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Pag. 1 Indice di Marzo 2015 1 - Situazione dei mercati o Mercati azionari § Le correzioni dei mercati . § Gli effetti della liquidità § Analisi della settimana § S&P500 e mercato USA (semiconduttori, biotecnologie e Apple) § Indici Europei (DAX, SPMIB e IBEX) § Shanghai A shares § Msci World § Valutazioni fondamentali sullo MSCI World § Sentiment degli operatori § Conclusioni mercati azionari o Altri mercati § Mercato obbligazionario (decennale americano) § Materie prime (petrolio) § Dollaro § Conclusioni 2 - Il Laboratorio o Strategie mean Reverting : Connors RSI2P 3 - Il sentiment dei mercati o Indicatore Greed&Fear 4 - Eulero : forza del trend o Dax o FTSEMIB o Eurodollaro o Sp500 5 - L’angolo del reversal o Volatility Cone e MR001 § Dax § FTSEMIB § Eurodollaro § Sp500 Parla con gli autori di Trend Mercati I lettori di Trend Mercati hanno la possibilità di interagire con gli autori del report cliccando sul seguente link: http://www.investireoggi.it/forum/trend-mercati-vf72.html Richiedi la tua username e password per accedere gratuitamente L’area di discussione è privata, per poterne usufruire è necessario inviare una richiesta email all’indirizzo [email protected] specificando semplicemente il vostro nome e cognome. Vi verranno inviate una username ed una password personalizzate ed uniche, con le quali potrete accedere. Se volete, potete segnalare voi stessi la username e la password che preferite.

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Indice di Marzo 2015

• 1 - Situazione dei mercatio Mercati azionari

§ Le correzioni dei mercati .§ Gli effetti della liquidità § Analisi della settimana § S&P500 e mercato USA (semiconduttori, biotecnologie e Apple)§ Indici Europei (DAX, SPMIB e IBEX)§ Shanghai A shares§ Msci World§ Valutazioni fondamentali sullo MSCI World§ Sentiment degli operatori § Conclusioni mercati azionari

o Altri mercati § Mercato obbligazionario (decennale americano)§ Materie prime (petrolio)§ Dollaro§ Conclusioni

• 2 - Il Laboratorio o Strategie mean Reverting : Connors RSI2P

• 3 - Il sentiment dei mercati

o Indicatore Greed&Fear

• 4 - Eulero : forza del trendo Daxo FTSEMIBo Eurodollaroo Sp500

• 5 - L’angolo del reversal

o Volatility Cone e MR001 § Dax§ FTSEMIB§ Eurodollaro§ Sp500

Parla con gli autori di Trend Mercati I lettori di Trend Mercati hanno la possibilità di interagire con gli autori del report cliccando sul seguente link: http://www.investireoggi.it/forum/trend-mercati-vf72.html

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1 - La situazione del mercato

1.1 - Le correzioni dei mercati Nel commento all’interno della sezione dedicata a TrendMercati domenica scorsa avevamo indicato come diversi indicatori segnalassero il rischio di correzione dei mercati azionari, correzione che poteva tranquillamente essere una delle correzioni abituali manifestate dal bull market attuale.

Indicavamo come il rischio di correzione fosse più accentuato su alcuni settori come quello biotecnologico, che manifestava al suo interno tutti gli eccessi tipici di una log periodic bubble secondo la definizione di Sornette e di altri analisti quantitativi: in questi anni hanno studiato dei metodi per individuare quei movimenti esponenziali degli indici, che sono spesso propedeutici a pause correttive, se non a cambi di direzioni dei mercati ed indici che sono interessati da questo movimento.

Effettivamente le prime tre sedute della settimana hanno avuto queste caratteristiche correttive proprio su questi mercati, portando il bilancio medio di fine settimana negativo per molti indici azionari.

Naturalmente il fatto che molti partecipanti dei mercati dispongono di strumenti atti a individuare lo sviluppo non armonico di un movimento, fa si che questi movimenti tendono sempre meno a realizzarsi e soprattutto tendono ad anestetizzare sugli indici più significativi i movimenti al rialzo ed al ribasso ,creando su questi mercati un andamento degli indici più regolare e quindi apparentemente più sostenibile.

1.2 - Gli effetti della liquidità Questo avviene soprattutto in periodi di liquidità positiva come questo, quando la liquidità presente sui mercati è abbondante e dove il bassissimo livello dei tassi permette creazione di liquidità a molti operatori e non solo alle banche centrali.E in certi casi, come è possibile osservare su alcuni indici globali, il movimento diventa addirittura un laterale di medio/lungo periodo, dove la sfida tra mercati e settori rialzisti e ribassisti si conclude in parità con travasi continui tra settori e mercati. Questo avviene soprattutto se dall’altra parte gli stessi tassi bassi permettono a molte più imprese di accedere ai mercati finanziari globali, strappando tassi sempre più bassi e aumentando a dismisura le dimensioni dei mercati fixed income, ed esponendo in maniera ancora più evidente l’intero sistema economico al rischio di un repentino movimento al rialzo dei tassi a medio lungo termine.

Nella parte tecnica analizzeremo più da vicino queste situazioni.In questa sezione ci preme sottolineare che questi strumenti permettono di limitare l’ipotesi di bolle speculative, esclusi a mio modo di vedere i mercati obbligazionari ,che invece per una quota maggiore rispetto a quelli azionari hanno valutazioni molto più estreme: e questo anche a causa della presenza delle autorità monetarie sui desk in acquisto con i vari QE .

Naturalmente questa ipotesi e questa teoria funziona fino a quando un evento realmente imprevedibile crea un cambio reale ed operativo sui mercati, e quindi modifica in modo significativo la liquidità dei mercati, sia quella istituzionale che quella privata, causando quindi un vero deragliamento dei mercati finanziari.Questo può avvenire sia attraverso manovre monetarie eccessivamente restrittive per la situazione macro in cui si trovano, ma anche per le decisioni degli operatori privati ed istituzionali, che si trovassero per una ragione o per un altra a dover ritirare pesantemente dei denari dai mercati finanziari.

1.3 - Analisi della settimana Utilizziamo ora il solito ed interessante riassunto a cura di RectitudeMarket sulla situazione dei mercati dell’ultima settimana escluso il fixed income di cui parleremo dopo:

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Come detto molti mercati e settori hanno chiuso la settimana negativi. In particolare Wall Street ha avuto una settimana negativa insieme a diversi emergenti, mentre i paesi periferici europei, e soprattutto mediterranei ,si sono comportati bene, così come l’indice di Shanghai.Sulle materie prime, assistiamo all’ennesima inversione di forza tra petrolio e gas naturale tipica di questa fase: con un euro che ha mostrato un recupero, che però al momento si attesta come un recupero da ipervenduto, e quindi di natura tecnica.

Andiamo ad analizzare mercati e settori con una maggiore profondità.

1.4 - S&P500 e mercato USA (semiconduttori, biotecnologie e Apple)La debolezza degli indici americani ha avuto il suo cuore in diversi settori che sono diventati importanti per gli indici USA, o per la loro forza relativa manifestata negli ultimi anni , o per la loro connessione con il boom dell’ IT, soprattutto nella sua componente mobile.Del settore biotecnologico avevamo già parlato lo scorso fine settimana come uno di quei settori che aveva acquistato un movimento parabolico sempre estremamente rischioso per il buon prosieguo del trend. Questa settimana il settore ha corretto parte della forza relativa prima di consolidare la correzione. L’indice al momento si è appoggiato sulla trendline ascendente che sorregge il movimento da ottobre a questa parte, e su questo supporto ha costruito la reazione alla debolezza. Al momento però la reazione è stata parziale e non ha recuperato granché del movimento correttivo, esponendo il settore ad ulteriori rischi.In ogni caso la situazione è incerta, ed un buon analista resterà ad osservare il prezzo che se supererà in chiusura di lunedi la chiusura di venerdi potrà pensare ad un ulteriore fase di recupero, mentre in caso contrario un retest della trendline: ed anche un suo break potrebbe essere molto probabile. Osserviamo l’andamento di uno degli ETF del settore:

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Un altro settore che ha pesantemente corretto nelle prime sedute della scorsa settimana è il settore dei semiconduttori, settore certamente meno interessato rispetto al biotech da un movimento speculativo, ma molto più correlato alla forza reale dell’economia e quindi all’andamento complessivo dei mercati. In questo caso, il settore mercoledì ha subito una forte correzione dei valori che nella seduta di venerdì ha recuperato in maniera consistente, ma non riuscendo a recuperare la trendline ascendente che parte dai minimi di ottobre, e che fino ad oggi sostenuto il movimento di recupero del settore. Anche in questo caso solo il recupero della trendline segnerà la fine della fase correttiva attuale.

All’analisi di questi due settori fondamentali aggiungiamo anche un commento al grafico del prezzo di un titolo che si può considerare l’icona ed il simbolo della forza dell’economia USA negli ultimi anni, il titolo che con i suoi utili ha tenuto in piedi gli earnings delle corporation USA, soprattutto dopo la correzione del prezzo del settore energetico.Apple sta assumendo un comportamento parabolico del movimento di breve/medio periodo.Vero che per rendersi conto meglio di un movimento parabolico occorrerebbe un grafico logaritmico, ma in questo caso è evidente anche da un grafico normale, in quanto le variazioni percentuali tra i vari livelli non si discostano eccessivamente.In ogni caso Apple dopo il top di fine febbraio è in una fase che gli analisti tecnici definirebbero una flag in questo momento rialzista: ma sembra che anche dal recente passato il movimento dovrebbe avere una durata superiore, per eliminare le scorie della pendenza precedente e permettere agli indicatori di scaricare. Quindi il rischio che questa fase correttiva di breve possa prolungarsi ancora qualche seduta

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c’è.

Se andiamo invece ad osservare lo S&P500, cioè l’indice più importante del mercato USA, quello che possiamo notare è che queste convulsioni interne di mercati e settori non hanno al momento interessato il canale rialzista in cui l’indice è inserito oramai da diversi anni. Questo sia in presenza di forza del dollaro, che come sappiamo solitamente tende ad indebolire il valore delle azioni domestiche, in particolare quelle esposte all’export, in un momento in cui le valutazioni delle azioni USA orientate al mercato interno hanno valutazioni da pre bolla.Quello che si può osservare è che in questi ultimi mesi il canale di trend si è ancora ristretto, nonostante la forte volatilità interna dei settori con il meccanismo che abbiamo descritto precedentemente.

Se ampliamo ulteriormente lo sguardo, possiamo notare che come già evidenziato in un TrendMercati di qualche mese precedente, è che l’indice sembra mostrare una fase di consolidamento ‘’alto’’ come avvenuto anche nei precedenti e più importanti top degli ultimi 15 anni, con un MACD che segnala un certo nervosismo nei suoi comportamenti.Non sappiamo se questo nervosismo sfocierà in una correzione di breve o in una correzione di medio lungo, ma certamente il lungo pone dei dubbi sulla ulteriore sostenibilità al movimento, in caso di nuova debolezza che rompesse il box degli ultimi mesi.

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1.5 - Indici Europei (DAX, SPMIB e IBEX)Gli indici europei invece in questi ultimi anni hanno avuto una maggiore volatilità dei prezzi, causata anche dalle difficoltà della moneta unica ad imporsi come una valuta di riserva.Il QE lanciato dalla BCE ha di fatto causato una debolezza della valuta, ma anche uno spike di prezzo sui vari mercati nazionali, con una forza che si travasa tra i paesi core ed i periferici a seconda della situazione di momentum. In questa fase comunque lo spike si è verificato su quasi tutti i mercati, ponendone però alcuni in situazioni tecniche interessanti ed altri invece in una posizione di eccesso.Nell’ultima categoria possiamo sicuramente mettere il DAX, uno degli indici dominanti degli ultimi anni che sebbene viene da un robusto rialzo ha avuto la forza, dopo la pausa di consolidamento del 2014 , di sviluppare una nuova gamba rialzista molto più pendente delle precedenti.Certamente avrebbe bisogno come in altri casi di una pausa di consolidamento per creare le condizioni per una crescita maggiormente sana, e non costruire quello che altrimenti sarebbe la prossima bolla dei mercati finanziari.

Al contrario l’indice italiano, nonostante abbia anche lui effettuato uno spike di prezzo importante, è posizionato per poter effettuare un ulteriore recupero: naturalmente se i livelli attuali di prezzo non cedono. La conformazione dell’indice, così come anche l’indice spagnolo, segnala una configurazione tecnica che necessita scuramente di conferme, ma che nel passato ha spesso segnalato ulteriori importanti movimenti rialzisti. Importante per l’indice italico è superare la quota poco sopra i 24.000, per dare la conferma finale del movimento, mentre altrettanto importante è tenere il supporto a 22.200 circa.

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1.6 - Shanghai A sharesPer prima cosa ricordiamo la maggiore flessibilità operativa dell’indice Cinese, che dopo la sua fusione con il mercato di Hong Kong ha visto il numero di conti per il trading aperti sul mercato Cinese esplodere, raggiungendo l’astronomica cifra di 181.5 milioni di conti: e di conseguenza ha visto una spike dei volumi e dei prezzi.Certamente questo tipo di movimenti sono tipici di un mercato altamente rischioso e volatile, soprattutto in un periodo di rallentamento economico relativo: ma in questo caso le medesime considerazioni che abbiamo fatto sugli altri mercati non si possono applicare al mercato domestico cinese, in quanto interessato da cambiamenti che ne possono modificare la struttura di lungo periodo.Più onesto osservarne l’andamento per comprenderne quanto prima la sua realizzazione di mercato operativo globale, ed osservare come potenziale game changer il numero di nuovi conti per il trading aperti. Solitamente al calo del numero dei conti aperti ha corrisposto un calo dei volumi ed un susseguente calo dei prezzi.

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1.7 - Msci WorldL’indice globale mostra un andamento per molte cose similare a quello dello S&P500, a conferma della nostra idea che le forze del mercato si sono manifestate in questi anni nella differenziazione geografica e nei settori, mentre negli indici generali hanno apparentemente mostrato la calma dei forti, pilotati dai modelli quantitativi e di differenziazione delle asset class.In particolare come si può notare, dal baby bear market del 2011 ad oggi, che anche l’MSCI ha navigato in un graduale bull market secolare, caratterizzato nella prima fase da una adeguata crescita degli utili, mentre nella seconda fase è stato orientato da un significativo re-rating degli asset di rischio e quindi da presa di rischio e dall’avidità.Nell’ultimo anno in realtà l’indice ha rallentato la sua crescita costruendo un gigantesco movimento laterale che non ha ancora trovato uno sfogo direzionale certo, così da definire con maggiore precisione il contesto del mercato su cui ci stiamo orientando.Questo probabilmente è anche dato dalle valutazioni fondamentali dell’indice, che risultano elevate un po’ in tutte le sue componenti, anche se con una certa differenziazione da settore a settore.

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1.8 - Valutazioni fondamentali sullo MSCI WorldSe l’MSCI presenta valutazioni fondamentali tirate, questo è dato dalle componenti forte di quest’indice e cioè soprattutto dal mercato americano, mercato ancora dominante per quanto riguarda la componente azionaria. Se il valore delle small cap è decisamente elevato, anche le valutazioni delle big cap non sono da meno. In questo momento le aspettative di crescita degli utili si sono depresse (per il primo trimestre 2015 le aspettative sono negative) e nonostante i molto probabili aggiustamenti positivi che sempre intervengono, probabilmente vedremo una crescita piatta degli utili.

Il calo, molto forte nel settore energy, non ha però risparmiato nessun settore dell’economia USA.: e altri indicatori fondamentali che cercano di mostrare la sopra/sotto valutazione dei mercati segnalano problemi forse anche più grandi.Il tanto discusso Cape index, cioè il metodo inventato da Shiller per calcolare il rapporto prezzo utili di un azione utilizzando gli utili aggiustati ciclicamente (da li le polemiche) indica che il mercato USA e anche molti altri mercati sono sovraquotati rispetto ai propri valori fondamentali.Questo è anche normale in una fase di forte liquidità, ma in caso di riduzione della liquidità presente questo tipo di valutazione non offre margini di errore alle aziende. La storia ci dice che con livelli di CAPE index simili a quelli attuali, il ritorno degli indici USA nei prossimi 10 anno sarà di un modesto 1% anno: e questo è avvenuto anche in periodi di forte espansione monetaria.

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Naturalmente questa media si ottiene con periodi che hanno avuti ritorni negativi e periodi che hanno realizzato performance positive tra il 5 ed il 10%; ma è evidente che il rialzo visto negli ultimi anni, secondo questo indicatore fondamentale, potrebbe non vedersi per qualche tempo.

Allargando l’orizzonte però vi sono mercati che hanno un CAPE PE interessante in un orizzonte temporale di lungo periodo, ma che devono prima risolvere propri problemi interni e/o esterni.Parliamo ad esempio di Grecia, Russia o Ungheria, ma anche di Austria.Qualcuno potrebbe meravigliarsi di questa presenza, ma certo è che da un punto di vista fondamentale tutta l’area dell’ex Europa ha sofferto la crisi europea, e l’Austria è uno dei paesi maggiormente esposta a quell’area.Aggiungiamo poi che la vicenda del default di Hypo Alpe Adria ha degli effetti deleteri sul settore finanziario austriaco non ancora calcolabili , essendoci ancora delle incertezze su chi sarà costretto e chi no a partecipare a salvare la bad bank (HETA) uscita dal fallimento Alpe Adria. (Per approfondimenti il team è a disposizione)Quindi c’è una certa giustificazione negli estremi sia positivi che negativi delle valutazioni dei vari mercati, ma è certo che nel lungo periodo i mercati sottovalutati possono rendere più che quelli sopravvalutati: questo salvo clamorosi errori di politica monetaria economica o geopolitica.

Qua sotto i mercati che presentano il CAPE più elevato a destra e quelli con il CAPE più basso a sinistra (dati di metà marzo).

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1.9 - Sentiment degli operatori In questi ultimo anno il sentiment dei sondaggi effettuati sugli operatori dei mercati hanno spesso mostrato segni contrastanti o letture difficili, a causa appunto di queste continue rotazioni dei mercati e tensioni geopolitiche e monetarie.Questo ha reso la loro lettura più difficile, perchè in presenza di una forte base di liquidità doversi confrontare in fase di tensioni con mercati estremamente forti è stato un esercizio difficile, e favorevole ai sistemi che tendono a seguire i trend in maniera meccanica senza influenze emotive.Un dato però più attendibile si può estrarre grazie ad una recente ricerca di Leuthod.Prendendo infatti i dati dell’Investor Intelligence, cioè il parere di oltre 100 tra i più importanti scrittori di note finanziarie su base, annua possiamo fare qualche riflessione.Innanzitutto la ricerca prende le posizioni assunte da questi analisti indipendenti, ed in particolare la percentuale dei rialzisti rispetto al totale dei rialzisti + ribassisti. Si realizza la media su base annua, e poi estrapola un valore % e lo confronta per i vari anni.Il 2014, rispetto alla media di questa lettura, si posiziona come uno degli anni più positivi di sempre.Prendendo però i 10 migliori anni di lettura positiva (con l’indicatore dal 68% in su) rispetto ai 10 anni con lettura più bassa (dal 48% in giù), il risultato dei mercati finanziari mostra una profonda differenza.Nei 10 con gli analisti indipendenti fortemente positivi abbiamo avuto ritorni dei mercati non particolarmente brillanti, mentre negli anni con letture significativamente inferiori i mercati hanno fatto molto meglio.

1.10 - Conclusioni mercati azionariTecnicamente i mercati vengono da un ampia fase positiva che ha necessità di un consolidamento, ma le correzioni realizzate attualmente sembrano mostrare la necessità di una ulteriore spinta al ribasso prima di ripartire. Comunque resta necessario come sempre che certi valori chiave sui vari indici non cedano, per non peggiorare lo scenario.Purtroppo nonostante le parole della Yellen , che sostiene che i mercati sono prezzati alti ma non manifestano ancora eccessi, c’è l’evidenza che solo con una economia mondiale che recuperi forza (cosa che parzialmente sta avvenendo) queste valutazioni potranno essere sostenibili. In caso contrario valutazioni e sentiment potranno fare da zavorra alla ripresa degli indici.

1.11 - Mercato obbligazionario (decennale americano)A nostro avviso il mercato obbligazionario è in una bolla speculativa causata dall’interventismo delle banche centrali, e dalla sua enorme espansione che ha drenato una mole enorme di liquidità, e che avrà necessità di essere convertito alla scadenza in altro debito … magari in una situazione di tassi completamente differente dall’attuale.

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Nel frattempo però l’intervento delle banche centrali è calmieratore di ogni tendenza.In questo numero osserviamo da vicino l’andamento di lungo periodo dell’obbigazionario americano, che fa come sempre da catalizzatore per ogni asset class legata al fixed income.Nel lungo periodo, possiamo vedere che il canale ribassista che contiene le oscillazione del rendimento e che la posizione attuale è chiaramente neutrale, dove il rischio di fuoriuscita è ancora molto remoto: e ogni qualvolta in nervosismo prende gli altri mercati, i flussi di liquidità ritornano copiosi ad abbattere il rendimento.Più sul medio invece, possiamo vedere un altro canale ribassista ben evidente: anche in questo caso con una sua gestione neutrale, ma senza i particolari segnali di panico tipici degli spike ribassisti, come quelli visti ad ottobre con la correzione legata al petrolio o a gennaio con le attese del QE all’europea.Dall’altra parte, se il tapering del 2013 portò il decennale americano a passare da 1,60% a oltre il 3%, in questo caso le aspettative di rialzo dei tassi sembrano più moderate e molto rispettose delle prudenti parole della Yen e del FOMC.

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1.12 - Materie prime (petrolio)Insieme alla stabilizzazione del petrolio, osserviamo anche il calo delle piattaforme petrolifere negli USA in fase di stabilizzazione, con una decrescita della settimana inferiore rispetto a quello degli ultimi periodi: negli USA il calo di piattaforme oil è stato in questa settimana di solo 12 unità. Nonostante questo, la produzione non ha ancora avuto contraccolpi significativi per i discorsi fatti nei mesi precedenti ( vedere i precedenti numeri di Trend Mercati); riteniamo però che la produzione a questi livelli di prezzo potrebbe cominciare a calare fra un mese/due, salvo cambiamenti nella produzione del resto del mondo.

Le giustificazioni del recupero del prezzo diffuse dai media durante la settimana sono a nostro avviso non corrette.Sebbene la situazione dello Yemen sia l’ennesima miccia nello scacchiere mediorientale che rischia di incediarsi per lungo periodo, i rischi per il passaggio del petrolio a Bab El Mandad sono evidentemente limitati dalla dislocazione a Gibuti (cioè dall’altra parte del Corno d’Africa) di basi militari con la presenza di forze francesi, giapponesi, americane ed anche italiane, apparentemente per motivi antipirateria, ma in realtà per la tutela di un passaggio petrolifero chiave. Inoltre in questi ultimi giorni navi egiziane si sono posizionate nello stretto, per rinforzare ulteriormente il dispositivo.Sostenere che il petrolio si è rialzato per i rischi dello Yemen è una forzatura concettuale che vuole nascondere la finanziarizzazione delle materie prime, ed in particolare quelle energetiche, oramai soggette ai flussi di capitali che quando la ritengono un asset class conveniente la comprano come si fa per una azione o una obbligazione, pur con le dovute differenze.Inoltre dando un occhio al prezzo del petrolio Dubai (quello più interessato eventualmente dal passaggio sullo stretto) i movimenti di prezzo non erano certo così intensi come quelli visti sul West Texas o il Brent.Venerdì la dimensione della candela di correzione ha negato il movimento precedente, ed espone il petrolio al rischio di una nuova fase correttiva: anche se a suo vantaggio ci sono modesti volumi.Poco sopra i 54 di West Texas avremo invece una reale inversione dei prezzi e quindi un cambio di tendenza.

1.13 - DollaroLa correzione dei mercati ha visto in contemporanea sviluppare una certa debolezza del dollaro dopo un lungo periodo di forza relativa. Questa duplice reazione fa pensare che parte della forza dei mercati mondiali era legata anche alla debolezza dell’euro, e quindi il cambio di tendenza ha di fatto costretto alcune posizioni legate a questo movimento a venire chiuse e quindi ad accelerare il movimento. Restano forti posizioni ribassiste sull’euro, mentre sul mercato USA ci si aspetta un rialzo dei tassi. Il fatto che il resto del mondo sia invece tendenzialmente più accomodante, dovrebbe consentire al dollaro di mantenere la forza mostrata fino ad ora: anche se pensiamo che la tendenza dovrebbe moderarsi rispetto alla prima fase.

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Poichè anche il Dollar Index aveva assunto caratteristiche paraboliche nel movimento, la pausa correttiva attuale serve appunto a moderarne i termini: e come possiamo vedere si è appoggiata alla prima trendline di sostegno.Solo il cedimento della seconda trendline (che vale circa 1,12 contro euro) segnalerebbe un cambio di tendenza decisivo ,mentre un ritorno intorno ai 95 vorrebbe dire la ripresa di un trend sostenibile.In sintesi riteniamo che il dollaro potrebbe aver terminato la fase di consolidamento, ma che in ogni caso è solo sotto 95 di dollar index e 1,12 di euro che la situazione peggiorerebbe con 94 (ed 1,14/15 circa) come punto di svolta.

1.14 - ConclusioniRealizziamo il nuovo TrendMercati dopo una forte fase rialzista ed una breve fase correttiva, esponendo quindi il nostro lavoro ad un maggiore rischio di errore. Il nostro scopo non è comunque individuare tutti i trend possibili, ma identificare i rischi e le opportunità sui vari mercati, ponderando le situazioni di tensione e i rischi che anche le migliori opportunità presentano.

In questa situazione è evidente che si aprono due scenari sui mercati azionari:1. Il primo e più probabile è quello di una ripresa del trend in atto, dopo eventualmente una

ulteriore breve discesa a scaricare ancora parte della forza della fase precedente. a. Al momento i trend degli indici più importanti mostrati (anche nel report) sono

ancora in essere, e quindi fino a quando non vengono negati restano validi.b. Le condizioni di liquidità sono straordinariamente accomodanti, con quasi tutte le

banche centrali espansive. L’unica banca centrale che vorrebbe essere restrittiva è quella USA ma la sua prudenza, il livello dei tassi attuale, e il continuo reivestimento degli asset detenuti in scadenza, non ne fanno certo una banca centrale restrittiva.

c. La valutazioni sono tirate ed il sentiment forse troppo positivo, ma come dice il detto il mercato può restare irrazionale per lungo tempo contro ogni logica fondamentale.

2. Il secondo scenario invece vedrebbe la correzione attuale come l’inizio di una pressione ribassista più intensa e quindi, anche se a nostro avviso non con una pressione molto forte, si vedrebbero aumentare i segnali di inversione che alcuni indicatori di lungo sembrano segnalare.

A nostro avviso monitorare il settore biotech contro il settore energy, il Dax e gli indici periferici europei potrebbe essere fondamentale per avere una visione del prossimo futuro dei mercati.

Per domande e aggiornamenti, vi aspettiamo nella sezione del forum dedicata!

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2 - Il Laboratorio

Strategie Mean Reverting : ConnorsRSINella pagine precedenti abbiamo visto come alcuni mercati abbiano impostato dei movimenti di rialzo negli ultimi mesi, in seguito alle aspettative prima e alla esecuzione poi del QE europeo: la manovra monetaria della BCE è orientata a sostenere lo sviluppo della economia reale, ma i primi effetti ovviamente sono sui mercati finanziari. L’acquisto di Bond sovrani immette liquidità nel sistema, la pressione degli acquisti sulle obbligazioni riduce i tassi di interesse e quindi la liquidità in eccesso cerca sfogo nell’acquisto di titoli azionari: i grafici dei principali indici europei ne sono eloquente testimonianza.Ma questa spinta bullish non può essere costante ed omogenea, e quindi avverranno dei momenti di riflessione da parte degli operatori: riflessione che non intacca il trend ma crea opportunità di acquisto. Questo è il campo di azione delle strategie mean-reverting .

In un trend definito, e soprattutto sostenuto da una spinta finanziaria molto chiara e forte come il QE, è evidente che la migliore strategia sia quella trendfollowing: abbiamo anche visto nei precedenti numeri come delle posizioni in opzioni che vadano a smorzare parte dei guadagni della salita dei corsi abbiano un effetto controproducenti sui guadagni, perché il costo della ‘protezione’ data dalla opzione è superiore alle perdite … almeno finchè il trend resta forte e definito.Ma l’osservazione del grafico mostra che comunque ci sono delle pause nel trend, sia per recuperare degli eccessi di crescita (tipicamente operatori che prendono profitto dopo alti guadagni) sia per riguadagnare lo spazio perduto ( se qualche evento ha aumentato la percezione del rischio degli operatori) . In entrambi i casi tipicamente il trend riprende, e i prezzi ritornano verso la loro media: è un fenomeno molto conosciuto in finanza, e prende appunto il nome di mean-reverting .

Le caratteristiche del mean-reverting ( da adesso: MR , Mean Reverting ) sono quelle di operare contro un trend di breve periodo ma in direzione del trend principale, contando sulla forza di fondo del mercato e sulle sue capacità di recupero. Molti indicatori si basano sulla volatilità a breve dei prezzi, dato che è proprio uno degli aspetti più MR dei mercati finanziari: le Bande di Bollinger ne sono l’esempio più noto, che associa appunto una media alla volatilità. Per definire invece il movimento di prezzi come ‘eccessivo’ si utilizzano lo Stocastico e ancora di più lo RSI. Tutti questi metodi cercano eccessi di breve periodo, dovuti a situazioni contingenti di liquidità o di overshooting, e misurano quanto velocemente il mercato si è mosso nel breve termine rispetto ai movimenti sul più lungo termine: indice di un eccesso che appunto perché ‘eccessivo’, sarà recuperato dal mercato. Tipicamente quindi le operazioni MR durano poco tempo, nel caso di analisi giornaliere si va dai due ai sette giorni con la maggioranza delle operazioni proprio sui valori più brevi. E questa caratteristica brevità del trade rende compatibile il MR con le strategie trendfollowing: mentre queste ultime seguono movimenti di medio-lungo periodo, tipicamente non meno di 10 barre o giorni, il MR segue in modo contrarian dei trend di breve, muovendosi quindi in accordo con il trend principale: anzi, proprio la forza del trend è una delle maggiori garanzie di riuscita del MR.

Sul mercato americano negli scorsi anni il QE della FED ha creato le condizioni ideali per un operatore trendfollower, con un trend forte e chiaro sostenuto in modo evidente dalla abbondante liquidità che era immessa nel mercato: ogni pausa correttiva si è dimostrata una favorevole occasione di acquisto, che poteva essere utilizzata sia per aumentare le posizioni in ottica trendfollower, o per seguire un rapido rientro alla media, in ottica MR .

Anche noi, con il nostro ‘cono di volatilità’, abbiamo fornito una interpretazione di questo tema: e nei prossimi mesi miglioreremo l’indicatore per trarre degli spunti operativi precisi.Da questo numero cominciamo a studiare i lavori di Connors, che ha generato una serie di interessanti indicatori tutti sul tema: un indicatore migliorato sviluppato sul lavoro di Connors verrà affiancato già da questo numero di Trend Mercati col nome di MR001 .

Il primo di questi metodi è il RSI2P, un semplice RSI a due periodi il cui utilizzo è però condizionato dalla verifica del trend in essere: la base della filosofia MR. Il controllo è fatto su una semplice media a 200 periodi per discriminare il trend principale, e sulla media a 5 periodi per definire la ‘tensione di breve’ dei prezzi: infine lo RSI determina la situazione di eccesso. L’operazione si chiude con il superamento della media a 5 periodi, che rappresenta appunto il ‘ritorno alla media’ di breve, sotto l’influsso del trend principale

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in formula abbiamoBUY = Close>MA(Close, 200) AND Close < MA(Close, 5) AND RSI(2)<10SELL = Close > MA (Close,5)

Per le operazioni short vale la regola contraria, ovviamente con un diverso valore dello RSISHORT = Close<MA(Close, 200) AND Close > MA(Close, 5) AND RSI(2) >90COVER = Close < MA (Close,5)

Vediamo i risultati :scegliamo per la nostra verifica i tre indici principali che seguiamo con voi, e come timespan gli ultimi 9 anni : periodo che comprende momenti di trend positivo, negativo e neutro

Iniziamo con lo SP500:

mostriamo solo una parte del grafico; sul formato PDF di questa pubblicazione, se estendessimo l’ampiezza del file diventerebbe troppo piccolo ed illeggibile: ne salveremo una copia più ampia nella sezione riservata su Investire Oggi .vediamo come la regola operi con una relativa frequenza, 10 operazioni nell’ultimo anno ( e si noti una operazione aperta due giorni fa e non ancora chiusa) , ma per apprezzare l’operatività vi proponiamo una analisi come motore di un Trading System . naturalmente i parametri di Money Management sono discrezionali, qui il settaggio è l’operatività sulla barra seguente in Open sia per i Long che per gli Short, sia in apertura che in chiusura di trade, con un solo contratto senza pyramiding (incremento dei contratti a trade aperto) .

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Non male, ma il max DrawDown rende la strategia poco interessante : ma come indicatore, svincolato quindi dalle scelte di trading che abbiamo visto prima, è assai interessante, con una percentuale di successi di quasi il 66% su 2000 barre . Se guardassimo la durata, è evidente come i trade più brevi siano profittevoli, e quelli che durano più a lungo conducano invece a delle perdite …ma questa analisi ci porta fuori dal nostro discorso odierno di verifica dell’indicatore.

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Per testarne la validità lo applichiamo senza modifiche al DAX: ecco il grafico:

Sembra performare bene anche qui, verifichiamo con le statistiche applicando le stesse regole di trading viste prima:

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Come trading system è meno performante, con resa inferiore e maggiore Drawdown… anche qui le scelte conservative del trading possono aver portato ad una penalizzazione per una logica di trading di brevissimo. Ma qui ci interessa la precisione nella identificazione dei punti di mean reverting, e sul DAX si arriva quasi al 70%, ottimo risultato che dimostra la robustezza dell’indicatore

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Infine, lo FTSEMIB

Ad occhio sembra ancora dimostrare validità, anche se a gennaio prende una solenne cantonata con lo short; del resto non poteva prevedere il QE della BCE, ed in quel momento il trend era, secondo la regola, in fase negativa. Le altre operazioni sembrano positive, ma anche qui conviene guardare le statistiche:

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I dati come trading system sembrano anche migliori sia come resa che come drawdown, e il bias negativo delle operazioni che restano aperte troppo a lungo . Tutti i dati statistici sono confermati, sia nel numero di operazioni ( qui un po’ meno numerose ma sempre in media quasi una al mese ) ma soprattutto nelle operazioni corrette, qui circa 60% .

ConclusioniIl Connors RSI2P è un interessante indicatore di Mean Reverting, con una buona efficacia predittiva nel definire i punti di eccesso profittevoli;come trading system, con i parametri scelti si è dimostrato promettente ma necessita di sviluppi operativi per renderlo applicabile in una operatività che si può affiancare a strategie Trend Following, grazie alle sue prestazioni e alla breve durata del trade.Solo a titolo di prova, abbiamo voluto aggiungere un filtro operativo, con una taratura molto stretta così da ridurre le operazioni ma ottenere migliori prestazioni: appunto una scelta come per affiancarlo ad un sistema principale che segua i trend principali.

Alleghiamo il confronto tra RSI2P e lo RSI2P modificato da noi , con grafico e statistiche … che approfondiremo e svilupperemo nei prossimi mesi

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Graficamente molto interessanti, e le statistiche sono anche meglio

Sp500

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Dax

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3 - Il sentiment – Fear & Greed Index La misurazione del rischioAggiornamento a venerdì 27 marzo 2015

Dopo l’euforia da inizio QE i mercati sembrano necessitare di una pausa riflessiva per smaltire gli eccessi, e gli operatoti mostrano segni di nervosismo. Gli indicatori sono tutti in territorio neutrale o negativo, in attesa di riprendere una maggiore sicurezza. Nel nostro approfondimento vengono analizzate tutte le dinamiche in corso; qui ricordiamo ancora le tensioni su Grecia e Ucraina, sopite ma non sedate e sempre pronte a fornire una scusa per una pausa al movimento ascendente parabolico impostato da gennaio e che aveva portato a letture eccessive dei corsi.

Le componenti sono neutrali o negative, distribuite equamente tra quelle relative ai mercati equity , con però il market momentum in forte lettura pessimista: la forza del dollaro ha iniziato a intaccare le stime sulle esportazioni US, e la prospettiva del rialzo dei tassi FED conferma questo scenario . La delicatezza necessaria alla manovra di tapering è testimoniata dalle affermazioni della Yellen, che infatti più che affermare cerca di creare una cortina fumogena intorno alle prossime manovre monetarie

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Graficamente, la discesa ha ancora un poco di spazio disponibile fino ad area 30 e anche 20, ma la situazione resta ancora favorevole ai mercati finanziari grazie alla abbondante liquidità disponibile.

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4 - Eulero

Aggiornamento a venerdì 27 marzo 2015 Nota: Eulero è un sistema proprietario, ed è la base sia per Trading System che per la gestione di portafogli: verranno aumentati gli indici e le asset class monitorate, sempre con lo stesso sistema di analisi, che per ora è in versione pre-ottimizzazione: quindi è calcolato con gli stessi parametri in ogni mercato, a prova della solidità della struttura logica sottostante Il nostro indicatore ha una piccola modifica, con le letture ‘centrali’ in giallo per mostrare una neutralità del valore: ne stiamo testando la validità

*indicatori utilizzati: KAMA , MAMA , SAR, indicatore H&M EULERO v1.5

Sullo SP500 vediamo la breve puntata negativa e il rientro in area neutra, dopo aver toccato il supporto mobile del trend di lungo: ma la situazione di breve è appunto moderatamente negativa, con SAR in negativo e con KAMA e MAMA moderatamente stabilizzate a delineare resistenze di breve in area 2080. si conferma così anche qui la duplice posizione : negativa nel breve ma delicata perché senza un recupero si comprometterebbe il trend di lungo .

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Il DAX è in posizione molto più positiva, con letture positive dal 10 gennaio per il QE: il SAR però mostra con chiarezza quanto detto nella parte di approfondimento, con gli ‘eccessi parabolici’ che vengono recuperati con brevi fasi riflessive, in questo caso nella seconda settimana di febbraio con una breve discesa; la ripresa della crescita ‘parabolica’ ( si vedano anche le pendenze di MAMA FAMA e KAMA , si è interrotta nell’ultima settimana con una violazione breve (ma molto più decisa rispetto a febbraio ) delle medie che sostengono il trend . situazione per ora comunque ancora positiva, con solo il SAR in lettura bear.

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La situazione dello FTSEMIB riprende ed esalta la lettura del DAX, per i motivi spiegati nell’approfondimento: da notare la partenza di EULERO in gennaio con una pendenza davvero impressionante, una fase di ‘pulizia degli eccessi’ che quindi si è sviluppata più profondamente che in Germania ( EULERO quindi registra l’ampiezza e la durata dello storno con letture neutrali) e la ripresa della salita con una pendenza meno eccessiva che però non evita la nuova pausa di riflessione con violazione di MAMA e KAMA ma non fino alla FAMA , senza parlare del trend di lungo che è ancora intatto ( anche se con pendenza meno forte)

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Il cross eurodollaro resta talmente negativo di lungo che il nuovo EULERO è una linea rossa talmente monotona da non essere quasi percepibile: il rialzo per ora ha le caratteristiche di un movimento di breve periodo e anche se le medie di breve MAMA KAMA FAMA si sono rivolte in positivo, fino a 1.,1149 EULERO non darà segnalazione di tornare verso letture bullish .Qui sotto mettiamo EULERO di lungo periodo, per mostrare da quando sono iniziate le letture negative e con quale costanza si siano mantenute negli ultimi mesi .

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5 - L’angolo del reversal

Aggiornamento a venerdì 27 marzo 2015

Il Volatility Cone è un sistema proprietario per l’analisi della volatilità del mercato, che verrà migliorato (con parametri sulla direzionalità) ma che resterà su SP500 e DAX… : possibili future estensioni ad altri mercati L’indicatore è VOLA-REVERTING: indica la possibilità di un ritorno alla media, prendendo i dati dal mercato delle opzioni

Nel nostro indicatore degli eccessi la segnalazione ora viene graduata in tre livelli per una più facile lettura dei punti di eccesso sul mercato:

1. in blu, i punti di possibile correzione , in rosso i punti di possibile risalita2. una singola violazione: indicatore piccolo con colore più pallido3. violazione intensa : un cerchio intorno all’indicatore4. violazione ripetuta: se la violazione rimane per più di tre giorni, indicatore

grande con colore intenso a. (violazione ripetuta e intensa: indicatore grande con cerchio e colore

intenso)

*** A partire da questa edizione di Trend Mercati aggiungiamo l’indicatore RSI2P nella versione ‘base’, come descritto nell’articolo del Laboratorio .

Interessante vedere due segnalazioni di eccesso negativo sullo SP500, proprio in prossimità dell’appoggio dei corsi sulla trendline di lungo periodo: si veda più sopra EULERO.: ricordiamo che COdVO si è comportato abbastanza bene sul mercato americano.

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Anche l’indicatore MR001, di cui abbiamo fatto cenno nel Laboratorio, ci dà tre letture di inversione di breve: ma qui vogliamo enfatizzare come sia ancora in fase sperimentale, e sebbene abbia degli ottimi risultati negli ultimi 8 anni di analisi, è un metodo senza stoploss e ha registrato una operazione in perdita proprio all’inizio di marzo .

Il DAX ha risposto con un modesto ripiegamento , praticamente una fase laterale, agli eccessi segnalati con chiarezza in febbraio; gli eccessi di marzo che sono stati chiaramente identificati (anche se con segnalazioni meno intense rispetto a febbraio) hanno invece dato luogo alla attuale fase di storno, che ha ancora spazi di discesa senza intaccare il trend principale: ma ricordiamo che il segnale è stato assai più debole rispetto a febbraio, ed allora la correzione fu minima. La forza della liquidità da QE non deve essere sottovalutata.

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Sul DAX il MR001 (valori non ottimizzati, uguale a quelli dello SP500) ha dato indicazioni valide : si tenga conto della pluralità di entrate, come con COdVO) . chiaramente indicate le due fasi correttive del 2015, ad oggi non risultano nuovi segnali … ma i valori sono ancora sul limite della tensione.

Lo FTSEMIB ha recuperato gli eccessi di febbraio con un breve storno ed una fase laterl-rialzista, e ad oggi non segnala esccessi … anzi è ancora abbastanza lontano dal segnale, per le motivazioni macroeconomiche e finanziarie viste sopra: dei tre indici è quello che è in situazione più robusta

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Sul cross eurodollaro abbiamo visto gli eccessi ribassisti di gennaio e febbraio, del tutto speculari a quelli degli indici europei: ma ora iniziano a comparire indicazioni di eccesso di rialzo, con tre brevi segnalazioni che sono in perfetta armonia con quelle che sopra si possono ricavare da MAMA e KAMA: per altro la velocità del rialzo è chiarissima e una fase di maggior equilibrio come in gennaio aiuterebbe gli operatori a formulare le loro valutazioni di medio periodo, seguendo il divenire delle notizie macroeconomiche e (forse soprattutto) le indicazioni che cercheranno di estrapolare dagli aggettivi degli speech del governatore Yellen .