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RESEARCH REPORT INNOVAZIONE, INDUSTRIA 4.0 , IOT: LE 3 I DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE NELLE PMI ITALIANE OTTOBRE 2017 Quali sono le priorità della digitalizzazione a cui le aziende italiane stanno dedicando la maggior parte dei loro budget? Quali sono le innovazioni che si possono denire consolidate e quali quelle che saranno necessarie nel breve periodo? Le risposte a queste e ad altre domande in una survey esclusiva condotta da NetworkDigital360, in collaborazione con Wind Tre Business. in collaborazione con:

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RESEARCH REPORT

INNOVAZIONE, INDUSTRIA 4.0, IOT: LE 3 IDELLA RIVOLUZIONE DIGITALE NELLE PMI ITALIANE

OTTOBRE2017

Quali sono le priorità della digitalizzazione a cui le aziende italiane stanno dedicando la maggior parte dei loro budget? Quali sono le innovazioni che si possono definire consolidate e quali quelle che saranno necessarie nel breve periodo? Le risposte a queste e ad altre domande in una survey esclusiva condotta da NetworkDigital360, in collaborazione con Wind Tre Business.

in collaborazione con:

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SICUREZZAENTERPRISE MOBILITY MANAGEMENT

SPESA

SERVIZIOKNOWLEDGE MANAGEMENTDIGITALIZZAZIONE

CONNESSIONE DATI

BYOD RETE FISSA

INDUSTRIA 4.0

APPLICAZIONIDEMATERIALIZZAZIONE

WI-FI INTRANET

GIGABYTE

INFRASTRUTTURA

PERSONALE

INTERNETPOSTAZIONI DI LAVORO

RETE MOBILE

INNOVAZIONEDIGITAL TRANSFORMATION

CLOUD

DATA CENTER

SERVERCENTRALINI

VIDEOCOMUNICAZIONECHAT AZIENDALI MESSAGGISTICA

CRMBUDGET

IOTSMART WORKING

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I BUDGET DELLE AZIENDE ITALIANE RIPARTITITRA COSTI FISSI E INVESTIMENTI DIVERSIFICATI

FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

69%Manufacturing/Produzione

Distribuzione, Logistica e Trasporti Chimico/Farmaceutico

Società di consulenza e serviziAutomotive

SETTORIDI APPARTENENZA

CAMPIONE INTERVISTATO: 300 AZIENDE ITALIANEDI TUTTE LE INDUSTRY

NO

RD-EST

NORD

-OVE

ST

SUD

CENTRO

56%

9% 27%

8%

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DEL PANEL

SURVEY2017

EdiliziaUtility/Energy

Finanza/AssicurazioniAgricoltura

Altro

39%23%9%7%6%

4%3%3%2%10%

RIPARTIZIONEPER FATTURATO

MINORE DI 10 MLN DI EURO24%TRA 10 MLN DI EURO E 50 MLN DI EURO55%TRA 50 MLN DI EURO E 100 MLN DI EURO10%TRA 100 MLN DI EURO E 250 MLN DI EURO6%NON DICHIARATO5%

Innovazione tecnologica e trasformazione digi-tale sono ormai priorità ineludibili per tutte le

aziende, indipendentemente dai settori di riferi-mento e dalle aree geografiche. Quello che cambia è la capacità di investimento delle singole aziende, a volte legata all’effettiva disponibilità di spesa, altre alle resistenze culturali rispetto a scelte che, pur favorendo il cambiamento dei processi e del-le relazioni migliorando il business, non rientrano ancora nella gerarchia delle priorità. Alla luce di questi ragionamenti, e in un periodo di piena tur-bolenza digitale, come si compone il budget della spesa digital nelle aziende italiane, includendo co-

sti, personale, investimenti e al netto delle spese generali? Varia in media tra lo 0,5% e il 3% del fatturato annuo. E per il 2018? Per quasi 4 imprese su 5 (76%) il budget rimarrà invariato e solo una azienda su 10 (12%) dichiara di avere in previsio-ne un aumento. A rivelare numeri, priorità e ge-rarchie di investimento è una indagine esclusiva, condotta da NetworkDigital360 in collaborazio-ne con Wind Tre Business, su un campione che ha coinvolto 300 Pmi di tutta Italia, operanti in diversi settori. A rispondere, i CIO e i responsa-bili dei sistemi informativi a cui è stato chiesto di inquadrare i budget allocati ma anche le diverse priorità di investimento. Ne è emersa una foto-grafia sui criteri di scelta legati all’innovazione e alla digital transformation. Certo è che il tema non è facile. In gioco, infatti, ci sono da un lato fatturati fluttuanti e, dall’altro, una serie di co-sti stabili legati alla gestione di dipendenti e col-laboratori, delle infrastrutture e della sicurezza, del parco applicativo, delle postazioni di lavoro e di tutte le soluzioni a supporto della mobilità crescente dei dipendenti che diversificano le esi-genze di connettività aziendale tra reti fisse e reti mobili, con impatti anche molto diversi a seconda delle aree geografiche considerate.

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?QUAL È IL BUDGET DELLA “SPESA DIGITALE” DELLE PMI(SIA COSTI SIA INVESTIMENTI, COMPRENDENDO IL PERSONALE E AL NETTO DELLE SPESE GENERALI)

SURVEY 2017 FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

Meno di 50.000 €Tra 50.000 € e 100.000 €Tra 100.000 € e 250.000 €Tra 250.000 € e 500.000 €

Tra 500.000 € e 1.000.000 €

NORD

CENT

ROSU

D

RIPARTIZIONE DEL BUDGET DI SPESA PER AREA GEOGRAFICA

A rispondere alle domandeper il 100% del campione

CIO e responsabili IT

COME VARIA IL BUDGETIN INFORMATICA E DIGITALIZZAZIONENEL PROSSIMO ANNO?2

01

8

Per il 2018gli investimenti delle aziende italiane

a supporto della digital transformationcresceranno in media di un + 0,85%

SI RIDURRÀDI OLTRE IL 10%

AUMENTERÀPIÙ DEL 10%

SI RIDURRÀMA NON OLTRE IL 10%

AUMENTERÀNON OLTRE IL 10%

4%6%

4%9%

76% RIM

ARRÀ INVARIATO

solo 1 azienda su 10ridurrà il proprio budget

PERSONALE APPLICAZIONI

INFRASTRUTTURE

SISTEMI

i

DISPOSITIVI SICUREZZA

IN ITALIALE IMPRESE ALLOCANODALLO 0,5% AL 3%

DEL FATTURATO ANNUOA SUPPORTO DELL’ICT

E DELLA DIGITALIZZAZIONE

20%

41%23%

10%6%

CAMPIONE INTERVISTATO:300 AZIENDE ITALIANE

Meno d

i 50.0

00 €

Tra 50

.000 €

e 10

0.000

€Tra

100.0

00 €

e 250

.000 €

Tra 25

0.000

€ e 5

00.00

0 €

Tra 50

0.000

€ e 1

.000.0

00 €

7%

2%

41%

44%

33%

18%

21%

38%

22%

30%

21%

12%

3%

8%

AL NORD E AL CENTROLE AZIENDE ITALIANEINVESTONO IN MANIERAPIÙ CONSISTENTENELL’INNOVAZIONE

AL SUD GLI INVESTIMENTINELL’INNOVAZIONERISULTANO PIÙ CONTENUTIRISPETTO AL RESTO DEL PAESE

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BUDGET INFORMATICI? A CIASCUNO ...IL SUO

FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

RISPETTO AI BUDGET 2017, QUAL È L’IMPATTO DELLE SEGUENTI VOCI DI SPESA?

SICUREZZA 61%

INFRASTRUTTURA

PARCOAPPLICATIVO

POSTAZIONIDI LAVORO

SOLUZIONIPER LA MOBILITÀ

SOLUZIONIDI RETE FISSA

56%

49%

48%

45%

44%

i

SURVEY 2017

Firewall,soluzioni di

data protection,sistemi antintrusione

e via dicendosono le più rilevanti

voci di spesaper oltre 6 aziende italiane su 10

CAMPIONE INTERVISTATO:300 AZIENDE ITALIANE

Adispetto della situazione economica generale, le

aziende sanno di dover con-tinuare a investire nell’inno-vazione digitale. Lo fanno, però, in misura molto diversa. Il 20% delle aziende coinvolte alloca meno di 50mila euro,

il 41% investe tra i 50mila e i 100mila euro e il 23% desti-na un budget compreso tra 100mila e 250mila euro. In-fine, a stanziare budget oltre 250mila euro è il 16% delle aziende del panel. Rispetto alle previsioni 2018, solo un’azien-

da su 10 ridurrà il proprio budget. In estrema sintesi, gli investimenti a sup-porto di ICT e digital tran-sformation aumentano timi-damente sul prossimo anno: emerge crescita pari, in me-dia, allo 0,85%.

Entrando più nel dettaglio delle voci di spesa al primo posto troviamo la sicu-rezza per oltre 3 aziende su 5 (61%). La seconda voce sono le infrastrutture: data center, server, appliance e via dicendo, che hanno un impatto significativo per il 56% del campione intervistato. Pra-ticamente a pari merito le voci di spesa relative alla gestione del parco applicativo (ERP, gestionali, suite per la produttività individuale e così via) e le soluzioni a sup-porto delle postazioni di lavoro per quasi 1 impresa su 2. A seguire, le voci a sup-porto delle soluzioni per la rete mobile e per la rete fissa per più di 2 aziende su 5.

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SURVEY 2017

FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

IN BASE ALLA CLASSE DI FATTURATO, ECCO QUALI SONOLE PRINCIPALI PRIORITÀ DI BREVE TERMINE PER LE IMPRESE ANALIZZATE

AZIENDE CON FATTURATOMINORE O UGUALE A 10 MLN DI €

AZIENDE CON FATTURATOCOMPRESO TRA 10 E 50 MLN DI €

AZIENDE CON FATTURATOMAGGIORE O UGUALE A 50 MLN DI €

Iniziative sui Social Network(Facebook, LinkedIn e via dicendo)

a supporto di marketinge post vendita per i clienti

Applicazioni e tecnologie di Smart Manufacturing in ambito Industria 4.0(es. automazione avanzata, stampa 3D, realtà aumentata e così via)

f

Iniziative di Smart Working,e rilascio di strumenti e applicazioni a

supporto del lavoro agile(videoconferenze, chat aziendali e così via)

Applicazioni per la Internet of Things (es. reti di sensori wireless, Rfid e così via)

Sistemi CRM

Applicazioni Mobile a supportodei processi di business

Sistemi di Information Security, Data Protection, Compliance e Risk Management

Dematerializzazionedei documenti edigitalizzazione dei processi

Iniziative sui Social Networka supporto di marketing

e post vendita per i clienti

Sistemi di Business Intelligence,Big Data e Analytics

PRIO

RITÀ

1PR

IORI

TÀ 2

PRIO

RITÀ

3

CAMPIONE INTERVISTATO: 300 AZIENDE ITALIANE

1010011000

010011000

1010011000

10011000

i

f

A P P

1010011000

010011000

1010011000

10011000

1010011000

010011000

1010011000

10011000

1010011000

1010011000

1010011000

1010011000

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LE DIMENSIONI CONDIZIONANO L’ORIZZONTE DELLE SCELTE

In un momento di grande fer-mento sui temi dell’Industria

4.0 (fenomeno oggetto di atten-zione e stimolo anche da parte del legislatore, che lo ha discipli-nato introducendo gli incentivi fiscali del Piano Calenda*), non stupisce che la principale prio-rità di investimento in innova-zione digitale per le imprese di maggiori dimensioni sia orien-tata proprio su queste tecno-logie. In seconda posizione, le imprese più grandi dimostrano di dare priorità alle applicazio-ni dell’Internet of Things (IoT), spesso elementi complementari allo sviluppo di quell’ecosistema

digitale che le porta a innovare anche profondamente il pro-prio modello di business. Per le aziende di piccole dimensioni, invece, il focus principale è sul Social Marketing, seguito da un crescente interesse verso le op-portunità dello Smart Working. A valle di questi trend che emer-gono in modo definito dall’ana-lisi condotta, in terza posizione le priorità di investimento nella digitalizzazione variano mol-to in base alle dimensioni delle imprese analizzate. Le aziende con fatturato minore o uguale a 10 mln di euro, guardano ai sistemi CRM, alle applicazioni

Mobile a supporto dei processi di business, all’Information Se-curity, alla Data Protection, alla Compliance e al Risk Manage-ment. Ai temi della Security de-dicano molta attenzione, identi-ficandoli come terza priorità di investimento digitale, anche le aziende con fatturato compreso tra i 10 e i 50 mln di euro. Le aziende di maggiori dimen-sioni, invece, attribuiscono pri-orità ai progetti di demateria-lizzazione dei documenti e di digitalizzazione dei processi, al Social Marketing e ai sistemi di Business Intelligence, guardan-do a Big Data e Analytics.

I cardini del cosiddetto Piano Calenda sono incentrati su una serie di tecnologie abilitanti capaci di creare modelli di interconnessione e collaborazione tra le informazioni e i sistemi, integrando tecniche produttive capaci di migliorare le condizioni di lavoro, aumentare l’efficienza e la qualità produttiva degli impianti, diminuire il consumo di energia e gli sprechi per finalizzare un’offerta capace di rimanere sempre allineata alla domanda, favorendo una produzione predittiva. Dei 9 cluster tecnologici descritti dal Ministero, va sottolineato come 4 siano più propriamente associati alla gestione della produzione (Smart Production) e 5 alla gestione dei dati e delle infrastrutture (Smart Governance).

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Il Piano Nazionale Industria 4.0 prevede agevola-zioni per gli investimenti innovativi, sviluppo di

competenze specialistiche di digital manufacturing, infrastrutture abilitanti e strumenti pubblici di sup-porto. Il Piano include un insieme di misure organi-che e complementari in grado di favorire gli investi-menti per l’innovazione e la competitività. Tre sono gli assi che sono stati progettati per guidare l’industria italiana verso l’adozione di una vera cultura digitale:

IL PIANO CALENDA: LINEE GUIDA

E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO

Il MISE, con l’obiettivo di supportare in modo efficace le imprese che volessero avviare progetti in ambito In-dustria 4.0, ha predisposto una guida in cui descrive in modo esaustivo gli strumenti messi a disposizione con il Piano Nazionale 4.0 (a cosa serve, quali vantag-gi, a chi si rivolge, modalità di accesso).Particolarmente attrattivi nella guida del MISE sono gli strumenti di Iperammortamento e Superammor-tamento, misure che servono a supportare e incenti-vare le imprese che investono in beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi pro-duttivi. L’Iperammortamento è una supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti per la trasformazio-ne in chiave 4.0, acquistati o in leasing, nonché in beni strumentali immateriali (software e sistemi IT). Il Superammortamento è una supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi, acquistati o in leasing. Queste supervalutazioni sono utilizzabili da tutti i soggetti titolari di reddito d’im-presa, comprese le imprese individuali assoggettate all’IRI, con sede fiscale in Italia, e le stabili organiz-zazioni di imprese residenti all’estero, a prescindere da forma giuridica, dimensione e settore economico.L’accesso avviene in modo automatico in fase di re-dazione di bilancio e tramite autocertificazione. Il diritto al beneficio fiscale matura quando l’ordine e il pagamento di almeno il 20% di anticipo sono effet-tuati entro il 31 dicembre 2017 e la consegna del bene avviene entro il 30 giugno 2018

1

2

3

Finanziamenti allo sviluppo delle imprese con una serie di azioni volte a stimolare e incentivare i pro-getti di innovazione digitale.

Formazione per le persone, per il management e per la cultura stessa delle imprese, che devono ri-vedere i processi e, sempre più spesso, gli stessi mo-delli di business. Si tratta di un percorso che non potrà essere vincente se non sarà accompagnato e sostenuto da un processo di formazione al digita-le che, rispetto al passato, non può essere limitato solo a una formazione “tecnologica” o di una “par-te” dell’impresa.

Valorizzazione delle eccellenze, creazione e svi-luppo di Competence Center e azioni di comuni-cazione sul territorio per stimolare, incoraggiare e promuovere lo sviluppo di progetti Industry 4.0.

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Quali sono le priorità digitali dei CIO, oggi? Quali sono le innovazioni che si possono definire consolidate e quali quelle che saranno neces-sarie nel breve/medio periodo? Quali quelle sulla frontiera, quindi rimandabili, anche se ancora per poco? A queste domande prova a dare risposta il modello TARGET-IN-SIGHT*, ideato dalla società di advisory P4I. Il TARGET-IN-SIGHT analizza le priorità di investimento dei CIO per le voci proposte (viene richiesto se una specifica progettualità è già stata affrontata, se è in procinto di essere implementata, se è un obiettivo di medio periodo oppure se è una voce per ora “fuori dai radar”). Un algoritmo misura il “livello di urgenza” prevalente relativo a ciascuna priorità e ne deriva la rappresentazione del TARGET-IN-SIGHT: sulla sinistra si evidenziano i progetti in prevalenza “già affrontati”, nel centro – cioè in target – si trovano le priorità su cui le aziende stanno lavorando (quelle più sentite sono rappresentate nel “mirino”) e sulla destra, quelle su cui le imprese andranno a lavorare in prospettiva. Alcune voci, come per esempio la Sicurezza e la Protezione dei Dati sono equamente presenti nel portafoglio delle priorità “in target” così come in quello del quadrante successivo.

TARGET-IN-SIGHT: UNA CHIAVE DI LETTURA DELLA ROAD MAP

9

FONT

E, CO

NCEP

T & GR

APHI

CS by

Netw

orkDig

ital36

0

LE TAPPE DEL PERCORSO DI DIGITAL TRANSFORMATION DELLE PMI ITALIANE

CAMPIONE INTERVISTATO:300 AZIENDE ITALIANE

IERI OGGI DOMANI

SMARTWORKING

LE PRIORITÀ

BIG DATA ANALYTICS & BI

INTERNET OF THINGS

INFRASTRUTTURE IN CLOUD

SICUREZZA E PROTEZIONE DATI

ERP GESTIONALI

DEVICE MOBILE

RINNOVO PARCO HARDWARE

SERVIZIIN CLOUD

SMARTMANUFACTURING

SOCIALCOMMUNICATION

DEMATERIALIZZAZIONEE DIGITALIZZAZIONE

APPMOBILE

E-COMMERCEE M-COMMERCE

i

*NOTA METODOLOGICA - La r i cerca appl i ca i l model lo Target- In-S ight , ideato da P4I . S i tratta d i un framework comunicat ivo che racch iude l ’anal is i de l le innovazioni d ig i ta l i in essere e d i pross ima introduzione. I l model lo s i basa su l l ’anal is i d i t re d iverse t ipologie d’ informazione re lat ive a l la s ingola progettual i tà: quanto questa è presente in az ienda, quanto rappresenta una pr ior i tà d’ invest imento e la frequenza con cu i questo accade.

CRMCRM

INFRASTRUTTUREIN CLOUD

SICUREZZAE PROTEZIONE DATI

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SURVEY 2017 FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

? QUALI OBIETTIVI RITIENE POSSA PERSEGUIRELA SUA IMPRESA GRAZIE ALLA DIGITAL TRANSFORMATION?

RIDUZIONE DEI TEMPI DI PROCESSO 42%

RIDUZIONE DEI COSTI OPERATIVI 42%MIGLIORAMENTO

DELLA QUALITÀ INTERNA DEL LAVORO 40%MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ PERCEPITA

DAI CLIENTI E/O DELLA CUSTOMER EXPERIENCE 30%CRESCITA DEL FATTURATO 14%

ADEGUAMENTO ALLE NORMATIVE VIGENTI 5%

INTERNAZIONALIZZAZIONE 1%RISPOSTA MULTIPLA

Rilevanti le motivazioni che spingono le aziende a cavalcare la trasformazione digitale: al primo posto, a pari merito con il 42% delle risposte, la maggiore velocità (riduzione dei tempi di processo) e la maggiore efficienza (riduzione dei costi operativi). Al terzo posto, per il 40% del panel, il miglioramento della qualità interna del lavoro.

Segue, a maggiore distanza, il miglioramento della qualità percepita (30%). Il 14% delle imprese italiane punta a una crescita del fatturato. Il tema delle policy non sembra avere un grosso impatto per il campione intervistato: solo il 5% ritiene di poter perseguire un adeguamento alle normative vigenti grazie alla digital transformation. Solo 3 aziende delle 300 intervistate mirano all’internazionalizzazione.

C’È MOLTA CONSAPEVOLEZZA RISPETTO ALLE FINALITÀ

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FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

RISPETTO AI BUDGET 2017, QUAL È L’IMPATTO DELLE SEGUENTI VOCI DI SPESA?

SICUREZZA 61%

INFRASTRUTTURA

PARCOAPPLICATIVO

POSTAZIONIDI LAVORO

SOLUZIONIPER LA MOBILITÀ

SOLUZIONIDI RETE FISSA

56%

49%

48%

45%

44%

i

SURVEY 2017

Firewall,soluzioni di

data protection,sistemi antintrusione

e via dicendosono le più rilevanti

voci di spesaper oltre 6 aziende italiane su 10

CAMPIONE INTERVISTATO:300 AZIENDE ITALIANE

FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360

QUALI SONO LE PRINCIPALI BARRIERE RISPETTOALL’ACQUISTO DELL’INNOVAZIONE DIGITALE?

SURVEY2017

NON ABBIAMO INTERNAMENTELE NECESSARIE COMPETENZE

PER AVVIARE E GESTIRE QUESTO TIPODI PROGETTI TECNOLOGICI

5%

NON ABBIAMO BUDGET

24%

RITENIAMO CHE I COSTISIANO ALTIE SI RIPAGHINOTROPPO LENTAMENTE

21%

SONO INNOVAZIONIINTERESSANTI

MA NON URGENTIPER IL NOSTRO BUSINESS

55%Per il 45%

delle aziende italianeil freno all’innovazione

è legato alle voci di spesa

CAMPIONE INTERVISTATO:300 AZIENDE ITALIANE

La survey rivelaanche che per il 95% delle

aziende le competenzenon sono un problema

Il tema dell’innovazione digitale vede le aziende divise tra due poli: da un lato le priorità e dall’altro il ROI (Return of Inve-stiment) associato a questo tipo di progetti.

Per quasi 6 aziende su 10 (55%), in par-ticolare, l’innovazione digitale è interes-sante, ma non rientra tra le urgenze del business. Per quasi la metà delle piccole e medie imprese (45%) , invece, un ostacolo alla digital transformation sono i budget necessari a finanziare l’innovazione.

La buona notizia, rispetto alle barriere principali che possono costituire un freno al cambiamento e all’innovazione, viene dai dati raccolti, secondo i quali non sono le competenze a costituire un problema per il 95% delle aziende intervistate.

I PRINCIPALI FRENI ALL’ADOZIONE DELL’INNOVAZIONE

BUONO

PERF

ORM

ANTE

CRESCENTE

ECCELLENTEDISCRETO

DIG

NIT

OSOMODERNO

INCO

MPL

ETOINSODDISFACENTE

TRADIZIONALEi

Dall’analisi emerge anche un’opinione caratterizzata da ag-gettivi mediamente positivi per inquadrare il grado di digita-lizzazione già raggiunto. Che si tratti di concrete esperienze di successo oppure di slanci di ottimismo che tendono a premiare quanto finora raggiunto – magari avendo a disposizione risorse limitate – non è banale da ricostruire. Tuttavia, non mancano anche su questo fronte alcune dimensioni di insoddisfazione, che evidenziano ampi margini di ulteriore miglioramento.

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NOTA METODOLOGICA

L’indagine è stata effettuata attraverso questionari, telefonici e via mail, su un panel di 300 aziendedella community di NetworkDigital360. Il campione non è statisticamente significativo ma consente, comunque, di rilevare orientamenti e trend qualitativi.

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Wind Tre, azienda guidata da Jeffrey Hedberg, è leader nel mercato mobile in Italia con 31,3 milioni di clienti e seconda in quello del fisso con circa 2,7 milioni di clienti a fine 2016.

Wind Tre sta realizzando significative efficienze e importanti investimenti in infrastrutture digitali. La nuova capacità finanzia-ria e industriale permette a Wind Tre di fornire servizi innovativi, di elevata qualità e una maggiore velocità di rete in linea con la crescente domanda di connettività e con le aspettative di consumo di famiglie e imprese. L’azienda ha l’obiettivo di diventare un player di riferimento nell’integrazione fisso-mobile e nello sviluppo delle reti in fibra di nuova generazione, grazie anche all’accordo con Open Fiber per la realizzazione della rete in banda ultralarga in Italia.

Il marchio Wind Tre Business, si propone come partner preferenziale per soluzioni di trasformazione digitale delle Aziende e PA, con un’ampia gamma di servizi supportati da connettività 4G/LTE e in Fibra, da Data Center di ultima generazione e da partnership con leader di mercato e startup nel settore ICT. Le soluzioni di Wind Tre Business, come quelle in ambito di Smart Working, Internet of Things ed Enterprise Mobility, sono modulari, flessibili e innovative, inoltre rispondono ai più elevati standard di affidabilità, qualità e sicurezza. Wind Tre Business è caratterizzato da relazione, fiducia e valore, che si traducono in vantaggi concreti per i clienti, massimizzandone produttività ed efficienza.

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