Indole autobiografica delle Memorie Oratorio · 06/09/11 Spiritualità e narrazione 1 Indole...
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06/09/11 Spiritualità e narrazione 1
Indole autobiografica delle Memorie dell’Oratorio
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06/09/11 Spiritualità e narrazione 2
L’Oratorio come punto focale 1
n DB non vuole innanzitutto tracciare la storia della propria vita,
n ma la vicenda e l’identità dell’Oratorio: – ispirazione iniziale – destinatari – condizioni favorevoli e contrarie – elementi distintivi della missione del metodo – connotazioni caratteristiche
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L’Oratorio come punto focale 2
n Le MO si differenziano dai racconti precedenti – Quelli si concentravano su motivi e vicende
legate al “Catechismo” diventato “Oratorio”: finalità, articolazione, attività, operatori, risultati;
– Erano destinati ad autorità e pubblico, sostenitori e benefattori;
– Senza collegamento con la storia interiore dell’autore.
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L’Oratorio come punto focale 3
n Nelle MO, a livello narrativo, la storia dell’Oratorio si allaccia alla storia interiore
– del narratore – e dei discepoli-continuatori
n dal passato è protesa verso il futuro
n ed ha una funzione normativa
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Gli interlocutori del discorso 1
n I «carissimi figli Salesiani» n «con proibizione di dare pubblicità a
queste cose sia prima sia dopo la mia morte»
n Dunque: – Trasmissione di un patrimonio familiare e
intimo (condiviso da autore e lettori) – Formazione e animazione: una missione,
un’identità, un metodo.
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Gli interlocutori del discorso 2
n DB trascina i destinatari nell’avventura di queste Memorie: li fa diventare parte attiva – In quanto discepoli che condividono la prospettiva in
cui si colloca la narrazione di conquista di una identità;
– In quanto interlocutori ai quali chiede di accettare la propria visione dei fatti (storica e personale, reale e poetica)
n La presenza dei lettori condiziona la strategia narrativa di DB (con essi dialoga)
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Finalità del lavoro di scrittura 1
n «Servirà di norma a superare le difficoltà future prendendo lezione dal passato»
n «servirà a far conoscere come Dio abbia egli stesso guidato ogi cosa in ogni tempo»
n «servirà ai miei figli di ameno trattenimento, quando potranno leggere le cose cui prese parte il loro padre…»
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Finalità del lavoro di scrittura 2
n La motivazione alla scrittura è tanto più necessaria e interna al testo quanto meno questo è o si vuole “letterario”
n Essa rimanda a un “fuori testo” che è caratteristico del genere autobiografico
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Finalità del lavoro di scrittura 3
n 5 motivazioni delle scritture autobiografiche:
1. Richiesta di un’autorità o di altri, 2. Difesa, 3. Affermazione della propria identità, 4. Trasmissione di testimonianza,
insegnamento, valori, esperienze esemplari, 5. L’avvicinarsi della vecchiaia: recupero del
passato
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Finalità del lavoro di scrittura 4
n Queste finalità spingono DB a orientare la scrittura facendo:
– Una costruzione rievocativa molto complessa e articolata,
– Che va oltre la descrizione dell’Oratorio (opera con finalità e metodo propri);
– È uno sguardo prospettico di tipo teologico-ideologico,
– Che ricollega la genesi dell’Oratorio ad una traiettoria interiore e “spirituale” (vocazionale e missionaria)
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L’inizio del racconto 1
n Le MO iniziano con la nascita di DB: – Un orizzonte di storia provvidenziale – Una vicenda personale è caricata di un significato che
ne trascende la singolarità.
n Al di là dello scritto c’è Dio che governa la storia singolare e sociale in prospettiva salvifica, suscitando vocazioni e ispirando cammini,
n Ma c’è anche un soggetto umano narrante
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L’inizio del racconto 2
n Secondo inizio: il sogno dei 9 anni (racconto dettagliato e drammatizzato)
n Si inserisce nel testo come il vero inizio della “memoria” oratoriana
n Determina la suddivisione in decadi
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Eventi-simbolo nelle MO
n Il sogno dei 9 anni: – anticipa significati, strategie, strutture; – offre lo schema dell’organizzazione retorica delle MO
finalizzata agli intenti dell’autore
n L’incontro con Bartolomeo Garelli: al centro cronologico e simbolico di tutte le MO (2 dec., c. 12)
n L’orfanello della Valsesia (3a dec., c. 7): Conclude di fatto l’arco narrativo prefigurato nel sogno dei 9
anni…
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La mancata conclusione
n 3a dec., c. 8: frattura narrativa, variante della scrittura rispetto all’unità compositiva prec.
n Cade la trama e l’intrigo: – Una serie di eventi cronologicamente ordinati, ma
senza intreccio narrativo, – e senza il coinvolgimento personale e intimo del
racconto precedente; – quadretti narrativi poco significativi per la vocazione
oratoriana (finale scialbo: il Grigio).
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Procedimenti autobiografici 1
n Le autobiografie: sforzo per dare unità e senso, storicità, al proprio vissuto
n DB, a partire dalle prospettive che lo guidano nel presente – Ricostruisce i fatti del passato attribuendo loro un
senso – Rivela a sé e a noi quanto è stato aiutato o ostacolato
nella costruzione della vocazione oratoriana – e quanto relazioni ed esperienze sono diventate parte
della sua coscienza e metodo
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Procedimenti autobiografici 2
n DB trasforma l’esperienza rivisitata in una risorsa che gli permette di costruire un “sapere” spirituale e pedagogico per i lettori
n Complesse dinamiche di memoria, selezione e interpretazione dei fatti, organizzazione di essi in una trama, secondo un significato superiore unitario
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Procedimenti autobiografici 3
n Operazione di filtratura delle vicende, nella ricostruzione di un tratto di vita attorno al nucleo unificante della vocazione/missione oratoriana
n Una coscienza “di secondo livello”: il ritorno sui propri passi per riconoscere i legami di significato e di sbocco armonico dei vari elementi
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Procedimenti autobiografici 4
n È un lavoro di autoformazione, in cui DB:
– percependo in modo diverso gli eventi del passato e agendo su di essi, § cioè ricollegandoli alla storia dell’Oratorio § e organizzandoli su questo significato unitario,
– di fatto dà un contenuto nuovo ad eventi vissuti senza tale percezione globale
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Procedimenti autobiografici 5
n Il processo di SELEZIONE è attuato:
– sui FATTI § scegliendo quelli più significativi per il senso
globale e scartandone altri
– sui loro SIGNIFICATI § interpretandoli in prospettiva teologica e secondo
preoccupazioni che lo muovono nel presente
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Procedimenti autobiografici 6
n Un processo di ORGANIZZAZIONE degli avvenimenti in base al peso dato a ciascuno nella ricostruzione del disegno unitario che tutti li supera
Da questa progettazione nascono la trama e
l’intreccio che reggono la strategia narrativa del suo racconto
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Procedimenti autobiografici 7
n Uno sguardo retrospettivo che rivela l’intima connessione tra vicende vissute in diversi piani temporali (infanzia, giovinezza, maturità e presente del narratore)
n Si privilegia al punto di arrivo della storia, si dà senso a tutti gli episodi organizzandoli in una totalità intelligibile
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Procedimenti autobiografici 8
n Alla conclusione del percorso narrativo il testo delle MO ci appare – una continua ricerca ed evidenziazione di
prefigurazioni dei tratti caratteristici dell’Oratorio
– nel tessuto di una esistenza che l’autore sente segnata da una vocazione divina (situazioni che anticipano l’Oratorio; personaggi
rappresentativi di stile e metodo oratoriano)