Innovazione nei processi di programmazione sociale e sociosanitaria L’esperienza di Reggio Emilia...

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Innovazione nei processi di programmazione sociale e sociosanitaria L’esperienza di Reggio Emilia Elena Davoli Dirigente Servizio Politiche per la città solidale e del capitale sociale - Comune di Reggio Emilia Venerdì 13 Giugno 2014

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Innovazione nei processi di

programmazione sociale e

sociosanitaria

L’esperienza di Reggio Emilia

Elena Davoli Dirigente Servizio Politiche per la città solidale e del capitale sociale - Comune di Reggio Emilia

Venerdì 13 Giugno 2014

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Perche’ siamo partiti?

L’ESPERIENZA DEL COMMUNITY LAB SI CALA SU UNA REALTA’ PARTECIPATIVA LOCALE COMPLESSA E ARTICOLATA.

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C’è una storia importante:

2002 attiviamo i primi «tavoli» 2003 organizziamo e partecipiamo ad una formazione provinciale 2005 definiamo un assetto più organico e stabile 2009 irrobustiamo tutto il sistema, costituiamo il nuovo Ufficio di

Piano e avviamo un complessivo processo di miglioramento dell’integrazione sociosanitaria

2010 miglioriamo la nostra organizzazione dei servizi sociali, investendo sul LAVORO DI COMUNITA'

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IL DISEGNO ISTITUZIONALE ORIGINALE

Comitato di distretto

Ufficio di Piano

Tavoli Tematici

GRI Accordi diprogramma

RETICOLI

ORIZZONTALITA’

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Quali obiettivi ci diamo con la partecipazione al Community Lab?

L’Ufficio di Piano da tempo riflette su: 1) migliorare l’esperienza di programmazione partecipata, evolvendo

verso una modalità di lavoro maggiormente centrata su problematiche trasversali e maggiormente congruente con i contenuti del lavoro sociale praticati dai servizi sociali;

2) attivazione e cura di gruppi perché possano divenire a loro volta sperimentatori delle idee prodotte dai tavoli e connettori con altre esperienze locali di progettazione partecipata ( progetti di comunità, tavoli di quartiere ecc.)

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Alcune valutazioni: Ci è servito ad includere alcuni ambiti della sanità rimasti più distanti da

questi percorsi, costruendo linguaggi e sguardi più condivisi verso un nuovo paradigma della presa in cura;

Ci ha rafforzati nell’idea che l’approccio metodologico è fondamentale: ci vuole cura e preparazione per stare in contesti costruttivi;

Ci ha confermato nell’idea che le priorità vanno negoziate (e non calate dall’alto) ma che esiste un grande problema di rappresentanza e rappresentatività;

Occorre allestire contesti di ascolto per intercettare istanze non rappresentate dai cittadini, con i quali costruire maggiori convergenze

Occorre dare maggiore visibilità a questi processi, sia per connettere i diversi lavori che per rafforzare un senso di appartenenza a questo sistema

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Evoluzione del sistema

GRI Accordi diprogramma

Il Comitato di Distretto – su proposta dell’Ufficio di Piano che la costruisce sulle indicazioni delle sue partecipazioni reticolari – valida e consegna delle priorità annuali di lavoro

L’Ufficio di Piano organizza annualmente Tavoli di Progetto e/o si avvale dei GRI per trattare queste priorità (annuali o pluriennali) individuate

L’Ufficio di Piano organizza un evento di restituzione collettiva degli esiti sia progettuali che processuali del lavoro partecipativo attuato nell’anno

COSA FAREMO:

Ufficio di Piano

Comitato di distretto

Tavoli di Progetto

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Grazie per l'attenzione.

Elena Davoli Dirigente Servizio Politiche per la città solidale e del capitale sociale - Comune di Reggio Emilia

Venerdì 13 Giugno 2014