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P J F Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica ai fini tributari ensiero Lean all’Intero Flusso del Valore Big Data: innovazione a supporto del business Start-up: incentivi fiscali per chi investe Il patrimonio aziendale dei beni immateriali Uguaglianza dei figli. Una riforma incompleta Horizon 2020? Let's Warrant! Banca-impresa: strumenti e fondamenti Credit Risk Management obs, act different Giustizia civile: la riforma per la definizione dell’arretrato Azimut: supporto alle imprese Responsabilità amministrativa degli enti da reato Mole Antonelliana: una storia “ingenieristica” Resilienza: costruzione della cultura della sicurezza Dirigenti: procedura sui licenziamenti collettivi Mercati finanziari nel 2015 Principi contabili nazionali: le novità L'economia islamica Sviluppo delle polizze W&I Il patto di non concorrenza ormazione e innovazione Ottimizzare i costi dei benefit Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali La centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio Vita di Club D l’e A ai Pe B a St fis Il de U U Ho Ba st Cr Jo G pe A Re de M un Re de D su M Pr L' Sv Il Fo Ot Cr Cr in La L d V SEGRETERIA PRESSO UNIONE INDUSTRIALE VIA FANTI, 17 - 10128 TORINO - TEL. 011 5718322 - FAX 011 544634 - WWW.CDAF .IT - CDAF@UI . TORINO .IT Anno 12 Numero 2 Nuova serie - Lettera ai soci N° XXV Riproduzione riservata - Tribunale di Torino Registro di stampa - Iscrizione N°5702 del 22/05/2003 N° XXV DICEMBRE 2014 pag. 4 pag. 5 pag. 9 pag. 8 pag. 6 pag. 12 pag. 18 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 13 pag. 13 pag. 23 pag. 26 pag. 27 pag. 29 pag. 30 pag. 32 pag. 34 pag. 35 pag. 36 pag. 37 pag. 38 pag. 39 pag. 40 pag. 2 di LAURA FILIPPI (Presidente CDAF) Terminiamo un anno per affrontarne uno nuovo: 365 nuovi giorni di sfide e di opportunità. Non desidero qui scrivere della situazione economica attuale, né di tematiche stretta- mente connesse al nostro ruolo professionale. Mi permetto di fare una breve riflessione su un termine che si dovrebbe sempre tenere a mente in contesti, come il nostro Club, nati dalla volontà di appartenere ad un gruppo per il solo piacere di appartenervi. La parola in questione è gratuità, termine che, come scrive una persona a me cara, di cui rielaboro qui di seguito alcuni pensieri, sembra sempre più “dimensione in esilio dalla vita”. In economia, il concetto di gratuità è usato in modo ambiguo: come sinonimo di gratis (prezzo nullo), filantropia, altruismo, volontariato, ecc. Il Professore Luigino Bruni la definisce come “dimensione dell’agire che porta ad avvicinarsi agli altri, a se stessi o alla natura mai in modo puramente strumentale”. La gratuità è dunque associata al concetto di motivazioni intrinseche, più che all’altruismo o al dono: ci può essere, infatti, altruismo o dono “gratuito” come altruismo o dono non gratuito. Oggi, più che mai, si compra tutto: io ti do, tu mi dai. Si riducono gli spazi della gratuità a tal punto che, quando, per avventura o per grazia, ti sembra di sorprendere un gesto gratuito, subito qualcuno va a smorzare il tuo entusiasmo, insinuandoti il dubbio: “no” ti dice, “non è possibile, ci sarà un secondo fine, un interesse nascosto”. Pesantemente consumati dall’opinione che tutto si paga, siamo arrivati al paradosso che, se qualcosa viene offerto gratuitamente, non ha valore. O ne ha ben poco nella stima generale. In un bel racconto di tradizione popolare si parla di crociati che un giorno, nelle loro peregrinazioni, si imbatterono in una donna, una mistica, che camminava portando con sé due secchi: in un secchio dell’acqua e nell’altro del fuoco. A chi le domandava perché se ne andasse senza soste, portando acqua e fuoco, rispondeva che portava acqua per spegnere le fiamme dell’inferno Continua nella pagina seguente

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Indice Dal vinile al cloud lrsquoevoluzione del marketing Archiviazione elettronica ai fini tributari ensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Big Data innovazione a supporto del business Start-up incentivi fiscali per chi investe Il patrimonio aziendale dei beni immateriali Uguaglianza dei figli Una riforma incompleta Horizon 2020 Lets Warrant Banca-impresa strumenti e fondamenti Credit Risk Management obs act different

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato Azimut supporto alle imprese Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato Mole Antonelliana una storia ldquoingenieristicardquo Resilienza costruzione della cultura della sicurezza Dirigenti procedura sui licenziamenti collettivi Mercati finanziari nel 2015 Principi contabili nazionali le novitagrave Leconomia islamica Sviluppo delle polizze WampI Il patto di non concorrenza ormazione e innovazione

Ottimizzare i costi dei benefit Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali La centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

Vita di Club

D lrsquoe A ai Pe B a St fis Il de U U Ho Ba st Cr Jo G pe A Re de M un Re de D su M Pr L Sv Il Fo Ot CrCr in LaL d V

SEGRETERIA PRESSO UNIONE INDUSTRIALE VIA FANTI 17 - 10128 TORINO - TEL 011 5718322 - FAX 011 544634 - WWWCDAFIT - CDAFUITORINOIT

Anno 12 Numero 2 Nuova serie - Lettera ai soci Ndeg XXV Riproduzione riservata - Tribunale di Torino Registro di stampa - Iscrizione Ndeg5702 del 22052003

Ndeg XXV DICEMBRE 2014

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di LAURA FILIPPI (Presidente CDAF)

Terminiamo un anno per affrontarne

uno nuovo 365 nuovi giorni di sfide

e di opportunitagrave

Non desidero qui scrivere della situazione

economica attuale neacute di tematiche stretta-

mente connesse al nostro ruolo professionale

Mi permetto di fare una breve riflessione

su un termine che si dovrebbe sempre tenere

a mente in contesti come il nostro Club nati

dalla volontagrave di appartenere ad un gruppo per il solo

piacere di appartenervi La parola in questione egrave gratuitagrave termine che come

scrive una persona a me cara di cui rielaboro qui di seguito alcuni pensieri

sembra sempre piugrave ldquodimensione in esilio dalla vitardquo

In economia il concetto di gratuitagrave egrave usato in modo ambiguo come

sinonimo di gratis (prezzo nullo) filantropia altruismo volontariato ecc

Il Professore Luigino Bruni la definisce come ldquodimensione dellrsquoagire che porta

ad avvicinarsi agli altri a se stessi o alla natura mai in modo puramente

strumentalerdquo La gratuitagrave egrave dunque associata al concetto di motivazioni

intrinseche piugrave che allrsquoaltruismo o al dono ci puograve essere infatti altruismo

o dono ldquogratuitordquo come altruismo o dono non gratuito

Oggi piugrave che mai si compra tutto io ti do tu mi dai Si riducono gli spazi

della gratuitagrave a tal punto che quando per avventura o per grazia ti

sembra di sorprendere un gesto gratuito subito qualcuno va a smorzare

il tuo entusiasmo insinuandoti il dubbio ldquonordquo ti dice ldquonon egrave possibile

ci saragrave un secondo fine un interesse nascostordquo Pesantemente consumati

dallrsquoopinione che tutto si paga siamo arrivati al paradosso che se qualcosa

viene offerto gratuitamente non ha valore O ne ha ben poco nella stima

generale

In un bel racconto di tradizione popolare si parla di crociati che un giorno

nelle loro peregrinazioni si imbatterono in una donna una mistica che

camminava portando con seacute due secchi in un secchio dellrsquoacqua e nellrsquoaltro

del fuoco

A chi le domandava percheacute se ne andasse senza soste portando acqua

e fuoco rispondeva che portava acqua per spegnere le fiamme dellrsquoinferno

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Dal vinile al cloud -dal venditore di Almanacchi allrsquoAdvisor Lrsquoevoluzione del marketing

di ANTONIO DE CAROLIS (Presidente CDVM -Club Dirigenti Vendite e Marketing)

Mattiniero lo sono sempre stato ma con il tempo tendo a svegliarmi ancora prima

Non so se come dice una ricerca effettuashyta dallrsquoUniversitagrave di Toronto ldquochi si alza presto dal letto ha piugrave energie ed egrave piugrave resistente agli stress della giornatardquo o semplicemente come diceva mia nonna I giovani dormono di piugrave

Mi piace pensare che il mio cervello ami essere subito lucido e presente e per farlo mi svegli nella fase REM cosigrave da permetshytermi di ricordare e costruire idee nuove

Questa banale analisi che puograve accomunare alcuni di noi mi ha fatto riflettere sui camshybiamenti sulle evoluzioni

Essere un buon osservatore egrave fondamentashyle per un uomo di marketing solo dopo lrsquoosservazione dovrebbe liberare i pensieri dando spazio alla creativitagrave (sempre ammesso che lrsquoabbia)

Come sono solito dire Dio ci ha dato due occhi due orecchie e una bocca usiamole rispettando queste proporzioni

Parlando di evoluzione chi tra coloro ldquoche si svegliano prestoldquo non ricorda i dischi in vinile i 45 giri i 33 giri o LP I nostri nonni li ascoltavano in casa con il grammofono i nostri genitori li ascoltavashyno dentro e fuori casa sono mangiadischi coloratissimi in pura plastica e noi li ascolshytavamo su potenti HI FI con enormi cuffie auricolari

Evoluzioni dei supporti musicali

e fuoco per bruciare il paradiso percheacute diceva nessuno piugrave facesse il bene per meritarsi il paradiso o per il timore dellrsquoinferno ma gratuitamente solo per la gioia di farlo

Dovremmo piugrave spesso ricordare che la gratuitagrave ha nella sua radice il significato di grazia e di bellezza dovremmo insegnare ai nostri figli e prima di tutti a noi stessi la beatitudine della gratuitagrave Forse si vivrebbe con meno pesantezza Un esempio Pensate alla pesantezza del periodo che precede il Natale dove a regalo deve corrispondere regalo a tanto tanto ci si perde in corse sfibranti al punto da rimanerne prosciugati

Pesantezza della societagrave pesantezza del nostro vivere quotidiano dove a regalo deve corrispondere regalo a tanto tanto percheacute avvenga la proporzione la proporzione e non la sproporzione non la gratuitagrave

Ti auguro Tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi

ti auguro soltanto quello che i piugrave non hanno

Ti auguro tempo per divertirti e per ridere

se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa

Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo non solo per te stesso

ma anche per donarlo agli altri

Ti auguro tempo non per affrettarti a correre

ma tempo per essere contento

Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo

ti auguro tempo percheacute te ne resti tempo per stupirti

e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sullrsquoorologio

Ti auguro tempo per guardare le stelle

e tempo per crescere per maturare

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare

Non ha piugrave senso rimandare

Ti auguro tempo per trovare te stesso

per vivere ogni tuo giorno ogni tua ora come un dono

Ti auguro tempo anche per perdonare

Ti auguro di avere tempo tempo per la vita

Elli Michler

La gratuitagrave richiama il dono Anche la parola dono nella sua accezione piugrave pura sembra evocare esperienza che sorprende che narra un ldquoinattesordquo narra qualcosa che non era nei confini previsti del dovuto non ci era dovuto non era una necessitagrave

Sarebbe bello imparassimo a vedere il dono che gratuitamente ci viene offerto Senza sentirci obbligati a ricambiare se non con una semplice stretta di mano o con un sorriso

Far parte di un club come il CDAF significa in un certo senso donare e ricevere in dono il tempo

Riprendendo i versi di una famosa poesia auguro a tutti i soci CDAF per il 2015 il dono del tempo e ringrazio fin drsquoora coloro che vorranno mettere a disposizione degli altri il proprio tempo con gratuitagrave per il solo piacere di appartenere al nostro club

Laura

I dischi in vinile lasciarono il posto alle musicassette che contenevano da 20 a 40 canzoni a seconda della lunghezza dei brani e del fatto che fossero C60 - C90 o C120

Tante canzoni tutte assieme erano spesso la colonna sonora dei nostri viaggi percheacute garantivano fino a 2 ore di intrattenimento propagato da quel ldquomagicordquo strumento di aggregazione che era lrsquoautoradio Se ne trovavano di ogni tipo dalle economiche Inno Hit o Majestic alle top di gamma come Alpine Pioneer e Sony Allrsquoinizio le piugrave economiche erano fisse e le piugrave sofistishycate erano ldquotrasportabilirdquo con un ingomshybro ed un peso che oggi definiremmo inacshycettabile

Chiunque poteva avere il piacere di ascoltashyre musica scegliendo secondo possibilitagrave

Talvolta alcuni coetanei avevano autorashydio del valore doppio di quello dellrsquoauto sulla quale erano montate

Tutta ldquocolpa del marketingrdquo e della comushynicazione percheacute le cose quando vengono dette nel modo giusto fanno emergere in noi bisogni latenti che non sapevamo di avere

La responsabilitagrave maggiore perograve egrave di ldquoquelli del commercialerdquo che sembra quashysi vengano a cogliere i frutti di questa opera psicologica VENGONO A SODDIshySFARE I NOSTRI BISOGNI

Moltissimi ricorderanno lrsquoopera leopardiashyna del 1832 ldquoDIALOGO DI UN VENDITORE DrsquoALMANACCHI E DI UN PASSEGGEROrdquo nel quale un venditore di almanacchi e lunari vendeva speranza alla gente attrashyverso un semplice calendario Sigrave avete letto bene vendeva speranza non almashynacchi

Forse senza rendersene conto aiutava le persone ad andare oltre spingendole dalle delusioni e dai dispiaceri della vita vissuta verso la speranza

Ad aiutarlo a comprendere fu un casuale passante che con intelligenza e cultura gli fece realizzare che la gente comprava i suoi almanacchi e lunari percheacute lui vendeshyva ottimismo e futuro

Il futuro egrave attraente percheacute lo prefiguriamo con lrsquoimmaginazione ci proiettiamo in avanti dando vita alle nostre speranze e alle nostre aspettative

I Professionisti della Vendita (molti oggi li definiscono Advisor percheacute prima di proshyporre qualsiasi cosa hanno lo scopo di capire lrsquointerlocutore) sanno bene cosrsquoegrave un

desiderio drsquoacquisto proprio come tutti noi sappiamo riconoscerlo quando abbiashymo deciso di comprare qualcosa

Tecnicamente il desiderio drsquoacquisto potremmo definirlo come ldquola differenza tra lo stato attuale e lo stato desideshyratordquo e questo non sempre egrave giagrave palesato in noi ma tutti lo abbiamo Eacute una questioshyne di visioni Visioni sulla nostra vita

Nessun venditore professionista ci proporshyragrave mai qualcosa che non ci serve Egli ci aiuteragrave a chiarire cosa ldquostiamo cershycandordquo diventando di fatto ldquoun facilitashytorerdquo il nostro facilitatore Per questo oggi vendere significa sempre piugrave ldquodivenshytare partner del clienterdquo

Per fare questo occorrono competenze tecniche e abilitagrave negoziali oltre a grandi capacitagrave relazionali e comunicative

Chi conosce bene solo il proprio prodotto egrave un presentatore e come tale egrave destinato a combattere contro un competitor instancashybile che opera 365 giorni su 365 24 ore su 24 fermandosi quando vuoi e riprendendo quando lo richiedi Internet

I venditori professionisti uniscono a una solida preparazione di base un costante studio del mercato del sociale delle pershysone e poihellip anche del prodotto percheacute dicevamo prima chi vende offre solushyzioni non prodotti

Spesso confondiamo la soluzione con il bisogno Credetemi nessuno ha bisogno di unrsquoauto

Molti invece hanno bisogno di spostarsi di trasportare cose o persone o anche solo di manifestare un proprio status o una proshypria passione

Se cosigrave non fosse avremmo tutti lo stesso modello di auto e per giunta dello stesso colore

Henry Ford quando nel 1908 produsse la Ford T diceva ldquoOgni cliente puograve otteneshyre unrsquoauto colorata di qualunque coloshyre desideri purcheacute sia nerordquo

La Ford T la mitica Lizzie come la chiamavano gli americani prodotta solo in colore nero

Molto egrave cambiato da allora ecco perchegrave il marketing a mio avviso ha la mission di essere un recettore sul mercato per comshyprendere in anticipo i possibili scenari futuri che scaturiranno dal contesto e dai comportamenti attuali

Un uomo di marketing vive nel mercato va in azienda per organizzare ciograve che ha imparato e i bisogni che ha rilevato e stushydia soluzioni che ritorneragrave a ldquotestarerdquo sul mercato

Lrsquoevoluzione tecnologica ci ha portato ad ascoltare la musica passando dal vinile al cloud

La musica egrave il bisogno il cloud lo strushymento

Il marketing ha seguito lo stesso percorso di crescita ha colto i bisogni passando dai venditori di almanacchi al marketing digitale

Lrsquoevoluzione deve tenere conto del sociale della tecnologia dei gusti e dei modi di comunicare della gente comune

Oggi ad esempio siamo nellrsquoera dei social network tutti veniamo ldquoconsideratirdquo in termini di followers di quanti hanno clicshycato I LIKE IT sul nostro profilo

I ragazzi si misurano in numero di amici e chi lavora in termini di contatti ecco pershycheacute generare lead egrave cosigrave importante da essere diventata una professione

La vendita egrave comunicazione e chi ha diffishycoltagrave a comunicare ha meno possibilitagrave di vendere quindi di soddisfare quei bisogni sui quali psicologi come Maslow Murray e Heller hanno concentrato la loro attenzioshyne Il primo ad esempio nel suo libro Motishyvation and Personality del 1954 riuscigrave a definire i bisogni mettendoli in ordine gerarchico e dando origine alla Piramide di Maslow

Vendere per soddisfare bisogni non egrave una tecnica ma una mission una specie di ldquoobbligo moralerdquo

Provate a riflettere se qualcuno un giorno non avesse proposto a una casalinga di ldquosoddisfare il bisogno magari inconscio di organizzarsi al meglio nelle faccende domestiche riducendo le attivitagrave pesanti che avrebbero nel tempo logorato le sue mani e la sua schienardquo oggi non avremmo le lavatrici nelle case o elettrodomestici simili

Chi propone lavatrici ha piugrave difficoltagrave di chi offre ldquoorganizzazione e saluterdquo e questo approccio logico dovremmo considerarlo ogni giorno percheacute che ci piaccia o no siamo tutti venditori 3

Lrsquoarchiviazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari

di CARMEN ATZENI (Dottore Commercialista Manager presso KStudio Associato KPMG di Torino)

Premessa Il sistema di conservazione sostitutiva egrave destinato ad assumere un ruolo centrale fra le procedure informatizzate per la gestione dei documenti rilevanti ai fini tributari come fatture ordini documenti di trasporto regishystri contratti corrispondenza ecc Il ricorso a tale metodologia di conservashyzione saragrave infatti via via sempre piugrave freshyquente nella prassi operativa aziendale vista anche la recente introduzione dellrsquoobshybligo di fatturazione elettronica nei conshyfronti della pubblica amministrazione che comporta la conservazione elettronica di tali documenti Lrsquoarchiviazione sostitutiva dei documenti aventi rilevanza fiscale richiede non solo adeguate conoscenze di tipo specialistico ma anche una adeguata organizzazione delle risorse aziendali ad esso dedicate Egrave necessario infatti impleshymentare un vero e proprio procedimento che opera secondo un modello organizzatishyvo prescelto e supervisionato dal responshysabile della conservazione nel quale i sogshygetti che intervengono in ciascuna fase del processo ricoprono lo specifico ruolo affishydato e descritto nel manuale della consershyvazione Il tutto inoltre deve avvenire nel rispetto di regole tecniche ben precise volte a garantire non solo la conformitagrave agli originali dei documenti archiviati ma anche la loro leggibilitagrave per tutto il periodo di conservazione

I requisiti del sistema di conservazione Il sistema di conservazione deve assicurare

bull lrsquoidentificazione certa del soggetto che ha formato il documento

bull lintegritagrave del documento

bull la leggibilitagrave e lagevole reperibilitagrave dei docushymenti e delle informazioni identifi cative

bull il rispetto delle misure di sicurezza dei dati trattati

Inoltre il sistema di conservazione dei documenti informatici deve garantire il rispetto delle regole tecniche contenute negli appositi decreti ministeriali periodishycamente emanati al fine di garantire il dovuto aggiornamento con le tecnologie disponibili sul mercato Tali regole costituishyscono infatti il riferimento specifico per la formazione lrsquoemissione la trasmissione la

4 conservazione la copia la duplicazione la

riproduzione lrsquoesibizione la validazione temporale e la sottoscrizione di tutti i documenti informatici che hanno rilevanza ai fini fiscali Il sistema di conservazione ha ad oggetto i cosiddetti laquodocumenti inforshymaticiraquo categoria che comprende oltre ai documenti informatici puri anche le copie informatiche di documenti analogici e le copie per immagine su supporto informatishyco di documenti analogici Tali documenti devono avere le seguenti caratteristiche

bull immodificabilitagrave egrave la garanzia che il conshytenuto del documento informatico non sia alterabile nella forma e nel contenushyto durante lintero ciclo di gestione e che tale staticitagrave perduri nella conservazione del documento stesso

bull integritagrave egrave linsieme delle caratteristishyche di un documento informatico che ne dichiarano la qualitagrave di essere completo ed inalterato

bull autenticitagrave intesa come la garanzia che il documento informatico sia effettivamenshyte ciograve che dichiara di essere senza aver subito alterazioni o modifiche lautentishycitagrave del documento puograve essere valutata analizzando lrsquoidentitagrave del sottoscrittore e lrsquointegritagrave del documento informatico

bull leggibilitagrave egrave un insieme di caratteristishyche tali per cui le informazioni contenute nei documenti informatici sono fruibili durante lrsquointero ciclo di gestione dei documenti indipendentemente dallrsquoevolshyversi del contesto tecnologico di riferishymento

A tal fine i documenti informatici destinati allrsquoarchiviazione devono essere gestiti utilizshyzando gli specifici formati previsti nelle regoshyle tecniche tra cui risultano ad esempio i formati pdf tiff jpg xml In alternativa egrave anche possibile utilizzare formati diversi a patto che la scelta risulti adeguatamente motivata nel manuale di conservazione Il sistema di conservazione deve altresigrave consentire la ricerca e lestrazione delle informazioni archiviate almeno in relazioshyne a cognome nome denominazione codice fiscale partita IVA data o associashyzioni logiche di questi ultimi

Le procedure di archiviazione Il sistema di conservazione sostitutiva dei documenti puograve essere implementato allrsquoinshyterno della struttura organizzativa del sogshygetto che produce i documenti da archiviashyre oppure essere affidato totalmente o parzialmente in outsourcing ad altri sogshygetti (cosiddetti laquoconservatoriraquo) In questrsquoultimo caso deve trattarsi di sogshygetti che offrono adeguate garanzie orgashy

nizzative tecnologiche e finanziarie accreshyditati come conservatori presso lrsquoAgenzia per lrsquoItalia digitale Indipendentemente dal modello organizzativo prescelto (allrsquointershyno dellrsquoazienda o in outsourcing) il sisteshyma di archiviazione si articola in un proceshydimento nel quale intervengono con ruoli differenti i seguenti soggetti

bull il laquoproduttoreraquo dei documenti da archiviare

bull llaquoutenteraquo cioegrave il soggetto che a vario titolo fruisce delle informazioni archiviate

bull il laquoresponsabile della conservazioneraquo ovvero il soggetto che definisce e sovrinshytende a tutte le attivitagrave del processo di conservazione

La conservazione dei documenti aventi rilievo fiscale deve essere completata entro il termine di tre mesi dalla scadenza previshysta per la dichiarazione annuale Non egrave piugrave operativo invece il termine di archiviazione stabilito per le fatture eletshytroniche che doveva avvenire con cadenza quindicinale tempistica che da tempo era ritenuta troppo stringente dalle aziende coinvolte Inoltre egrave stato abolito il previshygente obbligo di invio dellrsquoimpronta dellrsquoarshychivio allrsquoAgenzia delle Entrate Tuttavia chi decide di avvalersi della conservazione in modalitagrave elettronica dei documenti dovragrave comunicare tale scelta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di riferimento

Ulteriori aspetti A seguito della recente emanazione delle nuove regole tecniche egrave previsto che gli attuali sistemi di conservazione dovranno essere aggiornati entro lrsquo11 aprile 2017 secondo un piano dettagliato di aggiornashymento da allegare al manuale della conshyservazione Fino al completamento dellrsquoagshygiornamento saragrave possibile continuare ad applicare le previgenti regole tecniche Sono inoltre state introdotte queste novitagrave

bull egrave stata eliminata la previsione che impeshydiva di conservare in formato elettronico i documenti del settore doganale consenshytendo cosigrave ai contribuenti di demateriashylizzare anche questo tipo di documenti

bull sono state semplificate le modalitagrave di assolvimento dellimposta di bollo sui documenti informatici rilevanti ai fini tributari che ora deve essere versata mediante F24 telematico entro 120 giorshyni dalla chiusura dellrsquoesercizio con codice tributo 2501

bull le fatture elettroniche emesse con assogshygettamento allrsquoimposta di bollo dovranshyno riportare un richiamo alle nuove modalitagrave di versamento

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Fig 1 - PIL ai prezzi di mercato consumi finali e investimenti fissi lordi anni 1970-2009 (valori a prezzi concatenati in milioni di euro)

Fonte Istat conti economici nazionali

di STEFANO RUFFINI (Presidente Comitato Scientifico Laboratorio Lean di ADACI e Director of Continuous Improvement di Circor Energy)

Cinquantrsquoanni fa alla domanda se fosse possibile migliorare ulteriormente i processhysi produttivi molti amministratori delegati e manager avrebbero risposto con un secshyco no La catena di montaggio inventata alcuni decenni prima da Henry Ford semshybrava essere uno strumento formidabile al servizio della produzione e in subordine dellrsquoacquirente-utente Fuori da ogni azienshyda crsquoera un mercato in piena espansione milioni di consumatori il cui reddito era in costante crescita non chiedevano altro che beni durevoli e di consumo in cui inveshystire i propri introiti

Piugrave o meno nello stesso periodo lontano dai riflettori a Nagoya in Giappone Taiishychi Ohno e i suoi collaboratori stavano lavorando alla costruzione del Toyota Proshyduction System (TPS) il sistema che alcuni decenni piugrave tardi sarebbe diventato famoshyso in Occidente con il nome di ldquolean proshyductionrdquo I suoi presupposti erano radicalshymente diversi lrsquoasfittico mercato interno giapponese costituiva un vincolo per lo sviluppo delle aziende oltre che un serio limite per lrsquoapplicabilitagrave della catena di montaggio fordista basata sulla crescita esponenziale dei volumi necessaria ad abbattere i costi unitari

Solo qualche anno dopo il panorama ecoshynomico mondiale sarebbe mutato radicalshymente Nei primi anni Settanta la crisi energetica avrebbe fatto registrare un brushysco rallentamento della crescita delle ecoshynomie occidentali il primo di una serie che si egrave protratta fino ai nostri giorni I grafici Istat del PIL ai prezzi di mercato e dei conshysumi finali (fig 1) identificano cinque periodi tra il 1970 e il 2009 in cui il trend di crescita si egrave arrestato - o peggio - invershytito

Allrsquoimprovviso il modello fordista sembrashyva non funzionare piugrave Quando la dimenshysione del mercato si riduce e i compratori scarseggiano per unrsquoazienda egrave molto perishycoloso continuare a produrre volumi elevashyti di beni nella (falsa) convinzione che ciograve minimizzi il costo unitario

Una trasformazione epocale era alle porte lrsquoutente-bruco al quale le imprese potevashyno propinare prodotti di qualitagrave mediocre ad un prezzo spesso ingiustificato iniziava

la sua trasformazione in cliente-farfalla conscio del proprio potere contrattuale di quello che lrsquoeconomista Paul Samuelson avrebbe chiamato il potere del ldquovoto col portafogliordquo La metamorfosi non egrave durata pochi giorni o qualche mese come nel caso dei lepidotteri ma ha segnato la fortuna delle aziende che hanno saputo adattarsi al mutamento e il destino di quelle che hanno tentato disperatamente di resistershyvi Dopo quarantrsquoanni la trasformazione egrave ancora in corso

Oggi sappiamo che ndash a paritagrave di output ndash un sistema lean richiede meno risorse e quindi si adatta meglio ai periodi in cui il mercato richiede beni con bassi volumi ed elevata varietagrave nozione per nulla nota in Occidente allrsquoinizio degli anni Settanta Citando Spencer Johnson allrsquoepoca venishyva davvero spontaneo domandarsi chi avesse avuto lrsquoardire di ldquospostare il mio formaggiordquo

Di ligrave a poco il mondo produttivo occidenshytale si sarebbe affrettato a studiare il Toyota Production System e a importare quelle che i detrattori chiamavano con sprezzo le ldquogiapponeserierdquo Tuttavia il focus era principalmente sugli strumenti le aziende dovettero imparare a misurarsi con parole esotiche come kanban just-inshytime kaizen e andon La cultura del cliente al primo posto del miglioramento contishynuo dei processi non produttivi lrsquointerconshynessione della strategia con le attivitagrave quotidiane (quella che oggi chiameremmo hoshin kanri o strategy deployment) erano di lagrave da venire

Ma le magnifiche sorti e progressive della lean production erano ormai decantate da molti accademici e da qualche manager in alcuni reparti produttivi europei ed amerishycani manipoli di sperimentatori si affannashyvano ad introdurre i cartellini kanban a delimitare visivamente le aree di stoccagshygio e le zone produttive a promuovere il concetto di qualitagrave direttamente nel proshycesso produttivo sottraendolo al rassicushyrante abbraccio degli arcigni addetti al controllo di fine linea

Mentre la maggior parte delle aziende occidentali ancora ricercava il mito e miraggio della ldquofabbrica a luci spenterdquo quella in cui lrsquoautomazione era talmente avanzata da non richiedere lrsquointervento umano si faceva strada una corrente minoritaria portabandiera della lean proshyduction una filosofia basata sullrsquoimpleshymentazione di processi standardizzati ma con al centro persone in carne e ossa non robot antropomorfi

Trenta anni di quotidiana applicazione dei principi lean hanno consentito di sfatare diversi miti da quello che la lean producshytion sia una sofisticazione per giapponesi ndash percheacute ldquonoi siamo diversirdquo ndash a quello che recita che la lean production egrave utile solo nelle grandi aziende quando il punto di forza delle PMI egrave nelle piccole serie e nella produzione a commessa

Oggi nessuno parla piugrave di ldquofabbrica a luci spenterdquo mentre imprese librerie convegni e sessioni di training sono colme di riferishymenti al lean thinking Ma crsquoegrave di piugrave trenshy

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

DIETRO AL SUCCESSO DELLA TUA AZIENDA CrsquoEgrave SEMPRE UN PARTNER DI FIDUCIA

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Avere un consulente che ti aiuta nelle scelte strategiche della tua azienda a volte puograve fare la differenza Gestire lrsquoazienda in modo piugrave puntuale consapevole e strutturato non egrave impossibile

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

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A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

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Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

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Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 2: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Dal vinile al cloud -dal venditore di Almanacchi allrsquoAdvisor Lrsquoevoluzione del marketing

di ANTONIO DE CAROLIS (Presidente CDVM -Club Dirigenti Vendite e Marketing)

Mattiniero lo sono sempre stato ma con il tempo tendo a svegliarmi ancora prima

Non so se come dice una ricerca effettuashyta dallrsquoUniversitagrave di Toronto ldquochi si alza presto dal letto ha piugrave energie ed egrave piugrave resistente agli stress della giornatardquo o semplicemente come diceva mia nonna I giovani dormono di piugrave

Mi piace pensare che il mio cervello ami essere subito lucido e presente e per farlo mi svegli nella fase REM cosigrave da permetshytermi di ricordare e costruire idee nuove

Questa banale analisi che puograve accomunare alcuni di noi mi ha fatto riflettere sui camshybiamenti sulle evoluzioni

Essere un buon osservatore egrave fondamentashyle per un uomo di marketing solo dopo lrsquoosservazione dovrebbe liberare i pensieri dando spazio alla creativitagrave (sempre ammesso che lrsquoabbia)

Come sono solito dire Dio ci ha dato due occhi due orecchie e una bocca usiamole rispettando queste proporzioni

Parlando di evoluzione chi tra coloro ldquoche si svegliano prestoldquo non ricorda i dischi in vinile i 45 giri i 33 giri o LP I nostri nonni li ascoltavano in casa con il grammofono i nostri genitori li ascoltavashyno dentro e fuori casa sono mangiadischi coloratissimi in pura plastica e noi li ascolshytavamo su potenti HI FI con enormi cuffie auricolari

Evoluzioni dei supporti musicali

e fuoco per bruciare il paradiso percheacute diceva nessuno piugrave facesse il bene per meritarsi il paradiso o per il timore dellrsquoinferno ma gratuitamente solo per la gioia di farlo

Dovremmo piugrave spesso ricordare che la gratuitagrave ha nella sua radice il significato di grazia e di bellezza dovremmo insegnare ai nostri figli e prima di tutti a noi stessi la beatitudine della gratuitagrave Forse si vivrebbe con meno pesantezza Un esempio Pensate alla pesantezza del periodo che precede il Natale dove a regalo deve corrispondere regalo a tanto tanto ci si perde in corse sfibranti al punto da rimanerne prosciugati

Pesantezza della societagrave pesantezza del nostro vivere quotidiano dove a regalo deve corrispondere regalo a tanto tanto percheacute avvenga la proporzione la proporzione e non la sproporzione non la gratuitagrave

Ti auguro Tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi

ti auguro soltanto quello che i piugrave non hanno

Ti auguro tempo per divertirti e per ridere

se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa

Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo non solo per te stesso

ma anche per donarlo agli altri

Ti auguro tempo non per affrettarti a correre

ma tempo per essere contento

Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo

ti auguro tempo percheacute te ne resti tempo per stupirti

e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sullrsquoorologio

Ti auguro tempo per guardare le stelle

e tempo per crescere per maturare

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare

Non ha piugrave senso rimandare

Ti auguro tempo per trovare te stesso

per vivere ogni tuo giorno ogni tua ora come un dono

Ti auguro tempo anche per perdonare

Ti auguro di avere tempo tempo per la vita

Elli Michler

La gratuitagrave richiama il dono Anche la parola dono nella sua accezione piugrave pura sembra evocare esperienza che sorprende che narra un ldquoinattesordquo narra qualcosa che non era nei confini previsti del dovuto non ci era dovuto non era una necessitagrave

Sarebbe bello imparassimo a vedere il dono che gratuitamente ci viene offerto Senza sentirci obbligati a ricambiare se non con una semplice stretta di mano o con un sorriso

Far parte di un club come il CDAF significa in un certo senso donare e ricevere in dono il tempo

Riprendendo i versi di una famosa poesia auguro a tutti i soci CDAF per il 2015 il dono del tempo e ringrazio fin drsquoora coloro che vorranno mettere a disposizione degli altri il proprio tempo con gratuitagrave per il solo piacere di appartenere al nostro club

Laura

I dischi in vinile lasciarono il posto alle musicassette che contenevano da 20 a 40 canzoni a seconda della lunghezza dei brani e del fatto che fossero C60 - C90 o C120

Tante canzoni tutte assieme erano spesso la colonna sonora dei nostri viaggi percheacute garantivano fino a 2 ore di intrattenimento propagato da quel ldquomagicordquo strumento di aggregazione che era lrsquoautoradio Se ne trovavano di ogni tipo dalle economiche Inno Hit o Majestic alle top di gamma come Alpine Pioneer e Sony Allrsquoinizio le piugrave economiche erano fisse e le piugrave sofistishycate erano ldquotrasportabilirdquo con un ingomshybro ed un peso che oggi definiremmo inacshycettabile

Chiunque poteva avere il piacere di ascoltashyre musica scegliendo secondo possibilitagrave

Talvolta alcuni coetanei avevano autorashydio del valore doppio di quello dellrsquoauto sulla quale erano montate

Tutta ldquocolpa del marketingrdquo e della comushynicazione percheacute le cose quando vengono dette nel modo giusto fanno emergere in noi bisogni latenti che non sapevamo di avere

La responsabilitagrave maggiore perograve egrave di ldquoquelli del commercialerdquo che sembra quashysi vengano a cogliere i frutti di questa opera psicologica VENGONO A SODDIshySFARE I NOSTRI BISOGNI

Moltissimi ricorderanno lrsquoopera leopardiashyna del 1832 ldquoDIALOGO DI UN VENDITORE DrsquoALMANACCHI E DI UN PASSEGGEROrdquo nel quale un venditore di almanacchi e lunari vendeva speranza alla gente attrashyverso un semplice calendario Sigrave avete letto bene vendeva speranza non almashynacchi

Forse senza rendersene conto aiutava le persone ad andare oltre spingendole dalle delusioni e dai dispiaceri della vita vissuta verso la speranza

Ad aiutarlo a comprendere fu un casuale passante che con intelligenza e cultura gli fece realizzare che la gente comprava i suoi almanacchi e lunari percheacute lui vendeshyva ottimismo e futuro

Il futuro egrave attraente percheacute lo prefiguriamo con lrsquoimmaginazione ci proiettiamo in avanti dando vita alle nostre speranze e alle nostre aspettative

I Professionisti della Vendita (molti oggi li definiscono Advisor percheacute prima di proshyporre qualsiasi cosa hanno lo scopo di capire lrsquointerlocutore) sanno bene cosrsquoegrave un

desiderio drsquoacquisto proprio come tutti noi sappiamo riconoscerlo quando abbiashymo deciso di comprare qualcosa

Tecnicamente il desiderio drsquoacquisto potremmo definirlo come ldquola differenza tra lo stato attuale e lo stato desideshyratordquo e questo non sempre egrave giagrave palesato in noi ma tutti lo abbiamo Eacute una questioshyne di visioni Visioni sulla nostra vita

Nessun venditore professionista ci proporshyragrave mai qualcosa che non ci serve Egli ci aiuteragrave a chiarire cosa ldquostiamo cershycandordquo diventando di fatto ldquoun facilitashytorerdquo il nostro facilitatore Per questo oggi vendere significa sempre piugrave ldquodivenshytare partner del clienterdquo

Per fare questo occorrono competenze tecniche e abilitagrave negoziali oltre a grandi capacitagrave relazionali e comunicative

Chi conosce bene solo il proprio prodotto egrave un presentatore e come tale egrave destinato a combattere contro un competitor instancashybile che opera 365 giorni su 365 24 ore su 24 fermandosi quando vuoi e riprendendo quando lo richiedi Internet

I venditori professionisti uniscono a una solida preparazione di base un costante studio del mercato del sociale delle pershysone e poihellip anche del prodotto percheacute dicevamo prima chi vende offre solushyzioni non prodotti

Spesso confondiamo la soluzione con il bisogno Credetemi nessuno ha bisogno di unrsquoauto

Molti invece hanno bisogno di spostarsi di trasportare cose o persone o anche solo di manifestare un proprio status o una proshypria passione

Se cosigrave non fosse avremmo tutti lo stesso modello di auto e per giunta dello stesso colore

Henry Ford quando nel 1908 produsse la Ford T diceva ldquoOgni cliente puograve otteneshyre unrsquoauto colorata di qualunque coloshyre desideri purcheacute sia nerordquo

La Ford T la mitica Lizzie come la chiamavano gli americani prodotta solo in colore nero

Molto egrave cambiato da allora ecco perchegrave il marketing a mio avviso ha la mission di essere un recettore sul mercato per comshyprendere in anticipo i possibili scenari futuri che scaturiranno dal contesto e dai comportamenti attuali

Un uomo di marketing vive nel mercato va in azienda per organizzare ciograve che ha imparato e i bisogni che ha rilevato e stushydia soluzioni che ritorneragrave a ldquotestarerdquo sul mercato

Lrsquoevoluzione tecnologica ci ha portato ad ascoltare la musica passando dal vinile al cloud

La musica egrave il bisogno il cloud lo strushymento

Il marketing ha seguito lo stesso percorso di crescita ha colto i bisogni passando dai venditori di almanacchi al marketing digitale

Lrsquoevoluzione deve tenere conto del sociale della tecnologia dei gusti e dei modi di comunicare della gente comune

Oggi ad esempio siamo nellrsquoera dei social network tutti veniamo ldquoconsideratirdquo in termini di followers di quanti hanno clicshycato I LIKE IT sul nostro profilo

I ragazzi si misurano in numero di amici e chi lavora in termini di contatti ecco pershycheacute generare lead egrave cosigrave importante da essere diventata una professione

La vendita egrave comunicazione e chi ha diffishycoltagrave a comunicare ha meno possibilitagrave di vendere quindi di soddisfare quei bisogni sui quali psicologi come Maslow Murray e Heller hanno concentrato la loro attenzioshyne Il primo ad esempio nel suo libro Motishyvation and Personality del 1954 riuscigrave a definire i bisogni mettendoli in ordine gerarchico e dando origine alla Piramide di Maslow

Vendere per soddisfare bisogni non egrave una tecnica ma una mission una specie di ldquoobbligo moralerdquo

Provate a riflettere se qualcuno un giorno non avesse proposto a una casalinga di ldquosoddisfare il bisogno magari inconscio di organizzarsi al meglio nelle faccende domestiche riducendo le attivitagrave pesanti che avrebbero nel tempo logorato le sue mani e la sua schienardquo oggi non avremmo le lavatrici nelle case o elettrodomestici simili

Chi propone lavatrici ha piugrave difficoltagrave di chi offre ldquoorganizzazione e saluterdquo e questo approccio logico dovremmo considerarlo ogni giorno percheacute che ci piaccia o no siamo tutti venditori 3

Lrsquoarchiviazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari

di CARMEN ATZENI (Dottore Commercialista Manager presso KStudio Associato KPMG di Torino)

Premessa Il sistema di conservazione sostitutiva egrave destinato ad assumere un ruolo centrale fra le procedure informatizzate per la gestione dei documenti rilevanti ai fini tributari come fatture ordini documenti di trasporto regishystri contratti corrispondenza ecc Il ricorso a tale metodologia di conservashyzione saragrave infatti via via sempre piugrave freshyquente nella prassi operativa aziendale vista anche la recente introduzione dellrsquoobshybligo di fatturazione elettronica nei conshyfronti della pubblica amministrazione che comporta la conservazione elettronica di tali documenti Lrsquoarchiviazione sostitutiva dei documenti aventi rilevanza fiscale richiede non solo adeguate conoscenze di tipo specialistico ma anche una adeguata organizzazione delle risorse aziendali ad esso dedicate Egrave necessario infatti impleshymentare un vero e proprio procedimento che opera secondo un modello organizzatishyvo prescelto e supervisionato dal responshysabile della conservazione nel quale i sogshygetti che intervengono in ciascuna fase del processo ricoprono lo specifico ruolo affishydato e descritto nel manuale della consershyvazione Il tutto inoltre deve avvenire nel rispetto di regole tecniche ben precise volte a garantire non solo la conformitagrave agli originali dei documenti archiviati ma anche la loro leggibilitagrave per tutto il periodo di conservazione

I requisiti del sistema di conservazione Il sistema di conservazione deve assicurare

bull lrsquoidentificazione certa del soggetto che ha formato il documento

bull lintegritagrave del documento

bull la leggibilitagrave e lagevole reperibilitagrave dei docushymenti e delle informazioni identifi cative

bull il rispetto delle misure di sicurezza dei dati trattati

Inoltre il sistema di conservazione dei documenti informatici deve garantire il rispetto delle regole tecniche contenute negli appositi decreti ministeriali periodishycamente emanati al fine di garantire il dovuto aggiornamento con le tecnologie disponibili sul mercato Tali regole costituishyscono infatti il riferimento specifico per la formazione lrsquoemissione la trasmissione la

4 conservazione la copia la duplicazione la

riproduzione lrsquoesibizione la validazione temporale e la sottoscrizione di tutti i documenti informatici che hanno rilevanza ai fini fiscali Il sistema di conservazione ha ad oggetto i cosiddetti laquodocumenti inforshymaticiraquo categoria che comprende oltre ai documenti informatici puri anche le copie informatiche di documenti analogici e le copie per immagine su supporto informatishyco di documenti analogici Tali documenti devono avere le seguenti caratteristiche

bull immodificabilitagrave egrave la garanzia che il conshytenuto del documento informatico non sia alterabile nella forma e nel contenushyto durante lintero ciclo di gestione e che tale staticitagrave perduri nella conservazione del documento stesso

bull integritagrave egrave linsieme delle caratteristishyche di un documento informatico che ne dichiarano la qualitagrave di essere completo ed inalterato

bull autenticitagrave intesa come la garanzia che il documento informatico sia effettivamenshyte ciograve che dichiara di essere senza aver subito alterazioni o modifiche lautentishycitagrave del documento puograve essere valutata analizzando lrsquoidentitagrave del sottoscrittore e lrsquointegritagrave del documento informatico

bull leggibilitagrave egrave un insieme di caratteristishyche tali per cui le informazioni contenute nei documenti informatici sono fruibili durante lrsquointero ciclo di gestione dei documenti indipendentemente dallrsquoevolshyversi del contesto tecnologico di riferishymento

A tal fine i documenti informatici destinati allrsquoarchiviazione devono essere gestiti utilizshyzando gli specifici formati previsti nelle regoshyle tecniche tra cui risultano ad esempio i formati pdf tiff jpg xml In alternativa egrave anche possibile utilizzare formati diversi a patto che la scelta risulti adeguatamente motivata nel manuale di conservazione Il sistema di conservazione deve altresigrave consentire la ricerca e lestrazione delle informazioni archiviate almeno in relazioshyne a cognome nome denominazione codice fiscale partita IVA data o associashyzioni logiche di questi ultimi

Le procedure di archiviazione Il sistema di conservazione sostitutiva dei documenti puograve essere implementato allrsquoinshyterno della struttura organizzativa del sogshygetto che produce i documenti da archiviashyre oppure essere affidato totalmente o parzialmente in outsourcing ad altri sogshygetti (cosiddetti laquoconservatoriraquo) In questrsquoultimo caso deve trattarsi di sogshygetti che offrono adeguate garanzie orgashy

nizzative tecnologiche e finanziarie accreshyditati come conservatori presso lrsquoAgenzia per lrsquoItalia digitale Indipendentemente dal modello organizzativo prescelto (allrsquointershyno dellrsquoazienda o in outsourcing) il sisteshyma di archiviazione si articola in un proceshydimento nel quale intervengono con ruoli differenti i seguenti soggetti

bull il laquoproduttoreraquo dei documenti da archiviare

bull llaquoutenteraquo cioegrave il soggetto che a vario titolo fruisce delle informazioni archiviate

bull il laquoresponsabile della conservazioneraquo ovvero il soggetto che definisce e sovrinshytende a tutte le attivitagrave del processo di conservazione

La conservazione dei documenti aventi rilievo fiscale deve essere completata entro il termine di tre mesi dalla scadenza previshysta per la dichiarazione annuale Non egrave piugrave operativo invece il termine di archiviazione stabilito per le fatture eletshytroniche che doveva avvenire con cadenza quindicinale tempistica che da tempo era ritenuta troppo stringente dalle aziende coinvolte Inoltre egrave stato abolito il previshygente obbligo di invio dellrsquoimpronta dellrsquoarshychivio allrsquoAgenzia delle Entrate Tuttavia chi decide di avvalersi della conservazione in modalitagrave elettronica dei documenti dovragrave comunicare tale scelta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di riferimento

Ulteriori aspetti A seguito della recente emanazione delle nuove regole tecniche egrave previsto che gli attuali sistemi di conservazione dovranno essere aggiornati entro lrsquo11 aprile 2017 secondo un piano dettagliato di aggiornashymento da allegare al manuale della conshyservazione Fino al completamento dellrsquoagshygiornamento saragrave possibile continuare ad applicare le previgenti regole tecniche Sono inoltre state introdotte queste novitagrave

bull egrave stata eliminata la previsione che impeshydiva di conservare in formato elettronico i documenti del settore doganale consenshytendo cosigrave ai contribuenti di demateriashylizzare anche questo tipo di documenti

bull sono state semplificate le modalitagrave di assolvimento dellimposta di bollo sui documenti informatici rilevanti ai fini tributari che ora deve essere versata mediante F24 telematico entro 120 giorshyni dalla chiusura dellrsquoesercizio con codice tributo 2501

bull le fatture elettroniche emesse con assogshygettamento allrsquoimposta di bollo dovranshyno riportare un richiamo alle nuove modalitagrave di versamento

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P ai prezz di mercato Consum final ntern Invest menti fissi ord

Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Fig 1 - PIL ai prezzi di mercato consumi finali e investimenti fissi lordi anni 1970-2009 (valori a prezzi concatenati in milioni di euro)

Fonte Istat conti economici nazionali

di STEFANO RUFFINI (Presidente Comitato Scientifico Laboratorio Lean di ADACI e Director of Continuous Improvement di Circor Energy)

Cinquantrsquoanni fa alla domanda se fosse possibile migliorare ulteriormente i processhysi produttivi molti amministratori delegati e manager avrebbero risposto con un secshyco no La catena di montaggio inventata alcuni decenni prima da Henry Ford semshybrava essere uno strumento formidabile al servizio della produzione e in subordine dellrsquoacquirente-utente Fuori da ogni azienshyda crsquoera un mercato in piena espansione milioni di consumatori il cui reddito era in costante crescita non chiedevano altro che beni durevoli e di consumo in cui inveshystire i propri introiti

Piugrave o meno nello stesso periodo lontano dai riflettori a Nagoya in Giappone Taiishychi Ohno e i suoi collaboratori stavano lavorando alla costruzione del Toyota Proshyduction System (TPS) il sistema che alcuni decenni piugrave tardi sarebbe diventato famoshyso in Occidente con il nome di ldquolean proshyductionrdquo I suoi presupposti erano radicalshymente diversi lrsquoasfittico mercato interno giapponese costituiva un vincolo per lo sviluppo delle aziende oltre che un serio limite per lrsquoapplicabilitagrave della catena di montaggio fordista basata sulla crescita esponenziale dei volumi necessaria ad abbattere i costi unitari

Solo qualche anno dopo il panorama ecoshynomico mondiale sarebbe mutato radicalshymente Nei primi anni Settanta la crisi energetica avrebbe fatto registrare un brushysco rallentamento della crescita delle ecoshynomie occidentali il primo di una serie che si egrave protratta fino ai nostri giorni I grafici Istat del PIL ai prezzi di mercato e dei conshysumi finali (fig 1) identificano cinque periodi tra il 1970 e il 2009 in cui il trend di crescita si egrave arrestato - o peggio - invershytito

Allrsquoimprovviso il modello fordista sembrashyva non funzionare piugrave Quando la dimenshysione del mercato si riduce e i compratori scarseggiano per unrsquoazienda egrave molto perishycoloso continuare a produrre volumi elevashyti di beni nella (falsa) convinzione che ciograve minimizzi il costo unitario

Una trasformazione epocale era alle porte lrsquoutente-bruco al quale le imprese potevashyno propinare prodotti di qualitagrave mediocre ad un prezzo spesso ingiustificato iniziava

la sua trasformazione in cliente-farfalla conscio del proprio potere contrattuale di quello che lrsquoeconomista Paul Samuelson avrebbe chiamato il potere del ldquovoto col portafogliordquo La metamorfosi non egrave durata pochi giorni o qualche mese come nel caso dei lepidotteri ma ha segnato la fortuna delle aziende che hanno saputo adattarsi al mutamento e il destino di quelle che hanno tentato disperatamente di resistershyvi Dopo quarantrsquoanni la trasformazione egrave ancora in corso

Oggi sappiamo che ndash a paritagrave di output ndash un sistema lean richiede meno risorse e quindi si adatta meglio ai periodi in cui il mercato richiede beni con bassi volumi ed elevata varietagrave nozione per nulla nota in Occidente allrsquoinizio degli anni Settanta Citando Spencer Johnson allrsquoepoca venishyva davvero spontaneo domandarsi chi avesse avuto lrsquoardire di ldquospostare il mio formaggiordquo

Di ligrave a poco il mondo produttivo occidenshytale si sarebbe affrettato a studiare il Toyota Production System e a importare quelle che i detrattori chiamavano con sprezzo le ldquogiapponeserierdquo Tuttavia il focus era principalmente sugli strumenti le aziende dovettero imparare a misurarsi con parole esotiche come kanban just-inshytime kaizen e andon La cultura del cliente al primo posto del miglioramento contishynuo dei processi non produttivi lrsquointerconshynessione della strategia con le attivitagrave quotidiane (quella che oggi chiameremmo hoshin kanri o strategy deployment) erano di lagrave da venire

Ma le magnifiche sorti e progressive della lean production erano ormai decantate da molti accademici e da qualche manager in alcuni reparti produttivi europei ed amerishycani manipoli di sperimentatori si affannashyvano ad introdurre i cartellini kanban a delimitare visivamente le aree di stoccagshygio e le zone produttive a promuovere il concetto di qualitagrave direttamente nel proshycesso produttivo sottraendolo al rassicushyrante abbraccio degli arcigni addetti al controllo di fine linea

Mentre la maggior parte delle aziende occidentali ancora ricercava il mito e miraggio della ldquofabbrica a luci spenterdquo quella in cui lrsquoautomazione era talmente avanzata da non richiedere lrsquointervento umano si faceva strada una corrente minoritaria portabandiera della lean proshyduction una filosofia basata sullrsquoimpleshymentazione di processi standardizzati ma con al centro persone in carne e ossa non robot antropomorfi

Trenta anni di quotidiana applicazione dei principi lean hanno consentito di sfatare diversi miti da quello che la lean producshytion sia una sofisticazione per giapponesi ndash percheacute ldquonoi siamo diversirdquo ndash a quello che recita che la lean production egrave utile solo nelle grandi aziende quando il punto di forza delle PMI egrave nelle piccole serie e nella produzione a commessa

Oggi nessuno parla piugrave di ldquofabbrica a luci spenterdquo mentre imprese librerie convegni e sessioni di training sono colme di riferishymenti al lean thinking Ma crsquoegrave di piugrave trenshy

il i i i i i i l i

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

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Avere un consulente che ti aiuta nelle scelte strategiche della tua azienda a volte puograve fare la differenza Gestire lrsquoazienda in modo piugrave puntuale consapevole e strutturato non egrave impossibile

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

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Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

Soci Sostenitori CDAF

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 3: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

I dischi in vinile lasciarono il posto alle musicassette che contenevano da 20 a 40 canzoni a seconda della lunghezza dei brani e del fatto che fossero C60 - C90 o C120

Tante canzoni tutte assieme erano spesso la colonna sonora dei nostri viaggi percheacute garantivano fino a 2 ore di intrattenimento propagato da quel ldquomagicordquo strumento di aggregazione che era lrsquoautoradio Se ne trovavano di ogni tipo dalle economiche Inno Hit o Majestic alle top di gamma come Alpine Pioneer e Sony Allrsquoinizio le piugrave economiche erano fisse e le piugrave sofistishycate erano ldquotrasportabilirdquo con un ingomshybro ed un peso che oggi definiremmo inacshycettabile

Chiunque poteva avere il piacere di ascoltashyre musica scegliendo secondo possibilitagrave

Talvolta alcuni coetanei avevano autorashydio del valore doppio di quello dellrsquoauto sulla quale erano montate

Tutta ldquocolpa del marketingrdquo e della comushynicazione percheacute le cose quando vengono dette nel modo giusto fanno emergere in noi bisogni latenti che non sapevamo di avere

La responsabilitagrave maggiore perograve egrave di ldquoquelli del commercialerdquo che sembra quashysi vengano a cogliere i frutti di questa opera psicologica VENGONO A SODDIshySFARE I NOSTRI BISOGNI

Moltissimi ricorderanno lrsquoopera leopardiashyna del 1832 ldquoDIALOGO DI UN VENDITORE DrsquoALMANACCHI E DI UN PASSEGGEROrdquo nel quale un venditore di almanacchi e lunari vendeva speranza alla gente attrashyverso un semplice calendario Sigrave avete letto bene vendeva speranza non almashynacchi

Forse senza rendersene conto aiutava le persone ad andare oltre spingendole dalle delusioni e dai dispiaceri della vita vissuta verso la speranza

Ad aiutarlo a comprendere fu un casuale passante che con intelligenza e cultura gli fece realizzare che la gente comprava i suoi almanacchi e lunari percheacute lui vendeshyva ottimismo e futuro

Il futuro egrave attraente percheacute lo prefiguriamo con lrsquoimmaginazione ci proiettiamo in avanti dando vita alle nostre speranze e alle nostre aspettative

I Professionisti della Vendita (molti oggi li definiscono Advisor percheacute prima di proshyporre qualsiasi cosa hanno lo scopo di capire lrsquointerlocutore) sanno bene cosrsquoegrave un

desiderio drsquoacquisto proprio come tutti noi sappiamo riconoscerlo quando abbiashymo deciso di comprare qualcosa

Tecnicamente il desiderio drsquoacquisto potremmo definirlo come ldquola differenza tra lo stato attuale e lo stato desideshyratordquo e questo non sempre egrave giagrave palesato in noi ma tutti lo abbiamo Eacute una questioshyne di visioni Visioni sulla nostra vita

Nessun venditore professionista ci proporshyragrave mai qualcosa che non ci serve Egli ci aiuteragrave a chiarire cosa ldquostiamo cershycandordquo diventando di fatto ldquoun facilitashytorerdquo il nostro facilitatore Per questo oggi vendere significa sempre piugrave ldquodivenshytare partner del clienterdquo

Per fare questo occorrono competenze tecniche e abilitagrave negoziali oltre a grandi capacitagrave relazionali e comunicative

Chi conosce bene solo il proprio prodotto egrave un presentatore e come tale egrave destinato a combattere contro un competitor instancashybile che opera 365 giorni su 365 24 ore su 24 fermandosi quando vuoi e riprendendo quando lo richiedi Internet

I venditori professionisti uniscono a una solida preparazione di base un costante studio del mercato del sociale delle pershysone e poihellip anche del prodotto percheacute dicevamo prima chi vende offre solushyzioni non prodotti

Spesso confondiamo la soluzione con il bisogno Credetemi nessuno ha bisogno di unrsquoauto

Molti invece hanno bisogno di spostarsi di trasportare cose o persone o anche solo di manifestare un proprio status o una proshypria passione

Se cosigrave non fosse avremmo tutti lo stesso modello di auto e per giunta dello stesso colore

Henry Ford quando nel 1908 produsse la Ford T diceva ldquoOgni cliente puograve otteneshyre unrsquoauto colorata di qualunque coloshyre desideri purcheacute sia nerordquo

La Ford T la mitica Lizzie come la chiamavano gli americani prodotta solo in colore nero

Molto egrave cambiato da allora ecco perchegrave il marketing a mio avviso ha la mission di essere un recettore sul mercato per comshyprendere in anticipo i possibili scenari futuri che scaturiranno dal contesto e dai comportamenti attuali

Un uomo di marketing vive nel mercato va in azienda per organizzare ciograve che ha imparato e i bisogni che ha rilevato e stushydia soluzioni che ritorneragrave a ldquotestarerdquo sul mercato

Lrsquoevoluzione tecnologica ci ha portato ad ascoltare la musica passando dal vinile al cloud

La musica egrave il bisogno il cloud lo strushymento

Il marketing ha seguito lo stesso percorso di crescita ha colto i bisogni passando dai venditori di almanacchi al marketing digitale

Lrsquoevoluzione deve tenere conto del sociale della tecnologia dei gusti e dei modi di comunicare della gente comune

Oggi ad esempio siamo nellrsquoera dei social network tutti veniamo ldquoconsideratirdquo in termini di followers di quanti hanno clicshycato I LIKE IT sul nostro profilo

I ragazzi si misurano in numero di amici e chi lavora in termini di contatti ecco pershycheacute generare lead egrave cosigrave importante da essere diventata una professione

La vendita egrave comunicazione e chi ha diffishycoltagrave a comunicare ha meno possibilitagrave di vendere quindi di soddisfare quei bisogni sui quali psicologi come Maslow Murray e Heller hanno concentrato la loro attenzioshyne Il primo ad esempio nel suo libro Motishyvation and Personality del 1954 riuscigrave a definire i bisogni mettendoli in ordine gerarchico e dando origine alla Piramide di Maslow

Vendere per soddisfare bisogni non egrave una tecnica ma una mission una specie di ldquoobbligo moralerdquo

Provate a riflettere se qualcuno un giorno non avesse proposto a una casalinga di ldquosoddisfare il bisogno magari inconscio di organizzarsi al meglio nelle faccende domestiche riducendo le attivitagrave pesanti che avrebbero nel tempo logorato le sue mani e la sua schienardquo oggi non avremmo le lavatrici nelle case o elettrodomestici simili

Chi propone lavatrici ha piugrave difficoltagrave di chi offre ldquoorganizzazione e saluterdquo e questo approccio logico dovremmo considerarlo ogni giorno percheacute che ci piaccia o no siamo tutti venditori 3

Lrsquoarchiviazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari

di CARMEN ATZENI (Dottore Commercialista Manager presso KStudio Associato KPMG di Torino)

Premessa Il sistema di conservazione sostitutiva egrave destinato ad assumere un ruolo centrale fra le procedure informatizzate per la gestione dei documenti rilevanti ai fini tributari come fatture ordini documenti di trasporto regishystri contratti corrispondenza ecc Il ricorso a tale metodologia di conservashyzione saragrave infatti via via sempre piugrave freshyquente nella prassi operativa aziendale vista anche la recente introduzione dellrsquoobshybligo di fatturazione elettronica nei conshyfronti della pubblica amministrazione che comporta la conservazione elettronica di tali documenti Lrsquoarchiviazione sostitutiva dei documenti aventi rilevanza fiscale richiede non solo adeguate conoscenze di tipo specialistico ma anche una adeguata organizzazione delle risorse aziendali ad esso dedicate Egrave necessario infatti impleshymentare un vero e proprio procedimento che opera secondo un modello organizzatishyvo prescelto e supervisionato dal responshysabile della conservazione nel quale i sogshygetti che intervengono in ciascuna fase del processo ricoprono lo specifico ruolo affishydato e descritto nel manuale della consershyvazione Il tutto inoltre deve avvenire nel rispetto di regole tecniche ben precise volte a garantire non solo la conformitagrave agli originali dei documenti archiviati ma anche la loro leggibilitagrave per tutto il periodo di conservazione

I requisiti del sistema di conservazione Il sistema di conservazione deve assicurare

bull lrsquoidentificazione certa del soggetto che ha formato il documento

bull lintegritagrave del documento

bull la leggibilitagrave e lagevole reperibilitagrave dei docushymenti e delle informazioni identifi cative

bull il rispetto delle misure di sicurezza dei dati trattati

Inoltre il sistema di conservazione dei documenti informatici deve garantire il rispetto delle regole tecniche contenute negli appositi decreti ministeriali periodishycamente emanati al fine di garantire il dovuto aggiornamento con le tecnologie disponibili sul mercato Tali regole costituishyscono infatti il riferimento specifico per la formazione lrsquoemissione la trasmissione la

4 conservazione la copia la duplicazione la

riproduzione lrsquoesibizione la validazione temporale e la sottoscrizione di tutti i documenti informatici che hanno rilevanza ai fini fiscali Il sistema di conservazione ha ad oggetto i cosiddetti laquodocumenti inforshymaticiraquo categoria che comprende oltre ai documenti informatici puri anche le copie informatiche di documenti analogici e le copie per immagine su supporto informatishyco di documenti analogici Tali documenti devono avere le seguenti caratteristiche

bull immodificabilitagrave egrave la garanzia che il conshytenuto del documento informatico non sia alterabile nella forma e nel contenushyto durante lintero ciclo di gestione e che tale staticitagrave perduri nella conservazione del documento stesso

bull integritagrave egrave linsieme delle caratteristishyche di un documento informatico che ne dichiarano la qualitagrave di essere completo ed inalterato

bull autenticitagrave intesa come la garanzia che il documento informatico sia effettivamenshyte ciograve che dichiara di essere senza aver subito alterazioni o modifiche lautentishycitagrave del documento puograve essere valutata analizzando lrsquoidentitagrave del sottoscrittore e lrsquointegritagrave del documento informatico

bull leggibilitagrave egrave un insieme di caratteristishyche tali per cui le informazioni contenute nei documenti informatici sono fruibili durante lrsquointero ciclo di gestione dei documenti indipendentemente dallrsquoevolshyversi del contesto tecnologico di riferishymento

A tal fine i documenti informatici destinati allrsquoarchiviazione devono essere gestiti utilizshyzando gli specifici formati previsti nelle regoshyle tecniche tra cui risultano ad esempio i formati pdf tiff jpg xml In alternativa egrave anche possibile utilizzare formati diversi a patto che la scelta risulti adeguatamente motivata nel manuale di conservazione Il sistema di conservazione deve altresigrave consentire la ricerca e lestrazione delle informazioni archiviate almeno in relazioshyne a cognome nome denominazione codice fiscale partita IVA data o associashyzioni logiche di questi ultimi

Le procedure di archiviazione Il sistema di conservazione sostitutiva dei documenti puograve essere implementato allrsquoinshyterno della struttura organizzativa del sogshygetto che produce i documenti da archiviashyre oppure essere affidato totalmente o parzialmente in outsourcing ad altri sogshygetti (cosiddetti laquoconservatoriraquo) In questrsquoultimo caso deve trattarsi di sogshygetti che offrono adeguate garanzie orgashy

nizzative tecnologiche e finanziarie accreshyditati come conservatori presso lrsquoAgenzia per lrsquoItalia digitale Indipendentemente dal modello organizzativo prescelto (allrsquointershyno dellrsquoazienda o in outsourcing) il sisteshyma di archiviazione si articola in un proceshydimento nel quale intervengono con ruoli differenti i seguenti soggetti

bull il laquoproduttoreraquo dei documenti da archiviare

bull llaquoutenteraquo cioegrave il soggetto che a vario titolo fruisce delle informazioni archiviate

bull il laquoresponsabile della conservazioneraquo ovvero il soggetto che definisce e sovrinshytende a tutte le attivitagrave del processo di conservazione

La conservazione dei documenti aventi rilievo fiscale deve essere completata entro il termine di tre mesi dalla scadenza previshysta per la dichiarazione annuale Non egrave piugrave operativo invece il termine di archiviazione stabilito per le fatture eletshytroniche che doveva avvenire con cadenza quindicinale tempistica che da tempo era ritenuta troppo stringente dalle aziende coinvolte Inoltre egrave stato abolito il previshygente obbligo di invio dellrsquoimpronta dellrsquoarshychivio allrsquoAgenzia delle Entrate Tuttavia chi decide di avvalersi della conservazione in modalitagrave elettronica dei documenti dovragrave comunicare tale scelta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di riferimento

Ulteriori aspetti A seguito della recente emanazione delle nuove regole tecniche egrave previsto che gli attuali sistemi di conservazione dovranno essere aggiornati entro lrsquo11 aprile 2017 secondo un piano dettagliato di aggiornashymento da allegare al manuale della conshyservazione Fino al completamento dellrsquoagshygiornamento saragrave possibile continuare ad applicare le previgenti regole tecniche Sono inoltre state introdotte queste novitagrave

bull egrave stata eliminata la previsione che impeshydiva di conservare in formato elettronico i documenti del settore doganale consenshytendo cosigrave ai contribuenti di demateriashylizzare anche questo tipo di documenti

bull sono state semplificate le modalitagrave di assolvimento dellimposta di bollo sui documenti informatici rilevanti ai fini tributari che ora deve essere versata mediante F24 telematico entro 120 giorshyni dalla chiusura dellrsquoesercizio con codice tributo 2501

bull le fatture elettroniche emesse con assogshygettamento allrsquoimposta di bollo dovranshyno riportare un richiamo alle nuove modalitagrave di versamento

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Fig 1 - PIL ai prezzi di mercato consumi finali e investimenti fissi lordi anni 1970-2009 (valori a prezzi concatenati in milioni di euro)

Fonte Istat conti economici nazionali

di STEFANO RUFFINI (Presidente Comitato Scientifico Laboratorio Lean di ADACI e Director of Continuous Improvement di Circor Energy)

Cinquantrsquoanni fa alla domanda se fosse possibile migliorare ulteriormente i processhysi produttivi molti amministratori delegati e manager avrebbero risposto con un secshyco no La catena di montaggio inventata alcuni decenni prima da Henry Ford semshybrava essere uno strumento formidabile al servizio della produzione e in subordine dellrsquoacquirente-utente Fuori da ogni azienshyda crsquoera un mercato in piena espansione milioni di consumatori il cui reddito era in costante crescita non chiedevano altro che beni durevoli e di consumo in cui inveshystire i propri introiti

Piugrave o meno nello stesso periodo lontano dai riflettori a Nagoya in Giappone Taiishychi Ohno e i suoi collaboratori stavano lavorando alla costruzione del Toyota Proshyduction System (TPS) il sistema che alcuni decenni piugrave tardi sarebbe diventato famoshyso in Occidente con il nome di ldquolean proshyductionrdquo I suoi presupposti erano radicalshymente diversi lrsquoasfittico mercato interno giapponese costituiva un vincolo per lo sviluppo delle aziende oltre che un serio limite per lrsquoapplicabilitagrave della catena di montaggio fordista basata sulla crescita esponenziale dei volumi necessaria ad abbattere i costi unitari

Solo qualche anno dopo il panorama ecoshynomico mondiale sarebbe mutato radicalshymente Nei primi anni Settanta la crisi energetica avrebbe fatto registrare un brushysco rallentamento della crescita delle ecoshynomie occidentali il primo di una serie che si egrave protratta fino ai nostri giorni I grafici Istat del PIL ai prezzi di mercato e dei conshysumi finali (fig 1) identificano cinque periodi tra il 1970 e il 2009 in cui il trend di crescita si egrave arrestato - o peggio - invershytito

Allrsquoimprovviso il modello fordista sembrashyva non funzionare piugrave Quando la dimenshysione del mercato si riduce e i compratori scarseggiano per unrsquoazienda egrave molto perishycoloso continuare a produrre volumi elevashyti di beni nella (falsa) convinzione che ciograve minimizzi il costo unitario

Una trasformazione epocale era alle porte lrsquoutente-bruco al quale le imprese potevashyno propinare prodotti di qualitagrave mediocre ad un prezzo spesso ingiustificato iniziava

la sua trasformazione in cliente-farfalla conscio del proprio potere contrattuale di quello che lrsquoeconomista Paul Samuelson avrebbe chiamato il potere del ldquovoto col portafogliordquo La metamorfosi non egrave durata pochi giorni o qualche mese come nel caso dei lepidotteri ma ha segnato la fortuna delle aziende che hanno saputo adattarsi al mutamento e il destino di quelle che hanno tentato disperatamente di resistershyvi Dopo quarantrsquoanni la trasformazione egrave ancora in corso

Oggi sappiamo che ndash a paritagrave di output ndash un sistema lean richiede meno risorse e quindi si adatta meglio ai periodi in cui il mercato richiede beni con bassi volumi ed elevata varietagrave nozione per nulla nota in Occidente allrsquoinizio degli anni Settanta Citando Spencer Johnson allrsquoepoca venishyva davvero spontaneo domandarsi chi avesse avuto lrsquoardire di ldquospostare il mio formaggiordquo

Di ligrave a poco il mondo produttivo occidenshytale si sarebbe affrettato a studiare il Toyota Production System e a importare quelle che i detrattori chiamavano con sprezzo le ldquogiapponeserierdquo Tuttavia il focus era principalmente sugli strumenti le aziende dovettero imparare a misurarsi con parole esotiche come kanban just-inshytime kaizen e andon La cultura del cliente al primo posto del miglioramento contishynuo dei processi non produttivi lrsquointerconshynessione della strategia con le attivitagrave quotidiane (quella che oggi chiameremmo hoshin kanri o strategy deployment) erano di lagrave da venire

Ma le magnifiche sorti e progressive della lean production erano ormai decantate da molti accademici e da qualche manager in alcuni reparti produttivi europei ed amerishycani manipoli di sperimentatori si affannashyvano ad introdurre i cartellini kanban a delimitare visivamente le aree di stoccagshygio e le zone produttive a promuovere il concetto di qualitagrave direttamente nel proshycesso produttivo sottraendolo al rassicushyrante abbraccio degli arcigni addetti al controllo di fine linea

Mentre la maggior parte delle aziende occidentali ancora ricercava il mito e miraggio della ldquofabbrica a luci spenterdquo quella in cui lrsquoautomazione era talmente avanzata da non richiedere lrsquointervento umano si faceva strada una corrente minoritaria portabandiera della lean proshyduction una filosofia basata sullrsquoimpleshymentazione di processi standardizzati ma con al centro persone in carne e ossa non robot antropomorfi

Trenta anni di quotidiana applicazione dei principi lean hanno consentito di sfatare diversi miti da quello che la lean producshytion sia una sofisticazione per giapponesi ndash percheacute ldquonoi siamo diversirdquo ndash a quello che recita che la lean production egrave utile solo nelle grandi aziende quando il punto di forza delle PMI egrave nelle piccole serie e nella produzione a commessa

Oggi nessuno parla piugrave di ldquofabbrica a luci spenterdquo mentre imprese librerie convegni e sessioni di training sono colme di riferishymenti al lean thinking Ma crsquoegrave di piugrave trenshy

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

DIETRO AL SUCCESSO DELLA TUA AZIENDA CrsquoEgrave SEMPRE UN PARTNER DI FIDUCIA

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Avere un consulente che ti aiuta nelle scelte strategiche della tua azienda a volte puograve fare la differenza Gestire lrsquoazienda in modo piugrave puntuale consapevole e strutturato non egrave impossibile

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

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A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

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Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

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Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 4: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Lrsquoarchiviazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari

di CARMEN ATZENI (Dottore Commercialista Manager presso KStudio Associato KPMG di Torino)

Premessa Il sistema di conservazione sostitutiva egrave destinato ad assumere un ruolo centrale fra le procedure informatizzate per la gestione dei documenti rilevanti ai fini tributari come fatture ordini documenti di trasporto regishystri contratti corrispondenza ecc Il ricorso a tale metodologia di conservashyzione saragrave infatti via via sempre piugrave freshyquente nella prassi operativa aziendale vista anche la recente introduzione dellrsquoobshybligo di fatturazione elettronica nei conshyfronti della pubblica amministrazione che comporta la conservazione elettronica di tali documenti Lrsquoarchiviazione sostitutiva dei documenti aventi rilevanza fiscale richiede non solo adeguate conoscenze di tipo specialistico ma anche una adeguata organizzazione delle risorse aziendali ad esso dedicate Egrave necessario infatti impleshymentare un vero e proprio procedimento che opera secondo un modello organizzatishyvo prescelto e supervisionato dal responshysabile della conservazione nel quale i sogshygetti che intervengono in ciascuna fase del processo ricoprono lo specifico ruolo affishydato e descritto nel manuale della consershyvazione Il tutto inoltre deve avvenire nel rispetto di regole tecniche ben precise volte a garantire non solo la conformitagrave agli originali dei documenti archiviati ma anche la loro leggibilitagrave per tutto il periodo di conservazione

I requisiti del sistema di conservazione Il sistema di conservazione deve assicurare

bull lrsquoidentificazione certa del soggetto che ha formato il documento

bull lintegritagrave del documento

bull la leggibilitagrave e lagevole reperibilitagrave dei docushymenti e delle informazioni identifi cative

bull il rispetto delle misure di sicurezza dei dati trattati

Inoltre il sistema di conservazione dei documenti informatici deve garantire il rispetto delle regole tecniche contenute negli appositi decreti ministeriali periodishycamente emanati al fine di garantire il dovuto aggiornamento con le tecnologie disponibili sul mercato Tali regole costituishyscono infatti il riferimento specifico per la formazione lrsquoemissione la trasmissione la

4 conservazione la copia la duplicazione la

riproduzione lrsquoesibizione la validazione temporale e la sottoscrizione di tutti i documenti informatici che hanno rilevanza ai fini fiscali Il sistema di conservazione ha ad oggetto i cosiddetti laquodocumenti inforshymaticiraquo categoria che comprende oltre ai documenti informatici puri anche le copie informatiche di documenti analogici e le copie per immagine su supporto informatishyco di documenti analogici Tali documenti devono avere le seguenti caratteristiche

bull immodificabilitagrave egrave la garanzia che il conshytenuto del documento informatico non sia alterabile nella forma e nel contenushyto durante lintero ciclo di gestione e che tale staticitagrave perduri nella conservazione del documento stesso

bull integritagrave egrave linsieme delle caratteristishyche di un documento informatico che ne dichiarano la qualitagrave di essere completo ed inalterato

bull autenticitagrave intesa come la garanzia che il documento informatico sia effettivamenshyte ciograve che dichiara di essere senza aver subito alterazioni o modifiche lautentishycitagrave del documento puograve essere valutata analizzando lrsquoidentitagrave del sottoscrittore e lrsquointegritagrave del documento informatico

bull leggibilitagrave egrave un insieme di caratteristishyche tali per cui le informazioni contenute nei documenti informatici sono fruibili durante lrsquointero ciclo di gestione dei documenti indipendentemente dallrsquoevolshyversi del contesto tecnologico di riferishymento

A tal fine i documenti informatici destinati allrsquoarchiviazione devono essere gestiti utilizshyzando gli specifici formati previsti nelle regoshyle tecniche tra cui risultano ad esempio i formati pdf tiff jpg xml In alternativa egrave anche possibile utilizzare formati diversi a patto che la scelta risulti adeguatamente motivata nel manuale di conservazione Il sistema di conservazione deve altresigrave consentire la ricerca e lestrazione delle informazioni archiviate almeno in relazioshyne a cognome nome denominazione codice fiscale partita IVA data o associashyzioni logiche di questi ultimi

Le procedure di archiviazione Il sistema di conservazione sostitutiva dei documenti puograve essere implementato allrsquoinshyterno della struttura organizzativa del sogshygetto che produce i documenti da archiviashyre oppure essere affidato totalmente o parzialmente in outsourcing ad altri sogshygetti (cosiddetti laquoconservatoriraquo) In questrsquoultimo caso deve trattarsi di sogshygetti che offrono adeguate garanzie orgashy

nizzative tecnologiche e finanziarie accreshyditati come conservatori presso lrsquoAgenzia per lrsquoItalia digitale Indipendentemente dal modello organizzativo prescelto (allrsquointershyno dellrsquoazienda o in outsourcing) il sisteshyma di archiviazione si articola in un proceshydimento nel quale intervengono con ruoli differenti i seguenti soggetti

bull il laquoproduttoreraquo dei documenti da archiviare

bull llaquoutenteraquo cioegrave il soggetto che a vario titolo fruisce delle informazioni archiviate

bull il laquoresponsabile della conservazioneraquo ovvero il soggetto che definisce e sovrinshytende a tutte le attivitagrave del processo di conservazione

La conservazione dei documenti aventi rilievo fiscale deve essere completata entro il termine di tre mesi dalla scadenza previshysta per la dichiarazione annuale Non egrave piugrave operativo invece il termine di archiviazione stabilito per le fatture eletshytroniche che doveva avvenire con cadenza quindicinale tempistica che da tempo era ritenuta troppo stringente dalle aziende coinvolte Inoltre egrave stato abolito il previshygente obbligo di invio dellrsquoimpronta dellrsquoarshychivio allrsquoAgenzia delle Entrate Tuttavia chi decide di avvalersi della conservazione in modalitagrave elettronica dei documenti dovragrave comunicare tale scelta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di riferimento

Ulteriori aspetti A seguito della recente emanazione delle nuove regole tecniche egrave previsto che gli attuali sistemi di conservazione dovranno essere aggiornati entro lrsquo11 aprile 2017 secondo un piano dettagliato di aggiornashymento da allegare al manuale della conshyservazione Fino al completamento dellrsquoagshygiornamento saragrave possibile continuare ad applicare le previgenti regole tecniche Sono inoltre state introdotte queste novitagrave

bull egrave stata eliminata la previsione che impeshydiva di conservare in formato elettronico i documenti del settore doganale consenshytendo cosigrave ai contribuenti di demateriashylizzare anche questo tipo di documenti

bull sono state semplificate le modalitagrave di assolvimento dellimposta di bollo sui documenti informatici rilevanti ai fini tributari che ora deve essere versata mediante F24 telematico entro 120 giorshyni dalla chiusura dellrsquoesercizio con codice tributo 2501

bull le fatture elettroniche emesse con assogshygettamento allrsquoimposta di bollo dovranshyno riportare un richiamo alle nuove modalitagrave di versamento

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P ai prezz di mercato Consum final ntern Invest menti fissi ord

Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Fig 1 - PIL ai prezzi di mercato consumi finali e investimenti fissi lordi anni 1970-2009 (valori a prezzi concatenati in milioni di euro)

Fonte Istat conti economici nazionali

di STEFANO RUFFINI (Presidente Comitato Scientifico Laboratorio Lean di ADACI e Director of Continuous Improvement di Circor Energy)

Cinquantrsquoanni fa alla domanda se fosse possibile migliorare ulteriormente i processhysi produttivi molti amministratori delegati e manager avrebbero risposto con un secshyco no La catena di montaggio inventata alcuni decenni prima da Henry Ford semshybrava essere uno strumento formidabile al servizio della produzione e in subordine dellrsquoacquirente-utente Fuori da ogni azienshyda crsquoera un mercato in piena espansione milioni di consumatori il cui reddito era in costante crescita non chiedevano altro che beni durevoli e di consumo in cui inveshystire i propri introiti

Piugrave o meno nello stesso periodo lontano dai riflettori a Nagoya in Giappone Taiishychi Ohno e i suoi collaboratori stavano lavorando alla costruzione del Toyota Proshyduction System (TPS) il sistema che alcuni decenni piugrave tardi sarebbe diventato famoshyso in Occidente con il nome di ldquolean proshyductionrdquo I suoi presupposti erano radicalshymente diversi lrsquoasfittico mercato interno giapponese costituiva un vincolo per lo sviluppo delle aziende oltre che un serio limite per lrsquoapplicabilitagrave della catena di montaggio fordista basata sulla crescita esponenziale dei volumi necessaria ad abbattere i costi unitari

Solo qualche anno dopo il panorama ecoshynomico mondiale sarebbe mutato radicalshymente Nei primi anni Settanta la crisi energetica avrebbe fatto registrare un brushysco rallentamento della crescita delle ecoshynomie occidentali il primo di una serie che si egrave protratta fino ai nostri giorni I grafici Istat del PIL ai prezzi di mercato e dei conshysumi finali (fig 1) identificano cinque periodi tra il 1970 e il 2009 in cui il trend di crescita si egrave arrestato - o peggio - invershytito

Allrsquoimprovviso il modello fordista sembrashyva non funzionare piugrave Quando la dimenshysione del mercato si riduce e i compratori scarseggiano per unrsquoazienda egrave molto perishycoloso continuare a produrre volumi elevashyti di beni nella (falsa) convinzione che ciograve minimizzi il costo unitario

Una trasformazione epocale era alle porte lrsquoutente-bruco al quale le imprese potevashyno propinare prodotti di qualitagrave mediocre ad un prezzo spesso ingiustificato iniziava

la sua trasformazione in cliente-farfalla conscio del proprio potere contrattuale di quello che lrsquoeconomista Paul Samuelson avrebbe chiamato il potere del ldquovoto col portafogliordquo La metamorfosi non egrave durata pochi giorni o qualche mese come nel caso dei lepidotteri ma ha segnato la fortuna delle aziende che hanno saputo adattarsi al mutamento e il destino di quelle che hanno tentato disperatamente di resistershyvi Dopo quarantrsquoanni la trasformazione egrave ancora in corso

Oggi sappiamo che ndash a paritagrave di output ndash un sistema lean richiede meno risorse e quindi si adatta meglio ai periodi in cui il mercato richiede beni con bassi volumi ed elevata varietagrave nozione per nulla nota in Occidente allrsquoinizio degli anni Settanta Citando Spencer Johnson allrsquoepoca venishyva davvero spontaneo domandarsi chi avesse avuto lrsquoardire di ldquospostare il mio formaggiordquo

Di ligrave a poco il mondo produttivo occidenshytale si sarebbe affrettato a studiare il Toyota Production System e a importare quelle che i detrattori chiamavano con sprezzo le ldquogiapponeserierdquo Tuttavia il focus era principalmente sugli strumenti le aziende dovettero imparare a misurarsi con parole esotiche come kanban just-inshytime kaizen e andon La cultura del cliente al primo posto del miglioramento contishynuo dei processi non produttivi lrsquointerconshynessione della strategia con le attivitagrave quotidiane (quella che oggi chiameremmo hoshin kanri o strategy deployment) erano di lagrave da venire

Ma le magnifiche sorti e progressive della lean production erano ormai decantate da molti accademici e da qualche manager in alcuni reparti produttivi europei ed amerishycani manipoli di sperimentatori si affannashyvano ad introdurre i cartellini kanban a delimitare visivamente le aree di stoccagshygio e le zone produttive a promuovere il concetto di qualitagrave direttamente nel proshycesso produttivo sottraendolo al rassicushyrante abbraccio degli arcigni addetti al controllo di fine linea

Mentre la maggior parte delle aziende occidentali ancora ricercava il mito e miraggio della ldquofabbrica a luci spenterdquo quella in cui lrsquoautomazione era talmente avanzata da non richiedere lrsquointervento umano si faceva strada una corrente minoritaria portabandiera della lean proshyduction una filosofia basata sullrsquoimpleshymentazione di processi standardizzati ma con al centro persone in carne e ossa non robot antropomorfi

Trenta anni di quotidiana applicazione dei principi lean hanno consentito di sfatare diversi miti da quello che la lean producshytion sia una sofisticazione per giapponesi ndash percheacute ldquonoi siamo diversirdquo ndash a quello che recita che la lean production egrave utile solo nelle grandi aziende quando il punto di forza delle PMI egrave nelle piccole serie e nella produzione a commessa

Oggi nessuno parla piugrave di ldquofabbrica a luci spenterdquo mentre imprese librerie convegni e sessioni di training sono colme di riferishymenti al lean thinking Ma crsquoegrave di piugrave trenshy

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

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economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

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GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 5: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

Fig 1 - PIL ai prezzi di mercato consumi finali e investimenti fissi lordi anni 1970-2009 (valori a prezzi concatenati in milioni di euro)

Fonte Istat conti economici nazionali

di STEFANO RUFFINI (Presidente Comitato Scientifico Laboratorio Lean di ADACI e Director of Continuous Improvement di Circor Energy)

Cinquantrsquoanni fa alla domanda se fosse possibile migliorare ulteriormente i processhysi produttivi molti amministratori delegati e manager avrebbero risposto con un secshyco no La catena di montaggio inventata alcuni decenni prima da Henry Ford semshybrava essere uno strumento formidabile al servizio della produzione e in subordine dellrsquoacquirente-utente Fuori da ogni azienshyda crsquoera un mercato in piena espansione milioni di consumatori il cui reddito era in costante crescita non chiedevano altro che beni durevoli e di consumo in cui inveshystire i propri introiti

Piugrave o meno nello stesso periodo lontano dai riflettori a Nagoya in Giappone Taiishychi Ohno e i suoi collaboratori stavano lavorando alla costruzione del Toyota Proshyduction System (TPS) il sistema che alcuni decenni piugrave tardi sarebbe diventato famoshyso in Occidente con il nome di ldquolean proshyductionrdquo I suoi presupposti erano radicalshymente diversi lrsquoasfittico mercato interno giapponese costituiva un vincolo per lo sviluppo delle aziende oltre che un serio limite per lrsquoapplicabilitagrave della catena di montaggio fordista basata sulla crescita esponenziale dei volumi necessaria ad abbattere i costi unitari

Solo qualche anno dopo il panorama ecoshynomico mondiale sarebbe mutato radicalshymente Nei primi anni Settanta la crisi energetica avrebbe fatto registrare un brushysco rallentamento della crescita delle ecoshynomie occidentali il primo di una serie che si egrave protratta fino ai nostri giorni I grafici Istat del PIL ai prezzi di mercato e dei conshysumi finali (fig 1) identificano cinque periodi tra il 1970 e il 2009 in cui il trend di crescita si egrave arrestato - o peggio - invershytito

Allrsquoimprovviso il modello fordista sembrashyva non funzionare piugrave Quando la dimenshysione del mercato si riduce e i compratori scarseggiano per unrsquoazienda egrave molto perishycoloso continuare a produrre volumi elevashyti di beni nella (falsa) convinzione che ciograve minimizzi il costo unitario

Una trasformazione epocale era alle porte lrsquoutente-bruco al quale le imprese potevashyno propinare prodotti di qualitagrave mediocre ad un prezzo spesso ingiustificato iniziava

la sua trasformazione in cliente-farfalla conscio del proprio potere contrattuale di quello che lrsquoeconomista Paul Samuelson avrebbe chiamato il potere del ldquovoto col portafogliordquo La metamorfosi non egrave durata pochi giorni o qualche mese come nel caso dei lepidotteri ma ha segnato la fortuna delle aziende che hanno saputo adattarsi al mutamento e il destino di quelle che hanno tentato disperatamente di resistershyvi Dopo quarantrsquoanni la trasformazione egrave ancora in corso

Oggi sappiamo che ndash a paritagrave di output ndash un sistema lean richiede meno risorse e quindi si adatta meglio ai periodi in cui il mercato richiede beni con bassi volumi ed elevata varietagrave nozione per nulla nota in Occidente allrsquoinizio degli anni Settanta Citando Spencer Johnson allrsquoepoca venishyva davvero spontaneo domandarsi chi avesse avuto lrsquoardire di ldquospostare il mio formaggiordquo

Di ligrave a poco il mondo produttivo occidenshytale si sarebbe affrettato a studiare il Toyota Production System e a importare quelle che i detrattori chiamavano con sprezzo le ldquogiapponeserierdquo Tuttavia il focus era principalmente sugli strumenti le aziende dovettero imparare a misurarsi con parole esotiche come kanban just-inshytime kaizen e andon La cultura del cliente al primo posto del miglioramento contishynuo dei processi non produttivi lrsquointerconshynessione della strategia con le attivitagrave quotidiane (quella che oggi chiameremmo hoshin kanri o strategy deployment) erano di lagrave da venire

Ma le magnifiche sorti e progressive della lean production erano ormai decantate da molti accademici e da qualche manager in alcuni reparti produttivi europei ed amerishycani manipoli di sperimentatori si affannashyvano ad introdurre i cartellini kanban a delimitare visivamente le aree di stoccagshygio e le zone produttive a promuovere il concetto di qualitagrave direttamente nel proshycesso produttivo sottraendolo al rassicushyrante abbraccio degli arcigni addetti al controllo di fine linea

Mentre la maggior parte delle aziende occidentali ancora ricercava il mito e miraggio della ldquofabbrica a luci spenterdquo quella in cui lrsquoautomazione era talmente avanzata da non richiedere lrsquointervento umano si faceva strada una corrente minoritaria portabandiera della lean proshyduction una filosofia basata sullrsquoimpleshymentazione di processi standardizzati ma con al centro persone in carne e ossa non robot antropomorfi

Trenta anni di quotidiana applicazione dei principi lean hanno consentito di sfatare diversi miti da quello che la lean producshytion sia una sofisticazione per giapponesi ndash percheacute ldquonoi siamo diversirdquo ndash a quello che recita che la lean production egrave utile solo nelle grandi aziende quando il punto di forza delle PMI egrave nelle piccole serie e nella produzione a commessa

Oggi nessuno parla piugrave di ldquofabbrica a luci spenterdquo mentre imprese librerie convegni e sessioni di training sono colme di riferishymenti al lean thinking Ma crsquoegrave di piugrave trenshy

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Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

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Avere un consulente che ti aiuta nelle scelte strategiche della tua azienda a volte puograve fare la differenza Gestire lrsquoazienda in modo piugrave puntuale consapevole e strutturato non egrave impossibile

Unionfidi opera con 65 istituzioni finanziarie convenzionate (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e locale E iscritto nellelenco degli intermediari vigilati da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono ldquoBasilea compliantrdquo con beneficio per la PMI

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Il presente egrave un messaggio pubblicitario con finalitagrave promozionali Si invitano pertanto gli associati a fare riferimento ai fogli informativi contenenti le condizioni contrattuali generali ed economiche disponibili presso le nostre sedi e sul sito wwwunionfidicom

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

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Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

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Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

Soci Sostenitori CDAF

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

38

ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 6: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Oltre la ldquoLean Productionrdquo applicare il Pensiero Lean allrsquoIntero Flusso del Valore

ta anni di ottimizzazione lean in produzioshyne hanno impietosamente evidenziato i limiti delle altre aree aziendali spesso ancora gestite in maniera (troppo) tradishyzionale Eliminando le proprie sacche di inefficienza la produzione si egrave trasformata nel luogo principe in cui toccare con mano gli sprechi generati nel resto dellrsquoazienda

Sprechi tristemente famosi percheacute quotishydianamente sotto gli occhi di tutti composhynenti che non si accoppiano distinte base errate forniture consegnate in ritardo eleshyvati costi di garanzia dovuti a difetti di progettazione o a scarsa qualitagrave dei comshyponenti differenze inventariali solo per citarne alcuni

Proprio nel momento in cui le aziende stashyvano mietendo i meritati frutti della lean production il mercato giagrave poneva nuove sfide Il rapporto diretti indiretti virava drammaticamente a favore di questi ultimi la maggioranza dei costi e ndash con essi delle aree di miglioramento ndash si stava veloceshymente spostando fuori dai reparti produtshytivi Continuare ad ottimizzare la produzioshyne avrebbe portato vantaggi marginali se non fossero state coinvolte anche le altre funzioni aziendali dallrsquoingegneria agli acquisti dalla finanza alle vendite

Nel momento del dubbio lrsquoOccidente si rivolse di nuovo al Toyota Production System in cerca di ispirazione scoprendo che il lean thinking egrave ben piugrave articolato e complesso della sola lean production Di qui la necessitagrave di collegare senza soluzioshyne di continuitagrave tutte le funzioni aziendali di qui lrsquourgenza con cui lrsquoufficio acquisti viene chiamato a partecipare da protagoshynista a questa nuova sfida

Autorevoli istituzioni internazionali tra cui il prestigioso McKinsey Global Institute sostengono che il lean thinking debba ancora dispiegare buona parte del suo potenziale a patto perograve di rivedere alcuni paradigmi primo fra tutti quello di virare lrsquoattenzione dalla produzione allrsquointero sistema azienda La sfida dei prossimi anni saragrave incentrata sullrsquoadozione della filosofia lean lungo tutto il flusso del valore dal fornitore di materia prima al partner logishystico che consegna il prodotto finito al cliente

La competizione egrave giagrave iniziata e la posta in palio egrave decisamente alta lrsquoufficio acquisti da sempre uno dei pilastri su cui si fondashyno le nostre imprese puograve e deve partecishypare da protagonista

Le sfide dellrsquoinnovazione a supporto del business Big Data

di FABIO GHI (Amministratore Delegato Bios Management)

Il valore strategico della gestione effishyciente dei dati egrave diventato un elemento chiave per la crescita dellrsquoimpresa lo svishyluppo di nuovi segmenti di mercato e lrsquoinshynovazione di prodotto di fatto i dati stanshyno cambiando il modo in cui vengono prese le decisioni aziendali Un recente studio dellrsquoEconomist Intellishygence Unit mette in evidenza come molti dirigenti aziendali siano ormai consapevoli del fatto che i volumi di dati il moltiplicarshysi delle fonti che li generano e gli strumenshyti per analizzarli stanno trasformando i processi decisionali Il cosiddetto Information Overload egrave una delle princishypali sfide che le aziende si trovano ad affrontare se in passato prendere decisioni era difficile a causa dellrsquoinshysufficienza di dati oggi il problema egrave che le informashyzioni sono troppe La metagrave del campione di indagine egrave convinta che le tecnologie innovative che integrano funzionalitagrave per la gestione e lrsquoanalisi dei dati stiano migliorando la capacitagrave dei dipendenti di prendere decisioni I dirigenti citano i data analytics in cima alla lista delle tecnologie in grado di valorizzare lrsquointuizione e lrsquoimmaginazione nel posto di lavoro Si tratta soprattutto di una sfida cognitiva piuttosto che tecnologica in che modo le persone possono dare un signi f icato ai dati Prendere le corrette decisioni di business egrave il principale obiettivo di un dirigente Sempre piugrave spesso egrave diventashyto indispensabile realizzare progetti innovativi e custoshymizzati che partendo dai dati li trasformano in inforshymazioni valorizzando risorshyse processi e tecnologie Il supporto di queste ultime

egrave infatti fondamentale per prendere decisioshyni importanti ma lo sono altrettanto lrsquoimshymaginazione e lrsquointuizione delle persone Le tecnologie sono fondamentali per prenshydere decisioni importanti laddove siano indirizzate da una chiara visione delle prioshyritagrave e degli obiettivi LrsquoInformation Tecnoshylogy deve essere in grado di recepire le istanze del business e tradurle in soluzioni tecniche efficaci

Il Data Mining egrave la disciplina che studia le tecniche informatiche avanzate per analizshyzare i dati a disposizione delle aziende ai fini di aumentarne la competitivitagrave e migliorare la comprensione di fenomeni di interesse La maggior parte delle aziende dispone oggi di enormi basi dati che costishytuiscono una potenziale miniera di inforshymazioni molto utili Queste tecniche di

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bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

DIETRO AL SUCCESSO DELLA TUA AZIENDA CrsquoEgrave SEMPRE UN PARTNER DI FIDUCIA

DREAM

Avere un consulente che ti aiuta nelle scelte strategiche della tua azienda a volte puograve fare la differenza Gestire lrsquoazienda in modo piugrave puntuale consapevole e strutturato non egrave impossibile

Unionfidi opera con 65 istituzioni finanziarie convenzionate (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e locale E iscritto nellelenco degli intermediari vigilati da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono ldquoBasilea compliantrdquo con beneficio per la PMI

U i GARANZIE SUI FINANZIAMENTI CONSULENZA SU FINANZA AZIENDALE

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socia in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioni

Finindustria riveste il ruolo di consulente finanziario e fornisce le competenze e le conoscenze per attivare un approccio strutturato e metodologico con il sistema bancario attraverso unrsquoassistenza completa nellaccesso al credito ai finanziamenti a tasso agevolato ai contributi a fondo perduto ai bonus della normativa regionale nazionale e comunitaria Fornisce anche la prevaluta-zione dellammissibiltiagrave dellimpresa al Fondo Centrale di Garanzia UNIONFIDI SC Sede Centrale Via Nizza 26256 - 10126 Torino Tel 011 2272411 Fax 011 2272455 - infounionfidicom bull wwwunionfidicom

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Il presente egrave un messaggio pubblicitario con finalitagrave promozionali Si invitano pertanto gli associati a fare riferimento ai fogli informativi contenenti le condizioni contrattuali generali ed economiche disponibili presso le nostre sedi e sul sito wwwunionfidicom

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 7: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

bull sviluppo ed integrazione nei flussi operashytivi e decisionali di modelli statistici preshydittivi (in base ad indicatori comportashymentali)

bull definizione del modello evolutivo di inteshygrazione fra analisi basate sui dati e processi decisionali

analisi fanno emergere le tendenze le relazioni tra i dati le ragioni legate al manifestarsi dei fenomeni Quindi evidenshyziano non solo cosa sta accadendo ma anche perchegrave

Le potenziali applicazioni in ambito azienshydale ricoprono aree sempre piugrave vaste che vanno dallrsquoanalisi dei mercati di sbocco allrsquoanalisi e gestione del rischio al riconoshyscimento e la gestione delle frodi fino allrsquoashynalisi dei testi e delle pagine web In campo economico-finanziario le princishypali applicazioni sono

Ogni progetto inizia sempre dalla definishyzione degli obiettivi dellrsquoanalisi per comshyprendere le specificitagrave del Business in cui opera e le sue esigenze

Si procede poi con le seguenti fasi

bull Individuazione delle fonti di dati

bull Estrazione acquisizione dei dati (ed integrazione se provenienti da fonti o data base diversi)

bull Pre-processing (Pulizia dei dati - Analisi esplorative - Selezione - Trasformazione)

bull Data Mining (Scelta dellrsquoalgoritmo - Indishy

viduazione dei parametri - Elaborazione - Valutazione del modello)

bull Interpretazione valutazione dei risultati

bull Rappresentazione dei risultati

Lrsquoapplicazione di tecniche di data mining sfruttando appieno la ricchezza informatishyva insita nel patrimonio di dati disponibili consente di acquisire un effettivo vantagshygio competitivo La conoscenza delle divershyse tipologie di comportamento presenti allrsquointerno della propria clientela delle regole che governano lrsquoacquisto di un proshydotto delle strategie della concorrenza cosigrave come lrsquoindividuazione tempestiva di nuove nicchie di mercato di nuovi potenshyziali concorrenti di innovazioni tecnologishyche che avranno un impatto nel proprio campo di attivitagrave sono elementi irrinunshyciabili per la sopravvivenza in mercati altashymente competitivi e in rapida evoluzione

bull Segmentazione della clientela (database marketing) applicazione di tecniche di clustering per individuare i raggruppashymenti impliciti nei dati omogenei in tershymini di comportamento drsquoacquisto e di caratteristiche socio-demografiche

bull Churn analysis applicazione di tecniche previsive per individuare i clienti a rischio di abbandono

bull Analisi delle associazioni (market basket analysis) individuazione dei prodotti acquistati congiuntamente

bull Cross-selling per individuare le possibilishytagrave di vendita incrociata incrementale

bull Fraud Detection riconoscimento e gestione delle frodi per individuare i comportamenti illegittimi

bull Credit Scoring valutare la solvibilitagrave e quindi lrsquoaffidabilitagrave creditizia

bull Web analizzare le dinamiche di visita del sito e le dinamiche di acquisto

Bios Management partendo dalla convinshyzione che la disponibilitagrave e fruibilitagrave del dato siano aspetti determinanti per un efficace ed efficiente modello di governanshyce aziendale sia in termini di know how propedeutico alle scelte aziendali sia in termini di time to market ha sviluppato competenze sul campo con i propri clienti relativamente a

bull integrazione e storicizzazione delle fonti dati interne ed esterne allrsquoazienda in ambienti tecnici diversificati

bull sviluppo di indicatori di performance per gli ambiti di intervento di interesse (ad esempio produzione costi performance operativa di reparto)

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Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

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economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

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GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 8: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Le start-up innovative incentivi fiscali per chi investe

TOMMASO DI TANNO (Studio Legale Tributario Di Tanno amp Associati)

La rivoluzione industriale delle start-up innovative Una delle novitagrave legislative piugrave interessanti che negli due anni sta scuotendo il tessuto imprenditoriale italiano riguarda lrsquointroduzioshyne ad opera del DL 1792012 (cd laquoDecreto Crescita Bisraquo) delle start-up innovative societagrave con particolari caratteristiche a livello di compagine societaria governance e sopratshytutto di ambito operativo Le start-up innovashytive infatti si caratterizzano per la particolashyritagrave del proprio oggetto sociale potendo esseshyre considerate come tali solo le societagrave di capitali che si occupano dello sviluppo della produzione e della commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico Grazie alle significative misure agevolative previste dal legislatore per proshymuovere lrsquoinvestimento nel settore dellrsquoinnoshyvazione tecnologica della scienza dei mateshyriali dellrsquoIct e della biologia lrsquoItalia sta divenshytano passo dopo passo un paese sempre piugrave attraente per aprire unrsquoimpresa start-up Le start-up innovative attualmente iscritte nellrsquoapposito registro delle Camere di Comshymercio hanno infatti giagrave raggiunto quota 3006 al top delle iscrizioni ci sono la Lombarshydia con 649 start-up seguita a debita distanshyza dallrsquoEmilia-Romagna con 328 iscrizioni e dal Lazio con 294 In coda la Basilicata con 18 start-up il Molise con 14 e la Valle DrsquoAosta con 5 iscrizioni nel Registro (dati ufficiali delle Camere di Commercio aggiornati allrsquo8122014) Crsquoegrave ancora molto da fare ma egrave giagrave un buon punto di partenza che consente allrsquoItalia di essere considerata ad esempio piugrave attraente della vicina Francia

Start-up innovativa ed incubatore certificato cosa sono e a cosa servono Lrsquoart 25 del DL 1792012 definisce la start-up innovativa come una societagrave di capitali di diritto italiano oppure una Societas Europea le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema mulshytilaterale di negoziazione Vi rientrano pershytanto sia le Srl (compresa la nuova forma di Srl semplificata o a capitale ridotto) sia le SpA le Sapa e le societagrave cooperative La societagrave per essere definitiva start-up oltre a dover operare nel settore dellrsquoinnovazione tecnologica deve possedere i seguenti requishysiti (i) deve essere costituita e operare da non piugrave di 48 mesi (ii) deve avere la sede principale dei propri affari ed interessi in Itashy

8 lia ovvero in un paese dellrsquoUnione europea

purcheacute in questo caso svolga unrsquoattivitagrave anche in Italia mediante stabile organizzazioshyne (iii) il totale del valore della produzione annua a partire dal secondo anno di attivitagrave non deve superare i 5 milioni di euro (iv) non deve distribuire o aver distribuito utili ed infine (v) non deve essere stata costituita per effetto di unrsquooperazione di fusione scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda Inoltre la start-up innovashytiva deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri a) sostenere spese di ricerca e svilupshypo in misura pari o superiore al 15 del maggiore importo tra il costo ed il valore della produzione b) impiegare personale altamente qualificato o c) essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una prishyvativa industriale relativa ad una invenzione industriale biotecnologica ecc purcheacute tali privative siano direttamente afferenti allrsquoogshygetto sociale e allrsquoattivitagrave dellrsquoimpresa Accanshyto alle start-up innovative il DL 782012 ha introdotto anche la figura dellrsquoincubatore certificato trattasi di una societagrave di capitali che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovativa (a tal fine il legislatore ha previsto che tale societagrave debba avere necessariamente strutture logistiche adeguate per lo sviluppo delle varie attivitagrave di ricerca una governance di riconosciuta comshypetenza in materia di impresa ed innovazioshyne regolari rapporti di collaborazione con universitagrave e centri di ricerca noncheacute unrsquoadeshyguata e comprovata esperienza nellrsquoattivitagrave di sostegno a start-up innovative)

Incentivi fiscali per le societagrave e gli investitori Al di lagrave delle importanti agevolazioni in mateshyria di diritto societario egrave sicuramente la leva fiscale lo strumento principale utilizzato dal legislatore per promuovere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative Gli incentishyvi fiscali (entrati a pieno regime solo allrsquoinizio di questrsquoanno con la pubblicazione in Gazzetshyta Ufficiale del DM del 30012014) sono diretti tanto alle societagrave quanto a chi investe nel capitale di questi particolari soggetti In primo luogo start-up ed incubatori beneficiashyno di un canale drsquoaccesso privilegiato al credishyto drsquoimposta per le assunzioni di personale altamente qualificato e alle sole start-up non si applica la disciplina sulle societagrave di comodo Inoltre start-up ed incubatori certifishycati possono attribuire ai propri amministrashytori dipendenti o collaboratori continuativi strumenti finanziari opzioni per lrsquoacquisto di strumenti finanziari e laquoaltri dirittiraquo senza che questi contribuiscano a determinare reddito imponibile sia sul piano fiscale che su quello previdenziale a condizione che tali strumenti finanziari o diritti non siano riacquistati dalla

start-up innovativa o dallrsquoincubatore certificashyto dalla societagrave emittente o da qualsiasi sogshygetto riconducibile (in termini di controllo) alla start-up o allrsquoincubatore certificato Per incentivare lrsquoinvestimento nel capitale delle start-up sono previsti importanti incentivi per gli anni 2013 2014 2015 e 2016 per le pershysone fisiche (che investano direttamente o per il tramite di organismi specifici) egrave accorshydata una detrazione drsquoimposta pari al 19 della somma impiegata (con investimento massimo fissato a 500000 euro con una durata di minimo due anni) aumentata al 25 per investimenti nelle start-up a vocashyzione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano in esclusiva prodotti o sershyvizi innovativi ad alto valore tecnologico in campo energetico Con una deroga rispetto alle norme sulla determinazione del reddito dei soggetti Irpef questa detrazione se supeshyra lrsquoimposta lorda di periodo (al netto di eventuali altre detrazioni) puograve essere riportashyta a nuovo entro il terzo periodo drsquoimposta successivo Un beneficio analogo spetta alle societagrave che investono nel capitale delle startshyup innovative In questo caso la detrazione viene sostituita con una deduzione dal reddishyto imponibile pari al 20 della somma inveshystita (con limite fissato a 18 milioni di euro) Anche in questa ipotesi la percentuale (di deduzione) egrave aumentata al 27 per gli inveshystimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle dei prodotti innovativi in campo energetico Per le societagrave e per gli enti che partecipano al consolidato nazionale lrsquoecshycedenza egrave ammessa in deduzione dal reddito complessivo globale di gruppo dichiarato fino a concorrenza dello stesso Lrsquoeccedenza che non trova capienza egrave computata in aumento dellrsquoimporto deducibile dal reddito complessishyvo dei periodi di imposta successivi ma non oltre il terzo dichiarato dalle singole societagrave fino a concorrenza del suo ammontare Chi decide di investire in start-up deve tuttavia prestare particolare attenzione al settore di riferimento e allo status finanziario dellrsquoimshypresa destinataria Sono escluse infatti le imprese di costruzione navale produttrici di acciaio e carbone noncheacute quelle ldquoin difficolshytagraverdquo (vedi normativa comunitaria)

Le agevolazioni laquoa temporaquo non aiutano gli investimenti Gli incentivi fiscali risultano conclusivamente interessanti e rendono lrsquoaffare laquostart-upraquo appeshytibile sia per le societagrave che per gli investitori persone fisiche Discutibile egrave invece la transitoshyrietagrave dei benefici Le agevolazioni laquoa temporaquo non sembrano infatti sufficienti a garantire la continuitagrave e per certi versi lrsquoassiduitagrave che richieshyde lrsquoattuazione di una politica concreta di ammodernamento dellrsquoimprenditoria italiana

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

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economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

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GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 9: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

di MARGHERITA BARIEgrave (socio di Carnelutti Studio Legale Associato)

Recessione e globalizzazione sono parole con cui ci confrontiamo tutti i giorni Lrsquoeshyconomia italiana continua a contrarsi e le aziende non riescono a ripartire

Siamo in sostanza un paese povero di beni materiali ma ricco di beni intangibili (Moda Know How cultura e tradizione) In questo periodo storico caratterizzato da una crisi globale le aziende cercano di innoshyvare i propri prodotti o servizi in maniera da acquisire unrsquoidentitagrave sul mercato che possa portare ad una espansione della clientela

Si puograve innovare semplicemente cercando di individuare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali

La categoria dei beni materiali egrave formata da assets tangibili mentre quella dei beni immateriali da segni distintivi quali marshychi registrati brevetti e modelli Know-How e informazioni confidenziali noncheacute dalle opere dellrsquoingegno Si tratta di beni incorshyporei che assurgono propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinsecano in un elemento materiale e assumono la quashylitagrave di bene giuridico allorcheacute riconosciuti dallrsquoordinamento come oggetto di una tuteshyla specifica Ciograve avviene per esempio per le creazioni intellettuali attinenti al mondo della cultura al mondo della tecnica e allrsquoishydentitagrave commerciale dellrsquoimpresa a condishyzione perograve che presentino i requisiti cui la legge subordina lrsquoapplicazione della corrishyspondente normativa

La valutazione economica di tale categoria si fonda non sul bene immateriale in quanshyto tale ma sulla sua traduzione (mediante pubblicazione brevettazione o semplice utilizzazione) in una forma dotata di caratshytere creativo riproducibile in un numero indefinito di esemplari

Si tratta in altre parole di entitagrave che costishytuiscono delle nuove forme di ricchezza tanto da far registrare con lrsquoevoluzione delle moderne economie capitalistiche una forte pressione affincheacute ne venisse ricoshynosciuta la tutela A livello normativo gli assets immateriali vengono ricompresi nella proprietagrave industriale ovvero nella proprietagrave letteraria e artistica (diritto drsquoautore) che costituiscono la proprietagrave intellettuale

Con lrsquoespressione proprietagrave intellettuale ci si riferisce allrsquoinsieme dei diritti i cosiddetti Intellectual Property Rights (IPR) di carattere

bull personale ovvero il diritto morale di essere riconosciuto autore dellrsquoopera o ideatore della soluzione tecnica o del marchio che egrave un diritto personalissimo e inalienabile

bull patrimoniale connessi allo sfruttamenshyto economico del risultato della propria attivitagrave creativa che egrave invece un diritto disponibile e trasmissibile

Le opere dellrsquoingegno umano per la loro stessa natura e per le norme che le disciplishynano sono classificabili in tre macro cateshygorie

bull opere dellrsquoingegno creativo che fanno riferimento al mondo dellrsquoarte e della culshytura (opere letterarie spettacoli teatrali cinematografici e televisivi fotografie quadri progetti di architettura schemi organizzativi ecc)

bull segni distintivi quali marchio ditta inseshygna indicazione geografica denominashyzione drsquoorigine

bull innovazioni tecniche e di design che hanno per oggetto invenzioni modelli di utilitagrave disegni e modelli industriali topografi e dei prodotti a semiconduttori nuove varietagrave vegetali

Nella categoria di beni immateriali rientrashyno come si egrave accennato i marchi i brevetti i disegni e i modelli i modelli di utilitagrave le nuoshyve varietagrave vegetali e le topografie dei semishyconduttori e il Know How le opere dellrsquoingeshygno le banche di dati le raccolte etc

Tra i piugrave noti beni immateriali vi sono i marchi e i brevetti Questi godono nel nostro ordinamento una tutela speciashyle quella dellrsquoutilizzo esclusivo

Infatti attribuendo allrsquoimprenditore il diritshyto esclusivo di valersi del suo segno ovvero dellrsquoinvenzione dallo stesso elaborata si vuole che egli sia riconosciuto e riconoscibishyle sul mercato per la propria produzione e si vuole che altri non possano trarre profitto dal suo comportamento credito

Si viene a creare pertanto intorno allrsquoimshyprenditore una sfera di protezione che tenshyde a far sigrave che i frutti del suo lavoro non possano venirgli sottratti o utilizzati da altri tanto che spesso si parla di un poteshyre monopolistico riconosciuto dallrsquoOrdinashymento giuridico a coloro che dimostrano di possedere i requisiti per la concessione di un valido titolo di privativa

Stiamo parlando dei marchi e dei brevetti o modelli registrati Dove la registrazione conferisce ai segni questo carattere di esclusivitagrave

Lrsquoart 2 CPI precisa che i diritti di proprietagrave industriale si acquistano mediante brevetshytazione registrazione o negli altri modi preshyvisti dal Codice stesso

In particolare sono oggetto di brevettashyzione le invenzioni i modelli di utilitagrave le nuove varietagrave vegetali mentre si parla di registrazione per i marchi i disegni e modelli le topografie dei prodotti a semishyconduttori

I segni distintivi diversi dal marchio registrato le informazioni aziendali riservate le indicazioni geografi che e le denominazioni di origine sono invece protetti quando ricorrono i preshysupposti di legge Egrave interessante rilevare come il testo unico sulla proprietagrave indushystriale distingua tra ldquodiritti titolatirdquo (orishyginati dalla brevettazione o registrazione) e ldquodiritti non titolatirdquo che sorgono in preshysenza di determinati presupposti Segreti aziendali marchio non registrato denomishynazioni drsquoorigine sono stati sempre disciplishynati dalle norme sulla concorrenza sleale e il loro inserimento nel CPI ne ha rafforzato la tutela come ldquodiritti non titolatirdquo

I diritti esclusivi che conferiscono la breshyvettazione e la registrazione sono rilasciati dallrsquoUIBM - Ufficio Italiano Brevetti e Marshychi su domanda dellrsquointeressato e previa verifica della sussistenza dei requisiti previshysti dalla legge Il documento che a seconshyda dei casi prende il nome di ldquobrevettordquo o ldquoregistrazionerdquo egrave un atto amministrativo avente una duplice natura

bull dichiarativa percheacute presuppone la susshysistenza di certi requisiti

bull costitutiva in quanto conferisce nuovi diritti al titolare

Sulla base degli specifici assets immateriali e delle esigenze che il titolare degli stessi desidera perseguire esistono diverse posshysibilitagrave di sfruttamento economico In parshyticolare

1) Cessione di diritti e accordi di licenza Una corretta strategia di gestione degli assets immateriali deve implicare oltre al diretto esercizio dei diritti di sfruttamento economico (ad esempio distribuire diretshytamente lrsquoopera dellrsquoingegno commerciashylizzare lrsquoinvenzione oggetto del brevetto 9

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 10: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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utilizzare il disegnomodello apporre il marchio sui propri prodotti ecc) anche la stipulazione di accordi di cessione o di licenza ovvero accordi che consentano al titolare di trarre vantaggio dal proprio assets immateriale senza doversi necessa-riamente occupare degli aspetti relativi alla produzione che implicano necessariamente delle scelte di carattere imprenditoriale La possibilitagrave di cedere o trasferire in licen-za un bene immateriale riguarda tutti gli assets inclusi quelli non soggetti alla regi-strazione

Il contratto di cessione dei diritti di proprie-tagrave industriale egrave un accordo attraverso cui il titolare cede a un terzo tutti o alcuni diritti di sfruttamento economico (sono esclusi i diritti morali) a fronte del riconoscimen-to di un corrispettivo versato in unrsquounica soluzione o frazionato nel tempo Cosigrave ope-rando il titolarecedente si spoglia della titolaritagrave di tali diritti che vengono invece acquisiti dal cessionario

Con gli accordi di licenza invece il titolare di un diritto di proprietagrave industriale (licen-ziante) concede a un altro soggetto (licen-ziatario) per un periodo di tempo prede-fi nito il diritto di esercitare determinati diritti ndash quali quello di apporre il marchio del titolare sui propri prodotti il diritto di commercializzare lrsquoinvenzione coperta da brevetto e cosigrave via ndash dietro versamento di un corrispettivo che include solitamente una parte fi ssa e una parte variabile com-misurata alle transazioni commerciali con-seguite dal licenziatario grazie alla licenza (royalty) La titolaritagrave del diritto rimane in ogni caso in capo al licenziante

Sia nel caso di cessione che nellrsquoipotesi di una licenza si presenta per il titolare lrsquoop-portunitagrave di trarre benefi cio anche econo-mico attraverso lo sfruttamento commer-ciale dei propri assets immateriali Nel caso concreto la migliore strategia deve essere valutata tenendo in considerazione gli specifi ci obiettivi da raggiungere In ogni caso tutto dipenderagrave dalla protezione di cui benefi ciano i diritti del titolare maggiore egrave lrsquoestensione maggiori saranno le possibili-tagrave di valorizzazione commerciale Per esem-pio qualora il titolare abbia protetto un marchio solo con la registrazione italiana non potragrave concedere in licenza il marchio per il territorio francese Ove al contrario abbia ottenuto una registrazione comuni-taria potragrave stipulare lo stesso accordo di licenza non solo per il territorio italiano ma anche per tutto quello comunitario

Quanto alla forma dellrsquoaccordo di licenza egrave sempre consigliabile redigere un accordo

per iscritto anche se la giurisprudenza rico-nosce la possibilitagrave di effettuarla anche in forma verbale

Il contratto di licenza di marchio egrave libero nelle forme e puograve essere stipulato tanto verbalmente quanto attraverso la messa in atto di comportamenti concludenti la cui prova puograve essere raggiunta anche a mezzo di testimoni o di presunzioni (nella specie lrsquoesistenza di una licenza egrave stata afferma-ta in via presuntiva in quanto la titolare dei marchi era controllata al novanta per cento della societagrave che si presentava come licenziataria le due societagrave appartenevano al medesimo gruppo e avevano agito con-giuntamente in giudizio) (cfr Corte drsquoAp-pello di Milano 17-09-2008 Giur dir ind 2009 493)

2) Trasferimento di tecnologia e tutela del Know-How

Investire nella ricerca e nellrsquoinnovazione non solo attribuisce un vantaggio com-petitivo nei confronti dei concorrenti ma consente alle imprese anche la possibilitagrave di sfruttarne commercialmente i risultati Oltre alle opportunitagrave offerte dallo sfrut-tamento di registrazioni e brevetti (princi-palmente attraverso contratti di licenza) le imprese possono infatti sfruttare il proprio know-how ovvero quelle innovazioni e conoscenze ndash anche se spesso non soddi-sfano i requisiti per la brevettazione ndash che rivestono unrsquoimportanza strategica deci-siva Il know-how comprende conoscenze industriali (quali la temperatura ottimale per compiere un determinato processo o la confi gurazione ottimale di un sistema informatico ecc) e conoscenze commerciali quali la conoscenza di referenti affi dabili in mercati esteri le liste dei clienti e le loro preferenze prassi amministrative locali effi caci strategie pubblicitarie e cosigrave via

I segreti commerciali sono importanti anche per tutelare lrsquoinnovazione non tecnologica Il settore dei servizi che rappresenta circa il 70 del PIL dellrsquoUE egrave estremamente dina-mico e il suo dinamismo dipende dalla cre-azione di conoscenze innovative Pur non essendo protetti come i diritti di proprietagrave intellettuale classici i segreti commercia-li sono tuttavia un importante strumento complementare per la necessaria appro-priazione del patrimonio intellettuale che egrave il motore dellrsquoeconomia della conoscenza del XXI secolo

Il detentore di un segreto commerciale non gode di diritti esclusivi sulle informazioni coperte dal segreto commerciale Ciograve signi-fi ca che i concorrenti sono liberi di svilup-

pare e utilizzare le stesse soluzioni oppure soluzioni simili o alternative mettendosi quindi in concorrenza sul piano dellrsquoinno-vazione ma non devono frodare rubare o ingannare al fi ne di ottenere informazioni confi denziali sviluppate da altri

Il rischio che le informazioni e know-how riservati (segreti commerciali) siano sog-getti a furto spionaggio o altre tecniche di appropriazione illecita egrave aumentata - e continua ad aumentare - per effetto del-la globalizzazione dellrsquoesternalizzazione (outsourcing) delle catene di approvvigio-namento piugrave lunghe ecc

Risulta inoltre aumentato il rischio che i segreti commerciali rubati vengano usati nei paesi terzi per produrre merci costi-tuenti violazione che poi si trovano in concorrenza allrsquointerno dellrsquoUE con le merci prodotte dalla vittima dellrsquoappropriazione illecita

Il nostro ordinamento prevede una tutela sia per le informazioni industriali sia per quelle commerciali Le prime sono tutelate anche a livello penale dagli artt 622 cc (reato della rivelazione di segreto profes-sionale) e dallrsquoart 622 cp (rivelazione di segreti scientifi ci o industriali) entrambe perseguibili a querela di parte Le seconde sono tutelabili sia che si tratti di informa-zioni commerciali sia che si tratti di infor-mazioni industriali quando ricorrono deter-minati requisiti

Tali informazioni sono protette dalla disci-plina del cosiddetto segreto industriale pre-visto dagli artt 98 e 99 del CPI e nulla vieta alle imprese di sfruttarle commercialmente mediante appositi accordi volti a trasferire tecnologie o conoscenze (anche attraverso contratti di franchising) o ad organizzare corsi di formazione per dipendenti di altre imprese

Si pone quindi lrsquoimportanza di tutelare queste informazioni non brevettabili il cd know how esso costituisce concretamen-te lo strumento che assicura alla Societagrave il vantaggio competitivo rispetto agli altri soggetti concorrenti operanti nel medesi-mo mercato ed egrave pertanto un bene da pro-teggere

La diffusione o anche solo la parziale divul-gazione delle informazioni di cui sopra causerebbe un danno grave ed in alcuni casi irreparabile per la societagrave stessa un danno peraltro di non facile quantifi cazione economica in quanto si tradurrebbe in una perdita di competitivitagrave sul mercato con ogni ulteriore immaginabile conseguenza

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 11: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Per ovviare a tale problema lrsquoAzienda puograve applicare una procedura che riunisce una serie di misure di salvaguardia rivolte sia allrsquointerno che allrsquoesterno dellrsquoAzienda

Si tratta di regole di condotta che dovran-no essere utilizzate al fi ne di disciplinare la circolazione delle informazioni segrete e riservate allrsquointerno della societagrave noncheacute le procedure per evitare che qualsiasi fuoriu-scita delle stesse accidentale o volontaria possa causare danni alla societagrave

Viene quindi implementato nella societagrave un manuale in cui vengono innanzitutto indi-viduate le informazioni oggetto di tutela i soggetti che devono attenersi alle regole di condotta noncheacute la specifi ca previsione dei doveri che gli stessi soggetti si assume-ranno con la presa di conoscenza di dette regole

In alcuni casi si interviene anche sul siste-ma informatico applicando alcuni accorgi-menti per concentrare la circolazione delle informazioni riservate nelle mani di quelle ldquofi gure chiaverdquo allrsquointerno dellrsquoazienda che si sono appunto impegnate al rispetto degli obblighi di riservatezza Ciograve premes-so egrave in ogni caso evidente che non esiste un sistema per evitare in assoluto che tali informazioni ldquoescanordquo dallrsquoazienda ma lrsquoapplicazione di questa procedura permet-te di ldquomapparerdquo le informazioni riservate e la loro titolaritagrave in termini di originaria creazione

Pertanto lrsquoAzienda avragrave la possibilitagrave di dimostrare che le informazioni riservate nelle mani di un concorrente sono state ide-ate e create allrsquointerno dellrsquoAzienda e tute-late con mezzi adeguati a tenerle appunto segrete Ciograve egrave quanto richiede oggi il nostro ordinamento il quale prevede che le infor-mazioni tecniche aziendali di natura fi nanziaria commerciale di marke-ting o strategiche sono segrete e quindi suscettibili di tutela se

bull non sono nel loro insieme o nella precisa confi gurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmen-te accessibili agli esperti ed operatori del settore

bull hanno valore economico in quanto appunto segrete

bull sono sottoposte da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette a misure adeguate a mantenerle segrete

Unrsquoultima precisazione egrave doverosa Non egrave infatti necessario che ogni singola informa-zione sia non nota e non conosciuta Egrave necessario perograve che il loro insieme orga-nico sia frutto di unrsquoelaborazione dellrsquoa-

zienda proprio in questo modo la singola informazione acquisisce un valore econo-mico aggiuntivo rispetto ai singoli elementi (noti) che lo compongono

Vi sono numerose pronunce giurispruden-ziale in tema

Ad esempio il Tribunale di Bologna (sen-tenza del 20-03-2008 in Giur dir ind 2009 367) ha affermato che ldquoLa tutela delle informazioni segrete va riservata agli elementi qualifi cati dalla coesistenza dei requisiti imposti dal 1ordm comma (punti a b c) dellrsquoart 98 cpi pertanto a) deve trat-tarsi di dati la cui raccolta richieda sforzi superiori a quelli imposti da una accurata ricerca in letteratura aventi ad oggetto notizie accumulate con lavoro individua-le o di eacutequipe non surrogabile tramite la consultazione di materiali ed esperienze esterne b) lo sforzo laquonotevoleraquo richiesto per la valida elaborazione di una laquonotizia segretaraquo deve poi corrispondere alla neces-sitagrave di un impegno economico almeno pari quando un terzo estraneo voglia altrimenti laquoduplicarlaraquo mentre lrsquoilliceitagrave della con-dotta concorrenziale va esclusa allorcheacute si tratti di elementi consueti e tipici per quella categoria di prodotti o servizi c) lo sfrut-tamento delle laquoinformazioni aziendaliraquo non implica di per seacute la contemporanea inosser-vanza del precetto ex art 98 cpi e quindi mentre le violazioni del fair play commer-ciale sanzionate dallrsquoart 2598 cc possono risolversi - ma non sempre - anche nella rivelazione o nellrsquoimpiego delle altrui infor-mazioni riservate non necessariamente le condotte suddette riguardano laquodati sensi-biliraquo che corrispondano ai canoni speciali imposti dalla norma speciale di cui allrsquoart 98 cpi d) infi ne le informazioni aziendali di cui allrsquoart 98 cpi debbono essere mante-nute secretate adottando le misure di vigi-lanza che lrsquoesperienza riconosce funzionali e che valgano da ostacolo adeguato contro le violazioni che possono essere ragione-volmente previste e combattute siccheacute non sussiste sottrazione di informazioni riserva-te in assenza di prova che le informazioni sottratte siano di provenienza segretardquo

ldquoVa riconosciuta la sussistenza del laquovalo-re economicoraquo delle informazioni tecniche o commerciali sottratte allorcheacute il titolare abbia impiegato tempo e risorse umane (oltrecheacute economiche) per la costruzione del patrimonio di informazioni aziendali di cui si discute e specularmente la disponi-bilitagrave immediata di un cosigrave rilevante patri-monio comporti per la societagrave a vantaggio della quale questo patrimonio egrave apportato la possibilitagrave di essere immediatamente

competitiva sul mercato e anzi di vince-re facilmente la competizione praticando prezzi inferiori alla medesima clientelardquo (Tribunale di Bologna sentenza del 4-07-2008 in Giur dir ind 2008 977)

ldquoLe conoscenze che nellrsquoambito della tec-nica industriale sono richieste per produrre un bene ove presentino il carattere della novitagrave e della segretezza assumono rilievo come autonomo elemento patrimoniale suscettibile di utilizzazione economica da parte del possessore (know-how in senso stretto) anche se derivino da invenzioni brevettabili che il titolare non intenda bre-vettare o preferisca sfruttare in regime di segretordquo (cfr Cass civ sez I 30-10-2009 n 23045)

ldquoEgrave tutelabile come segreto lrsquoinsieme di informazioni necessarie a condurre un pro-cesso produttivo funzionale alla fabbrica-zione e messa in funzione di una specifi ca macchina (nella specie si trattava di una macchina plastica termo formatrice) quan-do si tratti di dati nel loro complesso non altrimenti reperibili e come tali naturalmen-te destinati ad essere protetti rispetto alla conoscenza di terzirdquo(Corte di Appello di Milano sentenza del 13-06-2007 in Giur dir ind 2007 836)

3) Merchandising franchising co-branding

Ulteriori opportunitagrave di sfruttamento dei vantaggi economici derivanti dai diritti sugli assets immateriali sono offerte dal-la possibilitagrave di utilizzare accordi di mer-chandising franchising e co-branding per ottenere dai diritti di proprietagrave industriale il massimo vantaggio economico

Attraverso un accordo di merchandising il titolare di un marchio concede a un licen-ziatario il diritto di apporlo sui propri pro-dotti o servizi (generalmente attinenti a un ambito merceologico diverso da quello del titolare) purcheacute tale marchio sia protetto anche nella categoriaclasse merceologica dei prodotti del licenziatario Attraverso questa strategia commerciale il titolare potragrave sfruttare lrsquoeffetto traino del proprio marchio (specialmente se rinomato) ed espanderne fortemente le potenzialitagrave Attraverso il franchising (o affi liazione commerciale disciplinata dalla Legge 1292004) unrsquoimpresa puograve concedere a un soggetto (defi nito affi liato o franchisee) la disponibilitagrave di propri diritti di proprie-tagrave industriale ndash relativi a marchi denomi-nazioni commerciali brevetti modelli di

Continua a pagina 24

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

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Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

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Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

Soci Sostenitori CDAF

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

38

ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

39

drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 12: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Lrsquouguaglianza dei figli nati da genitori coniugati e genitori non coniugati Una riforma incompleta

di ASSUNTA CONFENTE (Avvocato)

La riforma della filiazione attuata con la legge delega n 2192012 e il decreto legi-slativo delegato n 1542013 proclama lrsquounificazione dello stato di figlio e dichiara di cancellare ogni discriminazione tra figli legittimi e figli naturaliUna scelta di politica del diritto assoluta-mente encomiabileTutti i figli sono uguali e tutti i figli hanno gli stessi diritti Una svolta che egrave stata definita epocale nel diritto della filiazione percheacute con lrsquouni-ficazione dello status si egrave finalmente rea-lizzata quella separazione tra filiazione e matrimonio in forza della quale la condi-zione giuridica del figlio egrave tutelata come valore autonomo e indipendente dal vinco-lo eventualmente esistente tra i genitoriIl matrimonio in linea di principio non egrave piugrave quindi un elemento di differenziazione del rapporto giuridico genitore-figlio-parentiLrsquoart 315 cc finalmente proclama che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e con il riferimento allo stato si afferma pertanto lrsquounicitagrave del rapporto che lega il figlio non solo al genitore ma al gruppo familiare in cui si collocaCorollario dellrsquoart 315 cc egrave lrsquoart 315 bis che opportunamente detta in modo unita-rio le regole sui doveri dei genitori verso i figliLa legge dichiara che non esistono piugrave figli legittimi e figli naturali ma solo figli e cancella ogni residua differenza dal punto di vista successorioLrsquoart 74 cc infatti prevede che la parente-la egrave il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta allrsquointerno del matri-monio sia nel caso in cui la filiazione egrave avvenuta fuori di esso sia nel caso in cui il figlio egrave adottivo e lrsquoart 258 cc dichiara oggi che il riconoscimento produce effetti non solo riguardo al genitore da cui fu fatto ma anche riguardo ai parenti dello stesso Nellrsquoottica sempre della equiparazione la legge ha previsto anche lo spostamento della competenza a decidere delle proce-dure di affidamento dei figli di coppie non coniugate dal tribunale per i minorenni al tribunale civile ordinario che egrave lrsquoautoritagrave

giudiziaria competente a decidere le cause di separazione e divorzi ove si stabilisce anche lrsquoaffidamento dei figli della coppia coniugata Eacute quindi finalmente lo stesso tribunale che decide sullrsquoaffidamento dei figli nati allrsquointerno del matrimonio e dei figli nati fuori dal matrimonioLa legge pertanto in linea di principio equipara i figli e in questo senso egrave stata accolta dagli organi di stampa con rulli di tamburi e squilli di trombeNessuna voce critica eppure purtroppo da una analisi piugrave accurata emerge che la paritagrave tanto decantata tra figli nati da coppia coniugata e figli nati da coppia non coniugata non solo non egrave ancora completa ma anzi egrave molto lontana dallrsquoessere total-mente raggiuntaLe regole sullrsquoattribuzione dello stato fami-liare sono infatti rimaste ben distinte tra filiazione nel matrimonio e filiazione fuori del matrimonioIn particolare per quanto riguarda la pri-ma egrave rimasta la presunzione di paternitagrave del marito della madre fondata sulla mera esistenza del vincolo matrimoniale senza attribuire rilievo al fatto materiale della convivenza Per quanto riguarda la secon-da egrave rimasto invariato il tradizionale prin-cipio secondo il quale per costituire il rap-porto di f iliazione egrave necessaria una dichiarazione di entrambi i genitori con esclusione di ogni automatismo anche con riguardo alla filiazione materna La conse-guenza egrave per esempio nel caso in cui la madre muoia durante il parto che se la madre egrave una donna coniugata il figlio avragrave comunque il suo stato e quello di suo marito se invece egrave una donna non coniu-gata non ci saragrave rapporto di filiazione tra lei e il bambino se non dopo una causa di riconoscimento giudiziale di maternitagrave e se il figlio non viene riconosciuto dal padre saragrave un bambino considerato in stato di abbandono anche se tutta la fami-glia della madre deceduta fosse disponi-bile ad accoglierloAnche le azioni per rimuovere lo stato di figlio sono rimaste distinteNel caso di coppia coniugata egrave prevista infatti lrsquoazione di disconoscimento di pater-nitagrave (art 244 cc) mentre nel caso di coppia non coniugata egrave prevista lrsquoazione di impugnazione di riconoscimento per difet-to di veridicitagrave (art 263 cc)Nel primo caso lrsquoazione puograve essere pro-mossa dalla madre dal padre e dal figlio che ha raggiunto la maggiore etagrave o da un curatore speciale nominato dal figlio che

abbia comunque compiuto 14 anni nel secondo caso lrsquoazione puograve essere promos-sa dalla madre dal padre dal figlio ehellip da chiunque vi abbia interesse Questo significa che quando vi egrave una cop-pia coniugata lrsquoazione egrave proponibile solo da tre soggetti madre marito figlio e che solo loro tre hanno il diritto di intervenire sul legame di filiazione che si egrave creato alla nascita mentre se la coppia non egrave coniu-gata lrsquoart 263 cc che disciplina invece lrsquoimpugnazione di riconoscimento per difetto di veridicitagrave stabilisce che lrsquoazione puograve essere promossa dallrsquoautore del rico-noscimento da colui che egrave stato ricono-sciuto (cioegrave il figlio) e da chiunque vi abbia interesseLa differenza tra le due ipotesi egrave di grande rilevanza ai fini pratici Nel caso in cui il bambino sia stato conce-pito al fuori del rapporto di coppia se la coppia era sposata il padre genetico non ha alcuna possibilitagrave di far riconoscere la propria genitorialitagrave se la coppia non era invece sposata il padre genetico puograve pro-muovere lrsquoazione e se lrsquoazione egrave ben impo-stata ha ottime possibilitagrave di ottenere una sentenza positivaLo status del figlio nato da coppia coniu-gata egrave quindi diversamente tutelato ed egrave molto piugrave forte dello status di figlio nato da coppia non coniugataPer fare un esempio di cronaca e quindi per evidenziare meglio la differente tutela prevista dalla legge la coppia che ha avu-to due gemelli con il tragico scambio di ovuli ha potuto garantire ai bambini il loro status solo percheacute erano sposati Diversa-mente il padre biologico in forza della legittimazione concessa dallrsquoart 263 cc avrebbe potuto impugnare il riconoscimen-to per difetto di veridicitagrave Le differenti azioni di stato tanto quelle volte ad attribuirlo quanto quelle volte a rimuoverlo sono pertanto una grave ferita inferta al declamato principio di egua-glianzaInoltre se egrave vero che la competenza a decidere in ordine allrsquoaffidamento dei figli egrave finalmente in entrambi i casi stata affi-data al tribunale ordinario persistono dif-ferenze sulle procedure da promuovere che di fatto differenziano le tutelePermangono quindi purtroppo nel nostro ordinamento tra figli nati nel matrimonio e figli nati fuori del matrimonio disugua-glianze del tutte prive di una ragionevole giustificazione

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

Soci Sostenitori CDAF

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

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Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 13: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

Partendo dallrsquoassunto che le imprese dico-no di ldquonon comprendere cosa vogliano le bancherdquo e queste a loro volta affermano di ldquonon avere tutte le informazioni neces-sarie al fine di una corretta valutazione e conseguente decisione in merito alla speci-fica richiesta di affidamentordquo occorre oggi ancor piugrave che in passato rimuovere tutte le reciproche difficoltagrave di comunicazione al fine di migliorare lrsquoaccesso al credito dellrsquoimpresa e la sua conoscenza da parte della Banca

Oramai da diversi anni stiamo assistendo ad una grande trasformazione del rapporto impresa-banca

Questo cambiamento egrave dettato sia da fat-tori tecnici (maggiore regolamentazione bancaria - Basilea) sia da fattori esogeni (globalizzazione crisi economica perduran-te per citare i principali) senza dimentica-re una notevole riorganizzazione del siste-ma bancario (fusioni)

In particolare la riorganizzazione ha com-portato anche mutamenti nelle relazioni sovente egrave venuto meno il rapporto diretto tra Impresa e il proprio referente a segui-to del trasferimento del potere decisionale verso strumenti piugrave automatici (rating) e verso lrsquoalto (meno potere alle filiali) mag-giore turn over

A tutto questo si egrave aggiunta una evidente restrizione del credito o come si dice ele-gantemente ldquoconcessione del credito in modo piugrave selettivordquo

Anche il sistema delle imprese deve lavora-re in questa direzione e letteralmente ac-crescere la propria cultura finanziaria per dialogare meglio con il sistema finanziario ed evitare dannose asimmetrie informative

Eacute pertanto evidente quanto una adeguata comunicazione finanziaria assuma sempre maggiore rilevanza

Il nostro sistema da molto tempo ritiene fondamentale questa crescita culturale e lo ha dimostrato nei fatti accompagnando

di PAOLO NERI(Liaison Officer European Funding Division di Warrant Group)

Tra il 29 settembre ed il 1deg ottobre la Cit-tagrave di Bologna egrave stata il palcoscenico di Letrsquos 2014 la Conferenza Europea dedicata alla Ricerca Industriale ed alle Key Enabling Technologies ovvero le tecnologie priori-tarie nella strategia di sviluppo industriale identifi cate dalla Commissione Europea e fi nanziate da Horizon 2020 il nuovo pro-gramma quadro per la Ricerca e lrsquoInnova-zione

Promosso dalla Commissione Europea nel contesto del semestre di Presidenza Italiana ed organizzato da CNR APRE e ASTER lrsquoe-vento ha richiamato sotto le due torri oltre 1200 esperti provenienti da tutto il mondo insieme a primarie realtagrave industriali del terri-torio del calibro di Automobili Lamborghini Barilla e Technogym con il preciso obiettivo di fare il punto della situazione sulla ricerca e sullrsquoinnovazione in campo industriale

Il programma ha visto susseguirsi 30 tra sessioni plenarie parallele e workshop te-matici un brokerage event internazionale una poster session con la presentazione di progetti fi nanziati nel 7deg Programma Quadro nonchegrave la possibilitagrave esclusiva di visitare le aziende piugrave rappresentative del capoluogo emiliano

La European Funding Division di Warrant Group ha creduto fi n da subito nella grande importanza strategica di questo evento in-ternazionale ed ha lavorato per lasciare un segno nella kermesse bolognese puntando a quattro obiettivi precisi stand interatti-vo organizzazione di un workshop special event per il proprio network europeo e par-tecipazione alla poster session

Horizon 2020 Lets Warrant Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

I risultati raggiunti sono andati oltre le aspettative Lo stand di Warrant egrave stato senza dubbio il piugrave visitato ed diventato ben presto il centro di una continua attivitagrave di networking In 3 giorni lo stand ha cam-biato radicalmente scenografi a per quattro volte si egrave parlato di sostenibilitagrave nei tra-sporti mentre si poteva provare la bicicletta a pedalata assistita di Cicli Lombardo Spa si egrave toccata con mano lrsquoimportanza del manufacturing osservando le creazioni di pelletteria di una artigiana e della sua mac-china da cucire crsquoegrave stata una degustazione di Parmigiano Reggiano offerto dal Consor-zio e per fi nire si egrave pure giocato a pallavolo con gli atleti della Stadium Pallavolo Mi-randola che indossavano indumenti tecnici funzionalizzati forniti da Errea Spa

Il workshop tematico sul tema delle Factory of The Future ha riunito i coordinatori di 3 progetti europei fi nanziati sullo stesso to-pic tra cui EVEFE di cui Warrant Group egrave partner per un confronto sullo stato dellrsquoar-te delle attivitagrave progettuali e la defi nizione di uno scenario di medio periodo sulla at-tuazione dei risultati ottenuti

Una delegazione di 50 tra imprenditori tec-nici e ricercatori di 6 paesi diversi si egrave data poi appuntamento a Modena al Museo Ca-sa Enzo Ferrari aperto in esclusiva per gli ospiti del network Warrant per parlare di nuovi progetti e nuove opportunitagrave di colla-borazione in un contesto dove lrsquoinnovazio-ne e lrsquoeccellenza tecnologica hanno saputo trasformarsi in passione

La vittoria di Newspec come poster piugrave votato dai partecipanti di Letrsquos allrsquointerno della poster session egrave stata una ulteriore conferma sulla qualitagrave del lavoro svolto ma anche una importante iniezione di fi ducia per continuare la strada intrapresa ovvero quella di riportare in Italia almeno un Euro in piugrave di quanto il nostro Paese investe in Horizon 2020

Il presidente di Warrant Group Fiorenzo Bellelli con il Direttore della European Funding Division Isella Vicini in occasione di Lets 2014

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

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Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

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Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

Soci Sostenitori CDAF

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

38

ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 14: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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di DOMENICO BRACONE(Fox Parker)

Avvalersi di tecniche e strumenti di prevenzio-ne e amministrazione del credito commerciale per minimizzare le perdite di crediti insoluti egrave lrsquoobiettivo del processo di gestione del credito messo a punto dallrsquoEnte di certificazione TUV RHEINLAND e promosso in Italia per la prima volta in collaborazione con Fox amp Parker Group Lrsquoimponente crisi finanziaria degli ultimi anni lrsquoinasprirsi della stretta creditizia da parte degli istituti finanziari e lrsquoallungamen-to dei tempi di incasso hanno imposto agli Imprenditori di porre sempre piugrave attenzione alla gestione ed alla tutela dei crediti commerciali In un contesto socio-economico cosigrave comples-so e dinamico come quello attuale infatti tutte le organizzazioni sono chiamate ad adattarsi rapidamente e a stabilire un equili-brio economicofinanziario duraturo la corretta gestione del credito diventa cosigrave un elemento imprescindibile per la crescita e la sopravvivenza di unrsquoazienda ldquoStudi recenti confermano che il Credit Risk Management se non effettuato in modo approfondito e focalizzato anche sulla gestio-ne dei rischi legati al debitore costituisce uno dei principali motivi di insolvenza delle imprese Finora non esistevano in Italia linee guida riconosciute per la corretta gestione del credito sulla base dellrsquoeccezionale lavoro svolto dalla federazione tedesca dei Credit Manger in questo ambito con il supporto del Gruppo TUumlV Rheinland sono state predispo-ste linee guida specifiche che il TUumlV Rhein-land Italia ha poi tradotto e localizzato in riferimento alle specificitagrave italiane in collaborazione con la FOXampPARKERDa qui egrave nata lrsquoidea di sviluppare e lanciare sul mercato italiano le prime certificazioni dellrsquoArea Credit Management Fox amp Parker Group tra i primi in Italia a ravvisare la necessitagrave di aumentare le competenze aziendali nella Gestione del Credit Risk Management egrave attiva nel settore della Business Information dal 1996 egrave la societagrave italiana che fornisce prodotti e sistemi ad alta specializzazione a supporto del Credit Risk Management Le varie divisioni si occupano di Informazioni Commerciali Tradizionali Italia-Estero Centrali Rischi di Settore Data Integration OSINT -Web Reputation Recupero Crediti Mediazio-ne Civile e Commerciale Formazione Consu-lenza e Supporti per lrsquoAssicurazione Crediti La linea guida di riferimento per la certifica-zione egrave ldquoRequisiti Minimi per il Credit

Managementrdquo (RMCM) Messa a punto dal Gruppo TUumlV Rheinland rappresenta il modello di riferimento per la gestione dei propri processi e procedure per un efficiente Credit Management con il fine di bull identificare correttamente le responsabili-

tagrave le mansioni le procedure e i documenti a tutti i livelli dellrsquoorganizzazione

bull garantire il controllo del credito in modo ragionevolmente costante e oggettivo

bull fornire alla struttura un efficace modello gestionale per orientare lrsquoorganizzazione del Credit Management

bull conoscere ed utilizzare tutti i moderni strumenti per la Gestione del Credito Commerciale

bull predisporre la propria azienda allrsquoaccesso facilitato allrsquoassicurazione crediti e al mondo creditizio

La possibilitagrave di certificare i processi interni allrsquoazienda egrave un ulteriore passo per poter dimostrare a Terzi interessati come azionisti o creditori finanziatori che lrsquoazienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa Il percorso verso la certificazione prevede alcune fasi fondamentali analisi iniziale progettazione del sistema di gestione rating clienti e relativa classificazione del rischio e infine formazione ldquoTra le prime societagrave che FoxampParker Group ha portato alla certifica-zione segnaliamo Fogliani Spa e Franchini Spa entrambi importanti distributori di materiale elettrico ed illuminotecnico In Italia infatti tra i settori con maggiori criti-citagrave nella gestione del credito commerciale figurano la distribuzione in ambito elettrico idrotermosanitario e ferramenta ma anche la distribuzione nei settori automotive after-market farmaceutico e cosmetico e la produzione di colori e vernicirdquo aggiunge Domenico Bracone General Manager di Fox amp Parker Group ldquoPer le aziende la certificazione della gestione del credito signifi-ca prima di tutto ottimizzare le procedure interne di gestione prevenire i rischi di insol-venza e minimizzare le perdite da crediti aumentando la liquiditagrave Inoltre la Certificazio-ne contribuisce a migliorare il proprio Rating e ad aumentare la propria credibilitagrave verso fornitori mondo creditizio ed assicurativordquoTUumlV Rheinland Italia e Fox amp Parker Group intervengono sia con una propo-sta formativa attraverso COERI Kosmos ADR societagrave del Gruppo FampP sia di certi-ficazione valutando la reale ed efficace applicazione dei requisiti della linea guida presso le organizzazioni clienti Il tutto grazie a team di esperti capaci di confrontarsi con le reali esigenze e specificitagrave organizzative e di business

Certificazione dellrsquoarea Credit Risk Managementlrsquoimprenditore e il suo management nel confronto con il sistema finanziario favo-rendo momenti di confronto e formazione tra gli attori coinvolti su questa tematica (tra i quali i professionisti)

La correttezza e la trasparenza nel rappor-to banca-impresa diventa sempre piugrave una reale necessitagrave operativa

Eacute partendo da questa visione che abbiamo sposato subito lrsquoidea di svolgere congiun-tamente ad ABI Regionale e ODCEC un programma di diffusione di cultura finan-ziaria che fosse bi-direzionale banche che parlano alle imprese e imprese che parlano alle banche con in mezzo il professionista

La sua lettura non puograve che avvantaggiare lrsquoimprenditore e tutti gli attori che a tito-lo diverso sono coinvolti nella gestione di una azienda

Crediamo fermamente che la sostenibilitagrave di unrsquoattivitagrave economica passi anche attra-verso la crescita culturale e conseguente consapevolezza dei temi finanziari

In questo senso questa pubblicazione in formato e-book che potete trovare allrsquoin-dirizzo httpwwwcdafitvita-del-club forniragrave certamente un percorso conoscitivo a chiunque abbia il desiderio e la volontagrave di rafforzare la propria cultura fi nanziaria-bancaria e la reciproca conoscenza

Il rapporto banca-impresa strumenti e fondamenti

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 15: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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di SILVIO TANCREDI MASSA(Presidente Manageritalia Torino- Dirigente Praxi)

Stiamo arroccandoci sulla difesa di un lavoro che non crsquoegrave piugrave e non stiamo lavorando per il lavoro futuro Il Jobs act egrave solo un punto di partenza della rivoluzione che serve

Stiamo sprecando tempo e non puntiamo su quello che serve per riprendere a crescere un nuovo lavoro settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto competenze dei nostri lavoratori Anche dopo lrsquoapprovazione del Jobs Act le cose non cambiano piugrave di tanto

Dobbiamo renderci conto che oggi ancor piugrave in Italia per competere e crescere serve un nuovo lavoro fatto di elevate conoscenze e competenze profondamente diverso e mutevole nei modi di esprimersi Stiamo ancora discutendo di art 18 cassa integrazione ecc mentre il lavoro di chi produce alto valore egrave lontanissimo dai nostri contratti norme e prassi Basti pensare che il lavoro futuro ma giagrave quello di oggi passa da tempo fisso (9-18) a tempo illimitato da ufficio eo azienda a dovunque da posto fisso a lavoro custo-mizzato da gelosia a condivisione del sapere da focalizzazione sulla conoscenza a quella sulla capacitagrave di imparare a impa-rare Insomma questa egrave la sola e vera riforma e rivoluzione che puograve riportarci ai piani alti della creazione del valore nellrsquoeconomia globale Pena un inesorabile atterraggio violento ai piani bassi anche per redditi e occupazione

E il nuovo lavoro quello verso il quale dobbiamo andare egrave profondamente diverso da quello attuale In due distinte indagini sia i manager che gli italiani che lavorano ci hanno delineato il lavoro che serve per cambiare per andare verso maggiore produttivitagrave e benessere Un lavoro fatto di gestione delle persone per obiettivi e valutazione su merito e risultati raggiunti piugrave formazione piugrave gestione manageriale nelle aziende unrsquoorganizza-zione aziendale meno gerarchica e piugrave collaborativa maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale e introduzione di programmi di welfare aziendale Insomma questo egrave il lavoro al quale dobbiamo tendere e dobbiamo farlo in fretta Ce lo dicono i manager e ce lo chiedono gli italiani e il nostro futuro

Ma questo non basta dobbiamo puntare su settori ad elevata tecnologia e valore aggiunto Mentre stiamo ancora discu-tendo di finanziamenti a pioggia cassa integrazione per aziende senza futuro e art 18 la crescita del Pil e dellrsquooccupa-zione nel mondo la fanno quei settori che noi ignoriamo

I segnali che lrsquoeconomia e il lavoro stanno cambiando in modo repentino e del tutto nuovo sono tanti Secondo un rapporto di The Work Fundation in UK tra il 2002 e il 2008 il 6 delle aziende quelle ad elevato tasso di crescita e high tech ha creato il 50 dei nuovi lavori E lrsquoultimo rapporto Deloitte Digital stima che in Australia i 13 settori che contano per il 65 del Pil subiranno entro il 2017 una significativa ldquodistruzionerdquo dovuta allrsquoav-vento del digitale

Insomma servono nuove competenze infrastrutture imprese e una nuova orga-nizzazione aziendale e un nuovo manage-ment in un paese che ne egrave quasi privo Dobbiamo creare un ecosistema capace di

Jobs act differentfavorire la nascita di queste aziende e business destinare piugrave fondi allrsquoistruzione specialmente nelle materie tecnologiche mettere lrsquoinnovazione in rete tra le aziende

Dare a chi puograve creare nuove imprese accesso a tecnologia talenti finanzia-menti e spazi Avere una forza lavoro capace di operare in aziende high tech Aiutare i business esistenti ad adattarsi a un mondo dove la ldquodistruzione digitalerdquo deve essere unrsquoopportunitagrave piugrave che una minaccia

Tutti politica imprenditori manager lavo-ratori sindacati ecc dobbiamo fare la nostra parte ma dobbiamo farlo insieme e subito Il Jobs Act puograve essere solo la premessa ma serve molto di piugrave sia in tema di lavoro che soprattutto in tutti gli altri ambiti E i contratti di lavoro sono lrsquoindispensabile base per creare rapporti di lavoro e fiducia veri indispensabili per dare alle tante aziende piccole e medie linee guida intelligenti per il nuovo lavoro e la nuova competitivitagrave da declinare poi al meglio sul territorio e in azienda

Elementi che possono migliorare la produttivitagrave aziendale

Manager Italiani

Valutazione delle persone su merito e risultati raggiunti 96 88

Gestione delle persone per obiettivi 93 81

Piugrave formazione 93 91

Piugrave gestione manageriale nelle aziende 92 72

Gestione e organizzazione aziendale 87 87meno gerarchica e piugrave collaborativa

Maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale 85 85

Introduzione di programmi di welfare aziendale 77 81

Indagine sui manager (840 dirigenti INTERVISTATI via web a marzo 2012 da AstraRicerche per Manageritalia)

Indagine sugli italiani (672 lavoratori intervistati via web ad aprile 2012 Duepuntozero Doxa per Manageritalia)

MIGLIORARE LA PRODUTTIVITAgrave AZIENDALE

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

Soci Sostenitori CDAF

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

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Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 16: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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trale le cause civili non ancora assunte in decisione e pendenti in primo grado o in grado di appello alla data di entrata in vigore della Legge 1622014 Lrsquoistituto si applica esclusivamente alle cause aventi ad oggetto diritti disponibili che non riguardino la materia del lavoro della pre-videnza e dellrsquoassistenza sociale Tuttavia lrsquoistituto egrave utilizzabile anche per le ldquocause vertenti su diritti che abbiano nel contratto collettivo di lavoro la propria fonte esclusi-va quando il contratto stesso abbia previ-sto e disciplinato la soluzione arbitralerdquo Peculiare egrave la disciplina dettata nellrsquoipotesi in cui parte della controversia sia una Pub-blica Amministrazione In tal caso infatti al ricorrere di determinate circostanze (causa di valore non superiore ad Euro 50000 in materia di responsabilitagrave extra-contrattuale o avente ad oggetto il paga-mento di somme di denaro) saragrave sufficien-te la sola richiesta della parte privata al fine del trasferimento del procedimento in sede arbitrale ldquosalvo che la pubblica amministrazione esprima il dissenso scritto entro trenta giorni dalla richiestardquo

Caratteristica del procedimento egrave di essere improntato alla celeritagrave il lodo avente gli stessi effetti della sentenza giudiziale deve infatti essere pronunciato entro 240 giorni (termine ridotto alla metagrave in caso di procedimento pendente in appello) dallrsquoac-cettazione del collegio salvo proroghe in conformitagrave delle disposizioni di legge Ruo-lo centrale nella nuova disciplina assumo-no gli avvocati poicheacute salvo che le parti non designino congiuntamente gli arbitri la legge attribuisce al presidente del consi-glio dellrsquoordine degli avvocati nel cui cir-condario ha sede il tribunale o la corte drsquoappello in cui pende la vertenza il com-pito di designare tra i propri iscritti gli arbitri Inoltre per incentivare il ricorso allrsquoistituto la Legge 1622014 prevede lrsquoa-dozione entro il 9 febbraio 2015 da parte del Ministro della Giustizia di un decreto che riduca i parametri relativi ai compensi degli arbitri

(ii) Procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvocati

La Legge 1622014 ha previsto anche la possibilitagrave che le par ti convengano mediante accordo di operare in buona fede e con lealtagrave per risolvere in via ami-chevole una controversia avente ad ogget-to diritti disponibili tramite lrsquoassistenza di uno o piugrave avvocati iscritti allrsquoalbo In particolare tale atto per il quale egrave richiesta la forma scritta deve individuare

Giustizia civile la riforma per la definizione dellrsquoarretrato

di GIOVANNA GIANSANTE(Studio Legale Lombardi Molinari e Segni)

Degiurisdizionalizzazione questo il compli-catissimo termine utilizzato dal nostro legi-slatore per indicare la nuova normativa di semplificazione della giustizia civile In data 10 novembre 2014 egrave stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 10 novembre 2014 n 162 di conversione con modifica-zioni del decreto legge 12 settembre 2014 n 132 recante ldquoMisure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dellrsquoarretrato in materia di pro-cesso civilerdquo entrata in vigore in data 11 novembre 2014 (ldquoLegge 1622014rdquo) Lo scopo delle nuove disposizioni dichiarato dal legislatore egrave quello dello smaltimento dellrsquoarretrato civile noncheacute quello della semplificazione e accelerazione del proces-so di esecuzione forzata

Con la consueta prassi legislativa seguita ormai da diversi anni di racchiudere allrsquoin-terno del medesimo provvedimento nor-mativo istituti giuridici differenti il legisla-tore ha disciplinato con la Legge 1622014 materie tra loro eterogenee quali a titolo esemplificativo lrsquoarbitrato il processo ese-cutivo la separazione personale e il divor-zio la geografia giudiziaria Obiettivo del presente articolo egrave quello di fornire brevi cenni di alcuni istituti discipli-nati dalla legge summenzionata che pos-sano trovare una concreta applicazione per le societagrave Si tralasceragrave quindi qualsiasi riferimento ad altri istituti che esulano dal perimetro di interesse delle stesse

In particolare saranno brevemente illu-strate alcune novitagrave riguardanti (i) il tra-sferimento alla sede arbitrale dei procedi-menti pendenti davanti all rsquoautoritagrave giudiziaria (ii) la procedura di negoziazio-ne assistita da uno o piugrave avvocati (iii) il passaggio dal rito ordinario al rito somma-rio di cognizione (iv) la riduzione del periodo di sospensione dei termini feriali e (v) le misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del proces-so di esecuzione forzata

(i) Trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti davanti allrsquoautoritagrave giudiziaria

Ai sensi della Legge 1622014 le parti di un procedimento giudiziario con istanza congiunta possono trasferire in sede arbi-

la durata massima della procedura che non potragrave essere in ogni caso inferiore ad un mese neacute superiore a tre mesi Lrsquoaccordo cosigrave concluso costituisce titolo esecutivo e titolo per lrsquoiscrizione dellrsquoipoteca giudizia-le senza che vi sia necessitagrave di un procedi-mento di omologazione giudiziaria Il pro-cedimento ha anche una forma obbligatoria ndash a pena di improcedibilitagrave dellrsquoeventuale giudizio promosso ndash che trova applicazio-ne con riferimento tra lrsquoaltro a chi intende proporre in giudizio una domanda di paga-mento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti Euro 50000

(iii) Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Con la Legge 1622014 egrave stato inserito nel codice di procedura civile lrsquoart 183-bis che introduce la possibilitagrave per il Tribunale in composizione monocratica ndash in presenza di una lite non particolarmente complessa anche sotto il profilo probatorio ndash di disporre drsquoufficio la conversione del rito da ordinario in rito sommario di cognizione che si caratterizza per la celeritagrave di esple-tamento La disposizione trova applicazio-ne con riferimento ai giudizi introdotti a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014

(iv) Sospensione dei termini ferialiAltra novitagrave introdotta dalla summenzio-nata legge egrave la riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini Ampia risonanza egrave stata data dal legislatore a tale iniziativa che nel corso della fase di conversione ha subito diverse modifiche Attualmente lrsquoart 1 della legge 7 ottobre 1969 n 742 stabilisce che il decorso dei termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative egrave sospeso di diritto dal 1 agosto al 15 set-tembre di ciascun anno A partire dallrsquoanno 2015 la sospensione feriale riguarderagrave invece il periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ciascun anno

(v) Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti e lrsquoaccelerazione del processo di esecuzione forzata

Attraverso lrsquointroduzione di due nuovi commi allrsquoart 1284 del codice civile il legislatore ha elevato il saggio degli inte-ressi legali sui crediti litigiosi parificandolo a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle tran-sazioni commerciali (dallrsquo1 allrsquo815) Tale disposizione peraltro si applicheragrave ai soli procedimenti iniziati a decorrere dallrsquo11 dicembre 2014 Infine di particolare inte-resse egrave il nuovo articolo 492-bis cpc che

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 17: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

consente su richiesta del creditore e con autorizzazione del giudice allrsquoufficiale giu-diziario di procedere alla ricerca con moda-litagrave telematiche nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni dei beni del debitore da pignorare In caso di esito positivo della ricerca lrsquoufficiale giudiziario puograve procedere al pignoramento con le modalitagrave richieste a seconda dei beni rin-venuti

Da questa breve descrizione emerge che il filo conduttore dei differenti istituti egrave quel-lo di introdurre strumenti di deflazione a carico dei tribunali Al riguardo gli istituti che sembrano poter meglio realizzare la suddetta finalitagrave appaiono essere quello del trasferimento dei giudizi in sede arbi-trale e quello della negoziazione assistita noncheacute lo strumento della ricerca telemati-ca dei beni del debitore da assoggettare a pignoramento sebbene soprattutto con riferimento ai primi due istituti va sottoli-neato che in tal caso le parti andranno incontro a costi maggiori per la definizione del giudizio (compensi degli arbitri)

Il successo dellrsquointervento legislativo dipenderagrave principalmente dal ruolo che sapranno svolgere gli avvocati spesso non preparati sulle modalitagrave alternative di riso-luzione di controversie Vi egrave da dire che molte sono le voci che attribuiscono alla riforma di cui alla Legge 1622014 una modesta efficacia nella risoluzione delle problematiche che affliggono il ritardo nella giustizia tuttavia sono anche da sot-tolineare minoritari ma valenti commenti che vedono negli strumenti introdotti se correttamente applicati un modo per velo-cizzare la conclusione di procedimenti tra-sportati dal rito ordinario al rito arbitrale ovvero nellrsquoambito della procedura di negoziazione assistita da uno o piugrave avvo-cati

Azimut non solo gestione del risparmio da oggi anche supporto alle imprese

di PAOLA FORNO(Apogeo Consulting - Gruppo AZIMUT - Socio CDAF)

Il gruppo Azimut leader nel settore del-la gestione del risparmio e dellofferta di servizi di investimento in cui opera da 25 anni ha deciso di affiancare a tale attivitagrave una serie innovativa di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese del nostro Paese con il lancio del progetto Azimut Libera ImpresaAzimut libera Impresa si articola di fatto in 5 sotto progetti mirati al sostegno delle im-prese durante tutto il ciclo di vita1) siamo soci - a sostegno delle Start-up2) P101 - il venture capital nel mondo

digitale3) Azimut Global Counseiling - per far

crescere limpresa4) IPO challage - nuova opportunitagrave

di investimento5) Elite - verso la quotazione

SIAMO SOCICon Libera Impresa destinata allo sviluppo delle imprese italiane Azimut offriragrave una se-rie integrata di servizi destinati a chi vuole creare unimpresa sostenendone lo sviluppo giagrave dalla fase di start up fino a chi punta alla quotazione in Borsa Ecco dunque che Azimut diventa partner di SiamoSoci una piattaforma web per linvestimento in start-up innovative dando supporto ai giovani imprenditori nella fase di avvio della propria impresa Tutte le grandi aziende sono partite cosigrave tutte hanno avuto un inizio

P101Azimut opera in partnership con la societagrave di venture capital P101 ricercando sul mer-cato startup focalizzate sul mondo digitale che evidenziano interessanti prospettive di crescita Lrsquoobiettivo del progetto egrave quello di colmare il cosiddetto ldquofunding gaprdquo ossia la difficoltagrave di attrarre capitale di rischio che le imprese incontrano nella fase di sviluppo del business dando visibilitagrave alle iniziative migliori e proponendole come sin-gole opportunitagrave di investimento a clienti privati e corporate

AZIMUT GLOBAL COUNSEILINGPer chi invece egrave giagrave titolare di unimpre-sa con un fatturato superiore ai 10 milio-ni e necessita di un supporto nelle scelte strategiche egrave stata pensata Azimut Global Counseling rivolta sia a chi egrave giagrave cliente sia a nuovi soggetti guidata da due pro-

fessionisti di grande esperienza (Giancarlo Maestrini e Marco Rognoni entrambi pro-venienti da Mediobanca) dedicata alladvi-sory nellinvestment banking Azimut Glo-bal Counseling si propone di agevolare la crescita di valore dellrsquoimpresa attraverso attivitagrave di consulenza strategica come sup-porto per la realizzazione dei migliori stan-dard di gestione interna (secondo la pras-si internazionale) e come opportunitagrave di cross-selling allrsquointerno del Gruppo stesso per attivitagrave sia domestiche che attraverso le numerose controllate estereCon Libera Impresa le piccole-medie im-prese hanno la possibilitagrave di evolvere e fare un salto dimensionale Azimut e Antares Private Equity attraverso lrsquoistituzione del fondo Antares AZ1 dedicato alle PMI ita-liane che investe in minibond offrono una alternativa concreta alle aziende per repe-rire risorse da destinare al finanziamento di progetti di sviluppo

IPO CHALLANGETra le nuove opportunitagrave dinvestimento per i clienti Azimut cegrave poi IPO Challenger (Spac) uniniziativa che in un contesto di IPO riservato di unazienda eccellente vuole spronare la crescita di ottime imprese e il loro avvicinamento ai listini borsistici

ELITEInfine egrave stata stretta una partnership con Borsa Italiana per aiutare le aziende a co-struire la propria storia di successo verso la quotazione Azimut egrave infatti partner di Borsa Italiana nel progetto Elite un pro-gramma che mette a disposizione compe-tenze industriali finanziarie ed organizzati-ve per le imprese che hanno giagrave dimostrato alte potenzialitagrave di crescita Le societagrave del progetto Elite avranno accesso allrsquoesclusiva Azimut Lounge grazie alla quale potranno accedere a corsi workshop e servizi perso-nalizzati e riservati a questa community

wwwazimutliberaimpresait

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

Soci Sostenitori CDAF

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 18: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Responsabilitagrave amministrativa degli enti da reato (d lgs 8 giugno 2001 n 231) contenuto portata ed effetti dellrsquointeresse e del vantaggio per lrsquoente nellrsquoaccertamento della responsabilitagrave

di MASSIMO BOIDI(Dottore commercialista in Torino Consigliere ODCEC Torino)

e ALESSANDRA ROSSI(Professore ordinario di diritto penale commerciale - Universitagrave di Torino)

Allorquando venga realizzato un reato-presupposto tra quelli di cui agli artt 23 ss del d lgs 8 giugno 2001 n 231 nel contesto della responsabilitagrave amministrati-va degli enti da reato appunto fondamen-tale si presenta lrsquoanalisi circa la sussistenza dei due requisiti fondanti la responsabilitagrave di cui egrave causa posto che la persona giuri-dica egrave responsabile ldquoper i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggiordquo (art 5 1deg comma d lgs 231)La persona giuridica non risponde qualora i soggetti di riferimento abbiano ldquoagito nellrsquointeresse esclusivo proprio o di terzirdquo (art 5 2deg comma d lgs 231) Ciograve in quanto in detta ipotesi viene meno lo stes-so schema di immedesimazione organica avendo la persone fisica agito solo per se stessaLrsquoaccertamento (giudiziale) del requisito dellrsquointeresse egrave preliminare ad ogni succes-siva verifica della responsabilitagrave della per-sona giuridica e non egrave sottoposto alle regole relative allrsquoinversione dellrsquoonere del-la prova di cui allrsquoart 6 d lgs 231 Non saragrave quindi la persona giuridica che dovragrave provare lrsquoassenza di interesse al reato pre-supposto ma saranno applicabili le dispo-sizioni processuali penali conferenti di rito Lrsquointeresse che deve preesistere alla commissione del reato (ed egrave quindi ogget-to di una verifica ex ante) implica la fina-lizzazione del reato a quellrsquoutilitagrave Per la sua individuazione rilevano non le soggettive intenzioni o rappresentazioni dellrsquoagente in seacute considerate ma la pro-spettiva funzionale di gestione degli inte-ressi e di promozione delle attivitagrave che caratterizzano il profilo dellrsquoente Lrsquointeres-se dellrsquoente risulta quindi configurabile ogni qual volta si accerti che il fatto sia stato commesso da un soggetto qualifica-to nellrsquoambito delle sue funzioni a favore dellrsquoente stesso

La giurisprudenza definisce vantaggio ldquoogni concreta acquisizione per lrsquoenterdquo (da valutarsi ex post come conseguenza della commissione del reato) tendenzialmente di tipo economico In tal senso il vantaggio viene spesso assimilato al lsquoprofittorsquo da reato In linea di principio non si esclude il requisito del vantaggio anche in presenza di un beneficio economico indiretto deri-vante da un lsquoritorno di immaginersquo positivo o dallrsquoacquisizione di una posizione di pre-stigio o di rilievo in un certo ambito econo-mico o imprenditoriale In questrsquoultima prospettiva in giurisprudenza si ritiene che lrsquointeresse o il vantaggio possano avere valenza anche non economicaTra i due requisiti (dellrsquointeresse e del van-taggio) deve presentarsi indefettibile sol-tanto il primo considerato che determine-ragrave semplicemente una riduzione della risposta sanzionatoria comminabile alla persona giuridica lrsquoeventualitagrave che lrsquoautore del reato abbia commesso ldquoil fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e lrsquoente non ne abbia ricavato vantaggio o ne abbia ricavato un vantaggio minimordquo (art 12 comma 1deg) I due criteri concorrenti vanno tenuti distinti in punto accertamento ed operati-vitagrave Sulla medesima impostazione si collo-ca una significativa linea giurisprudenziale del tutto sottoscrivibile (Cass 4 marzo 2014 n 10265 Cass 5 giugno 2013 n 24559 Cass 20 dicembre 2005 n 3615) Va evidenziato che il considerare lrsquointeres-se ed il vantaggio criteri concorrenti non significa che essi siano alternativi quali elementi ascrittivi della responsabilitagrave Potrebbe essere tuttavia sufficiente (quan-tomeno in base a quanto sostenuto in giurisprudenza ndash Cass 4 marzo 2014 n 10265) ldquoche venga provato che lrsquoente abbia ricavato dal reato un vantaggio anche quando non sia stato possibile determinare lrsquoeffettivo interesse vantato alla consumazione dellrsquoillecitordquo e purcheacute non sia contestualmente accertato che la commissione del reato si egrave perfezionata nellrsquoesclusivo interesse del suo autore per-sona fisica o di terzi La compresenza dellrsquointeresse lsquopersonalersquo dellrsquoautore persona fisica alla realizzazione del reato non esclude la responsabilitagrave della persona giuridica allorquando sia accertato altresigrave lrsquointeresse di questa Testualmente in Cass 5 giugno 2013 n 24559 si legge che ldquola responsabilitagrave della

persona giuridica non egrave affatto esclusa laddove lrsquoente abbia avuto un interesse concorrente a quello dellrsquoagente o degli agenti che in posizione qualificata nella sua organizzazione abbiano commesso il reato presuppostordquo E ancora in Cass 4 marzo 2014 n 10265 si afferma che ldquolrsquoin-teresse dellrsquoautore del reato puograve coincidere con quello dellrsquoente (rectius la volontagrave dellrsquoagente puograve essere quella di conseguire lrsquointeresse dellrsquoente) ma la responsabilitagrave dello stesso sussiste anche quando perse-guendo il proprio autonomo interesse lrsquoa-gente obiettivamente realizzi (rectius la sua condotta illecita appaia ex ante in grado di realizzare giaccheacute rimane irrile-vante che lo stesso effettivamente venga conseguito) anche quello dellrsquoente Infatti percheacute possa ascriversi allrsquoente la respon-sabilitagrave per il reato egrave sufficiente che la condotta dellrsquoautore di questrsquoultimo tenda oggettivamente e concretamente a realiz-zare nella prospettiva del soggetto collet-tivo anche lrsquointeresse del medesimordquoPer contro secondo una corretta linea giurisprudenziale ldquola norma secondo la quale lrsquoente non risponde se lrsquoillecito egrave stato commesso nellrsquointeresse esclusivo del soggetto agente o di terzi si riferisce al caso in cui il reato della persona fisica non sia in alcun modo riconducibile allrsquoente in quanto non risulta realizzato nellrsquointeresse di questo nemmeno in parte In simili ipo-tesi la responsabilitagrave dellrsquoente egrave esclusa proprio percheacute viene meno la possibilitagrave di una qualsiasi rimproverabilitagrave al soggetto collettivo dal momento che si considera venuto meno lo stesso schema di immede-simazione organica la persona fisica ha agito solo per se stessa senza impegnare lrsquoente Alla medesima conclusione si giun-ge anche qualora la societagrave riceva comun-que un vantaggio dalla condotta illecita dal momento che lrsquoart 5 2deg comma d lgs 231 si riferisce soltanto alla nozione di interesse in ogni caso si tratterebbe di un vantaggio fortuito non attribuibile alla volontagrave dellrsquoenterdquo (Cass 23 giugno 2006)Infine va aggiunto che sempre in unrsquootti-ca giurisprudenziale non egrave rilevante per escludere la responsabilitagrave che eventuali vantaggi seguiti alla consumazione del reato presupposto siano stati solo tempo-ranei ovvero che addirittura il lsquosaldorsquo fina-le della vicenda si sia tradotto in un danno per il soggetto collettivo

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

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Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

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Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

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A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 19: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Apogeo Consulting realtagrave di Private Banking del Gruppo Azimut esprime la sua forza nel rapporto personale che costruiamo con i clienti e nel senso di responsabilitagrave nei loro confrontiVogliamo infatti offrire risposte globali ed efficaci alle esigenze patrimoniali individuali familiari ed imprenditoriali di ciascuno di loro La qualitagrave professionale dei nostri Private Banker egrave allo stesso tempo

un valore aggiunto per gli investitori ed un ventaglio competitivo per lintera rete ecco percheacute ci piace definirci professionisti per linvesti-mento Da questo approccio nasce un modello di pianificazione di alto livello orientato al medio-lungo termine finalizzato a gestire unat-tenta scelta di prodotti finanziari e servizi previdenziali ed assicurativi

Via Cusani 4 - 20121 Milano - Tel 02 88985102 - Fax 02 88985500 - wwwazimutitdistributionapogeo-consultinghtmlRiferimenti Ufficio di Torino Via Barbaroux 1 - 10122 Torino - Tel 011 4546530 - Fax 011 5067158

Il Gruppo Atradius egrave uno degli assicuratori del credito leader a livello mondiale e fornisce assicurazione del credito cauzioni e servizi di recupero crediti a livello internazionale con una presenza in 42 Paesi Con ricavi totali per circa 17 miliardi di Euro ed una quota del 31 del mercato globale dellrsquoassicurazione del credito i prodotti offerti dal Gruppo contribuiscono alla crescita delle imprese nel mondo proteggen-

dole dal rischio di insolvenza derivante dalla vendita di beni e servizi a credito Con 160 uffici a livello mondiale il Gruppo Atradius ha accesso ad informazioni commerciali su 52 milioni di imprese nel mondo e delibera quotidianamente oltre 22000 limiti di credito In Italia offre i seguenti servizi bull Assicurazione dei crediti commerciali (Italia - Estero) bull Fideiussioni assicurative bull Recupero crediti (Italia - Estero)

Roma Via Crescenzio 12 - 00193 - Milano Via Turati 40 - 20121 - Torino Via Fabro 8 - 10122 - Tel 0115617198 - wwwatradiusit

BIOS Management si occupa dal 2004 di consulenza nel campo della Direzione e dellrsquoOrganizzazione Aziendale con una vocazione per lo sviluppo di modelli di Business Intelligence Performance amp Knowledge Management Lrsquoattivitagrave di BIOS si concretizza in bull Supporto alla Pianificazione strategica e al Controllo di gestione agevolando il processo decisionale della direzione attraverso strumenti di Busi-ness Intelligence e Corporate Performance Management bull Consulenza direzionale e formazione nelle

diverse funzioni aziendali in area amministrazione finanza e controllo area commerciale e marketing risorse umane produzione e logistica bull Corporate Finance valutazioni drsquoAzienda ricerca di partner ristrutturazione delle fonti di finanziamento definizione e realizzazione di business plan operazioni di finanza strutturata bull Business Process Reengineering attraverso lrsquoattivitagrave di analisi organizzativa e revisione dei processi aziendali dalla mappatura dei processi (primari e di supporto) allrsquoindividuazione delle criticitagrave e delle aree di miglioramento dallrsquoi-dentificazione delle soluzioni alla riprogettazione delle stesse BIOS Management collabora con primarie aziende a livello nazionale ed inter-nazionale nei diversi settori multiutility sanitagrave privata farmaceutico istituti di credito food amp beverage manufacturing automotive e servizi operando nelle diverse aree di progetto attraverso soluzioni di BI CPM e Work Flow Management

Corso Piave 174a - 12051 Alba (CN) - Tel 0173 287371 - Fax 0173 287354Piazza Maria Teresa 6a - 10123 Torino - Tel 011 0462146 - Fax 011 0462147 - wwwbiosmanagementit

Business Integration Partners societagrave di consulenza direzionale nata dallo spin off di 6 Partners di Deloitte Consulting egrave stata costituita a fine luglio 2003 e conta oggi oltre 600 professionisti sedi in Italia Spagna e Portogallo Brasile Argentina Tunisia UK numerose partnership internazionali Austria Germania Francia Sud Africa USA 120 Clienti attivi e oltre 500 contratti in essere per fatturato che nel 2011 egrave stato di 60ML euro Dalla sua costituzione BIP ha rappresentato una storia di successo nel panorama

della consulenza nazionale A fine dicembre 2007 con il completamento del Management Buy Out del 60 delle azioni prima in mano ad Engineering Bip diviene una partnership al 100 la piugrave grande dimensionalmente e quella con i tassi di crescita maggiori (30) nel pano-rama della consulenza Italiana Le aree di maggiore presenza sono a Energy amp Utilities - b Telecomunicazioni Media amp Entertainment - c Banche e Istituti Finanziari e Assicurativi - d Manufacturing - e Life SciencesLa squadra BIP si caratterizza per una forte capacitagrave di supporto al miglioramento delle performance del Cliente ed unrsquoelevatissima compe-tenza nelle industries di interesse grazie al focus su industries selezionate e competenze chiave (Strategy-Operations CFO IT) Bip egrave oggi primo player di proprietagrave italiana operante sul mercato italiano ed estero

Pzza San Babila 5 - 20122 Milano - Tel 02 4541521 - Fax 02 45415252 - wwwbusinessintegrationpartnerscom

Euro GesC egrave una societagrave specializzata nella gestione e recupero del credito Operiamo da anni in collabo-razione con alcune delle piugrave importanti societagrave finanziarie e bancarie presenti sul mercato nazionale Le partnership negli anni si sono estese anche alle Societagrave Commerciali per consentire la gestione del Business To Business al fine di velocizzare lrsquoincasso dei crediti di difficile recuperabilitagrave migliorando il cash flow azien-dale Garantiamo sempre lrsquoimmagine dei nostri committenti La nostra rete di collaboratori esterni professio-nisti del recupero consente di raggiungere direttamente presso il domicilio i debitori al fine di rendere lrsquoazione

di recupero ancora piugrave incisiva La nostra phone collection interna permette la gestione dei crediti anche di piccolo importo (small ticket) La gamma dei servizi offerti mirati allrsquoesclusiva gestione del credito egrave fondamentale per valutare azioni diversificate e talvolta personalizzate per conseguire il successo dellrsquoattivitagrave La ns organizzazione egrave concepita per essere flessibile e pronta per intervenire in tempi brevissimi

Cso Susa 242 - 10098 Rivoli (TO) - Tel 011 9534095 - Fax 011 9948897 - wwweurogescit

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 20: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Fox amp Parker agenzia di Rating amp Business Information egrave attualmente lrsquounica realtagrave italiana ad alta specializzazione nel settore del Credit Risk Management FampP fornisce rapporti informa-tivi in Italia e allrsquoEstero sul grado di Affidabilitagrave commerciale di Clienti Fornitori e Partner con diversi livelli di approfondimento Negli ultimi tre anni FoxampParker ha investito in nuovi prodotti

e soluzioni avanzate per la raccolta e lrsquoincrocio di dati ed esperienze pagamenti di settore creando le prime Centrali Rischi Verticali tra aziende commerciali ed industriali Inoltre sta sperimentando la nuova frontiera della Business Intelligence legata alla Web Reputation World WideDel gruppo FampP fa parte COERI KOSMOS ADR societagrave specializzata nel campo del Recupero Crediti Stragiudiziale della Mediazione Civile ed Ente di Formazione in materie economico-giuridico-legale Forte di questi strumenti e di una chiara vision per il Futuro FoxampParker si propone come il Partner strategico per le Imprese che puntano al miglioramento continuo per raggiungere lrsquoeccellenza e poter competere sul mercato globale con maggiore tranquillitagrave

Via Pio VII 143 - 10127 Torino - Tel 011 352535 - Fax 011 356667 - Email asscommercialefox-parkerit

Ria Grant Thornton societagrave di revisione ed organizzazione contabile riunisce in Italia circa 250 professionisti tra cui 23 soci in 18 uffici offrendo una vasta gamma di servizi su diverse aree di spe-cializzazione Ria Grant Thornton accompagna le ldquodynamic organizationrdquo (societagrave quotate imprese pubbliche e private) per consentirgli di liberare il proprio potenziale di crescita grazie allrsquointervento di

partners disponibili e coinvolti supportati da team di professionisti esperti che forniscono un servizio ad alto valore aggiunto Ria Grant Thornton egrave member firm di Grant Thornton International una delle principali organizzazioni di Audit e Consulenza a diffusione mondiale presente in piugrave di 100 Paesi e con piugrave di 31000 dipendenti Ogni membro del network egrave indipendente dal punto di vista finanziario giuridico e manageriale Partner responsabile ufficio di Torino dott Gianluca Coluccio gianlucacoluccioriaitgtcom

Cso Vercelli 40 - 20145 Milano - Tel 02 3314809 - Fax 02 33104195 - wwwria-grantthorntonitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Matteotti 32A - 10121 Torino - Tel 011 4546544 - Fax 011 4546549

KPMG egrave un network globale di societagrave di servizi professionali per le imprese attivo in 145 paesi del mondo con oltre 123 mila professionisti e ricavi aggregati intorno ai 198 miliardi di dollari Lrsquoobiettivo di KPMG egrave quello di trasformare la conoscenza in valore per i clienti per la propria comunitagrave e per i mercati finanziari Le societagrave aderenti a KPMG condividono gli stessi valori e forniscono alle aziende clienti una vasta gamma di servizi mul-tidisciplinari secondo standard omogenei a livello internazionale La multidisciplinarietagrave e lrsquointernazionalitagrave del

network rappresentano due fattori di vantaggio competitivo e di qualitagrave nel servizio ai clienti Concretamente questo si traduce nella capacitagrave dei professionisti KPMG di saper leggere e gestire la crescente complessitagrave del business In Italia il network KPMG egrave rappresentato da diverse entitagrave giuridiche attive nella revisione e organizzazione contabile nel business advisory nei servizi fiscali e legali KPMG SpA egrave una delle principali societagrave di revisione e organizzazione contabile in Italia Presente nel nostro Paese da 50 anni la societagrave ha accompagnato lrsquoevolu-zione dellrsquoistituto della revisione contabile e ne ha promosso la diffusione nel tessuto imprenditoriale italiano Egrave presente con 27 uffici in tutte le principali cittagrave italiane con oltre 1200 professionisti

Via Vittor Pisani 25 - 20124 Milano - Tel 011 8395144 - Fax 011 8171651 - wwwkpmgit

Marsh leader globale nellrsquointermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi opera in team con i propri clienti per definire sviluppare e offrire soluzioni innovative specifiche per ogni settore che aiutino i clienti stessi a proteggere il loro futuro e a crescere Marsh assieme a Mercer Oliver Wyman

e Guy Carpenter fa parte del gruppo Marsh amp McLennan Companies un team di aziende di servizi professionali che offrono ai clienti con-sulenza e soluzioni nelle aree del rischio strategia e human capital In Italia Marsh conta oltre 700 dipendenti ha sede a Milano ed egrave presente sul territorio con uffici ad Ancona Bologna Brescia Cagliari Catania Cremona Genova Mantova Napoli Padova Palermo Roma Torino e Udine Lrsquoazienda egrave oggi il punto di riferimento per chi ha necessitagrave di analisi e valutazione dei rischi soluzioni di risk control coper-ture assicurative e sistemi innovativi di finanziamento dei rischi e offre soluzioni personalizzate in base al profilo di rischio aziendale

Viale Bodio 33 - 20158 Milano - Tel 02 485381 - Fax 02 48538300 - wwwmarshit

Lo Studio Pirola Pennuto Zei amp Associati nasce come associazione professionale negli anni 70 su iniziativa di un gruppo di professionisti giagrave attivi da diversi anni nel settore della consulenza fiscale e legale volta a societagrave medio-grandi e a gruppi multinazionali Nel corso degli anni lo Studio ha registrato una continua crescita ed ha costantemente consolidato il proprio approccio multidisciplinare creando centri di eccellenza specializzati Lo Studio offre servizi di consulenza tributaria e legale che comprendono adempimenti tributari e pianificazione fiscale a livello nazionale ed internazionale prezzi di trasferimento IVA consulenza fiscale legale e regolamentare in materia bancaria e finanziaria assistenza agli espatriati consulenza in diritto dellinformatica e diritto dautore diritto del lavoro diritto commerciale in operazioni di fusione ed acquisizione noncheacute servizi di finanza aziendale Lo Studio che dal 2006 redige il Bilancio dell Intangibile opera in modo indipendente con 9 sedi in Italia 1 a

Londra e 1 in Cina oltre 480 professionisti di cui 320 consulenti fiscali e grazie anche allintegrazione con lo Studio legale Agnoli Bernardi amp Associati 160 avvocati noncheacute con corrispondenti a livello internazionale

Via Bertola 34 - 10122 Torino - Tel 011 5743611 - Fax 011 5627062 - wwwpirolapennutozeiit

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

Via di Francia - I Gemelli n 28 - 16149 Genova - Tel 010 465095 - Fax 010 465095 - wwwsiavsistemiit

Si tratta di uno spin off di Sogec srl una societagrave di mediazione creditizia iscritta allrsquoOAM attiva su tutto il territorio nazionale chen el corso dei suoi quasi 10 anni di attivitagrave ha intermediato un por-tafoglio di operazioni per circa 15 miliardi di Euro Il nostro team di esperti che mettiamo a dispo-sizione delle imprese nostre clienti vanta piugrave di 15 anni di esperienza nel settore pur avendo in media meno di 40 anni

Il nostro approccio si basa sulla costruzione di un percorso condiviso con il cliente esaminiamo il suo business la sua struttura aziendale i punti di forza e di debolezza ed individuiamo quegli elementi che consentono allrsquoimpresa di presentarsi al meglio di fronte alla platea di potenziali finanziatori individuando lrsquooperazione sul capitale piugrave adatta alla specifica esigenzaIn particolare bull prepara le aziende nellrsquoesecuzione di operazioni complesse quali lrsquoaccesso o il ricorso ai mercati azionari regolamentati bull supporta le aziende partner mediante analisi e la condivisione passo dopo passo della struttura dellrsquooperazione fino ad individuare congiuntamente la struttura operativa piugrave funzionale al cliente bull intrattiene relazioni con investitori istituzionali e con i soggetti che gestiscono i mercati (Borsa Italiana e Consob) Le aree di intervento sono bull Financial Advisory bull Merger amp Acquisition bull Debt Finance bull Capital Markets

Piazza della Libertagrave 10 - 00192 ROMA - Tel 06 62207135 - Fax 06 97626058 - wwwsogecitRiferimenti Ufficio di Torino Cso Novara 99 - 10154 Torino

Dal 15 febbraio 1982 Studio Sistema attraverso la professionalitagrave di diversi Commercialisti Consulenti del lavoro Avvocati e con lrsquoausilio di Informatici di primo livello si occupa di assi-stenza commerciale societaria juslavoristica fiscale ed organizzativa ad imprenditori privati e

pubblici ed a semplici cittadini per poter svolgere la propria attivitagrave nel rispetto delle leggi cercando di essere sempre allrsquoavanguardia

Cso Siccardi 11bis - 10122 Torino - Tel 011 5657657 - Fax 011 5657637 - wwwstudiosistemait

Fornire servizi confezionati su misura per ciascun cliente con strumenti quali la competenza tecnica la trasparenza nelle procedure la visione integrata del business del cliente il costante aggiornamento di principi sistemi e metodi operativi Lungo tale direttrice Pitagora ha costruito nel tempo il proprio ruolo professionale ed i tratti distintivi della propria struttura Uno sforzo di tutti orientato ad un imprescindibile obiettivo il conseguimento di

un elevato standard qualitativo nello svolgimento dellattivitagrave di revisione e organizzazione contabile condotta in maniera esclusiva trala-sciando volutamente e da sempre altre attivitagrave correlate come la consulenza fiscale e societaria che possono generare situazioni di conflitto dinteresse ed essere in contrasto con la normativa che regola lattivitagrave di revisione contabile Lrsquoesperienza di Pitagora comprende oltre alla Revisione contabile anche competenze specifiche al servizio dei clienti quali Compliance alla Legge 26205 e aggiornamento delle procedure contabili-amministrative Internal Audit support in materia di compliance alla norma-tiva Antiriciclaggio Internal Audit support in materia di compliance alle disposizioni della Normativa europea ldquoSolvency IIrdquo Modello di organizzazione di gestione e di controllo ai fini del DLgs 23101 e successive modifiche La Societagrave egrave iscritta al network PCAOB (sede americana)

Cso Matteotti 21 - 10121 Torino - Tel 011 5178602 - Fax 011 5189491 - wwwpitagoraorg

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

Via Vittor Pisani 19 - 20124 Milano - Tel 02 63780101 - wwwtowerswatsoncomit-IT

Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

Via Nizza 26256 - 10126 Torino - Tel 011 2272411 - Fax 011 2272455 - wwwunionfidicom

Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

Via Roosevelt 103 - 55100 Lucca - Tel 058 396811 - Fax 058 391199 - wwwtagetikcomit

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 21: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Soci Sostenitori CDAF

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Siav Sistemi Digitali egrave una societagrave specializzata da oltre ventrsquoanni nel settore delle tecnologie della gestione elettronica documentale del workflow management e nei sistemi OCRICR Egrave parte di Siav Group un insieme di aziende fortemente specializzate e riconosciute a livello nazionale e internazionale come sinonimo di eccellenza nel panorama della gestione elettronica documentale Riferimento nel settore con il maggior numero di installazioni e Unico Gruppo Italiano inserito nel Magic

Quadrant di Gartner Group nei produttori di software ECM Il nostro punto di forza egrave la competenza che deriva dallrsquoaver affrontato e risolto con successo la sfida del passaggio alla gestione digitale dei processi organizzativi attraverso lrsquoesperienza nella realizzazione di oltre 300 progetti di successo Le metodologie di lavoro e lestrema affidabilitagrave delle soluzioni rendono Siav Sistemi Digitali una realtagrave imprenditoriale in costante crescita Significative referenze e professionalitagrave dei collaboratori sono il nostro biglietto da visita da questo deriva la certezza di poter offrire sistemi adeguati ed adattabili alle diverse necessitagrave Dallrsquoesperienza maturata nasce il Format MODOCENTOreglrsquoinsieme di strategie metodi e stru-menti che migliorano il flusso delle informazioni e dei processi aziendali avviando interessanti novitagrave nel campo della gestione delle relazioni con Dipendenti ClientiFornitori e Consumer

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Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 22: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

A livello globale Towers Watson egrave una societagrave leader sui servizi professionali e supporta le organizzazioni nel miglioramento della performance attraverso la gestione efficace delle Risorse Umane della finanza e dei rischi Con 14000 dipendenti nel mondo offriamo soluzioni su pro-

grammi di employee benefits programmi di Talent and Reward oltre a servizi nellrsquoarea Risk e Capital Management Towers Watson riunisce professionisti di tutto il mondo - esperti nella propria area di specializzazione - per fornire la visione in grado di suggerire alla vostra azienda un chiaro percorso futuro Le nostre aree di competenza sono Benefits bull Benefit audit amp benchmarking bull Flexible benefit bull Previdenza complementare bull Assistenza sanitaria integrativa bull Coperture assicurative bull Valutazioni attuariali bull Comunicazione Talent amp Rewards bull Executive Compensation bull Rewards Talent amp Communication bull Dati Indagini e Tecnologia Altri servizi bull Risk and Financial Services bull Consulenza su MampA

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Unionfidi Societagrave Cooperativa istituita nel 1975 egrave il principale Consorzio Garanzia fidi - Confidi di matrice associa-tiva - industriale Interviene a supporto dei propri Soci piccole e medie imprese - PMI attraverso assistenza e consulenza a carattere finanziario ma soprattutto con le prioprie garanzie a favore delle Banche per favorire laccesso al credito dei propri Soci a fronte di tutte le tipologie di operazioni affidamenti a breve termine o finanziamenti a medio lungo opera-zioni di factoring e di leasing Opera mediante specifiche convenzioni con 65 istituzioni finanziarie (banche societagrave di leasing e factoring) con operativitagrave a livello nazionale e localeDal Giugno 2011 UNIONFIDI egrave iscritto allelenco degli intermediari vigilati Art 106 del nuovo Testo Unico Bancario

da Banca dItalia ed in quanto tale le proprie garanzie sono Basilea compliant con beneficio per il Socio in termini di maggior accesso al credito ed a migliori condizioniQuesto elemento egrave ulteriormente accresciuto dal momento che UNIONFIDI egrave abilitato a ricorrere alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia che fruendo del rischio sovrano presenta una ponderazione preferenziale particolarmente apprezzata dalle banche finanziatriciSempre per mitigare i rischi assunti UNIONFIDI ricorre altresigrave alla controgaranzia del FEI - Fondo Europeo degli Investimenti UNIONFIDI che ha oltre 14000 Soci tutte PMI opera su tutto il territorio nazionale e nei confronti di tutti i comparti (industria artigianato commercio agricoltura)

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Innovazione amp Ricerca Internazionalizzazione Finanza Risorse Umane sono questi i concetti chiave per le imprese che vogliono vincere la sfida dei mercati oggi piugrave che mai Warrant Group da oltre 15 anni si affianca alle aziende offrendo tutto questo attenta program-mazione dei progetti di ricerca e innovazione internazionalizzazione commerciale e produttiva assi-

stita da una rigorosa pianificazione economica scelta appropriata degli strumenti di finanza agevolata e ordinaria sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Leader nel settore della consulenza finanziaria del panorama italiano Warrant Group egrave il partner unico in grado di fornire soluzioni globali a supporto dei progetti di sviluppo industriale Con oltre 130 professionisti e piugrave di 2000 imprese clienti Warrant Group conta oltre allrsquohead-quarter a Correggio in provincia di Reggio Emilia altre quattro sedi a Casalecchio di Reno (BO) Piossasco (TO) Stezzano (BG) presso la sede del parco scientifico tecnologico Kilome-tro Rosso e a Roma - EUR Allrsquoestero la societagrave opera attraverso la European Funding Division con ufficio a Bruxelles e attraverso la con-trollata Agreacute-International che ha sedi a Mumbai (India) Bucarest e Timisoara (Romania) Egrave partner di ABI nel ldquoProgetto Speciale Banche per Lisbonardquo di Innovhub (lrsquoAzienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per lrsquoinnovazione) socio sostenitore di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) di ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) e di CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari) noncheacute membro del Comitato Promotore del Progetto Speciale ldquoImprese x Innovazionerdquo di Confindustria

Corso Mazzini 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel 0522 733711 - Fax 0522 692586 - wwwwarrantgroupitFiliali Bergamo Bruxelles Casalecchio di Reno (BO) Mumbai (India) Piossasco (TO) Roma Timisoara (Romania) Treviso

Soci Sostenitori CDAF

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Tagetik egrave unrsquoazienda globale nel mercato delle soluzioni software per il Performance Management con i piugrave elevati e rapidi tassi di crescita nel settore Con operazioni in piugrave di 30 paesi e oltre 650 clienti attivi Tagetik fornisce ai business piugrave grandi e complessi soluzioni e servizi di eccellenza mediante lrsquoesperienza di lsquoboutiquersquo del software grazie alla quale le egrave riconosciuto il piugrave alto livello di soddisfazione dei clienti Tagetik 5 egrave una piattaforma unifi-

cata di gestione delle performance finanziarie (lsquoFinancial Performance Platformrsquo) disponibile sul cloud o on-premises per lrsquoarea Amministra-zione Finanza e Controllo Unrsquounica soluzione ndash caratterizzata da usabilitagrave mobilitagrave velocitagrave e flessibilitagrave ndash per gestire con efficienza i processi di budget forecast pianificazione consolidamento e reporting financial close analisi della profittabilitagrave disclosure management financial governance e business intelligence ridurre i rischi contenere i costi e realizzare gli obiettivi strategici

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 23: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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di FERDINANDO PRUNOTTO(Componente del Consiglio Direttivo del CDT)

La Costituzione Albertina aveva appena permesso agli Israeliti di acquistare la paritagrave di diritti civili con gli altri cittadini Per consacrare lrsquoavvenimento la Congrega-zione Israelitica il 1deg marzo 1859 decideva di erigere un tempio (il piugrave grande in Italia)Torino era quasi capitale drsquoItaliaVenne quindi affidato lrsquoincarico allrsquoing Antonelli Alessandro che realizzorsquo un pro-getto per una spesa di 380000 lireIn questo primo progetto la Mole aveva giagrave la forma attuale nella parte bassa e nella cupola ma erano previsti un cupolino ed una guglia di dimensioni piugrave ridotte per unrsquoaltezza complessiva di 112 mI lavori iniziarono nel 1863 con qualche difficoltagrave

Interruzione dei lavori ed accertamenti sulla stabilitagraveNel 1869 cominciarono a sorgere le prime difficoltagrave sia tecniche che economiche e pertanto la Congregazione Israelitica cominciograve a richiedere contributi e varie Commissioni esaminarono la stabilitagrave dellrsquoedificioTorino nel 1869 non era piugrave capitale drsquoItalia

Ripresa ed ultimazione dei lavoriNel 1877 il Municipio decideva di acqui-stare il fabbricato e di portarlo a termine fino ad unrsquoaltezza di 164 m secondo la variante voluta dal progettista e DLIl comune decise di farlo diventare un monumento a ricordo di Re Vittorio Ema-nuele II ed al Risorgimento italiano Pur-troppo nel 1888 moriva lrsquoing Antonelli quando mancavano pochi metri al comple-tamento della guglia e gli successe il figlio Costanzo Nel 1905 iniziarono i lavori di decorazione interna e fu sostituita la sta-tua del genio alato con la stellaLa Mole fu portata a termine per la volontagrave del suo ideatore tuttavia nei primi anni del novecento apparirono lesioni e defor-mazioni per cui nel 1917 il Comune decise di procedere ad un piano di rafforzamentoLa Commissione a fronte di due progetti decise di scegliere la soluzione dellrsquoing Pozzo che si proponeva di costruire unrsquoos-satura in cemento armato atta a portare il peso trasmesso dalla cupola e dalla guglia irrigidita da un orizzontamento con solaio in ca I lavori furono sospesi nel 1932 per la morte dellrsquoing Pozzo

Storia ldquoingenieristicardquo della Mole AntonellianaProgetto del prof AlbengaNel 1933 il Comune diede lrsquoincarico di pro-seguire al prof AlbengaLrsquoesame dei fenomeni che si erano prodotti nel frattempo dimostravano che le condi-zioni del terreno e della costruzione erano peggiori di quanto si era ritenutoIl 1deg giugno 1936 il prof Albenga presen-tava quindi un nuovo progetto le cui linee essenziali erano

bull Ampliamento delle fondamenta con la costruzione di uno zatterone in cemento armato

bull Consolidamento del terreno mediante iniezioni di cemento

bull Ulteriore rinforzo delle murature in ele-vazione con una seconda struttura in cemento armato

bull Rinuncia al grande solaio previsto al livello della galleria degli archi parabolici

bull Estensione dei rinforzi dalla cupola alla lanterna

Questo progetto fu eseguito negli anni tra il 1936 ed il 1940

Crollo della gugliaNel tardo pomeriggio del 23 maggio 1953 in seguito ad un violento uragano di indici-

bile violenza crollavano gli ultimi 47 metri del maestoso edificio che sin dal suo sor-gere aveva destato tante preoccupazioni e meraviglia

La ricostruzioneSe si esaminano i dettagli dei lavori da compiere per ripristinare la guglia si vede che le operazioni necessarie si possono suddividere in cinque stadi

bull Demolizione dal punto della frattura di quanto egrave inutilizzabile e lesionato

bull Collegamento e rinforzomediante strut-ture provvisorie in acciaio delle parti rimaste slegate

bull Esecuzione del tamburo ad otto contraf-forti in cemento armato

bull Montaggio del guscio cilindrico in ele-menti in acciaio bullonati e saldati tra loro

bull Rivestimento esterno con lrsquoapplicazione di elementi in pietra con tutti i relativi rinforzi ed ancoraggi metallici

I concetti fondamentali per il cantiere sono stati i seguenti

1) Per raggiungere i criteri di sicurezza previsti egrave stata studiata una gru a brac-cio girevole con carrello scorrevole oriz-zontalmente che consente di porre in opera il materiale in qualsiasi posizione entro il cerchio di sette metri sullrsquoasse della torre (ved figura)

La gru egrave manovrata dallrsquointerno della torre e sale man mano che la costruzione avanzasempre con manovre eseguite dallrsquointerno del tubo in acciaio per cui il manovratore non corre alcun pericolo

2) Guidare i carichi lungo la maggior parte della traiettoria per evitare urti contro lrsquoedificio Ciograve si egrave ottenuto formando un piano inclinato a due funi portanti parallele sulle quali scorre un carrello guida del carico (ved figura)

Quando il carico ha raggiunto la quota 97 m da terra il carrello abbandona il carico che prosegue verticalmente come in qualsiasi gru a braccio orizzontale

Lrsquoultima fase egrave stata la posa della stella che ha consentito lrsquoinaugurazione della Mole completata il 31 gennaio 1961 nel centenario dellrsquoUnitagrave drsquoItalia

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 24: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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utilitagrave disegni diritti drsquoautore know-how consulenza tecnica o commerciale ndash inserendolo in una rete di affi liati distri-buiti sul territorio allo scopo di commer-cializzare determinati prodotti eo ser-vizi Generalmente a fronte di queste concessioni lrsquoimpresa ottiene dallrsquoaffi -liato un corrispettivo commisurato al fat-turato annuo unitamente allrsquoimpegno a rispettare i propri standard produttivi e qualitativi

Unrsquoulteriore opportunitagrave viene presentata dal cosiddetto co-branding (o co-deno-minazione) ovvero lrsquoaccordo attraverso il quale unrsquoimpresa puograve associare al proprio marchio quello di unrsquoaltra impresa al fi ne di accrescere la forza attrattiva dei pro-dotti o servizi sui quali i due segni sono apposti o per ottimizzare i costi relativi a una campagna pubblicitaria

4) Strumenti di IP FINANCELa proprietagrave industriale non ricopre esclusivamente una funzione difensi-va dei redditi aziendali ma puograve essere monetizzata cioegrave trasformata in unrsquoul-teriore fonte di reddito per le imprese Allrsquoapproccio piugrave tradizionale e difensivo teso alla protezione dei beni immateriali si affi anca un approccio imprenditoriale nelle modalitagrave di gestione e valutazione della proprietagrave industriale intesa come strumento competitivo e fi nanziario Si sono pertanto diffuse pratiche di mone-tizzazione degli assets di proprietagrave indu-striale alternative rispetto agli accordi di vendita o licenza In base ad esse la proprietagrave industriale puograve essere utilizza-ta per accedere a nuove fonti di fi nanzia-mento quali strumenti fi nanziari tradizio-nali (fi nanziamenti leasing) o soluzioni strutturate studiate specifi catamente per le esigenze dellrsquoimpresa (strumenti di IP FINANCE) Questi ultimi offrono ottime opportunitagrave di business sia alle imprese sia alle istituzioni fi nanziarie le prime in quanto hanno a disposizione nuove pos-sibilitagrave di fi nanziamento sfruttando asset dormienti o sottovalutati le seconde in quanto possono incrementare i margini drsquointermediazione e fornire fi nanziamenti garantendosi con assets rappresentativi del vero valore aziendale

Alcuni degli strumenti di IP FINANCE sono

IP LOAN la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito La funzione di tale strumento egrave quella di consentire lrsquoampliamento delle fonti di

fi nanziamento grazie ad un piugrave attivo uti-lizzo della proprietagrave intellettuale Gli assets che possono essere coinvolti sono brevetti marchi e opere dellrsquoingegno

A titolo esemplifi cativo un IP LOAN consi-ste nellrsquoaccensione di un mutuo garantito da un marchio o un brevetto che viene con-cesso in pegno o usufrutto al fi nanziatore

IP SECURITIZATION attraverso questo strumento il fl usso di pagamenti ottenibili attraverso lo sfruttamento dei diritti di pro-prietagrave intellettuale (royalty) viene trasfor-mato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori La funzione di tale strumento egrave quella di consentire ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi mediante lrsquoanticipazione dei redditi derivanti dallrsquoim-piego o dalla concessione dei relativi diritti Posso essere utilizzati per le fi nalitagrave di securitization brevetti per invenzione opere dellrsquoingegno marchi contratti di franchising contratti di merchandising

IP SALE AND LEASE BACK tale strumen-to consiste nella cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e nella stipula contestuale di un contratto di

leasing La funzione del sale and lease back consiste nel permettere ai detentori di pro-prietagrave intellettuale di fi nanziarsi median-te la vendita dellrsquoasset con possibilitagrave di riscatto Possono essere utilizzati brevetti opere dellrsquoingegno marchi

A livello procedurale le operazioni di IP FINANCE richiedono lrsquoesistenza di una pro-prietagrave intellettuale ldquodi valorerdquo una perizia di stima redatta da parte di un ente spe-cializzato indipendente un progetto fi nan-ziario sostenibile e lrsquoindividuazione di un adeguato interlocutore fi nanziario

Di seguito si allegano due esempi

bull modalitagrave di fi nanziamento dello sviluppo mediante la proprietagrave intellettuale con ricorso a fi nanziamenti ed erogazione di credito ad hoc

bull Case study con esempio di linea di credito di cui egrave necessario lrsquoampliamento e a tal fi ne si fa ricorso alla proprietagrave intellet-tuale in particolare il caso ha ad oggetto una garanzia sul marchio di una societagrave interessata al predetto ampliamento di credito (cd IP LOAN)

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

IP LOAN Tipologia di finanziamento in cui la proprietagrave intellettuale viene utilizzata come garanzia per un prestito IP

LrsquoIP LOAN consente di ampliare fonti di finan-ziamento grazie a un piugrave attivo utilizzo della proprietagrave intellettuale

Brevetti

Copyright

Marchi

IP SECURITIZATIONTipologia di finanziamento in cui il flusso di pagamenti (royalty) viene trasformato in titoli negoziabili collocati presso gli investitori

LrsquoIP SECURITIZATION permette ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante lrsquoantici-pazione dei redditi derivanti dal suo impiego o dalla concessione dei relativi diritti IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Contratti di franchising

Contratti di merchandising

IP SALE LEASE BACKTipologia di finanziamento con cessione della proprietagrave intellettuale ad una societagrave di leasing e stipula contestuale di un contratto di leasing

LrsquoIP SALE LEASE BACK consente ai detentori di proprietagrave intellettuale di finanziarsi mediante la vendita dellrsquoasset con la possibilitagrave di riscatto IP

Brevetti

Copyright

Marchi

Strumento IP FINANCE Funzione IP ASSETS

Segue da pagina 11

Il patrimonio aziendale dei beni immateriali la loro valorizzazione e tutela

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 25: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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ConclusioneSempre maggiore interesse egrave rivolto dalle societagrave allrsquoimpiego dei titoli di proprietagrave intellettuale o assets immateriali quali stru-menti di garanzia del credito

Gli assets immateriali quindi agevolano lrsquoaccesso ai canali di fi nanziamento ma devono possedere quei requisiti di indivi-dualitagrave e valorizzazione per poter essere tutelati

Gli assets immateriali sono spesso i gio-ielli di famiglia del capitale intellettuale di unrsquoazienda sviluppati nel corso degli anni di esperienza fatti di tentativi di errori e di scoperte

Molti problemi tecnici complessi oggi richie-dono un approccio collaborativo verso lrsquoin-novazione e pertanto diventa sempre piugrave spesso necessario condividere attivitagrave riser-vate e informazioni tecniche o commerciali con soggetti terzi con il rischio di mettere a repentaglio il know how aziendale

Le aziende possono quindi migliorare le loro perfomances attraverso una miglio-re gestione della proprietagrave intellettuale e ad un corretto utilizzo dellrsquoinnovazione attraverso lrsquoutilizzo di poche coincise e non costose regole di comportamento aziendale che permettono loro di indi-viduare valorizzare e tutelare il proprio patrimonio

Case Study

In anni recenti ldquoModainItalyrdquo ha intrapreso una strategia di presenza diretta con propri punti vendita in alcune delle maggiori cittagrave europee e mondiali Essa attualmente dispone presso ldquoBanca Sviluppordquo di una linea di credito di 65 mln euro e necessita di espanderla a 75 mln euro per finanziare il suo processo di crescita allrsquoestero

Possibile soluzione del deficit di garanzia

Da unrsquoanalisi strategica risulta che il principale driver di valore della societagrave egrave il marchio affermatosi a livello internazionale che con-sente allrsquoaziende di ottenere un premium price sui prodotti venduti Lrsquoazienda sarebbe pertanto disposta a fornire il proprio marchio come garanzia per ottenere il finanziamento richiestoCon lrsquoaiuto di una societagrave specializzata nella valutazione della proprietagrave intellettuale il marchio viene valutato 50 mln euroIl risultato dellrsquoanalisi e della valutazione del marchio viene presentato alla banca la quale egrave disposta a finanziare il 20 del valore stimato cioegrave un importo pari a 10 mln euro prendendo il marchio come garanziaTale decisione consentirebbe a ldquoModainItalyrdquo di espandere la propria linea di credito a 75 mln euro cosigrave garantitibull 65 mln euro garanzie tradizionali (crediti magazzino e immobilizzazioni materiali)bull 10 mln euro operazione di IP-Loan garantita dal marchio

Tabella di riepilogo

Nella tabella sottostante egrave stata schematizzata tale operazione di IP-Loan confrontata con un finanziamento tradizionale

Necessitagrave di finanziamento 75 mln di euro

Non IP-LOAN IP-LOAN

Linea di credito 65 mln euro garanzie 65 mln euro garanzie tradizionali 10 mln euro IP LOAN

Garanzia Crediti magazzino e immobilizzazioni materiali

Parte tradizionale crediti magazzino e immobilizzazioni materiali Parte IP LOAN marchio

Deficit di garanzia 10 mln No deficit

Risultato Impossibilitagrave ad estendere linea Possibilitagrave estensione linea

Fonte Icm advisor 2002 - 2004 dalla pubblicazione ldquoFinanziare lo sviluppo con la proprietagrave intellettuale Servizi Finanziari basati sugli asset di proprietagrave intellettualerdquo

Un giorno senza un sorriso egrave un giorno perso

Charlie Chaplin

I giovani corrono veloci i vecchi conoscono la strada

Proverbio Masai

Il miglior modo di predire il futuro egrave inventarlo

Albert Kay

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 26: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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priamo in una determinata situazione che crea un suo particolare punto di vista il livello con cui operiamo e affrontiamo le situazioni critiche (in automatismo appli-cando procedure applicando la conoscen-za)

Non vediamo realmente quanto accade intorno a noi per ragioni riconducibili a

bull Differente percezione dei fenomeni dif-ferenti interpretazioni dei fattihellip

bull Differente percezione legata al sistema di paradigmi che abbiamo strutturato in noi

bull Differente percezione legata al ruolo che abbiamo nella situazione vissuta Sistemi differenti di interessi convergono nei ruoli agiti e manipolano la percezione dei fenomeni

bull Cecitagrave connessa al livello cognitivo da cui stiamo agendo (se sono impegnato in unrsquoattivitagrave di tipo automatico non riuscirograve a percepire altri fenomeni che avvengono nel mio quadro percettivo del momento)

A livello aziendale vedere la sicurezza significa avere personale impegnato nelle attivitagrave operative che nella consapevolez-za dei propri limiti percettivi riesce a osservare i fenomeni con attenzione diret-ta a segnali deboli eventi situazioni che possono sfociare in incidenti se non oppor-tunamente gestiti

3 - Udire la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave del grup-po egrave caratterizzata dalla capacitagrave di reagi-re insieme alle situazioni critiche risolvere problemi superare le difficoltagrave presenti a volte nel contesto di lavoroAlla base della resilienza della squadra ci sono alcuni principi importanti come quel-lo di saper ascoltare le considerazionipro-poste degli altri membri del gruppo quindi saper comunicare positivamente condivi-dere pareri e opinioni creare relazioni di fiducia allrsquointerno del gruppo

La squadra costituisce la zona centrale nella costruzione della cultura della sicu-rezza i comportamenti auspicati di colla-borazione e segnalazione di anomalie segnali deboli che precedono lrsquoinsorgere delle criticitagrave lrsquoessere soggetti attivi e col-laborativi diventa il nuovo standard di comportamento reso possibile da un atteggiamento non colpevolizzante del management

di PIERPAOLO VIANI(Socio CDAF)

La formazione sulla sicurezza vive oggi in maniera acuta il dilemma classico di tutta la formazione comportamentale ldquoNon si puograve prescrivere un comportamentordquo nota legge della psicologia cui egrave difficile sfug-gire

Come dire che la formazione centrata sulle disposizioni di legge e sulle normative pur avendo un significato profondo in termini drsquoinformazione e di responsabilizzazione del personale a volte non coglie lrsquoessenza del discorso sviluppare e consolidare una cultura della sicurezza reale e condivisa

In particolare sempre a livello di psicolo-gia del lavoro con riferimento a questo tema i tre grandi mali che affliggono lo sviluppo della cultura della sicurezza nelle nostre aziende ci sembrano esserebull La cecitagrave a livello drsquoindividuobull La sorditagrave a livello di gruppo e di con-

testobull Il mutismo dellrsquoorganizzazione

La domanda quindi diventa ma percheacute lrsquoindividuo puograve essere cieco davanti al rischio il gruppo sordo ai segnali che annunciano lrsquoinsorgere drsquoincidenti e lrsquoorga-nizzazione muta davanti alla sicurezza

1 - La resilienzaldquoLa resilienza (hellip) egrave lrsquoarte di navigare sui torrentildquoBoris Cyrulnik

Dal latino ldquoresilirerdquo saltare indietro rim-balzare Per un materiale egrave la capacitagrave di resistere agli urti senza spezzarsi

Resilienza processo di costruzione della cultura della sicurezza Vedere udire parlare la sicurezza

In un senso piugrave ampio oggi questo termine egrave utilizzato in psicologia ingegneria eco-nomia ecologia biologia e nel linguaggio proprio del management e dellrsquoorganizza-zioneNel nostro modello gli ambiti di applicazio-ne sono quelli dellrsquoindividuo del gruppo o squadra operativa dellrsquoorganizzazione

A livello individuale la resilienza egrave basa-ta sulla conoscenza dei limiti percettivi dellrsquoindividuo e la capacitagrave conseguente di superare almeno in parte tali limiti attra-verso un percorso di consapevolezza

A livello di gruppo (team squadre ope-rativehellip) la resilienza egrave nella capacitagrave di condividere informazioni e segnali anche deboli su fenomeni che possono virare verso criticitagrave di alto livello aumentando le soglie di allerta e le barriere di preven-zione

A livello organizzativo la resilienza si struttura sul superamento di atteggiamen-ti di ricerca di capri espiatori rispetto agli errori di libera circolazione delle informa-zioni connesse alle criticitagrave emergenti e sulla capacitagrave di strutturare Piani articolati di management che raccolgano le segnala-zioni relative alle criticitagrave ed i contributi dei lavoratori e ricerchino le migliori inizia-tive praticabili

Operando su questi tre livelli di sviluppo della resilienza si crea una cultura diffusa e condivisa nel modo di affrontare le proble-matiche e le criticitagrave emergenti

2 - Vedere la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave individua-le nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti nella percezione della realtagrave una specie di laquocecitagraveraquo legata a diversi fattori quali la differente interpretazione dei fatti la presenza di paradigmi che limitano la nostra visione oggettiva il ruolo che rico-

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

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RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

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Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 27: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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4 - Parlare la sicurezzaLa resilienza come qualitagrave dellrsquoorga-nizzazione egrave la capacitagrave di creare una cultura positiva della sicurezza basata sulla prevenzione dei rischi e resa possibile da un atteggiamento da parte dellrsquoazien-da non caratterizzato dalla laquoricerca di colpevoliraquo ma dal facilitare la libera osser-vazione degli eventi critici dei segnali deboli che preannunciano in grande quan-titagrave gli incidenti

Il Portale HSE egrave uno strumento di comuni-cazione e di ascolto un canale aperto ai contributi e alle segnalazioni del personale sui near misses un luogo dove si possono trovare informazioni sul benessere e sulla salute un luogo dove le squadre possono giocare tra di loro nel segnalare idee per il miglioramento della sicurezza in azienda Lrsquoobiettivo egrave coinvolgere e motivare racco-gliere contributi e idee segnalazioni di criticitagrave portare la sicurezza vicina ai lavo-ratori e la voce dellrsquooperatore allrsquoattenzio-ne del management

Il Piano di Resilience Engineering ha lo scopo di costruire uno strumento di azione e di governo delle iniziative ai vari livelli del sistema egrave un Piano strutturato di linee drsquoazione con obiettivi prioritagrave di interven-to scadenze tempi di realizzazione ed egrave soprattutto un Piano che viene alimentato dal basso con le indicazioni le segnalazio-ni le proposte di intervento e di migliora-mento che le squadre operative ed i gruppi che operano in azienda propongono Questrsquoultima caratteristica lo rende parti-colare uno strumento manageriale unico che nasce da una radicata cultura della sicurezza

Ascoltare e parlare la sicurezza significa in sintesi abbattere la ldquocultura della colpardquo che rende invisibili i segnali critici e impos-sibile lrsquoazione preventiva incentivare il dialogo tra le persone su questi elementi critici sui segnali deboli o forti di rischio sugli errori commessi nellrsquoesercizio delle attivitagrave operative e coinvolgere le persone nel fornire contributi e proposte di preven-zione dei rischi osservati

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

di PAOLO PROVENZALI(Ferrario Provenzali amp Partners))

PremessaCon legge 30 ottobre 2014 n 161 (entrata in vigore il 25 novembre 2014) egrave stata recepita nel nostro ordinamento la senten-za della Corte di giustizia europea del 13 febbraio 2014 (causa n 5962012) secon-do cui la categoria dirigenziale deve essere ricompresa nei lavoratori interessati dalle procedure di riduzione del personale di cui alla legge 2231991Si tratta di una rilevante modifica sol che si consideri che prima di questo interven-to la tutela sul licenziamento dei dirigenti per ragioni di natura economica aveva come esclusiva fonte la contrattazione col-lettiva In passato si era discusso sullrsquoapplicabilitagrave delle norme in tema di licenziamento col-lettivo ai dipendenti che non rientravano nelle qualifiche di operaio impiegato o quadroIl dibattito era sorto relativamente alla categoria dei funzionari del settore credito ndash ora soppressa ndash che veniva accorpata alla categoria dirigenziale nel contratto del personale direttivoSecondo una giurisprudenza minoritaria 1 i funzionari non potevano essere equiparati ai dirigenti e quindi dovevano essere ricompresi nella procedura di licenziamen-to collettivo disciplinata dalla legge 2231991Il dirigente egrave stato per lo piugrave qualificato dalla dottrina e dalla giurisprudenza come lrsquoalter ego dellrsquoimprenditore preposto alla direzione dellrsquointera azienda o ad un ramo di essa con potere di comando e ampia discrezionalitagrave relativamente alle scelte aziendaliSono state anche introdotte distinzioni tra dirigenti apicali (in grado di influenzare lrsquoandamento aziendale) e dirigenti conven-zionali (posti a capo di un ramo o un servi-zio dellrsquoazienda)2In tempi piugrave recenti le realtagrave aziendali di vaste dimensioni hanno indotto i datori di lavoro a riconoscere la qualifica dirigenzia-le anche a dipendenti che non svolgono mansioni di particolare rilievo o importan-za in azienda 3 cosigrave avvicinando la maggior parte dei dirigenti ai dipendenti con quali-fica di livello inferioreIn realtagrave il dirigente anteriormente alla legge 1612014 godeva di una tutela sul

licenziamento diversa dagli altri dipendenti Il licenziamento anche per motivi economi-ci ove ritenuto ingiustificato in applicazio-ne del contratto collettivo di riferimento comportava esclusivamente la condanna del datore di lavoro al pagamento di unrsquoin-dennitagrave supplementare (comunemente defi-nita laquopenaleraquo) in aggiunta al preavvisoPrima della menzionata sentenza della Corte di giustizia la Corte drsquoAppello di Milano4 si era pronunciata sul ricorso di un dirigente che chiedeva la reintegrazione nel posto di lavoro ex art 18 dello Statuto dei Lavoratori ndash non essendo stato incluso nei dipendenti interessati dalla procedura di riduzione del personale ex lege 2231991 ndash in aperta violazione della direttiva 9859CE La Corte drsquoAppello di Milano ha rigettato il reclamo proposto dal dirigente ritenendo che la menzionata direttiva non possieda efficacia orizzontale nei rapporti tra privati Anche nel caso in cui venisse ritenuta self executing ha evidenziato la Corte drsquoAppello la richiamata direttiva non prevede alcuna sanzione per la viola-zione degli obblighi di consultazione sinda-cale in caso di licenziamento collettivo e la tipologia sanzionatoria rimane nella discre-zionalitagrave dello stato membro

La sentenza della Corte di Giustizia e la nuova disciplinaLa Corte di Giustizia europea con sentenza 1322014 ha sanzionato lrsquoItalia per la vio-lazione degli obblighi imposti dalla diretti-va 9859CE concernente il ravvicinamen-to delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi laddove ha limitato lrsquoapplicazione della normativa in tema di riduzione del personale solo alle qualifiche di operaio impiegato e quadroPoicheacute il codice civile (art 2095 cod civ) distingue quattro categorie di lavoratori lrsquoesclusione della categoria dei dirigenti dalla menzionata normativa secondo la Corte non egrave conforme allrsquoart 1 della diret-tiva 9859CEAd avviso della Corte il tenore della nor-mativa comunitaria egrave infat ti chiaro

1 Pret Sassari 9 maggio 1998 in Not Giur Lav 1998 135 Pret Milano 11 gennaio 1997 in Or Giur Lav 1997 534

2 Cass 9 aprile 2003 n 5526

3 Cass 26 aprile 2005 n 8650

4 Corte drsquoAppello di Milano 5 maggio 2014 n 426

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 28: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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nellrsquoestendere a tutti i lavoratori ndash senza limitazione alcuna ndash la procedura di licen-ziamento collettivoIn particolare i dirigenti sono persone inse-rite nel rapporto di lavoro al pari delle altre categorie dal momento che fornisco-no per un certo periodo di tempo a favore di altro soggetto e sotto la direzione di questrsquoultimo prestazione lavorativa a fronte di retribuzioneLrsquoItalia ha quindi provveduto a modificare la L 2231991 che escludeva i dirigenti dalla procedura di licenziamento collettivoIn particolare lrsquoart 16 della L 1612014 apporta consistenti modifiche alla L 2231991In primo luogo stabilisce che i dirigenti debbano essere inclusi sia nel calcolo dei 5 lavoratori da licenziare sia nel calcolo dellrsquoorganico utile ad individuare la soglia dei 15 dipendenti di cui allrsquoart 1 L 2231991In secondo luogo viene modificata anche la procedura prevista dallrsquoart 4 la comu-nicazione contenente lrsquoindicazione ldquodei motivi tecnici organizzati o produttivi per i quali si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predet-ta situazione ed evitare in tutto in parte il licenziamento collettivo del numero della collocazione aziendale dei profili professio-nali del personale eccedente noncheacute del personale abitualmente impiegato dei

tempi di attuazione del programma di riduzione del personale delle eventuali misure programmate per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale della attua-zione del programma medesimo del meto-do di calcolo di tutte le attribuzioni patri-moniali diverse da quelle giagrave previste dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettivardquo deve essere inviata anche alle organizzazioni sindacali dirigenzialiAi dirigenti dunque si applicheranno i medesimi criteri di scelta previsti dallrsquoart 5 (carichi di famiglia anzianitagrave ed esigenze tecnico-produttive ed organizzative)Inoltre per il licenziamento del dirigente intimato in mancanza di forma scritta tro-veranno applicazione le regole previste per licenziamento orale ovvero la reintegra-zione nel posto di lavoroPer le impugnazioni valgono peraltro gli stessi termini di decadenza di 60 + 180 giorni rispettivamente per lrsquoimpugnazione stragiudiziale e il deposito del ricorso innanzi al Tribunale del Lavoro

Le sanzioniIn caso di violazione della procedura (inclu-sa lrsquoapplicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare) la nuova normativa prevede per i dirigenti il pagamento di unrsquoindennitagrave compresa tra le dodici e le ventiquattro mensilitagrave dellrsquoultima retribu-zione globale di fatto avuto riguardo alla

natura ed alla gravitagrave della violazioneIl valore della sanzione potragrave essere modifi-cato dalla contrattazione collettiva di riferi-mento sia nel minimo sia nel massimoSi discute se questa sanzione sia diversa e autonoma rispetto allrsquoindennitagrave supple-mentare prevista dai contratti collettivi dei dirigenti ovvero allrsquoindennitagrave prevista dallrsquoaccordo interconfederale del 27 aprile 1995 per le ipotesi di riorganizzazione ristrutturazione riconversione o crisi azien-dale entrambe previste per i licenziamenti individualiLa norma potrebbe prestarsi a diverse interpretazioni tenuto conto anche del fat-to che la ingiustificatezza del licenziamen-to di cui ai contratti collettivi di categoria egrave concetto diverso e piugrave ampio delle con-dotte illegittime datoriali che attengono alla sola violazione delle procedure e dei criteri di scelta Del resto il termine laquoinden-nitagraveraquo egrave diverso dal termine laquoindennitagrave supplementareraquoNon si applicano invece ai dirigenti (e non potrebbe essere diversamente dal momen-to che sono estranei al rapporto di lavoro dirigenziale) le disposizioni normative in tema di contributo di ingresso iscrizione nelle liste e trattamenti di mobilitagraveIn questo scenario si confida in un inter-vento legislativo che coordini alcuni pas-saggi procedurali

I dirigenti devono essere inclusi nella procedura di licenziamento collettivo

La nuova disciplina si applicano i criteri di scelta anche ai dirigenti (carichi di famiglia anzianitagrave esigenze tecnico-produttive ed organizzative vengono coinvolte nella procedura di licenziamento anche le organizzazioni sindacali dei dirigenti

CCNL DIRIGENTI indennitagrave supplementare Per ingiustificatezza del licenziamento da 6 mensilitagrave in su nei licenziamenti individuali per ragioni oggettive

Le sanzioni LEGGE N2231991 indennitagrave risarcitoria Per violazioni procedurali di importo variabile tra le 12 e le 24 mensilitagrave nei licenziamenti collettivi PROBLEMATICHE coordinamento tra la normativa che attiene al sistema sanzionatorio

Estesa ai dirigenti la procedura sui licenziamenti collettivi

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 29: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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di SARA SILANO(Managing Editor morningstarit)

Gli economisti prevedono un migliora-mento della congiuntura globale ma lo scenario non egrave privo di rischi In Borsa i gestori di fondi guardano oltre la recente volatilitagrave e sono piugrave ottimisti sullrsquoEuropa e il Giappone

Una ripresa economica piugrave robusta un ldquonuovo ordinerdquo del petrolio la lotta alla bassa inflazione un dollaro forte e un mondo di bassi rendimenti sono alcuni dei temi che caratterizzeranno il 2015 secon-do gli economisti di Goldman Sachs A questi si aggiungono la divergenza tra gli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati il (lento) cambio di direzione della Federal Reserve il rallentamento della crescita cinese e una maggiore polarizzazione dei mercati emergenti

Le carte per crescereGli investitori delusi per la ldquomancatardquo ripresa dellrsquoeconomia globale ripongono le loro speranze nel 2015 che potrebbe essere migliore anche se i rischi non man-cano Secondo le previsioni di Morningstar il 2014 si chiuderagrave con una crescita del 3 (uguale al 2013) mentre per il 2015 egrave atte-so un Pil (Prodotto interno lordo) in aumento del 35 ldquoQuestrsquoanno abbiamo dovuto fare i conti con alcuni eventi ina-spettatirdquo spiega Andy Brunner che insie-me agli altri analisti ed economisti di Mor-ningstar ha preparato il Global Investment Strategy Asset Allocation ndash Global Outlook per il 2015 ldquoFra questi vanno ricordati la contrazione legata al clima rigido negli Stati Uniti nel primo trimestre gli effetti della crisi Ucraina sullrsquoandamento dellrsquoarea euro e della Russia e lrsquoimpatto dellrsquoaumen-to della tassa sui consumi in Giapponerdquo Secondo Brunner tuttavia ora sulla carta ci sono tutte le condizioni per vedere un miglioramento del Pil mondiale ldquoGli Stati Uniti dovrebbero dare il contributo mag-giore al raggiungimento del risultatordquo continua lrsquoanalista ldquoMa una mano la daranno anche le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali in Euro-pa Cina e nel Sol Levante una diminuzio-ne delle misure di austeritagrave fiscale e alcuni stimoli alla congiuntura Il crollo del prezzo del petrolio potrebbe essere unrsquoaltra leva visto che in molti paesi agisce come un taglio delle tasse che si traduce in maggio-re ricchezza da utilizzare per i consumirdquo

2015 che anno saragrave sui mercati finanziariI rischiLrsquoaltra faccia della medaglia sono i rischi ldquoLe politiche monetarie divergenti posso-no portare una grande volatilitagrave soprat-tutto nei mercati emergentirdquo dice Brunner Crsquoegrave poi il pericolo di una stagnazione del Vecchio continente mentre il Giappone egrave giagrave entrato in recessione tecnica Le ten-sioni geopolitiche continuano e alcuni commentatori sono convinti che lrsquoinstabili-tagrave finanziaria in particolare del settore immobiliare in Cina potrebbe generare forti frenaterdquo Infine lrsquoAmerica Latina e lrsquoarea Emea (Europa Medio Oriente e Afri-ca) saranno condizionate dalla discesa dei prezzi delle commodity che continueragrave ad avere un impatto significativo soprattutto sul Brasile e la Russia

Le previsioni dei gestoriLa recente volatilitagrave dei mercati tuttavia non sembra spaventare i gestori di fondi e gli strategist delle principali case di investi-mento che operano in Italia Nel comples-so il Morningstar Italy Investment Senti-ment Index (MIISI) costruito sulla base delle probabilitagrave attribuite dai money

manager a diversi scenari (mercati in sali-ta stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi indica un andamento piugrave positivo per i mercati azionari sviluppati in partico-lare europeo e giapponese rispetto agli emergenti

Europa in attesa di DraghiIn Europa i gestori guardano oltre la vola-tilitagrave generata dalla crisi politica greca e dalla situazione in Russia e ragionano sulle prossime mosse della Banca centrale euro-pea Nellrsquoultima riunione lrsquoistituto guidato da Mario Draghi ha disatteso le aspettati-ve ottimistiche del mercato con il mancato annuncio di misure di allentamento mone-tario Tuttavia ha dichiarato che faragrave una nuova valutazione allrsquoinizio del 2015 sui risultati degli stimoli lrsquoespansione dello stato patrimoniale e le prospettive inflazio-nistiche impegnandosi ad adottare nuovi strumenti per far ripartire lrsquoeconomia Di conseguenza provvedimenti non conven-zionali potrebbero giagrave essere presi nel pri-mo trimestre anche in considerazione del-la revisione al ribasso delle prospettive di crescita Il sentiment sullrsquoItalia non si

Indice Rendimento da inizio Rendimento da anno - valuta base inizio anno - Euro

STOXX 50 NR EUR 078 078

FTSE MIB TR EUR 112 112

SampP 500 NR USD 821 1920

Nikkei 225 Average TR JPY 448 321

MSCI EM NR EUR 233 233

JPM Germany Constant Mat 10 Yr TR 1565 1565

JPM US Constant Mat 10 Yr TR 1160 2292

JPM Italy Constant Mat 10 Yr TR 2315 2315

JPM EMBI Global TR USD 116 1043

Principali indici azionari e obbligazionari a sei mesi e da inizio anno

Fonte Morningstar Direct Dati in percentuale al 16 dicembre 2014

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

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Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 30: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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discosta da quello sul resto dellrsquoEurozona ma i gestori mostrano una maggior atten-zione allrsquoevoluzione delle riforme del mer-cato del lavoro della giustizia e della CostituzioneSe la Borsa giapponese egrave quella che racco-glie piugrave consensi tra i money manager a dicembre sulla scia del deprezzamento dello yen e lrsquoattesa di nuove misure mone-tarie espansive gli Stati Uniti continueran-no a rivestire un ruolo chiave nel 2015 La ricerca di Exane Derivatives prevede un rialzo dei consumi che dovrebbe portarsi sui beni discrezionali (come abbigliamento tempo libero e ristoranti) principali bene-ficiari dellrsquoaumento del potere di acquisto Dal punto di vista dei mercati azionari dicono gli esperti questo dovrebbe tradur-si in una sovra-performance del mercato azionario come egrave storicamente accaduto in passato

Bond costosiPer quanto riguarda i mercati obbligazio-nari il sentiment egrave moderatamente negati-vo in quanto le valutazioni sono elevate ma ci sono fattori ldquotecnicirdquo che li suppor-tano quali le politiche monetarie e la domanda degli investitori ldquoNel segmento governativo uno yield del decennale sta-tunitense sotto il 22 egrave incompatibile con un processo di lsquonormalizzazionersquo dellrsquoeco-nomiardquo spiega Brunner ldquoSarebbe una cosa eccezionale assistere a una fase restrittiva senza un aumento dei rendi-menti del Treasuryrdquo Gli altri settori del reddito fisso sono influenzati dallrsquoanda-mento dei governativi per cui gli analisti prevedono margini di guadagno di poco superiori per i corporate bond mentre il debito emergente in valuta locale potreb-be subire forti contraccolpi in caso di un ulteriore apprezzamento del dollaro

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

di GIANLUCA COLUCCIO(Partner Ria Grant ThorntonResponsabile Ufficio Torino - Socio CDAF)

e ELENA SANDRONE(Socia CDAF)

IntroduzioneLrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave (OIC) ha recentemente rinnovato quasi total-mente la serie dei principi contabili nazio-nali predisposti in origine a cura dei Consi-gli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri modificati dallrsquoOIC in occa-sione della riforma del diritto societarioNon sono stati oggetto di aggiornamento i principi contabili 11 ( Bilancio drsquoesercizio finalitagrave e postulati) e 30 ( I bilanci interme-di) mentre egrave prevista la prossima pubbli-cazione del principio OIC 24 (Le immobiliz-zazioni immateriali)Non egrave stata ugualmente oggetto di revisio-ne la serie di principi contabili emanati direttamente dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave con la nuova numerazione pertanto dallrsquoOIC 1 ( I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio drsquoesercizio) fino allrsquoOIC 8 ( Le quote di emissione di gas ad effetto serra)I principi nella nuova versione sono da applicarsi per le societagrave di capitali che redigono il bilancio in base alle disposizio-ni del Codice Civile giagrave a far data dal 31 dicembre 2014 egrave permessa lrsquoapplicazione per i soli OIC 15 20 e 21Obiettivo del progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali egrave stato quel-lo di tenere conto degli sviluppi verificatisi nella materia contabile nel periodo di tem-po trascorso dallrsquoultima revisione dei prin-cipi stessi (2005) con riferimento sia allrsquoevoluzione della normativa e della pras-si contabile nazionale che allrsquoevoluzione degli orientamenti dottrinali e della rego-lamentazione contabile internazionaleLrsquoaggiornamento egrave stato realizzato anche alla luce di quelli che sono gli effettivi uti-lizzatori ( prevalentemente piccole e medie imprese) dei principi in modo da realizza-re un set di principi in grado di venire incontro alle esigenze rappresentate da tali soggetti e dai relativi stakeholder La nuova edizione dei principi OIC ne rende

infatti piugrave agevole la lettura e lrsquoutilizzo Quanto agli aspetti piugrave formali la lettura si svolge attraverso paragrafi numerati con eliminazione delle note ogni docu-mento egrave inoltre suddiviso per sezioni riguardanti le finalitagrave lrsquoambito di applica-zione le definizioni la classificazione e il contenuto delle voci la rilevazione iniziale le valutazioni successive e la nota integra-tiva Una veste grafica che rende piugrave velo-ce la ricerca e lrsquoanalisi adeguata come detto alla attuale prassiI temi di approfondimento con cui gli ope-ratori saranno chiamati a confrontarsi non riguardano solo i profili tipicamente conta-bili ma intercettano anche tematiche societarie e alcuni profili tributari Di seguito si riepilogano i principali aggior-namenti apportati sui singoli OIC

OIC 9 - Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizza-zioni materiali e immaterialiLa definizione di valore egrave stata coordinata con quella contenuta nellrsquo IFRS 13 fair value Il valore recuperabile egrave definito come il maggiore tra il valore drsquouso e il valore equo mentre il valore drsquouso si ottiene attraverso lrsquoattualizzazione dei flussi di cassa attesi da unrsquoattivitagrave o da una UGC (Unitagrave generatrice di cassa) metodologia mutuata dallo IAS 36 Impairment of Assets In sostituzione al metodo dellrsquoat-tuazione egrave consentita lrsquoapplicazione del metodo semplificato basato sul concetto di ldquocapacitagrave di ammortamentordquo per le sole imprese minori definite come le imprese che per due esercizi consecutivi non hanno superato due dei seguenti limiti 40 milioni di euro di ricavi 20 milioni di euro di attivo e 250 dipendenti

OIC 10 - Rendiconto finanziarioLa grandezza finanziaria di riferimento per la redazione del rendiconto egrave rappresenta-ta dalle Disponibilitagrave Liquide mentre il rife-rimento al Capitale Circolare Netto viene escluso Viene tassativamente vietata la compensazione dei flussi finanziari di segno opposto anche appartenenti alla medesima categoria egrave inoltre prevista una sezione dedicata alla redazione del rendi-conto finanziario consolidato e viene impo-sta la classificazione dei dividendi incassa-ti nella gestione reddituale e di quelli pagati nellrsquoattivitagrave di finanziamentoI flussi finanziari derivanti da acquisizioni di societagrave e rami drsquoazienda vanno rappre-sentati distintamente

2015 che anno saragrave sui mercati finanziari

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 31: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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OIC 12 - Composizione e schemi di bilancio drsquoesercizioViene fornita una definizione piugrave organica di attivitagrave ordinaria e straordinaria basata sulla natura dellrsquooperazione in relazione allrsquoattivitagrave di impresa e viene definito meglio il contenuto della macro classe A5 del conto economico prevedendo che i ripristini di valore vengano evidenziati separatamente al punto c e gli accantona-menti a fondi rischi ed oneri relativi allrsquoat-tivitagrave caratteristica o accessoria devono essere classificati prioritariamente tra le voci della classe B di conto economico alle quali si riferiscono diverse pertanto da B12 e B13 che hanno natura residualeLe informazioni in nota integrativa devono essere presentate secondo lrsquoordine in cui le relative voci sono indicate negli schemi di stato patrimoniale e conto economico e alcuni nuovi criteri di classificazione potrebbero comportare un impatto fiscale ai fini della determinazione della base imponibile IRAP e del computo del ROL

OIC 13 - RimanenzeIl metodo del costo specifico diviene obbli-gatorio per la valorizzazione dei beni non fungibili e facoltativo per quelli fingibili (in alternativa a Lifo Fifo costo medio ponde-rato) Ai fini della valutazione delle rima-nenze egrave previsto che i contributi in conto esercizio acquisiti a titolo definitivo ven-gano portati in deduzione del costo di acquisto mentre lrsquoapplicazione del costo specifico potrebbe avere un impatto fiscale derivante dal mancato riconoscimento fiscale delle svalutazioni che risultano dallrsquoapplicazione di tale metodo (circolare AE n78E del 2013)

OIC 14 - Disponibilitagrave liquideNella nuova versione dellrsquoOIC vengono illustrate le regole di contabilizzazione allrsquointerno dei singoli bilanci delle societagrave facenti parte di un gruppo delle poste che derivano dallrsquoadesione a un contratto di cash pooling

OIC 15 - CreditiViene introdotto il trattamento contabile relativo alla vendita con riserva di proprie-tagrave ( art 1523 CC) rilevata al momento della consegna del bene in forza del prin-cipio di prevalenza della sostanza sulla forma e viene esplicato lrsquoobbligo di scorpo-ro dellrsquointeresse implicito per i crediti com-merciali e il divieto di applicazione dello stesso per i criteri finanziariPer i crediti per i quali nonostante la spe-cifica indicazione a contratto di una sca-denza inferiore a 12 mesi al momento

della stipula si egrave a conoscenza del fatto che lrsquoincasso avverragrave in un arco temporale marcamente superiore allrsquoanno egrave necessa-ria lrsquoattualizzazione Viene infine regolata la cancellazione dei crediti che si fonda su un modello contabile basato sul concetto di ldquotrasferimento dei rischirdquo

OIC 16 - Bilancio consolidatoNel bilancio consolidato la differenza posi-tiva da annullamento non allocabile ad asset della partecipata neacute identificabile come differenza di consolidamento deve essere iscritta in detrazione della ldquoRiserva di consolidamentordquo e solo lrsquoeventuale eccedenza saragrave imputata a conto economi-co tra gli oneri straordinari (E21) Il ldquoFon-do di consolidamento per rischi e oneri futurirdquo va classificato alla voce BI 2) ndash bis Ersquo stato infine precisato che minusvalenze e plusvalenze da cessioni e acquisizioni parziali senza perdita di controllo vanno imputate al conto economico consolidatoNellrsquoapplicazione del metodo del patrimo-nio netto egrave stata eliminata lrsquoopzione che consentiva di utilizzare il cd ldquometodo patrimonialerdquo per la contabilizzazione dei saldi di rivalutazione derivanti da fenome-ni reddituali della partecipata debitamen-te rettificati sono imputati nel conto eco-nomico della partecipante per la quota di sua pertinenza secondo il principio di competenza economica e quindi nello stes-so esercizio al quale il risultato si riferisce

OIC 18 - Ratei e riscontiErsquo stato introdotto un paragrafo specifico che disciplina la contabilizzazione del maxicanone nel caso di leasing finanziari mentre egrave stata eliminata la distinzione tra ratei e risconti nello stato patrimoniale anche quando il loro ammontare egrave consi-derevole

OIC 19 - DebitiLe obbligazioni proprie acquistate sul mer-cato devono essere iscritte nellrsquoattivo indi-pendentemente dalla loro destinazione e non piugrave a storno del debito obbligazionario Nel caso di sostituzione di un prestito a breve con un prestito a lungo termine che si conclude tra la data di riferimento e quella di formazione del bilancio il debito deve continuare ad essere classificato come esi-gibile entro lrsquoesercizio Egrave stata prevista la trattazione di alcuni argomenti specifici quali le obbligazioni indicizzate e il rimbor-so anticipato del prestito obbligazionario

OIC 20 ndash Titoli di debitoEgrave stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa

lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione dei titoli o lrsquoattivo circolante e la possibilitagrave di classificazione contempo-ranea di titoli della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolanteLe spese di cessione dei titoli vanno rileva-te autonomamente nel conto economico indipendentemente dalla classificazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plusvalenza da realizzo In caso di cambio di destina-zione viene iscritto il valore determinato con il criterio adottato per la valutazione della voce di provenienza e a fine esercizio la valutazione viene fatta seguendo i crite-ri della categoria di destinazione

OIC 21 - PartecipazioniErsquo stato introdotto il concetto di ldquomanage-ment intentrdquo (volontagrave della direzione circa lrsquoeffettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio) ai fini della classificazione delle partecipazioni nellrsquoat-tivo immobilizzato o circolante Ersquo stata inoltre introdotta la possibilitagrave di classifi-cazione contemporanea di un portafoglio di partecipazioni della medesima specie nellrsquoattivo immobilizzato e circolante Le spese di cessione delle partecipazioni van-no rilevate autonomamente nel conto eco-nomico indipendentemente dalla classifi-cazione dellrsquoeventuale minusvalenza o plu-svalenza da realizzo In caso di cambio di destinazione viene iscritto il valore deter-minato con il criterio adottato per la valu-tazione della voce di provenienza A fine esercizio la valutazione viene fatta seguen-do i criteri della categoria di destinazioneIl mancato esercizio di un diritto di opzione non comporta necessariamente un obbligo di svalutazione della partecipazione ma rappresenta un possibile indicatore di per-dita durevole di valore gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni immobilizzate possono essere iscritte nella gestione finanziaria (voce C) o straordina-ria (voce E) di conto economico in ragione dei criteri dellrsquoOIC 29 e OIC 12

OIC 22 - Conti drsquoordineErsquo previsto lrsquoinserimento nei conti drsquoordine dei soli impegni che per loro natura e ammontare possono incidere in modo rile-vante sulla situazione patrimoniale e finan-ziaria della societagrave sono esclusi dai conti drsquoordine delle garanzie ricevute menziona-te solo in Nota Integrativa

OIC 23 - Lavori in corso su ordinazioneEgrave stata introdotta lrsquoobbligatorietagrave del metodo di valutazione a percentuale di

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 32: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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OIC 28 - Patrimonio nettoEgrave stata esplicitata la modalitagrave di determina-zione della ldquoperdita oltre il terzo del capita-le socialerdquo ed egrave stata introdotta la possibili-tagrave che la rinuncia a un credito anche di natura commerciale a favore della societagrave sia considerata contabilmente come una apporto di patrimonio se si concretizza in un atto formale e se egrave finalizzata al raffor-zamento patrimoniale della societagraveViene inoltre precisato che i versamenti a titolo di finanziamento fruttiferi o infrutti-feri sono quelli per i quali la societagrave ha un obbligo di restituzione

OIC 29 - Cambiamenti di principi contabili cambiamenti di stime contabili correzione di errori eventi e operazioni straordinarie fatti intervenuti dopo la chiusura dellrsquoesercizioViene limitata a due soli casi la possibilitagrave di determinare gli effetti del cambiamento di principio contabile con applicazione del metodo prospettico (impossibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto pregresso dellrsquooperazione oppu-re eccessiva onerositagrave nella sua determina-zione) ed egrave stata eliminata la possibilitagrave di calcolo dellrsquoeffetto cumulativo derivante dal cambiamento di un principio contabile alla fine dellrsquoesercizio di applicazioneEgrave stata inoltre eliminata la distinzione tra errore determinante ed errore non determi-nante il focus egrave sugli errori che arrecano pregiudizio alla conformitagrave del bilancio rispetto al postulato della rappresentazione veritiera e corretta Vi egrave inoltre specifica previsione di correzione degli errori com-messi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economi-co con contropartita a patrimonio netto

OIC 31 - Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapportoLrsquoiscrizione a conto economico degli accan-tonamenti per rischi e oneri segue il criterio di classificazione dei costi per natura ed egrave stata introdotta la trattazione di alcuni fon-di peraltro giagrave previsti nella prassi contabi-le Fondo di indennitagrave per cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e con-tinuativa i fondi rischi per cause in corso altri fondi per rischi inerenti la cessione dei crediti fondo per resi di prodotti Egrave stata ampliata la trattazione di alcuni fondi quali Fondi recupero ambientale Fon-di per prepensionamento e ristrutturazioni aziendali (possibilitagrave di iscrizione solo dal momento in cui i piani sono approvati dallrsquoorgano amministrativo) e infine egrave sta-ta aggiornata la trattazione relativa al TFR alla luce della riforma avvenuta nel 2006

completamento con riferimento alle com-messe di durata pluriennale (nel rispetto di alcune specifiche condizioni) mentre per le commesse di durata infrannuale vi e possibilitagrave di utilizzo di entrambi i metodi percentuale di completamento e commes-sa completataSono stati inclusi degli incentivi tra i ricavi di commessa solo in presenza di formale accettazione da parte del committente entro la data di bilancio oppure in presen-za di alta probabilitagrave di accettazione basa-ta su informazioni recenti ed esperienza storica sono stati inserimento dei costi per lrsquoacquisizione della commessa e dei costi pre - operativi tra i costi di commessa e non piugrave nelle immobilizzazioni immateriali

OIC 25 - Imposte sul redditoNel nuovo OIC vi egrave una disamina concer-nente la fiscalitagrave differita nel caso di opera-zioni straordinarie Viene inoltre chiarita lrsquoesclusione dellrsquoiscrizione di imposte antici-pate differite nel caso(i) di rilevazione ini-ziale dellrsquoavvenimento e (ii) di rilevazione iniziale di attivitagrave e passivitagrave in operazioni che non sono di natura straordinaria e che non influenzano direttamente neacute il risultato civilistico neacute il reddito imponibileSi darsquo evidenza della fiscalitagrave differita relati-vamente ai casi di disallineamento tra valori civilistici e fiscali di partecipazioni in con-trollate collegate e joint venture (a eccezio-ne dei disallineamenti dovuti ad utili non distribuiti se la controllante esercita un controllo sulle politiche di distribuzione dei dividendi e non sia prevista nel prevedibile futuro una distribuzione di utili)Egrave prevista la possibilitagrave di non iscrivere le imposte differite sulle riserve in sospensio-ne di imposta nel caso vi siano scarse probabilitagrave di distribuzione delle riserve ai soci e viene inclusa nel principio la tratta-zione delle tematiche legate agli istituti della trasparenza e del consolidato fiscale

OIC 26 - Operazioni attivitagrave e passivitagrave in valuta esteraErsquo prevista la suddivisione esplicita tra poste monetarie e non monetarie (iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto) con specifici esempi e viene richiesta la separata indicazione della componente valutativa e quella di conver-sione solo per le poste monetarieI fondi per rischi e oneri e i conti drsquoordine relativi a passivitagrave in valuta vengono assi-milati a poste monetarie e vengono tratta-ti in apposita sezione i lavori in corso su ordinazione in valuta

di PAOLO PIETRO BIANCONE(Universitagrave degli Studi di Torino- Socio CDAF)

Leconomia e la finanza islamica rappre-sentano uninteressante opportunitagrave per le aziende italiane e torinesi in par-ticolare

Il tema puograve essere visto sotto diversi aspetti in primo luogo la presenza di capitali provenienti dai Paese islamici rappresenta una opportunitagrave per le imprese e le amministrazioni pubbliche per attrarre risorse finanziarie utili per lo sviluppo

Non egrave un caso che la Gran Bretagna sia diventato il primo paese occidentale a emettere un prestito obbligazionario isla-mico attirando ordini superiori a 2 miliar-di di sterline da investitori globali per la vendita del debito sharia-compliant Inol-tre leconomia islamica egrave sinonimo di opportunitagrave di sviluppare nuovi mercati di sbocco per il made in italy che egrave sem-pre apprezzato non solo nel comparto Luxory ma anche del Food e della Moda accessibile Infine aprirsi alla finanza isla-mica significa offrire la possibilitagrave di svi-luppare un mercato finanziario comple-mentare che possa consentire una maggiore integrazione della popolazione migrante offrendo prodotti (di investi-mento e di finanziamento) sharia com-pliance

Tutto questo egrave stato affrontato il 17 e 18 novembre scorsi al primo Turin Islamic Economic Forum tenutosi a Torino su iniziativa di Comune Camera di Commer-cio e Universitagrave di Torino con il suo Osservatorio sulla finanza islamica (erciforg) Lobiettivo egrave creare sulla cittagrave un hub di finanza islamica per intercettare flussi di investimenti per le imprese e svi-luppare il territorio

Del resto la crescita e lo sviluppo della finanza islamica ha visto risultati misti lo scorso anno Il rapporto presentato da Thomson Reuters stima attivitagrave di finanza islamica a 1660 miliardi dollari nel 2013 I fondi islamici e sukuks presentano valori di crescita con il 14 e lrsquo11 di crescita

Leconomia islamica opportunitagrave e sfida per il territorio

Principi contabili nazionali le principali novitagrave introdotte dallrsquoOrganismo Italiano di Contabilitagrave

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

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sono la Turchia (393 miliardi dollari) gli Emirati Arabi Uniti (225 miliardi dollari) lIndonesia (188 miliardi dollari) e lrsquoIran (171 miliardi dollari)

bull Mercato dei viaggi e turismo la spesa globale del musulmano in viaggio (in uscita) egrave aumentata del 77 rag-giungendo 140 miliardi di dollari nel 2013 Questo rappresenta l116 della spesa globale e si prevede di raggiunge-re i 238 miliardi dollari entro il 2019 I paesi di origine dei turisti musulmani (nel 2013) sulla base delle spese sono stati Arabia Saudita (178 miliardi dolla-ri) Iran (143 miliardi dollari) Emirati Arabi Uniti (112 miliardi dollari) Qatar (78 miliardi dollari) Kuwait (77 miliardi dollari) e Indonesia (75 miliardi dollari)

bull Mercato dei Media e intratteni-mento la spesa globale musulmana per intrattenimento e cultura egrave cresciuta del 73 per raggiungere 185 miliardi dollari nel 2013 Questo rappresenta il 52 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 301 miliardi dollari entro il 2019 I paesi con il maggior consumo di attivitagrave di intrattenimento (sulla base dei dati 2013) sono Turchia (303 miliardi dollari) Indonesia (94 miliardi dollari) Stati Uniti (91 miliardi dollari) Iran (9000 milioni dollari) e la Francia (84 miliardi dollari)

bull Mercato Farmaceutico e dei pro-dotti Cosmetici la spesa dei consu-matori musulmani per i prodotti farma-ceutici egrave aumentato del 21 per raggiungere 72 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato farmaceutico musulmano ad essere 66 della spesa globale e si prevede di raggiungere i 103 miliardi dollari entro il 2019 Principali

paesi musulmani consumatori di tali pro-dotti sono la Turchia (89 miliardi dolla-ri) lrsquoArabia Saudita (59 miliardi dollari) Indonesia (49 miliardi dollari)w e lrsquoIran (37 miliardi dollari)

La spesa globale musulmana sui cosmetici egrave aumentata dellrsquo1 raggiungendo i 46 miliardi dollari nel 2013 Questa spesa egrave il 678 della spesa del settore globale e si prevede di raggiungere 73 miliardi dollari entro il 2019 I paesi musulmani con eleva-ti consumi di cosmetici sono Emirati Arabi Uniti (49 miliardi dollari) Turchia (44 miliardi dollari) India (35 miliardi dollari) e Russia (34 miliardi dollari) sulla base delle stime 2013

I dati dimostrano le opportunitagrave per il ter-ritorio che va stimolato e interessato a comprendere le logiche e le influenze cul-turali che sottendono leconomia e la finanza islamica A questo proposito lOsservatorio dellUni-versitagrave di Torino (wwwerciforg) sta sup-portando attraverso la sua rete di relazio-ni con partner nei Paesi del Golfo alcune iniziative imprenditoriali italiane ldquosharia compliancerdquo per lattrazione di capitali e lo sviluppo di mercato Nei primi giorni del prossimo maggio egrave inoltre in programma un convegno inter-nazionale presso la Scuola di Management ed Economia dellUniversitagrave di Torino organizzato dallOsservatorio sulla finanza islamica con luniversitagrave saudita EFFAT e lIslamic Research and Training Institute Lincontro che attrarragrave ricercatori e docen-ti egrave preliminare alla seconda edizione del Tief in programma i prossimi 19 e 20 otto-bre che richiameragrave la presenza di operato-ri di settore per studiare nuove opportuni-tagrave di business e partnership con il nostro territorio

anno su anno mentre il banking ha regi-strato un calo del 5 delle sue attivitagrave

Nella figura egrave presentata la scomposizione degli assets di finanza islamica

Da questi dati emerge inoltre che leco-nomia islamica vede ottime opportunitagrave per le imprese italiane alla ricerca di mer-cati La spesa mondiale relativa alla popo-lazione musulmana nei settori caratteriz-zanti egrave la seguente (escluso finance)

bull Mercato alimentare la spesa globa-le dei musulmani per gli Alimenti e Bevande (F amp B) egrave aumentata del 108 raggiungendo i 1292 miliardi di dollari nel 2013 Questo porta il potenziale nucleo Halal del mercato alimentare nel 2013 ad essere il 177 della spesa glo-bale rispetto al 166 dellrsquoanno prece-dente Questa spesa egrave destinata a cre-scere a un mercato stimato di 2537 miliardi di dollari entro il 2019 che rap-presenteranno il 212 della spesa glo-bale I paesi musulmani Top per consu-mo alimentare sono lrsquoIndonesia (190 miliardi dollari) Turchia (168 miliardi dollari) Pakistan (108 miliardi dollari) e Iran (97 miliardi dollari) sulla base dei dati 2013

bull Mercato Abbigliamento e Moda la spesa dei consumatori musulmani su abbigliamento e calzature egrave aumentato fino all119 per raggiungere 266 miliardi dollari nel 2013 Questo porta il mercato dellrsquoabbigliamento musulmano ad essere 119 della spesa globale e si prevede di raggiungere 488 miliardi di dollari entro il 2019 I Principali paesi con consumatori musulmani per acquisto di abbigliamento (in base ai dati 2013)

Islamic Finance Segments (Current State)

Fonte Thomson Reuters Islamic 2014

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 34: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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di SARAH DE ROCCO e MARCO STRINI(Pema - Marsh SpA)

Nel primo semestre 2014 si consolida il trend positivo del mercato italiano dellrsquoMampA che ha registrato un incremento sia in termini di volumi sia di controvalori rispetto allrsquoanno precedente Nei primi sei mesi dellrsquoanno infatti sono state chiuse operazioni per quasi 16 miliardi di euro di controvalore contro i 121 miliardi di euro rilevati nel primo semestre dello scorso anno (+30) Forte incremento anche in termini di volumi 260 operazioni concluse (+45 rispetto al primo semestre 2013) di cui 82 realizzate da investitori esteri per oltre 5 miliardi di euro a conferma del rinnovato interesse per le eccellenze del mercato italiano

Il contesto in cui sono attivi oggi gli opera-tori nazionali ed internazionali sul mercato italiano siano essi soggetti industriali o investitori istituzionali richiede tuttavia unrsquoattenta valutazione del rendimento atteso e dei potenziali rischi connessi a ogni singola operazione di acquisizione o di cessione A fronte di una persistente incertezza sulle tempistiche della ripresa economica che contraddistingue ancora il nostro scenario macroeconomico si regi-stra un maggior grado di prudenza da parte degli operatori italiani e stranieri

Lo sviluppo delle polizze WampI nelle operazioni di finanza straordinaria

coinvolti in operazioni di finanza straordi-naria Questo aspetto si concretizza nel ricorso a strutture alternative di garanzia che possano proteggere il valore dellrsquoinve-stimento contro potenziali rischi successivi alla chiusura dellrsquooperazione

Tra le diverse tipologie di garanzie nego-ziate tra compratore e venditore durante unrsquooperazione di finanza straordinaria sta crescendo anche in Italia il ricorso alle soluzioni assicurative cosiddette Warranty amp Indemnity (WampI) La polizza assicurativa Warranty amp Indemnity egrave uno strumento strategico che permette di trasferire al mercato assicurativo il rischio connesso alle potenziali future perdite economiche derivanti da un evento che ha generato una violazione delle dichiarazioni e garan-zie (reps amp warranties) del soggetto vendi-tore contenute allrsquointerno del contratto di compravendita (Sell amp Purchase Agree-ment) dellrsquooperazione

Lo scopo della polizza WampI che puograve esse-re sottoscritta alternativamente dal vendi-tore o direttamente dal compratore egrave quindi quello di tenere indenne lrsquoassicurato da ogni perdita economica derivante da una violazione delle reps amp warranties rilasciate dal soggetto venditore nel con-tratto di compravendita garantendo a tut-ti gli effetti il trasferimento del rischio al mercato assicurativo La durata massima della polizza WampI egrave pari a 7 anni periodo che copre i termini di prescrizione delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal ven-ditore nel contratto di compravendita

Al fine di tutelare lrsquoassicurato dal manca-to adempimento delle obbligazioni del venditore sulla base del co ntratto di com-pravendita la polizza WampI viene struttu-rata sulla base di quanto negoziato dalle parti allrsquointerno del contratto di compra-vendita (SPA) e riflette il meccanismo di indennizzo regolato al suo interno in ter-mini di franchigia massimale e durata con la possibilitagrave tuttavia per il comprato-re di acquistare sul mercato assicurativo una copertura piugrave estesa a seconda delle proprie necessitagrave

I benefici della polizza WampI che puograve essere utilizzata a tutti gli effetti come strumento di negoziazione o come elemento di facilita-zione per la chiusura dellrsquooperazione sono molteplici sia per il compratore sia per il venditore (cfr tabella riassuntiva)

Uno dei fattori che ha contribuito maggior-mente alla crescita e allo sviluppo delle polizze assicurative WampI egrave sicuramente lrsquoevoluzione dei suoi parametri di riferi-mento che fino a poco tempo fa rendeva-no questa soluzione soprattutto in Italia un affare per pochi Nel corso degli ultimi anni infatti stiamo assistendo a una mag-giore apertura del mercato assicurativo anche grazie allrsquoingresso di nuovi soggetti e a una rinnovata competizione tra gli assicuratori che ha consentito di ottenere una significativa riduzione sia del livello di franchigia applicata alla polizza sia dei premi richiesti

Se fino a qualche anno fa infatti non era insolito constatare un premio di polizza sempre quotato per lrsquointero periodo di copertura e mai su base annuale compre-so tra il 4-5 del massimale acquistato oggi il tasso applicato dagli assicuratori egrave sensibilmente sceso e si attesta nellrsquointer-vallo tra lrsquo1 e il 3

La combinazione di questi fattori ha per-messo a Marsh di strutturare nel corso degli ultimi tre anni polizze assicurative WampI per un valore totale in termini di limiti di indennizzo acquistati pari a 274 miliardi di Euro nella sola area EMEA (Europe Middle East and Africa) con una crescita nel volume annuo delle polizze WampI pari a circa il 25 su base EMEA e del 20 annuo con riferimento al solo mercato italiano

VANTAGGI PER IL COMPRATORE

bull Permette di incrementare limite eo durata delle garanzie contrattuali ottenute in sede di negoziazione

bull Differenzia lofferta in un processo a base dasta

bull Facilita il mantenimento dei buoni rapporti tra le parti nel caso di una partnership successiva allinvestimento

bull Facilita il meccanismo di indennizzo attraverso la creazione di un rapporto diretto tra compratore e assicuratore in caso di sinistro

bull Facilita il ricorso al finanziamento necessario per la chiusura delloperazione

VANTAGGI PER IL VENDITORE

bull A differenza di altri tipi di garanzie (contrattuali escrow o fidejussioni) per le quali le perdite rimarrebbero a carico del venditore in aggiunta al costo della garanzia la polizza WampI permette il pieno trasferimento allassicuratore delle respon-sabilitagrave assunte allinterno del SPA

bull Garantisce una maggiore libertagrave di distri-buire il ricavato della vendita agli azionisti evitando significativi rischi post-closing offrendo lopportunitagrave di una clean-exit ai fondi di investimento potenzialmente coinvolti nelloperazione

bull Permette al venditore di ottenere un mag-giore ricavato dalla vendita (arbitraggio tra il premio di polizza e ladeguamento del prezzo rispetto al caso della cessione senza garanzie) Fonte Rapporto MampA di KPMG

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

38

ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

39

drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 35: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

Il patto di non concorrenzadi VALENTINA POMARES(Partner Responsabile del diparti-mento di diritto del lavoro e delle relazioni industriali Studio Eversheds Bianchini)

Il patto di non concorrenza egrave uno strumen-to tecnico-giuridico che permette alle imprese di evitare almeno temporanea-mente il passaggio di un proprio collabo-ratore a un diretto concorrente Un significativo know-how la conoscenza specifica di particolari mercati o la gestio-ne di importanti clienti costituiscono in capo ai lavoratori un prezioso patrimonio cognitivo molte volte strategico a cui le imprese sempre piugrave spesso non possono rinunciare tanto piugrave se tale rinuncia puograve comportare un rafforzamento di un con-corrente diretto In questrsquoottica la fidelizzazione dei dipen-denti ldquochiaverdquo diventa unrsquoattivitagrave fonda-mentale per le sorti di unrsquoazienda che vuo-le continuare a crescere ed innovare Se da un lato tale fidelizzazione si puograve ottenere con piani drsquoincentivazione a lun-go termine (deffered compensation awards o retention bonus) tali strumenti potreb-bero non essere del tutto efficaci Di qui lrsquoesigenza di vincolare i dipendenti spe-cialmente con qualifica dirigenziale con veri e propri patti di non concorrenza Lrsquoistituto egrave regolato dallrsquoart 2125 del Codi-ce Civile che prevede una serie di requisiti e limitiPassiamo a esaminare nel dettaglio cosa prevede detta norma

Individuazione della fattispecieIl patto di non concorrenza (art 2125 cc) egrave un contratto a prestazioni corri-spettive e a titolo oneroso con il quale datore di lavoro si obbliga a corrispon-dere al lavoratore una somma di denaro in cambio dellimpegno di questultimo a non svolgere attivitagrave concorrenziale per il tempo successivo alla cessazione del rapporto

La norma si ricollega allrsquointeresse dellrsquoim-prenditore a che lrsquoex dipendente non utiliz-zi i segreti e le notizie apprese durante il rapporto in modo da proteggere il proprio patrimonio immateriale costituito sia da elementi interni allrsquoazienda quali lrsquoorganiz-zazione amministrativa e tecnica i proces-si di lavoro il know-how aziendale etc che da elementi esterni allrsquoazienda quali la clientela lrsquoavviamento etc (Cass 7 giugno 2013 n 14413 Trib Milano 31 luglio 2003 Pret Milano 2 novembre 1978)

non solo allrsquoItalia ma anche allrsquointero territorio europeo (Trib Milano 3 maggio 2005 Cass 10 settembre 2003 n 13282 Trib Milano 3 maggio 2005 n 1484 Trib Milano 22 ottobre 2003)

CorrispettivoA fronte del sacrificio richiesto al lavorato-re lrsquoart 2125 cc impone alle parti il pa-gamento di un corrispettivo lasciando allrsquoautonomia privata la determinazione dellrsquoentitagrave e delle modalitagrave di correspon-sione Il corrispettivo deve comunque essere congruo in relazione al vincolo di oggetto di territorio e di durata che gra-vano sul lavoratore La giurisprudenza ha ritenuto congrui corrispettivi oscillanti tra il 15 e il 35 della retribuzione secon-do lrsquoampiezza dei vincoli di oggetto di territorio e di durata

Opzione e recessoEra prassi abbastanza consolidata quella di inserire nei patti di non concorrenza un patto di opzione o una clausola di recesso al fine di attribuire al datore di lavoro la facoltagrave di decidere entro un determinato periodo di tempo se avvalersi o meno del patto di non concorrenza Inizialmente la giurisprudenza si era pronunciata in sen-so favorevole sia al patto di opzione (Cass 24 marzo 1980 n 1968) che al recesso unilaterale (Cass 10 aprile 1978 n 1686)

Successivamente si egrave sviluppato un orien-tamento giurisprudenziale che in tema di recesso unilaterale ha ritenuto legittima detta facoltagrave solo nel caso in cui il datore di lavoro fosse receduto dal patto al momento della cessazione del rapporto e non successivamente (Cass 8 gennaio 2013 n 212 Trib Milano 30 maggio 2007 Trib Milano 25 luglio 2000 Trib Milano 15 dicembre 2001) In questo contesto di assoluta incertezza lrsquoinserimento di una siffatta clausola deve essere valutato con attenzione per non incorrere in una pro-nuncia di nullitagrave della stessa

Il patto di non concorrenza deve necessa-riamente avere determinati requisiti previ-sti dalla legge a pena di nullitagrave Piugrave preci-samente il patto deve risultare da atto scritto deve prevedere un corrispettivo e deve essere contenuto entro determinati limiti di oggetto di tempo e di luogo

Forma e durataLa forma scritta egrave richiesta ad substantiam e deve riguardare tutti gli elementi del patto presi in considerazione dalla legge Per quanto riguarda la durata il secondo comma dellrsquoart 2125 cc stabilisce che il vincolo non puograve essere pattuito per un periodo superiore ai cinque anni per i diri-genti e ai tre anni negli altri casi e che se egrave stato concordato un tempo superiore questo egrave automaticamente ridotto entri i limiti previsti dalla legge

OggettoIn astratto nel silenzio dellrsquoart 2125 cc sembrerebbe possibile considerare quale oggetto del patto qualunque attivitagrave eser-citata dallrsquoex-dipendente in seguito alla cessazione del contratto La giurispruden-za ha tuttavia affermato la nullitagrave del pat-to qualora la professionalitagrave del lavoratore sia compressa al punto tale da privarlo di qualunque potenzialitagrave reddituale Inoltre puograve essere considerato nullo il patto che preveda senza ulteriori elementi di specifica-zione il divieto di prestare attivitagrave per azien-de operanti nello stesso settore dellrsquoimpresa datrice di lavoro (Trib Milano 4 marzo 2009 Pret Milano 13 gennaio 1999)

TerritorioUn ulteriore elemento che deve essere precisamente individuato nel patto pena la nullitagrave dello stesso egrave la sua limitazione geografica La congruitagrave del limite territo-riale andragrave valutata insieme allrsquooggetto tenendo conto del fatto che tanto piugrave egrave ampio lrsquooggetto del patto tanto piugrave sarebbe opportuno circoscriverne lrsquooperativitagrave solo ad alcune zone o quantomeno pre-vedere un compenso piugrave elevato proporzionale al maggior sacrificio del lavo-ratoreNellrsquoera del mercato globale sono stati ritenuti perfetta-mente legittimi patti estesi 35

36

Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

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NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 36: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

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Formazione e innovazione un nesso da valorizzare

di RENATO CUSELLI(Presidente Fondirigenti amp AMC)

Lrsquoinnovazione tema centrale del Forum Piccola Industria del 3 e 4 ottobre us a Napoli egrave ormai riconosciuta come una delle principali leve per lo sviluppo di unrsquoimpresa soprat tut to nellrsquoat tuale ambiente competitivo caratterizzato da elevati livelli concorrenziali esigenze sofi-sticate della clientela e continui cambia-menti tecnologici

I risultati di una ricerca di Fondirigenti sui nessi tra formazione e innovazione a par-tire da un campione relativo ai Piani for-mativi presentati negli ultimi due anni da circa 2000 PMI tra le oltre 10000 a noi aderenti hanno messo in luce lrsquoincidenza delle attivitagrave di formazione attraverso i suoi diversi strumenti di azione sui proces-si di innovazione allrsquointerno delle imprese beneficiarie

Lrsquoinnovazione egrave un processo che coinvolge lrsquoorganizzazione in tutte le sue dimensioni ndash produttive tecnologiche strutturali e culturali ndash e che sempre piugrave tende a uscire dai confini organizzativi per cercare di integrarsi con altre ldquofontirdquo di innovazione esterne allrsquoimpresa

Si segna cosigrave il passaggio dalle logiche dellrsquoinnovazione lsquochiusarsquo confinata ai reparti di RampS aziendali a quella lsquoapertarsquo basata invece su un modello di rapporti reticolari senza precisa distinzione tra internoesterno uno schema che apre sce-nari importanti per le PMI

Lrsquoinnovazione cosigrave interpretata risulta fat-ta essenzialmente di cultura tacita di saperi di storia di competenza che in certi luoghi e momenti prende la forma di una nuova idea in grado di assumere un interesse di tipo di economico

Eacute in questo quadro che sempre piugrave la for-mazione nelle sue diverse accezioni lsquofor-malirsquo e lsquoinformalirsquo diventa un potenziale vettore di fenomeni drsquoinnovazione met-tendo al centro il capitale umano la cono-scenza e le competenze (intangible asset) fattori difficilmente imitabili dai concorren-ti alla base del vantaggio competitivo delle imprese italiane

Il legame tra capitale umano e innovazio-ne egrave da sempre una delle caratteristiche distintive delle nostre migliori aziende Le nostre imprese piugrave competitive e che risen-tono meno di altre della grave crisi in atto sono proprio quelle che hanno saputo affrontare questa situazione investendo in ricerca e formazione chi aveva in ldquoserba-toiordquo risorse sufficienti ha potuto anticipa-re lrsquoemergenza confermando se non addi-rittura aumentando le performance e le quote di mercato

Che fare invece per tutte le altre

La ricerca costituisce una sorta di kick off di un diverso approccio al tema che inten-de valorizzare il ruolo delle associazioni di rappresentanza e dei propri strumenti anche al fine di contribuire a sciogliere i nodi che impediscono alle PMI di accedere agli incentivi che sono purtroppo ancora formalmente e fiscalmente separati e dif-ferenziati tra quelli per lrsquoinnovazione e quelli per la formazione

Occorre rinnovare il sistema di incentiva-zione per le imprese prevedendo un unico strumento che includa formazione e inno-vazione nessuna azienda avragrave mai conve-nienza a presentare e realizzare unrsquoiniziati-va separata dallrsquoaltra ed ogni incentivo sia pubblico che privato dovrebbe essere fina-lizzato a realizzare contestualmente sia pure in tempi e ovviamente con modalitagrave differenti un unico intervento di innova-zione e formazione A tal fine egrave auspicabile anche unrsquointegrazione tra gli incentivi pub-blici e quelli privati

Un obiettivo che potrebbe favorire la cre-scita professionale dello stesso sistema creditizio magari attraverso una formazio-ne mirata per il personale delle banche affincheacute sia in grado di leggere le integra-zioni esistenti e valutarne i rispettivi impatti

Solo puntando allrsquointegrazione saragrave possi-bile agire verso la concreta diffusione dellrsquoinvestimento in formazione per la cui realizzazione imprese e dipendenti inve-stono direttamente le loro risorse ed il loro tempo con un salto culturale che superi lrsquoormai consolidata ldquoamministrazionerdquo del costo magari con il ricorso ai contributi a fondo perduto

Unrsquoattivitagrave di ricerca come questa ci aiuta ad individuare nuove modalitagrave e strumenti

di presentazione dei progetti utilizzando anche le piugrave moderne applicazioni in gra-do di diffondere ulteriormente il valore dellrsquoinvestimento in formazione da parte delle PMI

Dalla ricerca sembrano emergere due linee di azione complementari Da una parte prevale la necessitagrave di sostenere le attivitagrave piugrave classiche delle imprese in chiave sia formativa che di sostegno diretto (politi-che e incentivi fiscali) per generare allrsquoin-terno delle stesse contesti favorevoli allrsquoin-novazione si t rat ta d i proseguire nellrsquoazione di ldquoalfabetizzazionerdquo di base che in larga parte i progetti hanno finan-ziato accanto a misure piugrave tradizionali relative allrsquoInnovazione (investimenti bre-vetti interessi passivi capitale umano impiegato)

Dallrsquoaltra parte occorre rafforzare e dare visibilitagrave allrsquoinserimento delle imprese negli ecosistemi innovativi filiere verticali e orizzontali in maniera tale da consolidare i luoghi di innovazione ldquorealirdquo e sostenere il sistema dellrsquordquoimpresa allargatardquo che egrave alla base del successo e della capacitagrave di competere delle nostre imprese nel merca-to globale

Due azioni diverse nel tempo e nellrsquointen-sitagrave nelle quali in ogni caso almeno dalle evidenze di questa osservazione la forma-zione mantiene il suo ruolo centrale nella costruzione e nello sviluppo di ecosistemi favorevoli allrsquoinnovazione da cui trarre risorse e reputazione per la competizione globale

Lrsquoobiettivo a tendere potragrave essere quello di generare un Centro per lrsquoinnovazione e formazione per imprenditori e manager delle PMI integrando competenze accade-miche imprenditoriali e manageriali di primissimo livello Con il contributo di Con-findustria e Federmanager ci proponiamo come ldquoapripistardquo per unrsquoanalisi di questo nuovo necessario approccio per trasfor-mare lrsquoattuale formazione ldquofinanziatardquo in formazione ldquoper lrsquoinnovazionerdquo

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FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

39

drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

Page 37: Indice - cdaf.it · P J F di valutazione del merito creditizio - PPI pag. ione e e 32, . 38 Indice Dal vinile al cloud: l’evoluzione del marketing Archiviazione elettronica

37

FABIO CARNIOL(Socio CDAF)

Secondo la ricerca ldquoGlobal and Emerging Benefit Themesldquo condotta da Towers Watson nel 2014 su un campione di 492 multinazionali lrsquoottimizzazione dei costi dei piani di employee benefit rappresenta una prioritagrave nella gestione delle risorse umane che si traduce nellefficace bilan-ciamento tra costi e benefici per i dipen-denti e nellefficiente gestione di tali piani e dei relativi rischi a livello internazionale anche attraverso unaccurata selezione dei fornitori (es compagnie di assicurazione broker ecc)

Si tratta di temi che chiamano in causa il CFO in quanto focalizzato sul contenimen-to dei costi e dei rischi aziendali ed in quanto regista del processo di budgeting anche nei confronti della funzione risorse umane

Il bilanciamento fra costi e benefici riguar-da da un lato lintroduzione di elementi di flessibilitagrave che consentano ai dipendenti di scegliere le prestazioni piugrave utili rispetto alle loro esigenze nellambito di budget limitati sfruttando i significativi vantaggi fiscali e contributivi dallaltro una piugrave attenta gestione della comunicazione interna che consenta ai lavoratori di cono-scere ed apprezzare adeguatamente quan-to lazienda mette a loro disposizione In questottica si colloca il crescente successo anche in Italia dei piani di welfare azienda-le di tipo flessibile (o flexible benefit) che a partire dal successo ottenuto nel Regno Unito e negli Stati Uniti si stanno diffon-dendo in molti Paesi europei (es Spagna Paesi Bassi Germania) ed extra-europei (es Cina India) Poicheacute limpatto positivo di tali piani sullengagement dei dipenden-ti (e quindi sullaumento della produttivitagrave e sulla riduzione dellassenteismo) dipende dal buon uso che ne fanno i dipendenti stessi e i loro nuclei familiari non va sotto-valutata limportanza di unefficace comu-nicazione interna che ndash almeno per i pro-f i l i professionali piugrave elevati o per sottogruppi particolarmente ldquopregiatirdquo della popolazione aziendale ndash puograve essere integrata da veri e propri rendiconti indivi-duali che accanto alla componente retri-butiva monetaria fissa e variabile quantifi-cano anche il valore dei benefit mettendo in evidenza la ricompensa complessiva-mente riconosciuta al singolo lavoratore a fronte delle sue prestazioni professionali

Il tema delefficienza chiama in causa le modalitagrave di gestione dei piani di employee benefit In particolare le aziende che hanno par-tecipato allrsquoindagine manifestano un forte interesse il multinational pooling Si trat-ta di programmi che consentono di met-tere a fattor comune premi e sinistri rela-tivi alle coperture assicurative per i dipendenti in piugrave Paesi massimizzando il potere dacquisto a livello globale e gene-rando un dividendo qualora i premi com-plessivi siano risultati superiori ai sinistri complessivi nello stesso periodo Cegrave una crescente consapevolezza tra le aziende globali che la gestione attiva di questi programmi rappresenta un modo relativa-mente facile per conseguire risparmi nel campo degli employee benefit poicheacute consentono di trarre vantaggio da even-tuali riduzioni dei sinistri (ad esempio grazie ad una piugrave attenta politica di pre-venzione) e di ottenere migliori condizioni

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFOsulle polizze grazie ad un maggiore pote-re contrattuale e ad un allungamento della durata dei contratti

Secondo unrsquoaltra recentissima ricerca di Towers Watson che ha analizzato 753 report di multinational pooling forniti da 151 aziende internazionali per un totale di 24 miliardi di dollari di premi contabilizza-ti quasi due terzi dei pool (64) generano dividendi positivi (mediamente il 61 annuo) e quelli piugrave performanti stanno producendo risultati considerevoli con piugrave di un quarto dei pool (28) che restituisce dividendi superiori al 10

Una gestione proattiva viene premiata con risultati migliori rispetto ad un approccio passivo I programmi caratterizzati preva-lentemente dalla presenza di coperture di puro rischio ndash ad esempio le classiche coperture per il caso di morte ndash hanno riportato in media risultati positivi del 23 a differenza dei pool che includono

Network provider

Gruppo XYZ

- Contratto di servizio globale tra Corporate e network assicurativo

- Gestione amministrativa delle coperture inserite nel pool

- Le societagrave locali del Gruppo non sono direttamente coinvolte se non in fase di definizione di nuovi programmi assicurativi o in sede di rinnovi

Societagrave Gruppo XYZ

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Assicuratore locale

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

Societagrave Gruppo XYZ

- Suddivisione del rischio tra Cliente e Network

- Conto annuale (PL) sulla base esperienza premisinistri dellrsquoanno

Multinational pooling - meccanismo operativo

towerswatsoncom

Trovare il giusto bilanciamentoCosti Rischi e Controllo sono temi-chiave

NESSUN RISPARMIO

RISPARMIO CONTENUTO

RISPARMIO SIGNIFICATIVO

RISPARMIO ELEVATO

Rischio relativo agli employee benefit trattenuto dallrsquoazienda

Pianitotalmenteassicurati

Multinational pooling

tradizionale

Pooling gestito in

modoproattivo

Global risk marketing

Captive riassicurata

Autoassicurazione

5 61 2 3 4

Controllo da parte di Corporate

Opportunitagrave di risparmio per lrsquoazienda

towerswatsoncom

38

ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

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ldquoTremonti terrdquo aveva specificato che negli investimenti agevolabili devono intendersi ldquo[hellip] compresi qualora oggetto del medesimo investimento complessivo i componenti o parti indispensabili per il funzionamento degli stessi ancorcheacute non inclusi nella divisione 28 (ad esempio computer e programmi software che servono a far funzionare i macchinari e le appa-recchiature) che ne costituiscono dotazionerdquo Nella Risoluzione 91E del 1792010 era stato chiarito che lrsquoestensione dellrsquoagevolazione egrave applicabile ldquo[hellip] a quei beni assolutamente necessari al funzionamento del bene della divisione 28 che ne costituiscono al contempo normale dotazionerdquo

4) Modalitagrave di effettuazione degli investimentiLrsquoart 18 del DL 912014 fa riferimento alle imprese che ldquo[hellip] effettuano investimenti [hellip]rdquo e quindi si ritiene che gli investimenti possono essere realizzati oltre allrsquoacquisto con diverse modalitagrave brevemente illustrate di seguito Ad esempio vi rientrano gli investi-menti effettuati con il contratto di locazione finanziaria caratterizzato dallrsquoopzione di acqui-sto finale del bene a favore dellrsquoutilizzatore come indicato nel par 21 della Circolare 44E del 27102009 Non rientrano nellrsquoagevolazio-ne i beni acquisiti con il leasing operativo Il credito drsquoimposta spetta inoltre per i beni acquisiti mediante il contratto di appalto oppu-re con la costruzione in economia per i quali sono previste specifiche modalitagrave di determina-zione dellrsquoammontare e di imputazione tempo-rale dei costi agevolabili Inoltre si ritiene che dovrebbero ricomprendersi anche i beni ricevuti tramite lrsquoatto di conferimento in societagrave percheacute anche in tale caso vi egrave unrsquoacquisizione a titolo definitivo

5) Determinazione del costoAi fini della determinazione del costo degli investimenti agevolabili si applica lrsquoart 110 co 1 lett b) del TUIR nel quale egrave indicato che ldquosi comprendono nel costo anche gli oneri acces-sori di diretta imputazione esclusi gli interessi passivi e le spese generali [hellip]rdquo

6) Imputazione temporale degli investimentiLrsquoimputazione temporale degli investimenti agevolabili deve essere effettuata in base alla competenza fiscale ai sensi dellrsquoart 109 co 1 e 2 del TUIR

7) Determinazione dellrsquoammontare del credito Il credito drsquoimposta egrave pari al 15 delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati in beni strumentali con i requisiti suddetti negli ultimi cinque periodi

Credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali

di ALDO MILANESE (Presidente Ordine Dottori Commercialisti e Esperti Contabili)

e FRANCO VERNASSA(Dottore Commercialista e Professore Universitagrave di Torino Facoltagrave di Economia)

1) PremessaLrsquoart 18 del DL 91 del 2462014 convertito dalla L 1162014 ha introdotto un credito drsquoim-posta per le imprese che investono dal 2562014 (data di entrata in vigore del DL 912014) al 3062015 in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO Tale age-volazione egrave stata illustrata da Confindustria Area Politiche Fiscali nella Circolare ldquoCredito drsquoimpo-sta per investimenti in beni strumentalirdquo Esami-nando il ldquobonus investimentirdquo emergono diversi elementi in comune con la cd ldquoTremonti terrdquo introdotta dallrsquoart 5 del DL 782009 per il bien-nio 2009-2010 per i quali si ritiene che siano valevoli i chiarimenti giagrave forniti dallrsquoAgenzia delle Entrate in particolare nella Circolare n 44E del 27102009

2) Ambito soggettivoIl credito drsquoimposta puograve essere ottenutobull dai soggetti residenti titolari di reddito drsquoim-

presa (inclusi gli enti non commerciali per gli investimenti destinati ad attivitagrave commerciali)

bull dalle stabili organizzazioni in Italia di sogget-ti esteri

Si evidenzia che i soggetti titolari di attivitagrave industriali soggette a rischio di incidenti sul lavoro individuate dal DLgs 3341999 posso-no usufruire dellrsquoagevolazione solo se egrave docu-mentato lrsquoadempimento degli obblighi previsti dal tale Decreto

3) Ambito oggettivoI beni strumentali per rientrare nellrsquoagevolazio-ne prevista dallrsquoart 18 del DL 912014 devono essere bull compresi nella divisione 28 della tabella

Ateco 2007bull nuovibull di importo unitario pari o superiore a 10000 eurobull destinati a strutture produttive ubicate nel terri-

torio dello Stato Per i soggetti residenti i beni agevolabili devono essere detenuti contabilmen-te ed economicamente da strutture localizzate nel territorio dello Stato a prescindere dallrsquoutiliz-zo in Italia o allrsquoestero degli stessi

Si evidenzia che lrsquoAgenzia delle Entrate nella Circolare 44E del 27102009 in relazione alla

piani sanitari di varia natura che genera-no risultati negativi Le aziende devono valutare attentamente se e con quali modalitagrave inserire i piani sanitari nei pool anche considerando le caratteristiche delle garanzie previste lrsquoesperienza tecnica dei piani e le ipotesi di crescita dellrsquoinflazione medica Da ultimo la ricerca dimostra che le performance variano molto da un Paese allrsquoaltro e che la decisione di inserire un Paese nel pool puograve avere un grande impat-to sul risultato complessivo del pool stes-so Ad esempio lindagine mette in luce lelevata redditivitagrave media dellIndonesia (+36) a fronte delle forte perdite riscon-trabili in Ungheria Australia e Singapore e dei risultati flat della Cina Ciograve significa che inserendo le controllate australiane nel pool unazienda multinazionale rischia di vedersi ridurre i dividendi mentre inse-rendo quelle indonesiane puograve ottenere dividendi superiori Naturalmente la sele-zione del gestore del pool va effettuata con cura Esistono diversi network sul mercato molti dei quali fanno capo ad assicuratori ma non tutti offrono gli stes-si livelli di servizio

Parlando di efficienza infine occorre par-lare della selezione dei fornitori Le azien-de anche attraverso il potenziamento del-la funzione di procurement ricorrono sempre di piugrave alla richiesta di offerte com-petitive a piugrave fornitori al fine di strappare i prezzi e le condizioni piugrave convenienti Tale tendenza si sta estendendo alle coperture assicurative per i dipendenti ma trova spesso un freno (non solo in Italia) nella presenza di conflitti di interesse e nella ridotta trasparenza dei livelli provvi-gionali dei broker Lrsquoottimizzazione dei costi relativi a piani di employee benefit deve riguardare anche la scelta delle modalitagrave di gestione dei rischi trasferen-doli al mercato assicurativo solo quando economicamente conveniente ed utilizzan-do intermediari remunerati in modo tra-sparente Di qui la crescente diffusione di mandati di brokeraggio a fixed fee il ricor-so a contratti diretti con le compagnie di assicurazione e ndash per le aziende multinazio-nali di dimensioni significative ndash lrsquoutilizzo di captive per gestire anche i rischi relativi agli employee benefit Secondo la sopra citata ricerca il numero delle captive utilizzate per assicurare piani di employee benefit egrave raddoppiato negli ultimi 5 anni e ci si aspet-ta che raddoppi ulteriormente nei prossimi 3 anni Poicheacute il 68 delle captive produce profitti medi del 128 rispetto ai premi incassati ben si comprende il potenziale di risparmio insito in questi strumenti

Ottimizzare i costi dei benefit una prioritagrave per i CFO

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

Lrsquoimportanza della centrale dei rischi nel processo di valutazione del merito creditizio

di MASSIMO GIBIN(API Torino)

e GIANCARLO SOMAgrave(Segretario CDAF)

La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

di insoluti) Tuttavia sommando le due tipo-logie di fonti informative lrsquoistituto valutante riesce a farsi una idea in merito allrsquoevolversi della condizione aziendale nel tempo in merito ad alcuni principali aspettibull Importo totale di affidamento (accordato

dal sistema operativo)bull Coerenza e adeguatezza tra fidi utilizzi

ed operativitagrave aziendalebull di utilizzo del credito globale concessobull Rapporto debitofatturatobull Tempistica media di incassobull Capacitagrave dellrsquoimpresa a governare i flussi

di tesoreria

bull Eventuale Squadratura importi indicati in centrale rischi con quelli indicati in bilancio

Fatte queste brevi considerazioni sullrsquoim-portanza della centrale rischi nel processo di valutazione per lrsquoimpresa diventa quin-di fondamentale saper governare non solo gli aspetti di bilancio ma anche il comporta-mento aziendale sul sistema bancarioPer questo motivo diventa utile periodica-mente richiedere direttamente a Banca drsquoI-talia la proprio posizione in centrale rischi almeno riferita gli ultimi 12 mesi se non agli ultimi 24 per elaborarla ed estrapolare tutta una serie di informazioni al fine di ottenere mantenere migliorare le condizioni di credi-to e ridurre la distanza tra rischio reale e rischio percepito dallrsquoistituto valutante Tale monitoraggio periodico della propria posizione consentebull rettificare errate segnalazioni che potreb-

bero influenzare negativamente il ratingbull predisposizione di un ldquoMemorandum

Informativordquo da presentare alla banca finalizzato ad ottenere nuove linee di affidamento

bull prevenire eventuali situazioni di crisibull attuare comportamenti migliorati al fine

di evitare segnalazioni che danneggiano la ldquoreputazione creditiziardquo dellrsquoimpresa

bull approcciare la banca in modo trasparentebull avere argomentazione valide confortate da

dati ufficiali a sostegno delle proprie richiestebull avere un andamentale dei propri flussi di cassaFinindustria Srl societagrave di servizi finanziari controllata da Unionfidi Piemonte Unione Industriale Torino e API Torino svolge tale attivitagrave Telefono 0112272511

Informazioni

economico-finanziarie Informazioni non

economico-finanziarie Informazioni

di trend

STORICHE QUALITATIVE ANDAMENTALI

Dati contabili Dati extra-contabili Centrale Rischi

Nuovi Soci CDAF Prossimi EventiCDAF 2015

Direttore ResponsabileDirettore EditorialePier Giorgio Giraudo

Comitato di RedazioneGiancarlo SomagravePier Giorgio Giraudo

NOME AZIENDA

DARIES MELINA MEDIOCREDITO ITALIANO

FERRERO ALAN GIOVANNI ZOOM TORINO SPA

FONTANA ALESSANDRO DELOITTEampTOUCHE SPA

RAYNERI GIOVANNI STUDIO RAYNERI

RIPEPI MAURIZIO STUDIO SISTEMA SRL

Progetto e Designwwwalfabetagraficait

Stampa MG snc - Torino

NOTA PER I COLLABORATORILe opinioni espresse negli scritti della ldquoLETTERA AI SOCIrdquo impegnano esclusivamente il loro autore Il CLUB e la redazione ringraziano vivamente gli autori degli articoli pubblicati

GennaioOrganizzato con Pricewaterhouse CoopersTUTTE LE NOVITAgrave CIVILISTICHE E FISCALI FebbraioOrganizzato con ANDAF PiemonteAGGIORNAMENTO MODELLO ORGANIZZATIVO - 23101 MarzoOrganizzato con KPMGSTART-UP NUOVE FRONTIERE NEL PANORAMA ITALIANOrdquo

MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

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drsquoimposta con la facoltagrave di escludere dal calcolo della media lrsquoanno in cui gli investimenti sono stati maggiori Nel caso in cui lrsquoattivitagrave drsquoimpresa sia svolta da un periodo inferiore ai cinque anni la media degli investimenti si calcola in riferi-mento ai periodi di imposta precedenti allrsquoeserci-zio in corso al 2562014 o a quello successivo con la possibilitagrave di non includere lrsquoesercizio in cui lrsquoinvestimento egrave stato piugrave elevato Se lrsquoattivitagrave drsquoimpresa egrave iniziata dopo il 2562014 ma entro il 3062015 si puograve beneficiare del credito drsquoim-posta calcolato sul valore complessivo degli investimenti realizzati in ogni singolo esercizio

8) Modalitagrave di utilizzoIl credito per investimenti in beni strumentali deve essere utilizzato in tre quote annuali di pari impor-to a partire dal primo gennaio del secondo perio-do drsquoimposta successivo a quello in cui egrave stato effettuato lrsquoinvestimento e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo drsquoimposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi drsquoimposta successivi nei quali il credito egrave utilizzato Il credito puograve essere utilizzato esclusivamente in compensa-zione ai sensi dellrsquoart 17 del DLgs 2411997 e non si applica il limite di cui allrsquoart 1 co 53 L 2442007 Tale credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES e IRAP

9) Revoca Il credito drsquoimposta egrave revocato se il bene stru-mentale agevolatobull egrave ceduto a terzi o destinato a finalitagrave estra-

nee allrsquoattivitagrave drsquoimpresa entro il secondo periodo drsquoimposta successivo a quello di sostenimento della spesa

bull egrave trasferito in una struttura produttiva loca-lizzata fuori dal territorio italiano entro il ter-mine di cui allrsquoart 43 co 1 DPR 6001973

10) Contabilizzazione Ai fini contabili il credito drsquoimposta per investimenti in beni strumentali egrave assimilabile ai contributi in conto impianti percheacute presenta le peculiaritagrave conte-nute nella definizione dellrsquoOIC 16 par 79 ovvero ldquosomme erogate da un soggetto pubblico (Stato o enti pubblici) alla societagrave per la realizzazione di ini-ziative dirette alla costruzione riattivazione e ampliamento di immobilizzazioni materiali commi-surati al costo delle medesime Sono contributi per i quali la societagrave beneficiaria puograve essere vincolata a mantenere in uso le immobilizzazioni materiali cui essi si riferiscono per un determinato tempo stabi-lito dalle norme che li concedonordquo Si ritiene che il credito drsquoimposta in oggetto debba essere contabi-lizzato come contributo in conto impianti nella voce A5) ldquoaltri ricavi e proventirdquo del conto economico con contropartita la voce CII4-bis) ldquocrediti tributa-rirdquo (con separata indicazione degli importi esigibili oltre lrsquoesercizio successivo) Inoltre si suggerisce di utilizzare il metodo indiretto che prevede lrsquoutilizzo dei risconti passivi anche per una migliore gestione delle riprese fiscali in aumento ed in diminuzione

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La valutazione del merito creditizio effet-tuata dagli istituti di credito si basa fonda-mentalmente su informazioni

Ovviamente il peso che queste informazioni hanno nella valutazione complessiva varia-no al variare dei singoli modelli adottati dalla diverse banche Una delle variabili principali che determina lrsquoassegnazione del peso egrave sicuramente la dimensione dellrsquoim-presa valutata normalmente viene adotta-to questo tipo di atteggiamentobull maggiore egrave la dimensione dellrsquoimpresa

analizzata e maggiore egrave lrsquoimportanza del-le informazioni storiche

bull minore egrave la dimensione e maggiore egrave lrsquoimportanza delle informazioni relative allrsquoandamentale

Qualunque sia la scelta adottata dallrsquoistitu-to di credito valutante in un contesto eco-nomico come quello attuale la componente andamentale del processo valutativo ha acquisito sempre una notevole importanza per i seguenti motivibull Le informazioni sono piugrave attendibili indi-

pendenti autorevolibull Le informazioni vengono aggiornate mensilmentebull Le informazioni forniscono la situazione in

ldquoreal timerdquo rispetto i dati di bilancioMa quali sono le informazioni importanti che una situazione andamentale puograve fornire ad un istituto di credito Bisogna fare subito un distinguo tra le informazioni che lrsquoistituto di credito possiede in quanto detiene un rap-porto di credito con il cliente valutato e quel-le che il sistema bancario nel suo complesso gli trasmette tramite la Banca drsquoItalia Infat-ti le seconde sono sicuramente meno detta-gliate delle prime e quindi mancano di tutta una serie drsquoinformazioni qualitative che inve-ce le prime hanno (ad es una per tutte la

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MaggioldquoStasera parliamo dirdquo

GiugnoAssemblea annuale

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