Informatutto no.35

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gioioso lavoro educativo ed evan- gelizzatore a volte comporti delle fatiche anche grosse, le quali possono indurre allo scoraggia- mento, al sentirsi inutili, magari anche alla terribile tentazione di gettare la spugna. Con tale dedica ci ha voluto dire: «andate avanti, siete preziosi, il vostro lavoro non è inutile, per noi siete importanti, siete dei punti di riferimento anche se poche volte ve lo diciamo, per noi anche solo vedervi, sapere che ci siete è già, in alcuni casi è magari anche tut- to: noi adolescenti siamo più soli di quello che possa sembrare. En- trare in oratorio e sapere che se bussi a quella porta qualcuno che ti apre c!è, se entri in bar qualcuno che ti dà con amore anche un solo bicchiere di acqua c!è, che all!in- contro di catechismo, anche se a volte ci pesa, qualcuno che ci aspetta e che spende tempo, pas- sione ed energie per noi c!è, se facciamo sport in oratorio, qualcu- no che ci segue c!è e più di tutto: se anche veniamo poche a volte a Messa alla domenica, sappiamo che quando entriamo qualcuno che ci sorride c!è ed è Gesù e sentiamo pure il calore di una co- Iniziamo una serie di articoli in cui racconterò episodi belli, che mi sono accaduti in un tempo abba- stanza recente, i quali illustrano la profonda gioia, felicità, pace del cuore del mio vissuto di «padre spirituale» ossia di prete che nello Spirito Santo partorisce il Figlio Gesù alle giovani generazioni perché sentano nel profondo del loro cuore l!incredibile tenerezza che è il Dio-Padre, il Dio-Amore- Trinità. Inizio da un episodio che vi ho già raccontato ma che è bello ripetere in quanto mi sembra il più idoneo ad aprire questa serie di editoriali. «Anche se non te ne accorgi, non sei solo»: durante un incontro con un gruppetto di persone adole- scenti del nostro oratorio, li avevo invitati a fare un momento di pre- ghiera silenzioso; una persona del gruppo ho visto che disegnava e dentro di me il primo istinto era quello di richiamare al fatto di fare bene il momento di preghiera, poi ho preferito aspettare anche per non disturbare il clima di silenzio che, con un po! di normale fatica iniziale, si era creato. Al momento della condivisione questa persona ha spiegato il suo disegno, gli/le altri/e le loro riflessioni e poi mi hanno lasciato il tutto: con mia sorpresa la persona che aveva fatto il disegno, sotto quello che aveva mostrato al gruppo, sen- za farsi accorgere dagli altri, ne aveva messo un altro per me, con delle orme di piedi e con la seguente dedica: «anche se non te ne accorgi, non sei so- lo». La cosa mi ha profondamente commosso: e pensare che sta- vo per fare un rimprovero! Que- sta persona, invece, ha voluto manifestare il suo affetto, la sua stima ed il suo apprezzamento per il lavoro educativo e di evangelizzazione svolto dal no- stro oratorio ed anche un po! dal sottoscritto; è una persona cosciente anche del fatto che il loro gruppo è un po! sordo ad alcune nostre sollecitazioni so- prattutto per quel che riguarda l!impegno di una vita cristiana, ma questo non impedisce a loro di considerare il nostro oratorio un punto bello e positivo di rife- rimento per il loro cammino di persone adolescenti. E! una persona, chi mi ha regalato quel disegno, che coglie come il INFORMATUTTO ORATORIO PIO XI MILANO 1 Notiziario quindicinale n°35 - 11 ottobre 2008 INFORMATUTTO di p. Gianmario RACCONTI DI PATERNITA’ SPIRITUALE (1) continua...

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Quindicinale di informazione dell'Oratorio Pio XI di Milano

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gioioso lavoro educativo ed evan-gelizzatore a volte comporti delle fatiche anche grosse, le quali possono indurre allo scoraggia-mento, al sentirsi inutili, magari anche alla terribile tentazione di gettare la spugna.Con tale dedica ci ha voluto dire: «andate avanti, siete preziosi, il vostro lavoro non è inutile, per noi siete importanti, siete dei punti di riferimento anche se poche volte ve lo diciamo, per noi anche solo vedervi, sapere che ci siete è già, in alcuni casi è magari anche tut-to: noi adolescenti siamo più soli di quello che possa sembrare. En-trare in oratorio e sapere che se bussi a quella porta qualcuno che ti apre c!è, se entri in bar qualcuno che ti dà con amore anche un solo bicchiere di acqua c!è, che all!in-contro di catechismo, anche se a volte ci pesa, qualcuno che ci aspetta e che spende tempo, pas-sione ed energie per noi c!è, se facciamo sport in oratorio, qualcu-no che ci segue c!è e più di tutto: se anche veniamo poche a volte a Messa alla domenica, sappiamo che quando entriamo qualcuno che ci sorride c!è ed è Gesù e sentiamo pure il calore di una co-

Iniziamo una serie di articoli in cui racconterò episodi belli, che mi sono accaduti in un tempo abba-stanza recente, i quali illustrano la profonda gioia, felicità, pace del cuore del mio vissuto di «padre spirituale» ossia di prete che nello Spirito Santo partorisce il Figlio Gesù alle giovani generazioni perché sentano nel profondo del loro cuore l!incredibile tenerezza che è il Dio-Padre, il Dio-Amore-Trinità.Inizio da un episodio che vi ho già raccontato ma che è bello ripetere in quanto mi sembra il più idoneo ad aprire questa serie di editoriali.«Anche se non te ne accorgi, non sei solo»: durante un incontro con un gruppetto di persone adole-scenti del nostro oratorio, li avevo invitati a fare un momento di pre-ghiera silenzioso; una persona del gruppo ho visto che disegnava e dentro di me il primo istinto era quello di richiamare al fatto di fare bene il momento di preghiera, poi ho preferito aspettare anche per non disturbare il clima di silenzio che, con un po! di normale fatica iniziale, si era creato. Al momento della condivisione questa persona ha spiegato il suo disegno, gli/le

altri/e le loro riflessioni e poi mi hanno lasciato il tutto: con mia sorpresa la persona che aveva fatto il disegno, sotto quello che aveva mostrato al gruppo, sen-za farsi accorgere dagli altri, ne aveva messo un altro per me, con delle orme di piedi e con la seguente dedica: «anche se non te ne accorgi, non sei so-lo». La cosa mi ha profondamente commosso: e pensare che sta-vo per fare un rimprovero! Que-sta persona, invece, ha voluto manifestare il suo affetto, la sua stima ed il suo apprezzamento per il lavoro educativo e di evangelizzazione svolto dal no-stro oratorio ed anche un po! dal sottoscritto; è una persona cosciente anche del fatto che il loro gruppo è un po! sordo ad alcune nostre sollecitazioni so-prattutto per quel che riguarda l!impegno di una vita cristiana, ma questo non impedisce a loro di considerare il nostro oratorio un punto bello e positivo di rife-rimento per il loro cammino di persone adolescenti. E! una persona, chi mi ha regalato quel disegno, che coglie come il

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Dove trovarci

ORATORIO PIO XI INFORMATUTTO

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Via A. Aldini, 33 20157 - Milano tel:" 02 3554418 fax:" 02 39001054

web: " http://www.oratoriopioxuno.orge-Mail:" [email protected]

Notiziario quindicinale n°35 - 11 ottobre 2008

INFORMA

TUTTOINFO notizie

di p. Gianmario

Al termine della messa delle ore 10.30, il nostro parroco benedirà una targa ricordo posta nel bar dell!orato-rio, targa alla memoria grata ed affet-tuosa di Don Ernesto Riva.Così con questa targa abbiamo un caro ricordo e stimolo per le giovani generazioni di due figure eccezionali di preti che operarono insieme per oltre 15 anni nella nostra parrocchia: don Franco Rimoldi (parroco dal 1947 al 1965 ed a cui intitolammo anni fa una nostra aula di catechi-smo, insieme a quella intitolata al grande oratoriano Aldo Faleschini, dove c!è ora la sede dell!A.S. ORO); don Ernesto Riva (coadiutore del-l!oratorio dal 1948 al 1966).

Domenica 12 ottobre

RACCONTI DI PATERNITA’

SPIRITUALE (1)

ore 21.00:in parrocchia: elevazio-ne musicale per organo e coro. Organista: p. Gianmario Monza, corale «Santa Cerioli» diretta da Roberta Bariani in Mazzetto; voce solista; Laura Faranda.Lettori dei testi evangelici: Vin-cenzo Fuggiano e Renata Pepori; immagini sul grande schermo: Stefano e Simone Ranieri.Saremo aiutati nella nostra pre-ghiera dalla lettura di alcuni brani di vangelo commentati da imma-gini, musica per organo, canti co-rali sia in polifonia sia con accom-pagnamento dell!organo: VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

Sono ripartiti gli allenamenti e quasi tutti i campionati squadre A.S. ORO con 6 squadre di calcio:

• 12 bambini under 10

• 11 ragazzi under 12

• 13 preadolescenti allievi

• 12 adolescenti juniores

• 12 top junior età dei diciottenni A

• 13 top junior B fascia di età giovanile.Ci sono 3 squadre di Pallavolo:

• 14 under 14

• 9 allieve

• 9 minivolley.Con 9 squadre l!A.S.ORO raggiunge un nuovo record storico nella sua storia iniziata nel 1977, dopo quello dello scorso anno in cui aveva raggiunto la quota di 8 squadre (6 calcio e 2 pallavolo), un record sto-rico mai raggiunto a partire dal 1977 e che quest!anno vede aggiun-gersi il gruppo della squadra del minivolley.Il totale di atleti/e tesserati/e è: 105; la fascia di età è dai 7 ai 22 anni ovvero la fascia di età che tipicamente appartiene alla proposta forma-tiva oratoriana.Sappiamo che questo comporta un aumento del carico di lavoro e di responsabilità per il Direttivo dell!A.S. ORO guidato, a partire da set-tembre 2001, dal Presidente Tarantini Maurizio.Questo aumento del carico di lavoro e di responsabilità è tale da ri-chiedere un aumento dei genitori delle squadre disponibili alle varie attività dell!associazione: accompagnatori, arbitri, possibili aiuto-allena-tori, refertisti e segnapunti per la pallavolo, gruppo per la manutenzio-ne, tesseramento all!associazione.

Sabato 25 ottobre

continua...

Benvenuto al giovane Aleexander Batista, giovane del servizio

civile volontario di Caritas Ambrosiana: quest!anno lui farà al-

cune ore a S. Lucia ed alcune qui da noi con le seguenti man-

sioni: servizio ad anziani in difficoltà, aiuto-allenatore, volonta-

rio del bar.

Con ottobre 2009 dovremmo avere da Caritas Ambrosiana un giova-

ne presente come servizio civile volontario per ben 30 ore settimana-

li: a seconda dei giovani che ci verranno inviati si farà un progetto

personalizzato.

In futuro la presenza di questi giovani diventerà un valore aggiunto

positivo alla nostra proposta educativa, nella prospettiva di quando,

come ormai accade per l!80% delle parrocchie della nostra diocesi,

non ci sarà più un prete dedito a tempo pieno per l!oratorio: queste

figure insieme ad altre che si andranno formando, sia a livello educa-

tivo-professionale sia a livello di volontariato, permetteranno ad ogni

parrocchia di continuare ad avere il proprio oratorio con delle figure

educative ad esso preposte.

Page 2: Informatutto no.35

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Da alcuni mesi l!intera diocesi ambrosiana si sta interrogando sul suo futuro; per tale ragione ha pensato di utilizzare come punto prospettico il tema della pastorale giovanile a partire dal quale deli-neare il volto delle future nostre comunità cristiano-cattoliche del-la diocesi di Milano.Dopo varie bozze sottoposte ai diversi presbiteri decanali, mons. Severino Pagani ha presentato, all!ultima tre giorni decani, una proposta che ogni decanato deve cominciare a leggere, studiare, meditare, confrontarsi nei consigli pastorali decanali, parrocchiali, nei consigli di oratorio poiché si va verso una vera e propria rivo-luzione copernicana che, a parti-re dalla pastorale giovanile, avrà una ricaduta sull!intera comunità.Un ruolo fondamentale lo avran-no i laici nella triade co-co-co os-sia comunione, collaborazione, corresponsabilità; soprattutto il passaggio dalla collaborazione alla corresponsabilità appare quello oggi più delicato.Per tale ragione il nostro decana-to ha attivato un apposito corso decanale per tutti gli operatori pastorali di durata biennale.Premessa: che cosa un è bene che un parrocchiano “esiga” dai preti della parrocchia?Che vadano d!accordo tra di loro, cioè la comunione; che si aiutino tra di loro, cioè la collaborazione, che condividano le gioie, le cose belle, le speranze, i progressi, ma anche i dolori, le fatiche e gli

RIPENSARE LA PASTORALE GIOVANILE

PER UNA CHIESA DEL FUTURO

Eh sì, è proprio il caso di dirlo: tanto fumo e niente arrosto!Interviste mirabolanti prima del derby e poi di fatto per oltre 60 minuti, una sola squadra in cam-po: il Milan.Lui l!innovatore: in che cosa? Nell!insegnare agli avversari l!ar-te dell!autogol?Lui ha vinto tanto, è il top degli ultimi dieci anni: ma dove? But where? Tell me where!Ci risulta che Capello, Ancelotti, Trapattoni e Lippi abbiano vinto più di lui: o no?Special one non lo è già più: mi-ca scopriremo che era un normal no-one Spacconinho?Ci direte: ma dategli tempo; ma certo che gli diamo tempo, il pro-blema è che sta dedicando trop-po tempo alle interviste, agli show mediatici (ci viene il dubbio che gli appunti che prende in panchina siano le riposte alla prossima intervista) più che a costruire una squadra; ormai gli

RUBRICA “LA ZANZARA TIGRE”Da Special one Mr. Mourinho a

Normal no-one Mr. Spacconinho?

interisti si s o g n a n o d a q u a s i mezzo se-colo la vit-t o r i a i n Champions m a i l r i-s c h i o , d i q u e s t o p a s s o , è che il so-gno diventi un vero e

proprio incubo ...Per chi cerca di trasmettere i va-lori educativi dello sport, nono-stante Calciopoli con i relativi annessi e connessi, ci mancava-no anche queste interviste ro-boanti.Lo sport è anzitutto rispetto del-l!avversario: si tratta così l!allena-tore Ranieri?Un vecchio proverbio così recita: chi ben comincia è già a metà dell!opera, qui ci pare che siamo ancora in biglietteria, altro che opera …Che ne dite?

munità che prega per noi anche, forse soprattutto, quando in chie-sa noi non ci siamo, quando “bi-giamo” le confessioni di Natale e Pasqua (anche se qualcuno che ce lo ricorda c!è …)».

insuccessi cioè la corresponsabi-lità!Insomma circa i nostri preti: giu-dichiamoli di meno ed amiamoli di più, critichiamoli di meno e preghiamo di più per loro.Ricordiamo spesso l!episodio che accadde a san Francesco di As-sisi: egli passando in un paese per predicare vide in piazza un tumulto di persone; avevano scoperto che il loro prete aveva sbagliato con una donna e vole-vano lapidarlo: chiesero il parere a san Francesco.Egli subito prese le mani del pre-te e disse:«io non so se queste mani abbiano o meno sbagliato; so che queste mani mi danno il corpo di Cristo ed allora finché queste mani mi daranno il corpo di Cristo io amerò questo prete e lo perdonerò».Occorre anche maturare una franchezza ne dialogare tra di noi perché l!esperienza mi sta dicen-do in questi anni che chi dice:«io non ho paura a dire le cose in faccia», in circa il 90% dei casi, purtroppo, invece, parla alle spal-le.Primo: è peccato gravissimo par-lare alle spalle, fare il pettegolez-zo; è come uccidere, va confes-sato e la comunione in questi ca-si va fatta a patto di confessarsi il prima possibile (come insegnava il vecchio catechismo per i pec-cati mortali).Secondo: a volte il problema non è che si dice quello che si pensa ma che si pensa quello che si di-ce; non è detto che perché pensi

continua da pag.1

una cosa essa sia giusta, vera e vada detta, ma cui vuole preghie-ra, delicatezza, prudenza ed umiltà.Terzo: non è bene dire tutto su tutto o quasi e su tutti o quasi ma è salutare fare propria la massi-ma del filosofo Wittengstein:«Ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere».

(MONS. SEVERINO PAGANI, Vicario episcopale per il settore adole-

scenti e oratorio, pastorale giovanile, pastorale universitaria)

Page 3: Informatutto no.35

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Da alcuni mesi l!intera diocesi ambrosiana si sta interrogando sul suo futuro; per tale ragione ha pensato di utilizzare come punto prospettico il tema della pastorale giovanile a partire dal quale deli-neare il volto delle future nostre comunità cristiano-cattoliche del-la diocesi di Milano.Dopo varie bozze sottoposte ai diversi presbiteri decanali, mons. Severino Pagani ha presentato, all!ultima tre giorni decani, una proposta che ogni decanato deve cominciare a leggere, studiare, meditare, confrontarsi nei consigli pastorali decanali, parrocchiali, nei consigli di oratorio poiché si va verso una vera e propria rivo-luzione copernicana che, a parti-re dalla pastorale giovanile, avrà una ricaduta sull!intera comunità.Un ruolo fondamentale lo avran-no i laici nella triade co-co-co os-sia comunione, collaborazione, corresponsabilità; soprattutto il passaggio dalla collaborazione alla corresponsabilità appare quello oggi più delicato.Per tale ragione il nostro decana-to ha attivato un apposito corso decanale per tutti gli operatori pastorali di durata biennale.Premessa: che cosa un è bene che un parrocchiano “esiga” dai preti della parrocchia?Che vadano d!accordo tra di loro, cioè la comunione; che si aiutino tra di loro, cioè la collaborazione, che condividano le gioie, le cose belle, le speranze, i progressi, ma anche i dolori, le fatiche e gli

RIPENSARE LA PASTORALE GIOVANILE

PER UNA CHIESA DEL FUTURO

Eh sì, è proprio il caso di dirlo: tanto fumo e niente arrosto!Interviste mirabolanti prima del derby e poi di fatto per oltre 60 minuti, una sola squadra in cam-po: il Milan.Lui l!innovatore: in che cosa? Nell!insegnare agli avversari l!ar-te dell!autogol?Lui ha vinto tanto, è il top degli ultimi dieci anni: ma dove? But where? Tell me where!Ci risulta che Capello, Ancelotti, Trapattoni e Lippi abbiano vinto più di lui: o no?Special one non lo è già più: mi-ca scopriremo che era un normal no-one Spacconinho?Ci direte: ma dategli tempo; ma certo che gli diamo tempo, il pro-blema è che sta dedicando trop-po tempo alle interviste, agli show mediatici (ci viene il dubbio che gli appunti che prende in panchina siano le riposte alla prossima intervista) più che a costruire una squadra; ormai gli

RUBRICA “LA ZANZARA TIGRE”Da Special one Mr. Mourinho a

Normal no-one Mr. Spacconinho?

interisti si s o g n a n o d a q u a s i mezzo se-colo la vit-t o r i a i n Champions m a i l r i-s c h i o , d i q u e s t o p a s s o , è che il so-gno diventi un vero e

proprio incubo ...Per chi cerca di trasmettere i va-lori educativi dello sport, nono-stante Calciopoli con i relativi annessi e connessi, ci mancava-no anche queste interviste ro-boanti.Lo sport è anzitutto rispetto del-l!avversario: si tratta così l!allena-tore Ranieri?Un vecchio proverbio così recita: chi ben comincia è già a metà dell!opera, qui ci pare che siamo ancora in biglietteria, altro che opera …Che ne dite?

munità che prega per noi anche, forse soprattutto, quando in chie-sa noi non ci siamo, quando “bi-giamo” le confessioni di Natale e Pasqua (anche se qualcuno che ce lo ricorda c!è …)».

insuccessi cioè la corresponsabi-lità!Insomma circa i nostri preti: giu-dichiamoli di meno ed amiamoli di più, critichiamoli di meno e preghiamo di più per loro.Ricordiamo spesso l!episodio che accadde a san Francesco di As-sisi: egli passando in un paese per predicare vide in piazza un tumulto di persone; avevano scoperto che il loro prete aveva sbagliato con una donna e vole-vano lapidarlo: chiesero il parere a san Francesco.Egli subito prese le mani del pre-te e disse:«io non so se queste mani abbiano o meno sbagliato; so che queste mani mi danno il corpo di Cristo ed allora finché queste mani mi daranno il corpo di Cristo io amerò questo prete e lo perdonerò».Occorre anche maturare una franchezza ne dialogare tra di noi perché l!esperienza mi sta dicen-do in questi anni che chi dice:«io non ho paura a dire le cose in faccia», in circa il 90% dei casi, purtroppo, invece, parla alle spal-le.Primo: è peccato gravissimo par-lare alle spalle, fare il pettegolez-zo; è come uccidere, va confes-sato e la comunione in questi ca-si va fatta a patto di confessarsi il prima possibile (come insegnava il vecchio catechismo per i pec-cati mortali).Secondo: a volte il problema non è che si dice quello che si pensa ma che si pensa quello che si di-ce; non è detto che perché pensi

continua da pag.1

una cosa essa sia giusta, vera e vada detta, ma cui vuole preghie-ra, delicatezza, prudenza ed umiltà.Terzo: non è bene dire tutto su tutto o quasi e su tutti o quasi ma è salutare fare propria la massi-ma del filosofo Wittengstein:«Ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere».

(MONS. SEVERINO PAGANI, Vicario episcopale per il settore adole-

scenti e oratorio, pastorale giovanile, pastorale universitaria)

Page 4: Informatutto no.35

gioioso lavoro educativo ed evan-gelizzatore a volte comporti delle fatiche anche grosse, le quali possono indurre allo scoraggia-mento, al sentirsi inutili, magari anche alla terribile tentazione di gettare la spugna.Con tale dedica ci ha voluto dire: «andate avanti, siete preziosi, il vostro lavoro non è inutile, per noi siete importanti, siete dei punti di riferimento anche se poche volte ve lo diciamo, per noi anche solo vedervi, sapere che ci siete è già, in alcuni casi è magari anche tut-to: noi adolescenti siamo più soli di quello che possa sembrare. En-trare in oratorio e sapere che se bussi a quella porta qualcuno che ti apre c!è, se entri in bar qualcuno che ti dà con amore anche un solo bicchiere di acqua c!è, che all!in-contro di catechismo, anche se a volte ci pesa, qualcuno che ci aspetta e che spende tempo, pas-sione ed energie per noi c!è, se facciamo sport in oratorio, qualcu-no che ci segue c!è e più di tutto: se anche veniamo poche a volte a Messa alla domenica, sappiamo che quando entriamo qualcuno che ci sorride c!è ed è Gesù e sentiamo pure il calore di una co-

Iniziamo una serie di articoli in cui racconterò episodi belli, che mi sono accaduti in un tempo abba-stanza recente, i quali illustrano la profonda gioia, felicità, pace del cuore del mio vissuto di «padre spirituale» ossia di prete che nello Spirito Santo partorisce il Figlio Gesù alle giovani generazioni perché sentano nel profondo del loro cuore l!incredibile tenerezza che è il Dio-Padre, il Dio-Amore-Trinità.Inizio da un episodio che vi ho già raccontato ma che è bello ripetere in quanto mi sembra il più idoneo ad aprire questa serie di editoriali.«Anche se non te ne accorgi, non sei solo»: durante un incontro con un gruppetto di persone adole-scenti del nostro oratorio, li avevo invitati a fare un momento di pre-ghiera silenzioso; una persona del gruppo ho visto che disegnava e dentro di me il primo istinto era quello di richiamare al fatto di fare bene il momento di preghiera, poi ho preferito aspettare anche per non disturbare il clima di silenzio che, con un po! di normale fatica iniziale, si era creato. Al momento della condivisione questa persona ha spiegato il suo disegno, gli/le

altri/e le loro riflessioni e poi mi hanno lasciato il tutto: con mia sorpresa la persona che aveva fatto il disegno, sotto quello che aveva mostrato al gruppo, sen-za farsi accorgere dagli altri, ne aveva messo un altro per me, con delle orme di piedi e con la seguente dedica: «anche se non te ne accorgi, non sei so-lo». La cosa mi ha profondamente commosso: e pensare che sta-vo per fare un rimprovero! Que-sta persona, invece, ha voluto manifestare il suo affetto, la sua stima ed il suo apprezzamento per il lavoro educativo e di evangelizzazione svolto dal no-stro oratorio ed anche un po! dal sottoscritto; è una persona cosciente anche del fatto che il loro gruppo è un po! sordo ad alcune nostre sollecitazioni so-prattutto per quel che riguarda l!impegno di una vita cristiana, ma questo non impedisce a loro di considerare il nostro oratorio un punto bello e positivo di rife-rimento per il loro cammino di persone adolescenti. E! una persona, chi mi ha regalato quel disegno, che coglie come il

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Dove trovarci

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4 1

Via A. Aldini, 33 20157 - Milano tel:" 02 3554418 fax:" 02 39001054

web: " http://www.oratoriopioxuno.orge-Mail:" [email protected]

Notiziario quindicinale n°35 - 11 ottobre 2008

INFORMA

TUTTOINFO notizie

di p. Gianmario

Al termine della messa delle ore 10.30, il nostro parroco benedirà una targa ricordo posta nel bar dell!orato-rio, targa alla memoria grata ed affet-tuosa di Don Ernesto Riva.Così con questa targa abbiamo un caro ricordo e stimolo per le giovani generazioni di due figure eccezionali di preti che operarono insieme per oltre 15 anni nella nostra parrocchia: don Franco Rimoldi (parroco dal 1947 al 1965 ed a cui intitolammo anni fa una nostra aula di catechi-smo, insieme a quella intitolata al grande oratoriano Aldo Faleschini, dove c!è ora la sede dell!A.S. ORO); don Ernesto Riva (coadiutore del-l!oratorio dal 1948 al 1966).

Domenica 12 ottobre

RACCONTI DI PATERNITA’

SPIRITUALE (1)

ore 21.00:in parrocchia: elevazio-ne musicale per organo e coro. Organista: p. Gianmario Monza, corale «Santa Cerioli» diretta da Roberta Bariani in Mazzetto; voce solista; Laura Faranda.Lettori dei testi evangelici: Vin-cenzo Fuggiano e Renata Pepori; immagini sul grande schermo: Stefano e Simone Ranieri.Saremo aiutati nella nostra pre-ghiera dalla lettura di alcuni brani di vangelo commentati da imma-gini, musica per organo, canti co-rali sia in polifonia sia con accom-pagnamento dell!organo: VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

Sono ripartiti gli allenamenti e quasi tutti i campionati squadre A.S. ORO con 6 squadre di calcio:

• 12 bambini under 10

• 11 ragazzi under 12

• 13 preadolescenti allievi

• 12 adolescenti juniores

• 12 top junior età dei diciottenni A

• 13 top junior B fascia di età giovanile.Ci sono 3 squadre di Pallavolo:

• 14 under 14

• 9 allieve

• 9 minivolley.Con 9 squadre l!A.S.ORO raggiunge un nuovo record storico nella sua storia iniziata nel 1977, dopo quello dello scorso anno in cui aveva raggiunto la quota di 8 squadre (6 calcio e 2 pallavolo), un record sto-rico mai raggiunto a partire dal 1977 e che quest!anno vede aggiun-gersi il gruppo della squadra del minivolley.Il totale di atleti/e tesserati/e è: 105; la fascia di età è dai 7 ai 22 anni ovvero la fascia di età che tipicamente appartiene alla proposta forma-tiva oratoriana.Sappiamo che questo comporta un aumento del carico di lavoro e di responsabilità per il Direttivo dell!A.S. ORO guidato, a partire da set-tembre 2001, dal Presidente Tarantini Maurizio.Questo aumento del carico di lavoro e di responsabilità è tale da ri-chiedere un aumento dei genitori delle squadre disponibili alle varie attività dell!associazione: accompagnatori, arbitri, possibili aiuto-allena-tori, refertisti e segnapunti per la pallavolo, gruppo per la manutenzio-ne, tesseramento all!associazione.

Sabato 25 ottobre

continua...

Benvenuto al giovane Aleexander Batista, giovane del servizio

civile volontario di Caritas Ambrosiana: quest!anno lui farà al-

cune ore a S. Lucia ed alcune qui da noi con le seguenti man-

sioni: servizio ad anziani in difficoltà, aiuto-allenatore, volonta-

rio del bar.

Con ottobre 2009 dovremmo avere da Caritas Ambrosiana un giova-

ne presente come servizio civile volontario per ben 30 ore settimana-

li: a seconda dei giovani che ci verranno inviati si farà un progetto

personalizzato.

In futuro la presenza di questi giovani diventerà un valore aggiunto

positivo alla nostra proposta educativa, nella prospettiva di quando,

come ormai accade per l!80% delle parrocchie della nostra diocesi,

non ci sarà più un prete dedito a tempo pieno per l!oratorio: queste

figure insieme ad altre che si andranno formando, sia a livello educa-

tivo-professionale sia a livello di volontariato, permetteranno ad ogni

parrocchia di continuare ad avere il proprio oratorio con delle figure

educative ad esso preposte.