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Associazione Nazionale
“Professione Geometra”
INSERTO SPECIALE
6^ ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI DEI COLLEGI D’ITALIA
““VVeerrssoo uunnaa nnuuoovvaa ssccuuoollaa ppeerr ll’’aacccceessssoo aallll’’AAllbboo””
--FFoorrmmaazziioonnee ee QQuuaalliittàà--
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Alla 6ˆ Assemblea Dei Presidenti dei Collegi dei Geometri e
Geometri Laureati d’Italia, tenutasi a Roma il 27 e 28
settembre 2010, presso la prestigiosa sede della Cassa
Nazionale di Previdenza, nomi di autorevolezza nazionale e
internazionale hanno trattato argomenti prestigiosi riguardo la
formazione e la qualità.
Davanti ad una sala gremita, il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri
Laureati Fausto Savoldi ha dato il benvenuto ai rappresentanti di Categoria, che venuti
da ogni parte del Paese, si sono trovati a dibattere sull’argomento :
“Verso una nuova scuola per l’accesso all’Albo- Formazione e Qualità”
I lavori articolati in due giornate, hanno entusiasmato i partecipanti che hanno discusso
sul tema della scuola ,formazione e realizzazione dei giovani, finalizzati alla
modernizzazione della figura del geometra in questo tempo di sfide, per l’evoluzione
socio-economica del Paese nel contesto globalizzato.
Ospiti d’onore uno dei cinque tra i maggiori psichiatri e
psicoanalisti italiani, Paolo Crepèt discepolo del professor
Basaglia, ha toccato l’argomento della realizzazione e
formazione dei giovani, che deve tener conto della straordinaria
mutazione antropologica che coinvolge la famiglia e l'intera
comunità. Un mutamento che non deve indurre spavento ma
curiosità, attenzione, voglia di provare a capire cosa sta
accadendo e cosa potrà accadere. Sono stati numerosi gli
spunti, le riflessioni, le citazioni, attorno al tema più importante e alla prova più
considerevole che dobbiamo affrontare: il futuro, ovvero l'educazione e la crescita delle
nuove generazioni. Per secoli la famiglia stata, il pilastro della nostra comunità, il
luogo dove crescevano i figli, si curavano i vecchi, si costruivano e custodivano capitali.
Poi è arrivato il benessere e tutto è, pur lentamente, cambiato.
Paolo Crèpet
Fausto Savoldi Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
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La famiglia si è scoperta fragile, incapace di essere luogo autorevole e coerente.
L'idea stessa di educare si è fatta incomprensibilmente
complessa, i genitori sono diventati disponibili a fare
qualsiasi cosa (camerieri, autisti, amici, mediatori
sentimentali, sponsor) pur di non essere semplicemente
genitori, quasi che avessero scoperto che educare stanca.
Di fronte a questa emergenza educativa ha detto Crepet,
è necessario ritornare a pensare, a promuovere nuove
idee, a criticare, a progettare, dobbiamo educare le nuove
teste. La Categoria dei Geometri, come anche le altre devono studiare le
trasformazioni, per essere capaci di interloquire con le scuole, indirizzando i giovani a
nuove iniziative per la vita. La disciplina è un aspetto fondamentale da insegnare per
consentire ai giovani di essere autonomi, responsabili,realizzati e felici.
“Educare è libertà, il resto è addestrare, ammaestrare, indottrinare”
Affermazioni convinte hanno svegliato gli animi di tutti; “ la responsabilità del domani
dipende dall’educazione che siamo capaci di impartire agli adolescenti. “La mia
generazione, una volta compreso che doveva
battersi contro le forme dell'autoritarismo, si è
dimenticata, quando è diventata adulta -
genitore, padre, madre, eccetera - di essere
autorevole. Credo che l'intelligenza di un
genitore avvenga proprio in questa capacità di
amare ciò che si allontana da se.”
“Quando un genitore ama il controllo dei propri
figli, ama solo il proprio egoismo.”
“Gli adulti educano la nuova generazione con l'idea che sia necessario eliminare il
dolore dalla vita. I giovani sono plasmati, dalla pedagogia della falsa felicità, e non
da una vera scienza dell'educazione della vita. Tant'è vero che i dolori, la morte,
sono sempre capiti e interpretati come pura fiction, come eventi da romanzo. Il
dolore va insegnato perché è parte della vita. I Greci andavano al teatro ad
Crèpet durante l'intervento in sala
Crèpet durante l'intervento nella sala Trilussa
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assistere allo spettacolo della tragicità. Vivere vuol dire prendersi cura anche del
dolore che portiamo dentro di noi.”
“Per indirizzare i giovani non si può evitare di analizzare la trasformazione del
nostro Paese; in un momento di pesante crisi economica nazionale e la fine
dell’epoca dell’industrializzazione italiana già segnata con il progetto della Fiat in
Serbia e la fuga dell’industria manifatturiera in Cina, India, ecc., l’occupazione in
tali settori si è assottigliata, fino a scomparire a vantaggio dei Paesi emergenti.
Invitare un giovane a indirizzare i propri studi verso questi ambiti oramai sulla via
del tramonto, illudendolo di poter diventare un industriale, un responsabile
equivarrebbe a dirottarlo dalla realizzazione alla disoccupazione”
Spunti chiari,evidenti hanno destato l’interesse dei dirigenti di Categoria, impegnati
ogni giorno a promuovere e tutelare la professione del geometra; renderla appetibile e
rinnovarla ogni giorno, si trasforma in certezza per contribuire all’evoluzione
economica e sociale.
Il tema della formazione dei giovani è stato ripreso da mons.
Fabiano Longoni, laureato in Scienze sociali con la specializzazione
in Etica sociale presso la Pontificia Università Gregoriana ,direttore
della Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico,
scaturendone una discussione interessante e approfondita e al
tempo stesso gradevole e di immediata fruizione per la platea .
Longoni si è subito attirato la simpatia dei presenti, dichiarando
che il geometra è stato un punto fermo per la sua famiglia e soprattutto per sua
madre; un rapporto di fiducia durato tutta la vita.
La cultura quale l’incuranza nei confronti dei bambini e
delle loro speranze si accompagna ad una ossessione e
alla standardizzazione dei fanciulli, incasellati e omologati,
in un processo di chiusura dell’originalità e della creatività
in contrapposizione totale con quello che invece
dovrebbe essere il fine dell’educazione : ex-ducere, tirare
fuori, la personalità, l’ingegno e la vivacità. La famiglia, la
Mons. Fabiano Longoni
. Longoni durante il suo intervento
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scuola, la società in genere, hanno una grande missione, nell’essere sensibili alla vera
natura dell’adolescenza, costruendo la società del domani. Invece troppo spesso si a
che fare con l’indifferenza, la disaffezione, il “sadismo“ degli insegnanti, dei genitori,
degli educatori, che provocano molto spesso ansia, rifiuto e paura. La scuola, la
famiglia, il lavoro, debbono operare in squadra per affrontare l’educazione dei giovani.
La scuola deve essere, sapere e saper fare, dando degli imput intelligenti.
I giovani vanno educati per un fine, capaci di scegliere con consapevolezza e diventare
adulti realizzati. E’ indispensabile aiutarli a diventare protagonisti. Non è possibile
tenere in casa i giovani fino a 30 anni, farli diventare dei “bamboccioni”. Tenere i figli
legati a se non è un atto d’amore, ma egoismo definito. Con una società in crisi,
un’educazione permissiva, alimenta l’indifferenza dei giovani. L’indifferenza è protesta.
Gli adulti sono responsabili dell’invisibilità e sfiducia degli adolescenti. Tocca proprio a
loro aiutarli a diventare interpreti della propria vita.
Oggi i figli hanno paura di crescere, vivono nel limbo dell’eterna adolescenza,
rimandando ogni decisione a tempo indeterminato; preferiscono restare invisibili.
Il settimanale New Yorker ha messo in copertina il disegno di un ragazzo che appende
la laurea al chiodo mentre i genitori guardano sconsolati. I figli che si amano vanno
responsabilizzati soprattutto attraverso il sacrificio.
Fausto Savoldi, padrone di casa ha terminato evidenziando
che il tema così delicato e sentito della formazione deve
essere affrontato con la partecipazione di tutti e anche ciò
che sembrerebbe scontato assume una importanza rilevante
per il domani della professione e delle generazioni future. La
Categoria è chiamata a un forte cambiamento sia nella
mentalità, che deve diventare meno rigida e più flessibile per
favorire l’adattamento evolutivo alle mutevoli e difficili situazioni esterne, sia nella
formazione, che deve assecondare l’acquisizione di queste nuove mentalità e
metodologie di approccio.
Il Presidente Fausto Savoldi con mons. Longoni
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CATASTO & OPPORTUNITA’ DI LAVORO
Intervento del Consigliere Nazionale geom. Bruno Razza
Al termine della prima giornata ha preso la parola, il consigliere
nazionale geom. Bruno Razza fornendo importanti considerazioni in
merito alle opportunità professionali che emergono dal Decreto-legge
del 31 maggio 2010 n. 78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica” , Pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010 -supplemento ordinario
Convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010 n. 122.
Entro il 31 dicembre 2010 i titolari di diritti reali sugli immobili che non risultano
dichiarati in Catasto
Al fine di assicurare l'immediato assoggettamento alle imposte di tali singole unità
immobiliari non ancora censite o non censite correttamente, la normativa ha introdotto
la possibilità di procedere alla determinazione di una “rendita catastale presunta" e
, immobili oggetto di interventi edilizi che abbiano determinato una
variazione di consistenza ovvero di destinazione non dichiarata in Catasto, sono tenuti
a procedere alla presentazione, ai fini fiscali, della relativa dichiarazione di
aggiornamento catastale. Restano salve le procedure previste dal comma 336
dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nonché le attività da svolgere in
surroga da parte dell'Agenzia del territorio per i fabbricati rurali per i quali siano venuti
meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità ai fini fiscali, individuati ai sensi
dell'articolo 2, comma 36, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, nonché quelle di accertamento
relative agli immobili iscritti in catasto, come fabbricati o loro porzioni, in corso di
costruzione o di definizione che siano divenuti abitabili o servibili all'uso cui sono
destinati. Considerate le forti pressioni del governo di recuperare dal settore "fisco
immobili" una buona fetta di introiti per il bilancio l'Agenzia del Territorio ha
intenzione di provvedere speditivamente all'iscrizione di tutti gli immobili scovati sino
ad oggi non potendo ovviamente agire in tempi ragionevolmente brevi alla surroga di
tutti.
Bruno Razza
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provvisoria in attesa della rendita definitiva che sarà attribuita in seguito alla
presentazione dell'accatastamento (redatto con le corrette procedure tecniche previste)
al Catasto Urbano. Tale rendita presunta costituisce un congruo parametro che
permette di assicurare l'immediato assoggettamento dei fabbricati alle imposte e al
Fisco. Proprio su questo punto s’inserisce l'ipotesi di avvalersi di collaboratori
professionali esterni (anche il metodo speditivo con rendita presunta richiederebbe
troppo tempo con le sole forze dell'Agenzia del Territorio) che essendo distribuiti su
tutto il territorio e buoni conoscitori dello stesso potrebbero ben agire con rapidità e
competenza (una volta prestabilita una metodica estimativa proceduralmente univoca
portando Agenzia del Territorio al centramento dell'obiettivo richiesto dal governo. Si
prevedono quindi possibilità di appalto a esterni dell'attività di classamento, e il
Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati si sta adoperando in tal senso.
Prima della fine dell’anno, è indispensabile che si arrivi alla stipula di una apposita
convenzione tra Agenzia e Consigli Nazionali, nella quale l’Agenzia dichiari la necessità
di richiedere la collaborazione e le categorie garantiscano di essere in grado di fornirla.
I Collegi provinciali, una volta conosciuti i luoghi e il numero delle pratiche da
redigere, possono eseguire un’apposita indagine tra gli iscritti disponibili e per
opportuna convenienza, più vicini anche fisicamente agli oggetti da analizzare. In
funzione delle disponibilità e della quantità delle pratiche, possono indicare i colleghi
più adatti per assolvere l’incombenza.
A questo punto, gli Uffici locali possono incaricare direttamente i colleghi, con una
disposizione semplificata che fissi i termini da rispettare con la garanzia e la vigilanza
dei Collegi.
Il Geometra certificatore: una grande occasione
Finalmente, a supporto dei contraenti e del notaio, siamo chiamati a certificare nell'atto
di trasferimento di diritti d’immobili, la corrispondenza tra edificato e planimetria
catastale. Potremmo inoltre richiedere e ottenere anche per vie telematica dall'Agenzia
del territorio, la planimetria catastale in atti.
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L'articolo 19 della legge n° 122 del 30 luglio 2010, accogliendo una nostra antica
proposta, prevede finalmente che in occasione degli atti di trasferimento delle unità
immobiliari urbane, ci sia I'obbligatorietà di certificare la conformità tra quanto risulta
in atti presso l'Agenzia del Territorio (Catasto) e la situazione effettiva della consistenza
dell'unità immobiliare (planimetria/stato di fatto).
La prima versione della norma, approvata dal Senato alla fine del mese di maggio,
prevedeva per tutti gli atti di trasferimento di diritti inerenti i fabbricati che fosse la
parte venditrice ed intestataria del bene, previa ammonizione del notaio, a certificare la
corrispondenza di cui sopra. Nella seconda versione invece, quella approvata alla
Camera con voto di fiducia e convertita in legge col testo blindato dal Governo sono
stati inseriti alcuni emendamenti che con grande soddisfazione ci coinvolgono appieno
in questa attività. Così come successo per il calcolo della rendita presunta dei fabbricati
nascosti al catasto, ex rurali e modificati, anche per la certificazione di cui sopra, può
adempiere, a queste novità la figura del “tecnico abilitato” (che noi ovviamente
definiamo “Geometra” per la evidente incontestata ed incontestabile competenza)
figura che avrà una funzione essenziale per la stessa rogabilità dell'atto.
La nostra proposta prevedeva che quest’attestazione fosse redatta esclusivamente da
tecnico abilitato e non in surroga alla parte, mettendoci nella condizione di avere un
ruolo significativo nella preordinazione dei documenti finalizzati al trasferimento della
proprietà degli immobili, ufficializzando ciò che di fatto è già oggi e da tempo prassi
consolidata del nostro lavoro (poco riconosciuto e spesso mal pagato). La proposta di
emendamento, condivisa anche dall'Agenzia del Territorio ci identifica invece come
possibili certificatori, ma si tratta comunque di un buon risultato. Detta proposta è
stata approvata in Commissione e poi inserita nell'emendamento del Governo,
migliorando così il testo della norma, eliminando un difficoltoso onere al cittadino
venditore di un immobile. Com'è noto i soggetti intestatari normalmente non hanno le
conoscenze per comprendere o essere in grado di dichiarare con certezza la corretta
corrispondenza tra stato di fatto e planimetrie catastali dell'immobile, quindi non
possono nemmeno certificarla a cuor leggero, mentre il tecnico abilitato, esperite le
verifiche del caso, può svolgere gli accertamenti necessari e asseverare con
competenza, assumendo cosi un ruolo tecnico di responsabilità, nell'atto notarile che
tratta gli immobili.
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Va appena ricordato che a seguito della legge 47/85, l'Agenzia del Territorio (temendo
all'epoca che le troppe pratiche cartacee di aggiornamento per modifiche interne nei
fabbricati intasassero irrimediabilmente gli uffici) aveva emanato una circolare (14
ottobre 1989 n. 3/3405) che esentava i proprietari dall'accatastare le modifiche interne
non rilevanti. Dette modifiche invece sono oggi giustamente ritenute rilevanti dalla
norma in oggetto (nel rispetto dell'art. 48 della legge 47/85 che imponeva
l'accatastamento delle variazioni interne regolarizzate con il condono edilizio) anche
nella consapevolezza che, per la variazione catastale delle stesse, le procedure
informatiche e telematiche vigenti non producono alcun danno all'Ufficio, ma anzi
migliorano ed aggiornano compiutamente la banca dati catastale.
Inoltre, la presenza del Tecnico Abilitato che assume questa
responsabilità dichiarativa non può che essere condivisa dal notaio,
il quale dell'immobile oggetto dell'atto non conosce lo stato di fatto
ma solamente quanto risulta dai documenti. Per altro, il tecnico
abilitato solleva la parte interessata e intestata da una gravosa
incombenza, al fine di garantire la legittimità del 'atto, non solo
nell'interesse del venditore, ma anche dell'acquirente.
La Circolare n° 2 dell'Agenzia del Territorio, emessa il 9 luglio 2010, ha fornito le
prime indicazioni e i primi chiarimenti rispetto alle norme contenute nel decreto,
riferendosi però a quello del testo originario, privo degli emendamenti,poi approvati.
Contiene tra l'altro le indicazioni necessarie per la corretta obbligatorietà della
presentazione descrittiva dell'unità immobiliare attraverso l'aggiornamento della
planimetria catastale. Altri chiarimenti sono stati rilevati quindi dopo la conversione in
legge, con la circolare n° 3 del 10 agosto 2010, che contiene tra l'altro indicazioni
complementari per identificare la corrispondenza da certificare. Per evidenti motivazioni
di recupero della fiscalità, il termine per le attività di accatastamento spontaneo è stato
spostato al 31.12.2010 per i fabbricati sconosciuti al Catasto, per quelli modificati non
censiti correttamente e per gli ex rurali che hanno perso i requisiti della ruralità. Come
già previsto dopo la scadenza, interverrà l'accatastamento e, con la nuova norma, la
determinazione della rendita catastale presunta. Sia l'uno sia l'altra saranno eseguiti in
surroga dall'Agenzia oppure, in base ad apposita convenzione, dai tecnici professionisti
esterni. Inoltre, oggi in questa situazione si colloca la possibilità di consultare ed
Un geometra durante un rilievo
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ottenere il rilascio delle planimetrie catastali del Catasto Urbano anche per via
telematica, da parte dei tecnici abilitati e dei notai. Questa possibilità, ottenuta ora
(come si ricorderà) dopo anni di accorate (quanto vane) richieste ed incomprensibili
dinieghi e rinvii, ci apre completamente un'ulteriore finestra di conoscenza e di
accessibilità all'archivio catastale, ai fini di una migliore nostra operatività e, nel
particolare contingente ci mette sullo stesso piano dei notai, per ottemperare alla
norma che prevede la certificazione di conformità tra edificato e rappresentato nella
planimetria catastale. Nel merito, su sollecitazione urgente dell'Agenzia, abbiamo
indicato due colleghi disponibili e specializzati in Catasto dei Fabbricati, uno operante
al nord e l'altro al sud, per una rapidissima sperimentazione della procedura di
richiesta delle planimetrie, eseguita durante il mese di agosto. I colleghi sperimentatori
hanno verificato la procedura appositamente indicata loro dall'Agenzia, sia con
richieste eseguite attraverso Sister che con l'ausilio di Geoweb, riscontrandone il
funzionamento, le criticità e proponendo alcuni suggerimenti, che sono stati
puntualmente e tempestivamente già comunicati alla Direzione dell'Agenzia del
Territorio. Anche Geoweb ha partecipato alla sperimentazione con alcuni colleghi
iscritti, scelti tra chi era tra i maggiori fruitori dei servizi per la presentazione dei Docfa.
Il decreto in parola ci vede protagonisti negli accatastamenti, nel calcolo delle rendite
presunte (per cui sono previste possibili convenzioni operative tra Agenzia ed Ordini
Professionali) e nelle dichiarazioni di conformità
. A questo punto non ci resta che
prepararci a lavorare con la solita competenza e con rinnovato equilibrio e
professionalità, in modo che la fiducia che c’è concessa possa essere ben riposta e
costituisca il giusto riconoscimento del nostro impegno in ambito catastale. Va rilevato,
per la precisione, che il testo della norma non prevede l’esclusiva in favore del tecnico,
ma prevede che la dichiarazione dell'intestatario venditore, “possa essere sostituita da
apposita certificazione” redatta dal “tecnico abilitato”, ma nel principio e nella “ratio”
della legge e nei risultati che ne derivano prendiamo atto di essere entrati a pieno
titolo, nelle procedure relative ai trasferimenti immobiliari. Il prossimo passo dovrebbe
essere quello che ci vedrà certificare anche la corrispondenza dell'edificato rispetto alle
norme edilizie e urbanistiche, rendendoci indispensabili in ogni atto notarile che
trasferirà i diritti reali sui fabbricati.
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STANDARD di QUALITA’
Intervento del Consigliere Nazionale geom. Antonio Benvenuti
L’attività finalizzata alla stesura dello “standard di qualità ai fini della
qualificazione professionale della Categoria dei Geometri “ sta
proseguendo secondo il calendario fissato dal contratto stipulato dal
CNGeGL con l’Ente Nazionale Italiano di Qualificazione. Il lavoro
consiste nel disciplinare le prestazioni professionali svolte dai
geometri secondo precise regole in conformità alla struttura di norma
per la qualificazione delle prestazioni concordate a livello europeo dagli organismi di
normazione (CEN).
Secondo i principi di emanazione degli standard sarà necessario svolgere sul contenuto
dei documenti predisposti dal gruppo di lavoro una pubblica consultazione,nella quale
gli iscritti,ma anche i committenti,abbiano la possibilità di esprimere il loro parere. Ciò
potrà avvenire a partire dal mese di settembre 2011,termine previsto dall’emanazione
della prima versione del documento. Nel frattempo si è ritenuto necessario aprire un
confronto con la Categoria sull’elenco e sul contenuto delle prestazioni professionali
individuate dal gruppo di lavoro CNG/UNI,al fine di ottenere osservazioni,richieste di
integrazione e suggerimenti. Durante il Congresso Nazionale dei Geometri e Geometri
Laureati tenutosi a Palermo nell’ottobre 2005,i congressisti avevano rilevato la necessità
di introdurre uno standard di qualità della Categoria professionale e un regolamento
per la formazione continua obbligatoria degli iscritti,quali presupposti finalizzati ad un
maggior apprezzamento e competitività della Categoria in ambito nazionale e
internazionale. Inoltre,vista anche la Direttiva Europea 2005/36/CE del 7 settembre 2005
relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali,nella mozione finale è stato
dato mandato al Consiglio Nazionale di predisporre uno standard di qualità delle
attività professionali. Il Codice Deontologico del Consiglio Nazionale dei Geometri e
Geometri Laureati,ha poi previsto all’art. 23 lettera a) che il geometra debba “svolgere
la prestazione professionale,per il cui espletamento è stato incaricato,nel pieno rispetto
dello standard di qualità stabilito dal Consiglio Nazionale”.
Antonio Benvenuti
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Il Consiglio Nazionale,con supporto metodologico di UNI, ha elaborato il documento
Standard di Qualità che è costituito di un inquadramento generale e uno contenente le
specifiche tecniche relative alle singoli prestazioni professionali afferenti le tre macro-
aree :
Edilizia,urbanistica,ambiente
estimo e attività peritale
topografia,cartografia,geodesia e catasto
Il documento definisce il processo di qualificazione professionale della Categoria dei
Geometri,specifica i requisiti di conoscenza,competenza e esperienza delle diverse
prestazioni afferenti la figura del geometra e descrive i metodi di valutazione della
conformità. Si applica al geometra iscritto all’Albo,indipendentemente dalla natura
dell’impiego.
“Associazione Nazionale Donne Geometra – Professione Geometra”
SINDROME CASA MALATA
Intervento del dott. Nicola Fiotti – Ricercatore presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Trieste
Nella seconda giornata dei lavori è stato dato ampio spazio alle Associazioni di
Categoria, che hanno svolto una relazione sul lavoro inerente la Formazione Continua
e Obbligatoria.
I Geometri sono una Categoria attenta a ogni aspetto della professione e hanno dato
notevole risalto alla tematica studiata e proposta tramite un Corso di Formazione
(validato dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati – per il
riconoscimento dei crediti formativi ) dall’ Associazione Nazionale Donne Geometra
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– Professione Geometra sulla sindrome dell’edificio malato SICK BUILDING
SYNDROME, che ha ottenuto il patrocinio della Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università di Trieste.
Ospite relatore il dott. Nicola Fiotti ricercatore presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Trieste, autore di numerose pubblicazioni su prestigiose
riviste scientifiche internazionali con un trascorso come
“Assistant Professor” presso il dipartimento di Chirurgia,
della University of Nebraska Medical Center, a Omaha
(USA).La platea ha dimostrato un notevole interesse
all’intervento, che ha coniugato medicina e tecnica. E’
stato stimolante capire come i tecnici possono
prevenire una miriade di patologie, in fase di
progettazione e esecuzione lavori.
Stralcio dell’intervento del dott. Nicola Fiotti
Lo studio del legame tra ambiente abitativo e
salute è talmente complesso da essere divenuto una vera disciplina scientifica, ma
rischia di restare teoria se non è conosciuto, dai “protagonisti” (geometri,
ingegneri,architetti, periti, ecc) del processo di costruzione.
I cittadini occidentali trascorrono il 90% del tempo all’interno di edifici. Alla fine di
un’esistenza, stimata in circa 80 anni, più di 70 sono trascorsi al chiuso di strutture
costruite dall’uomo. Sugli effetti di questa permanenza si sa relativamente poco, ma è
difficile credere che il materiale delle costruzioni, per quanto inerte, non interagisca e
non influenzi l’esistenza della materia vivente che permane così
a lungo all’interno di questi edifici. Il contatto e la vicinanza con
i materiali utilizzati nelle costruzioni non sono da considerarsi
aspetto naturale perché, nell’evoluzione umana, l’abitazione è
comparsa molto tardi e l’uomo non ha mai sperimentato la
permanenza in ambienti chiusi, neppure se costruiti col
materiale più naturale che possiamo considerare, il legno.
Inoltre, questa “terza pelle”, la gamma cioè di materiali con cui
sono costruiti gli edifici, è molto eterogenea ed è arrivata tardi
nell’evoluzione dell’uomo con una conseguente ridotta capacità di sviluppare
dott. Nicola Fiotti
Il geometra e la Sindrome Edificio Malato
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un’adeguata tolleranza nei lunghi periodi. La complessità di questi materiali e delle
tecnologie costruttive, oltre che il design stesso, comporta una serie di problemi di
adattamento che l’umanità ha pagato in passato con devastanti epidemie e oggigiorno
con patologie più subdole ma comunque rilevanti per la qualità della vita o la
sopravvivenza stessa.
Per porre rimedio a questi difetti delle abitazioni forse non serve rivoluzionare un
modo di costruire consolidato nei secoli, quasi certamente il primo passo è
rendere cosciente chi concepisce un edificio dei potenziali rischi insiti in alcune fasi
della sua costruzione. A volte basta poco per migliorare lo stato di salute di chi
fruisce d’ un edificio. Da parte dell’utente di una costruzione, la comprensione del
problema e l’adozione di piccoli accorgimenti per migliorare il proprio benessere sono
sicuramente importanti; ma molto di più potrebbe essere fatto da tecnici esperti che
limitino il rischio dell’insorgenza di patologie o che eliminino i fattori che le
amplificano, riducendo il sempre più grave “problema dell’abitare”. L’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha formulato una serie di raccomandazioni sia per il
miglioramento degli edifici difettosi già esistenti, sia per prevenirne la costruzione
di nuovi. Tra queste ultime raccomandazioni: una specifica attenzione va riservata al
rilevamento dei difetti celati nelle abitazioni. Nel 1982 l’Organizzazione Mondiale per
la Sanità (OMS) ha coniato la definizione di “sick building syndrome”, - sindrome
dell’edificio malato (SEM) - per definire una sindrome composta di disturbi in vari
organi e apparati legata alla permanenza in certi ambienti. In dettaglio, la sindrome
comprende sintomi che riguardano gli occhi (prurito, infaticabilità, rossore, bruciore,
intolleranza alle lenti a contatto), il naso (chiuso, talora con epistassi, cioè sanguinante,
pruriginoso), la gola (irritazione e difficoltà di deglutizione), la pelle (secca, pruriginosa
o irritata) e sintomi meno specifici quali letargia, irritabilità e ridotta concentrazione. Il
fatto che sia stata definita una sindrome e non una malattia aiuta a far chiarezza. Il
termine sindrome, dal greco “concorso”, indica un insieme di sintomi che si
riproducono nello stesso tempo in un certo numero di malattie. Nulla di specifico,
quindi: sindrome è il termine di chi forza all’interno di un quadro unico malattie diverse
accomunate dallo stesso responsabile apparente, in questo caso la costruzione
(abitazione, luogo di lavoro, scuola, ospedale, luogo di ritrovo,ecc) o dallo stesso
sintomo. Il rapporto e la gerarchia, tra persona e edificio, che fanno nascere e definire
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l’edificio come malato, costituiscono argomento non ancora risolto e di grande
importanza. Vale comunque la pena di ricordare che i meccanismi con cui gli agenti
nocivi nell’edificio malato creano la patologia possono essere vari: dalla semplice
azione meccanica, a quell’immunologia, a quell’irritante chimica o fisica, a quella
psicologica.
Quanto costa alla società la Sindrome dell’Edificio malato alla società?
Stime prudenti indicano che l’1 % del tempo totale di un dipendente è perso tra
assenze sul lavoro e riduzione della produttività per problemi riguardanti le costruzioni,
mentre in USA, la perdita è stimata tra 5 e diverse decine di miliardi dollari
annualmente. Molto interessanti sono alcune determinazioni condotte da economisti
sulle perdite economiche della SEM e sui benefici della sua correzione. Miglioramenti
della qualità dell’aria sono ritenute responsabili di miglioramenti della produttività del
5% in media e una riduzione delle malattie respiratorie del 10%. Interventi sul controllo
termico, come la sua individualizzazione, aumentano la produttività fino al 3% e
riducono fino al 25% i costi del condizionamento. Interventi sull’illuminazione possono
incrementare la produttività di + del 10%, riducendo del 10-25% la prevalenza delle
cefalee e permettendo un risparmio intorno al + 50% delle relative spese energetiche.
L’accesso all’ambiente naturale aumenta la produttività del 10%, riduce
significativamente l’assenteismo e la SEM, oltre la riduzione di un ulteriore 40% della
spesa energetica per l’illuminazione.
Di considerevole attenzione è anche l’aspetto legato alla presunta responsabilità
del tecnico professionista; è a tutti noto, che negli elaborati tecnici questo tra
l’altro certifica la salubrità degli ambienti. Nel diritto italiano, sappiamo, che il
cosiddetto danno biologico o della salute consiste nella lesione dell'interesse,
costituzionalmente garantito, all'integrità fisica della persona.
Il rischio per la salute umana è rappresentato anche dalla tossicità chimica di materiali
o difetti di costruzione, che possono causare problemi clinici nel breve o lungo
periodo. Due recenti Sentenze, una sul caso Seveso, l’altra sui miliari della missione Ibis
in Somalia, dimostrano il consolidato orientamento giurisprudenziale, volto a
riconoscere considerevoli risarcimenti economici per i danni connessi all’ esposizione
all'inquinamento ambientale. Mentre è fatta salva la responsabilità civile e penale di
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fronte ad atti professionali condotti con negligenza imprudenza e imperizia, giova
ricordare che negli Stati Uniti, studi legali specializzati nel recupero di compensi per
casi di malasanità si occupano regolarmente di casi di sick building syndrome. E’
ipotizzabile che nel breve periodo grosse catene di uffici legali internazionali,
diffonderanno anche in Italia questo tipo di contenzioso, molto redditizio per i legali e
per la parte eventualmente lesa.
Come ridurre la Sindrome dell’Edificio Malato?
Innanzitutto è importante avere una dimensione del problema. L’OMS ha stimato che
nel mondo occidentale un edificio su 3 (nuovo o rinnovato), ha difetti che riconducono
alla SEM e che questa è più frequente negli agglomerati condominiali rispetto alle
case unifamiliari .
D’altro canto, l’otto per cento della popolazione svedese soffre di sintomi riconducibili
alla SEM, dato che concorda con il 10% di uno studio giapponese.
Si è verificato che un miglioramento della qualità dell’aria, della luce,
dell’illuminazione, del riscaldamento, dell’umidità, l’ergonomia, l’accesso
all’ambiente, scelta appropriata di materiali da costruzione, ecc, portano ad una
significativa riduzione della prevalenza della sindrome.
Quindi, un’attenta progettazione, un approfondito studio dei materiali, della
disposizione degli ambienti, un controllo della ventilazione, dell’acqua, della luce, ecc,
consentono di ridurre significativamente i costi sanitari della comunità e, nel
contempo, e il rischio di incidenti, costituendo in definitiva operazioni di medicina
preventiva tout court.
I tecnici professionisti (geometri,periti edili,ingegneri,architetti), hanno già rivestito in
passato questo ruolo, risultando determinanti nello sconfiggere importanti flagelli
dell’umanità, basti pensare alla peste e alla tubercolosi.
Obiettivi del corso “ Sindrome Casa Malata – Abitare e Vivere”
Il Corso di Formazione tenuto dal dott. Nicola Fiotti, patrocinato
dall’Università di Trieste, ha come obiettivo di istruire un professionista
e metterlo in grado di affrontare e risolvere i problemi derivanti dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia-Trieste
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SEM sia in fase di progettazione – che di ristrutturazione. La sua opera dovrebbe
contribuire a un efficace aumento della produttività all’interno delle strutture, a un
miglioramento della qualità di vita, alla riduzione dell’assenteismo lavorativo, alla
diminuzione di patologie generate dall’edificio malato, ecc.
I GEOMETRI possono svolgere un ruolo nuovo e importante di “medici della
prevenzione”, di grande utilità per l’economia, la salute e, in definitiva, per la
civiltà.
Per info: [email protected] - Referente: Rossetti Vita : tel. 3382880602
COMUNE DI SALEMI
Progetto : “Casa a 1 euro”
Prima degli interventi settoriali è stato proiettato un video sul recupero del centro
storico di Salemi, distrutto dal terremoto Belice e in buona parte abbandonato. Così ha
presentato il progetto “Casa a 1 euro” il Presidente del Consiglio Nazionale : “Un
gruppo di giovani geometri della zona,guidati da colleghi più esperti, si è appassionato
all’idea del “dono utile” e con gli elaborati che sono stati consegnati
all’amministrazione comunale,ha dato prova non solo dì amore verso la professione
antica,ma di attaccamento al proprio territorio,con la sua storia e le sue tradizioni.”
Vittorio Sgarbi Sindaco di Salemi ha detto : “il progetto è stato un marchio che ha
avuto un successo straordinario. Ne hanno scritto e parlato
giornali e giovani di tutto il mondo. Le verifiche e gli studi
condotti dal Collegio dei Geometri di Trapani,
sono un prezioso contributo alla concreta
attuazione di un progetto il cui scopo è quello
di fare di Salemi un albergo diffuso.”
Ha detto il Presidente del Collegio geom. Francesco Parrinello:“Si è
proceduto a un rilievo dell'area, utilizzando un teodolite e un laser
scanner messi a disposizione dalla Leica Geosystems. Sono state inoltre
Vittorio Sgarbi - Sindaco di Salemi
Francesco Parrinello Presidente Collegio di Trapani
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individuate le opere di urbanizzazione sotterranee, cui accedere una volta che gli
immobili saranno ristrutturati. Particolare attenzione è stata data al rilievo degli edifici,
sia internamente per definire l'esatta distribuzione degli antichi ambienti, che
esternamente per cogliere i particolari architettonici preesistenti. Il lavoro ultimato è
frutto di un’attenta sinergia fra i geometri e l'Amministrazione di Salemi che hanno
costantemente interagito al fine di elaborare un piano di intervento concreto ed
efficace, nel rispetto dell'ambiente e delle attuali norme antisismiche.”
Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
geom. Fausto Savoldi
Il momento più atteso è stato l’inizio dell’intervento di
Fausto Savoldi Presidente del Consiglio Nazionale dei
Geometri e Geometri Laureati che ha trattato la
formazione obbligatoria, la scuola, le competenze
professionali, la riforma delle professioni, l’unificazione
degli Albi. L’impegno del Consiglio Nazionale Geometri e
Geometri Laurati, è totale su questi argomenti, colonne
portanti per la costruzione del futuro della categoria.
La costruzione del futuro della Categoria, inizia sicuramente dal riordino degli Istituti
Tecnici. L’anno scolastico 2010/2011 ha visto l’avvio del nuovo assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico della scuola secondaria superiore e la contestuale messa a
regime del sistema di istruzione e formazione professionale di competenza delle
Regioni. Il Consiglio Nazionale ha sollecitato le proprie strutture provinciali a
partecipare attivamente ai comitati scientifici e agli uffici tecnici di ogni istituto con
l’intento di individuare ed orientare gli studenti verso la professione del geometra con
il nuovo titolo di Diploma di Istruzione Tecnica- settore “Costruzione, Ambiente e
Territorio”. Per il Consiglio Nazionale, sempre maggiore importanza riveste la
formazione post secondaria individuata negli ITS, in grado di garantire una
preparazione specifica e specialistica in settori già di competenza dei geometri.
Il percorso formativo, della durata di tre anni , comprendenti l’ultimo anno di istituto
tecnico di “Orientamento”, è la valida alternativa al triennio universitario, che fornisce
Fausto Savoldi durante l'intervento
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una formazione ancora generica e non legata al mondo del lavoro, indirizzando il
giovane verso una professionalità tecnica specifica, in settori molto richiesti dal
mercato.
Mentre proseguono i tavoli di lavoro sulla riforma delle professioni e sull’albo unico, il
Presidente Savoldi si è soffermato sulla formazione continua obbligatoria, in vigore dal
primo gennaio 2010. L’attività di classificazione dell’offerta formativa, con la specifica
dei programmi didatti e dei crediti formativi, è stata completamente eseguita. Nei
prossimi mesi si provvederà ad una selezione dei corsi classificati, al fine di garantire
una eccellenza dei corsi proposti e l’uniformità degli stessi sul territorio nazionale.
Intervento delle Associazioni di Categoria
Invitate a relazionare all’Assemblea, tutte le Associazione di Categoria GEOVAL,
GEOSPORT, GEOSICUR, AGIT, ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE GEOMETRA,
A.G.E.LL.PP, AGICAT, AGIAI hanno esposto le attività svolte, e i programmi futuri.
In merito alla formazione continua, ognuna ha offerto un importante contributo con la
organizzazione di percorsi didattici di notevole interesse, nelle materie di competenza.
Le attività delle Associazione proseguono quindi a tutto tondo, grazie al sostegno degli
associati e dei Collegi provinciali.
Il Presidente Savoldi, ha annunciato la nascita di una nuova Associazione di Categoria
dei Mediatori e Conciliatori. Infatti -con l’entrata in vigore delle disposizioni contenute
nel Decreto Legislativo 4 Marzo 2010, n. 28 in materia di mediazione finalizzata alla
conciliazione delle controversie civili e commerciali - si aprono nuovi scenari lavorati
per i geometri, che dovranno essere formati sulla materia con un apposito percorso
formativo.