Indice generale - [Comune di Inveruno] · •“Aree di livello 2” nella Norma Tecnica UNI 10779...

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Indice generaleA. DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' NON REGOLATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO.............................................................................................3

A.1 Scheda informativa generale...........................................................................................3

A.2 Relazione tecnica............................................................................................................3

A.2.0. Introduzione.................................................................................................................3

A.2.0.1. individuazione e precisazione attività soggette...................................................4

A.2.0.2. per il complesso in generale: accessibilità, descrizione, impianti, distanze di sicurezza...........................................................................................................................6

A.2.0.3. valutazione complessiva delle sostanze pericolose ai fini antincendio con quantitativi e tipologie; presidi antincendio di tutta l'attività. .............................................9

A.2.0.4. determinazione dei corpi di fabbrica, compartimenti, aree a rischio specifico in cui può essere suddiviso l'intero complesso, per poi estendere a ciascuno di essi l'analisi tecnica...................................................................................................................9

A.2.1. Individuazione dei pericoli d’incendio........................................................................10

A.2.1.1. destinazione d'uso (generale e particolare).......................................................10

A.2.1.2. sostanze pericolose e loro modalità di stoccaggio............................................10

A.2.1.3. carico d'incendio................................................................................................12

A.2.1.4. impianti di processo...........................................................................................17

A.2.1.5. lavorazioni..........................................................................................................17

A.2.1.6. macchine, apparecchiature ed attrezzi..............................................................18

A.2.1.7. movimentazioni interne......................................................................................18

A.2.1.8. impianti tecnologici di servizio, ecc....................................................................18

A.2.1.9. aree a rischio specifico......................................................................................18

A.2.2. Descrizione delle condizioni ambientali ....................................................................19

A.2.2.1. condizioni di accessibilità e viabilità...................................................................19

A.2.2.2. lay-out aziendale (distanziamenti, separazioni, isolamento).............................19

A.2.2.3. caratteristiche degli edifici (tipologia edilizia, geometria, volumetria, superfici, altezza, piani interrati, articolazione planovolumetrica, compartimentazione, elementi strutturali, resistenza al fuoco, reazione al fuoco, ecc.)..................................................19

A.2.2.4. aerazione (ventilazione), metodi di allontanamento dei fumi o vapori pericolosi..........................................................................................................................................25

A.2.2.5. affollamento degli ambienti, con particolare riferimento alla presenza di persone con ridotte od impedite capacità motorie o sensoriali.......................................27

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A.2.2.6. vie di esodo, piani di evacuazione, lunghezze dei percorsi, corridoi ciechi, ecc..........................................................................................................................................28

A.2.2.7. ascensori e montacarichi...................................................................................29

A.2.2.8. illuminazione di sicurezza e di emergenza........................................................30

A.2.2.9. impianti elettrici, interruttori di sezionamento dei compartimenti, messa a terra, protezioni atmosferiche...................................................................................................30

A.2.2.9.1 IMPIANTI ELETTRICI..................................................................................30

A.2.2.9.2 INTERRUTTORI DI SEZIONAMENTO DEI COMPARTIMENTI.................32

A.2.2.9.3 MESSA A TERRA.........................................................................................32

A.2.2.9.4 PROTEZIONI ATMOSFERICHE..................................................................32

A.2.2.10. specifici regolamenti interni di sicurezza e relativa gestione della sicurezza ai fini antincendio.................................................................................................................37

A.2.2.11. presidi antincendio (reti idriche con portate, pressioni, tempi di erogazione, idranti e naspi con tipi, caratteristiche, aree di copertura, estintori e loro dislocazione, impianti fissi, impianti di rivelazione, allarme, sistemi di sorveglianza, ecc.)..................37

A.2.2.11.1 Idranti e impianto a sprinklers....................................................................38

A.2.2.11.2 ESTINTORI E LORO DISLOCAZIONE.....................................................47

A.2.2.11.3 IMPIANTI DI RILEVAZIONE......................................................................47

A.2.2.11.4 ALLARME...................................................................................................48

A.2.2.11.5 SEGNALETICA..........................................................................................48

A.2.2.11.6 SISTEMI DI SORVEGLIANZA...................................................................49

A.2.3. Valutazione qualitativa del rischio d’incendio............................................................49

A.2.4. Compensazione del rischio incendio (strategia antincendio)....................................49

A.2.5. Gestione dell'emergenza...........................................................................................49

A.3. Elaborati grafici ..........................................................................................................51

A.4. Attività 43, 46 e 58: Deposito di carta, legno e plastica..............................................52

B. DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO...........................................................................................54

B.1. Scheda informativa generale........................................................................................54

B.2. Relazione tecnica.........................................................................................................54

B.2.1. Attività 91: centrale termica.......................................................................................54

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A. DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' NON REGOLATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO.

A.1 Scheda informativa generaleA.2 Relazione tecnicaA.2.0. IntroduzioneIl presente progetto antincendio, di cui viene chiesto l’esame al Comando dei Vigili del Fuoco di Milano, si riferisce all'immobile destinato a Nuovo Magazzino Prodotto Finito (nel prosieguo Magazzino) di prevista realizzazione nell'area industriale compresa tra le strade provinciali S.P. 34 e S.P. 31 rispettivamente denominate corso Europa e corso Italia, a Sud del territorio del Comune di Inveruno (MI) al confine con il territorio del Comune di Mesero (MI).Detto Magazzino di medie dimensioni, fa capo alla proprietà CARAPELLI FIRENZE S.p.A. (nel prosieguo Carapelli) con sede legale in via Leonardo Da Vinci n.31 a Tavarnelle Val di Pesa (FI) e sarà al servizio dello stabilimento di produzione ubicato in Inveruno (MI) corso Europa n. 24.Il Magazzino avrà una dimensione lorda pari a circa 19.932 m2 comprensiva di piccoli edifici accessori esterni e sarà utilizzato come centro di stoccaggio, gestione e movimentazione di merci prodotte dalla Carapelli nello stabilimento ubicato nell'area confinante a Nord e che sono costituite, essenzialmente, da oli alimentari confezionati in bottiglie e latte.Il volume del Magazzino sarà ripartito in sei compartimenti antincendio, quattro grandi volumi destinati allo stoccaggio merci denominati 1, 2, 3 e 4 e due a servizio dei compartimenti principali denominati 2A e 4A (Vds. Allegato D) Sono previsti inoltre altri piccoli volumi destinati a:

– servizi (spogliatoi, wc e un locale pausa) per il personale interno dislocati all'interno del compartimento 1;

– uffici, in due blocchi separati, per soddisfare le esigenze legate all'attività gestionale, il primo a cavallo dei comparti 2A e 4A ed il secondo all'interno del comparto 1;

– caricabatterie per muletti, anch'esso all'interno del compartimento 1, a ridosso del secondo blocco uffici,

– Centrale Termica con superficie di 31,5 m2, completamente isolato e REI 120, realizzato all'interno del comparto 1, ma con accesso dall'esterno.

In relazione alle finalità di cui sopra, il presente progetto è stato elaborato:

− considerando il Magazzino come “luogo di lavoro a rischio di incendio medio” in quanto, nonostante la notevole quantità di materiale combustibile, la possibilità di innesco è limitata dalla tipologia stessa del materiale e la probabilità di propagazione dell'incendio è limitata dalle previste misure di protezione attiva di tipo automatico quali: impianti automatici di spegnimento; impianto automatico di rivelazione incendi;

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impianto di estrazione fumi;

− individuando come attività soggette la n. 15, 43, 46, 58, 88 e 91;

− prevedendo che le esigenze di estinzione di un eventuale incendio possano essere soddisfatte, mediante: l’adozione di un impianto ad idranti ed un impianto automatico a sprinklers a soffitto alimentato ad acqua/schiuma in tutti i compartimenti; un impianto in rack all'interno dei compartimenti 2 e 4; da dimensionare secondo le indicazioni stabilite per:• “Aree di livello 2” nella Norma Tecnica UNI 10779 relativa alla rete idranti;• occupazione “Extra hazard - Group 2” nella Norma U.S.A. NFPA 13;• “Liquido combustibile di classe IIIB” nella Norma U.S.A. NFPA 30.

Lo scopo del presente progetto consiste, pertanto, nel definire tutte le misure e predisposizioni di prevenzione incendi che dovranno essere adottate per poter richiedere al Comune di Inveruno il Permesso di Costruire del Magazzino ed ottenere il C.P.I. dal Comando dei VVF, prima dell'insediamento delle attività lavorative.

A.2.0.1. individuazione e precisazione attività soggette.In relazione alla: tipologia e destinazione d'uso del Magazzino; alle caratteristiche e potenzialità degli impianti tecnologici di servizio previsti; sono state individuate le seguenti attività soggette al controllo dei VVF, secondo il D.M. 16.02.1982:

n.15 Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc.

n.43 Depositi di carta e prodotti cartotecnici nonché depositi per la cernita della carta usata con quantitativi superiori a 50t;

n.46 Depositi di legnami, di carbone, sughero e prodotti affini da 50 a 100t;

n.58 Depositi di manufatti in plastica con oltre 50t;

n.88 Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a 4000 m2;

n.91 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW.

In relazione alla tipologia e caratteristiche del Magazzino e delle attività lavorative che saranno effettuate al suo interno, il presente progetto è stato elaborato facendo riferimento alle seguenti Norme:

- Legge 818/84 Nulla osta provvisorio di prevenzione incendi;- Legge 186/68 Disposizioni per l’esecuzione degli impianti elettrici;- D. Lgs. 139/06 Funzioni e compiti dei VVF;

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- D.Lgs. 09.04.08 n.81 Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;- D.P.R. 37/98 Regolamento disciplina dei procedimenti relativi alla

prevenzione incendi;- D.M. 31.07.34 Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione,

l'immagazzinamento, l'impiego o la vendita di oli minerali, e per il trasporto degli oli stessi

- D.M. 37/08 Disposizioni in materia di installazione degli impianti all'interno degli edifici;

- D.M. 08.03.85 Direttive su misure urgenti di prevenzione incendi;- D.M. 12.04.96 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi

per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti alimentati da combustibili gassosi;

- D.M. 16.05.87 Norme antincendio per edifici civili;- D.M. 10.03.98 Criteri per la gestione dell’emergenza antincendio nei

luoghi di lavoro;- D.M. 16.02.82 Modificazioni del Decreto Ministeriale 27.09.65,

concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi;

- D.M. 04.05.98 Disposizioni e modalità per l'avvio dei procedimenti di prevenzione incendi;

- D.M. 16.5.87 n.246 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione;

- D.M. 09.03.07 Criteri per determinare le prestazioni che devono possedere le costruzioni nelle attività soggette al controllo dei VVF;

- D.M. 30.11.83 Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi;

- D.M. 24.01.2011 n.20 Regolamento recante l'individuazione della misura delle sostanze assorbenti e neutralizzanti di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione degli accumulatori.

- UNI 10779 Reti di idranti – Progettazione installazione, esercizio;- UNI 9494 Evacuatori di Fumo e Calore;- UNI EN 54-1 Sistemi di rilevazione e di segnalazione incendio;- UNI 9795 Sistemi automatici di rilevazione e segnalazione manuale

di incendio;- UNI EN 12845 Sistemi automatici a sprinkler;- UNI EN 12464-1 Illuminazione dei posti di lavoro interni;- UNI EN 1838 Illuminazione di emergenza;- CEI EN 60079-10 Classificazione dei luoghi pericolosi;- CEI 21-42 Prescrizioni per prevenire il pericolo di esplosione nei

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locali di ricarica per batterie di trazione; - CEI EN 60598-2-22 Apparecchi per illuminazione di emergenza;- CEI 64-8 1/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non

superiore a 1000V in c.a. e 1500V in c.c.;- CEI 64-12 Guida per l'esecuzione degli impianti di terra;- CEI EN 62305-1/4 Norme per la protezione contro i fulmini;- CEI 17-13 1/3 Quadri elettrici.- NFPA 13 Standard for the Installation of Sprinkler Systems

(ed.2007)- NFPA 16 Standard for the Installation of Foam-Water Sprinkler and

Foam-Water Spray Systems (ed. 2011)- NFPA 30 Flammable and Combustible Liquids Code Handbook

(ed.2008)

A.2.0.2. per il complesso in generale: accessibilità, descrizione, impianti, distanze di sicurezza.

Il Magazzino in esame, occuperà l’area individuata al Catasto Terreni del Comune di Inveruno al Foglio 17, Particelle 97 e 98, la cui estensione catastale complessiva è pari a 56.300 m².Si tratta di un’area ubicata a Sud del territorio del Comune di Inveruno la cui destinazione d'uso prevista nel PRGC vigente G2 - “attrezzature tecnologiche”, dovrà essere modificata in: D Speciale – “Produttiva Industriale Artigianale”, a seguito della contestuale richiesta al P.C. fatta al Comune da parte di Carapelli; detta ultima destinazione consente la realizzazione di magazzini per la logistica.In particolare, si evidenzia che l'area in argomento (Vds. Allegati A - B) si trova al confine Sud del polo industriale produttivo Carapelli.

Elementi di interesse, ai fini del presente progetto, sono:- la presenza, al confine Nord ed Ovest dell'area in esame, della “strada vicinale dei

campi” che costituisce un ulteriore collegamento, esterno allo stabilimento di produzione, per l'immissione diretta nella rete stradale provinciale presente in zona (S.P. 34 e S.P. 31) e della vicina, poche centinaia di metri, bretella autostradale Marcallo-Malpensa e conseguente A4;

- la presenza di una linea aerea ENEL a media tensione che transita al di sopra del tratto Nord della strada vicinale dei campi e quindi al di fuori del lotto interessato dall'intervento, ad una distanza di circa 88 m dal fronte del capannone. Nell'angolo Est la linea intercetta il lotto avvicinandosi al Magazzino ad una distanza dal fronte di mai inferiore ai 55 m;

- la presenza della linea aerea ad alta tensione n.074 a 132 kV Nerviano-Novara, di proprietà Terna e gestione Edison, che transita parallelamente al confine Nord, creando una striscia inedificabile della larghezza di 42 m tra il futuro magazzino ed il limite Sud del confinante stabilimento produttivo Carapelli;

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- la presenza, sui restanti confini Est, Sud ed Ovest, di aree inedificate di cui a Est e Sud ancora agricole mentre ad Ovest ex aree del depuratore già bonificate ed utilizzate oggi a verde pubblico con laghetti artificiali.

In base alle considerazioni fin ora fatte, ai fini della prevenzione incendi, si evidenzia che:- il Magazzino in progetto si trova ad una distanza dall'asse della linea aerea a 132 kV

pari a 21,00 m (come da Pareri Edison e Terna in Allegato Q) e a 14 m in pianta dal conduttore più vicino (Vds Allegato D – Sezione linea aerea Nerviano-Novara);

- la verifica del Magazzino ai sensi del D.M. 31/07/34 per quanto riguarda il rispetto delle distanze di sicurezza dalle linee aeree (art. 29) per oli di categoria C e magazzini di classe 8a, risulta soddisfatta, infatti emerge una zona di protezione di 3 m;

- assimilando il Magazzino in progetto ai depositi di soluzioni idroalcoliche (acquose + alcole etilico > 60% comunque con temperature di flash point molto inferiori rispetto all'olio alimentare), la cui regola tecnica è stata approvata con il D.M. 18/05/95, la distanza di sicurezza dalle linee elettriche aeree (punto 6) per la tensione di esercizio della linea, risulta pari a 7+0,05x132 = 13,6 m: anche in questo caso la distanza prevista in progetto risulta superiore;

- la verifica della distanza secondo le norme dei depositi GPL (D.M. 13/10/94) che prescrivono una distanza dalle linee elettriche aeree di 20+0,1x(132-30) = 30,2 m la si ritiene troppo cautelativa, data la notevole differenza di caratteristiche dei due liquidi in caso d'incendio;

Per quanto riguarda l'aspetto morfologico, l'area si presenta, nel suo complesso, suddivisa in vasche in terra con leggere differenze di quota ma nel complesso pianeggiante, (ad una altezza media di circa 159 m s.l.m.) pertanto a circa 2 metri sotto il livello del sistema stradale provinciale limitrofo.L'intera superficie, per soddisfare le esigenze specifiche del Magazzino per la logistica, sarà utilizzata nel seguente modo:

• per il Magazzino con annessi fabbricati accessori/tecnici: circa 19.933 m2;• per aree verdi: circa 23.200 m2;• per strade sterrate: circa 3.200 m2;• per piazzali e strade interne asfaltate/pavimentate: circa 9.200 m2;• marciapiedi: circa 310 m2.

L'area che, come già evidenziato, è agevolmente collegata alla grande viabilità presente nella zona, usufruirà dell'ampio accesso esistente con immissione dalla S.P. n. 31 (corso Italia), dimensionato per il passaggio ed il parcheggio degli automezzi di grandi dimensioni che riforniscono la produzione Carapelli. Risulta pertanto garantito, sia l'agevole afflusso dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, sia il rapido deflusso dei veicoli, anche di quelli pesanti, presenti all'interno dell’area. Al suo interno, l'ampiezza delle superfici di pertinenza del Magazzino e la viabilità previste consentiranno, in caso di emergenza, l’agevole circolazione dei mezzi antincendio, che avranno la possibilità di raggiungere qualsiasi punto perimetrale del complesso edilizio, eventualmente anche attraverso i varchi previsti nella recinzione e raggiungibili attraverso

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la “Strada Vicinale dei Campi”.Tenuto conto della prevista sistemazione e consolidamento del fondo e delle dimensioni delle previste aree scoperte, saranno soddisfatti i requisiti minimi richiesti dal D.M. 16.05.1987 n. 246:

• larghezza 3,50 m• altezza libera 4,00 m • raggio di volta 13,00 m • pendenza non superiore al 10%• resistenza al carico almeno 20 ton

Quanto sopra, è riscontrabile in Allegato C.

Le aree scoperte, di interesse per le esigenze di prevenzione incendi, del Magazzino in esame, sono costituite dalle pertinenze ad uso esclusivo e dalle superfici in prossimità. Si tratta di spazi a verde e di spazi che saranno destinati prevalentemente alla circolazione, manovra, parcheggio, carico/scarico mezzi. Le caratteristiche generali di tali aree, sono riportate nel prospetto che segue:

DESCRIZIONE DELLE AREE SCOPERTE

Area Fondo DestinazioneLungh.

(m)

Largh.

(m) Note

NORD Cls/Asfalto e verde

Circolazione, area carico/scarico, parcheggi 163 87 Limitato a Nord dalla viabilità esistente e

dallo stabilimento della stessa proprietà.

EST Sterrato e verde

Transito mezzi dei VV.F.

e verde194 20 Comprende strada interna, aree a verde.

SUD Cls/Asfalto e verde

Circolazione, area carico/scarico, parcheggi 38 147 Limitata a Sud da recinzione e da area

verde della stessa proprietà.

OVEST Asfalto e verde

Viabilità principale interna

e verde161 20 Comprende strada interna, aree a verde.

Quanto sopra è riportato in Allegato F

L'area pertinenziale del Magazzino sarà recintata su tutti e quattro i lati. In particolare, sui lati Est, Sud ed Ovest sarà realizzata una nuova recinzione con un cordolo di fondazione supportante delle colonne in c.l.s. per la posa di lastre prefabbricate chiuse, analoghe a quelle esistenti per la recinzione del lato Nord, di altezza 2,50 m dal piano stradale. Per l'accesso all'area da parte degli autoarticolati è previsto l'uso dell'attuale ingresso allo stabilimento Carapelli da Corso Italia, sorvegliato da guardiania 24 ore su 24.Nella recinzione esistente sul lato Nord saranno realizzate due aperture, di larghezza adeguata al passaggio dei mezzi pesanti, per collegare lo stabilimento di produzione con il

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nuovo Magazzino di stoccaggio merci (Vds. Allegati B – C).

A.2.0.3. valutazione complessiva delle sostanze pericolose ai fini antincendio con quantitativi e tipologie; presidi antincendio di tutta l'attività.

I prodotti finiti di previsto stoccaggio all'interno dei compartimenti 1, 2 e 4 sono costituiti da oli alimentari confezionati in bottiglie di vetro, plastica e lattine, raggruppate in scatole ed impilate su pallets di legno con dimensioni standard di 80 x 120 cm. Nel compartimento 3 è previsto lo stoccaggio di carta, legno, vetro, lattine e plastica necessari al confezionamento.Per l'analisi di dettaglio delle varie tipologie e dei relativi quantitativi, vedasi tabelle in Allegato R

A.2.0.4. determinazione dei corpi di fabbrica, compartimenti, aree a rischio specifico in cui può essere suddiviso l'intero complesso, per poi estendere a ciascuno di essi l'analisi tecnica.

Il Magazzino si presenta, come già detto, diviso in 6 compartimenti aventi caratteristiche di stoccaggio diverse anche se il prodotto risulta essere tipologicamente lo stesso.Compartimento 1: è previsto lo stoccaggio a terra con una altezza massima dei pallets di 4,00 m.Compartimento 2: è previsto lo stoccaggio su un sistema di scaffalature bifronte aventi una altezza massima di stoccaggio di 9,54 m.Compartimento 3: è previsto lo stoccaggio a terra con una altezza massima dei pallets di 4,00 m.Compartimento 4: è previsto uno stoccaggio con il sistema intensivo drive-in per una altezza massima di stoccaggio di 9,62 m.Lungo il lato Nord sono stati realizzati altri due compartimenti, 2A e 4A, a servizio dei due adiacenti, 2 e 4, ove verranno assolte le sole operazioni di preparazione del carico merci per lo stivaggio nei mezzi di trasporto. Tali compartimenti sono separati tra loro da un muro REI 240 strutturalmente indipendente dal resto del magazzino con lo scopo di confinare l'eventuale incendio e limitare l'irraggiamento alla linea elettrica ad alta tensione.All'interno del compartimento 1 saranno realizzati cinque ulteriori compartimenti antincendio destinati rispettivamente a: spogliatoio personale; locale pausa; centrale termica, locale caricabatterie per muletti e un blocco ufficio per assolvere alle esigenze legate all'attività gestionale. Sarà realizzato inoltre un altro blocco ufficio a ridosso della parete Nord tra il compartimento 2A e 4A.All'esterno del Magazzino, nell'angolo Sud/Ovest, sarà realizzato un locale atto contenere i trasformatori elettrici (nel seguito “trafo”).

Quanto sopra, è riscontrabile in Allegato G.

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A.2.1. Individuazione dei pericoli d’incendio.A.2.1.1. destinazione d'uso (generale e particolare).

Come già evidenziato il Magazzino sarà destinato allo stoccaggio del prodotto finito dello stabilimento Carapelli confinante, consistente in oli alimentari e nello stoccaggio del materiale necessario per il packaging (Compartimento 3).

A.2.1.2. sostanze pericolose e loro modalità di stoccaggio.In relazione alla tipologia dell'attività, alla organizzazione interna ed ai materiali di previsto stoccaggio, si ritiene che possa essere effettuata, una valutazione di massima dei fattori di rischio, facendo riferimento alle quattro grandi famiglie di pericoli identificabili in ogni ambiente di lavoro (sostanze presenti, sorgenti di ignizione, carenze di layout, carenze organizzative).In particolare, per quanto riguarda le:

SOSTANZE PRESENTISi evidenzia, innanzitutto che tra le sostanze da stoccare, sono tassativamente escluse:• vernici e solventi infiammabili;• gas infiammabili;• prodotti chimici infiammabili o che possono reagire con altre sostanze provocando

incendi;• carburanti;mentre saranno presenti oli alimentari in notevole quantità oltre a materiali combustibili quali carta, cartone, legno e materie plastiche di varia tipologia. Tali materiali, essendo il Magazzino finalizzato alla logistica industriale, saranno movimentati e immagazzinati da personale specializzato, secondo criteri di ottimizzazione delle operazioni di stoccaggio. Ne consegue, pertanto, che la probabilità di innesco accidentale risulta abbastanza contenuta.Per quanto riguarda l'eventuale, accidentale, presenza di idrogeno nel locale carica batterie per muletti, si evidenzia che le batterie di trazione saranno del tipo VRLA (regolate mediante valvole) e si precisa che: • il locale è compartimentato verso il Magazzino su tre lati e confinate con l'esterno

tramite il quarto lato;• il locale sarà dotato di sufficienti aperture di areazione a filo soffitto e di un adeguato

sistema di aspirazione gas;• i sistemi di ricarica saranno del tipo auto-regolato, con profili di ricarica adeguati alla

tipologie delle batterie;• le dotazioni impiantistiche e le predisposizioni di sicurezza saranno conformi a

quanto previsto dalla normativa vigente;• tutti i muletti non in uso dovranno essere parcati all'interno del locale caricabatterie;• il locale sarà dotato di sostanze assorbenti e neutralizzanti in misura tale da

ottemperare quanto specificato al punto 1.2 del Decreto 24.01.2011, n.20.

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SORGENTI DI IGNEZIONE Le sorgenti che in genere potrebbero innescare un eventuale incendio sono da ricercare essenzialmente:• nell’uso improprio di piccole fiamme o cicche di sigaretta da parte di personale

fumatore che, per negligenza, non rispetti il divieto di fumare negli ambienti di lavoro;

• nella installazione, senza il rispetto delle norme di sicurezza, di eventuali apparecchiature elettriche e/o nella loro utilizzazione impropria;

• nel mancato rispetto delle procedure di lavoro e delle corrette modalità di utilizzo delle attrezzature di lavoro;

• nella scarsa manutenzione e pulizia delle attrezzature di lavoro.Si ritiene, comunque, che la probabilità che le sopra citate manchevolezze possano facilmente verificarsi sia molto bassa per effetto dei vincoli e delle prescrizioni cogenti, in termini di sicurezza, visto anche le certificazione di qualità ISO 9001 e ISO 14001 già in possesso dell'azienda e che dovranno essere osservate per poter espletare la propria attività lavorativa. In particolare, le attrezzature di lavoro e la segnaletica dovranno essere mantenute sempre conformi alla normativa di sicurezza in vigore ed il personale dovrà essere accuratamente istruito, oltre che sul corretto uso delle attrezzature anche sulle procedure di sicurezza.Inoltre, l’impianto elettrico che, come noto costituisce una delle principali cause di incendio, sarà realizzato in ottemperanza alle specifiche norme CEI, e disporrà di tutte le misure di sicurezza finalizzate a prevenire il verificarsi di pericolosi surriscaldamenti e corto circuiti.

CARENZE DI LAYOUTPer quanto riguarda il layout, inteso come l’insieme di elementi relativi alla struttura dell'edificio, alla modalità di stoccaggio delle merci, all’impiantistica ed alle dotazioni antincendio previste, si ritiene che, così come è attualmente previsto, non presenti carenze significative che possano favorire il rischio incendio.In relazione a quanto precede, si pone in rilievo che, per quanto riguarda il compartimento 2, la disposizione delle scaffalature sarà in linea con la tipologia di configurazione indicata dallo “schema D” previsto dalla Norma U.S.A. NFPA 30 per liquidi combustibili di classe IIIB in contenitori metallici nonrelieving-style. Si tratta, infatti, di scaffalature a doppia fila (double-row) prive di ripiani solidi con massima altezza di stoccaggio pari a 9,53 m. Il compartimento 4, presenta invece scaffalature multiple-row con altezza di stoccaggio pari a 9,61 m (Vds. Allegato E). Nei due compartimenti restanti è previsto stoccaggio a terra con una altezza massima di impilaggio pallets di 4,00 m.

CARENZE ORGANIZZATIVE.Per quanto attiene, infine, alla struttura organizzativa interna finalizzata a ridurre il rischio di insorgenza di un focolaio di incendio e del suo eventuale sviluppo, includendo in tale concetto anche tutte quelle azioni e misure tendenti a ridurre il fattore umano come causa scatenante l’incendio, si ritiene che essendo l'operatore obbligato ad

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adottare e realizzare tutte le misure ed incombenze previste dal D.L.vo 81/08 e dal D.M. 10 marzo 1998, difficilmente, sotto l'aspetto organizzativo potranno manifestarsi carenze significative.

A.2.1.3. carico d'incendio.In aderenza a quanto previsto nel Decreto del Ministero dell’Interno del 09 marzo 2007, è stato calcolato il Carico di incendio specifico di progetto finalizzato a definire anche la valutazione della resistenza al fuoco del Magazzino in esame. La valutazione del Carico d'incendio specifico è stata effettuata sulla base della tipologia e quantità dei materiali combustibili forniti da Carapelli e sotto dettagliati.

COMPARTIMENTO 1

Carico di incendio specifico dei materiali

Numero massimo di pallets: 2.300

MATERIALI MJ/Kg Ψ m Q.tà (Kg)

Olio in contenitori n.c. 41,85 0,85 1 198 206Olio 41,85 1 1 1 171 214Carta, cartone 20 1 0,8 9 200Legno 17,5 1 0,8 46 000PET 40 1 1 11 575Film 40 1 1 1 150

Superficie compartimento: 3.788 m2

Carico incendio specifico: qf = 15.144 MJ/m2

Fattore di rischio in relazione alla dimensione del compartimento

Superficie: da 2.500 a 5.000 m2 δq1 = 1,6

Fattore di rischio in relazione al tipo di attività svolta

Classe di rischio: II δq2 = 1

Fattore di Protezione

Sistemi automatici di estinzione ad acqua/schiuma: δn1 = 0,6

Sistemi di evacuazione automatica fumi e calore: δn3 = 0,9

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Aree che presentano un moderato rischio incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme di un incendio e possibilità di controllo dell'incendio stesso da parte delle squadre di emergenza

Sistemi automatici di rilevazione, segnalazione e allarme incendio: δn4 = 0,85

Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio: δn5 = 1

Rete idrica antincendio interna ed esterna: δn7 = 0,8

Percorsi protetti di accesso: δn8 = 0,9

Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF: δn9 = 0,9

Carico di incendio specifico di progetto:

qf ,d = qf *δq1*δq2*δn qf ,d = 15.144*1,6*1*0,297 = 7.206,9 (MJ/m2)

corrispondente a 411 kg leq/m2 (Valore di legno equivalente 0,057 a mq come da Lettera Circolare 23.03.2008 – prot.n.P414/4122 sott.55)

COMPARTIMENTO 2

Carico di incendio specifico dei materiali:

numero massimo pallets: 4.500

MATERIALI MJ/Kg Ψ m Q.tà (Kg)

Olio in contenitori n.c. 41,85 0,85 1 387 793Olio 41,85 1 1 2 291 507Carta, cartone 20 1 0,8 18 000Legno 17,5 1 0,8 90 000PET 40 1 1 22 648Film 40 1 1 2 250

Superficie compartimento: 4.418 m2

Carico incendio specifico: qf = 25.405 MJ/m2

Fattore di rischio in relazione alla dimensione del compartimento

Superficie: da 2.500 a 5.000 m2 δq1 = 1,6Fattore di rischio in relazione al tipo di attività svolta

Classe di rischio: II δq2 = 1

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Aree che presentano un moderato rischio incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme di un incendio e possibilità di controllo dell'incendio stesso da parte delle squadre di emergenza

Fattore di Protezione

Sistemi automatici di estinzione ad acqua/schiuma: δn1 = 0,6

Sistemi di evacuazione automatica fumi e calore: δn3 = 0,9

Sistemi automatici di rilevazione, segnalazione e allarme incendio: δn4 = 0,85

Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio: δn5 = 1

Rete idrica antincendio interna ed esterna: δn7 = 0,8

Percorsi protetti di accesso: δn8 = 0,9

Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF: δn9 = 0,9

Carico di incendio specifico di progetto:

qf ,d = qf *δq1*δq2*δn qf ,d = 25.405*1,6*1*0,297 = 12.090,0 (MJ/m2)

corrispondente a 689 kg leq/m2

COMPARTIMENTO 3

Carico di incendio specifico dei materiali.

Compartimento destinato allo stoccaggio degli imballaggi, ovvero del materiale necessario per il confezionamento del prodotto.

Numero massimo pallets: 900

MATERIALI MJ/Kg Ψ m Q.tà (Kg)

Carta, cartone 20 1 0,8 74 600Legno 17,5 1 0,8 18 000Materiali plastici 30 1 1 173 500Mat. prime organiche 15 1 1 14 410

Superficie compartimento: 3.902 m2

Carico incendio specifico: qf = 1.760 MJ/m2

Fattore di rischio in relazione alla dimensione del compartimento

Superficie: da 2.500 a 5.000 m2 δq1 = 1,6

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Fattore di rischio in relazione al tipo di attività svolta

Classe di rischio: II δq2 = 1

Fattore di Protezione

Sistemi automatici di estinzione ad acqua/schiuma: δn1 = 0,6

Sistemi di evacuazione automatica fumi e calore: δn3 = 0,9

Sistemi automatici di rilevazione, segnalazione e allarme incendio: δn4 = 0,85

Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio: δn5 = 1

Rete idrica antincendio interna ed esterna: δn7 = 0,8

Percorsi protetti di accesso: δn8 = 0,9

Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF: δn9 = 0,9

Carico di incendio specifico di progetto:

qf ,d = qf *δq1*δq2*δn qf ,d = 1.760*1,6*1*0,297 = 837,6 (MJ/m2)

corrispondente a 48 kg leq/m2

COMPARTIMENTO 4

Carico di incendio specifico dei materiali

Numero massimo pallets: 4.900

MATERIALI MJ/Kg Ψ m Q.tà (Kg)

Olio in contenitori n.c. 41,85 0,85 1 422 264Olio 41,85 1 1 2 495 196Carta, cartone 20 1 0,8 19 600Legno 17,5 1 0,8 98 000PET 40 1 1 24 661Film 40 1 1 2 450

Superficie compartimento: 4.430 m2

Carico incendio specifico: qf = 27.588 MJ/m2

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Aree che presentano un moderato rischio incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme di un incendio e possibilità di controllo dell'incendio stesso da parte delle squadre di emergenza

Fattore di rischio in relazione alla dimensione del compartimento

Superficie: da 2.500 a 5.000 m2 δq1 = 1,6

Fattore di rischio in relazione al tipo di attività svolta

Classe di rischio: II δq2 = 1

Fattore di Protezione

Sistemi automatici di estinzione ad acqua/schiuma: δn1 = 0,6

Sistemi di evacuazione automatica fumi e calore: δn3 = 0,9

Sistemi automatici di rilevazione, segnalazione e allarme incendio: δn4 = 0,85

Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio: δn5 = 1

Rete idrica antincendio interna ed esterna: δn7 = 0,8

Percorsi protetti di accesso: δn8 = 0,9

Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF: δn9 = 0,9

Carico di incendio specifico di progetto:

qf ,d = qf *δq1*δq2*δn qf ,d = 27.588*1,6*1*0,297 = 13.128,9 (MJ/m2)

corrispondente a 748 kg leq/m2

Si evidenzia, comunque, che rientrando il Magazzino in esame nelle fattispecie previste per il Livello II di prestazione di cui al punto 3.2 del citato Decreto 09.03.2007, le previste caratteristiche REI 120 dei compartimenti risultano adeguate alle esigenze dello stesso, infatti:- il Magazzino è ad unico piano, isolato e destinato ad un'unica attività non aperta al pubblico;- pur essendo la superficie lorda del deposito (19'760 m²) al limite del valore indicato al punto 9.2 f) dell’Allegato IX del D.M.10/03/98 (20'000 m²) per considerare l’attività a rischio elevato, la presenza di misure attive previste in progetto di tipo automatico quali: impianti automatici di spegnimento (sia a soffitto sia in-rack), impianti automatici di rilevazione incendi e di estrazione fumi come previsto al punto 1.4.4 C) c) del citato Decreto, l’attività è da considerarsi a rischio medio;

- anche se alla luce delle considerazioni di cui al punto precedente si possono ritenere rispettate le previsioni dell’allegato III al D.M. 10/03/98 riguardo alla lunghezza dei percorsi massimi di esodo relativi alle attività a rischio medio, si è optato per realizzare percorsi massimi di esodo inferiori o uguali a 30 m;

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Aree che presentano un moderato rischio incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme di un incendio e possibilità di controllo dell'incendio stesso da parte delle squadre di emergenza

- il l numero previsto di addetti in ogni compartimento oscilla tra 3 e 6 e per lo più collocati ai bordi dei compartimenti stessi per un affollamento complessivo di 20 persone con una densità di affollamento medio inferiore a 0,001 pers/m²;

- come visibile nell’Allegato B, il raggiungimento in sicurezza da parte degli automezzi VV.F. dei fronti Sud, Est ed Ovest è possibile mediante la creazione di varchi/accessi, per l’emergenza, dalla strada vicinale dei Campi esistente, posta lungo il lato Ovest dell’intervento e dalla nuova strada sterrata prevista lungo i lati Sud ed Est, conformata per soddisfare i requisiti minimi richiesti dal D.M. 16/05/87 n. 246;

- pur avendo optato per la scelta del livello II di prestazione per le strutture portanti e separanti dei vari compartimenti, che permette la realizzazione di classi di resistenza al fuoco REI 30, nel progetto è prevista la realizzazione di strutture portanti e separanti REI 120 (pari al tempo di operatività degli impianti di spegnimento previsti);

- il Magazzino non è adibito ad attività che prevedono posti letto.

VALUTAZIONE DELLA REAZIONE AL FUOCO DEI CARICHII materiali che saranno stoccati all'interno del Magazzino, oli vari per alimenti, vengono classificati secondo le norme U.S.A. NFPA 13 e 30 come “Liquidi Combustibili di classe IIIB”.L'olio vegetale è un liquido ad elevata densità, non miscibile in acqua, con temperatura di flash point superiore a 190°C.Si segnala inoltre che, all'interno dei compartimenti, non vi sono presenti neanche minime quantità di liquido, a diretto contatto con l'ambiente circostante. Trovandoci già nella fase di stoccaggio, il liquido è chiuso all'interno di contenitori metallici, plastici o di vetro che limitano in tal modo la rapida evaporazione del liquido che potrebbe verificarsi se questo fosse sottoposto ad alte temperature.Sulla base di tali considerazioni si ritiene che il grado di pericolosità dell'occupazione ricada sotto la categoria “Extra Hazard Group 2” secondo le indicazioni riportate dalla normativa NFPA 13.

A.2.1.4. impianti di processoTrattandosi di un Magazzino destinato a ”Magazzino Prodotto Finito” non saranno presenti impianti di processo.

A.2.1.5. lavorazioniL’attività che si effettuerà all'interno del Magazzino in esame, come già detto, sarà la gestione del prodotto finito, dello stabilimento Carapelli, oli vari alimentari.In particolare, l'attività installata, non prevede alcun processo che dia origine a scarichi, esalazioni o rifiuti di tipo nocivo o tossico e non prevede lo stoccaggio di materiali infiammabili.Il processo lavorativo, su cui essa è basata, consiste in una sequenza organizzata di attività che consentono di gestire il flusso delle merci dalla produzione al cliente finale piccolo, medio e grande che sia.

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Tali attività si riferiscono, in linea generale:• all'immagazzinamento dei prodotti, adeguatamente confezionati, direttamente dalla

produzione;• alla gestione in magazzino dei prodotti per la successiva distribuzione ai clienti

intermedi, tramite la preparazione dei carichi;• all'organizzazione e gestione dei relativi trasporti ed eventuali resi.

A.2.1.6. macchine, apparecchiature ed attrezziIn merito alle misure di sicurezza, si precisa che tutti i macchinari e le attrezzature destinate all'espletamento delle attività tipiche della logistica, disporranno delle protezioni antinfortunistiche previste dalle specifiche norme vigenti e saranno utilizzate da personale addestrato ed informato sulle procedure di sicurezza.

A.2.1.7. movimentazioni internePer quanto riguarda gli aspetti funzionali, nell'ambito del Magazzino in esame, potranno di massima essere espletate le seguenti attività:

• ricevimento/spedizione merci;• stoccaggio di prodotti finiti;• evasione di ordini e distribuzione;• predisposizione dei Mix per carico, controllo, gestione e consegne.

A tale scopo, l'organizzazione e l'articolazione degli spazi interni prevede la realizzazione di:

• aree di ricevimento/spedizione merci;• aree di stoccaggio;• locali uffici, servizi e spogliatoi per il personale;• locale carica batterie per i carrelli e transpallet elettrici.

A.2.1.8. impianti tecnologici di servizio, ecc.Sarà prevista l'installazione di un impianto di aerazione artificiale per garantire i requisiti minimi previsti dal Regolamento Locale d'Igiene del Comune di Inveruno riguardanti la quantità d'aria esterna di rinnovo.

A.2.1.9. aree a rischio specificoEscludendo le attività già precedentemente citate potrebbero rappresentare delle “aree a rischio specifico” il locale trafo e il locale carica-batterie. Si fa presente che in quanto tali il locale trafo è stato previsto esternamente al magazzino e il locale carica-batterie, come già esplicitato nel paragrafo A.2.1.2. alla voce “sostanze presenti”, è dotato di tutti i sistemi di sicurezza necessari ad evitare un'accidentale diffusione di idrogeno e conseguente formazione di atmosfera esplosiva.

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A.2.2. Descrizione delle condizioni ambientali A.2.2.1. condizioni di accessibilità e viabilità

Tutta l'area, come già descritto al punto A.2.0.2., è di facile accesso ai mezzi antincendio (Vds. Allegato B), sia grazie alla viabilità interna, sia grazie alla viabilità esterna con i relativi varchi previsti.

A.2.2.2. lay-out aziendale (distanziamenti, separazioni, isolamento)Ciascun compartimento, in corrispondenza dei muri tagliafuoco disporrà di filtri a prova di fumo, aventi i requisiti specificati nel D.M. 30.11.1983 e dotati di camini di ventilazione REI 120 con sezione netta minima pari a 0,10 m2, sfocianti al di sopra della copertura.Tre di questi filtri sono collegati direttamente con l'esterno sui lati Est, Sud ed Ovest, tramite corridoi protetti di larghezza interna di 2 m atti anche al passaggio dei soccorsi per verificare in sicurezza la situazione interna in caso di incendio.La ventilazione dei corridoi protetti sarà assicurata, oltre che dalle uscite libere (Est, Sud e Ovest del magazzino), anche da camini di ventilazione ricavati in corrispondenza dei filtri. (Vds. Allegato I)Lungo le pareti tagliafuoco dei vari compartimenti sono previste n.9 ampie aperture (4x4,5 m) per il passaggio dei muletti da un compartimento all'altro, dotate di portoni scorrevoli REI 120, muniti di un congegno automatico di chiusura, che sarà collegato al sensore dei rilevatori di fumo al fine di garantire la chiusura, certa, del portone in caso di incendio. Anche la parete tagliafuoco di separazione tra magazzino e locale caricabatterie sarà dotata portone sezionale avente le medesime caratteristiche.

A.2.2.3. caratteristiche degli edifici (tipologia edilizia, geometria, volumetria, superfici, altezza, piani interrati, articolazione planovolumetrica, compartimentazione, elementi strutturali, resistenza al fuoco, reazione al fuoco, ecc.)

Il Magazzino sarà realizzato con elementi strutturali e di tamponamento prefabbricati in C.A.O. ed in C.A.P., le cui caratteristiche di resistenza al fuoco previste, sono riportate nella tabella che segue:

STRUTTURE PREFABBRICATE

Elemento strutturale R (minuti) REI (minuti)

Pilastri 120

Travi in C.A.P. 120

Tegoli 120

Parete tagliafuoco dei compartimenti 120

Pareti e solai blocco servizi e uffici 120

Pareti e solai blocco caricabatteria 120

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Fa eccezione il muro tagliafuoco installato tra i compartimenti 2/2A e 4/4A. Data la sua importanza per la protezione all'irraggiamento, di un eventuale incendio, della linea elettrica ad alta tensione, detto muro sarà realizzato REI 240 e reso strutturalmente indipendente dal resto del Magazzino.Tenuto conto:

• delle dimensioni complessive e delle caratteristiche strutturali del Magazzino in esame;

• delle destinazioni funzionali dei vari locali ricavati all'interno;• della disposizione delle vie di esodo;• del carico d’incendio previsto;• dell’affollamento massimo ipotizzabile;• della tipologia delle attività lavorative previste,

si è ritenuto opportuno prevedere la seguente compartimentazione dei volumi operativi previsti all'interno del Magazzino (Vds. Allegato G):

a. n. 4 compartimenti REI 120, denominati 1, 2, 3 e 4, ottenuti mediante n.2 muri tagliafuoco, perpendicolari tra loro, estesi di 1 m oltre la copertura. Sul lato Nord il muro di compartimentazione sarà realizzato REI 240;

b. n. 2 compartimenti dislocati lungo il lato Nord in corrispondenza delle baie, denominati 2A e 4A, dove avverranno le sole operazioni di preparazione del carico. Tali compartimenti sono separati da muri REI 120 rispetto il volume uffici e REI 240 rispetto i volumi magazzino;

c. n. 2 compartimenti uffici REI 120, verso i compartimenti confinanti, denominati blocco uffici 1 e blocco uffici 2, rispettivamente ubicati: a Nord tra i compartimenti 2A e 4A; a Sud Ovest nel compartimento 1;

d. n. 1 locale pausa e n. 1 locale spogliatoio REI 120 verso il compartimento 1 confinante;

e. n. 1 centrale termica REI 120 verso il compartimento confinante 1 e verso il locale pausa;

f. n. 1 locale caricabatterie REI 120 verso il compartimento confinante, 1, a cui si accede tramite un portone scorrevole REI 120.

Il Magazzino in esame sarà strutturalmente realizzato con travi e pilastri in C.A.P. prefabbricate. La copertura sarà costituita da tegoli prefabbricati intervallati da coppelle e impermeabilizzati con membrana previa posa di adeguato strato di isolante.I tamponamenti esterni e di suddivisione dei compartimenti, saranno in pannelli prefabbricati di calcestruzzo, autoportanti; il pavimento sarà in battuto di cemento con finitura al quarzo.In particolare, per quanto riguarda le principali caratteristiche dimensionali e funzionali del Magazzino, si evidenzia che:a. sarà, come già detto, di forma rettangolare ed avrà il fronte Nord lungo circa 123 m e

profondità di circa 160 m. Nel caso dei compartimenti 1, 2, 3 e 4 l'altezza massima sotto trave varia da 10 m a 10,60 m, misurata dal piano pavimento interno, mentre per i compartimenti 2A e 4A l'altezza sotto trave è limitata a 4 m;

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b. disporrà, sul fronte Nord, complessivamente di n. 19 terminali di carico/scarico merci, di cui: n. 9, a ribalta, saranno dislocati nel compartimento 2A; n. 10, di cui 9 a ribalta ed una dedicata allo scarico automatizzato del prodotto finito, tramite navetta interna che collega la produzione al magazzino, nel compartimento 4A;

c. disporrà, sul fronte Sud, di n. 10 terminali di carico/scarico merci a ribalta, dislocati nel compartimento 1;

d. sarà realizzata, sul lato Sud, in corrispondenza del compartimento 3, un'area direttamente comunicante con l'esterno ma protetta dalla copertura del magazzino a quota del piano pavimento interno per agevolare le operazioni di scarico/carico merci in modo laterale;

e. sotto l'aspetto funzionale sarà organizzato in:▪ un'ampia area magazzini su un unico piano, suddivisa, mediante muri tagliafuoco, in

n. 6 compartimenti antincendio di superficie rispettivamente pari a circa 3.900 m2

quelli a Sud denominati 1 e 3, 4.430 m2 quelli a Nord denominati 2 e 4, con altezza libera sotto trave che varia tra un minimo di 10 m e un massimo di 10,6 m; inoltre, in corrispondenza delle baie, vi sono altri due compartimenti di circa 780 m2

denominati 2A e 4A con altezza libera sotto trave pari a 4 m. In corrispondenza del muro tagliafuoco longitudinale Nord-Sud di compartimentazione saranno realizzati n. 5 filtri a prova di fumo, uno dei quali sarà direttamente collegato con l'esterno attraverso un corridoio protetto di larghezza media 2 m e nel punto più stretto 1,2 m. I compartimenti 2A e 4A e la fascia a Sud del compartimento 1, ove sono concentrati i terminali di carico/scarico, saranno destinati al ricevimento ed alla spedizione delle merci e costituiranno le aree di lavoro dove è prevista la maggiore concentrazione e più lunga permanenza di personale.L’illuminazione e l’aerazione naturale dell'intero Magazzino, ottenuta dalle aperture in facciata, sarà integrata da opportuni impianti di illuminazione e ventilazione artificiale, nel rispetto delle normative vigenti;

▪ un locale per servizi del personale, su un unico piano, dislocato in corrispondenza dell'angolo Nord-Ovest del compartimento 1 in adiacenza al tunnel protetto, di superficie pari a circa 100 m2, con accesso comune dall'esterno e suddiviso in due blocchi di servizi e spogliatoi indipendenti, rispettivamente per le esigenze del personale interno maschile e femminile. Avrà caratteristiche REI 120 e solaio ad un'altezza di 3,50 m.

Gli spogliatoi saranno dotati di illuminazione ed aerazione naturale, garantita dalle finestre sul lato Ovest che dimensionalmente rispettano il rapporto aeroilluminante di 1/8; i servizi igienici interni saranno dotati di opportuni sistemi di aerazione artificiale in grado di assicurare un adeguato numero di ricambi d'aria come previsto dalla normativa vigente;▪ un locale pausa riscaldato, su un unico piano, adiacente al locale per servizi

personale, di superficie pari a circa 35 m2, con accesso dal compartimento 1. Avrà caratteristiche REI 120 e solaio ad un'altezza di 3,50 m. Il locale sarà dotato di illuminazione ed aerazione naturale, garantita dalle finestre sul lato Ovest che dimensionalmente rispettano il rapporto aeroilluminante di 1/8;

▪ un locale trasformatori (trafo), che sarà realizzato esternamente al compartimento 1 in corrispondenza dell'angolo Sud-Ovest. Anche se completamente isolato dal resto del Magazzino avrà la parete prospiciente questo REI 120 per contrastare l'irraggiamento in caso d'incendio. Tale locale sarà destinato alla ricezione e trasformazione dell'energia elettrica proveniente dalla cabina dell'ENEL in MT;

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▪ due locali uffici interni al magazzino dislocati, il primo a confine con il fronte Nord tra i compartimenti 2A e 4A, ed il secondo nell'angolo Sud/Ovest all'interno del compartimento 1. Entrambi gli uffici: - hanno una superficie di circa 155 m2 e un'altezza di 3,5 m; - sono dotati di un'ampia superficie finestrata che garantisce un rapporto

aeroilluminante pari a 1/8; - sono dotati di servizi igienici con annesso impianto di aerazione artificiale tale

da garantire un adeguato numero di ricambi d'aria come previsto dalla normativa vigente;

- saranno organizzati per l'impiego di 3 addetti ciascuno;- sono direttamente collegati con l'esterno attraverso una bussola atta a mitigare

lo sbalzo termico tra interno/esterno e con il compartimento adiacente attraverso una porta REI 120.

Entrambi i blocchi uffici inoltre sono comprensivi di locali per autisti, costituiti da: un locale attesa, con accesso unico dall'esterno e “passacarte” comunicante con gli uffici, aerato ed illuminato naturalmente; un blocco servizi igienici con un'aerazione artificiale. I muri divisori di detti blocchi uffici verso il Magazzino avranno caratteristiche REI 120;

▪ un locale caricabatterie per carrelli e transpallet elettrici, di superficie calpestabile pari a 220,50 m2, sarà realizzato all'interno del compartimento 1, a ridosso del muro esterno e separato dal magazzino da muri REI 120. Tale compartimento sarà dotato di un'uscita di sicurezza verso l'esterno e di un portone scorrevole REI 120 per un accesso diretto al Magazzino da parte dei mezzi operativi del magazzino. All'interno del locale sono previste n.21 postazioni di ricarica muletti, da realizzare in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente. Ciascuna postazione sarà costituita da caricabatterie auto-regolati idonei a controllare continuativamente lo stato di carica delle batterie e sospendere la ricarica quando risulterà fornito il quantitativo corretto di energia elettrica. Inoltre, i muletti utilizzeranno batterie a trazione del tipo VRLA, in cui l'elettrolita è racchiuso in un contenitore ermetico dotato di valvole di sfiato di sicurezza, in grado di proteggere in caso di anomale sovrappressioni che si potrebbero creare durante la ricarica o in caso di anomala sovraccarica. Si segnala inoltre, che all'interno dell'area verrà obbligatoriamente tenuta a disposizione per l'emergenza relativa agli sversamenti accidentali di soluzione acida una quantità di sostanza assorbente e neutralizzante necessaria alla completa neutralizzazione dell'elettrolito presente nella batteria di maggiore contenuto acido nella quantità minima definita dal Decreto 24.01.2011 n.20.Per quanto riguarda la valutazione della portata d'aria necessaria ad evitare la formazione di atmosfera esplosiva, si fa riferimento alle indicazioni previste dalla norma CEI 21-24 (EN 50272-3) relativa alle batterie di trazione. In particolare utilizzando la formula:

Q = 0,05 n Igas Crt /1.000 dove:Q = portata d'aria di ventilazione (m3/h),

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n = numero elementi della batteria, Igas = corrente che produce gas (mA/Ah), Crt = capacità nominale della batteria (Ah),

e, nel nostro caso, prevedendo per ogni mezzo, batterie di accumulatori con le seguenti caratteristiche:

◊ Capacità nominale (Cn) = 525 Ah◊ Tensione nominale (Un) = 80 V◊ Corrente che produce gas ( Igas) = 60 mA/Ah◊ Numero elementi della batteria (n) = 40

si avrà una esigenza di portata d'aria pari a Q = 0,05 x 40 x 60 x 525 / 1.000 = 63 m3/h x 21 postazioni = 1.323 m3/h. Per soddisfare tale esigenza sarà necessario predisporre aperture libere sulle pareti esterne pari a 37.044 cm2 (tale valore deriva dalla formula A = 28Q, prevista dalla citata norma ipotizzando una velocità dell'aria pari a 0,1 m/s).In relazione a quanto sopra, il locale sarà dotato di due aperture a filo soffitto, da ricavare sulla parete esterna, di dimensioni 1,10 x 2,00 m. E', inoltre, prevista la realizzazione di un impianto di ventilazione artificiale adeguatamente dimensionato ed interconnesso con l'impianto elettrico al fine di impedire la ricarica delle batterie qualora lo stesso presenti anomalie di funzionamento. Anche in presenza di un impianto di ventilazione, la norma sopracitata prevede l'esistenza di una zona pericolosa dovuta alla presenza di idrogeno nelle immediate vicinanze delle potenziali sorgenti di emissione costituite dalle singole valvole di sfiato. Tale zona, che deve essere classificata come Zona 1, nel locale in esame risulta complessivamente costituita dall'inviluppo delle Zone 1 che si trovano alla distanza d = 0,5 m dalle valvole di sfiato delle batterie.

▪ un locale pompe antincendio, ubicato nelle aree a verde a Nord del Magazzino e baricentrico rispetto al fronte.

Quanto sopra è riscontrabile negli Allegati C e D.

Nelle tabelle che seguono sono riportati i dati di sintesi relativi alle caratteristiche del Magazzino in esame.

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CARATTERISTICHE GENERALI DEL Magazzino

FRONTE PROFONDITA’ALTEZZA

SUPERFICIE PANNELLATA

SUPERFICIE IN PIANTA UTILIZZABILE VOLUME

123 m 160,64 m 13 m/6,5 m ~ 19.750 m2 ~ 200.000 m3

NOTE orientato a Nord / da piano viabilità/da

piano baie di carico Magazzini Magazzini

CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DEI LOCALI

Destinazione Superficie (m2)

Altezza (m)

Cubatura (m3) NOTE

Compartimento 1 3.788 10,30 39.016 posizionato a Sud/Ovest

Compartimento 2 4.418 10,30 45.505 dedicato allo stoccaggio intensivo

Compartimento 2A 777 4 3.108 dedicato a ricezione/spedizione

Compartimento 3 3.902 10,3 40.191 posizionato a Sud/Est

Compartimento 4 4.430 10,3 45.629 dedicato allo stoccaggio intensivo

Compartimento 4A 777 4 3.108 dedicato a ricezione/spedizione

Blocco uffici 1 157 3 471 dislocato sul lato Nord in posizione baricentrica

Blocco uffici 2 157 3 471 dislocato nell'angolo Sud/Ovest all'interno del compartimento 1

Carica batterie 220,5 6 1.323uno per l’intero Magazzino, ubicato all'interno del compartimento 1 e conforme alla normativa vigente

Trafo 21,28 3 63,8 nell’angolo Sud-Ovest, esterno al Magazzino e conforme alla normativa

Spogliatoi/servizi 103 3 309 dislocato lungo la parete Ovest nel compartimento 1

Locale Pausa 35 3 105dislocato lungo la parete Ovest nel compartimento 1, adiacente agli spogliatoi del personale

Centrale Termica 31,5 3 94,5all'interno del compartimento 1 ma priva di comunicazioni con il magazzino

Filtri a prova di fumo e corridoi

protetti185 3 – 3,5 600

n. 11 filtri dislocati in corrispondenza dei muri tagliafuoco di cui 4 collegati a corridoi protetti. Nel compartimento 1, tra il blocco uffici e il carica batterie è stato realizzato un altro corridoio protetto

Il Magazzino in esame disporrà di una finestratura corrente continua lungo il perimetro sui tamponamenti esterni, posizionata a 7m lungo i lati Ovest ed Est ed a quota 8,25 m d'altezza rispetto al piano interno lungo il lato Sud. Le finestre installate sono apribili a vasistas aventi dimensione di 1,75 x 2,00 m. Nel calcolo dei rapporti illuminanti si è tenuto

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conto della presenza in copertura degli EFC di dimensioni 1,00 x 2,00 m.

Il rapporto illuminante dei vari locali è riportato nella tabella che segue:

LOCALE E SUO USO UBICAZIONESUPERFICIE PAVIMENTO

(m2)

ALTEZZAMEDIA

(m)

SUPERFICIE ILLUMINANTE REALIZZATA

(m2)

RAPPORTO ILLUMINANTE

VOLUME MAGAZZINI COMPARTIMENTO 1 piano terra 3787,65 10,30 232 1/17COMPARTIMENTO 2 piano terra 4417,93 10,30 183 1/25

COMPARTIMENTO 2A piano terra 777,16 4 10 1/78COMPARTIMENTO 3 piano terra 3902,27 10,30 229,5 1/18COMPARTIMENTO 4 piano terra 4430,43 10,30 183 1/25

COMPARTIMENTO 4A piano terra 777,24 4 10 1/78VOLUMI UFFICI E SERVIZI

UFFICI 1 piano terra 94,86 3,00 17,50 1/6SALA ATTESA 1 piano terra 22,68 3,00 3,50 1/7

UFFICI 2 piano terra 94,84 3,00 17,50 1/6SALA ATTESA 2 piano terra 22,68 3,00 3,50 1/7

SPOGLIAT. UOMINI piano terra 22,14 3,00 6 illum. artificialeSERVIZI UOMINI piano terra 29,37 3,00 - illum. artificiale

SPOGLIAT. DONNE piano terra 13,36 3,00 3 1/5SERVIZI DONNE piano terra 19,40 3,00 - illum. artificialeLOCALE PAUSA piano terra 35,01 3,00 4,46 1/8

A.2.2.4. aerazione (ventilazione), metodi di allontanamento dei fumi o vapori pericolosi.

Per fronteggiare il pericolo fumi, connesso con lo sviluppo di un eventuale incendio, è prevista l'installazione sulla copertura del Magazzino, di evacuatori di fumo e calore (E.F.C.) a funzionamento naturale ed elettrico.Le esigenze, in termini di dimensionamento, numero di evacuatori e loro corretto posizionamento in copertura, sono state valutate in aderenza alle prescrizioni contenute nella norma tecnica UNI 9494 (ed. 2007).

In particolare, i parametri di base adottati per il calcolo delle esigenze del Magazzino in esame sono stati i seguenti:

• compartimenti a soffitto da realizzare sfruttando gli elementi strutturali dei capannoni As

• altezza di riferimento h

• altezza della cortina di contenimento hc

• altezza zona libera da fumi y

• altezza zona libera dai fumi corretta yc

• coefficiente di dimensionamento α

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• numero minimo di E.F.C.: n. 1 ogni 200 m2 di superficie (coperture con inclinazione inferiore al 20%);

• tipologia e caratteristiche degli E.F.C.: costituiti da basamento e cupola monoblocco di dimensioni 1,00 x 2,00 m e S.U.A. certificata pari a 1,54 m2, dotati di dispositivo di apertura individuale automatico e di dispositivo di apertura a distanza manuale a funzionamento elettrico, entrambi conformi a quanto previsto dalla normativa citata;

• posizionamento degli E.F.C.: distanza reciproca compresa tra 5 m (min) e 20 m (max), distanza dalle pareti perimetrali compresa tra 5 (min) e 10 (max).

In relazione a quanto sopra, le esigenze complessive del Magazzino in esame sono state quantificate come riportato nel prospetto che segue:

h A = As y ∆h yc % di h alfa SUT EFC TOT SUT

m m² m m m m² n. m²

CO

MPA

RTIM

ENTI A SO

FF.

1 12,02 4.459 6,00 6,02 9,01 75 1,1 49.049 32 49,28

2 12,02 4.444 6,00 6,02 9,01 75 1,1 48.884 32 49,28

2A 5,20 862 3,10 2,10 2,62 50 0,4 3.448 5 7,70

3 12,02 3.976 6,00 6,02 9,01 75 1,1 43.736 29 44,66

3A 12,02 471 7,60 4,42 6,04 50 0,4 1.884 3 4,62

4 12,02 4.444 6,00 6,02 9,01 75 1,1 48.884 32 49,28

4A 5,20 862 3,10 2,10 2,62 50 0,4 3.448 5 7,70

La disposizione prevista per gli E.F.C. è riportata nella tavola in Allegato IPer garantire l'efficacia areodinamica al sistema occorre che nella parte bassa dei locali ci siano aperture per l'immissione di aria aventi superficie non minore di due volte la superficie geometrica di aperture nella totalità degli EFC installati. Per la verifica, riportata nella tabella seguente, si è tenuto conto di porte, portoni e baie e anche delle finestre installate lungo i fianchi Ovest ed Est, comunque poste nella zona libera dai fumi come qui dimostrato.

Finestre Porte Baie Portoni Sup. Areante Sup. Areante Verifica

n° Sup. tot. n° Sup. tot. n° Sup. tot. n° Sup. tot. Installata Richiesta

m² m² m² m² m² m²

CO

MPA

RTIM

ENTI A SO

FF.

1 23 80,5 2 5,04 10 90 1 18 193,54 128 OK

2 34 119,0 2 5,04 1 18 142,04 128 OK

2A 3 7,56 9 81 88,56 20 OK

3 33 115,5 3 7,56 1 18 141,06 116 OK

3A 1 18 18,00 12 OK

4 34 119,0 1 2,52 1 18 139,52 128 OK

4A 2 5,04 10 90 95,04 20 OK

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A.2.2.5. affollamento degli ambienti, con particolare riferimento alla presenza di persone con ridotte od impedite capacità motorie o sensoriali.

Per l'espletamento delle attività all'interno del magazzino è previsto l'impiego di n. 30 persone su due turni (15 + 15) con mansioni di magazziniere e di n. 6 persone per le esigenze gestionali (3 persone per ogni ufficio).In relazione alle utilizzazioni previste per i vari ambienti del Magazzino, la valutazione dell'affollamento massimo teorico, basato sui parametri della normativa vigente, è la seguente:

• magazzini: non essendo contemplati nelle tipologie previste dalla Circ. M.I. n.5210/4118/4 del feb.1975, si fa riferimento al parametro 0,01 persone/m2

adottato nelle “Linee guida di prevenzione incendi per l'attività n.88” elaborate dal Comando Provinciale VVF di Roma, per cui nel nostro caso si avrà un affollamento per ciascun compartimento pari a: n. 38 unità per il n. 1; n. 45 unità per il n. 2 e n.4; n. 8 unità per il n. 2A e n. 4A; n. 40 unità per il n.3; complessivamente n. 184 unità;

• uffici: compartimento adibito ad attività gestionali. La valutazione del massimo affollamento ipotizzabile può essere effettuata, in aderenza alla Circ. M.I. n.5210/4118/4 del feb.1975, sulla base del seguente parametro: 0,05 persona/m2

per un'area uffici/servizi di circa 310 m2. Complessivamente, l'affollamento massimo teorico ipotizzabile corrisponde a n. 16 unità;

• locali tecnologici: in aderenza alla sopracitata circolare (n. persone dichiarate dal titolare dell'attività + 20%), l'affollamento teorico massimo sarà pari a n. 3 unità.

In relazione a quanto sopra si, intende comunque richiamare l'attenzione sul fatto che può essere fatta una valutazione più aderente a quella che sarà la realtà operativa dell'azienda Carapelli. Tale valutazione, tenendo anche conto del personale esterno all'azienda che potrà essere presente nel Magazzino, limitatamente ad eventi straordinari di manutenzione impianti o visite ispettive, è la seguente:▪ magazzini: facendo riferimento al numero complessivo delle persone previste

dall'organico pari a n. 30 unità che, però, l'azienda intende utilizzare su due turni, ciascuno di 15 + 15 unità, si stima cautelativamente un affollamento massimo per l'intero Magazzino corrisponde a circa n. 20 unità (n. persone dichiarate dal titolare dell'attività + 20%);

▪ uffici: l'organico max previsto dal titolare per le attività di ufficio è pari a n. 6 unità;▪ locali tecnologici: tenendo conto che si tratta di locali con accesso limitato al solo

personale specializzato addetto ed in occasione dei controlli connessi con le verifiche preventive e con le manutenzioni, il previsto massimo affollamento, è solo occasionale.

Si fa presente inoltre che, al personale esterno, (autisti dei mezzi pesanti), non sarà consentito l'ingresso all'interno del magazzino come prevenzione contro i furti, per cui gli sarà consentita la sola permanenza nell'area esterna o nell'area adiacente agli uffici a loro dedicata.In relazione a quanto sopra, si può affermare con certezza che l'affollamento complessivo

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dell'intero Magazzino non sarà mai superiore alle 80 unità e la densità di affollamento media sarà sempre inferiore a quanto previsto al paragrafo 3.2 dell'Allegato al D.M. 09 marzo 2007.Si ritiene, infine, opportuno evidenziare che, considerata la tipologia delle attività previste, nel Magazzino in esame:▪ non sarà ammessa la frequenza di pubblico;▪ non sarà utilizzato personale con problemi di mobilità o di inaccettabili limitazioni di

vista e/o udito;▪ il maggior numero dei lavoratori presenti nel Magazzino, sarà impiegato lungo la

fascia frontale, dove sono previste le zone di predisposizione carichi/spedizione merci, in prossimità delle baie di carico autocarri e delle uscite di sicurezza.

A.2.2.6. vie di esodo, piani di evacuazione, lunghezze dei percorsi, corridoi ciechi, ecc.

SISTEMA DI VIE DI USCITAIl sistema delle vie e delle relative uscite di sicurezza è stato definito tenendo conto di quanto rappresentato nel paragrafo che precede, nonché dei criteri generali stabiliti nell’allegato III del D.M. 10 marzo 1998. Sono stati, inoltre, considerati i seguenti aspetti, ritenuti influenti ai fini di una realistica ed adeguata definizione dell'intero sistema:

• altezza del soffitto del Magazzino minimo 11,35 m – massimo 12,68 m;

• prevista installazione di sistemi automatici di rivelazione, in conformità alla norma UNI 9795;

• prevista installazione di evacuatori di fumo e calore (EFC), in conformità alla norma UNI 9494 (ed. 2007);

• sistemi automatici di spegnimento a soffitto e, all'interno dei compartimenti 2 e 4, posizionati anche ai livelli intermedi negli scaffali in conformità alle Norme U.S.A. NFPA 13 “Standard for the Installation of Sprinkler Systems", NFPA 16 “ NFPA 30 “Flammable and Combustible Liquids Code Handbook”.

Tali aspetti consentono di:

• limitare il tempo di scoperta del pericolo;

• limitare il tempo di allertamento delle persone presenti nel Magazzino e delle squadre di soccorso interne, nonché dei soccorsi esterni;

• limitare la pericolosità dei fumi, assicurando una elevata altezza della zona libera, un abbassamento della temperatura ed una rapida ed efficace evacuazione degli stessi all'esterno;

• disporre di un adeguato tempo di orientamento per l'attuazione del piano di evacuazione;

• disporre di un adeguato tempo affinché tutto l'esiguo personale presente all'interno

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del Magazzino possa raggiungere il luogo sicuro.

In relazione a quanto sopra sono state previste le seguenti uscite di sicurezza:

• n.32 per le esigenze del Magazzino. Nel dettaglio: 13 uscite sono collocate lungo le pareti perimetrali con uscita diretta all’esterno; 8 danno accesso ai 4 corridoi protetti che oltre al deflusso degli addetti agevolano l'ingresso dei soccorsi verso il centro dell'edificio; n.12 di passaggio tra i compartimenti, di cui 10 attraverso bussole con filtro fumi. Da qualsiasi punto sono raggiungibili due uscite;

• n. 1 per le esigenze di ogni blocco Uffici, con uscita diretta all'esterno. Il blocco ufficio di Nord è inoltre dotato di apposito scivolo per le esigenza di eventuali disabili;

• n. 1 a servizio del locale carica-batterie.

Per quanto riguarda la distanza massima per raggiungere, su due direzioni, una uscita di sicurezza, si evidenzia che nel punto più sfavorevole del compartimento 2 essa è di 30 m, mentre in tutti gli altri casi risulta minore. La distanza massima, tenuto conto delle condizioni sopra descritte, è sicuramente percorribile in un tempo di circa 1 minuto.

LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA.Tutte le uscite di sicurezza avranno una larghezza minima di 1,20 m e saranno agevolmente raggiungibili da qualsiasi punto dei vari compartimenti lungo itinerari predefiniti e indicati da apposita segnaletica conforme alla normativa vigente; i corridoi protetti avranno una larghezza media di 2,00 m e mai inferiore a 1,20 m.Lungo tutti i percorsi di esodo saranno adottati i divieti e le prescrizioni previsti dalle norme vigenti, nonché gli accorgimenti più efficaci per tenerli sempre sgomberi.Per quanto riguarda le scale esterne al servizio delle uscite di sicurezza avranno le seguenti caratteristiche:

• completamente metalliche

• dimensioni minime pianerottolo 150 x 150 cm

• larghezza minima rampa: 120 cm

• nr. rampe: 1

• nr. gradini max: 5

• pedata gradino: 30 cm

• alzata gradino: 17 cmIn relazione a tutto quanto precede, tenendo conto dell’affollamento massimo stimato, si ritiene che, in termini di capacità di deflusso, il sistema di vie di uscita previsto possa essere considerato adeguato (Vds Allegato H).

A.2.2.7. ascensori e montacarichi.Non sono previsti.

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A.2.2.8. illuminazione di sicurezza e di emergenza.L'illuminazione di sicurezza, quale parte dell'illuminazione di emergenza del Magazzino, sarà finalizzata a garantire, nelle situazioni di pericolo, l'ordinata evacuazione delle persone e migliori condizioni operative per il personale soccorritore.Per la sua realizzazione sarà fatto specifico riferimento alle indicazioni della norma UNI EN 1838 e saranno utilizzati corpi illuminanti autoalimentati con batterie e sistema di diagnosi interna, aventi un’autonomia minima di 60 minuti, in grado di assicurare un illuminamento minimo di 5 lux lungo i corridoi protetti e delle uscite di sicurezza; di 2 lux in tutti gli altri ambienti. Tali apparati saranno conformi alla norma CEI EN 60598-2-22.Il numero e la disposizione dei corpi illuminanti, che sarà definito in sede di elaborazione del progetto esecutivo degli impianti elettrici, dovrà essere tale da consentire alle persone un rapido orientamento e la facile individuazione delle vie di esodo e delle uscite di sicurezza.

A.2.2.9. impianti elettrici, interruttori di sezionamento dei compartimenti, messa a terra, protezioni atmosferiche.

A.2.2.9.1 IMPIANTI ELETTRICICLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI

In base alle Norme CEI EN 60079-10 (31-30), 31-35 e 64-8, tenendo conto della destinazione d’uso dei locali, gli ambienti del Magazzino in esame possono essere classificati come:

• luoghi a maggior rischio in caso di incendio (MARCI), i magazzini di stoccaggio merci, per la presenza di materiale combustibile in quantitativi consistenti e luogo con pericolo di esplosione il locale caricabatterie, per la presenza dell'idrogeno che potrebbe fuoriuscire durante la fase di ricarica delle batterie dei muletti;

• ambienti ordinari, i rimanenti locali in quanto non esistono condizioni speciali che impongono limitazioni e/o precauzioni nella scelta e nell’utilizzo di apparecchiature, e condutture elettriche.

Per quanto riguarda i locali adibiti a servizi igienici, che la CEI 64-8/7 classifica come “ambienti particolari”, gli impianti elettrici saranno realizzati in aderenza alle disposizioni contenute nella citata Norma.

DESCRIZIONE SOMMARIA IMPIANTI ELETTRICIGli impianti elettrici, la cui realizzazione ed i cui componenti da utilizzare saranno rigorosamente conformi a quanto stabilito dalle Leggi vigenti in materia e dalle norme CEI elencate nel precedente punto 2.0.1., avranno origine, dal locale di ricezione/trasformazione della fornitura ENEL in M.T., esterno al Magazzino (trafo) e saranno del tipo industriale. Il locale trafo sarà dotato di un sistema di circolazione naturale dell'aria mediante aperture di areazione adeguatamente dimensionate, ricavate su pareti contrapposte. Se in sede di progettazione esecutiva risulti necessario, sarà dotato anche di un impianto di estrazione idoneo a garantire temperature compatibili con la componentistica elettrica

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che vi sarà installata. Al suo interno la zona di installazione del trasformatore sarà separata mediante una parete divisoria dalla zona del Quadro Generale di Bassa Tensione (QGBT). Esternamente, in posizione ben visibile, dovrà essere fissata a parete la cassetta stagna con vetro frontale a frangere, contenente doppio interruttore: il primo per bloccare l'alimentazione di tutto tranne l'elettropompa ed il secondo per bloccare anche l'elettropompa.Le sue dimensioni e caratteristiche saranno idonee ad assicurare la ottimale sistemazione dei seguenti apparati:

• un quadro di Media Tensione;

• uno o più trasformatori del tipo con avvolgimenti inglobati in resina epossidica e raffreddamento ad aria, dotati di dispositivo di protezione da sovraccarico termico ed idonei all'installazione in appositi box;

• il Quadro Generale di Bassa Tensione;

• i Quadri di rifasamento automatico.Tutti i componenti sotto tensione saranno accessibili soltanto in condizioni di sicurezza.In particolare, i quadri saranno dotati di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che possano compromettere la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto, nonché l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature.Dal locale trafo partiranno le linee elettriche principali che alimenteranno i quadri elettrici a servizio di ciascun compartimento.Nei compartimenti, i cavi per la distribuzione dorsale transiteranno in apposite canalizzazioni in acciaio zincato complete di coperchio e staffate a soffitto e/o sulle pareti, mentre le derivazioni ai singoli utilizzatori (LUCE e FM) saranno realizzate mediante tubazioni in materiale termoplastico auto estinguente di dimensioni idonee. Negli uffici, saranno utilizzati: canaline metalliche per la distribuzione dorsale e tubazioni corrugate autoestinguenti sottotraccia e/o a battiscopa, di dimensioni idonee per le derivazioni.Tutti i cavi saranno del tipo multipolare flessibile a doppio isolamento non propagante la fiamma e con ridottissimo sviluppo di fumi o gas tossici.Tutti gli attraversamenti delle pareti tagliafuoco saranno adeguatamente sigillati con materiale certificato REI 120.Tutte le cassette di derivazione saranno in materiale termoplastico autoestinguente con coperchio antiurto di dimensioni e grado di protezione adeguati. Dai Quadri Elettrici Secondari (uno per ogni compartimento), avrà origine la Distribuzione Secondaria dell'Energia per gli impianti di F.M. e di illuminazione e per l'impianto di illuminazione di sicurezza.I valori caratteristici della distribuzione secondaria sono i seguenti:▪ sistema di esercizio: Ia categoria TN-S▪ tensione di distribuzione: 400/ 230 V▪ frequenza di esercizio: 50 Hz

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▪ corrente di corto circuito presunta: 10 kA▪ caduta di tensione max: 4%

A.2.2.9.2 INTERRUTTORI DI SEZIONAMENTO DEI COMPARTIMENTIPROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTILa protezione consiste nell’impedire il contatto diretto con parti attive dell’impianto elettrico, pertanto:

• tutte le parti attive, in tensione, saranno completamente ricoperte con un isolamento o protette mediante involucri, secondo le Norme CEI 64-8/4;

• le parti attive all'interno dei quadri saranno poste dietro barriere isolanti aventi le caratteristiche previste dalla Normativa vigente. Il grado di protezione richiesto per i vari componenti è: IP44 o IP20 a seconda dell'utilizzo.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTILa protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata, tenendo conto che si tratta di impianto TN-S, mediante un adeguato numero di interruttori magnetotermici automatici e ove necessario da interruttori differenziali, conformemente a quanto sarà specificato nel relativo progetto degli impianti.

A.2.2.9.3 MESSA A TERRASarà realizzato in conformità a quanto previsto dalle norme CEI per gli impianti classificati TN-S.Tutte le masse metalliche degli apparecchi utilizzatori degli impianti elettrici saranno adeguatamente collegate alla rete di terra attraverso l'utilizzo di conduttori di protezione, conduttori equipotenziali ed un adeguato numero di collettori di terra. Il sistema disperdente sarà costituito da corda di rame nuda da 50 mm2 direttamente interrata e chiusa ad anello intorno al fabbricato e collegata alle armature metalliche del pavimento. Tutti i conduttori di protezione faranno capo al collettore di terra principale nel locale cabina di trasformazione MT/BT.

A.2.2.9.4 PROTEZIONI ATMOSFERICHEAllo scopo di verificare l’esigenza della installazione di un impianto parafulmine è stata effettuata la valutazione analitica dei rischi dovuti ai fulmini riferita al Magazzino in esame, tenendo conto che la fulminazione diretta, o nelle sue vicinanze e sui servizi entranti nel Magazzino è pericolosa, in primis, per le vite umane.PROCEDURA ADOTTATAE’ stata seguita la procedura indicata nella recente normativa CEI che ha sostituito ed abrogato le Norme CEI 81-1, CEI 81-4, CEI 81-8:

• CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali"

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Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008);

• CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008);

• CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008);

• CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008);

• CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999.

INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGEREL'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.La struttura in esame che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a se stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.1.2 della Norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.

DATI INIZIALIa. Densità annua di fulmini a terra. Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di INVERUNO, in cui è ubicata la struttura, vale:

Nt = 4,0 fulmini/km² anno

b. Dati relativi alla struttura. La pianta della struttura è riportata in Allegato N. La destinazione d'uso prevalente della struttura è: industriale In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a:

• perdita di vite umane

• perdita economicaIn accordo con la Norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato:

• rischio R1Le valutazioni di natura puramente economica, rischio R4, sono state considerate per la ottimizzazione tecnico-economica delle misure di protezione necessarie per ridurre i rischi R1. La struttura avrà tutte le parti metalliche collegate fra loro in modo da realizzare una rete di equipotenzialità conforme a quella richiesta dalla Norma CEI EN 62305-4.

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c. Dati relativi alle linee elettriche esterne. La struttura sarà servita dalle seguenti linee elettriche:

• Linea di energia: Energia

• Linea di segnale: Comunicazioni

d. Definizione e caratteristiche delle zone. Tenuto conto:

• dei compartimenti antincendio previsti;

• delle protezioni previste contro il LEMP (impulso elettromagnetico indotto dal fulmine);

• della tipologia di superficie del suolo all'esterno della struttura, della tipologia di pavimentazione interna ad essa e l'eventuale presenza di persone;

• delle altre caratteristiche della struttura e, in particolare del lay-out, degli impianti interni e delle misure di protezione esistenti,

sono state definite le seguenti zone:a. Z1: Piazzale carico/scarico merci e area esterna al Magazzinob. Z2: Compartimento 1c. Z3: Compartimento 2 - 2Ad. Z4: Compartimento 3e. Z5: Compartimento 4 - 4A

CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE. L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art. A.2 ed è riportata all'Allegato N. L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art. A.3, ed è riportata anch'essa all'Allegato N.Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art. A.4.I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati sempre all'Allegato N.VALUTAZIONE DEI RISCHI.

Rischio R1: perdita di vite umane

Calcolo del rischio R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati:

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Zona Z1: Piazzale carico/scarico merciRA (danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo): 3,02E-11Totale: 3,02E-11

Zona Z2: Compartimento 1RB (danni fisici causati da incendi e/o esplosioni): 5,03E-06RU (danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo all'interno della struttura dovute ad un fulmine sulla linea entrante): 8,56E-11RV (danni fisici causati da incendi e/o esplosioni causati da fulmine sulla linea entrante): 8,56E-08Totale: 5,12E-06

Zona Z3: Compartimento 2 - 2ARB: 5,03E-06RU (energia): 8,56E-11RV (energia): 8,56E-08RU (telefoni/internet): 8,83E-11RV (telefoni/internet): 8,83E-08Totale: 5,20E-06

Zona Z4: Compartimento 3RB: 5,03E-06RU (energia): 8,56E-11RV (energia): 8,56E-08RU (telefoni/internet): 8,83E-11RV (telefoni/internet): 8,83E-08Totale: 5,20E-06

Zona Z5: Compartimento 4 - 4ARB: 5,03E-06RU (energia): 8,56E-11RV (energia): 8,56E-08Totale: 5,12E-06

Valore totale del rischio R1 per la struttura: 2,06E-05

Analisi del rischio R1

Il rischio complessivo R1 = 2,06E-05 è maggiore di quello tollerato RT = 1E-05, pertanto, occorre adottare idonee misure di protezione per ridurlo.

Ai fini di una migliore individuazione delle componenti che concorrono a formare il rischio R1 per la struttura in esame, di seguito si riportano le relative percentuali di partecipazione:Zona Z1 - Piazzale carico/scarico merci

RD = 0,0001 % RI = 0 % Totale = 0,0001 % RS = 0,0001 % RF = 0 % RO = 0 %

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Totale = 0,0001 % Zona Z2 - Compartimento 1

RD = 24,3706 % RI = 0,4152 % Totale = 24,7858 % RS = 0,0004 % RF = 24,7854 % RO = 0 % Totale = 24,7858 %

Zona Z3 - Compartimento 2 - 2ARD = 24,3706 % RI = 0,8435 % Totale = 25,2141 % RS = 0,0008 % RF = 25,2133 % RO = 0 % Totale = 25,2141 %

Zona Z4 - Compartimento 3RD = 24,3706 % RI = 0,8435 % Totale = 25,2141 % RS = 0,0008 % RF = 25,2133 % RO = 0 % Totale = 25,2141 %

Zona Z5 - Compartimento 4 - 4ARD = 24,3706 % RI = 0,4152 % Totale = 24,7859 % RS = 0,0004 % RF = 24,7854 % RO = 0 % Totale = 24,7859 %

dove: - RD = RA + RB + RC - RI = RM + RU + RV+ RW + RZ - RS = RA + RU - RF = RB + RV - RO = RM + RC + RW + RZ

essendo: - RD il rischio dovuto alla fulminazione diretta della struttura - RI il rischio dovuto alla fulminazione indiretta della struttura - RS il rischio connesso alla perdita di esseri viventi - RF il rischio connesso al danno fisico - RO il rischio connesso all’avaria degli impianti interni.

I dati sopra indicati, evidenziano che il rischio R1 per la struttura si verifica essenzialmente nei compartimenti in gran parte per danno fisico, a causa principalmente della fulminazione sia diretta che indiretta della struttura.

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CONCLUSIONIIn relazione a quanto sopra rappresentato e tenuto conto che:

LA STRUTTURA IN ESAME NON RISULTA PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI

è prevista l'adozione di un sistema LPS adeguato a riportare i parametri di rischio nei termini previsti dalla normativa.

A.2.2.10. specifici regolamenti interni di sicurezza e relativa gestione della sicurezza ai fini antincendio.

L'azienda dovrà prevedere una apposita squadra di emergenza addestrata in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti, per fronteggiare le esigenze immediate di un eventuale incendio. In particolare, con riferimento al livello di rischio valutato (rischio medio), il personale incaricato di far parte della squadra antincendio dovrà frequentare uno specifico corso di formazione secondo le modalità e le prescrizioni contenute nel D.M. 10.03.1998 – Allegati IX e X.L'entità numerica, le attrezzature ed i compiti di ciascun elemento della squadra antincendio, dovranno essere definiti in sede di elaborazione del piano di emergenza e, contestualmente, le procedure operative dovranno essere elaborate con riferimento ai rischi ed alle esigenze specifiche dell'azienda, nonché verificate ed affinate nel corso delle esercitazioni programmate ai sensi del sopracitato D.M..

A.2.2.11. presidi antincendio (reti idriche con portate, pressioni, tempi di erogazione, idranti e naspi con tipi, caratteristiche, aree di copertura, estintori e loro dislocazione, impianti fissi, impianti di rivelazione, allarme, sistemi di sorveglianza, ecc.).

In relazione alle esigenze di protezione incendi connesse con il rischio medio, saranno realizzati un sistema manuale ad idranti, dimensionato secondo i parametri previsti dalla norma UNI 10779 per le “Aree di livello 2” ed un sistema automatico a sprinklers a soffitto ed “in rack”, dimensionato secondo i parametri previsti dalle Norme U.S.A. NFPA 13 “Standard for the Installation of Sprinkler Systems", NFPA 16 Standard for the Installation of Foam-Water Sprinkler and Foam-Water Spray Systems e NFPA 30 “Flammable and Combustible Liquids Code Handbook”.In particolare sono previsti:

• un impianto esterno con idranti a colonna soprassuolo, a due attacchi UNI 70, che secondo quanto prescritto dal punto 7.5.2 della norma UNI 10779 saranno distribuiti lungo tutto il perimetro del Magazzino ad una distanza reciproca massima di 60 metri e ad una distanza dalle pareti esterne del capannone pari a 9,30 m sul fronte principale e 15,10 m lungo gli altri tre fronti (Vds. Allegato L), questo affinché siano collocati all'esterno dell'impronta di ribaltamento dei pannelli. Si precisa inoltre che al fine di limitare l'ingombro in caso di caduta dei pannelli esterni si è scelto di optare per l'uso di pannelli orizzontali;

• impianti interni nei magazzini, con idranti a muro del tipo UNI 45 distribuiti in posizioni adeguate, in modo che ogni parte dell'area protetta possa essere

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raggiunta dal getto di due distinti idranti. Per soddisfare tale esigenza, tenuto conto del layout dei magazzini, il posizionamento ed il numero di idranti necessari è stato determinato con il metodo, comunemente detto, del “filo teso” (Vds Allegato L);

• si fa presente che data la particolare natura del materiale stoccato, in corrispondenza degli idranti, sia interni che esterni, saranno installati idonei barilotti contenenti schiumogeno;

• impianti di spegnimento automatico nei magazzini con sprinklers a soffitto e nei livelli intermedi delle scaffalature (in rack) alimentati ad acqua/schiuma;

• impianto di spegnimento automatico con sprinklers a soffitto nel locale pompe, come previsto dalla norma.

A.2.2.11.1 IDRANTI E IMPIANTO A SPRINKLERSCARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI.Dalla stazione pompe partiranno due reti di alimentazione, una per l'impianto ad idranti (esterni ed interni) e una per l'impianto a sprinklers (a soffitto e in rack) (Vds Allegato L).L'alimentazione di entrambi gli impianti sarà integrata con liquido schiumogeno, agente estinguente più adatto rispetto all'acqua a combattere gli incendi di oli combustibili.Le reti di alimentazione dei due sistemi antincendio saranno costituite da tubazioni in PEAD interrate e da tubazioni di distribuzione fuori terra in acciaio, da ancorare agli elementi strutturali dei capannoni secondo le indicazioni riportate nelle citate norme di riferimento. Le tubazioni interrate di entrambi gli impianti saranno realizzate ad anello e dotate di apposite valvole di sezionamento, da installare in posizioni facilmente accessibili e adeguatamente segnalate, per consentire eventuali interventi di modifica e/o manutenzione/riparazione, senza mettere fuori servizio gli impianti nella loro interezza. In particolare, sarà prevista la possibilità di mettere fuori servizio contemporaneamente:

• per la rete ad idranti: max n. 5 idranti esterni e max il 50% degli idranti interni di ciascun compartimento;

• per la rete sprinkler: tutti gli sprinklers facenti capo ad ogni singola stazione di controllo.

Per le esigenze di collegamento delle reti con le autopompe dei VVF, saranno previsti: n. 2 attacchi per la rete ad idranti (da ubicare una in prossimità della stazione di pompaggio e l'altra sul lato opposto, in prossimità degli uffici lato Sud); un attacco (siamese) in prossimità di ogni stazione di controllo della rete sprinkler. In merito alle caratteristiche dei sistemi di estinzione, si evidenzia che:

• l'impianto idranti esterno, sarà costituito da idranti a colonna soprassuolo, con due attacchi UNI 70 per ogni idrante. La dotazione di ciascun idrante sarà costituita da una cassetta da esterno (per montaggio a parete o su apposita piantana), contenente una lancia erogatrice ed una manichetta flessibile da 20 metri, inoltre, come già precisato in precedenza, data la particolare natura del liquido stoccato all'interno del Magazzino, in corrispondenza di ogni idrante sarà installato un barilotto contenente idoneo liquido schiumogeno. Si precisa inoltre che al fine di ridurre il rischio di fulminazione in caso di utilizzo degli idranti esterni posti lungo il

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fronte Nord dell'edifico si è scelto di installare un sistema di lance fisse a movimento controllato al fine di impedire l'indirizzamento del getto verso i conduttori aerei in tensione. Essendo i compartimenti destinati allo stoccaggio classificati come aree di Livello II, l'impianto sarà dimensionato per garantire le seguenti prestazioni: funzionamento contemporaneo di n. 4 lance ubicate nella posizione idraulicamente più sfavorita, con una portata unitaria di 300 l/min. e pressione residua, valutata all'attacco di uscita del corpo dell'idrante, pari a 4 bar.

• gli impianti idranti interni, saranno costituiti da linee di distribuzione in acciaio derivate dalla tubazione principale interrata, tramite appositi collettori con saracinesca. Gli idranti saranno del tipo UNI 45, conformi alla norma UNI EN 671-2, e saranno dotati di barilotti carrellati contenenti idoneo liquido schiumogeno e di cassetta di tipo C. Derivazioni e cassette saranno ancorate, mediante appositi supporti, a parete sui pilastri e ove ciò non fosse possibile, anche sulla scaffalatura metallica. Ciascuna cassetta sarà corredata con:

• valvola di intercettazione;

• tubazione flessibile omologata, lunga 20 m;

• supporto per la tubazione;

• raccordi;

• lancia erogatrice con bocchello avente una portata di 120 l/min.;

• protezione trasparente tipo SAFE CRASH.Essendo i compartimenti classificati come aree di Livello II, gli idranti saranno dimensionati per garantire le seguenti prestazioni: funzionamento contemporaneo di n. 3 lance ubicate nella posizione idraulicamente più sfavorita, con una portata unitaria di 120 l/min. e pressione residua, valutata a monte del punto di connessione dell'idrante alla rete, pari a 2 bar.Nell'affrontare la progettazione della rete idranti bisogna tenere in conto che:

• l'alimentazione idrica deve garantire la portata specificata per almeno 60 min;

• non è prevista la contemporaneità tra protezione interna ed esterna.La descrizione grafica della rete idranti è riportata nella tavola in Allegato L.

• l'impianto automatico, sarà del tipo a sprinklers alimentato ad acqua/schiuma ed il suo dimensionamento sarà conforme alle Norme U.S.A. NFPA 13 “Standard for the Installation of Sprinkler Systems", NFPA 16 Standard for the Installation of Foam-Water Sprinkler and Foam-Water Spray Systems, NFPA 30 “Flammable and Combustible Liquids Code Handbook”. Sarà realizzato in tutti i compartimenti del magazzino e nel locale pompe ove però il liquido estinguente sarà solo acqua.Non è prevista l'installazione di sprinklers:

• nei servizi igienici;

• negli uffici;

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• nei locali tecnologici ad eccezione del locale pompe.Per quanto riguarda in particolare l'impianto nei compartimenti, tenuto conto che:

• la classificazione di rischio è “Extra Hazard Group 2”;

• è previsto lo stoccaggio di liquidi combustibili di classe IIIB;

• altezza di impilaggio è di circa 10 m;sarà necessario utilizzare gli sprinklers anche all'interno delle scaffalature edanch'essi alimentati con acqua/schiuma. Nel caso in esame, oltre agli sprinklers a soffitto, saranno pertanto necessari 4 livelli intermedi di sprinklers, da posizionare a ogni livello di stoccaggio e secondo quanto precisato al capitolo 16 della norma NFPA 30.Tenuto conto che secondo quanto prescritto dalla norma NFPA 13 la massima superficie monitorata da una singola stazione di controllo potrà essere al massimo di 3'716 m2, saranno previste, per i compartimenti 1,2,3 e 4, n. 2 stazioni di controllo per gli sprinklers a soffitto e all'interno dei compartimenti 2 e 4, n. 2 stazioni per gli sprinklers intermedi negli scaffali per ogni compartimento. Si specifica inoltre che, anche se non necessari, all'interno dei compartimenti 1 e 3, è stato comunque previsto di installare una doppia stazione di allarme e controllo sia per gli sprinkler a soffitto che intermedi , quest'ultimi come predisposizione per un futuro eventuale allestimento dei compartimenti a scaffali.Ai fini del dimensionamento dei sistemi dovrà essere previsto l'interventocontemporaneo sia degli sprinklers a soffitto, sia di quelli ai livelli intermedi in rack. Ciò richiederà un adeguato coordinamento presso le stazioni di controllo al fine digarantire le portate e pressioni richieste dalla norma. Gli impianti saranno ad umido ed idonei a garantire le prestazioni previste dallanorma NFPA 13 per una “occupancy classification” di categoria “Extra hazard - Group 2” e dalla norma NFPA 30 per liquidi combustibili di classe IIIB.

Tenuto conto che per le esigenze relative al Magazzino in esame la norma prevede che gli sprinkler a soffitto siano progettati secondo i seguenti parametri:

• minimum density: 0,30 gpm/ft2 pari a 12,2 mm/min;

• design area of water application: 3000 ft2 pari a 270 m2;

• tipo erogatori: nominal k-factor maggiore o uguale a 8.0 SF 286°F (SF: standard response spray sprinklers)

Gli sprinkler in rack dovranno invece essere progettati con i parametri seguenti:

• discarge flow 30 gpm pari a 113 litri/min

• layout “D” (V.dsi Section D.4 NFPA 30)

• tipo erogatori: ordinary temperature-rated, quick response sprinklers having a nominal k-factor of 8.0

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Inoltre la norma specifica che gli sprinkler in rack devono essere progettati pergarantire: la portata richiesta agli otto sprinkler idraulicamente più sfavoriti se èprevista l'installazione di un solo livello; oppure ai 14 sprinkler più remoti (7 su duelivelli) se sono previsti due o più livelli (V.dsi punto D.4.2.1 NFPA 30).Inoltre bisogna garantire che l'approvvigionamento idrico per: l'impianto sprinkler;altri sistemi di protezione a base d'acqua; manichette, e idranti deve essere in grado di fornire la domanda d'acqua prevista per almeno due ore secondo quantospecificato al cap. 16.7 della Norma NFPA 30.La rete di distribuzione sarà realizzata mediante tubo di acciaio liscio senzasaldatura e con giunti flessibili e correrà a soffitto con calate in corrispondenza degli interstizi longitudinali delle scaffalature. Le valvole di allarme e controllo saranno installate all'interno dei compartimentilungo le pareti perimetrali ed ognuna avrà in dotazione Trim di prova con campanaidraulica e pressostato e dispositivo elettrico per la ripetizione dell'allarme adistanza in luogo presidiato.La valvola di intercettazione di ciascuna Stazione di controllo, con volantino dicomando esterno alla parete perimetrale del Magazzino (chiusura in senso orario),sarà installata a monte della stessa e sarà dotata di apposita segnalazione diposizione tutta aperta. In corrispondenza di ogni stazione di controllo, all'esterno della parete perimetrale,sarà previsto un attacco per i VVF.Per il dimensionamento della riserva di liquido schiumogeno a serviziodell'impianto sprinkler si è fatto riferimento alla Norma Americana NFPA 16Standard for the Installation of Foam-Water Sprinkler and Foam-Water SpraySystems, che fornisce i seguenti parametri:

• minimum density: 0,16 gpm/ft2 pari a 6,5 mm/min;

• design area of water application: 5000 ft2 pari a 465 m2;

• tipo erogatori: adeguati al liquido schiumogeno, da definire in sede di progetto esecutivo.

Il dimensionamento di tutti gli impianti sarà definito, in dettaglio, in sede di progetto esecutivo che dovrà essere elaborato sulla base delle indicazioni riportate nel presente paragrafo.

ALIMENTAZIONEL'alimentazione idrica sarà di tipo superiore doppia e combinata e sarà destinata a garantire contemporaneamente le portate e pressioni previste, sia per gli impianti a idranti, sia per gli impianti sprinkler. Per tali esigenze è prevista una stazione di pompaggio, che sarà posizionata in prossimità del lato Nord dell'area e attingerà l'acqua dalla riserva idrica che sarà stoccata in due serbatoi metallici adiacenti al locale pompe. Le pompe dovranno essere scelte con caratteristiche prestazionali in grado di soddisfare le esigenze (in termini di portata e pressione) dell'area operativa più sfavorita.Le caratteristiche e le dotazioni previste per tali serbatoi saranno conformi a quanto stabilito dalla norma UNI EN 12845. La riserva idrica, che è destinata a soddisfare contemporaneamente le esigenze degli

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sprinklers e dei quattro idranti esterni in posizione idraulicamente più penalizzata, dovrà essere costituita da acqua potabile e pari a minimo 1000 m3. La pianta della stazione di pompaggio è riportata in Allegato M.La capacità utile richiesta per fronteggiare le esigenze di prevenzione incendi connesse per la normativa italiana ad un'area di Livello II e per la normativa americana a liquidi combustibili di classe IIIB e “occupancy classification” di categoria “Extra hazard - Group 2”, è stata calcolata sulla base dei seguenti parametri:

a. Impianto sprinkler a soffitto:

• design area of water application: 270 m2;

• minimum density: 12,2 mm/min

• tempo di funzionamento previsto dalla norma: 120 minuti

• maggiorazione per compensare perdite del sistema: 15%

270 x 12,2 = 3294 l/min x 1,15 = 3788,1 l/min x 120 = 454572 l ~ 460 m3

b. Impianto sprinkler in rack:

• portata minima a sprinkler: 113 l/min

• n. di sprinkler in funzione: 14

• tempo di funzionamento previsto dalla norma: 120 minuti

• maggiorazione per compensare perdite del sistema: 15%

113 x 14 = 1582 l/min x 1,15 = 1819,3 l/min x 120 = 218316 l ~ 220 m3

c. Idranti esterni UNI 70:▪ portata di ogni idrante: 300 l/min.;▪ idranti a funzionamento contemporaneo: n. 4;▪ tempo di funzionamento previsto alla norma UNI 10779: 60 min.;▪ maggiorazione per compensare eventuali perdite del sistema: 10%,

300 x 4 = 1200 l/minx1,10 = 1.320 l/min x 60 = 79.200 l ~ 80 m3

La capacità utile richiesta è pertanto pari a: 800 m3.Il reintegro dell’acqua consumata, controllato tramite valvole a galleggiante, avverrà tramite la rete di alimentazione del pozzo esistente. Il tempo di reintegro della riserva deve essere contenuto entro le 36 ore.

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Il dimensionamento della riserva idrica, a servizio del solo impianto sprinkler, a soffitto e in rack, comporta un valore di portata pari a 680 m3.Qui di seguito viene riportato il dimensionamento del medesimo impianto secondo quanto prescritto dalla normativa italiana ed in particolare dalla norma europea UNI EN 12845 (norma italiana di buona tecnica).Il pericolo complessivo di un incendio di merci immagazzinate è in funzione della combustibilità dei materiali depositati, compresi i loro imballaggi e la configurazione stessa del deposito.Trattandosi di un deposito destinato ad accogliere “olio vegetale”, per la determinazione dei criteri di progetto, bisogna far riferimento all'appendice G “Protezione di pericoli particolari”. Il deposito in esame rientra nel paragrafo G.4 “Deposito liquidi infiammabili”.Essendo l'olio vegetale un liquido combustibile con punto di infiammabilità superiore a 100°C la classe di rischio alla quale si fa riferimento è la HHS1, inoltre il dimensionamento della riserva idrica è avvenuto considerando una configurazione di deposito:

• ST3 (deposito con pallets accatastati in file multiple) per il compartimento 4

• ST4 (deposito su scaffali per pallets) per il compartimento 2

Partendo con l'analizzare il compartimento 2, i criteri di progetto impiegati, per gli sprinklers a soffitto sono:

• densità di scarica : 10 mm/min;

• area operativa: 450 m2;

• area massima protetta da un erogatore a soffitto: 9 m2;

• tipo erogatore: a soffitto pendent con fattore K115.

• pressione nel punto di riferimento più elevato (pd): 0,95 bar.

Nel caso di sprinklers in rack i parametri ai quali far riferimento sono:

• sprinklers operativi: n.9 (3x3 livelli);

• pressione minima all'erogatore intermedio nell'area più sfavorita: 2 bar;

• tipo erogatore: intermedio pendent con fattore K80.Inoltre bisogna tener conto che la massima area protetta per stazione di controllo è pari a 9.000 m2 e che la temperatura di taratura degli erogatori è pari a 68/74°C.La portata d'acqua dell'erogatore sprinkler deve essere calcolata con la seguente equazione:

Q=K x Pdove:Q è la portata in l per minuto;K è il fattore che identifica il tipo di erogatoreP è la pressione in bar.

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Così facendo si ottiene:

• portata per erogatore a soffitto nell'area operativa sfavorita Q1=115 x0,95=112 l /min

• portata per erogatore intermedio nell'area operativa sfavorita Q2=80 x 2=113 l /min

Ai fini del calcolo idraulico, il numero massimo di erogatori in funzione si ottiene, per quanto riguarda gli sprinklers a soffitto, dividendo l'area operativa per l'area massima protetta da un erogatore a soffitto; mentre per quanto riguarda gli sprinklers in rack si devono prevedere simultaneamente operativi nella posizione idraulicamente sfavorita, 3 erogatori sprinklers per ogni livello intermedio negli scaffali, fino a un massimo di tre livelli. Quando i corridoi fra gli scaffali hanno larghezza uguale o maggiore di 2,4 m, come in questo caso, deve essere considerato operativo solamente uno scaffale.Alla luce di tali considerazioni il numero massimo di erogatori in funzione è:

• a soffitto 50 sprinklers;

• intermedi 9 sprinklers.Considerando che la normativa impone che la durata dell'alimentazione sia almeno di 90 minuti e che per tener conto delle perdite di carico si considera un incremento della portata pari al 15%, la capacità utile richiesta per fronteggiare le esigenze connesse con il rischio di progetto è stata calcolata come segue:

112 x50113 x 9=6.617 l /min x 1,15=7.610 l /min x 90min=684.860 l≈690m3

Analizziamo ora il compartimento 4, la cui configurazione di deposito è assimilabile alla categoria ST3 “merci su pallets accatastate su file multiple”.Questa particolare configurazione di deposito non è presa in esame dall'appendice G della norma UNI EN 12845 e per tale motivo si è scelto di assimilarla alla configurazione appena analizzata.I parametri che entrano in gioco per la determinazione della riserva idrica sono i medesimi.L'unica differenza è rappresentata dal numero massimo di erogatori intermedi in funzione.In questo tipo di configurazione per stoccaggio intensivo di merci, denominata “drive-in”, non vi è presenza di corridoi intermedi tra uno scaffale e l'altro; in tal caso la norma prevede che ai fini del calcolo idraulico si debbano prevedere simultaneamente operativi nella posizione idraulicamente più sfavorevole, 3 erogatori sprinklers per ogni livello intermedio negli scaffali fino a tre livelli. Gli scaffali coinvolti devono essere minimo 3.La capacità utile richiesta in questo caso sarà pari a:

112 x50113 x 27=8651 l /min x 1,15=9950 l /min x 90min=895500 l≈900m3

La portata appena calcolata nel rispetto della normativa nazionale risulta incrementata di oltre 200 m3 rispetto alla portata precedentemente calcolata con i parametri indicati dalle norme americane pari a 680 m3.Nella tabella seguente sono riassunti i risultati ottenuti dal dimensionamento della riserva idrica con entrambe le normative:

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Norme NFPA Norme UNI

dist. scaff. >2,4m dist. scaff. <1,2m

Portata sprinkler a soffitto l/min 3.790 6.440 6.440

Portata sprinkler in rack l/min 1.820 1.170 3.509

Durata minima alimentazione min 120 90 90

Volume riserva idrica l 673.200 684.900 895.410

m3 680 690 900

Secondo il dimensionamento idrico più gravoso la capacità utile richiesta alla riserva idrica sarà quindi di 1000 m3.

La riserva di liquido schiumogeno che andrà ad alimentare l'impianto sprinkler a soffitto ed in rack è stata calcolata in base ai seguenti parametri forniti dal capitolo 7 della norma NFPA 16 Standard for the Installation of Foam-Water Sprinkler and Foam-Water Spray Systems, che fornisce i seguenti parametri:▪ minimum density: 6,5 mm/min;▪ design area of water application: 465 m2;▪ tempo di funzionamento riferito a liquidi combustibili: 15 min▪ maggiorazione per compensare eventuali perdite del sistema: 20% 465 x 6,5 = 3023 l/min x 1,20 = 3628 l/min x 15 = 54414 l ~ 55 m3

SISTEMI DI DRENAGGIO O DI CONTENIMENTOPur non essendo richiesto dalla Norma NFPA 30 un sistema di contenimento delle fuoriuscite del liquido o di drenaggio trattandosi interamente di liquidi di classe IIIB (Vds. Allegato S), si è prevista comunque la realizzazione di un sistema di drenaggio a pavimento in ogni compartimento.Scopo del drenaggio è l'allontanamento del liquido (riduzione del carico d'incendio) che dovesse spargersi sul pavimento a seguito della caduta dei pallets con conseguente rottura delle bottiglie di vetro o plastica, ed impedire il passaggio di detto liquido da un compartimento all'altro. Il drenaggio avverrà attraverso canalette in calcestruzzo impermeabili dotate di griglie carrabili poste lungo il perimetro interno dei compartimenti 1, 2, 3 e 4 e collegate, attraverso condotti sifonati, a due vasche interrate comunicanti tra di loro, poste lungo i lati Est ed Ovest della capacità complessiva di 2'144 m³ (Vds. Allegato H - “Vasche di contenimento”) pari al contenuto di circa 3'300 pallets. Il sistema di comunicazione delle vasche sarà sifonato e strutturato in modo da riempire automaticamente la seconda vasca al riempimento della prima, pescando dal fondo di quest'ultima (Vds. Allegato D - “Prospetti e Sezioni”).Tali vasche, dimensionate con una extra altezza di 70 cm oltre i 2 m di stoccaggio per il contenimento della schiuma, saranno dotate di appositi sistemi distribuiti per la

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schiumatura in sicurezza del contenuto ed accessi per verifica ed eventuale pulizia.Per il dimensionamento di dette vasche si è proceduto nel seguente modo:

– è stato analizzato l'andamento mensile del numero di pallets a stock degli attuali magazzini esistenti ad Inveruno e Voghera di proprietà Carapelli, in quanto il magazzino in progetto è destinato a sostituire ed inglobare detti esistenti (Vds. Allegato T);

– è stata creata la curva dell'andamento dello stock relativa al compartimento 4, che rappresenta quello con la massima capacità di stoccaggio (4900 pallets), facendo coincidere il picco della curva con la massima capacità (Vds. Allegato T);

– attraverso una valutazione statistica dei dati è stato determinato il numero di pallets con probabilità di superamento inferiore al 20%, pari a 4'560;

– il 14% del prodotto Carapelli è contenuto in contenitori metallici non combustibili, quindi con bassissima probabilità di rottura; in questa ipotesi di calcolo detto materiale corrisponde a 638 pallets;

– si è ipotizzato che in caso di incidente ed affinché si abbia la caduta di tutti i pallets, sia bruciato almeno il 20% dell'olio, o comunque rimanga trattenuto dagli involucri e non arrivi a terra;

– il contenuto medio di un pallet è di 650 l di olio;alla luce delle considerazioni sopra esposte, per il compartimento 4 risulta:

Quantità di olio nel compartimento 4 2'964'000 l

Quantità di olio in contenitori n.c. 414'960 l

Quantità di olio che non arriva a terra 509'808 l

OLIO DA ALLONTANARE 2'039'232 l

Per quanto riguarda il compartimento 2, il numero di pallets utilizzato per il dimensionamento delle vasche di contenimento, supera il numero massimo di pallets previsto.Per le motivazioni su esposte, si ritiene adeguato il dimensionamento delle vasche di contenimento.

LOCALE POMPEEntrambe le reti (idranti e sprinklers) saranno alimentate da una unica stazione pompe ubicata in prossimità dell'ingresso dell'area. Tale stazione sarà realizzata in conformità a quanto previsto dalle norme UNI 12845, disporrà di un adeguato isolamento termico e di sufficienti aperture di ventilazione (per evitare che la temperatura ambiente superi i 40°C quando i motori diesel funzionano a pieno regime), nonché di un sistema di riscaldamento per il periodo invernale in grado di assicurare una temperatura interna minima di 10°C .

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Al suo interno saranno installati, secondo i criteri previsti nella normativa di riferimento e secondo quanto sarà definito in sede di progetto esecutivo:▪ una elettropompa più una motopompa diesel, completamente indipendenti, quest'ultima

dotata di serbatoio di gasolio in grado di assicurare un'autonomia di funzionamento di almeno 6 ore e dimensionate per garantire il funzionamento, contemporaneo ed alle portate e pressioni previste dalla normativa citata, degli sprinklers nell'area operativa più onerosa e degli idranti esterni UNI 70 ubicati nella posizione idraulicamente più sfavorevole;

▪ una elettropompa di compensazione;▪ tubazioni di aspirazione e mandata complete di tutte le valvole e sistemi di controllo

necessari;▪ quadri elettrici di centrale e quadro remoto di segnalazione allarmi.L'alimentazione idrica delle pompe sarà sottobattente.La pianta della stazione di pompaggio tipo è riportata in Allegato M.

A.2.2.11.2 ESTINTORI E LORO DISLOCAZIONEGli impianti mobili di estinzione dovranno essere dimensionati, in termini di numero e caratteristiche degli estintori, in aderenza alle prescrizioni del D.M. 10.03.1998.In particolare, tutti gli estintori dovranno essere facilmente accessibili ed utilizzabili, nonché adeguatamente segnalati mediante segnaletica conforme alla normativa vigente e posizionata in modo da essere sempre ben visibile.La distanza che una persona dovrà percorrere per poter utilizzare un estintore qualunque, non dovrà essere, in alcun caso, superiore a 30 m.

A.2.2.11.3 IMPIANTI DI RILEVAZIONEAllo scopo di incrementare la sicurezza nei compartimenti, è prevista la realizzazione di un sistema automatico di rilevazione e segnalazione, dimensionato in conformità a quanto previsto nella normativa UNI 9795 e UNI EN 54. In particolare, il sistema prevederà:▪ nei compartimenti: rilevatori lineari di fumo a riflessione con grado di protezione IP65,

costituiti da trasmettitore e ricevitore compresi riflettori ottici con portata superiore a 100 m, completi di alimentatore;

▪ negli uffici: rilevatori puntiformi di fumo di tipo ottico;▪ i cavi di collegamento dei rilevatori del tipo schermato ed adeguatamente collegato alla

rete di terra per evitare la circolazione di correnti parassite;▪ una centralina di rilevazione segnali;▪ varie sirene a 24 Vcc, collegate alla centrale mediante cavi resistenti al fuoco ed

equipaggiate con lampeggiatore stroboscopico a luce rossa e suoneria elettronica.Tali sirene, saranno installate in contenitori antiurto di colore rosso e saranno alimentate da cavi contenuti in apposite canaline metalliche di protezione.

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A.2.2.11.4 ALLARMEConsiderate le dimensioni del Magazzino in esame, in aderenza alle indicazioni riportate nell'allegato IV del D.M. 10.03.1998, è prevista la realizzazione anche di un sistema di allarme manuale costituito da:▪ un adeguato numero di pulsanti di allarme antincendio in apposite custodie a vetro

frangibile, da installare in posizioni ben visibili in corrispondenza delle vie di esodo. L'alimentazione elettrica ed il dimensionamento dell'intero sistema saranno conformi alle indicazioni della UNI 9795;

▪ sirena incendio di colore rosso, autoalimentata ed autoprotetta.

A.2.2.11.5 SEGNALETICALa segnaletica antincendio sarà conforme, per tipologia e colori, a quanto previsto nel D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81. Per quanto riguarda la dimensione di ciascun segnale, sarà tenuto conto della distanza massima da cui deve essere visto.Per la individuazione delle posizioni più idonee di installazione, nella tabella che segue si riportano le indicazioni di massima cui fare riferimento:

CARTELLO UBICAZIONEZONA CON IMPIANTO AUTOMATICO DI SPEGNIMENTO AD ACQUA

Nei compartimenti e locali dotati di sprinklers

VIETATO FUMARE E/O USARE FIAMME LIBERE Negli uffici, compartimenti e spogliatoio, nel locale carica batterie

DIVIETO DI SPEGNERE CON ACQUA Nei pressi dei quadri elettrici

VALVOLA METANO – MANOVRARE SOLO IN CASO DI INCENDIO

Presso la valvola generale

TENSIONE ELETTRICA PERICOLOSA In prossimità delle prese a 400V

PERCORSO DI EMERGENZA Lungo i percorsi di emergenza

LANCIA ANTINCENDIO Sopra ciascun idrante

USCITE DI EMERGENZA In prossimità delle uscite di emergenza

PORTE TAGLIAFUOCO NON INGOMBRARE SPAZI ANTISTANTI

Presso ciascuna porta REI

INGRESSO VIETATO A PERSONE NON AUTORIZZATE

Sugli ingressi dei locali tecnici

VIETATO DEPOSITARE MATERIALI Negli spazi davanti gli idranti

ALLARME ANTINCENDIO Presso ciascun pulsante del sistema di allarme

ESTINTORE PORTATILE Sopra ciascun estintore

INTERRUTTORE GENERALE – MANOVRARE SOLO IN CASO DI INCENDIO

Presso l'interruttore generale

ATTACCO VVF Presso ciascuno degli attacchi previsti

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NORME DA SEGUIRE IN CASO DI INCENDIO Negli uffici, nei compartimenti

EX – ZONA CON PERICOLO DI ESPLOSIONE Presso il locale caricabatterie

PROCEDURE DI SICUREZZA PER CARRELLISTI Presso il locale caricabatterie

DIVIETO DI PERMANENZA VEICOLI A MOTORE Nella zona ricevimento merci interna ai magazzini

A.2.2.11.6 SISTEMI DI SORVEGLIANZAL'accesso all'area del magazzino da parte degli autoarticolati e delle autovetture è previsto dall'attuale ingresso dello stabilimento Carapelli in corso Europa n. 24. Esso è attualmente sorvegliato da guardiania attiva 24 ore su 24.

A.2.3. Valutazione qualitativa del rischio d’incendio

A.2.4. Compensazione del rischio incendio (strategia antincendio)

A.2.5. Gestione dell'emergenzaPer l’emergenza incendio saranno applicate le procedure previste nell’apposito “Piano di Emergenza”, che l'azienda provvederà ad elaborare dettagliatamente secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.A carattere generale, il “Piano di Emergenza”, dovrà descrivere tutte le operazioni da svolgere per contrastare gli effetti di un eventuale incendio e ridurne l’entità, oltre a fornire le necessarie istruzioni per l’evacuazione dei locali da parte del personale non impegnato nell’attività di emergenza. A seconda dell’entità dell’evento, nel “Piano di Emergenza” dovranno essere previsti tre livelli di emergenza, ai quali corrisponderanno altrettanti livelli di intervento:

ENTITA’ MINIMA Evacuazione del Magazzino

ENTITA’ MEDIA Evacuazione del Magazzino

Intervento della squadra di emergenza

ENTITA’ MASSIMA Evacuazione del Magazzino

Intervento della squadra di emergenza

Intervento di risorse esterne (VVF)

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COMUNICAZIONE DELL'ALLARMELa procedura di attivazione dello stato di allarme conseguente alla rilevazione di una situazione di emergenza in un punto qualunque del Magazzino, dovrà essere accuratamente definita tenendo conto degli strumenti tecnici disponibili per l'esigenza e dovrà consentire al responsabile dell’emergenza di acquisire, tempestivamente, le seguenti informazioni:a. localizzazione dell’emergenza;b. tipo ed entità dell’emergenza;c. presenza di feriti.

RESPONSABILI IN CASO DI EMERGENZAPrima dell'insediamento dell'attività, l'azienda dovrà nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed i sostituti che subentrano automaticamente in caso di sua assenza. I nominativi dovranno essere riportati ed aggiornati, ogni qualvolta necessario, nel “Piano di Emergenza”.

MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA DA ADOTTAREa) Misure tecniche.

Le misure di interesse, riferite agli aspetti strutturali ed impiantistici, sono riportate neiparagrafi precedenti. Tali misure dovranno, eventualmente, essere integratedall'Operatore, in relazione alle proprie specifiche esigenze.

b) Misure procedurali ed organizzative.Sotto il profilo operativo, dovranno di massima essere adottate le seguenti predisposizioni:• formazione ed informazione del personale dell’azienda;• presenza continua degli addetti alle varie operazioni in ogni reparto;• effettuazione della manutenzione ordinaria da parte del personale dell’azienda;• effettuazione della manutenzione straordinaria degli impianti;• adeguato periodo di affiancamento di ogni nuovo assunto;• addestramento degli operatori con appositi corsi di istruzione teorica e pratica;• manutenzione e controllo dell’impianto antincendio;• formazione ed addestramento del personale incaricato della lotta antincendio e del

primo soccorso.

SQUADRA ANTINCENDIO – LEGGE 609/96Come già indicato al punto A.2.2.10 della presente relazione l'azienda dovrà prevedere una apposita squadra di emergenza addestrata in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti, per fronteggiare le esigenze immediate di un eventuale incendio.

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A.3. Elaborati grafici ALLEGATO A: INQUADRAMENTO TERRITORIALE

ALLEGATO B: POLO PRODUTTIVO DI INVERUNO

ALLEGATO C: RIPARTIZIONE GENERALE DELLE SUPERFICI

ALLEGATO D: PIANTA PIANO TERRENOPROSPETTI E SEZIONISEZIONE LINEA AEREA NERVIANO-NOVARAPIANTE BLOCCHI UFFICI E SPOGLIATOI

ALLEGATO E: LAYOUT MAGAZZINIPORTA PALLET

ALLEGATO F: DIMENSIONI PERTINENZE MAGAZZINO

ALLEGATO G: SUPERFICI IN PIANTA LORDE DEI COMPARTIMENTI ANTINCENDIO

ALLEGATO H: USCITE DI SICUREZZA

VASCHE DI CONTENIMENTO

ALLEGATO I: POSIZIONAMENTO E.F.C.

ALLEGATO L: RETI ANTINCENDIO

ALLEGATO M: RISERVA IDRICA E STAZIONE POMPAGGIO LAYOUT TIPO

ALLEGATO N: RISCHIO FULMINI – AREA DI RACCOLTA DIRETTARISCHIO FULMINI – AREA DI RACCOLTA FULMINAZIONE INDIRETTA (Am)

ALLEGATO O: CENTRALE TERMICA – LAYOUT TIPO

ALLEGATO P: TAVOLA GENERALE Scala 1:200

ALLEGATO Q: PARERI EDISON E TERNA

ALLEGATO R: TIPOLOGIE E QUANTITATIVI MATERIALI

ALLEGATO S: NFPA 30 FLOW-CHART DRENAGGIO

ALLEGATO T: ANALISI STATISTICA PALLETS

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A.4. Attività 43, 46 e 58: Deposito di carta, legno e plastica.Il Magazzino oggetto della presente richiesta di parere preventivo è diviso in 6 compartimenti di cui uno, il Compartimento 3, sarà destinato allo stoccaggio del materiale per il packing e come tale, dal punto di vista della prevenzione incendi, sarà un locale destinato a deposito di materiali combustibili inclusi nelle attività 43, 46 e 58 dell'elenco allegato al D.M. 16.02.82. Il deposito è di tipo “isolato” in quanto è situato all'interno del Magazzino ma separato strutturalmente e funzionalmente dagli altri compartimenti attraverso superfici verticali REI 120, ha una superficie di circa 3.902 m2 tutti dislocati su un unico piano fuori terra. Come già specificato nei capitolo A.2.0.2. gli accessi all'area ove sorge la struttura permettono sia l'agevole afflusso dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, sia il rapido deflusso dei veicoli, anche di quelli pesanti. Al suo interno, l'ampiezza delle superfici di pertinenza del Magazzino e la viabilità previste consentiranno, in caso di emergenza, l’agevole circolazione dei mezzi antincendio, che avranno la possibilità di raggiungere qualsiasi punto perimetrale del complesso edilizio. Tenuto conto della prevista sistemazione e consolidamento del fondo e delle dimensioni delle previste aree scoperte, saranno soddisfatti i requisiti minimi richiesti dal D.M. 16.05.1987 n. 246.

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVEIl compartimento avrà una dimensione di circa 3.902 m2 inferiore al limite imposto dalla normativa di 10.000 m2. In realtà, per edifici isolati, la superficie massima del compartimento è di 2.500 m2 che però, può essere quadruplicata, come nel caso in esame, previa installazione di impianti di evacuazione di fumo e calore abbinati ad impianti di spegnimento automatico a pioggia (sprinkler).Le strutture portanti orizzontali e verticali e quelle di compartimentazione saranno tutte REI 120. L'accesso al compartimento può avvenire dall'esterno, tramite le tre uscite di sicurezza ubicate lungo il perimetro, oppure attraverso due corridoi protetti realizzati in adiacenza dei due muri tagliafuoco.Per ragioni funzionali saranno previste comunicazioni con i compartimenti adiacenti tramite 3 filtri a prova di fumo e 2 portoni sezionali di ampiezza 4.00 x 4.50 m, muniti di dispositivo per l'autochiusura in caso d'incendio. Filtri e portoni saranno installati anch'essi di congrua resistenza al fuoco (REI 120).Il compartimento è dotato di un sistema di areazione naturale costituito da una serie di aperture ricavate nelle pareti perimetrali ciascuna di ampiezza 1,75 x 2,00 m posizionate ad una quota rispetto al piano calpestio di 7 m, sul lato est e ad una quota di circa 8,3 m lungo il fronte sud. Prendendo in considerazione anche la superficie del portone posto nell'angolo sud-est del compartimento, la superficie totale areante risulta pari a 1/18 della superficie in pianta del compartimento. Si segnala inoltre che, per evitare ristagni d'aria nelle zone più lontane dalle aperture, verrà installato un impianto di areazione meccanica. L'impianto di areazione forzata sarà collegato ad un dispositivo di arresto in caso d'incendio in modo da evitare il ricircolo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi e non costituire in tal modo elemento di propagazione di fumi e/o fiamme. Per quanto riguarda invece lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio, in copertura sono stati installati un adeguato numero di EFC in ottemperanza a quanto prescritto dalla norma UNI 9494 (ed.2007).

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MISURE PER L'ESODO DELLE PERSONE IN CASO DI EMERGENZAAd uso del compartimento 3 è stato predisposto un sistema organizzato di vie di uscita per un rapido deflusso da parte degli occupanti:

• tre porte utilizzate come uscite di sicurezza di ampiezza 1,20 x 2,10 m, apribili verso l'esterno e munite di maniglione antipanico;

• tre filtri a prova di fumo comunicanti con i compartimenti adiacenti, inoltre due di questi filtri sono collegati a dei corridoi protetti previsti per agevolare l'intervento da parte della squadra di soccorso nel caso di un eventuale incendio.

Il numero di uscite è in grado di soddisfare ampiamente il deflusso degli operatori previsti all'interno del compartimento, pari a 5 persone, con un percorso massimo di circa 30 m di molto inferiore rispetto al massimo previsto dalla norma, pari a 55 m, nel caso vi sia presenza sia di un impianto automatico di rilevazione ed allarme antincendio e di un impianto di spegnimento automatico.Oltre alle uscite appena descritte e ai già citati portoni di sezionamento REI 120, sono previsti due ulteriori portoni di ampiezza 4,00 x 4,50 m comunicante direttamente con l'esterno.Si segnala che all'interno del compartimento non sono presenti né scale, né montacarichi. Le uniche scale che verranno installate saranno quelle allocate al di fuori delle uscite di sicurezza per poter superare il dislivello di 1,2 m tra in piano di calpestio del compartimento e l'esterno. Tali scale avranno tutte ampiezza pari a 1,5 m.

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B. DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO

B.1. Scheda informativa generaleB.2. Relazione tecnicaB.2.1. Attività 91: centrale termicaIn corrispondenza del compartimento 1, a ridosso del locale pausa, sarà realizzato un locale di 31,5 m2 destinato a centrale termica a servizio dell'impianto anti-freezing atto a garantire i + 5°C minimi all'interno dei compartimenti per evitare, durante i mesi invernali, il congelamento dell'acqua all'interno delle tubature antincendio. Il piano di calpestio della centrale termica sarà realizzato a livello della pavimentazione interna. Il locale sarà completamente separato dal compartimento 1 e dal locale pausa attraverso muri REI 120. Il 18% del perimetro, è attestante su un muro esterno sul quale sarà prevista un'apertura di dimensioni 2,00 x 2,50 m per poter accedere agli impianti. Sullo stesso identico muro, a filo del soffitto, saranno realizzate opportune aperture di areazione permanente di superficie pari a 10˙200 cm2 protette da un grigliato metallico. La normativa richiede che la superficie minima di areazione per locali fuori terra non sia inferiore a S ≥ Q x 10, dove S è la superficie espressa in cm2 e Q esprime la portata termica in kW. All'interno del locale verranno installate due caldaie da dimensionare (preliminarmente stimate in 500 kW ciascuna), quindi la superficie minima richiesta è pari a 10˙000 cm2, parametro ampiamente soddisfatto. La disposizione delle apparecchiature all'interno del locale avverrà in modo che le distanze tra un qualsiasi punto esterno degli apparecchi e le pareti verticali e orizzontali del locale, nonché le distanze fra gli apparecchi installati nello stesso locale dovranno permettere l'accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché alla manutenzione ordinaria. Le canne fumarie delle caldaie, per non compromettere la compartimentazione attraverseranno il muro perimetrale attestate su spazio esterno e correranno lungo la parete esterna del Magazzino fino a raggiungere la copertura. L'impianto interno di adduzione del gas, i materiali impiegati, le giunzioni, raccordi e pezzi speciali, compresa anche la posa in opera e l'impianto elettrico dovranno essere realizzati in conformità alla vigente legislazione tecnica (D.M. 12.04.96).All'interno del locale, in prossimità degli apparecchi dovrà essere installato un estintore di classe 34 A 233 B C. e dovrà essere disposta un'adeguata segnaletica alla scopo di richiamare l'attenzione sui divieti e sulle limitazioni imposti e segnalare la posizione della valvola esterna di intercettazione generale del gas e dell'interruttore elettrico generale.

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