INDICE - comune.sottoilmontegiovannixxiii.bg.it · D QCT2 - quadro centrale termica all. E QP -...

102

Transcript of INDICE - comune.sottoilmontegiovannixxiii.bg.it · D QCT2 - quadro centrale termica all. E QP -...

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.2 di 51

INDICE 1 Oggetto della relazione tecnica di progetto ............................................................................................... 4

2 Riferimenti legislativi e normativi ................................................................................................................ 5

3 Dati progettuali .............................................................................................................................................. 8

3.1 Dati di carattere generale ....................................................................................................................... 8

3.2 Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio................................................................................. 8

3.3 Dati di progetto relativi alle influenze esterne ......................................................................................... 8

3.4 Dati di progetto relativi all’impianto elettrico ........................................................................................... 9

4 Prescrizioni tecniche generali ................................................................................................................... 10

5 Classificazione degli ambienti e vincoli da rispettare ............................................................................. 11

5.1 Posizionamento delle apparecchiature elettriche per l'abbattimento delle barriere architettoniche ...... 12

6 Caratteristiche generali dell’impianto elettrico ........................................................................................ 13

7 Impianto di dispersione .............................................................................................................................. 14

7.1 Prescrizioni normative .......................................................................................................................... 14

7.2 Caratteristiche costruttive dell’impianto di dispersione ......................................................................... 14

8 Criteri di dimensionamento della rete elettrica. ....................................................................................... 15

9 Misure di protezione contro i contatti diretti. ........................................................................................... 15

10 Misure di protezione contro i contatti indiretti ......................................................................................... 15

11 Misure di protezione contro le sovratensioni ........................................................................................... 16

12 Descrizione degli impianti .......................................................................................................................... 16

12.1 Quadri elettrici bassa tensione ............................................................................................................. 16

12.2 Linea principale di alimentazione .......................................................................................................... 18

12.3 Impianto di illuminazione di sicurezza .................................................................................................. 18

12.4 Sistema di diffusione sonora per evacuazione ..................................................................................... 19

12.5 Impianto di rilevazione incendi .............................................................................................................. 21

12.6 Comandi di emergenza......................................................................................................................... 24

12.7 Impianto Fotovoltaico ........................................................................................................................... 24

12.7.1 dati generali .................................................................................................................................... 24

12.7.2 dimensionamento dell’impianto ....................................................................................................... 24

12.7.3 descrizione dell’impianto ................................................................................................................. 25

12.7.4 Gruppo di conversione (inverter) ..................................................................................................... 25

12.7.5 cavi elettrici e cablaggi .................................................................................................................... 26

12.7.6 quadri elettrici .................................................................................................................................. 26

12.7.7 impianto di dispersione e protezione contro i contatti indiretti ......................................................... 27

12.8 Distribuzione impianto forza motrice ..................................................................................................... 27

12.9 Impianto di illuminazione ...................................................................................................................... 28

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.3 di 51

12.10 Impianti speciali .............................................................................................................................. 30

12.10.1 Impianto antintrusione ............................................................................................................... 30

12.10.2 Distribuzione telefonica ed elaborazione dati ............................................................................ 31

12.10.3 Impianto di segnalazione oraria a campanelle .......................................................................... 31

12.10.4 Impianto videocitofonico ............................................................................................................ 32

13 RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI ...................................................................... 32

14 Documenti tecnici del progetto definitivo ................................................................................................ 51

ALLEGATI:

Tabella dati di fornitura

Tabella delle potenze elettriche

Tabella cavi

Tabella verifiche

Calcoli illuminotecnici

all. A QS - quadro sottocontatore

all. B QG - quadro generale

all. C QCT1 - quadro centrale tecnologica

all. D QCT2 - quadro centrale termica

all. E QP - quadro palestra

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.4 di 51

1 Oggetto della relazione tecnica di progetto

La presente relazione tecnica riguarda il progetto definitivo per la realizzazione degli impianti elettrici relativi ai

lavori di ampliamento della scuola primaria “Battista e Marianna Roncalli” di proprietà comunale sito in Via

Manzoni, 3 nel comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII in provincia di Bergamo.

L’oggetto del presente progetto consiste nella realizzazione degli impianti elettrici a servizio della struttura sopra

indicata e non comprende i seguenti impianti (i quali verranno progettati, forniti e realizzati da apposite ditte

specializzate).

• fornitura delle apparecchiature di termoregolazione e relativi schemi di collegamento/funzionamento;

• impianti elettrici a servizio del funzionamento dell’ascensore.

La presente relazione contiene una breve descrizione tecnica dell’impianto elettrico ed evidenzia quanto indicato

nei punti seguenti:

A. Descrizione sommaria dell’impianto al fine della sua identificazione.

B. Norme tecniche di riferimento per gli impianti e i componenti.

C. Dati di progetto.

D. Classificazione degli ambienti in relazione alle condizioni ambientali, alle attività svolte e ad eventuali

particolarità.

E. Dati del sistema di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica (tensione, frequenza, fasi, stato del

neutro, tipo di alimentazione, cadute di tensione ammissibili e correnti di guasto nei diversi punti

dell’impianto).

F. Dati dimensionali relativi all’illuminazione artificiale generale o localizzata per i diversi ambienti e per le

diverse configurazioni di utilizzazione (es. Illuminazione normale, di riserva, di sicurezza).

G. Scelta della tipologia degli impianti e dei componenti elettrici principali in relazione ai parametri elettrici, alle

condizioni ambientali e di utilizzazione.

H. Criteri di dimensionamento e scelta dei componenti elettrici.

L’edificio oggetto del presente progetto, consistente nell’ampliamento della scuola esistente, è realizzato su due

piani fuori terra con forma pressoché a U, con grande cortile centrale e con due accessi principali da strada

pubblica. L’edificio di proprietà comunale si inserisce nella scuola esistente tanto che due gruppi di aule

rimarranno pressoché inalterati dal presente intervento di ampliamento, come indicato sulle tavole architettoniche

di progetto. L’edifico completato occuperà una superficie in pianta pari a circa 1700 m² per il piano terra e pari a

circa 350 m² per il piano primo; è presente inoltre un piccolo piano interrato che ospita il locale centrale

tecnologica ed una autorimessa non di pertinenza della scuola.

L’edificio ospiterà al piano terra un blocco palestra con relativi spogliatoi, locali aule, locali bagni e servizi, corridoi

di collegamento, locale bidelleria ed aula insegnanti. Al piano primo sono presenti locali aule, locali bagni e

servizi ed un atrio, il piano primo è inoltre predisposto per la realizzazione di una futura mensa a servizio della

scuola primaria e della scuola secondaria adiacente all’edificio (vedi tavole architettoniche).

Il collegamento tra i due piani avviene tramite nuovo vano scala dotato di ascensore, sarà inoltre realizzata una

scala antincendio per l’evacuazione in caso di emergenza dal piano primo.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.5 di 51

Per il riscaldamento dell’edificio è previsto un impianto a pompa di calore elettrica il quale comporterà un

aumento della potenza elettrica impegnata dell’edificio.

In base alle informazioni desunte dalla pratica di prevenzione incendi inoltrata al locale comando dei VVF si

evince che l’edificio è classificato come “Scuola di tipo 3 con numero di presenze contemporanee da 501 fino ad

800 persone” secondo DM 26/08/1992. Nella progettazione e realizzazione dell’impianto elettrico verranno quindi

tenute in considerazioni le prescrizioni del DM 26/08/1992 per edifici scolastici di tipo 3.

Il presente progetto di nuova realizzazione degli impianti elettrici, si estende dal gruppo di misura dell’ente

distributore di energia sito al limite di proprietà, fino ai singoli utilizzatori fissi ed alle prese a spina situati

all’interno ed all’esterno dell’edificio della struttura, considerando tutti gli impianti ed i componenti relativi al

sistema di distribuzione in bassa tensione, ai quadri elettrici di zona, all’impianto di distribuzione f.m. e di

illuminazione.

Sono esclusi dal presente progetto gli impianti elettrici a bordo macchina, gli utilizzatori mobili ed in generale tutti

gli impianti o parti d’impianto soggetti a requisiti di sicurezza prescritti in attuazione della normativa comunitaria,

ovvero di normativa specifica (non soggetti al DM n° 37 del 22/01/2008).

2 Riferimenti legislativi e normativi

Nella redazione del presente progetto, sono state e dovranno essere tenute come riferimento nella esecuzione

dell’impianto, le disposizioni di legge e le norme tecniche del CEI.

Si richiamano di seguito (a carattere indicativo e certamente non esaustivo) le principali norme o leggi che

regolamentano la realizzazione di apparecchiature e di impianti elettrici:

− Legge 01.03.68 n° 186: “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari

installazione di impianti elettrici ed elettronici”;

− Legge 08.10.1977 n° 791: “Attuazione della direttiva del consiglio della comunità Europea (n° 73/23/CEE)

relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro

alcuni limiti di tensione”;

− DM 10.04.1984: “Eliminazione dei radiodisturbi”;

− Legge 09.01.1989 n° 13: “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere

architettoniche negli edifici privati”;

− DM 14.06.1989 n° 236: “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità

degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e

dell’eliminazione delle barriere architettoniche”;

− DM 18.12.1975 : “Norme tecniche relative all’edilizia scolastica”;

− DM 26.08.1992 : “Norme di prevenzioni incendi per l’edilizia scolastica”;

− Legge 11.01.1996 n. 23 : “Norme per l’edilizia scolastica”;

− DPR 24.07.1996 n. 503 : “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli

edifici, spazi e servizi pubblici”;

− Legge 05.03.1990 n° 46: “Norme per la sicurezza degli impianti: solo articoli 8, 14, 16”;

− DPR n° 462 del 22.10.2001: “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.6 di 51

installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di

impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”;

− DM n° 37 del 22.01.2008: "Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13,

lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di

installazione degli impianti all’interno degli edifici";

− D. Lgs. n° 81 del 09.04.2008: "Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela

della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” -Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro-;

− D. Lgs. n° 106 del 03.08.2009: "Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81,

in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;

− DM 12.04.1996: "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la

costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi";

− DPR 15.11.1996 n° 661: “Regolamento per l’attuazione della direttiva 90/396/CEE concernente gli apparecchi

a gas”;

− D. Lgs. 12.06.2003 n° 233; “Attuazione delle direttive 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il

miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere

esplosive”;

− DPR n° 151 del 01.08.2011: “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi

alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater , del decreto-legge 31 maggio 2010,

n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.”;

− DM Ministero dell’Interno del 20.12.2012: “Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione

attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi”;

− Direttiva 89/336/CEE recepita con D.Lgs. 476/92: “Direttiva del Consiglio d’Europa sulla compatibilità

elettromagnetica”;

− Direttiva 93/68/CEE recepita con D.Lgs. 626/96 e D.Lgs. 277/97: “Direttiva Bassa Tensione”;

− norma UNI EN 1838: “Illuminazione di emergenza”;

− norma UNI EN 9795:2013: “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio -

Progettazione, installazione ed esercizio”;

− norma UNI EN 54-16: “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Parte 16: Apparecchiatura di

controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale”;

− norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo”;

− norma CEI 11-18: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento

degli impianti in relazione alle tensioni”;

− norma CEI EN 61439-1: “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri

BT) - Parte 1: Regole generali”;

− norma CEI EN 61439-2: “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri

BT) - Parte 2: Quadri di potenza”;

− norma CEI 23-51: “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare”;

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.7 di 51

− norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente

alternata e a 1.500V in corrente continua”;

− norma CEI 64-8: “Impianti elettrici nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio”;

− norma CEI EN 62305: “Protezione delle strutture contro i fulmini e sovratensioni”;

− Norma EN 60079-10-1 CEI 31-87: “Atmosfere esplosive, Parte 10-1: Classificazione dei luoghi per la

presenza di gas”;

− Guida CEI 31-35: “Atmosfere esplosive: guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la

presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)”;

− Norma CEI 0-21: “Regola tecnica di riferimento per la connessioni di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle

imprese distributrici di energia elettrica”;

− le prescrizioni e indicazioni del locale comando Vigili del Fuoco e delle autorità locali;

− le prescrizioni e indicazioni dell’Ente distributore di energia elettrica, per quanto di competenza nei punti di

consegna;

− le prescrizioni e indicazioni della Società Telefonica;

− eventuali prescrizioni o specifiche del committente.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.8 di 51

3 Dati progettuali

3.1 Dati di carattere generale

DATI VALORI NOTE

Committente COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Cliente finale (Proprietario) COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Denominazione dell’edificio o opera Ampliamento scuola primaria

“Battista e Marianna Roncalli”

Scopo del lavoro Progettazione impianti elettrici

Vincoli da rispettare

Altre informazioni di carattere generale

3.2 Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio

DATI VALORI NOTE

Destinazione d’uso Edificio adibito a scuola primaria

Barriere architettoniche E’ richiesto il requisito della accessibilità

E’ richiesto il requisito della visitabilità

Ambienti soggetti a normativa specifica vedi paragrafo - 5

3.3 Dati di progetto relativi alle influenze esterne

DATI VALORI NOTE

TEMPERATURA

Min./Max all’interno degli ambienti +15°C/+35°C

Min./Max all’esterno -5°C/+35°C

Media giorno più caldo +30°C

Media max mensile +25°C

Media annuale +15°C

UMIDITA’

E’ prevista la condensa No

Livello di umidità Basso

PRESENZA DI CORPI SOLIDI ESTRANEI

Pezzatura <1 mm

Polvere Ambienti non polverosi

PRESENZA DI ACQUA

Trascurabile Si

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.9 di 51

Stillicidio

Getti d’acqua

VENTILAZIONE DEI LOCALI

Impedita

Naturale Si

Artificiale Si

Numero ricambi

CONDIZIONI DEL SUOLO E DEL TERRENO

Carico specifico ammesso

Livello della falda dell’acqua

Profondità della linea di gelo < 0,5 m

Resistività del terreno 500 Ω/m

Resistività termica del terreno 2 mK/W

CONDIZIONI AMBIENTALI SPECIALI

Presenza di sostanze corrosive No

Presenza di sostanze inquinanti No

Presenza di correnti vaganti No

Livello di rumore max. ammesso <75 dB

3.4 Dati di progetto relativi all’impianto elettrico

DATI VALORI NOTE

TIPO DI INTERVENTO

Nuovo impianto Si

Trasformazione

Ampliamento Si

Adeguamento

Verifica

LIMITI DI COMPETENZA Dal gruppo di misura dell’ente distributore

di energia elettrica fino alla distribuzione e

all’alimentazione degli apparecchi

utilizzatori fissi e delle prese a spina

della struttura indicata in oggetto

DATI DALL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA

Punto di consegna Gruppo di misura ente fornitore di energia

Tensione nominale e max. variazione 3F+N (400±10%) V

Frequenza nominale e max. variazione (50±2%) Hz

Icc presunta nel punto di consegna 15 kA

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.10 di 51

Sistema di distribuzione TT

Potenza impegnata presunta 50 kW

Vincoli del distributore CEI 0-21

Tensione nominale degli utilizzatori BT 230-400 V

ALIMENTAZIONE DI EMERGENZA - accumulatori interni agli apparecchi

illuminanti autonomi per emergenza autonom. 1 h

- accumulatori interni al il sistema di diffusione

sonora per evacuazione autonomia 30 min.

- accumulatori interni al il sistema di rivelazione

incendi autonomia 30 min. in allarme, 72 h in stand-by

ALIMENTAZIONE DI CONTINUITA’

MAX. CADUTE DI TENSIONE DELLE CONDUTTURE

Linee principali < 1 %

Distribuzione primaria 3 %

Motori a pieno carico 5 %

Motori in avviamento 12 %

Illuminazione 4 %

Prese a spina 4 %

SEZIONI MINIME AMMESSE Come da norme CEI

ELENCO CARICHI E LORO UBICAZIONE Vedi tavole di progetto

ILLUMINAZIONE SUL PIANO DI LAVORO

Illuminamento medio aula tipica 300 lux UNI-EN 12464-1

Illuminamento medio palestra 300 lux UNI-EN 12464-1

Illuminamento medio aree di transito >150 lux UNI-EN 12464-1

Illuminamento di sicurezza vie di esodo > 5 lux art. 7.1 DM 26/08/1992

ALTRE INFORMAZIONI

4 Prescrizioni tecniche generali

Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti elettrici a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali

parimenti costruiti a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 1 marzo 1968, n° 186.

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono stati

installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle sollecitazioni meccaniche, corrosive, termiche o

dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Tali materiali se realizzati secondo le

norme tecniche di sicurezza dell'Ente Italiano di Unificazione UNI e del Comitato Elettrotecnico Italiano CEI,

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.11 di 51

nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a

regola d'arte.

La conformità dei materiali elettrici alle norme che li concernono può essere attestata con due diversi marchi: il

contrassegno CEI ed il marchio di qualità IMQ (o marchio di ente normatore dell’Unione Europea). I due marchi

sono alternativi.

L'impresa esecutrice dei lavori è tenuta inoltre a:

eseguire i disegni degli impianti aggiornati al termine dei lavori per tener conto delle eventuali modifiche apportate

in corso d'opera e indicare marca modello e tipo dei componenti installati; gli elaborati grafici dovranno essere

prodotti su carta (in scala non inferiore a quella di progetto), in duplice copia, e su supporto informatico;

consegnare il verbale delle verifiche iniziali eseguite sull’impianto elettrico secondo le prescrizioni delle norme

CEI 64-8 parte 6, e guida CEI 64-14;

aggiornare il piano di manutenzione allegato al progetto con quanto indicato nei libretti di uso e manutenzione

delle apparecchiature fornite;

eseguire apposito corso formativo al personale addetto alla manutenzione ed alla gestione dell’impianto in

oggetto;

rilasciare per ogni quadro di distribuzione apposita dichiarazione di conformità alle norme applicabili (direttiva BT,

CEI 17-13/1-EN-60439-1 , CEI 23-51, EMC, ecc);

rilasciare la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel pieno rispetto della regola d'arte, completa

degli allegati obbligatori, redatta con le modalità specificate dal DM n° 37 del 22/01/2008.

5 Classificazione degli ambienti e vincoli da rispettare

La classificazione dei luoghi pericolosi rispetto al rischio di esplosione non è oggetto del presente progetto.

In base alla documentazione fornita dal committente relativa al tipo di attività svolte ed al tipo e quantità di

sostanze presenti nell’edificio ed alle prescrizioni del comando dei VV.F. si evidenzia che (ai fini della

realizzazione dell’impianto elettrico):

Tutto l’edifico è considerato come “Ambiente a maggior rischio in caso d’incendio” (ex di tipo A) secondo norma

CEI 64-8/751 (allegato A art. 751.03.2 CEI 64-8) per l’elevata densità di affollamento e per l’elevato tempo di

sfollamento in caso d’incendio in quanto edificio scolastico di tipo 3 con numero di persone presenti fino a 800.

Si evidenzia inoltre che ad integrazione alla pompa di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda

sanitaria verrà utilizzata un centrale termica esistente alimentata a gas metano con 2 caldaie con potenzialità

termica complessiva di 400 kW.

La centrale termica (comprendente sia il locale che gli apparecchi a gas installati all’interno del locale stesso)

sarà quindi alimentata a gas metano (gas naturale), sarà soggetta al DM 12/04/96 e realizzata secondo le

normative di sicurezza vigenti (in particolare al DPR 661/96 per quanto concerne gli apparecchi a gas).

La distribuzione del gas metano per alimentare i bruciatori delle caldaie presenti avviene con tubazioni in acciaio

zincato in bassa pressione (20 mbar) all’esterno della centrale e prosegue all’interno fino al bruciatori delle

caldaie. Per procedere alla progettazione dell’impianto elettrico è stata eseguita la classificazione rispetto al

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.12 di 51

rischio di esplosione sia per le tubazioni all’esterno della centrale termica che per l’ambiente interno al locale

centrale termica.

Per le tubazioni esterne è stata eseguita la classificazione (utilizzando la procedura di calcolo suggerita dalle

guide CEI 31-35 e 31-35/A) ipotizzando di considerare tutte le possibili sorgenti di emissione in caso di guasto

(grado secondo) rappresentate dalla valvola di intercettazione generale supponendo un foro di emissione di

sezione pari a 0,25 mm2 come suggerito dalla guida CEI 31-35. E’ stato verificato quindi che risulta soddisfatta la

condizione f.5.10.3-16 della guida CEI 31-35 (tenuto conto delle sorgenti di emissione di secondo grado peggiori)

e considerando che il volume della miscela effettivamente presente (Vex) risulta minore di 10 dm³, il volume

ipotetico di atmosfera esplosiva (Vz) di tale sorgente di emissione può essere ritenuto trascurabile ai fini dei danni

provocati da un’eventuale esplosione.

Per quanto riguarda l’ambiente chiuso all’interno della centrale termica è stata eseguita la classificazione

ipotizzando di considerare sia le emissioni strutturali di grado continuo (dovute alle emissioni in quantità molto

limitata dai raccordi filettati/flangiati delle tubazioni e dagli steli delle valvole) che tutte le possibili sorgenti di

emissione in caso di guasto (grado secondo) rappresentate dalla valvola di intercettazione generale interna

supponendo un foro di emissione di sezione pari a 0,25 mm2 come suggerito dalla guida CEI 31-35.

Utilizzando la procedura di calcolo suggerita dalle guide CEI 31-35 e 31-35/A è stato verificato che all’interno del

locale centrale termica risulta soddisfatta la condizione f.5.10.3-16 della guida CEI 31-35 (tenuto conto sia delle

emissioni strutturali che della sorgente di emissione di secondo grado peggiore). Considerato che il volume della

miscela effettivamente presente (Vex) della sorgente di emissione peggiore risulta minore di 10 dm³ ed inferiore a

Va/10.000 (essendo Va il volume del locale), il volume ipotetico di atmosfera esplosiva (Vz) di tale sorgente di

emissione può essere ritenuto trascurabile ai fini dei danni provocati da un’eventuale esplosione.

Il locale centrale termica viene quindi considerato, ai fini della realizzazione dell’impianto elettrico, ambiente a

maggior rischio in caso d’incendio come il resto dell’edificio.

5.1 Posizionamento delle apparecchiature elettriche per l'abbattimento delle barriere architettoniche

Ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche si riportano, nella seguente tabella, le posizioni minime e

massime di installazione delle apparecchiature elettriche ai fini del rispetto del DM n. 236 14/06/1989.

UTILIZZATORE ALTEZZA - INTERRUTTORI DI COMANDO ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 60/140 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 110 CM - CAMPANELLI E PULSANTI DI COMANDO ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 40/140 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 110 CM - PRESE ENERGIA, TV E TELEFONO ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 45/115 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 60/110 CM - CITOFONI ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 110/130 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 120 CM - TELEFONI (PARTE PIÙ ALTA DA RAGGIUNGERE) ALTEZZA DI INSTALLAZIONE 100/140 CM ALTEZZA CONSIGLIATA 120 CM

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.13 di 51

6 Caratteristiche generali dell’impianto elettrico

Nella realizzazione del presente progetto, in osservanza alle disposizione normative e di legge è stata prestata

particolare attenzione alla sicurezza delle persone in relazione alla protezione contro i contatti diretti ed indiretti

ed in relazione al rischio d’incendio. A tale scopo saranno previsti, per la protezione contro i contatti diretti,

apparecchi ed involucri con grado di protezione adatto agli ambienti di installazione; per quanto riguarda la

protezione dai contatti indiretti e dal rischio d’incendio i circuiti di distribuzione e terminali saranno protetti da relè

differenziali ad alta sensibilità e gli impianti elettrici verranno realizzati secondo le prescrizioni della norma CEI

64-8/751 (vedi par. 5).

In base alle richieste di potenza elettrica fornite dal committente ed al tipo di utilizzatori elettrici installati è previsto

un contratto di fornitura in bassa tensione 230/400V trifase+neutro con potenza impegnata di circa 50 kW da

verificare in fase di realizzazione dell’impianto in considerazione delle possibili modifiche che potranno

intervenire.

Alcune aule e alcuni locali in prossimità dell’ingresso alla scuola, non essendo praticamente interessati

dall’ampliamento, non saranno oggetto di intervento per gli impianti elettrici ordinari: all’interno di detti locali

verranno realizzati solo gli impianti necessari alla sicurezza dell’edificio (illuminazione di sicurezza, diffusore

sonora per evacuazione).

L’impianto elettrico avrà una distribuzione a caratteristica radiale ed avrà origine dal quadro sottocontatore QS

(installato immediatamente a valle del gruppo di misura dell’ente distributore di energia e collegato ad esso

tramite conduttura in classe di isolamento II di lunghezza < 3 m) dal quale partirà una linea di alimentazione per il

quadro generale della scuola QG protetta da interruttore magneto-termico differenziale selettivo.

Il quadro elettrico generale QG sarà ubicato al piano terra in apposito locale tecnico ed alimenterà la maggior

parte dei circuiti elettrici di f.m. e di illuminazione dell’edificio ed i sottoquadri elettrici della centrale tecnologica

QCT1 e della palestra QP. Il quadro elettrico generale QG svolgerà una funzione centrale per il controllo

dell’edificio in quanto alimenterà tutti i sistemi di sicurezza dell’edificio (illuminazione di sicurezza, impianto

rivelazione incendi, sistema di diffusione sonora per evacuazione) e tutte le centrali degli impianti speciali.

Il quadro centrale tecnologica QCT1 sarà ubicato all’interno del locale centrale tecnologica al piano interrato ed

alimenterà il quadro centrale termica QCT2, i circuiti elettrici a servizio degli impianti tecnologici di riscaldamento

ed i circuiti di illuminazione e di f.m. del piano interrato. I quadri elettrici palestra QP e centrale termica QCT2

alimenteranno i circuiti elettrici di illuminazione e di forza motrice delle rispettive zone. Per le caratteristiche della

distribuzione principale e dei quadri elettrici consultare gli schemi elettrici di progetto.

L’impianto elettrico all’interno della struttura sarà principalmente composto da impianti di illuminazione e di forza

motrice. L’impianto è stato suddiviso con la formazione di più circuiti in modo di garantire la continuità

dell’alimentazione elettrica in caso di guasti e una buona selettività tra le protezioni dell’impianto.

L’impianto di illuminazione normale, anch’esso suddiviso in più circuiti, verrà integrato dall’impianto di

illuminazione di emergenza in modo da garantire una sicurezza maggiore delle persone in caso di assenza

dell’illuminazione principale.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.14 di 51

7 Impianto di dispersione

7.1 Prescrizioni normative

L’impianto elettrico adotta un sistema di distribuzione del tipo TT (artt. 312.2.2 e 413.1.4 CEI 64-8).

In un sistema TT, come quello in oggetto, l’impianto utilizzatore deve avere un impianto di terra unico

elettricamente indipendente dall’impianto di terra del sistema di alimentazione del distributore di energia. Nel

nostro impianto andranno collegate al nodo equipotenziale principale dell’impianto di terra sia le messe a terra di

protezione che quelle di funzionamento dei circuiti e degli apparecchi utilizzatori, i collegamenti equipotenziali

principali, nonché gli scaricatori di sovratensione e gli eventuali sistemi di protezione contro le scariche

atmosferiche e contro l’accumulo di scariche elettrostatiche.

7.2 Caratteristiche costruttive dell’impianto di dispersione

L’impianto di terra sarà unico per tutto l’edificio e verrà realizzato con dispersori orizzontali e dispersori verticali

disposti lungo parte del perimetro esterno del nuovo edificio come evidenziato nelle tavole di progetto allegate. La

conformazione e la distribuzione dei dispersori sarà vincolata dalla forma e dalla disposizione dell’edificio e dagli

scavi necessari alle opere edili. Uno o più punti terminali dell’impianto di terra saranno collegati ai collettori

principali di terra, posizionati strategicamente all’interno dell’edificio, con conduttori in rame isolato giallo-verde.

Durante gli interventi di realizzazione dell’impianto di dispersione dovrà essere verificata la consistenza

dell’impianto di dispersione dell’edificio esistente: i due impianti dovranno essere interconnessi in più punti

(almeno due) al fine di formare un’unica maglia equipotenziale così da impedire la formazione di differenze di

potenziale pericolose fra le masse dell’impianto.

Ad integrazione dell’impianto di terra andranno eseguiti i collegamenti equipotenziali principali di masse e masse

estranee ed i collegamenti equipotenziali supplementari nei locali bagni. Saranno infine eseguiti i collegamenti di

tutti i conduttori di protezione dei circuiti elettrici.

Le caratteristiche costruttive sono peraltro così riassumibili:

- dispersori intenzionali: dispersore orizzontale costituito da corda in rame nudo di sezione 50 mm²

con filo elementare diametro 1,8 mm posata a contatto con il terreno;

dispersore verticale costituito da picchetto tubolare in acciaio ramato diametro

20 mm lunghezza 1,5 m infisso nel terreno;

- dispersori di fatto: costituiti dai ferri di armatura e platee metalliche di strutture in c.a;

- conduttori di terra realizzati in corde in rame isolata giallo/verde di sezione 50 mm²;

- collettori principali di terra realizzati in piastra di rame posizionati in prossimità dei quadri elettrici

principali;

- collegamenti equipotenziali principali e supplementari di masse e masse estranee;

- collegamenti di tutti i conduttori di protezione dei circuiti elettrici.

Viene infine ricordato che dovrà essere effettuato il collegamento equipotenziale supplementare nei bagni e nelle

docce, costituito da conduttore di rame di sezione 2,5 mm2 (se protetto meccanicamente) o 4 mm

2 (se non

protetto meccanicamente), imbullonato alle tubazioni metalliche idriche, riscaldamento, ecc. Tale collegamento,

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.15 di 51

che potrà essere realizzato all'ingresso del locale, dovrà far capo al conduttore di protezione nella cassetta di

derivazione più prossima al locale.

8 Criteri di dimensionamento della rete elettrica.

Il dimensionamento della rete sarà stato effettuato con la determinazione delle potenze assorbite da ogni ramo

della rete e di conseguenza delle correnti di impiego.

Le potenze assorbite saranno calcolate partendo dai dati nominali degli utilizzatori ed applicando fattori di

contemporaneità diversi in relazione al tipo di utilizzazione e alla modalità di impiego.

Le portate nominali dei cavi saranno quelle desunte dalle tabelle CEI-UNEL e IEC e terranno conto del valore di

massima temperatura ambiente di progetto e delle relative modalità di posa con un margine di riserva medio del

10 %.

Il dimensionamento delle condutture terrà conto anche di:

- valore della caduta di tensione alla corrente di impiego;

- coordinamento tra le caratteristiche della conduttura e quelle del relativo dispositivo di protezione, in termini di

correnti di cortocircuito massime e minime e di energia specifica passante.

9 Misure di protezione contro i contatti diretti.

L’edificio è alimentato in bassa tensione a 400/230 V. Per quanto riguarda la protezione dai contatti diretti

nell’edificio, vale quanto segue:

Tutte le parti attive devono avere un isolamento adeguato alla tensione nominale del sistema elettrico

(230/400V);

Tutte le parti attive non isolate dei circuiti saranno protette dai contatti diretti mediante involucri di idonea

resistenza meccanica, termica, elettrica e chimica tale da resistere alle influenze esterne alle quali può essere

soggetto il componente; tali involucri avranno nelle peggiori condizioni un grado di protezione minimo pari a IP4X

(fanno eccezione le prese di tipo civile che avranno grado di protezione minimo IP2X);

Le parti attive dei quadri elettrici saranno accessibili solo dopo l’apertura della porta del quadro elettrico mediante

l’uso di chiavi od attrezzi, od in alternativa con un dispositivo di sezionamento interbloccato con l’apertura della

porta del quadro in modo che la porta possa essere aperta solo se il dispositivo è aperto e il dispositivo possa

essere chiuso solo se la porta è chiusa.

10 Misure di protezione contro i contatti indiretti

In base alla norma CEI 64-8 l’impianto di distribuzione è di tipo TT con impianto di terra unico, al quale fanno

capo tutti i collegamenti delle masse eseguiti attraverso i conduttori di protezione PE.

L’impianto comprenderà pertanto i conduttori di protezione realizzati in corda di rame.

Tale sistema di protezione farà capo a tutti i quadri elettrici e da questi agli apparecchi utilizzatori, agli apparecchi

di illuminazione, alle prese a spina e ad ogni altra massa.

Per soddisfare la protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica del circuito, prevista

dell’art. 413.1.4.2 della norma CEI 64-8/4 per sistemi TT, dovrà essere verificata la seguente condizione:

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.16 di 51

Ra x Ia < 50 (1)

dove:

Ra è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm

Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione, in ampere.

Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo a corrente differenziale, Ia è la corrente nominale

differenziale Idn.

Pertanto, in riferimento alla relazione sopraccitata (1), nota Idn = 1 A, il valore massimo ammesso per Ra è di 50

ohm.

Il valore di Ra dovrà essere misurato ad impianto ultimato e (in sede di verifiche iniziali prima della messa in

esercizio dell’impianto come richiesto da CEI 64-8/6) dovrà essere verificato che assuma un valore inferiore a 50

ohm.

11 Misure di protezione contro le sovratensioni

Come indicato dalle norme CEI 64-8 e CEI EN 62305 l’impianto elettrico dovrà essere protetto dalle

sovratensione sia di origine atmosferica sia dovute a guasti o manovre sulle reti (elettrica e di segnale) entranti

nell’edificio.

Si evidenzia che, pur considerando che la probabilità di infortunio alle persone dovuto a fulmini o sovratensioni è

inferiore al rischio tollerato, per limitare la probabilità di danni alle apparecchiature installate più sensibili alle

sovratensioni (apparecchi elettronici, personal computer, ecc.) è necessaria l’installazione di dispositivi interni di

limitazione delle sovratensioni (SPD) per le linee di energia e di segnale entranti nell’edificio.

Per la protezione delle linee di energia dovranno essere installati SPD combinati per corrente da fulmine e

sovratensione in classe di prova I e II secondo norme IEC (classe B e C secondo norme VDE) nel quadro

elettrico generale QG ed SPD per sovratensioni in classe di prova II (classe C) nei quadri elettrici secondari

QCT1, QCT2 e QP (vedi schemi quadri elettrici).

Per la protezione delle linee di segnale dovranno essere installati SPD combinati per corrente da

fulmine/sovratensione adatti alla protezione delle linee di segnale installati all’origine delle linee stesse.

12 Descrizione degli impianti

12.1 Quadri elettrici bassa tensione

I quadri elettrici dovranno essere conformi alla norma EN 61439-1/2 e/o CEI 23-51 e CEI 23-49.

I quadri elettrici devono essere costruiti solo con materiali atti a resistere alle sollecitazioni meccaniche, elettriche

e termiche, nonché agli effetti dell'umidità che possono verificarsi in servizio normale.

Gli apparecchi ed i circuiti delle apparecchiature devono essere disposti in modo da assicurare il loro

funzionamento e di facilitare la loro manutenzione, ed in modo che sia realizzato il necessario grado di sicurezza

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.17 di 51

e protezione. Lo spazio disponibile per il collegamento deve permettere una corretta connessione dei conduttori

esterni e, nel caso di cavi multipolari, la divaricazione delle relative anime. I conduttori non devono essere

sottoposti a sollecitazioni che possano compromettere la loro vita normale.

Le aperture di entrata cavi, le piastre di chiusura, ecc., devono essere previste in modo che , con i cavi

convenientemente installati, siano assicurate le misure di protezione contro i contatti diretti ed il grado di

protezione stabiliti. Il grado di protezione IPXX dei quadri deve corrispondere a quanto indicato nei disegni e nelle

tabelle riportati nelle tavole di progetto e comunque mai inferiore a IP40.

La temperatura ambiente non deve superare i 40°C e il suo valore medio riferito ad un periodo di 24h non deve

superare i 35°C. La temperatura esterna non deve superare il limite inferiore di -25°C. L’ altitudine d’installazione

dei quadri non deve superare i 1000 m s.l.m.

Le apparecchiature devono garantire la protezione contro i contatti diretti ed indiretti. Le connessioni delle parti

percorse da corrente non devono subire alterazioni inammissibili a causa di sovratemperature normali,

invecchiamento dei materiali isolanti e vibrazioni che si producono nel servizio ordinario.

Le connessioni tra le parti destinate ad essere percorse da corrente devono essere realizzate con mezzi che

assicurino una pressione di contatto sufficiente e permanente.

La scelta delle sezioni dei conduttori all'interno dell'apparecchiatura è lasciata alla responsabilità del costruttore

del quadro.

I conduttori isolati di cablaggio :

- devono essere adeguati alla tensione di isolamento del circuito considerato;

- non devono avere giunzioni intermedie intrecciate o saldate.

- le connessioni devono essere effettuate, in tutti i casi possibili, su terminali di connessione fissi;

- non devono poggiare ne su parti nude in tensione aventi potenziale diverso, ne su spigoli vivi e devono essere

adeguatamente sostenuti.

Le apparecchiature modulari installate nei quadri e negli armadi devono essere del tipo con fissaggio a scatto su

profilato din. Le caratteristiche delle apparecchiature devono corrispondere a quelle previste nelle tavole di

progetto allegate.

Il costruttore del quadro deve apporre frontalmente in modo leggibile la targa di identificazione del quadro e

rilasciare regolare dichiarazione di conformità del quadro stesso.

Devono essere realizzati opportuni interblocchi atti ad impedire l’accesso a tensioni attive e devono essere

effettuate in sicurezza manovre quali le regolazione di relè e sostituzione di fusibili.

La carpenteria sarà del tipo verniciato con resine epossidiche a forno con spessore dei pannelli di lamiera non

inferiore a 15/10 mm per i quadri in involucri metallici; per i quadri racchiusi in involucri plastici sarà del tipo in

resine autoestinguenti o materiali plastici autoestinguenti, in ogni caso resistenti alle sollecitazioni termiche e

meccaniche che dovessero prodursi nell’esercizio normale.

La targa identificatrice del quadro dovrà riportare: Il nome del costruttore, la tensione nominale d’esercizio e la

tensione nominale d’isolamento, la corrente nominale d’impiego, la frequenza della tensione di alimentazione (per

impianti in corrente alternata), il valore della corrente simmetrica di corto circuito sopportabile dal quadro, il grado

di protezione dell’involucro e tutto quanto previsto dalla norma EN 61439-1/2.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.18 di 51

Le targhe identificatrici di ogni interruttore devono indicare il circuito di appartenenza e l’utenza alimentata.

Il costruttore del quadro dovrà attenersi scrupolosamente agli schemi elettrici di progetto nella realizzazione del

quadro stesso.

Le caratteristiche elettriche e ambientali in cui saranno installati i quadri sono le seguenti:

- Tensione nominale: 230 V F+N / 400 V 3F+N

- Tensione d’isolamento: 690 V / 1000 V

- Frequenza di funzionamento: 50 Hz

- Corrente simmetrica di corto circuito: Vedere dati di progetto

- Grado di protezione: in funzione degli ambienti, minimo IP30

- Altitudine d’installazione: minore di 1000m s.l.m.

- Umidità relativa: 50%

I quadri elettrici saranno installato all’interno ed all’esterno degli edifici come da tavole di progetto. Saranno dotati

di interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali a protezione delle linee uscenti dai quadri, con

taratura dei rele’ di protezione e potere di interruzione adeguati al punto di installazione ed al tipo di linee da

proteggere. Alimenteranno i circuiti d’illuminazione e di forza motrice delle rispettive zone. Tutti i circuiti terminali

delle prese a spina di forza motrice e parte dei circuiti di illuminazione saranno protetti da interruttori differenziali

con sensibilità pari a 30mA. Il numero, la tipologia dei dispositivi di protezione e i collegamenti dei quadri saranno

realizzati come da tavole di progetto.

12.2 Linea principale di alimentazione

Comprende il collegamento tra il quadro sottocontatore QS ed il quadro generale QG. Verrà realizzato con cavi

unipolari con guaina tipo FG7M1 0,6/1kV CEI 20-22 II con formazione 3x(1x70)+1x35 mm² infilati in tubazioni

interrate in PVC flessibile ad alta resistenza allo schiacciamento (come da norma CEI 23-8), posate ad una

profondità maggiore di 50 cm dal piano di calpestio. Il dimensionamento della linea principale è tale che la caduta

di tensione nel punto di allacciamento dal quadro sottocontatore QS al quadro generale QG sarà inferiore od

uguale al 1 % con la corrente di impiego.

12.3 Impianto di illuminazione di sicurezza

Come previsto dal DM del 26/08/92 per le scuole di tipo 3 e dalla norma UNI 1838 per i luoghi di lavoro l’edificio

sarà dotato di impianto di illuminazione di sicurezza.

L’illuminazione di emergenza sarà prevista nei corridoi, nelle scale, nelle aule, nei locali principali, lungo le vie di

fuga verso le uscite di sicurezza e in tutti i luoghi frequentati dagli alunni e dal personale scolastico.

L’illuminazione di emergenza verrà realizzata con l’installazione di apparecchi autoalimentati con batterie al Ni-Cd

con autonomia di 1h, tempo d’intervento al mancare della tensione di rete inferiore a 0,5 s e tempo di ricarica

completa degli accumulatori inferiore alle 12 h.

Gli apparecchi illuminanti per emergenza saranno tutti dotati di sistema di autodiagnosi in grado di effettuare un

controllo periodico, automatico ed autonomo, delle funzioni principali degli apparecchi. Il sistema di diagnostica

interno effettuerà periodicamente test di verifica di funzionamento della lampada e test di autonomia della batteria

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.19 di 51

(con possibilità di seguire i test manualmente). Tutte le segnalazioni di guasto o di normale funzionamento

saranno visualizzabili tramite LED luminosi in modo da rendere la lettura semplice ed immediata.

Il sistema di autodiagnosi servirà a segnalare tempestivamente l’eventuale malfunzionamento di un apparecchio

al servizio di manutenzione in ottemperanza alla norma UNI11222 che disciplina la manutenzione degli impianti

di illuminazione di sicurezza.

L’impianto di illuminazione di emergenza dovrà assicurare un livello di illuminamento minimo maggiore di 5 lux ad

1 m dal piano di calpestio lungo le uscite ed i percorsi delle vie di esodo ed in corrispondenza delle uscite di

sicurezza in caso di mancanza improvvisa di tensione (DM 26/08/92). In ogni aula, in corrispondenza della porta

di uscita, è prevista l’installazione di una lampada di emergenza in modo da evitare il panico in caso di mancanza

improvvisa dell’illuminazione ordinaria ed indicare chiaramente l’uscita. Nei locali quadri elettrici e nei locali

tecnologici in genere sarà prevista l’illuminazione di emergenza.

L’impianto d’illuminazione di emergenza avrà lo scopo di garantire la sicura evacuazione delle persone in caso di

necessità e di garantire lo svolgimento delle operazioni di soccorso in sicurezza.

Le linee dei circuiti di illuminazione di sicurezza saranno realizzate utilizzando le canalizzazioni e le tubazioni

utilizzate per i circuiti ordinari (in quanto il circuito di sicurezza è interno all’apparecchio) e saranno realizzate

generalmente con cavi multipolari a bassissima emissione di fumi LS0H tipo FG7OM1 0.6/1 KV CEI 20-22 III e,

solo per le derivazioni terminali, con cavi tipo N07G9-K CEI 20-22 II.

Per l’illuminazione di sicurezza sono stati scelti apparecchi con lampade a LED (vedi tavole di progetto) con

ottimo rapporto potenza/flusso luminoso emesso, ottica ad alta resa e bassa luminanza per evitare

l’abbagliamento molesto. Per l’indicazione delle uscite di sicurezza verranno utilizzate targhe luminose con

pittogramma “uscita di sicurezza” con freccia indicante il percorso di uscita con lampade a LED a bassissimo

consumo.

Per la precisa disposizione e la tipologia delle lampade di emergenza consultare le tavole di progetto.

12.4 Sistema di diffusione sonora per evacuazione

E’ previsto un sistema di diffusione sonora per allarme generale per evacuazione come richiesto dal DM del

26/08/92.

Il sistema di diffusione sonora (tramite altoparlanti) ha la funzione di impartire le opportune istruzioni alle persone

presenti per un’ordinata evacuazione e di ricordare le cose da fare agli addetti all’emergenza, in modo che

possano tempestivamente mettere in atto le procedure pianificate per l’emergenza. Poiché questo impianto

svolge un ruolo fondamentale di sicurezza per l'invio di messaggi in condizioni di emergenza, la prerogativa

dovrà pertanto essere quella di garantire sempre il perfetto funzionamento ed avere quindi la certezza che il

messaggio realmente arrivi a destinazione. Come previsto dal DM 26/08/92 il sistema dovrà funzionare per un

tempo maggiore o uguale a 30 minuti anche in caso d’incendio e di mancanza dell’alimentazione elettrica

principale.

L’impianto, realizzato principalmente per la funzione di emergenza, sarà comunque utilizzabile anche per la

diffusione di normali messaggi e di musica all’interno della scuola con la possibilità di realizzare fino a 6 zone con

due linee distinte per zona. Tramite un ingresso “priority” (compreso di regolatore di volume indipendente) è

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.20 di 51

possibile diffondere i messaggi di emergenza e automaticamente attenuare completamente o parzialmente (a

seconda della regolazione impostata) gli altri ingressi.

L’impianto verrà realizzato in conformità alla norma EN54-16 ed in accordo alla norma EN 60849 (CEI 100-55) e

consisterà in un armadio di tipo Rack posizionato in locale presidiato ed accessibile solo al personale addetto

(locale quadri elettrici), in cui saranno installate le apparecchiature elettroniche dell’impianto di diffusione sonora,

e da una serie di altoparlanti disposti come da tavole di progetto.

L’armadio Rack conterrà i seguenti apparati principali:

- Modulo di alimentazione controllato. Protezioni elettroniche e supervisione per tutte le alimentazioni, sia da

rete che da batteria, comprensivo di batterie ermetiche per il funzionamento a pieno carico per almeno 30

min in accordo alla norma EN 60849 (CEI 100-55). Alimentazione 230 Vac - 24 Vcc.

- Sistema di evacuazione integrato conforme a norma EN 54-16 per la gestione e supervisione completa del

sistema. Con due amplificatori da 250 W RMS in classe D (uno di riserva all’altro in caso di emergenza),

sistema di monitoraggio e controllo del percorso critico e delle linee altoparlanti, contatti di segnalazione

esterna, diagnostica dei guasti. Alimentazione 230 Vca - 24 Vcc.

- Unità di potenza da 240 W RMS. Indicatori di sovraccarico e protezione termica. Regolazione volume e toni

d'uscita. Uscita 100/70/50V e 8/4 Ohm. Alimentazione 230 Vca - 24 Vcc.

Il sistema previsto sarà interfacciabile alla centrale di rivelazione incendi in conformità con le normative EN 54-16

ed EN 60849 (CEI 100-55).

La centrale di controllo audio sarà programmabile per trasmettere almeno i seguenti tipi di messaggi selezionabili

per ordine di priorità:

- messaggio preregistrato di allerta

- messaggio di evacuazione

- messaggi a vivavoce con priorità assoluta.

Un segnale di attenzione deve precedere il primo messaggio di allarme con durata variabile da quattro a dieci

secondi, se l’intervallo tra due messaggi d’allarme supera 10s deve essere diffuso un ulteriore segnale di

attenzione. L’intervallo tra due messaggi di allarme successivi non deve superare comunque 30s. I messaggi

registrati devono essere conservati in forma non volatile e continuamente monitorati dal sistema per assicurarsi

che siano disponibili. Il messaggio registrato non deve essere alterabile o cancellabile da una sorgente esterna.

Il sistema previsto è in grado di pilotare fino ad un massimo di 2 zone espandibili. Le zone da sonorizzare sono

controllate da amplificatori di potenza di tipo modulare con potenza di 240 W RMS con uscita a tensione costante

(100/70/50 Volt), dotati di protezione termica sugli stadi finali, sistema di ventilazione forzata e scheda seriale per

il controllo diagnostico remoto. La scheda di controllo remoto e diagnosi è in grado di verificare il corretto

funzionamento dell'amplificatore e dello stato delle linee altoparlanti, verifica l’impedenza nominale della linea e

rileva eventuali circuiti aperti, corto circuiti e dispersioni verso terra. Un apposito circuito di fine linea, se installato

alla fine della linea montante a valle dell’ultimo altoparlante, provvede al test di integrità della stessa linea

montante altoparlanti, senza necessità di loop di ritorno alla centrale.

E’ previsto l’amplificatore di riserva in commutazione automatica in caso di guasto dell’apparato principale, una

scheda di supervisione modulare permette il controllo di un amplificatore e uno di riserva.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.21 di 51

Nell’impianto è prevista una console digitale con microfono per la gestione degli annunci di servizio con

visualizzazione dei guasti e degli allarmi, possibilità di chiamate a zone o a gruppi di zone e chiave di attivazione

per la gestione dell’impianto in caso di emergenza.

Gli altoparlanti previsti sono di tipo da parete o da incasso con potenza di 6/20 W regolabili e con tensione

d’ingresso 100/70/50 V. Sono in accordo alla normativa EN 60849 (CEI 100-55) completi di morsettiere

ingresso/uscita in ceramica per protezione dai corto-circuiti, fusibile termico, vite di messa a terra e completi di

calotta antifiamma.

I segnali di allarme e i messaggi devono essere chiaramente udibili; i livelli sonori per i segnali di attenzione

previsti secondo norma EN 60849 sono di seguito riportati:

Livello sonoro minimo 65 dBA

Livello sonoro al di sopra del rumore di disturbo in condizioni ordinarie (rumore di fondo) 75 dBA

Livello sonoro massimo 120 dBA

Le linee altoparlanti, prima della messa in esercizio dell’impianto, devono essere testate in accordo alle normative

EN 60849 (CEI 100-55) (integrità e dispersione verso terra).

L’inserimento dell’allarme avverrà tramite annunci automatici da attivare manualmente nel locale bidelleria o con

l’utilizzo del microfono. Le linee di collegamento tra l’armadio rack e gli altoparlanti verranno realizzate entro

tubazioni o passerelle dedicate con cavi resistenti all’incendio tipo EV225 LSZH twistato 2x2,5 mm2 colore viola

come indicato nelle tavole di progetto.

12.5 Impianto di rilevazione incendi

Le funzioni che deve principalmente assolvere l’impianto di rilevazione incendi previsto sono:

• rilevare un principio d’incendio tramite sensori (fumo, calore, ecc.) e/o pulsanti;

• determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale;

• attivare i dispositivi di allarme distribuiti fuori e dentro i locali entro due minuti dalla segnalazione

proveniente da uno o più rilevatori;

• attivare gli eventuali sistemi di protezione attiva (magneti, spegnitori automatici, ecc.);

• segnalare in remoto, tramite linea telefonica fissa e/o mobile, l’avvenuto allarme;

• funzionare per i tempi previsti dalle norme anche in caso di interruzione della linea di alimentazione

normale;

• effettuare periodicamente l’autodiagnosi dell’impianto e segnalare alla centrale eventuali guasti;

• registrare eventuali interventi, guasti e anomalie.

Le caratteristiche salienti dell’impianto di rivelazione incendi ed allarme sono le seguenti:

• i rivelatori di incendio saranno di tipo interattivo, in grado di garantire risposta uniforme a tutti i prodotti di

combustione, parametrizzabili con algoritmo direttamente dalla centrale di controllo, in maniera tale da

adeguare la risposta all'ambiente in cui si trova per ottimizzare la sensibilità al fumo e l'immunità alle

interferenze. Tale sistema, una volta tarati opportunamente i rivelatori in relazione alle peculiarità degli

ambienti, ha la caratteristica di minimizzare i falsi allarmi;

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.22 di 51

• ciascun rivelatore sarà perfettamente identificabile dalla centrale (ogni ambiente verrà pertanto

sorvegliato in maniera distinta) e sarà in grado di isolare cortocircuiti sulla linea bus di rivelazione in

modo da non inficiare il corretto funzionamento degli altri rivelatori collegati sulla stessa linea al fine di

ridurre i tempi di identificazione dell’eventuale incendio;

• la centrale di controllo sarà in grado di gestire tutto l’impianto di rivelazione incendi e di allarme, in

maniera unitaria. La centrale renderà estremamente semplice la visualizzazione delle informazioni,

mediante una rappresentazione che consentirà una facile individuazione dell’evento;

Per il dimensionamento dell'impianto di rivelazione incendio oggetto della presente relazione si è fatto riferimento

alle indicazioni tecniche di cui alla norma UNI 9795.

Il sistema fisso automatico di rivelazione d'incendio sarà installato allo scopo di rivelare e segnalare un incendio

nel minor tempo possibile. Il segnale d'incendio sarà trasmesso e visualizzato su una centrale di controllo e

segnalazione. Un segnale di allarme acustico e visivo sarà emesso negli ambienti previsti dal programma di

gestione e controllo dell’impianto, al fine di limitare il panico. Lo scopo dell'installazione del sistema é quello di:

• favorire un tempestivo sfollamento delle persone, e lo sgombero, dove possibile, dei beni;

• attivare, con tempestività, i piani di intervento di emergenza di sgombero;

• attivare i sistemi di protezione attiva, contro l'incendio ed eventuali altre misure di sicurezza.

I componenti dell'impianto saranno costruiti, collaudati ed installati in conformità alla specifiche normative vigenti.

Tutti i componenti del sistema fisso automatico, così come previsto dalla UNI-CNVVF 9795 saranno conformi alla

UNI EN 54-1. Il sistema comprenderà i seguenti componenti obbligatori:

• i rivelatori automatici d'incendio;

• i punti di segnalazione manuale;

• la centrale di controllo e segnalazione;

• le apparecchiature di alimentazione;

• i dispositivi di segnalazione di allarme incendio;

In funzione delle condizioni di incendio presumibilmente previste, del tipo di materiali combustibili presenti

all'interno dei locali da proteggere, del tipo di lavorazioni svolte e delle aree da proteggere saranno adottati i

seguenti tipi di rivelatori:

• RIVELATORE DI FUMO FOTOELETTRONICO puntiforme analogico indirizzato con doppio led di

segnalazione, consumo 120 µA, certificato EN 54-7;

• CAMERA DI ANALISI CON RIVELATORE DI FUMO FOTOELETTRONICO PER CONDOTTE D’ARIA

analogico indirizzato con led di segnalazione, velocità dell’aria nel condotto: tra 1 m/s e 25 m/s,

temperatura tra 0°C e 60°C, certificato EN 54-7;

• RIVELATORI DI FUMO LINEARI OTTICI composti da trasmettitore e ricevitore, portata 5-100 m con

trasmettitore alimentabile da sorgente esterna 24V DC o direttamente dal loop analogico assorbimento a

riposo 240 µA, certificato EN54-12;

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.23 di 51

• PULSANTE ALLARME INCENDIO di colore rosso indirizzabile, completo di doppio isolatore di linea;

consumo 350 µA (max.) a riposo e 10 mA (max.) in allarme, sistema ripristinabile di azionamento.

Grado di protezione IP24,.certificato EN54-11.

L'ubicazione della centrale di controllo e segnalazione del sistema è stata scelta in modo da garantire la massima

sicurezza di funzionamento del sistema stesso. La centrale è ubicata (vedi tavola di progetto) in locale

permanentemente e facilmente accessibile, protetto, per quanto possibile, dal pericolo di incendio diretto, da

danneggiamenti meccanici e manomissioni, esente da atmosfera corrosiva.

L'ubicazione della centrale è tale da consentire il continuo controllo in loco della centrale da parte del personale

addetto. Il locale di installazione della centrale è inoltre sorvegliato da rivelatori automatici d'incendio e dotato di

illuminazione di emergenza ad intervento immediato ed automatico in caso di assenza di energia elettrica di rete.

La centrale è di tipo analogico con 1 Loop espandibile, fino a 256 dispositivi Indirizzati per loop, con possibilità di

configurazione a zone, display grafico, uscite protette per suonerie, relè di uscita in scambio libero, ingressi

programmabili, porta seriale RS-232 e porta RS-485 per pannelli remoti. E’ provvista di alimentatore 3A-24Vcc

con batterie in tampone 14 Ah/12 V. E’ realizzata in armadio metallico e predisposta per collegamento in rete

tramite interfaccia seriale RS485, certificata EN54-2/4.

Il sistema di rivelazione sarà dotato di 2 fonti di alimentazione di energia elettrica, primaria e secondaria,

ciascuna delle quali in grado di assicurare da sola il corretto funzionamento dell'intero sistema. L'alimentazione

primaria sarà derivata dalla rete di energia elettrica. L'alimentazione secondaria, sarà costituita da batterie di

accumulatori elettrici. Nel caso in cui l'alimentazione primaria vada fuori servizio, l'alimentazione secondaria la

sostituirà automaticamente ed immediatamente, comunque con un tempo sempre inferiore a 15 secondi. Al

ripristino dell'alimentazione primaria, questa sostituirà nell'alimentazione del sistema la secondaria.

L'alimentazione primaria del sistema, costituita dalla rete principale, sarà effettuata tramite una linea

esclusivamente riservata a tale scopo, dotata di propri organi di sezionamento, di manovra e di protezione.

L'alimentazione secondaria sarà in grado di assicurare il corretto funzionamento dell'intero sistema

ininterrottamente per almeno 72 ore, nonché il contemporaneo funzionamento dei segnalatori di allarme interni

ed esterni per almeno 30 minuti a partire dall'emissione degli allarmi stessi.

I cavi di collegamento a detta alimentazione avranno le seguenti caratteristiche:

• Separazione dai circuiti elettrici diversi ed in particolare di alimentazione primaria, utilizzando percorsi

indipendenti, oppure setti separatori all’interno delle stesse condotte oppure cavi multipolari resistenti

all’incendio posati nelle stesse condotte degli altri circuiti;

• Per le linee di rivelazione a loop, di alimentazione supplementare 24V e/o di attivazione degli avvisatori

devono essere utilizzati cavi resistenti all’incendio per 30 minuti secondo norme CEI 20-36, CEI 20-45,

EN50200 a bassissima emissione di fumi tossici (LS0H: low smoke zero alogen), twistati e schermati

con sezione minima pari a 2x1,5 mm2.

• resistenza all'incendio secondo norme CEI 20-36, CEI 20-45, EN50200 con caratteristiche LS0H;

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.24 di 51

• le batterie saranno installate il più vicino possibile alla centrale di controllo e segnalazione ed alle altre

apparecchiature da alimentare;

• l gruppi di ricarica delle batterie saranno di tipo automatico ed in grado di riportare le batterie, qualunque

sia la loro condizione di carica, in non più di 24 h ad almeno l'80% della loro capacità nominale.

12.6 Comandi di emergenza

I comandi di emergenza per la messa fuori tensione degli impianti elettrici saranno i seguenti:

- Pulsante di emergenza generale con spia di segnalazione in custodia IP55 con vetro frangibile che con

una sola azione toglie tensione a tutte le linee normali dell’impianto elettrico della scuola (sono esclusi i

circuiti alimentati da eventuali UPS e i sistemi con proprie batterie). Tale pulsante sarà posizionato in

area facilmente accessibile all’ingresso dell’edificio.

- Pulsante di emergenza centrale termica con spia di segnalazione in custodia IP55 con vetro frangibile

che, con una sola azione, toglie tensione ai circuiti elettrici della centrale termica. Tale pulsante sarà

posizionato all’ingresso del locale centrale termica esistente.

I pulsanti, che saranno opportunamente segnalati con cartelli indicatori della funzione svolta, agiranno su bobina

di apertura dei rispettivi interruttori e saranno provvisti di spia a led di segnalazione dell’integrità del circuito di

sgancio.

12.7 Impianto Fotovoltaico

12.7.1 dati generali

Il presente progetto è relativo alla realizzazione di n° 1 impianto di produzione di energia elettrica tramite

conversione fotovoltaica, avente una potenza di picco pari a 19,75 kWp.

Il sito di installazione dell’impianto presenta le seguenti caratteristiche:

Latitudine: 45°42’23” Nord

Longitudine: 9°29’50” Est

Altitudine: 286 s.l.m.

Fonte dati climatici: UNI 10349.

L’esposizione del generatore fotovoltaico presenta le seguenti caratteristiche:

Tipo di posa: sopra copertura di edificio

Azimut rispetto al SUD: 15°

Inclinazione rispetto all’orizzontale (tilt): 6°

12.7.2 dimensionamento dell’impianto

La quantità di energia elettrica producibile sarà calcolata sulla base dei dati radiometrici di cui alla norma UNI

10349 e utilizzando i metodi di calcolo illustrati nella norma UNI 8477-1.

In fase di avvio dell’impianto fotovoltaico, il rapporto fra l’energia o la potenza prodotta in corrente alternata e

l’energia o la potenza producibile in corrente alternata (determinata in funzione dell’irraggiamento solare incidente

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.25 di 51

sul piano dei moduli, della potenza nominale dell’impianto e della temperatura di funzionamento dei moduli) dovrà

essere almeno superiore a 0,78 nel caso di utilizzo di inverter di potenza fino a 20 kW e 0,8 nel caso di utilizzo di

inverter di potenza superiore, nel rispetto delle condizioni di misura e dei metodi di calcolo descritti nella

medesima Guida CEI 82-25.

12.7.3 descrizione dell’impianto

L’impianto fotovoltaico è formato da n° 1 generatore fotovoltaico composti da n° 79 moduli fotovoltaici da 250 Wp

e da n° 2 inverter con tipo di realizzazione su edificio.

La potenza nominale complessiva è di 19,75 kWp per una produzione stimata di circa 21400 kWh annui.

Il generatore è composto da moduli del tipo in Silicio policristallino con una vita utile stimata di oltre 20 anni e

degradazione della produzione dovuta ad invecchiamento del 0,8 % annuo. La produzione di energia del

generatore non è condizionata da particolari fattori di ombreggiamento.

L’impianto fotovoltaico è composto da n° 79 moduli in silicio policristallino da 250 W marca schueco modello

MPE 250 o di caratteristiche equivalenti.

I moduli verranno montati su dei supporti in acciaio zincato aderenti al piano di copertura, avranno tutti la

medesima esposizione. Gli ancoraggi della struttura dovranno resistere a raffiche di vento fino alla velocità di 120

km/h.

I valori di tensione alle varie temperature di funzionamento di tutte le stringhe di moduli fotovoltaici (minima,

massima e d’esercizio) rientrano nel range di accettabilità ammesso dagli inverter.

La modalità di connessione dell’impianto è alla rete Trifase in Bassa tensione con tensione di fornitura 400/230 V.

12.7.4 Gruppo di conversione (inverter)

Il gruppo di conversione è composto dall’insieme dei convertitori statici (Inverter).

Il convertitore c.c./c.a. utilizzato è idoneo al trasferimento della potenza dal campo fotovoltaico alla rete del

distributore, in conformità ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza applicabili. I valori della tensione e della

corrente di ingresso di questa apparecchiatura sono compatibili con quelli del rispettivo campo fotovoltaico,

mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita sono compatibili con quelli della rete alla quale viene

connesso l’impianto

Le caratteristiche principali del gruppo di conversione sono:

- Inverter a commutazione forzata con tecnica PWM (pulse-width modulation), senza clock e/o riferimenti

interni di tensione o di corrente, assimilabile a "sistema non idoneo a sostenere la tensione e frequenza

nel campo normale", in conformità a quanto prescritto per i sistemi di produzione dalla norma CEI 11-20

e dotato di funzione MPPT (inseguimento della massima potenza)

- Ingresso lato cc da generatore fotovoltaico gestibile con poli non connessi a terra, ovvero con sistema

IT.

- Rispondenza alle norme generali su EMC e limitazione delle emissioni RF: conformità norme CEI 110-1,

CEI 110-6, CEI 110-8.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.26 di 51

- Protezioni per la sconnessione dalla rete per valori fuori soglia di tensione e frequenza della rete e per

sovracorrente di guasto in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 11-20 ed a quelle specificate dal

distributore elettrico locale. Reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento

automatico.

- Conformità marchio CE.

- Grado di protezione adeguato all'ubicazione in prossimità del campo fotovoltaico (IP55).

- Dichiarazione di conformità del prodotto alle normative tecniche applicabili, rilasciato dal costruttore, con

riferimento a prove di tipo effettuate sul componente presso un organismo di certificazione abilitato e

riconosciuto.

- Campo di tensione di ingresso adeguato alla tensione di uscita del generatore FV.

- Efficienza massima > 90 % al 70% della potenza nominale.

Sono previsti n° 2 inverter Marca ABB modello PVI 10-TL-Outd - 10 kWp (oppure di caratteristiche equivalenti)

adatti per installazione da esterno.

12.7.5 cavi elettrici e cablaggi

Il cablaggio elettrico avverrà per mezzo di cavi con conduttori isolati in rame con le seguenti prescrizioni:

• Sezione delle anime in rame calcolate secondo norme CEI-UNEL/IEC in relazione alla corrente di

impiego, alla temperatura ambiente, al tipo di posa e alla presenza di circuiti adiacenti o nella stessa

conduttura;

• Tipo FG21M21 per le linee in corrente continua fino a 1000 VDC se posate in esterno o FG7(O)M1 fino

a 900 VDC se in cavidotti isolanti su percorsi interrati o comunque protetti dai raggi UV;

• Tipo N07G9-K o FG7(O)M1 per linee in corrente alternata se in tubazioni/canalizzazioni all’interno di

edifici.

Inoltre i cavi saranno a norma CEI 20-13, CEI 20-22II e CEI 20-37 I, marchiatura I.M.Q., colorazione delle anime

secondo norme UNEL.

12.7.6 quadri elettrici

Quadro di campo lato corrente continua

Si prevede di installare, per ogni inverter, un quadro a monte di ogni convertitore per il collegamento in parallelo

delle stringhe, la protezione da sovratensioni, il sezionamento, la misurazione e il controllo dei dati in uscita dal

generatore. Le stringhe saranno singolarmente sezionabili e provviste di protezioni contro le sovratensioni

Quadro di parallelo lato corrente alternata

Si prevede di installare un quadro di parallelo in alternata all’interno di un armadio posto a valle dei convertitori

statici per la misurazione, il collegamento e il controllo delle grandezze in uscita dagli inverter. All’interno di tale

quadro, sarà inserito il sistema di protezione di interfaccia alla rete pubblica a norma CEI 0-21 ed allegato A.70 di

Terna ed il contatore in uscita della Società distributrice dell’energia elettrica ENEL distribuzione spa.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.27 di 51

12.7.7 impianto di dispersione e protezione contro i contatti indiretti

Il campo fotovoltaico sarà gestito come sistema IT, ovvero con nessun polo connesso a terra. Le parti dei circuiti

in corrente continua (moduli, cavi, condutture, quadri DC, ecc.) saranno realizzate in classe di isolamento II. Le

strutture di sostegno e le cornici dei moduli fotovoltaici saranno comunque collegate all’impianto di dispersione

esistente in modo da permettere il controllo dell’isolamento dei circuiti in corrente continua da parte del sistema di

sorveglianza interno agli inverter. Non è prevista la separazione galvanica tra la parte in corrente continua

dell’impianto e la rete pubblica in quanto gli inverter sono conformi ai limiti di emissione di componente continua

in rete e di distorsione armonica previsti dalla norma CEI 0-21. La protezione contro i contatti indiretti sul lato

corrente continua verrà realizzata oltre che dal sistema di controllo d’isolamento degli inverter anche

dall’intervento delle protezioni differenziali (tipo A) dell’impianto lato corrente alternata le quali intervengono per

un guasto all’interno degli inverter se le correnti di guasto non sono di tipo continuo come espressamente

dichiarato dal costruttore degli inverter.

12.8 Distribuzione impianto forza motrice

La distribuzione principale all’interno dell’edificio avrà origine dai rispettivi quadri di zona (quadro generale QG e

quadri secondari) e consisterà nelle linee di collegamento tra i quadri elettrici, i sottoquadri e le utenze elettriche

di maggior potenza. Verrà realizzata in massima parte con canali porta-cavi in acciaio zincato (canali a filo per la

scuola e canali chiusi per le centrali tecnologiche) installati generalmente in controsoffitto e parzialmente installati

a vista opportunamente fissati alle strutture disposti come da tavole di progetto. All’interno del sistema di

distribuzione in canale verranno posate le linee principali realizzate in cavi con guaina uni/multipolari che saranno

di tipo FG7(O)M1 0,6/1 kV CEI 20-22 III CEI 20-38 a bassissima emissione di fumi tossici (LS0H: low smoke zero

halogen).

Per garantire la protezione dagli incendi in tutti i casi in cui le condutture dovranno attraversare locali con diversa

compartimentazione rispetto alla propagazione dell’incendio (valore REI), si dovrà ripristinare il valore originario

di resistenza al fuoco della superficie attraversata con opportuni sistemi di sbarramento tagliafuoco, costituiti da

barriere in materiale incombustibile.

La distribuzione degli impianti all’interno dei vari locali della struttura verrà realizzata in derivazione dai canali

portacavi a filo in acciaio zincato con tubazioni flessibili incassate nella muratura e/o con tubazioni rigide in

materiale isolante installate a vista all’interno dei locali (vedi tavole di progetto); all’interno di dette tubazioni le

condutture, derivate dalle dorsali principali, verranno realizzate generalmente con cavi unipolari tipo N07G9-K

450/750 V CEI 20-22 II a bassissima emissione di fumi tossici (LS0H: low smoke zero halogen). Le giunzioni, le

derivazioni, le terminazioni dei cavi dovranno essere eseguite in apposite scatole di derivazione secondo le

vigenti norme CEI e secondo le disposizioni delle maggiori case costruttrici.

La distribuzione secondaria dell’impianto f.m. per la struttura avrà origine anch’essa dal quadro elettrico generale

QG e dai quadri secondari. Le linee di f.m. partenti dai rispettivi quadri saranno distribuite direttamente ai

principali utilizzatori di forza motrice e in derivazioni da dorsali per gli utilizzatori secondari di minor potenza.

I principali utilizzatori di f.m consistono nelle apparecchiature elettriche per il funzionamento degli impianti di

riscaldamento/raffrescamento (pompa di calore, elettropompe di sollevamento e circolazione, caldaie, ecc.),

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.28 di 51

presenti nelle centrali tecnologiche i quali assorbono buona parte della potenza elettrica di fornitura. Altri

utilizzatori di forza motrice importanti sono l’ascensore e le macchine di trattamento aria (UTA).

Sono previsti impianti di forza motrice per l’alimentazione di gruppi di prese a spina di tipo industriale

interbloccato IP55 3P+T 16A 400V, 2P+T 16A 230V per la palestra, e di prese a spia bivalenti di tipo civile 2P+T

10/16A 230V, UNEL 2P+T 10/16A 230V con terra centrale e laterale installate in scatole incassate nella muratura

o a vista per tutto il resto l’edificio. All’interno della struttura le prese di corrente nei locali accessibili ai visitatori

dovranno essere ridotte al minimo indispensabile.

Per ogni bagno per disabili dovrà essere realizzato un circuito di allarme composto da n. 1 pulsante a tirante per

l’attivazione dell’allarme e n.1 pulsante di reset per la tacitazione dell’allarme installati all’interno del locale, ed

all’esterno dovrà essere installato un pannello ottico-acustico per la segnalazione di allarme attivato dal pulsante

a tirante interno.

La posizione delle apparecchiature all’interno del bagno per disabili dovrà rispettare le prescrizioni della Legge

9/01/1989 n.13 ed il DM 14/06/1989 n.236 ed in particolare:

I pulsanti di comando dovranno essere installati ad un’altezza minima di 40 cm e massima di 140 cm dal

pavimento

Le prese di energia, TV e telefono dovranno essere installate ad un’altezza minima di 45 cm e massima

di 115 cm dal pavimento

Gli impianti elettrici di tipo civile verranno realizzati generalmente con grado IP4X (fatta eccezione per le prese di

tipo civile con alveoli schermati che avranno grado di protezione IP2X).

Nelle centrali tecnologiche e nei locali tecnici in genere l’impianto di f.m. verrà realizzato con distribuzione in

derivazione dal canale principale con tubazioni in PVC rigido posate a vista con grado di protezione minimo IP44.

12.9 Impianto di illuminazione

L’impianto di illuminazione ordinaria avrà origine dal quadro elettrico generale QG e dai quadri delle rispettive

zone come indicato nelle tavole di progetto.

L’illuminazione normale sarà prevista in tutti gli ambienti e sarà realizzata in modo che il numero di apparecchi

installati e la loro ubicazione sia tale da garantire un livello di illuminamento superiore ai minimi indicati dalle

tabelle UNI-EN 12464-1 con una buona uniformità di illuminamento (vedi calcoli illuminotecnici allegati).

All’interno dei vari ambienti della scuola sono stati scelti tipi di corpi illuminanti adatti al compito visivo da

svolgersi privilegiando sorgenti a basso consumo e a bassa luminanza per evitare l’abbagliamento molesto (per il

tipo ed il posizionamento degli apparecchi consultare le tavole di progetto).

Gli apparecchi sono stati scelti in massima parte con fonte luminosa a LED cercando di massimizzare il rapporto

resa luminosa/potenza lampada e sono stati posizionati oltre che al fine di garantire l’illuminamento previsto sui

piani di lavoro con buona uniformità anche al fine di evitare l’abbagliamento in funzione della provenienza della

luce naturale, della probabile posizione degli utilizzatori dei locali e della disposizione dell’arredamento interno.

All’interno delle aule e dei locali principali verranno installati apparecchi da controsoffitto con ottica BAP

antiabbagliamento a bassa luminanza con lampade LED con alimentatori elettronici regolabili tramite protocollo si

comunicazione DALI mentre all’interno dei depositi e nell’infermeria saranno utilizzati apparecchi con lampade

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.29 di 51

fluorescenti lineari. Nella palestra sono previsti apparecchi con fonte luminosa a LED fissati al soffitto con

struttura in metallo e rete di protezione del vetro, adatti per resistere a colpi ed urti, disposti come da tavole di

progetto. Nei bagni, nei locali di transito, e nei locali di servizio verranno utilizzati apparecchi illuminanti con ottica

normale e lampade a LED adatti per il tipo di istallazione disposti come da tavole di progetto.

Ai fini del risparmio energetico e della miglior fruizione dell’illuminazione artificiale è previsto un sistema

automatico per la regolazione della luce nelle aule e nei locali principalmente usati (bidelleria, aula insegnanti,

ecc.).

Il sistema permette di spegnere le luci in ciascuna aula, dopo un certo numero di minuti dalla rilevazione che non

c’è più nessuna persona nell’aula stessa. L’accensione resta manuale tramite l’interruttore o pulsante, senza

cambiare nulla delle abitudini usuali. In questo modo si elimina la presenza di luci nelle ore comprese nell’orario

scolastico in cui non c’è lezione, nel pomeriggio se non ci sono riunioni, nei periodi in cui funzionano solo le

segreterie. Lo spegnimento notturno delle aule è assicurato dai sensori di aula.

Oltre al sensore che rileva la presenza/assenza di persone, è presente un secondo sensore che misura il livello

di illuminamento che dovrà essere sempre superiore ai minimi previsti dalle norme illuminotecniche (UNI-

EN12464-1). Si prevedrà allora un controllo che provvederà a variare il livello di illuminamento della luce

artificiale fino a spegnere completamente le lampade qualora il livello luminoso sul piano di lavoro sia superiore al

doppio del valore ottimale fornito dalle luci in assenza di contributo di luce naturale: in questo caso infatti la luce

naturale proveniente dalle finestre è sufficiente anche senza le luci accese.

Questa funzione di controllo richiede un ‘intervento abbastanza complesso per questo nell’impianto verrà

utilizzato il sistema standard di comunicazione digitale DALI (Digital Addressable Lighting Interface) per

alimentatori elettronici (ECG) utilizzato dai maggiori produttori di apparecchi illuminanti.

Per i locali di servizio e per i bagni di nuova installazione si provvederà all’installazione di sensore che rilevano la

presenza/assenza di persone in modo da permettere uno spegnimento automatico delle luci dopo un tempo

ragionevole di permanenza nei locali in oggetto.

L’intervento di spegnimento automatico e regolazione del flusso luminoso comporterà benefici rilevanti, poiché

potrà ridurre i consumi elettrici delle lampade di una percentuale anche del 30% rispetto all’impianto tradizionale.

Nei locali utilizzati esclusivamente dal personale della scuola (infermeria, aula insegnanti, bidelleria, ecc.) e nei

locali di transito le accensioni degli apparecchi illuminanti verranno realizzate manualmente tramite apparecchi di

comando (interruttori, deviatori, pulsanti, ecc.) installati all’interno di scatole “portafrutto” incassate nella muratura

disposte come indicato nelle tavole di progetto. Generalmente gli apparecchi di comando saranno installati agli

ingressi di ogni locale.

All’interno dei locali tecnici gli impianti di illuminazione verranno realizzati con apparecchi illuminanti con lampade

a LED lineari stagne con grado di protezione IP65 comandati dai rispettivi interruttori/deviatori installati a parete in

cassette “portafrutto” con grado di protezione maggiore od uguale ad IP44.

E’ prevista l’illuminazione esterna d’arredo per l’illuminazione degli accessi pedonali e del cortile principale. Gli

accessi ed il cortile saranno illuminati con apparecchi da esterno su palo con lampade a LED e grado di

protezione minimo IP44 disposti come da tavole di progetto. L’illuminazione esterna verrà comandata da rele’

crepuscolare e da orologio programmabile giornaliero settimanale.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.30 di 51

La distribuzione in cavo per le alimentazioni ai corpi illuminanti seguirà i percorsi e le canalizzazioni/tubazioni

utilizzate dai circuiti di forza motrice (vedi tavole di progetto).

Le linee di alimentazione dei circuiti di illuminazione saranno costituite principalmente con cavi multipolari con

guaina tipo FG7(O)M1 0,6/1 kV CEI 20-22 III CEI 20-38 a bassissima emissione di fumi tossici (LS0H: low smoke

zero halogen) posati in canale porta-cavi (in controsoffitto) e/o cavi unipolari senza guaina tipo tipo N07G9-K

450/750 V CEI 20-22 II LS0H infilati in tubazioni in PVC flessibile autoestinguente posate in controsoffitto e/o

incassate nella muratura della struttura (vedi tavole di progetto).

Per l’illuminazione esterna le linee in cavo tipo FG7(O)M1 0,6/1 kV CEI 20-22 III CEI 20-38 LS0H verranno

infilate in tubazioni interrate in PVC flessibile ad alta resistenza allo schiacciamento.

12.10 Impianti speciali

La distribuzione principale per gli impianti speciali seguirà in massima parte la distribuzione dei circuiti di energia

nell’edificio. Verrà realizzata con appositi canali porta-cavi a filo in acciaio zincato e tubazioni in PVC (distinti da

quelle per i circuiti di illuminazione e f.m.) disposti come da tavole di progetto. All’interno del sistema di

distribuzione in canale e/o in tubazioni verranno infilate le linee principali di tutti gli impianti speciali presenti

nell’edificio.

Per garantire la protezione dagli incendi in tutti i casi in cui le condutture dovranno attraversare locali con diversa

compartimentazione rispetto alla propagazione dell’incendio (valore REI), si dovrà ripristinare il valore originario

di resistenza al fuoco della superficie attraversata con opportuni sistemi di sbarramento tagliafuoco, costituiti da

barriere in materiale incombustibile.

Gli impianti speciali degli edifici consistono essenzialmente in:

− impianto antintrusione;

− distribuzione telefonica e elaborazione dati;

− impianto segnalazione oraria a campanelle;

− impianto videocitofonico;

12.10.1 Impianto antintrusione

L'impianto antintrusione inizia dalla centrale antintrusione installata in prossimità del quadro elettrico generale.

Consiste nel collegamento di una serie di sensori di presenza con tecnologia all’infrarosso disposti

strategicamente in prossimità degli accessi all’edificio come da tavole di progetto in modo da controllare tutte le

principali zone di accesso (porte, finestre, ecc.) e da sensori a contatto magnetico sulle porte di accesso

principali. Tutti i sensori di allarme verranno collegati alla centrale elettronica dell’impianto antintrusione dotata di

batteria tampone (per il funzionamento in mancanza di tensione dalla rete) e allarmabile per zone. Verranno

inoltre installati punti prese (con chiave elettronica o tastiera elettronica) per l’inserzione/disinserzione

dell’impianto antintrusione. Alla centrale antintrusione verranno collegate n. 2 sirene di allarme autoalimentate:

una installata all’interno ed una all’esterno dell’edificio.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.31 di 51

La centrale antintrusione sarà dotata di microprocessore con possibilità di gestione da tastiere remote, sarà

configurabile ed allarmabile per zone, sarà dotata di autodiagnosi e sarà dotata di batteria tampone per il

funzionamento in mancanza della tensione di rete.

12.10.2 Distribuzione telefonica ed elaborazione dati

La distribuzione telefonica ed elaborazione dati consiste principalmente nella posa in tubazioni e/o canali di cavi

telefonici/elaborazione dati tipo UTP cat. 5E/6 a 4 coppie twistate di collegamento tra gli armadi principali di zona

(centro stella del sistema di cablaggio strutturato) e le prese telefoniche/elaborazione dati, con connettore RJ45,

installate nei vari locali all’interno dell’edificio come da tavole di progetto.

L’architettura della rete dovrà essere aperta a fornire adeguato supporto trasmissivo alle comunicazioni all’interno

dei locali interessati, nel pieno rispetto degli standard del cablaggio strutturato. La topologia di rete dovrà essere

del tipo stellare, garantendo il raggiungimento di tutti gli utenti. In ottemperanza ai dettami dello standard di

riferimento si dovrà implementare un’architettura poggiata su una rete costituita da una LAN che collega i singoli

punti di cablaggio all’apparato attivo installato all’interno di un singolo armadio.

Sarà installato un armadio principale nel locale quadri elettrici al piano terra ed eventualmente (in base alle

esigenze degli operatori scolastici e dell’amministratore della rete locale) armadi secondari in altri locali. Tutti gli

armadi saranno dotati di pannelli Rack standard da 19” in cui saranno alloggiati i pannelli di distribuzione fonia,

dati, ecc., i concentratori per la rete locale (SWITCH/HUB), i pannelli di permutazione per la distribuzione

orizzontale dei servizi dati e fonia con connettori RJ45 e la striscia di alimentazione elettrica costituita con prese

universali di corrente 10/16A 230V. Il numero delle prese sui pannelli di permutazione dovrà essere dimensionato

con una maggiorazione di circa il 20% rispetto ai punti prese attestati.

La centrale di telecomunicazione (ADSL, fibra ottica, ecc.) del fornitore della connessione telefonica/internet sarà

collegata agli apparati attivi dell’armadio principale. Il collegamento telefonico fra gli armadi verrà realizzato con

cavo telefonico multi-coppia.

I cavi saranno posati nelle apposite tubazioni e/o canalizzazioni per gli impianti speciali e dovranno essere

installati all’interno dei locali fino all’armadio di attestazione. Durante la posa dei cavi si dovrà avere la massima

cura di non superare sia la tensione di tiro sia il raggio di curvatura minimo, prescritto dai costruttori e dallo

standard di riferimento. I cavi dovranno essere completamente attestati ai rispettivi pannelli di permutazione di

pertinenza. Le tratte dovranno essere senza giunzioni intermedie tra i punti di attestazione.

12.10.3 Impianto di segnalazione oraria a campanelle

L’impianto di segnalazione oraria a campanelle ha la funzione di segnalare l’inizio e la fine delle lezioni secondo

una impostazione annuale memorizzata nel programmatore orario.

L’impianto verrà alimentato alla tensione di 230 V AC 50 Hz monofase e verrà realizzato un unico impianto per

tutta la scuola con origine dal quadro elettrico generale QG. Verranno installate campanelle di segnalazione

distribuite nell’edificio come da tavole di progetto comandate dal quadro elettrico con orologi per la

programmazione automatica delle campanelle scolastiche (fornito dal produttore del sistema) posizionato nella

locale bidelli al piano primo. E’ previsto inoltre il funzionamento manuale del sistema di segnalazione oraria

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.32 di 51

tramite pulsanti con accesso a chiave. Le linee di collegamento dei circuiti di segnalazione oraria saranno, per la

maggior parte, realizzate con cavi FG7OM1 0,6/1 kV.

Il sistema di segnalazione a campanelle dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche minime:

- programmazione dell’orario sia giornaliero che settimanale di funzionamento delle campanelle e per

ogni orario la possibilità di stabilire almeno due lunghezze del suono;

- possibilità di effettuare la programmazione delle campanelle per zone distinte e per ogni zona poter

attribuire orari di funzionamento diversi;

- possibilità di programmazione mensile per l’inserimento di eventuali giorni in cui non devono suonare le

campanelle;

- possibilità di funzionamento manuale al di fuori degli orari programmati.

12.10.4 Impianto videocitofonico

L'impianto videocitofonico per la scuola è composto da n. 2 posti esterni principali in corrispondenza degli

ingressi all’edificio con pulsantiera telecamera e altoparlante e da almeno un posto interno nel locale bidelleria

con display e microfono/altoparlante. Gli alimentatori dell’impianto videocitofonico saranno ubicati al piano terra e

saranno alimentati dal quadro elettrico generale QG. L'impianto e le relative serrature elettriche comandate, verrà

alimentato a 24 V a bassissima tensione tramite alimentatore con trasformatore di sicurezza.

13 RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

Valutazione del rischio

e scelta delle misure di protezione

Dati del progettista / installatore:

Ragione sociale: STUDIO PROGETTI ELETTRICI

Indirizzo: VIA TRIESTE, 19

Città: CHIUDUNO

CAP: 24060

Provincia: BG

Albo professionale: COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Numero di iscrizione all'albo: 1181

Partita Iva: 03022210169

Codice Fiscale: 03022210169

Committente:

Committente: COMUNE DI SOTTO IL MONTE

Descrizione struttura: SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.33 di 51

Indirizzo: VIA MANZONI, 3

Comune: SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Provincia: BG

SOMMARIO

1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO

2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO

3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE

4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura 4.3 Dati relativi alle linee esterne

4.4 Definizione e caratteristiche delle zone

5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

6. VALUTAZIONE DEI RISCHI

6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane 6.1.1 Calcolo del rischio R1 6.1.2 Analisi del rischio R1

7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE 7.1 Analisi della convenienza economica 8. CONCLUSIONI 9. APPENDICI 10. ALLEGATI Disegno della struttura Grafico area di raccolta AD

Grafico area di raccolta AM

1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO

Questo documento contiene:

- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine;

- la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie.

2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO

Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme:

- CEI EN 62305-1

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.34 di 51

"Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali"

Febbraio 2013;

- CEI EN 62305-2

"Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio"

Febbraio 2013;

- CEI EN 62305-3

"Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone"

Febbraio 2013;

- CEI EN 62305-4

"Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture"

Febbraio 2013;

- CEI 81-29

"Linee guida per l'applicazione delle norme CEI EN 62305"

Febbraio 2014;

- CEI 81-30

"Protezione contro i fulmini. Reti di localizzazione fulmini (LLS).

Linee guida per l'impiego di sistemi LLS per l'individuazione dei valori di Ng (Norma CEI EN 62305-2)"

Febbraio 2014.

3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE

L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da

utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.

La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre

costruzioni.

Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da

considerare sono quelle dell'edificio stesso.

4. DATI INIZIALI

4.1 Densità annua di fulmini a terra

La densità annua di fulmini a terra al kilometro quadrato nella posizione in cui è ubicata la struttura (in proposito

vedere l'allegato "Valore di Ng"), vale:

Ng = 5,19 fulmini/anno km²

4.2 Dati relativi alla struttura

La pianta della struttura è riportata nel disegno (Allegato Disegno della struttura).

La destinazione d'uso prevalente della struttura è: scolastico

In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a:

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.35 di 51

- perdita di vite umane

- perdita economica

In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve

pertanto essere calcolato:

- rischio R1;

Per valutare la convenienza economica ad adottare le misure di protezione, è necessario calcolare il rischio R4.

4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne

La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:

- Linea di energia: LINEA ENERGIA

- Linea di segnale: LINEA TELEFONICA

Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.

4.4 Definizione e caratteristiche delle zone

Tenuto conto di:

- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;

- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP (impulso

elettromagnetico);

- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale

presenza di persone;

- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione

esistenti;

sono state definite le seguenti zone:

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

Z2: ESTERNI

Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono

riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.

5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE

L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato

nella norma CEI EN 62305-2, art. A.2, ed è riportata nel disegno (Allegato Grafico area di raccolta AD).

L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per

sovratensioni indotte, è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella norma CEI EN 62305-2, art.

A.3, ed è riportata nel disegno (Allegato Grafico area di raccolta AM).

Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato

nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5.

I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati nell'Appendice

Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.36 di 51

I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate

nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.

6. VALUTAZIONE DEI RISCHI

6.1 Rischio R1: perdita di vite umane

6.1.1 Calcolo del rischio R1

I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

RA: 1,33E-09

RB: 1,33E-09

RU(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

RV(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

RU(CABLAGGIO STRUTTURATO): 5,71E-10

RV(CABLAGGIO STRUTTURATO): 5,71E-10

Totale: 3,81E-09

Z2: ESTERNI

RA: 4,40E-08

Totale: 4,40E-08

Valore totale del rischio R1 per la struttura: 4,78E-08

6.1.2 Analisi del rischio R1

Il rischio complessivo R1 = 4,78E-08 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05

7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE

Poiché il rischio complessivo R1 = 4,78E-08 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre adottare

alcuna misura di protezione per ridurlo.

Si è comunque ritenuto opportuno adottare le misure di protezione seguenti:

Per la protezione della struttura in esame sono possibili le seguenti soluzioni:

Soluzione 2)

- Sulla Linea L2 - LINEA TELEFONICA:

- SPD arrivo linea - livello: III

L’adozione di queste misure di protezione modifica i parametri e le componenti di rischio.

I valori dei parametri per la struttura protetta secondo la soluzione 2) sono di seguito indicati.

Zona Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

PA = 1,00E+00

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.37 di 51

PB = 1,0

PC (LINEE ENERGIA) = 1,00E+00

PC (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PC = 1,00E+00

PM (LINEE ENERGIA) = 1,25E-11

PM (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PM = 1,00E+00

PU (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PV (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PW (LINEE ENERGIA) = 2,00E-02

PZ (LINEE ENERGIA) = 3,20E-03

PU (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 5,00E-02

PV (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 5,00E-02

PW (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PZ (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

rt = 0,001

rp = 0,2

rf = 0,001

h = 5

Zona Z2: ESTERNI

PA = 1,00E+00

PB = 1,0

PC = 0,00E+00

PM = 0,00E+00

rt = 0,01

rp = 1

rf = 0

h = 1

Rischio R1: perdita di vite umane

I valori delle componenti di rischio per la struttura protetta secondo la soluzione 2) sono di seguito indicati.

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

RA: 1,33E-09

RB: 1,33E-09

RU(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

RV(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.38 di 51

RU(CABLAGGIO STRUTTURATO): 2,85E-11

RV(CABLAGGIO STRUTTURATO): 2,85E-11

Totale: 2,72E-09

Z2: ESTERNI

RA: 4,40E-08

Totale: 4,40E-08

Valore totale del rischio R1 per la struttura: 4,67E-08

Soluzione 3)

- dotare l'edificio di un LPS di classe IV (Pb = 0,2)

- Sulla Linea L2 - LINEA TELEFONICA:

- SPD arrivo linea - livello: IV

L’adozione di queste misure di protezione modifica i parametri e le componenti di rischio.

I valori dei parametri per la struttura protetta secondo la soluzione 3) sono di seguito indicati.

Zona Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

PA = 2,00E-01

PB = 0,2

PC (LINEE ENERGIA) = 2,00E-02

PC (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PC = 1,00E+00

PM (LINEE ENERGIA) = 1,25E-11

PM (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PM = 1,00E+00

PU (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PV (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PW (LINEE ENERGIA) = 2,00E-02

PZ (LINEE ENERGIA) = 3,20E-03

PU (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 5,00E-02

PV (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 5,00E-02

PW (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PZ (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

rt = 0,001

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.39 di 51

rp = 0,2

rf = 0,001

h = 5

Zona Z2: ESTERNI

PA = 2,00E-01

PB = 0,2

PC = 0,00E+00

PM = 0,00E+00

rt = 0,01

rp = 1

rf = 0

h = 1

Rischio R1: perdita di vite umane

I valori delle componenti di rischio per la struttura protetta secondo la soluzione 3) sono di seguito indicati.

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

RA: 2,65E-10

RB: 2,65E-10

RU(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

RV(LINEE ENERGIA): 2,28E-12

RU(CABLAGGIO STRUTTURATO): 2,85E-11

RV(CABLAGGIO STRUTTURATO): 2,85E-11

Totale: 5,92E-10

Z2: ESTERNI

RA: 8,81E-09

Totale: 8,81E-09

Valore totale del rischio R1 per la struttura: 9,40E-09

7.1 Analisi della convenienza economica

L’analisi della convenienza economica della protezione è stata condotta come indicato dalla norma CEI EN

62305-2 calcolando il risparmio annuo, in termini di perdite economiche, che ogni soluzione permette di ottenere,

al fine di individuare la più conveniente.

I valori economici relativi alla struttura sono indicati nell'Appendice Caratteristiche delle zone.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.40 di 51

Il costo delle misure di protezione è di seguito indicato.

Soluzione 2)

Costo delle misure di protezione globali (LPS + SPD arrivo linea): € 140,00

Soluzione 3)

Costo delle misure di protezione globali (LPS + SPD arrivo linea): € 61.082,01

I valori assunti per il tasso di interesse, ammortamento e manutenzione delle misure di protezione è di seguito

indicato:

- Interesse: 5 %

- Ammortamento: 10 anni

- Manutenzione: 5 %

Il valore delle componenti del rischio R4 per la struttura non protetta è di seguito indicato:

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

RB: 3,86E-07

RC: 1,93E-09

RM: 3,83E-07

RV(LINEE ENERGIA): 6,64E-10

RW(LINEE ENERGIA): 6,64E-12

RZ(LINEE ENERGIA): 1,06E-10

RV(CABLAGGIO STRUTTURATO): 1,66E-07

RW(CABLAGGIO STRUTTURATO): 8,30E-10

RZ(CABLAGGIO STRUTTURATO): 8,30E-08

Il valore delle perdite residue CRL è stato calcolato in conformità all’appendice D della norma CEI EN 62305-2

sulla base dei nuovi valori che le componenti del rischio R4 assumono una volta adottate le misure di protezione

previste nelle soluzioni individuate.

Il valore delle perdite CL per la struttura non protetta e quello delle perdite residue CRL per la struttura protetta

secondo le varie soluzioni individuate è di seguito indicato.

Soluzione 2)

Zona Z1 - EDIFICIO SCOLASTICO

Perdite senza protezioni: € 2,55

Perdite con protezioni: € 2,16

Costo delle misure di protezione: € 0,00

Risparmio: € 0,39

Zona Z2 - ESTERNI

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.41 di 51

Perdite senza protezioni: € 0,00

Perdite con protezioni: € 0,00

Costo delle misure di protezione: € 0,00

Risparmio: € 0,00

Costo LPS e SPD ad arrivo linea: € 28,00

Totale perdite senza protezioni: € 2,55

Totale perdite con protezioni: € 2,16

Totale costo delle misure di protezione: € 28,00

Totale risparmio: € -27,61

Soluzione 3)

Zona Z1 - EDIFICIO SCOLASTICO

Perdite senza protezioni: € 2,55

Perdite con protezioni: € 1,39

Costo delle misure di protezione: € 0,00

Risparmio: € 1,16

Zona Z2 - ESTERNI

Perdite senza protezioni: € 0,00

Perdite con protezioni: € 0,00

Costo delle misure di protezione: € 0,00

Risparmio: € 0,00

Costo LPS e SPD ad arrivo linea: € 12.216,40

Totale perdite senza protezioni: € 2,55

Totale perdite con protezioni: € 1,39

Totale costo delle misure di protezione: € 12.216,40

Totale risparmio: € -12.215,24

Il risparmio annuo atteso, relativo alle varie soluzioni individuate per le misure di protezione, è di seguito indicato:

Soluzione 2) = € -27,61

Soluzione 3) = € -12.215,24

La soluzione scelta è la soluzione 2) perchè ritenuta la più conveniente dal punto di vista tecnico-economico.

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.42 di 51

8. CONCLUSIONI

A seguito dell'adozione delle misure di protezione (che devono essere correttamente dimensionate) vale quanto

segue.

Rischi che non superano il valore tollerabile: R1

SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI.

In relazione al valore della frequenza di danno l'adozione di ulteriori misure di protezione è comunque opportuna

al fine di garantire la funzionalità della struttura e dei suoi impianti.

Data 03/11/2015

Timbro e firma

9. APPENDICI

APPENDICE - Caratteristiche della struttura

Dimensioni: vedi disegno

Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza maggiore (CD = 0,25)

Schermo esterno alla struttura: assente

Densità di fulmini a terra (fulmini/anno km²) Ng = 5,19

APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche

Caratteristiche della linea: LINEA ENERGIA

La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso

Tipo di linea: energia - interrata

Lunghezza (m) L = 200

Resistività (ohm x m) = 400

Coefficiente ambientale (CE): urbano

SPD ad arrivo linea: livello I (PEB = 0,01)

Caratteristiche della linea: LINEA TELEFONICA

La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso

Tipo di linea: segnale - interrata

Lunghezza (m) L = 500

Resistività (ohm x m) = 400

Coefficiente ambientale (CE): urbano

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.43 di 51

APPENDICE - Caratteristiche delle zone

Caratteristiche della zona: EDIFICIO SCOLASTICO

Tipo di zona: interna

Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001)

Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001)

Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)

Protezioni antincendio: automatiche (rp = 0,2)manuali (rp = 0,5)

Schermatura di zona: assente

Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna

Impianto interno: LINEE ENERGIA

Alimentato dalla linea LINEA ENERGIA

Tipo di circuito: Cavo schermato o canale metallico (Ks3 = 0,0001)

Tensione di tenuta: 4,0 kV

Sistema di SPD - livello: II (PSPD = 0,02)

Impianto interno: CABLAGGIO STRUTTURATO

Alimentato dalla linea LINEA TELEFONICA

Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1)

Tensione di tenuta: 1,0 kV

Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1)

Valori medi delle perdite per la zona: EDIFICIO SCOLASTICO

Rischio 1

Numero di persone nella zona: 30

Numero totale di persone nella struttura: 500

Tempo per il quale le persone sono presenti nella zona (ore all'anno): 1600

Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 1,10E-07

Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 1,10E-07

Rischio 4

Valore dei muri (€): 2000000

Valore del contenuto (€): 100

Valore degli impianti interni inclusa l'attività (€): 400

Valore totale della struttura (€): 2500000

Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) LC = LM = LW = LZ = 1,60E-07

Perdita per danno fisico (relativa a R4) LB = LV = 3,20E-05

Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: EDIFICIO SCOLASTICO

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.44 di 51

Rischio 1: Ra Rb Ru Rv

Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz

Caratteristiche della zona: ESTERNI

Tipo di zona: esterna

Tipo di suolo: erba (rt = 0,01)

Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna

Valori medi delle perdite per la zona: ESTERNI

Numero di persone nella zona: 100

Numero totale di persone nella struttura: 500

Tempo per il quale le persone sono presenti nella zona (ore all'anno): 1600

Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = 3,65E-06

Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: ESTERNI

Rischio 1: Ra

APPENDICE - Frequenza di danno

Frequenza di danno tollerabile FT = 0,1

Non è stata considerata la perdita di animali

Applicazione del coefficiente rf alla probabilità di danno PEB e PB: no

Applicazione del coefficiente rt alla probabilità di danno PTA e PTU: no

FS1: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulla struttura

FS2: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alla struttura

FS3: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulle linee entranti nella struttura

FS4: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alle linee entranti nella struttura

Zona

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

FS1: 1,21E-02

FS2: 2,39E+00

FS3: 5,25E-03

FS4: 5,20E-01

Totale: 2,93E+00

Z2: ESTERNI

FS1: 1,21E-02

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.45 di 51

FS2: 0,00E+00

FS3: 0,00E+00

FS4: 0,00E+00

Totale: 1,21E-02

A seguito dell'adozione delle misure di protezione scelte, la frequenza di danno si modifica come di seguito

indicato:

Zona

Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

FS1: 1,21E-02

FS2: 2,39E+00

FS3: 5,25E-03

FS4: 5,20E-01

Totale: 2,93E+00

Z2: ESTERNI

FS1: 1,21E-02

FS2: 0,00E+00

FS3: 0,00E+00

FS4: 0,00E+00

Totale: 1,21E-02

APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi

Struttura

Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 9,30E-03 km²

Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,61E-01 km²

Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 1,21E-02

Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 2,39E+00

Linee elettriche

Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee:

LINEA ENERGIA

AL = 0,008000 km²

AI = 0,800000 km²

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.46 di 51

LINEA TELEFONICA

AL = 0,020000 km²

AI = 2,000000 km²

Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee:

LINEA ENERGIA

NL = 0,002076

NI = 0,207600

LINEA TELEFONICA

NL = 0,005190

NI = 0,519000

APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta

Zona Z1: EDIFICIO SCOLASTICO

PA = 1,00E+00

PB = 1,0

PC (LINEE ENERGIA) = 1,00E+00

PC (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PC = 1,00E+00

PM (LINEE ENERGIA) = 1,25E-11

PM (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PM = 1,00E+00

PU (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PV (LINEE ENERGIA) = 1,00E-02

PW (LINEE ENERGIA) = 2,00E-02

PZ (LINEE ENERGIA) = 3,20E-03

PU (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PV (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PW (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

PZ (CABLAGGIO STRUTTURATO) = 1,00E+00

Zona Z2: ESTERNI

PA = 1,00E+00

PB = 1,0

PC = 0,00E+00

PM = 0,00E+00

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.47 di 51

Allegato - Area di raccolta per fulminazione diretta AD Area di raccolta AD (km²) = 9,30E-03 Committente: COMUNE DI SOTTO IL MONTE Descrizione struttura: SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI Indirizzo: VIA MANZONI, 3 Comune: SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia: BG

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.48 di 51

Allegato - Area di raccolta per fulminazione indiretta AM Area di raccolta AM (km²) = 4,61E-01 Committente: COMUNE DI SOTTO IL MONTE Descrizione struttura: SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI Indirizzo: VIA MANZONI, 3 Comune: SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia: BG

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.49 di 51

Allegato - Disegno della struttura Committente: COMUNE DI SOTTO IL MONTE Descrizione struttura: SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI Indirizzo: VIA MANZONI, 3 Comune: SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia: BG

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.50 di 51

Allegato - Valori di Ng della struttura

Relazione-elettrico-2.docx

Ing. Ghilardi Gabriele – Elettrostudio progettazione impianti elettrotecnici Pag.51 di 51

14 Documenti tecnici del progetto definitivo

Viene di seguito elencata la documentazione tecnica facente parte integrante del progetto e ad esso allegata :

PD.E.001 RELAZIONE TECNICA

Tabella dati di fornitura

Tabella delle potenze elettriche

Tabella dei cavi

Tabella verifiche

Calcoli illuminotecnici

All. A QS - QUADRO SOTTOCONTATORE

All. B QG - QUADRO GENERALE

All. C QCT1 - QUADRO CENTRALE TECNOLOGICA

All. D QCT2 - QUADRO CENTRALE TERMICA

All. E QP - QUADRO PALESTRA

PD.E.002.A PLANIMETRIA GENERALE – IMPIANTO DI TERRA, PERCORSO DELLE

CONDUTTURE PRINCIPALI E ILLUMINAZIONE ESTERNA

PD.E.002.B PIANTA PIANO TERRA – DISTRIBUZIONE IMPIANTO DI FORZA MOTRICE

PD.E.002.C PIANTA PIANO TERRA – DISTRIBUZIONE IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE NORMALE

E DI EMERGENZA

PD.E.002.D PIANTA PIANO TERRA – DISTRIBUZIONE IMPIANTI SPECIALI

PD.E.002.E PIANTA PIANO INTERRATO – DISTRIBUZIONE IMPIANTI ENERGIA E SPECIALI

PD.E.003.A PIANTA PIANO PRIMO – DISTRIBUZIONE IMPIANTO DI FORZA MOTRICE

PD.E.003.B PIANTA PIANO PRIMO – DISTRIBUZIONE IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE NORMALE

E DI EMERGENZA

PD.E.003.C PIANTA PIANO PRIMO – DISTRIBUZIONE IMPIANTI SPECIALI

PD.E.003.D PIANTA COPERTURA – DISPOSIZIONE PANNELLI FOTOVOLTAICI E SCHEMA

ELETTRICO GENERALE

03/11/2015 IL PROGETTISTA

Fornitura

Data 03/11/2015

Committente COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Comune di SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII (BG)

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMO

Titolo impianto AMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Descrizione PROGETTAZIONE IMP. ELETTRICI

Progettista Dott. Ing. GABRIELE GHILARDI

N° iscrizione albo 1796 BERGAMO

Fornitura Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Tipo di fornitura: Bassa tensione

Corrente di cortocircuito della rete: 15 kA

Tensione concatenata di fornitura: 400 V

Sistema fornitura e parametri di terra

Sistema: TT

Resistenza di terra impianto: 20 ohm

Parametri elettrici

Potenza totale assorbita: 52,4 kW

Fattore di potenza: 0,939

Corrente totale di impiego: 81,4 A

Parametri di guasto lato fornitura

Rd a 20°C: 4,62 mohm

Xd: 14,7 mohm

R0 a 20°C: 4,62 mohm

X0: 14,7 mohm

Ik:

Ik1:

15 kA

15 kA

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 2 di 2

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Potenze impianto

Data 03/11/2015

Committente COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Comune di SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII (BG)

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMO

Titolo impianto AMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Descrizione PROGETTAZIONE IMP. ELETTRICI

Progettista Dott. Ing. GABRIELE GHILARDI

N° iscrizione albo 1796 BERGAMO

Potenze impianto Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Sigla utenza PtrasfK tr.Pn Coef. Pd Ptot PdispQn QrifSist. Circuito Vn Cos Fi

[V] [kW] [kW] [kVAR] [kVAR] [kVA] [kVA] [kVA]

+ESTERNO.QS

QS-IS 52,4 1 52,4 1 55,8 110,9 5519,2 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,939

+P_TERRA.QG

QG-SG 65,5 0,8 52,4 1 55,8 110,9 5519,2 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,939

QG-QCT 31,6 1 31,6 1 38,8 55,4 16,622,5 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,815

QG-QP 5,16 1 5,16 1 5,94 22,2 16,22,94 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,869

QG-QASC 7,5 1 7,5 1 9,38 22,2 12,85,63 n.d.TT 3F+N (Term.) 400 0,8

QG-QFV 20 1 20 0 0 27,7 6,666,57 n.d.TT 3F+N (Term.) 400 0,95

QG-RIF 0 1 0 1 20 34,6 14,6-20 n.d.TT 3F (Term.) 400 0

QG-UTA02 5,3 1 5,3 1 6,63 11,1 4,463,98 n.d.TT 3F+N (Term.) 400 0,8

QG-UTA03 1,66 1 1,66 1 2,08 3,7 1,621,25 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,8

QG-QAU-ES 3 1 3 1 3,75 5,78 2,032,25 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,8

QG-L1-CORR 0,75 1 0,75 1 0,833 2,31 1,480,363 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-L2-CORR 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-L003-007 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-LSC008-014 0,5 1 0,5 1 0,556 2,31 1,750,242 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-LA033-035 0,6 1 0,6 1 0,667 2,31 1,640,291 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-LA030-032 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-LA015-017 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-LA018-022 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-LA048-050 0,7 1 0,7 1 0,778 2,31 1,530,339 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-L047 0,5 1 0,5 1 0,556 2,31 1,750,242 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-LB-P1 0,4 1 0,4 1 0,444 2,31 1,870,194 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 2 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Potenze impianto Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Sigla utenza PtrasfK tr.Pn Coef. Pd Ptot PdispQn QrifSist. Circuito Vn Cos Fi

[V] [kW] [kW] [kVAR] [kVAR] [kVA] [kVA] [kVA]

QG-US-PT 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-US-P1 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-P1-CORR 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-P2-CORR 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-P-002 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-P-003-007 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-P-008-014 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-PA-033-035 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-PA-030-032 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-PA-015-017 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-PA-018-021 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-PA1-018-021 2 1 2 0,1 0,222 3,7 1,470,969 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-P1-047 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-P1-044-051 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-EV-PT 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-EV-P1 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-L1-EST 0,8 1 0,8 0 0 2,31 1,420,388 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-L2-EST 0,8 1 0,8 0 0 2,31 1,420,388 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QG-L3-EST 0,8 1 0,8 0 0 2,31 1,420,388 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-TP-ED 0,3 1 0,3 1 0,333 3,7 3,360,145 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-C_DS-EV 0,3 1 0,3 1 0,333 2,31 1,980,145 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-C_RI 0,15 1 0,15 1 0,167 2,31 2,140,073 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QG-C_AI 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 3 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Potenze impianto Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Sigla utenza PtrasfK tr.Pn Coef. Pd Ptot PdispQn QrifSist. Circuito Vn Cos Fi

[V] [kW] [kW] [kVAR] [kVAR] [kVA] [kVA] [kVA]

QG-CAMP 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QG-VID-C 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

+P_INTERRATO.QCT1

QCT1-SG 35,1 0,9 31,6 1 38,8 55,4 16,622,5 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,815

QCT1-PDC 28,4 1 28,4 1 35,5 43,6 8,1521,3 n.d.TT 3F+N (Term.) 400 0,8

QCT1-QCT2 2,5 1 2,5 1 2,97 17,3 14,31,61 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,841

QCT1-GEP 2,32 1 2,32 1 2,58 17,3 14,71,13 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,9

QCT1-L+EM 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT1-P 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT1-L+EM 1,2 1 1,2 1 1,33 2,31 0,9770,581 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QCT1-PA 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR01 0,312 1 0,312 1 0,346 2,31 1,960,151 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR02 0,324 1 0,324 1 0,36 2,31 1,950,157 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR03 0,208 1 0,208 1 0,231 2,31 2,080,101 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR04 0,208 1 0,208 1 0,231 2,31 2,080,101 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR05 0,208 1 0,208 1 0,231 2,31 2,080,101 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR06 0,208 1 0,208 1 0,231 2,31 2,080,101 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CIR07 0,256 1 0,256 1 0,284 2,31 2,030,124 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT1-BOLL 0,3 1 0,3 1 0,333 2,31 1,980,145 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT1-ADD 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT1-CONT 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT1-AUX 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

+PALESTRA.QP

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 4 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Potenze impianto Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Sigla utenza PtrasfK tr.Pn Coef. Pd Ptot PdispQn QrifSist. Circuito Vn Cos Fi

[V] [kW] [kW] [kVAR] [kVAR] [kVA] [kVA] [kVA]

QP-SG 5,16 1 5,16 1 5,94 22,2 16,22,94 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,869

QP-UTA01 1,66 1 1,66 1 2,08 3,7 1,621,25 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,8

QP-P-I-PAL 3 1 3 0,2 0,667 11,1 7,751,45 n.d.TT 3F+N (Term.) 400 0,9

QP-PS-P 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QP-P1-SP 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QP-P2-SP 3 1 3 0,1 0,333 3,7 0,3631,45 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QP-EV 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QP-L1P 0,6 1 0,6 1 0,667 2,31 1,640,291 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QP-L2P 0,6 1 0,6 1 0,667 2,31 1,640,291 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QP-L1SP 0,3 1 0,3 1 0,333 2,31 1,980,145 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QP-L2SP 0,3 1 0,3 1 0,333 2,31 1,980,145 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QP-LUS 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

+EX CENTRALE TERMICA.QCT2

QCT2-SG 2,5 1 2,5 1 2,97 17,3 14,31,61 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,841

QCT2-GP 2,25 1 2,25 1 2,7 17,3 14,61,49 n.d.TT 3F+N (Distr.) 400 0,835

QCT2-CFG 0,05 1 0,05 1 0,056 2,31 2,250,024 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT2-L-P 0,2 1 0,2 1 0,222 2,31 2,090,097 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

QCT2-CALD1 0,33 1 0,33 1 0,367 2,31 1,940,16 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT2-CALD2 0,33 1 0,33 1 0,367 2,31 1,940,16 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,9

QCT2-CIR07 0,351 1 0,351 1 0,439 2,31 1,870,263 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,8

QCT2-CIR08 0,092 1 0,092 1 0,115 0,146 0,030,069 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,8

QCT2-CIR09.1 1,05 1 1,05 1 1,31 2,31 0,9980,787 n.d.TT L2-N (Term.) 231 0,8

QCT2-CIR09.2 1,05 1 1,05 0 0 2,31 0,9980,787 n.d.TT L3-N (Term.) 231 0,8

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 5 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Potenze impianto Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Sigla utenza PtrasfK tr.Pn Coef. Pd Ptot PdispQn QrifSist. Circuito Vn Cos Fi

[V] [kW] [kW] [kVAR] [kVAR] [kVA] [kVA] [kVA]

QCT2-AUX 0,1 1 0,1 1 0,111 2,31 2,20,048 n.d.TT L1-N (Term.) 231 0,9

Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Coef.: coefficiente di contemporaneità (distribuzioni) o di utilizzo (terminali) Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Qn: potenza reattiva dei carichi a valle dell'utenza Qrif: potenza reattiva nominale di rifasamento locale di un'utenza terminale K tr: coefficiente di trasferimento potenza a monte. Ptrasf: potenza trasferita a monte. Ptot: potenza massima utilizzabile. Pdisp: potenza disponibile.

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 6 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Cavetteria

Data 03/11/2015

Committente COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Comune di SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII (BG)

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMO

Titolo impianto AMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Descrizione PROGETTAZIONE IMP. ELETTRICI

Progettista Dott. Ing. GABRIELE GHILARDI

N° iscrizione albo 1796 BERGAMO

Cavetteria Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

FormazioneSigla utenza kTPrx.Designazione Isol. Mat. Lc Iz CdtT InIzN K²S² CdtT Ib

[m] [°C] [A] [A] [A²s] [%] [%]

+ESTERNO.QS

QS-IS 3x(1x70)+1x35 FG7M1 0.6/1 kV EPR RAME 25 201 0,92 168,9 0,607111,1 1,002E+08 0,309

+P_TERRA.QG

QG-QCT 3x35+1x25+1G25 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 110 309 0,7 89,6 3,0373,5 2,505E+07 2,18

QG-QP 5G10 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 100 309 0,7 42 4,3942 2,045E+06 1,36

QG-QASC 5G10 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 38 309 0,7 42 1,5942 2,045E+06 0,725

QG-QFV 5G10 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 25 309 0,7 42 1,5542 2,045E+06 1,03

QG-RIF 4G16 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 302 0,8 64 0,6170 5,235E+06 0,293

QG-UTA02 5G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 55 309 0,7 18,2 3,4218,2 1,278E+05 1,99

QG-UTA03 3G4 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 55 309 0,7 28 4,1328 3,272E+05 2,29

QG-QAU-ES 3G6 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 36 309 0,7 35,7 3,0235,7 7,362E+05 1,84

QG-L1-CORR 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 40 309 0,7 15,4 5,3415,4 4,601E+04 2,01

QG-L2-CORR 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 82 309 0,7 15,4 10,315,4 4,601E+04 3,58

QG-L003-007 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 23 309 0,7 15,4 3,3315,4 4,601E+04 1,22

QG-LSC008-014 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 50 309 0,7 15,4 6,5315,4 4,601E+04 1,73

QG-LA033-035 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 27 309 0,7 15,4 3,815,4 4,601E+04 1,2

QG-LA030-032 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 47 309 0,7 15,4 6,1715,4 4,601E+04 2,18

QG-LA015-017 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 62 309 0,7 15,4 7,9615,4 4,601E+04 2,78

QG-LA018-022 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 85 309 0,7 21 6,6821 1,278E+05 2,35

QG-LA048-050 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 55 309 0,7 15,4 7,1315,4 4,601E+04 2,5

QG-L047 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 50 309 0,7 15,4 6,5315,4 4,601E+04 1,7

QG-LB-P1 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 50 309 0,7 15,4 6,5315,4 4,601E+04 1,44

QG-US-PT 2x1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 85 309 0,7 15,4 10,715,4 4,601E+04 0,762

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 2 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Cavetteria Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

FormazioneSigla utenza kTPrx.Designazione Isol. Mat. Lc Iz CdtT InIzN K²S² CdtT Ib

[m] [°C] [A] [A] [A²s] [%] [%]

QG-US-P1 2x1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 50 309 0,7 15,4 6,5315,4 4,601E+04 0,563

QG-P1-CORR 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 70 309 0,5 21 5,5421 3,272E+05 3,28

QG-P2-CORR 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 70 309 0,5 21 5,5421 3,272E+05 3,25

QG-P-002 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 8 303 0,7 21,7 1,521,7 1,278E+05 1,11

QG-P-003-007 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 15 303 0,7 21,7 2,2921,7 1,278E+05 1,8

QG-P-008-014 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 45 309 0,5 21 3,7821 3,272E+05 3,17

QG-PA-033-035 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 20 303 0,7 21,7 2,8521,7 1,278E+05 1,65

QG-PA-030-032 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 34 303 0,7 21,7 4,4221,7 1,278E+05 2,6

QG-PA-015-017 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 50 309 0,5 21 4,1321 3,272E+05 2,4

QG-PA-018-021 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 76 309 0,5 21 5,9621 3,272E+05 3,53

QG-PA1-018-021 3G4 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 55 309 0,7 28 4,5428 3,272E+05 2,67

QG-P1-047 3G4 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 45 309 0,7 28 3,8328 3,272E+05 3,21

QG-P1-044-051 3G4 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 45 309 0,7 28 3,8328 3,272E+05 3,19

QG-EV-PT 2x(1x1.5)+1G1.5 N07G9-K EPR RAME 70 303 0,7 16,1 8,7616,1 4,601E+04 0,699

QG-EV-P1 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 50 309 0,7 15,4 6,5315,4 4,601E+04 0,589

QG-L1-EST 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 100 203 0,7 20,9 7,7520,9 1,278E+05 3,06

QG-L2-EST 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 100 203 0,7 20,9 7,7520,9 1,278E+05 3,05

QG-L3-EST 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 100 203 0,7 20,9 7,7520,9 1,278E+05 3,02

QG-TP-ED 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 309 0,7 23,1 1,2923,1 1,278E+05 0,37

QG-C_DS-EV 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 309 0,7 16,8 1,3216,8 4,601E+04 0,411

QG-C_RI 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 309 0,7 16,8 1,3216,8 4,601E+04 0,33

QG-C_AI 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 309 0,7 16,8 1,3216,8 4,601E+04 0,343

QG-CAMP 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 70 309 0,7 15,4 8,9115,4 4,601E+04 0,707

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 3 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Cavetteria Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

FormazioneSigla utenza kTPrx.Designazione Isol. Mat. Lc Iz CdtT InIzN K²S² CdtT Ib

[m] [°C] [A] [A] [A²s] [%] [%]

QG-VID-C 2x(1x1.5)+1G1.5 N07G9-K EPR RAME 1 303 0,7 16,1 0,72316,1 4,601E+04 0,314

+P_INTERRATO.QCT1

QCT1-PDC 5G16 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 20 309 0,7 67,2 3,6867,2 5,235E+06 2,71

QCT1-QCT2 5G6 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 100 203 0,7 28,5 8,0528,5 7,362E+05 3,27

QCT1-L+EM 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,67

QCT1-P 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 6 309 0,7 23,1 3,7123,1 1,278E+05 2,36

QCT1-L+EM 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 25 309 0,7 16,8 5,9816,8 4,601E+04 3,9

QCT1-PA 3G2.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 15 309 0,7 23,1 4,7423,1 1,278E+05 3,16

QCT1-CIR01 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,79

QCT1-CIR02 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 2,37

QCT1-CIR03 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,73

QCT1-CIR04 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,73

QCT1-CIR05 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 2,3

QCT1-CIR06 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 2,3

QCT1-CIR07 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,89

QCT1-BOLL 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,91

QCT1-ADD 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,8

QCT1-CONT 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 4,2116,8 4,601E+04 1,8

QCT1-AUX 2x(1x1.5)+1G1.5 N07G9-K EPR RAME 1 303 0,7 16,1 3,1416,1 4,601E+04 1,61

+PALESTRA.QP

QP-UTA01 3G4 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 8 309 0,7 28 4,9128 3,272E+05 1,46

QP-P-I-PAL 4x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 8 303 0,7 19,6 4,8419,6 1,278E+05 1,49

QP-PS-P 2x(1x4)+1G4 N07G9-K EPR RAME 30 303 0,7 29,4 6,5129,4 3,272E+05 3,27

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 4 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Cavetteria Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

FormazioneSigla utenza kTPrx.Designazione Isol. Mat. Lc Iz CdtT InIzN K²S² CdtT Ib

[m] [°C] [A] [A] [A²s] [%] [%]

QP-P1-SP 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 18 303 0,7 21,7 6,4121,7 1,278E+05 3,18

QP-P2-SP 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 12 303 0,7 21,7 5,7421,7 1,278E+05 1,82

QP-EV 2x(1x1.5)+1G1.5 N07G9-K EPR RAME 25 303 0,7 16,1 7,316,1 4,601E+04 1,5

QP-L1P 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 34 303 0,7 15,4 8,4215,4 4,601E+04 2,52

QP-L2P 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 34 303 0,7 15,4 8,4215,4 4,601E+04 1,77

QP-L1SP 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 24 309 0,7 15,4 7,2315,4 4,601E+04 1,77

QP-L2SP 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 15 309 0,7 15,4 6,1715,4 4,601E+04 0,865

QP-LUS 2x1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 25 309 0,7 15,4 7,3515,4 4,601E+04 0,752

+EX CENTRALE TERMICA.QCT2

QCT2-CFG 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 303 0,7 15,4 9,2315,4 4,601E+04 2,33

QCT2-L-P 2x(1x2.5)+1G2.5 N07G9-K EPR RAME 12 303 0,7 21,7 8,8921,7 1,278E+05 1,86

QCT2-CALD1 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 9,2316,8 4,601E+04 2,49

QCT2-CALD2 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 9,2316,8 4,601E+04 2,49

QCT2-CIR07 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 9,116,8 4,601E+04 1,99

QCT2-CIR08 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 8,1216,8 4,601E+04 1,84

QCT2-CIR09.1 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 9,116,8 4,601E+04 3,87

QCT2-CIR09.2 3G1.5 FG7OM1 0.6/1 kV EPR RAME 10 309 0,7 16,8 9,116,8 4,601E+04 2,9

QCT2-AUX 2x(1x1.5)+1G1.5 N07G9-K EPR RAME 1 303 0,7 16,1 8,1616,1 4,601E+04 1,79

Legenda Lc: lunghezza cavo [m] Prx.: numero circuiti in prossimità T: temperatura ambiente [°C] k: coefficiente di declassamento cavo CdtT Ib: caduta di tensione totale alla corrente Ib CdtT In: caduta di tensione totale alla corrente In -[C]: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 5 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Cavetteria Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

FormazioneSigla utenza kTPrx.Designazione Isol. Mat. Lc Iz CdtT InIzN K²S² CdtT Ib

[m] [°C] [A] [A] [A²s] [%] [%]

|C|: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze (neutri separati) C!: utilizza il Conduttore di un'altra utenza -[PE]: il PE dell'utenza è comune ad altre utenze PE!: utilizza il PE di un'altra utenza

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 6 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Verifiche

Data 03/11/2015

Committente COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

Comune di SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII (BG)

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMO

Titolo impianto AMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Descrizione PROGETTAZIONE IMP. ELETTRICI

Progettista Dott. Ing. GABRIELE GHILARDI

N° iscrizione albo 1796 BERGAMO

Verifiche Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Coord. Ib<In<IzSigla utenza K²S²>I²t Sg. mag.<ImagmaxPdI Contatti ind. CdtT Ib

+ESTERNO.QS

QS-IS 81,4<=160<=168,9 A Verificato 1501<6234 A40>=15 kA Verificato 0,309<=4 %

+P_TERRA.QG

QG-SG 81,4<=160 A (Ib < In) n.d. Verificato 0,309<=4 %

QG-QCT 59,5<=80<=89,6 A Verificato 800<1046 A15>=11,3 kA Verificato 2,18<=4 %

QG-QP 9,93<=32<=42 A Verificato 320<439,2 A20>=11,3 kA Verificato 1,36<=4 %

QG-QASC 13,5<=32<=42 A Verificato 320<1048 A20>=11,3 kA Verificato 0,725<=4 %

QG-QFV 30,4<=40<=42 A Verificato 400<1476 A15>=11,3 kA Verificato 1,03<=4 %

QG-RIF 28,9<=50<=64 A Verificato 500<6722 ANo:(10<11,3 kA) Verificato 0,293<=4 %

QG-UTA02 9,56<=16<=18,2 A Verificato 160<206,7 A20>=11,3 kA Verificato 1,99<=4 %

QG-UTA03 8,98<=16<=28 A Verificato 160<324,9 A25>=7,56 kA Verificato 2,29<=4 %

QG-QAU-ES 16,2<=25<=35,7 A Verificato 250<704 A25>=7,56 kA Verificato 1,84<=4 %

QG-L1-CORR 3,61<=10<=15,4 A Verificato 100<171,8 A25>=7,56 kA Verificato 2,01<=4 %

QG-L2-CORR 3,37<=10<=15,4 A Verificato Prot. contatti indiretti25>=7,56 kA Verificato 3,58<=4 %

QG-L003-007 3,37<=10<=15,4 A Verificato 100<293,7 A25>=7,56 kA Verificato 1,22<=4 %

QG-LSC008-014 2,4<=10<=15,4 A Verificato 100<138,1 A25>=7,56 kA Verificato 1,73<=4 %

QG-LA033-035 2,89<=10<=15,4 A Verificato 100<251,7 A25>=7,56 kA Verificato 1,2<=4 %

QG-LA030-032 3,37<=10<=15,4 A Verificato 100<146,8 A25>=7,56 kA Verificato 2,18<=4 %

QG-LA015-017 3,37<=10<=15,4 A Verificato 100<111,8 A25>=7,56 kA Verificato 2,78<=4 %

QG-LA018-022 3,37<=10<=21 A Verificato 100<135,2 A25>=7,56 kA Verificato 2,35<=4 %

QG-LA048-050 3,37<=10<=15,4 A Verificato 100<125,8 A25>=7,56 kA Verificato 2,5<=4 %

QG-L047 2,4<=10<=15,4 A Verificato 100<138,1 A25>=7,56 kA Verificato 1,7<=4 %

QG-LB-P1 1,92<=10<=15,4 A Verificato 100<138,1 A25>=7,56 kA Verificato 1,44<=4 %

QG-US-PT 0,481<=10<=15,4 A Verificato Prot. contatti indiretti25>=7,56 kA Verificato 0,762<=4 %

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 2 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Verifiche Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Coord. Ib<In<IzSigla utenza K²S²>I²t Sg. mag.<ImagmaxPdI Contatti ind. CdtT Ib

QG-US-P1 0,481<=10<=15,4 A Verificato 100<138,1 A25>=7,56 kA Verificato 0,563<=4 %

QG-P1-CORR 9,62<=16<=21 A Verificato 160<262,6 A25>=7,56 kA Verificato 3,28<=4 %

QG-P2-CORR 9,62<=16<=21 A Verificato 160<262,6 A25>=7,56 kA Verificato 3,25<=4 %

QG-P-002 14,4<=16<=21,7 A Verificato 160<1232 A25>=7,56 kA Verificato 1,11<=4 %

QG-P-003-007 14,4<=16<=21,7 A Verificato 160<715,8 A25>=7,56 kA Verificato 1,8<=4 %

QG-P-008-014 14,4<=16<=21 A Verificato 160<400,4 A25>=7,56 kA Verificato 3,17<=4 %

QG-PA-033-035 9,62<=16<=21,7 A Verificato 160<550,8 A25>=7,56 kA Verificato 1,65<=4 %

QG-PA-030-032 9,62<=16<=21,7 A Verificato 160<334,6 A25>=7,56 kA Verificato 2,6<=4 %

QG-PA-015-017 9,62<=16<=21 A Verificato 160<362,4 A25>=7,56 kA Verificato 2,4<=4 %

QG-PA-018-021 9,62<=16<=21 A Verificato 160<242,6 A25>=7,56 kA Verificato 3,53<=4 %

QG-PA1-018-021 9,62<=16<=28 A Verificato 160<324,9 A25>=7,56 kA Verificato 2,67<=4 %

QG-P1-047 14,4<=16<=28 A Verificato 160<393,2 A25>=7,56 kA Verificato 3,21<=4 %

QG-P1-044-051 14,4<=16<=28 A Verificato 160<393,2 A25>=7,56 kA Verificato 3,19<=4 %

QG-EV-PT 0,481<=10<=16,1 A Verificato 100<101,2 A25>=7,56 kA Verificato 0,699<=4 %

QG-EV-P1 0,481<=10<=15,4 A Verificato 100<138,1 A25>=7,56 kA Verificato 0,589<=4 %

QG-L1-EST 3,85<=10<=20,9 A Verificato 100<115,2 A25>=7,56 kA Verificato 3,06<=4 %

QG-L2-EST 3,85<=10<=20,9 A Verificato 100<115,2 A25>=7,56 kA Verificato 3,05<=4 %

QG-L3-EST 3,85<=10<=20,9 A Verificato 100<115,2 A25>=7,56 kA Verificato 3,02<=4 %

QG-TP-ED 1,44<=16<=23,1 A Verificato 160<1527 A25>=7,56 kA Verificato 0,37<=4 %

QG-C_DS-EV 1,44<=10<=16,8 A Verificato 100<1008 A25>=7,56 kA Verificato 0,411<=4 %

QG-C_RI 0,722<=10<=16,8 A Verificato 100<1008 A25>=7,56 kA Verificato 0,33<=4 %

QG-C_AI 0,481<=10<=16,8 A Verificato 100<1008 A25>=7,56 kA Verificato 0,343<=4 %

QG-CAMP 0,481<=10<=15,4 A Verificato Prot. contatti indiretti25>=7,56 kA Verificato 0,707<=4 %

QG-VID-C 0,481<=10<=16,1 A Verificato 100<3467 A25>=7,56 kA Verificato 0,314<=4 %

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 3 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Verifiche Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Coord. Ib<In<IzSigla utenza K²S²>I²t Sg. mag.<ImagmaxPdI Contatti ind. CdtT Ib

+P_INTERRATO.QCT1

QCT1-SG 59,5<=80 A (Ib < In) n.d. Verificato 2,18<=4 %

QCT1-PDC 51,2<=63<=67,2 A Verificato 630<817,1 A6>=3,13 kA Verificato 2,71<=4 %

QCT1-QCT2 5,68<=25<=28,5 A Verificato Prot. contatti indiretti6>=3,13 kA Verificato 3,27<=4 %

QCT1-GEP 3,98<=25 A (Ib < In) n.d. 250<1046 A6>=3,13 kA Verificato 2,18<=4 %

QCT1-L+EM 0,481<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,67<=4 %

QCT1-P 14,4<=16<=23,1 A Verificato 160<682,7 A6>=1,39 kA Verificato 2,36<=4 %

QCT1-L+EM 5,77<=10<=16,8 A Verificato 100<222,3 A6>=1,39 kA Verificato 3,9<=4 %

QCT1-PA 14,4<=16<=23,1 A Verificato 160<448,2 A6>=1,39 kA Verificato 3,16<=4 %

QCT1-CIR01 1,5<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,79<=4 %

QCT1-CIR02 1,56<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 2,37<=4 %

QCT1-CIR03 1<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,73<=4 %

QCT1-CIR04 1<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,73<=4 %

QCT1-CIR05 1<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 2,3<=4 %

QCT1-CIR06 1<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 2,3<=4 %

QCT1-CIR07 1,23<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,89<=4 %

QCT1-BOLL 1,44<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,91<=4 %

QCT1-ADD 0,481<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,8<=4 %

QCT1-CONT 0,481<=10<=16,8 A Verificato 100<421,9 A6>=1,39 kA Verificato 1,8<=4 %

QCT1-AUX 0,481<=10<=16,1 A Verificato 100<914,2 A6>=1,39 kA Verificato 1,61<=4 %

+PALESTRA.QP

QP-SG 9,93<=32 A (Ib < In) n.d. Verificato 1,36<=4 %

QP-UTA01 8,98<=16<=28 A Verificato 160<369,7 A6>=0,59 kA Verificato 1,46<=4 %

QP-P-I-PAL 4,81<=16<=19,6 A Verificato 160<339,3 A6>=1,18 kA Verificato 1,49<=4 %

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 4 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Verifiche Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Coord. Ib<In<IzSigla utenza K²S²>I²t Sg. mag.<ImagmaxPdI Contatti ind. CdtT Ib

QP-PS-P 14,4<=16<=29,4 A Verificato 160<259,8 A6>=0,59 kA Verificato 3,27<=4 %

QP-P1-SP 14,4<=16<=21,7 A Verificato 160<264,2 A6>=0,59 kA Verificato 3,18<=4 %

QP-P2-SP 14,4<=16<=21,7 A Verificato 160<304,6 A6>=0,59 kA Verificato 1,82<=4 %

QP-EV 0,481<=10<=16,1 A Verificato 100<173,7 A25>=0,59 kA Verificato 1,5<=4 %

QP-L1P 2,89<=10<=15,4 A Verificato 100<140,8 A4,5>=0,59 kA Verificato 2,52<=4 %

QP-L2P 2,89<=10<=15,4 A Verificato 100<140,8 A4,5>=0,59 kA Verificato 1,77<=4 %

QP-L1SP 1,44<=10<=15,4 A Verificato 100<175,9 A4,5>=0,59 kA Verificato 1,77<=4 %

QP-L2SP 1,44<=10<=15,4 A Verificato 100<226,9 A4,5>=0,59 kA Verificato 0,865<=4 %

QP-LUS 0,481<=10<=15,4 A Verificato 100<171,6 A4,5>=0,59 kA Verificato 0,752<=4 %

+EX CENTRALE TERMICA.QCT2

QCT2-SG 5,68<=25 A (Ib < In) n.d. Verificato 3,27<=4 %

QCT2-GP 5,68<=25 A (Ib < In) n.d. Prot. contatti indiretti6>=0,615 kA Verificato 3,27<=4 %

QCT2-CFG 0,24<=10<=15,4 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 2,33<=4 %

QCT2-L-P 0,962<=10<=21,7 A Verificato 100<181,4 A6>=0,298 kA Verificato 1,86<=4 %

QCT2-CALD1 1,59<=10<=16,8 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 2,49<=4 %

QCT2-CALD2 1,59<=10<=16,8 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 2,49<=4 %

QCT2-CIR07 1,9<=10<=16,8 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 1,99<=4 %

QCT2-CIR08 0,5<=0,63<=16,8 A Verificato 8,2<168,7 A100>=0,298 kA Verificato 1,84<=4 %

QCT2-CIR09.1 5,68<=10<=16,8 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 3,87<=4 %

QCT2-CIR09.2 5,68<=10<=16,8 A Verificato 100<168,7 A6>=0,298 kA Verificato 2,9<=4 %

QCT2-AUX 0,481<=10<=16,1 A Verificato 100<215,2 A6>=0,298 kA Verificato 1,79<=4 %

Legenda PdI: potere di interruzione o di cortocircuito della protezione Imagmax: corrente magnetica massima pari alla corrente di guasto minima K²S²>I²t: verifica a cortocircuito della linea ("n.d." indica verifica non gestita) Temperature di riferimento per il calcolo delle correnti minime di cortocircuito secondo: (CENELEC R064-003)

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 5 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

Verifiche Data: 03/11/2015

COMUNE DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIAMPLIAMENTO SCUOLA PRIMARIA "B. E M. RONCALLI"

Coord. Ib<In<IzSigla utenza K²S²>I²t Sg. mag.<ImagmaxPdI Contatti ind. CdtT Ib

CdtT Ib: caduta di tensione totale alla corrente Ib

VIA G. D'ALZANO, 10 24122 BERGAMO BERGAMOPagina 6 di 6

STUDIO Ing. GABRIELE GHILARDI Progettazione impianti

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII (BG)

-CALCOLI ILLUMINOTECNICI-

Responsabile: Ing. Gabriele GhilardiNo. ordine: 01615

Data: 03.11.2015Redattore: Gianluigi Magri

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

Indice

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLICopertina progetto 1Indice 2AULA TIPO

Riepilogo 3CORRIDOIO I

Riepilogo 4PALESTRA

Riepilogo 5CORRIDOIO V

Riepilogo 6CORRIDOIO EMERGENZA

Riepilogo 7PALESTRA EMERGENZA

Riepilogo 8AUTORIMESSA

Riepilogo 9

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 2

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

AULA TIPO / Riepilogo

Altezza locale: 3.000 m, Altezza di montaggio: 3.080 m Valori in Lux, Scala 1:86

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 382 246 459 0.643

Pavimento 30 317 167 400 0.526

Soffitto 78 76 51 89 0.677

Pareti (4) 50 135 51 265 /

Superficie utile:Altezza: 0.650 mReticolo: 64 x 64 Punti Zona margine: 0.500 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 4.32 W/m² = 1.13 W/m²/100 lx (Base: 47.21 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 63FFILIPPI 28838 L 323x10W LED DALI 2S 596x596 (1.000)

3629 3629 34.0

Totale: 21774 Totale: 21774 204.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 3

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

CORRIDOIO I / Riepilogo

Altezza locale: 2.450 m, Altezza di montaggio: 2.566 m Valori in Lux, Scala 1:317

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 147 78 223 0.528

Pavimento 30 117 98 134 0.837

Soffitto 78 38 28 48 0.739

Pareti (4) 50 82 36 129 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 8 x 128 Punti Zona margine: 0.000 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 3.76 W/m² = 2.56 W/m²/100 lx (Base: 107.69 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 153FFILIPPI 36584 Lucequadro LED 26W OP (1.000)

1578 1578 27.0

Totale: 23670 Totale: 23670 405.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 4

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

PALESTRA / Riepilogo

Altezza locale: 7.200 m, Altezza di montaggio: 7.200 m Valori in Lux, Scala 1:208

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 326 206 397 0.631

Pavimento 36 295 160 372 0.541

Soffitto 47 91 62 137 0.683

Pareti (6) 47 174 59 577 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 64 x 64 Punti Zona margine: 0.500 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 4.34 W/m² = 1.33 W/m²/100 lx (Base: 217.50 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 93FFILIPPI 56337 3F Cub LED 100W CR VS (1.000)

12740 12740 105.0

Totale: 114660 Totale: 114660 945.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 5

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

CORRIDOIO V / Riepilogo

Altezza locale: 3.150 m, Altezza di montaggio: 2.650 m Valori in Lux, Scala 1:325

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 197 53 488 0.270

Pavimento 30 168 90 255 0.539

Soffitto 78 35 23 39 0.650

Pareti (4) 50 58 22 103 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 8 x 128 Punti Zona margine: 0.000 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 2.69 W/m² = 1.36 W/m²/100 lx (Base: 75.74 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 63FFILIPPI 12771 Barraluce P 1x30W LED SP L1471 (1.000)

3066 3066 34.0

Totale: 18396 Totale: 18396 204.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 6

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

CORRIDOIO EMERGENZA / Riepilogo

Altezza locale: 2.450 m, Altezza di montaggio: 2.450 m Valori in Lux, Scala 1:317

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 6.58 0.64 24 0.098

Pavimento 30 5.49 2.47 9.78 0.451

Soffitto 78 1.68 0.63 5.17 0.372

Pareti (4) 50 3.36 0.76 11 /

Superficie utile:Altezza: 1.000 mReticolo: 8 x 128 Punti Zona margine: 0.000 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 0.22 W/m² = 3.39 W/m²/100 lx (Base: 107.69 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 4OVA OVA38711 EXIWAY ONE IP65 ACT.L/260/1NC (1.000)

260 260 6.0

Totale: 1040 Totale: 1040 24.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 7

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

PALESTRA EMERGENZA / Riepilogo

Altezza locale: 7.200 m, Altezza di montaggio: 7.200 m Valori in Lux, Scala 1:208

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 5.09 3.73 6.37 0.733

Pavimento 36 4.54 3.30 5.72 0.728

Soffitto 47 2.15 1.34 134 0.622

Pareti (6) 47 4.28 1.41 13 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 128 x 128 Punti Zona margine: 0.500 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 0.11 W/m² = 2.17 W/m²/100 lx (Base: 217.50 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 4OVA OVA38718 EXIWAY ONE IP65 ACT.L/600/1NC (1.000)

600 600 6.0

Totale: 2400 Totale: 2400 24.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 8

SCUOLA PRIMARIA B. E M. RONCALLI

03.11.2015

STUDIO PROGETTI ELETTRICIdi Per.Ind. G. Magri & AssociatiVia Trieste, 19Chouduno (Bg)

Redattore Gianluigi MagriTelefono 035 839150

Fax 035 4496605e-Mail [email protected]

AUTORIMESSA / Riepilogo

Altezza locale: 3.000 m, Altezza di montaggio: 3.000 m Valori in Lux, Scala 1:193

Superficie [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 94 47 171 0.503

Pavimento 27 78 31 112 0.398

Soffitto 27 21 11 93 0.523

Pareti (4) 27 41 16 65 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 128 x 128 Punti Zona margine: 1.000 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 1.07 W/m² = 1.14 W/m²/100 lx (Base: 315.00 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) (Lampada) [lm] (Lampadine) [lm] P [W]

1 123FFILIPPI 58583 3F Linda LED 1x24W L1270 (1.000)

3593 3593 28.0

Totale: 43116 Totale: 43116 336.0

DIALux 4.12 by DIAL GmbH Pagina 9

A V

kW kvar

cosfi Hz