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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO ASSESSORATO ALLO SPORT Ufficio Attività Sportive e Ricreative in collaborazione con il DIPARTIMENTO URBANISTICA E AMBIENTE - PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO -

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

ASSESSORATO ALLO SPORTUfficio Attività Sportive e Ricreative

in collaborazione con il

DIPARTIMENTO URBANISTICA E AMBIENTE

- PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO -

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Provincia Autonoma di Trento

AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

A cura di

Fulvio Forrer

con il supporto tecnico di

Claudio Filippi CET soc. cooperativa

RINGRAZIAMENTIQuesto lavoro è il frutto del processo di partecipazione attiva intrapreso nel contesto del Forum di Agenda 21 per lo Sport Trentino. Un particolare ringraziamento va quindi a tutti i partecipanti, rappresentanti del mondo sportivo che hanno offerto a vario titolo il loro contributo critico e propositivo: Benito Cavini, Pietro Endrizzi, Beatrice Andalò, Mariarosa Ferrari, Iris Mosna, Antonio Bridi, Luca Recarli, Gianna Andreotti, Paolo Garniga, Franco Giacomoni, Claudio Bassetti oltre ai soggetti promotori dell’iniziativa Iva Berasi e Renzo Dallaserra.

Un ringraziamento sentito degli autori va anche a Ivan Marcantoni dell’Ufficio Attività Sportive della Provincia che ha curato sia la creazione e lo sviluppo grafico delle pagine internet dedicate al procedimento sia l’aggiornamento costante dei contenuti pubblicati e a Paola Scoz, del medesimo Ufficio, per il prezioso supporto organizzativo.

Si ringraziano infine Laura Parigi e Silva Floriani di CET società cooperativa per il contributo fornito nella fase di avvio del procedimento, nella puntuale ricerca ed elaborazione di dati e informazioni sulle principali discipline sportive praticate in Provincia di Trento.

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

INDICE

pagINQUADRAMENTO DELL’INIZIATIVA

1PREMESSA 4

2L’AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

- Il procedimento- Il soggetto promotore e i partecipanti- I campi d’azione- Il regolamento del Forum

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3LE FASI DEL PROCESSO DI AGENDA 21

- L’analisi;- La selezione dei dati e la presentazione del materiale di supporto;- Il confronto e la condivisione;- La scelta;- I prossimi passi.

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CONTENUTI DELLE LINEE GUIDA4

ESEMPI DI BUONE PRATICHEA) Manifestazioni sportiveB) Attività ludico-sportive all’aria aperta

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5INTERVENTI DIRETTI DI INDIRIZZO

A) Guida a supporto dell’organizzazione di manifestazioni sportiveB) Obiettivi di sostenibilità nella promozione e nella pratica delle attività

all’aria aperta

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6ATTIVITÀ DI INDIRIZZO FORMALE

- Dall’autoregolamentazione alla disciplina delle attività- Gli incentivi e il sostegno economico allo sport

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7CONCLUSIONI 86

8BIBLIOGRAFIA 88

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

1. PREMESSA

Agire per migliorare le condizioni in cui si vive è insito nell’indole umana, e certamente chi si occupa di attività sportive, dall’agonismo alla attività salutistica e ricreativa, è sostenuto nel suo impegno da forti motivazioni ideali e da spinte sociali con evidenti ricadute sulla vita quotidiana.Con questa consapevolezza lo sport deve essere considerato un terreno fertile per dare attuazione agli impegni di giustizia, equità e sostenibilità della vita e delle attività umane sanciti a Rio de Janeiro nel 1992 dal Summit mondiale su ambiente e sviluppo dell’ONU. Ed è tale il rilievo degli accordi di Rio che il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) ha sottoscritto un accordo di cooperazione con il Programma Ambientale delle Nazioni Unite ed ha assunto gli impegni per lo sviluppo sostenibile come la linea guida entro il quale svolgere le attività sportive con la deliberazione di una propria Agenda 21. Gli obiettivi che il CIO si è posto nel Piano di intervento sono:

migliorare le condizioni socioeconomiche, tutelare e controllare le risorse per lo sviluppo sostenibile, rafforzare il ruolo svolto dai gruppi più rappresentativi.

Da questi presupposti è necessario partire per dare concretezza alle aspirazioni generali del mondo dello sport anche nella realtà locale. Inoltre oggi il ruolo delle attività sportive appare come un elemento al di sopra delle parti e di generale interesse e richiamo: nei programmi televisivi esso ha una presenza decisamente rilevante, nella produzione delle immagini pubblicitarie lo sport è veicolo di “cose belle” da evocare, nella promozione turistica le attività sportive all’aria aperta assumono un ruolo e una presenza sempre più rilevante. E’ utile visitare un sito web qualsiasi per rendersi conto di come e quanto le attività sportive all’aria aperta sono elemento di richiamo, di promozione turistica fino a giustificare spese rilevanti per ospitare squadre e manifestazioni sportive di richiamo nazionale ed internazionale. La Provincia Autonoma di Trento ha assunto come proprio veicolo di marketing turistico l’attività all’aria aperta, ed in questa promozione il Trentino è maestro.Ma buona parte dello sport usa proprio l’ambiente come spazio per esistere, lo slogan è “palestra a cielo aperto”, ma ancora di più le attività ricreative fondano la propria forza d’attrazione sulle condizioni ambientali: la salubrità dei luoghi e delle attività, la bellezza e la rarefazione ponderata dei luoghi stessi.Avviare un percorso di Agenda 21 significa innescare un processo di miglioramento, per noi che viviamo nel mondo occidentale (quello ricco), con azioni nei confronti delle problematiche ambientali e sociali. Ma proprio grazie alla sensibilità e alla maturità del contesto di azione dello sport possiamo dedicarci in maniera diretta e pragmatica ad alcuni obiettivi primari: il ragionare sulle grandi manifestazioni sportive e sulle attività ricreative all’aria aperta per giungere ad individuare dei comportamenti più virtuosi di sostenibilità perseguendo la logica del miglioramento continuo e progressivo.Nell’affrontare tale problematica è necessario tenere presenti anche gli impegni individuati con il Protocollo “Turismo e attività del tempo libero” della Convenzione delle Alpi.

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2. L’AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

Nel corso del biennio 2003-2004 si è definito l’obiettivo di sviluppare un percorso di Agenda 21 che vede la Provincia Autonoma di Trento, Assessorato allo Sport, impegnata nell'avviare un’attività di supporto e assistenza nei confronti delle differenti discipline sportive provinciali e dei molteplici attori che operano nel settore dello sport, affinché questi soggetti migliorino le proprie prestazioni in campo ambientale.

L'aspettativa è che le attività sportive e ludico-ricreative all’aria aperta vengano sempre più pensate e gestite in modo tale da alterare il meno possibile il contesto naturale e naturalistico in cui si svolgono. Si dovranno prendere in considerazione i valori essenziali da preservare, applicando quindi comportamenti virtuosi e buone pratiche in una logica di miglioramento del rapporto con le risorse ambientali. In altri termini, la fruizione del territorio e dell'ambiente, a scopo sportivo e ricreativo, deve elevare i propri standard di efficienza e diminuire la quantità e la qualità di risorse nobili utilizzate, riuscendo a mantenere, nel contempo, la soddisfazione che le attività stesse generano.

Gli elementi chiave di Agenda 21 sono: trasparenza, partecipazione, condivisione, concretezza e sussidiarietà, ovvero la traduzione concreta dello slogan ”pensare globalmente e agire localmente”.

Il procedimento

Uno staff tecnico ha raccolto la documentazione e la bibliografia disponibile in materia, mettendola a disposizione in modo selezionato in un sito web. Attraverso cinque incontri tematici il gruppo di lavoro ha operato per omogeneizzare le conoscenze, le posizioni, le opinioni in materia ed ha elaborato delle idee con le quali confrontarsi poi successivamente anche con l’intera società. Questa attività ha portato alla stesura delle linee guida di comportamento per l’organizzazione delle manifestazioni sportive da attuarsi in Trentino e la pratica delle attività ludico-sportive effettuate all’aria aperta. L'attività si concluderà con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra PAT da un lato e Associazioni e società sportive ed Enti organizzatori dall'altra.I soggetti partecipanti faranno parte attiva nella applicazione delle linee guida, a partire dalla fissazione di criteri per l’erogazione di contributi pubblici, alla individuazione di criteri di riferimento per l’organizzazione di gare internazionali, dalla individuazione di modalità di svolgimento delle attività sportive e ludico-ricreative rispettose dell’ambiente naturale e sociale, all’orientamento delle attività di formazione e preparazione del personale sportivo, fino all’orientamento dei praticanti e delle occasioni di attività all’aria aperta verso criteri di sostenibilità.

Il soggetto promotore e i partecipanti

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L’iniziativa è promossa dall’Assessorato Emigrazione, Solidarietà Internazionale, Sport e alle Pari Opportunità della Provincia Autonoma di Trento assieme al Dipartimento Urbanistica e Ambiente, in collaborazione con vari soggetti, società sportive, enti di rappresentanza, associazioni di attività ludico-ricreative, società di gestione di impianti, tutti rappresentativi del vasto panorama provinciale.Al Forum di Agenda 21 dello Sport trentino hanno partecipato vari soggetti del mondo sportivo e della promozione delle attività ludico-ricreativo: dirigenti di società e associazioni, rappresentanti di enti gestori di strutture e dell'offerta di spazi dedicati alle attività all’aria aperta, soggetti organizzatori di eventi e manifestazioni, oltre, naturalmente, ad alcuni rappresentanti del soggetto promotore dell'iniziativa e ad alcuni esperti in gestione di momenti partecipativi e tematiche ambientali.

Motivazioni

Lo sport e le attività sportive sia ludico - ricreative, sia agonistiche, in relazione alla intensità d’esercizio e alle modalità dello stesso, generano ripercussioni sui luoghi dove vengono svolte e determinano conflitti d’interesse tra i differenti usi del territorio. Se pensiamo alle 17 mila persone anno che discendono il torrente Noce in Val di Sole, ai 15 milioni di Euro fatturati all’anno nello specifico luogo, ai 50 lavoratori addetti nello specifico settore e alle circa 30 mila presenze all’anno motivate dalla pratica sportiva della canoa si comprende l’importanza del settore “all’aria aperta” per il turismo in Trentino, ma anche l’incidenza della specifica attività sul contesto ove viene esercitata questa attività. Non è d’altronde necessario ricordare cosa significhi lo sci per il Trentino, così come la vela, la mountain bike, l’escursionismo, l’arrampicata, e così via. Gli argomenti in oggetto sono quindi questioni di delicato trattamento e il reperimento dei dati di riferimento risulta spesso difficoltoso. Per questo delicato ruolo il processo partecipativo delle associazioni sportive è strumento indispensabile per giungere ad un risultato significativo nei riferimenti di base, positivo nella definizione delle soluzioni, e praticabile nella quotidianità, quanto negli indirizzi politici. Per questo motivo si è ritenuta fondamentale la costruzione di momenti di dialogo con le associazioni per avere delle occasioni di conoscenza, di riflessione e di concertazione riguardo le pratiche di miglioramento da attuare.

I campi d’azione

La conoscenza insufficiente degli effetti delle attività sportive e turistiche, degli input e degli output connessi con le pratiche sportivo-ricreative, richiede maggiore attenzione nell'osservare e trovare comportamenti correttivi in particolare verso quegli aspetti capaci di generare importanti impatti sociali, economici e ambientali per l’intera collettività trentina.Si è quindi deciso di partire da due specifici argomenti per preparare il campo a successivi cicli di Agenda 21 in modo da costruire un percorso partecipato capace di trovare risposte puntuali ed efficaci a domande precise, avviare un’attenta azione di confronto tra persone di differenti ambienti sociali con lo scopo di far crescere la sensibilità nei confronti di questi argomenti. Questo, da un lato può favorire la consapevolezza che vi sono, nei confronti

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dei temi indagati, visioni differenti, dall'altro permetterà di evidenziare comportamenti e iniziative lodevoli capaci di trasformare in positivo pratiche e attività potenzialmente impattanti. Gli argomenti al centro dell’attenzione di questa prima fase di lavoro sono stati:

- le manifestazioni sportive, ovvero i requisiti per l’organizzazione degli eventi sportivi e la mitigazione degli impatti generati da questi;

- le attività ludico-sportive e ricreative all'aria aperta, ovvero la significatività ambientale e sociale delle attività sportive, intese come insieme di occasioni individuali o collettive, organizzate o praticate in modo libero, esercitate all’aria aperta in ambiente montano.

Le grandi manifestazioni sportive sono sempre più oggetto di conflitto d’interesse: grandi investimenti pubblici, non definiti ritorni economici e significativi impatti sociali e ambientali. E’ di questi giorni la protesta del mondo ambientalista bavarese contro la candidatura di Garmisch-Partenkirchen per ospitare i Campionati del Mondo di sci alpino del 2009, evento che comporterebbe il taglio di una decina di ettari di bosco, la costruzione di un nuovo centro congressi e la realizzazione di nuove infrastrutture viarie e alberghiere nella già sovradimensionata località turistica tedesca. I referendum quale atto conclusivo per redimere la controversie riguardanti l’organizzazione dei grandi eventi sportivi, quali Campionati del mondo od Olimpiadi - come quello della Val Gardena del 1990, quello valdostano del ’92, quello di Innsbruck di meta anni novanta e quello del Bernese del 2002 - testimoniano inequivocabilmente che l’argomento è motivo di forte contrasto al punto di dimostrare come nelle occasioni citate la posizione dei contrari alla organizzazione delle grandi manifestazioni sportive sia stata vincente. E lo scontro è certamente controproduttivo: la vicenda delle Olimpiadi invernali di Torino del prossimo 2006, la gestione dei Campionati del mondo di sci nordico della Val di Fiemme del 2003 sono invece due esempi per affrontare la questione dando ad essa un esito positivo, sia per i proponenti queste grandi iniziative che per coloro che hanno a cuore il miglioramento delle condizioni ambientali in genere. Su questa strada molto c’è da fare e l’impegno in tal senso potrà dare sicuri frutti positivi. Ciò per non intendere come scontata l’opportunità di organizzare sempre e ovunque grandi manifestazioni sportive, ma entrare nel merito di questi grandi eventi da modo di migliorarne lo svolgimento riducendone gli effetti negativi. Nella realtà locale gli esempi sui quali impegnarsi vengono anche da manifestazioni non propriamente del CONI come lo sono le grandi maratone fondistiche, quanto quelle della bicicletta e dell’escursionismo. In Trentino per il 2004 si sono individuate 6 grandi manifestazioni sportive (Fis Word Cup - Val di Fiemme, Marcialonga - Val di Fiemme, Giro ciclistico del Trentino, Trofeo Topolino –Pinzolo, Ciaspolada – Alta Val di Non, Trentino MTB) e un'altra cinquantina di manifestazioni costella il territorio trentino di ulteriori iniziative sportive di significativo rilievo. Esse vanno studiate nella loro entità e valutate in ragione degli effetti che esercitano sullo specifico contesto locale: economico, sociale e ambientale.

Le attività ludico-sportive e ricreative all’aria aperta sono complessivamente oltre una cinquantina, qualcuna di queste ha significativi riflessi sull’ambiente mentre altre risultano marginali e di poco conto. Il settore è stato indagato e si sono individuate le discipline sportive di più delicata problematicità, nonché i contesti territoriali di specifico interesse. A

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valle della individuazione dei nodi problematici è stato possibile proporre specifiche soluzioni e differenti modi di esercizio.Gli argomenti in oggetto erano comunque questioni di delicato trattamento e i dati di riferimento sono difficilmente reperibili. Per questo motivo il processo partecipativo delle associazioni sportive è strumento indispensabile per giungere ad un risultato significativo nei riferimenti di base, positivo nella definizione delle soluzioni, e praticabile nella quotidianità, quanto negli indirizzi politici. Per questo motivo si ritiene fondamentale la costruzione di momenti di dialogo finalizzandoli ad avere delle occasioni di conoscenza, di riflessione e di concertazione delle pratiche di miglioramento da attuare.

Il Regolamento del Forum

I partecipanti al Forum di Agenda 21 per lo Sport Trentino hanno approvato e si sono dotati del seguente Regolamento elaborato e proposto dal soggetto responsabile del procedimento:

1. Il Forum di Agenda 21 dello sport trentino, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento - Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità, in considerazione dell’art. 8 del Decreto Legislativo n. 267/2000 che intende favorire la valorizzazione e lo sviluppo degli organismi di accesso e partecipazione dei cittadini all’amministrazione locale, si riconosce nelle raccomandazioni contenute nel documento d’Agenda 21 sottoscritto a Rio De Janeiro nel 1992 ed assume come base di riferimento per la propria attività gli impegni conseguenti alla campagna europea per le città sostenibili.

2. Vengono fatti propri i seguenti atti giuridici e della pubblica amministrazione:a. l’Agenda 21 del movimento olimpico;b. il Manuale Sport e ambiente del CIO-Coni;c. la Convenzione per le Alpi compresi i Protocolli applicativi Protezione della natura

e tutela del paesaggio, agricoltura di montagna, pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile, foreste montane, turismo, energia, difesa del suolo, trasporti;

d. gli Atti di indirizzo della Giunta Provinciale di Trento sullo sviluppo sostenibile del Trentino e sul turismo;

e. il Progetto per lo Sviluppo Sostenibile del Trentino;f. le Linee guida per le Agende 21 locali.

3. Il Forum costituisce il processo partecipativo di ambito locale per giungere su base condivisa alla definizione dei requisiti necessari alle attività oggetto d’indagine, studio e autoregolamentazione.

4. Scopo dei lavori è formulare regole e condizioni per esercitare le attività ludico-sportivo prossimamente definite nel rispetto e nell’equilibrio con gli aspetti ambientali, sociali ed economici presenti nel contesto trentino.

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5. Il Forum è un organismo consultivo e di “autoassunzione” di responsabilità, su base volontaria, di discussione e confronto tra gli attori sociali coinvolti e deve essere condotto in condizioni adeguate, ovvero capaci di facilitare i processi partecipativi in particolare attraverso un adeguato uso degli strumenti informativi e di divulgazione.

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6. Al tavolo di partecipazione devono poter essere presenti quei soggetti capaci di contribuire alla maturazione dell’argomento in oggetto partendo dalle realtà che gestiscono le attività sportive e quelle ludico-ricreative, cioè interessate a contribuire alla vita della comunità anche attraverso relazioni e interessi di categoria, quindi favorire l’individuazione di scelte condivise dalla popolazione e farsi soggetti diffusori delle informazioni e delle scelte da operare.

7. Ogni portatore di interesse che intende dare la propria adesione deve presentare al soggetto titolato una breve documentazione delle attività svolte sul territorio e sulla dimensione locale della propria rappresentanza.

8. Il soggetto che promuove il processo di Agenda 21 è l’Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità che dovrà svolgere anche le attività per favorire la partecipazione, nonché dovrà provvedere alla gestione dell’elenco dei partecipanti ed i rapporti con essi. Le domande di adesione dovranno in ogni caso essere presentare in forma scritta e consegnate per via telematica, per posta o fax.

9. Le risoluzioni del forum hanno valore di raccomandazioni verso l’amministrazione provinciale e nei confronti delle associazioni aderenti al Forum.

10. Gli argomenti affrontati dal Forum in questa fase sono “Le grandi manifestazioni sportive” e “Le attività sportive e ricreative all'aria aperta”.

11. Il risultato del lavoro sarà pubblicato nella forma che sarà riterrà più opportuna in accordo tra Forum e Assessorato.

12. Per la gestione delle informazioni il forum ci si appoggerà sia a materiali cartacei che su di uno specifico sito web che sarà predisposto allo scopo. L’uso del primo o del secondo strumento sarà calibrato sulle esigenze dei partecipanti ed in considerazione dei costi di gestione dell’operazione.

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3. LE FASI DEL PROCESSO DI AGENDA 21

a. Analisi e selezione dei dati presenti b. Presentazione del materiale di supporto al processo c. Il confronto e la condivisioned. La sceltae. I prossimi passi

Lo schema che segue permette di visualizzare in modo immediato il percorso svolto a partire da marzo 2004

Fasi Attività

CONOSCENZAPrimavera - estate 2004

Raccolti i dati e le esperienze significative, sono state messe a disposizione in uno specifico sito web

CONDIVISIONESettembre - ottobre 2004

Coinvolti i soggetti maggiormente interessati si è attivato un percorso di confronto

SCELTANovembre - dicembre 2004

Gennaio-febbraio 2005

Sulla base dei campi di azione individuati inizialmente, il Forum ha definito e approvato le misure da mettere in campo (LINEE GUIDA);

Quindi, i soggetti interessati sottoscriveranno il relativo PROTOCOLLO DI INTESA

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a. L’analisi e la selezione dei dati presenti

Da parte dei soggetti che hanno partecipato alle fasi iniziali del percorso di Agenda 21 si è rimarcato che occorre fare un distinguo chiaro tra chi gli sport li pratica e chi invece fa solo da spettatore sottolineando però che, ad oggi, esistono buchi conoscitivi oggettivi sull’entità dei fenomeni e sulle loro ripercussioni ambientali.

Di seguito riportiamo quindi le informazioni messe a disposizione dei partecipanti al Forum di Agenda 21 per lo sport Trentino da parte dei tecnici che hanno coordinato il procedimento, che sono risultate utili per sistematizzare le conoscenze dei partecipanti al tavolo e di avviare il confronto su basi comuni e condivise. Il primo passo è stato quindi quello di reperire dati e di elaborarli ai fini della discussione che ne è derivata.

b. Presentazione del materiale di supporto al processo

Campo d’azione: A) MANIFESTAZIONI SPORTIVE

Gare internazionali organizzate nel 2002 e 2003 dalle Federazioni aderenti al CONI

Sulla base dei dati forniti dal CONI delle segnalazioni ricevute nel 2003 e nel 2002 dalle singole federazioni sportive per gare agonistiche di livello internazionale si evidenzia una distribuzione delle manifestazione sportive di questa entità:

n. 12 gare di Coppa del Mondo, in cui spiccano le gare di sci a Madonna di Campiglio e di arrampicata sportiva ad Arco;

n. 17 competizioni di Campionato del Mondo, in cui ben 9 gare di vela disputate sul Garda trentino e di ciclismo non su strada;

n. 10 gare tra Campionati europei e gare di Coppa Europa, in cui pesano equilibratamente lo sci, la vela, il ciclismo e l’arrampicata.

Le discipline più presenti sono in assoluto la vela (13 eventi) e lo sci nelle sue varie forme (9 eventi), seguono distanziate il ciclismo e l’arrampicata sportiva.Le gare in considerazione vengono organizzate prevalentemente all’aria aperta, infatti solo 7 competizioni si svolgono in impianti sportivi fissi, mentre le altre manifestazioni risultano organizzate in spazi adatti allo scopo, ovvero ricavati non in impianti sportivi1.La stagione dell’anno che registra il maggio numero di manifestazioni è l’estate con quasi l’80% degli eventi, segue l’inverno. Nelle stagioni intermedie gli eventi agonistici sono episodici.Le località in cui avvengono la maggioranza delle manifestazioni sono Riva del Garda, Torbole, Arco ed il Ledro che assieme rappresentano il principale polo sportivo del Trentino con il 36% delle manifestazioni sportive, seguono Trento ed il Bondone (12,85%), Madonna di Campiglio (10,26%) Predazzo e Daone. Infine ben 13 località ospitano

1 Con l’apprestamento di percorsi dedicati a carattere temporaneo o con la realizzazione di strutture provvisorie

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l’insieme delle restanti manifestazioni, dato che dimostra una buona distribuzione sul territorio provinciale delle manifestazioni sportive.Nel 2003 le manifestazioni agonistiche di livello internazionale erano 26, mentre nel 2002 esse erano complessivamente 13, segue l’elenco:

2003

località denominazione specialità

  Campionati del mondo  Tesero Campionati del Mondo sci nordico sci nordicoTerme di Comano Campionato di pesca alla Trota - sppinning pescaTorbole Campionato del Mondo "Formula Windsurfing" velaFolgaria 5° Campionato del Mondo UDACE ciclismo - mtb

RivaCampionato mondiale classe Laser Radial Open vela

Riva Campionato mondiale classe Laser Radial Ju velaBondone 7° Campionato del mondo della Montagna ciclismoRiva Match Racing World Championship velaTorbole Campionato Mondiale Master vela

 Coppa del mondo  

Daone Pareti di Cristallo ice climbingBaselga Pinè Coppa del Mondo pattinaggio veloceFiera di Primiero Coppa del Mondo di arrampicata sportiva

arrampicata sportiva

Daone Coppa del Mondo di arrampicata sportiva arrampicata sp.Trento 18° coppa del mondo per cicloamatori ciclismoPredazzo 3a prova Coppa del Mondo sci - saltoRovereto Arrampicata sportiva Bouldering arrampicata sport.Campiglio Coppa del mondo - maschile sci alpinoCampiglio Coppa del mondo - femminile sci alpinoCampiglio Coppa del mondo - femminile sci alpinoLavazè coppa del mondo sprint sci nordico

 Campionati europei  

Bondone Campionato Europeo corsa in montagna M e F atleticaTorbole Campionato Europeo classe Soling velaTrento Campionato europeo di vespa Raid motociclismo

 Coppa Europa  

Cinte Tesino coppa europa a coppie sci alpinismoCles Eurpean Junior Cup - finale tiro con l'arcoMalè Coppa Europa - finale mtb

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

2002

località denominazione specialità

Campionati del mondoOssana Campionato mondiale feminile bocceTrento Campionato mondiale feminile pallamanoArco Campionato mondiale scacchiCampiglio Campionati del Mondo snowboardTorbole Campionato del Mondo velaRiva Campionato del Mondo velaLedro Campionato del Mondo Femm. M.R. velaTorbole Campionato del Mondo vela

 Coppa del mondo

Predazzo Coppa del Mondo B combinata 

Campionati europeiPredazzo Campionato Europeo a Squadre bocceRiva Campionato Europeo velaRiva Campionato Europeo velaTorbole Campionato Europeo vela

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B) ATTIVITÀ LUDICO SPORTIVE ALL’ARIA APERTA

Nelle pagine seguenti vengono presentate le schede relative alle principali attività ludico sportive all’aria aperta praticate e diffuse in Trentino ritenute significative ai fini delle valutazioni e del confronto fra i partecipanti che si sono avviati all’interno del Forum del processo di Agenda 21 dello Sport Trentino.

Sempre nel rispetto delle finalità del lavoro si è cercato di fornire un quadro, sicuramente non esaustivo, ma comunque ampio delle varie attività svolte all’aria aperta in Trentino. Il criterio di significatività indicato coincide molto semplicemente, da un lato con la diffusione in provincia delle attività prese in considerazione, in secondo luogo dal fatto che questa attività possano venire praticate anche in assenza di strutture e infrastrutture appositamente dedicate. Queste sono state raggruppate per tipologia secondo i seguenti criteri: lo strumento con cui si pratica l’attività oppure l’elemento naturale in cui questa viene svolta. E’ importante sottolineare come nell’elenco non siano stati presi in considerazione quelle attività sportive che seppure praticate anche in outdoor necessitino nella maggior parte dei casi di una struttura artificiale (stadio, palestra, piscina, ecc). A titolo di esempio riportiamo il caso dell’attività sportiva di maggior richiamo, anche mediatico, negli ultimi anni in Trentino: il volley. Questo in via generale si può ed è effettivamente praticato in qualsiasi spazio aperto, resta comunque indubbio come la maggiore diffusione anche come veicolo di richiamo di appassionati in qualità di spettatori sia quello praticato in palestre e palazzetti. Caso differente da considerare può essere quello delle attività legate all’acqua come ad esempio il nuoto, la cui pratica si può realizzare indifferentemente in presenza di strutture e infrastrutture come in luoghi naturali e talora poco antropizzati (laghi e torrenti).

Dati forniti:Per ciascuna attività ritenuta significativa oltre alla descrizione citata si è ritenuto

opportuno evidenziare alcuni impatti ambientali (i più significativi e macroscopici) e, dove possibile, nell’ambito di un primo lavoro, anche la presentazione di alcune soluzioni.

Si ritiene fondamentale ribadire come tutte le analisi fornite riprendono una visione “finalizzata”, ovvero mirata all’impatto ambientale, punto di vista sicuramente essenziale, anche se non esaustivo. A ribadire quanto detto si sottolinea come l’analisi fornita sia frutto di fonti o elaborazioni di riferimenti e pareri da parte di soggetti appartenenti a CIPRA, Mountain Wilderness (MW), WWF e quotidiani locali. Facendo riferimento ai principi di Sviluppo Sostenibile possiamo fin d’ora indicare come un’analisi completa debba prevedere anche la verifica delle ricadute economiche e sociali delle attività ludico sportive segnalate. Questi due ulteriori aspetti d’altro canto richiedono una conoscenza approfondita anche del contesto socio economico in cui le attività si svolgono e di conseguenza abbisognano di tempi e di un impegno in termini di ricerca decisamente superiori a quelli previsti per il presente lavoro. Tra l’altro molti dei dati necessari non sono disponibili.

Solo la triangolazione di tutte e tre le variabili (ambiente, economia, società), spesso ritenute in contraddizione determina la sostenibilità di un’attività. D’altro canto il contributo alla discussione e al processo di partecipazione da parte dei vari soggetti e portatori di interesse pubblici e privati che partecipano all’attività del Forum permetterà di integrare la conoscenza dei dati forniti nelle seguenti schede.

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SPORT Escursionismo TIPOLOGIA A piedi

Descrizione Tipo di pratica

Passeggiate in montagna che non implicano difficoltà alpinistiche. Non è necessario un equipaggiamento particolarmente tecnico. Nella maggior parte dei casi la partenza degli itinerari viene raggiunta in macchina o comunque con mezzi privati e non pubblici.

In questa disciplina non esistono competizioni. Si pratica individualmente; diverse associazioni come il CAI-SAT organizzano escursioni alle quali aderisce spesso un alto numero di partecipanti.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

strade forestali, sentieri e tracciati escursionistici in bassa media e alta montagna

Un fattore limitante per l'escursionismo sono le forti nevicate: sopra i duemila metri generalmente lo si può praticare da giugno a ottobre (il periodo può variare un po’ di anno in anno); a quote inferiori il periodo è più lungo.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Se gli escursionisti si attengono a comportamenti "corretti" questa disciplina non provoca danni all'ambiente. Diverse azioni invece possono avere conseguenze anche gravi: calpestare e raccogliere piante e uscire dal tracciato può danneggiare la vegetazione e innescare processi di erosione, in particolare in alta quota. Allontanarsi dal sentiero rappresenta anche un grosso disturbo per gli animali, così come il provocare rumori molesti o portare cani senza tenerli al guinzaglio. (CIPRA).

In alta stagione turistica, soprattutto nei luoghi di villeggiatura più frequentati (Valli di Fiemme e Fassa e laterali, Campiglio e Valli Giudicarie, ecc.) si verificano grandi concentrazioni di auto, che provocano veri e propri ingorghi.

Fare sensibilizzazione su un modo corretto di andare in montagna. (Ovviamente non solo nei confronti degli escursionisti ma ci sembrava giusto menzionare il problema!!)

Mettere a disposizione e incentivare l'utilizzo di mezzi pubblici per portarsi all'inizio degli itinerari al fine di evitare ingorghi, rumori, emissione di inquinanti, ecc.

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

SPORT Ferrate TIPOLOGIA A piedi

Descrizione Tipo di pratica

In questa disciplina si effettuano itinerari alpinistici su roccia, attrezzati con funi, scale, o chiodi. E' necessario un minimo di equipaggiamento tecnico (imbraco, moschettoni, cordino e dissipatore)

Non ci sono competizioni

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Ambienti rocciosi attrezzati con funi di acciaio, scale e chiodi.

In media e alta montagna

Generalmente da luglio a ottobre. Come nell'escursionismo, la neve rappresenta un fattore limitante per questa disciplina sportiva; il periodo in cui è possibile praticarla varia a seconda della quota e dell'esposizione della via ferrata.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

L'attrezzatura fissa danneggia la vegetazione rupestre, inoltre viene arrecato un disturbo non trascurabile alla fauna, poiché le vie ferrate si trovano per lo più in luoghi impervi dove gli animali si rifugiano o, nel caso di alcune specie di uccelli, nidificano.(CIPRA)

Sensibilizzazione ed educazione dei praticanti

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SPORT Orienteering TIPOLOGIA A piedi

Descrizione Tipo di pratica

Lo scopo di questa disciplina è di raggiungere nel più breve tempo possibile determinate mete, contrassegnate da "lanterne" speciali. Le indicazioni per localizzarle si trovano su apposite cartine molto dettagliate. Oltre alla cartina è necessario avere una bussola.

E' uno sport quasi solo agonistico, esistono molte gare in territorio trentino (fonte: www.usprimiero.com/orienteering; www.fiso.it)

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Ambienti naturali, generalmente boschi. Spesso anche nei centri abitati. Generalmente viene praticato dalla tarda primavera a metà autunno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Questo sport non produce impatti negativi, ad eccezione di eventi con un numero di partecipanti particolarmente elevato: questo comporta un certo disturbo alla fauna e qualche probabile danno alla vegetazione

Uno delle finalità è quello di promuovere un corretto uso ricreativo e sportivo dell'ambiente

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SPORT Canoa e Kayak TIPOLOGIA Fluviale

Descrizione Tipo di pratica

In queste discipline si utilizzano rispettivamente un'imbarcazione a uno o due posti, con la prua e la poppa arrotondate e rialzate manovrata grazie ad una pagaia.

Esistono gare di discesa (velocità) e di slalom su percorsi attrezzati

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Torrenti più o meno impetuosi Dipende dal livello dell'acqua; generalmente da aprile a fine settembre (CIPRA)

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Queste discipline generalmente non hanno impatti negativi sull'ambiente; solo una grande concentrazione di praticanti può disturbare i pesci durante il periodo riproduttivo e gli uccelli acquatici che nidificano lungo i corsi d'acqua. In caso di un gran numero di partecipanti anche le piante possono venire danneggiate, in particolare quelle ripariali se la messa in acqua e l'approdo avvengono sempre negli stessi punti. Inoltre chi pratica questa disciplina preferisce percorrere corsi d'acqua naturali e non inquinati, quindi si concentra in ambienti ad alta valenza ecologica. La navigazione con livelli idrografici troppo ridotti può provocare la movimentazione del fondo del letto del torrente. (CIPRA)Si segnala il conflitto d’interesse con i pescatori

Limitare o addirittura vietare la pratica di questi sport fluviali in tratti di corsi d'acqua di particolare valenza ecologica nei periodi di riproduzione della fauna acquatica o con livelli d’acqua molto ridotti.

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SPORT Rafting TIPOLOGIA Fluviale

Descrizione Tipo di pratica

Si discende un corso d'acqua con un gommone gonfiabile più o meno grande; generalmente è necessaria la presenza di un operatore professionale e si pratica in gruppi di 4-8 persone

Pratica in gruppi organizzati

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Corsi d'acqua con corrente veloce e portata elevata. Molto praticato in Val di Sole

Dipende dal livello dell'acqua; generalmente da aprile a fine settembre (CIPRA)

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Può produrre impatti simili alla canoa ma il rafting si caratterizza per concentrazioni elevate di praticanti meno sensibili alle condizioni dei corsi d’acqua. (in quanto attività meno specialistica e più occasionale.) Un altro fattore di disturbo è l'elevato rumore prodotto dai partecipanti (CIPRA)

Limitare o addirittura vietare la pratica di questi sport fluviali in tratti di corsi d'acqua di particolare valenza ecologica. (CIPRA)

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SPORT Idrospeed TIPOLOGIA Fluviale

Descrizione Tipo di pratica

L'hydrospeed è una tavola di plastica simile a un bob che protegge la zona addominale del corpo sulla quale ci si sdraia per poi affrontare la corrente veloce di un torrente. Oltre a questa tavoletta è necessario avere una muta in neoprene, le pinne per manovrare, casco e salvagente di protezione.

Generalmente si effettuano uscite insieme ad un istruttore esperto, comunque ridotto il numero di praticanti

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Corsi d'acqua con corrente veloce, portata elevata, poco impetuosi Da maggio a settembre (fonte: www.raftingcenter.it)

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Questa attività permette di entrare in ambienti poco frequentati, in modo decisamente irruento. Può provocare danni alla vegetazione acquatica e disturbare la fauna presente. Si possono generare conflitti con i pescatori (CIPRA)

Limitare o addirittura vietare la pratica di questi sport fluviali in tratti di corsi d'acqua di particolare valenza ecologica. (CIPRA)

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SPORT Canyoning TIPOLOGIA Fluviale – A piedi

Descrizione Tipo di pratica

Discesa torrenti alpini utilizzando le tecniche dell'alpinismo e, quando possibile, tuffandosi nelle pozze profonde. L'attrezzatura utilizzata comprende corde, chiodi, moschettoni, imbrachi, mute in neoprene, casco, salvagente.

Generalmente si effettuano uscite insieme ad un istruttore esperto.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Torrenti impetuosi e scavati in forre Da giugno ad agosto

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Questa attività permette di entrare in ambienti finora inviolati, in modo decisamente irruento. Sono stati rilevati danni alle comunità vegetali su stazioni rupestri a causa dell'utilizzo di strumenti di assicurazione necessari per scendere o risalire lungo le pareti dei canyon on disturbo ai macroinvertebrati. (CIPRA)

Limitare o addirittura vietare la pratica di questi sport fluviali in tratti di corsi d'acqua di particolare valenza ecologica. (CIPRA)

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SPORT Nuoto TIPOLOGIA Acquatico

Descrizione Tipo di pratica

In tutto il Trentino è molto diffusa l'abitudine di fare il bagno nei laghi e in alcuni torrenti durante la stagione estiva per cercare un po’ di refrigerio e per svago. Alcuni di questi luoghi, specialmente nel fine settimana, sono molto affollati.

Pratica individuale

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

I laghi più frequentati sono quelli grandi e facilmente raggiungibili in auto come il Lago di Garda e i Laghi di Caldonazzo e Levico. La pratica è comunque molto diffusa anche in specchi d’acqua di minori dimensioni e in numerosi torrenti.

Periodo estivo

Impatti ambientali Possibili soluzioni

In passato ampi tratti di sponde dei laghi venivano manomessi per creare delle spiagge artificiali, asportando la tipica vegetazione ripariale, portando grandi quantità di ghiaia e nel peggiore dei casi costruendo delle piattaforme di cemento. Le conseguenze di questi interventi (che venivano spesso considerati dei "miglioramenti ambientali") sono facilmente immaginabili, basti pensare alle numerose specie di uccelli acquatici che nidifica proprio in quegli ambienti.

La frequentazione di sponde ancora intatte da parte dei bagnanti genera disturbo alla fauna acquatica in proporzione al loro numero.

Educare a comportamenti corretti che oltre a non disturbare la fauna acquatica non rechino fastidio agli altri bagnanti e all’ambiente circostante.

E’ possibile inoltre l’esclusione alla balneazione in zone di particolare valenza ecologica e trasformazioni del litorale lacustre coerente con le specifiche politiche di gestione territoriale o naturalistica.

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SPORT Vela TIPOLOGIA Acquatici

Descrizione Tipo di pratica

Uno sport molto praticato nei più grandi laghi del Trentino in condizioni favorevoli di vento. Si utilizzano barche a vela di diverse forme e dimensioni

Sono numerose le regate nel corso dell’anno, soprattutto nel Garda Trentino

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

In prevalenza nel Lago di Garda e di Caldonazzo, in misura molto minore anche nel Lago di Levico e in quello di Ledro.

Dalla primavera all'autunno.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Non ha impatti negativi rilevanti (limitati al traffico veicolare indotto). E' un modo silenzioso per godere la bellezza dei grandi laghi del Trentino.

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SPORT Windsurf TIPOLOGIA Acquatici

Descrizione Tipo di pratica

Stando in piedi su una tavola in materiale plastico dotata di vela, si procede sulla superficie dell'acqua sospinti dal vento.

Esistono diverse gare ma è molto diffuso anche a livello amatoriale

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Nei più grandi laghi del Trentino (Garda, Caldonazzo, Levico, Ledro) Prevalente nel periodo estivo, ma anche primaverile e autunnale soprattutto sul Lago di Garda

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Non produce impatti negativi rilevanti se non quelli legati all’eccessivo affollamento. Indirettamente questo sport ha indotto un netto miglioramento ambientale nella porzione trentina del Lago di Garda: infatti è stato vietato l'uso dei natanti a motore per non mettere a rischio i numerosi surfisti.

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SPORT Mountain bike TIPOLOGIA Ciclismo

Descrizione Tipo di pratica

Le biciclette che si utilizzano in questa disciplina sono robuste e ben ammortizzate, adatte a percorsi con fondi anche molto accidentati e a superare dislivelli molto elevati; tra l’attrezzatura consigliata guanti, casco e protezioni varie

Esistono numerose competizioni anche internazionali ma è ormai diventato sport di massa nel periodo estivo

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Principalmente strade forestali, ma spesso chi pratica questo sport percorre anche sentieri e tracciati escursionistici

Tutto l’anno con prevalenza dalla primavera all'autunno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Può provocare una notevole erosione del suolo, soprattutto in circuiti molto frequentati o durante periodi piovosi e danni alla vegetazione. Rappresenta un disturbo per la fauna soprattutto se praticato dopo il tramonto, periodo di maggiore attività per tante specie. Rimangono uccisi numerosi anfibi e molluschi (CIPRA)

Possono sorgere conflitti d’interesse con gli escursionisti quando con la MTB vengono percorsi sentieri stretti mentre sulle strade forestali la convivenza trova migliori condizioni.

Educazione e sensibilizzazione dei praticanti e selezione attenta dei percorsi dedicati

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SPORT Ciclismo su strada TIPOLOGIA Ciclismo

Descrizione Tipo di pratica

Le biciclette usate in questa disciplina sono molto leggere e con ruote sottili, inadatte a percorrere strade sterrate, pertanto chi pratica questo sport non abbandona mai le strade asfaltate

Esistono numerose competizioni soprattutto a livello giovanile e dilettantistico.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Su tutte le strade asfaltate della provincia Generalmente dalla primavera all'autunno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Essendo praticato esclusivamente su strade asfaltate, la disciplina di per sé non provoca danni all'ambiente. Potrebbero essere impattanti le gare, soprattutto quelle internazionali di rilievo (tappe del Giro d'Italia, per esempio) in funzione del traffico generato e di comportamenti scorretti degli spettatori.

E’ necessario individuare a livello di aree geografiche omogenee itinerari privilegiati e/o dedicati che non siano le sole piste ciclabili

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SPORT Arrampicata sportiva TIPOLOGIA Arrampicata

Descrizione Tipo di pratica

Viene definita Arrampicata Sportiva con finalità olimpiche l'arrampicata naturale cioè senza l'ausilio di mezzi artificiali utilizzati per la progressione a scopo agonistico, amatoriale, di educazione motoria o di spettacolo. Attrezzatura base: corda, imbraco, moschettoni, scarpette e casco protettivo. A volte viene esercitata su pareti artificiali appositamente costruite.

Largamente diffusa a livello amatoriale, esistono anche numerose competizioni ma si svolgono quasi sempre al coperto; quelle all'aperto sono quasi sempre su strutture artificiali

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Chi pratica questa disciplina frequenta "palestre di roccia" appositamente attrezzate che si trovano generalmente in media e bassa montagna. Si tratta di pareti rocciose in cui vengono individuate delle "vie" lungo le quali vengono fissati degli spit (specie di chiodi con degli "anelli") dove è possibile agganciare la corda di sicurezza. Negli ultimi anni sono state attrezzate molte vie anche in alta montagna, praticamente in tutti i massicci delle Alpi

Dipende dalla quota e dall'esposizione della palestra di roccia: in prevalenza in primavera e autunno ma in alcune zone (Garda) si può arrampicare tutto l'anno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Quando le palestre di roccia e le vie sono molto affollate si possono verificare disturbi agli uccelli nidificanti, allontanamento della fauna e danneggiamento della vegetazione rupicola in ampi settori di parete. Non trascurabile è inoltre l'avvio di processi erosivi dovuti al calpestio e al compattamento del suolo alla base delle vie. (CIPRA)

Si dovrebbero introdurre limitazioni temporali e spaziali flessibili, per esempio durante il periodo di nidificazione di certi uccelli (CIPRA)

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SPORT Arrampicata alpinistica TIPOLOGIA Arrampicata

Descrizione Tipo di pratica

Per Arrampicata Alpinistica si intende la risalita di pareti rocciose effettuata con l'utilizzo di strumenti tecnici, alcuni dei quali garantiscono la sicurezza mentre altri aiutano nella progressione

Non esistono vere e proprie competizioni: alpinisti famosi stabiliscono record personali di arrampicata su determinate vie, ma si tratta di performance individuali fuori da qualunque tipo di manifestazione sportiva

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Tutti i settori rocciosi d'alta montagna del Trentino Da aprile-maggio a ottobre-novembre secondo l'altitudine, l'esposizione e il settore (CIPRA)

Impatti ambientali Possibili soluzioni

In alta montagna per la grande disponibilità di pareti rocciose e la conseguente molteplicità delle possibilità di scelta, si verificano raramente fenomeni di concentrazione, ad eccezione di alcune vie "classiche". Questo, insieme alla ridotta copertura vegetale, riduce al minimo i danni dell'arrampicata alpinistica (CIPRA)

Sensibilizzazione e formazione degli alpinisti

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SPORT Arrampicata su ghiaccio TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Si scalano pareti di ghiaccio, generalmente cascate gelate, utilizzando l'attrezzatura dell'arrampicata sportiva per la sicurezza (i chiodi sono diversi). Per la progressione si usano ramponi e piccozza

Si sta sempre più diffondendo in tutto il Trentino. Esistono numerose competizioni

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Sono ambite tutte le cascate di ghiaccio poste ad alta e media quota.

Sono molto famose quelle in Val Daone

Mesi invernali, solo nei giorni più freddi per ragioni di sicurezza

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Di per sé non ha impatti negativi rilevanti, però la frequentazione di valli isolate in cui gli animali si rifugiano durante i mesi freddi dell'anno può arrecare loro disturbo

Cercare di limitare al massimo tutti quei comportamenti che potrebbero disturbare la fauna (rumori, ecc)

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SPORT Scialpinismo TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Chi pratica questa disciplina risale con gli sci i pendii innevati senza utilizzare impianti di risalita, ma applicando agli sci delle pelli di foca

Molto diffuso a livello amatoriale ma esistono anche alcune competizioni.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Ambienti d'alta montagna poco antropizzati e intatti E' una disciplina ovviamente legata alle condizioni di innevamento. La stagione sciistica può iniziare a novembre (eccezionalmente a ottobre) e terminare in primavera (marzo aprile).

Itinerari che si svolgono sui ghiacciai possono essere effettuati anche in estate.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Disturbo della fauna e danneggiamento della vegetazione. Il disturbo arrecato alla fauna può essere notevole, poiché il dispendio energetico provocato da una fuga precipitosa in un periodo critico come l'inverno, può compromettere seriamente le possibilità di sopravvivenza dell'animale. Anche i danni provocati alla vegetazione con le lamine degli sci possono essere non trascurabili, poiché le gite partono spesso al di sotto del limite del bosco e vengono praticate anche con scarso innevamento (CIPRA)

Una soluzione drastica ma necessaria può essere la chiusura temporanea o definitiva di aree particolarmente importanti per lo svernamento di molti animali (tetraonidi, ungulati, pernici, lepri ecc.) (fonte MW); sono altrimenti sufficienti misure di sensibilizzazione ed educazione dei partecipanti.

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SPORT Sci Alpino TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Lo sci alpino si pratica su piste con neve battuta naturale o artificiale; per la salita si utilizzano impianti di risalita come funivie, cabinovie, seggiovie e ski-lift.

Sport di massa che prevede numerosissime competizioni a tutti i livelli

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

In comprensori sciistici appositamente attrezzati diffusi in tutta la Provincia di Trento

La stagione comincia generalmente a dicembre e termina a marzo. Dipende dalla quantità e dalle condizioni della neve. L'innevamento artificiale, freddo permettendo, consente di prolungare questo periodo, ma soprattutto di sciare anche in inverni caratterizzati da scarse precipitazioni nevose.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Fra tutte le discipline sportive che si praticano in Trentino è una delle più impattanti, se non la più impattante in assoluto. Gli impianti di risalita, le piste aperte in versanti boscosi, i gatti delle nevi e gli impianti di innevamento artificiale che coprono circa il 70% delle superficie sciabile provocano gravi danni ad animali, vegetazione e all'ambiente circostante. (inquinamento acustico e atmosferico, prelievo di ingenti quantità di acqua, gatti delle nevi che battono le piste nelle ore crepuscolari e notturne, ecc.). Anche i parcheggi spesso enormi che vengono costruiti alla base degli impianti hanno un impatto ambientale significativo.

Concentrare la pratica di questa disciplina in pochi grandi comprensori sciistici ormai danneggiati ed evitare nuovi impianti in aree intatte; eliminare gli impianti di risalita in aree di scarsa rilevanza specialmente se poste a bassa quota dove le nevicate sono sempre meno frequenti e abbondanti, e le temperature generalmente troppo alte per permettere l'innevamento artificiale e ripristinare la naturalità di quei luoghi.

Controllare e limitare maggiormente la quantità di acqua disponibile per l'innevamento artificiale.

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SPORT Snow Board TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Per lo snow board invece della tradizionale coppia di sci da discesa viene utilizzata un’unica tavola. Le discese avvengono molto spesso ance in neve fresca ai lati delle piste battute da discesa

Sport di massa che prevedono numerosissime competizioni a tutti i livelli. Si sono rilevati spesso problemi di incompatibilità con i praticanti dello sci alpino con cui gli snowboarder condividono spesso i tracciati

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Negli ultimi anni si sta provvedendo ad imporre che gli snow boarder abbiano dei tracciati loro dedicati, in molte località però questo sport si pratica nelle stesse piste dello sci alpino

La stagione comincia generalmente a dicembre e termina a marzo. Dipende dalla quantità e dalle condizioni della neve. L'innevamento artificiale, freddo permettendo, consente di prolungare questo periodo, ma soprattutto di sciare anche in inverni caratterizzati da scarse precipitazioni nevose.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Sono gli stessi dello sci alpino

Venendo praticato molto più in fuori pista e in neve fresca rispetto allo sci alpino può essere causa di distacco di slavine, soprattutto in certi periodi dell'anno.

In generale quelle indicate per lo sci alpino

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SPORT Sci di fondo TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Gli sci utilizzati sono più sottili e leggeri di quelli da sci alpino; gli attacchi fissano la scarpetta solo in punta mentre il tallone rimane libero per poter dare la spinta necessaria per la progressione; in questa disciplina infatti non vengono utilizzati impianti di nessun tipo.

Largamente diffuso Numerosissime competizioni a tutti i livelli

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Si pratica prevalentemente in apposite piste (a circuito) battute da motoslitte o gatti delle nevi

In alcune zone l'innevamento delle piste è garantito da dicembre ad aprile. Più in generale, come tutti gli sport sulla neve, è legato alla quantità e alle condizioni di quest'ultima

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Molto meno impattante dello sci alpino perché non prevede l'uso di impianti di risalita e perché generalmente le piste vengono adattate a spazi già esistenti e non vengono abbattuti alberi allo scopo di creare un determinato tracciato. Un aspetto negativo è l'innevamento artificiale: la neve artificiale inoltre è molto più compatta di quella naturale, dura più a lungo e tende a soffocare la vegetazione sottostante.

Limitare e/o ottimizzare maggiormente la quantità di acqua disponibile per l'innevamento artificiale; evitare territori ed aree ambientalmente sensibili e operare una concentrazione delle aree caricate dalla presenza antropica in una logica locale di diluizione ponderata.

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SPORT Ciaspole TIPOLOGIA Sport invernali

Descrizione Tipo di pratica

Le ciaspole sono delle racchette da neve fatte generalmente in plastica e acciaio che si applicano agli scarponcini da trekking e permettono di camminare sulla neve anche fresca senza sprofondarvi. Permettono così di compiere escursioni in ambienti innevati.

Pratica sempre più diffusa prevalentemente a livello amatoriale. Esistono alcune manifestazioni di grosso richiamo di partecipanti e pubblico

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Ambienti innevati in media e alta montagna un po’ in tutto il Trentino Dipende dalle condizioni di innevamento. La stagione può iniziare a novembre e terminare in primavera (aprile).

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Molto meno negativo dello scialpinismo per quanto riguarda la vegetazione, ha gli stessi impatti sulla fauna.

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SPORT Motoslitta TIPOLOGIA A motore (invernali)

Descrizione Tipo di pratica

Le motoslitte, utilizzate inizialmente come mezzi di trasporto sulla neve, attualmente sono sempre più impiegate nel tempo libero, come svago. Sono mezzi a motore dotati di pattini proprio per progredire sulla neve, si guidano standovi a cavallo, come su una motocicletta.

Pratica diffusa in tutto il territorio del Trentino, molto pubblicizzato il noleggio dei mezzi ; esistono alcune competizioni

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Esistono delle piste specifiche per motoslitte, ma i piloti percorrono anche strade forestali e altri tratti battuti e non. E' vietato procedere su piste da sci (ad eccezione, come ovvio, dei mezzi utilizzati per il soccorso)

Mesi invernali

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Rappresenta un forte disturbo per la fauna e la tranquillità dell’uomo e danneggia molte specie arbustive. Inquina. Compatta la neve. Provoca valanghe (i piloti tagliano spesso ripidi pendii innevati). Non esiste inoltre nessun tipo di regolamentazione perché a causa di una lacuna del Codice della Strada le motoslitte non compaiono tra i veicoli a motore.

Regolamentare l'utilizzo delle motoslitte colmando l'attuale lacuna legislativa ed eventualmente individuare percorsi dedicati ma a condizioni mitigate

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SPORT Trial TIPOLOGIA A motore

Descrizione Tipo di pratica

Chi pratica questo sport utilizza delle speciali moto molto "agili", capaci di superare ostacoli anche difficili come rocce di una frana, ecc. Le moto sono prive di sella e si guidano stando in piedi sui pedali. Sono progettate per percorsi molto brevi e particolarmente accidentati.

Si può praticare individualmente o partecipare alle competizioni.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Strade forestali, sentieri e mulattiere anche in bassa e media montagna. Esistono percorsi specifici.

Generalmente viene praticato dalla tarda primavera a metà autunno.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Disciplina molto dannosa perché le ruote delle moto incidono notevolmente il terreno innescando forti processi erosivi, soprattutto nei sentieri. Disturbo della fauna e danni alla vegetazione. I motociclisti inoltre non si limitano a percorrere le strade forestali ma si spingono nei sentieri, anche se è vietato (fonte: Mountain Wilderness)

Utilizzo di motociclette conformi nel silenziatore, carburazione e pneumatici (fonte: www.mototrial.it). Vietare la circolazione di queste moto nelle ore crepuscolari, periodo di maggior attività della fauna e vietarla del tutto in aree di particolare interesse naturalistico.

Maggiori controlli da parte delle autorità competenti, lungo i percorsi in cui ne è vietato il transito.

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SPORT Motocross TIPOLOGIA A motore

Descrizione Tipo di pratica

In questa disciplina si utilizzano motociclette da fuoristrada progettate per percorsi lunghi, sono infatti più comode di quelle da trial.

Molto diffuso, si può praticare individualmente o partecipare alle competizioni

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Strade forestali, sentieri e mulattiere anche in bassa media e alta montagna. Piste specifiche (marocche di Dro).

Generalmente viene praticato dalla tarda primavera a metà autunno.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Disciplina piuttosto dannosa perché le ruote delle moto incidono notevolmente il terreno innescando forti processi erosivi. Disturbo della fauna e danni alla vegetazione.

Sport molto diffuso anche al di fuori dei percorsi consentiti

Utilizzo di motociclette conformi nel silenziatore, carburazione e pneumatici.

Maggiori controlli da parte delle autorità competenti, lungo i percorsi in cui ne è vietato il transito.

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SPORT Quad TIPOLOGIA A motore

Descrizione Tipo di pratica

I quad sono delle specie di moto da fuori strada con tre o quattro grosse ruote. Costruite inizialmente per attività agricole negli Stati Uniti, si vanno sempre più diffondendo come mezzi di trasposto e svago per il tempo libero (anche in Trentino).

Non è una pratica molto diffusa ma esistono punti di noleggio nelle principali località turistiche, si sta diffondendo la pratica dei raduni

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Strade forestali, prati di montagna e, a seconda del mezzo, anche sulla neve battuta

Attività praticabile in tutte le stagioni

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Danni alla vegetazione e forte disturbo della fauna soprattutto nelle ore serali

Controlli, da parte delle autorità competenti, lungo i percorsi in cui è vietato il transito di mezzi a motore

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SPORT Velocità in salita e Rally TIPOLOGIA A motore

Descrizione Tipo di pratica

Sono gare di velocità disputate con automobili molto potenti. Le gare di rally si svolgono in genere su percorsi non asfaltati e talvolta anche molto accidentati.

Solo a livello agonistico (es. Trento – Bondone e Levico – Vetriolo, Rally di S.Martino e Primiero)

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Strade secondarie lontane dai principali centri abitati, asfaltate per le gare di velocità in salita e generalmente sterrate.

Generalmente viene praticato dalla tarda primavera a metà autunno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Inquinamento atmosferico e acustico. C'è il rischio che vengano investiti degli animali. Inoltre, nel caso di corse con un grande richiamo di pubblico si hanno danni collaterali come il calpestio della vegetazione lungo i bordi della strada e l'abbandono di rifiuti. Effetto di emulazione con diffusa violazione delle regole

Pulizia accurata del bordo strada a fine corsa.

Divieto di svolgimanteo di queste gare in zone ricche di fauna.

Sensibilizzazione degli spettatori

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SPORT Golf TIPOLOGIA

Descrizione Tipo di pratica

Si pratica su campi speciali, con pendenze contenute ed erba folta e bassa. Lo scopo è quello di tirare una pallina dentro le buche più o meno difficili da centrare, colpendola con un'apposita mazza.

Amatoriale e agonistico a livello dilettantistico

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

In campi da golf appositamente realizzati e infrastrutturati; in Trentino a Campiglio, Sarnonico, Pieve Tesino, Folgaria, ecc.

Dalla tarda primavera a metà autunno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

La loro gestione prevede un elevato consumo d’acqua e un notevole impiego di pesticidi e fertilizzanti (WWF). Ogni campo da golf, tipo medio, a 18 buche, secondo stime dell’Associazione Europea del Golf, consuma in media la stessa quantità d’acqua consumata da un paese da 8.000 persone (prof. Vittorio Gallerani Università Bologna - Agrobusiness Paesaggio Ambiente nn.2-3 1997/1998)

Normare l’obbligatorietà di Valutazione d’Impatto Ambientale sui progetti di realizzazione di nuovi campi da golf (CIPRA)

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SPORT Parapendio -Deltaplano TIPOLOGIA Volo

Descrizione Tipo di pratica

Il parapendio è un paracadute orientabile dalla forma ellittica che, come il deltaplano permette di effettuare un volo planato, portato cioè dai venti e dalle correnti ascensionali.

Può essere svolta individualmente o rivolgendosi a scuole e/o organizzazioni che forniscono assistenza e il materiale

Non siamo a conoscenza di competizioni che riguardano questa attività.

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Partenza da diverse località del Trentino, atterraggi spesso vicino ai paesi, o in semplici prati di opportuna dimensione

Se le condizioni meteorologiche lo consentono, si può praticare questa disciplina durante tutto l'anno. Le condizioni migliori però si presentano da marzo a ottobre ed è in questo periodo che si effettua la maggior parte dei voli.

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Non produce particolari impatti negativi; danni a carico della vegetazione sono decisamente contenuti: si può deteriorare il manto erboso se i decolli vengono effettuati sempre dallo stesso punto. Maggiori invece le conseguenze sulla fauna (rapaci in particolare) in particolare nelle zone prive di copertura boschiva (CIPRA). Per raggiungere le quote di lancio i praticanti utilizzano spesso gli impianti di risalita, in certe aree durante l'estate si verificano decine di lanci al giorno, determinando il funzionamento di impianti altrimenti poco utilizzati (fonte: MW). Può determinare conflitti d’interesse

Per quanto riguarda la vegetazione, è sufficiente stendere delle stuoie di juta nei punti di decollo. Per limitare il disturbo alla fauna sarebbe invece necessario migliorare le qualità tecniche dei velivoli per rendere possibile il volo a quote maggiori.(CIPRA)

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SPORT Aliante TIPOLOGIA Volo

Descrizione Tipo di pratica

Aerei senza motore dalla struttura particolare e dalla grande portanza, che hanno enormi possibilità di planata. Hanno bisogno di un aereo da traino (in altri aereoporti di pianura anche "lancio" con traino da terra - verricello) per arrivare in quota, poi planano senza motore sfruttando le termiche anche per centinaia di km.

Voli di addestramento per ottenere il brevetto e volo individuale

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Decollo e atterraggio dall’aeroporto di Mattarello per il Trentino o di Bolzano per l’Alto Adige, la maggior parte dei voli sorvola le montagne vicine e la Valle dell’Adige

Si effettuano voli in qualsiasi stagione

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Rumore e inquinamento atmosferico legati al momento del traino, serve minor potenza del motore che per paracadutismo, rumore caratteristico delle ali durante il volo, udibile a distanza, utilizzo territorio per aereoporto

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SPORT Volo sportivo – Ultraleggeri- Moto alianti

TIPOLOGIA Volo

Descrizione Tipo di pratica

Per il volo sportivo si utilizzano piccoli aerei da turismo; gli ultraleggeri hanno invece una struttura essenziale simile a un deltaplano con il motore. I moto alianti hanno invece un motore per portarsi in quota prima di planare sfruttando le termiche.

Utilizzano benzina avio (maggior numero di ottani rispetto a aquella automobilistica)

Voli individuali o corsi per l’ottenimento del brevetto

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Aeroporto di Mattarello e campi di decollo atterraggio in erba per ultraleggeri e moto alianti anche in poche altre zone del Trentino

Praticabile in tutte le stagioni, voli limitati in inverno

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Rumore, inquinamento atmosferico paragonabile ad un’automobile, ma diffuso in quota, utilizzo territorio per avio superfici ragionevole, i prati (per volo sportivo e moto alianti) normalmente non patiscono l'uso che non è mai continuo

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SPORT Ippoescursionismo TIPOLOGIA

Descrizione Tipo di pratica

Vengono effettuate gite a cavallo in ambienti naturali anche in montagna (generalmente mai in alta montagna) che possono durare da poche ore a diversi giorni.

Individuale o in gruppo, non esistono competizioni di questo tipo

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Generalmente su strade forestali o sentieri abbastanza larghi. Si possono effettuare gite durante tutto l'anno, ma sono molto più frequenti in primavera ed estate

Impatti ambientali Possibili soluzioni

La concentrazione di escursioni sullo stesso percorso, soprattutto se su un sentiero, può provocare erosione del suolo e compromissione del manto vegetale. L'unico effetto negativo rilevante sulla fauna potrebbe riguardare eventuali maltrattamenti ai cavalli stessi.

Scegliere itinerari che passino prevalentemente su strade forestali e itinerari specializzati escludendo interferenze con la viabilità veicolare.

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SPORT Speleologia TIPOLOGIA

Descrizione Tipo di pratica

Esplorazione e frequentazione di ambienti ipogei con tecniche di tipo alpinistico

In gruppi organizzati, non è possibile come sport solitario data la quantità ed il peso dei materiali utilizzati (corde per pozzi verticali)

Luogo di svolgimento Periodo dell'anno

Grotte carsiche, talvolta invase dall’acqua , non è comunque molto diffuso in Trentino

Praticabile durante tutto l'anno, dipende comunque dall'accessibilità dell'ingresso della singola grotta e dalla pericolosità data dai momenti di piena di eventuali

Impatti ambientali Possibili soluzioni

Gli ambienti sotterranei sono molto delicati, la frequentazione -soprattutto se non rispettosa (vedi ad es. l'abbandono in grotta del carburo esausto) - può portare danni anche gravi soprattutto se si verificano comportamenti che sfociano nel vandalismo (asportazione stalattiti).

Per la fauna ipogea, delicatissima, la presenza umana è di per sè deleteria

Sensibilizzazione crescente ed educazione degli speleologi, valutazione attenta degli strumenti utilizzati, impegno a riportare fuori tutto ciò che si porta dentro.

In caso di particolare fragilità dell'ipogeo limitazioni di accesso.

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c. Il confronto e la condivisione STRUMENTI MESSI A DISPOSIZIONE DEL FORUM PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE

Tab. 1 – Agenda 21 di Rio

Documentazione ed elaborati proposti sul sito web

http://www.provincia.tn.it/sport/Agenda21/HomePagea21r.htm

Tavola rotonda del 18.10.04 suINIZIATIVE PER UNO SPORT SOSTENIBILE

Tab. 2 – Convenzione delle Alpi

Tab. 3 - Agenda 21 francese dello sport

Tab. 4 – Manifesto delle AlpiTab. 1 - Atto di indirizzo sul turismo

A - Grandi manifestazioni sportive B - Attività

open airSintesi generale

LINEE GUIDA

PROTOCOLLO DI INTESA

FLUSSO LOGICO DI PRODUZIONE DEI

CONTENUTI DELLE LINEE GUIDA

ISTRUZIONE D’USO PER LA

PRESENTAZIONE

DEL CONTRIBUTO

ALLA COMPILAZIONE

DELLE LINEE GUIDA

nel sito webTitolo. Argom. Campo BCampo A

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Il confronto e la condivisione

Nello schema logico presentato nella pagina precedente si è sintetizzato il percorso di confronto che ha portato alla definizione delle Linee Guida. In particolare attraverso il sito internet si sono messi a disposizione dei partecipanti documenti e strumenti che hanno guidato i partecipanti nell’individuazione delle principali tematiche da sviluppare e dei criteri da definire nei due campi d’azione indagati.Negli incontri di lavoro del Forum di Agenda 21 per lo Sport trentino i partecipanti hanno condiviso l’obiettivo generale di impegnarsi per rendere lo sport, nel suo insieme, una attività che, nel suo rinnovarsi, attua gli impegni per un mondo migliore, per una maggiore gratificazione sociale, per dare occasione e chance di economia sostenibile e per attuare in campo ambientale politiche di miglioramento delle attuali condizioni.Quindi è necessario passare dalla gestione tradizionale degli eventi sportivi e dall’esercizio tradizionale delle pratiche sportive all’aria aperta a modi di attuare tali attività in modo migliore rispetto a quanto stiamo facendo: ovvero dare concreta attuazione agli impegni per un mondo migliore, per dare maggiore qualità e gratificazione alle nostre stesse azioni quotidiane. Mutuando dall’esperienza di Agenda 21 dello sport francese, adeguando i principi generali alla realtà locale, a quanto è emerso dal lavoro svolto attraverso gli strumenti di partecipazione della Agenda 21 dello Sport, i nodi sui quali incentrare gli impegni di miglioramento possono essere i seguenti:

Integrare il concetto di sviluppo sostenibile nelle politiche dello sport (ipotesi: organizzare eventi e attività sportive perseguendo il minimo impatto possibile, inserire requisiti di sviluppo sostenibile nelle procedure di erogazione dei contributi pubblici all’atto della presentazione delle domande);

Promuovere i valori dello sviluppo sostenibile (sottoscrizione di un Protocollo di intenti e promuoverne la conoscenza anche attraverso “testimonial” di fama);

Impegnare il movimento sportivo a diventare parte attiva dello sviluppo sostenibile (inserimento negli Statuti societari dei richiami allo Sviluppo Sostenibile e alle procedure del miglioramento continuo e volontario);

Elaborare un sistema di osservazione e di valutazione di quanto realizzato nel campo sportivo in considerazione dello sviluppo sostenibile (avviare una raccolta sistematica delle informazioni necessarie a supportare i processi di Agenda 21 basandoli su elementi di conoscenza oggettivi e riscontrabili);

Rafforzare il ruolo dello sport al fine di promuovere e tutelare la salute delle persone (prevedere che i grandi eventi sportivi locali sappiano coniugare tra loro ricreazione, socializzazione e benessere ad esempio valorizzando prodotti della ristorazione salubri, di qualità e di origine locale);

Intensificare la lotta al doping (estendere i controlli anche alle gare amatoriali);

Favorire la pratica sportiva da parte dei potatori di handicap (ad esempio promuovendo un certo numero di manifestazioni ad essi dedicate e sostenendo le organizzazioni che si attrezzano allo scopo);

Promuovere l’accesso delle donne alla pratica sportiva ed ai posti di responsabilità - promuovere la partecipazione dei giovani e migliorare il loro inserimento nella vita associativa e nelle istanze dirigenziali dello sport (inserire

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una quota rosa e una quota di giovani che per Statuto devono partecipare ai consigli direttivi delle Società);

Prendere in considerazione le pratiche sportive tradizionali o locali e promuovere lo sport come elemento di valorizzazione delle tradizioni e delle culture locali (il tamburello, le gare per gli slittoni della legna, le gare degli asini, ecc);

Prevenire e lottare contro ogni forma di violenza, dentro ed attorno allo sport (promuovere campagne per lo sport come fattore di socializzazione e di scambio di esperienze e di idee);

Integrare un capitolo “ambiente” nel programma di educazione e di formazione dei quadri e dei praticanti (formazione ed aggiornamento del personale sportivo);

Impegnarsi in una gestione rispettosa dei siti ambientali, del paesaggio e della natura (esclusione dei siti di importanza ambientale dai luoghi di organizzazione degli eventi sportivi ed esclusione della interferenza con i siti di interesse ambientale per lo meno minimizzando le presenze e le modalità di disturbo);

Concepire le installazioni, gli equipaggiamenti ed i materiali sportivi in modo rispettoso dell’ambiente e sviluppare dei modi di gestione “sostenibili” (uso di materiali naturali e riciclabili dentro ad una logica di rigenerazione delle materie prime e di riduzione, fino alla eliminazione, della produzione di materie inquinanti);

Amministrare le manifestazioni sportive in maniera responsabile e nel rispetto delle raccomandazioni dello sviluppo sostenibile (scelta volontaria di procedure di qualità tipo la certificazione ambientale e sostegno privilegiato di tali pratiche);

Promuovere un utilizzo dei mezzi di trasporto che economizzino l’energia e diminuiscano l’inquinamento (limitazione delle emissioni inquinati, organizzazione di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, applicazione di modalità d’uso rispettose delle comunità locali e contenimento nell’occupazione di suolo);

Mettere in pratica modelli di consumo nuovi integrando i principi dello sviluppo sostenibile (impostazione dei cicli di consumo su base regionale e del commercio equo e solidale);

Fare dello sport una fonte di ricchezza per il territorio (nella organizzazione di eventi e manifestazioni sportive prediligere personale locale dentro ad una logica di sua formazione e valorizzazione professionale);

Sviluppare le occasioni di lavoro e contribuire allo sviluppo sostenibile (studiare a cura dei soggetti locali misure di uso degli ambienti compatibili con le caratteristiche dei luoghi favorendo l’occupazione ambientale ed il suo esercizio responsabile).

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d. La scelta

Sulla base della discussione affrontata dal Forum e dei contributi dei partecipanti si è quindi giunti alla fase cruciale delle scelte da operare per individuare il percorso di miglioramento praticabile dallo Sport trentino in entrambi i campi d’azione prescelti: le Manifestazioni sportive e le attività ludico- ricreative all’aria aperta.

Al fine di indirizzare ed esemplificare le scelte da mettere in campo il dibattito è stato supportato da alcuni spunti di riflessione presentati attraverso le seguenti domande:

SPAZI E AMBIENTI La morfologia territoriale in Provincia di Trento e l’attuale carico antropico generato dalle attività sportive outdoor consentono ulteriori sviluppi per attività sportive in ARIA, ACQUA , TERRA o sulla NEVE?

ATTREZZATURE Bisogna qualificare i servizi di supporto alla pratica ludico - sportiva (giochi, infrastrutture leggere, ricovero per attrezzi, spogliatoi, ecc...) in ambiente naturale oppure quelle esistenti sono sufficienti?

ORGANIZZAZIONE TRASPORTIE' possibile migliorare l'accessibilità delle aree con il potenziamento dei mezzi pubblici (treno, autobus, intermodalità), delle piste ciclabili, ecc.; creare aree parcheggio/sosta attrezzate in collegamento con mezzi pubblici?

TECNICI, ADDETTI E UTENTIQuali azioni si possono mettere in campo per sviluppare e qualificare la sensibilità ambientale degli operatori sportivi, dei praticanti degli spettatori e degli insegnanti, ecc

QUALIFICAZIONE ESISTENTE Consolidare una visione unitaria coordinata per lo sviluppo dello sport in ambiente naturale

RISORSE FINANZIARE Quali risorse finanziarie sono attivabili per avviare azioni di sistema con ricadute a livello territoriale anche in ambito turistico:

- Progetti Comunitari;- Provincia;- Comuni/Comprensori con particolari specificità (es Torbole per il surf, Val di

Fiemme per lo sci nordico, Val di Sole per canoa e rafting ecc);- Privati (es. Casse Rurali);- Associazionismo, ecc.

Le domande poste hanno permesso di individuare alcuni campi d’azione e il percorso logico da assegnare alle future Linee Guida come presentate nel seguente capitolo. Si è optato per la definizione di un percorso guidato fatto di buone prassi, proposte, consigli (secondo una lista di controllo) e strumenti per il raggiungimento degli obiettivi intrapresi che aiuti gli sportivi e gli addetti ai lavori ad accrescere la consapevolezza dell’importanza di una pratica sostenibile delle attività ludico-ricreative all’aria aperta così come dell’organizzazione delle manifestazioni.

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e. I prossimi passi

Di seguito le attività che i vari soggetti riuniti attorno al Tavolo di Agenda 21 per lo Sport , in primis l’Ente pubblico che ha stimolato questa fase di confronto, dovranno attivare per dare completezza al percorso avviato:

Fasi Attività

PROGETTAZIONE Definite le misure da attuare si dovranno calibrare gli interventi alle quantità possibili e ai soggetti coinvolti con il protagonismo degli stessi

ATTUAZIONE Saranno quindi realizzati dei Vademecum per singola attività da richiedere alla Federazione di riferimento o alla Società di promozione, nonché saranno attivate le migliorie nei procedimenti di sostegno allo sport

VERIFICA RISULTATI Sulla scorta delle attività future saranno verificate le differenze con il 2004 e si potrà valutare, in prima approssima-zione, l’efficacia delle azioni messe in campo

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CONTENUTI DELLE LINEE GUIDA

Le linee Guida sono state organizzate su tre livelli

1Esempi di buone pratiche, ovvero esperienze che per la loro qualità possono essere considerate nei diversi ambiti:

- Manifestazioni sportive

- Attività ludico-sportive all’aria aperta

2Interventi diretti di indirizzo che possono venire attuati direttamente dai sottoscrittori degli accordi:

- Guida a supporto dell’organizzazione di manifestazioni sportive

- Obiettivi di sostenibilità nella promozione e nella pratica delle attività all’aria aperta

3Attività di indirizzo formale che necessitano di impegni e soluzioni complesse, prevalentemente a carico degli Enti Pubblici:

- Dall’autoregolamentazione alla disciplina delle attività

- Gli incentivi e il sostegno economico allo sport

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4. ESEMPI DI BUONE PRATICHE

A) Buone Pratiche a supporto degli organizzatori di Manifestazioni Sportive

Le Schede che seguono vogliono diventare un primo livello di conoscenza per il sistema sportivo del Trentino, rappresentato da materiale divulgativo che riesca a testimoniare come i miglioramenti a livello ambientale e organizzativo siano possibili e come siano capaci di portare benefici concreti. Quelli qui riportati tendono a privilegiare i pregi delle esperienze sintetizzate; non intendiamo comunque nascondere come, nello specifico contesto, ciascuna esperienza possa aver dato origine anche ad aspetti criticabili e, come sempre, migliorabili.

I tre esempi riportati riguardano:

L’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Torino è l’esempio che si ritiene di presentare come iniziativa di accompagnamento che lo sport ha messo in campo di favorire l’accettabilità dell’evento e per dare attuazione a quelle misure “più facilmente possibili” per evitare gli impatti ambientale, per ridurne l’entità quanto per trovarne delle compensazioni in ogni caso capaci di elevare l’accettabilità sociale della manifestazione olimpica;

L’esperienza del processo di partecipazione popolare messo in atto i in Val Gardena nel 1997 come conclusione di un percorso partecipativo in cui il dibattito, che ha accompagnato l’espressione popolare, ha portato alla rinuncia alla candidatura per ospitare i Campionati del Mondo di sci alpino;

L’ultimo caso qui presentato, locale e di grande rilevanza, perché primo in Europa, riguarda l’opportunità offerta dall’introduzione di un Sistema di gestione Ambientale certificato, nell’organizzazione di manifestazione sportiva e del soggetto organizzatore in particolare. L’esempio d’eccellenza qui riportato riguarda i Mondiali di sci nordico 2003 in Val di Fiemme.

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OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO

La Valutazione Ambientale Strategica del

Programma Olimpico “Torino 2006”

PREMESSA La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Programma Olimpico di Torino 2006 costituisce la prima sperimentazione del processo strategico di valutazione di piani e programmi previsto dall’Unione Europea - Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno 2001.

L’occasione per avviare il confronto su queste tematiche, trae spunto dall’analisi dell’articolazione del processo valutativo elaborato per il Programma Olimpico “Torino 2006” (PO), che rappresenta un programma di sviluppo territoriale di portata eccezionale. Il PO è un documento, predisposto dall’apposito Comitato Organizzatore (TOROC), che definisce e coordina un insieme di interventi atti a creare, a Torino e nelle sue montagne, le migliori condizioni per ospitare i Giochi Olimpici. Esso si propone di potenziare e migliorare le dotazioni esistenti di attrezzature, servizi e spazi naturali, la viabilità e i trasporti, eliminando od alleviando le carenze, le strozzature e le situazioni di rischio che potrebbero pregiudicare od ostacolare il loro svolgimento

La VAS ha perciò lo scopo di considerare ed evidenziare tutti gli effetti, positivi e negativi, che l’attuazione del Programma potrebbe generare sull’ambiente fisico, socio-economico e culturale dei territori interessati, per far sì che siano evitati o minimizzati gli effetti negativi e rafforzati quelli positivi. Essa deve perciò valutare non soltanto ciò che succederà in preparazione dei Giochi e durante i Giochi, ma anche ciò che potrà succedere dopo il loro svolgimento, per effetto degli interventi attuati. Essa deve valutare il Programma nel suo complesso, prendendo in considerazione i singoli interventi previsti solo in quanto parte integrante di tale Programma: la valutazione riguarda cioè il sistema e non le singole opere.

OBIETTIVI Gli obiettivi da perseguire possono essere distinti in:

a) obiettivi “di mitigazione”, che mirano essenzialmente a contenere o ridurre i guasti attuali o temuti, a mitigare gli effetti negativi, a non peggiorare le situazioni in atto con opportune misure tecnologiche o a riparare i danni con interventi di risarcimento, bonifica o recupero che tuttavia non intervengono nei processi e non agiscono sulle cause;

b) obiettivi “di razionalizzazione”, che mirano a rendere i processi di trasformazione compatibili col rispetto dell’ambiente e ad affrontare in

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OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO

La Valutazione Ambientale Strategica del

Programma Olimpico “Torino 2006”

modo più sistematico e complesso i fattori di fondo che influiscono sulle condizioni ambientali;

c) obiettivi “di sostenibilità”, che mirano non solo a non aggravare le criticità in atto ma ad imprimere radicali miglioramenti, puntando ad un’elevazione concreta e duratura, ancorché graduale, della qualità ambientale e delle condizioni di sviluppo.

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OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO

La Valutazione Ambientale Strategica del

Programma Olimpico “Torino 2006”

CONTENUTI Il processo di VAS di Torino 2006 si è sviluppata attraverso un’analisi integrata di sistema che:- confluisce in atti di indirizzo e impegni programmatici che orientano tutte le azioni pubbliche e private;- richiede verifiche tecniche sistematiche e continue;- definisce azioni di monitoraggio finalizzate a garantire il governo del processo in itinere nelle diverse fasi.Gli indirizzi su cui si è incentrata la procedura di VAS sono di tre tipi: di sostenibilità ambientale, procedurali e programmatori. Per quanto riguarda al sostenibilità ambientale sono stati definiti 15 punti di intervento che vanno dalla gestione di tutti gli aspetti ambientali (emissioni, rifiuti, biodiversità, paesaggio, inquinamento acustico ed elettromagnetico ecc.), alla definizione di prescrizioni e azioni di contenimento di effetti negativi, al monitoraggio in continuo, passando per la definizione di un piano per la mobilità sostenibile e di specifiche tecniche per la progettazione e delle opere pubbliche. Per quanto riguarda gli indirizzi procedurali si richiede l’elaborazione di un programma d’attività per gli adempimenti ambientali, la definizione di accordi di programma e convenzioni tra soggetti diversi anche in vista della fase post olimpica e l’adozione delle procedure di VIA per alcune infrastrutture rilevanti. Infine gli indirizzi programmatori hanno individuato la necessità che gli enti pubblici definiscano delle azioni di accompagnamento che tutelino le risorse e valorizzino il territorio con una tempestiva attuazione dei piani settoriali.

Da questi indirizzi generali si è quindi passati all’individuazione di allegati tecnici puntuali che in primis presentassero un’analisi globale del sistema per passare quindi ad un’analisi puntuale evidenziando nel contempo criticità e opportunità complessive e specifiche. Sulla base dell’analisi si sono potute elaborare e ristanno ancora elaborando soluzioni e “pacchetti d’interventi” che risolvano delle problematiche in corso o programmino dei miglioramenti.

RISULTATIRAGGIUNTI E ATTESI

La VAS delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 è stato il punto di partenza in cui si sono definiti:

gli obiettivi di risultato gli indicatori per controllare il processo le regole del gioco da seguire in tutte le fasi( appalti,

progettazione, realizzazione delle opere, evento olimpico,

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO

La Valutazione Ambientale Strategica del

Programma Olimpico “Torino 2006”

riconversione post-olimpica, ..) le possibili soluzioni alle criticità presenti ed indotte; l’individuazione di programmi e azioni strategiche per il rilancio

delle aree olimpiche e del Piemonte la politica di cooperazione per la definizione delle azioni

successive

Attraverso la VAS il Toroc si è impegnato ad avviare tutta una serie di pacchetti d’interventi che trovano e stanno trovando applicazione molto pratica. Tra questi preme ricordare lo sviluppo e la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale dei Giochi, secondo la norma UNI EN ISO 14.001, da convalidare successivamente anche EMAS; l’attivazione un Programma di acquisti verdi, l’avvio di un Monitoraggio ambientale e la redazione di un Bilancio di sostenibilità in concertazione con l’Assemblea Consultiva Ambientale.

Tra i risultati più significativi, ai fini divulgativi della presente scheda, sicuramente dobbiamo citare la Carta degli Intenti, documento programmatico presentato in forma di protocollo d’Intesa che delinea gli impegni dei soggetti sottoscrittori.

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Candidatura della Val Gardena - Mondiali di sci alpino 1997

Processo di partecipazione popolare

PREMESSA Quella della consultazione popolare, attraverso un Referendum, viene riportata in queste schede come un’ulteriore modalità di scelta “che parte dal basso”, concernente l’organizzazione dei grandi eventi sportivi. Non vogliamo entrare in merito dell’efficacia e della bontà di una processo complesso come quello referendario per determinare scelte nel contesto di eventi sportivi di questa rilevanza, pensiamo però sia corretto far conoscere anche questa opportunità che risulta uno dei principali esercizi di democrazia e citarne un esempio strategico.

Verso la fine degli anni Ottanta, in Val Gardena, si costituisce un Comitato promotore della candidatura della valle ad ospitare i Campionati Mondiali di Sci Alpino del 1997. La Val Gardena si era già candidata ad ospitare i Mondiali del 1995 svoltisi poi in Sierra Nevada. A sostegno del Comitato promotore si schierarono le associazioni turistiche e le Amministrazioni Comunali di Ortisei, Santa Cristina e Selva. La Val Gardena è da sempre un area con forte vocazione turistica, dotata di numerose infrastrutture, piste da sci che ogni anno ospitano gare di Coppa del Mondo e servizi turistici d’eccellenza. La circostanza della candidatura ai Mondiali diventa occasione per un vivace dibattito sul futuro sviluppo della valle. Nasce un comitato locale, denominato “SOS Gherdeina”, composto e sostenuto da cittadini della valle, ambientalisti e non, che portano avanti le istanze di chi si oppone alla candidatura; le argomentazioni concernono soprattutto la dimensione dell’evento e l’eccessiva pubblicizzazione della località (già famosa e frequentata) che non avrebbe retto l’impatto di un mondiale anche in termini di crescita drastica dei prezzi, inopportuna per la popolazione locale. SOS Gherdeina chiede che si tenga una consultazione popolare, un referendum nei tre comuni della valle, senza valore giuridico ma il cui esito, sarebbe stato politicamente molto indicativo. In questo senso la stessa provincia Autonoma di Bolzano, pur favorevole alla candidatura della Val Gardena, sostiene la necessità della consultazione.

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Candidatura della Val Gardena - Mondiali di sci alpino 1997

Processo di partecipazione popolare

OBIETTIVI Attraverso la consultazione referendaria si intendeva verificare quale consenso vi fosse tra la popolazione locale sul progetto Mondiali. Questo, prima di avviare in Valle una macchina organizzativa di enormi proporzioni che non si sarebbe poi più potuta fermare e, naturalmente, avrebbe avuto ripercussioni sia positive sia negative sul contesto socio- economico ed ambientale non solo della Val Gardena ma anche dei territori limitrofi.

CONTENUTI Il referendum si svolge alla fine del 1990: il 58 % della popolazione votante si dice contraria alla candidatura per la manifestazione, ad Ortisei, comune capoluogo della Valle, si raggiunge il picco del 70% dei contrari. Nello stesso Comune di Selva di Val Gardena, dove il consiglio Comunale si era schierato all’unanimità a favore dell’organizzazione dell’evento, quasi la metà della popolazione si dice invece contraria.

RISULTATI La candidatura della Val Gardena quale sede ospitante dei Campionati del Mondo di sci alpino del 1997 non è stata ritenuta opportuna dalla maggioranza della popolazione residente in valle.

Visto il risultato del referendum consultivo, i soggetti promotori e gli Enti Locali che caldeggiavano l’evento, hanno preso atto della volontà espressa e ritirato la candidatura.

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Campionati del mondo di sci nordico Val di Fiemme 2003

Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale

PREMESSA L’organizzazione dei Campionati del mondo di sci nordico della Val di Fiemme nel 2003 può essere considerato uno degli esempi più interessanti di azione di miglioramento eseguite in occasione di grandi eventi sportivi e di mitigazione degli impatti negativi generati da una manifestazione in uno specifico contesto alpino. Quello della Val di Fiemme è stato infatti il primo evento che avviando una procedura di certificazione ambientale secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14.001 ha posto tra i propri obiettivi organizzativi non solo la gestione delle gare agonistiche e dei relativi flussi turistici, ma un vero e proprio complesso di procedure finalizzate a ridurre gli impatti diretti e indiretti generati dalla manifestazione.Un evento sportivo che richiama un flusso di persone straordinario, determina effetti sul territorio che vanno gestiti. Se poi questo territorio si colloca nel panorama delle Valli Trentine, sinonimo di natura pulita e rispetto dell’habitat naturale di tante diverse speci animali e vegetali, si intuiscono le ragioni dell’importanza accordata dal comitato organizzatore a questo progetto.

OBIETTIVI La scelta operata dal Comitato organizzatore è stata di dotarsi di quegli strumenti operativi che permettessero di tenere sotto controllo gli impatti sull’ambiente generati dalle attività messe in campo per l’organizzazione, la gestione e la dismissione dell’evento stesso. L’obiettivo più ampio era, quindi, operare nel territorio della Valle con la massima sostenibilità ambientale.

Nello specifico gli obiettivi e le azioni di miglioramento che il Comitato si è dato attraverso la definizione di una Politica Ambientale sono stati:- ridurre l’impatto dovuto alla produzione di rifiuti durante la

manifestazione;- ridurre le emissioni atmosferiche di inquinanti da traffico veicolare

durante la manifestazione;- ridurre i consumi di risorse, materie prime,ed energia nella gestione

delle attività degli uffici permanenti e temporanei comprese le attività di promozione e divulgazione;

- migliorare il livello di compatibilità ambientale di prodotti e servizi approvvigionati, in ottica di sviluppo sostenibile;

- ridurre le possibilità di contaminazione del suolo per sversamenti di sostanze pericolose.

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Campionati del mondo di sci nordico Val di Fiemme 2003

Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale

CONTENUTI Per ottenere la certificazione UNI EN ISO 14001 è stato avviato un percorso a tappe che, dopo il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e privati che avrebbero potuto determinare o controllare eventuali impatti generati dall’evento, ha visto attivarsi le seguenti fasi:- lo studio preliminare per identificare e valutare i possibili impatti (analisi ambientale iniziale);- la definizione della politica ambientale corredata di obiettivi e traguardi ambientali attraverso specifici programmi di miglioramento;- operare per la riduzione e il controllo degli impatti: inizialmente sono stati scelti quattro punti su cui intervenire, relativi alla gestione degli uffici permanenti e temporanei sui campi di gara, all’inquinamento causato dal traffico, alla raccolta differenziata dei rifiuti e alle forniture di materiali, con capitolati di acquisto specifici;- il monitoraggio delle attività avviate e l’informazione costante;- la misura degli impatti residui che saranno posti successivamente al centro dell’attenzione da parte del comitato organizzatore e relativi all’ospitalità, all’elettromagnetismo, agli effetti su flora e fauna e all’allestimento e dismissione dell’arredo temporaneo;- la verifica del raggiungimento degli obiettivi e la dimostrazione verso l’esterno dell’efficacia del sistema gestionale sviluppato è stata valutata da ben due enti accreditati - DNV e AQA che hanno rilasciato la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale dell’organizzazione dell’evento secondo la norma UNI EN ISO 14001.

Già in occasione dei pre-mondiali il personale aveva dovuto adottare precisi comportamenti per quanto riguarda il risparmio energetico, il riciclaggio di carta, di cartucce per stampanti e fotocopiatrici, la raccolta dei rifiuti, sotto l’attento esame di cinque tecnici degli Enti di certificazione.

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Campionati del mondo di sci nordico Val di Fiemme 2003

Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale

RISULTATI Il principale risultato del percorso avviato è stato sicuramente l’ottenimento del riconoscimento ufficiale (la Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001), primo caso a livello mondiale per un grande evento sportivo che vuole dimostrare il proprio impegno a favore della salvaguardia dell’Ambiente.

Proprio attraverso le attività messe in campo in questo progetto, sono nate collaborazioni specifiche tra la Provincia di Trento, l’APPA del Trentino e il territorio della Val di Fiemme, divenuto laboratorio di una accordo volontario ambientale per la realizzazione di progetti di sostenibilità ambientale.

L’esperienza del comitato organizzatore di Fiemme 2003 è stata inoltre seguita con interesse dai responsabili di altri Comitati Organizzatori di grandi eventi, Olimpiadi invernali di Torino 2006 in testa.

La certificazione dell’evento inoltre ha infine prodotto un’esperienza importante anche a livello sociale e culturale. L’organizzazione dei mondiali ha coinvolto infatti circa 1200 volontari di provenienza prevalentemente locale, impegnati in diversi compiti e chiamati anch’essi a seguire precise regole di comportamento in modo da ridurre al minimo gli impatti ambientali connessi alle attività di competenza trasferendo nel contempo le buone pratiche di gestione ambientale anche al tessuto sociale locale.

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B) Buone Pratiche a supporto dei soggetti promotori o gestori di attività ludico-sportive e ricreative all’aria aperta

All’interno della discussione avviata nel Forum sono stati presentati e discussi numerosi documenti di diversa natura ma comunque tutti significativi di cosa concretamente è stato fatto o si potrebbe fare per disciplinare o autoregolamentare alcune pratiche sportive all’aria aperta. Tra i vari documenti analizzati si è posta l’attenzione su documenti di diverso valore e applicazione passando da documenti di indirizzo strategico, a norme cogenti con valore territoriale passando per forme di autoregolamentazione della pratica di alcune attività come ad esempio l’orienteering e la mountain bike, fino alle norme di comportamento previste da uno specifico decreto nelle aree sciabili .

Le Schede che seguono riportano tre di questi esempi di cosiddette Buone prassi che, in ambiti diversi, e su scale differenti, rappresentano casi significativi degni di essere menzionati:

a. Le Tavole della Montagna di Courmayeur che rappresentano un Codice di autoregolamentazione delle attività sportive promosso dalla CIPRA

b. Il Piano del Parco Paneveggio – Pale di S. Martino

c. Accordo per l’utilizzo delle acque correnti a scopo ludico-ricreativo tra l’Associazione Pescatori e il Centro Canoa e Rafting della Val di Sole

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“LE TAVOLE DELLA MONTAGNA” di Courmayeur

Codice di autoregolamentazione delle attività sportive CIPRA

PREMESSA In questa scheda viene presentato uno degli esempi più completi di autoregolamentazione della attività sportive in montagna, elaborato da CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) sezione Italia e presentato a Courmayeur nel ….Per autoregolamentazione si intende che le regole sono poste dagli stessi soggetti che le dovranno poi rispettare. Le regole che seguono sono proposte a due soggetti, o meglio a due livelli di utenti della montagna: la persona che pratica l'attività sportiva e l'associazione che la promuove e la organizza.

OBIETTIVI Proporre una posizione culturale positiva nei confronti dell’attività sportiva in montagna significa rafforzare alcune linee di indirizzo di fondo:- l’ecosistema alpino è l’ecosistema più importante d’Europa;- per il mantenimento di questo ecosistema occorre considerare come valore primario la conservazione di tutte le componenti dell’ambiente (acqua, suolo, flora, fauna, aria, foreste, rocce);- la corretta conservazione di questi beni presuppone che le attività umane, finalmente permeate dalla cultura del loro limite, vengano a trovarsi in una situazione di compatibilità;- la montagna non può essere considerata quale “parco giochi”

Preme sottolineare come le attività sportive a cui si riferisce il codice sono tutte da considerare, in via teorica, a debole impatto ambientale. E’ comunque necessario che la presenza dello sportivo in alta montagna sia sempre rispettosa della cultura e delle tradizioni locali. Non bisogna inoltre adattare l'ambiente dell’alta montagna alle esigenze degli sportivi, bensì adattare queste ultime alle realtà ambientali dell'alta montagna.

L’obiettivo ultimo quindi del presente documento era di avviare il confronto tra tutte le associazioni operanti nei paesi dell’area alpina per arrivare a definire un impegno al reciproco rispetto dei codici di autoregolamentazione prodotti.

CONTENUTI Le regole si basano su un inscindibile criterio etico-ambientale: protezione dell'ecosistema alpino e mantenimento di condizioni conformi alla natura e al significato dell'attività. Di seguito alcuni esempi:

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“LE TAVOLE DELLA MONTAGNA” di Courmayeur

Codice di autoregolamentazione delle attività sportive CIPRA

EscursionismoLe associazioni si impegnano a controllare l’apertura di nuovi sentieri e reti sentieristiche e a realizzare la segnaletica con tipologie di scarso impatto ambientale. Esse devono prendere definitivamente posizione contro l'installazione di nuove vie ferrate e attrezzate e, ovunque possibile, dismettere quelle esistenti, con la sola eccezione di quelle di rilevante valore storico. Gli escursionisti si impegnano a evitare scorciatoie su terreni non rocciosi per diminuire gli effetti del dilavamento delle acque e prevenire i dissesti del suolo; si impegnano inoltre a non abbandonare i sentieri, a ridurre l'inquinamento acustico nell'attraversamento di aree protette obiotopi di particolare rilevanza scientifica, e a valutare la capacità di carico degli ambienti attraversati.

Mountain-bikeLe regole precedenti valgono anche per chi usa la mountain-bike, con particolare riferimento all'astensione dall'uso di mezzi di risalita, che riduce la bicicletta ad un semplice attrezzo per la discesa.Si richiede inoltre, alle associazioni, di seguire e controllare la diffusione delle gare cercando di limitarne il proliferare; e, ai singoli biker, di seguire, in attesa della definizione di un codice di autoregolamentazione nazionale, le note e già sperimentate norme americane NORBA e IMBA, da adattare alle differenti realtà territoriali.

ScialpinismoL'obiettivo è quello di limitare al massimo l'impatto ambientale e, in particolare, gli effetti negativi su flora e fauna.- Occorre rispettare la vegetazione in ogni sua forma, evitando in particolare di sciare nel bosco in fase di rinnovazione e nei rimboschimenti, limitando i danni provocati dalle affilate lamine degli sci, specie con neve polverosa e scarsa.- Rispettare la fauna selvatica, particolarmente sensibile nella stagione invernale, caratterizzata da severi fattori ambientali, e durante il periodo riproduttivo.- Evitare rumori inutili nell'incontro con animali selvatici, non avvicinarli e inseguirli. In particolare, durante il periodo riproduttivo dei tetraonidi, specie fortemente a rischio, astenersi da qualsiasi azione di disturbo nei luoghi di corteggiamento (arene di canto).- Nel bosco, quando esistano, privilegiare le strade forestali, sia in salita che in discesa.

Arrampicata in palestre naturali

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“LE TAVOLE DELLA MONTAGNA” di Courmayeur

Codice di autoregolamentazione delle attività sportive CIPRA

Si deve limitare l'apertura di nuove palestre, avendo cura di considerare - prima di farlo - l'impatto sulla flora e sulla fauna, attenendosi al parere di persone competenti e disinteressate, e del gruppo di lavoro istituito dal CAI. Nelle palestre esistenti gli arrampicatori si impegnano al rispetto delle eventuali convenzioni vigenti, e a un comportamento corretto per quanto riguarda l'asportazione dei rifiuti, il mantenimento della zona alla base delle rocce e dei sentieri di accesso. Anche l’arrampicata su cascate di ghiaccio può avere un impatto ambientale, recando disturbo alla fauna. in un periodo assai delicato per la sua sopravvivenza. E' pertanto necessario che i praticanti si attengano alle indicazioni degli esperti.

AlpinismoL'autoregolamentazione in alpinismo si riferisce al mantenimento o al ripristino di condizioni ambientali conformi all'essenza dello sport alpino (wilderness = solitudine in ambiente selvaggio), e questo a partire dalla collocazione dei bivacchi fissi. Estranei alla loro funzione originaria sono i bivacchi collocati a poca distanza dal fondovalle o da altri punti d'appoggio, lungo le vie di salita o in prossimità della vetta. Le associazioni devono quindi attenersi al criterio originario nella collocazione di nuovi bivacchi e nel ripristino di quelli esistenti, procedendo alla graduale eliminazione di quelli che a tale criterio non rispondono; mantenere in efficienza i rifugi non custoditi e i locali invernali, che sono punti di appoggio quasi esclusivamente alpinistici. Per quanto riguarda l'azione alpinistica propriamente detta, qualsiasi autoregolamentazione deve basarsi sull'accettazione di una priorità. Se per un arrampicatore sportivo tale priorità è la performance tecnico-atletica ottenuta anche grazie alla limitazione del rischio soggettivo, per l'alpinista essa è la soluzione di un problema di scalata posto dalla natura della montagna valendosi esclusivamente dei mezzi di protezione e di progressione che essa consente.

RISULTATI La presente autoregolamentazione impegna direttamente quanti, singoli e associazioni, le hanno approvate o vi aderiranno, previa ratifica degli organi competenti. Le associazioni firmatarie provvederanno a sollecitarne e curarne il rispetto da pane dei propri soci, mediante pubblicazioni, scuole e ogni altra iniziativa utile allo scopo. Eventuali inadempienze o violazioni potranno essere considerate quali comportamenti in contrasto con lo spirito dell’associazione e, quindi, quali violazioni di disposizioni associative con possibilità di comminare sanzioni disciplinari.

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PARCO “PANEVEGGIO - PALE DI SAN MARTINO”

Piano del Parco: NORME DI ATTUAZIONE

PREMESSA Piano del Parco (PdP), redatto ai sensi della L.P. del 6 maggio 1988 n. 18, ha come finalità la salvaguardia, la tutela, il ripristino e la valorizzazione delle risorse naturalistico - ambientali, paesaggistiche, storico - culturali ed economiche nel territorio del Parco Paneveggio - Pale di San Martino. I criteri di tutela e di valorizzazione sono definiti sulla base di un'analisi di tipo ambientale, socio-economica ed urbanistica delle risorse del territorio.

OBIETTIVI Attraverso il Piano viene declinata la missione del Parco Paneveggio - Pale di San Martino che è “…la tutela delle caratteristiche naturali e ambientali, la promozione dello studio scientifico e l'uso sociale dei beni ambientali…”.

Vengono definiti dei regolamenti d’uso del territorio la cui disciplina viene definita di volta in volta nel Programma annuale di gestione dell'Ente Parco. Tra gli obiettivi che rientrano nell’ambito di interesse del presente lavoro segnaliamo la disciplina di:- tempi, modalità di accesso e di comportamento, divieti, soglie massime di presenze veicolari e turistiche ammesse;- predisposizione di tipologie per la segnaletica;- aree di sosta, parcheggi e arredi;- autorizzazioni di trasporto pubblico a privati o enti;- accesso alle attività sportive;- percorrenza di sentieri e strade con velocipedi

CONTENUTI Viene qui riportato l’articolo del Piano del Parco che esemplifica molto bene la funzione dell’Ente nella disciplina anche delle attività sportive all’aria aperta:

ART.33 - Disciplina delle attività sportive e ricreative.1. Nelle riserve integrali sono ammesse le attività sportive legate alla tradizione storico-culturale locale, quali: l'alpinismo, l'escursionismo alpino, lo sci alpinismo.2. Sono ammesse manifestazioni pubbliche sportive all'interno delle zone di riserva guidata e controllata, tranne che nelle aree tipizzate come RS, RSF, RSB. Lo svolgimento di dette manifestazioni pubbliche sportive è soggetto ad apposita autorizzazione della Giunta Esecutiva dell'Ente Parco, previa acquisizione delle altre autorizzazioni previste dalle vigenti normative in materia. A tal fine, il responsabile della manifestazione presenta all'Ente Parco richiesta

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PARCO “PANEVEGGIO - PALE DI SAN MARTINO”

Piano del Parco: NORME DI ATTUAZIONE

scritta almeno trenta giorni prima dello svolgimento della manifestazione, contenente le informazioni inerenti la natura della stessa e l’ambito territoriale interessato.3. Per lo svolgimento dello sci da fondo nelle aree ricadenti in riserva guidata di Val Venegia, lago di Calaita e Passo Rolle, Val Canali, individuate nella Tav. 27 del PdiP, sono consentite migliorie tecniche dei tracciati tali da non modificare sensibilmente l'andamento naturale del terreno. E' consentita altresì la battitura meccanica delle piste, purché in presenza di un manto nevoso sufficiente ad evitare qualsiasi alterazione della copertura vegetale sottostante.4. E’ fatto divieto di:a) introdurre strutture temporanee funiviarie realizzate mediante impianti scioviari di tipo spostabile leggero al di fuori delle aree sciabili previste dal PUP e rientranti nel PdiP;b) svolgere manifestazioni sportive di qualsiasi tipo che possano arrecare disturbo all'habitat animale, all'ambiente e al godimento dei valori ambientali da parte dei visitatori;c) praticare l'equiturismo al di fuori degli itinerari previsti ed indicati quali itinerari per equiturismo nelle "Azioni" e nella Tav.32 del PdiP;d) praticare l'attività di deltaplano, parapendio o simili con partenze al di fuori di quelle indicate nella Tav.32 del PdiP e atterrare all'interno del territorio del parco, salvo che per casi di necessità, con divieto di sorvolo per le aree di riserva speciale dell'Aquila indicate nella Tav.25;e) praticare l'attività dell'eliski e atterrare o sorvolare il Parco con aeromobili a motore a quote che possano arrecare disturbo alla fauna, anche nel rispetto della L.P. n. 7/1985 ed in ogni caso a quote inferiori a 500 mt dal terreno, salvo che per necessità di soccorso o per il trasporto di materiali; in quest'ultimo caso dovrà essere richiesta preventiva autorizzazione al Direttore dell'Ente Parco;g) allestire - anche temporaneamente - campeggi al di fuori delle aree indicate nella Tav. 32 del PdiP, salvo i casi di comprovate necessità legate alle condizioni climatiche e quanto previsto all'art. 32 della L.P. n. 18/1988.

RISULTATI .

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FIUME NOCE – VAL DI SOLE

Accordo per l’utilizzo delle acque correnti a scopo ludico-ricreativo tra l’Associazione Pescatori e il Centro Canoa e Rafting della Val di Sole

PREMESSA Questo accordo rappresenta un esempio concreto di politica concertativa che è riuscita a mediare un conflitto, favorendo la ricerca di soluzioni condivise per quanto riguarda l’utilizzodelle acque del torrente Noce, sia da parte dei praticanti della canoa e del rafting, sia da parte di appassionati della pesca sportiva lungo il corso d’acqua in Val di Sole.Il conflitto di interesse tra i due gruppi di fruitori delle acque del Noce, a metà degli anni novanta, stava diventando insanabile. Questo malessere era acuito anche dal fatto che, se da un lato la pesca era pienamente regolamentata dalla legislazione provinciale, la pratica di canoa e rafting veniva svolta in assenza di una specifica normazione. Solo uno dei Centri canoistici che proponeva questo tipo di attività in Val di Sole si era autodotato di un regolamento informalmente approvato anche dai pescatori. Naturalmente queste regole di comportamento non erano note agli altri fruitori organizzati o meno delle acque del Noce. Il Protocollo d’intesa approvato dalle parti è diventato quindi un esempio di accordo volontario tra due gruppi di portatori d’interessi anche se oggi evidenzia i limiti della sua efficacia.

OBIETTIVI Il conflitto crescente richiedeva un confronto chiaro e la definizione di regole condivise tra le parti prima che lo scontro pregiudicasse una serena pratica delle due attività . Come detto nel 1997 si è compresa la necessità di avviare un tavolo di discussione tra le parti che permettesse di superare il conflitto in essere.

CONTENUTI Attraverso una serie di passaggi fatti soprattutto di incontri tra tutti gli interlocutori locali e con i soggetti istituzionali interessati al problema si è infine giunti alla stesura e all’approvazione di un protocollo d’intesa che definisse alcune chiare regole tra le parti. Tra queste preme ricordare la definizione di precisi intervalli temporali in cui la pratica della canoa veniva interdetta, i tratti percorribili del fiume a seconda della stagionalità, e anche alcuni tratti del torrente in cui la pesca sportiva era bandita.

Di seguito i punti dell’accordo:1. La disciplina si applica all’interno del bacino idrografico del fiume Noce

per le acque poste a monte del lago di S. Giustina (Val di Sole).2. I canoisti non potranno frequentare gli specchi d’acqua ferma tranne che

per le operazioni di protezione civile, di natura scientifica e di ricerca – Unica eccezione è fatta per uno specifico settore del lago dei Caprioli, e limitatamente alla sola attività di primo approccio alla navigazione

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FIUME NOCE – VAL DI SOLE

Accordo per l’utilizzo delle acque correnti a scopo ludico-ricreativo tra l’Associazione Pescatori e il Centro Canoa e Rafting della Val di Sole

organizzata in corsi svolti da personale autorizzato.3. nei periodi da gennaio a metà marzo e da novembre a dicembre (periodo

invernale) non è consentita la navigazione sul torrente Noce e affluenti.4. nei mesi di marzo-aprile e settembre-ottobre la navigazione è consentita

solo lungo l’asta principale del Noce dalle 11,00 alle 15,30 di ogni gorno.5. nei mesi di maggio e giugno la navigazione è consentita lungo il torrente

Vermigliana a valle di Pizzano fino alla confluenza con il Noce Bianco, sul Torrente Noce Bianco da Celledizzo fino alla confluenza con la Vermigliana, sul torrente Rabbies da valle di Tassè fino alla confluenza con il Noce e sul Noce dalla confluente tra Noce Bianco e Vermigliana fino al lago di S. Giustina.

6. Nei mesi di maggio e giugno la navigazione è consentita dalle 10.00 di mattino alle 18.00 del pomeriggio. In occasione delle competizioni ed il sabato e la domenica la navigazione è possibile a iniziare da un’ora prima ed per un’ora dopo l’orario normale.

7. nei mesi di luglio e agosto la navigazione è consentita solo lungo l’asta principale del Noce nel tratto compreso tra Cuciano e il lago di S. Giustina.

8. nei mesi di luglio e agosto la navigazione è consentita dalle ore 9,00 alle ore 18,30.

9. il tratto di torrente Noce sistemato in occasione dei Mondiali di Canoa del 1991 presso Mezzana è destinato unicamente alla pratica sportiva della navigazione fluviale e l’accesso è subordinato alla sola disciplina d’utilizzo dello specifico impianto. Quindi sarà istituita una specifica bandita di pesca.

10. il tratto di torrente Noce denominato “Curva di Commezzadura” e sito presso il campeggio di Dimaro, per uno sviluppo lineare di 300 mt è destinato esclusivamente alla pratica sportiva della canoa senza limiti di orario. Sarà quindi istituita una specifica bandita di pesca.

11. eventuali deroghe al presente regolamento di autodisciplina potranno essere concordate di volta in volta e specificatamente autorizzate dalla autorità competente sentite le parti contraenti il presente accordo

RISULTATI Il risultato tangibile dell’iniziativa è stato innanzitutto la risoluzione di un conflitto che stava rischiando di degenerare.

Il Protocollo d’intesa approvato dalle parti è diventato quindi un esempio di accordo volontario tra due gruppi di portatori d’interessi, utilizzato e rispettato da entrambi, senza la necessità di trovare una successiva formalizzazione normativa come inizialmente si auspicava.

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AGENDA 21 PER LO SPORT TRENTINO

5. INTERVENTI DIRETTI DI INDIRIZZO

E’ stato più volte ribadito che attraverso Agenda 21 per lo Sport si intende innescare un processo di miglioramento con azioni concrete nei confronti delle problematiche ambientali e sociali, legate al mondo dello sport condividendo le scelte con i principali attori protagonisti dell’organizzazione di eventi e manifestazioni sportive. In particolare si vogliono affrontare in modo pragmatico alcune tematiche d'interesse ragionando in parallelo sulle grandi manifestazioni sportive e sulle attività ricreative all’aria aperta per giungere a fissare dei comportamenti virtuosi e obiettivi di sostenibilità chiari e condivisi.

E’ emerso con chiarezza che non potrà (e non dovrà) essere predefinito il risultato finale di questo lavoro e che in via preliminare si intende arrivare alla costruzione di Linee guida di carattere generale valide per gli argomenti affrontati, condivise tra i partecipanti a cui farà seguito un Protocollo d’Intesa sottoscritto tra le parti coinvolte.

La partecipazione qualificata al Forum è stata in ogni caso già strumento indispensabile per giungere ad un risultato significativo, l'elaborazione di riferimenti di base, indispensabili sia nell'elaborazione di scelte e nella definizione di soluzioni concrete, quanto nell'individuazione di indirizzi politici. Durante le riunioni del Forum i soggetti presenti hanno infatti avanzato proposte e indicato alcune problematiche prevalentemente di carattere ambientale che, la presenza di quote significative di praticanti in aree ambientalmente incontaminate, per forza di cose introducono elementi di disturbo che vanno gestiti e possibilmente ridotti entro termini accettabili. Viene ribadito più volte anche il ruolo educativo e medico della pratica sportiva all’aria aperta e come queste tematiche possano divenire strumento di crescita per tutta la comunità o l'ambito in cui la tale disciplina viene praticata.

I documenti che seguono sono:

A) GUIDA A SUPPORTO DELL’ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI SPORTIVE

B) OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ NELLA PROMOZIONE E NELLA PRATICA DELLE ATTIVITÀ LUDICO-SPORTIVE ALL’ARIA APERTA

nati come liste di controllo a supporto degli addetti ai lavori rappresentano una lista di consigli e indicazioni per ciascuno dei 2 campi d’azione oggetto del procedimento. Pur riconoscendo la difficoltà

Ciascun documento non si occupa solo di tutela ambientale o di minimizzazione degli impatti ambientali dello Sport ma indaga anche gli altri due fattori cardine dello Sviluppo Sostenibile: l’Economia e la Società.

Ciascuna tabella riguarda quindi nello specifico le seguenti aree della sostenibilità:

- coesione e giustizia sociale;- tutela ambientale e salvaguardia delle risorse naturali;- sviluppo economico, lavoro e benessere.

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A) GUIDA A SUPPORTO DELL’ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI SPORTIVE:

Il materiale presentato consiste in una serie di indicazioni (proposti secondo una Lista di Controllo), che possono aiutare gli organizzatori di eventi sportivi a realizzare le Grandi Manifestazioni analizzando quali aspetti sono migliorabili e riducendone i potenziali impatti e individuando le misure di miglioramento più opportune per lo specifico caso.

La tabella che segue è stata creata per fornire agli operatori una traccia, non esaustiva, degli aspetti da tenere in considerazione nelle realizzazione dell’evento tenendo conto dell’area di sostenibilità, chiedendo inoltre di evidenziare le possibili azioni di miglioramento per gli eventuali fattori di criticità. Un successivo passaggio, comunque importante sarà la definizione da parte dell’organizzazione se il controllo su un determinato aspetto critico può essere operato direttamente o migliorato attraverso il coinvolgimento di soggetti esterni più direttamente coinvolti.

Aree di sostenibilità:

- COESIONE SOCIALE

- TUTELA AMBIENTALE

- SVILUPPO ECONOMICO

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Area di sostenibilità: COESIONE SOCIALE

Obiettivi di miglioramento

In fase di progettazione dell’evento vanno opportunamente prese in considerazione le aspettative della popolazione locale anche attraverso lo stimolo e la proposta di forme di partecipazione popolare

Valutare quale impatto sul tessuto sociale locale può determinare il massiccio afflusso di sportivi e/o spettatori (posti letto sufficienti, presenza di parcheggi, servizi adeguati, ecc …)

L'evento deve generare un fabbisogno di servizi locali che produca un miglioramento sia qualitativo sia quantitativo degli stessi

L'organizzazione deve favorire la diffusione dello sport oggetto della manifestazione a livello di ambito territoriale attraverso azioni di sostegno delle associazioni e delle società sportive locali

Permettere e favorire l'accesso alla manifestazione da parte dei portatori di handicap

Incentivare la partecipazione femminile all'interno del direttivo dell'organizzazione definendo ad esempio quote rosa o altre forme di presenza

Adottare misure idonee a prevenire ogni forma di violenza tra i partecipanti come , naturalmente, tra gli spettatori o tifosi presenti all’evento

Adottare tutti gli strumenti per la prevenzione e la lotta al doping impegnandosi soprattutto in attività di sensibilizzazione a tutti i livelli, in primis quello scolastico

Si devono ricercare e mettere a punto modalità di comunicazione che favoriscano la promozione e la diffusione dei valori dello sport attraverso la manifestazione

Definire e gestire gli effetti sociali determinati da un afflusso massiccio di lavoratori non locali concentrati in un breve lasso temporale individuando le opportune forme d’accoglienza

Lasciare sul territorio, se possibile, una qualche ricaduta permanente che diventi punto di riferimento anche sociale e accresca il senso di appartenenza e la partecipazione all’evento da parte della popolazione locale

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Verificare se l'evento può determinare un eccesso di consumi energetici, d’acqua e di risorse naturali in genere con effetti sulla disponibilità locale tale da implicare disservizi per le altre utenze e, in questo caso, adottare misure preventive

Fare in modo che l'evento diventi anche motore di innovazione e di progresso culturale del contesto in cui è inserito

Il soggetto promotore/organizzatore si deve inoltre fare carico di diffondere e promuovere la pratica sportiva a livello scolastico

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Area di sostenibilità: TUTELA AMBIENTALE

Obiettivi di miglioramento

Analizzare i consumi energetici e individuare misure tecniche e organizzative idonee a contenere al massimo i consumi di energia elettrica, l’utilizzo di combustibili fossili e di materie prime non rinnovabili

Adottare per quanto possibili le migliori tecnologie per la riduzione dei consumi (pannelli fotovoltaici e solari, caldaie ad alto rendimento, lampade a basso consumo, serramenti a tenuta, e altri strumenti … )

Adottare idonee misure per contenere al massimo l’impatto generato dai rifiuti prodotti da praticanti e spettatori durante l’intera durata dell’evento

Incentivare la Raccolta Differenziata con un’opportuna informazione e diffondere buone pratiche per la riduzione dei rifiuti prodotti e lasciati durante l’evento

Dotare la zona interessata dalla manifestazione di un numero idoneo di contenitori per la raccolta differenziata e individuare un’apposita area di stoccaggio dei rifiuti prodotti durante l’evento

Gli impianti e le attrezzature utilizzati che possono dare origine ad emissioni di inquinanti in atmosfera devono utilizzare le migliori soluzioni tecnologiche e le opportune metodiche di contenimento per ridurre gli impatti generati

Gli impianti e le attrezzature utilizzati che possono dare origine a scarichi di inquinanti nei corpi idrici i superficiali o in fognatura devono utilizzare le migliori soluzioni tecnologiche e gestionali per ridurre gli effetti negativi

Utilizzare, se possibile, materiali biodegradabili e risorse naturali

Monitorare i consumi idrici e adottare sistemi per la riduzione degli sprechi

Dotarsi di opportune procedure per il ripristino alle condizioni originali del suolo occupato temporaneamente dalla manifestazione

Verificare opportunamente se lo spazio dedicato alla manifestazione e agli spettatori richiamati dall’evento è adeguato

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Si devono adottare tutte le misure necessarie per mitigare inquinamento acustico soprattutto in orari di maggior sensibilità

Il soggetto organizzatore deve richiedere al Comune in cui si svolge l’evento se è dotato di zonizzazione acustica, e, se viene fatta richiesta di deroga per manifestazioni temporanee, adottare tutte le eventuali indicazioni fornite dall’Ente locale

Verificare se sono presenti nell’area interessata dall’evento beni naturali o artificiali che richiedono particolari tutele

Se la manifestazione interessa aree protette o comunque ad elevata valenza ambientale e naturalistica verificare le norme di comportamento presenti e definire le conseguenti procedure da attuare anche nell’ambito dell’evento

Incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici anche attraverso la definizione di accordi specifici con le società di trasporti e la programmazione di sistemi di mobilità alternative o integrate

Si deve tenere conto anche, e soprattutto, degli effetti indotti dal traffico generato dall’evento (pericoli generati, disponibilità di parcheggi, emissioni inquinanti, ecc)

Nella scelta della localizzazione dell’evento vanno preferiti ambiti che permettono di comprendere e valorizzare al massimo le peculiarità paesaggistiche

Si possono stipulare accordi quadro con i soggetti pubblici e privati per migliorare in generale le performance ambientali della manifestazione

Programmare e avviare programmi formativi della struttura organizzativa integrando tematiche tecniche con elementi di ambiente ed ecologia

Per i rischi ambientali residui (ad esempio: incendio, sversamenti accidentali, ecc) si devono adottare misure di emergenza preventive

Definire procedure e programmi di miglioramento e implementare un Sistema di Gestione Ambientale secondo lo standard internazionale UNI EN ISO 14001 o il Regolamento Comunitario 761/2001 – EMAS

Incentivare la definizione, a livello locale, di accordi di programma ambientale che portino alla sottoscrizione di impegni da parte di tutti i soggetti coinvolti per l’adozione di misure concrete in favore della sostenibilità dell’evento

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Area di sostenibilità: SVILUPPO ECONOMICO

Obiettivi di miglioramento

Avviare, attraverso la manifestazione, iniziative che favoriscano la crescita occupazionale del territorio

Favorire, direttamente, o attraverso l’indotto generato dall'evento, lo sviluppo e la promozione di imprenditorialità locale

Coinvolgere tutti gli attori economici del territorio che intendano aderire alle varie fasi di organizzazione della manifestazione sportiva

L'organizzazione dell'evento deve fare da traino per la qualificazione del sistema economico turistico dell'ambito per quanto di propria pertinenza

L'organizzazione dell'evento può svolgere un ruolo nella diffusione di sistemi organizzativi e di marchi volontari di qualità e ambientali

Incentivare la creazione di partnership pubblico - private nei comitati organizzatori e gestori dei grandi eventi

La manifestazione deve riuscire a sviluppare sinergie con gli altri settori economici del territorio (artigianato, agricoltura, cultura, enogastronomia)

Utilizzare in prevalenza materiali locali, tecnologie tradizionali e artigianato locale per la costruzione di percorsi attrezzati o altri manufatti di supporto alla pratica dell’attività ludico-sportiva

Inserire la promozione dell'evento all'interno di una pianificazione turistica di ambito con il supporto dell’APT d’ambito o della Trentino S.p.A.

La manifestazione deve rientrare in uno degli indirizzi di sviluppo del turismo trentino (neve, montagna estiva, laghi, benessere)

Analizzare dal punto di vista economico i consumi energetici legati all'evento e raffrontarli con i risparmi legati all'utilizzo di tecnologie che sfruttino fonti rinnovabili

Contribuire attraverso una programmazione attenta della manifestazione a destagionalizzare l'offerta turistica dell'ambito territoriale in cui si inserisce

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B) OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ NELLA PROMOZIONE E NELLA PRATICA DELLE ATTIVITÀ LUDICO-SPORTIVE ALL’ARIA APERTA:

Le tabelle che seguono rappresentano un percorso guidato fatto di i consigli e indicazioni che permetta agli sportivi e agli addetti ai lavori Trentini di individuare alcuni precisi comportamenti per arrivare ad una pratica realmente sostenibile delle attività ludico-ricreative all’aria aperta. A seguire si presenta quindi un quadro delle ATTIVITÀ LUDICO SPORTIVE considerate rilevanti per il sistema sportivo trentino.

Si è inoltre chiarito come non si intendano definire solo obblighi o imposizioni agli sportivi che praticano la loro disciplina favorita all’aria aperta ma soprattutto delle Buone regole di comportamento nell’ambiente naturale e di rispetto reciproco con i praticanti le atre discipline, oltre che di valorizzazione del contesto socio-economico territoriale in cui la pratica viene svolta.

Aree di sostenibilità:

- COESIONE SOCIALE

- TUTELA AMBIENTALE

- SVILUPPO ECONOMICO

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PRINCIPALI ATTIVITÀ LUDICO - SPORTIVE ALL’ARIA APERTAPRATICATE IN PROVINCIA DI TRENTO

Suddivise per elemento naturale

ARIAARIA ACQUAACQUA TERRATERRA NEVENEVE A MOTOREA MOTORE

Deltaplano Canoa e Kayak Trekking Sci alpino Volo sportivo

Parapendio Rafting Corsa in montagna e campestre Snow board Motoalianti

Base Jumping Idrospeed Orienteering Scialpinismo Trial

Paracadutismo Canyoning Arrampicata sportiva Sci di fondo Motocross

Aliante (traino) Nuoto Alpinismo Ciaspole Quad

Immersioni subacquee Mountain bike Pattinaggio su

ghiaccioVelocità in

salita

Vela Down hill Arrampicata su ghiaccio Rally

Windsurf Ciclismo su strada Motoslitta

Pesca sportiva Ippoescursionismo

Golf

Caccia

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Area di sostenibilità: COESIONE SOCIALE

Obiettivi di sviluppo

Verificare se la pratica di una determinata attività sportiva è comunemente accettata e vissuta come patrimonio da parte della popolazione locale

Promuovere la diffusione delle pratiche ludico ricreative a livello locale anche favorendo la presenza e la crescita di società sportive e associazioni

Le discipline e le attività sportive di maggiore interesse a livello locale si devono diffondere e promuovere nelle scuole e a livello giovanile in genere

La partecipazione femminile deve essere incentivata rispetto alla situazione attuale

Favorire la partecipazione da parte dei disabili sia come praticanti sia come spettatori, naturalmente se la disciplina motorio - sportiva è praticabile in condizioni adeguate

Favorire (attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali) l’utilizzo degli strumenti ordinari di sostegno all’occupazione di lavoratori espulsi dal sistema produttivo per la realizzazione di percorsi e strutture

Verificare se la pratica sportiva può generare conflitti con altri soggetti o portatori di interesse in ambito locale e promuovere accordi volontari tra le parti attraverso percorsi di partecipazione

Individuare modalità di controllo e responsabilizzazione dei praticanti al rispetto delle attrezzature e delle strutture a loro disposizione

Promuovere forme di collaborazione nella gestione dei servizi a supporto dell’attività sportiva da parte di diversi gruppi di utenti

Agire in modo da accrescere il senso di appartenenza tra la popolazione nei confronti delle strutture/attrezzature presenti sul territorio per far sì che diventino punto di riferimento anche sociale e di aggregazione

La diffusione di specifiche pratiche sportive può diventare un’opportunità di crescita e progresso, anche culturale, del territorio e favorire l’integrazione sociale a tutti i livelli

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Area di sostenibilità: TUTELA AMBIENTALE

Obiettivi di sviluppo

La pratica motorio sportiva in esame non deve arrecare disturbo all'ambiente naturale definendo codici di comportamento mirati soprattutto al rispetto della flora e della fauna locale

Adottare comportamenti idonei a contenere al massimo l'impatto generato dai rifiuti prodotti dai praticanti della disciplina sportiva anche attraverso opportuna informazione

Incentivare la Raccolta Differenziata dei rifiuti con un'opportuna informazione e un’idonea dotazione di contenitori presso punti prestabiliti e lungo i percorsi o gli itinerari specializzati

Ridurre i consumi ed eliminare gli sprechi di acqua, energia e materie prime non rinnovabili

Favorire l’adozione di tecnologie innovative per la riduzione dei consumi energetici e di materie prime (pannelli fotovoltaici e solari, caldaie ad alto rendimento, lampade a basso consumo, ecc.. )

Preferire l'utilizzo di materiali naturali e riciclabili o con caratteristiche ecologiche certificate per attrezzature e strutture di supporto alla pratica ludico-sportivo

Gli impianti e le attrezzature utilizzate che possono dare origine ad emissioni di inquinanti in atmosfera o a scarichi in acqua devono utilizzare le migliori soluzioni tecnologiche e gestionali presenti sul mercato per minimizzare gli impatti generati

Adottare tutte le misure necessarie per mitigare l’inquinamento acustico soprattutto negli orari notturni e in zone ad elevata sensibilità

Le aree di sosta e i parcheggi devono risultare sufficienti e dislocati in modo da non aggravare la normale mobilità soprattutto nei periodi o nelle fasce orarie di maggiore affluenza

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Incentivare l'utilizzo di mezzi pubblici anche attraverso il rafforzamento del servizio di trasporto nei periodi di massimo afflusso e verso le località di maggior richiamo

Nella scelta dei percorsi e nella costruzione di strutture connesse ad una determinata pratica vanno preferiti ambiti che permettono di comprendere e valorizzare le peculiarità paesaggistiche

Se la pratica ludico- sportiva viene proposta in aree protette (parchi, biotopi, riserve, ecc) è necessario valutarne la compatibilità con le norme presenti e i codici di comportamento specifici per eliminare le occasioni di conflitto d’interesse

Dotarsi di norme di autocomportamento, preferibilmente attraverso un processo di partecipazione che coinvolga anche altri soggetti portatori di interesse del territorio

Oltre alla cultura sportiva in senso stretto si deve tenere sempre in primo piano la necessità/opportunità di formare i praticanti attraverso l’approfondimento di nozioni di ecologia applicata

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Area di sostenibilità: SVILUPPO ECONOMICO

Obiettivi di sviluppo

Favorire, anche attraverso la diffusione della pratica motorio – sportiva, lo sviluppo di imprenditorialità locale direttamente o indirettamente coinvolta determinando quindi risvolti occupazionali positivi a livello locale

Diffondere la pratica sportiva in modo organizzato per determinare un possibile traino oltre alla qualificazione del sistema economico turistico del territorio

Incentivare, se opportuno, tutte le forme di professionalizzazione della pratica in oggetto (tecnici, allenatori, accompagnatori e operatori )

La promozione della pratica sportiva deve contribuire anche a destagionalizzare l'offerta turistica dell'ambito territoriale in cui si inserisce attraverso

La pratica sportiva e la promozione della stessa si deve inserire all'interno di una pianificazione turistica di ambito attenta alla valorizzazione della disciplina in oggetto e alla creazione di pacchetti turistici dedicati in collaborazione con la locale APT ed eventualmente con la Trentino S.p.A., salvaguardando l’autonomia dei differenti soggetti

Utilizzare in prevalenza materiali locali, tecnologie tradizionali e artigianato locale per la costruzione di percorsi attrezzati o altri manufatti di supporto alla pratica dell’attività ludico-sportiva

Verificare le modalità e le opportunità di coinvolgimento di tutti gli altri attori economici del territorio favorendo la crescita di sinergie e lo sviluppo di una rete locale che inneschi meccanismi di marketing territoriale

La diffusione di una determinata disciplina deve diventare anche motore dello sviluppo imprenditoriale, opportunamente guidato, del territorio, determinando casi eccellenti di produzioni di materiali e tecnologie legati a quello sport

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6. LE ATTIVITÀ DI INDIRIZZO FORMALE

Le manifestazioni sportive e le attività ludico-ricreative all’aria aperta possono trovare momenti di confronto e di risoluzione dei conflitti di interesse con le altre attività umane o naturali nella stipula volontaria di accordi e patti privati di reciproca convivenza e tolleranza. In ogni caso, le attività in argomento, hanno sempre occasioni di interazione con i momenti decisionali dell’Ente pubblico, in particolare con le volontà dell’Ente locale, quanto di quelle della Provincia Autonoma di Trento e degli Enti derivati.

Gli esempi di buone pratiche di cui ai capitoli precedenti ne sono una testimonianza precisa ed esplicita. Mutuando proprio da questi esempi si indicano i possibili livelli di impegno per affrontare la risoluzione (o il miglioramento) dei conflitti d’interesse analizzati e individuati con la presente indagine. Le attività di indirizzo formale sono articolate in: e

- accordi volontari tra le parti interessate;

- regolamentazioni a valenza localizzata;

- discipline generali;

- sostegno alle attività sportive secondo criteri di sostenibilità.

Dall’autoregolamentazione alla disciplina delle attività a più elevata problematicità

Al capitolo precedente abbiamo indicato come possibili azioni concrete di intervento l’autoindividuazione volontaria di criteri di sostenibilità elaborati dalle organizzazioni di riferimento delle singole discipline sportive o dai soggetti di intervento diretto nello specifico campo di azione. L’organizzazione sportiva che raccoglie gli appassionati di quello specifico sport e che suggerisce, o impone, ai propri iscritti il rispetto di alcune regole basilari è una applicazione volontaria di requisiti autodeterminati. Un altro esempio può essere l’organizzazione che promuove una manifestazione sportiva che si impone volontariamente di rispettare criteri di sostenibilità come autoimpegno di qualificazione della propria presenza nello specifico contesto locale o per qualificarsi nella specifica offerta turistica. Appare evidente in ogni caso che tali iniziative, chiaramente di tipo volontaristico, non sono in grado di negoziare soluzioni di tipo complesso, ovvero non sono capaci di soddisfare appieno situazioni ad alto conflitti per le quali sono necessarie azioni maggiormente vincolanti e di garanzia.

Nelle situazioni appena più complesse la soluzione dell’accordo volontario tra le parti interessate può essere una soluzione adeguata, in quanto capace di non sovrastrutturare lo svolgimento della specifica attività, contemperandola con le specifiche esigenze esplicitate dai soggetti interessati andando oltre l’autoimpegno volontario espresso a senso unico. Ovvero un disciplinare in cui sono presenti gli elementi per la reciproca soddisfazione, in cui sono chiaramente espressi i conteniti del reciproco rispetto e riscontrabili gli elementi del controllo per l’effettivo rispetto delle reciproche esigenze.

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Qualora ci si riferisca a contesti ben definibili nello spazio e nel tempo per questioni di tipo generale e che riguardano interessi diffusi sul territorio possono essere usati gli strumenti di regolazione come Regolamenti comunali, Norme di Attuazione o Leggi di settore. Tali misure hanno un grande valore di cogenza per il valore giuridico che assumono formalmente e i meccanismi di controllo che generano, ma hanno la caratteristica di generalizzare le discipline in diffuso sul territorio. Gli strumenti di regolamentazione sono riconducibili alle competenze degli Enti territorialmente preposti e sono attuabili collegate agli strumenti di disciplina del territorio e definibili secondo percorsi partecipati, necessariamente di tipo istituzionale, ma auspicabilmente anche di base o con soggetti specificatamente titolati e selezionati.

Gli incentivi ed il sostegno economico allo sport nei canali pubblici

Tutte le manifestazioni sportive, intese nel senso più ampio del termine, godono di interventi finanziari di sostengo da parte dell’Ente Pubblico che in questo modo aiuta lo sport, incentiva la partecipazione, promuove il territorio, sostiene la società nei suoi differenti aspetti. I principali canali di erogazione dei contributi pubblici sono ovviamente il settore sport, ma anche il sostengo al turismo, alle attività culturali e gli Enti locali. La ricerca effettuata ha evidenziato come il settore turismo della Provincia Autonoma di Trento finanzia oltre 60 iniziative all’anno che possono essere definite tutte grandi manifestazioni, che l’ufficio Sport ne sostiene ulteriori 55 di grandi e oltre 600 tra medie e piccole, che esse godono di contributi erogati sulla base di criteri economici e non di qualità. I soggetti gestori dei contribuiti ritengono utile e possibile indirizzare tali sforzi verso requisiti di qualità contemperando i fattori ambientali con quelli economici e sociali. Nella strategia complessiva della Provincia Autonoma di Trento, ma più in generale nel contesto locale e alpino, la qualità si traduce nella applicazione di criteri di sostenibilità, ovvero quanto prodotto con le presenti Linee Guida. Quindi esse rappresentano una possibilità di concretizzazione dello stesso Atto di indirizzo sullo Sviluppo sostenibile, quanto di quello sul Turismo approvato dalla giunta provinciale nel 2000. La introduzione dei criteri di sostenibilità, prefigurati dalla presente linee guida, è da dettagliare nella fase di applicazione dei criteri ai flussi finanziari, appare comunque possibile salvaguardare i meccanismi attuali di presentazione delle domande di sostegno economico correggendo al ribasso il contributo per chi non applicherà e criteri di sostenibilità, introdotti con una nuova formulazione semplificata della modulistica da presentare e modeste modifiche alla fase di istruttoria per sopportarla con i pareri di competenza per verificarne la sostenibilità. Si può immaginare un maggiore sostegno finanziario a chi farà propri tali criteri differenziando coloro che applicano la procedura volontaria di autocertificazione da quanti si sottoporranno ad un vaglio di merito. La revisione del vaglio delle domande e dei dati contenuti in esse, nonché dell’istruttoria deve passare attraverso l’organico raccordo dei meccanismi di finanziamento. Infine andrà attivato uno specifico canale di finanziamento per l’adozione di procedimenti di qualità ambientale (certificazioni) sulla falsariga dei criteri esistenti per il sistema produttivo.

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7. CONCLUSIONI

Il lavoro impostato al termine nel 2003 si è sviluppato durante tutto il 2004 con una serie di incontri e di occasioni di confronto che hanno reso organico e significativo il percorso di collaborazione tra le parti. I momenti di interlocuzione, cadenzati secondo un ritmo rispettoso dei “tempi possibili” per il mondo del volontariato e con la messa a disposizione di strumenti finalizzati a facilitare la partecipazione e la diffusione delle informazioni, hanno caratterizzato il percorso di costruzione delle Linee Guida dell’Agenda 21 dello Sport trentino in modo da renderlo effettivo e condiviso. Il percorso seguito è risultato quindi adeguatamente mirato a temi importanti e per i quali c’era capacità di analisi e proposta, quindi di governo, equilibrato nel raccogliere a se componenti sociali e della sensibilità culturale, seppur tra loro assai differenti, che si sono dimostrate accomunate dalla volontà di costruire soluzioni adeguate ad affrontare i temi in agenda.

I soggetti coinvolti nella fase di costruzione delle Linee guida sono oltre una trentina, la presenza ai lavori ha visto uno zoccolo duro di partecipanti che hanno garantito la loro presenza costante, mentre altri si sono avvicendati potendo in ogni caso usufruire del sito web come punto di riferimento sempre aggiornato e disponibile anche per proposte e osservazioni. Il sito era organizzato in due parti, una ufficiale e visitabile da chiunque contenete le informazioni di base della Agenda 21 dello sport trentino e la seconda, riservata, che era accessibile ai soli partecipanti i lavori del forum. Nella parte protetta erano sempre disponibili le documentazioni raccolte in forma originale o con estratti e sintesi significative, i materiali prodotti, i resoconti sintetici delle riunioni e le elaborazioni secondo i vari stati di avanzamento.

Il tema delle grandi manifestazioni ha prodotto la consapevolezza che tutti gli eventi organizzati in Trentino assumono un significato di rilievo sia un ragione della loro diffusione capillare che della sensibilità del territorio montano. Quelle di grande richiamo non sono le sole manifestazioni sportive del CONI, siamo in presenza di numerosi grandi e medi eventi sportivi aperti a categorie sociali più ampie capaci di generare impatti ambientali ed economici di tutto rilievo. Quindi all’autoassunzione di responsabilità con l’impegno volontario si sono definiti spazi di miglioramento delle azioni di indirizzo e sostegno delle attività sportive e turistiche.

Le attività ludico sportive all’aria aperta si sono dimostrate di maggiore complessità in quanto caratterizzate dalla assenza di interlocutori organizzati, quindi sono emerse anche carenze conoscitive. In ogni caso attraverso un percorso ricognitivo attuato per progressive approssimazioni si sono definite le attività significative, ovvero quelle capaci di generare un impatto rilevante. Il criterio di selezione è stato di volta in volta le modalità di svolgimento della attività ludico-sportiva, il contesto ambientale in cui si svolge, il numero di praticanti, le modalità di esercizio e il riverbero che la stampa locale ha dato alle singole questioni. E così è stato possibile individuare dei riferimenti utili per avere rassicurazioni sulla praticabilità effettiva di migliorie nello specifico campi di azione (buone pratiche), la definizione di criteri per l’esercizio delle attività compatibilmente con il contesto sociale, ambientale ed economico locale. Infine con i soggetti competenti per ruolo istituzionale si sono definite possibili azioni di miglioramento delle politiche pubbliche, in particolare nel

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settore dei sostegni finanziari alle manifestazioni sportive e nella disciplina della attività sul territorio.

In questo modo il presente documento di linee guida costituisce uno scenario concreto di obiettivi da perseguire e di strumenti con i quali ottenere tali risultati. Spetta ora ai singoli soggetti diffusamente radicati nella realtà locale e quotidiana dare attuazione a quanto individuato con il presente documento. La sottoscrizione del protocollo d’intesa sarà un passaggio significativo per la concretizzazione di tale prospettiva: assieme alle associazioni sportive devono potersi impegnare su questo percorso le associazioni di categoria, i Comitati organizzatori, gli Enti locali, le associazioni ambientaliste e quelle locali coordinati dall’Ente pubblico provinciale. Ma anche quest’ultimo soggetto dalle molteplici articolazioni e competenze deve fare uno sforzo per riunire ambiti di competenza differenti in una visione strategica unitaria e condivisa.

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8. BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE DI INTERESSE:

1. AGENDA 21 DEL MOVIMENTO OLIMPICO ( CIO –Commissione Sport e ambiente )

2. MANUALE SPORT E AMBIENTE ( CIO/CONI -1997 )

3. SPORT NELLE ALPI Regolamentazione e impatto ambientale di attività sportive

tradizionali e nuove (Jan Lorch, CIPRA 1994)

4. GRANDI MANIFESTAZIONI SPORTIVE INVERNALI NELLE ALPI (CIPRA 1998)

5. PER UN TURISMO SOSTENIBILE NELLE VALLI DI FIEMME E FASSA (2003)

6. LO SPORT E’ UN DIRITTO – Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello

sport (PAT e UISP 2003)

7. NORME DI TUTELA DELL’AMBINETE MONTANO (Quaderni TAM del CAI)

8. SPORT E AMBIENTE - Una relazione sostenibile (CSI e UISP - ed. la meridiana)

9. ANNALI DELLA FONDAZIONE (Fondazione Courmayeur)

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