Informatica on the road · Per tutti questi fattori il settore dell’informatica dedicata ......

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LIBRI A cura di LUDOVICA RICCIARDI pag.diciassette pag.sedici Il Paginone Il Paginone 18. 27ottobre9novembre2008 18. 27ottobre9novembre2008 I n principio erano le spie luminose. Pressione dell’olio, anabbaglianti, indicatori di direzione. L’unica in- terfaccia grazie alla quale un’automobile poteva comunicare con il proprio condu- cente. Poi sono arrivati i piccoli display che si limitavano a indicare l’ora e nel migliore dei casi la temperatura esterna. Adesso una vettura non è più considerata tale se a bordo non ha una dotazione com- pleta di tecnologie multimediali, con tanto di visori lcd che intrattengono il guidatore e portano alla sua attenzione dati di navi- gazione e crociera, indicazioni stradali e performance meccaniche. Tecnologie che nell’immediato futuro, anche per quanto riguarda le auto di fascia più bassa, con- sentiranno la connessione permanente a Internet comprendendo sistemi wireless per il pagamento di pedaggi autostradali e rifornimenti alle stazioni di servizio. Bisogni indotti dal marketing, esi- genze crescenti di controllo e sicurezza sul mezzo, costi di progettazione e pro- duzione sempre minori. Per tutti questi fattori il settore dell’informatica dedicata alle autovetture sta conoscendo un vero e proprio boom. Fino a pochissimi anni fa quello delle apparecchiature elettroniche embedded (progettate cioè per una determinata applicazione, integrate nel sistema che controllano e in grado di gestirne tutte o in parte le funzionalità) per il settore dell’automotive era un mercato inesisten- te. Oggi, solo in Italia, circolano più di mezzo milione di veicoli dotati di queste piattaforme. “Ma il bacino potenziale è assai più vasto”, assicura Paolo Carlino, che in Microsoft è global business ma- nager di Fiat group. “Il vincolo maggiore per la crescita del comparto? La grafica. Non appena i costi dei display scende- ranno penso che nel mondo si potranno raggiungere annualmente i 5-6 milioni di dispositivi prodotti e montati su ogni tipo di veicolo”. Le case automobilistiche sviluppano queste tecnologie attraverso i propri centri di ricerca o affidandosi a partner tecnologici. Nel caso di Fiat, l’azienda che affianca il marchio di Torino nella corsa ai sistemi elettronici embedded è per l’ap- punto Microsoft. Il gigante di Redmond, di concerto con Magneti Marelli, ha dato vita al sistema Blue&me, che grazie a una porta Usb e a una connessione Bluetooth è in grado di trasferire dati dal veicolo all’esterno e viceversa. Blue&me è un optional disponibile su gran parte della gamma Fiat. “Se al momento le applicazioni prin- cipali sono la riproduzione di file Mp3 e l’utilizzo del vivavoce per telefonate ed sms - dice Carlino - in futuro questa piat- taforma potrà essere utilizzata per caricare con una chiavetta Usb programmi specifici per personalizzare il software oppure per trasferire sul pc di casa o in rete dati su prestazioni e percorsi. Non solo. Grazie a nuove applicazioni e alla connessione radio a Internet, sarà inoltre possibile ef- fettuare transazioni economiche per via elettronica, al casello autostradale come Automotive Settore sempre più nel mirino delle società di sviluppo di sistemi elettronici Presto grazie a piattaforme wireless si potranno effettuare pagamenti di pedaggi e pieni di benzina dal benzinaio, ed essere costantemente on- line con i centri di assistenza attraverso le Sos call”. Sempre per quanto riguarda i prodotti del Lingotto, nel giro di 12-18 mesi verrà lanciato sul mercato il Pda, o Personal device assistant, una specie di palmare multifunzione capace di integrarsi con l’elettronica della macchina. Il software, ancora una volta, è di matrice Microsoft, mentre l’hardware lo si deve alla joint venture Te.Ma Mobility, nata dagli sforzi comuni di Telecom Italia e Magneti Marelli. Ciò che è ancora futuro per chi pensa al mass market è invece al centro dell’of- ferta attuale per chi si rivolge a un target più selezionato. Marchi blasonati come Bmw e Mercedes (gruppo Daimler) pro- pongono già da qualche anno piattaforme multimediali integrate e dispositivi per la connettività. Basti pensare all’iDrive del marchio bavarese, che consente al guidatore di navigare con una manopola attraverso tutte le dotazioni dell’automo- bile, dall’autoradio alla climatizzazione passando per il controllo dell’assetto delle sospensioni. In particolare, per gestire la complessità dei propri sistemi informatici, la casa di Monaco ha adottato per prima sulle sue ultime vetture le tecnologie Flexray, svi- luppate dall’omonimo consorzio di cui Bmw e Daimler sono partner insieme con aziende del calibro di Bosch, Freescale, General Motors, NXP Semiconductors e Volkswagen. Flexray è un protocollo proprietario che funge da infrastruttura di comunicazione per applicazioni che richiedono alta velocità di trasferimento dati. Secondo Carlino i costruttori automo- bilistici più attivi sul fronte dell’elettro- nica di bordo, oltre a Fiat e Ford (il cui sistema Sync, anch’esso realizzato con Microsoft, è equivalente al Blue&Me), sono i giapponesi, Toyota in primis, mentre i transalpini latitano un po’. “So che i miei colleghi hanno più volte cercato di avvicinare i francesi”, rivela Carlino. “Si sono dimostrati piuttosto interessati, soprattutto quelli del gruppo Psa (Peugeot e Citroen, ndr), ma non hanno ancora deci- so che direzione prendere. Dal canto mio, credo che nel lungo periodo il modello prevalente sarà quello di un’architettura non proprietaria ed espandibile attraverso aggiornamenti software”. DOMENICOALIPERTO Mercato. Tecnologie per le quattro ruote alla conquista della fascia bassa Presto saranno possibili transazioni economiche per via elettronica e collegamenti costanti ai centri di assistenza Il boom delle tech-auto Informatica on the road IL SATELLITE GUIDAVERDE Navteq e Magneti Marelli firmano «Green Routing» La nuova frontiera della navigazione satellitare passa per l’integrazione totale con le dotazioni dell’automobi- le. La novità arriva dal Salone dell’auto di Parigi, si chia- ma Automotive Integrated Navigation ed è realizzata da Navteq insieme con Magneti Marelli. Tra le applicazioni del sistema, “Green routing” consente di calcolare itinerari “verdi”, che richiedono cioè la minore quantità possibile di combustibile. Grazie a una connessione wireless, Magneti Marelli ha sviluppato un sistema in grado di calcolare l’itinerario più adatto combinando i dati relativi al motore del veicolo con le informazioni presenti nelle mappe Navteq. “Green driving”, invece, abilita l’adattamento di para- metri quali i comandi dell’iniezione e dell’acceleratore, oltre alla gestione intelligente del cambio. Di conse- guenza, è possibile ottimizzare tutti i sistemi integrati, e il conducente ha l’opportunità di guidare in maniera più responsabile sulla base dei suggerimenti sulla velocità e sul cambio. SETTORE IN CRESCITA In Italia circolano più di mezzo milione di veicoli dotati di piattaforme embedded Marchi blasonati come Bmw e Mercedes propongono già piattaforme multimediali integrate e dispositivi per la connettività. La Ferrari adotterà Windows Hpc Server di Microsoft, sistema di computer per l’ingegne- ria e lo sviluppo tecnologico dell’automotive. P er Bmw il futuro è già arri- vato. La quinta generazione dell’ammiraglia Serie 7, presentata all’ultimo Salone di Parigi, inaugu- ra per il costruttore bavarese una gamma di dotazioni che trasforma- no l’automobile, già di per sé user- friendly, in un salotto multimediale costantemente connesso alla Rete. Dove tra l’altro la sicurezza di con- ducente e passeggeri è garantita da una pletora di sistemi attivi e passi- vi che monitorano costantemente la strada e le prestazioni meccaniche della vettura. Attraverso uno scher- mo Lcd da 10,2 pollici è possibile avere accesso a tutte le funzioni della macchina, dalle impostazioni del cambio automatico alla climatiz- zazione, fino alla scelta dei file Mp3 da ascoltare e le e-mail da leggere. Le indicazioni del navigatore satel- litare sono proiettate dal cruscotto sul parabrezza tramite un head-up display, permettendo così al guida- tore di non distrarsi. L’auto, oltre a essere dotata di una telecamera per la retromarcia e due microcamere sui fianchi per le manovre in condizioni di scarsa visibilità, è provvista di altri due sensori, uno ottico e uno termi- co, che consentono rispettivamente di evidenziare i segnali stradali con i limiti di velocità e di vedere nel buio i pedoni. Certo, la Serie 7 rappresenta il top dell’offerta Bmw, ed è normale aspettarsi da una macchina il cui listino parte da circa 76 mila euro il massimo delle performance tec- nologiche. Ma come ha dichiarato Torsten Muller-Otvos, direttore marketing e brand management Bmw, “molte delle soluzioni ap- plicate a un’ammiraglia, vengono di solito rese disponibili anche su modelli di segmenti inferiori”. Ba- sti pensare al sistema di navigazione iDrive: introdotto per la prima volta proprio sulla generazione precedente della Serie 7, nel 2001, ora equipag- gia l’intera gamma Bmw. Il sistema termico che fa vedere anche al buio APPLICAZIONI Le innovazioni per display e telecamere di bordo In attesa che i sistemi embedded conquistino il mercato automobi- listico, i produttori di telefonini si danno battaglia per soddisfare i guidatori che vogliono un unico dispositivo capace di soddisfare tutte le esigenze di intrattenimento e di assistenza alla guida. Laddove erano già giunti Nokia e Samsung, che ora con i nuovi modelli N96 e Sgh-i900 propongono connettività e multimedialità da portare sempre con sé, anche in automobile, finalmente è arrivata pure Apple con il suo iPhone. Se la versione precedente (mai commercializzata ufficialmente sul mercato italiano) aveva bisogno dell’applicazione di un ricevitore Gps esterno per poter funzionare, oltre che di mantenere aperta una connessione dati per poter sfruttare i percorsi di Goo- gle maps, l’iPhone 3G, che ha il ricevitore Gps integrato, sfrutta un nuovo software sviluppato da pro- grammatori esterni alla società di Steve Jobs. Il programma funziona off-line, ma stando alle recensioni di parecchi blogger non è ancora all’altezza dei sistemi Tom Tom, che invece sono in dotazione ai prodotti Nokia. E I PHONE-MAKER ? AL CONTRATTACCO «Sviluppatori di software Si apre un nuovo mercato» «La principale preoccupazione dei produttori di auto è rendere visibile la tecnologia che no a poco fa rimaneva nascosta» L’intervista. Menolascino, responsabile del Microsoft Center di Torino S i profila all’orizzonte un nuovo mercato per gli sviluppatori di sof- tware. Nel prossimo futuro, infatti, vista la crescente richiesta di applicazioni per i sistemi embedded delle automobili di ultima generazione, la case automobilisti- che avranno bisogno di fornitori in grado di seguire passo dopo passo l’evoluzione delle periferiche di bordo, con aggiornamenti e nuovi programmi per l’intrattenimento e il controllo dell’esperienza di guida. Ne è convinto Raffaele Menolascino, responsabile del Mic (Microsoft innova- tion center) di Torino. Il Mic è un centro di ricerca (primo del suo genere in Italia) sorto lo scorso marzo a fianco alla sede del Politecnico del capoluogo piemontese, e collabora con Fiat proprio per lo sviluppo di sistemi embedded. Rispetto all’ambito in cui opera la sua struttura, Menolascino auspica la nascita di un mercato aperto, in cui i software di aggiornamento e im- plementazione non siano prodotti dalle stesse case automobilistiche, che dovreb- bero invece farsi carico, insieme ai partner tecnologici, di fornire solo la piattaforma hardware con un sistema operativo ad hoc, ma versatile. In che direzione si sta muovendo il comparto? Cosa chiedono costruttori e automobilisti? La principale preoccupazione dei produttori di auto, quando equipaggiano i loro modelli con piattaforme multime- diali, è rendere visibile al conducente e ai passeggeri la tecnologia che fino a poco fa rimaneva nascosta dietro la plancia. Da qualche anno a questa parte le automobili sono fornite di serie con strumentazioni elettroniche (come quelle che gestiscono Abs e airbag), sensori e centraline che han- no sempre lavorato all’insaputa dell’utente. Nel momento in cui queste dotazioni sono diventate più familiari è nata l’esigenza di far sì che fossero fruibili, e quindi ben visibili. Senza contare che i clienti sono letteralmente affascinati dalla possibilità di avere la connessione a Internet sem- pre disponibile, anche nell’abitacolo di un’auto. Quali sono le maggiori difficoltà tec- niche da affrontare? Innanzitutto bisogna tener presente che le automobili sono degli ambienti ostili per le tecnologie informatiche: vibrazio- ni e continue sollecitazioni dinamiche mettono a dura prova l’hardware. Per questo gran parte del lavoro è dedicato al testing, ed è la ragione per cui ritengo che SECONDO MENOLASCINO le piattaforme devono essere sviluppate direttamente dai car maker le piattaforme debbano essere sviluppate direttamente dai car maker o, nel caso in cui la loro realizzazione sia affidata a terze parti, queste devono ricevere un’adeguata certificazione da parte delle case auto- mobilistiche. La creazione di un sistema operativo ad hoc è il secondo passo. Una volta elaborato quello, poi le applicazioni aggiuntive si possono facilmente costruire e caricare sulla struttura. Anche nell’ambito delle piattaforme multimediali delle automobili si assiste- rà alla convergenza di diversi formati? Bisogna aspettarsi la nascita di un unico sistema operativo polivalente? Credo che l’evoluzione del settore segui- rà un andamento simile a quello dell’IT do- mestico e professionale. Ci saranno, come sui nostri pc, diversi sistemi operativi, ed è difficile che le varie applicazioni saranno interscambiabili da casa automobilistica a casa automobilistica. Come del resto è giu- sto che sia: la competizione aiuta la crescita dell’offerta. Per quanto riguarda invece le tecnologie per la connettività penso che i costruttori si adegueranno alle tecnologie degli operatori di telecomunicazioni. In questo senso, a mio parere lo standard Umts è una scelta obbligata. E chi avrà il compito di sviluppare i software? Questo secondo me questo è l’aspetto più interessante di tutta la faccenda. Si aprirà a breve un nuovo mercato in cui gli sviluppatori di software, quindi terze parti rispetto ai costruttori automobilistici e ai partner tecnologici, potranno farsi strada creando nuove applicazioni e interfacce uomo-macchina. D.A. I l videogioco è la forma espressiva dell’era digitale. Nato come puro spettacolo ludico, sta diventando sempre più complesso e sofi- sticato, introducendo nuove estetiche, nuove logiche, nuove forme di partecipa- zione. In questi anni cinema e videogame hanno dato luogo a un intenso interscambio commerciale, lingui- stico e tecnologico. Ma di che tipo di relazione si tratta? Qual è il legame tra Hollywood e la Silicon Valley? Il volume risponde a queste e ad altre do- mande attraverso i contributi di studiosi di fama internazionale. Schermi interattivi DI MATTEO BITTANTI 335 PAGINE, 25 EURO MELTEMI I l popolo dei “socialmente interconnes- si”, coloro che rappresentano l’avan- guardia di una nuova relazione tra e con i media di massa. Un fenomeno in rapida ascesa, i cui risultati sono già palpabili in termini economici, destinato ad avviluppare la comunità di blogger e navigatori e a inca- nalarla in nuove strade (a loro volta collegate al mondo della pub- blicità). I saggi qui raccolti analizzano l’odierno sviluppo delle culture parteci- pative sul Web, met- tendo in luce l’ascesa della blogosfera come la prova più marcata dell’impatto prodotto dalla partecipazione degli utenti sui grandi media tradizionali. Fan, blogger e videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale DI HENRY JENKINS PAGINE 288, 22 EURO FRANCO ANGELI L a rivoluzione della tecnologia dell’in- formazione e della comunicazione è secondo Castells una cesura epocale nel modo di sviluppo delle società umane. L’esperienza del tempo viene alterata. Lo spazio viene rio- rientato e riorganiz- zato dalla logica dei flussi della società in rete e della società che comunica e consuma mediante la Rete. Questi processi diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, modificando in pro- fondità le espressioni culturali e cambiando radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale. La nascita della società in rete DI MANUEL CASTELLS 601 PAGINE, 19 EURO UNIVERSITÀ BOCCONI

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LIBRIA cura di LUDOVICA RICCIARDI

pag.diciassettepag.sedici Il PaginoneIl Paginone N°18. 27ottobre9novembre2008N°18. 27ottobre9novembre2008

In principio erano le spie luminose. Pressione dell’olio, anabbaglianti, indicatori di direzione. L’unica in-

terfaccia grazie alla quale un’automobile poteva comunicare con il proprio condu-cente. Poi sono arrivati i piccoli display che si limitavano a indicare l’ora e nel migliore dei casi la temperatura esterna. Adesso una vettura non è più considerata tale se a bordo non ha una dotazione com-pleta di tecnologie multimediali, con tanto di visori lcd che intrattengono il guidatore e portano alla sua attenzione dati di navi-gazione e crociera, indicazioni stradali e performance meccaniche. Tecnologie che nell’immediato futuro, anche per quanto riguarda le auto di fascia più bassa, con-sentiranno la connessione permanente a Internet comprendendo sistemi wireless per il pagamento di pedaggi autostradali e rifornimenti alle stazioni di servizio.

Bisogni indotti dal marketing, esi-genze crescenti di controllo e sicurezza sul mezzo, costi di progettazione e pro-duzione sempre minori. Per tutti questi fattori il settore dell’informatica dedicata alle autovetture sta conoscendo un vero e proprio boom.

Fino a pochissimi anni fa quello delle apparecchiature elettroniche embedded (progettate cioè per una determinata applicazione, integrate nel sistema che controllano e in grado di gestirne tutte o in parte le funzionalità) per il settore dell’automotive era un mercato inesisten-te. Oggi, solo in Italia, circolano più di mezzo milione di veicoli dotati di queste piattaforme. “Ma il bacino potenziale è assai più vasto”, assicura Paolo Carlino, che in Microsoft è global business ma-nager di Fiat group. “Il vincolo maggiore per la crescita del comparto? La grafica. Non appena i costi dei display scende-ranno penso che nel mondo si potranno raggiungere annualmente i 5-6 milioni di dispositivi prodotti e montati su ogni tipo di veicolo”.

Le case automobilistiche sviluppano

queste tecnologie attraverso i propri centri di ricerca o affidandosi a partner tecnologici. Nel caso di Fiat, l’azienda che affianca il marchio di Torino nella corsa ai sistemi elettronici embedded è per l’ap-punto Microsoft. Il gigante di Redmond, di concerto con Magneti Marelli, ha dato vita al sistema Blue&me, che grazie a una porta Usb e a una connessione Bluetooth è in grado di trasferire dati dal veicolo all’esterno e viceversa. Blue&me è un optional disponibile su gran parte della gamma Fiat.

“Se al momento le applicazioni prin-cipali sono la riproduzione di file Mp3 e l’utilizzo del vivavoce per telefonate ed sms - dice Carlino - in futuro questa piat-taforma potrà essere utilizzata per caricare con una chiavetta Usb programmi specifici per personalizzare il software oppure per trasferire sul pc di casa o in rete dati su prestazioni e percorsi. Non solo. Grazie a nuove applicazioni e alla connessione radio a Internet, sarà inoltre possibile ef-fettuare transazioni economiche per via elettronica, al casello autostradale come

AutomotiveSettoresempre piùnel mirinodelle societàdi sviluppodi sistemi elettroniciPresto graziea piattaformewirelesssi potrannoeffettuarepagamentidi pedaggie pienidi benzina

dal benzinaio, ed essere costantemente on-line con i centri di assistenza attraverso le Sos call”.

Sempre per quanto riguarda i prodotti del Lingotto, nel giro di 12-18 mesi verrà lanciato sul mercato il Pda, o Personal device assistant, una specie di palmare multifunzione capace di integrarsi con l’elettronica della macchina. Il software, ancora una volta, è di matrice Microsoft,

mentre l’hardware lo si deve alla joint venture Te.Ma Mobility, nata dagli sforzi comuni di Telecom Italia e Magneti Marelli.

Ciò che è ancora futuro per chi pensa al mass market è invece al centro dell’of-ferta attuale per chi si rivolge a un target più selezionato. Marchi blasonati come Bmw e Mercedes (gruppo Daimler) pro-pongono già da qualche anno piattaforme

multimediali integrate e dispositivi per la connettività. Basti pensare all’iDrive del marchio bavarese, che consente al guidatore di navigare con una manopola attraverso tutte le dotazioni dell’automo-bile, dall’autoradio alla climatizzazione passando per il controllo dell’assetto delle sospensioni.

In particolare, per gestire la complessità dei propri sistemi informatici, la casa di Monaco ha adottato per prima sulle sue ultime vetture le tecnologie Flexray, svi-luppate dall’omonimo consorzio di cui Bmw e Daimler sono partner insieme con aziende del calibro di Bosch, Freescale, General Motors, NXP Semiconductors e Volkswagen. Flexray è un protocollo proprietario che funge da infrastruttura di comunicazione per applicazioni che richiedono alta velocità di trasferimento dati.

Secondo Carlino i costruttori automo-bilistici più attivi sul fronte dell’elettro-nica di bordo, oltre a Fiat e Ford (il cui sistema Sync, anch’esso realizzato con Microsoft, è equivalente al Blue&Me), sono i giapponesi, Toyota in primis, mentre i transalpini latitano un po’. “So che i miei colleghi hanno più volte cercato di avvicinare i francesi”, rivela Carlino. “Si sono dimostrati piuttosto interessati, soprattutto quelli del gruppo Psa (Peugeot e Citroen, ndr), ma non hanno ancora deci-so che direzione prendere. Dal canto mio, credo che nel lungo periodo il modello prevalente sarà quello di un’architettura non proprietaria ed espandibile attraverso aggiornamenti software”.

DOMENICOALIPERTO

Mercato. Tecnologie per le quattro ruote alla conquista della fascia bassa

Presto saranno possibili transazioni economiche per via elettronica e collegamenti costanti ai centri di assistenza

Il boom delle tech-autoInformatica on the road

IL SATELLITE GUIDA VERDE Navteq e Magneti Marelli firmano «Green Routing»La nuova frontiera della navigazione satellitare passa per l’integrazione totale con le dotazioni dell’automobi-le. La novità arriva dal Salone dell’auto di Parigi, si chia-ma Automotive Integrated Navigation ed è realizzata da Navteq insieme con Magneti Marelli. Tra le applicazioni del sistema, “Green routing” consente di calcolare itinerari “verdi”, che richiedono cioè la minore quantità possibile di combustibile. Grazie a una connessione wireless, Magneti Marelli ha sviluppato un sistema in grado di calcolare l’itinerario più adatto combinando i dati relativi al motore del veicolo con le informazioni presenti nelle mappe Navteq. “Green driving”, invece, abilita l’adattamento di para-metri quali i comandi dell’iniezione e dell’acceleratore, oltre alla gestione intelligente del cambio. Di conse-guenza, è possibile ottimizzare tutti i sistemi integrati, e il conducente ha l’opportunità di guidare in maniera più responsabile sulla base dei suggerimenti sulla velocità e sul cambio.

SETTOREIN CRESCITAIn Italia circolanopiù di mezzo milione di veicoli dotati di piattaformeembedded

Marchi blasonati come Bmw e Mercedes propongono già piattaforme multimediali integrate e dispositivi per la connettività.

La Ferrari adotterà Windows Hpc Server di Microsoft, sistema di computer per l’ingegne-ria e lo sviluppo tecnologico dell’automotive.

Per Bmw il futuro è già arri-vato. La quinta generazione

dell’ammiraglia Serie 7, presentata all’ultimo Salone di Parigi, inaugu-ra per il costruttore bavarese una gamma di dotazioni che trasforma-no l’automobile, già di per sé user-friendly, in un salotto multimediale costantemente connesso alla Rete. Dove tra l’altro la sicurezza di con-ducente e passeggeri è garantita da una pletora di sistemi attivi e passi-vi che monitorano costantemente la

strada e le prestazioni meccaniche della vettura. Attraverso uno scher-mo Lcd da 10,2 pollici è possibile avere accesso a tutte le funzioni della macchina, dalle impostazioni del cambio automatico alla climatiz-zazione, fino alla scelta dei file Mp3 da ascoltare e le e-mail da leggere. Le indicazioni del navigatore satel-litare sono proiettate dal cruscotto sul parabrezza tramite un head-up display, permettendo così al guida-tore di non distrarsi. L’auto, oltre a

essere dotata di una telecamera per la retromarcia e due microcamere sui fianchi per le manovre in condizioni di scarsa visibilità, è provvista di altri due sensori, uno ottico e uno termi-co, che consentono rispettivamente di evidenziare i segnali stradali con i limiti di velocità e di vedere nel buio i pedoni.

Certo, la Serie 7 rappresenta il top dell’offerta Bmw, ed è normale aspettarsi da una macchina il cui listino parte da circa 76 mila euro

il massimo delle performance tec-nologiche. Ma come ha dichiarato Torsten Muller-Otvos, direttore marketing e brand management Bmw, “molte delle soluzioni ap-plicate a un’ammiraglia, vengono di solito rese disponibili anche su modelli di segmenti inferiori”. Ba-sti pensare al sistema di navigazione iDrive: introdotto per la prima volta proprio sulla generazione precedente della Serie 7, nel 2001, ora equipag-gia l’intera gamma Bmw.

Il sistema termico che fa vedere anche al buio

APPLICAZIONILe innovazioni per display e telecamere di bordo

In attesa che i sistemi embedded conquistino il mercato automobi-listico, i produttori di telefonini si danno battaglia per soddisfare i guidatori che vogliono un unico dispositivo capace di soddisfare tutte le esigenze di intrattenimento e di assistenza alla guida. Laddove erano già giunti Nokia e Samsung, che ora con i nuovi modelli N96 e Sgh-i900 propongono connettività e multimedialità da portare sempre con sé, anche in automobile, finalmente è arrivata pure Apple con il suo iPhone. Se la versione precedente (mai commercializzata

ufficialmente sul mercato italiano) aveva bisogno dell’applicazione di un ricevitore Gps esterno per poter funzionare, oltre che di mantenere aperta una connessione dati per poter sfruttare i percorsi di Goo-gle maps, l’iPhone 3G, che ha il ricevitore Gps integrato, sfrutta un nuovo software sviluppato da pro-grammatori esterni alla società di Steve Jobs. Il programma funziona off-line, ma stando alle recensioni di parecchi blogger non è ancora all’altezza dei sistemi Tom Tom, che invece sono in dotazione ai prodotti Nokia.

E I PHONE-MAKER ? AL CONTRATTACCO

«Sviluppatori di softwareSi apre un nuovo mercato»

«La principale preoccupazione dei produttori di auto è rendere visibile la tecnologia che no a poco fa rimaneva nascosta»

L’intervista. Menolascino, responsabile del Microsoft Center di Torino

Si profila all’orizzonte un nuovo mercato per gli sviluppatori di sof-tware. Nel prossimo futuro, infatti,

vista la crescente richiesta di applicazioni per i sistemi embedded delle automobili di ultima generazione, la case automobilisti-che avranno bisogno di fornitori in grado di seguire passo dopo passo l’evoluzione delle periferiche di bordo, con aggiornamenti e nuovi programmi per l’intrattenimento e il controllo dell’esperienza di guida.

Ne è convinto Raffaele Menolascino, responsabile del Mic (Microsoft innova-tion center) di Torino. Il Mic è un centro di ricerca (primo del suo genere in Italia) sorto lo scorso marzo a fianco alla sede del Politecnico del capoluogo piemontese, e collabora con Fiat proprio per lo sviluppo di sistemi embedded. Rispetto all’ambito in cui opera la sua struttura, Menolascino auspica la nascita di un mercato aperto, in cui i software di aggiornamento e im-plementazione non siano prodotti dalle stesse case automobilistiche, che dovreb-bero invece farsi carico, insieme ai partner tecnologici, di fornire solo la piattaforma hardware con un sistema operativo ad hoc, ma versatile.

In che direzione si sta muovendo il comparto? Cosa chiedono costruttori e automobilisti?

La principale preoccupazione dei produttori di auto, quando equipaggiano i loro modelli con piattaforme multime-diali, è rendere visibile al conducente e ai passeggeri la tecnologia che fino a poco fa rimaneva nascosta dietro la plancia. Da qualche anno a questa parte le automobili sono fornite di serie con strumentazioni elettroniche (come quelle che gestiscono Abs e airbag), sensori e centraline che han-no sempre lavorato all’insaputa dell’utente. Nel momento in cui queste dotazioni sono diventate più familiari è nata l’esigenza di far sì che fossero fruibili, e quindi ben

visibili. Senza contare che i clienti sono letteralmente affascinati dalla possibilità di avere la connessione a Internet sem-pre disponibile, anche nell’abitacolo di un’auto.

Quali sono le maggiori difficoltà tec-niche da affrontare?

Innanzitutto bisogna tener presente che

le automobili sono degli ambienti ostili per le tecnologie informatiche: vibrazio-ni e continue sollecitazioni dinamiche mettono a dura prova l’hardware. Per questo gran parte del lavoro è dedicato al testing, ed è la ragione per cui ritengo che

SECONDO MENOLASCINOle piattaformedevono esseresviluppatedirettamentedai car maker

le piattaforme debbano essere sviluppate direttamente dai car maker o, nel caso in cui la loro realizzazione sia affidata a terze parti, queste devono ricevere un’adeguata certificazione da parte delle case auto-mobilistiche. La creazione di un sistema operativo ad hoc è il secondo passo. Una volta elaborato quello, poi le applicazioni aggiuntive si possono facilmente costruire e caricare sulla struttura.

Anche nell’ambito delle piattaforme multimediali delle automobili si assiste-rà alla convergenza di diversi formati? Bisogna aspettarsi la nascita di un unico sistema operativo polivalente?

Credo che l’evoluzione del settore segui-rà un andamento simile a quello dell’IT do-mestico e professionale. Ci saranno, come sui nostri pc, diversi sistemi operativi, ed è difficile che le varie applicazioni saranno interscambiabili da casa automobilistica a casa automobilistica. Come del resto è giu-sto che sia: la competizione aiuta la crescita dell’offerta. Per quanto riguarda invece le tecnologie per la connettività penso che i costruttori si adegueranno alle tecnologie degli operatori di telecomunicazioni. In questo senso, a mio parere lo standard Umts è una scelta obbligata.

E chi avrà il compito di sviluppare i software?

Questo secondo me questo è l’aspetto più interessante di tutta la faccenda. Si aprirà a breve un nuovo mercato in cui gli

sviluppatori di software, quindi terze parti rispetto ai costruttori automobilistici e ai partner tecnologici, potranno farsi strada creando nuove applicazioni e interfacce uomo-macchina.

D.A.

Il videogioco è la forma espressiva dell’era digitale. Nato come puro

spettacolo ludico, sta diventando sempre più complesso e sofi-sticato, introducendo nuove estetiche, nuove logiche, nuove forme di partecipa-zione. In questi anni cinema e videogame hanno dato luogo a un intenso interscambio commerciale, lingui-stico e tecnologico.

Ma di che tipo di relazione si tratta? Qual è il legame tra Hollywood e la Silicon Valley? Il volume risponde a queste e ad altre do-mande attraverso i contributi di studiosi di fama internazionale.

Schermi interattiviDI MATTEO BITTANTI335 PAGINE, 25 EUROMELTEMI

Il popolo dei “socialmente interconnes-si”, coloro che rappresentano l’avan-

guardia di una nuova relazione tra e con i media di massa. Un fenomeno in rapida ascesa, i cui risultati sono già palpabili in termini economici, destinato ad avviluppare

la comunità di blogger e navigatori e a inca-nalarla in nuove strade (a loro volta collegate al mondo della pub-blicità). I saggi qui raccolti analizzano l’odierno sviluppo delle culture parteci-pative sul Web, met-tendo in luce l’ascesa

della blogosfera come la prova più marcata dell’impatto prodotto dalla partecipazione degli utenti sui grandi media tradizionali.

Fan, blogger e videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitaleDI HENRY JENKINSPAGINE 288, 22 EUROFRANCO ANGELI

La rivoluzione della tecnologia dell’in-formazione e della comunicazione è

secondo Castells una cesura epocale nel modo di sviluppo delle società umane. L’esperienza del tempo viene alterata. Lo spazio viene rio-rientato e riorganiz-zato dalla logica dei flussi della società in rete e della società che comunica e consuma mediante la Rete.

Questi processi diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, modificando in pro-fondità le espressioni culturali e cambiando radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale.

La nascita della società in reteDI MANUEL CASTELLS 601 PAGINE, 19 EURO UNIVERSITÀ BOCCONI