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INSIDE GBG Febbraio 2018

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INSIDE GBG

Febbraio 2018

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INDICE:

Pagina

Editoriale 3

Arti/Edera 4

Rubrica letteraria 5

Riccardo – Capitolo II 8

Previously on… 10

Adolescere 12

Rubrica cinematografica 13

Grassiella 15

3

Carissimi lettrici e lettori,

ecco qui la terza uscita del vostro amato giornalino; unica cosa che a scuola non sia un peso

leggere.

Vi rassicuriamo subito sulle condizioni fisiche della vostra amata Grassiella data la grande

apprensione che si era diffusa per i corridoi del G.B.G subito dopo la sua assenza nella scorsa

uscita. Non temete! Sostenuta dai tanti messaggi di supporto e ripresasi dal malanno di stagione,

si è subito messa al lavoro per spettegolare sui segreti di coppia degli amori nascenti nonché dei

piccioncini ormai coppie di fatto. Chissà cosa avranno portato le feste natalizie oltre a qualche

rotolino in più sulla pancia di tutti, senza trascurare che ormai mancano pochi giorni a San.

Valentino e Cupido è in piena attività, per cui non ci offenderemo se andrete direttamente all’ultima

pagina.

Finalmente la vita al G.B.G sta lentamente riprendendo i ritmi del pre-cantiere infatti, dopo mesi di

scuola, si è appena tenuta la prima assemblea d’istituto sul tema del “fine vita” per il triennio e

“violenza sulle donne” per il biennio. Dobbiamo ammettere che i nostri rappresentanti hanno fatto

uno splendido lavoro dunque un applauso è doveroso anche perché, nonostante le difficoltà, si

battono sempre per l’interesse dei loro pari. Rimanendo in tema ricordiamo anche la prossima

assembla il 20 febbraio con tema: “politica” per quarte e quinte e “Ius soli” per prime seconde e

terze.

Parlando di cantiere salutiamo sempre gli esuli al Fiocchi e al Parini dei quali sentiremo ancora di

più la mancanza soprattutto dopo la conclusione della settimana dei recuperi e potenziamenti nella

quale, finalmente, anche loro hanno potuto ricalpestare il suolo natio.

Intanto il tempo passa, il quadrimestre è finito e i mali delle pagelle sono arrivati e per le quinte si

avvicinano gli esami e li si che saranno dolori ma per ora, come rimedio e per risollevare il morale,

vi consigliamo la lettura di “inside G.B.G”.

Grazie al costante lavoro di spionaggio dei nostri infiltrati professionisti sono trapelate alcune

importanti informazioni dal gran consiglio del G.B.G, in particolare diffondiamo anticipatamente un

comunicato che verrà reso noto tra circa una settimana: al Grassi verrà indetto un concorso per la

realizzazione di un nuovo logo! Dalle informazioni pervenuteci tale concorso si rivolge a tutti gli

studenti attuali e a quelli che hanno conseguito la maturità qui negli anni scorsi e che ovviamente

si sentono ancora legati a questa scuola.

Noi, dal canto nostro, ci auguriamo una partecipazione di massa perché, diciamocelo, ci serve

proprio un nuovo logo.

Un’ altra voce di corridoio pervenutaci sembrerebbe auspicare il ritorno in patria degli sfollati entro

Pasqua tuttavia non possiamo assicurare la fondatezza della notizia.

Per il resto sappiamo di essere in ritardo sulla tabella di marcia ma che ci volete fare, abbiamo

prolungato un pochino le vacanze e ora siamo tornati. Per chi tra voi volesse scriverci ricordiamo

sempre la mail [email protected] mentre per contattare la Grassiella: Facebook (La

Grassiella), Instagram (@grassiella_gbg), mail ([email protected]) e Ask (Ziagrassiella).

Valentina Merlo per La Redazione

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ARTI

EDERA

La corteccia scompare

nella sua morsa.

Il tronco immobile

si divincola.

Stremata. Ferma

rimane ad aspettare

gridando in silenzio.

Foto di Chiara Vitali (5M)

Poesia di Valentina Merlo (5B)

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RUBRICA LETTERARIA a cura di Guido Mazza

Le Relazioni Pericolose

(Consiglio caldamente il film con Glenn Close come primo approccio al libro)

“Les liaisons dangereuses” (1782), romanzo

epistolare di Choderlos de Laclos, scandalizzò

profondamente la società francese dell’epoca, che

tacciò il libro di immoralità per la presenza di

allusioni troppo dirette alle tematiche erotiche.

Tuttavia il libro, forse proprio per la sua presunta

immoralità,ebbe un successo strepitoso e divenne

uno dei romanzi più apprezzati della letteratura

francese. Si racconta che persino Maria Antonietta lo

lesse avidamente, forse riscontrando qualche

somiglianza tra la libertina Madame de Merteuil e se

stessa.

La figura senza dubbio più intrigante, che domina

con la sua presenza, il suo fascino perverso e il suo

cinismo ogni lettera di cui è composto il romanzo,

è Madame de Merteuil. La marchesa e il duca di

Valmont sono due declinazioni dello stesso

personaggio: entrambi libertini, cinici, disincantati,

manipolatori, opportunisti e soprattutto irriducibili

seduttori, ma, se Valmont rinuncia a ogni pretesa

di nascondere la sua natura incline ai piaceri ed è

da tutti ritenuto un inguaribile Don Giovanni,

Madame de Merteuil è abbastanza astuta da capire

perfettamente che, per perseguire i suoi scopi, una

donna, nella società settecentesca deve mantenere

a ogni costo un’aura di rispettabilità, dissimulando le sue

vere intenzioni, se non vuole essere emarginata. William Hogarth, Orgia

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Madame de Merteuil e Valmont portano avanti un diabolico piano ideato abilmente dalla marchesa

per punire un suo ex amante, il conte De Gercourt. I due non esitano a corrompere una giovane

innocente, Cècile de Volanges, rea solo di essere promessa sposa al ricco De Goncourt, pur di

scatenare uno scandalo e infangare il buon nome del conte. A prima vista dunque il duca di Valmont

e la sua amica e amante di tanto in tanto, Madame de Merteuil, possono essere considerati due

individui privi di scrupoli che, infrangendo ogni codice etico, danneggiano gli altri per il proprio

piacere e pertanto sembra impossibile che essi

suscitino la complicità e la simpatia del lettore.

Tuttavia gli altri personaggi, gli ingannati e i

manipolati, come Cècile, sua madre, la

religiosissima (e noiosissima) presidentessa de

Tourvel, il timido ed effeminato Danceny risultano,

a un animo smaliziato, insopportabili e piatti nella

loro presunta “innocenza”, fatta spesso di luoghi

comuni o di una folle paura per una assai ipotetica

(nell’ottica di Madame de Merteuil) punizione

ultramondana nel caso di Madame de Tourvel . Per

tutte queste ragioni, nonché per il fascino intrinseco

che i cattivi riescono spesso ad avere, Madame de

Merteuil seduce il lettore e quasi senza accorgersene ci

si trova a parteggiare per il male, molto più interessante

nelle sue mille sfaccettature, del bene.

Il rapporto tra Madame de Merteuil e Valmont è senza dubbio peculiare nell’ottica del tempo; infatti

è l’uomo, Valmont, ad avere il ruolo di subalterno, talvolta di mero esecutore della macchinazioni

della marchesa. Madame de Merteuil è senza dubbio una donna emancipata, in una società ancora

maschilista. La sua piena consapevolezza di ciò e del suo enorme potere di persuasione, nonché della

sua insaziabile brama di controllo su tutti quelli che

la circondano è evidente nella lettera LXXXI, in

cui afferma: “Sono nata per dominare il vostro

sesso e vendicare il mio”. La marchesa gioca

abilmente con le emozioni e i sentimenti umani e

lo stesso Valmont diventa una pedina sulla

scacchiera della sua partita contro il mondo:

dapprima lo tratta come suo pari, poi lo ricatta

psicologicamente, per poi tornare a sedurlo con

promesse amorose. Valmont stesso assume

pertanto il duplice ruolo di seduttore e vittima della

volontà di potenza di una

persona immensamente

più intelligente di lui.

Davvero interessante e moderna è la definizione dell’amore che si trova nelle pagine di questo

romanzo, una definizione in cui traspare l’assoluto relativismo etico e una visione non idealizzata e

Jean-Honoré Fragonard "Il Catenaccio"

William Hogarth, Il contratto (dal ciclo Matrimonio alla moda), 1744

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pessimisica. L’amore è presentato come un’illusione, vana ed effimera che scompare al cospetto

dell’arido vero.

“Le illusioni dell’amore possono essere più

dolci, ma chi non sa anche quanto siano meno

durature? E come è pericoloso il momento in

cui crollano! Allora i minimi difetti appaiono

urtanti e insopportabili per il contrasto con

l’idea di perfezione che ci aveva sedotto.

Ciascuno dei due crede però che solo l’altro sia

cambiato e che lui sia sempre rimasto come in

un istante di smarrimento era stato giudicato. Si

meraviglia di non suscitare più quel fascino che

neppure lui prova per l’altro, e ne resta

umiliato, la vanità ferita inasprisce gli animi,

ingigantisce i torti, provoca il risentimento,

genera l’odio; e così dei frivoli piaceri sono

pagati con lunghe sventure.”

Un altro affascinante pensiero della Marchesa de Merteuil ci cala nel vivo del racconto e, se vogliamo,

presenta il personaggio in tutto il suo charme di ingannatrice provetta: “Quando feci l'ingresso in società avevo

quindici anni; e io già sapevo che il ruolo a cui ero condannata, vale a dire stare zitta ed obbedire ciecamente,

mi dava l'opportunità ideale di ascoltare e di osservare. Non quello che mi dicevano, che non era di nessun

interesse, ma tutto quello che la gente cercava di nascondere; ed ho esercitato il "distacco". Imparai a sembrare

allegra, mentre sotto la tavola mi piantavo una forchetta nel palmo della mano e finii per diventare una

"virtuosa nell'inganno". Non era il piacere che cercavo, era la conoscenza; e consultavo i più rigidi moralisti, per

la scienza dell'apparire, i filosofi, per sapere cosa pensare, e i romanzieri, per capire come cavarmela; e alla fine

io ho distillato il tutto, in un principio meravigliosamente semplice: "vincere o morire".

Concludo con una serie di citazioni affascinanti, nella loro squisita

immoralità e nel loro caustico cinismo, e con un caloroso invito alla

lettura

“Quale rivale dovete combattere? Un marito! Non vi sentite umiliato di fronte a questa sola parola? Che vergogna se fallite! E quanta poca gloria nel successo!”

“Per il solo fatto che si discute non si vuole cedere. A furia di cercare

buone ragioni, si finisce col trovarle, si espongono e poi ci si attiene a esse

non tanto perché siano valide quanto per non smentirsi.”

“Man mano che la difesa si affievolisce, domande e rifiuti si fanno più serrati, la testa si scosta e gli occhi si abbassano, mentre le parole sempre pronunciate a fior di labbra diventano rare e inframmezzate da lunghe pause. Questi sintomi preziosi annunciano in modo inequivocabile il

consenso dell’anima, ma raramente arriva fino ai sensi; E' pericoloso tentare in questo momento qualche gesto troppo esplicito; perché questo stato d’abbandono dà

sempre un piacere molto dolce da cui non è possibile uscire senza provocare un disappunto che torna invariabilmente a vantaggio della difesa.”

Jean Antoine Watteau, L’imbarco per Citera (1717)

L’altalena, Jean-Honoré Fragonard (1767)

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CAPITOLO 2

…………………………………. La casa dei nonni aveva un preciso odore, era un misto tra il deodorante per ambienti alla vaniglia che Imany spargeva per casa e il dopobarba di Gianni; era una casa piccola ma che faceva sentire Riccardo come un esploratore in cerca di nuovi cimeli di cui avrebbe scoperto la provenienza e subito dopo i dettagli della storia che ci sarebbe stata dietro. Riccardo amava ascoltare, era un bambino estremamente sensibile alle parole, ognuna di loro era per lui una persona da conoscere e decifrare per poi annotarla nel suo taccuino che nascondeva prontamente tra le pagine del quaderno di Spiderman. Questa era solo una delle sue mille ossessioni, per esempio adorava i volantini, ne aveva una vasta collezione di mille formati, argomenti e colori, li teneva sotto il letto in camera e ogni tanto li tirava fuori coprendo tutto il pavimento così che quando la mamma entrava si stupiva sempre della caparbietà del figlio, si meravigliava della sua attenzione al dettaglio e ne restava attonita, quasi impaurita come se credesse di essere un contenitore troppo stretto per una forza così grande, <<Sei incredibile sai? Sei forse l’unico essere al mondo capace di mettere nella stessa stanza Che Guevara e Casapound!>> e rideva, e come rideva: Sara, la mamma, aveva un sorriso perfetto macchiato solo dai due denti davanti che si accavallavano leggermente, appena sorrideva le comparivano due lunghe e strette rughe ai bordi della bocca sottile che ricordavano misteriosamente i suoi capelli biondi lisci con le punte all’insù che accoppiati con i suoi grandi occhi verdi la facevano sembrare una bellissima donna del nord Europa. <<Mamma non ho capito niente>> <<Non ti preoccupare tesoro mio, niente di importante>>. Sara in effetti nel nord Europa c’era stata ed era lì che aveva conosciuto Luca, il padre di Riccardo, precisamente a Copenaghen, dove lei era andata per un master in lettere e lui per cercare fortuna con la musica. Luca, infatti, era un fantastico sassofonista, aveva un gruppo che ha mollato dopo aver capito che avere dei vincoli era per lui troppo impegnativo ma se ne pentiva costantemente e fu più volte sul punto di ripresentarsi in sala prove con un’po di grammi d’erba, come un tempo, e magari con qualche scusa inventata giocando d’anticipo. Mai ne ebbe il coraggio, o forse la reale intenzione. Era il classico protagonista di romanzi estetici ma più che un dandy assomigliava a Jovanotti in versione reggae, il classico stronzo che “non era bello ma piaceva”, <<è un tipo>> spiegava Sara alle coinquiline il giorno dopo. Godeva nell’attirare l’attenzione altrui con comportamenti assurdi solo per creare qualcosa di plateale, generare smarrimento e scompiglio nella mente di chi teneva a lui. Lo faceva per sfizio, per vedere quanto la corda si tirava senza mai spezzarsi. Sara lo conobbe proprio mentre stava suonando in uno squallido pub sotto gli appartamenti universitari, fu un colpo di fulmine unilaterale. Prima di Luca, Sara aveva avuto solo una manciata di storielle di poco conto con personaggi fin troppo seri, da barbosi insegnanti di latino a invadenti bibliotecari. Inutile dire che nessuno fu in grado di lasciare un qualche deposito dentro di lei, ceneri di rapporto che rendessero il terreno più fertile. Quella sera aveva 22 anni e una scintilla negli occhi e nel corpo che nel tempo le bruciò tutto ciò a cui teneva in cambio dell’unico dono di quell’amore malato: Riccardo.

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Appena finito di suonare, Luca, con la parte superiore del corpo svaccata sul bancone ordinava genepì per lui e quella biondina che l’aveva fissato tutta sera, non gli dispiaceva ed infatti se la portò a casa. Contrariamente alle aspettative di entrambi quella notte parlarono fino al mattino successivo, lei gli raccontò della sua passione per le fragole, del suo rapporto con il padre, della sua ossessione per l’illuminismo francese, lui invece ascoltava con un’attenzione insolita che lo stupì profondamente e che non fece altro che alimentare in Sara la fiammella che si era creata appena vide i suoi dreadlocks e in Luca la voglia di scappare da un’emozione che non conosceva. Non si fece sentire per mesi, Sara non smise mai di cercarlo. E lo trovò, un pomeriggio di aprile per strada fuori dal supermercato. Ed ecco di nuovo il fuoco. <<Pensavo fossi morto>> <<Speravo di non vederti più>> <<Non è vero>> <<Hai ragione>> Da quel giorno Luca non scappò mai più del tutto, tuttora mantiene lo sguardo penetrante di lei incastrato nelle ossa ed è per questo che averla davanti lo mette ancora così a disagio dopo molti anni: quattro occhi sono troppi da sostenere, specialmente se così grandi e verdi e soprattutto se sono gli unici che ti hanno mai visto davvero. Tra la paura incessante di affetto di lui e il sentimento ardente di lei si creò un perfetto bilanciamento nei primi tempi fatto di contrappesi e nutrito di speranze, tornarono a Milano e andarono a vivere insieme. Luca sembrava un uomo diverso, credeva di essersi finalmente abituato ad una certa stabilità, cosa che prima di Sara fuggiva come la peste ma comunque non fu mai in grado di dimostrarle quanto lei significasse per lui, ad ogni passo avanti lui ne faceva cinque indietro come per alzare uno scudo di fronte ad un machete. <<Ti amo Luca>> <<Io torno a Copenaghen>> <<Vengo anche io>> <<No Sara, cazzo. Questa cosa mi sta uccidendo, tu sei così felice e io non lo sarò mai del tutto, non ne sono capace. Mi stai tenendo incollato in una squallida situazione, manco fossimo una coppia sposata da cinquant’anni, stai annullando il mio lato ribelle, il mio lato spensierato. Ma poi cos’è questa stronzata del “ti amo” adesso? So che sei fissata con i sentimenti, con le cose che gli autori dei tuoi preziosi libri ti mettono in testa ma non puoi credere siano reali. Questa è la realtà, e per quanto io ti voglia sono stufo e non posso permetterti di rovinarmi e rovinarti>>. Quella sera Luca smise di essere per Sara un punto di riferimento, dopo lo shock del momento iniziò pian piano a capire che la fiamma che fin ora la nutriva l’avrebbe divorata, che quell’uomo era un tornado che distruggeva indistintamente tutto ciò che incontrava ma che per definizione una volta che ti tocca ti trattiene a sé per sempre e, lì, seduta sul parquet dell’anticamera, con la schiena rivolta verso la porta che quel sassofonista di una sera a Copenaghen aveva appena sbattuto lasciandosela alle spalle, per la prima volta nella sua vita restò attonita, quasi impaurita come se credesse di essere un contenitore troppo stretto per una forza così grande.

Di Arianna Molinari (5B)

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Fedeli al nostro lavoro, anche questa volta vi proponiamo una serie degna di nota. Sicuramente ne avrete

già sentito parlare perché è subito diventata molto popolare; prodotta nel 2015 da Netflix e lodata dalla

critica, Stranger Things segue le vicende di alcuni ragazzini che dopo la scomparsa di un loro amico iniziano

a essere coinvolti in eventi inquietanti e soprannaturali. Ambientata negli anni ’80 in una cittadina

americana dell’Indiana questa serie si snoda in un misto tra genere fantascientifico, fantasy, horror e

thriller.

UNDICI: Chiamata affettuosamente, con una resa italiana pietosa, “Undi” e interpretata dalla

giovanissima Millie Bobby Brown, appare ben presto come personaggio centrale dell’intera serie. Facciamo

conoscenza di questa ragazzina in circostanze misteriose, particolari ed isolate ma la vediamo

successivamente a stretto contatto con le vite dei ragazzi alle prese con le ricerche dell’amico. Dotata di

particolari poteri, la ritroviamo coinvolta

WILL: è uno dei quattro amici che scompare nel viaggio di ritorno verso casa dopo una serata passata a

giocare a Dungeons & Dragons. Molto legato al fratello Jonathan, che risulta per lui anche come un padre,

porta con se’ anche la speranza che permette ai suoi cari di non abbandonarlo nelle ricerche sfrenate. Noah

Schnapp è il nome del giovane attore che veste i panni di un ragazzino tanto fragile quanto buono e

premuroso.

MIKE: Dopo la scomparsa di Will è il componente del gruppo che ha preso il comando anche se spesso si

è ritrovato ad essere contro i suoi compagni diciamo… per amore. È infatti colui che più si è legato a Undici

dopo averla ospitata a casa sua e colui che farebbe di tutto per proteggerla. Interpretato da un

promettente Finn Wolfhard, si distingue per la sua intelligenza, determinazione e fortezza nel perseguire lo

scopo comune a tutti coloro che sono vicini a Will.

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DUSTIN: ogni gruppo di amici ha il “simpaticone” di turno e lui veste l’onorabile ruolo nella sua cerchia.

Viene spesso preso di mira dai bulli della scuola ma non per questo perde il suo barlume di vivacità e di

intelligenza che lo rendono tanto unico quanto indispensabile ai suoi amici. Gaten Matarazzo, talentuoso

prodigio non soltanto televisivo, interpreta questo particolare personaggio.

LUCAS: una caratteristica fondamentale di questo personaggio, impersonato da Caleb McLaughlin, è

sicuramente la fermezza. Nessuno infatti riesce a smuoverlo dai suoi principi morali per i quali si è anche

schierato contro gli altri membri del gruppo con idee nettamente differenti. È proprio lui che a volte guida

le decisioni del gruppo con il suo sangue freddo e la sua rigidità. Nonostante ciò non smette di mostrare

affetto per Will, per cui intensifica ancora di più il suo comportamento piuttosto scontroso.

NANCY: Natalia Dyer interpreta la sorella maggiore di Mike, che almeno all’inizio sicuramente riterrete

la solita ragazzina viziata e perfezionista, repressa dai genitori e vogliosa di provare emozioni proibite. E in

effetti è proprio così in un primo momento. Ma questo personaggio cresce molto durante la serie,

diventando una donna forte e sicura. Purtroppo bisogna restare vaghi per non incorrere nel rischio di

spoiler, però vi possiamo assicurare che il triangolo amoroso Nancy – Steve – Jonathan vi farà impazzire!

JONATHAN: è proprio perfetto per questo personaggio Charlie Heaton, che crea l’aria di cupo mistero

che circonda Jonathan, un ragazzo che, almeno secondo me, possiede tutte le caratteristiche per far

impazzire le ragazze. Però lui non pensa proprio nulla di ciò, infatti nelle prime puntate lo vediamo sempre

con la sua macchina fotografica, intento a immortalare tutto… forse un po’ troppo! Comunque, la sua

onestà e dedizione incondizionata per la famiglia (suo fratello è proprio Will) lo rendono davvero

interessante e fondamentale per lo sviluppo degli eventi!

STEVE: il tipico “bad boy” della situazione, Joe Keery vi ammalierà con la sua chioma fluente!

Innamoratosi di Nancy, Steve troverà la via della redenzione. Sebbene la vicenda inizialmente non lo

coinvolga se non di striscio, per un caso sfortunato si ritrova nel bel mezzo del disastro. Il suo amore per

Nancy lo porterà a correre molti rischi: nella seconda stagione, con la sua mazza chiodata, sarà il babysitter

dei ragazzi, che difenderà sempre coraggiosamente!

JOYCE: la bellissima Winona Rider interpreta la madre di Will. Tocca il fondo del baratro quando perde

suo figlio, arriverà a sembrare una completa pazza (quando parla con le luci e scrive l’alfabeto sul muro ci si

inizia davvero a preoccupare per la sua salute mentale), ma in realtà l’istinto materno sarà sempre la sua

guida. Comunque sia è da sottolineare come nel corso della serie Joyce distrugga più volte la propria casa,

rendendola inabitabile e decisamente inquietante!

HOPPER: se nella prima stagione viene un po’ “trascurato” siamo certi nell’affermare che David

Harbour reciterà davvero una parte portante della seconda. La sua storia famigliare è abbastanza tragica e

sicuramente lui non ha affrontato bene quello che è successo: chiuso in una corazza, si dedica solo al lavoro

e al divertimento. Hopper è il detective della situazione, anche se lui è un semplice poliziotto. La sua è una

personalità complessa, ma si mostrerà sempre forte nei momenti peggiori e troverà sempre una soluzione

a ogni situazione!

Invernizzi Camilla e Beatrice Losa (3^C)

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ADOLESCERE

Felicità devastanti Piaceri incessanti

Bellezze ammalianti

E poi in un attimo

Tempi infiniti Amici spariti Amori sfioriti

E da capo in un battito

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Per questo mese abbiamo pensato di proporvi tre film appena usciti , maggiormente quotati dalla critica internazionale, e alcune sorprese per il futuro.

The Midnight man, regia di TravisZariwny (11 gennaio 2018)95 minuti

“Non dovete mai addormentarvi o rimanere nello stesso posto durante il gioco”

Alex è una comunissima adolescente che vive con sua nonna Anna, malata. Durante una ricerca in soffitta, Alex trova le indicazioni per un gioco che, se svolto correttamente, risveglierà "l'uomo di mezzanotte": un essere malvagio che trasforma in realtà ogni incubo. In un primo momento, Alex e gli amici pensano che il gioco sia innocuo ma ben presto si renderanno conto che l'uomo di mezzanotte è qualcosa di molto più letale di quello che credevano. Ad allertarli sul pericolo che corrono è il dottor Goodberry che, in visita alla nonna, riesce a percepire la presenza del nemico.

Jumanji – Benvenuti nella giungla- regia di Jake Kasdan (1 gennaio 2018) 119 minuti

DAL LICEO A UNA GIUNGLA VIDEOLUDICA, QUATTRO RAGAZZI SONO COSTRETTI ANCORA UNA VOLTA A VINCERE A JUMANJI!

A 22 anni di distanza da un film che caratterizzò in maniera inaspettata il cinema mainstream anni Novanta, ecco un sequel del tutto inatteso, che diviene immediatamente un tributo al protagonista dell'originale. È infatti impossibile scindere il ricordo del primo Jumanji da quello di Robin Williams, un talento unico nel mescolare elementi di comicità inarrestabile a un perenne e insopprimibile velo di malinconia. 1996: la scatola del gioco da tavolo Jumanji viene trovata su una spiaggia, esattamente dove l'avevamo vista al termine del film originale, ma quando il ragazzo che se la porta a casa capisce di cosa si tratta ne è molto deluso, perché gli interessano solo i videogame. Nella notte il gioco si trasforma in una cartuccia per console, la stessa che viene ritrovata oggi da quattro liceali in punizione, che scelgono i quattro personaggi restanti di un gioco per cinque player e commettono l'errore di interrompere la partita, finendo quindi intrappolati nel gioco e nel corpo dei personaggi che avevano scelto. Così il nerd è un fusto, il nero da atleta diventa spalla comica, la ragazza asociale è una sventola che scalcia a ritmo di musica e la reginetta, perennemente in caccia di like

RUBRICA CINEMATOGRAFICA

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sui social, si ritrova per contrappasso nel corpo di un uomo di mezz'età in sovrappeso. Insieme dovranno superare varie sfide e riportare un gioiello incantato in cima a una montagna: solo così potranno ritornare a casa.

Un sacchetto di biglie, regia di Christian Duguay (18 gennaio 2018) 110 minuti Il film, tratto dal romanzo omonimo di Joseph Joffo ispirato a una vicenda realmente accaduta, racconta il sorprendente viaggio di due giovani fratelli di origini ebrea, attraverso la Francia degli anni quaranta occupata dai nazisti. Joseph e Maurice vivono la loro infanzia serenamente: d'estate giocano tra le onde, d'inverno si sfidano a battaglie di palle di neve fino a quando tutto cambia, a scuola sono costretti a indossare segni distintivi sulla giacca della divisa. Come tutti gli altri bambini ebrei vengono esclusi e additati dai compagni, emarginati dagli amici che ora li guardano in modo diverso. La situazione si complica a tal punto che una sera, il padre gli annuncia che dovranno partire in cerca di un luogo più sicuro. I bambini si mettono così in viaggio per sfuggire ai nazisti e raggiungere la cosiddetta "terra libera". Nonostante le difficoltà riescono a eludere i controlli delle SS imparando a riconoscere il rumore dei tremendi camioncini che sciamano per il Paese e a scappare prima che gli ufficiali a bordo si accorgano della loro presenza. Il film segue i due bambini nella loro fuga da Parigi alla ricerca di un rifugio definitivo e mostra senza filtri le insormontabili difficoltà che affrontano lungo il percorso e come, con un'incredibile dose di astuzia, coraggio e ingegno, riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi finalmente alla loro famiglia.

Coming soon:

MazeRunner – La rivelazione- 1 febbraio 2018

Cinquanta sfumature di rosso 14 febbraio 2018

L’ultima discesa 8 febbraio 2018

Red Sparrow

Di Claudia Accorto, Giulia Uberti, Cecilia Firzi. (3A)

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GRASSIELLA

Grassiella vostra è tornata! Lo so, vi sono terribilmente mancata.

Tranquilli, i vostri malsani appetiti gossippari stanno per essere soddisfatti!

La più amata dal popolo di Ask, Silvia Venuta (3M), pare sia ancora molto molto vicina a

Riccardo Rigamonti (5E) e che in occasioni pubbliche, come la festa di Silvia Gianola

(5E), a cui hanno partecipato diverse persone del GBG, si sono dati alla pazza gioia. Alla

domanda “sei fidanzata?” risponde “in teoria no ma in pratica sì”. Strascichi bollenti di

relazione anche per l’altro adone di 5E (Leonardo Rigamonti), il quale pare essere

protagonista di una liason appassionata con Melania Sala (4B).

Cuore che si rompe invece quello di Samuele Pirovano (5M), scaricato da Chiara Losa

(4M), la quale sembra essersi divertita molto dopo la rottura…

Libera perché smollata dal fidanzato nella notte di Halloween anche Martina Meregalli

(2D) e non è impegnato neppure Riccardo Rossi (3H) che segnalo perché mi chiedete in

tantissime di lui.

Sulla piazza anche Giulia Adamoli(1A) che si è lasciata alle spalle la lunga love story con

l’extra-Grassi Filippo Bonacina.

Fatevi sotto allora e accalappiate questi bei bocconcini!

Clara Melzi e Giulia Uberti (entrambe di 3A) intanto si scambiano effusioni sul profilo

Snapchat di Ginevra Negri (3C). Sono di gran lunga la coppia di amiche a cui il popolo del

GBG è più affezionato.

Tornando al biennio, Andrealuca Mussi (2A), per l’enorme disappunto di tutte le ragazze

con gli ormoni a palla della nostra scuola, pare abbia storie con una sua misteriosa

compagna di classe.

La giovanissima Elena Rossi (1H), invece, sembra essere puntellata da un compagno

ben più vecchio, addirittura di quinta, che continua a chiedermi delucidazioni sulla

situazione sentimentale della donzella.

Un triangolo intrigante è quello che sembra essersi creato tra le sorelle De Giovanetti (3M

e 5M) con Alessandro Biancu (5M), il quale, fidanzato con la minore, sembra non essere

un fedele e cristallino compagno e pare che non disprezzi la compagnia di Ilaria.

Infine, la rubrica “Avvistati!” con le coppiette nuove nuove che ho paparazzato in giro per

Lecco: parlo di Francesca Carnabuci (5A) con Roberto Rota (5B), Mariachiara Crimella

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e Giorgio Coppola (5M) e, per finire, Margherita Milesi (5M) con l’ex compagno di classe

Francesco Alborghetti (4M) anche se tra i due sembra non esserci più molto interesse

reciproco.

La vostra Grassiella vi saluta tanto caramente ma prima di lasciarvi vi parla di una nuova

sua rubrica: #lapostadellazia

Da oggi vi chiedo di inviarmi, oltre ai

succulentissimi gossip, dediche o

lettere (d’amore e non) rivolte a

chiunque bazzichi il GBG (studenti,

professori e ovviamente personale

ATA). Naturalmente il tutto potrà essere

anonimo tramite il mio Ask o anche

palese. Tutto ciò che potrò pubblicherò nel prossimo numero di INSIDE!

Mi trovate su Facebook (La Grassiella), Instagram(@grassiella_gbg), mail

([email protected]) e Ask (Ziagrassiella).

Baci gossippari

La Grassiella