Insegna Commerciale - Manuale per il Designer

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Manuale per il Designer INSEGNA COMMERCIALE

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Un lavoro tematico rulla tipografia milanese, che indaga concretamente gli aspetti formali e legislativi della creazione delle insegne in città. Progetto di Martina Bonetti e Tomaso Carbone per Politecnico di Milano

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Manuale per il Designer

INSEGNA COMMERCIALE

L’idea è quella di creare un “manuale” per il designer che si cimenti nella creazione di un’insegna commerciale a Milano.Avendo verificato le norme del comune nei vari regolamenti a riguardo, si vogliono trovare alcune linee guida da seguire per essere sicuri di ottenere un risultato approvabile dagli enti comunali addetti.

L’INSEGNA COMMERCIALE

Anche l’articolo 17 del Regolamento comunale sulla pubblicità e applica-zione del diritto e dell’imposta sulla pubblicità del Comune di Milano defini- sce le insegne di esercizio “i manufatti di proprietà privata (opachi, luminosi o illuminati da faretti), installati nella sede dell’attività a cui si riferiscono o nelle pertinenze accessorie alla stessa, recanti scritte e completati eventualmente da simboli, marchi e denominazione della Ditta e della Azienda rappresentata”. Esistono diverse tipologie come le fron-tali, quelle su tetto o facciata, quelle collocate su supporto proprio e quelle a bandiera.

Come indicato dall'art 47 del Regola-mento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R 16/12/92, n. 495), si definisce inse-gna di esercizio “la scritta in caratteri alfanumerici completata eventualmen-te da simboli o da marchi, realizzata e supportata con materiali di qualsiasi natura installata nella sede dell'attività a cui si riferisce o nelle pertinenze accessorie alla stessa. Può essere lumi-nosa sia per luce propria che per luce indiretta”. In concreto l'insegna di esercizio ha la funzione di indicare al pubblico il luogo di svolgimento di un'attività economica. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento per le Politiche Fiscali, emana una apposita circolare il 3 maggio 2002 in cui precisa che “insegne di esercizio” sono le scritte contenenti l'indicazione: «del nome del soggetto o della denominazione dell'impresa che svolge l'attività, della tipologia dell'attività esercitata e del marchio del prodotto commercializza-to o del servizio offerto». Occorre però precisare che la presenza, nell'ambito dello stesso mezzo pubbli- citario, delle indicazioni relative al marchio del prodotto venduto, non fa venire meno la natura di insegne di esercizio.

Le possibili collocazioni sono:

• nell’apposita fascia portinsegna o negli spazi già previsti in sede di progettazione e approvati dall’ammi-nistrazione degli stabili;

• nello nello spazio sopralluce, sen-za compromettere l’illuminazione;

• sul tetto dell’edificio a cui l’eserci-zio appartiene, senza alterarne la sagoma complessiva;• sopra o all’interno della vetrina;• sopra o all’interno della vetrina;• sui vani finestra.

DICHIARAZIONE E SANZIONI

Questo processo è necessario in quan-to, per ogni installazione, è prevista una precisa tassa da pagare al comu-ne. La regolamentazione a riguardo è presente sul suo sito.

Sempre l’articolo 17, al punto 5, dice che è necessario presentare una spe-cifica autorizzazione. “L’autorizzazione [...] è sostituita dalla dichiarazione o comunicazione dell’interessato, corredata dalla atte-stazione di avere correttamente rispet-tato le prescrizioni e i divieti previsti, anche in relazione alle modalità di installazione. L’installazione oggetto della dichia-razione può essere effettuata decorsi trenta giorni dalla data di presenta-zione dell’apposita comunicazione o dichiarazione con allegata l’attesta-zione del pagamento dell’imposta, se dovuta.L’accertata carenza delle condizioni, modalità e presupposti per l’installazione, comporta la rimozione dell’impianto e l’applicazione delle sanzioni vigenti.”

ll Comune vigila sulla corretta osser-vanza delle disposizioni legislative che disciplinano l’effettuazione della pubblicità. L’attività di vigilanza è svolta dal competente Settore sull’intero territorio di Milano, cui competono funzioni di controllo e tutti i poteri di rilievo e di accertamento e contesta-zione necessari per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste per legge e dal presente regolamento.

Il Comune procede d’ufficio alla rimo-zione dell’impianto abusivo qualora non vi provveda direttamente il trasgressore, con addebito delle spese relative a carico dello stesso. Non rispon- de di eventuali danni conseguenti alle operazioni di rimozione e il mezzo viene depositato in appositi spazi. Le insegne stesse possono essere se-questrate ai sensi del D.Lgs 507/93, a garanzia del pagamento dell’impo-sta sulla pubblicità, delle indennità, delle sanzioni e di ogni altro eventuale debito. Possono altresì essere sottoposti a confisca.

TIPOLOGIELe insegne di esercizio si distinguono, secondo la loro collocazione, in:

insegna frontale del tipo monofacciale;1

insegna su tetto, o su pensilina o sulle facciate di edifici;2

insegna collocata su sup-porto proprio;3

insegna a bandiera;4

avvisi al pubblico superiori al metro quadro quando sono installati nella sede dell’attività;

5

targhe professionali instal-late all’ingresso delle sedi di attività, di superficie non superiore a100 cm2;

6

stendardi;7

vetrofanie;8

pubblicità effettuata su veicoli;9

neon filiforme con scher- matura trasparente;10

DIVIETI

Dall’articolo 18 del regolamento comunale si evince che la Soprinten-denza per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Milano può porre il veto all’installazione di insegne. Nel caso in cui la zona di cui l’eser-cizio fa parte non sia sottoposta a particolari restrizioni, esistono alcune norme generiche:

• le insegne monofacciali devono avere una sporgenza massima di 20 cm dal filo della facciata;

• le coperture con funzioni “paravista” a “mantovana” o a “cappottina” non devono occultare infissi decorati o inferriate di pregio e che siano instal-late in armonia prospettica dimensio-nale con le partizioni architettoniche dell’edificio;

• il loro colore deve essere chiaro ma possono recare messaggi pubblicitari a condizione che restino contenute all’interno della luce della vetrina.

Inoltre viene reso noto che:

• non è consentito collocare casso-netti monofacciali all’interno degli androni di ingresso dei palazzi e va pur sempre mantenuto il decoro e il rispetto dello stabile;

• le insegne di esercizio non devono ostacolare la visibilità dei segnali stradali entro lo spazio di avvistamen- to, applicando le distanze nel senso delle singole direttrici di marcia. Fanno eccezione farmacie, rivendite di tabacchi, posti telefonici, banchi lotto o altri servizi pubblici;

• ai titolari di insegne regolari ma temporaneamente coperte da ponteggi di cantiere, è autorizzata l’installazione di uno stendardo sul paraschegge.

NORME DI COLLOCAMENTOConsiderate le esigenze di sicurezza della circolazione stradale, dovranno essere rispettate le seguenti distanze minime:

metri 15 prima delle intersezioni stradali, degli impianti semaforici, dei segnali stradali di pericolo e di prescrizione;

1

metri 10 dopo le intersezioni stradali, gli impianti sema-forici e i segnali stradali di pericolo e di prescrizione;

2

metri 2,5 di altezza mini-ma per la collocazione di insegne su edifici dotati di portici e/o gallerie di uso pubblico;

3

metri 10 di altezza per le insegne su pali, ammesse solo su aree e supporti privati, mantenendo una distanza non inferiore a 0,5 metri dal ciglio del marciapiede;

4

metri 4 di altezza per le insegne a bandiera con sporgenza non superiore di 1,20 metri dal filo di facciata

5

lo sviluppo verticale non deve mai superare l’altezza di due piani.6

MAX 4m

NORME DI PROGETTAZIONE

Esistono alcuni limiti che riguardano ideazione e conservazione dell’insegna:

• è vietato, a pena di revoca dell’autorizzazione, utilizzare le inse-gne di esercizio per promuovere lo-ghi, marchi o prodotti di altri soggetti diversi da quello autorizzato;

• nell’articolo 88 si specifica che il tutto deve essere sempre conservato pulito e decente. In caso di mancata manutenzione l’Autorità Comunale potrà ordinare le necessarie ripara-zioni ed anche la sostituzione;

• nell’articolo 87 del Regolamento comunale di Polizia Urbana si dice: “Le leggende devono essere in cor-retta lingua italiana. Si può tuttavia aggiungere la traduzione in lingua straniera purché in caratteri meno appariscenti. Saranno tollerati per la durata non superiore a tre mesi i cartelli provvisori in carta o tela”;• l’installazione di insegne a bandie- ra è ammessa unicamente se realiz-zata a lettere singole scatolate o a cassonetti singoli o al neon filiforme su facciata.

IL CENTRO STORICO

L’articolo 49 del regolamento emanato dalla Soprintendenza per i Beni Archi- tettonici e per il paesaggio di Milano si esprime riguardo ai divieti: “È vietato collocare o affiggere cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelati come beni cultura-li. Il soprintendente può, tuttavia, auto- rizzare il collocamento o l’affissione quando non ne derivi danno all’aspetto, al decoro e alla pubblica milione di detti edifici ed aree. Il soprintendente rilascia o nega il nulla osta o l’assenso per l’utilizzo a fini pub- blicitari delle coperture dei ponteggi predisposti per l’esecuzione degli inter-venti di conservazione, per un periodo non superiore alla durata dei lavori.”

Il Regolamento comunale dice che: “I messaggi pubblicitari in genere apposti su vetrina, in zona A (centro città), non devono superare il 50% della superficie della vetrina. Le deco-razioni devono essere realizzate solo nei colori oro, bianco, nero, argento e sabbiato. È fatto salvo il rispetto delle policromie dei marchi registrati (documentati) con rivendicazioni dei colori, purché non si tratti di stabili vincolati sotto il profilo architettonico o storico. “C’è quindi una particolare attenzione, che si manifesta nel mantenimento dei luoghi storici e turistici attraverso una regolamentazione piuttosto rigida stabilita dal comune di Milano.

Verificare le distanze

Identificarela zona e il

contesto

Deciderela tipologiadellʼinsegna

verificarecompatibilità

dellʼinsallazione

disegnare lʼinsegna

Consegnare al comune ladichiarazione

Martina Bonetti Tomaso Carbone