Papa Francesco e i social media

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Papa Francesco e i social media Cinque idee vincenti e le cinque ragioni del loro successo Di Dino Amenduni Settembre 2013

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Le cinque ragioni del successo strategico di Bergoglio: Empatia Avvicinamento (fisico) con il popolo Registro linguistico moderno Coscienza delle reti sociali di riferimento Coerenza (percepita) tra parole e fatti In questo slideshow, cinque esempi di buone pratiche di comunicazione di Papa Francesco, e il ruolo dei social media nel potenziare o nel favorire alcune di queste scelte strategiche.

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Cinque idee vincentie le cinque ragioni del loro successo Cinque idee vincentie le cinque ragioni del loro successo

Di Dino Amenduni

Settembre 2013

Di Dino Amenduni

Settembre 2013

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Chi sonoMi chiamo Dino Amenduni([email protected] - http://about.me/dinoamenduni)

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica per l’agenzia Proforma di Bari (www.proformaweb.it)

Sono collaboratore e blogger per Finegil-Gruppo Espresso e formatore (su social media marketing e comunicazione politica)

Tutte le mie presentazioni sono disponibili gratuitamente (sia la consultazione che il download) all’indirizzo: www.slideshare.net/doonie

NB. Non credo in Dio e non sono esperto di religione.

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Sommario1. Le cinque scelte di comunicazione di Papa

Francescoa. La presentazione al mondob. La Giornata Mondiale della Gioventù (Rio de

Janeiro)c. Lo scatto “selfie” con i fedelid. #prayforpeace e la guerra in Siriae. La lettera a Repubblica

2. Le cinque ragioni del successo strategicoa. Empatiab. Avvicinamento (fisico) con il popoloc. Registro linguistico modernod. Coscienza delle reti sociali di riferimentoe. Coerenza (percepita) tra parole e fatti

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1. Le sceltedi comunicazione

Il Papa che viene da lontanoper comunicare da vicino

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1. La presentazione al mondoPapa Francesco lava i piedi ai detenuti

(28 marzo 2013, carcere minorile di Casal del Marmo, Roma)Novità: ammesse le donne, per la prima volta

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1. La presentazione al mondo“In Vaticano, dopo qualche resistenza, hanno accettato”(padre Gaetano Greco, cappellano del carcere)

“Tra i dodici giovani detenuti ai quali ha lavato i piedi, anche due ragazze. Una prima volta”

“Strappi alle regole. Il Papa ci sta abituando con grazia a ritrovare la bellezza oltre il rito”

"Questo è un simbolo e un segno: lavare i piedi vuol dire che io sono al tuo servizio". "Sono felice di stare qui con voi. Avanti e non lasciatevi rubare la speranza. Capito? Sempre con la speranza avanti” (Papa Francesco)

(articolo di “Repubblica” del 28 marzo 2013, redazione online)

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1. La presentazione al mondoPapa Francesco manifesta l’esigenza di comunicare un cambio di passo rispetto ai suoi precedessori (Ratzinger in particolare) ed è consapevole che solo in questo modo potrà riconquistare prima di tutto l’ascolto, e solo successivamente la fiducia (e la fede) dei suoi interlocutori.(vale anche per i politici che vogliono diventare leader in Italia…)

Nei primi giorni di pontificato, e in verità in ogni occasione utile, la comunicazione di Bergoglio è:

- Discontinua rispetto al passato, ma non rispetto alla tradizione;- Nuova nei modi, assolutamente classica nelle azioni;- Comprensibile da fasce molto larghe e trasversali della popolazione = La comunicazione del Papa è innovativa e rassicurante allo stesso tempo.

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2. La GMG 2013 a RioGiornata Mondiale Gioventù: tre milioni di persone alla messa finale

(29 luglio 2013, Rio de Janeiro, spiaggia di Copacabana)Novità: ammesse le donne, per la prima volta

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2. La GMG 2013 a RioCome sua consuetudine, il Santo Padre sulla vettura scoperta ha stretto le mani di quanti si trovano ai lati della strada. Qualcuno gli ha porto una bibita con tanto di cannuccia e lui, sotto gli occhi degli uomini della sicurezza, non si è tirato indietro e ha portato alla bocca la bevanda. Una ragazza ha chiesto di salire sulla vettura per abbracciare Papa Francesco, è stata accontentata. […]Migliaia di giovani hanno trascorso la notte nei sacchi a pelo, […]dopo la veglia di preghiera di sabato e in attesa della messa finale, tappa conclusiva del viaggio in Brasile di Papa Francesco. Affollando la spiaggia, di solito associata nell'immaginario a donne in microbikini, migliaia di giovani da tutto il mondo si sono mescolati a sacerdoti, suore e monaci, […] Al suo giovane popolo in attesa, Bergoglio ha dedicato oggi il suo tweet: "Cari giovani, siate veri 'atleti di Cristo'! Giocate nella sua squadra!”

(articolo di “Repubblica” del 28 luglio 2013, redazione online)

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2. La GMG 2013 a RioOltre a essere il primo grande evento pastorale di Papa Francesco, la Giornata Mondiale della Gioventù rappresenta il primo vero passo “all’attacco” nella strategia di comunicazione di Bergoglio.

La messa finale a Copacabana, luogo simbolo della bellezza e della gioventù, ma non esattamente in senso religioso, si “trasforma” nei simboli ma non nella sostanza: giovani e bellezza sono comunque la colonna sonora della settimana di Bergoglio in Brasile.

Il Papa vuole vincere in trasferta, su un terreno non suo dal punto di vista simbolico, per lanciare due sfide:

•Il messaggio della Chiesa è potente•Il messaggio della Chiesa è pop(olare)

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3. Lo scatto “selfie”Francesco in una foto scattata dai ragazzi della diocesi di Piacenza

(29 agosto 2013, Basilica di San Pietro, “a porte chiuse”)Novità: l’abbattimento della gerarchia comunicativa

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3. Lo scatto “selfie”Papa Francesco, ancora una volta, non si sottrae all'abbraccio dei fedeli e in particolare dei ragazzi. E durante una visita in San Pietro, non si sottrae alle richieste di alcuni giovani di farsi immortalare con i telefonini. Bergoglio conferma quindi il suo stile fuori dagli schemi e non smette mai di stupire. Dopo le telefonate, fatte direttamente a persone comuni, il Papa si fa scattare una foto col telefonino che lo ritrae in primo piano insieme ad alcuni boyscout di Piacenza, incontrati venerdì scorso in San Pietro.

La foto, nella quale il Papa appare in posa sorridente insieme a loro come fosse un amico qualsiasi, è stata postata anche su Twitter e ha fatto il giro del web, social network in primis, con tanto di commenti entusiastici.[…] E ancora: «credo la prima volta per un Papa.grande Francesco»,

(articolo de “Il Messaggero” del 3 settembre 2013, redazione online)

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3. Lo scatto “selfie”Questa fotografia, lontana dai canoni sia estetici che qualitativi classici delle rappresentazioni papali, si inserisce perfettamente nello storytelling di Papa Francesco.

Gli effetti comunicativi della foto sono infatti:

- Rovesciare il flusso della comunicazione (non è il Papa che comunica ai fedeli, sono i fedeli che comunicano al Papa e comunicano il Papa)- Abbattere la gerarchia comunicativa: Papa e fedeli nello stesso contesto- Comunicare modernità attraverso un linguaggio tipico della produzione dei contenuti web: autoscatto, foto di volti sorridenti, uso dello smartphone (ovviamente non è possibile sapere quanta consapevolezza del Papa ci fosse in tutto questo)

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4. #prayforpeacePapa Francesco crea un hashtag “per la pace in Siria”(6 settembre 2013, su tutti gli account Twitter Pontifex)

Novità: Twitter come motore della preghiera

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4. #prayforpeace

Lungo il tragitto, ha incontrato un gruppo di fedeli, ha "rubato" il microfono del Tg5 e ha improvvisato: "'Oggi è una giornata bella perchè dobbiamo pregare tanto per la pace, dobbiamo pregare il rosario. Adesso lasciatemi andare perchè devo salutare gli altri. Si vede che voi non avete passaporti in regola, adesso vi do la benedizione. A presto, se non ci vediamo più qui, ci troveremo in Purgatorio".

Tra i tanti momenti straordinari, cristiani e musulmani insieme in preghiera in piazza San Pietro. I primi, sgranando il rosario. Gli altri, recitando il Corano. In piazza ci sono anche militanti siriani pro-Assad, diversi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede (molti latino-americani) e politici italiani (Boldrini, Mauro, Casini, Bindi)

(articolo più livetweeting de “La Repubblica” del 7 settembre 2013, redazione online)

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4. #prayforpeaceLa scelta di utilizzare un hashtag per sostenere una mobilitazione religiosa è, ovviamente, una novità assoluta per la Chiesa Cattolica e di per sé ha un valore simbolico fortissimo.

Alcune riflessioni supplementari:

- È possibile pregare con un tweet: l’avvicinamento alla fede di grandi masse di persone con una partecipazione “semplice” è ritenuto prioritario rispetto al rischio di “banalizzazione” della preghiera?- Esiste un collegamento diretto tra l’attivazione “virtuale” (online) e la partecipazione al momento di preghiera offline (un giorno di digiuno: preghiera di piazza a Roma): questo meccanismo è il perfetto antidoto al rischio di banalizzazione dell’attivazione, e questo vale anche per le manifestazioni non religiose- Un solo gesto testuale (un hashtag) per parlare al mondo

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5. La lettera a RepubblicaPapa Francesco risponde a Eugenio Scalfari

(lettera pubblicata l’11 settembre in prima, su Repubblica)Novità: intervento diretto su un media “non proprietario”

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5. La lettera a Repubblica

Egregio Dott. Scalfari, concludo così queste mie riflessioni, suscitate da quanto ha voluto comunicarmi e chiedermi. Le accolga come la risposta tentativa e provvisoria, ma sincera e fiduciosa, all'invito che vi ho scorto di fare un tratto di strada insieme. La Chiesa, mi creda, nonostante tutte le lentezze, le infedeltà, gli errori e i peccati che può aver commesso e può ancora commettere in coloro che la compongono, non ha altro senso e fine se non quello di vivere e testimoniare Gesù[…]

Con fraterna vicinanza Francesco”

(dalla lettera aperta di “Francesco”, pubblicata su Repubblica. Qui il testo integrale)

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5. La lettera a RepubblicaUn Papa non ha certamente bisogno di un quotidiano (italiano) per far conoscere il suo pensiero. E allora perché l’ha fatto?

1.Per stimolare una discussione “nazionale” sul tema della fede, della laicità, della verità (in senso religioso);2.Per cercare un atteggiamento più favorevole da parte dei media: un Papa disponibile al confronto è un Papa certamente più amato da giornali e televisioni;3.Per “dettare l’agenda” a partire da un’altra agenda (quella di Scalfari-Repubblica), avendo dunque un trampolino di lancio editoriale già consolidato;4.Per riconoscere autorevolezza a Scalfari (e implicitamente al sistema politico-mediatico italiano)5.Per utilizzare uno strumento di comunicazione “laico”, e dunque parlare a un pubblico meno vicino al Vaticano6.Per insistere con la strategia di “avvicinamento al popolo”

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2. Le ragioni del successo strategico

EmpatiaAvvicinamento (fisico) con il popolo

Registro linguistico modernoCoscienza delle reti sociali

Coerenza (percepita) parole/fatti

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1. EmpatiaBergoglio ha iniziato il suo Pontificato modificando radicalmente il linguaggio: più emotività, più metafore tratte dalla vita quotidiana, più facilità di comprensione da parte del popolo (figlio di una vera ricerca di parole e immagini davvero popolari). Persino il cambio di accento (da Ratzinger a Bergoglio) ha favorito la percezione del cambio di passo.

Il cambio di registro linguistico, troppo repentino e immediato per poter essere figlio di una strategia artificiale, è stato la pre-condizione per raggiungere tutti gli altri obiettivi di comunicazione. La nuova “lingua del Papa” non è semplicemente l’annuncio di un cambio di fase comunicativa, è l’annuncio di una nuova fase del rapporto tra Chiesa (Papa) e fedeli, basata più sull’empatia reciproca tra le parti.Senza la sua naturale tendenza all’empatia, Bergoglio non sarebbe entrato così rapidamente nel cuore dei fedeli.

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2. Avvicinamento fisicoLa ricerca dell’incontro, del contatto fisico, la sistematica (e ben comunicata) rottura del cerimoniale, persino qualche rischio di incolumità psico-fisica del Papa è la seconda tappa di costruzione del percorso di leadership di Bergoglio, che nel frattempo, e coerentemente, aveva già abbandonato alcuni simboli della differenza gerarchica tra “potere” e “popolo” (a partire dall’abbigliamento).

Lontanissimo dal rigore di Ratzinger, Bergoglio ha cercato di “incarnare” il concetto di empatia attraverso atti concreti e universali (gli abbracci, i sorrisi) che testimoniassero l’esistenza di questo nuovo rapporto emotivo tra Chiesa e fedeli. In questa prima fase del Papato, Bergoglio sembra più attento a rendersi credibile, e a costruire la sua credibilità sulla base della familiarità con la sua gente, più che sulla conoscenza e il rispetto della dottrina. Papa Francesco è, di fatto, un leader carismatico.

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3. Registro linguisticoLa modernità di Papa Francesco non va ricercata nell’aggiornamento empatico nel registro linguistico e nel nuovo stile di leadership. Questo nuovo registro è stato percepito come “moderno” perché discontinuo rispetto al recente passato, ma in realtà questo lato del profilo di Bergoglio è forse il più tradizionale, il più legato alla tradizione della Chiesa Cattolica (e, per certi versi, al messaggio originario di Gesù). La modernità comunicativa di Papa Francesco va ricercata piuttosto nell’incrocio tra tre variabili:

- La multimedialità: l’uso dei social media, sia diretto (Twitter) che indotto (la foto “selfie”), una prima assoluta per la religione mondiale;- L’accesso alla cultura pop come base per la riflessione (esempio: la passione di Bergoglio per il calcio);- Una moderato invito all’anticonformismo, alla ribellione (e non alla disciplina), piuttosto atipico per un Papa

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4. Coscienza delle reti socialiPapa Francesco è perfettamente consapevole di essere un leader globale, dove la globalità va intesa non solamente come un fatto geografico ma anche culturale. La sfida di un Papa sta anche nella capacità di saper parlare a diversi “mondi”, in diversi momenti storici, facendosi capire con la stessa forza e mostrandosi sempre coerente.

Fino a questo momento, Bergoglio ha dimostrato di voler utilizzare registri linguistici ad hoc per ogni contesto in cui si è trovato, pur essendo fedele alla sua narrazione originaria.

#prayforpeace: campagna per la pace, campagna globale, campagna intergenerazionale, campagna online-offline GMG di Rio: I giovani sono la generazione “senza ideali” o la generazione “della speranza”? Bergoglio “usa” Copacabana per lanciare un messaggio culturale, un guanto di sfida: tornate a credere (in Dio)

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5. Coerenza parole-fattiL’abbandono del lusso nel vestire, un’abitazione modesta, le telefonate dirette ai fedeli, l’assenza (comunicata) di un filtro tra sé e i suoi interlocutori, l’autonomia nelle prese di decisioni, le richieste di autoriforma nella Chiesa (e alcune autoriforme già iniziate), iniziative private e senza preavviso, persino la guida di un’automobile: Bergoglio sa perfettamente che ogni persona dotata di un potere può chiedere al popolo sacrifici, o uno stile di vita altrettanto morigerato, caritatevole e rigoroso, solo se dà l’esempio e anche se l’esempio in sé non porterà a stravolgimenti, ad esempio, del bilancio della Chiesa o delle storture ancora presenti nell’organizzazione religiosa.

Questo è il vero insegnamento che il Papa sta provando a dare, per il momento inascoltato, alla politica italiana. Prima di chiedere, bisogna dare.

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Grazie!Dino [email protected]