L’ECO SPECIALE NATALE - Inner Wheel · 2017-07-11 · Natale si avvicina a grandi passi ed ho il...
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L’ECO SPECIALE NATALE Distretto 206 - Italia
Speciale Natale 2015
Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Governatrice DONATELLA NICOLICH POLIZZI
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Un mio pensiero per voi
Mie Carissime Amiche,
quest’anno in occasione del Natale mi è piaciuto chiedere ad ogni Club
ed alle componenti del CED una ricetta tradizionale che ci permetta,
seppur idealmente, di sentirci sedute alla stessa tavola per festeggiare
insieme, in amicizia e serenità, questa importante festività.
Vi auguro un lieto Natale ed un luminoso 2016.
Vi abbraccio,
Marzia
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Sperando di farvi cosa gradita, vi dedico la storia del Presepio.
Storia del presepio In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l'incarnazione di Dio,
esiste l'usanza di erigere presepi nelle case e nelle chiese. I presepi sono rappresentazioni artistico-
figurative della nascita di Gesù nella mangiatoia di una stalla a Betlemme.
Nella capanna vediamo la Sacra Famiglia e i pastori, sullo sfondo l'asino e il bue. L'adorazione dei
saggi d'Oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 gennaio.
Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la storia dell'incarnazione di Cristo. È famoso il
Vangelo di Natale di Luca, apparso nel secondo secolo dopo Cristo e poi divulgato nelle prime
comunità cristiane.
Già nel Quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della natività.L'origine esatta del
presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo.
È storicamente documentato che già in tempo paleocristiano, il giorno di Natale nelle chiese
venivano esposte immagini religiose, che dal decimo secolo assunsero un carattere sempre più
popolare, estendendosi poi in tutta l'Europa.
Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi ,poiché a Natale del
1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di
Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed
un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così
accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere.
Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, si può ammirare uno dei più
antichi presepi natalizi. Fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio e donato a questa
chiesa. Il presepio ha la forma di una casetta, in cui è rappresentata l'adorazione dei Re Magi.
Si considerano precursori del presepio
anche gli altari gotici intagliati con immagini
della natività, che non fu possibile
rimuovere. Uno di questi altari con il gruppo
dei tre Re Magi si trova in Austria nella
chiesa di S. Wolfgang nella regione di
Salzkammergut. Questo altare venne
realizzato dall'artista brunicense Michael
Pacher.
Un periodo fiorente di presepi fu il Barrocco.
Prime notizie certe di presepi di chiese si
rilevano dalla Germania meridionale quando, dopo la Riforma i Gesuiti riconobbero per primi il
grande valore del presepio come oggetto di preghiera e di raccoglimento, nonché mezzo di
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
informazione religiosa. I Gesuiti fecero costruire preziosi e fastosi presepi, tanto che quest'usanza si
estese velocemente nelle chiese di tutta Europa cattolica, finché ogni comune volle un presepio in
ogni chiesa.
Baluardi delle costruzioni dei presepi in Europa divennero l'Italia, la Spagna, il Portogallo e il Sud della
Francia. Nell'Europa dell'Est la Polonia, la Repubblica Ceca e la Slovacchia, in centro Europa
soprattutto l'Austria ed il Sud della Germania.
L'arte dei Presepi visse un periodo aureo nel 18° secolo, quando si cominciò ad ampliare e completare
la storia di Natale con stazioni ed episodi, sia nei presepi delle chiese e dei castelli, sia nelle case della
gente comune. Nel museo di Bressanone è possibile ammirare il più famoso di questi "presepi
annuali" composto da più di 4000 figure, realizzato da Augustin Propst e dal suo fratellastro Josef, di
Vipiteno.
Nel Museo Diocesano di Bressanone troviamo anche l'altrettanto famoso Presepio Nißl, composto da
500 figure e realizzato dal figlio contadino-scultore Franz Xaver Nißl (1731-1804) originario della
Zillertal. Le figure, estremamente espressive, sono esposte in sedici grandi vetrine; sette mostrano
scene di Natale con i tre Re Magi, nove il ciclo della Quaresima. Questo presepio, unico e di altissimo
valore, è oggi proprietà della chiesa parrocchiale di San Giovanni in Valle Aurina.
La fine del 18° secolo fu contrassegnata dall' Illuminismo e dalla Secolarizzazione. In alcuni luoghi
vennero vietati i presepi: soprattutto in Baviera si dovettero eliminare tutti i presepi dalle chiese, e
furono portati nelle case contadine per evitarne la distruzione. La conseguenza fu che nei contadini
crebbe l'interesse per l'arte raffinata dei presepi, così che essi stessi cominciarono ad intagliare le
figure.
Fino alla metà del 19° secolo preferivano sfondi con paesaggi di montagna; dalla seconda metà del
secolo invece acquistò sempre di più interesse il presepio orientale.
A cavallo dei due secoli diminuì sensibilmente
l'interesse per i presepi, ma ci furono dei
collezionisti che impedirono che molte
rappresentazioni andassero irrimediabilmente
perdute. Ne fu un esempio Max Schmederer,
consigliere di commercio di Monaco, che
raccolse presepi di tutto il mondo e lasciò in
eredità ai suoi posteri una delle più grandi
collezioni di presepi del mondo, che oggi è
possibile ammirare al Museo Nazionale di
Monaco di Baviera.
Ai nostri giorni è cresciuto notevolmente l'interesse per i presepi, come dimostrano le società dei
presepi, fondate un pó ovunque.
Catacombe di Priscilla - Natività
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Lettera della Governatrice alle Presidenti Donatella Nicolich Polizzi
Care Amiche,
presto sarà Natale. Vi vedo già correre sollecite e indaffarate di qua e di là a cercare regali e prepararvi ad una festa, ormai un appannato ricordo di quando eravamo bambine. Allora era una festività profondamente sentita, la riunione con tutti i parenti, le risate, il mangiare pietanze inconsuete, speciali, ma preparate con cura e amore. E poi il poter far tardi la sera, i lumini, i regali tanto attesi e desiderati, i canti, la magia delle luci, degli addobbi sempre uguali eppure sempre diversi.
Adesso non ci sorprendiamo più, anzi spesso pensiamo, con una punta di fastidio: siamo già a Natale e non ho ancora fatto questo, quello, i regali, l’affanno, l’impotenza, le code nei negozi e la festa, che dovrebbe essere la più bella e sentita dell’anno, diventa innanzitutto una corsa ad ostacoli.
Anche se il tempo passa, se le cose cambiano, se si è in parte persa quella magia e quell’innocenza, Natale resterà sempre un avvenimento speciale, soprattutto per chi ne comprende appieno il messaggio.
Non permettete a nessuno di portarci via le nostre tradizioni, la nostra festa!
Le profonde radici nella storia millenaria della nostra società, intessuta indissolubilmente con la Natività, ci devono sostenere nell’affrontare le complessità della situazione presente, le incertezze e gli sconvolgimenti ai quali mai avremmo pensato di dover assistere.
Noi, donne dell’Inner Wheel, ci stringeremo unite intorno ai valori fondanti della nostra Associazione. Per noi è la stella cometa che ci indica la strada da percorrere. Dobbiamo trasmetterli con impegno, fedeltà e perseveranza contro il dilagare del menefreghismo, della corruzione, dell'assenteismo e di chi ci vuole privare dei nostri valori, delle nostre certezze e delle libertà che ci appartengono. Dobbiamo comunicare integrità morale, forti ideali e la piena coscienza della nostra civiltà e senso di appartenenza.
Il mio augurio è che si possano superare incomprensioni e diffidenze poste a rallentare la distintiva operosità per realizzare con impegno e determinazione gli ideali dell’IW e perseguire i nostri obiettivi sul piano sociale, umanitario, morale e culturale. BUON NATALE A TUTTE E A TUTTI I VOSTRI CARI
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Auguri dalla Presidente Nazionale Gabriella Bottigelli
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Auguri dalla Presidente Internazionale Charlotte de Vos Carissime Amiche, Natale si avvicina a grandi passi ed ho il piacere di inviare la lettera della nostra Presidente Internazionale Charlotte De Vos e il suo messaggio augurale che ho scaricato dal suo blog sul sito Web IIW e la traduzione in italiano. Colgo l'occasione per inviare i miei migliori auguri per un sereno Natale e un felice Anno 2016. Un abbraccio Ebe Ebe Martines Rappresentante Nazionale Italia
Care Amiche Inner Wheel, I fogli del calendario stanno per finire. In molti paesi si celebra il Natale. Per tradizione, ovunque nel mondo, il Natale rappresenta il simbolo della pace. Ma il mondo oggi è minacciato dalla violenza del terrorismo. E molti paesi l’hanno vissuto da recente. Grazie per I vostri messaggi di solidarietà. Dobbiamo essere unite per opporci ad esso. Dobbiamo essere attente, vigili……ma la vita continua. E così la vita Inner Wheel. La nostra Unica organizzazione sta crescendo. Dal 1° Luglio sono nati 35 nuovi Clubs, alcuni con un nome Unico come “Chennai Unique” e “Chennai United”. E un nuovo Club con 102 socie presenti alla consegna della Charter! Alcuni paesi crescono facilmente, altri hanno più difficoltà, ma fanno del loro meglio per fondare nuovi Clubs. Spero di poter dare presto iI benvenuto a un Club in un nuovo paese Inner Wheel, la Moldavia! In questo periodo sarà inviato il tradizionale plico postale di Dicembre. Fate attenzione ai documenti in esso contenuti. Vi troverete il Verbale della Riunione dell’Organo Direttivo Internazionale del mese di Ottobre 2015 e il rendiconto finanziario dell’anno 2014-2015. Vi troverete anche le schede di votazione per il prossimo Organo Direttivo. In quanto organizzazione democratica, è importante che tutti I Clubs esercitino il loro diritto di voto. Le elezioni sono per l’anno 2016-2017. Nel mese di Aprile 2018 si svolgerà a Melbourne, in Australia, la 17a Convention dell’International Inner Wheel. La Vice-Presidente eletta 2016-2017 sarà la Presidente della Convention. E infine troverete I miei auguri per il Natale e per il Nuovo Anno. Un ringraziamento particolare alla nostra “Administrator” Elaine per l’idea dell’Albero di Natale decorato con le ormai famose mani dei miei sette nipoti Grazie a mia figlia Julie per il suo disegno moderno dell’Albero di Natale e grazie all’amica e Board Director Ashnadelle Hilmy-Mortagy per il cartoncino di auguri.
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Uniamoci tutte durante questa fine dell’anno da celebrare in amicizia. “la Fede rende tutte le cose possibili La speranza le fa realizzare tutte L’amore le rende tutte belle. Possiate averli tutti e tre nel 2016” Charlotte De Vos IIW President 2015-2016 Gli auguri del cartoncino: Mesaggio della Presidente Charlotte Prendiamoci iI tempo per apprezzare ciò che quest’anno ci ha dato e ciò che ci porterà tra breve il nuovo Anno. Non pensate alle occasioni perdute l’anno scorso. Il nuovo Anno è un libro non scritto , scegliete le vostre azioni e le vostre parole con saggezza e scrivete pagine che valga la pena leggere alla fine dell’anno. I migliori auguri a voi, alle vostre famiglie e ai vostri amici per l’anno 2016 e tanta salute! I migliori auguri per un anno denso di successi. E soprattutto I migliori auguri per un sereno Anno 2016.
Charlotte
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Il Natale è servito
A tavola con il Distretto 206
Il C. E. D. propone……..
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Donatella Nicolich Polizzi Governatrice
TACCHINO NATALIZIO
Dosi per 6-8 persone
un tacchino di 1,5 kg disossato
1 bicchiere di Marsala
1 bicchiere di spumante
2 cucchiai di olio
80 gr di burro
250 gr di petto di tacchino macinato fine
200 gr di prosciutto cotto tritato
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
la mollica di un panino bagnata nel latte e strizzata
100 gr di prosciutto crudo tagliato a dadini
100 gr di mortadella tagliata a dadini
80 gr di lingua salmistrata tagliata a listerelle
2 uova intere
qualche ciliegina candita di mostarda a pezzettini
3 piccoli tartufi neri finemente affettati
4 cucchiai di panna liquida
una cucchiaiata di pistacchi
3 cucchiai di farina
3 mestoli di brodo
una rete per avvolgere il tacchino
1 bicchiere di vino bianco
Tempo occorrente : 3 ore circa
Preparazione
24 ore prima mettere il tacchino disossato e il trito di petto di tacchino in infusone con il bicchiere di
Marsala e di spumante. Il giorno dopo mescolate al trito di tacchino le uova intere, il parmigiano, la
mollica, il prosciutto cotto, il prosciutto crudo, la lingua salmistrata, la mortadella, le ciliegie
candite, la panna , i pistacchi, il tartufo nero, ed aggiungete 1 bicchiere del liquido della marinata che
avrete tenuto da parte. Riempite il tacchino con la
farcia, ricucitelo e avvolgetelo nella rete e cuocetelo lentamente in una profila con 2 cucchiai di olio e
60 gr di burro, in forno a calore moderato (170°-180°). Lasciatelo dorare , condite con sale e un pò di
pepe e portatelo a cottura, bagnandolo spesso con il suo stesso condimento e un pò di vino bianco.
Quando il tacchino sarà cotto , estraetelo dal forno e preparate una salsina con il sugo di cottura del
tacchino aggiungendo a fuoco basso 3 cucchiai di farina e diluendo a poco per volta il composto con
un bicchiere del liquido di infusione e del brodo caldo.
Buon Natale Donatella Nicolich
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Daniela Ioriatti Sighel Vice Governatrice
COTECHINO IN CROSTA DI PANE
Ingredienti:
1 cotechino precotto da 800 gr circa, pasta di pane (si può comprare in panificio)
2 foglie di bietola, un uovo.
Per il pane: 500 gr. di farina di tipo 0 o 1, 5 gr. lievito secco, 500 ml acqua tiepida, 8 gr. sale.
Per le lenticchie: 200 gr. di lenticchie, 2 carote, un gambo di sedano, uno spicchio d’aglio, olio EVO
(Extra Vergine di Oliva), sale e pepe.
Procedimento:
Impastare il pane, lasciarlo lievitare circa 1 ora. Far bollire il cotechino con la sua busta per circa
20/30’ a secondo della grandezza. Aprirlo una volta cotto e scolarlo dal grasso, togliere la pelle e
far raffreddare.
Sbollentare le foglie di bietola per circa 3 o 4’, scolare e raffreddare in acqua fredda per mantenere il
colore vivo. Adagiarle su di un canovaccio affinché si asciughino.
Stendere la pasta del pane, appoggiare le foglie di bietola e sopra il cotechino. Chiudere bene la
pasta.
Decorare a piacere, spennellare con l’uovo ed infornare per circa 25’ a 200°.
Cuocere le lenticchie in acqua con una foglia di alloro circa 25’.
Tagliare le carote a rondelle sottili, tagliare il gambo di sedano a piccoli pezzetti.
In una padella antiaderente mettere dell’olio EVO e lo spicchio d’aglio, far rosolare le carote ed il
sedano e poi aggiungere le lenticchie, aggiustare di sale e pepe e continuare la cottura per alcuni
minuti aggiungendo dell’acqua se necessario.
Servire il cotechino tagliato a fette con il contorno di lenticchie.
Buon appetito e tanti, tanti A U G U R I !
Con affetto Daniela
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Anna Paggiaro Tallon Segretaria Distrettuale
Pappardelle con il capriolo
(per 6 persone)
600 g di polpa di capriolo tagliata in punta di
coltello (oppure polpa di lepre)
50 g di burro
Olio d’oliva quanto basta
50 g di pancetta tritata fine
½ cipolla tritata
1 gambo di sedano tritato fine
Sale
Pepe abbondante
Timo (abbondante)
1 cucchiaio da tavola di farina
2 dl di vino bianco secco
5 dl di brodo ristretto (io lo metto via in freezer quando faccio il bollito)
850 g di pappardelle (io le faccio fare fresche non troppo lunghe così si condiscono più agevolmente)
In una casseruola soffriggete il trito di pancetta, cipolla e sedano con il burro e l’olio; aggiungete la
carne di capriolo o di lepre; salate poco, pepate e spolverate con il timo. Quando il capriolo sarà ben
colorito, spruzzatelo con la farina e fatelo abbrunire.
Cuocete per 10 minuti circa. Innaffiate con il vino e lasciatelo evaporare. Aggiungete il brodo bollente,
coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per circa due ore, fino a quando la salsa sarà ben densa e la
carne tenera. Se lo ritenete necessario, aggiungete un po’ di acqua o di brodo per far sì che il liquido
durante la cottura non asciughi troppo.
Lessate in abbondante acqua salata bollente le pappardelle, scolatele al dente (un paio di minuti per
pappardelle fresche). Conditele subito sul fuoco con il sugo di capriolo caldo. Cospargetele con
abbondante parmigiano grattugiato prima di servirle.
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Anna Cotta Chairman del Comitato al Servizio Internazionale
INSALATA DI VERDURE
dose per 4 persone
gr.100 di: carote, finocchi,sedano rapa, gruviera, lingua salmistrata, prosciutto cotto magro
1 cespo di insalata verde, olio, limone, sale, maionese fatta con 1 uovo, 1/2 limone, 2 dl olio.
I pesi corrispondono alla verdura già mondata.
Tagliare carote, sedano con il disco 0 del Moulinex, a fettine finocchio, a fettine sottili formaggio,
lingua salmistrata e prosciutto.
A mano a mano che le verdure sono pulite conditele con olio, sale e limone, quindi mescolatele con gli
altri ingredienti e terminate aggiungendo la maionese. Mettete il tutto in frigorifero in modo che
rimanga fresco (almeno un'ora)
Lavate e asciugate l'insalata, tagliatela a pezzi non troppo sottili , conditela con olio, sale, limone e
pepe,se vi piace, e unitela al resto.
Rimettete in frigo fino al momento di servire (attenzione a non "cuocere" l'insalata che, condita, perde
in poco tempo la sua consistenza)
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Marzia Ermentini Bonfanti Editor Distrettuale
PAVLOVA Ingredienti
2 Kiwi
225 Zucchero
4 Albumi
500 ml Panna
1 cucchiaio Amido Di Mais
1 cucchiaino Aceto Di Vino
1 bustina Vanillina
250 gr Frutti Di Bosco
Zucchero A Velo q.b
Preparazione:
Iniziate a montare gli albumi incorporando lentamente lo zucchero quando il composto scriverà
incorporate anche l'amido di mais e il cucchiaino d'aceto (serve per togliere l'odore dell'uovo).
Distribuite il composto su di una teglia ricoperta di carta forno a cucchiaiate (oopure usate il sac a
poche) formando una corona, poi cuocetela in forno a 100° per circa 3-4 ore.
Sfornate la pavlova e fatela raffreddare, intanto montate la panna senza zucchero. Riempite la
corona con la panna montata e guarnite con i frutti di bosco. Con il sac a poche decorate il bordo della
pavlova con ciuffi di panna e i frutti rossi, poi spolverizzate la parte centrale con zucchero a velo.
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Rosanna Zen Basso Membro del Comitato Permanente del Servizio Internazionale
MELANZANE E UOVA
-friggere o lessare melanzana a cubetti (togliere prima l'amaro), frullare.
-aggiungere uova sode a cubetti, pomodoro rosso a dadini, aglio
-coprire con noci tritate e prezzemolo. far riposare
-servire con pane tostato o crackers
BISCOTTI AL GRANA
Ingredienti:
1 hg farina bianca
1 hg grana grattuggiato
1 hg scarso di burro
1 uovo
pepe, sale a piacere (il grana è salato)
esecuzione:
lavorare velocemente gli ingredienti, come per una pasta frolla, far riposare un'oretta.
stendere la sfoglia all'altezza di pochi millimetri, ritagliarla a piacere (o con la rotellina dentata o
con stampini da biscotti)
cuocere su carta forno a 180° fino a doratura, circa 10 min.
NB! se diventano marron, sono amari!
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Il Natale è servito
A tavola con il Distretto 206
I club propongono……..
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Arzignano C.A.R.F.
RISOTTO CON BROCCOLI FIOLARI DI CREAZZO E GROTTE DI
MONTEGALDA
Ingredienti:
– 300 g di riso vialone nano di Grumolo delle Abbadesse
(sostituibile con un Ottimo carnaroli o arborio)
– 400 g di broccolo fiolarI di Creazzo;
– 100 g di grotte di Montegalda (è uno “stracchinello di
capra” soistituibile con un formaggio di capra tenero)
– 800 ml di brodo vegetale
– 20 g di burro
– 2 scarlogni
– olio
– sale e pepe
–
Mondare e lavare accuratamente i broccoli fiolari, eliminando la parte più coriacea dei gambi.
Tuffarli in una pentola d'acqua bollente salata , sbollettarli per 5 minuti, scolarli e tritarli
grossolanamente (lasciare a parte quache fiore per la decorazione del piatto).
Mondare e tritare finemente gli scarlogni, farli appassire in una cassaruola con olio. Aggiungere il
riso e farlo tostare per qualche minuto. Aggiungere progressivamente il brodo bollente e cuocere per 10
minuti. Aggiungere infine i broccoli tritati e ultimare la cottura.
Togliere dal fuoco la casseruola, mantecare col burro e il Grotte di Montegalda fatto a dadini.
Impiattare e servire immediatamente.
Il broccolo fiolaro di Creazzo è una varietà di broccolo inserita nell'elenco dei prodotti veneti,
coltivato sulle colline che contornano Creazzo (a pochissimi chilolmetri da Arzignano).
Le terre bianche presenti nei colli, di tipo calcareo-sabbioso determinano un corretto equilibrio di
sostanze nutrienti per coltivarlo.
nome “fiolaro” deriva dalla presenza di germogli inseritri lungo il fusto della pianta, conosciuti con
il termine dialettale di “fioi” (figli). Essi rappresentano insieme alle foglie più giovani la parte
migliore del broccolo per l'uso in cucina.
I broccoli vanno consumati dopo la prima gelata se si vuole gustare il loro sapore più genuino poiché
si difendono dal gelo limitando i processi biologici ed esaltandone dosì il sapore.
Nei tempi passati oltre al risotto un altro piatto diffuso nella cucina povera del vicentino era la
zuppa.
Attualmente nei ristoranti si trovano numerosi piatti di tutte le portate preparati con il broccolo
fiolaro, persino il gelato.
A tutte le socie del Distretto “buon appetito”.
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Brescia Nord C.A.R.F. CENTRO TAVOLA NATALIZIO Non invio una ricetta ma la fotografia di un centro tavola natalizio realizzato da me qualche anno
fa.
Viene confezionato usando come base un vasetto in cui va inserita una spugna verde da fiorista
sporgente dal vaso (in modo da imitare la forma di un albero). Nella spugna vengono inserite
(servendosi di stuzzicadenti) fragole, ciuffetti di insalata riccia, praline di cioccolato e pezzetti di
mela verde (alcuni dei quali possono essere intinti nel cioccolato fuso).
Naturalmente ognuna di noi può sbizzarrirsi con le varianti che la fantasia le suggerisce.
Ciao.
Nevia - Inner Wheel Brescia Nord
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Brescia Sud C.A.R.F.
Coniglio in salmì della Rosa di Travagliato (Bs) Conèc en salmì de la Rosi de Traaiat *
1 coniglio pulito, tagliato a pezzi
3 cipolle grosse bianche
2 chiodi di garofano
un pizzico di cannella
2 spicchi di aglio
1 litro di vino rosso buono ( Cabernet Sauvignon )
3 pelati (pomodori )
2 dadi e mezzo
hg 2,5 di burro
pepe un pizzico
farina bianca q.b.
Di sera si mette in fusione il coniglio tagliato a pezzi in una terrina molto capiente con le cipolle bianche
tagliate a pezzi, la cannella, i chiodi di garofano, l’aglio e il vino rosso. Alla mattina togliere e asciugare bene
il coniglio, infarinarlo leggermente e sistemarlo in una casseruola col burro, i dadi, i pelati, la marinata e un
pizzico di pepe. Cuocere a fuoco medio per circa due ore, finche s’addensa bene il sugo.
dal libro, IW Brescia Sud - Sapori e segreti di casa – capit. 1° “ La cucina bresciana”, pag.14
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Brescia Vittoria Alata
GHIRLANDA DI NATALE (antipasto)
Mettendo insieme le verdure in modo semplice, aiutandoci con una base di bignoline,
possiamo creare una decorazione natalizia tutta da mangiare e anche
dietetica.
Ingredienti
18/20 bignè piccoli vuoti
200 g di formaggio fresco spalmabile
150 g di ricotta
1 broccolo verde
10 pomodori pachino
1 peperone rosso
sale q.b.
olio extravergine d'oliva
basilico fresco alcune foglie
erba cipollina alcuni fili
Preparazione:
Preparate 18\20 bigne con la vostra ricetta
Il broccolo potete cuocerlo in acqua salata oppure a vapore. Se lo
cuocete in acqua mettete un
dito di acqua in una padella grande e quando inizia a bollire mettete le rosette di broccoli, poi li
fate cuocere coperti per 7/8 minuti. Al vapore dopo averli messi nel cestello serviranno 8/10
minuti. Devono rimanere croccanti
• Lavate il broccolo e ricavate tutte le rosette con 3/4 cm. di gambo. Dopo averli cotti
lasciateli raffreddare e scolare l'acqua di cottura.
• Nel frattempo preparate la crema di formaggio frullando insieme la ricotta il formaggio
fresco, basilico, erba cipollina, un pizzico di sale.
• Lavate i pachino, tagliateli a metà ed eliminate i semi e asciugateli
• Riempite la sac-à-poche con la crema di formaggio e riempite con questa i vostri bignè.
Disponeteli in cerchio sul piatto di servizio e distribuite un paio di giri di crema di formaggio
sopra i bignè.
• Disponete tutte le rosette di broccoli procedendo a formare la ghirlanda, sistemate i
pachino ben distribuiti e infine ritagliate una lunga striscia dal peperone rosso e formate un
fiocco che sistemerete alla fine della ghirlanda di verdure. Se necessario fermatelo con uno
stecchino nascosto.
Se volete potete preparare anche la ghirlanda di pasta sfoglia
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Distretto 206 - Italia International Inner Wheel
Casalmaggiore MARUBINI Chi ama la buona tavola rimarrà conquistato dalla cucina delle terre tra Oglio e Po. Qui sono infatti
molte le case in cui si cucinano piatti saporiti e gustosi protagonisti da secoli della genuina cucina
cremonese- mantovana.
E noi, con il nostro Club Inner Wheel di Casalmaggiore ci troviamo nel cuore di queste terre e quindi
conosciamo e cuciniamo un piatto veramente speciale, per questo spesso servito durante le feste, sono i
marubini ai tre brodi.
Frequente è nella nostra terra, l’incontro tra tradizione, storia, leggenda e... cucina! Molto singolare
infatti è la storia della ricetta dei marubini. Si racconta, che il Signore di Cremona invitasse nella sua
città il Papa e l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, con l’intento di assassinarli, scaraventandoli
dal Torrazzo. Durante il banchetto, fece servire ai due illustri ospiti uno straordinario piatto in brodo,
i marubini appunto, quale omaggio cinico alle sue prossime vittime. Pare che proprio il
ringraziamento spassionato per quel piatto regale, spinse il despota a recedere dal suo proposito.
Per datare e preservare questo piatto, passato alla storia come i marubini ai tre brodi, nel 2003
alcuni personaggi della cultura cremonese e dell’Accademia della Cucina Italiana hanno definito con
atto notarile la nascita della ricetta intorno al Cinquecento.
I marubini ai tre brodi vengono preparati in forma molto particolare: la pasta farcita viene
arrotolata attorno al dito, creando al centro un piccolo buco; essa è a base di farina bianca 00 e uova,
impastata e tirata con il matterello; in seguito viene farcita con un ripieno composto di carni di
manzo brasato, con arrosto di vitello e
arrosto di lonza di maiale amalgamato
con pane grattugiato, formaggio grana,
uovo, noce moscata e sale. La” morte” dei
marubini rimane sempre il brodo di carne,
o meglio “i tre brodi” così chiamato nel
cremonese perché preparato con più
tipologie di carni di manzo, di cappone o
gallina e di carne di maiale(o salame da
pentola) e verdure
Successivamente i marubini vengono lessati
e sono squisiti serviti caldissimi con una
spolverata di Grana Padano. A questo
punto auguriamo a tutte le amiche un
sereno Natale, gustando un caldo piatto di
marubini ai tre brodi.
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Cervignano – Palmanova C.A.R.F. Care amiche, vi inviamo con piacere la nostra ricetta per accompagnare gli auguri di Natale;
speriamo che molte di Voi possano prepararla per le prossime festività così da poterla condividere ed
essere idealmente partecipi alla stessa tavola di festa.
La ricetta è la specialità con la quale la nostra socia Lucia allieta i nostri momenti conviviali ed è un
fine pasto davvero sfizioso o un goloso dolcetto per un the o caffè, un qualcosa di semplice ma
speciale che si intona perfettamente all’atmosfera natalizia.
SCORZETTE D’ARANCIA CANDITE
Tagliare a fettine le scorze delle arance biologiche, metterle a mollo nell’acqua per due giorni
cambiando spesso la stessa, scolarle e quindi sbollentarle in acqua bollente per 5 minuti, toglierle e
farle raffreddare in una ciotola con acqua e ghiaccio. Mettere sul fuoco una pentola con acqua e
zucchero e cuocervi le scorzette fino quando saranno ben lucide (circa 45 minuti), scolarle bene e
passarle nello zucchero quindi farle asciugare.
Si possono conservare in un barattolo di vetro o latta con chiusura ermetica.
Con questa ricetta vogliamo augurare a tutte Voi un Natale di gioia e serenità ed un prospero 2016 .
Accompagniamo i nostri auguri con la foto della nostra Presidente Chietta e della segretaria Bruna
che hanno fatto da modelle per una sfilata benefica organizzata dal Rotaract con la collaborazione
di Inner Wheel.
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Cividale Due ricette che abbiamo gustato in occasione della nostra cena degli auguri.
PANETTONE SALATO
Acquistare 1 panettone Motta salato..
Usando il vassoio interno, tagliare in orizZontale degli
strati di pane che poi verranno riempiti a piacere,
pensando ai tramezzini.
A questo punto, usare la fantasia.
1 - Gorgonzola e noci
2 - Insalata russa e uova
3 – Formaggio spalmabile e salmone con semi di
papavero
4 - Prosciutto e funghi
Ricomporre il panettone - Tagliarlo in verticale formando una serie di tramezzini.
CRESPELLE CON ZUCCA E CASTAGNE
Crespelle
1 uovo - 1h. farina 00 - 1/4 latte - 2 noci di burro - sale -
Sbattere l'uovo con il latte, aggiungere la farina 00 , il burro e il
sale.
Lasciare riposaree un pò prima di formare crespelle, una alla
volta in una padellina antiaderente .-
Per Il Ripieno
Quocere la zucca a pezzetti in una padella antiaderentecon un
rametto
di rosmarino e una foglia di alloro.
Quando sarà cotta, passarla a setaccio e aggiungere noce moscata
sale, ricotta e un pò di grana.
A parte, sbriciolare delle castagne che troverete già precotte.
Versare un cucchiaio del composto nella crespella , aggiungere le castagne e volendo , un pò di
bescamella. piegare le creps in quattro.
In forno con un pò di burro .servire
Con il brindisi , ogni ospite si servirà da solo.
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Crema Tortelli Cremaschi
I tortelli cremaschi hanno un ripieno dolce a base di amaretti, uvetta, cedro candito e mentine e come
dice chiaramente il nome sono il piatto tipico della città di Crema.
Questi tortelli richiedono un ingrediente particolare, il mostaccino, si tratta di un biscotto speziato
difficile da trovare, che si può acquistare nelle drogherie di Crema.
A Crema nella settimana di ferragosto si tiene la tortellata cremasca, una buona occasione per
degustare sul posto i tortelli cremaschi.
Ingredienti:
300 gr amaretti
100 gr uvetta
50 gr cedro candito
1 uovo
100 gr grana
100 gr marsala
1000 gr farina
100 gr burro
100 gr parmigiano
un mostaccino
due mentine
limone
noce moscata
sale
500 gr di acqua
10 gr di sale
Ricetta:
1) Trita 300 gr di amaretti Gallina (amaretti al cacao), un mostaccino (biscotto speziato), due
mentine (vedi note), riduci in poltiglia 100 gr di uvetta ammollata e 50 gr di cedro candito.
2) Aggiungi un uovo, 100 gr di grana, mezzo bicchiere di marsala secco, la buccia grattuggiata di un
limone, una grattatina di noce moscata, un pizzico di sale (eventualmente regola la consistenza
aggiungendo poco pangrattato o brodo) e lascia riposare per una notte in frigorifero.
3) Prepara una sfoglia con 1 kg di farina, un uovo, 500 gr di acqua tiepida, 10 gr di sale e tirala con
la macchinetta fino al penultimo buco. Usando un bicchiere di 6 cm di diametro ricava dei dischi, metti
al centro 20 gr di ripieno e chiudi il tortello e pizzicandolo sui bordi (vedi foto).
4) Butta i tortelli nell' acqua appena prima che cominci a bollire (se bolle troppo forte si rischia di
rompere i tortelli), cuocili per 20 minuti, sciogli 100 gr di burro con qualche foglia di salvia e versalo
sui tortelli assieme a 100 gr di parmigiano.
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Cremona CARF
MARUBINI AI TRE BRODI
Tra tutte le paste ripiene, gloria e vanto della cucina italiana i “marubini” sono tipicamente cremonesi.
Il ripieno si prepara macinando finemente un bel pezzo di manzo stufato con qualche fetta di
prosciutto crudo, si aggiunge una manciata di pane grattugiato e ammollato, un uovo e abbondante
grana padano. La pasta è fatta con farina di grano duro e uova. Una volta stese le strisce di pasta si
distribuisce il ripieno a mucchietti e, ripiegata la pasta, si confezionano i marubini con l’apposito
stampino rotondo. Si cuociono in un brodo preparato lessando manzo, gallina e vitello, detto appunto
“i tre brodi”. Questa ricetta è soggetta a piccole varianti che ogni cuoca può apportate
personalizzando il gusto del ripieno. Rimane comunque per ogni buon cremonese il primo tipico delle
feste natalizie.
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Este PINZA VENETA Il tema è la tradizione Natalizia che ci sta più a cuore: come potevo non partecipare con la Pinza
Veneta (o come la chiamiamo noi, “pinsa”)? E’ un dolce tipico della mia regione, anche se da città a
città può cambiare completamente la ricetta! C’è chi la fa con il pane raffermo, noi invece la facciamo
da sempre con la farina da polenta e i semi di finocchio! E’ una tradizione dell’Epifania, (di solito i
bambini la notte del 6 gennaio lasciano sempre una fetta alla Befana con un bicchiere di vino) ma a
casa mia si fa anche a Natale…e non solo una!
Ingredienti:
250 g di farina da polenta
gialla
800 ml di latte + 200 ml di
acqua
200 g di uvetta
10 g di semi di finocchio
1 confezione di fichi secchi
(circa 250 g)
200 g di zucchero
100 g di burro fuso
1 cubetto di lievito di birra
sciolto in poco latte tiepido
100 g di farina 00
Scaldare assieme latte e acqua in una pentola capiente con un pizzico di sale e prima che arrivi a
bollore versare la farina da polenta, mescolare con una frusta per non creare grumi e cuocere fino a
quando non risulta morbida, al massimo 5 minuti. Spegnere il fuoco. Versare lo zucchero e mescolare,
così da scioglierlo, poi aggiungere l’uvetta precedentemente ammollata in acqua, il burro fuso, i semi
di finocchio, i fichi tagliati a pezzetti, il lievito sciolto: amalgamare bene, aggiungere la farina e
continuare ad incorporare il tutto.Imburrare una teglia (la mia ha le dimensioni di 30X24 ed ha i
bordi alti), versare tutto l’impasto, livellarlo bene con una spatola e lasciarlo lievitare per circa 2 ore.
Infornare a 180° fino a quando la superficie risulterà ben colorata:al tatto l’impasto sarà ancora
morbido ma raffreddandosi si indurirà. Quando si sarà raffreddata, capovolgete la pinza.
Un consiglio: mangiata il giorno dopo avrà un sapore più buono!
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Mestre Fidelissima
SAOR DI RADICCHIO TARDIVO DI TREVISO
Tagliare sottilmente della cipolla bianca e farla appassire in olio extravergine, aggiungere mezzo
bicchiere di acqua e aceto di vino bianco e cuocere a fiamma bassa per mezz’ora. Aggiungere una
manciata di pinoli e di uva passa fatta rinvenire nel vino, alzare la fiamma
e far evaporare una generosa spruzzata di aceto.
Sulla piastra molto calda, scottare il radicchio tagliato a spicchi per il lato lungo, salarlo e istemarlo
in un piatto di portata versandoci sopra la cipolla stufata col suo sugo. Lasciare riposare qualche
ora prima di servire con una macinata di pepe nero...ottimo come antipasto, accompagna il lesso e non
solo.
Buon Natale a Tutte dalle Fidelissime
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Padova C.A.R.F.
Faraona in salsa Peverada
Ingredienti per 4 persone
1 faraona da un Kg abbondante
50g di fettine di pancetta
Mezzo bicchiere di olio di oliva
1 spicchio di aglio salvia e rosmarino
1 bicchiere di vino bianco secco
Sale e pepe
Per la salsa peverada
Fegatini della faraona
2 fette di soppressa veneta (circa 100g)
1 bicchiere di olio evo
1 spicchio di aglio, un ciuffetto di prezzemolo
1 limone, 2 cucchiai di aceto forte
Sale e pepe macinato al momento
Preparazione
Salare la faraona e coprirla fuori e dentro con le fette di pancetta e legarla con rete da cucina. In una
padella da forno rosolare la faraona nell’olio con uno spicchio di aglio e rosmarino. Versare il vino,
evaporarlo e mettere in forno caldo (200° gradi) per 40 minuti. Intanto fare un battuto finissimo con
i fegatini della faraona, la soppressa, uno spicchio di aglio, il prezzemolo e la scorza del limone
grattugiato (spremere il succo del limone e lasciarlo da parte). In un’altra padella fare fumare
l’olio, unire il trito preparato. Salare, pepare abbondantemente e soffriggere a fuoco basso; dopo una
decina di minuti versare il succo di limone e l’aceto e lasciare evaporare ancora qualche minuto.
Togliere la faraona dal forno, tagliarla a pezzi, irrorarla con la salsa calda e servirla con la
polenta.
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Peschiera e del Garda Veronese
LA PEARÀ
“par ‘na bona pearà ghe vol pan vecio, la miola de bò, brodo bon e che la pipa almanco do ore”
A Verona dalla fine del 500 è tradizione accompagnare la carne bollita e il cotechino con la salsa
pearà, da pepe in dialetto.
Rosamunda moglie del re longobardo Alboino, costretta dal marito a bere dal cranio del padre,si
lasciò quasi morire di fame ma il cuoco mosso a compassione “inventò” una salsa nutriente per
ridarle forza. La storia sul dopo è intrigante, ma a noi è rimasto questo piatto unico nel suo genere che
meglio rappresenta l'anima della cucina tradizionale e popolare veronese.
Si tratta di una salsa, fatta con pane raffermo,midollo di bue, brodo. Arricchita nei secoli da
parmigiano e olio
Ingredienti
Pane raffermo grattugiato 4/500 gr
Midollo di bue: 100 gr
1 Litro di brodo di carne mista
Pepe nero abbondante
parmigiano reggiano (non in origine)
Olio d’oliva 100 gr
sale
Preparazione:
Mettere un tegame in terracotta su un fornello piccolo a fuoco lento.
Sciogliere il midollo con 40 gr d’olio mescolando con una spatola di legno
Immettere il pane grattugiato “a pioggia” e il pepe.
Aggiungere brodo bollente, mescolare fino ad ottenere una crema ed abbassare il fuoco al
minimo.
Versate a filo ed in tondo l’olio rimasto senza mescolare,che faccia da “coperchio”
Lasciare sobbollire un paio d’ ore senza coperchio.
dieci minuti dalla fine aggiungere il
parmigiano grattugiato
regolare sale e pepe.
La pearà dovrà risultare una salsa ben
pepata, abbastanza densa e molto
omogenea e va servita bollente!
C’è chi all’olio preferisce il burro
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Pordenone
Pinza dell’Epifania 3 uova intere
300 g zucchero
1 bicchiere olio
sale q.b.
1 bicchiere latte
mezzo bicchiere grappa
1 bustina di uvetta
500 g fichi secchi a pezzetti
semi di finocchio a piacere
aromi (limone, vaniglia)
2 pugni farina gialla da polenta
500 g farina 00
1 bustina lievito
1 scodella di zucca cotta al forno e passata
Sbattere le uova con lo zucchero e man mano aggiungere gli altri ingredienti. Per ultima mettere la
farina mescolata al lievito. Forno a 170° per 70 minuti.
Tanti auguri di serenità
Emma IW Pordenone
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Rovereto
ZELTEN di Ida Giovanelli
Dose per 4 dolci su teglie in alluminio dal diametro di cm 22 gr. 500 farina 00
“ 250 zucchero
“ 100 burro
3 uova
2 bustine di lievito
2 bustine di zucchero vanigliato
scorza, di un limone, grattugiata (solo parte gialla)
latte q. b.
un pizzico di sale
gr. 800 fichi secchi interi e morbidi
“ 400 uva sultanina
“ 100 noci sgusciate
“ 100 mandorle pelate
“ 120 cedro candito (o misti)
Esecuzione
In una ciotola unire farina, zucchero, burro sciolto a bagnomaria e tre uova sbattute in una coppetta.
Aggiungere due bustine di lievito, due di zucchero vanigliato, la scorza del limone grattugiata (solo la
parte gialla) e aggiungere latte freddo q.b. fino a ottenere un morbido impasto.
Incorporare la frutta secca e candita così preparata:
Cedro tagliato a pezzetti
Uva sultanina ammorbidita in acqua
Noci e mandorle passate un po’ nel frullatore
Ai fichi togliere il picciolo e metterli in frullatore
Disporre l’impasto nelle teglie e decorare a piacere con gherigli di noce, ciliegie, cedro candito, pinoli e
mandorle formando fiori o altre decorazioni a piacere.
Infornare a 180°, per 30 – 35 minuti, fino a raggiungere una bella doratura.
Prima di consumarli si consiglia di farli riposare almeno due giorni avvolti nel cellophane.
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Salò e Desenzano del Garda Il luccio (Esox lucius, Linnaeus 1758) è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia
Esocidae dell'ordine degliEsociformes.
È caratterizzato dalla bocca a "becco d'anatra", dotata di robusti e acuminati denti.
LUCCIO IN SALSA GARDESANA Ingredienti: 1 luccio di almeno 2 kg
2 spicchi di aglio
6 filetti di pesce agone sott’olio o in alternativa di alici
una manciata di capperi
foglie d’alloro
prezzemolo tritato
1 bicchierino d’aceto
1 bicchiere olio di oliva
Procedimento :
Si comincia tagliando testa e coda al luccio e dividendo il pesce in tre pezzi. La testa e la coda vanno
poi messi in una pentola con acqua fredda a cui si aggiunge 1 carota, 1 pezzo di cipolla, 1 pezzo di
sedano, 1 spicchio d’aglio diviso a metà, 1 foglia di alloro, una spruzzata di aceto e un pizzico di
sale. Portare il tutto ad ebollizione e far sobbollire per non meno di 20 minuti, finchè non si farà un
profumnato e saporito brodo di pesce.
Filtrare il brodo con un colino e rimetterlo sul fuoco riportandolo nuovamente ad ebollizione. A questo
punto si aggiungono al brodo i tre pezzi di luccio e si lasciano cuocere per circa 20 minuti.
Nel frattempo si prepara la salsa mettendo in un tegame e facendo dorare l’olio e l’aglio a cui poi si
aggiungono i filetti di agone o alici tritati a coltello, l’allora, i capperi e l’aceto e si lascia cuocere per
alcuni minuti. Questa salsa si verserà sul luccio spezzettato e il tutto dovrà rimanere per un paio di
giorni in frigo coperto con pellicola, affinchè si insaporisca bene.
Verra' proposto accompagnato da una morbida polentina bollente coccolata da un filo d'olio del
Garda e pochi capperi, piccole foglie fresche di prezzemolo coloreranno il piatto.
Questo piatto e' davvero semplice e sorprendente, racconta i saperi e i sapori del nostro Lago, ne
rappresenta le essenze. Dalle antiche ricette alle nostre tavole bisognose oggi del sapere di ieri.
Da Giovanna Amati Ghisalberti nostra adorabile Presidente e da tutto il nostro Club l'augurio per un
Natale autentico.
Lo possiamo accompagnare con un " Sinfonia in rosa" garda Doc rose ' brut ,ottenuto da uve
Groppello 60% Barbera 30% Marzemino 10%.le uve sono vinificate secondo la classica tradizione
Gardena del Chiaretto. La spumentizzazione e metodo charmat lungo ( 9 mesi) le uve di Groppello
conferiscono profumo e sapidità e il Barbera la giusta acidità accompagnata da una piacevole
struttura ,caratteristiche queste che lo rendono adatte come vino da aperitivo e tutto pasto anche con
cibi dal gusto marcato come il nostro lLuccio alla Gardesana. Il piatto e' servito.
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Schio Thiene
Ravioli al ragout ripieni di ricotta con ricotta salata
Dosi per 4
Ingredienti per il ragout
- g. 700 di taglio reale
- un paio di puntine di maiale
- una cipolla
- 6 cucchiai di olio
- 2,5 litri di passata di pomodoro
- g. 140 di concentrato di pomodoro
- sale e pepe
Ingredienti per la sfoglia
– g. 400 di farina
– 1 uovo:
– 1 bicchiere di acqua tiepida
– sale
Per il ragout
Tritare finemente la cipolla e versarla in un tegame con l'olio e la carne. Abbassare il fuoco al minimo
e far rosolare finché la cipolla non diventa trasparente. Aggiungere il concentrato e la passata di
pomodoro, il sale ed il pepe e far cuocere per almeno due ore, sempre a fuoco molto lento, girando
spesso.
Per la sfoglia
Disponete la farina a fontana sul piano da lavoro, aggiungete l’uovo al centro, un pizzico di
sale e cominciate ad impastare. Aggiungete un poco alla volta l'acqua tiepida, lavorando l'impasto
finché non sarà diventato elastico.
Formate una palla, avvolgetela in un panno e fatela riposare in un luogo fresco ma non ventilato per
circa 30 minuti.
Per il ripieno
Raccogliete in una ciotola la ricotta e lavoratela bene, aggiungete quindi l'uovo, il sale, un po' di pepe
macinato fresco e qualche fogliolina di prezzemolo tritato.
Tirate la pasta in una sfoglia sottile. Se utilizzate la macchinetta a manovella, partite dalla spessore
1 fino al 6, passando più volte.
Disponete la sfoglia di pasta sul piano da lavoro infarinato e posizionate il ripieno di ricotta su un
lato a distanza regolare. Ripiegate la sfoglia e con lo stampino per ravioli ritagliate la pasta intorno
al ripieno. Con i rebbi della forchetta ripassare i bordi dei ravioli e sistemateli su un vassoio
infarinato.
Portare a bollore l'acqua salata e calate con attenzione i ravioli. Il bollore deve essere delicato per
evitare che si aprano, perdendo il ripieno. Dopo cinque minuti (ma è meglio controllare) scolarli
accuratamente con una schiumarola.
Sistemate i ravioli nei piatti, conditeli con il ragout e completate con una bella spolverata di ricotta
salata.
Ingredienti per il ripieno
– g. 400 di ricotta vaccina
- 1 uovo
– prezzemolo
– sale
- pepe
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Trento C.A.R.F.
ZELTEN
100 g di burro
150 g di zucchero
300 g di farina
4 uova
1 bustina di lievito
50 g di miele acacia
300 g di fichi secchi sminuzzati
200 g di noci pezzetti
180 g di uvetta
70 g di cedro candito a quadretti
100 g di arancio candito a quadretti
1 pugnetto pinoli
1 presa sale
Montare a crema il burro e lo zucchero, aggiungere le uova, la farina, il sale, il lievito ed il miele.
Versare l’impasto sopra i canditi e la frutta secca raccolti in un recipiente capace: mescolare bene e
versare il composto in una tortiera precedentemente imburrata da 32 cm. Il composto deve essere di
spessore di circa 2 cm e non di più altrimenti diventa torta e non zelten. Decorare la superficie con noci
e mandorle e ciliegine candite. Cuocere a 180°C per mezz’ora.
Lo zelten sarà più buono dopo
due/tre giorni dalla cottura
avendo cura di avvolgerlo in
pellicola per alimenti per
mantenere la morbidezza.
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Trento Castello C.A.R.F. ALBORELLE E POLENTA ALLA MANIERA TRENTINA
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Treviso DESSERT NATALIZIO
Care Amiche,
non è proprio una ricetta, ma è tanto carina ed è un'idea della nostra Presidente.
Il club di Treviso suggerisce questo dessert.
Ciao,
Raffaela Vazzoler
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Trieste
PRESNITZ
Caratteristico Dolce del Natale Triestino
Scriveva l' Artusi nel 1891 :”...eccovi un altro dolce di tedescheria e com' è buono! Ne vidi uno che era
fattura della prima pasticceria di Trieste, lo assaggiai e mi piacque......”La leggenda vuole che il
Presnitz sia nato in occasione di un concorso in occasione della visita a Trieste nel 1832 dell'
Imperatore Francesco I° e dell' Imperatrice Carolina Augusta anche se molti preferiscono attribuire
il tutto alla visita in città dell' amatissima Imperatrice Sissi che però nacque nel 1837, ovvero cinque
anni dopo la presunta creazione del dolce.
Il concorso si chiamava Preis Prinzessin che i triestini storpiarono in Presnitz. Si tratta di un dolce di
forma circolare a base di pasta sfoglia arrotolata con un ripieno di :
noci ,,mandorle, , pinoli ,fichi , prugne , albicocche , uvetta , cioccolata ,zucchero , cannella , chiodi di
garofano, rum
Gli ingredienti possono variare e le quantità dipendono dalle decisione del pasticcere, Si lavora la
sfoglia e la si tende a striscia ed al centro si sistema il composto lasciato a macerare in una ciotola a
parte.Si arrotola la sfoglia e si chiudono gli estremi del rotolo. Dopo aver spennellato con il tuorlo
lavorato la superficie del presnitz , si inforna a 180 ° per circa 45 minuti. Questa delicatezza allieta
dunque le nostre festività da più di un secolo e continua a ricordarci gioiosamente i nostri legami
mitteleuropei non solo culturali ma anche di elevata tradizione dolciaria.
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Verona DESSERT NATALIZIO
Care Amiche,
Vi mando una foto di un piatto semplicissimo, che non necessita di alcuna spiegazione, ma che
può essere un'idea per un pranzo natalizio.
Un caro saluto
Francesca
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4 etti e meno di farina
di frumento tipo 00 e 0
miscelate
75 g di farina di frumento tipo 0
8-9,5 grammi di lievito di birra 4 uova intere e 2 tuorli
165 g di zucchero semolato 8 g di miele
un etto e mezzo di uvetta 75 g di scorzette d'arancia
candite, mezzo etto di cubetti di cedro candito
155 g di burro Aromi di vaniglia, arancia e limone
4 g di sale
Tempo di preparazione e cottura:
un'ora e mezza più le lievitazioni
Vicenza Il Panettone Loison in versione casalinga
La ricetta è rivista in funzione della preparazione casalinga e della necessità di non attendere tanti giorni per lo sviluppo della madre naturale a pasta acida: si suggerisce, quindi, come agente lievitante il lievito di birra. Lavorate 75 grammi di farina di frumento tipo 00 con 7-8 grammi di lievito e mezzo bicchiere scarso d'acqua fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo, che metterete a lievitare finché avrà raddoppiato il volume. Non eccedete nella lavorazione, perché potreste correre il rischio di sfibrare l'impasto. Incorporate alla biga due uova, un etto e mezzo di farina - tipo 00 e 0 - e un grammo o mezzo di lievito, lavorando fino a quando saranno perfettamente amalgamati. Unite 45 grammi di zucchero e 40 grammi di burro ammorbidito a temperatura ambiente, impastate bene e mettete il panetto ottenuto nuovamente a lievitare fino quando non raddoppierà il suo volume. Procedete, quindi alla terza fase. Riprendete in mano l'impasto e amalgamatelo con due uova intere, il miele e tre etti di farina (ancora un mix di 00 e 0). Lavorate fino a ottenere un impasto omogeneo, aggiungete i tuorli e, una volta assorbiti questi, unite in due riprese 120 grammi di zucchero e poi il sale. Incorporate un etto di burro ammorbidito, gli aromi e, in ultimo, la, frutta candita e l'uvetta. Lasciare riposare la pasta alla temperatura di circa 30° C per 30-40 minuti e poi trasferitela nella forma, coprendola con un canovaccio perché non si formi la crosta, lasciandola lievitare per tre ore alla stessa temperatura. Il panettone raggiungerà l'altezza del prodotto finito: sistematelo, a questo punto, in un luogo areato, così si formerà la crosta. Tagliate la superficie a croce, mettete al centro una noce di burro e infornate a 200-210° per una decina di minuti, il tempo necessario perché il panettone si ricopra di una leggera pellicola dorata. Abbassato la temperatura a 190-200°C e cuocete per altri 50 minuti circa.
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Gli auguri di Donatella Nicolich Polizzi
Governatrice