Insieme da Papa Francesco/2

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Cari amici Ecco la seconda newsletter dedicata all’incontro con Papa Francesco. Questa “puntata” propone ulteriori spunti a tutti gli amici di Banco Alimentare e a tutti coloro che parteciperanno all’Udienza del prossimo 3 ottobre a Roma. Un punto di vista “religioso” nel senso più profondo della domanda ma anche nel tentare una risposta ad un personale bisogno di senso di umanità, nelle cose che ognuno affronta. Per aiutarci in questo cammino, ci appoggiamo a grandi maestri di educazione e così proviamo a ripescare il punto di partenza, per darci la forza di riscoprire, ognuno secondo la propria sensibilità, l’origine del proprio agire. Andrea Giussani, presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus Il 3-10-15 si prevede l’apertura della Sala Nervi alle ore 8,30; il Santo Padre sarà con noi alle ore 12 circa. NON SI MISURA LAMORE DALLA QUANTITÀ DELLE NOSTRE AZIONI, MA SULLA QUANTITÀ DAMORE CHE METTIAMO NELLE NOSTRE AZIONI SANTA MADRE TERESA DI CALCUTTA

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Banco Alimentare è nato da incontri provvidenziali, che ci hanno aiutato a crescere e compiere 25 anni. Ora, un grande incontro è alle porte, quello con Papa Francesco. Per prepararci, ecco il secondo contributo per conoscere e condividere le ragioni profonde del nostro impegno quotidiano.

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u Cari amici Ecco la seconda newsletter dedicata all’incontro con Papa Francesco. Questa “puntata” propone ulteriori spunti a tutti gli amici di Banco Alimentare e a tutti coloro che

parteciperanno all’Udienza del prossimo 3 ottobre a Roma. Un punto di vista “religioso” nel senso più profondo della domanda ma anche nel tentare una risposta ad un personale bisogno di senso di umanità, nelle cose che ognuno affronta. Per aiutarci in questo cammino, ci appoggiamo a grandi maestri di educazione e così proviamo a ripescare il punto di partenza, per darci la forza di riscoprire, ognuno secondo la propria sensibilità, l’origine del proprio agire.

Andrea Giussani, presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus

Il 3-10-15 si prevede l’apertura della Sala Nervi alle ore 8,30; il Santo Padre sarà con noi alle ore 12 circa.

NON SI MISURA L’AMORE DALLA QUANTITÀ DELLE NOSTRE AZIONI, MA SULLA QUANTITÀ D’AMORE CHE METTIAMO NELLE NOSTRE AZIONI

                           SANTA  MADRE  TERESA  DI  CALCUTTA    

 

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2                                                                                                              FONDAZIONE  BANCO  ALIMENTARE  ONLUS                                                                                                                              LUGLIO  2015                                                                                                                                                

u Senza la carità ogni altro dono è vano Papa Bendedetto XVI Angelus piazza San Pietro Roma – Domenica 13 novembre 2011 La carità è il bene fondamentale che nessuno può mancare di mettere a frutto e senza il quale ogni altro dono è vano (cfr 1 Cor 13,3). Se Gesù ci ha amato al punto da dare la sua vita per noi (cfr 1 Gv 3,16), come potremmo non amare Dio con tutto noi stessi e amarci di vero cuore gli uni gli altri? (cfr 1 Gv 4,11) Solo praticando la carità, anche noi potremo prendere parte alla gioia del nostro Signore. Un saluto ai volontari del Banco Alimentare, che sabato 26 novembre faranno la “Colletta Alimentare”.

u …charitas semper necessaria Papa Bendedetto XVI Lettera Enciclica “Deus Caritas Est” L'amore — caritas — sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Non c'è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore.

Chi vuole sbarazzarsi dell'amore si dispone a sbarazzarsi dell'uomo in quanto uomo.

Ci sarà sempre sofferenza che necessita di consolazione e di aiuto. Sempre ci sarà solitudine. Sempre ci saranno anche

situazioni di necessità materiale nelle quali è indispensabile un aiuto nella linea di un concreto amore per il prossimo. [20]

Lo Stato che vuole provvedere a tutto, che assorbe tutto in sé, diventa in definitiva un'istanza burocratica che non può assicurare

l'essenziale di cui l'uomo sofferente — ogni uomo — ha bisogno: l'amorevole dedizione personale

u Allora prese i pani … Dal Vangelo secondo Giovanni 6,1-15 11 Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 1 2 E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi

“DIO E’ AMORE”    

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3                                                                                                              FONDAZIONE  BANCO  ALIMENTARE  ONLUS                                                                                                                              LUGLIO  2015                                                                                                                                                

" GIOVANNI PAOLO II - PUR RIVOLGENDOSI AD UN’OPERA DIVERSA DA BANCO ALIMENTARE - CON QUESTO SUO DISCORSO PROPONE UNA RIFLESSIONE RICCHISSIMA E PROVOCANTE ANCHE PER LA NOSTRA ESPERIENZA”  ANDREA  GIUSSANI                                                                                                                                                                                                  PRESIDENTE  DI  FONDAZIONE  BANCO  ALIMENTARE  ONLUS  

   

CHI VIVE LA MISSIONE DI CARITAS NON E’ UN SEMPLICE OPERATORE (…) E’ UNA PERSONA CHE AMA CON LO SPIRITO DI CRISTO, LO SPIRITO DELLA GRATUITA’ , LO SPIRITO DEL DONO. TUTTE LE NOSTRE STRATEGIA E PIANIFICAZIONI RESTANO VUOTE SE NON PORTIAMO IN NOI QUESTO AMORE Papa Francesco Omelia Basilica Vaicana Assemblea Caritas Internationalis 12 maggio 2015 Presidente Federazione Europea Banchi Alimentari  

avanzati, perché nulla vada perduto». 13 Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato (…)

u Tanti incontri che portano all’Incontro Giovanni Paolo II Discorso al III Meeting per l’Amicizia tra i popoli 29 Agosto 1982 Rimini

Anzitutto, stiamo vivendo un incontro. Ognuno di voi, in questi giorni, ha potuto fare questa esperienza. Ha avuto incontri (…) (al Meeting di Rimini del 1982 NdR) dall’amicizia di un gruppo di cristiani di questa città. Come ho saputo, essi sono nati dalla passione di comunicazione, di creatività, di dialogo che la fede cristiana, vissuta integralmente, sempre porta con sé. Sì, la fede vissuta come riverbero e in continuità con quei primi incontri che il Vangelo documenta, la fede vissuta come certezza e domanda della presenza di Cristo dentro ogni situazione e occasione della vita, rende capaci di creare nuove forme di vita per l’uomo, rende desiderosi di comunicare e di conoscere, di incontrare e di valorizzare. L’incontro con Cristo, che si rinnova in modo permanente nella memoria sacramentale della sua Morte e

Risurrezione, abilita e spinge all’incontro con i fratelli e con tutti gli uomini. Veramente, le

parole di san Paolo ai Tessalonicesi possono essere qui riprese, a conclusione e a insegnamento di questo vostro tentativo: “Vagliate ogni cosa, trattenete ciò che è buono” (1 Ts 5, 21).

Mi fa piacere che l’iniziativa sia espressione della vitalità del laicato cattolico in Italia: un tale laicato, consapevole ed attivo, è una ricchezza inestimabile per ogni Chiesa locale. Un

laicato consapevole, cioè cosciente della

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4                                                                                                              FONDAZIONE  BANCO  ALIMENTARE  ONLUS                                                                                                                              LUGLIO  2015                                                                                                                                                

NEL FIUME DI SOLIDARIETA’ CHE CIRCONDA BANCO ALIMENTARE, MOLTE SONO STATE LE PERSONE CHE, PER GRAZIA E PER GRANDEZZA D’ANIMO, HANNO INTERPRETATO FINO IN FONDO L’APPELLO DEI FRATELLI NEL BISOGNO E HANNO RISPOSTO CON ACCENTI DIVERSI.

TRA TANTE ECCONE ALCUNE

comunione che lo lega a Cristo e alla Chiesa, e attivo, cioè desideroso di esprimere nella libertà delle iniziative la bellezza e l’umanità di ciò che ha incontrato. Questa è la bella realtà di questo incontro. (…)

u Provvedere organizzandosi S.VINCENZO DE’ PAOLI – Biografia di José Maria Roman – Jaka Book “Inventare la carità” – pag. 110

(…) Faceva caldo - era forse il 20 agosto ( del 1617) - e molti si sedevano lungo il sentiero per riposare e rinfrescarsi un po’. Sembrava una processione. Vincenzo arrivò e si rese personalmente conto dell’estremo stato di bisogno di quella povera gente. Amministrò i sacramenti ai più gravi. Vide anche i molti aiuti portati dai parrocchiani. Quello spettacolo lo fece riflettere. Un altro avvenimento, un altro segno della provvidenza, gli mostrava, ancora una volta, il suo cammino. «Questi poveri infermi – disse tra sé – han ricevuto oggi, in una sola volta, provviste d’avanzo. Alcune si guasteranno e domani si troveranno al punto di prima. È una carità mal organizzata».

Bisognava provvedere. Tre giorni dopo, il mercoledì 23 agosto, Vincenzo metteva in moto il suo progetto. Riunì un gruppo di pie donne del villaggio, tra le quali c’erano, naturalmente, Francesca Baschet e Carlotta de Brie e le incoraggiò a creare un’associazione per assistere i malati poveri del paese. Da allora in poi, Vincenzo non tralasciò mai di inculcare la pratica della carità a tutte le persone che ricorrevano alla sua direzione spirituale.

u I poveri, sempre li avremo con noi Intervento di John Van Hengel al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini 22-29 agosto 1992

L’idea di Banco Alimentare ci viene ancor meglio suggerita nel Vangelo di Giovanni-6,12- dove Cristo dopo aver sfamato i 5.000 presenti disse agli Apostoli: “raccogliete gli avanzi così che nulla vada sprecato” In Matteo 25,11 Cristo dice “i poveri sempre li avremo con noi” .

Ma noi che lavoriamo ai Banchi Alimentari suggeriamo :”Perché i poveri devono esser anche affamati?” Il Banco Alimentare che era iniziato come un piccolo tentativo di aiuto

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5                                                                                                              FONDAZIONE  BANCO  ALIMENTARE  ONLUS                                                                                                                              LUGLIO  2015                                                                                                                                                

LA QUALITÀ DELLO SGUARDO CHE NOI PORTIAMO ALL’UOMO BISOGNOSO DETERMINERÀ IL VALORE DEL SERVIZIO CHE NOI PORTEREMO NELLA NOSTRA AZIONE NEI BANCHI ALIMENTARI Bernard Dandrel Presidente Federazione Europea Banchi Alimentari  

comunitario si è trasformato in una insostituibile opera di aiuto per gli emarginati americani. Non possiamo più trovare scuse per non dare ai poveri il loro pane quotidiano.

u L’aiuto alimentare per restituire dignità Bernard Dandrel Presidente Federazione Europea Banchi Alimentari Giugno 2001 - Traduzione dell’editoriale di “La Cronique” n. 26    

“Ristorare l’uomo”: questo è l’obiettivo finale della nostra azione nonché il titolo del nostro prossimo Congresso che radunerà 1200 partecipanti a Parigi. Per ristorazione s’intende ovviamente il cibo di cui l’uomo ha bisogno quotidianamente per vivere e noi sappiamo bene come sia insufficiente per una parte troppo importante della nostra umanità, ma anche per un frammento non indifferente della nostra popolazione, visto che 1.500.000 persone in Francia hanno chiesto aiuti alimentari. Poi, vicina alla parola “ristorare”, c’è la parola “restaurare” che definisce l’azione di riparazione di un’opera danneggiata per restituirle lo splendore originale.

Quest’opera che implica anche noi, non è nient’altro che l’uomo mutilato nel suo essere profondo, per la perdita dei suoi riferimenti e della sua identità in un mondo dove viene emarginato dai suoi propri handicap e da quelli della società. Qualsiasi aiuto alimentare deve contribuire a restituire dignità. Il pane non è fatto per essere donato, ma per essere condiviso. Nella sua disperazione, il più bisognoso degli uomini deve sapere che egli rappresenta una parte della mia umanità.  

u Per condividere il senso della vita Mons. Luigi Giussani al Cav. Fossati Tratto da “VITA di Don Giussani” Savorana pag. 804

“Stimatissimo signor Fossati, leggendo la Bibbia, mi è capitato questo brano del profeta Isaia ‘Se offrirai il tuo pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio’ (Is 58,10) E ho pensato subito a Lei. Non è solo un augurio. Lei questo lo fa sempre, anche con noi l’ha fatto. È’ anche una domanda umile e calda: che continui a farlo, anche con il nostro

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IL BANCO ALIMENTARE “DEVE ANDARE AVANTI IN TUTTA ITALIA, PROPRIO PERCHÉ È UNA GRANDE OCCASIONE NON SOLO PER CHI RICEVE, MA ANCHE PER CHI DONA” Cav.Danilo Fossati - Da appunti di un dialogo con i primi volontari 1990

IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLA PRIMA INDAGINE SULLA POVERTA’ IN ITALIA (FONDAZIONE PER LA SUSSIDIARIETA’)

grande e puro bisogno”.

Mons. Luigi Giussani (1999) Tratto dal messaggio inviato per il decimo Anniversario della Fondazione Banco Alimentare Onlus

(…) in un tempo che ha smarrito il valore infinito della persona concreta, perché ha dimenticato la tradizione cristiana, siete chiamati a rinnovare lo spettacolo della condivisione gratuita del destino dei fratelli uomini, a imitazione di Gesù di Nazareth, che ha dato la vita per i suoi amici, anche soccorrendoli nei bisogni fisici quando li sfamò a migliaia moltiplicando i pani e i pesci. Di questo miracolo che solo la grazia di Dio può compiere attraverso lo strumento fragile delle nostre persone, il mondo ha bisogno per ritrovare una speranza che sostenga l’infinita fatica del vivere, (…)”

 

u Non solo pane ma occasione di riscatto Giorgio Vittadini (Tratto da “Il giornale” 9 ottobre 2009)  

(…) il vero indigente alimentare non è solo quello che non ha il pane. È colui che non riescea

migliorare la propria condizione. Così questa indagine (Prima Indagine quali-quantitativa sulla povertà in Italia NdR) conduce a capire che la questione cruciale nella lotta alla povertà è l’educazione del povero a ricostruire questi legami, a prendere iniziativa verso la propria condizione. La povertà non si potrà mai vincere intervenendo dall’alto, ma accompagnando la capacità di azione delle persone svantaggiate ed emarginate a essere protagonista di un possibile cambiamento del proprio destino.La stima per quanto ogni essere umano è in grado di fare è proprio il cuore di ciò che che chiamiamo “sussidiarietà”.

Il Banco Alimentare italiano e la rete di realtà sociali con cui opera, oltre a soddisfare un’esigenza primaria come quella alimentare, favoriscono la tessitura di rapporti tra uomini, aiutano le persone a giudicare la propria condizione e tutta la realtà con uno sguardo diverso.