Bollettino febbraio marzo 2014 Inner Wheel club Schio Thiene
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Inner Wheel Club di TORINO 2 C.A.R.F. Distretto 204 C.A.R.F. Italia 2019/2020 International Inner Wheel Presidente Anna Maria Ferrari Strada San Vincenzo40/15C Cell.333 4363543 mail [email protected]
Bollettino n.386
I ragazzi della Scuola Popolare di Musica che in questo mese
avrebbero dovuto suonare per l’Inner Wheel
Maggio 2020
Bollettino maggio 2020
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Carissime,
siamo arrivate a maggio…ma siamo ancora, per dirla con Dante, “tra color che son
sospesi”. Proprio così, siamo come quei palloncini che legavamo al polso dei bambini
per evitare che volassero via. Sospesi in aria. Ma saldamente legati alla terra.
Il nostro Pianeta, in barba al coronavirus, vive la sua vita, continua a girare attorno
al sole, alterna le stagioni, si riveste di splendidi fiori, ci invia messaggi di
soddisfazione perché respira un’aria quasi del tutto libera da polveri sottili e vede
diminuire i danni causati dai suoi ospiti nel mare, nelle foreste, nei parchi e nelle città.
E noi? Noi “tra color che son sospesi”. Certo quello che ci è capitato non è cosa da
poco e vedersi sconvolgere la vita dall’oggi al domani richiede una grande dose di
elasticità mentale e pratica, che non tutti abbiamo. D’altronde non possiamo fare
altrimenti. Occorre reinventarsi le giornate, cambiare le proprie abitudini, adattarsi
al cosiddetto “distanziamento sociale”, rinunciare agli abbracci e alla vicinanza delle
persone care … e tutto questo è ancora nulla se non si viene intercettati da questo
piccolissimo virus, il cui pericolo è inversamente proporzionale alla sua grandezza.
Mai, come in queste circostanze, siamo tanto grati alla vita se ci ha concesso
l’opportunità di essere stati educati al valore del sacrificio e del rispetto per gli altri,
di essere stati costretti ad adattarci a continui cambiamenti, ma soprattutto di aver
sperimentato il valore dell’empatia. Comprendere l’altro ed essergli vicino in questo
momento unisce, e non solo idealmente, tutta l’umanità afflitta dallo stesso problema.
E, se non esiste nessuna differenza tra i popoli, tra le categorie sociali per quanto
riguarda l’attacco del virus, scopriamo tragicamente che chi paga il prezzo più alto,
in tutti i sensi, sono sempre le fasce più deboli e quelle più esposte.
Stiamo perdendo la generazione di coloro che hanno contribuito a darci la vita di cui
godiamo, stiamo perdendo persone, anche giovani, che non hanno diritto ad un posto
in ospedale perché non hanno un’assicurazione o perché sono immigrati da altri paesi,
stiamo perdendo medici e infermieri in prima linea in una
guerra, che mai avrebbero immaginato di dover
combattere. Stiamo assistendo a fenomeni di povertà
indotta dalla perdita del lavoro, a lunghe code davanti ai
centri della Caritas e davanti al banco dei pegni… Ma tra
le ombre s’intravedono anche delle luci…Tanti gesti di
solidarietà e di vicinanza che fanno ben sperare anche per
il futuro, perché un futuro ci sarà e porterà con sé tante
problematiche, che continueranno ad interpellarci.
Sono certa che noi non ci arrenderemo e troveremo il
modo di esserci per accendere qualche piccola luce.
Lina
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Il nostro club al tempo del Coronavirus… « Stiamo lavorando per noi e per il nostro futuro » La nostra Presidente Anna Maria ha creato una chat su whatsapp per tenerci in contatto e presto, grazie all’aiuto dell’instancabile Anna Quaglino, avremo anche una piattaforma virtuale che ci consentirà d’incontrarci e di vederci. La piattaforma usata sarà Zoom. Alcuni giorni prima della data fissata da Anna Maria per l’incontro virtuale, riceverete in chat e via mail da Anna tutte le istruzioni per scaricare l’applicazione ed utilizzare PC, tablet o smartphone. Niente paura, le amiche meno tecnologiche potranno richiedere aiuto ad Anna e ad Elisabetta, sempre disponibili. Le ringraziamo con tutto il cuore e comunichiamo inoltre che la nostra referente Internet, Anna Quaglino, ha provveduto anche a caricare nel sito dell’Inner Wheel tutti i bollettini a partire dall’anno 2007/2008; a tal proposito, approfittando di questa pausa forzata, vi suggerisco di visitare il sito e navigare piacevolmente tra gli eventi e i service del nostro club e dei club del Distretto.
Le socie si raccontano e c’inviano pensieri e foto…
PENSIERI…
Trascorsi i primi giorni di sbandamento, piano piano mi sono adattata alle nuove regole
organizzando le mie giornate al meglio.I pensieri si affollavano nella mente, cercavo
di renderli positivi, ma le domande erano e sono tante: quale sarà il nostro futuro, come
e quando ne usciremo, certamente più forti e pronti a rivivere il mondo che ci circonda.
I giovani mi auguro saranno più preparati e maturi per affrontare le difficoltà, che
saranno tante, consapevoli che nulla è dovuto.
Il pensiero che mi coinvolge di più sono i moltissimi casi di nuove povertà, persone
che si sono trovate inaspettatamente senza lavoro e di conseguenza senza introiti e con
un futuro molto incerto.Mi sento quasi in colpa nella mia casa dove, se togliamo il
disagio delle rare uscite, non mi manca nulla. In questo caso vorrei trasgredire per
recarmi ad aiutare i gruppi di volontari che si occupano, con grande umanità, di
preparare i viveri e ci terrei molto ad andare a consegnarli personalmente per portar
loro una parola di conforto.
Chissà se in futuro non si possa creare con delle amiche un gruppo di aiuto, perché
queste persone avranno sempre più bisogno di sentire il calore del prossimo e temo che
anche dopo il” Liberi Tutti”, questo problema non finirà, anzi aumenterà.
Maria Grazia
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APPUNTI DI VIAGGIO
Tra i tanti cammini percorsi in oltre vent'anni (cammini a piedi,
programmati, strutturati intendo) oltre ai vari viaggi, quello attuale
è senz'altro il più lungo, il più difficile.
Cominciato per forza (ma anche un po’ per amore di sè e degli altri)
sembrava avere un punto per le soste, se non la meta di arrivo.
Una sosta è vicina, pare; dell'arrivo non voglio sapere niente.
Ho sentito troppi forse, sì, chissà, certo, ma ....
In questi due mesi però ho percorso la mia casa come un cammino
in parte dimenticato, in parte non completamente conosciuto.
La fortuna mi ha concesso lo spazio, la situazione attuale il tempo.
Ho rivisto, ritrovato angoli della mia infanzia, della mia adolescenza
e della prima giovinezza nella parte più vecchia della mia abitazione;
la mia vita di sposa e di mamma in quella più recente.
Nella prima parte ci sono materialmente nata: le stanze risuonano delle
voci dei nonni, delle zie, di mamma e papà: c'eravamo tutti.
Alcune voci sono più lontane, più fievoli; altre più vicine. Mi sembra di non
essere stata abbastanza attenta a quello che mi dicevano, a"come" mi
parlavano. Ho rivisto gli angoli del cortile condiviso con mio fratello, passato
un po’ di tempo nel piccolo prato su cui ora si affaccia la parte più recente
della mia casa.
Le stanze dei bambini ora non sono più abitate, ma ricordo che la sera, quando
mi affacciavo sulla soglia, tiravo un sospiro di sollievo vedendoli finalmente
calmi, addormentati. E ringraziavo. Come ringrazio ora per aver potuto godere
di tanto spazio e anche di tanto tempo, visto i miei documenti d'identità.
i accorgo di non aver apprezzato appieno la fortuna di avere avuto una casa
in cui vivere i vari tempi della mia esistenza, con le persone a me care. Vedo angoli sempMre amati, mai pienamente vissuti: non avevo tempo, dovevo fare altre cose. Se davvero più importanti non so. Andare altrove.
Per conoscere che cosa non so. Ora, mentre fuori la primavera esplode e l'angelo di gesso che ha protetto la mia infanzia e quella dei miei figli si sta ricoprendo delle nuove foglie del rampicante, mi sento quasi smarrita in mezzo a tante sensazioni, alla folla di ricordi. Questo lungo cammino però mi insegna a essere più attenta a ciò che ha veramente un valore. Come quando, tornando a casa dopo un cammino o un viaggio dicevo dentro di me: "... ma come è bella la mia casa, come ci sto bene". Ero lieta di ritrovare le cose di sempre e
gli affetti di sempre.
Maria Clara
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LE OCHE DEL LUNGO PO
Qualche mese fa, prima della bomba coronavirus, ero solita fare qualche passeggiata
lungo il Po, facendo il giro da ponte a ponte. Un giorno, ai primi di febbraio, mentre scendevo
la scala di pietra, che porta verso i Murazzi, sotto l’arcata del ponte di Corso Regina (dove da
tempo vivevano sotto tende di fortuna due senzatetto, un uomo e una donna che hanno
passato lì tutto l’inverno) vidi … due oche belle grosse che, come misi piede sulla banchina
lungo il fiume, mi vennero incontro con aria a mio parere minacciosa, starnazzando come le
loro antenate del Campidoglio… forse difendendo quello che consideravano il loro territorio.
Perché altrimenti? Avevo già visto le due oche, ma molto più lontane, verso il ponte Sassi, in
mezzo alla colonia di pennuti – gallinelle, gabbiani, anatre - che vive a contatto con
parecchie nutrie sul bordo del fiume, e che senz’altro qualcuno foraggiava.
Sorpresa e – confesso - un po’ impaurita, non osando verificare oltre lo stato d’animo
delle creature, risalii la scala e attraversai il ponte da sopra, conscia di essere una gran
fifona…
In seguito cambiai prudentemente itinerario, andando a camminare verso Ponte
Sassi, sul viale lungo il Po già meno affollato a causa delle prime direttive di distanziamento
sociale.
Un giorno però, eccole di nuovo! Le vidi risalire pacifiche la sponda, attraversare il
vialetto dirigendosi verso la carreggiata… Chissà, forse cercavano il cibo, che chi le nutriva
non dava loro più?
Con fatica due ragazzi riuscirono a rimandarle verso la riva, mentre gli altri pochi
presenti osservavano sorridendo incuriositi.
Poi venne il lockdown generale e io non andai più a camminare.
Tuttavia passai, come passo tuttora, parecchio tempo affacciata al terrazzo, a
guardare sconsolata la strada sotto di me e il vialetto lungo il Po vuoti e carichi di silenzio.
Un silenzio rotto soltanto dalle sirene delle ambulanze testimoni del dramma che si stava
consumando, mentre tutto intorno a me la natura man mano esplodeva, con le gemme e
poi le foglie sugli alberi, coprendomi sempre di più la vista del fiume e dell’altra sponda.
E finalmente il canto degli uccellini, gioioso e dolce, a confortare l’animo.
Qualcuno passeggiava ancora con fare guardingo, accompagnando un cane; pochi,
sempre meno, i joggers. Un’atmosfera surreale, assurda, che stringeva il cuore.
Un giorno mi affacciai per vedere più in là, verso il ponte pedonale e …
affiancate, con passo deciso, forse spinte dai morsi della fame, le due oche caracollavano in
mezzo alla strada vuota, libere, padrone assolute del mondo degli umani resi prigionieri in
casa da un nemico infido e sconosciuto.
Mimì
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COVID 19 Stiamo vivendo una situazione inedita ed inimmaginabile: le conseguenze della lotta contro la
pandemia sono sempre più estese e ci coinvolgono sempre più da vicino. Si parla dell’aumento
esponenziale delle nuove povertà, che si vanno ad aggiungere a tutte le situazioni difficili e marginali
che già esistevano e che si vanno ancora aggravando. In questa situazione confusa, sempre più
deteriorata, i giovani, i bambini sono tra quelli che più subiscono le conseguenza delle difficoltà delle
famiglie e sono privati dei loro punti di riferimento: la scuola, gli amici, la libertà di giocare all’aperto,
di muoversi. La chiusura delle scuole, delle attrezzature sportive, dei punti di aggregazione, ha
limitato il loro mondo ed acuito le differenze sociali. Mentre sui giornali, sui media, sono comparsi
bambini che studiano a distanza in belle case con le mamme che partecipano e seguono, si comincia
a prendere coscienza che la realtà può essere molto diversa. Vi riporto la testimonianza di una
giovane professoressa che insegna in una scuola media torinese in una zona molto deteriorata.
Quella scuola media ha una antica tradizione di lavoro in situazioni difficili, ha affrontato negli anni
tutti i problemi di integrazione: dall’arrivo delle famiglie meridionali degli operai che venivano a
lavorare a Torino fino ai recenti flussi migratori. Parliamo quindi di una realtà dove si è abituati a
confrontarsi con le difficoltà, dove si sono sviluppati e si attivano molti progetti educativi.
Arriva il Covid-19, le scuole si fermano.
L’istituto di cui parliamo, cerca di organizzarsi per attivare la didattica a distanza, ma non tutti i
ragazzi hanno gli strumenti per poter accedervi. Comincia la ricerca per poter dotare gli alunni che
non hanno nulla, di uno strumento. La scuola dà in prestito d’uso ciò che ha, riesce anche a farsi
aiutare da una banca, ma molti ragazzi rimangono esclusi. Molti alunni possono utilizzare solo i
cellulari dei genitori anche se non sono gli strumenti ideali per seguire la lezione e fare i compiti. Il
problema più grave però è la connessione a internet. Pochi alunni hanno il collegamento Wi-FI, molti
che usano i cellulari, si avvalgono dei Giga disponibili con le schede telefoniche assolutamente
insufficienti per vedere video, scaricare documenti, sostenere più lezioni. I genitori, per la maggior
parte, non sono in grado di spendere per le ricariche. Come intervenire? La scuola non può comprare
le schede per gli alunni, perché il dirigente scolastico sarebbe il titolare e quindi il responsabile
dell’uso che ne viene fatto. Subentrano i professori creando un fondo finanziato da loro stessi e dai
loro amici, cooptati con una lettera, per ricaricare le schede dei telefonini usati dai ragazzi. Questo
intervento, consente di mantenere una parvenza di didattica a distanza anche se i professori si
devono adeguare alla povertà dei mezzi e strutturare una comunicazione molto semplificata.
Mentre si caricano i telefoni, si fornisce la cancelleria, si procurano le fotocopie, gli insegnanti si
rendono conto che i problemi vanno ben oltre la situazione scolastica. Molte famiglie sono allo
stremo: non hanno possibilità di lavorare, non trovano più lavori saltuari, hanno consumato i loro
pochi risparmi, se li avevano. Nella zona ci sono associazioni, parrocchie a cui rivolgersi, ma i “pacchi
alimentari” non sono sufficienti davanti ad una richiesta così vasta. Molti, che non hanno mai chiesto
niente, si vergognano di dover dipendere dalla carità. La professoressa di cui vi parlo mi racconta:
”quando mi sedevo a tavola con la mia famiglia e pensavo ai miei alunni, non riuscivo più a
mangiare”. Così parte un’altra iniziativa dei professori. Promuovono un’altra raccolta di fondi nel
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quartiere, coinvolgono i negozi e i ristoranti. Riescono a stimolare una forte catena di solidarietà. Il
panettiere dà il pane gratis, gli insegnanti lasciano direttamente nelle botteghe dei fondi in modo
che le famiglie possano comprare i beni di prima necessità, un ristorante fornisce un certo numero
di pasti gratis alla settimana…..E’ una battaglia giornaliera.
La professoressa mi dice: ”Mi ritrovo a rimettere in discussione alcuni aspetti della mia vita, i miei
sentimenti, il mio modo di essere insegnante che fino a poco tempo fa davo come assodati. Quando
spiego la rivoluzione francese e parlo dell’assalto ai forni, guardo i miei allievi e non so che cosa
pensare…”
Donatella Anna Maria e Novella c’inviano due poesie, la prima di autore ignoto e la seconda di Khalil Gibran, che ci fanno riflettere sulla situazione attuale.
VADEMECUM PER UN RECLUSO
Adesso che vivi tra le tue quattro mura seleziona quei pochi, ma fondamentali
e osservi la vita da questa fessura, conserva quegli altri in uno scatolone
ti senti spaesato, avvilito, depresso fanne dono a una scuola alla prima occasione.
davanti a uno specchio a guardare te stesso. Concediti spazio, mantieniti sveglio
Considera il tempo un regalo del Cielo, con pochissime cose vivrai molto meglio.
parentesi in cui riscoprirti davvero. Scrivi una lettera, una breve poesia
Tra i libri che dormono sugli scaffali sconfiggi la noia con la fantasia
Prendi i colori, dei fogli di carta, ripensa al legame dei vostri destini
disegna qualcosa e vedrai non importa e a quanto consola sentirli vicini.
se sei Michelangelo o un imbianchino E quando la noia t’inquina i pensieri
sarà solo un modo per tornare bambino. inventati un modo per venirne fuori
Cerca in rubrica le poche persone sii curioso di tutto come il bimbo e il poeta
Che ami davvero e che porti nel cuore come fa l’astronauta su un nuovo pianeta.
trascrivi quei nomi e sentiti grato Ritorna all’essenza, tralascia l’effimero
per tutto l’amore che ti hanno donato perché anche rinchiuso puoi essere libero.
Nulla impedirà al sole
di sorgere ancora
nemmeno la notte più buia
perché oltre la nera cortina della notte
c’è un’alba che ci aspetta
Khalil Gibran
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Isa ed Anna ci propongono foto della loro Pasqua…
Vi propongo un gioco che ho fatto con Giulio… fatelo con i vostri nipoti grandi e
piccini o con gli amici, vi aiuterà a mantenere i contatti, assegnandovi dei compiti.
Giocate creando degli ACROSTICI. Scegliete delle parole e costruite dei pensieri a partire
dalle lettere della parola scelta. Ecco il risultato del nostro lavoro :
Colpisce Ci salveremo Forza
Ogni essere umano Osservando le Abbracci
Rende inerme Regole Manicaretti
Ogni persona fragile Ognuno farà la sua parte Insegnamenti
Non Nessuno Generosità
Arrendersi mai Abbandonerà la nave Lavoro
Vinceremo Vedremo la luce Impegno
Insieme In fondo al tunnel Amore
Rimanendo Restando
Uniti Umani
Sempre Sempre
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Camminiamo Amica Chi si arrende è perduto
Lungo Necessaria Ogni cosa ha una fine
Una via Nonna Ritornerà il sereno
Battuta da Affettuosa Osserveremo le regole
Tempo Merita Navigheremo a vista
Ormai Ammirazione Attraverseremo i marosi
Resteremo Rispetto Viaggeremo ancora
Insieme Incondizionato Incontro alla vita
Nonostante Amore Ritroveremo la gioia
Ogni avversità Usciremo verso il sole
Davvero Sorrideremo al futuro
Unite Geniale
Esprimeremo Irripetibile
Comunione Unico
Amicizia Lettore
Riconoscenza Instancabile
Fiducia Osservatore attento
Cogliamo l’occasione
Ognuno provi a
Ridimensionarsi
Oggi è il momento giusto
Non rinviamo oltre
Aspettare è un errore
Vivere in pienezza
Intercettare i bisogni dell’altro
Rinunciando al superfluo
Uniti solo dall’amore
Semplicemente umano
Nel periodo trascorso dall’ultimo bollettino abbiamo
celebrato in modo del tutto inusuale la Pasqua, il 25 aprile
e il 1° maggio. Nessuna festa di famiglia, nessuna
celebrazione ufficiale, nessuna gita fuori porta… Ma,
ciascuno a suo modo, ne ha fatto un momento di riflessione
personale più o meno condiviso attraverso i social …Vi propongo
le foto che rimarranno nella nostra memoria e alcune vignette
della mia amica avv. Noemi Cagnazzo.
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La Via Crucis nella Piazza San Pietro vuota
Il Presidente della Repubblica da solo Il tricolore e il canto di Bella ciao rende omaggio al milite ignoto. dai balconi
Il nuovo ponte di Genova illuminato dal tricolore
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Comunicazioni
La Presidente comunica che, a causa della pandemia, il service dei cinque Club
torinesi per la creazione di video contro il Cyberbullismo nelle scuole, sarà destinato
sempre all’Educatorio della Provvidenza ma, essendo chiuse le scuole, servirà a
sostenere il “Concorso Rap Contest”, rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 13 e i 16
anni, residenti a Torino e provincia, per porre l’accento sulla potenza espressiva del
genere rap, ma soprattutto per promuovere e divulgare l’importanza del sano
divertimento, libero da abusi e comportamenti violenti. I partecipanti potranno
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presentare un brano per ciascuna delle due categorie del concorso: il contrasto
all’ABUSO DI ALCOL tra gli adolescenti e il contrasto al CYBERBULLISMO. Gli
elaborati devono essere consegnati entro il 15 maggio all’indirizzo
[email protected] indicando come oggetto “Concorso rap
Contest” e specificando nome e cognome dell’autore del brano e la categoria prescelta.
Il regolamento si può trovare sul sito.
www.mondodigitale.educatoriodellaprovvidenza.it
Con grande dispiacere comunichiamo che Stefania Prandi ed Eralda Serantaoni,
per motivi di famiglia, hanno presentato le loro dimissioni dal Club. Nel ringraziarle
per il loro contributo alle nostre attività, garantiamo sempre la nostra amicizia e la
possibilità di averle ancora con noi qualora se ne verificassero le condizioni ….
DAL CONSIGLIO NAZIONALE
ORGANIGRAMMA CONSIGLIO NAZIONALE ANNO 2020/2021
Presidente- Angela Farina
Vice Presidente- Ettorina Ottaviani
Imm. Past Presidente- Lina de Gioia
Rappresentante Nazionale- Cinzia Tomatis
Segretaria- Lella Pavone
Tesoriere- Tia Gusman
Editor – Maria Mancuso
Deputy RN – Donatella Nicolich
Congratulazioni e buon lavoro!
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DAL DISTRETTO
Il nostro Distretto sin dall’inizio della
pandemia ha continuato a lavorare
usando i mezzi messi a disposizione
dalla tecnologia.
Il CED, si è riunito frequentemente in
video conferenza ed ha ratificato
l’elezione delle nuove officer per il
prossimo anno sociale. Questi i risultati:
Governatrice- Giovanna Cinotto, Club di Courgné e Canavese
Vice Governatrice- Maria Sangalli, Club di San Carlo Naviglio Grande
Imm Past Governatrice- Barbara Milella, Club di Torino
Segretaria- Nika Marinello, Club di Milano Sempione
Tesoriere- Patrizia Gentile, Club di Asti
Chairman del Comitato
all’ Espansione- Cristina Poggio, Club di Torino Europea
Chairman del Comitato
al Servizio Internazionale- Antonella Manoli, Club di Biella Piazzo
Editor- Cinzia Marchetti, Club di Oltrepo
Membri del Comitato
Permanente al Servizio
Internazionale- Anna Sagone, Club di Torino Eutopea e
Letizia Frezzotti, Club di Milano Est
Complimenti e buon lavoro a tutte!
AUGURI DI BUON COMPLEANNO
Alle nate nel mese di giugno
Mimì Albanese, Anna Maria Barosio, Eralda Serantoni
BOLLETTINI RICEVUTI
Un grazie di cuore ai Club che condividono con noi i loro bollettini