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Cronaca Cultura e Turismo Politica locale Pubblica Amministrazione Sanità, sociale, servizi per l'infanzia INDICE RUSSI tornano i rilevatori Istat 21/07/12 Sette Sere 3 Parroci della mia infanzia 27/07/12 Il Piccolo Faenza 4 Rapinatore: si è costituito 27/07/12 Il Piccolo Faenza 5 Un intervento da record per curare la zampa della tigre 28/07/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6 ERF / FIATI A MORDANO, ROTA RUSSI E LUGO 21/07/12 Sette Sere 7 FUNK E JAZZ AL SAX ARTS FESTIVAL 21/07/12 Sette Sere 8 Le mille proposte dell’estate ravennate 26/07/12 Qui 9 Devozione in tono minore 27/07/12 Il Piccolo Faenza 10 Festival del Folklore 27/07/12 Il Piccolo Faenza 11 Tacabanda 27/07/12 Il Piccolo Faenza 12 Calderana attacca il 'politichese' locale 27/07/12 Il Piccolo Faenza 13 No alle deroghe sulle Province 28/07/12 Il Sole 24 Ore 14 Restano i 4.7 miliardi di tagli Scontro aperto sui farmaci 28/07/12 Il Sole 24 Ore 16 Sindaci già in pressing sugli 800 milioni in arrivo 28/07/12 Il Sole 24 Ore 17 Dal 2013 rischio super-Irpef per 18 milioni 28/07/12 Il Sole 24 Ore 18 Una pioggia di rincari avviata dal federalismo 28/07/12 Il Sole 24 Ore 20 I danni salgono a 13.2 miliardi 28/07/12 Il Sole 24 Ore 21 Per l'agricoltura pronti 117 milioni 28/07/12 Il Sole 24 Ore 23 istituti tecnici: obiettivo ricostruzione 28/07/12 Il Sole 24 Ore 24 Se le province, a fine luglio, non hanno i soldi per aprire le scuole è bene che siano eliminate 28/07/12 Italia Oggi 26 Salvi i consorzi dei servizi sociali 28/07/12 Italia Oggi 27 Province, il governo usa il bon ton 28/07/12 Italia Oggi 28 Dopo regioni ed enti locali Monti saccheggia le scuole 28/07/12 Italia Oggi 29 Nella pa ritornano le pagelle 28/07/12 Italia Oggi 30 Regioni autonome, tasse allo stato 28/07/12 Italia Oggi 31 Spendingr eview Stangata sugli studenti fuori corso 28/07/12 La Stampa 33 RUSSI ripartono i contributi anticrisi 21/07/12 Sette Sere 35 Pagina 1 di 36

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Cronaca

Cultura e Turismo

Politica locale

Pubblica Amministrazione

Sanità, sociale, servizi per l'infanzia

INDICE

RUSSI tornano i rilevatori Istat21/07/12 Sette Sere 3

Parroci della mia infanzia27/07/12 Il Piccolo Faenza 4

Rapinatore: si è costituito27/07/12 Il Piccolo Faenza 5

Un intervento da record per curare la zampa della tigre28/07/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6

ERF / FIATI A MORDANO, ROTA RUSSI E LUGO21/07/12 Sette Sere 7

FUNK E JAZZ AL SAX ARTS FESTIVAL21/07/12 Sette Sere 8

Le mille proposte dell’estate ravennate26/07/12 Qui 9

Devozione in tono minore27/07/12 Il Piccolo Faenza 10

Festival del Folklore27/07/12 Il Piccolo Faenza 11

Tacabanda27/07/12 Il Piccolo Faenza 12

Calderana attacca il 'politichese' locale27/07/12 Il Piccolo Faenza 13

No alle deroghe sulle Province28/07/12 Il Sole 24 Ore 14

Restano i 4.7 miliardi di tagli Scontro aperto sui farmaci28/07/12 Il Sole 24 Ore 16

Sindaci già in pressing sugli 800 milioni in arrivo28/07/12 Il Sole 24 Ore 17

Dal 2013 rischio super-Irpef per 18 milioni28/07/12 Il Sole 24 Ore 18

Una pioggia di rincari avviata dal federalismo28/07/12 Il Sole 24 Ore 20

I danni salgono a 13.2 miliardi28/07/12 Il Sole 24 Ore 21

Per l'agricoltura pronti 117 milioni28/07/12 Il Sole 24 Ore 23

istituti tecnici: obiettivo ricostruzione28/07/12 Il Sole 24 Ore 24

Se le province, a fine luglio, non hanno i soldi per aprire le scuole è bene che siano eliminate28/07/12 Italia Oggi 26

Salvi i consorzi dei servizi sociali28/07/12 Italia Oggi 27

Province, il governo usa il bon ton28/07/12 Italia Oggi 28

Dopo regioni ed enti locali Monti saccheggia le scuole28/07/12 Italia Oggi 29

Nella pa ritornano le pagelle28/07/12 Italia Oggi 30

Regioni autonome, tasse allo stato28/07/12 Italia Oggi 31

Spendingr eview Stangata sugli studenti fuori corso28/07/12 La Stampa 33

RUSSI ripartono i contributi anticrisi21/07/12 Sette Sere 35

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In Casa protetta27/07/12 Il Piccolo Faenza 36

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press unE 21/07/2012 sette sere

RUSSI I Tornano i rilevatori Istat Dal mese di luglio 2012, alcune famiglie del Comune di Russi, estratte a campione, saranno, contattate da rilevatori incaricati dall'Istat (muniti di cartellino di riconoscimento) per effettuare un'indagine continua sulle forze lavoro, attraverso interviste a domicilio. Il Comune di Russi collabora con l'Istat a questa inda- gine, fornen

• do assistenza ai rilevatori che effettuano

le interviste. Le famiglie estratte a campione potran-no rivolgersi al numero verde gratuito (800/676767 oppure 800/420420). Il numero verde è attivo dal lu-nedì al sabato dalle ore 12.30 alle ore 21.30.

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«Nessun progetto aficial per lo stoccaggio del gas» f•

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Pano della mia infanzia

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Parroci della mia infanzia ono nato a Scavignano e prima di trasferirmi, all'età di 10 anni, a Fusi- gnano, seguendo quella micro emi-

grazione contadina dell'immediato dopo- guerra, i miei si trasferirono in un podere della vicina S. Giorgio in Ceparano (nella foto, una recente festa popolare). Furo- no il catechismo per la Comunione e la Cresima e la vita di chierichetto a metter-mi in contatto con i miei vecchi parroci della zona che ora mi tornano in mente. A Scavignano vivo era il ricordo di don Mi-chele Trerè, sepolto nel locale cimitero. Ma dominante la figura del bizzunese don Vincenzo Gallina con le sue amabili sorel-le Candina e Francesca, collaboratrici nel catechismo e nella carità verso le persone in difficoltà. Allora era parroco don Pietro Montuschi di Russi, quasi ieratico nella spiegazione del "vangelo della corrente domenica", che reggeva la minuscola par-rocchia come fosse un piccolo convento. Ogni anno i capi di due famiglie venivano scelti a presiedere alle processioni ed era-no chiamati "Priori". Don Pietro non si in-teressava molto della conduzione del pro-spero podere della parrocchia, Ca di La-bè, e fortunato era considerato quel mez-zadro. Dava lezioni gratuite ai rari studen-telli e aiutava i giovanotti che a Marzeno alle serali tentavano l'esame di quinta. Il giorno della Candelora era la festa patro-nale. La chiesetta si riempiva e ogni fami-glia ospitava i propri parenti. Un gruppo di canterine, preparate dal parroco di Ri-valta, don Drei, faceva sfoggio di voci so-liste. C'erano anche tre seminaristi, orgo-

glio della comu-nità, Giovanni Montuschi(?), Giovanni Rosset-ti e Livio Cameri-ni. Tutte le fami-glie volevano ogni anno che venisse celebrato per i propri mor-ti un Ufficio fu-nebre con più Messe possibili, e quasi ogni matti-na i parroci era-no impegnati se-condo un calen-dario di funzioni. Venivano da noi oltre al faentino don Domenico Cricca, i parroci viciniori. Spiccava per il piglio autoritario quello di Marzeno, di fresca nomina come arciprete parroco. Erano più bonaccioni quello di Poggio e quello di Rivalta. Amavano la bicicletta e battevano in salita qualsiasi giovanotto. Il parroco della Paglia non sapeva andare in bici e noi ragazzi lo sfottevamo. Quello di Moronico, don Bagnolini, ci sembrava al-tissimo e non scherzava mai con i chieri-chetti. Dopo l'ufficio prendevano il caffè e per noi oltre le caramelle c'era anche una ' p aghetta'. A S. Giorgio c'era uno giovanissimo, don Vittorio Liverani. Aveva con sé, oltre il fra- tello muratore, il padre e la madre sempre

in gramaglie perché piangevano il figlio Lino, disperso in Russia. Era arciprete ma solo di nome perché giustamente il par-roco di Marzeno, deteneva il potere effet-tivo: tutti su questo convenivano. Ho poi letto sul libro di Rocco Cerrato l'operazio-ne complessa che aveva fatto il vescovo Battaglia per ridimensionare i privilegi economici dell'antica pieve, che "aveva una mensa più ricca di quella vescovile". L'ultimo arciprete era stato proprio lo zio di monsignor Livio Camerini che studiava a Roma e durante le vacanze spiegava a noi non solo il catechismo, ma anche l'astronomia: la luna, il sole e le stelle che non facevano lume...

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Rapinatore: si è costituito Mattia Porcellini, 32enne di S,Pancrazio si è costituito la scorsa settimana. Era ricercato dall'altra domenica in relazione alla rapina di circa 9mila euro ai danni delta direttrice di un supermercato di Russi. Luca Berger, avvocato di fiducia, ha accompagnato l'uomo in Questura, uffici della Squadra Mobile. Qui sono stati raggiunti d

ai Carabinieri di Russi„ che avevano condotto le indagini e che hanno notificato a Porceltini il provvedimento di 'fermo'. Dopo le formalità di rito, L'uomo e stato accompagnato a Port'Aurea, in attesa dell'udienza di convalida.

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Devozione in tono minore

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Festival del Folldore .

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STAFF Sopra, veterinari Massimo Bartolucci, Daniele LaGuardia, Matteo a lato il dottor 'Fred' Garnum

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press LIETE 28/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA RUSSI Lo staff del dottor Fredrik Garnum ha operato con successo un felino da ben 260 chili. Non ci sono precedenti del genere

Un intervento da record per curare la . pa della tigre Giovanna Valerla Fabbri

RUSSI

UNA TIBIA rotta da sistemare. Operazione di routine se non fosse per il paziente molto

`particolare'... un esemplare maschio e adulto di tigre della bellezza di 260 chili e tre metri di

lunghezza, coda compresa. Si ipotizza che Vulcano, questo il nome della tigre nata in cattività e proveniente dal Parco faunistico 'Dune del Delta' abbia riportato la frattura alla tibia durante una corsa o al termine di un balzo, il caso risale al 6 giugno. Il felino è stato addormentato e caricato d'urgenza sull'ambulanza per cavalli della Clinica veterinaria del dottor Garnum di Russi. Lo staff composto Freddi( Garnum, Massimo Bartolucci e Matteo Galliani in collaborazione con l'Animai Rescue Team per circa tre ore e mezza ha calcolato e dosato con attenzione il sedativo per il viaggio sino a Parma a tutela dei medici e dell'animale.

«ABBIAMO dovuto valutare elementi come peso e tempistica per la dose di anestesia — spiega il dottor Galliani — e relazionarci costantemente con l'università di Parma e l'équipe del professor Filippo Maria Martini» In sala operatoria a Parma, il felino è stato adagiato su un tavolo utilizzato di solito per i cavalli dove si è proceduto con radiografie e con l'utilizzo di tecnologie chirurgiche d'avanguardia, per la durata circa di tre ore. L' intervento inusuale e delicatissimo, soprattutto per via delle dimensioni delle parti operate, è ottimamente riuscito e oggi l'esemplare più grande mai operato di Tigre Siberiana può di nuovo correre nel Parco del Delta. Successivamente il professor Filippo Maria Martini si è consultato con i colleghi all'estero, nello specifico negli Stati Uniti che hanno confermato la rarità di questo caso, infatti l'esemplare più grande operato all'estero è stato di 110 chili, meno della metà della tigre del Parco.

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press unE 21/07/2012 sette sere

IN BREVE

ERF I FIATI A MORDANO, ROTA E I RUSSI A LUGO Omaggia direttamente Adolphe Sax, l'inventore del sassofono, l'or-chestra che si esibirà venerdì 20 alle 21 nel chiostro del monastero di San Francesco ad Ozzano per l'Emilia Romagna Festival. La larga compagine italiana di soli sassofonisti si produrrà in un re-pertorio che omaggerà i compositori di confine fra la classica e il jazz come George Gershwin e Scott Joplin, senza lesinare in altri autori come Astor Piazzolla. Lunedì 23 l'Erf approderà al chiostro Del Monte di Lugo (via Garibaldi 11) per il concerto del Duo Nino Rota. Vittorio Caselli alla viola e Massimo Caselli al piano saranno impegnati in un programma di musiche per la gran parte novecen-tesche, affrontando Rota ma anche l'Ottocento di Schumann. Al centro ci saranno i grandi della scuola russa, da Tchajkovskij fino a Skrjabin e Stravinskij. In caso di maltempo il concerto si svolgerà sotto il loggiato. Info www.e;festival.m.

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FUNK E JAll AL SAX ARTS FESTIVAL E' ancora una volta Palazzo Fantini a Tredozio ad ospitare le avventure musicali del Festival Internazionale del Sassofono, che per la sua XIV edizione ha riunito at-torno al direttore artistico Marco Albonetti una vera e propria «Legacy», con i suoi maestri e i suoi compagni di studi, accom-pagnati da allieVi provenienti dai conserva-tori di Cina, Taiwan, Stati Uniti -e Italia. Questi ragazzi durante la giornata frequen-tano seminari avanzati alla scuola Sarti di Faenza e in alcune serate suonano per il pubblico, ad esempio domenica 22 alle 21 a Palazzo Fantini sarà di scena la SaxArts Orchestra, con gli allievi del festival impe-

gnati in un repertorio classico, jazz ed etnico. Il primo -appuntamento tredoziese con il festival, che è sostenuto anche dai Comuni di Faenza e Russi oltre che dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di RispaTo Faenza, sarà però quello di venerdì 20 con «Funk music 4 cool people», concerto che vedrà in scena un quintetto guidato dal sax contralto di Russ Peterson («musicista straordinario - dice Albonetti - anche oboista, compo-sitore e arrangiatore con un grandissimo senso del funb) e il sax tenore di Michael Zsoldos, vecchia conoscenza del festival e noto soprattutto per aver suonato alla cerimonia di insediamento alla casa Bianca di Barack Obama. E' infine un «dopo festival» la serata di giovedì 26, sempre alle 21 a Palazzo Fantini, che prevede l'esibi-zione dell'Eurasia Saxophone Quartet, formazione multietnica con un organico di soli sassofoni.

Ingresso gratuito. Info 338/5921089, www.saxartsfestivat com.

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press unE 21/07/2012 sette sere

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press LIETE 26/07/2012 Qui Magazine

Le mille proposte dell'estate ravennate Dai laboratori teatrali alle escursioni, suggerimenti per non annoiarsi

RAVENNA - - E' ormai alla ottava edizione la rassegna "Sere d'estate", promossa dall'assessorato al Decentramento dall'ufficio de-centrato di Roncalceci, con il contributo delle associazioni culturali "La Ramona", "Come Eravamo" e di tutti i comitati cittadini del territorio. La rassegna è partita il 30 giugno, a villa Miserocchi di Lontana con la rappresentazione a cura del laboratorio italiano del Piccolo Teatro Città di Ravenna, mentre giovedì 26 luglio alle 21 a Villa Pasolini - via Rave-gnana, 725 a Coccolia, Ensemble barocco del conservatorio di Ferrara -J. A. Hasse, intermezzo "Il tutore". Buffet offerto dal Comitato Cittadino di Coccolia. Domenica 29 luglio alle 21a Villa Marisa - via Nuova, 66 a Filetto, spettacolo svolto in collaborazione con l'associazione culturale "Come Eravamo", musica in villa. Ma non solo spettacolo. Con "Il futu-ro siete voi", nuove figure di volontari, riconoscibili dalla loro giovane età e da una maglietta gialla con la scritta "Lavori in Comune" saranno inserite in alcune strutture comunali e nell'organizzazione di prossimi eventi per svolgere un'esperienza di cittadinanza attiva. Le 144 ragazze e i 50 ragazzi di età compresa fra i 14 e i 17 anni, che hanno aderito alla prima edizione del progetto dell'assessorato al decentramento rivolto agli studenti, sono partiti per compiere un primo ingresso nel mondo del volontariato. Durante le vacanze scolastiche lavoreranno secondo moduli di una o più settimane, dopo aver scelto uno o più tra i 12 possi-bili contesti proposti: dalle attività di Casa Vignuzzi al centro didattico La lucertola, dal canile municipale alle iniziative di Cittattiva fino all'e-sperienza di giornalismo con Carla Baroncelli. Dal decentramento anche pratica sul mosaico in collaborazione con Ravennantica, con una serata a San Nicolò di via Rondinelli per parteci-pare insieme, genitori e figli, al Laboratorio di Mosaico. E poi i laboratori di Casa Vignuzzi in via San Mama 17: La casa delle bambole, la costru-zione di case per bambole e laboratori teatrali a cura di Asja lacis. Quest'anno è anche il 18esimo anno di "Luoghi dello spirito" dell'asso-ciazione Collegium musicum classense, sette appuntamenti serali in suggestivi luoghi del territorio. 1126 luglio a Coccolia nella villa Pasolini dall'Onda di scena Ensemble barocco del Conservatorio "Frescobaldi"; il 2 agosto a Voltana, sagrato del santuario dell'Argino: Oni Wytars-Me-diterraneum; 11 agosto, chiesa di Palazzo San Giacomo a Russi: M. Am-brosini; 23 agosto, pieve del Tho a Brisighella: Ensemble Les Mations; 27 agosto, anfiteatro della rocca a Russi: Ensemble Dramsam; 30 agosto a Voltana, santuario della Madonna del Bosco: E Doniselli, M. Ferrari, E Tricomi. Info presso lat 0544-35404.

so la foce lato Lido di Classe. Attive le mostre di Mimma Ferra, "Soffioni controvento" Krone; Maria Wodarich, "Di marmo e d'aria", all'Hotel King Marte e di Delio Piccioni presso l'Arena del Sole: "Angeli dalle ali di bitume".

ESCURSIONI IN VALLE Da luglio a settembre anche "Escursioni in tarabusino", visite di tre ore alle Valli di Comacchio partendo in bus dal mare o dalla città con par-tenze tutti i mercoledì, giovedì e venerdì dai luoghi di ritrovo i Ravenna e dei Lidi. Informazioni allo 0544-528710. Prevista anche "Una serata con i pipistrelli" con letture e passeggiate con accompagnatori esperti, il 3 agosto, e l'osservazione della luna "Moonwatching" il 28 settembre.

LA LUNA SPLENDE A SAN NICOLÒ Prosegue infine per tutta l'estate la "Luna di San Nicolò", la kermesse di Ravennantica negli ambienti di via Rondinelli. Nelle serate di martedì, mercoledì e giovedì visite guidate alla mostra Tamo e poi laboratori di mosaico per grandi e piccini, rievocazioni come quella della Battaglia di Ravenna, aperitivi poetici, presentazioni e concerti. Info 0544-213371.

FESTIVAL NATURAE: ULTIMI APPUNTAMENTI Festival Naturae è nato per promuovere le meraviglie naturalistiche che offre Lido di Classe. Nelle vicinanze si trova un'oasi di rara bellez-za con splendide spiagge incontaminate e le dolci anse del Bevano circondate da antiche Pinete, patrimonio del Parco del delta del Po. Da giovedì 26 fino a domenica 29 luglio si succederanno eventi che parto-no nella mattinata per arrivare a notte inoltrata: laboratori per bambini, escursioni in bici, proiezioni cinematografiche e chiacchierate a tavola. Quest'anno prevista una giornata anche in agosto, giovedì 23, con l'os-servazione della volta stellata, dalle 21 sull'argine del fiume Savio, pres-

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press unE 27/07/2012

Sant'Apollinare, patrono dell'Emilia Romagna e di Russi

Devozione in tono minore N n occasione della festa di Sant'Apollinare, patrono di Russi, oltre che di

Ravenna e della nostra regione, la parrocchia intende perpetuare l'usanza, nata alcuni anni fa, di celebrare nei giorni immediatamente precedenti il 23

, luglio due messe per fedeli stranieri, una in polacco e una in lingua rumena, secondo il rito di san Giovanni Crisostomo. Oltre alle celebrazioni, che hanno lo scopo di far avvertire la vicinanza della nostra comunità alla sempre più numerosa popolazione straniera presente sul suolo russiano, c'è stato un incontro sulla figura di sant'Apollinare, primo evangelizzatore dell'Emilia-Romagna. Come due anni fa, è stato tenuto da mons. Maurizio Tagliaferri che quest'anno ha affrontato il tema sant'Apollinare non hanno mai "La devozione di Russi a riguardato né interessato il paese sant'Apollinare". intero, ma solo la parrocchia in senso La storia della Chiesa, a Russi, è molto stretto. Fino alla costruzione della particolare in quanto dal 1370 al 1673 chiesa nel XIII secolo, la parrocchia di erano presenti due chiese: una interna Russi era sotto la giurisdizione di Pieve al castello, dove il sacerdote andava Cesato e il territorio era spartito tra S. solo a officiare, e una esterna, Pancrazio e Godo (le cui pievi nell'attuale via Modigliani, dedicata a risalgono all'VIII-IX secolo) e sant'Apollinare e domicilio del Bagnacavallo. La vera festa a Russi è da sacerdote. Dal 1673 questo secondo sempre la Fira di Sett Dultir che, a onor edificio fu dismesso e si iniziò a del vero, di religioso non ha mai avuto celebrare solo in quella interna al molto. Solo a partire dal 1950 la castello. Fu perciò abbandonata alle popolazione ha cominciato a usure del tempo e alle intemperie fino partecipare ai festeggiamenti del 23 al 1890 quando, in sede di restauri, luglio in onore del patrono. comparirono alcuni affreschi di Durante il Concilio Vaticano II si aureole e si ipotizzò la presenza di un stabilì, tra le altre cose, che i santi antico luogo di culto. dovessero essere universali e per Le celebrazioni in onore di sant'Apollinare non ci fu più posto sul

calendario. Alla fine del secolo scorso, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, i vescovi emiliano-romagnoli hanno fortemente voluto che il loro evangelizzatore ricomparisse tra i santi del calendario. Ottennero che sant'Apollinare fosse festeggiato il 20 luglio come solennità facoltativa. Nonostante ciò in Romagna è rimasta l'usanza di celebrarla il 23, che il calendario oggi riserva a santa Brigida, patrona d'Europa. La devozione al santo è sempre stata scarsa. Nonostante ciò sono diverse le parrocchie a lui dedicate sia in Italia che nel resto d'Europa: Dijon, Dusseldorrf, Acquisgrana e il Comune di Sant'Apollinare (Fr). Durante la controriforma la figura di sant'Apollinare fu assunta come baluardo della Chiesa cattolica in terra tedesca. Qui il culto era particolarmente diffuso perché il Barbarossa credeva di aver rubato le sue reliquie da Milano e portate in Germania, mentre esse erano conservate nella chiesa di Sant'Apollinare in Classe e poi Sant'Apollinare Nuovo. In sostanza, dall'incontro è emersa la scarsa devozione che i russiani hanno e hanno avuto nei confronti di sant'Apollinare rispetto ad altri come le beate Margherita e Gentile.

Matteo Babini

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Don MaurizioTagliaferri ha ripercorso la storia del culto del santo, dalla prima chiesa a lui dedicata in via Modigliani con i suoi affreschi, ai nostri giorni

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iamo alla vigilia dell'edizione 25 del Festival del Folklore, iniziativa promossa dal gruppo Folcloristico

Canterini Romagnoli Russi con il contributo della Banca di Credito Cooperativo ravennate e imolese. Manifestazione che gode del patrocinio del Comune di Russi e degli altri comuni interessati alle esibizioni, oltre che della Provincia. Mercoledì 1 agosto, al parco Berlinguer, è in programma la

presentazione dei gruppi stranieri che poi vedremo esibirsi in piazza Farini e sulle piazze degli altri paesi coinvolti nella manifestazione. Già giovedì 2 agosto ci sono spettacoli a Conselice e Riolo Terme, venerdì 3 è la volta di Alfonsine e Riolo Terme. Poi, tra sabato e lunedì le tre giornate di Russi, quindi Fusignano (martedì 7 agosto) e Alfonsine (mercoledì 8 agosto). I gruppi stranieri sono attesi da Fedi., Russia, Colombia e Georgia.

Peni - Arriva un gruppo di diffusione culturale di balli e danze fondato a Lima, la capitale, nel 1998. Colombia - Arriva in Italia il gruppo Ballet Folclorico Farallones, della città di Cali. In questo caso si tratta di una sostituzione del gruppo Jocaycu della stessa città che, nel corso del mese di luglio, ha dato forfait. Georgia - Dalla ex repubblica sovietica del Caucaso arriva il gruppo di Stato Khorumi. È nato una decina di anni fa nella città di Batumi e conta un'ottantina di elementi. Russia - Dalla Federazione russa arriva un gruppo che esprime la cultura delle zone baltiche. Aar-aartyk è il nome di questo gruppo sorto nel 2003 dal dipartimento di Coreografia della facoltà del Folclore dei popoli dell'Artico della città di fakuts, nella Siberia del nord est. Completa la serie dei gruppi che si esibiranno il gruppo italiano Folk Burgos, dalla omonima località sarda. Un Comune con meno di mille abitanti in provincia di Sassari. L'intera serie delle esibizioni, come da tradizione, fa perno sulla nostra città che ospita i vari gruppi nell'arco di tempo in cui sono previste le loro esibizioni in questo lembo di Romagna. Cosa che impegna il gruppo dei nostri Canterini, con amici e simpatizzanti, anche sotto il profilo logistico per il pernotto e l'alimentazione. Info 349-6631515 folklorerussieraci-nexadt

Giulio Donati

Festival del Folklore

press unE 27/07/2012

LI agosto la presentazione degli ospiti al Parco Berlinguer

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Tacabarlda Ore 2145, in piazza Dante, sabato luglio, conclusione della manifestazione, con l'esibizione d Corpo bandistico di Montiano (FC)

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27/07/2012

Calderana attacca il `13olitichese' locale Mentre stiamo chiudendo il numero è giunto in redazione un comunicato stampa della società Calderana srl.

Il dire ore, Boris Pesci, attacca a 360° il Consiglio comunale prendendo spunto dalla seduta del 3 luglio. Difficile pensare che non si torni sull'argomento il 31 luglio se la convocazione annunciata verrà confermata. Titolo del comunicato: "Perché í 6 posti di lavoro di Calderana non piacciono agli Amministratori?" Al sindaco Retini si imputa di minimizzare sull'inquinamento del sito. L'ex sindaco Vanicelb (Noi per Russi), che nel 2006 chiamò Calderana, ora pare smemorato, anzi, propenso a chiedere soldi per la . rivalutazione del terreno, mentre il suo collega Cellini sarebbe preoccupato dì non parlare di eternit. Ma anche Conti (Libera Russi) sarebbe un 'attendista' rispetto alle mosse della Maggioranza e più preoccupato della raccolta differenziata alla Fira che del problema eternit. 'È dal 2006 - spiega il comunicato - che parliamo con gli amministratori ed ex amministratori di Russi, primo fra tutti Vanicellí, persona che continua a dire cose non vere e che, con il suo comportamento, ha creato danni alla nostra società; a tal proposito ci riserviamo un'azione legale nei suoi confronti", Insomma, il problema è proprio lui, l'eternit. Questo 'fi to classificat 'pericoloso'. Ma anche frigoriferi, lavatrici, telefonini e aspírapolveri son o

classificate 'pericolose'. "Non dovevamo assumere 4 persone nel 2011 perché il frigorifero è classificato pericoloso?", si chiede il direttoreeraPlscii,n

mente anche per il

progetto Cald erana ha ente l'assunzione di 6 persone: ' aurea in

. scienze ambientali, 1 geometra e 3 operai. Prendendo spunto da un'affermazione dell'assessore Bosi ( "Non è mai successo

i che una ditta che voglia investire a Russi non sia stata ascoltata dall'Amministrazione"), il comunicato pone un paio di domande: "Perché Calderana non è mai stata ascoltata? Perché non ci è permesso di presentare il nostro progetto?"

Devozione in tono minore

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Festival del riidore.

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press unE 28/07/2012

Il Sole12

No alle deroghe sulle Province In realtà, nel testo del Dl non è

stata inserita alcuna eccezione. Ora la palla passa, in prim4battu-ta, ai Consigli delle autonomie locali (Cal). Che - entro 7o gioni (e non più 4o) dalla pubblicazio-ne della delibera del Cdrn - do-vranno elaborare le proposte di riorganizzazione sulla base dei predetti criteri di popolazione ed estensione. Nei 20 giorni suc-cessivi saranno però le Regioni a decidere se confermare o emendare quella propósta e in-viarla all'Esecutivo che provve-derà poi con decreto. Con un ter-mine massimo per decidere fis sato sin d'ora in 6o giorni dalla conversione del Dl. Calendario alla mano a metà ottobre potreb-be esserci la nuova mappa delle Province italiane.

A far discutere per ore la com-missione ella pensato poi un'al-tra novità contenuta nell'emen-damento dei relatori Gilberto Pi-cheti° Fratin (Pdl) e Paolo Giaret-ta (Pd). Vale a dire l'introduzione del comma 4-bis che individua, salvo diverso accordo, in quello più popoloso il futuro capoluogo delle realtà di nuova istituzione. Prestando il fianco a numerosi sub-emendamenti che puntava-no a rivedere la norma e che inve-ce sono stati tutti respinti.

Degni di nota sono infine altri due cambiamenti. Da un lato, la scelta di lasciare agli "enti di mez-zo" le competenze in materia di «programmazione della rete sco-lastica» e «gestione dell'edilizia scolastica» negli istituti seconda-ri di secondo grado; dall'altro, l'erogazione di un contributo di wo milioni per l'abbattimento del debito. Senza però toccare l'entità dei tagli che continuano a essere di so° milioni nel 2012 e un miliardo nel 2013.

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Il Sole12 press unE 28/07/2012

o A ris

Marche

Lazio

Sicilia Palermo, Agrigento, Catania, Messina

Le amministrazioni che rischiano

Le province dentro o fuori dai parametri per l'abolizione (350mila abitanti "e 2.500 kmq)

Piemonte

Lombardia

Torino, Cuneo, Alessandria

Milano, Brescia, Bergamo, Pavia

Veneto Venezia, Verona, Vicenza

Liguria

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Abruzzo

Molise

Campania

Genova, La Spezia

Bologna, Parma, Modena, Ferrara

Firenze

Perugia

Ancona, Pesaro e Urbino

Roma, Frosinone

L'Aquila, Chieti

Campobasso

Napoli, Salerno, Caserta,Avellino

Basilicata Potenza

Puglia Bari,Foggia,Lecce

Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro

Calabria

Sardegna

Friuli V. G.

Cagliari

Trieste, Udine

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Totale 4,7 miliardi 2012

900 milioni

2013 1,8

miliardi

2014 2,0

miliardi

press unE 28/07/2012

II sule/ /,1

La stretta. Confermata la riduzione della spesa per asl e ospedali fino a12014

Restano i 4,7 miliardi di tagli Scontro aperto sui farmaci ROMA

I farmaci e i tagli a farmacie e industrie farmaceutiche han-no lasciato in bilico fmo all'ulti-mo nella notte il capitolo sanità della spending review, rimasto non a caso l'ultimo nodo da scio-gliere del decreto. Anche se dall'esame di ieri della commis-sione Bilancio del Senato i saldi resteranno invariati e dunque sarà confermata la sforbiciata da 4,7 miliardi della spesa sani-taria pubblica tra quest'anno e i12014. Per interventi totali che dal 2010 a oggi, sommando tutte le manovre di Tremonti, valgo-no 21,7 miliardi di dimagrimen-to delle risorse per il Ssn.

Tra forti tensioni, posizioni contro di Pd e Pdl, mediazioni e tentativi di mandare gambe all'aria tutti gli accordi faticosa-mente raggiunti, la sanità s'è confermata uno dei nodi più spi-nosi per il Governo. Sebbene la stangata a carico del Servizio sa-nitario nazionale resterà inalte-rata, anche se il Governo sostie-ne che non ci sarà alcun effetto sui servizi ai cittadini. Interpre-tazione ancora ieri respinta in blocco da Regioni, sindacati e imprese che denunciano il peri-colo dell'affondamento della sanità pubblica e dell'abbassa-mento della qualità delle pre-stazioni, che saranno colpite anche dal varo dei nuovi Lea (li-velli essenziali di assistenza) che potrebbero trovare forma in autunno.

L'emendamento dei relatori, anticipato ieri, è stato rimesso in discussione in più parti. Con un punto che più di tutti ha con-tinuato a "ballare" per tutta la giornata: il livello dello sconto in favore del Ssn a carico di far-macie e industrie farmaceuti-

che e il payback in caso di sfora-mento del budget. Le farmacie hanno tentato fmo all'ultimo di trovare sponde per abbassare ancora il livello del taglio, che già l'emendamento dei relatori aveva ridotto del 7o per cento. Mentre le farmaceutiche han-no spinto per ottenere la ridu-zione del 5o% di ripiano a loro carico in caso di superamento della spesa per farmaci in ospe-dale, che intanto ha potuto con-tare su un incremento ulteriore

LA MEDIAZIONE

Guerra sugli sconti dovuti da farmacie e industrie, poi spunta la proposta di decidere la sforbiciata tra due mesi garantendo i saldi

I tagli alla sanità

(dal dal 3,2 al 3,5%) del tetto. La difficile mediazione raggiunta giovedì con l'emendamento dei relatori, è rimasta così in al-talena fino all'ultimo. Con la possibilità di confermare i tagli per il 2012 e di affidare, con una clausola di salvaguardia, la solu-zione a un accordo da raggiun-gere entro 2 mesi. Tutto questo mentre Federfarma, sostenuta dal Pdl, chiedeva l'azzeramen-to tout court del taglio e annun-ciava altrimenti «nuove prote-ste entro pochi giorni» dopo la serrata di giovedì.

Nel testo del mani emenda-mento che sarà presentato lune-dì in aula saranno però confer-mate le modifiche sui tagli ai po-sti letto (almeno il5o% dovrà es-sere a carico delle strutture pub-bliche), che nella nuova formu-lazione dei relatori lascia più spazi di manovra alle Regioni, a cominciare da quelle che han-no una maggiore mobilità in en-trata di assistiti. Ma già non mancano le resistenze: il gover-natore lombardo, Roberto For-migoni, ha annunciato ieri che nella sua Regione «non ci sarà alcun taglio dei posti letto», semmai riconversioni.

Una altro distinguo è arriva-to dal presidente del Lazio, Re-nata Polverini, davanti alla pos-sibilità per'tutte le Regioni sot-to piano di rientro dal deficit sa-nitario, di aumentare dallo o,5 all'i" le addizionali Irpef: «Au-mentare l'Irpef? Faremo di tut-to per abbassarle», ha promes-so. In attesa anche di capire co-sa ne sarà del «Patto per la salu-te 2013-2015», che per la spen-ding review dovrà arrivare in porto entro il 15 novembre.

R. Tu. 9 RIPRODUZIONE RISERVATA

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Abruzzo

Basilicata

Emilia Romagna

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

press unE 28/07/2012

Il Sole12

Comuni. Le risorse sbloccate arriveranno dal patto di stabilità regionale

Sindaci già in pressing sugli 800 milioni in arrivo MILANO

In commissione Bilan-cio vince la linea "rigorista", che non consente modifiche al fondo di svalutazione chia-mato fin dal preventivo 2012

dei Comuni a coprire alme-no il 25% delle vecchie entra-te tributarie ed extratributa-rie non riscosse (residui at-tivi fino al 2006), mentre sul territorio comincia la pressione dei sindaci per ot-tenere le risorse del patto di stabilità regionale sbloc-cate dall'emendamento va-rato ieri dalla commissione Bilancio.

Sul fondo di svalutazione nessuno dei numerosi emen-damenti presentati, che face-vano slittare l'applicazione a fine 2012 o all'esercizio fi-nanziario 2013, ha ottenuto il disco verde. Rimane, a me-no di imprevisti dell'ultimo minuto, l'obbligo per i sinda-ci di attivare fin dal preventi-vi di quest'anno un paraca-dute sulle vecchie entrate. Sopíattutto nei Comuni do-ve la riscossione funziona male, infatti, queste voci con-tinuano a essere riportate nei bilanci, anche se di fatto non sono più esigibili, andan-do a coprire spese che inve-ce sono effettive. Il record è a Napoli, dove queste voci sfiorano i zoo milioni, men-tre Torino si ferma poco so-pra i 250 milioni, Palermo su-pera i 18o e Milano si attesta a 115. A preoccupare i sindaci è soprattutto l'esigenza, emersa dalla versione origi-naria della norma, di blocca-re da subito risorse a coper-tura: resta da capire se in via interpretativa è possibile ipotizzare un'applicazione più mOrbida, che consenta di strutturarsi nel corso dell'anno, ma la via appare stretta.

A dare una boccata d'ossi-geno ai pagamenti dei sinda-ci ai fornitori, liberando ri-sorse incagliate dai vincoli di finanza pubblica, è il rilan-cio del patto di stabilità re-gionale portato dall'emenda-mento approvato mercole-dì. In pratica, si mettono a di-

FONDO DI SVALUTAZIONE Respinte la richiesta Anci: rimane l'obbligo di iscrivere a bilancio il 25% delle entrate tributarie ed extra più vecchie di 5 anni

Le risorse sbloccate

Dati in migliaia di euro

sposizione delle Regioni 800 milioni (con un quasi equivalente peggioramento del loro patto di stabilità) per concedere spazi finan-ziari ai Comuni del loro terri-torio. Per ricevere un milio-ne, i governatori devono sbloccarne 1,2 (il "premio" è pari all'83,3% delle risorse li-berate), per cui gli effetti at-tesi valgono almeno 96o mi-lioni. A consuntivo, però, po-trebbero essere anche di più, dal momento che qual-che Regione già nel 2011 ave-va "aiutato" i propri Comuni per un valore superiore a quello previsto quest'anno, e sarà chiamata dai sindaci almeno a pareggiare i conti con lo scorso anno, quando l'incentivo non c'era. Va in questo senso una lettera in-dirizzata già ieri dal presi-dente dell'Anci Graziano Delrio alle Anci regionali, ín cui si sottolinea che le Regio-ni che già si erano mosse nel 2011 «dovranno mettere a di sposizione almeno la stessa cifra», e per garantire que-sto risultato occorre attiva-re «fin da subito tavoli nego-ziali» con i governatori. La distribuzione delle risorse indicata dalla tabella allega-ta al provvedimento, che premia la Sicilia, seguita da Lombardia e Sardegna, ha già acceso i malumori sul territorio, come mostra l'ac-cusa mossa da Anci Veneto di aver "sottratto 20 milio-ni" ai Comuni della Regio-ne per indirizzarli in Sici-lia. La geografia degli incen-tivi è stata decisa in Confe-renza Stato-Regioni, senza coinvolgere i sindaci, e po-trebbe essere modificata in caso di nuovo accordo en-tro il 5 agosto.

G. Tr. RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal 2013 rischio super-Irpef per 18 milioni La possibilità riguarda i contribuenti delle otto Regioni impegnate nel rientro dal deficit sanitario

Gianni Trovati

z=?z.v Mezza Italia a rischio per la nuova super-Irpef regionale disegnata dall'emendamento al decreto legge sulla revisione di spesa approvato dalla com-missione Bilancio del Senato.

Nel raggio della nuova rego-la, che permette di anticipare al 2013 il tassello aggiuntivo dell'addizionale fino all'U per mille (oggi è il 5 per mille), ci sono le Regioni impegnate. nei piani di rientro dal deficit sanitario: in pratica tutto il Mezzogiorno, con l'eccezio-ne della Basilicata, più il Pie-

GU AUMENTI In Calabria, Campania e Molise per redditi di 30mila euro si potrà pagare fino al 114%in più che nelle Regioni in ordine

monte. Territori in cui vivono 18 milioni e 226mila contri-buenti, cioè il 44% degli italia-ni che ogni anno versano l'Ir-pef alle Regioni.

L'emendamento scrive solo l'ultimo capitolo della lunga vi-cenda dell'Irpef regionale, che nell'ultimo anno è stata al cen-tro di una miriade di interventi al rialzo, e potrà avere effetti differenziati a seconda delle Regioni. L'aumento, prima dì tutto, è una possibilità e non un obbligo: la Regione potrà pre-vedere l'anticipo con legge pro-pria, e tutto dipenderà dallo sta-to dei conti locali e soprattutto dal tasso di successo dei piani

di rientro dal passivo sanitario. In cinque Regioni su otto, va-

le a dire Piemonte, Abruzzo, Lazio, Puglia e Sicilia, la novità potrà portare nel 2013 l'Irpef lo-cale al 2,33 per cento, con un in-cremento del 35% rispetto al tetto attuale dell'1,73%: in sol-doni, un reddito da 3omila eu-ro che oggi paga 519 euro all'an-no, dal 2013 potrebbe doverne versare 699.

Prima del "salva-Italia" di Natale, che ha aumentato dello 0,33% in maniera lineare e re-troattiva tutte le aliquote di ba-se (anche nelle Regioni con i conti della sanità a posto, per-ché l'intera somma è "girata" al-lo Stato sotto_ forma di taglio equivalente ai trasferimenti), lo stesso contribuente pagava 420 euro all'anno, per cui l'au-mento cumulato si attesta al 66,4 per cento.

Nelle tre Regioni (Molise, Campania, Calabria) dove i ta-gli di spesa previsti dai piani di rientro non bastano, e scattano gli incrementi automatici appe-na confermati per il 2012 dal mi-nistero dell'Economia, se la si-tuazione non migliorerà l'Irpef locale 2013 potrà volare ancora più in alto. L'anticipo nel nuo-vo scalino di autonomia, infat-ti, in base al testo dell'emenda-mento non cancella l'aumento automatico dello 0,3%, per cui l'aliquota chiesta nel 2013 po-trebbe volare al 2,73%: in que-sto caso, il solito reddito da 3omila euro si vedrà presenta-re un conto da 789 euro. Si trat-ta, come si vede, di cifre impor-tanti, soprattutto se confronta-te con quelle chieste ai propri

1,23% Aliquota base Aliquota base dopo il Dl 201/2011: nelle Regioni con piano di rientro, è applicata in Piemonte peri redditi fino a 15mila euro

1,73% Aliquota massima per tutti Aliquota massima nella generalità delle Regioni: è applicata in Piemonte, per redditi sopra i 22mila euro, in Puglia peri redditi sopra i 28mila euro, e nel Lazio, in Abruzzo e Sicilia per tutti i redditi

2,03% Aliquota extradeficit Aliquota applicata nelle Regioni in extradeficit: Molise, Campania, Calabria

2,33% Aliquota massima extradefidt Aliquota massima applicabile in base all'emendamento nelle Regioni con piano di rientro (Piemonte, Abruzzo, Lazio, Puglia e Sicilia)

2,63% Il nuovo tetto Aliquota massima applicabile in base all'emendamento nelle Regioni con piano di rientro ed extradeficit (Molise, Campania, Calabria)

contribuenti dalle Regioni che non hanno troppi problemi con i bilanci sanitari: in questi territori, la richiesta per il red-dito da 3omila euro oscillano a seconda dei casi fra 519 e 699 euro e, visti i sistemi di prelie-vo scaglionati adottati da mol-te di queste Regioni, la distan-za si fa sentire soprattutto per i redditi più bassi, che nelle Re-gioni in extra-deficit potranno pagare dall'anno prossimo fi-no al 114% in più di quanto ri-chiesto nei territori con i bilan-ci in ordine.

Tradotto in euro, la richiesta per un reddito lombardo da mmila euro potrebbe rimane-re a 123 euro, contro i 269 a cui si potrà arrivare in Molise, Campania e Calabria.

La regola dettata per il 2013 per le otto Regioni impegnate nei piani di rientro, comunque, è solo un anticipo di quello che potrebbe accadere nel resto d'Italia dall'anno successivo, perché l'incremento dallo 0,5 all'i" della "fascia libera" alle decisioni regionali (da aggiun-gere alla base dell'1,23% uguale per tutti) è stato previsto l'an-no scorso dal decreto attuati-vo sul federalismo regionale (Dlgs 68/2011): dal 2015, in base allo stesso provvedimento, il tassello regionale potrebbe sa-lire addirittura al 2,1%, portan-do l'aliquota complessiva al 3,33 per cento.

Un rischio, questo, genera-lizzato, ma naturalmente più concreto nelle Regioni dove i bilanci soffrono di più.

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press unE 28/07/2012

Il Sole12

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II soler /,1 press unE 28/07/2012

Contribuenti 934.484

1,35 entro i 15mila euro; 1,53 tra 15.001_e

22.000 euro; 1,73 oltre i 22.000 euro

Le Regioni in deficit

Le otto Regioni in deficit di bilancio, le aliquote contributive applicate e la platea di contribuenti che potrebbe ritrovarsi con un'Irpef regionale maggiorata

I NUMERI DELL'OPERAZIONE

Abruzzo

1,73 su tutti i redditi

Contribuenti 224.495

Contribuenti 3.833.583

1,73 su tutti i redditi

Campa

Contribuenti 3.159.340

2,03 su tutti i redditi

TOTALE CONTRI8UEN1 DICHIARAZIONI 2011 41.547.228

1,53 entro 28.000 euro 1,73 oltre 28.000 euro

2,03 su tutti i redditi

Contribuenti 2.977.439

1,73 su tutti i redditi

Contribuenti 1.239.276

2,03 su tutti i redditi

Contribuenti 2.592.884

Pie

Contribuenti 3.265.324

CONTRIBUENTI RE IN DEFICIT 2011 18.226.825 43.87% del totale

Il prelievo determinato dalle addizionali regionali all'Irpef in base alle diverse aliquote praticabili al lordo della sterilizzazione prevista per il primo scaglione (fino a 15.000 euro), per la quale manca il regolamento attuativo

« ì ,9 ,3 1,43 1,53 1,63 cst1,73 1,83 1,93 2,03 2,13 2,23 i')2,33 2,43 2 ,53 i ,6

10.000 90 123 133 143 153 163 173 183 193 203 213 223 233 243 253

506

263

526 20.000 180 246 266 286 306 326 346 366 386 406 426 446 466 486

30.000 270 369 399 429 459 489 519 549 579 609 639 669 699 729 759 789

40.000 360 492 532 572 612 652 692 732 772 812 852 892 932 972 1.012 1052

50.000 450

540

615 665 715 765 815 865 915 965 1.015 1.065 L115 1.165 1.215 1.265 1315

60.000 738 798 858 918 978 1.038 1.098 1.158 1.218 L278 1.338 1.398 1.458 1.518 1578

70.000 630 861 931 1.001 1.071 1.141 1.211 1.281 1.351 1.421 1.491 1.561 1.631 1.701 1.771 1841

80.000 720 984 1.064 1.144 1.224 1.304 1.384 1.464 .

1.544 1.624 o 1.704 1.784

2.007

1.864 1.944 2.024 2104

90.000 810 L107 1.197 1.287 1.377 1.467 1.557 L647 1.737 1.827 1.917 2.097 2.187 2.277 2367

100.000 900 1.230 1.330 1.430 1.530 1.630 1.730 L830 ,1.930 2.030 2.130 2.230 2.330 2.430 2.530 2630

250.000 2250 3.075 3.325 3.575 3.825 4.075 4,325 4.575 4.825 5.075 5.325 5.575 5.825 6.075 6.325 6575

500.000 4500 6.150 6.650 7.150 7.650 8.150 8.650 9.150 9.650 10.150 10.650 11.150 1L650 12.150 12.650 13150

L000.000 9.000 12.300 13.300 14.300 15.300 16.300 17.300 18.300 19.300 20.300 2L300 22.300 23.300 24.300 25.300 26300

Nota: (1) aliquota base prima del DI 201/2011; (2) aliquota base dopo il DI 201/201.1.; (3) aliquota massima nella generalità delle Regioni; (4) aliquota massima applicabile in base

all'emendamento nelle Regioni con piano di rientro; (5) aliquota massima applicabile in base alremenda mento nelle Regioni con piano di rientro ed extr'adeficit

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I passaggi. Dallo sblocco a oggi

Luigi Lovecchio

,w1k Anticipazione al 2013 del po-tere di aumentare fino all'i" l'aliquota base dell'addizionale all'Irpef nelle Regioni sottopo-ste al piano di rientro del deficit. Con l'emendamento presentato al decreto legge sulla spending review prosegue l'accelerazio-ne "a strappi" del processo di at-tuazione del federalismo fisca-le. Si tratta, peraltro, di un fede-ralismo improprio, poiché non c'è alcuno spazio significativo all'autonomia degli enti territo-riali, che sono indotti all'incre-mento generalizzato dei tributi.

Nel caso dell'addizionale re-gionale, il primo intervento legi-slativo, previsto con l'articolo i del Dl 138/2011, ha anticipato al 2012 la possibilità di manovrare l'aliquota, che era stata congela-ta dal 2008. Il secondo interven-to è stato attuato con l'articolo 28 del decreto legge 201/11, che ha elevato la misura base dell'ali-quota dallo o,9% all'1,23 per cen-

to. L'aumento ha avuto efficacia retroattiva, già a partire dai red-diti conseguiti nel 2011.

A legislazione vigente (artico-lo 6, decreto legislativo 68/n), sulla nuova misura base dell'1,23% le Regioni hanno il po-tere di applicare maggiorazioni di ammontare crescente di an-

IL QUADRO Un'accelerazione a strappi per il processo di attuazione della riforma del fisco territoriale

no in anno. In particolare, per gli anni 2012 e 2013, la variazione può arrivare sino allo o,5%, per l'anno 2014 il tetto è dell'i", a partire dal 2015 si sale al 2,1 per cento. Va inoltre ricordato che, in teoria, a partire dal 2013 l'ali-quota base dell'addizionale do-

vrebbe essere rimodulata in au-mento, con una corrispondente riduzione degli scaglioni Irpef statali. Su tale nuova misura ri-sulteranno applicabili le mag-giorazioni.

• Per le Regioni sottoposte a piano di rientro, le regole sono ovviamente più rigide e diventa-no sempre più pesanti per i con-tribuenti in caso di mancato rag-giungimento degli obiettivi indi-cati. Per tutta la durata del piano di rientro, le aliquote sono appli-cate, in linea di principio, al mas-simo di legge, in base all'articolo 2, comma 8o della legge 191/2009. In caso di perdurante inadempienza della Regione ri-spetto all'obiettivo di risana-mento del deficit, le aliquote so-no aumentate automaticamen-te di un ulteriore o,3o per ceno. Infine, in caso di accertata for-mazione di un disavanzo sanita-rio durante il periodo di rientro, si aggiunge ancora un altro 0,30% (articolo 2, comma 86, leg-

ge 191). Assumendo il tetto mas-simo oggi vigente dell'1,73% (1,23 + 0,5), si può quindi arrivare all'aliquota del 2,33 per cento.

L'emendamento al Dl sulla spending review prevede dun-que la facoltà (non l'obbligo) del-le Regioni soggette al piano di stabilizzazione finanziaria di in-crementare l'aliquota base dell'addizionale all'Irpef sino al 1,1% già a partire dal 2013, invece che dal 2014, come previsto nel-la disciplina vigente. Va ricorda-to in proposito che l'articolo 6 del decreto 68/n, dispone che gli _incrementi superiori allo 0,5% non trovino applicazione sui redditi ricadenti nel primo scaglione Irpef. Proprio per indi-viduare le modalità di attuazio-ne di tale vincolo, la norma pre-vede l'adozione di un appoosito decreto delle Finanze. Ne deri-va che, qualora l'emendamento venisse approvato, occorrerà at-tendere l'emanazione del decre-to per completare la disciplina applicativa. Sempre dal 2013, le Regioni potranno differenziare le aliquote esclusivamente in funzione degli scaglioni Irpef e disporre con legge detrazioni fa-miliari aggiuntive rispetto a quelle statali.

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Una pioggia di rincari avviata dal «federalismo»

press unE 28/07/2012

Il Sole12

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Le aziende colpite dal sisma nella provincia di Modena

Ripartizione per settori di attività

NUMERO AZIENDE NUMERO DIPENDENTI FATTURATO

Alimentare

Tessile abbigliamento

Imprese edili

8

• Terziario

dar Biomedicale

tr"'S Metalmeccanico

Fonte, Confindustria Modena

154,29

783,01

439

press unE 28/07/2012

Il Sole

Terre

`n Emitia. Inviato a Bruxelles il dossier per attivare il fondo di solidarietà europeo, che dovrebbe erogare 330 milioni

I danni salgono a 13,2 miliardi Ferrari (Confindustria Modena): «Serve l'aiuto del Governo, ma abbiamo fiducia»

Ilaria Vesentini BOLOGNA

aVO. È salito ancora il consuntivo dei danni causati dalle due scos-se sismiche del 20 e 29 maggio scorso: oltre 13,2 miliardi tra Emi-lia-Romagna, Lombardia e Vene-to. Undici miliardi e mezzo di. danni solo sulla via Emilia, 98o milioni nel Mantovano, 51 milio-ni nel Rodigino. È questa la som-ma totale, seppure ancoraprovvi-soria, contenuta nel dossier invia-to ieri a Bruxelles per attivare il fondo di solidarietà europeo, da cui dovrebbero arrivare, a conti fatti, 33o milioni di euro (il 2,5% dei danni subiti). Risorse che an-dranno a integrare i 2,5 miliardi già stanziati nel decreto legge 74, per cui lunedì prossimo è attesa la conversione definitiva in leg-ge, e i 6 miliardi di maxiprestito a

fondo perduto alimentato dalla spendingreview (e garantito dal-la Cassa depositi e prestiti), per il quale il commissario straordina-rio Vasco Errani ha annunciato un emendamento in aula a Roma entro la prossima settimana.

A registrare i. danni maggiori sono state proprio le attività pro-duttive, oltre 5 miliardi di danni sugli 11,5 complessivi calcolati tra Modena, Ferrara, Reggio Emi-lia e Bologna. Come Confindu-stria ha sottolineato fm dalle pri-me ore dell'emergenza post si-sma e come ha ribadito ieri Pie-tro Ferrari, presidente degli Indu-striali modenesi, facendo il pun-to della situazione a due mesi dal-la seconda scossa. «È la prima volta che un terremoto colpisce un'area così intensamente pro-duttiva e cí ha colto tutti imprepa-rati. Sono stati due mesi di lavoro intensissimo per noi di Confìndu-stria e in cui, come associazione, abbiamo ottenuto risultati che nessun altro può esibire. Ma c'è

ancora molto lavoro da fare, ci aspettano almeno cinque anni di impegno su questa vicenda. il no-stro timore è che dopo il sisma di maggio inizi a settembre il terre-moto economico».

Una paura che affonda nella penuria di risorse pubbliche e nella conta dei danni tra le azien-de associate dell'area Nord, in particolare in quei nove comuni modenesi dell'epicentro sismico che hanno riempito le prime pa-gine dei giornali (come Mirando-la, Cavezzo, Finale, Medolla, San Felice) dove operano 1.5o indu-strie per 14.500 dipendenti e un business di 3,6 miliardi. Aziende non solo del biomedicale ma an-

LA RICHIESTA Il presidente: «Occorre prorogare le scadenze fiStali ben oltre il 30 settembre: chiediamo uno slittamento al 30 giugno 2013»

che della meccanica, dell'edilizia e del tessile (si veda tabella). «Calcoliamo 35o milioni di euro solo di danni diretti agli immobi-li delle nostre associate, con una media grossolana di circa un mi-lione e mezzo di danni a impresa. Considerando gli oneri per l'ade-guamento sismico cui dovranno sottostare tutti i capannoni (so-no 36o solo le aziende associate a Confindustria neii8 comuni mo-denesi del cratere, ndr) e il costo della mancata produzione si su-perano velocemente i 3 miliardi di danni», tira le somme Ferrari.

Eppure non trapela pessimi-smo dalle stanze di Confindu-stria. «I 6 miliardi di finanzia-mento garantito dalla Cdp trami-te il meccanismo della spending review, per coprire a fondo per-duto 1'80% dei danni, con l'eroga-zione diretta da parte della b anca dietro fattura ad avanzamento la-vori- spiega il presidente - ci per-mettono di impostare un ragiona-mento serio e concreto di rico-

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Il Sole12

struzione che coni 2,5 miliardi stanziati nel Dl 74 non era possi-bile. La firma sull'emendamento ancora non c'è e i soldi neppure, ma diamo la nostra fiducia a Erra-ni e al Governo. Anche perché questo territorio si merita una rí-sposta corale, sta mostrando una capacità di reazione q una fidu-cia al di sopra delle aspettative. E nonho la sensazione di grandi de-localizzazioni. Però, ripeto, da so-li non ce la possiamo fare».

Il lavoro di Confindustria non si ferma di fronte all'annun-cio dei 6 miliardi o ai risultati già raggiunti: come la moratoria dei mutui estesa anche alle aziende con sede operativa (nonlegale) nel cratere; il conge-lamento dei rating d'impresa per due anni; l'allungamento fi-no a 8 anni per l'adeguamento antisismico o il credito d'impo-sta inserito in extremis nel de-creto Sviluppo. «Proprio sul cre-dito di imposta lavoreremo ora per aumentarne le risorse, per-

ché 3o milioni in tre anni sono una cifra ridicola. Così come è vergognoso- ribadisce Ferrari - che si siano prorogate le sca-denze fiscali solo fino al 3o set-tembre. Chiediamo uno slitta-mento al 3o giugno 2013 da inse-rire nella legge di stabilità che sa-rà approvata a settembre. E chie-diamo la.detrazione delle spese di ristrutturazione anche per le imprese, non solo per i privati».

Tornando ai danni ufficializ-zati ieri dalla Protezione civile, sui 13,2 Miliardi complessivi, cir-ca 700 milioni sono già stati spe-si per gli interventi di emergen-za nelle tre regioni. Mentre su-gli 11,5 miliardi a carico del terri-torio emiliano, oltre ai 5 miliardi di danni alle attività produttive si contano 3,5 miliardi di danni ad abitazioni, oltre 732 milioni agli edifici pubblici, 117,5 milioni di danni alle infrastrutture e 2,7 miliardi al patrimonio storico e artistico.

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Il Sole12

In -arrivo i fondi dei Piani di sviluppo rurale

Per l'agricoltura pronti 117 milioni BOLOGNA

È un conto da 2,3 miliardi, sugli u,5 complessivi dell'Emilia-Romagna, quello che il terremo-to ha presentato alla filiera agro-alimentare, «ma si tratta ancora di stime - avverte l'assessore re-gionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni - e la parola definitiva si avrà solo con le perizie giura-te». Di certo oggi, per le imprese agricole, ci sono i n7 milioni di euro raccolti dai Piani di svilup-po rurale delle regioni, «che po-trebbero salire a 135 milioni l'an-no prossimo con la rimodulazio-ne dei bandi e che saranno desti-nati al ripristino di macchinari, attrezzature, impianti e ricove-ri. Mentre le strutture murarie danneggiate, come le case rura-li, saranno indennizzate attin-gendo ai 2,5 miliardi del D174 e ai 6 miliardi garantiti dalla C dp» precisa Rabboni, intervenuto ie-ri sera a Mirandola all'incontro coni vertici regionali e naziona-li di Confagricoltura per fare il punto su danni, norme e risorse a due mesi dal sisma.

«I 11.7 milioni dei Psr, per quan-to rimpinguati, non saranno suf-ficienti a ripristinare macchina-ri e attrezzature per ripartire a regime con le attività agricole - avverte Guglielmo Garagnani, presidente Confagricoltura Emi-lia-Romagna - ma restiamo fidu-ciosi di fronte agli ultimi annun-ci. Così come è una buona noti-zia la decisione di Brintelles di anticipare circa il 25% dei titoli Pac: già dal i° agosto avremo li-quidità che in media non arriva prima dell'autunno».

Altro tema urgente affronta-to ieri dall'assessorato all'Agri-coltura è quello della sicurezza idraulica nel cratere, dove due consorzi di bonifica (il modene-se Burana e il reggiano Emilia centrale) sono stati pesantemen-te danneggiati. E dove non si può aspettare l'autunno per in-tervenire, perché pioggia signifi-cherebbe alluvione, senza im-pianti idrovori funzionanti in grado di pompare acqua nel Po. «Erogheremo subìto 6 milioni di euro - garantisce Rabboni - per le opere provvisionali di bo-nifica. L'ordinanza è sulla scriva-nia di Errani per la firma fmale.

Cifra che sale a 8 milioni con gli interventi sulle arginature dan-neggiate e altre opere urgenti identificate dall'Autorità per il Po e dai servizi tecnici di baci-no». «Ci sono 2oomila ettari di terreno a rischio - avverte Mas-similiano Pederzoli, presidente di Urber, l'Unione regionale bo-nifiche - se non saranno resi agi-

IL CONTO DEI DANNI «I primi stanziamenti non saranno sicuramente sufficienti», avverte Guglielmo Garagnani di Confagricoltura

bili prima dell'autunno gli im- pianti idraulici di sollevamento acqua dell'area. I5,8 milioni di ri- sorse in arrivo sono solo una pic- cola fetta dei 7o milioni di danni subiti dalle bonifiche, per i quali contiamo di poter attingere al fondo di solidarietà europeo, quel 2,5% dei danni complessivi destinato alle opere pubbliche».

I. Ve. e RIPRODUZIONE RISERVATA

2,3 miliardi I danni all'agroindustria È la stima inviata dall'Emilia -Romagna a Bruxelles su un totale di 11,5 miliardi di danni causati dal sisma in regione

117 milioni I fondi ottenuti dai Psr Si tratta di risorse attivate per fronteggiare calamità naturali, ottenute grazie alla decisione delle regioni di devolvere il 4% dei fondi Psr 2013 all'Emilia

5,8 milioni Le risorse per le bonifiche Soldi da erogare subito per gli interventi d'emergenza sulle opere idrauliche messe fuori uso dal sisma ed evitare alluvioni in autunno

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SOLIDARIETÀ CONCRETA

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press unE 28/07/2012

Il Sole12

La campagna di solidarietà del Sole 24 Ore. I 610mila euro raccolti serviranno a garantire lezioni regolari già da metà settembre. Ma è corsa contro tempo

Istituti tecnici: obiettivo ricostruzione

Natascia Ronchetti BOLOGNA

!sfa Dell'istituto Galileo Galilei di Mirandola, nel Modenese, re-stano quasi solo macerie. «Pro-babilmente potremo recupera-re la palestra e ì laboratori delle macchine pesanti, ma il corpo centrale deve essere demoli-to», dice la preside Milena Pran-dini. L'istituto comprende un li-ceo scientifico opzione scienze applicate, un istituto tecnico con due indirizzi - meccanica e ed elettronica -, un istituto pro-fessionale. È una delle quattro scuole emiliane colpite dal si-sma alla quale andranno i fondi della raccolta pubblicitaria rea-lizzata i12 e i13 giugno da il Sole 24 Ore. In tutto bio mila euro che il gruppo ha deciso di desti-nare alla ricostruzione degli isti-tuti tecnici industriali. Una ini-ziativa di solidarietà in una re-gione impegnata in una corsa per riuscire a riaprire le scuole il i7 settembre.

Il conto del sisma, per il siste-ma scolastico regionale, è del re-sto salatissimo: quasi 20o edifi-ci colpiti, 79 dei quali totalmen-te distrutti, gli altri completa-

mente o parzialmente inagibili: tutto per un totale di 2.592 classi e quasi 59mila studenti. «In set-tembre ci ritroveremo con strutture provvisorie - spiega Stefano Versari, direttore dell'Ufficio scolastico regiona-le - e abbiamola necessità di da-re un segnale di fiducia ai ragaz-zi e alle loro famiglie, anche se ci vorrà tempo per un ritorno al-la normalità, a una ripresa com-pleta». I fondi saranno destinati alla ristrutturazione e alla dota-zione tecnologica di aule infor-matiche o laboratori scientifici. «Tra gli studenti - prosegue Versari- c'è chi ha perso la casa, e con essa i libri, il computer. Gli strumenti tecnologici ades-so sono fondamentali per le atti-vità laboratoriali, ancora più im-portanti in un territorio che ha una spessa tradizione di appren-distato e simulazione di impre-sa che rischia ora di disperder-si». La raccolta è stata realizza-ta in collaborazione con lo stes-so Ufficio scolastico regionale da Confindustria Emilia-Roma-gna e dalle associazioni degli in-dustriali di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia.

«Ricostruire le scuole e arric-chirle di attrezzature tecnologi-che innovative - osserva Mauri-zio Marchesini, presidente de-gli industriali emiliano-roma-

Solidarietà concreta. La pagina pubblicata sul Sole 24 Ore del 7 giugno in cui si riportavano l'esito della raccolta ,e tutti gli sponsor

AL LAVORO Versa ri (Ufficio scolastico regionale): «Il primo obiettivo è dare un segnale di fiducia ai ragazzi e alle loro famiglie»

gnoli - è fondamentale. E non a caso sono state scelte, d'intesa con le istituzioni scolastiche, quelle ad indirizzo tecnico, per-ché il sapere tecnico-professio-nale è l'elemento fondamenta-le su cui fondare una rinnovata

capacità produttiva dell'indu-stria di queste aree. Il futuro che desideriamo per questi ter-ritori è un futuro manifatturie-ro, che offra ai giovani nuove opportunità di lavoro». La stra-da è ancora tutta in salita. L'isti-tuto di Mirandola, che riceverà uomila euro, probabilmente dovrà ricorrere all'aiuto di enti pubblici e strutture private . So-lo a metà ottobre saranno infat-ti pronti i prefabbricati capaci di contenere 46 aule, oltre a 15 locali per uffici e laboratori. «E per ricostruire la nostra scuola - dice la preside - ci vorranno al-meno tre anni»

Un destino che più o meno ac-comuna anche gli altri istituti destinatari della donazione. All'Isit di Cento, nel Ferrarese, andranno 25omila euro. Il presi-de MauroBorsarini ha presenta-to alla Provincia l'elenco di ciò che serve. Tutto materiale ad al-to contenuto tecnologico, per l'allestimento dei laboratori in rete di informatica. Con un li-ceo scientifico, un istituto tecni-co con due indirizzi (industria-le ed economico-commercia-le), corsi serali di alfabetizzazio-ne degli stranieri e di educazio-ne per gli adulti, conta in tutto quasi 1400 tra allievi e studenti. «Il piano terra della sede - dice Borsarini - ha subito gravi dan-

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La destinazione dei fondi agli istituti scolastici danneggiati

Isit Bassi Burgatti Cento (Ferrara)

per la ristrutturazione e dotazione tecnologi- ca di aula informatica

o laboratorio scientifico

Iis Marcello Malpighi Crevalcore (Bologna)

per la dotazione tecnologica di aula

informatica o laboratorio

scientifico

Iis Galileo Galilei Mirandola (Modena)

per la dotazione tecnologica di aula

informatica o laboratorio

scientifico

Istituto comprensivo Reggiolo

Reggiolo (Reggio Emilia)

per la dotazione tecnolo- gica di aula informatica o laboratorio scientifico della scuola secondaria

di primo grado

press unE 28/07/2012

Il Sole12

ni. Una parte delle aule saranno ricavate in due succursali. Altre i6 classi saranno ospitate in pre-fabbricati. Ma non basterà, do-vremo fare i doppi turni, sapen-do che ci vorrà almeno un anno per completare la ristruttura-zione». Anche l'Istituto profes-sionale Marcello Malpighi di Crevalcore, in provincia di Bo-logna (una donazione di izomi-la euro), ricorrerà a moduli pre-fabbricati. «Una bella boccata d'ossigeno - spiega il preside Marco Roccia - anche se la situa-zione resta molto difficile. Sap-piamo già che nella struttura prefabbricata potremo dispor-re di soli sei laboratgri, contro i dieci che avevamo. L'area è sta-ta individuata, la nostra prima preoccupazione adesso è di po-ter ripartire in settembre». A Reggiolo, in provincia di Reg-gio Emilia, è la scuola seconda-ria di primo grado dell'Istituto comprensivo ad aver subito í danni più consistenti. «Con i izomila euro di donazione - di-ce la preside Maria Grazia Cul-zoni - vogliamo fare qualcosa di bello e positivo per gli studenti, qualcosa che duri nel tempo». Anche qui, a Reggiolo, la riaper-tura della scuola avverrà con strutture prefabbricate. Do-vrebbero ospitare 13 classi.

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LA COLPA NON È DELLA SPENDING REVIEW MA DELLA SPESA IRRESPONSABILE, FUOR

CONTROLLO

Se le Province 5 a fine ►5 non hanno i soldi per apr ire le scuole e bene che siano eliminale DI GIANCARLO o*

lamo a poco più di un mese dalla riapertura delle scuole e già si sente per giro che non ci sono i o

garantire il corretto avvio del annoscolastico.

presa della scuol soétt°sempre un'avven- il Nulla solleone: la ri-

pen g re •ew o _ e si. o, scuola

la revisionen ovitàc' ideelia'; tchiuraa2usest'adri

spesa, Il governo Monti ha tagliato un numero non piccolo di enti provinciali (non tutti, purtroppo) e così sono nate le proteste, le l revisionare la

usati c'è

amentele e i tentativi di revisione della spesa

Tra gli argomenti u ' 'anche quello scolastico come e hanno fatto dalle Parti della po Provincia di Na li : «Attenzione

' non ni. sono i soldi per

garantire jariapertura delle scuole».

Non accorgendosi

osi chemaqur iest° non è un buon motivo per fare 'marcia ndietro e

ma, al contrario, _vita gli_ enti provinciali o

I vam rtnerlo, per ai)o Ii tutti e de- l,:

amminístr infatti, le funzioni

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uone delle scuole (e tra queste 13°o mal - gli istituti secondo grado) tuti di Se d e la cura delle strade.

Al la fine di luglio, o . Provinciall avere in cassa i soldi di neces8ariosde ifl

denti per

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. garantire senza drammi r. .- den 'anno scolastico.

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Se l'enteprovinciale' non è in grado di raggiungere lo scopo principale del suo mandato amministrativo, allora, è bene che venga abolito e non inutilmente e passivamente sovvenzionato. Se si an-desse a controllare qual è lo stato della manutenzione del-la scuole (edifici, palestre, banchi sedie, computer) se ne vedrebbero delle belle.

Tutta colpa del-la revisione della spesa? Al contrario: tutta colpa della spesa fuori. controllo che non è usata per garantire gli scopi istituzionali e socia-li ma per mille altri obiettivi di clientela e tonsenso.

La situazione è tragica ma noi2e

con seria, Per dirla n Flaiano.

La Provincia di Napoli non è stat «tagliata», ma proprio dal capoluogo re-gionale è venuto l'allarme «di scuola». Invece, la provincia beneventana è prati-camente spacciata ma il Sannio sa fin da ora che a settembre le scuole potranno riaprire senza difficoltà,

evidente, dunque, che i tagli del

governo e la revisione della spesa non mettono =a rischio il servizio scolastico che è garantito dove la Provincia è sop-pressa ed è in forse dove la Provincia è sopravvissuta. Paradosso, quest'ultimo,

che ne evidenzia un altro: quello della cosiddetta incosti- tuzionalità.

La Costituzione è stata tirata più volte in ballo per dimostrare la inco-stituzionalità della oppressione delle

Province- Ma perché i tagli sono incosti tuzionali mentre la spesa è sempre co-stituzionale?

Anche qui, è vero il contrario: la spe-

enza copertura incostituzionale e

i tagli che mettono i conti in ordine sono costituzionali.

Si sa che Einaudi olle scrivere di suo pugno l'articolo 81

della Costituzione, quello che termi -na così: «Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». La spesa senza copertura si cbiama'debite e i soldi per finanziare i debiti non ci sono più.

* dai Corriere dei Mezzogiorno

Pagina 10 San Marino (Hee ok alleiakIpie ga)

press unE 28/07/2012

ItaliaOggi

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Salvi i consorzi dei servizi sociali Salvi i consorzi dei servizi sociali. Questo l'effetto dell'emendamento apportato all'ar-ticolo 9, comma 1, del decreto legge 95/2012 (spending review), che esclude dalla pro-grammata estinzione gli enti preposti alla funzione socio-assistenziale.

L'articolo 9 del decreto 95, nel testo origi-nario, dispone la soppressione o l'accorpa-mento da parte di regioni, province e co-muni di enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica .che esercitano, anche in via strumentale, funzioni fondamentali.

L'emendamento firmato dai relatori ha li-mitato l'ambito di applicazione della norma escludendo dalla soppressione o accorpamen-to le aziende speciali, gli enti e le istituzio-ni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali.

Questo significa che la programmata sop-pressione dei consorzi (al momento della scadenza del consiglio) non ci sarà più. Lo conferma anche il fatto che il governo, du-rante la discussione in senato, in commissio-ne bilancio, ha accolto un ordine del giorno con il quale si è impegnato a tener conto, nell'interpretazione della norma, che gli enti rientranti nella deroga, comprendono anche i consorzi preposti all'erogazione di servizi socio-assistenziali.

La conseguenza dell'emendamento, dun-

que, è che i consorzi dei comuni che gestisco-no i servizi sociali possono rimanere operati-vi, senza prospettiva di soppressione.

L'emendamento all'articolo 9 del decreto sulla spending review azzera, dunque, quan-to previsto dalla legge 191/2009 che aveva previsto la soppressione dei consorzi di fun-zioni tra gli enti locali, a eccezione dei bacini imbriferi montani.

Questa disposizione è stata interpretata nel senso che si applica anche ai servizi so-ciali, in quanto l'attività socio-assistenziale deve considerarsi funzione a tutti gli effetti; qualche dubbio è sorto circa il tempo della soppressione, ma è stato risolto facendo ri-ferimento agli organi del consorzio.

Anzi, dal 2009 alcuni consorzi si sono sciol-ti con funzioni e personale assorbiti dalle aziende sanitarie locali, mentre si è program-mata la possibilità che le funzioni siano eser-citate da unioni di comuni.

A questo punto l'emendamento all'articolo 9, che tra l'altro prevede che la soppressione debba realizzarsi nel brevissimo termine di nove mesi, ribalta la situazione. Tra l'altro non può sostenersi che rimane vigente la legge 191/2009: non è possibile la conviven-za di due norme, di cui la prima sopprime i consorzi dei servizi sociali e la seconda li fa salvi.

Antonio Ciccia

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Province. il governo osa il toni ton _ - -

press unE 28/07/2012

ItaliaOggi

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SPENDING REVIEW/ Raffica di modifiche in commissione al senato. Da lunedì parola all'aula

Province, il governo usa i1 bon ton Dalla soppressione si passa al riordino. E i tempi si allungano

Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO

Lie parole sono importanti. E quando ci sono di mezzo le province, protagoniste in uesti anni di innumere-

voli tentativi di restyling sempre puntualmente naufragati, ancor di più. E così non ci sarà alcuna «soppressione o accorpamento» degli enti intermedi, ma solo un «riordino». Perché anche quando si decide di usare il machete in-vece del bisturi, come nelle inten-zioni del governo Monti, bisogna osservare un certo galateo e non dare «l'impressione che c'è una provincia che vive e una che vie-ne soppressa».

Così Pablo Giaretta, relato-re assieme a Gilberto Pichet-to Fratin della spending review, spiega le ragioni della correzione approvata, d'intesa col governo, in commissione bilancio del sena-to. Una modifica apparentemen-te solo terminologica che «non modifica l'obiettivo di dimezzare le province» (come si è affannato a chiarire il ministro della fun-zione pubblica Filippo Patroni Griffa), ma che rischia di aprire delle pericolose falle nel procedi-mento di riordino.

Innanzitutto perché i tempi si allungano. E con essi l'orizzonte

temporale per celebrare il di-mezzamento delle province che passerà da ottobre 2012 al 2013. I Consigli delle autonomie locali (Cal) avranno 70 giorni di tempo (e non più 40) per approvare le ipotesi di riordino. E le regioni avranno fino a 90 giorni di tem-po per trasmettere i piani al governo il quale a sua volta potrà contare su 40 giorni in più (60 invece di 20 dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto) per adot-tare la legge di ri-ordino.

Poi perché vie-ne espressamente previsto che le re-gioni debbano ri-spettare i parame-tri di popolazione e territorio fissati dal governo, ma anche la volontà di spostamento dei comuni da una provincia a un'altra. Il che apre lo spiraglio a trattative locali che potrebbero vanificare lo spirito della legge.

Anche sulla scelta del capoluo-go conteranno le decisioni locali perché, ferma restando la regola generale che assegna al comune più popoloso il ruolo di capoluogo,

gli enti potranno sempre metter-si d'accordo per individuare un comune diverso.

Le province risultanti dal «ri-ordino» avranno più poteri. Dopo le polemiche sul ristretto novero di funzioni che sarebbero state assegnate agli enti superstiti

(pianificazione territoriale, tute-la e valorizzazione dell'ambiente, tra-sporti e gestione delle strade pro-vinciali) l'edilizia scolastica resta una competenza provinciale.

Negli emenda-menti dei relatori è invece saltata la norma ad hoc per salvare le province di Terni, Matera e Isernia ed evitare che Umbria, Basi-

licata e Mohse diventino regioni monoprovinciali

È stato invece inserito un con-tributo di 100 milioni di euro che arriveranno alle province dal fondo per i rimborsi fiscali alle imprese. Le entrate provenien-ti da tale bonus non saranno conteggiate ai fini del patto di stabilità.

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ItaliaOggi

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ItaliaOggi

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ItaliaOggi

Gli emendamenti al dl 95 rispolverano il tormentone della valutazione delle performance

Nella p.a. ritornano le pagelle Dirigenti, contano obiettivi individuali e capacità organizzative

DI LUIGI OLIVERI E FRANCESCO CERISANO

Tornano le fasce di valuta-zione, sia pure edulcorate e semplificate. Si ripre-senta, dunque, il tormen-

tone della valutazione della «per-formance» per fasce, introdotta dall'articolo 19 del dlgs 150/2009, sospeso dall'accordo governo-sindacati del febbraio 2011, poi congelato dall'articolo 6 del dlgs 141/2011.

Gli emendamenti alla legge di conversione del dl 95/2012 sulla spending review rispolverano quello che ormai può considerarsi un «classico» della legislazione, le modalità per valutare il risultato individuale dei dipendenti pub-blici. L'articolo 5, comma 11, del decreto aveva previsto che nelle more dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro un dpcm individuasse i criteri per la valutazione organizzativa e indi-viduale dei dipendenti pubblici, precisando che essi non si doves-sero applicare alle amministra-zioni già dotate di strumenti per la valutazione organizzativa e in-dividuale dei dipendenti. Insom-

ma, un sistema per forzare le amministrazioni refrattarie ai sistemi di valutazione a rassegnarsi a realizzarle.

L'emendamento cambia decisamente la struttura del comma 11 e introduce ex lege criteri di valutazione valevoli per tutte le amministrazioni, comprese quelle già dotate di propri strumenti, creando anche un problema di coordinamento con i sistemi di valutazione già costruiti dagli enti e con l'articolo 7 del dlgs 150/2009.

L'emendamento introduce criteri valutativi intanto per la dirigenza, prevedendo che il trattamento accessorio collega-to alla performance individuale debba considerare due elementi. Il primo è il raggiungimento de-gli obiettivi individuali, connessi alla struttura organizzativa di-retta, nonché il contributo assi-curato dal dirigente al risultato complessivo conseguito dell'am-ministrazione nel suo comples-so. Il secondo elemento riguarda i comportamenti organizzativi e la capacità di valutare in modo differenziati i propri collaborato-ri, tenuto conto delle loro diverse

periormance. Due gli ambiti valutativi an-

che per i dipendenti non aventi qualifica dirigenziale: il rag-giungimento di specifici obietti i gruppo o individuali, nonché il contributo assicurato alla per-formance dell'unità organizza-tiva nella quale operano, oltre ai comportamenti organizzativi posti in essere.

Il sistema che cerca di reintro-durre il concetto di ripartizione in fasce, è contenuto nel comma 11-quinques. I dirigenti e il per-sonale non dirigenziale più meri-tevoli, sulla base della valutazio-ne, avranno una sorta di bonus. Almeno il 10% dei dirigenti e dei dipendenti (quelli, evidente-mente, con i punteggi valutativi più elevati) riceveranno un trat-tamento accessorio maggiorato

rispetto a quello che spette-rebbe sulla base del punteg-gio; il bonus sarà un importo compreso «tra il 10 e i130 per cento rispetto al trattamento accessorio medio attribuito ai dipendenti», suddivisi per categoria, secondo quanto

• fissato dal sistema di valu- . tazione di cui all'articolo 7 del dlgs 150/2009.

Tuttavia, il tentativo di anti-cipare anche se solo in parte il sistema delle fasce si scontra con la carenza di risorse. Infatti, la maggiorazione al 10% del perso-nale più meritevole potrà essere finanziata, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del dlgs 141/2011, alle risorse aggiuntive alla con-trattazione collettiva, reperibili applicando l'articolo 16, commi 4 e 5, del dl 138/2011, convertito in legge 148/2011. Si tratta della possibilità di assegnare alla con-trattazione collettiva il 50% dei risparmi scaturenti da azioni vir-tuose di gestione, che incremen-tino i risultati di contenimento della spesa, già previsti dalla normativa vigente. Tina possibi-lità interessante, ma molto pro-babilmente destinata a rimanere

lettera morta. Con i molti tagli e limiti alla spesa aggiunti dallo stesso dl 95/2012 per le ammini-strazioni, specie quelle già ligie all'applicazione delle varie regole contabili molto restrittive di que-sti anni, risulterà estremamente complicato adottare piani di ul-teriore riduzione delle spese: per esempio, su appalti e consumi intermedi, direttamente regolati dal dl 95/2012, è sostanzialmente impossibile intervenire.

Più efficace la previsione ten-dente a dare effettività al prin-cipio di trasparenza. Il nuovo comma 11-sexies impone alle amministrazioni di rendere nota l'entità del premio di risultato mediamente conseguibile da cia-scun dipendente, pubblicando sul sito istituzionale i dati relativi al trattamento accessorio distribui-to in modo aggregato, ma tale da far risultare il tasso di differen-ziazione nella distribuzione di premi e incentivi.

L'emendamento esclude dalla valutazione della performance individuale i periodi di assenza dal servizio per congedo per ma-ternità, paternità e parentale. Riproduzione riservata—M

Pagina 23 Nella p.a. ritornano le pagelle

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.11 blocco dell'Erario in un decreto emanato da direttore generale delle finanze e ragioniere dello stato

Regioni autonome, tasse allo stato Trattenuta per cinque anni la quota di prelievo locale aggiuntivo

DI ILARIA ACCARDI

per i prossimi cinque anni lo stato tratterrà la quota di gettito, che al-trimenti sarebbe dovuta

spettare alle regioni a statuto speciale, in base ai rispettivi statuti territoriali. Sono stati, infatti, approvati i criteri che consentono allo stato di incame-rare le maggiori entrate deri-vanti dalle ultime due manovre finanziarie del 2011. Il decreto, emanato in data 20 luglio 2012 dal Direttore generale delle fi-nanze e dal Ragioniere generale dello Stato, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 173 del 26 luglio 2012. E concerne le «modalità di individuazione del maggior gettito da riserva-re all'Erario, ai sensi dell'art. 2, comma 36, del dl 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e dell'art. 48, comma 1, del de-creto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214».

Dette norme prevedono che le maggiori,entrate derivan-ti dai rispettivi decreti sono riservate all'Erario, per un periodo di cinque anni, per essere destinate alle esigenze prioritarie di raggiungimen-to degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, anche alla luce della eccezionalità della situazione economica internazionale.

È proprio questa superiore esigenza che ha determinato da parte del legislatore statale la creazione a favore dell'Erario di queste riserve di un gettito che sarebbe naturalmente con-fluito nelle casse delle regioni a statuto speciale e delle pro-vince autonome di Trento e di Bolzano, alle quali, in base alle norme statutarie, spetta una consistente quota (per la Sici-lia pari addirittura al 100%) del gettito di specifici tributi erariali riscossi sul territorio delle stesse autonomie speciali. Basti pensare ad esempio che il Friuli-Venezia Giulia ha di-ritto ai 6/10 dell'Irpef riscossa sul suo territorio, la Sardegna, i 7/10, mentre la misura arriva ai 9/10 per la Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e di Bolzano e ai 10/10 per la Sicilia.

L'emanazione del decreto in questione era prescritta da en-trambe le norme proprio perché c'era la necessità di individua-re le modalità che avrebbero consentito di intercettare il maggior gettito derivante dal-le manovre finanziarie e di con-tabilizzarlo separatamente, in modo da attribuire allo Stato solo gli incrementi del gettito dei tributi destinato a far fron-te alle esigenze derivanti dalla complicata situazione economi-co-finanziaria.

E infatti al decreto è allegata una tabella dove:

• sono innanzitutto riporta-te le previsioni degli incrementi di gettito dei tributi per l'anno 2012, distinte per capitolo/arti-colo di imputazione del bilancio dello Stato, derivanti dai due provvedimenti;

• sono, poi, raffrontate per ciascuno dei due provvedimen-ti, le previsioni degli incrementi di gettito dei tributi con quelle complessive di competenza de-gli stessi capitoli/articoli di en- • trata del bilancio dello Stato, al fine di determinare le incidenze percentuali degli incrementi di gettito derivanti dalle citate disposizioni rispetto al gettito complessivo previsto per i ri-spettivi capitoli/articoli; altro scopo della disposizione è quello di individuare gli appositi capi-toli/articoli di entrata sui quali devono essere separatamente contabilizzate le maggiori en-trate, riservate all'Erario.

Spetterà alla struttura di gestione dell'Agenzia delle en-trate, in fase di ripartizione del gettito relativo alle entrate era-riali riscosse attraverso il «mo-dello F24», e il «modello F24 enti pubblici» (F24 EP), imputare e contabilizzare separatamente le somme corrispondenti alle percentuali riportate nell'alle-gato A agli appositi capitoli e articoli di entrata del bilancio dello Stato per la definitiva ac-quisizione all'Erario delle som-me dovute.

Tale lavoro sarà svolto dagli

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Regioni autonome, tasse allo stato

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agenti della riscossio-ne per le entrate erariali riscos-se attraverso il «modello F23». Più complicata è la procedura da seguire per i soggetti che effettuano direttamente alla tesoreria del-lo Stato i versamenti delle somme da imputare . ai capitoli/articoli del bilancio dello Stato indicati nell'allegato A del decreto, giacché sono pro-prio detti soggetti che devono scorporare la parte corrispon-dente alle percentuali di riserva all'Erario indicate nell'allegato A, che deve essere distintamen-te versata agli appositi capitoli/ articoli ivi indicati. A ben vede-re, però, è lo stesso ordinamento tributario a dare una adeguata soluzione al problema, in quan-to tali soggetti possono evitare lo svolgimento di questi ulterio-ri adempimenti adottane° come forma di pagamento il «modello F24», che ribalta automatica-mente tale onere alla struttu-ra di gestione dell'Agenzia delle entrate.

L'art. 5 del decreto stabilisce che nel computo delle spettan-ze da attribuire alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano (che viene effettuato secondo le

disposizio-ni dei singoli statuti specia-li, delle norme di attuazione e dei relativi decre-ti attuativi), sono naturalmente esclu-se le somme contabilizzate agli appositi capitoli e articoli di entrata indicate nello stes-so decreto. Per quanto attiene, invece, al gettito che nel frat-tempo è già stato attribuito direttamente alle regioni a statuto speciale e alle provin-ce autonome, sarà la struttura di gestione a procedere al re-cupero a carico delle medesime degli importi corrispondenti alle percentuali di gettito da riservare allo Stato indicate nell'allegato A, a valere sulle spettanze da attribuire succes-sivamente all'entrata in vigore del presente decreto.

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Spending review Stangata sugli studenti fuori corso

RAFFAELLO MASCI ROMA

Gli studenti che vanno fuori-corso pagheranno fino al doppio delle tasse universita-rie, a meno che non siano stu-denti-lavoratori. È questo un elemento di moralizzazione che viene introdotto nel no-stro ordinamento scolastico dove non è possibile ripetere la maturità più di due volte ma è possibile bighellonare all'università «sine die». I fuori corso sono oltre 600 mi-la (su un milione e 700 mila universitari) costituiscono un costo pesante per gli ate-nei e, come ha detto la scorsa settimana il ministro France-sco Profumo, «sono una spe-cificità solo italiana». Ogni anno, dice l'emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato, il mini-

In via Nazionale

sforbiciata ad auto blu, ferie, buoni pasto e

consulenze esterne

stro dell'Istruzione emana un proprio decreto per stabi-lire gli aumenti di tasse a ca-rico dei fuoricorso (non lavo-ratori, è bene ripeterlo), ma la spending review, per in-tanto, fissa dei paletti: tasse raddoppiate a chi proviene da una famiglia con oltre 150 mila euro di reddito, aumen-to del 50% per chi ha 90 mila euro di reddito e del 25% per gli altri. Inoltre l'aumento sa-rà progressivo: poco se si sfora di un anno, maggiore se si va oltre. Ma comunque passa il criterio che - così co-me accade per il liceo e per ogni altro ordine di scuola -anche l'università si deve concludere entro tempi dati, altrimenti si paga una pena-le. E - a questo punto - va re-stituito l'onore al sottosegre-tario Martone che aveva da-to dello «sfigato» a chi si lau-reava a 28 anni. La norma ha fatto imbufalire varie asso-ciazioni di studenti e alcuni illustri rettori, ma tant'è.

Sempre per l'università e la ricerca viene confermato il ri-pristino dei 30 milioni prece-dentemente tagliati alla ricer-ca, e si introduce - per iniziati-va del senatore Giuseppe Val-ditara del Fli - un elemento di rigore nelle retribuzioni dei docenti universitari i quali, quando tornano all'insegna-mento dopo aver ricoperto un incarico in un ente pubblico, non si potranno più portare dietro l'indennità maturata in quell'incarico, ma si dovranno accontentare del loro stipen-dio di professore. Tra le istitu-zioni culturali che rischiavano di chiudere, sono stati salvati -grazie a un emendamento di

Vincenzo Vita del Pd - il Cen-tro sperimentale di cinemato-grafia, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e la Cineteca nazionale.

È stata rivista, invece, la for-mulazione relativa alle provin-ce, dove non si parla più di sop-pressione, che avrebbe com-portato problemi di costituzio-nalità, ma di riordino. Nella so-stanza la misura resta quella che era ma, secondo i relatori, l'espressione «riordino delle province» fa intendere il fatto che tutte saranno oggetto di esame e non si tratterà solo di tagliarne alcune e salvarne al-tre. Restano confermati i crite-ri di popolazione e di estensio-

ne territoriale, mentre ci sarà un po' più di tempo per decide-re su accorpamenti e fusioni, non più 40 ma 70 giorni entro cui il Consiglio delle autono-mie di ciascuna regione dovrà presentare una proposta di «riordino» al governo, il quale risponderà e provvederà entro i successivi 20 giorni. Per Na-tale - insomma - tutto sarà concluso. Alle province sono stati restituiti 100 milioni di fi-nanziamento ma non sono sta-te salvate le province di Terni, Matera e Isernia, che scompa-rendo lasciano le rispettive re-gioni con una sola circoscrizio-ne. È data però facoltà ai Co-muni di aderire ad una provin-

cia diversa da quella attuale, purché limitrofa.

È stato anche ridotto il ta-glio previsto per le farmacie ma ancora non basta e Feder-farma, l'organizzazione di cate-goria, ha proclamato «nuove forme di protesta». Il taglio «non va ridotto - ha detto la presidente dei farmacisti An-narosa Rocca - va eliminato». Il provvedimento potrebbe esse-re rivisto ancora uan volta pri-ma del passaggio in aula.

Anche Bankitalia dovrà te-nere conto dei principi conte-nuti nella spending review rela-tivi ai capitoli di tagli della spe-sa su auto blu, buoni pasto, fe-rie e permessi, consulenze

Pagina 12 1'1 I pgrk•elettorale

Bellusevni presenterà un testo m Senato

ErmuilesludeilibeaF "bei mia od declino 7, n'

Pagheranno fino al doppio. Salta il taglio di 30 milioni alla ricerca. Anche Bankitalia dovrà stringere la cinghia

press unE 28/07/2012 LA STAMPA

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esterne, canoni di locazione. Saltano - infine - i contributi

pubblici per il restauro e la manutenzione dei beni cultu-rali privati, fino al 2015. Si stanno cercando risorse, inol-tre, per ampliare la platea de-gli esodati garantiti, di almeno altre 2000 unità. Saranno ri-sparmiate dai tagli anche le «auto mediche» utilizzate per disabili o dializzati.

Concluso l'esame in commis-sione, il testo della spending re-view approderà lunedì all'aula di Palazzo Madama dove - se-condo quanto ha detto il capo-gruppo del Pdl Maurizio Ga-sparri - il governo potrebbe chiedere un voto di fiducia.

Pagina 12 1'1 I pgrk•elettorale

Bellusevni presenterà un testo in Senato

ErmuilesludeilibeaF "bei mia od declino 7, n'

press unE 28/07/2012 LA STAMPA

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press unE 21/07/2012 sette sere

RUSSI I Ripartono i contributi anticrisi Per mettere una pezza contro la crisi economica, la giunta comunale di Russi ha emesso nuovamente un bando pubblico per la concessione di contributi. Posso-no fruirne i lavoratori, componenti di famiglie residenti nel Comune di Russi, che hanno perso il lavoro o che hanno visto una sensibile riduzione di orario e con Isee 2011 non superiore a 25 mila euro. Le istanze dovranno essere presentate all'Urp del Comune di Russi sito in Piazza Farini 1, entro le ore 12 del 31 agosto. I docu-menti (bando e modulo) sono disponibili anche on line sul sito: www.comune.russi.ra.it. Info: 0544/587647.

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«Nessun progetto aficial per lo stoccaggio del gas» f•

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Devozione in tono minore

27/07/2012

In Casa protetta Martedì 31 luglio, dalle ore 19, alla Casa Protetta Ba carini in via Faentina Nord, "Serata in Famiglia". Mercatino peri

bambini e Ftianobar per genitori e nonni.

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