INQUINAMENTO LUMINOSO E RISPARMIO …...inquinamento luminoso, in modo da far comprendere come...

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CIELOBUIO – Coordinamento per la protezione del cielo notturno in collaborazione con: INTERNATIONAL DARK-SKY ASSOCIATION UNIONE ASTROFILI ITALIANI INQUINAMENTO LUMINOSO E RISPARMIO ENERGETICO Un problema per tutti noi Soluzioni e proposte per affrontarlo e risolverlo

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CIELOBUIO – Coordinamento per la protezione del cielo notturnoin collaborazione con:

INTERNATIONAL DARK-SKY ASSOCIATIONUNIONE ASTROFILI ITALIANI

INQUINAMENTO LUMINOSO

E RISPARMIO ENERGETICO

Un problema per tutti noiSoluzioni e proposte per affrontarlo e risolverlo

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2 CieloBuio – Coordinamento per la protezione del cielo notturno

Si ringraziano:l’Avv. Mario Di Sora che ha steso l’opuscolo ed i testi da cui è stato ottenuto questodocumento,L’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, la regione Lazio ed il comune di Frosinone,Il Dott. Pierantonio Cinzano, dell’Università di Padova,per la lettura critica del testo e per l’utilizzazione di alcune immagini tratte dal suo libro:“Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno” dell’Istituto Veneto di Scienze,Lettere ed Arti.L’International Dark-Sky Association e il Prof. David L. Crawford.L’Unione Astrofili Italiani per l’estratto dalle pagine web UAI per la valente collaborazioneSi ringrazia altresì, per la collaborazione, i produttori di corpi illuminanti che hannoconsentito la riproduzione di alcune foto.Testi originali di Mario Di Sora rielaborati da Alberto Duches e Diego Bonata

L’Italia di notte da satellite (© 1985 W.T. Sullivan)

Per eventuali informazioni :CieloBuio – Coordinamento per la protezione del cielo [email protected]://www.cielobuio.org

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INTRODUZIONE

Il presente opuscolo vuole rappresen-tare una guida per gli Uffici Tecnici deglienti pubblici, per le industrie, le attività delcommercio, i privati cittadini e, più in gene-rale per tutti i soggetti che, a qualsiasi titoloe per qualsiasi motivo, abbiano la necessità ol’obbligo di realizzare impianti di illumina-zione esterna (ivi comprese eventuali insegnepubblicitarie).

CieloBuio con l’aiuto e l’esempiodell’Osservatorio Astronomico di CampoCatino ha deciso di elaborare questostrumento, per meglio spiegare i contenutidelle recenti leggi approvate presso alcuniconsigli regionali, e per i recenti Regolamentiadottati da alcuni Comuni italiani in tema diinquinamento luminoso, in modo da farcomprendere come illuminare limitando almassimo l’Inquinamento Luminoso (IL) econtenere i consumi energetici derivantidall’uso dell’illuminazione esterna diqualsiasi tipo (pubblica e/o privata).

La nostra intenzione, ma anche la no-stra speranza, è stata quella di realizzare unostrumento pratico che potrà risultare utile peri progettisti di impianti di illuminazione, pergli installatori, per le ditte che vendono mate-riale illuminotecnico o, anche semplicemente,per il cittadino che abbia necessità di farinstallare lampade per l’illuminazioneesterna.

Il fine ultimo di questa guida è dimostrare come sia possibile illuminarecorrettamente dove è necessario (gli astrofilinon vogliono oscurare né le città né le strade)favorendo nel contempo:

1) la realizzazione di buoni impianti chenon disperdano luce verso il cielo (conrisparmio quindi di energia elettrica);

2) la scelta dei migliori sistemi perridurre i consumi;

3) il mantenimento e la salvaguardiadell’oscurità del cielo.

Obiettivi questi che, come vedremo,sono pienamente compatibili tra loro.

Il nostro senso di gratitudine si esten-de a tutti i Comuni che, fino ad oggi eprecorrendo i tempi, hanno adottato deiRegolamenti-tipo (come quello che èriportato nelle ultime pagine del documento)e agli altri Enti che hanno collaborato perdiffonderlo capillarmente comeLEGAMBIENTE ed altre istituzioni (peresempio l’Unione Industriale della Provinciadi Frosinone), sostenendo così una battagliadi civiltà che non è contro qualcuno, ma afavore di qualcosa.

In numerosi paesi di tutto il mondosono stati approvati provvedimenti legislatividi vario genere volti a ridurre l’inquina-mento luminoso (il primo nel 1958 a Flagstaffin Arizona - U.S.A.).

Anche in Italia sono stati presentatialcuni disegni di legge al Senato e alla Came-ra dei Deputati e approvate diverse leggi re-gionali al riguardo.

Il presente documento si proponecome supporto a codeste leggi, è quindi statorealizzato per illustrare i principi base dellaLegge Regionale del Friuli Venezia Giulia n.XX/07, ed è inoltre compatibile con le attualileggi: Umbria, Lombardia, Marche, EmiliaRomagna, Abruzzo, Puglia, Lazio,Campania, .

E’ però necessario che ogni cittadinosi consideri coinvolto nel problema e sia co-sciente che il suo contributo, pur piccolo, puòrisultare di grande importanza per il conse-guimento degli obiettivi prefissati.

CieloBuioCoordinamento per la protezione del cielo notturno

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IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO

Da studi effettuati in tutto il mondo daAstronomi e Astrofili, inizialmente negli StatiUniti dall’International Dark Sky Association,è emerso che una frazione rilevantedell’energia elettrica impiegata per ilfunzionamento degli impianti di illuminazioneesterna (almeno il 30-35%) viene utilizzata perilluminare direttamente il cielo.

CieloBuio di concerto con l'UAI el'IDA Italia, è particolarmente impegnato ecoinvolto attraverso i suoi tecnici ed esperti,nello studio di questo fenomeno enell’individuazione dei mezzi per limitarlo.

I dati raccolti fino ad oggi (sicura-mente incompleti ma approssimati per difetto)confermano in modo drammatico e preoccu-pante che, solo in Italia, ogni anno vengonodilapidati circa 400 miliardi di lire per difetti diprogettazione, di realizzazione o gestione

degli impianti di illuminazione esterna ovveroper l’uso di corpi illuminanti che risultanoeccessivamente disperdenti (tipico esempio ilampioni a sfera).

Nel corso della lettura scoprirete co-me una città delle dimensioni di Frosinone(50.000 abitanti) potrebbe risparmiare almenoil 30-40% (circa 300/400 milioni di lire)rispetto agli ordinari costi di gestione. Ciò,ovviamente, senza dover spegnere tutte le lucidelle strade ma semplicemente razionalizzan-do e programmando gli impianti e la loro ge-stione con i criteri e i mezzi di seguito indicatie offerti dalla moderna tecnologia.

Gli stessi criteri possono essere impie-gati con successo da tutti coloro che hannointenzione o necessità di utilizzare impianti diluce esterna (anche in forma pubblicitaria nelcaso delle insegne).

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Svincolo di Malpensa 2000 - Impianto di faraonicamostruosità' progettato con corpi distribuiti su 3anelli, a 45° verso il basso, orizzontali e puntati a 45°VERSO L'ALTO. E’ visibile da 30km di distanza ed i2/3 della luce viene usata per illuminare il cielo.Costruita all'interno del Parco naturale del Ticino.(S.Minuto).

Il cielo stellato, al pari di tutte le altrebellezze della natura, è un patrimonio che de-ve essere tutelato nel nostro interesse e inquello dei nostri discendenti.

Non a caso l’UNESCO, nella suaDichiarazione Universale dei Diritti delleGenerazioni Future, ha sancito esplicita-mente che: “Le persone delle generazionifuture hanno diritto a una Terra indenne enon contaminata, includendo il diritto a uncielo puro”.

Impianto di Illuminazione stradale full cut-off conuna razionale distribuzione dei corpi illuminanti(D.Bonata).

Il problema quindi non riguarda solo coloroche studiano il cielo, come gli Astronomi e gli

Astrofili, ma anche qualsiasi persona chevoglia avvicinarsi alla conoscenza di tuttoquello che si trova al di fuori della nostraatmosfera...cioè l’intero Universo!

Nuova illuminazione con corpi illuminanti orizzontalia vetro trasparente piano, ma troppo fitta (D.Bonata)

Non aspettiamo, quindi, che incomin-cino gli altri ad affrontare la questione troppotardi; impegnamoci da subito e in primapersona per recuperare, alla culturadell’Uomo, un bene dal valore inestimabile chenon abbiamo il diritto di distruggere ma ildovere di conservare.

L'utilizzo della luce riflessa mediante apparecchia“Vela” come illuminazione urbana, residenziale,decorativa, etc.. è sempre sconsigliata in quanto talisistemi hanno un’efficienza molto bassa ed è quasiimpossibile non inviare luce verso la volta celeste! Inquesto caso i potenti proiettori colpiscono solo partedel corpo riflettente disperdendo il resto del flussoluminoso verso l'alto (F.Crotti)

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INQUINAMENTOLUMINOSO ED EFFETTI

SULL’UOMO ESULL’AMBIENTE

L'inquinamento luminoso ha molteplici effettinegativi, di tipo:a) culturale - la cultura popolare del cielo èormai ridotta ad eventi particolari di tipoastronautico; perdendo il contatto diretto conil cielo l'uomo si è impoverito rispetto alleculture millenarie degli antichi popoli orientali,la differenza è esattamente la metà, gli antichivedevano a 360 gradi, noi a 180 gradi,mancandoci la visione aerale. A titolo diesempio si pensi che gran parte degli scolarivedono le costellazioni celesti solo sui libri discuola, e gli abitanti delle più grandi città nonhanno mai visto una stella. Si pensi che lanotte successiva all'ultimo grande terremotoche colpì la città di "Los Angeles", unamiriade di chiamate intasò i centralinitelefonici degli istituti scientifici della"California" per sapere che cosa fosseaccaduto in cielo. In realtà si trattava solo delfatto che la momentanea sospensione dienergia elettrica in molte zone della città e laparziale distruzione di molti impianti diilluminazione avevano reso visibili ai cittadiniquel cielo stellato che i più non avevano maivisto.b) artistico - passeggiando nei centri storicidelle città o nelle loro zone artistiche si noteràcome l'uomo con una illuminazionecervellotica riesca a deturpare tanta bellezza,studiata e realizzata con abnegazione dagliartisti; luci e poi luci, fari che illuminano agiorno le piazze. In molte città, negli ultimianni, sono stati installati degli orrendi impiantidi illuminazione, spesso rivolti verso il cielo,deturpando così i già degradati centri storici.L'illuminazione delle zone artistiche e deicentri storici deve essere mirata e deveintegrarsi con l'ambiente circostante in modoche le sorgenti illuminanti diffondano i raggiluminosi in maniera soffusa o come si suol dire

" a raso " dall'alto verso il basso, così damettere in risalto le bellezze dei monumenti;c) scientifico - dell'effetto scientifico già si èaccennato, si pensi che causa l'inquinamentoluminoso, gli astronomi sono stati costretti adinviare un telescopio in orbita attorno allaTerra per scrutare i confini dell'universo. Conla spesa sostenuta si sarebbero potuti costruirealmeno 100 osservatori astronomici sul nostropianeta. Per non parlare del danno ricevutodagli astrofili (amanti del cielo o astronomidilettanti), che per osservare il cielo sonodiventati esuli della notte;d) ecologico - l'illuminazione notturna hasicuramente un effetto negativosull'ecosistema circostante, flora e faunavedono modificati il loro ciclo naturale "notte- giorno". Il ciclo della fotosintesi clorofillianache le piante svolgono nel corso della nottesubisce alterazioni dovute proprio ad intensefonti luminose che, in qualche modo,"ingannano" il normale oscuramento. Eccoalcuni semplici esempi scelti nei centinaiapresenti in letteratura: le migrazioni degliuccelli vengono fortemente influenzate emesse in pericolo da situazioni quali quelledell’Aeroporto di Malpensa – Milano o arredensamente illuminate, in un parco USAilluminato a giorno, alcuni orsi hanno distruttoi vari lampioni in quanto "fastidiosi".Numerose specie notturne sono messe inpericolo di estinzione dall’avanzaredell’illuminazione di Barcellona.e) psicologico - nell'uomo i riflessi sonometabolici e psichici; la troppa luce o la suadiffusione in ore notturne destinate al riposoprovoca vari disturbi (sembra anche la miopianei bambini). Recenti studi hanno messo inevidenza che troppa luce notturna el’eliminazione dell’alternanza del giorno edella notte provoca l’alterazione dei ciclicircadiani e l’inibizione della produzione dimelatonina, sostanza che di fatto èfondamentale per prevenire alcuni tipi ditumori.Riflettiamo un attimo e immaginiamoci leserate di 2000 anni fa, avvolte dal silenzio,dall'aria pura e dal buio, come contemperarequeste cose con le necessità ed esigenze delmondo odierno?

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IL RISPARMIO

ENERGETICO

Secondo dati forniti dall’E.N.E.L. nel1997, per la sola illuminazione pubblica, sonostati impiegati qualcosa come 4800 milioni dikWh (il dato comprende approssimativamenteanche i piccoli produttori di energia elettrica).

Questo valore deve essere aumentatodi circa il 5% l’anno e, ad esso, va aggiunto un30% circa per l’illuminazione esterna privatadi qualsiasi tipo.

Nel 1998 pertanto nel nostro paese so-no stati utilizzati circa 6240 kWh per illumi-nare strade, monumenti e quant’altro.

Tuttavia, come detto precedentemente,per fattori vari almeno il 30-35% (2184 kWh)di questa enorme potenza viene inviato, senzaalcun senso, direttamente verso il cielo produ-cendo, peraltro, circa 1.200.000 tonnellate dianidride carbonica che vengono immessenell’atmosfera che respiriamo.

L’effetto di tale risparmio equivarreb-be al beneficio apportato, al bilancio dell’ani-dride carbonica, da un’estensione di foresta dialto fusto di quasi 200.000 ettari.

Non è poi da trascurare il fatto che ilrestante quantitativo è spesso utilizzato in ec-

Un pessimo esempio di doppio impianto: in primopiano lampade a fluorescenza non illuminano lastrada ma solo le finestre circostanti, e sullo sfondoun impianto giustamente full cut-off al sodio ad altapressione ma sovradimensionato per le effettiveesigenze della strada. (G.Agostoni).

cesso rispetto alle reali esigenze della Collet-tività. In effetti nel corso dei nostririlevamenti sono stati riscontrati ovunque(mis)fatti di ogni tipo le cui tipologie sono diseguito riassunte ed illustrate.

Lonigo (VI) - Zona industriale, Illuminazione dellefacciate degli stabilimenti con riflettori simmetriciposti a terra rivolti verso l'alto (E.Rossi).

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1) Impianti sovradimensionati in relazione allenecessità (es. strade di campagna o pe-riferiche illuminate con lampade normal-mente utilizzate per centri cittadini, super-strade, grandi viali, o, comunque, ecceden-ti rispetto alle reali esigenze).

2) Impianti funzionanti a pieno regime pertutto il corso della notte senza possibilità diridurre il flusso luminoso durante le ore diminor traffico (es. dalle 23 alle 6).

3) Monumenti con illuminazione eccessiva e/ocon diffusione di luce al di fuori dellasagoma e non soggetti a spegnimentoprogrammato o a riduzione di flusso.

4) Erronea, eccessiva e inutile illuminazione difacciate di edifici di alcun pregioarchitettonico (come fabbriche, capannoni,abitazioni private, attività commerciali)utilizzata, per fini pubblicitari o dipresunta sicurezza senza alcun controllo.

I riflettori simmetrici di questa torre faro – di giorno edi notte - inviano buona parte della luce verso il cielo,quasi il 50% (D.Bonata).

6) Impianti con corpi illuminanti non idonei alfine per cui sono stati utilizzati, inclinati inmodo tale da disperdere il flusso luminosoe, spesso, pericolosamente abbaglianti.

7) Impianti realizzati in zone poco urbanizzateo senza una reale necessità di esistenza,oppure funzionanti contemporaneamentead altri precedenti di bassa efficienza.

Tutto ciò in spregio alle più elementarinorme di buon senso, con enormi danni esprechi per la Collettività e le risorseambientali.

L’utilizzo di fari asimmetrici permette di costruiretorri faro totalmente schermate anche di notevolidimensioni. Nella foto di destra si ha avutol’accortezza di limitare (la dove non serviva) il flussoluminoso con degli schermi applicati sul riflettore(D.Bonata)

I monumenti devono essere illuminati dall’alto verso il basso. Nel caso in cui ciò non risulti possibile e per soggettidi particolare e comprovato valore architettonico, i fasci di luce devono rimanere di almeno un metro al di sotto delbordo superiore della superficie da illuminare. Nei casi riportati le condizioni non sono rispettate (D.Bonata)

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ARMATURE STRADALI TRADIZIONALI

Ottica: Obbligatorie sono quelle full cut-offgeneralmente con vetro piano e trasparente.Per gli impianti già esistenti da adeguare, ovenon fosse possibile sostituire il vetro curvo oprismatico con uno piatto ovvero ancoraapplicare uno schermo, si può procedere allasemplice rimozione del vetro del lampione dimodo da ridurre al minimo la dispersioneverso l’alto.Evitare coppe di protezione piane che tendonoad ingiallire con il tempo e quindi a perdereefficienza quali i policarbonati stabilizzati agliUV e non.

Montaggio: Inclinazione con vetro pianoorizzontale (altri tipi di inclinazione servonosolo a illuminare le facciate dei palazzi e adisperdere luce ben oltre la fascia laterale dellestrade) ed esclusivamente su pali drittitestapalo o a mensola.

LAMPIONI REGOLAMENTARI(Corpo Orizzontale e Vetro Piano)

Emissione a 90°: 0-1 cd/klm

LAMPIONI NON REGOLAMENTARI(Corpo Inclinato e Vetro Curvo)

Emissione a 90°: >1 cd/klm

LAMPIONI REGOLAMENTARI(Corpo Orizzontale e Vetro Piano)

Emissione a 90°: 0-1 cd/klm

LAMPIONI NON REGOLAMENTARI(Corpo Inclinato e Vetro Prismatico)

Emissione a 90°: >1 cd/klm

Per i pali curvi esistenti basta riportare il corpoilluminante a valori di inclinazione prossima a0° di modo da poter rispettare per quantopossibile le normali prescrizione tecniche dimontaggio.

Lampada e Risparmio: Impiegare lampade conla più alta efficienza quali quelle al sodio adalta o bassa pressione. Per la riduzione deiconsumi utilizzare riduttori di flusso, cablaggibi-potenza, ovvero ancora dispositivi e orologiparzializzatori entro le ore 23 nel periodo diora solare e entro le ore 24 in quello di oralegale.

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OTTICHE APERTE, ORNAMENTALI o RESIDENZIALI

Ottica: Deve essere munita di controllore delflusso come ad esempio una parabola interna.Il vetro di protezione deve essereperfettamente trasparente e non opalino,traslucido o in qualche modo diffondente, inquanto questi non consentono un adeguatocontrollo del flusso. Non devono esserci partidell’armatura in grado di riflettere luce versol’alto.Lampada e Risparmio: Usare lampade al so-dio con luce arancione con potenze massimedi 70/100 watt, e, per modesti impianti, quelle

Esempi di ottichenon inquinanti

Lanterna ful cut-off di modernaconcezione con ottica inseritanel cappello, senza vetrilaterali di protezione mainterno orizzontale e bordoparaluce nel pieno rispettodella LR Friuli V.G. n. XX/07Usare se sono necessari perragioni storiche apparecchi

del tipo a ”Lanterna”.

Milano Lambrate - Gli unici tipi di sfere o semisfere(come nella foto) utilizzabili contro l’I.L., sono quelle

con corpo incorporato nella semisfera superiore, evetro di protezione piano (D.Bonata).

elettroniche a basso consumo con luce biancacon potenze massime di 15/25 watt.Prevedere l’impiego dei dispositivi che con-sentono la riduzione dei consumi descritti nellepagine successive.

Impianto che disperde oltre il 60% della luce versol’alto. Le sfere a grappolo ed a vetro opaco sono tra glistrumenti d’illuminazione meno efficienti (D.Bonata).

Esempi di ottiche altamente inquinantianche se alcune di esse potrebbero sembrare schermate

Utilizzando le lanterne tradizionali, si rischia diilluminare i piani alti dei palazzi piuttosto che la

strada, l’efficienza è piuttosto bassa. Sono ben visibilisulla sinistra corpi illuminanti a vetro piano che

illuminano giustamente le vetrine dei negozi dall’altoverso il basso (D.Bonata) .

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FARI, PROIETTORI, TORRI-FARO E FACCIATE DI EDIFICI

Montaggio: Vietata l’illuminazione dal bassoverso l’alto.Quindi nell’illuminazione delle facciate diedifici, privilegiare il sistema della luce radentedall’alto.Si sconsiglia l’uso di proiettori con otticasimmetrica. E’ preferibile l’installazione diquelli con ottica asimmetrica che vannomontati con vetri piani orizzontali e checonsentono un migliore controllo del flusso.Per sistemi a torre-faro utilizzareesclusivamente ottiche asimmetriche coninclinazione 0° (vetro piano orizzontale).

Per piccoli soggetti (es. statue) usareproiettori a fascio concentrato tipo spot.In ogni caso, quando con i valori diinclinazione citati non sia possibile illuminaresenza disperdere la luce al di fuori dellesuperfici interessate, vanno montati appositischermi metallici nella parte superiore deicorpi illuminanti.Lampada e Risparmio: Preferire l’uso dilampade al sodio, prevedere lo spegnimento(totale o parziale) o la riduzione di potenzaimpegnata entro le ore 23 nel periodo di orasolare e entro le ore 24 in quello di ora legale.

Torri faro – come NON devonoessere realizzate con riflettori coninclinazione maggiori di 0° (sulla

sinistra) e come devono essereprogettate (destra) full cut-off e conriflettori che sono paralleli alterreno e se necessario rinchiusiall’interno di un armatura.

Il dimensionamento degli impianti di illuminazione sportiva è particolarmente delicato, ed è fondamentale utilizzarecome nell’esempio qui riportato, proiettori asimmetrici installati con vetro piano posto orizzontalmente. Si veda latorre faro qui sotto riportata e realizzata per l’illuminazione di campi sportivi con proiettori asimmetrici piani.

In basso - Lonigo (VI)L’illuminazione di un capannone industriale mediante un

faro simmetrico mal orientato. Oltre il 40% del flussoluminoso viene disperso verso l’alto (E.Rossi)

In basso - Proiettori asimmetrici conlampade decentrate rispetto al riflettore (sotto)

e proiettori simmetrici (sopra) sconsigliati contro l’IL

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INSEGNE VARIE E FASCI DI LUCE

Insegne con luce propria: Vanno spente entrole ore 24 tutte quelle di non specifico enecessario uso notturno. Possono rimanereaccese quelle di ospedali, farmacie di turno,forze dell'ordine, esercizi aperti. Vanno alcontrario spente, ad esempio, quelle di negozichiusi e quelle pubblicitarie.

Milano – Illuminazione dal basso verso l’alto. Comenon illuminare i cartelloni pubblicitari! (D.Bonata)

Milano - Le insegne devono essere illuminate dall’altoverso il basso. L’inclinazione delle lampade devecontrollare il flusso luminoso solo sulla sagoma

I Segnapasso, inseriti in muri e terreno, se non deltipo schermato disperdono il loro flusso verso l’alto ese numerosi e potenti sono piuttosto inquinanti.

Insegne con fari: E’ vietato illuminarle dalbasso verso l’alto. Anche in questo casol’orario di spegnimento è come prima indicatoper tutte quelle di non specifico e necessariouso notturno entro le ore 24.

Fasci di luce: Vietato l’uso su tutto il territoriodi quelli fissi o roteanti (puntati verso l’alto)per meri fini pubblicitari o di richiamo (adesempio quelli delle discoteche) e di altro tipoche possa essere fonte di abbagliamento odisturbo. Questo tipo di illuminazione è anchevietato ai sensi dell’art. 23, 1° comma, delCodice della Strada.

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DISPOSITIVI E METODI

PER UN UTILE RISPARMIO ENERGETICO

Anche nel campo dell’illuminazioneesterna è possibile conseguire notevolirisparmi seguendo alcuni semplici consigli eimpiegando determinati dispositivi.

IL RISPARMIO ENERGETICOE’ DI INTERESSE COMUNE!

Infatti l’uso più razionale delle risorseenergetiche produce tre risultati positivi:

a) va nell’interesse degli utenti (perchépagheranno una bolletta meno cara);

b) va nell’interesse della Comunità (perché siriduce il consumo dei combustibili, si rendecioè l’Italia più indipendente sotto il profiloenergetico e si immette meno anidridecarbonica nell’atmosfera);

Bergamo – La visione notturna dai colli di Bergamo edella pianura si perde all’orizzonte inun’interminabile mare di luci

c) va nell’interesse della ricerca e delladivulgazione astronomica per la ridottadispersione di luce verso il cielo.Permettere inoltre alla gente di continuare apercepire pienamente l’ambiente in cuivivono.

Un’importante scelta, in questo senso,viene effettuata già al momento in cui, oltre a

scegliere il corpo illuminante - che deverientrare in quelli visti fino ad ora -, optiamoper un certo tipo di lampada al posto diun’altra.

Un fattore indicativo in questa scelta èrappresentato dal rapporto lumen/watt cheesprime, in pratica, quanta luce (indicata inlumen) viene prodotta per ogni watt dellalampadina che utilizzeremo.

Ad esempio con un watt possiamoottenere 40 lumen con lampade al mercurio(colore bianco), 100 con lampade al sodio altapressione (colore arancione chiaro) e fino a190 con quelle al sodio bassa pressione(colore arancio più scuro).

Per modeste utenze (casa, giardino,piccole attività commerciali) si consigliano lelampade elettroniche che, a parità di consumo,producono fino a 5 volte più di luce di quelle aincandescenza durando, peraltro, fino a 10volte di più.

Grazie all’ausilio dell’odiernatecnologia, possiamo conseguire un ulteriore enotevole risparmio nei seguenti modi:

1) Nell’illuminazione di strade pubbliche eprivate, di grandi aree, o, comunque, diimpianti che impegnino almeno 4/5 kW sidevono utilizzare riduttori di flusso i quali,consentendo la riduzione della tensione e lasua stabilizzazione, diminuiscono i consumifino al 30/40% l’anno, con possibilità diaccrescere notevolmente la vita dellelampade e, quindi, con minori spese per laordinaria manutenzione.Detti dispositivi possono essere facilmenteammortizzati in due o tre anni a secondadell’uso, risultando pertanto moltovantaggiosi per i comuni e per tutti isoggetti (pubblici e privati) che utilizzanoimpianti medio - grandi per tutta la duratadella notte.

2) In molti casi è utile impiegare impianti concablaggio bi-potenza; in questo modo lelampade rimangono tutte accese ma, grazie

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al comando di un timer, dopo determinatiorari lavorano a potenza ridotta (adesempio da 150 a 100 watt). Qualora nonfosse possibile l’inserimento di un riduttoredi potenza, per gli impianti già esistenti,anche di potenza non elevata se predisposti,si può procedere alla parzializzazione conspegnimento del 50% dei punti luce(alternandone il funzionamento) grazieall’uso di un timer dal costo irrisorio.Questo puo’ avere effetti sull’uniformitàdell’illuminazione.

3) Un interessante modo di realizzare impiantidi sicurezza anti - ladri, molto efficace intermini psicologici ed economico, è quelloche utilizza uno o più sensori a raggiinfrarossi (o similari) posti in puntistrategici.In tal modo le luci, pilotate dal sensore, siaccendono solo al passaggio di una personarimanendo in funzione per qualche minuto,dando con ciò la sensazione ad eventualimalintenzionati di essere controllati.

4) L’utilizzo di apparecchi di qualità conelevato rapporto interdistanza/altezzasostegno permette di ridurre: gliapparecchi, le opere di urbanizzazione, lemanutenzioni future. Di fatto esistono incommercio apparecchi che permettonointerdistanze sino a 4-5 volte l’altezza delpalo (contro gli apparecchi più modesti chestentano ad arrivare a 2 volte). Anche sesembrano costare di più, 10 apparecchibuoni lavorano come 15-20 più modesti!

5) Un altro mezzo, per conseguire cospicuirisparmi, consiste nella sostituzione dellelampade esistenti negli impianti con altre dipiù alta efficienza ma di minor potenza.

6) Il massimo del risparmio è possibileottenerlo utilizzando le efficientissimelampade al sodio bassa pressione.Purtroppo causa la luce monocromaticaemessa da tali lampade non è possibile conquesto tipo di luce distinguere i colori. Sievince quindi che l’utilizzo di tali strumentiè limitato a quelle applicazioni ove non è

necessario un riconoscimento cromaticodegli oggetti ed una visione gradevole:svincoli autostradali ed extraurbani,circonvallazioni, strade secondarie, porti edaree industriali.

Supponiamo di avere un impianto con10 punti-luce equipaggiati con lampade da 125watt al mercurio che danno ognuna un flussodi circa 6300 lumen. Sostituendo dettelampade con altre al sodio alta pressione da 70watt (con flusso di circa 6000 lumen) avremoconseguito un risparmio energetico del 44%con una minima diminuzione del flussoluminoso (circa 5%) peraltro non avvertibiledall’occhio umano.

Ancora più favorevole risulta l’uso di lampadeal sodio bassa pressione in quanto con unalampada di soli 36 watt è possibile produrreben 5950 lumen.

Il deserto dei tartari. Un parcheggio in mezzo allacampagna con ben due file di lampioni doppiassolutamente inutile. Le sfere in questione benchépossano sembrare schermate, lo sono solo in parte, edil vetro di protezione non è trasparente, ciò provocauna certa dispersione di luce verso l’alto. (D.Bonata).

Attenzione però a non commetterel’errore di sostituire lampade scarsamenteefficienti con altre di maggior efficienza madi pari potenza.

In tal caso non c’è risparmioenergetico ma solo aumento, probabilmenteinutile, della quantità di luce prodotta e quindi,indirettamente, anche dell’ inquinamentoluminoso.Si vedano gli esempi specifici di qualità nellasezione “Q”Light del sito: www.cielobuio.org

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CONCLUSIONI

Il rispetto di una Legge regionalecontro l’inquinamento Luminoso e per ilrisparmio energetico comporta forse unpiccolo investimento iniziale, da parte deiComuni che dovranno attenersi ad essa,consente notevoli benefici a breve – mediotermine.

Ad esempio è possibile modificare unlampione stradale con vetro curvosemplicemente adottando un vetro temperatopiano oppure se questo non è possibileeliminando il vetro stesso, il tutto per unaspesa di poche migliaia di lire.

Mentre, per la modifica dei globiluminosi già esistenti, esistono in commercioapposite sfere, con la parte superioreschermata al 40-50%, il cui costo risultaanch’esso irrisorio rispetto al costo di unintero corpo illuminante.

Pur ritenendo auspicabile che tutti gliimpianti esterni, anche con una sola lampada,vengano realizzati secondo i criteri fino ad oradescritti, sono state previste alcune deroghefra cui le seguenti:1) Impianti internalizzati (ad esempio luci in

terrazzi coperti, sotto tettoie, porticati e/oripari di altro genere) e quindi, in concreto,non inquinanti.

2) Impianti di uso temporaneo che vengononormalmente spenti dopo le ore 20 nelperiodo di ora solare e dopo le ore 22 inquello di ora legale (ad esempio attivitàcommerciali di vario tipo che, saggiamente,spengono insegne ed impianti esterni almomento della chiusura o poco dopo).

Sono infine previste diverse fasce diprotezione degli Osservatori Astronomici, checon gli organi competenti vigileranno sullacorretta applicazione della legge, per tali fascesono stabiliti diversi e talvolta più restrittivicriteri per la regolamentazionedell’illuminazione pubblica e privata.

Per concludere, ricordiamo alcuni“illuminanti” esempi realizzati sul territorioitaliano e frutto di progetti pilota (come nelcomune di Catania) o di regolamenti comunalicontro l’inquinamento luminoso e per il

risparmio energetico (Comune diCivitavecchia), che hanno evidenziato come laspesa necessaria per adeguare l’illuminazionepubblica possa essere recuperata attraverso ilrisparmio conseguito con i nuovi impianti innon piu’ di tre anni.

Questi esempi pratici sonoparticolarmente significativi, infatti dopo solo3 anni per l’intera durata del nuovo impianto(mediamente superiore a 15 anni) le casse delcomune e dei suoi contribuenti avranno uncospicuo risparmio dal punto di vistaeconomico. Non bisogna comunquedimenticare i benefici indiretti del tipo:risparmio energetico, maggiore sicurezza dellestrade, salvaguardia della flora e della fauna, enon ultimo, la protezione del cielo notturno.

Infatti, Secondo le previsioni dicrescita dell’illuminazione, entro il 2025 senon esisterà, una legge nazionale cheregolamenti tali problematiche, saràimpossibile vedere la via lattea persino dagliangoli più deserti e remoti d’Italia.I nostri figli vivranno allora in un mondobidimensionale dove il cielo notturno saràtappezzato solo da qualche decina di stelle(contro le attuali 6000 che possiamo vedereancora in alta montagna) e l’astronomia saràsolo una cosa da leggere sui libri.

Le nostre notti saranno dei lunghigiorni con solo qualche variazione di luce, edil nostro sguardo sarà ostruito, non potrà piùvolare oltre quel labirinto di luce che ci siamocostruiti attorno.

CieloBuioCoordinamento per la protezione

del cielo notturno

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Legge n. 15 del 18 Giugno 2007 n. 15"Misure urgenti in tema di contenimento

dell'inquinamento luminoso, per il risparmioenergetico nell'illuminazione per esterni e per

la tutela dell'ambiente e dell'attività svoltadagli osservatori astronomici"

BUR FVG n. 26 del 27 giugno 2007

II Consiglio regionale ha approvatoII Presidente della Regione promulga la

seguente legge:

Art. 1 finalità1. La presente legge ha come finalità:a) la riduzione dell'inquinamento luminoso eottico, nonché la riduzione dei consumi energeticida esso derivanti;b) l'uniformità dei criteri di progettazione per ilmiglioramento della qualità luminosa degliimpianti per la sicurezza della circolazionestradale;c) la protezione dall'inquinamento luminosodell'attività di ricerca scientifica e divulgativasvolta dagli osservatori astronomici;d) la protezione dall'inquinamento luminosodell'ambiente naturale inteso anche cometerritorio, dei ritmi naturali delle specie animali evegetali, nonché degli equilibri ecologici siaall'interno che all'esterno delle aree naturaliprotette;e) la salvaguardia del cielo notturno per tutta lapopolazione;f) la diffusione tra il pubblico delle tematicherelative all'inquinamento luminoso e laformazione di tecnici con competenze nell'ambitodell'illuminazione.2. Ai fini della presente legge il cielo stellato 6considerato patrimonio naturale da conservare evalorizzare.

Art. 2 definizioni1. Ai fini della presente legge si intende per:a) inquinamento luminoso: ogni forma diirradiazione di luce artificiale che si disperda al difuori delle aree cui essa è funzionalmentededicata e, in particolare, oltre il pianodell'orizzonte;b) inquinamento ottico o luce intrusiva: ogniforma di irradiazione artificiale diretta su superficio cose cui non è funzionalmente dedicata o per lequali non è richiesta alcuna illuminazione;c) abbagliamento: disturbo legato al rapporto tral'intensità della luce che arriva direttamente alsoggetto dalla sorgente e quella che gli arrivadalla superficie illuminata dall'impianto;d) piano di illuminazione: il piano redatto dalleAmministrazioni comunali per la disciplina dellenuove installazioni e per le modalità e i tempi di

modifica, adeguamento, manutenzione,sostituzione o integrazione degli impianti diilluminazione esistenti secondo quanto previstodagli articoli 5 e 1.1.;e) osservatorio astronomico: la costruzioneadibita in maniera specifica all'osservazioneastronomica a fini scientifici e divulgativi, construmentazione dedicata all'osservazionenotturna;f) fascia di rispetto: l'area circoscrittaall'osservatorio astronomico la cui estensione èdeterminata dalla categoria dell'osservatoriomedesimo.

Art. 3 compiti della Regione1. La Regione:a) incentiva l'adeguamento degli impianti diilluminazione esterna esistenti anche in relazionealla legge 9 gennaio 1991, n. 9 (Norme perl'attuazione del nuovo Piano energeticonazionale: aspetti istituzionali, centraliidroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi egeotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali),e successive modifiche, alla legge 9 gennaio1991, n. 10 (Norme per l'attuazione del Pianoenergetico nazionale in materia di uso razionaledell'energia, di risparmio energetico e di sviluppodelle fonti rinnovabili di energia), e successivemodifiche, e al Piano energetico regionale;b) vigila sulla corretta applicazione della presentelegge da parte dei Comuni e delle Province perquanto di loro competenza; provvede inoltre aindividuare e attivare gli enti territorialicompetenti alla verifica del rispetto delledisposizioni di cui agli articoli 8 e 11;c) promuove corsi di aggiornamento tecnico eprofessionale per tecnici con competenzenell'ambito dell'illuminazione con lacollaborazione degli ordini professionali, di enti eassociazioni specialistiche.

Art. 4 compiti delle Province1. Le Province:a) esercitano il controllo sul corretto e razionaleuso dell'energia elettrica negli impianti diilluminazione esterna e provvedono a diffondere iprincipi dettati dalla presente legge ancheattraverso la stipula, con i Comuni di riferimento,di accordi di programma, finalizzati alla riduzionedell'inquinamento luminoso e ottico mediantel'adeguamento degli impianti esistenti a quantoprevisto dall'articolo 8; gli accordi di programmafissano i criteri generali cui attenersinell'elaborazione dei piani comunalidell'illuminazione di cui all'articolo 5;b) anche su proposta degli osservatori di cuiall'allegato A o delle associazioni che si occupanodella protezione del cielo notturno, possonoprescrivere eventuali ulteriori caratteristiche diprotezione alle quali conformare le sorgenti

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luminose nei territori di competenza, sentiti iComuni interessati;c) individuano, entro un anno dalla data di entratain vigore della presente legge, gli impianti digrande inquinamento luminoso rispetto ai qualiprevedere, entro un ulteriore anno, le priorità dibonifica, anche su segnalazione degli osservatoriastronomici o delle associazioni che si occupanodella protezione del cielo notturno;d) redigono, entro e non oltre due anni dalla datadi entrata in vigore della presente legge, un pianodi adeguamento alla presente legge degli impiantid'illuminazione di loro proprietà, secondo i criteriprevisti all'articolo 11.

Art. 5 compiti dei Comuni1. I Comuni:a) si dotano, entro tre anni dalla data di entrata invigore della presente legge, di pianidell'illuminazione che disciplinano le nuoveinstallazioni in conformità alla presente legge, aldecreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovocodice della strada), e successive modifiche eintegrazioni, alla legge 9/1991, e successivemodifiche e integrazioni e alla legge 10/1991, esuccessive modifiche e integrazioni, attinenti ilPiano energetico nazionale, fermo restandoquanto previsto alla lettera d) e all'articolo 8,comma 1; tali piani, in conformità agli articoli 8 e11, programmano, oltre alla realizzazione dinuove installazioni, la modifica e l'adeguamento,la manutenzione, la sostituzione e l'integrazionedegli impianti d'illuminazione del territorio giaesistenti alla data di entrata in vigore dellapresente legge, nonché i relativi finanziamenti ele previsioni di spesa;b) adeguano i regolamenti edilizi alle disposizionidella presente legge;c) sottopongono al regime dell'autorizzazionecomunale gli impianti di illuminazione esterna,anche a scopo pubblicitario, salvo quanto previstodall'articolo 6, comma 2;d) provvedono, tramite controlli periodici dipropria iniziativa o su richiesta di osservatoriastronomici, a garantire il rispetto e l'applicazionedella presente legge sul territorio di propriacompetenza;e) provvedono, entro tre anni dalla individuazionedelle priorità di cui all'articolo 4, comma 1, letterac), alla bonifica degli impianti e delle aree digrande inquinamento luminoso;f) provvedono, anche su richiesta degliosservatori astronomici o di associazioni che sioccupano di inquinamento luminoso, alla verificadei punti luce non corrispondenti ai requisitiprevisti dalla presente legge, disponendo affinchéessi vengano modificati o sostituiti o comunqueuniformati ai criteri stabiliti, entro tre mesi dallanotifica della constatata inadempienza e, decorsiquesti, improrogabilmente entro sessanta giorni;

g) provvedono a individuare gli apparecchi diilluminazione pericolosi per la viabilità stradale eautostradale, in quanto responsabili di fenomenidi abbagliamento o distrazione per i veicoli intransito, e dispongono immediati interventi dinormalizzazione, nel rispetto dei criteri stabilitidalla presente legge;h) applicano, ove previsto, le sanzioniamministrative di cui all'articolo 10, destinando irelativi proventi per le finalità di cui al comma 4dell'articolo medesimo.

Art. 6 progetto illuminotecnico1. Il progetto illuminotecnico relativo agli impiantidi cui all'articolo 5, comma 1, lettera c), a redattoda una delle figure professionali previste per lospecifico settore. II progetto, sviluppato nelrispetto delle indicazioni e delle prescrizioni dellenorme tecniche vigenti del Comitatoelettrotecnico italiano (CEI) e dell'Ente nazionaledi unificazione (UNI), è accompagnato da unacertificazione del progettista di rispondenzadell'impianto ai requisiti della presente legge. Altermine dei lavori l'impresa installatrice rilascia alcommittente la dichiarazione di conformitàdell'impianto realizzato al progetto illuminotecnicoe alle norme di cui agli articoli 8 e 11, fatti salvi ledocumentazioni, le certificazioni ed i collaudiprevisti dalla legislazione in materia.2. Sono esclusi dal progetto illuminotecnico gliimpianti di modesta entità o temporanei di seguitoriportati:a) quelli specificati all'articolo 8, comma 4, letterea), b), c), d), e) e f);b) quelli di rifacimento, ampliamento emanutenzione ordinaria di impianti esistenti conun numero di sostegni inferiore a cinque;c) quelli relativi a impianti di private abitazioni dipotenza complessiva non superiore a 500 watt;d) le insegne pubblicitarie di esercizio non dotatedi illuminazione propria, come indicate all'articolo23 del decreto legislativo 285/1992, e successivemodifiche, e al decreto del Presidente dellaRepubblica 16 dicembre 1992, n. 495(Regolamento di esecuzione e di attuazione delnuovo codice della strada), e successivemodifiche, e quelle con superfici comunque nonsuperiori a 6 metri quadrati, installate con flussoluminoso in ogni caso diretto dall'alto verso ilbasso, realizzate come prescritto dall'articolo 8,commi 2 e 3;e) gli apparecchi di illuminazione esterna dellesuperfici vetrate, in numero non superiore a treper singola vetrina, installati con flusso luminosocomunque diretto dall'alto verso il basso,realizzati come prescritto dall'articolo 8, commi 2e 3;f) le insegne a illuminazione propria, anche secostituite da tubi fluorescenti;

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g) le installazioni temporanee per l'illuminazionedi cantieri comunque realizzate come prescrittodall'articolo 8, commi 2 e 3.

Art. 7 disposizioni in materia di osservatoriastronomici1. La presente legge tutela gli osservatoriastronomici professionali, non professionali dirilevanza culturale, scientifica e popolared'interesse regionale e/o provinciale di cuiall'allegato A.2. Gli osservatori astronomici:a) collaborano con gli enti territoriali competentiquali consulenti privilegiati per l'adeguamentodelle sorgenti di luce non rispondenti ai requisitidella presente legge;b) segnalano agli enti territoriali competenti lesorgenti di luce non rispondenti ai requisiti dellapresente legge, richiedendone l'interventoaffinché esse vengano modificate o sostituite ocomunque uniformate ai criteri stabiliti;c) collaborano con gli enti territoriali competentiper una migliore e puntuale applicazione dellapresente legge partecipando attivamente allecampagne informative per la divulgazione degliobiettivi e dei contenuti della stessa.3. La Giunta regionale, entro centoventi giornidalla data di entrata in vigore della presentelegge, individua mediante cartografia in scalaadeguata le fasce di rispetto degli osservatoriastronomici di cui all'allegato A inviando aiComuni interessati copia della documentazionecartografica.4. Le fasce di rispetto degli osservatori hannoun'estensione di raggio, fatti salvi i confiniregionali, pari a:a) non meno di 25 chilometri per gli osservatoriprofessionali;b) non meno di 10 chilometri per gli osservatorinon professionali.5. Entro dodici mesi dall'entrata in vigore dellapresente legge, la Giunta regionale approva unregolamento disciplinante i criteri e le modalità diadeguamento degli impianti di illuminazioneesistenti entro le fasce di rispetto di cui al comma4.6. La Giunta regionale aggiorna periodicamentel'elenco degli osservatori di cui all'allegato A,anche su proposta della Società AstronomicaItaliana e dell'Unione Astrofili Italiani,individuando le relative fasce di rispetto.

Art. 8 regolamentazione delle sorgenti di lucee dell'utilizzazione di energia elettrica dailluminazione esterna1. Per l'attuazione di quanto previsto dall'articolo1, dalla data di entrata in vigore della presentelegge, tutti gli impianti di illuminazione esterna,pubblica e privata, in fase di progettazione o diappalto, sono eseguiti a norma antinquinamentoluminoso e a ridotto consumo energetico. Per

quelli in fase di esecuzione è prevista la solaobbligatorietà di sistemi non disperdenti luceverso ('alto, fatto salvo l'adeguamento entro iquattro anni successivi, secondo i criteri di cui alpresente articolo.2. Sono considerati antinquinamento luminoso ea ridotto consumo energetico solo gli impianti thecontemporaneamente siano:a) costituiti da apparecchi illuminanti, aventiun'intensità luminosa massima di 0 cd per 1.000lumen a 90° e oltre;b) equipaggiati di lampade al sodio ad alta ebassa pressione, ovvero di lampade con almenoanaloga efficienza in relazione allo stato dellatecnologia e dell'applicazione;c) realizzati in modo che le superfici illuminatenon superino il livello minimo di luminanza mediamantenuta o di illuminamento medio mantenutoprevisto dalle norme di sicurezza, qualoraesistenti, o, in assenza di norme di sicurezzaspecifiche, non superino 1 cd/mq;d) provvisti di appositi dispositivi in grado diridurre, entro le ore ventitre nel periodo di orasolare ed entro le ore ventiquattro nel periodo diora legale, l'emissione di luci degli impianti inmisura non inferiore al 30 per cento rispetto alpieno regime di operatività; la riduzione non vaapplicata solo qualora le condizioni d'uso dellasuperficie illuminata siano tali che la sicurezza nevenga compromessa; la riduzione di luminanza infunzione dei livelli di traffico a obbligatoria per inuovi impianti d'illuminazione stradale.3. Sono considerati, altresì, impiantiantinquinamento luminoso e a ridotto consumoenergetico i lampioni fotovoltaici autoalimentatiche utilizzano pannelli aventi rendimento pari osuperiore al to per cento e comunquecorrispondenti alle caratteristiche indicate alcomma 2, lettere a), b), c), e al comma 12 delpresente articolo.4. E concessa deroga per:a) le sorgenti di luce internalizzate e quindi noninquinanti, quali gli impianti di illuminazione sottotettoie, portici, sottopassi, gallerie e strutturesimilari con effetto totalmente schermante versol'alto;b) le sorgenti di luce facenti parte di installazionetemporanea, cioè che vengano rimosse entro unmese dalla messa in opera, che vengano spenteentro le ore ventuno nel periodo di ora solare eentro le ore ventidue nel periodo di ora legale;c) gli impianti accesi per meno di dieci minuti daun sensore di presenza o movimento dotati diproiettori ad alogeni, lampadine a fluorescenzacompatte o altre sorgenti di immediataaccensione;d) i porti, gli aeroporti e le altre strutture non dicompetenza statale, limitatamente agli impianti eai dispositivi di segnalazione strettamentenecessari a garantire la sicurezza dellanavigazione marittima e aerea;

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e) le strutture in cui vengono esercitate attivitàrelative ai servizi sanitari, all'ospitalitàalberghiera, all'ordine pubblico eall'amministrazione della giustizia;f) gli impianti con emissione complessiva al disopra del piano dell'orizzonte non superiore ai2.250 lumen, costituiti da sorgenti di luce conflusso totale emesso in ogni direzione nonsuperiore a 1.500 lumen cadauna, quali aesempio lampade a fluorescenza compatta osistemi d'illuminazione a led che rientrano neisuddetti limiti.5. L'illuminazione delle insegne non dotate diilluminazione propria a realizzata utilizzandoapparecchi che illuminino dall'alto verso il basso.Le insegne dotate di luce propria non devonosuperare i 3.000 lumen di flusso totale emesso inogni direzione per ogni singolo esercizio. In ognicaso tutti i tipi di insegne luminose non prepostealla sicurezza e ai servizi di pubblica utilitàdevono essere spente entro le ore ventiquattro eal pii, tardi alla chiusura dell'esercizio.6. Fari, torri-faro e riflettori illuminanti parcheggi,piazzali, cantieri, svincoli ferroviari e stradali,complessi industriali e grandi aree di ogni tipodevono avere, rispetto al terreno, un'inclinazionetale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto,da non irradiare oltre 0 cd per 1.000 lumen a 90°e oltre. Sono da privilegiare gli apparecchid'illuminazione con proiettori di tipo asimmetrico.L'installazione di torri-faro deve prevedere unapotenza installata inferiore, a parità di luminanzadelle superfici illuminate, a quella di un impiantocon apparecchi tradizionali, ovvero, se il fattore diutilizzazione riferito alla sola superficie di utilizzopedonale o veicolare superi il valore di 0,5, gliimpianti devono essere dotati di appositi sistemidi spegnimento o di riduzione della luminanza neiperiodi di non utilizzazione o di traffico ridotto.7. Nell'illuminazione di impianti sportivi di ognitipo devono essere inoltre impiegati criteri emezzi per evitare fenomeni di dispersione ancheal di fuori dei suddetti impianti. Deve esserepossibile la parzializzazione secondo il tipo diutilizzo e l'accensione dell'impianto deve esserelimitata ai periodi strettamente necessari allosvolgimento dell'attività. E consentito l'impiego dilampade agli alogenuri metallici.Nell'illuminazione delle piste da sci deve esserelimitata al massimo la dispersione di luce al difuori della pista medesima; il calcolo dellaluminanza deve tener conto dell'elevata riflettivitàdel manto nevoso.8. Le case costruttrici, importatrici o fornitricidevono certificare, tra le caratteristiche tecnichedegli apparecchi illuminanti commercializzati, laloro rispondenza alle norme UNI/EN mediantecertificato di conformità corredato della opportunadocumentazione tecnica attestante taleconformità: misure fotometriche in formatotabellare cartaceo e informatico, certificazioni diun organismo accreditato, dichiarazioni di

laboratori di misura di enti qualificati, nonchéraccomandazioni d'uso e d'installazione corretta.9. E fatto espresso divieto, su tutto il territorioregionale, di utilizzare fasci di luce fissi o roteanti,di qualsiasi colore e potenza, quali fari, fari lasere giostre luminose e altri tipi di richiami luminosiquali palloni aerostatici luminosi e immaginiluminose che disperdono luce verso la voltaceleste, siano essi per mero scopo pubblicitario ovoluttuario, anche se di uso temporaneo. Per leinsegne luminose vale quanto già definito alcomma 5. E altresì vietata l'illuminazione dielementi e monumenti del paesaggio di originenaturale, nonché l'utilizzo delle superfici di edifici,di altri elementi architettonici o naturali per laproiezione o l'emissione di immagini, messaggi ofasci luminosi, siano essi per mero scopopubblicitario o voluttuario.10. Nell'illuminazione di edifici di interessestorico, architettonico o monumentale, sonoprivilegiati sistemi di illuminazione che prevedonol'utilizzo di apparecchi illuminanti rivolti dall'altoverso il basso. Solo nel caso in cui ciò non risultipossibile, i fasci di luce devono rimanere dialmeno un metro al di sotto del bordo superioredella superficie da illuminare e, comunque, entroil perimetro della stessa, avvalendosi anche didispositivi di contenimento del flusso luminosodisperso, quali schermi o alette paraluce, eprovvedendo, comunque, allo spegnimentoparziale o totale o alla diminuzione di potenzaimpiegata entro le ore ventitre nel periodo di orasolare ed entro le ore ventiquattro nel periodo diora legate.11. Per tutti gli impianti di illuminazione esistentie non rispondenti ai requisiti di cui al presentearticolo e necessario procedere, fatte salve lenorme vigenti in materia di sicurezza, allamodifica dell'inclinazione degli apparecchisecondo angoli, per quanto strutturalmentepossibile, prossimi all'orizzonte e inserendoschermi paraluce atti a limitare l'emissioneluminosa oltre i 90°, se compatibili con i requisitidi sicurezza elettrica.12. Per favorire impianti ad alta efficienza anecessario:a) calcolare le luminanze in funzione del tipo edel colore della superficie;b) impiegare, a parità di luminanza, apparecchiche conseguano impegni ridotti di potenzaelettrica, condizioni massime di interasse deipunti luce e che minimizzino costi e interventi dimanutenzione. In particolare, i nuovi impianti diilluminazione stradali tradizionali, fatta salva laprescrizione dell'impiego di lampade con laminore potenza installata in relazione al tipo distrada e alla sua categoria illuminotecnica,devono garantire un rapporto fra interdistanza ealtezza delle sorgenti luminose non inferiore alvalore di 3,7; sono consentite soluzioni alternativesolo in presenza di ostacoli, fisici o arborei, o inquanto funzionali alla certificata e documentata

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migliore efficienza generale dell'impianto;soluzioni con apparecchi lungo entrambi i latidella strada sono consentite nei casi in cui ilrapporto tra interdistanza e altezza delle sorgentiluminose sullo stesso lato risulti superiore alvalore di 5;c) mantenere, su tutte le superfici illuminate,orizzontali o verticali, fatto salvo ove gia esistanodiverse disposizioni derivanti dalle normativetecniche e di sicurezza in vigore, valori diluminanza media mantenuta omogenei e, in ognicaso, contenuti entro il valore medio di 1 cd/mq;d) massimizzare la frazione del flusso luminosoemesso dall'impianto che incide effettivamentesulla superficie da illuminare (utilanza); laprogettazione degli impianti di illuminazioneesterna notturna deve, altresì, porsi l'obiettivo dicontenere il più, possibile la luce intrusiva, ossial'illuminamento molesto, all'interno delleabitazioni e nelle proprietà private adiacentil'impianto.

Art. 9 contributi regionali1. L'amministrazione regionale a autorizzata aconcedere contributi ai Comuni per lapredisposizione dei piani comunali diilluminazione.2. L'Amministrazione regionale a altresìautorizzata a concedere a soggetti pubblicicontributi per l'adeguamento degli impianti allapresente legge, nonché per la realizzazione diimpianti di illuminazione stradale con elevateefficienze che, compatibilmente con le normetecniche e di sicurezza, minimizzino le potenzeinstallate e i costi e interventi di manutenzione emassimizzino le interdistanze fra gli apparecchid'illuminazione.3. Entro centottanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge la Giunta regionale,su proposta dell'Assessore competente in materiadi ambiente, adotta apposito regolamento recantei criteri e le modalità per l'erogazione deicontributi di cui al presente articolo.

Art. 10 sanzioni1. Eventuali nuovi impianti realizzati in violazionedell'articolo 8 devono essere mantenuti spentifino all'adeguamento ai criteri della presentelegge. L'accensione dell'impianto in violazionedella presente legge comporta una sanzioneamministrativa da 200 a 600 euro per ogni puntoluce.2. Chiunque impieghi impianti e sorgenti di lucenon rispondenti ai criteri indicati negli articoli 8 e110 prescritti dalle Province in conformitàall'articolo 4, comma 1, lettere b) e c), incorrenella sanzione amministrativa da 200 a 600 europer ogni punto luce, qualora non ottemperi entrosessanta giorni dalla diffida all'adeguamento delComune territorialmente competente.

3. Si applica la sanzione amministrativa da 400 a1.200 euro per ogni punto luce per l'utilizzo diimpianti che costituiscono notevole fonte diinquinamento luminoso, secondo le specificheindicazioni fornite dalla Provincia, e che vengonoutilizzati a pieno regime per tutta la durata dellanotte anche per semplici scopi pubblicitari ovoluttuari.4. I proventi di dette sanzioni sono destinati daiComuni al finanziamento degli interventi diadeguamento degli impianti di pubblicailluminazione alle finalità della presente legge.5. I gestori degli impianti oggetto di sanzionedevono provvedere alla messa a norma secondola presente legge entro novanta giorni dallaerogazione della sanzione.6. I soggetti pubblici, inclusi le Province e iComuni, che omettano di uniformarsi ai criteridella presente legge entro i periodi di tempoindicati, sono esclusi dal beneficio della riduzionedel costo dell'energia elettrica impiegata per gliimpianti di pubblica illuminazione fino allarealizzazione dei lavori di adeguamento allastessa.7. Il provvedimento di cui al comma 6 è adottatocon deliberazione della Giunta regionale.

Art. 11 disposizioni relative all'adeguamentodegli impianti esistenti1. L'adeguamento degli impianti esistenti segue iseguenti criteri:a) entro cinque anni dall'entrata in vigore dellapresente legge tutti gli impianti con apparecchid'illuminazione con singola sorgente di luce dipotenza maggiore o uguale a 400 watt nonrispondenti ai criteri indicati all'articolo 8 sonosostituiti o modificati;b) entro dieci anni dall'entrata in vigore dellapresente legge tutti gli impianti d'illuminazionecon apparecchi con singola sorgente di luce dipotenza maggiore o uguale a 150 watt mainferiore a 400 watt non rispondenti ai criteriindicati all'articolo 8 sono sostituiti o modificati;c) entro quindici anni dall'entrata in vigore dellapresente legge tutti gli impianti con apparecchid'illuminazione con singola sorgente di luce dipotenza inferiore a 150 watt, esclusi quelliricadenti nella deroga di cui all'articolo 8, comma4, non rispondenti ai criteri indicati dall'articolo 8,commi 2 e 3, sono sostituiti o modificati.2. La priorità della bonifica degli impianti digrande inquinamento luminoso di cui all'articolo 4va eseguita rispettando i criteri tecnici per i nuoviimpianti definiti all'articolo 8.3. Per l'adeguamento degli impianti luminosi dicui ai commi 1 e 2, i soggetti privati possonoprocedere, in via immediata, all'installazione diappositi schermi sulla armatura, ovvero alla solasostituzione dei vetri di protezione delle lampade,nonché delle stesse, purché assicurino

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caratteristiche finali analoghe a quelle previstedal presente articolo e dall'articolo 8.4. Al fine di favorire Ia riduzione del consumoenergetico e qualora le condizioni di sicurezzanon vengano compromesse, i soggetti interessatipossono procedere, in assenza di regolatori delflusso luminoso, allo spegnimento del 50 percento delle sorgenti di luce entro le ore ventitre.La riduzione del valore della luminanza mediamantenuta, indipendentemente dall'indicepercentuale di traffico, avviene comunque nelrispetto delle prescrizioni delle vigenti norme UNI10439.

Art. 12 verifiche e controlli1. La vigilanza sull'applicazione delle disposizionipreviste dalla presente legge spetta, secondo lerispettive competenze, al personale dell'Agenziaregionale per Ia protezione dell'ambiente (ARPA),del Corpo forestale regionale, delle Province edei Comuni.

Art. 13 modifica alla legge regionale 57/1988relativa all'installazione degli impianti elettricied elettronici1. Al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale20 giugno 1988, n. 57 (Disposizioni perl'installazione degli impianti elettrici edelettronici), dopo le parole: «di cui alla presentelegge» sono inserite le seguenti: «gli accessori, lepertinenze e gli ampliamenti di edifici aventi unavolumetria inferiore a 750 metri cubi, nonché».

Art. 14 norme finanziarie1. Per le finalità previste dall'articolo 9, comma 1,nell'ambito dell'unita previsionale di base3.1.340.2.1200, denominata «Disinquinamentoluminoso», che si istituisce nello stato diprevisione della spesa del bilancio pluriennale pergli anni 2007-2009 e del bilancio per l'anno 2007,è istituito nel documento tecnico allegato aibilanci medesimi - alla rubrica n. 340 - Servizio n.279 - Tutela da inquinamento atmosferico,acustico e ambientale - il capitolo 2271(2.1.232.3.08.15) con Ia denominazione«Contributi a Comuni per Ia predisposizione dipiani comunali di illuminazione» e con lostanziamento di 70.000 euro per l'anno 2007.2. Per le finalità previste dall'articolo 9, comma 2,nell'ambito dell'unita previsionale di base3.1.340.2.1200 dello stato di previsione dellaspesa del bilancio pluriennale per gli anni 2007-2009 e del bilancio per l'anno 2007, è istituito, neldocumento tecnico allegato ai bilanci medesimi -alla rubrica n. 340 - Servizio n. 279 - Tutela dainquinamento atmosferico, acustico e ambientale- il capitolo 2272 (2.1.230.3.08.15) con Iadenominazione «Contributi a soggetti pubblici perl'adeguamento degli impianti esistenti, nonchéper Ia realizzazione di impianti di illuminazione

stradale con elevate efficienze» e con lostanziamento di 30.000 euro per l'anno 2007.3. Alla copertura degli oneri derivanti dalleautorizzazioni di spesa disposte con i commi 1 e2 si provvede mediante prelevamento dicomplessivi Immo euro per l'anno 2007 dall'unitaprevisionale di base 52.2.270.1.699 dello stato diprevisione della spesa del bilancio pluriennale pergli anni 2007-2009 e del bilancio per l'anno 2007,con riferimento al capitolo 1465 del documentotecnico allegato ai bilanci medesimi.La presente legge regionale sarà pubblicata nelBollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligoa chiunque spetti di osservarla e di farlaosservare come legge della Regione.

Data a Trieste, addì 18 giugno 2007ILLY

Allegato A (Riferito all'articolo 7)Elenco degli osservatori

1. Gli osservatori astronomici professionali datutelare sono:a) Osservatorio Astronomico di Trieste,succursale di Basovizza (TS).

2. Gli osservatori astronomici non professionali dirilevanza culturale, scientifica e popolared'interesse regionale e/o provinciale da tutelaresono:a) Osservatorio Astronomico dell'AssociazioneFriulana di Astronomia e Meteorologia aRemanzacco (UD);b) Osservatorio Astronomico dell'AssociazionePordenonese di Astronomia a MonterealeValcellina (PN);c) Osservatorio Astronomico del Circolo AstrofiliTalmassons a Talmassons (UD);d) Osservatorio Astronomico del Circolo CulturaleAstronomico di Farra a Farra d'Isonzo (GO);e) Osservatorio Astronomico del Circolo CulturaleAstrofili di Trieste a Basovizza (TS);f) Osservatorio Astronomico del Liceo Scientificodi Gorizia (GO);g) Osservatorio Astronomico "Paola" a Roveredoin Piano (PN);h) Poise di Cougnes di Zuglio (UD);i) Monte Matajur di Savogna (UD).