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INDICE

Premessa ................................................................................................................................................2

Percorsi possibili................................................................................................................................3

Strutturare la tesi..............................................................................................................................4

Citazioni e note...................................................................................................................................8

Bibliografia................................................................................................................................12

Formattazione: altro......................................................................................................................14

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Il lavoro di tesi non rappresenta solo un documento

amministrativo ufficiale, ma, soprattutto, un’opera

in grado di contribuire al progresso della conoscen-

za scientifica.

Sebbene l’apporto complessivo del lavoro debba es-

sere originale, i contenuti sono spesso frutto della

rielaborazione di testi e dati di varie fonti, che vanno

regolarmente citate.

Ciò non va tuttavia interpretato come un mero co-

pia e incolla del lavoro altrui; tale pratica, anzi, senza

rielaborazione o indicazione della fonte utilizzata,

non solo costituisce plagio (dunque, un reato), ma

è considerato dalla cattedra motivo di cancellazione

dell’assegnazione della tesi.

PREMESSA

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PERCORSI POSSIBILI

La tesi può avere una funzione e una struttura diver-

sa a seconda che sia:

• compilativa: ricognizione dei contributi esi-

stenti in letteratura su un determinato oggetto

di studio;

• teorica di ricerca: ricognizione del materiale

esistente come punto di partenza per un lavo-

ro creativo di rielaborazione critica;

• empirica: produzione di nuova conoscenza

sulla base di dati originali, prodotti tramite pro-

cedure empiriche;

• progettuale: progettazione di un prodotto

come, per esempio, un piano di comunicazio-

ne, un piano media, una strategia di marke-

ting, etc.

DOMANDE

PRELIMINARIPrima di redigere un progetto di tesi (seguendo le

indicazioni che si trovano sulla webcattedra di riferi-

mento) occorre chiedersi:

• L’argomento è originale?

• Esiste una letteratura di riferimento?

• Qual è l’ipotesi del lavoro?

• Qual è il suo obiettivo?

• Come posso raggiungere l’obiettivo?

• L’argomento è gestibile dal punto di vista me-

todologico?

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STRUTTURARE LA TESI

• Indice

• Introduzione

• Parte I

1. Rassegna della letteratura scientifica:

− Contributi teorici (“classici”)

− Fonti statistiche

2. Definizione del tema, delle sue dimensioni

analitiche e delle “ipotesi”

• Parte II - Rapporto di ricerca

− Nota metodologica (disegno della ricerca)

− “Rappresentazione” dei dati

• Conclusioni

LA STRUTTURA IDEALE

L’INDICE Una volta approvato il progetto dalla docente (deve

esserle inviato via mail), il primo passo è quello di

redigere un indice; la sua formulazione è funziona-

le a dare ordine a ciò che si intende dire all’interno

dell’elaborato. Inoltre, la sua struttura può cambiare

nel corso della scrittura della tesi.

Avendo chiaro l’indice, è possibile iniziare a

scrivere il primo capitolo. L’introduzione, invece,

va scritta alla fine del lavoro. Essa, infatti,

comprende buona parte del progetto di tesi, in par-

ticolare le informazioni relative all’argomento, alla

sua problematizzazione, agli obiettivi del lavoro,

alla metodologia che s’intende utilizzare e alla de-

L’INTRODUZIONE

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scrizione dei singoli capitoli (per questo va scritta

una volta completata la tesi).

LA REVISIONE Una volta scritto il primo capitolo (così come per i

successivi), lo si può inviare via email alla relatrice

o consegnarlo stampato durante il ricevimento stu-

denti.

Il capitolo va inviato quando lo si considera completo

e corretto, dunque, dopo averne verificato non solo

la coerenza dei contenuti, ma anche la correttezza

grammaticale (per una prima revisione può essere

utile, ma non sufficiente, il controllo ortografico di

Word o di programmi equivalenti).

LE CONCLUSIONI Completata la scrittura dei capitoli, si procede con le

conclusioni, che contengono il risultato cui è giunto

il lavoro di tesi. In questa sezione è richiesto espri-

mere un giudizio critico sull’argomento affrontato,

sintetizzare i dati dell’eventuale ricerca empirica o

avviare riflessioni su orientamenti e prospettive fu-

ture.

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STRUTTURARE LA TESI

A lavoro ultimato, dopo l’approvazione della rela-

troce, occorre:

• Caricare sulla piattaforma Infostud la tesi com-

pleta nei tempi previsti.

• Consegnare al correlatore un abstract (una pa-

gina formato A4) e una copia della tesi entro la

data stabilita dagli uffici.

È bene ricordare che la tesi deve essere pronta con

largo anticipo rispetto ai tempi della discussione e

nei tempi previsti dagli uffici.

Nel caso in cui non si rispettino le scadenze, la re-

latrice farà slittare la discussione alla sessione suc-

cessiva.

SCADENZE

La tesi è un saggio scientifico, quindi deve usare

uno stile adeguato, non narrativo, né giornalistico.

Per questo, per esempio, è bene ricorrere a formule

impersonali e non alla prima persona singolare.

LO STILE

IL FORMATO • La tesi deve essere in formato A5 (14,8x21)

• Stampata fronte-retro

• Scritta con interlinea singola

• La scelta del font è soggettiva, a patto che rispet-

ti i criteri di leggibilità e abbia una dimensione

commisurata alla pagina

• Per le citazioni e le note bisogna rimpicciolire di

due punti il carattere6

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• Bisogna usare i margini pre-impostati in Word o

in programmi equivalenti

ELEMENTI GRAFICI Ogni immagine, di qualsiasi tipo essa sia, compresi

grafici e tabelle, deve essere numerata e corredata

da una didascalia in cui venga indicata la fonte (an-

che qualora sia una propria elaborazione).

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CITAZIONI E NOTE

Nella tesi è consentito l’inserimento dei brevi

estratti delle opere di altri autori, se correttamen-

te riportati sia nel testo (mediante le citazioni e le

note) sia in bibliografia.

Le citazioni sono di due tipi:

• indirette

• dirette

CITAZIONI INDIRETTE Si parla di citazioni indiritte quando si trae ispirazio-

ne da concetti esposti nelle opere altrui; il testo an-

drà dunque indicato in nota con Cfr. (“confronta”)

quando il pensiero dell’autore a cui ci si riferisce è

stato rielaborato e riproposto nella tesi, riportando

la fonte bibliografica per esteso.

Es:

Cfr. P. Panarese, Quel che resta della pubblicità. La

comunicazione di marketing nell’epoca post spot,

Fausto Lupetti, Bologna, 2010.

CITAZIONI DIRETTE Si parla di citazioni dirette, invece, quando si riporta

letteralmente parte del testo estratto dall’opera di

un autore. In questo caso, la fonte bibliografica va

indicata in nota specificando anche il numero della

pagina/e (p. oppure pp.) a cui si fa riferimento.

Es:

Cfr. P. Panarese, Quel che resta della pubblicità. La

comunicazione di marketing nell’epoca post spot,8

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Fausto Lupetti, Bologna, 2010, pp. 75-76.

In base alla lunghezza della citazione sono inoltre

presenti due tipologie di inserimento. Se è breve

va inglobata nel testo e messa tra «virgolette» (da

menu word Inserisci – Simbolo); qualora superi le

quattro righe va invece scorporata dal testo e ripor-

tata con un font più piccolo (-2 pt), rientrata rispetto

all’impostazione degli margini dell’elaborato di un

cm a sinistra e destra e di una riga sopra e sotto.

NOTE Le note sono di due tipi:

• Bibliografiche

• Esplicative

Quelle esplicative consentono di spiegare alcuni

concetti che si ritiene superfluo inserire nel testo.

Tutte vanno numerate in ordine progressivo (da

menu di word Layout di pagina – Interruzioni - In-

terruzione di sezione - Pagina successiva) e redatte

con un carattere più piccolo (-2pt) rispetto al resto

del testo, “giustificate” e con un’interlinea “singola”.

Uno stesso libro può essere citato in nota più volte

nella tesi, ma bisogna usare alcuni accorgimenti.

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ABBREVIAZIONI L’utilizzo di formule di citazione abbreviata è utile

per evitare inutili ridondanze:

• ibidem

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CITAZIONI E NOTE

• ivi

• idem

• op.cit. (opera citata)

IBIDEM La prima si utilizza quando la citazione avviene nella

nota immediatamente successiva e, quindi, non ci

sono citazioni di altri testi in mezzo

Es:

1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione,

Esselibri Spa, Napoli, 2003

2. ibidem

IVI La seconda, invece, si usa quando la citazione è im-

mediatamente successiva, ma si fa riferimento a

pagine differenti da quelle appena citate (all’abbre-

viazione seguirà quindi il numero di pagina cui ci si

riferisce).

Es:

1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione,

Esselibri Spa, Napoli, 2003, p. 127

2. ivi, p. 135

10

Quando la citazione viene ripetuta nello stesso

modo, ma tra le due sono riportate citazioni diverse,

va utilizzato idem; in tal caso, però, bisogna indicare

nuovamente l’autore a cui segue “idem”.

Es:

1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri

IDEM

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Spa, Napoli, 2003, p. 112

2. M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Mi-

lano, 1996

3. M. Morcellini, idem

OP. CIT. Infine, quando si cita nuovamente un testo, ma non

nella nota precedente, si ricorre a op. cit.; in questo

caso, bisogna indicare nuovamente l’autore a cui se-

gue l’indicazione op. cit. e, se necessario, il numero

di pagina.

Es:

1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione,

Esselibri Spa, Napoli, 2003, p. 127

2. M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Mi-

lano, 1996

...

221. M. Morcellini, op. cit., p. 145

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BIBLIOGRAFIA

La bibliografia va stilata secondo alcuni criteri fissi:

• ordine alfabetico per cognome dell’autore

• ordine cronologico per i testi di uno stesso au-

tore

È tuttavia possibile effettuare un’ulteriore suddi-

visione

• per ordine tematico, attribuendo una titolazio-

ne a ciascun gruppo. Es. testi sulla fruizione te-

levisiva; testi sugli effetti dei media, ecc.

• per testi e articoli (questi ultimi in base al nome

della testata)

Al termine della bibliografia tradizionale è bene ri-

portare, se utilizzata, la webgrafia o sitografia.

TIPOLOGIE Metodo italiano

Es:

M. Morcellini, Passaggio al futuro, Franco Angeli,

Milano, 1997

Metodo americano

Es:

M. Morcellini (1997). Passaggio al futuro, Franco An-

geli, Milano

La scelta è libera, basta essere coerenti.

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L’utilizzo di fonti webgrafiche solitamente viene in-

dicato a parte e riportato dopo la bibliografia tradi-

zionale (sempre in ordine alfabetico per nome del

WEBGRAFIA

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sito). In nota, inoltre, va sempre riportato l’indirizzo

completo del sito:

«http://... » con la data dell’ultima consultazione. Es:

Istat: «http://www.istat.it». Data di ultima consulta-

zione: 15 luglio 2018.

EMEROGRAFIA E

ARTICOLIL’emerografia, come la bibliografia, va stilata in or-

dine alfabetico per cognome dell’autore e in ordine

cronologico per gli articoli di uno stesso autore.

• Citazioni da riviste

Es:

1. M. Morcellini, Non solo media. I giovani tra re-

altà e rappresentazione, in “Technology Review”,

a. XVI, n. 5, ottobre 2004, pp. 44-45.

• Citazioni de quotidiani

Es:

1. M. Morcellini, I giovani non si lasciano incanta-

re, in “Il Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1.

WEBGRAFIA

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FORMATTAZIONE: ALTRO

Il frontespizio è la prima pagina della tesi e contie-

ne le informazioni “d’ufficio”, come:

• il nome del candidato

• il titolo della tesi

• l’Università, la Facoltà e il corso di laurea

• la cattedra di riferimento

• la relatrice

• il correlatore

FRONTESPIZIO

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L’ordine degli elementi della tesi è il seguente:

• Frontespizio

• Eventuale dedica

• Indice

• Introduzione

• Capitoli

• Conclusioni

• Bibliografia

• Emerografia

• Webgrafia

• Eventuali ringraziamenti

LA COPERTINA

DELLA TESILa copertina non deve essere rigida, telata o di pel-

le, con scritte in oro o argento, ma deve contenere

un’immagine correlata al tema della tesi.

In essa vanno inseriti il titolo e il sottotitolo, il nome

del candidato e l’anno accademico. È necessario ri-

portare il nome e il titolo anche sul dorso della tesi.

Nella quarta di copertina si può inserire una breve

sintesi del lavoro, un’immagine o una citazione.

Prima della stampa, la copertina va inviata alla do-

cente per una valutazione

ORDINE

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FORMATTAZIONE: ALTRO

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FEMMINILITÀ IN CONTROTENDENZA

Stereotipi e nuovi orizzonti

nella pubblicità di moda

GIULIANA ROMANINI

ANNO ACCADEMICO 2017/2018

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