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N. 37 Periodico trimestrale - Anno XI Nasce “La Fabbrica della Conoscenza TM ”: il nuovo progetto formativo ICIM rivolto ad aziende e professionisti. Il valore della conoscenza 3-4-5 I MERCATI Nuovi servizi Formazione 6-7 I CLIENTI Nuove certicazioni 8-9-10-11 I MERCATI Eventi 11-12-13 APPROFONDIMENTI TECNICI Normative 14-15 ATTUALITÀ Notizie da ICIM www.icim.it SETTEMBRE 2011 Autorizzazione Tribunale di Milano n.266 del 05/04/2000 Spedizione in Abbonamento postale 70% Milano Foglio nato nel 1993

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N. 37Periodico trimestrale - Anno XI

Nasce “La Fabbrica della ConoscenzaTM”:il nuovo progetto formativo ICIM rivoltoad aziende e professionisti.

Il valore della conoscenza

3-4-5I MERCATINuovi serviziFormazione

6-7 I CLIENTINuove certifi cazioni

8-9-10-11 I MERCATIEventi

11-12-13 APPROFONDIMENTI TECNICI Normative

14-15 ATTUALITÀNotizie da ICIM

www.icim.it

SETT

EMBR

E 20

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Autorizzazione Tribunale di Milano n.266del 05/04/2000 Spedizione in Abbonamentopostale 70% Milano

Foglio nato nel 1993

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L’EDITORIALE

Oltre la formazione:il “sapere” diventa unpatrimonio da condividere

Nel suo best seller “The 7 Habits of Highly Effective People”,

Stephen Covey introduce la regola 7 “Sharpen the saw”

con un aneddoto diventato ormai famoso nella pratica

aziendale:

«Supponiamo che in un bosco vi imbattiate in un uomo intento febbrilmente a segare un albero. “Che cosa sta facendo?” chiedete. “Non vede?” è la secca risposta. “Sto segando questo albero.” “Ma lei sembra sfi nito!” esclamate. “Da quanto tempo ci lavora?” “Più di cinque ore”, risponde quello, “e non ne posso proprio più. È un lavoro massacrante.” “Be’, perché non smette per qualche minuto e dà una bella affi lata a quella sega?” suggerite. “Sono sicuro che funzionerebbe molto più alla svelta.” “Non ho tempo per affi lare la sega, io.” Risponde l’uomo in tono irritato. “Sono troppo occupato a segare...».Affi lare la sega, dotarci di strumenti adeguati per interpretare

correttamente una dinamica di impresa sempre più complessa,

dovrebbe essere una buona pratica aziendale, un dovere

dell’azienda verso se stessa, un impegno costante per

professionisti e manager. Purtroppo nella realtà ci troviamo spesso

nostro malgrado trasformati nel boscaiolo che risponde seccato: “Non ho tempo, sono troppo occupato a segare”.Perché questo accade? Perché tutte le aziende dichiarano che la

formazione e le persone sono l’asset principale su cui fondano

il proprio successo di mercato ma non adottano, poi, politiche

coerenti con questa asserzione? Perché molti manager si dicono

convinti che la formazione sia utile, ma dicendolo implicitamente,

pensano “...soprattutto agli altri”?

L’argomento è molto complesso, e sarebbe presuntuoso pretendere

di esaurirlo in questa sede. Ci sono però alcune rifl essioni, che sono

alla base del nuovo progetto ICIM “La Fabbrica della Conoscenza”,

che credo signifi cativo sottolineare.

La prima riguarda una visione viziata, molto italiana, della “scuola”

come sapere accademico disgiunto dalla pratica quotidiana.

Nel paese dei mestieri, della piccola impresa, dell’artigianato, la

scuola è cresciuta lontana dal mondo del lavoro, e, nonostante

tutti gli sforzi fatti, ancora oggi non riesce a preparare i giovani

all’impatto con la realtà lavorativa; ma quel che è peggio, questa

separazione è così profondamente radicata da estendersi a tutto

ciò che assomigli a una scuola. Spesso è suffi ciente osservare

l’atteggiamento di scetticismo di chi è stato “costretto” a

frequentare un corso, per comprendere come molti non credano

nell’utilità pratica di ciò che impareranno.

È da questa consapevolezza che abbiamo cercato di costruire

una proposta nuova, pragmatica, che richiede interazione, attenta

Ing. Tullio BadinoPresidente ICIM

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al bisogno dell’aula e non orientata solo a riversare sapere sui

partecipanti. L’abbiamo chiamata “fabbrica” perché abbiamo

pensato a un sapere che non è solo nozione, ma è pratica, è

esperienza, è condivisione. I nostri docenti devono essere primi

inter pares, cercare il confronto, stimolare lo scambio, lontani dalla

cattedra che è un concetto che non ci appartiene. Soprattutto, chi

partecipa ai nostri corsi deve tornare nella propria azienda con un

nuovo sapere immediatamente applicabile, che generi utilità.

La seconda considerazione riguarda il valore della formazione

come elemento per favorire l’innovazione.

Un termine diffi cile da circoscrivere, che per noi rappresenta il fare

cose nuove ma anche il fare in modo nuovo cose antiche, per farle

meglio. Ecco spiegato il motivo per cui cerchiamo costantemente

di innovare la nostra proposta formativa per intercettare tutte le

nuove esigenze, le nuove tendenze, ciò che sarà domani.

Vogliamo proporre ai nostri clienti argomenti che rappresentino

un valore aggiunto, vogliamo far emergere nuove idee, vogliamo

sostenerli nel defi nire nuovi approcci al mercato in coerenza con la

mission che ICIM ha defi nito ormai da tre anni: “essere il riferimento per quelle organizzazioni pubbliche e private che credono che innovazione e sostenibilità siano elementi fondamentali per il proprio sviluppo”. Ultima, ma non meno importante considerazione, è quella che

riguarda il cambiamento di approccio verso la formazione, che

non deve essere una parentesi avulsa dal contesto, ma una

metodologia di crescita sostenibile per l’impresa: non, dunque,

affi lare la sega ogni tanto, quando ci si rende conto che non taglia

più, ma decidere di affi larla costantemente, per segare sempre al

meglio. La Fabbrica della Conoscenza non chiude mai, e non termina

il suo lavoro quando il corso fi nisce. Vogliamo lavorare insieme

ai nostri clienti per comprenderne le esigenze, per adeguare la

nostra proposta, per seguirli nella crescita e nell’evoluzione del

loro business.

Vogliamo fornire il nostro supporto nell’individuare ove possibile

percorsi di formazione fi nanziata, defi nire percorsi di crescita

in house, stimolare processi di defi nizione dei bisogni formativi.

Crediamo fermamente che la formazione sia un elemento del

sistema azienda che sempre più infl uenza la capacità di risultare

vincenti sul mercato, e su questa convinzione abbiamo investito

per offrire ai nostri clienti uno strumento rinnovato e sempre più

sostenibile. Buona lettura

Tullio Badino

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I MERCATI

NUOVI SERVIZI

Sono queste le frasi che narrano “LA FABBRICA DELLA CONOSCENZA” e ne

racchiudono il signifi cato: vivere una esperienza formativa coinvolgente per comprendere e possedere la conoscenza, ricchezza inestimabile che rende l’indivi-duo padrone delle proprie scelte.

LA FABBRICA DELLA CONOSCENZA è il nuo-vo progetto formativo di ICIM, rivolto a tutte le aziende e ai professionisti che in-tendono investire nell’accrescimento del-le competenze su specifi ci settori o aree d’intervento, avvalendosi dell’esperienza che ICIM ha acquisito negli oltre vent’anni di impegno trasversale a vari settori eco-nomici. Un progetto formativo in linea con il Piano Strategico 2009-2012 e con l’iden-tità ICIM che si attesta nell’ambito di Tradi-zione, Innovazione e Sostenibilità.

IL NOMETradizione, Innovazione e Sostenibilità sono le chiavi che hanno dato origine al nome del progetto formativo, LA FABBRICA DELLA CONOSCENZA, perché ICIM intende trasmettere i valori che da sempre han-no contraddistinto la sua proposizione al mercato e proporre un nuovo modo di concepire la formazione in aula dove l’in-terazione tra le parti porta al costruire insieme il patrimonio di conoscenza che è capitale ad alto valore, l’unico che con-sente di raggiungere il successo nella vita e nel business.

Perché FABBRICA è parola legata alla TRA-DIZIONE ed evoca il lavorare insieme attra-verso modalità interattive dove docenti e discenti fanno esperienza insieme, al di fuori dei ruoli classici ma all’interno delle realtà aziendali; CONOSCENZA è parola le-gata alla SOSTENIBILITÀ: niente è più “so-stenibile” del patrimonio di conoscenze che ognuno dovrebbe continuare ad arric-chire di giorno in giorno per garantirsi un vivere nella libertà come individuo, e nel caso specifi co, in qualità di imprenditore o parte di una azienda; LA FABBRICA DELLA CONOSCENZA è concetto legato all’INNO-VAZIONE: ICIM intende proporsi con tema-tiche attuali e modalità formative che pos-sano effettivamente supportare i processi per il miglioramento delle aziende.

LA COMUNICAZIONELA FABBRICA DELLA CONOSCENZA si pre-senta con una comunicazione coerente alla linea grafi ca di ICIM, propone un logo integrato nel logo ICIM e schede corsi di immediata leggibilità, caratterizzate da una linea creativa con codici colore in re-lazione alle aree tematiche.

Il sito web dedicato, caratterizzato da im-magini e codici colore, consente una facile

navigabilità per la ricerca immediata del-le proposte formative e offre possibilità di iscrizione on line attraverso appositi form inseriti in corrispondenza delle sin-gole schede corsi in modo da facilitare la scelta.

IL PROGETTO FORMATIVOIl progetto formativo si articola in 8 Linee di Attività (Ambiente, IT Security, Siste-ma Azienda, Qualità, Salute & Sicurezza, Energia, Prodotti, Sostenibilità), che com-prendono a loro volta un’ampia gamma di proposte – 101 i corsi a oggi programmati sul territorio nazionale – rivolte a differenti segmenti professionali.

Per soddisfare le esigenze di coloro che in-tendono arricchire la propria competenza professionale in uno specifi co campo di attività, sono stati defi niti i Percorsi Forma-tivi, una sequenza di corsi per costruire in modo progressivo la competenza necessa-ria a ricoprire un ruolo.

ICIM va incontro alle esigenze delle azien-de anche attraverso l’istituzione di percor-si personalizzati attraverso la formula della formazione in-house. Si tratta di progetti formativi costruiti su misura per gli obiet-tivi e le esigenze di determinate realtà imprenditoriali, secondo un calendario con-cordato e personalizzato.L’azienda può scegliere anche la soluzione della formazione fi nanziata, ossia la pos-sibilità di usufruire di agevolazioni econo-miche per il recupero degli investimenti in formazione, aderendo a fondi interprofes-sionali costituiti in forma singola o asso-ciata con altre realtà dello stesso settore o area di competenza.

Particolare attenzione è stata dedicata alle Proposte Innovative, corsi che si fo-calizzano su particolari trend di mercato con l’obiettivo di determinare consape-volezza e acquisizione di competenze su temi nuovi.

I corsi, tenuti da docenti altamente qualifi -cati e di comprovata esperienza, sono sem-pre caratterizzati da un approccio interatti-vo basato su esercitazioni, simulazioni, role playing e case histories. L’intento è quello di dar vita a utili momenti di confronto e rifl essione su alcune delle tematiche più urgenti che le imprese si trovano ad affron-tare, nella convinzione che la conoscenza sia l’arma più strategica per supportare gli attori del mercato nelle nuove sfi de a cui essi sono chiamati.

Per conoscere la proposta formativa de LA FABBRICA DELLA CONOSCENZA ICIM e i suoi 101 corsi, clicca su:fabbricadellaconoscenza.icim.it.

Corsi e percorsi formativi: tradizione, innovazionee sostenibilità entrano in aula“Imparare è una esperienza. Tutto il resto è solo informazione” A.Einstein

“Ciò che non si comprende non lo si possiede” J. W. Goethe

“Raccontami qualcosa e me la dimenticherò, mostramela

e forse la ricorderò, coinvolgimi e allora capirò” B. Franklin

LE 8 LINEE DI ATTIVITÀ

8 tematiche di grande attualità, ognuna delle quali raccoglie proposte formative omogenee e organiz-zate perché le aziende possano soddisfare tutte le esigenze e coltivare e accrescere il capitale della conoscenza fi nalizzato a obiettivi di business so-stenibile.

AMBIENTE Vantaggi e benefi ci: come adottare una politica ambientale, pianifi care gli investimenti e defi nire obiettivi ambientali a essa coerenti per il migliora-mento delle proprie performance; come ottenere le certifi cazioni necessarie a testimoniare il proprio impegno per l’ambiente. ENERGIA Vantaggi e benefi ci: come diminuire i costi della propria bolletta energetica, come sviluppare e im-plementare politiche e obiettivi che prendano si-stematicamente in considerazione la problematica relativa al consumo energetico, come selezionare e utilizzare gli strumenti oggi disponibili grazie alle energie rinnovabili.

IT SECURITY Vantaggi e benefi ci: come identifi care le aree di rischio relativamente alle informazioni gestite, come valutare economicamente l’impatto dei ri-schi sull’organizzazione e identifi care le opportune azioni di prevenzione e gestione delle minacce con lo sviluppo di un sistema di gestione per la sicurez-za della Supply Chain.

PRODOTTO Vantaggi e benefi ci: come progettare e produrre o erogare prodotti o servizi che risultino conformi a requisiti indicati nelle norme di riferimento, come valutare e garantire gli obblighi di salute e di si-curezza applicabili ai singoli prodotti in base alle Direttive EU.

QUALITÀ Vantaggi e benefi ci: come sviluppare, controllare e monitorare il Sistema di Gestione per la Qualità aziendale, anche in settori specifi ci quali, ad esem-pio, quello automobilistico.

SALUTE E SICUREZZA Vantaggi e benefi ci: come progettare e implemen-tare un sistema di gestione per la Salute e Sicu-rezza sul Lavoro, come valutare i rischi attraverso l’analisi delle principali tecniche e metodologie utilizzate, come ridurre il numero di potenziali in-cidenti e garantire la conformità alla legislazione vigente.

SISTEMA AZIENDA Vantaggi e benefi ci: come condurre un’effi cace analisi e valutazione dei rischi aziendali e svilup-pare piani per la loro gestione, come applicare me-todologie e tecniche di Project Management, come identifi care i metodi e gli strumenti più idonei alla propria realtà aziendale per implementare una “direzione per obiettivi” effi cace all’interno della struttura organizzativa.

SOSTENIBILITÀ Vantaggi e benefi ci: come attuare e promuovere comportamenti socialmente responsabili all’inter-no dell’organizzazione e verso i suoi stakeholder; come mettere in atto metodologie idonee ad inte-grare i criteri di responsabilità sociale che rispon-dono alle disposizioni europee e nazionali e alle recenti linee di indirizzo del Ministero della Salute sulla ristorazione scolastica ed ospedaliera.

I PERCORSI FORMATIVI

Arricchire la conoscenza per acquisire COMPETEN-ZE PROFESSIONALI atte a ricoprire un ruolo in uno specifi co campo di attività.

QUALITY MANAGER Vantaggi e benefi ci: essere in grado di organizzare e gestire il monitoraggio e il controllo delle pre-stazioni di processi aziendali tramite un sistema di indicatori, nonché l’implementazione dell’inte-grazione dei Sistemi Gestionali Qualità, Ambiente, Sicurezza.

ENERGY MANAGER Vantaggi e benefi ci: essere in grado di condurre audit atti a verifi care l’effi cace implementazione del Sistema di gestione dell’energia in azienda at-traverso la conoscenza dei principali strumenti di gestione del bilancio energetico e dei meccanismi di funzionamento dei sistemi di fi nanziamento per il risparmio energetico e delle prescrizioni legali re-lative alla gestione dell’energia.

MANAGER NELLA RISTORAZIONE SOSTENIBILE Vantaggi e benefi ci: essere in grado di valutare oggettivamente i processi, risparmiare, gestire i ri-schi, cogliere le opportunità di un servizio di risto-razione “sostenibile” e utilizzare criteri economici, etici, sociali, ambientali, di salute e di sicurezza nelle pratiche di approvvigionamento nella fi liera per la ristorazione.

AUDITOR - LEAD AUDITOR AMBIENTE Vantaggi e benefi ci: essere in grado di condurre audit sul Sistema di Gestione Ambientale (SGA) in accordo alle ISO 14001: 2006 all’interno della pro-pria organizzazione, presso i fornitori e come terza parte indipendente.

AUDITOR - LEAD AUDITOR SALUTE E SICUREZZA Vantaggi e benefi ci: essere in grado di condurre audit sui Sistemi di Gestione della sicurezza se-condo il modello BS OHSAS 18001:2007 all’interno della propria organizzazione, presso i fornitori e come terza parte indipendente.

AUDITOR - LEAD AUDITOR QUALITÀ Vantaggi e benefi ci: essere in grado di condurre audit sui Sistemi di Gestione della Qualità secondo il modello ISO 9001:2008 all’interno della propria organizzazione, presso i fornitori e come terza par-te indipendente.

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I MERCATI

FORMAZIONE

La crisi economica che ha colpito il no-stro paese ha creato forte instabilità nel

mercato imprenditoriale. Dottoressa Cam-marata, GI GROUP ha riscontrato mutamen-ti signifi cativi in merito alle prassi di richie-sta del personale da parte delle imprese?

Il fatturato del gruppo nel 2010 si è atte-stato a 800 milioni di euro determinando una crescita del 35% rispetto al 2010 e al 2009, anno della crisi mondiale. Le aziende sono sempre più attente alle dinamiche HR e hanno bisogno per questo di affi darsi a intermediari professionali, come le Agenzie per il Lavoro. La crisi economica del 2009 e la maggior consapevolezza del ruolo che gli intermediari possono giocare hanno porta-to ad alcuni mutamenti nella domanda: ad esempio le aziende richiedono fi gure sem-pre meno generiche e più specializzate.

Alla luce dell’attuale momento congiuntu-rale, quali sono oggi le principali esigenze delle aziende e quali servizi vengono mag-giormente richiesti?

Solo nel 2011, oltre 1.000 persone sono state ricollocate grazie ai nostri interven-ti. Un dato signifi cativo che ha una sola spiegazione: in un momento in cui uno dei grandi problemi nelle aziende è la gestio-ne degli esuberi è notevolmente cresciuta l’attenzione e la sensibilità nei confronti di come ricollocare e accompagnare le risor-se umane.L’esigenza primaria oggi non è nella richie-sta di personale ma nella razionalizzazione delle risorse umane con la ricerca di fi gure specializzate, “la persona giusta al posto giusto”, e strategie di ricollocamento per la gestione degli esuberi e dei rischi di impre-sa. Scelte strategiche lungimiranti hanno consentito a GI GROUP una differenziazio-ne del business che è oggi premiata dalle aziende con la sempre maggiore richiesta di servizi di outplacement.

Parliamo di competitività e formazione. In che modo la formazione può sostenere la competitività aziendale? Le aziende inve-stono più in questo ambito o nell’aggiorna-mento delle competenze dei lavoratori?

Sono 3 le ragioni che rendono vitale inve-stire nella formazione: 1) la richiesta del mercato di fi gure con competenze specifi -che; 2) l’incremento di una popolazione di lavoratori anziana che necessita di essere aggiornata; 3) i giovani senza adeguata preparazione e da formare al lavoro.Negli ultimi anni si assiste, nei confronti del lavoro, a un forte cambiamento sia nei modelli che nelle attitudini. Dunque, nono-stante la scarsità delle risorse fi nanziarie, l’importanza della formazione è sempre più determinante per reagire al cambiamento

con risposte adeguate. Le aziende prepara-te a defi nire strategie per le risorse umane hanno una forte sensibilità nei confronti degli investimenti in formazione, ma è in-teressante sottolineare che le aziende che non hanno ancora acquisito una tale men-talità sono comunque sensibili e ci chiedo-no consulenza per stimare i ritorni a fronte degli investimenti. Formare richiede tempo e pazienza e abbandonare la formazione di una persona dopo i primi interventi non ge-nera ritorni reali in termini di produttività.

Nella nostra società si parla tanto di giova-ni e lavoro. I dati di occupazione sono sco-raggianti. Qual è l’atteggiamento dei gio-vani e quali le loro richieste: orientamento al lavoro o creazione delle competenze attraverso interventi formativi?

Purtroppo, l’atteggiamento che abbiamo riscontrato è di sfi ducia. I giovani non chie-dono perché non ricevono risposte e que-sto vale sia per le informazioni sulle oppor-tunità che sui loro diritti. GI GROUP sta investendo molto sui giovani con iniziative per l’orientamento, l’informa-zione e la formazione, con lo sviluppo di servizi ed eventi dedicati espressamente ai giovani per facilitare il loro l’ingresso nel mondo del lavoro. In Italia sono nate 7 fi liali dedicate ai giovani perché crediamo sia fondamentale orientare i giovani su come trovare, dove trovare, cosa trovare, ma anche aiutarli con una tutorship continua. L’impegno di GI GROUP è ambizioso: facilita-re scambi tra le parti, avvicinare i giovani al mondo del lavoro, colmare il gap tra scuola e mondo del lavoro.

Primo gruppo italiano nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro, GI GROUP è at-tivo nei campi della somministrazione, ricerca e selezione di personale permanent, formazione, outplacement, executive search, outsourcing, amministrazione di personale, indagini retri-butive, riconversioni industriali e fi eld marke-ting. Dal 2008, grazie alla fusione di Générale Industrielle e WorkNet, è anche la più grande agenzia per il lavoro italiana, con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale.

La somministrazione rappresenta attualmente il core business di GI GROUP, anche se progres-sivamente sta aumentando la quota percentua-le degli altri servizi forniti dal Gruppo (ricerca e selezione di personale, formazione, executive search, continuità professionale, outsourcing e servizi di consulenza alle direzioni HR) in rispo-sta alle sempre più diversifi cate esigenze delle aziende sul fronte delle Risorse Umane e allo sviluppo del mercato.

Risorse umane. Un capitale da valorizzare.Quattro domande a GI GROUP e ANIMA Sistemi FormativiInterviste a cura di Angela Cucciniello*

Dottoressa Pigoli, quali sono i numeri che contraddistinguono l’ambito della forma-zione fi nanziata negli ultimi 2 anni?

Il termine “formazione fi nanziata” sotten-de usualmente una formazione standar-dizzata poco rispondente ai fabbisogni delle imprese.La locuzione formazione fi nanziata è da sostituire con la locuzione “fi nanziamenti per la formazione”, intendendo quelle ri-sorse fi nanziarie che servono a supporta-re le imprese dal punto di vista economico per la realizzazione di Piani Formativi Or-ganici che rispondano alle reali esigenze di competitività delle imprese e di occu-pabilità dei lavoratori e delle lavoratrici.

Dal 2004 i fi nanziamenti per la formazio-ne sono interamente gestiti dalle Parti Sociali attraverso i Fondi Paritetici Inter-professionali.I Fondi sono numerosi ed estremamente differenziati. Le imprese manifatturiere usualmente sono iscritte a Fondimpresa, il più signifi cativo fra i Fondi Interprofes-sionali.

In termini di cifre, Fondimpresa ha asse-gnato circa 850 milioni di euro alle im-prese aderenti, e oltre 1.100.000 sono i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, che hanno usufruito dei fi nanziamenti messi a disposizione attraverso il Conto Forma-zione o il Conto di Sistema.

Quali sono stati i cambiamenti che ANIMA ha potuto rilevare nelle prassi formative delle imprese?

La crisi economica ha messo le imprese nella condizione di operare la scelta fra la riduzione dei costi fi ssi, ovvero la ri-duzione del personale, e l’aumento della produttività.

I comportamenti osservati sono tenden-zialmente polarizzati: alcune imprese hanno congelato i propri piani di sviluppo e formazione e operato nella direzione della contrazione di costi fi ssi.Altre, al contrario, hanno sfruttato il perio-do di crisi per riqualifi care i propri dipen-denti. Si ipotizza che le seconde imprese avranno più possibilità di uscire dalla crisi e affrontare il mercato con risultati positivi.

Oggi le esigenze delle aziende sono di-verse da quelle che si rilevavano qualche anno fa. Su quali tematiche imprenditori e manager chiedono l’intervento di una organizzazione come la vostra?

Le imprese sono particolarmente sensi-bili alla formazione “obbligatoria”. Predi-

ligono Piani Formativi che contemplino la formazione sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, e l’adeguamento delle competenze alle normative cogenti (in particolare l’applicazione delle Direttive di prodotto ai processi progettazione, produzione e vendita).

In che modo la formazione può sostenere la competitività aziendale e quali sono gli ambiti in cui le aziende investono mag-giormente?

La mutata situazione di competizione sia a livello nazionale che internazionale richiede alle imprese sforzi importanti di ri-organizzazione e il recupero di competi-tività, determinando, quindi, investimenti per la valorizzazione del capitale umano fi nalizzati a nuovi e più effi cienti assetti organizzativi.

La valorizzazione delle persone è l’unico investimento in grado di generare valore reale nel tempo, poiché solo lavoratori e lavoratrici qualifi cati, formati e competen-ti sono in grado di generare innovazione e sviluppo.

Solo un sistema produttivo con queste caratteristiche è in grado di mantenere o acquisire nuove quote di mercato, di cre-scere in dimensionamento, di innovare prodotti, processi e organizzazione e avrà la forza per affrontare e superare l’attuale congiuntura economica e di mercato.

ANIMA risponde alle esigenze delle azien-de con il progetto ANIMA Sistemi Forma-tivi, il nuovo canale che garantisce un aggiornamento continuo, costante e su misura.

ANIMA è un partner unico che vanta una presenza quotidiana a Bruxelles, ai tavoli ministeriali e tecnici, come interlocutore privilegiato del mondo politico e istitu-zionale per le tematiche del settore della meccanica.

ANIMA è socio fondatore e membro attivo di UNI e di Orgalime - Federazione Europea della Meccanica.

Maria Luisa Cammarata,

Direttore Business Development GI GROUP.

Barbara Pigoli,

Coordinamento Anima Sistemi Formativi.

*Managing partner 6DVision Italia

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05

Lo sviluppo sociale ed economico in Ita-lia e in Europa porta sempre più perso-

ne a consumare i pasti fuori casa. Da alcuni decenni, la ristorazione è un set-tore produttivo in costante espansione ma è anche il settore industriale in cui si con-suma più combustibile fossile.

Una vasta riforma avviata dall’Unione Euro-pea alla fi ne degli anni 90 promuove la ne-cessità di assicurare la somministrazione di cibi sani e di buona qualità e si traduce nel sempre maggiore utilizzo di prodotti d’origine controllata, prodotti certifi cati, prodotti a “km.0”, prodotti biologici. Ne-cessità ulteriormente rafforzata quando la ristorazione collettiva è gestita da enti pubblici, fortemente incoraggiati dalla Co-munità Europea ad acquistare prodotti e servizi “verdi”, a minore impatto ambien-tale, con l’obiettivo di operare con eticità nel rispetto di diverse tipologie di utenti.

La ristorazione collettiva si trova oggi a un punto di svolta, spinta sia da normative e regolamenti che dalla crescente richiesta dell’utenza per un servizio di qualità, be-nessere, convenienza economica, rispetto per l’ambiente: dunque, menù differen-ziati, attenzione ai fabbisogni nutrizionali, rispetto delle diversità, diritto di scelta ma anche riduzione degli sprechi ed economi-cità sia per i singoli che per la collettività.Il valore crescente che il mercato riconosce ai temi della sostenibilità nella ristorazio-ne è legato al diversifi carsi delle esigenze e delle richieste – legate a motivi etici, reli-giosi, etnici o semplicemente di preferenze – e anche ai rischi di una frequente a l i m en ta z i o n e “fuori casa” – obe-sità, intolleranze, malattie metabo-liche – che non sempre permette di esercitare un vero controllo su ciò che si man-gia. Un tema che direttamente e indirettamente coinvolge milioni di italiani (8 mi-lioni secondo gli studi Angem_Fipe, circa 5 dei quali in aziende, scuole, ospe-dali e altre socialità).

Un primo signifi cativo miglioramento si è avuto con la diffusione dei cibi biologici: negli ultimi vent’anni l’aumento delle men-se biologiche è stato inarrestabile e ora, con circa 1.400.000 pasti biologici serviti in scuole e ospedali, l’Italia è tra i paesi all’avanguardia in Europa.

Mentre, per incrementare l’eco-effi cienza della fi liera di produzione alimentare, una delle risposte più interessanti si è avuta con il concetto di “fi liera corta”, ossia l’ap-provvigionamento da fornitori locali e quin-di la riduzione della distanza percorsa tra produttore e consumatore con notevole abbattimento di emissioni di CO

2.

Negli ultimi anni sono molti e interessanti i riferimenti normativi emanati per soddi-sfare la necessità di una “ristorazione so-stenibile”.Nel 2008 è stato emanato il “Piano d’azio-ne per la sostenibilità ambientale dei con-sumi della P.A.” del Ministero dell’Ambiente e, più recentemente, nel 2010, hanno visto la luce le “Linee guida per la ristorazione scolastica” del Ministero della Salute e le tanto attese Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assisten-ziale del Ministero della Salute, che consi-derano il cibo un vero e proprio strumento terapeutico in grado di diminuire il tempo di degenza dei pazienti.Infi ne una nuova norma sui requisiti dei capitolati di appalto per l’affi damento dei servizi relativi alla ristorazione fuori casa è stata varata dall’UNI mentre sono anco-ra in via di defi nizione i Criteri ambientali minimi per l’affi damento del servizio di ristorazione-servizio mensa e fornitura di alimenti, parte integrante del PAN per la sostenibilità ambientale dei consumi della P.A. (Green Public Procurement).

Sebbene i requisiti dei capitolati di appalto ancora non prevedano in maniera esplicita

l’integrazione di tutti questi aspet-ti nel servizio di fornitura dei pasti, il valore crescen-te che il mercato riconosce ai temi quali salute, am-biente e respon-sabilità sociale spinge le aziende del comparto a rinnovarsi e a fare della sostenibilità un proprio asset competitivo.Per aiutare tutti gli stakeholder in

questo complesso contesto di riferimen-to, ICIM ha messo a punto uno specifi co schema che fa del servizio di ristorazione collettiva un modello concreto e vissuto per gli utenti.

A tale schema ICIM ha dato il nome di “Ri-storAbilità” un nome a marchio registrato che coniuga la Ristorazione con Buone Pratiche con le Abilità di fare ristorazione

sostenibile nel rispetto dell’Ambiente e per la tutela della cultura del terrritorio.Lo schema si basa su valori e criteri di sostenibilità specifi ci per il settore del-la ristorazione nell’intero ciclo di vita, in un sistema di valutazione fl essibile e in-novativo che consente un assessment puntuale di prodotti, processi, indicatori di performance e di risultato e innesca un inevitabile processo di miglioramento continuo.

La certifi cazione di RistorAbilità – ovvero l’applicazione di un “sistema di gestione sostenibile” di ogni aspetto del ciclo del-la ristorazione – consente alle aziende di conoscere i propri punti di forza e di debo-lezza, migliorando il proprio time-to-mar-ket e ottimizzando la capacità di risposta verso i propri clienti (es. gare di appalto) e, al contempo, di posizionarsi sul merca-to in modo distintivo rispetto ai concor-renti, migliorando la propria immagine e comunicando le perfomance aziendali in maniera trasparente, garantita e mirata in funzione delle diverse parti interessate.

L’approccio multidisciplinare che ICIM ha adottato per la defi nizione dei requisiti dello schema ha permesso di considerare i bisogni di tutte le parti interessate con-

sentendo alla certifi cazione di RistorAbi-lità di garantire che gli obiettivi defi niti dall’ente erogante del servizio di ristora-zione siano in linea con le strategie di salute, benessere e sostenibilità europee e nazionali e che i principi dello sviluppo sostenibile vengano applicati in modo si-stematico.

«RistorAbilità è dunque » – come dichiara Gaetano Trizio, Amministratore Delegato di ICIM SpA – « il primo strumento in gra-do di valutare il servizio di ristorazione considerando allo stesso tempo qualità, salubrità e sostenibilità ed esprimendo il valore sociale dell’assunzione di re-sponsabilità nei confronti della vita e del benessere delle generazioni di oggi e di domani. Siamo orgogliosi di aver contribu-ito, con il nostro schema di certifi cazione, a muovere il primo ed importante passo verso l’affermazione in Italia di queste buone prassi».

ICIM si pone, quindi, come interlocutore pri-vilegiato di tutte le realtà e organizzazioni che credono nella sostenibilità quale reale e consapevole opportunità di sviluppo e che desiderano dare la giusta visibilità di tali valori mediante l’intervento obiettivo e imparziale di un ente di terza parte.

La sostenibilità della ristorazione collettivacome opportunità di business

Valorizzazione delle biodiversità, delle tradizioni della cucina e delle economie locali.

Con il nuovo schema RistorAbilitàTM, ICIM diventa interlocutore privilegiato per le aziende

e le organizzazioni sensibili alla qualità sostenibile.

I MERCATI

NUOVI SERVIZI

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Certifi cata la RistorAbilitàTM dell’Ospedale CardinalMassaia di AstiL’innovativo modello di ristorazione collettiva del Presidio

ospedaliero di Asti è stato certifi cato da ICIM.

Il Presidio ospedaliero Cardinal Massaia di Asti è stato inaugurato il 22 dicem-

bre 2003. Situato nell’area del Fontanino è una struttura assolutamente innova-tiva dal punto di vista architettonico e altamente avanzata sotto il profilo tec-nologico. Ospita le maggiori specialità, alcune delle quali vantano eccellenze sa-nitarie in ambito nazionale e internazio-nale. L’Ospedale consta di 354 camere di degenza, 15 sale operatorie, 3 sale parto, 213 ambulatori e 153 studi medici. Il nome è stato scelto dai cittadini at-traverso il sondaggio-referendum “Dai il nome al tuo ospedale”.La struttura, progettata sui modelli dei nosocomi nordeuropei, presenta una planimetria composta da due corpi con-trapposti simmetricamente a forma di E. Lo spazio centrale coperto costituisce la “piazza” interna, punto di collegamento tra le sei “maniche” laterali che ospitano reparti, ambulatori e servizi, dislocati su tre piani fuori terra e due seminterrati.Le attività sanitarie sono disposte con un sistema che permette di filtrare l’utenza secondo il grado di intensità del-le prestazioni richieste: lungo il corridoio esterno di ciascuna manica si aprono gli ambulatori e su quello centrale gli stu-di medici. Nel livello interno si trovano i reparti con le postazioni del personale infermieristico, le aree di soggiorno per pazienti e visitatori e le camere di degen-za a uno o due posti. Una struttura che rispetta i principi di modernità: un mo-dello in line a con gli obiettivi generali e di salute stabiliti dal Piano Sanitario della Regione Piemonte.Nel quadro dei principi di sostenibilità, l’Ospedale Cardinal Massaia ha sviluppa-to un innovativo modello di ristorazione

collettiva: l’esperienza nasce da un già riconosciuto impegno della Direzione dell’Ospedale nell’attuare il progetto “2Q Qualità Quotidiana” che valorizza il paziente al centro del modello di risto-razione ospedaliera; un riconoscimento confermato anche all’estero. Il contesto ideale per ICIM per validare la prima certificazione italiana di RistorAbi-lità, schema di ristorazione sostenibile applicato per la prima volta dopo uno stu-dio sul campo nelle cucine dell’Ospedale Cardinal Massaia. Qui, in un arco di tem-po di circa dodici mesi, sono stati testati i parametri della futura certificazione. Lo schema RistorAbilità è rivolto a tutte le aziende che si occupano di catering e ristorazione fuori casa ma anche a tutte le organizzazioni pubbliche e private che forniscono pasti attraverso un servizio di ristorazione collettiva come scuole e ospedali. Per il valore del proprio lavoro, l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, dopo aver collaborato alla nascita della nuova certificazione, è oggi il primo soggetto ad esserne insignito. La certificazione attesta la presenza e l’efficacia di un sistema di gestione “so-stenibile” di ogni aspetto del ciclo della ristorazione, dalla progettazione dei menu, all’approvvigionamento delle ma-terie prime, dal trasporto dei prodotti allo smaltimento dei rifiuti, con gli obiettivi di garantire la salubrità, la bontà dei pasti, il benessere e la convenienza economi-ca, sia per i singoli che per la comunità.Ogni giorno le cucine del presidio assicu-rano 1700 pasti a filiera corta riservati ai ricoverati e ai dipendenti che pranzano al servizio di ristorazione aziendale: la scelta di cibo sicuro e di qualità premia-no indirettamente anche i produttori e le eccellenze del territorio; un meccanismo quindi che genera una ricaduta positiva sull’economia dell’intera provincia.L’approccio multidisciplinare adottato da ICIM per la definizione dei requisiti ha permesso di considerare i bisogni di tut-te le parti interessate. La certificazione di RistorAbilità, rilasciata da una parte terza, garantisce che gli obiettivi definiti dall’ente erogante del servizio di ristora-zione siano in linea con le strategie di sa-lute, benessere e sostenibilità europee e nazionali e che i principi dello sviluppo sostenibile vengano applicati in modo si-stematico. Certificare il Cardinal Massaia è stato avvalorarne l’impegno quotidiano: se lo schema di RistorAbilità è, in un certo senso, anche la summa delle best prac-tice già attuate sul territorio italiano, l’Ospedale astigiano ne è un eccellente esempio che dovrebbe servire da riferi-mento per amministrazioni pubbliche e imprese private del comparto.

La certificazione UNI EN15838:2010 rilasciata da ICIM a Telecom Italia

per i contact center 187 e 119, dedicati rispettivamente alla telefonia fissa e a quella mobile, riguarda i servizi dedicati alla clientela ad alto valore e rappresen-ta per l’azienda un importante risultato, ottenuto grazie a una serie di azioni di miglioramento basate su organizzazioni e processi efficienti, soluzioni tecnologi-che innovative, skill e competenze delle risorse coinvolte.Le verifiche sono state effettuate da ICIM seguendo le indicazioni della nuova nor-mativa europea UNI EN 15838:2010, in-tegrata da parametri e indicazioni opera-tive dettati dalla norma UNI 11200:2010. Tale norma europea, che definisce per laprima volta le “migliori pratiche” focaliz-zate sul cliente, è il risultato di un lungo lavoro della Task Force CEN a presidenza italiana, pubblicata a fine 2009 e recepita ormai da oltre 30 Paesi, e garantisce la valutazione oggettiva del livello di quali-tà del servizio definendone i requisiti.L’analisi ICIM si è basata tanto su dati statistici e documentali quanto sull’ef-fettiva osservazione delle attività, com-preso l’ascolto di molte delle telefonate gestite dagli operatori dei contact center di Telecom Italia. Tra i parametri presi in considerazione figurano i tempi di rispo-sta, i ruoli operativi e le responsabilità, le condizioni di lavoro e l’effettiva soddi-sfazione del personale addetto, il moni-toraggio del livello di soddisfazione del cliente finale, i modelli organizzativi e gli strumenti operativi utilizzati.

Nella conferenza stampa organizzata per la consegna del certificato, Franco Bernabè, Presidente di Telecom Italia, ha dichiarato: «La certificazione dei nostri servizi di Customer Care è il risultato dell’indirizzo strategico del Gruppo che pone il cliente al centro dell’azienda at-traverso l’adozione di modelli di caring evoluti che hanno come obiettivo la sua valorizzazione e la costruzione di una relazione di reciproca soddisfazione. Per questo sono state realizzate piattaforme tecnologiche all’avanguardia ed effet-tuati investimenti sulle persone in ter-mini di skill, competenze e motivazione. Tutto ciò ha consentito il raggiungimento di risultati brillanti in termini di efficien-za del servizio, vendita, soddisfazione e fidelizzazione dei clienti. L’insieme di queste azioni, infatti, ha permesso di portare la customer satisfaction su livel-li prossimi all’eccellenza di servizio». Gaetano Trizio, Amministratore Delegato ICIM, ha sottolineato l’orgoglio dell’Ente di aver certificato l’operatore leader di mercato in un segmento importante del cruciale servizio di customer care, la-

vorando a fianco delle risorse umane di Telecom Italia e verificandone la prepara-zione e la competenza. E ha aggiunto: «Siamo anche molto sod-disfatti perché proprio ICIM ha creato lo schema originario di questa norma, che segna un importante passo avanti nella garanzia di servizio ai clienti, facendose-ne promotore presso l’UNI.»

Oltre alla certifi cazione EN 15838 Tele-com Italia ha conseguito in tempi rapidi successi di forte rilievo grazie a una serie di azioni di miglioramento basate su orga-nizzazioni e processi effi cienti, soluzioni tecnologiche innovative, la realizzazione di piattaforme tecnologiche all’avanguar-dia e l’investimento sulle persone in ter-mini di competenza e motivazione. Inoltre, si è aggiudicata due importanti premi nell’edizione 2011 del Customer Management Multimedia Competence (CMMC): il primo per il miglior progetto innovativo realizzato con il Contact Cen-ter 187 per i servizi di telefonia fissa e, il secondo, per i brillanti risultati del Servi-zio Clienti 119 di TIM. «Tutto questo rappresenta per la nostra azienda un importante risultato» – ha dichiarato Marco Patuano, Amministra-tore Delegato Telecom Italia, a “Sincroniz-zando”, Corporate Magazine di Telecom Italia - «Quello dei servizi alla clientela è un compito non facile: ogni giorno ci sono 600.000 chiamate ai call center e 3 milioni di contatti gestiti dai rispondi-tori automatici: una massa di manovra imponente. Insomma, sta dando i suoi frutti la strategia del gruppo che pone il cliente al centro dell’azienda attraverso l’adozione di modelli di caring evoluti che hanno come obiettivo la valorizza-zione del cliente e la costruzione di una relazione di reciproca soddisfazione.»

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NUOVE CERTIFICAZIONI

I CLIENTI

Telecom Italia si affi daa ICIM per la certifi cazione dei Customer CareTelecom Italia è il primo operatore telefonico in Europa

a ottenere la certifi cazione dei servizi 187 e 119.

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I CLIENTI

NUOVE CERTIFICAZIONI

Enel Green Power ha scelto ICIM per la certifi cazione ISO 9001:2008 del Sistema di Gestione della Qualità della Divisione Engineering & ConstructionUn importante riconoscimento delle competenze acquisite in oltre vent’anni nella certifi cazione dei sistemi di gestione

e, negli ultimi cinque anni, nella certifi cazione delle fonti di energie rinnovabili.

Enel Green Power (EGP) è la società del Gruppo ENEL interamente dedicata allo

sviluppo e gestione delle attività di genera-zione di energia da fonti rinnovabili a livello internazionale.Al momento gli impianti realizzati e ope-rativi e i progetti in stato di sviluppo sono collocati in Europa e nelle Americhe con un mix di fonti che comprende l’eolico, il solare, l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse; questa diversifi cazione geo-grafi ca e di fonti consente di massimiz-zare le opzioni strategiche di crescita e di minimizzare, contestualmente, i rischi regolatori e di paese.

La funzione Engineering & Construction di EGP opera con lo scopo di assicurare la pro-gettazione e la realizzazione degli impianti previsti nel piano d’investimenti, nel rispet-to dei tempi e dei costi fi ssati e nel rispetto della legislazione e delle norme aziendali in materia di ambiente, salute e sicurezza.La funzione Engineering & Construction ha in particolare il compito di:• sviluppare studi di fattibilità e valutare la

disponibilità della risorsa;• eseguire la progettazione di base, ese-

cutiva e costruttiva;• curare le attività di costruzione e avvia-

mento;

• assicurare la razionalizzazione e l’omo-geneità delle attività di progettazione e costruzione sulle diverse fi liere tecno-logiche;

• assicurare lo sviluppo tecnologico e il relativo mantenimento di competenze svolgendo un ruolo di presidio a livello di know-how tecnico su tutte le fi liere tecnologiche.

Sviluppare e mantenere attivo un sistema di gestione dei processi aziendali confor-me alla norma ISO 9001 è, di conseguenza, considerato dalla Direzione lo strumento essenziale per contribuire, attraverso il miglioramento continuo, al raggiungimen-to degli obiettivi del Gruppo EGP.Il Sistema di Gestione della Qualità di Engi-neering & Construction, certifi cato da ICIM secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008, interessa il campo di applicazione “Pro-gettazione, costruzione, revamping e manutenzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrici, geotermici, eolici, solari e biomasse)”.

L’organizzazione di Engineering & Con-struction è quella tipica dell’EPC e del “main contractor”, dove dalla Direzio-ne dipendono in particolare i Centri di Eccellenza (Eolico, Geotermico, Solare,

Idroelettrico), il Project Management & Control, l’Ingegneria e le Costruzioni.Il modello organizzativo Engineering & Construction è di tipo gerarchico funzio-nale con una struttura a matrice per la gestione dei progetti che opera attraverso Project Team che integrano le competenze delle funzioni, pianifi cano e controllano le risorse impiegate al fi ne di traguarda-re gli obiettivi dello specifi co progetto.Figure chiave di questo modello sono Il Project Manager (PM), il Project Engineer(PE) e il Construction Manager (CM) che sono presenti già nella fase inizia-le di vita del progetto fi no alla consegna dell’impianto all’esercizio, assicurando una continuità sia gestionale sia tecni-ca nei confronti delle parti interessate.L’effi cienza e la fl essibilità del modo di operare sono basate su un sistema do-cumentale condiviso, ove le procedure organizzative defi niscono le prescrizioni per governare i processi chiave mentre le istruzioni operative capitalizzano l’espe-rienza operativa delle specifi che tecno-logie.

Partendo dall’esame della mission azien-dale e delle caratteristiche del modello organizzativo, la valutazione ICIM ha per-messo di mettere in luce i principali punti

di forza dell’organizzazione Engineering & Construction: disponibilità progettuale e realizzativa di impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili; multitec-nologia; presenza di strutture e impianti operativi in aree geografi che diversifi ca-te; presidio a livello globale sul know-how tecnico in materia di rinnovabili su tutte le fi liere tecnologiche (geotermica, solare, eolica, idroelettrica e biomasse); appli-cazione di un modello di Project Manage-ment Team che integra le competenze del-le funzioni per gestire in modo effi cace ed effi ciente le risorse al fi ne di traguardare gli obiettivi del progetto.

Enel Green Power si è rivolto a ICIM SpA per la certifi cazione del Sistema di Gestione della Qualità di Engineering & Construc-tion per le comprovate e specifi che com-petenze.

ICIM, leader da oltre vent’anni nella cer-tifi cazione dei sistemi di gestione per la qualità, nella certifi cazione industriale per la meccanica e l’impiantistica, e nella certifi cazione di prodotto, nell’ultimo quin-quennio ha affermato la propria leadership nella certifi cazione delle fonti di energie rinnovabili.

Unico organismo accreditato per il rilascio del Solar KeyMark in Italia e tra i pochi a livello internazionale, ICIM è riconosciuto all’interno dell’accordo IECEE per il rilascio del CB Scheme e opera in tutti i settori di energia da fonti fossili o rinnovabili e dell’effi cienza energetica: solare-termico, fotovoltaico, idroelettrico, termoelettrico, eolico, geotermico, sistemi di gestione dell’energia, dichiarazione ambientale e controllo delle emissioni, edilizia (certifi -cazione “edifi cio sostenibile”), biomasse e biocombustibili.

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I MERCATI

IV Conto Energia: l’incentivazionedel solare fotovoltaico e gli sviluppidella fi liera nel mercato Pubblicato a maggio l’atteso testo del IV Conto Energia: che cosa cambia rispetto agli ultimi anni

da un punto di vista regolamentare e i rifl essi per gli operatori della fi liera.

È stato pubblicato nella Gazzetta Uffi cia-le del 12 maggio 2011, n. 109 l’atteso

testo del IV Conto Energia (Decreto Mini-steriale 5 maggio 2011). Il Decreto preve-de diverse innovazioni rispetto ai passati sistemi incentivanti tra cui si evidenzia la previsione di un limite di spesa comples-sivo per tutti gli impianti (6-7 miliardi di euro per il periodo 2011-2016, pari a circa 23 GW incentivabili) e soglie semestrali di incentivi erogabili (300 mln per il secon-do semestre 2011, 150 mln per i primi sei mesi del 2012, 130 mln per il secondo se-mestre e così via).

La scelta del Governo italiano è di stimola-re, attraverso la rivisitazione dei meccani-smi di incentivazione, il settore fotovoltai-co sino al 31 dicembre 2016, data stimata per il raggiungimento della cosiddetta grid parity, ossia della parità tra il costo dell’energia elettrica prodotta dal mix di fonti attuale e disponibile in rete e il costo dell’energia elettrica prodotta da solare fotovoltaico. Da oltre 7 anni l’Italia investe nel setto-re fotovoltaico: a partire dal 2005 con il programma “10.000 tetti fotovoltaici” at-traverso l’erogazione di un generoso con-tributo a fondo perduto (fi no al 70% delle spese) a chi realizzava un impianto foto-voltaico, sino al DM 19 Febbraio 2007 che ha dato il via al sistema di incentivazione “Conto Energia”.

A differenza dei precedenti sistemi di in-centivazione fi nora adottati, il IV Conto Energia consentirà di passare da un siste-ma feed in premium (dove l’incentivo, ri-conosciuto per l’energia elettrica prodotta, è addizionale ai ricavi di vendita dell’ener-gia) alla feed in tariff, dove l’energia elet-

trica immessa in rete viene ritirata a un prezzo già inclusivo dell’incentivo.

Le modifi che principali rispetto al III Conto Energia riguardano la differenziazione tra grandi e piccoli impianti, dove per piccoli impianti si intende gli impianti sugli edifi ci di potenza fi no a 1MW; gli impianti di po-tenza fi no a 200kW in regime di scambio sul posto e gli impianti di potenza qualsia-si realizzati sia su edifi ci che su aree delle pubbliche amministrazioni. Altra novità è l’obbligatorietà dell’iscrizione al Registro degli Impianti per tutti gli impianti a par-tire dal 2013 e per i soli grandi impianti dal settembre 2011; infi ne uno specifi co sistema di incentivazione è dedicato agli impianti che presentano caratteristiche di innovazione nei materiali o nell’integra-zione architettonica.

Le riduzioni del livello di incentivi rispetto alla tariffa originariamente prevista per il III Conto Energia sono signifi cative (in particolare per i grandi impianti): da circa il 4% per il mese di giugno 2011, a oltre il 13% per il mese di agosto 2011 per giungere a oltre il 31% alla fi ne del 2011 e al 45% alla fi ne del 2012.

È lecito chiedersi cosa succederà alla fi liera del fotovol-taico con il nuovo, e forse ultimo, di-spositivo normativo di incentivazione. Lasciando in secondo piano la premialità del 10% sul “Made in Europe” e quella di

5 cent€/kWh per impianti installati in so-stituzione di coperture in eternit o comun-que contenenti amianto, risulta evidente come il legislatore abbia cercato di frena-re le operazioni puramente speculative li-mitando la costruzione di grandi impianti (ossia degli impianti con potenza superio-re ad 1MW) e concedendo un premio ag-giuntivo (fi no a un massimo del 30%) per i piccoli impianti su edifi ci qualora abbinati a un uso effi ciente dell’energia.

La progressiva riduzione degli incentivi comporterà una riduzione dei margini lungo tutta la fi liera, che imporrà agli ope-ratori di rivedere le proprie strategie e di adeguare i piani di sviluppo al mutato sce-nario.

Gli istituti di credito e tutti i soggetti che fi nanziano gli impianti continueranno a rivestire un ruolo critico per il settore, e si vedranno anche loro costretti a una maggiore selezione delle operazioni di fi nanziamento. La presenza di fi nestre

temporali per la registrazione degli impianti e per la richiesta di incen-tivazione impor-rà una maggiore attenzione nella selezione dei part-ners: affi dabilità, qualità, sicurezza, garanzie accesso-rie e rispetto dei tempi saranno i parametri per sele-

zionare i progetti e gli operatori stessi.

Le banche, per compensare la crescente richiesta di fi nanziamenti per la realizza-zione di impianti fotovoltaici, procedono a una valutazione di bancabilità dei pro-getti previa perizia tecnica/immobiliare. ICIM interviene a supporto degli istituti di credito fornendo un servizio completo di valutazione del progetto o di qualifi ca dei produttori per l’inserimento nelle white list, facilitando e snellendo il processo di selezione e valutazione. L’intervento di un ente di certifi cazione di terza parte competente fornisce una valutazione im-parziale, non essendo direttamente colle-gato a nessuno degli attori della fi liera, e di qualità assicurando l’adeguatezza dei requisiti minimi utili per una valutazione del progetto.

La fi orente richiesta di impianti fotovol-taici concentrata in brevi periodi tempo-rali ha richiesto l’aumento di operatori polivalenti, aziende in grado di progettare, installare, svolgere manutenzione e mo-nitoraggio delle prestazioni. Spesso sono

micro imprese che operano a livello terri-toriale, su commessa locale, realizzando impianti nel segmento residenziale. Tut-tavia si riscontrano anche realtà consoli-date con un organigramma strutturato, in grado di realizzare impianti di piccole-me-die dimensioni per EPC Contractor, ESCO o soggetti terzi. Queste aziende operano a livello regionale e/o nazionale e sono in grado di fornire soluzioni “chiavi in mano”, in qualità di unico soggetto interlocutore per il committente.

Anche loro, quindi, hanno bisogno di ra-zionalizzare e di rendere effi cienti i propri business model anche attraverso una maggiore integrazione sia a monte sia a valle della fi liera stringendo relazioni con-solidate di fornitura sia con i produttori di materiali sia con gli installatori. Progetti in tal senso sono stati attivati dai principali EPC: da Ravano Green Power a Proinso, da NWG a Enerpoint tutti stanno sviluppando reti di partnership e accordi privilegiati per poter dare al mercato una proposta di servizi di qualità.

Il IV Conto Energia in defi nitiva comporterà un’inevitabile scrematura degli operatori del settore che dovranno inevitabilmente integrarsi o creare network di rete per dif-ferenziarsi ed essere appetibili ed effi caci sul mercato.Fenomeno questo che si riscontra già dal-la fi ne del 2010, con un notevole aumento di nuove strutture quali Distretti, Consor-zi, Poli Industriali che puntano sull’aggre-gazione e su formule di collaborazione per poter sviluppare progetti a livello locale e sviluppare le attività di ricerca e innova-zione.Si consolideranno sinergie tra differenti operatori del mercato (produttori di mo-duli e inverter, studi di progettazione, società di trasporti, università, centri di ricerca) volte a creare una fi liera locale e/o regionale che avvantaggi le aziende limitrofe contrastando l’appeal dei grandi operatori nazionali o esteri.Nicchie di mercato con interessanti pro-spettive di crescita possono essere mag-giormente sfruttate e valorizzate da real-tà dinamiche che puntano con forza su prodotti e soluzioni innovative, che come abbiamo visto sono incentivate in misura maggiore dal legislatore.Soluzioni architettoniche all’avanguar-dia, l’integrazione totale del fotovoltaico negli edifi ci o la combinazione con altre fonti rinnovabili (si pensi al potenziale di sviluppo del solare termico o dei sistemi a pompe di calore) rappresentano una sfi -da che gli operatori più attenti saranno in grado di cogliere anche facendo leva sulla creazione di reti a livello locale o tra ope-ratori della fi liera.

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I MERCATI

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N el documento Regole Applicative del IV Conto Energia (D.M. 5 maggio

2011), pubblicate dal GSE, sono defi nite le modalità di accesso alla maggiorazione del 10% sulla tariffa incentivante per l’uti-lizzo di componenti prodotti nell’Unione Europea.

CERTIFICAZIONE DELLA PROVENIENZA DEI MODULILa verifi ca delle condizioni relative alla rea-lizzazione dei moduli deve essere attesta-ta attraverso un certifi cato di ispezione di fabbrica, FACTORY INSPECTION, rilasciato da un ente terzo notifi cato a livello europeo in ambito fotovoltaico.Ai fi ni del rispetto di quanto previsto, i mo-duli devono essere dotati di certifi cato di Factory Inspection. Il certifi cato dovrà riportare almeno le se-guenti informazioni:

a) indicare il sito produttivo dell’Unione Europea mediante un codice identifi -cativo (oltre all’indirizzo completo) del sito stesso che dovrà essere riportato nell’etichetta del modulo unitamente al logo dell’ente di certifi cazione;

b) indicare la regola sequenziale per identi-fi care il sito produttivo stesso mediante il numero di serie del modulo;

c) indicare le fasi del processo produttivo realizzate all’interno del sito stesso.

In particolare, la verifi ca della realizzazio-ne dei moduli e di tutte le condizioni che dà accesso al riconoscimento della mag-gior tariffa incentivante dovrà essere atte-stata attraverso un certifi cato di ispezione di fabbrica – Factory Inspection – rilascia-to da un ente terzo notifi cato a livello euro-peo in ambito fotovoltaico.

Poiché le norme per la verifi ca di conformi-tà dei moduli sono emesse dalla IEC (Inter-national Electrotechnical Commission) e recepite in ambito nazionale, gli enti che appartengono all’IECEE (IEC System of Conformity Assessment Schemes for Elec-trotechnical Equipment and Components) sono i soli titolati a emettere il certifi cato di ispezione di fabbrica riconosciuto a livel-lo internazionale.

La Factory Inspection deve interessare sia il sito di assemblaggio dei moduli sia il sito di produzione del componente; il cer-tifi cato, oltre alle informazioni riportate nell’elenco di cui sopra, dovrà dimostrare che i moduli sono stati realizzati impiegan-do componenti (silicio, wafers o celle) pro-venienti dai paesi UE.

ICIM è l’unico ente di certifi cazione italianoin grado di effettuare la Factory Inspection

Soddisfazione di ICIM per la chiarezza sulla maggiore

incentivazione prevista dal IV Conto Energia per l’utilizzo

di componenti prodotti nell’Unione Europea.

«Abbiamo appreso con soddisfazione della pubblicazione delle regole applica-tive del IV Conto Energia per il fotovoltai-co – dice Gaetano Trizio, Amministratore Delegato di ICIM SpA – in particolar modo per ciò che concerne la maggiorazione del 10% sulla componente incentivan-te per l’utilizzo di componenti prodotti nell’Unione Europea. Ci erano, infatti, giunte in tal senso, moltissime richieste da aziende clienti e da nuove realtà che si sono rivolte a noi – quale ente di certi-ficazione indipendente accreditato IECEE – per poter lavorare in tranquillità, nel rispetto delle regole e della corretta pia-nificazione degli investimenti. La linea guida recepisce integralmente l’obiettivo del legislatore di rafforzare il posiziona-mento competitivo delle aziende italiane nella filiera del fotovoltaico e ICIM vuole mettere in campo la propria competen-za ed esperienza per aiutare il mondo imprenditoriale nazionale a qualificare sempre più la propria offerta puntando su qualità e innovazione. Questa nuova regola attuativa – conclude Trizio – non può che favorire la trasparenza delle pro-cedure e del mercato ed essere garanzia di un’industria di qualità».

L e tabelle pubblicate esprimono chia-ramente sia le fasi della lavorazione

che devono avvenire nei siti produttivi UE sia i componenti di origine UE che possono essere inclusi nella produzione dei pannelli fotovoltaici e degli inverter, e tengono conto in modo complessivo delle strutture accessorie e dei comple-menti.La verifica della realizzazione dei modu-li e di tutte le condizioni che danno ac-cesso al riconoscimento della maggior tariffa incentivante dovrà essere atte-stata attraverso un certificato di ispe-zione di fabbrica – Factory Inspection – rilasciato da un ente terzo notificato a livello europeo in ambito fotovoltaico. Ovvero – poiché le norme per la verifica di conformità dei moduli sono emesse dalla IEC (International Electrotechni-cal Commission) e recepite in ambito nazionale – gli enti che appartengono all’IECEE (IEC System of Conformity As-sessment Schemes for Electrotechni-cal Equipment and Components) sono quelli titolati ad emettere il certificato di ispezione di fabbrica riconosciuto a livello internazionale.ICIM è l’unico ente di certificazione ita-liano riconosciuto da IECEE (IEC System of Conformity Assessment Schemes for Electrotechnical Equipmente and Com-ponents) per la certificazione di moduli fotovoltaici e quindi in grado di effet-tuare la Factory Inspection necessaria per garantire la produzione europea che

permette la richiesta di maggiorazione della tariffa incentivante. L’accreditamento IECEE consente ad ICIM di rilasciare certificazioni ricono-sciute a livello internazionale, ponendo-si come soggetto di riferimento per tutti i produttori di moduli, inverter e struttu-re di sostegno nelle crescenti richieste di garanzia di provenienza e qualità pre-viste dal IV Conto Energia.ICIM infatti, oltre alla certificazione di provenienza europea, è in grado di of-frire:• certificazione accreditata di moduli e

inverter;• certificato di ispezione di fabbrica

relativo alla produzione dei moduli, necessario per gli impianti che entre-ranno in esercizio dopo il 30 giugno 2012;

• certificazione accreditata ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001, per le aziende di produzione di moduli, ob-bligatoria per l’accesso agli incentivi del conto energia a partire dal 30 giu-gno 2012;

• qualifica fornitori e pre-shipment in-spection per l’acquisto di forniture di componenti in tutto il mondo;

• certificazioni OEM (Original Equip-ment Manufacturer) per le aziende che intendono commercializzare sot-to il proprio brand prodotti acquistati da terzi;

• assessment e assistenza tecnica sul-la conformità di prodotto;

• supporto per la corretta interpretazio-ne ed applicazione delle normative di riferimento per tutto il settore delle energie rinnovabili.

Regole Applicative del IV Conto Energia

(D.M. 5 maggio 2011): riconoscimento

delle tariffe incentivanti.

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I MERCATI

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ICIM sponsordel Solar Revolution SummitUna presenza da leader nell’evento tenutosi

a Roma il 15 e il 16 marzo.

ICIM sponsorizza il Solar Revolution Summit come partner e leader nel set-

tore delle rinnovabili.L’evento, organizzato da Business Inter-national, è l’appuntamento italiano di riferimento per il settore delle energie rinnovabili; accreditato in Italia e all’este-ro, riunisce ogni anno operatori e rappre-sentanti delle istituzioni centrali e locali, del mondo bancario e della fi nanza, delle utility, delle imprese con proposte e valu-tazione di scenari e di opportunità di inve-stimento nel solare.L’edizione 2011 si è svolta a Roma il 15 e 16 marzo; nella prima giornata, di taglio internazionale e strategico, sono stati pre-sentati interventi sullo scenario economi-co-fi nanziario e tecnologico, volti a fornire dati utili ai potenziali investitori; la secon-da giornata ha illustrato nel dettaglio mo-dalità, convenienza e fattibilità di realizza-zione di impianti FV di diversa tipologia. ICIM, interlocutore leader per le attività di assessment come strumento di abbatti-mento dei potenziali rischi individuabili nelle diverse fasi del ciclo di vita di un impianto, ha sviluppato competenze tec-niche specifi che per condurre tali attività e supportare tutti i player della fi liera del settore del fotovoltaico.Il tessuto economico nel settore delle rin-novabili è rappresentato da una industria giovane con contorni sfumati e mission in divenire: le riconversioni di alcuni settori, quale ad esempio il settore della termo-tecnica verso il Solare-termico, piuttosto che tentativi nel Fotovoltaico, hanno indi-viduato delle aree di criticità, evidenzian-do variabili strettamente legate ai ritorni di investimento.

Nel contesto della seconda giornata dopo un’ampia argomentazione su “Linee gui-da operative per la realizzazione di un impianto: incentivi, fi nanziamenti, iter burocratico e procedure amministrative”, la relazione di Paolo Gianoglio, Diretto-re ICIM, “Strumenti di assessment per la fi liera del fotovoltaico”, ha posto parti-colare attenzione al valore di attività di analisi e valutazione previste nello sche-ma ICIM, elaborato sulla base di esperien-ze maturate nel corso della pluriennale esperienza di certifi cazione di prodotto e di valutazione di impianti e forniture.

Lo schema defi nisce metodologie obiettive di supporto a ogni singola attività realizza-ta dalle aziende appartenenti alla fi liera del settore delle energie rinnovabili, abilitando tecniche qualitative necessarie per inter-venti fi nalizzati al miglioramento in termini di benefi cio, funzione e servizio.

Nell’esposizione, Paolo Gianoglio ha ri-portato esempi di casi reali in ambito di qualifi ca dei fornitori – EPC, produttori, installatori – focalizzando le attività di pre-shipment e fl ash test in caso di im-portazione di pannelli clonati; risoluzione di problemi relativi a presenze di ipoteche di immobili, terreni, lastrici solari per i quali ICIM interviene preliminarmente ac-certando la presenza o meno di vincoli di tipo legale, amministrativo che potrebbe-ro infi ciare l’inizio dei lavori e far insorgere problematiche sulla titolarietà del bene, con il conseguente problema relativo alle pratiche di fi nanziamento.

Altro rischio analizzato è stato quello re-lativo alla producibilità dell’impianto infe-riore a quanto previsto dal progetto, ovve-ro la validità prestazionale dell’impianto rispondente ai requisiti progettuali: ICIM propone verifi che preliminari di Parte Ter-za del sito, supportate, ove necessario, con perizie geologiche, oltre a interventi per verifi care la rispondenza dell’instal-lato al progetto. Non ultima l’attività di verifi ca di compliance rispetto ai requisiti ENEL e GSE ai fi ni dell’allacciamento in rete dell’impianto: in tal caso la certifi ca-zione ICIM consente di garantire la qualità degli impianti dalla progettazione alla in-stallazione, con verifi che sull’impianto e dei singoli componenti.

Intensifi cando il proprio impegno nella certifi cazione degli EPC, delle reti di insta-laltori, degli impianti FV, ICIM intende forni-re al mercato strumenti di valutazione che assicurino al settore standard qualitativi elevati che conferiscono alle aziende un valore aggiunto basato su criteri oggettivi.ICIM non è attivo solo nel termico solare e nel fotovoltaico, ma presidia tutti i princi-pali settori di energia non fossile: eolico, geotermico, biomasse e biocombustibili, oltre a sistemi di gestione dell’energia, edi-lizia sostenibile e mobilità sostenibile.

EVENTI

Energie rinnovabili:ICIM conferma unapresenza internazionaleDalla Cina al Sud Africa, dal Sud America all’Estremo Oriente:

le attività ICIM varcano i confi ni europei.

L’evoluzione del quadro normativo euro-peo e italiano, e lo sviluppo del mercato

favorito dai meccanismi incentivanti posti in essere per aumentare il ricorso a fonti rinnovabili, premiano le scelte strategiche fatte negli ultimi anni da ICIM, che afferma la propria posizione non solo in Italia ma nel contesto internazionale.Fin dal 2007 ICIM ha ritenuto di sviluppare e approfondire le proprie competenze per offrire ai propri clienti un marchio interna-zionale nel settore del solare termico. ICIM è a oggi uno degli 8 organismi di certifi ca-zione europei – e unico in Italia – deputati al rilascio del marchio Solar Keymark, un

marchio del CEN (European Committee for Standardization). Una scelta di qualità, che ha trovato conferma nel decreto legislativo del 3 marzo 2011, n. 28, che nel recepire la direttiva 2009/28 della Comunità Europea sulle energie rinnovabili ha richiesto che entro 2 anni dall’entrata in vigore del decre-to gli incentivi statali di ogni natura siano concessi solo per componenti (collettori e sistemi solari) dotati di certifi cazione Solar Keymark.Il Solar Keymark diventa quindi non solo un passaporto per la produzione italiana che intenda raggiungere quei mercati dove già da tempo questo marchio è richiesto (Ger-mania, Spagna, UK e altri), ma necessario per tutti i produttori – italiani ed esteri – in-teressati al mercato italiano. Oggi le certifi cazioni Solar Keymark rila-sciate da ICIM a produttori esteri sono il 25% del totale, di cui poco meno della metà da paesi extra UE. Si evidenzia una cresci-ta di interesse da parte dei paesi del baci-no Mediterraneo, sia per la produzione sia per l’adesione a schemi di certifi cazione cogente che recepiscano il Solar Keymark, e proprio in questo senso ICIM ha recente-mente avviato contatti con le autorità egi-ziane e maltesi.Nel settore fotovoltaico ICIM è l’unico orga-nismo italiano aderente allo schema IECEE (Worldwide System for Conformity Testing and Certifi cation of Electrotechnical Equip-

ment and Components). Allo schema ade-riscono complessivamente 16 organismi di certifi cazione, di cui solo 8 europei. Le recenti disposizioni del GSE attribuiscono agli organismi aderenti allo schema IECEE il compito di effettuare le factory inspection che diverranno obbligatorie per tutti i com-ponenti di impianti con entrata in esercizio successiva al 30 giugno 2012.ICIM è tuttavia già da tempo impegnata nelle ispezioni di siti produttivi in Italia e all’estero: oltre ai prodotti certifi cati (54% extra UE, 24% Italia) nell’ultimo anno si sono intensifi cate le attività di factory inspection orientate a fornire giudizi di affi dabilità alle

banche e alle società di leasing che devono valutare la fi nanziabilità di un impianto. Nel corso dell’ultimo semestre i valutatori ICIM hanno condotto ispezioni a siti pro-duttivi italiani, europei ed extraeuropei, prevalentemente in Cina e Sud Africa, ri-scontrando la soddisfazione dei clienti per la professionalità e la competenza dimo-strate.Infi ne, lo scorso aprile ICIM ha sottoposto alla valutazione della Commissione Euro-pea il proprio schema per la certifi cazione di biocarburanti, sviluppato secondo quan-to previsto dalla direttiva 2009/28/CE. Spetta infatti alla Commissione Europea “decidere che i sistemi volontari nazionali o internazionali che fi ssano norme per la produzione di prodotti della biomassa con-tengono dati accurati ai fi ni dell’articolo 17, paragrafo 2, o dimostrano che le partite di biocarburanti rispettano i criteri di soste-nibilità di cui all’articolo 17, paragrafi da 3 a 5.” Lo schema sviluppato da ICIM, che ha già ottenuto un consenso preliminare, ha destato particolare interesse tra i produtto-ri e i trader di biomassa agricola interessati a dimostrare la sostenibilità del prodotto commercializzato al fi ne della produzione di biocarburanti conformi ai requisiti della direttiva. ICIM ha già avviato attività certifi -cative per fi liere in Sud Africa e ha in corso trattative per nuove certifi cazioni in Sud America e Estremo Oriente.

I MERCATI I MERCATI

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11

La conferenzadell’Industria SolareItalia 2011Continua l’impegno ICIM nella proposizione di soluzioni

in ambito di servizi dedicati alle energie rinnovabili.

APPROFONDIMENTI TECNICI

La Conferenza dell’Industria Solare Italia 2011, organizzata a Roma il 24 e 25

febbraio 2011 da Solarpraxis di Berlino, in collaborazione con Ambiente Italia, ha of-ferto uno scenario di visioni strategiche ed esperienze pratiche del mercato europeo e italiano.L’intervento di ICIM ha focalizzato la valen-za delle attività di misurazione e di moni-toraggio continuo dello stato di effi cienza di un impianto in relazione ai rischi di in-vestimento, in specie nel settore degli im-pianti fotovoltaici.Con una iniziale esposizione dello scenario evolutivo del settore fotovoltaico nell’anno 2010, in relazione alle percentuali di cre-scita delle potenze generate, anche grazie ai sistemi di incentivazione previsti, la re-lazione di Paolo Gianoglio, Direttore ICIM,

ha trattato l’argomento sensibile delle va-riabili critiche per la valutazione del ritorno di investimento nel settore fotovoltaico.Non sempre chi opera nel settore ha competenza sulla valutazione dei rischi e conosce le soluzioni idonee per l’abbat-timento degli stessi: l’esempio della Spa-gna – mercato che ha avuto un’evoluzione straordinaria nella produzione di energia da fonti rinnovabili – oggi presenta una si-tuazione dove il 70% degli impianti verifi ca-ti mostra gravi irregolarità sia burocratiche che tecniche.Tra le variabili critiche rilevanti si identifi ca-no, di fatto, i rischi legati alla progettazione dell’impianto, ovvero uno studio e uno

sviluppo progettuale che non ha tenuto conto di valori tecnici essenziali infl uenti sull’effi cienza prestazionale dell’impianto stesso; rischi legati alla costruzione e in-stallazione, ove l’impianto non sia rispon-dente ai contenuti progettuali; rischi legati alla competenze e qualifi ca del personale addetto. Il ricorso alle assicurazioni copre in realtà una componente minima dei prodotti fi -nanziati: gli ultimi dati di esercizio 2009, vedono il 29% per i privati, 31% per le azien-de, il 50% per la P.A.; si copre spesso il capi-tale investito ma non la mancata produzio-ne di energia elettrica. Gli attuali strumenti di attestazione e cer-tifi cazione applicati al settore fotovoltaico sono in genere a carattere volontario per quanto riguarda prodotti e componenti ri-tenuti “critici” come ad esempio i moduli; le valutazioni tecniche preliminari, le veri-fi che di progetto, i collaudi di installazione seguono spesso iter e metodologie non uniformi secondo standard tecnici validati, dando spesso origine a vertenze tra le par-ti (committente, fornitore, fi nanziatore).Lo schema di certifi cazione dell’impianto fotovoltaico proposto da ICIM rappresenta lo strumento di mitigazione dei rischi in quanto integra nella valutazione dell’im-pianto anche la valutazione della presta-zione contro ogni rischio identifi cato e ne consente la verifi ca nel tempo. La qualità della progettazione, la qualità e la sicurezza dei singoli componenti e delle materie prime utilizzate, la qualità e la si-curezza delle fasi di installazione e di ma-nutenzione, oltre alla valutazione dell’ef-fi cienza e la resa energetica dell’impianto stesso, rappresentano la garanzia di obiet-tività, trasparenza, affi dabilità rilasciata da una Terza Parte Indipendente che, nella fattispecie del fi nanziamento, assicura be-nefi ci a tutti gli attori del processo.In particolare per i committenti vengono minimizzati i rischi sui costi e sulla gestio-ne degli impianti, riducendo il rischio di con-tenzioso nel caso di valutazione negativa; per i fornitori dell’impianto si minimizzano i rischi di penali e costi accessori; per i fi -nanziatori che hanno il vantaggio di poter monitorare costantemente l’andamento del progetto, grazie a un metodo omoge-neo di valutazione e ai controlli realizzati durante tutte le fasi del progetto, minimiz-zando il rischio sui capitali investiti.Lo schema ICIM per la Certifi cazione è ap-plicabile a tutte le imprese che svolgono attività di progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici pur-chè le attività siano svolte con continuità e in misura prevalente: una soluzione defi ni-ta in un Regolamento accreditato ACCREDIA che tiene conto di norme internazionali di settore con specifi che tecniche elaborate da un pool di esperti.

EVENTI

I MERCATI

ICIM certifi ca la prima turbina eolica

Con la certifi cazione di Libellula 55kW – un aerogeneratore

interamente prodotto in Italia – ICIM si conferma leader

italiano nelle certifi cazioni delle energie rinnovabili.

ICIM prosegue il percorso di certifi cazione e assessment delle energie rinnovabili

nel quale è l’indiscusso leader italiano e ag-giunge un altro importante tassello al suo portfolio: la prima certifi cazione italiana di una turbina eolica. Si chiama Libellula 55kW ed è un aerogene-ratore interamente prodotto in Italia, fi ore all’occhiello della ARIA srl di Prato: con un diametro del rotore di 250mq e una torre che può raggiungere i 30m di altezza, Libellula 55kW non è solo la prima turbi-na eolica certifi cata da ICIM in riferimento al proprio schema specifi co e alla Norma CEI EN 61400-1, ma è anche il primo caso italiano – e uno dei pochi a livello interna-zionale – di certifi cazione emessa su una macchina fi nita per la produzione di ener-gia eolica. Libellula è un nuovo aerogeneratore di pic-cola taglia, sviluppato in Italia come evolu-zione di una tecnologia di origine nordeuro-pea, che ha saputo dimostrare negli anni eccellenti rendimenti e ottima affi dabilità. È concepita all’insegna della semplicità per chi decida di acquistarlo e farlo impiantare: si autorizza con una Dichiarazione di Ini-zio Attività (DIA) e si connette alle linee di Bassa Tensione, contribuendo a mantenere bassi i costi d’impianto. Dotato di un rotore a due pale sopravvento, è studiato per ga-rantire un elevato rendimento anche con venti medio bassi – grazie all’ampio dia-metro del rotore – e una lunga vita utile – grazie all’altezza della torre tubolare – che consente il funzionamento al di fuori delle turbolenze presenti ad altezze minori.Questa particolare turbina può essere installata sia singolarmente sia in lotti, creando così piccoli parchi eolici che co-stituiscono un’importante integrazione di reddito per aziende agricole, artigiane e piccole imprese che intendano ottenere un signifi cativo risparmio nell’approvvigio-namento di energia elettrica, contribuendo anche a ridurre le emissioni e a salvaguar-dare concretamente l’ambiente.Per la certifi cazione, ICIM ha sviluppato uno schema di certifi cazione specifi co per le macchine eoliche, basandosi sulle norme CEI EN IEC 61400-1 e CEI EN IEC 61400-2 (che permettono di coprire le macchine eo-liche di tutte le potenze dal microeolico alle grandi macchine di potenza) aggiornato a seguito dell’uscita nella seconda metà del 2010 della nuova norma IEC 61400-22 che aggiunge test prestazionali a quelli richie-sti dalle norme di base. Nel corso dell’iter certifi cativo, ICIM ha ve-rifi cato qualità e completezza della proget-tazione della struttura, degli organi mec-canici e dell’impianto elettrico, valutando inoltre la conformità del fascicolo tecnico e di tutta la documentazione necessaria alla messa in commercio della turbina. Al-tre prove sono state inoltre condotte sulla

macchina già installata, testando diretta-mente l’effi cacia di tutti i principali sistemi di controllo e protezione previsti, anche du-rante condizioni di funzionamento partico-larmente critiche quali, ad esempio, perdita di tensione di rete, arresto di emergenza e velocità di rotazione del rotore eccessiva. Un lavoro complesso, dunque, che ha ri-chiesto da parte di ICIM competenze inter-disciplinari molto elevate che rispecchiano, a loro volta, la complessità progettuale di un prodotto in grado di integrare aspetti elettrici ed elettronici e aspetti meccanici, legati a sicurezza, funzionalità e resisten-za della macchina a eventuali condizioni meteorologiche avverse.La certifi cazione riconosce in maniera imparziale e uffi ciale le potenzialità del-la macchina e costituisce un biglietto da visita autorevole con cui presentarsi al mercato: è indubbio, infatti, che oltre a tu-telare i consumatori essa conferisca un im-portante vantaggio competitivo all’azienda produttrice, dando al contempo all’intero settore una garanzia in più di qualità e di regole certe. Un circolo virtuoso che può giovare all’intero comparto dell’eolico, tra le energie rinnovabili una delle meno im-pattanti e delle più convenienti, che è però stata di recente sorpassata, in termini di potenza prodotta, dal fotovoltaico che negli ultimi anni è stato sostenuto anche da una politica maggiormente incentivante. E se è vero che, grazie alle favorevoli condizioni del vento in determinate zone, numerosi impianti eolici sono già diffusi nel territo-rio nazionale – soprattutto al Sud Italia – è anche vero che la storia dell’eolico nel no-stro Paese presenta molti capitoli ancora da scrivere per le grosse potenzialità non ancora pienamente sfruttate, sia in termini di risparmio economico sia di impatto am-bientale. Il progresso tecnologico, al quale l’Italia contribuisce in maniera importante, porterà a breve a macchine sempre più potenti, performanti e “leggere”, in grado di riservare, per l’immediato futuro, molte sorprese positive.ICIM certifi ca anche macchine mini e micro eolico, in grado di produrre energia elet-trica su piccola scala – fi no a 200kW – e per questo adatti a un uso domestico e, a copertura dell’intera fi liera del settore eoli-co, è attrezzata per analisi di siti eolici e di parchi eolici.

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APPROFONDIMENTI TECNICI

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Ristorazione collettiva:l’approccio innovativodi ICIMCon il nuovo schema di certifi cazione RistorAbilitàTM, ICIM valuta

responsabilità sociale, rispetto dell’ambiente e sostenibilità.

RistorAbilità è un approccio innovativo e proprietario che ICIM propone alle azien-

de della ristorazione e a tutte le organizza-zioni pubbliche e private che offrono pasti attraverso un proprio servizio di mensa.RistorAbilità promuove la sostenibilità e la responsabilità sociale come opportunità di business e valorizza la capacità di gestire in modo equilibrato ogni aspetto del ciclo di ristorazione, dalla progettazione dei menu alla gestione delle risorse, riducendo rischi e sprechi, per garantire qualità, sostenibili-tà e benessere.RistorAbilità valorizza le abilità di fare risto-razione nel rispetto dell’ambiente e della tutela della cultura del territorio attraverso• l’offerta di pasti sani, sicuri, appetibili,

equilibrati;• l’utilizzo di materie prime fresche, sta-

gionali, sostenibili e trasformate con competenze gastronomiche e tecnologie adeguate a stabilire rapporti di reciproco benefi cio con i fornitori;

• la soddisfazione del cliente e/o il consu-matore in merito a requisiti di qualità, salute, cultura;

• lo sviluppo del proprio sistema di gestio-ne aziendale con l’integrazione della so-stenibilità in tutti i processi del ciclo del servizio/prodotto, con vantaggi econo-mici, ambientali e sociali;

• l’adozione di un approccio multidiscipli-nare e partecipato nel processo decisio-nale per gestire in modo consapevole i rischi e le opportunità di miglioramento;

• la garanzia di un ambiente di lavoro ade-guato alle esigenze umane e lavorative (igiene, salute, sicurezza, rispetto dei diritti e delle diversità);

• la comunicazione trasparente e respon-sabile per costruire un clima di fi ducia con le parti interessate.

I SERVIZI ICIM PER L’APPROCCIO“RistorAbilità”La VALIDAZIONE che consente all’azienda di identifi care il grado di sostenibilità raggiun-to e la aiuta a individuare, in modo strategi-co, dove concentrare gli sforzi migliorativi e le azioni da perseguire.La VALIDAZIONE viene rilasciata dopo un’analisi delle scelte organizzative e delle performance di sostenibilità, basata sulle evidenze oggettive che caratterizzano il prodotto/processo/servizio di ristorazione.La VALIDAZIONE si basa sulla misurazio-ne di dati quantitativi e qualitativi; deriva dall’integrazione di analisi del valore e di valutazione degli impatti sulla salute e sull’ambiente; adotta strumenti derivati da discipline mediche, sociali, economiche e ambientali, fondendole in una prospettiva multidimensionale. L’ATTESTATO DI VALIDAZIONE assegna “pun-teggi percentuali” ai requisiti analizzati se-condo i criteri come: legame con il territorio

e con la storia; innovazione e miglioramen-to; sostenibilità economica e ambientale; tutela della sicurezza, salute e responsabi-lità sociale.

La CERTIFICAZIONE che garantisce la ca-pacità dell’organizzazione di perseguire lo sviluppo sostenibile in un’ottica di sistema di gestione, con obiettivi a medio-lungo termine, secondo un approccio al migliora-mento continuo, e valorizza l’organizzazio-ne responsabile di fronte a tutti i portatori di interesse. La CERTIFICAZIONE viene rilasciata a segui-to di una attività di verifi ca della conformi-tà del sistema di gestione aziendale allo schema “RistorAbilità” di ICIM, sviluppato per consentire all’azienda di gestire politi-che e obiettivi di sviluppo sostenibile eco-nomico, ambientale e sociale, lungo tutto il ciclo di vita.La certifi cazione attesta la capacità dell’or-ganizzazione di:• progettare il menu e programmare lo

sviluppo organizzativo e gestionale per obiettivi sulla base del contesto e dei reali bisogni degli utenti/clienti, dei col-laboratori, dei fornitori, del territorio e di altre parti interessate;

• adottare un sistema di analisi partecipa-ta e multidisciplinare e di rendicontazio-ne trasparente dei risultati raggiunti;

• minimizzare gli impatti e i rischi ambien-tali, sociali ed economici in tutto il ciclo di vita del prodotto-servizio.

I VANTAGGI DELL’APPROCCIO

“RistorAbilità”Garanzia di evidenze oggettive ai mercati di riferi-mento: • trasparenza delle proprie performance attraver-

so evidenze misurabili; • coniugazione di principi di salubrità e di qualità

delle materie prime impiegate con una attenzio-ne ai costi di gestione prefi ssati;

• adozione di buone pratiche di gestione (fi liera corta, riduzione dei rifi uti, ecc.) attraverso un si-stema quantitativo validato e oggettivo;

• impegno alla conformità delle linee di indirizzo sulla ristorazione ospedaliera e scolastica ema-nate dal Ministero della Salute, i criteri di green e social procurement, le linee guida ISO 26000 e la norma UNI 11407.

Ottimizzazione della gestione interna per garantire:• ottimizzazione dei tempi di risposta verso i pro-

pri clienti; • riduzione dei costi operativi e di gestione delle

risorse e migliore effi cienza in tutta la catena di approvvigionamento, produzione ed erogazione del servizio;

• maggiore effi cienza e produttività e migliore ge-stione degli aspetti ambientali e sociali;

• maggiore capacità di controllo delle performance; • effettiva prevenzione di ineffi cienze e sprechi

(acqua, energia, materie prime, imballaggi, ecc.);• effettiva prevenzione dei rischi di infortuni, inci-

denti sul lavoro e rispetto dei diritti umani e delle differenze;

• ottimizzazione della catena del valore per un mi-gliore rapporto con la fi liera di riferimento.

Il 16 marzo 2011 è entrato in vigore il Decreto ministeriale n. 269 dell’1 di-

cembre 2010, conosciuto come “decre-to sulla capacità tecnica”, che pone in esecuzione quanto disposto dal comma 4 dell’art. 257 del D.P.R. 4 Agosto 2008, n. 153 e che ha l’obiettivo di adottare un meccanismo di qualificazione delle imprese che favorisca l’attenzione ver-so la qualità dei servizi di vigilanza.Con l’entrata in vigore di questo provve-dimento legislativo gli istituti di vigilan-za privata sono chiamati a occuparsi – nel caso in cui non dovessero provve-dervi le forze di polizia – della sicurez-za di diversi obiettivi definiti sensibili (centrali elettriche, raffinerie, centrali telefoniche, emittenti radio-tv). Anche per questo motivo il decreto introduce specifici requisiti organizzativi e pro-fessionali per le imprese di vigilanza privata e prevede importanti novità relative all’aumento del livello di sicu-rezza degli “obiettivi sensibili” e dei siti che presentano “speciali esigenze di sicurezza”.Fra gli obiettivi sensibili, la cui sicu-rezza potrà anche essere affidata alle guardie giurate, figurano aziende pub-bliche e private dei settori dell’energia, delle telecomunicazioni e delle forni-ture idriche; mentre i siti con speciali esigenze di sicurezza potranno essere ospedali, strutture pubbliche con centri elaborazione dati come Regioni, Provin-ce, INPS, tribunali, musei, pinacoteche, siti di particolare rilevanza artistica e storica.Per garantire la crescita del livello qua-litativo del settore, mantenendo un pre-sidio sul rispetto dei requisiti tecnici e organizzativi ritenuti indispensabili per offrire servizi adeguati alle reali esi-

genze di sicurezza, il DM ha introdotto l’obbligo del possesso della certificazio-ne secondo la norma UNI 10891:2000 “Servizi - Istituti di vigilanza privata - Requisiti”.La norma, in vigore dal 2000, è stata fino a oggi adottata dalle aziende che intendevano, grazie a una certificazio-ne volontaria, dare evidenza del rispet-to di requisiti definiti.Oggi, invece, il possesso di tale certi-ficazione risulta essere cogente, fatto salvo il periodo transitorio di 18 mesi previsto perché le aziende possano adeguare la propria organizzazione ai requisiti normativi. La scadenza è quindi fissata per l’11 settembre 2012, mentre nel medesimo periodo è previ-sto che sia pubblicata una nuova revi-sione della norma.

ICIM, forte dell’esperienza già acqui-sita in altri ambiti nella certificazione secondo requisiti di servizio, offre alle aziende del settore vigilanza innanzi-tutto un percorso formativo per com-prendere i requisiti normativi previsti dalla norma UNI 10891. Il corso è indi-rizzato alle figure aziendali cui sarà as-segnato il ruolo di professionista della security aziendale, come definito dalla norma UNI 10459, che dovrà obbliga-toriamente essere previsto all’interno della struttura organizzativa dell’istitu-to di vigilanza. Oltre alla formazione, ICIM è in grado già da oggi di offrire la certificazione secondo la UNI 10891, avvalendosi di valutatori esperti del settore opportu-namente qualificati, e segue lo svilup-po della revisione della norma per ade-guarsi tempestivamente alle prossime modifiche e integrazioni dei requisiti.

Vigilanza privata:i servizi ICIM per lacrescita della qualitàICIM offre servizi di formazione e di certifi cazione con

l’obiettivo di migliorare le capacità tecniche del settore.

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APPROFONDIMENTI TECNICI

NORMATIVE

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Il 31 Marzo 2011 l’Unione Europea ha adottato il Regolamento n° 333/2011

recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici – di ferro, ac-ciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio – cessano di essere considerati rifi uti. Questo per agevolare il mercato del riciclaggio dei rottami metallici destinati a essere impiegati come materie prime nelle acciaierie, nelle fonderie e nelle raffi nerie di alluminio per la produzione di metalli. I criteri individuati dal Regolamento, attua-tivo dal 9 Ottobre, sono differenziati per i rottami di ferro e acciaio e per i rottami di alluminio e sono fi nalizzati a garantire che i rottami ottenuti mediante un’operazione di recupero: a) soddisfi no i requisiti tecnici dell’industria metallurgica; b) siano con-formi alla legislazione e alle norme vigenti applicabili ai prodotti; c) non comportino ripercussioni generali negative sull’am-biente o sulla salute umana.In particolare, i rottami cessano di essere considerati rifi uti quando, all’atto della ces-sione dal produttore a un detentore, sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:a) I rifi uti utilizzati come materiale in in-

gresso all’operazione di recupero:• sono solo rifi uti contenenti ferro o ac-

ciaio (o alluminio e leghe di alluminio) recuperabili;

• non sono rifi uti pericolosi o è dimo-strabile che sono state eliminate tutte le caratteristiche di pericolo mediante appositi processi e tecniche di tratta-mento defi nite dal Regolamento;

• non sono:a) limatura, scaglie e polveri contenen-

ti fl uidi quali oli o emulsioni oleose;b) fusti e contenitori, tranne le appa-

recchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici.

b) I rottami ottenuti dall’operazione di re-cupero soddisfano i requisiti di qualità indicati dallo stesso Regolamento.

c) Il produttore del rottame ha rispettato le seguenti prescrizioni:• per ciascuna partita di rottami metalli-

ci, ha stilato una dichiarazione di con-formità, anche in formato elettronico, in base al modello specifi cato all’alle-gato III del Regolamento;

• ha trasmesso la dichiarazione di con-formità al detentore successivo della partita di rottami metallici;

• conserva una copia della dichiarazio-ne di conformità per almeno un anno dalla data del rilascio mettendola a di-sposizione delle Autorità competenti che la richiedano;

• applica un sistema di gestione della qualità, atto a dimostrare che, sia i ri-fi uti in ingresso che i rottami in uscita dall’operazione di recupero, rispettano i criteri del Regolamento.

Il Sistema di Gestione della Qualità a sua volta, dovrà garantire e disciplinare:• il controllo in accettazione dei rifi uti in

ingresso all’operazione di recupero; • il monitoraggio dei processi e delle tec-

niche di trattamento eventualmente ap-plicate;

• il monitoraggio della qualità dei rottami metallici in uscita dall’operazione di re-cupero (che comprenda anche campio-namento e analisi);

• l’effi cacia del monitoraggio della radioat-tività di ogni partita;

• le modalità di raccolta e analisi delle osservazioni dei clienti sulla qualità dei rottami metallici;

• la registrazione dei risultati dei controlli effettuati;

• la revisione e il miglioramento del siste-ma di gestione della qualità;

• la formazione del personale.

Tale sistema di gestione della qualità, dovrà essere verifi cato ogni 3 anni da un organi-smo terzo indipendente e, sebbene non sia necessario sottoporlo a certifi cazione, la verifi ca potrà essere svolta in forma sinergica e contestuale a quella inerente eventuali sistemi di gestione ISO 9001/ISO 14001/EMAS già adottati dall’organizza-zione, con conseguente abbattimenti dei costi, riduzione dell’impegno richiesto al personale aziendale, utilizzo di strumenti operativi già in essere.Il sistema previsto dal Regolamento (UE) 333/2011 è stato pensato per dare tra-sparenza nei confronti del mercato sulle modalità di gestione dei rottami metallici garantendo la tracciabilità dei trattamenti e la qualità del rottame.È necessario sottolineare che il prodotto fi nale (rottame metallico) in quanto “non più rifi uto”, risulta non più soggetto alla gestione burocratica tipica dei rifi uti, risul-tandone in tal modo valorizzato.ICIM, in qualità di Organismo di certifi ca-zione accreditato ACCREDIA e Verifi catore Ambientale accreditato ai sensi del Rego-lamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS), forte della sua pluriennale esperienza e com-petenza acquisita sul campo in relazione a tutti i soggetti delle fi liera (produttore – recuperatore – utilizzatore) interessata dal presente Regolamento, può accertare con tempestività, grazie alla propria rete di esperti presenti sul territorio naziona-le, che il sistema di gestione della qualità aziendale, predisposto ai sensi del Rego-lamento (UE) n° 333/2011, sia adeguato a soddisfare le disposizioni richieste e sia uno strumento operativo volto a persegui-re il miglioramento continuo dei processi di trattamento e della qualità del rottame.Particolari condizioni economiche sono state previste per le aziende associate Assofermet.

I rottami metallicicessano di essereconsiderati rifi uti ICIM ha siglato una convenzione con Assofermet a seguito

dell’entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 333/2011.

Il nuovo standardISO 50001 per la gestione dell’energiaUn quadro condiviso e riconosciuto per l’integrazione

del rendimento energetico nelle pratiche di gestione.

Il 15 giugno 2011 ISO ha reso disponi-bile sul sito www.iso.org lo standard

50001.Nella conferenza di lancio del 17 giu-gno presso il Centro Congressi di Gine-vra si sono trattati i grandi temi legati alla gestione dell’energia, quale valore determinante di impatto finanziario per le aziende di ogni settore e di ogni di-mensione.Il miglioramento del rendimento energe-tico è in grado di fornire benefici rapidi per una organizzazione, massimizzan-do l’utilizzo delle sue fonti di energia e beni legati all’energia, riducendo costi sia energetici che di consumi.La Norma ISO 50001 ha lo scopo di forni-re alle organizzazioni un quadro ricono-sciuto per l’integrazione del rendimen-to energetico nelle pratiche di gestione: migliore utilizzo delle fonti di energia, attività di banchmarking, misurazione, documentazione e reporting sui dati di miglioramento dell’intensità energeti-ca calcolata e l’impatto sulla riduzione proiettato in gas a effetto serra.

I contenuti del modello di norma sono identificati in:• definizione del sistema di gestione

dell’energia - struttura e requisiti di base;

• legislazione di riferimento;• responsabilità della direzione per la de-

fi nizione della politica energetica - obiet-tivi e indicatori;

• pianifi cazione e miglioramento dell’effi -cienza energetica;

• competenza e formazione del perso-nale;

• controllo operativo.Nello specifico, gli obiettivi sono rap-presentati da: • attività di trasparenza e comunica-

zione sulla gestione delle risorse energetiche;

• individuazione di migliori pratiche di gestione dell’energia;

• valutazione e individuazione di prio-rità per la realizzazione di nuove tec-nologie di efficienza energetica;

• individuazione di criteri per promuo-vere politiche di efficienza energetica anche nella gestione della catena di distribuzione – supply chain mana-gement – relativamente alle attività logistiche delle aziende;

• integrazione con sistemi di gestione in particolare ambiente, salute e si-curezza.

Quotidianamente le organizzazioni di tutto il mondo si occupano di questioni quali la disponibilità di approvvigiona-mento energetico, affidabilità, cambia-menti climatici ed esaurimento delle risorse: un elemento fondamentale per

affrontare simili problemi è l’efficacia con cui l’organizzazione gestisce i pro-pri consumi energetici.La ISO 50001 fornisce un modello che aiuta le imprese a pianificare e gestire sistematicamente il proprio consumo energetico, con particolare attenzione a performance e attività di migliora-mento continuo per una maggiore effi-cienza energetica.Perché, come afferma Robert Steel, Segretario Generale ISO, “l’energia non è più un problema tecnico ma un pro-blema di gestione con un impatto fon-damentale sul valore economico-finan-ziario di una organizzazione; il tempo per affrontare la questione è ora”.ICIM accoglie il nuovo standard ISO 50001 di gestione dell’energia propo-nendo anche un corso specifico rivolto a responsabili aziendali, energy ma-nager e aspiranti auditor di Sistemi di Gestione di Energia: il corso “Auditor interno ISO 50001”.Obiettivo del corso è fornire conoscen-ze metodologiche e tecniche per la indi-viduazione dei processi rilevanti per gli aspetti energetici e per la pianificazio-ne e realizzazione di audit in azienda o presso fornitori sui Sistemi di Gestione di Energia, in conformità ai requisiti ISO 50001.Il corso, che rientra nel percorso forma-tivo rivolto a coloro che vogliono acqui-sire le competenze necessarie per mi-surare e monitorare politiche e obiettivi di integrazione energetica in pratiche di gestione, è proposto nel sito di ICIM de-dicato alla formazione:fabbricadellaconoscenza.icim.it.

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NOTIZIE DA ICIM

ICIM ha partecipato il 22 aprilea “Auditing” di Energia24, talk meeting tra lettori e playerdel settore, sul tema “Finanziare le rinnovabili: tutti i plusdel mini e dello small hydro”.

ICIM ha partecipato il 22 aprile all’ “Audi-ting” di Energia24 dal titolo “Finanziare le rinnovabili: tutti i plus del mini e dello small hydro”. Mini idroelettrico e gestione ottimale delle acque è stato l’argomento in discussione nel talk meeting tra lettori e player del settore. Da una recente ricerca del Politecnico di Milano è emerso che circa il 60% dei Co-muni lombardi appartenenti a Comunità Montane presenta dislivelli dalle opere di presa fi no ai serbatoi di accumulo e stoc-caggio pre-distribuzione potenzialmente sfruttabili per la produzione di energia idroelettrica da acquedotto. In diversi casi è però emerso che la quantità d’acqua transitante nei sistemi di approvvigio-namento idrico durante l’anno potrebbe non essere suffi ciente e che tali sistemi necessiterebbero di interventi strutturali per consentirne l’utilizzo ai fi ni plurimi, po-tabile e idroelettrico, vista la loro vetustà e considerati i criteri di dimensionamento con i quali furono studiati e progettati, in disaccordo con i criteri di progettazione di un comune impianto idroelettrico. Si trat-terebbe quindi di un’opportunità per ridur-re anche le perdite di acqua.La ricerca del Politecnico è stato l’interes-sante spunto che ha permesso ad ICIM di esprimere il punto di vista dell’esperto di settore sulla valutazione tecnica prope-deutica al fi nanziamento di un impianto idroelettrico di piccola taglia, sia in ambito pubblico sia privato. ICIM ha partecipato all’auditing con Fabri-zio Moscariello, Responsabile Pianifi cazio-ne Strategica.

Emission Trading: Raccolta dati per l’assegnazione gratuita di quote CO

2 per il periodo 2013 – 2020.

La Direttiva 2003/87/CE, recepita in Italia dal D. Lgs. 216/2006, che ha istituito un

sistema per lo scambio di quote di emis-sioni dei gas a effetto serra nella Comu-nità Europea, è stata significativamente modificata dalla Direttiva 2009/29/CE che ha introdotto due importanti questioni:1) la modifica e integrazione del campo

di applicazione del sistema comunita-rio di scambio delle quote di emissio-ne di gas a effetto serra a partire dal 1° gennaio 2013;

2) la possibilità di assegnare gratuita-mente, per il periodo successivo al 2012, una certa quantità di quote di emissione di CO

2 sulla base di norme

armonizzate a livello comunitario.Il punto 1) riguarda essenzialmente i ge-stori degli impianti nei quali al 1° Giugno 2011 sono esercitate attività non prima rientranti nel campo di applicazione della direttiva 2003/87/CE, ma che lo saranno a partire dal 1° Gennaio 2013, obbligan-doli a inviare, entro il 15 Giugno 2011, la domanda di autorizzazione a emettere gas a effetto serra per tali attività, confor-memente alle disposizioni della Delibera-zione 22/2011.Il punto 2) interessa un fronte molto più ampio di soggetti, ovvero tutti coloro che sono in possesso di un’autorizzazione a emettere gas a effetto serra.Per quanto riguarda il punto 2), informia-mo che il 17 maggio 2011 la Commissione Europea ha stabilito, con la pubblicazione della Decisione 2011/278/UE, le proce-dure di assegnazione delle quote a titolo gratuito e l’Autorità nazionale competen-te, con Deliberazione 26/2011 del 6 luglio 2011 ai sensi della citata Decisione, ha avviato la raccolta dei dati necessari per la determinazione delle quote da asse-gnare a titolo gratuito e ha chiarito che:A) sono interessati dalla raccolta dei dati

tutti gli impianti in possesso di un’au-torizzazione a emettere gas a effet-to serra rilasciata ai sensi del D.lgs. 216/2006 oppure con Deliberazione 25/2011 del Comitato nazionale;

B) i gestori di cui al punto A precedente devono presentare al Comitato (per via telematica all’indirizzo e-mail [email protected]) entro le ore 12:00 del 29 settembre 2011:

• il modulo per la raccolta dei dati di ri-ferimento per l’assegnazione gratuita delle quote per il periodo successivo al 2012 (rif. art. 7, par. 5 della decisione 2011/278/UE) già disponibile sul sito web del Comitato (http://www.minam-biente.it);

• la relazione metodologica (rif. art.7, par. 7 della decisione 2011/278/UE) contenente la descrizione dell’im-pianto, il metodo applicato per la com-pilazione del modulo di cui al punto precedente, le indicazioni delle varie fonti di dati, i vari passaggi dei calcoli e, se del caso, le ipotesi formulate e la metodologia applicata per attribuire le emissioni ai vari sotto-impianti;

• l’attestato di verifica del modulo e del-la relazione di cui ai punti precedenti, rilasciato da un verificatore ricono-sciuto.

Sul sito web http://www.minambien-te. it/menu/menu_attivita/raccolta_dati_2013_2020.html è possibile scarica-re tutta la normativa di interesse oltre che le Linee guida di dettaglio per la corretta compilazione del modulo per la raccolta dati e della relazione metodologica.Ricordiamo inoltre che ICIM, in qualità di verificatore accreditato dal Comitato Na-zionale, svolge l’attività di verifica dei mo-duli per la raccolta dati e della relazione metodologica.

ICIM partecipa all’indagine IAFsul valore della certifi cazione.

ICIM invita imprese, organizzazioni pubbli-che e private, ma anche i consumatori, a rispondere al sondaggio di IAF – Interna-tional Accreditation Forum – promosso da ACCREDIA. ACCREDIA sostiene l’iniziativa di IAF dedi-cata al sondaggio “End Users Global Sur-vey 2011”, a cui invita a partecipare tutti gli organismi di certifi cazione accreditati.Obiettivo dell’indagine è raccogliere e ana-lizzare i feedback degli utenti della certifi -cazione per verifi care le motivazioni che stanno alla base di questa scelta e il valore a essa attribuito. Oltre ad ACCREDIA, hanno aderito al pro-getto gli enti di accreditamento di altri 50 paesi. IAF è l’associazione mondiale di enti di accreditamento e di numerosi altri enti coinvolti nella certifi cazione di sistemi di gestione, di prodotti, di servizi, di fi gure professionali e di altri programmi di valu-tazione della conformità. L’obiettivo principale di IAF è sviluppare un programma uniforme di accreditamento per tutti gli enti aderenti a livello mondiale, che riduca il rischio per le imprese e i loro clienti, garantendo l’affi dabilità dei certifi -cati rilasciati sotto accreditamento.In quanto membro di IAF, ACCREDIA si è impegnata nell’indagine sugli utenti delle certifi cazioni promossa a livello globale, per continuare a sviluppare i principi e le prassi della valutazione di conformità.Il sondaggio, la cui compilazione richie-de pochi minuti, durerà fi no a ottobre del 2011 e le risposte, raccolte direttamente dal Comitato IAF Marketing e Comunicazio-ne, verranno relazionate durante l’Assem-blea Generale IAF che si terrà a novembre 2011, per poi essere rese pubbliche.

La qualità a 360° nel fotovoltaico: ICIM per NWG.

ICIM che da anni è attivo nel settore del fotovoltaico con un’ampiezza di offerta e di soluzioni per le aziende della fi liera che mirano a rafforzare la qualità del settore partendo dalla certifi cazione dei prodot-ti utilizzati e passando per le attività di due diligence tecnica svolte per conto di primarie istituzioni fi nanziarie, ha recen-temente concentrato l’attenzione sulla qualifi ca delle competenze e delle profes-sionalità dei progettisti e degli installatori, fi gure che rivestono un ruolo cruciale per

la qualità dell’installato. NWG, tra le più im-portanti realtà italiane del settore fotovol-taico per numero di impianti realizzati su tutto il territorio nazionale (2.235 impianti installati nel 2010 e oltre 1.000 nell’anno precedente), ha condiviso questo approc-cio qualifi cante e differenziante e ha così deciso di ricorrere ai servizi ICIM per ele-vare le competenze della propria rete di studi e imprese installatrici, per ridurre o comunque gestire il rischio di reputazio-ne che potrebbe generarsi per comporta-menti non corretti da parte di una delle aziende che progettano o installano im-pianti ma anche per differenziare la pro-pria offerta con un plus rappresentato da una rete di collaboratori qualifi cata e per prevenire l’insorgenza di contenziosi con la clientela.NWG ha, quindi, deciso di ricorrere a ICIM per la certifi cazione dei kit fotovoltaici in-stallati dalla propria rete di installatori e per intensifi care il proprio programma di formazione rivolto a studi e imprese in-stallatrici. Sono state previste 10 sessioni di corsi per installatori di impianti fotovol-taici qualifi cati CEPAS. In linea con gli obbli-ghi previsti dalla Direttiva RED, ed entro il 2011 ICIM inizierà l’iter per la qualifi ca delle oltre 40 aziende installatrici. Nella prima metà di luglio a Pomezia è stato organiz-zato il corso propedeutico: “Progettare Im-pianti Fotovoltaici. Requisiti per la garanzia di qualità degli impianti” che ha visto la partecipazione di un centinaio di studi di progettazione NWG.

ICIM ha acquisito INTERSERVICE srl, società di ispezioni che eroga servizi di expediting e collaudi in Italia e all’estero.

L’operazione prevede la cessione a ICIM del portafoglio ordini di INTERSERVICE. ICIM garantirà così una maggiore presen-za sui mercati in cui operano le principali società di ingegneria dei settori chimico, petrolchimico, oil&gas ed energia, società che necessitano dei servizi di ispezioni, expediting, collaudi e testing su prodotti, materiali o attrezzature da utilizzare in im-pianti industriali.Inoltre, grazie alle qualifi cate competenze di Interservice nell’area della saldatura, dei controlli e delle prove in ambiente po-tenzialmente esplosivo, ICIM sarà in grado di ampliare signifi cativamente il range dei propri servizi.

ATTUALITÀ

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Tra i clienti INTERSERVICE, nomi importanti come Tecnimont, Siad, Mcdermott, Siirtec Nigi e Aps; ICIM, dal canto suo, nel segmen-to ispezioni vanta nomi quali Enel Green Power, Techint, Stf, Alstom, Edison, Nooter Eriksen.L’acquisizione di INTERSERVICE da parte di ICIM si inserisce in un mercato in forte evoluzione che si sta indirizzando sempre più verso la richiesta di servizi complessi nell’ambito delle Ispezioni – attività di va-lutazione defi nite ad hoc per ogni azienda, di qualsivoglia settore merceologico – in primis i grossi contractor internazionali.

Ad essi ICIM offre, tra gli altri, servizi di pre-shipment, controllo qualità, valutazione dei fornitori. Le attività sono condotte da valutatori esperti e qualifi cati che forni-scono alle aziende uno strumento effi cace per migliorare la qualità della propria of-ferta nel rispetto dei requisiti normativi e contrattuali.

Gli esperti ICIM docential 3° Master Management dell’Energia e dell’Ambienteorganizzato dal Sole 24 Ore.

Il Master, organizzato dal Sole 24 Ore e aperto a giovani laureati in discipline tec-nico-scientifi che, economiche e giuridiche, ha l’obiettivo di fornire le competenze tec-niche e manageriali necessarie nel settore dell’Energia e dell’Ambiente. Il percorso formativo, della durata complessiva di 9 mesi, è costituito da 5 mesi di formazione d’aula, a tempo pieno e frequenza obbli-gatoria, e 4 di stage presso le imprese del settore energetico e ambientale, società di consulenza, istituzioni pubbliche locali, nazionali e internazionali.Il programma, che si sviluppa nell’arco di 100 giornate d’aula, ha visto ICIM coinvolta in diverse giornate di docenza dove sono stati affrontati e approfonditi temi riguar-danti gli aspetti normativi e certifi cativi ri-guardanti le politiche ambientali, le energie da fonti rinnovabili e la gestione dei rifi uti.In dettaglio, gli argomenti trattati hanno ri-guardato: la DIRETTIVA 2009/28/CE (RED), la recente norma UNI CEI 11352 sui requi-siti delle ESCO, il regolamento EMAS III, la sostenibilità nell’edilizia, la certifi cazione energetica e altri sistemi di valutazione della sostenibilità, il ruolo della certifi ca-zione nella bancabilità degli investimenti in energie rinnovabili, LCA, la DIRETTIVA 2002/95/CE (RoHS: Restriction of Hazar-dous Substances Directive), la DIRETTIVA 2005/32/CE (Direttiva EuP: Energy-using Products) e il sistema di “tracciabilità dei rifi uti” SISTRI.

Energy Cluster partecipaal Power-Gen Europe tenutosidal 7 al 9 giugno a Milano Fiera.

Energy Cluster, il Metadistretto della ter-moelettromeccanica e forniture per l’ener-gia riconosciuto dalla Regione Lombardia di cui ICIM è socio, ha preso parte con un proprio stand al Power-Gen Europe, uno dei più importanti eventi a livello interna-zionale dell’industria dell’energia, che si è tenuto a Milano Fiera dal 7 al 9 giugno 2011. Energy Cluster è un sistema pro-duttivo al servizio dell’energia, una rete costituita “dalle imprese per le imprese” che si fonda sulle tradizioni e sulle com-petenze fortemente radicate in tutto il ter-ritorio lombardo.È un cluster, un’evoluzione del concetto di “Distretto produttivo”, che aggrega le imprese lombarde che costruiscono, o contribuiscono a costruire, prodotti utiliz-zati per la generazione e la distribuzione dell’energia, da quella tradizionale a quella connessa alle energie rinnovabili: una fi -liera strategica che ha saputo consolidar-si nel tempo divenendo una vera e propria eccellenza lombarda e italiana in costante evoluzione.Si pone l’obiettivo di strutturare e poten-ziare un sistema in grado di fornire pro-dotti di qualità e know-how, riconosciuto quale fornitore di eccellenza per l’energia: un “made in Italy” in rete con il mondo.

Accordo internazionale per ICIM, unico partner italiano della Proinso Solar Training School.

ICIM ha siglato un accordo con PROINSO, la multinazionale spagnola specializzata in distribuzione di componenti per impianti fotovoltaici, che lo vede quale unico partner italiano per la formazione all’interno della neonata Proinso Solar Training School. La “scuola” è un programma internazionale di formazione per installatori di energia sola-re fotovoltaica, rivolto alle 1.480 aziende della rete di Installatori Qualifi cati Proinso in tutto il mondo. La formazione, in Italia, sarà messa a punto da “La Fabbrica della Conoscenza” di ICIM: tra i corsi messi a disposizione degli in-stallatori Proinso anche il corso qualifi cato CEPAS con esame fi nale, che permette di accedere alla qualifi ca CEPAS per installa-tore qualifi cato nel settore fotovoltaico.

ICIM sponsor del convegno “Investire nel fotovoltaicocon nuovi incentividel IV Conto Energia”.

“Tutte le opportunità da cogliere per le im-prese e la PA” organizzato da Business In-ternational in collaborazione con Ravano Green Power. L’ evento si è tenuto il 28 giu-gno ad Ancona ed è stato replicato a Roma il 7 luglio. Attraverso il contributo di esperti del settore e rappresentanti delle istituzio-ni centrali, gli incontri hanno consentito ai partecipanti di comprendere gli aspetti chiave per investire nel fotovoltaico ed ac-quisire gli strumenti necessari per valutare la fattibilità di realizzazione di un impianto.Le tariffe, i rendimenti, le procedure e le tempistiche previste dal IV Conto Energia; gli aspetti autorizzativi e amministrativi che impattano sulla realizzazione dei pro-getti FV; le modalità di fi nanziamento degli

impianti; i profi li fi scali degli investimenti nel fotovoltaico; le scelte tecnologiche e progettuali più effi cienti: sono alcuni degli argomenti trattati. ICIM ha partecipato all’evento con un in-tervento dal titolo “Qualità, effi cienza e performance degli impianti fotovoltaici: gli strumenti di assessment per la mitigazio-ne del rischio” tenuto dal direttore Paolo Gianoglio ad Ancona e da Fabrizio Mosca-riello, Responsabile Pianifi cazione Strategi-ca a Roma.Uno strumento di mitigazione dei rischi è la “Certifi cazione di installazione di un impianto fotovoltaico”, una certifi cazio-ne completa dell’impianto, che coinvolge la parte progettuale, la verifi ca in campo dell’installazione, la verifi ca di conformità delle stringhe, la verifi ca della sicurezza (safety e security), la verifi ca fi nale di ef-fi cienza/capacità e la corretta manutenzio-ne nel tempo.

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L’offerta ICIM, ampia e diversifi cata, è qui suddivisa in macro aree:

LA QUALITÀ PER AZIENDEE PRODOTTI

Certifi cazione secondo la conformità alle norme: › UNI EN ISO 9001 per i sistemi di gestione

› UNI CEI EN ISO 13485 per i dispositivi

medici

› UNI EN ISO 3834 per la saldatura

› ISO 50001 per i sistemi di gestione

dell’energia (Ex EN 16001)

› TS 16949: 2009 per il settore automotive

› UNI EN 9100 e UNI EN 9110 per il settore

aerospaziale

› ISO/IEC 27001 per la sicurezza delle

informazioni

› SISTEMA RABC - RISK ANALYSIS -

BIOCONTAMINATION CONTROL SYSTEM

per la qualità microbiologica dei servizi

di lavanderia

Certifi cazione volontariadi prodotto su base di normetecniche nazionali, europeee internazionali nei settori:

› ANTINTRUSIONE

› ANTINCENDIO

› SICUREZZA

› IMPIANTI E COMPONENTI PER

IL TRASPORTO E IL CONTENIMENTO

DEI FLUIDI

› COMPONENTI PER L’EDILIZIA

› SEGNALETICA STRADALE

› SERVIZI (CONTACT CENTER)

Attività di verifi ca:

› VERIFICHE PERIODICHE E STRAORDINARIE

SU IMPIANTI ASCENSORI (DPR 162/99)

› VERIFICHE PERIODICHE E STRAORDINARIE

SU IMPIANTI DI MESSA A TERRA (DPR 462/01)

Certifi cazione Regolamentata:

› DIRETTIVA MACCHINE, RUMORE,

RECIPIENTI SEMPLICI A PRESSIONE,

ASCENSORI, ATEX, DISPOSITIVI MEDICI,

PRODOTTI DA COSTRUZIONE, PED

Ispezioni:

› EXPEDITING, PRE-SHIPMENT, ISPEZIONI E

SORVEGLIANZE, QUALIFICA DEI FORNITORI,

VENDOR LIST, VENDOR RATING (VENDOR

MANAGEMENT), QUALIFICA

DEI PROCEDIMENTI DI SALDATURA

E DEI SALDATORI E DEGLI OPERATORI

DI SALDATURA, DUE DILIGENCE TECNICA

LE ENERGIE RINNOVABILIED IL RISPARMIO ENERGETICO › CERTIFICAZIONE DEI COLLETTORI

E DEI SISTEMI SOLARI TERMICI SECONDO

LE NORME UNI EN 12975, UNI EN 12976

– RILASCIO DEL MARCHIO SOLAR KEYMARK

› CERTIFICAZIONE COMPONENTISTICA

DEDICATA PER IMPIANTI COMPLETI PER

IL SETTORE SOLARE TERMICO SECONDO

LA SERIE DI NORME ENV 12977

› CERTIFICAZIONE DI EFFICIENZA,

SICUREZZA E PRESTAZIONI DEGLI

IMPIANTI SOLARI TERMICI

› CERTIFICAZIONE MODULI MONO E POLI

CRISTALLINI ED A FILM SOTTILE PER

IL SETTORE FOTOVOLTAICO SECONDO LE

NORME IEC 61215, IEC 61646 ED IEC 61730

– RILASCIO DEL MARCHIO IEC-CB SCHEME

› CERTIFICAZIONE DEI COMPONENTI DEGLI

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

› CERTIFICAZIONE DI EFFICIENZA, SICUREZZA

E PRESTAZIONI DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

› CERTIFICAZIONE DEGLI INSTALLATORI

› CERTIFICAZIONE IMPIANTI A BIOMASSE

› CERTIFICAZIONE BIODIESEL

› CERTIFICAZIONE COMPONENTI, SISTEMI

ED IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI

ENERGIA EOLICA

› CERTIFICAZIONE DI IMPIANTI DI

GENERAZIONE MISTI (AD ESEMPIO

SOLARE / EOLICO)

› CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI

EDIFICI SECONDO LE NORMATIVE COGENTI

E SECONDO STANDARD PROPRIETARI

TESI A CLASSIFICARE LE PRESTAZIONI

ENERGETICHE DEGLI EDIFICI IN FUNZIONE

DELLA DESTINAZIONE D’USO DEGLI STESSI

› VERIFICA ENERGETICA DELLE AZIENDE

L’AREA SOCIALE › PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE

SOSTENIBILE

› PRODUZIONE SOSTENIBILE

› RISTORAZIONE SOSTENIBILE

LA TUTELA DELL’ AMBIENTE

Certifi cazione secondola conformità alle norme:

› UNI EN ISO 14001 per i sistemi

di gestione ambientale

› EMAS: Verifi ca e convalida delle

Dichiarazioni Ambientali

› ETS: Convalida comunicazioni emissioni

- Emission Trading

› EPD - Dichiarazione Ambientale di prodotto

LA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Certifi cazione secondo la conformità alle norme:

› OHSAS 18001

LA TUTELA DELLA RESPONSABILITÀ ETICA

Certifi cazione secondo la conformità alle norme:

› SA 8000 per i sistemi di gestione della

responsabilità sociale come organismo

di ispezione aderente al NETWORK

LAVORO ETICO

LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE

› VALUTAZIONE DEI PROGETTI

DI MIGLIORAMENTO

› VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE

DEI COSTI DELLA QUALITÀ

› VALIDAZIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI

› VALUTAZIONE DEI PIANI DELLA QUALITÀ

› VALUTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

DI GARE E APPALTI

› CONFORMITÀ METROLOGICA

LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE

› ICIM EROGA FORMAZIONE CON La Fabbrica

della Conoscenza.

DIREZIONE

Piazza Don Enrico Mapelli, 75 20099 Sesto San Giovanni (MI)Tel: +39 02.72534.1Fax: +39 [email protected] - www.icim.it

Area Sistemi di Gestione:Giovanni [email protected]: +39 02.72534.208Commerciale: Lorena MargiottaTel: +39 [email protected]

Area Ispezioni: Andrea MonetaTel: +39 [email protected]

Area Sociale: Enza LarettoTel: +39 [email protected]

Area Prodotto & Energia:Massimiliano FlorioTel: +39 02.72534.285massimiliano.fl [email protected]: Marco CrociTel: +39 [email protected] GorlaTel: +39 [email protected]

SEDI LOCALI

LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA, SARDEGNA

Piazza Don Enrico Mapelli, 75 20099 Sesto San Giovanni (MI)Tel: +39 02.72534.1Fax: +39 [email protected] - www.icim.it

PIEMONTE, VAL D’AOSTA, LIGURIA Corso Trapani, 16 - 10139 TorinoTel: + 39 011.314.93.06Fax: + 39 [email protected] Responsabile di Area: Alfonso VassalloMob: +39 [email protected]

VENETO, TRENTINO ALTO ADIGE, FRIULI VENEZIA GIULIA

Via Germania, 16/4 - 35010 Vigonza (PD)Tel: +39 049.796.89.56Fax: +39 049.796.89.57Responsabile di Area: Patrizio VergaMob: +39 [email protected]

ROMA, TOSCANA, UMBRIA Via Raf Vallone, 5 - 00173 RomaTel: +39 06.454.230.43Fax: +39 06.454.217.12 Responsabile di Area: Onofrio LamannaMob: +39 [email protected]

MARCHE, ABRUZZO, MOLISE Via di Villa Basile, 31 - 65125 PescaraTel: +39 085.422.604.8Fax: +39 085.911.118.5Responsabile di Area: Stefano Traversa Mob: +39 [email protected]

LAZIO, CAMPANIA, BASILICATA, PUGLIA, SICILIA Via G. Porzio, 4 - Centro Direzionale di Napoli - Isola G1 - 80143 NapoliTel: +39 081.194.844.31Fax: +39 081.007.20.01Resp. di Area: Roberto PregoniMob: +39 [email protected]

CALABRIA Via Sant’Anna II Tronco, 101/B 89128 Reggio CalabriaTel: +39 0965.23.126Fax: +39 02.320.668.68

L’OFFERTA ICIM

Certifi chiamo oggi per il domani.

INFOICIMPeriodico trimestrale - Anno XI - N. 37 Settembre 2011

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