Ingresso libero - eventiesagre.it...anche il Lectorium Rosicrucianum alza la sua voce in quanto...

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Ingresso libero Presso c.c. COBASC Via La Spezia n.48 (zona S.Giovanni) Mercoledi 20 Febbraio ore 20.45 Il mistero del Graal nella nostra epoca L’uomo deve scoprire che il Graal non è un oggetto, che non lo troverà rinchiuso in qualche castello al centro di una fitta foresta, ma nascosto nel proprio essere interiore. Inizia, così, la ricerca cosciente di ciò che - fin dall’inizio - gli è più vicino dei piedi e delle mani. Mentre cerca, l’uomo deve affrontare l’ignoranza, la paura e l’imperfezione. Per risolvere questi pro blemi, si getta nella mischia e combatte fino a cadere. Scopre, così, la sua se- te di verità e di purezza, il suo ardente desiderio di guarire e di trovare la salvezza. Un tempo, i racconti furono ispirati alla cavalleria perché i suoi ideali corri- spondevano, ieri come oggi, ai pensieri, ai sentimenti e agli stati d’anima dell’essere umano. Mercoledi 27 Febbraio ore 20.45 La ricerca del Santo Graal nel mondo Finché l’anima partecipa soltanto alle pene e alle lotte terrestri, le è impossi- bile considerare il Graal come l’unico fine della vita, infatti il suo potere sen- soriale è fortemente danneggiato. Perciò, la vecchia struttura dell’anima deve essere sostituita con una nuova, che sia in grado di assimilare la forza rigene- ratrice e di reagire nel giusto modo. In questo caso, che cosa potrebbe anco- ra nuocerle. Forse la morte? Essa ha vinto tutti gli aspetti della vera morte: la vita quotidiana incosciente. Il Graal è, quindi, il mistero dell’anima rinnova- ta in viaggio verso l’eternità. Mercoledi 20 Marzo ore 20.45 Il Graal celtico e la saga di Artù Al fianco del re trionfante, però i sudditi volevano una regina. Questa don- na, Ginevra, portò la discordia tra i nobili cavalieri a causa della sua relazione con Lancillotto, il migliore amico del re. Artù non reagì con gelosia, con odio e con collera, ma con comprensione. Inoltre, ebbe difficoltà con un figlio adulterino, Mordred, che diventò il suo peggiore nemico. Una sua sorella- stra, la fata Morgana, cercò di annientare la Tavola Rotonda scontrandosi, però, con il comportamento irreprensibile dei cavalieri e, soprattutto, con Galaad che non si lasciò influenzare. Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum Mercoledi 27 Marzo ore 20.45 La presenza del Graal in ognuno Non è possibile annullare completamente le forze ingannatrici di quaggiù, ma bisogna vincerle affinché abbia luogo una riconciliazione. Vittorioso in tre riprese, Parsifal è purificato, ossia non si batte più con il suo io, né cerca più la liberazione del suo io. Ha compreso quanto gli uomini siano lontani da Dio: egli stesso se ne è allontanato fino a separarsi da Lui; ciò ha risvegliato il suo desiderio di ritrovarlo, il desiderio di salvezza e di guarigione: perciò si abban- dona alla volontà divina. Ecco perchè Trevrizent dice: «Nessuno può andare alla ricerca del Graal se non è conosciuto in cielo e chiamato per nome». Sol- tanto quando sono stati superati i conflitti interiori, il messaggero degli Dei indica la via del Castello del Graal. Mercoledi 3 Aprile ore 20.45 Catari sul cammino del Santo Graal Secondo la legge ermetica: Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, il Graal ha un aspetto macrocosmico, un aspetto cosmico e un aspetto microco- smico. L’aspetto macrocosmico è la Manifestazione universale, l’aspetto cosmico concerne la Terra quale soggiorno dell’umanità, l’aspetto microco- smico riguarda la presenza della coppa del Graal nell’uomo stesso. Ciascuno deve compiere questo miracolo: ritrovare interiormente questa coppa, purifi- carla e prepararla per ricevervi la Forza santificante dello Spirito. Ecco la ragione per cui l’immagine del Graal vivente tocca in profondità la coscienza umana; essa rianima l’anima addormentata e prigioniera della mate- ria. Mercoledi 17 Aprile ore 20.45 Il Dominio di transizione fra due Mondi Le leggende sul Graal comparvero nello stesso periodo, verso il XII secolo, sia nell’ovest e nell’est dell’Europa sia in Persia. Fu un caso? In quei tempi, i servitori del Graal sapevano dell’approssimarsi di un’epoca in cui gran parte degli esseri umani avrebbe ristabilito il legame interiore con il mondo superiore. Questa può essere una delle ragioni che fece risorgere, in quell’epoca, le leggende del Graal. Il loro misticismo, il loro romanticismo misterioso doveva continuare a turbare i cuori nei secoli a venire. Quando l’anima cade in una grande angoscia, queste penetranti allegorie possono servirle da guida. Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum Mercoledi 8 Maggio ore 20.45 Il Libro dei Re nella Persia antica Un’attenta analisi rivela che i tentativi volti a rendere gli uomini coscienti del loro vero destino sono comuni a tutti i popoli, infatti ne troviamo testimonianza nelle tradizioni orali, negli scritti e nei simboli di tutto il mondo. Un filo d’oro unisce i cercatori di tutte le razze e di tutte le civiltà Dopo l’affermarsi dell’Islam come religione di stato in Persia, varie frange depositarie delle antiche tradizioni hanno cercato a più riprese di vivificare l’eredità spirituale dell’Iran. Essi risvegliarono i principi che ne erano il fonda- mento adattandoli alle esigenze delle varie epoche, così il filo d’oro venne ricostituito e portato agli onori ovunque fosse necessario Mercoledi 22 Maggio ore 20.45 Kitej simbolo di un Cosmo inviolato Il Graal è simbolo di una realtà spirituale inafferrabile per la coscienza ordina- ria. Quest'ultima può, nel migliore dei casi, tentare di avvicinarsi a questo mistero. Dal simbolo del Graal si libera, sempre, una forza creatrice e dinamiz- zante, una forza apportatrice di gua-rigione e di rinnovamento. Per di più, tale forza esercita la sua azione sulla coscienza umana e sulle attività che ne deriva- no, aprendo così la porta alla visione intuitiva che può illuminare la cosiddetta coscienza ordinaria. Nelle rappresentazioni tradizionali, il Graal può essere descritto come una coppa o ciborio, come una sfolgorante pietra preziosa, come un purissimo fuoco, come una musica celestiale che pervade tutto, come una forza salvatri- ce e purificante che rende superfluo qualsiasi altro nutrimento, come la pura luce della saggezza o come una città nascosta. La coscienza terrestre si trova nell’impossibilità di definire con precisione, etichettandola, una realtà spiritua- le di un ordine più elevato. Perciò, il Graal tocca l’uomo nell’essere più intimo del suo cuore. Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum Informazioni: [email protected] www.rosacroce.info

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  • Ingresso libero Presso c.c. COBASC

    Via La Spezia n.48 (zona S.Giovanni)

    Mercoledi 20 Febbraio ore 20.45

    Il mistero del Graal nella nostra epoca L’uomo deve scoprire che il Graal non è un oggetto, che non lo troverà

    rinchiuso in qualche castello al centro di una fitta foresta, ma nascosto nel proprio essere interiore. Inizia, così, la ricerca cosciente di ciò che - fin dall’inizio - gli è più vicino dei piedi e delle mani. Mentre cerca, l’uomo deve affrontare l’ignoranza, la paura e l’imperfezione. Per risolvere questi problemi, si getta nella mischia e combatte fino a cadere. Scopre, così, la sua se-te di verità e di purezza, il suo ardente desiderio di guarire e di trovare la salvezza. Un tempo, i racconti furono ispirati alla cavalleria perché i suoi ideali corri-spondevano, ieri come oggi, ai pensieri, ai sentimenti e agli stati d’anima dell’essere umano.

    Mercoledi 27 Febbraio ore 20.45

    La ricerca del Santo Graal nel mondo Finché l’anima partecipa soltanto alle pene e alle lotte terrestri, le è impossi-bile considerare il Graal come l’unico fine della vita, infatti il suo potere sen-soriale è fortemente danneggiato. Perciò, la vecchia struttura dell’anima deve essere sostituita con una nuova, che sia in grado di assimilare la forza rigene-ratrice e di reagire nel giusto modo. In questo caso, che cosa potrebbe anco-ra nuocerle. Forse la morte? Essa ha vinto tutti gli aspetti della vera morte: la vita quotidiana incosciente. Il Graal è, quindi, il mistero dell’anima rinnova-ta in viaggio verso l’eternità.

    Mercoledi 20 Marzo ore 20.45

    Il Graal celtico e la saga di Artù Al fianco del re trionfante, però i sudditi volevano una regina. Questa don-na, Ginevra, portò la discordia tra i nobili cavalieri a causa della sua relazione con Lancillotto, il migliore amico del re. Artù non reagì con gelosia, con odio e con collera, ma con comprensione. Inoltre, ebbe difficoltà con un figlio adulterino, Mordred, che diventò il suo peggiore nemico. Una sua sorella-stra, la fata Morgana, cercò di annientare la Tavola Rotonda scontrandosi, però, con il comportamento irreprensibile dei cavalieri e, soprattutto, con Galaad che non si lasciò influenzare.

    Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum

    Mercoledi 27 Marzo ore 20.45

    La presenza del Graal in ognuno Non è possibile annullare completamente le forze ingannatrici di quaggiù, ma bisogna vincerle affinché abbia luogo una riconciliazione. Vittorioso in tre riprese, Parsifal è purificato, ossia non si batte più con il suo io, né cerca più la liberazione del suo io. Ha compreso quanto gli uomini siano lontani da Dio: egli stesso se ne è allontanato fino a separarsi da Lui; ciò ha risvegliato il suo desiderio di ritrovarlo, il desiderio di salvezza e di guarigione: perciò si abban-dona alla volontà divina. Ecco perchè Trevrizent dice: «Nessuno può andare alla ricerca del Graal se non è conosciuto in cielo e chiamato per nome». Sol-tanto quando sono stati superati i conflitti interiori, il messaggero degli Dei indica la via del Castello del Graal.

    Mercoledi 3 Aprile ore 20.45

    Catari sul cammino del Santo Graal Secondo la legge ermetica: Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, il Graal ha un aspetto macrocosmico, un aspetto cosmico e un aspetto microco-smico. L’aspetto macrocosmico è la Manifestazione universale, l’aspetto cosmico concerne la Terra quale soggiorno dell’umanità, l’aspetto microco-smico riguarda la presenza della coppa del Graal nell’uomo stesso. Ciascuno deve compiere questo miracolo: ritrovare interiormente questa coppa, purifi-carla e prepararla per ricevervi la Forza santificante dello Spirito. Ecco la ragione per cui l’immagine del Graal vivente tocca in profondità la coscienza umana; essa rianima l’anima addormentata e prigioniera della mate-ria.

    Mercoledi 17 Aprile ore 20.45

    Il Dominio di transizione fra due Mondi Le leggende sul Graal comparvero nello stesso periodo, verso il XII secolo, sia nell’ovest e nell’est dell’Europa sia in Persia. Fu un caso? In quei tempi, i servitori del Graal sapevano dell’approssimarsi di un’epoca in cui gran parte degli esseri umani avrebbe ristabilito il legame interiore con il mondo superiore. Questa può essere una delle ragioni che fece risorgere, in quell’epoca, le leggende del Graal. Il loro misticismo, il loro romanticismo misterioso doveva continuare a turbare i cuori nei secoli a venire. Quando l’anima cade in una grande angoscia, queste penetranti allegorie possono servirle da guida.

    Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum

    Mercoledi 8 Maggio ore 20.45

    Il Libro dei Re nella Persia antica Un’attenta analisi rivela che i tentativi volti a rendere gli uomini coscienti del loro vero destino sono comuni a tutti i popoli, infatti ne troviamo testimonianza nelle tradizioni orali, negli scritti e nei simboli di tutto il mondo. Un filo d’oro unisce i cercatori di tutte le razze e di tutte le civiltà Dopo l’affermarsi dell’Islam come religione di stato in Persia, varie frange depositarie delle antiche tradizioni hanno cercato a più riprese di vivificare l’eredità spirituale dell’Iran. Essi risvegliarono i principi che ne erano il fonda-mento adattandoli alle esigenze delle varie epoche, così il filo d’oro venne ricostituito e portato agli onori ovunque fosse necessario

    Mercoledi 22 Maggio ore 20.45

    Kitej simbolo di un Cosmo inviolato Il Graal è simbolo di una realtà spirituale inafferrabile per la coscienza ordina-ria. Quest'ultima può, nel migliore dei casi, tentare di avvicinarsi a questo mistero. Dal simbolo del Graal si libera, sempre, una forza creatrice e dinamiz-zante, una forza apportatrice di gua-rigione e di rinnovamento. Per di più, tale forza esercita la sua azione sulla coscienza umana e sulle attività che ne deriva-no, aprendo così la porta alla visione intuitiva che può illuminare la cosiddetta coscienza ordinaria. Nelle rappresentazioni tradizionali, il Graal può essere descritto come una coppa o ciborio, come una sfolgorante pietra preziosa, come un purissimo fuoco, come una musica celestiale che pervade tutto, come una forza salvatri-ce e purificante che rende superfluo qualsiasi altro nutrimento, come la pura luce della saggezza o come una città nascosta. La coscienza terrestre si trova nell’impossibilità di definire con precisione, etichettandola, una realtà spiritua-le di un ordine più elevato. Perciò, il Graal tocca l’uomo nell’essere più intimo del suo cuore.

    Ciclo di Letture sul Graal Con il Lectorium Rosicrucianum

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    Via La Spezia n.48 (zona S.Giovanni)

    Possiamo dire che ogni simbolo è il segno esteriore

    d’una realtà nascosta agli uomini, ma evidente per

    l’uomo-Anima, il vero Uomo originale.

    L’uomo mortale in cui si risveglia l’embrione

    dell’uomo-Anima, viene toccato dal simbolo.

    Può imparare a capirlo, lo incoraggia: è il Soffio che

    attizza la brace spirituale nascente in lui.

    Un simbolo spirituale è una porta, un’apertura che

    conduce all’esperienza dei regni spirituali percepibi-

    li solo da uno strumento appropriato, uno strumento

    capace di vibrare in armonia con queste forze spiri-

    tuali.

    Tale strumento è una nuova Anima

    Ciclo di letture sul Graal

    La leggenda del Graal, questa coppa irradiante di Luce, è molto

    antica. I Sufi la conoscevano come una coppa di vino che, In chi

    lo sorbiva, provocava l'ebbrezza - di tipo puramente spirituale - e

    conferiva la perfetta com-

    prensione, unendo così l'es-

    sere umano alla Gnosi. Il

    primo a trasmettere questi

    valori spirituali, dissimulati in

    veste poetica, fu Omar

    Khayyam vissuto fra XI e XII

    secolo. I crociati riportarono

    in Europa il significato segre-

    to della coppa e interpretaro-

    no il Graal come calice utiliz-

    zato da Gesù nell'Ultima

    Cena. La ricerca dell'Arca, a

    quei tempi molto popolare,

    diventò la ricerca del Graal.

    Esiste anche un'analogia con il paese che fu perduto dai crociati:

    nella leggenda del Graal, questo paese segreto è descritto come

    un regno devastato. Soltanto la riedificazione del Tempio di Ge-

    rusalemme, possibile solo in caso di vittoria dei Templari, potreb-

    be ristabilire la piena gloria del regno perduto.Tale approccio

    spiega anche la persistente forza delle leggende del Graal del XII

    secolo. Nel 1197, nei suoi scritti, Wolfram von Eschenbach assi-

    mila i cavalieri dellaTavola rotonda ai Templari stessi. Si presu-

    me che la leggenda del ritrovamento del Graal nell'abbazia di

    Glanstonbury (nel 1190), grazie ad Artù, venga portata in Francia

    da famiglie nobili.

    Viviamo un'epoca in cui molto di ciò che era rimasto nascosto

    all'uomo nel corso dei secoli si svela. Ma, con il grano c’è molta

    pula. Per il cercatore, ci sono molte occasioni di inganno, di

    illusione e di disillusione. La mezza verità è sempre menzogna.

    Mentre, nella nostra epoca agitata, tutto si muove intorno a noi,

    anche il Lectorium Rosicrucianum alza la sua voce in quanto

    Scuola Spirituale attuale della Rosacroce d'Oro. Questa non

    apporta nuove dottrine, ma testimonia della dottrina universale

    di ogni tempo, in cui mai nulla cambia

    fondamentalmente. Questa dottrina uni-

    versale ha subito attraverso i secoli tante

    violazioni e fu ignorata e sviata. E' vero

    che essa è per l'uomo naturale dialettico,

    effettivamente disilludente e inaccettabile.

    Ma colui che cerca realmente la verità la troverà e forse dopo

    molteplici errori, l'accetterà ed orienterà la propria vita su di

    essa. E' per quest'uomo che risuona la voce della Scuola Spiri-

    tuale attuale. Noi ora veniamo verso di voi con il suo messag-

    gio e insistiamo sul fatto che non siamo che allievi della Rosa-

    croce d'Oro e che ci sforziamo di realizzare in noi l'alchimia

    necessaria per accedere al vero essere umano. Il vero Rosa-

    croce è colui che ha realizzato, al centro del suo essere, l'in-

    contro del tempo e dell'eternità e che ha posto potenzialmente

    il piede sul cammino che conduce alla trasfigurazione. La tra-

    sfigurazione conduce alla rinascita della personalità originale

    immortale. Tale è il vero divenire umano, quale è compreso nel

    piano divino e quale si trova alla base dell'esistenza del cosmo,

    del macrocosmo e del microcosmo.