mico, che Lutero e Eck hanno comunquecercato di fare, ciò che Martin Buber dice

sul dialogo con l’altro e sul diventare umani e quello che noi tedeschicerchiamo di fare con i nostri compagni di fede ebrei dopo la shoah. An-che con l‘IS possiamo iniziare a parlare, nonostante e a causa della con-temporanea lotta. Questo risulta tuttavia apparentemente così diffi-cile, che noi, se cercassimo veramente di farlo, dovremmo rinviare su-bito tutti i festeggiamenti del Giubileo della Riforma per mancanza diforze. Inoltre dobbiamo farlo presto, preferibilmente prima dell’iniziodell’anno giubilare 2017. Dobbiamo sbrigarci a offrire agli altri con ri-spetto e umiltà il tu egualitario per poter dialogare, perché altrimen-ti l’anno giubilare puzzerà di morti e tutti i festeggiamenti non servi-ranno a niente. Cristo verrà di nuovo crocifisso, Maometto forse anche,i rifugiati in ogni caso, e di nuovo ci troveremo attorniati da personeche urlano ovunque. Che razza di festa è?!

Ingo Stermann, Bolzano

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Zukunft: nächste Ausfahrt/Futuro: prossima uscita

Reflektionen | Riflessioni 17

Rückblick auf den Sommer Sguardo retrospettivo sull’estate

Inzwischen liegt der Sommer hinter uns – abwechslungsreich mitstrahlendem Sonnenschein und leider verheerenden Zerstörungen…Bei kleinen Ferienbeschäftigungen, wie Unterlagen ordnen, Schub-

laden aufräumen und Bücher durchblättern, habe ich nachstehendesGebet gelesen mit viel Freude und Dankbarkeit für eine gut verbrachteSommerzeit – meinerseits und hoffentlich auch seitens der Mitlesen-den!

Lotte Köhler, Mailand

Gebet um Humor

Schenke mir eine gute Verdauung, Herr, und auch was zum Verdauen.Schenke mir Gesundheit des Leibes, mit dem nötigen Sinn dafür, ihnmöglichst gut zu erhalten.Schenke mir eine heilige Seele, Herr, die das im Auge behält, was gutist und rein, damit sie im Anblick der Sünde nicht erschrecke, sonderndas Mittel finde, die Dinge wieder in Ordnung zu bringen.Schenke mir eine Seele, der die Langeweile fremd ist, die kein Murrenkennt und kein Seufzen und Klagen, und lasse nicht zu, dass ich mir all-zu viel Sorgen mache um dieses sich breit machende Etwas, das sich„Ich“ nennt.Herr, schenke mir Sinn für Humor, gib mir die Gnade, einen Scherz zuverstehen, damit ich ein wenig Glück kenne im Leben und Anderen da-von mitteile.Amen

Tomas Morus

L’estate ormai è finita, caratterizzata sia dal sole splendenteche,purtroppo,da distruzioni devastanti…Svolgendo piccoli lavoretti nel tempo libero, come mettere a

posto i documenti, riordinare i cassetti e sfogliare libri ho letto la se-guente preghiera con molta gioia e gratitudine per la bella estateche ho passato, e spero che lo sia stata anche per chi ci legge!

Lotte Köhler, MilanoTraduzione: MaraiClara Palizzini Finetti

Preghiera per il buon umore

Signore, donami una buona digestione e anche qualcosa da digerire.Donami la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla.

Donami, Signore, un'anima semplice che sappia far tesoro di tutto ciòche è buono e non si spaventi alla vista del male ma piuttosto trovi sem-pre il modo di rimetter le cose a posto.Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, ilamenti, e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosatroppo ingombrante che si chiama "io".Dammi, Signore, il senso del buon umore. Concedimi la grazia di com-prendere uno scherzo per scoprire nella vita un po' di gioia e farne par-te anche agli altri.Amen.

Tommaso Moro

Thomas Morus / Tommaso Moro (1478-1535)

18 Der Theologe antwortet | Il teologo risponde

Luther als Teamplayer

Lutero come giocatore di squadra

Zum Auftakt des Reformationsjubliäums am 31. Oktober 2016 wirdauch die neu revidierte, also überarbeitete, „Lutherbibel“ offiziellin Gebrauch genommen. Vielleicht reicht schon dieser eine er-

ste Satz aus, um anzuzeigen, woran gelegentlich all die Feierlichkeitenzum Reformationsjubiläum kranken. Sie konzentrieren sich nicht sel-ten ganz auf die Person Martin Luthers als den einen Wittenberger Re-formator. Und dies obwohl wir doch schon seit langem wissen, wie sehrLuther seine Universitätskollegen Philip Melanchthon und MatthäusAurogallus, die Künstler um sich herum in der Werkstatt der Familie Cra-nach, die Buchdrucker und nicht zuletzt die politischen Berater wie GeorgSpalatin gebraucht hat, um die reformatorischen Ideen von Wittenbergaus in die Welt hinaus dringen zu lassen. Gerade die Bibelübersetzungzeigt sehr anschaulich, dass zu Unrecht nur der Name Martin Luthersauf der Vorderseite prangt, ohne die vielen anderen zu nennen, die überJahre und zum Teil Jahrzehnte hinweg mitübersetzt und mitverdol-metscht haben.Luther selbst hat die Erinnerung an die gemeinschaftliche Arbeit in sei-nem Sermon „Vom Dolmetschen und Fürbitte der Heiligen“ bewahrt.So schreibt er 1530: „ Es ist uns sehr oft begegnet, dass wir vierzehn Tage,drei, vier Wochen, ein einziges Wort gesucht und erfragt haben, haben`sdennoch zuweilen nicht gefunden. Im Buch Hiob mühten wir uns so,Magister Philipp Melanchthon, Aurogallus und ich, dass wir in vier Ta-gen zuweilen kaum drei Zeilen fertig bringen konnten.“Auch wenn Luther zweifellos durch seine Sprachkraft und seine bild-liche Wortwahl die Bibel zu einem Verkaufsschlager werden liess, tunwir gut daran, neben ihm immer die vielen Frauen und Männer zu se-hen, die mit ihm arbeiteten, auch wenn am Ende oft nur sein Name ge-nannt wird. Für die Bibelübersetzung, die im September 1534 endlichvollständig vorlag, entschied man sich, nur Luther als Autor anzugeben,um die nicht gerade preisgünstigen Bibelausgaben überhaupt verkauftzu bekommen. ... Warum sollte es damals ganz anders gewesen sein als heute? In jedem Fall hoffe ich, dass das Reformationsjubiläum uns auch die Au-gen für die vielen Mitreformatoren öffnet, von denen wir noch viel zuwenig wissen. Denn der Protestantismus braucht heute wie damals star-ke Teams!

Con l’inizio del Giubileo della Riforma il 31 ottobre 2016 si inizieràa usare ufficialmente la nuova edizione riveduta della “Bibbiadi Lutero”. Forse è sufficiente solo questa prima frase per farci

capire quale sia il difetto di tutte le celebrazioni per il Giubileo dellaRiforma. Si concentrano spesso totalmente sulla persona di Martin Lu-tero come l’unico riformatore di Wittenberg. Ciò accade anche se sap-piamo ormai da tempo quanto Lutero abbia avuto bisogno dei suoi col-leghi d’università Filippo Melantone e Matteo Aurogallo, degli artistiintorno a lui nella bottega della famiglia Cranach, dei tipografi e nonper ultimo dei consulenti politici come Georg Spalatin, per far diffon-dere le idee riformate da Wittenberg in tutto il mondo. Proprio la tra-duzione della Bibbia mostra molto chiaramente che a torto campeg-gia solo il nome di Martin Lutero sulla copertina dato che sono statiesclusi i nomi di tutti gli altri che per anni e in parte per decenni han-no tradotto insieme a lui. Lutero stesso ha ricordato il lavoro comunitario nel suo sermone “Sul-l’arte del tradurre e sull’intercessione dei Santi”. Così nel 1530 scrive: “Ciè capitato spesso di cercare e informarci per quattordici giorni, tre oquattro settimane per tradurre una singola parola senza a volte riu-scire a trovarla. Nel libro di Giobbe ci siamo talmente sforzati, MaestroFilippo Melantone, Aurogallo e io, che a volte in quattro giorni riusci-vamo a malapena a tradurre tre righe.”Anche se indubbiamente Lutero con la sua abilità di linguaggio e la suascelta terminologica ricca di metafore ha fatto diventare la Bibbia unbestseller, facciamo bene a ricordare sempre accanto a lui le molte don-ne e i molti uomini che hanno lavorato con lui, anche se alla fine vie-ne fatto spesso solo il suo nome. Per la traduzione della Bibbia termi-nata finalmente nel settembre del 1534, si decise di indicare solo Luterocome autore per cercare di vendere queste edizioni della Bibbia nonproprio a basso costo. ... Perché allora avrebbe dovuto essere molto diverso da oggi? In ogni caso spero che il Giubileo della Riforma ci faccia scoprire anchei molti co-riformatori di cui sappiamo ancora troppo poco. Perché il Pro-testantesimo oggi come allora ha bisogno di squadre forti!

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Uwe Habenicht

Unterwegs | In viaggio 19

Mission “BaumpartnerschaftNeapel - Wittenberg” erfolgreich abgeschlossen

Missione “gemellaggioarboreo Napoli – Wittenberg”compiuta

Im Rahmen des Projektes 500 Bäume für 500 Jahre Reformation hatdie Lutherische Gemeinde im Mai 2015 im Stadtpark von Neapel ei-nen „Quercus Ilex“ gepflanzt. Und seit Juni 2016 wächst eine „Tilia

tomentosa Brabant“ am Rande einer Allee, die zu einer „Unter den Lin-den“ heranwachsen wird, vor dem Neuen Rathaus von Wittenberg. Aufeinem Schild davor ist die Nummer 325 und kleingeschrieben der Nameder Lutherischen Gemeinde Neapel zu lesen, die mit der Pflanzung desKorrespondenzbaums ihre ideelle Part-nerschaft mit Wittenberg abge-schlossen hat.Eigentlich hatten wir uns einen rich-tigen Wald vorgestellt. Diese Hunder-te von Bäumen aber, die alle gleich aus-sehen und mit Schild und Nummerausgestattet sind, vermitteln eher dieIdee einer Baumschule. Ordentlich inReih und Glied stehen sie wie einpreußisches Infanterieregiment da,das gleich von Friedrich dem Großenabgeschritten wird. Hätte eine Mu-sikkapelle im selben Moment einenMilitärmarsch gespielt, wären die Lin-den gewiss im Paradeschritt losmar-schiert.Lindenblüten sollen Unruhezustän-de lindern, aus denen sich Depressio-nen, Stress und Schlaflosigkeit ent-wickeln können. Davon aber wusste diekleine Gruppe aus Neapel nichts. An-gereist waren Vertreterinnen und Ver-treter des Kirchenvorstands: die Pfarrerin Kirsten Thiele mit ihren Kin-dern, Sabrina und Luca, die Vizepräsidentinnen Helga Di Scala und An-nette Brünger, letztere mit ihren Kindern Enrico und Riccardo, die Se-kretärin Christiane Groeben, das Gemeindevorstandsmitglied Corde-lia Vitiello und ihr Ehemann Giovanni sowie der GemeindepräsidentRiccardo Bachrach und sein Sohn Alessandro. Die Mitglieder dieser klei-nen Delegation aus Neapel waren alles andere als deprimiert und ge-

Nell’ambito del progetto dei 500 alberi per i 500 anni della Ri-forma, nel maggio 2015 un “quercus ilex” è stato piantato a Na-poli dalla Comunità luterana nella “Villa Comunale”. Dal giugno

2016 una “tilia tomentosa Brabant” è allineata in un viale che sarà una“Unter del Linden” Wittenberghese, davanti al nuovo municipio. Essaè segnalata da una targa che ha in grande il numero 325 ed in picco-lo il nome della Comunità luterana di Napoli, la quale ha così completato

il suo gemellaggio ideale fra Napoli eWittenberg. Per la verità immaginavamo un boscovero, una specie di foresta. Queste cen-tinaia di alberi invece, tutti uguali, contanto di targa e numero, danno piùl’idea di un vivaio. Così, tutti allinea-ti e coperti, in fila ed in colonna, fan-no pensare ad un reggimento di fan-teria prussiana pronto ad essere pas-sato in rassegna da Federico il Gran-de. Se una banda in quel momentoavesse intonato una marcia militarei tigli si sarebbero sicuramente mes-si in moto con passo di parata. Pareche il tiglio sia utile nel trattamento de-gli stati ansiosi che provocano de-pressione, stress e insonnia, ma que-sto il gruppetto che ha portato a com-pimento questo gemellaggio arbo-reo in rappresentanza del Consiglio diChiesa e dei confermati dell’anno, ca-pitanato dalla pastora Kirsten Thiele

con i figli Sabrina e Luca, dalle vicepresidenti Helga Di Scala ed AnnetteBrünger, questa con i figli Enrico e Riccardo, dalla segretaria Christia-ne Groeben, dalla consigliera Cordelia Vitiello, con il marito Giovanni,e dal presidente Riccardo Bachrach, accompagnato dal figlio Alessan-dro, non lo sapeva. Infatti era tutt’altro che depresso e stressato.Dopo la cerimonia di adozione del tiglio, un culto guidato a gran voce,anche nel canto, dal pastore Hans Kasch, responsabile del progetto, ab-

Die Brabanter Silber-Linde im Luthergarten Wittenberg mit ihren Paten aus Neapel.Juni 2016.La tilia tomentosa Brabant nel giardino di Lutero a Wittenberg con i suoi padrininapoletani. Giugno 2016.

20 Unterwegs | In viaggio

biamo scorrazzato per Wittenberg, visitando tutto quello che si pote-va vedere, dalle case di Lutero, Melantone, Cranach alla Schlosskircheed alla Stadtkirche con concerto, alla Biblioteca del Seminario teologico,alla Alte Canzeley, al Brauhaus Wittenberg, per arrivare la sera alle ceneda “Tante Emma”, dove ci siamo trovati benissimo alle prese con la cu-cina locale, mentre i più giovani giuocavano a pallone o a nascondinonel Marktplatz, sotto lo sguardo severo delle statue bronzee di FilippoMelantone e di Martin Lutero, il cui personaggio ci ha accompagnatodovunque più che se fosse vivo veramente. Infatti dopo le varie chiese, i vari pulpiti da cui ha predicato, dai qua-dri che lo rappresentano, abbiamo scoperto il vino di Lutero, la birra diLutero, il menù di Lutero, la birreria di Lutero, il ditale, i bicchieri di Lu-tero, la T-shirt, il portone, il giardino, i cioccolatini, tutto di Lutero. An-che i “Bierdeckel”: uno con l’effige di Martin Lutero, l’altro con Katha-rina von Bora. Un omaggio alle pari opportunità.La domenica successiva è stata impegnata da una gita a Dresda conun culto nella Frauenkirche, con un coro veramente notevole. L’incon-tro con il pastore Holger Milkau e la visita da lui guidata alla Kreuzkirche,duecentoquaranta gradini per arrivare in cima alla cupola con vista atrecentosessanta gradi sulla città, è stato un momento saliente di que-sta giornata.Sul treno per Berlino il gruppo si è sciolto per varie destinazioni. Ci sia-mo lasciati con un attimo di malinconia, come se si fosse interrotto unmomento magico vissuto intensamente dal nostro Consiglio di Chie-sa. Non avevamo fretta, siamo stati vicini, ci siamo conosciuti di più inquesti pochi giorni che nei decenni a Napoli in cui andiamo sempre dicorsa e non abbiamo il tempo di guardarci dentro gli uni e gli altri. Do-vremo trovare qualche nuovo anniversario da celebrare!

Riccardo BachrachPresidente della Comunità Luterana di Napoli

stresst. Die Übernahme der Baumpatenschaft für unsere Linde wurde mit ei-ner Andacht gefeiert, die von Pfarrer Hans Kasch, dem Leiter des Pro-jekts, gehalten wurde, und der auch den Gesang mit lauter Stimme an-führte. Im Anschluss haben wir uns Wittenberg angesehen und alle Se-henswürdigkeiten besichtigt: das Lutherhaus, das Melanchthonhaus,das Cranachhaus, die Schlosskirche, die Stadtkirche nebst Konzert, dieBibliothek des Evangelischen Predigerseminars, die Alte Canzley unddas Brauhaus Wittenberg. Und am Abend haben wir uns im „TanteEmma‘s“ die typischen Gerichte der lokalen Küche schmecken lassen,während die jüngeren Mitglieder unserer Gruppe unter den strengenBlicken der Bronzestatuen von Melanchthon und Luther auf dem Markt-platz Ball und Verstecken spielten. Bei unserem Aufenthalt in Witten-berg war Martin Luther wahrlich überall anwesend, fast als sei er nocham Leben. In der Tat haben wir nach den diversen Kirchen und Kanzeln, in undvon denen er einst predigte, den Bildern, die ihn abbilden, auch den Lu-therwein, das Lutherbier, das Luthermenü, die Luther-Schenke, den Lu-ther-Fingerhut, den Luther-Becher, das Luther-T-Shirt, seine Kirchentür,den Luthergarten und die Lutherpralinen entdeckt. Alles war von Lu-ther, sogar die Bierdeckel: auf einem war Martin Luther und auf einemanderem Katharina von Bora abgebildet. Eine Hommage an die Gleich-berechtigung. Der folgende Sonntag war einem Ausflug nach Dresden gewidmet, wowir in der Frauenkirche einen Gottesdienst mit einem beeindrucken-den Chor besucht haben. Besondere Höhepunkte waren das Treffen mitPfarrer Milkau und seine Führung durch die Kreuzkirche. Zum Bestei-gen des Kirchturms, von dem man einen Rundblick über die ganze Stadtgenießt, mussten wir 240 Stufen bewältigen. Im Zug nach Berlin löste sich unsere Gruppe schließlich auf. Etwas me-lancholisch gestimmt haben wir uns voneinander verabschiedet, als wäreein von unserem Kirchenvorstand intensiv erlebter Moment brüsk un-terbrochen worden. In diesen wenigen Tagen hatten wir es einmal nichteilig, waren uns nah, und haben uns besser kennengelernt als in denJahrzehnten davor in Neapel, wo wir nie die Zeit haben, uns gegenseitigins Herz zu schauen. Ich denke, wir sollten so manch anderen Anlasszum Feiern finden!

Riccardo BachrachPräsident der Lutherischen Gemeinde Neapel

Übersetzung: Kerstin Gros

Unterwegs | In viaggio 21

Auf den Spuren Luthers

Aus der Radiosendung Culto Evangelico habe ich von der von derLutherischen Kirche in Italien organisierten Deutschlandreisezu den Lutherstätten der Reformation erfahren. Und da mei-

ne Frau und ich Deutschland lieben, wurde ich sofort neugierig. Seit über25 Jahren unterhält unsere Waldenser-Kirche in Ferentino mit der Uniert-Reformierten Kirche Rheydt in Mön-chengladbach (NRW) eine Partner-schaft. Auch heute noch besuchensich unsere Gemeinden gegenseitigund die Beziehung ist sehr freund-schaftlich. Gereizt hat mich bei dieserReise auch die Möglichkeit, diese Kirche,von der ich wenig wusste, besser ken-nenzulernen. Und nachdem so man-che Einwände meiner Frau, die wegenberuflichen Verpflichtungen besorgtwar, überwunden waren, habe ich unsdann gleich angemeldet. Diese Reise war eine äußerst interes-sante und anregende Erfahrung, beider wir an der Romantischen Straße ei-nen besonders reizvollen WinkelDeutschlands kennengelernt haben.Wir haben gotisch-romanische Kir-chen mit ihrer alten Geschichte undKunstwerken, beeindruckend schöneAltäre, wahre Meisterwerke derSchnitzarbeit, majestätische Orgelnmit großer Musikalität gesehen. Au-ßerdem habe ich viel über bedeuten-de Künstler wie Albrecht Dürer und Lu-cas Cranach und die deutsche Malerei der Renaissance dazugelernt. InSchwäbisch Hall bot sich uns aber auch die Gelegenheit, eine Picasso-Ausstellung zu besuchen. Sehr beeindruckt hat uns das mächtige Ulmer Münster. Eine riesige Kir-che mit sehr hohen, gotischen Gewölben, die Platz für 20.000 Menschen

Sulle orme di Lutero Reise zu den Stätten der Reformation in Bayern und Württemberg

Viaggio nelle città della Riforma in Baviera e nel Württemberg

Una mattina, ascoltando alla radio la trasmissione Culto Evan-gelico, tra le comunicazioni mi colpì la notizia del viaggio or-ganizzato dalla Chiesa Luterana Italiana in Germania nei luo-

ghi della Riforma di Lutero. La proposta mi stuzzicò la curiosità perchéio e mia moglie amiamo la Germania.Da più di venticinque anni la nostraChiesa Valdese di Ferentino è gemellatacon la chiesa riformata unita di Rheydtdella città di Mönchengladbach nellaRenania Westfalia, con la quale ab-biamo avuto e continuiamo ad avererapporti di fraterna amicizia e scambiodi visite. Mi incuriosiva anche la pos-sibilità di conoscere questa realtà ec-clesiale di cui non conoscevo molto.Quindi subito ho prenotato anche su-perando qualche perplessità di miamoglie preoccupata degli impegni la-vorativi.L’esperienza vissuta è stata molto in-teressante e particolarmente coinvol-gente, abbiamo conosciuto un ango-lo della Germania affascinante, sullaRomantische Strasse, abbiamo visita-to chiese romanico-gotiche ricche distoria e di opere d’arte, altari imponentinella loro bellezza, opere di grandemaestria nell’arte dell’intaglio, organimaestosi di eccezionale musicalità.Ho inoltre approfondito le mie cono-scenze su alcuni importanti artisti daAlbrecht Dürer e Lucas Cranach e la pit-

tura rinascimentale tedesca, ma abbiamo avuto anche l’occasione divisitare a Schwäbisch Hall una mostra di opere di Picasso, nel bellissi-mo museo.Siamo rimasti io e mia moglie impressionati dalla grandiosità del Duo-mo di Ulm, una chiesa immensa da contenere fino a ventimila perso-

Vor dem Ulmer Münster/Davanti al Duomo di Ulm

22 Unterwegs | In viaggio

bietet. Ihr 161 Meter hoher Turm ist der höchste Kirchturm der Welt. ImInnenraum sind außer den Altären auch hochinteressante Farbfensterund eine imposante Orgel zu bewundern, auf der uns von einem aus-gezeichneten Organisten ein Konzert dargeboten wurde. Ferner fandin Ulm am Donauufer gerade das Internationale Donaufest statt, mitdem bunten Markt der Donauländer, auf dem kulinarische Spezialitätenund traditionelle Musik angeboten wurden. Am letzten Abend konn-ten wir ein mit Stücken von Tschaikowsky untermaltes, spektakuläresFeuerwerk genießen, ein einzigartiges und begeisterndes Erlebnis. Bei unserer Besichtigung von Creglingen hat der vielseitig begabte Ro-berto Tresoldi eine mitreißende Ablasspredigt des berühmten Domi-nikaner Johann Tetzel, der zur Zeit der Reformation das Erlassen der Sün-den durch Geld predigte, für uns improvisiert. Wir hatten Glück mit dem Wetter, denn die Tagewaren klar und sonnig. Dank dieser Reise konn-ten wir verschiedene kirchliche Realitäten ken-nenlernen und Momente der Einkehr erleben.Beim gemeinsamen Abendessen am Tag vor derAbreise war unsere kleine Reisegruppe festlichgestimmt, aber es kamen auch nostalgische Mo-mente auf. Der Wunsch aller Reisemitglieder,eine so positive Erfahrung in der Zukunft zu wie-derholen, war deutlich zu spüren. Diese Reise war eine wunderschöne Erfah-rung zusammen mit einer harmonischen Rei-segruppe. Auch die Älteren unter uns haben mitBegeisterung und Charakterstärke an fast allenBesichtigungen teilgenommen. Begleitet wur-den wir von zwei sympathischen Pfarrern derLutherischen Kirche in Italien: Pfarrer Jakob Betzund Pfarrer Andreas Latz. Für mich war es eine Gelegenheit, die mir imVergleich zu Calvin wenig bekannte Figur Martin Luthers besser ken-nenzulernen. (Und ich hoffe sehr, die Zeit zu finden, die Claudiana-Bü-cher über Luther zu lesen, die ich mir nach meiner Rückkehr besorgthabe.) Gerne nehme ich auch im 500. Jubiläumsjahr der Reformationzusammen mit den Schwestern und Brüdern der ELKI erneut an einerReise teil.

Antonio Corbo, Ferentino (RM)

Übersetzung: Kerstin Gros

ne, con volte gotiche altissime e una torre campanaria alta 161 m. la piùalta del mondo. All’interno oltre agli altari, interessantissime vetratepolicrome e un grandioso organo dal quale abbiamo ascoltato un con-certo di un valente organista. A Ulm abbiamo avuto l’occasione di par-tecipare alla festa dei popoli del Danubio lungo le rive cittadine doveerano presenti gli stand di tutte le nazionalità con le loro specialità cu-linarie e spettacoli musicali. L’ultima sera abbiamo assistito ad uno spet-tacolare gioco di fuochi d’artificio sul Danubio accompagnati dalle mu-siche di Čajkovskij, veramente singolare ed esaltante.Durante la visita a Creglingen abbiamo potuto assistere ad una im-provvisata e coinvolgente predicazione del famoso Johann Tetzel, il fra-te domenicano che al tempo della Riforma predicava le indulgenze daipeccati attraverso l’offerta in denaro, avversario di Lutero, interpreta-

ta dal poliedricoRoberto Tresoldi.Il viaggio, che si ècaratterizzato daun bellissimo cli-ma con giornateassolate e cieloterso, ci ha per-messo di cono-scere alcune re-altà ecclesiali emomenti di me-ditazione. Lacena di gruppodel giorno prece-dente la parten-za è stata un mo-

mento di festa ma anche un po’ venata di nostalgia, si sentiva fra i par-tecipanti la volontà di ripetere nel futuro la piacevole esperienza. Inconclusione, una bellissima esperienza con un gruppo molto affiata-to, anche le persone più avanti negli anni hanno partecipato a quasitutte le visite con grande spirito e forza di carattere, abbiamo fatto laconoscenza di pastori della chiesa luterana in Italia, di grande simpa-tia, come il pastore Jakob Betz e Andreas Latz. Il viaggio mi ha permessodi conoscere meglio la figura di Martin Lutero che conoscevo poco, ri-spetto a Calvino (spero di riuscire a leggere qualche sua opera della Clau-diana che ho acquistato al ritorno) con l’impegno di ripetere un nuo-vo viaggio nel cinquecentenario della Riforma con i fratelli e sorelle del-la CELI.

Antonio Corbo, Ferentino (RM)

In Ulm/A Ulm

Neuer Gesichter | Volti nuovi 23

Eine neue Chefredakteurin

Überraschungen hören im Leben wohl nie auf und das ist auf-regend und schön. Für mich war es eine, als ich gefragt wur-de, ob ich die redaktionelle Verantwortung für unsre ELKI-Zeit-

schrift übernehmen wolle. Nach der der Synodalpräsidenz noch wie-der eine Verantwortung auf Kirchenebene? Das brauchte schon einekleine Bedenkzeit vor der Zustimmung. Die goldene Mitte für unsereZeitschrift werden wir wohl nie finden, dazu ist sie uns zu wichtig, unddeshalb werden die Diskussionen darum, ob es eine Zeitschrift sein soll,die von uns berichtet oder uns etwas berichtet, Visitenkarte oder Ta-gebuch, auch immer weitergehen, da bin ich ganz sicher. Was bringeich mit? Einige Jahre Gemeinde(Neapel)- und ELKI-Erfahrung, viele Jah-re Redaktionserfahrung in der Herausgabe wissenschaftlicher Texte undLeichtigkeit im Umgang mit den beiden Sprachen der ELKI. Was findeich vor? Ein gut eingespieltes Redaktionsteam. Was plane ich? Vertrauteszu lassen und noch vorhandene Stoßstellen weiter auszubessern. Undwas wünsche ich mir? Konstruktive Kritik und Mitarbeit unserer Leser.Miteinander|Insieme ist nicht nur Hörrohr der ELKI sondern auchSprachrohr ihrer Mitglieder. Ich freue mich darauf, viel und vieles vonIhnen zu hören, damit wir es weitersagen können.

Christiane Groeben

Ein neuer Praktikant im Dekanat

Ciao! Mein Name ist Philipp Lutz und ich komme aus Deutschland.Ich bin 19 Jahre alt und das nächste halbe Jahr als Praktikant inder Verwaltung der Chiesa Evangelica Luterana tätig. Meine Ita-

lienisch-Kenntnisse sind schlecht bis gar nicht vorhanden, was ich je-doch durch einen intensiven viermonatigen Italienisch-Kurs schnellst-möglich beheben möchte. Im Folgenden kurz einige Dinge zu meinerPerson. In meiner Freizeit betreibe ich gerne viel Sport wie beispielsweiseFußball spielen, Surfen, Ski fahren etc. Des Weiteren lese ich gerne undinteressiere mich für Kultur, was ein Mitgrund für diesen Romaufent-halt war. Im nächsten halben Jahr werde ich, wie oben bereits erwähnt,in der Verwaltung mithelfen und freue mich auf die vielen Erfahrun-gen die auf mich warten. Che Dio ti protegga!

Una nuova caporedattrice

Evidentemente le sorprese nella vita non finiscono mai e questoè bello e stimolante. Per me è stata una sorpresa quando mi èstato chiesto se volevo assumermi la responsabilità redaziona-

le della rivista della CELI. Dopo la presidenza del Sinodo ancora un’al-tra responsabilità a livello ecclesiale? Ho avuto bisogno di un breve pe-riodo di riflessione prima di poter accettare. Il giusto mezzo per la no-stra rivista non la troveremo mai, è troppo importante per noi e per que-sto le discussioni sulla questione se la nostra rivista debba racconta-re di noi o raccontar qualcosa a noi, se debba essere un biglietto da vi-sita o un diario, continueranno sempre, di questo sono sicura. Cosa por-to con me? Alcuni anni di esperienza nella comunità di Napoli e nel-la CELI, molti anni di esperienza redazionale nella pubblicazione di te-sti scientifici e dimestichezza nelle due lingue della CELI. Che cosa tro-vo? Una squadra redazionale affiatata. Cosa progetto? Lasciare le coseche conosciamo bene e continuare a migliorare i punti di scontro an-cora esistenti. Cosa auspico? Critica costruttiva e collaborazione da par-te dei nostri lettori. Miteinander|Insiemenon è solo lo strumento acu-stico della CELI, ma anche il portavoce dei suoi membri. Auspico di po-ter ascoltare moltissimo da voi per poterlo raccontare agli altri.

Christiane GroebenTraduzione: MariaClara Palazzini Finettu

Christiane GroebenPhilipp Lutz

24 Neuer Gesichter | Volti nuovi

Liebe deinen Nächsten wie dichselbst

Ama il prossimo tuo come te stesso

Die Rechtsanwältin Daniela Barbuscia empfängt uns in ihrer Kanz-lei mit einem freundlichen Lächeln, das unser Treffen bis zumEnde begleiten wird. Seit September ist sie die Diakoniereferentin

der ELKI. „Für mich ist dies eine große berufliche und persönliche Ver-änderung, zu der es fast zufällig gekommen ist. Es war mein Mann, dermir erzählte, dass die Lutherische Kirche nach Bewerbern für diese Rol-le suche. Er arbeitet für die Waldenser-Tafel und da er wusste, dass esmein Wunsch war, mich stärker als zuvor der Solidarität zu widmen,hat er mich ermutigt, mich zu bewerben.“ Eine Lebenseinstellung, diesich in ihrer Kindheit entwickelt hat: „Schon als kleines Mädchen ha-ben mir meine Eltern die Fähigkeit, mich über Ungerechtigkeiten zu em-pören und vor allem die Entschlossenheit, sie zu bekämpfen, vermit-telt. Im Laufe von Einkehrtagen, an denen ich als Jugendliche teilge-nommen habe, hat sich dieses Gefühl noch verstärkt. Damals habe ichGott versprochen, mich für die Schwächeren unter uns einzusetzen.Durch die Planung und Umsetzung von Sozialprojekten hat mein Ver-sprechen konkrete Gestalt angenommen.“ Ihre Begeisterung für die neue Aufgabe ist deutlich zu spüren. „In denkommenden zwei Jahren werde ich meine Tätigkeit als Fachanwältinfür Familien- und Arbeitsrecht vorübergehend einstellen und mich mitmeiner ganzen Energie meinen neuen Aufgaben widmen.“ Für die Lu-therische Kirche ist die Einstellung einer Diakoniereferentin ein Novum,das von der Synode 2016 beschlossen wurde, um die konstruktive Zu-sammenarbeit zu fördern, die in der ELKI bereits vorhandenen Kräftezu bündeln und dem diakonischen Engagement der Kirche verstärk-te Umsetzungsfähigkeiten zu vermitteln. Gemäß dem Synodalbeschlusshat das Konsistorium nun diese neue Stelle eingerichtet. “In den erstenMonaten bestand meine Priorität darin, so viele Ortsgemeinden wiemöglich zu besuchen: Das gegenseitige Kennen und ein ständiger Dia-log werden ausschlaggebend für den Erfolg meiner Arbeit sein.“ Die Be-suche dienten aber auch dazu, sie in das für sie neue lutherische Um-feld einzuführen. „Ich bin Adventistin, auch wenn ich mich lieber als öku-menische Christin bezeichne. Bei den Treffen mit den lutherischen Ge-meinden habe ich große Lebhaftigkeit und eine ehrliche Öffnung an-deren gegenüber erlebt. Auch mir gegenüber.“ Eine optimale Voraus-setzung für eine fruchtbare Zusammenarbeit. „Ich habe sehr viele Ide-en: Einige davon habe ich schon vorgeschlagen, an anderen arbeite ich

L’avvocato Daniela Barbuscia ci accoglie nel suo studio con un sor-riso che accompagnerà tutto il nostro incontro. Da settembre è laResponsabile della Diaconia della CELI. “Per me, è un’importante

svolta professionale e personale, nata quasi per caso: a dirmi che la Chie-sa Luterana stava selezionando candidati per questo ruolo è stato miomarito. Lavora per la Tavola Valdese e mi ha esortato a presentarmi, co-noscendo bene il mio desiderio di dedicarmi alla solidarietà più di quan-to già facessi”. Un’attitudine nata prestissimo: “Sin da bambina, i mieigenitori mi hanno trasmesso la capacità d’indignazione dinnanzi al-l’ingiustizia e, soprattutto, la determinazione a combatterla. Un sen-timento rafforzatosi durante un ritiro spirituale in cui, adolescente, pro-misi a Dio un impegno assiduo per i più deboli che, negli anni, si è con-cretizzato nell’ideazione e realizzazione di progetti sociali.”Il suo entusiasmo per il nuovo incarico è percepibile. “Nel prossimo bien-nio sospenderò l’attività forense, in ambito di diritto di famiglia e dellavoro, per dedicarmi con ogni energia ai miei nuovi compiti.” Per la Chie-sa Luterana, l’istituzione del Responsabile della Diaconia è un fatto sto-rico, voluto dal Sinodo 2016 per incentivare la cooperazione costrutti-va, consentire l’unione delle forze nella CELI e conferire maggiori ca-pacità realizzative all’impegno diaconale della Chiesa. In seguito alladelibera sinodale, il Concistoro ha così istituito la nuova figura. “Nei pri-mi mesi, la mia priorità è stata quella di visitare quante più comuni-tà possibili: la conoscenza reciproca e il dialogo continuo saranno cru-ciali per il successo della mia azione.” Ma le visite sono servite pure a

Ein Gespräch mit der neuen Diakoniereferentin der ELKI

Intervista alla nuova responsabile della Diaconia della CELI

Ciao! Il mio nome è Phillip Lutz e vengo dalla Germania. Ho 19 annied i prossimi sei mesi lavorerò come volontario nell’amministrazionedella Chiesa Evangelica Luterana. Le mie conoscenze della lingua ita-

liana sono minime, se non assenti, situazione che vorrei modificare al piùpresto attraverso la frequentazione di un corso intensivo di italiano di quat-tro mesi. Ed ecco in breve alcune informazioni sulla mia persona. Nel tem-po libero pratico volentieri molto sport, come per esempio il calcio, il surf,lo sci, ecc. Inoltre leggo volentieri e m’ interesso di cultura, la qual cosa èuno dei motivi che hanno portato a questa mia permanenza a Roma. I pros-simi sei mesi, come già detto, collaborerò nell’amministrazione e sono cu-rioso di tutte le tante esperienze che mi aspettano. Che Dio mi protegga!

Un nuovo volontario in Decanato

Neuer Gesichter | Volti nuovi 25

noch. Vor allem aber versuche ich erst einmal die schon laufenden Pro-jekte der Ortsgemeinden kennenzulernen, auch um sie besser unter-stützen zu können. In zwei Jahren wünsche ich mir ein aktives Pro-jektnetzwerk, an dem alle Gemeinden beteiligt sind. Das würde dasNachahmen von erfolgreichen Initiativen anregen und die gegensei-tige Projektunterstützung erleichtern, gerade in Fällen, bei denen es ausMangel an Räumlichkeiten, Personen und Ressourcen für eine Gemeindenicht möglich ist, ein Projekt eigenständig umzusetzen.“ Man könntesehr viel machen. “Zum Beispiel bei der Erziehung in den Schulen zumgegenseitigen Respekt, bei der Betreuung von minderjährigen Flücht-lingen, bei der Vergabe von Mikrokrediten an Migranten, die in ihre Hei-mat zurückkehren wollen, um dort eine Gewerbetätigkeit zu eröffnen,bei der Hilfe für Kinder in Notgebieten – wie die vor Kurzem von Erd-beben betroffenen Gebiete – mit der Einrichtung von Räumlichkeitenfür Freizeitaktivitäten. Aber gute Ideen alleine reichen nicht: Sie müs-sen auch konkret umgesetzt werden. Und dabei könnten gewissmanche Gemeindemitglieder mit ihren beruflichen Fähigkeiten undErfahrungen einen wertvollen Beitrag zur Realisierung von neuen Pro-jekten leisten.“ Die Initiativen im sozialen Bereich könnten auch dazubeitragen, dass die Lutherische Kirche in Italien anders wahrgenommenwird. „Verdienstvolle Initiativen, die sie als vollwertiges Mitglied der ita-lienischen Gesellschaft ausweisen, hätten für die Lutherische Kirche undihre Gemeinden sicher einen öffentlichkeitswirksamen Effekt und wür-den ihren Bekanntheitsgrad erhöhen. 2017 würde ich gerne einen Tagder Ehrenamtlichen veranstalten. Selbstverständlich möchte ich dabeiauch die Pfarrerinnen und Pfarrer, die Gemeindepräsidenten und dieneuen, lokalen Diakoniereferentinnen und -referenten miteinbeziehen.Wer weiß, ob das möglich sein wird…” Ganz sicher aber ist, dass Daniela Barbuscia ihre Aufgabe konsequent,leidenschaftlich und im Geist der Geschwisterlichkeit anpacken wird.Und mit ihrem freundlichen Lächeln. . Übersetzung: Kerstin Gros

introdurla al nuovo mondo luterano. “Io sono avventista, anche se pre-ferisco definirmi ecumenica. Alla Chiesa Avventista sono profondamentelegata, ne faccio pienamente parte. Negli incontri con le comunità lu-terane ho sperimentato una grande vivacità e una sincera apertura ver-so gli altri. Anche verso di me.” Un ottimo presupposto per una colla-borazione fruttuosa. “Ho tantissime idee: alcune già proposte, altre initinere. Ma soprattutto cerco di conoscere i progetti già in essere pres-so le singole comunità, anche per capire come contribuire a valorizzarli.Tra due anni, vorrei che fosse attiva una rete progettuale tra le comu-nità: stimolerebbe la replica di iniziative di successo e faciliterebbe ilsostegno di una comunità al progetto di un’altra, in mancanza di spa-zi, persone o altre risorse per realizzarlo in autonomia.” Si potrebbe faremolto. “Ad esempio per l’educazione nelle scuole al rispetto reciproco,per l’assistenza ai minori stranieri svantaggiati, per il sostegno con ilmicrocredito agli immigrati desiderosi di tornare in patria e avviareun’attività, per l’aiuto ai bambini in aree d’emergenza - come quelledel recente sisma – con la creazione di spazi ricreativi. Ma non bastaavere buone idee: bisogna realizzarle concretamente. E di certo alcu-ni membri delle comunità, con specifiche professionalità, potrebberodare un aiuto prezioso mettendo competenze, esperienze e impegnoal servizio di nuovi progetti.” Le attività nel sociale potranno peraltrogenerare una percezione diversa del luteranesimo in Italia. “Per la Chie-sa e le comunità luterane in Italia, mostrare che si fa pienamente par-te della società italiana, con iniziative meritevoli, sarebbe certamen-te un modo efficace per farsi meglio conoscere. Mi piacerebbe orga-nizzare, nel 2017, una Giornata per il Volontariato per chiunque fosseinteressato al tema. Ovviamente è mio desiderio coinvolgere i Pasto-ri, i Presidenti delle Comunità e i nuovi Referenti locali per la diaconia.Chissà se sarà possibile…”Quel che è certo è che Daniela Barbuscia affronterà le sfide con coerenza,passione, spirito fraterno. E con il suo gentile sorriso.

BMP Comunicazione

Daniela Barbuscia

26 Events | Eventi

Bernward und Michael Bernward e Michele

Im Rahmen des EU-Erwachsenenbildungsprogramms „Sakralräu-me als europäische Erinnerungsorte“ (ERASMUS+) zeigt das Dekanatder ELKI in einer Fotoausstellung Arbeiten des Theologen, Kunst-

wissenschaftlers und Bildhauers Hans-Jürgen Kutzner (Hannover). DieVernissage findet anlässlich einer Begegnung mit den Teilnehmern undTeilnehmerinnen des EU-Bildungsprojektes „Sakralbauten als euro-päische Erinnerungsorte“ statt, das von italienischer Seite vom „IstitutoDante Alighieri“ organisiert wird.Als Motto seiner Ausstellung, dieSkulpturen und Objekte aus denletzten 40 Jahren zeigt, hat Kutz-ner die Verbundenheit des umdie erste Jahrtausendwende le-benden deutschen Bischofs Bern-ward mit seinem persönlichenHeiligen, dem Erzengel Michael,gewählt. In diplomatischer Mis-sion weilte Bernward auch min-destens zweimal in Rom. Die Sta-tionen der Ausstellung folgenu.a. seinen Wirkungsstätten.Für die Erkundung des heiligenRaumes durch Kunst und ihre Re-zeption gab Bernward vor 1000Jahren entscheidende Impulse.Hans-Jürgen Kutzner versuchtin seinen Arbeiten, auf der Suchenach einer neuen, zeitgemäßen Ikonographie des Bildes von Engeln die-se Impulse an ausgewählten Erinnerungsorten europäischer Kultur auf-zunehmen.

Dekanat der Evangelisch-Lutherischen Kirche in ItalienVia Aurelia Antica 391, 00165 Rom11. 11. – 30. 12. 2016, Montag – Freitag 9-17 Uhr oder nach Vereinbarung(Tel. 06/66.03.01.04)

Nell’ambito del programma di istruzione e formazione per adul-ti dell’UE “ Edifici sacri come luoghi della memoria europea”,(ERASMUS+) il Decanato della CELI presenta un’esposizione di

foto dei lavori del teologo, storico dell’arte e scultore Hans-Jürgen Kutz-ner (Hannover). Il vernissage si svolgerà in occasione di un incontro coni partecipanti al progetto di formazione dell’UE “ Edifici sacri come luo-ghi della memoria europea”, organizzato da parte italiana dall‘”Istituto

Dante Alighieri”.Come filo conduttore della suaesposizione di sculture e ogget-ti degli ultimi 40 anni, Kutznerha scelto il profondo legame delvescovo tedesco Bernward, vis-suto a cavallo del primo millen-nio, con il suo santo personale,l’arcangelo Michele. Bernwardnella sua missione diplomaticasoggiornò per lo meno due vol-te a Roma. Le tappe dell’esposi-zione si snodano lungo i luoghidove ha operato. Bernward, 1000 anni fa, ha datoimpulsi determinanti per esplo-rare lo spazio sacro attraversol’arte e per la ricezione dell’artestessa. Hans-Jürgen Kutzner neisuoi lavori è alla ricerca di una

nuova e attuale iconografia dell’immagine degli angeli per riprende-re questi impulsi in luoghi scelti della memoria della cultura europea.

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Decanato della Chiesa Evangelica luterana in Italia Via Aurelia Antica 391, 00165 Roma11. 11. – 30. 12. 2016, lunedì – venerdì ore 9-17 o su appuntamento (tel. 06/66.03.01.04)

Von Engeln und anderen Grenzgestalten Angeli e altre figure limite

Der Künstler neben dem Schrein “Haus der Engel” und der Stele “Tanz, Theophanu, tanz!” L’artista accanto allo scrigno “Casa degli angeli” e alla stele “Danza, Teofano, danza!”

Events | Eventi 27

Diese Frage stellen uns die philippinischen Frauen in ihrer Liturgiefür den 3.März 2017. Was ist Gerechtigkeit? Wie begegnen wirdiesem Argument in unserem täglichen Leben? Wie sieht

Gott Gerechtigkeit? Diese und andere Fragen stellen sich, wenn wir diein der Gottesdienstordnung vorgesehene Bibelstelle Matthäus 20,1-16lesen. Die Philippininnen beschreiben uns mit einem Beispiel aus ih-rem Land, dem „Dagyaw“, wie es möglich ist, Gerechtigkeit im täglichenLeben zu praktizieren: Die Reisbauern helfen sich ge-genseitig bei der Ernte, die dann unter allen geteiltwird. Die Philippinen sind ein Inselstaat, der über 7000 In-seln umfasst, von denen nur circa 1000 bewohntsind. Im Archipel gibt es eine Vielzahl von Volks-gruppen, Kulturen, Lebensweisen und Idiomen(man zählt etwa 170). Die zwei offiziellen Sprachensind Englisch und Tagalog. Neben den MetropolenDavao City und Manila City gibt es viele interessanteRegionen zu entdecken. Berühmt sind die Reisfeld-terrassen von Banaue. Die zahlreichen Strändelocken jedes Jahr viele Touristen an. Die weit ver-breitete Armut zwingt jedoch viele Frauen undMänner dazu, im Ausland Arbeit zu suchen, oft zubeklagenswerten Bedingungen, um ihre Familien er-halten zu können. In der Gottesdienstordnung ladenuns die philippinischen Frauen ein an ihrem Lebenteilzunehmen, indem sie uns viele Anknüpfungs-punkte bieten, die uns ihrem Land näher bringen.Mit der Kollekte wollen wir Projekte finanzieren, die Frauen und Kin-der auf den Philippinen und in anderen Weltregionen unterstützen.

AnneRose Lier, Bozen

Hefte in italienisch: [email protected]@esercitodellasalvezza.org.; https://sites.google.com/site/gmpitaliana/home

Zweisprachige Hefte und Material mit Informationen zum Land, typische Rezepte undVorschläge zur Vorbereitung des Gottesdienstes:[email protected]; oder: Anne Rose Lier 340 6189520;[email protected]

Poster und CD: MVG, Postfach 101545 - 52015 AACHEN; [email protected];"http://www.eine-welt-shop.de"

Questa è la domanda che ci pongono le donne filippine nella li-turgia da loro redatta per il 3 marzo 2017. Che cos’è la giustizia?Come affrontiamo quest’argomento nella nostra vita quoti-

diana? Come vede Dio la giustizia? Queste domande e altre sorgonoalla lettura del brano biblico Matteo 20,1-16 proposta alla nostra ri-flessione nella liturgia. “Le filippine” illustrano con un esempio del loropaese, il “Dagyaw”, com’è possibile praticare la giustizia nella vita quo-

tidiana: “i coltivatori” di riso si danno una mano avicenda al momento del raccolto, che sarà poi divi-so tra tutti. Le Filippine sono uno stato insulare che compren-de più di 7000 isole, di cui solo circa 1000 sono abi-tate. Nell’arcipelago vi è una mescolanza straordi-naria di popolazioni, culture, modi esistenziali e idio-mi diversi (se ne contano circa 170). Le due lingue uf-ficiali sono il tagalog e l’inglese. Accanto alle me-tropoli come Davao City e Manila City vi sono regionistupende e interessanti da scoprire. Sono famose lerisaie in terrazza di Banaue. Le numerose spiagge at-tirano ogni anno molti turisti. La povertà, molto dif-fusa, costringe un gran numero di donne e uomi-ni a cercare lavoro all’estero, spesso in condizioni de-plorevoli, per poter sostenere le loro famiglie. Conla liturgia le donne filippine ci invitano a parteciparealla loro vita, offrendoci vari spunti per rendere il loroPaese a noi più vicino.

Con la colletta vogliamo finanziare dei progetti che sostengono don-ne e bambini nelle Filippine e altre regioni del mondo.

AnneRose Lier, Bolzano

Libretti in lingua italiana: [email protected].;https://sites.google.com/site/gmpitaliana/home

Libretti bilingue e materiale con informazioni sul Paese, ricette per pasti tipici e suggerimentiper la celebrazione del culto: [email protected]; oppure: Anne Rose Lier cell. 340 6189520; [email protected]

Poster, affissioni, CD con musica e CD con diapositive: MVG, Postfach 101545 - 52015 AACHEN;[email protected]; "http://www.eine-welt-shop.de"

Weltgebetstag aus den Philippinen

„Was ist denn fair?“Giornata mondiale di preghiera con le Filippine

“Sono ingiusto con voi?”

Foto: Rowena “Apol” Laxamana-Sta.Rosa, Einflüchtiger Blick auf die philippinische Situation/Uno sguardo fugace sulla situazione filippina

28 Events | Eventi

Zum Kirchentag nach Berlin und Wittenberg

Al Kirchentag di Berlino e Wittenberg

Der 36. Deutsche Evangelische Kirchentag (DEKT) wird vom 24.bis 28. Mai 2017 in Berlin und Wittenberg zu Gast sein. Er stehtunter der Losung „Du siehst mich“ (1. Mose 16,13). Diese Losung

vereint in sich das Wissen, dass Gott uns ansieht, und die Aufforderung,im Umgang mit Anderen genau hinzusehen. Ansehen bedeutet An-erkennen und Wertschätzen. Wegsehen ist Missachtung und Ignoranz. In Berlin werden unter anderem Flucht und Migration, interreligiöserund interkultureller Dialog sowie der Blick auf die Reformation der Kir-che in Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft wichtige Themen sein.In Podien, Vorträgen und Workshops füllen bekannte und weniger be-kannte Referentinnen und Referenten mit viel Publikumsbeteiligungdie Inhalte mit Leben. Konzerte, Theater und viel Kultur, weitgehend vonden Teilnehmenden selbst verant-wortet, machen den Kirchentag – mitmehr als 2.500 Einzelveranstaltungen– zu einem Festival zum Mitgestalten.Erwartet werden allein für Berlin140.000 Dauerteilnehmer. Parallel zum Berliner Kirchentag findenin den sechs mitteldeutschen ZentrenLeipzig, Magdeburg, Erfurt, Jena/Wei-mar, Dessau und Halle/Eisleben sogenannte „Kirchentage auf dem Weg“statt.Das große Finale wird dann mit demFestgottesdienst am Sonntag, dem28. Mai in Wittenberg stattfinden. Weitere Informationen zum Pro-gramm finden Sie online unter www.kirchentag.de.

Auch die ELKI wird auf dem „Markt der Möglichkeiten“ mit einem ELKI-Stand präsent sein. Mit der Verantwortung für den Auftritt der ELKI auf dem Berliner Kir-chentag wurden die Pastoren Andreas Latz, Catania ([email protected]), und Urs Michalke, Verona ([email protected]) betraut.Die Anmeldung zum DEKT ist möglich unter www.kirchentag.de/teil-nehmen. Anmeldeschluss ist der 1. März 2017.

Urs Michalke, Veron

Il 36°Kirchentag evangelico tedesco (DEKT) si svolgerà dal 24 al 28maggio 2017 a Berlino e a Wittenberg. Il versetto che è stato scel-to per il Kirchentag è: “Tu mi vedi” (Genesi 16,13). Questo versetto

unisce in sé la consapevolezza che Dio ci osserva e l’invito a guardarecon attenzione nell’interagire con gli altri. Guardare significa attribuirericonoscimento e considerazione. Distogliere lo sguardo significamancanza di rispetto e ignoranza. A Berlino verranno affrontati temi importanti quali, fra gli altri, la fugae la migrazione, il dialogo interreligioso e interculturale così come unosguardo alla Riforma della Chiesa fra passato, presente e futuro. Nel-le tavole rotonde, nelle relazioni e nei workshop relatori e relatrici piùo meno conosciuti daranno vitalità ai contenuti coinvolgendo am-

piamente il pubblico. I concerti, le rap-presentazioni teatrali e i numerosi al-tri eventi culturali di cui si fanno cari-co in larga misura i partecipanti, ren-dono il Kirchentag, con più di 2.500 ma-nifestazioni, un festival in cui sono tut-ti coinvolti. Soltanto a Berlino si aspet-tano 140.000 partecipanti fissi.Parallelamente al Kirchentag di Berli-no in sei centri della Germania centrale,cioè Lipsia, Magdeburgo, Erfurt,Jena/Weimar, Dessau e Halle/Eisle-ben si svolgeranno i cosiddetti “Kir-chentage lungo la strada”. Il gran fina-

le sarà il culto che verrà celebrato domenica 28 maggio a Wittenberg.Ulteriori informazioni le trovate online su www.kirchentag.de.

Anche la CELI sarà presente al “mercato delle possibilità” con un suostand. I responsabili della presenza della CELI al Kirchentag di Berlino sono ipastori Andreas Latz, Catania ([email protected]), e Urs Michalke,Verona ([email protected]).Le iscrizioni al DEKT possono essere effettuate suwww.kirchentag.de/teilnehmen. La chiusura delle iscrizioni è fissataal 1 marzo 2017.

Urs Michalke, VeronaTraduzione: MariaClara Palazzini Finetti

“Tu mi vedi” (Gen. 16, 13), motto del Kirchentag Berlin-Wittenberg (24-28 maggio 2017)

zum 500. | Verso il 500° 29

“Leggiamo Lutero” – questo è il titolo di una serie di iniziati-ve promosse dalla comunità della Chiesa evangelica luteranadi Roma, che si snoda come un filo rosso attraverso l’anno del

giubileo della Riforma e che di mese in mese presenta brevemente unimportante testo di Lutero, di cui vengono letti dei passaggi centrali esu cui infine si discute insieme. La serie comprende fra gli altri i seguentiscritti di Lutero: il commento alla lettera ai Romani, le 95 tesi, il Magnificat,

le prediche invocative, il Grande Catechismo, il bel Con-fitemini.È stato scritto e pubblicato molto su Martin Lutero. Cio-nonostante Lutero condivide il destino di altre grandie famose personalità. Le loro biografie sono quasi sco-nosciute al vasto pubblico e le loro opere, benché si pos-sano trovare nelle librerie con le copertine con il tagliodorato come i classici, vengono ormai lette solo rara-mente. Le giornate commemorative e i giubilei forni-scono importanti impulsi per occuparci nuovamentedelle vite dei grandi personaggi della nostra cultura, perconoscerli attraverso le loro opere e scoprire la loro im-portanza per la nostra epoca. L‘anno 2017 offre una me-ravigliosa occasione per riscoprire Lutero, leggendo i suoiscritti. Si tratta di studiare in maniera attenta e criticai suoi testi per potersi fare una propria opinione sullasua vita e sulla sua teologia. “Leggiamo Lutero” non è un’occasione solo per specia-

listi. Molti dei testi di Lutero ci raggiungono subito per la loro vicinan-za alla vita quotidiana, la loro saggezza di vita e profondità di fede. Ilsuo linguaggio è chiaro e pregnante, i suoi pensieri sono colmi di sen-si reconditi e forza spirituale, così che i suoi scritti risultano stimolan-ti e la loro lettura è arricchente. “Leggiamo Lutero” è un’offerta per tutti coloro che hanno voglia di co-noscere Lutero più da vicino attraverso i suoi scritti, di farsi una propriaopinione sulla sua vita e sul suo pensiero e di essere stimolati a porsidelle domande sul significato della fede nella nostra vita.

Pastore dr. Jens-Martin Kruse, RomaTraduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Wir lesen Luther

Leggiamo Lutero

„Wir lesen Luther“ - So lautet der Titel einer Veranstal-tungsreihe der evangelisch-lutherischen Kirchenge-meinde Rom, die sich wie ein roter Faden durch das Re-

formationsgedenkjahr zieht und in der Monat für Monat jeweils einwichtiger Text Luthers kurz vorgestellt, in zentralen Passagen ge-meinsam gelesen und anschließend besprochen wird. Die Reihe um-fasst u.a. folgende Schriften Luthers: Die Vorlesung über den Römerbrief,die 95 Thesen, das Magnificat, die Invokavitpredigten, dengroßen Katechismus und das schöne Confitemini.Viel ist über Martin Luther geschrieben und veröffentlichtworden. Und doch teilt Luther das Schicksal manch anderergroßer und berühmter Persönlichkeiten. Ihre Biographieist einer breiteren Öffentlichkeit eher unbekannt und ihreWerke mögen zwar als Klassiker mit Goldschnitt im Re-gal stehen, werden aber nur noch selten gelesen. Ge-denktage und Jubiläen geben da wichtige Anstöße, sichneu mit dem Leben der großen Figuren unserer Kultur zubeschäftigen, sie in ihren Werken kennenzulernen und ihreBedeutung für unsere Zeit zu entdecken. Das Jahr 2017 bie-tet eine wunderbare Gelegenheit, Luther neu zu entdecken,indem wir seine Schriften lesen. Es geht darum, seine Tex-te aufmerksam und kritisch zu studieren, um sich ein ei-genes Urteil über sein Leben und seine Theologie bildenzu können.„Wir lesen Luther“ - Das ist keine Angelegenheit nur fürSpezialisten. Viele von Luthers Texten kommen einem sofort entgegenin ihrer Alltagsnähe, Lebensklugheit und Glaubenstiefe. Seine Spracheist deutlich und prägnant, seine Gedanken sind voll Hintersinn und geist-licher Kraft, so dass seine Schriften anregend und mit Gewinn zu lesensind.„Wir lesen Luther“ – Das ist ein Angebot für alle, die Lust haben, Lu-ther in und durch seine Schriften näher kennenzulernen, sich ein ei-genes Urteil über sein Leben und Denken zu bilden und sich von ihmanregen zu lassen, nach der Bedeutung des Glaubens für unser Le-ben zu fragen.

Pfarrer Dr. Jens-Martin Kruse, Rom

Der Große Katechismus, 1529.Il Grande Catechismo, 1529.

30 Zum 500. | Verso il 500°

Heinz Schilling, MartinLutero. Un ribelle in un tempodi cambiamenti radicali.Claudiana, Torino, 2016

Heinz Schilling, MartinLutero. Ribelle in un tempo dicambiamenti radicali.Claudiana, Torino, 2016

Il personaggio di Martin Lutero, la sua vita e le sue opere, sono sta-ti trattati in numerosi libri, saggi ed articoli, alcuni dei quali, assaipregevoli, scritti da autori italiani. Questa è però la prima volta che

viene pubblicata nella nostra lingua un'opera di così ampio respiro su-gli aspetti soprattutto storici della vita del Riformatore e del mondo nelquale si trovò a vivere. La cosa non dovrebbe sorprendere, perché Schil-ling è uno storico conosciuto, autore di lavori significativi sulla storiadel tardo Medioevo e dei primi secoli del mondo moderno. La biogra-fia da lui scritta si presenta pertanto come un lavoro eminentemen-

te (ma non solo) storico, ricco di documen-ti, descrizioni particolareggiate della vita deltempo, capace di restituire con precisione unmondo, quello del XVI secolo, che non è deipiù semplici da capire. Un libro noioso, for-se? No, per nulla! Schilling compie un piccolomiracolo. Pur senza tralasciare di docu-mentare quanto sostiene, l'autore scrive inuno stile così piacevole ed accattivante davincere ogni ritrosia e da catturare l'atten-zione del lettore. Contribuisce a questo lascelta di aneddoti e la ricchezza di descrizionidella vita quotidiana del Riformatore, della

sua famiglia e dei suoi amici. Poco per volta, seguendo il dispiegarsi del-la vita di Lutero, si accampano, sullo sfondo delle vicende storiche, im-magini preziose, racconti, dialoghi, ricavati spesso dalle opere di Luteroe da quelle dei suoi contemporanei, tradotte per la prima volta in ita-liano. Intuizioni ed interpretazioni originali consentono di inquadra-re il Riformatore in modo veramente nuovo ed interessante. Si men-ziona, tra i tanti, il capitolo su Lutero e gli ebrei e i musulmani, che rie-sce a far capire il perché di certe sue posizioni, oggi ritenute estrema-mente rigide e negative. Un libro da leggere e consultare.

Roberto Tresoldi, Milano

Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti

Über die Figur Martin Luthers, sein Leben und seine Werke wur-den zahlreiche Bücher, Aufsätze und Artikel geschrieben, dar-unter auch einige sehr interessante von italienischen Autoren.

Bei diesem Buch handelt es sich allerdings um das erste Mal, dass einso umfassendes Werk vor allem über die geschichtlichen Aspekte desLebens des Reformators und der Welt, in der er lebte, in italienischer Spra-che veröffentlicht wird. Das sollte keinen verwundern, denn Schillingist ein bekannter Historiker, der bedeutende Werke über die Ge-schichte des späten Mittelalters und der frühen Neuzeit verfasst hat.Seine Luther-Biografie besitzt daher vorrangig (aber nicht ausschließ-lich) geschichtlichen Charakter. Mithilfe zahlreicher Dokumente und de-taillierter Beschreibungen aus dem Leben der damaligen Zeit gibt erdie Welt des 16. Jahrhunderts – sicher nicht eines der einfachsten – mitgroßer Genauigkeit wieder. Ein langweiliges Buch vielleicht? Nein, ganzbestimmt nicht! Schilling gelingt ein kleines Wunder. Nicht nur do-kumentiert der Autor quellennah seine Ausführungen, sondern ver-wendet auch einen angenehmen und flüssigen Stil, der jegliche Zu-rückhaltung überwinden lässt und die Aufmerksamkeit der Leser fes-selt. Dazu tragen auch die vielen Anekdoten und zahlreichen Be-schreibungen aus dem Alltag des Reformators, seiner Familie und sei-ner Freunde bei. Und so entsteht nach und nach das Lebensbild des Re-formators auf dem Hintergrund historischer Ereignisse, wertvoller Bil-der, Erzählungen und Dialogen, die zum Großteil aus Werken von Lu-ther oder seinen Zeitgenossen stammen und zum ersten Mal ins Ita-lienische übersetzt wurden. Originelle Erkenntnisse und Interpretationenlassen eine durchaus neue und interessante Einordnung des Refor-mators zu. Erwähnenswert ist unter anderem auch das Kapitel über Lu-ther und die Juden und Moslems, in dem die Ursachen für gewisse Über-zeugungen Luthers, die heute als extrem unnachgiebig und negativ be-urteilt werden, verständlich gemacht werden. Ein Buch zum Lesen undNachschlagen!

Roberto Tresoldi, Mailand

Post Scriptum 31

95 Thesen für Neapel 95 tesi per Napoli

In Zusammenarbeit mit der Lutherischen Gemeinde wurden vom Goe-the-Institut Neapel Ende 2015 zwei Seminare für Lehrerinnen und Leh-rer der weiterführenden Schulen zur Vertiefung des Themas Refor-

mation veranstaltet. Ziel der Initiative war eine umfassende Themati-sierung der Reformation in den Schulklassen.

Um meine Schülerinnen und Schüler dazu zu bewegen, sich mit denberühmten Thesen zu beschäftigen, konnte ich folgende Methode er-folgreich anwenden: Zuerst sollten sie die Thesen lesen, um sie dannin kleinen Gruppen zu besprechen und die einzelnen Thematiken her-auszuarbeiten, über die sie dann in der Klasse berichten sollten. Im An-schluss an diese einleitende Phase, in der Kenntnisse erworben und einegewisse Fähigkeit zur Analyse und Synthese zum Einsatz gebracht wur-de, folgte eine Vorführung des Lutherfilms. Besondere Aufmerksam-keit galt außerdem der Auseinandersetzung zwischen Erasmus und Lu-ther, um den Sinn der Reformation und ihre Grenzen zu vertiefen, dieim Calvinismus besonders augenfällig sind. An der Erörterung dieserPunkte haben sich meine Schülerinnen und Schüler mit lebhaftemInteresse beteiligt. Dabei wurden sie aufgefordert, eine Analyse undeigene Interpretation von Präkognition (Vorhersehen) und Präde-stination (Vorherbestimmung) zu erarbeiten. Schließlich habe ich ver-sucht, eine Reflexion über die Tatsache anzuregen, dass die Refor-mation ein Anliegen war, das auch in Frankreich, Spanien und in Süd-italien von Menschen wie Bernardino Ochino verspürt wurde.Die Schü-lerinnen und Schüler wurden aufgefordert, ähnliche Gestalten (auchaus dem kirchlichen Umfeld) ausfindig zu machen, die intensiv an derspäter am Konzil von Trient gescheiterten Forderung nach Reformenbeteiligt waren. Es wurde ausführlich darüber diskutiert, dass man ei-gentlich nicht von einem wirklichen Konzil sprechen kann, da die so-genannte protestantische Seite von Anfang an von ihm ausgeschlos-sen war. Zum Schluss wurde die Frage behandelt, was das Thema derReformation in der heutigen Zeit bedeutet. Dafür wurde nach Zeichenin unserer Zeit gesucht, die zu einer Vereinigung führen - was nicht un-bedingt eine Einheit sein muss - , die einen gemeinsamen Weg all de-rer darstellt, die von unterschiedlichen Positionen aus in dieselbe Rich-tung blicken.

Felice Seneca, Lehrer für Geschichte und Philosophie, Liceo Statale "E. Medi", Cicciano (Na)

Übersetzung: Kerstin Gros

Nel 2015 il Goethe-Institut di Napoli ha organizzato in collabora-zione con la Comunità luterana due seminari destinati ai docentidelle scuole secondarie per approfondire il tema della Riforma

in modo da poter affrontare con i propri alunni il concetto di Riformanella sua accezione più ampia.

Un modo proficuo per avviare alla conoscenza delle famose Tesi è sta-to quello di farle leggere ai miei ragazzi invitandoli poi a commentarlein piccoli gruppi di lavoro che le hanno analizzate, facendone emergerei vari temi isolabili, per riferirne in sede di dibattito in classe. Dopo que-sto impegno preliminare, che ha portato conoscenze e stimolatocompetenze di analisi e di sintesi, si è proceduto alla visione del film“Luther”. Particolare attenzione ho dovuto anche dare al dibattito Era-smo – Lutero, allo scopo di approfondire il senso della Riforma e i suoipossibili limiti, particolarmente evidenti nella versione calvinista. Suquesti aspetti ho potuto constatare il vivo interesse da parte dei ragazzi,sollecitati ad analizzare e proporre la loro personale interpretazione

sui temi della prescienza e della predesti-nazione. Infine ho cercato di far riflettere glialunni sul fatto che la Riforma fosse un'esi-genza avvertita anche in Francia, Spagna enell’Italia meridionale da uomini come Ber-nardino Ochino. I ragazzi sono stati invita-ti a ricercare figure simili di esponenti (an che interni al mondo ecclesiastico) che vi-

vevano con intensa partecipazione le esigenze di riforma, poi delusedal Concilio di Trento. Si è dibattuto molto sul fatto che, in effetti, di Con-cilio vero e proprio non si potesse parlare, visto che la parte cosiddet-ta protestante era stata esclusa fin dall'inizio e si è infine attualizza-ta la tematica ricercando e analizzando i segnali che nella nostra con-temporaneità si offrono, perché si ripristini una unione che, benché nondebba essere per forza unità, rappresenti un cammino comune tra quan-ti, pur da posizioni diverse guardano nella stessa direzione.

Felice Seneca, insegnante di storia e filosofia

Liceo Statale "E. Medi", Cicciano (Na)

Felice Seneca

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21.01.2017 Venezia – Città Europea della Riforma Itinerario europeo della Riforma | Europäischer StationenwegSabato, 21 gennaio 2017 | 10.00 -18.30 - Campos Ss. Apostoli, Vene-zia - www.r2017.org/europaeischer-stationenweg

22.-25.04. 2017 Venezia – Sinodo della CELI | Synode der ELKIDie Aktualität der Reformation | L’attualità della RiformaSan Servolo – Campo SS. Apostoli 4448 Veneziawww.chiesaluterana.it

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Lorenzo Lotto, Natività/Christi Geburt, 1523