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Indagini floristiche ed ecologiche sui licheni degli ambienti ofioliticidel Parco Naturale del Mont Avic: influenza della natura geologica del substrato sulle comunità licheniche rupicole e terricole ROSANNA PIERVITTORI, DEBORAH ISOCRONO, SERGIO ENRICO FAVERO-LONGO, ADA DE NICOLÒ Dipartimento di Biologia Vegetale Università degli Studi di Torino Viale Mattioli, 25 I-10125 Torino R. Piervittori, D. Isocrono, S. E. Favero-Longo, A. De Nicolò. Floristic and ecological analysis of lichens in the ophiolitic environmentsof Mont Avic Natural Park: substrate influence on saxicolous and terricolous com- munities. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 58: 51-64, 2004. In the present work, floristic and ecological data have been developed about saxicolous and terricolous lichens of a high altitude ophiolitic areas in Mont Avic Natural Park (Aosta Valley, Italy, Western Alps). 81 spe- cies (50 saxicolous, 33 terricolous) have been recovered on serpentinized ultramafic rocks and other ophiolitic substrate (metagabbros s.l.). On serpentinites, saxicolous lichens present the typical features of biological com- munities of ultramafic environments, while the terricolous component seems to be less affected by the lithic sub- strate influence. Key words: saxicolous lichens, terricolous lichens, ophiolite, serpentinite, Western Alps, Aosta Valley INTRODUZIONE Gli ambienti serpentinitici, ecosistemi notoriamente particolari per quel che riguarda la vegetazione fanerogamica (Brooks, 1987; Baker et al., 1992) presentano caratteristiche peculiari anche dal punto di vista lichenico. Una generale povertà di specie e di individui, la presenza selettiva di determinate specie, la compresenza di specie silicicole e calcicole sono fra gli aspetti della flora lichenica serpentinicola più frequentemente riscontrati nel- le aree sino ad oggi esaminate (Purvis & Halls, 1996; Piervittori & Favero-Longo, 2002; Favero-Longo et al., 2004). In tale contesto, in ambito alpino, nonostante le serpentiniti trovino ampia diffusione allinterno dei complessi ofiolitici, le informazioni risultano ancora estremamente limitate. A fronte di uno studio organico condotto nella regione austriaca dello Steiermark (Hafel- lner, 1991), le conoscenze relative alle Alpi Occidentali appaiono, invece, limitate a note floristiche preliminari (Piervittori et al., 1998) e a puntiformi informazioni rinvenibili in studi incentrati sulla componente fanerogamica (Verger, 1992). Nel presente lavoro vengono pertanto illustrati i risultati di uno studio floristico ed eco- logico relativo ai licheni rupicoli e terricoli condotto in un settore del Parco Naturale del Mont Avic (Valle dAosta, Italia), sito di interesse comunitario (SIC) inserito nella rete Natura 2000anche per gli ambienti ofiolitici dalta quota(AA. VV., 1998). Vengono, in particolare, messe a confronto le comunità licheniche delle aree a serpentiniti e delle aree caratterizzate da altri substrati ofiolitici, al fine di valutare linfluenza della natura geo- logica del substrato sullo sviluppo della colonizzazione simbiontica. REV. VALDÔTAINE HIST. NAT. - 58: 51-64 (2004)

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Indagini floristiche ed ecologiche sui licheni degli“ambienti ofiolitici” del Parco Naturale del Mont Avic:influenza della natura geologica del substratosulle comunità licheniche rupicole e terricole

ROSANNA PIERVITTORI, DEBORAH ISOCRONO, SERGIO ENRICO FAVERO-LONGO, ADA DE NICOLÒ

Dipartimento di Biologia VegetaleUniversità degli Studi di Torino

Viale Mattioli, 25I-10125 Torino

R. Piervittori, D. Isocrono, S. E. Favero-Longo, A. De Nicolò. Floristic and ecological analysis of lichens in the“ophiolitic environments” of Mont Avic Natural Park: substrate influence on saxicolous and terricolous com-munities. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 58: 51-64, 2004.

In the present work, floristic and ecological data have been developed about saxicolous and terricolouslichens of a high altitude ophiolitic areas in Mont Avic Natural Park (Aosta Valley, Italy, Western Alps). 81 spe-cies (50 saxicolous, 33 terricolous) have been recovered on serpentinized ultramafic rocks and other ophioliticsubstrate (metagabbros s.l.). On serpentinites, saxicolous lichens present the typical features of biological com-munities of ultramafic environments, while the terricolous component seems to be less affected by the lithic sub-strate influence.

Key words: saxicolous lichens, terricolous lichens, ophiolite, serpentinite, Western Alps, Aosta Valley

INTRODUZIONE

Gli ambienti serpentinitici, ecosistemi notoriamente particolari per quel che riguardala vegetazione fanerogamica (Brooks, 1987; Baker et al., 1992) presentano caratteristichepeculiari anche dal punto di vista lichenico. Una generale povertà di specie e di individui,la presenza selettiva di determinate specie, la compresenza di specie silicicole e calcicolesono fra gli aspetti della flora lichenica serpentinicola più frequentemente riscontrati nel-le aree sino ad oggi esaminate (Purvis & Halls, 1996; Piervittori & Favero-Longo, 2002;Favero-Longo et al., 2004).

In tale contesto, in ambito alpino, nonostante le serpentiniti trovino ampia diffusioneall’interno dei complessi ofiolitici, le informazioni risultano ancora estremamente limitate.A fronte di uno studio organico condotto nella regione austriaca dello Steiermark (Hafel-lner, 1991), le conoscenze relative alle Alpi Occidentali appaiono, invece, limitate a notefloristiche preliminari (Piervittori et al., 1998) e a puntiformi informazioni rinvenibili instudi incentrati sulla componente fanerogamica (Verger, 1992).

Nel presente lavoro vengono pertanto illustrati i risultati di uno studio floristico ed eco-logico relativo ai licheni rupicoli e terricoli condotto in un settore del Parco Naturale delMont Avic (Valle d’Aosta, Italia), sito di interesse comunitario (SIC) inserito nella rete“Natura 2000” anche per gli “ambienti ofiolitici d’alta quota” (AA. VV., 1998). Vengono,in particolare, messe a confronto le comunità licheniche delle aree a serpentiniti e dellearee caratterizzate da altri substrati ofiolitici, al fine di valutare l’influenza della natura geo-logica del substrato sullo sviluppo della colonizzazione simbiontica.

REV. VALDÔTAINE HIST. NAT. - 58: 51-64 (2004)

AREA DI STUDIO

L’indagine è stata condotta nel circo glaciale del Lac Gelé-Mont Avic, settore d’altaquota del Parco Naturale del Mont Avic (Champdepraz, Valle d’Aosta, Italia), esteso percirca 1,5 ha ad una quota compresa fra i 2600 e i 3000 m e limitato a Nord dal Mont Avic(3006 m), a Sud dal Mont Iverta (2940 m) (Fig. 1).

Geologia e petrografiaDal punto di vista geologico l’area è

parte del massiccio del Mont Avic, una del-le più estese unità ofiolitiche alpine, costi-tuita da ultramafiti serpentinizzate consubordinati metagabbri, metabasalti e lem-bi di coperture metasedimentarie (Tarta-rotti & Martin, 1991; Tartarotti et al., 1998;Martin et al., 1999; Bonetto et al., 2002). Ilmassiccio rappresenta l’estensione, a Suddella faglia Aosta-Ranzola, della UnitàInferiore (“Zermatt-Saas nappe”) dellaZona Piemontese dei Calcescisti con Ofio-liti, interessata da metamorfismo eclogiticonella fase di subduzione eoalpina, poi lar-gamente riequilibrata in facies scisti-blu escisti-verdi (Dal Piaz, 1999, con bibl. rel.).

Nel settore esaminato, accanto alledominanti ultramafiti serpentinizzate (para-genesi in Tab. 1), sono, in particolare, pre-senti lenti più o meno estese di Mg-meta-gabbri, Fe-Ti metagabbri, rodingiti ecloritoscisti (paragenesi in Tab. 1). Presso ilLac Gelé le piccole mineralizzazioni a

magnetite presenti nelle serpentiniti sono state oggetto di attività mineraria fra il XVIII ed ilXIX secolo (Castello, 1981).

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Fig. 1 – Carta geologica della Valle d’Aosta meri-dionale e collocazione del circo glaciale del LacGelé - Mont Avic (modificato da Elter, 1987;Diella et al., 1993). Legenda: 1) coperture qua-ternarie; 2) unità Austroalpine; 3) sequenzemetasedimentarie; 4) metabasiti e metagabbri;5) serpentiniti della Zona Piemontese.

Tabella 1 – Paragenesi dei principali litotipi ofiolitici presenti nel circo glaciale del Lac Gelé-MontAvic (da Diella et al., 1993)

Litotipi ParagenesiSerpentiniti antigorite ± diopside, magnetite (talora ricca in Cr), olivina neoblastica, Ti-

clinohumite, Fe-Mg clorite, Mg-Fe clorite, leghe e solfuri di Fe-Ni (pirroti-te, pentlandite, hazlewoodite e calcopirite)

Mg-metagabbri albite, epidoto, glaucofane, anfibolo Ca-Na ± Mg-clorite, mica bianca, quar-zo, titanite

Fe-Ti metagabbri glaucofane, granato, onfacite, ± anfibolo Na-Ca, anfibolo Ca, Mg-clorite,mica bianca, epidoto, rutilo e titanite

Rodingiti grossularia, diopside, Mg-clorite ± uvarovite, vesuvianaCloritoscisti Fe-Mg clorite, Mg-Fe clorite, diopside, magnetite, titanclinohumite

ClimaIl territorio del Parco è situato in un settore del territorio valdostano caratterizzato da

precipitazioni medie annuali variabilicon valori che vanno da 750 a 1100 mm,procedendo da Nord a Sud, e da un regi-me pluviometrico di tipo APEI (De Leo,1996). Dall’analisi degli indici di Lan-dolt (1977) applicati alla flora vascolaredella Val Chalamy è possibile notare,quale dato qualitativo, come il Parcorisulti fondamentalmente escluso dall’a-rea più marcatamente continentale dellaValle d’Aosta, presente più a Nord(Bovio, 1992).

In Fig. 2 sono mostrati i dati relativia precipitazioni e temperature del pe-riodo Novembre 1994 - Dicembre 2001,forniti dalla stazione più in quota pre-sente sul territorio del Parco (Pra Our-sie, 1850 m), collocata, tuttavia, ad unaquota di oltre 800 m inferiore rispettoa quella del settore considerato.

Vegetazione fanerogamica Nel circo glaciale del Lac Gelé-Mont Avic i piccoli lembi di pascolo alpino, dominati

da Carex fimbriata Schk, specie serpentinicola endemica delle Alpi Occidentali, risultanoassolutamente subordinati a macereti, pietraie e ghiaioni su cui coesistono elementi calci-fughi dell’ All. Androsacion alpinae e specie basofile dell’Ord. Thlaspietalia rotundifolii.Significativa risulta, inoltre, la presenza di specie note come iperaccumulatori di metallipesanti fra cui, in particolare, Thlaspi rotundifolium (Buffa et al., 1998).

METODOLOGIA

La determinazione dei campioni lichenici è stata effettuata utilizzando le chiavi anali-tiche di Clauzade & Roux (1985), Nimis & Bolognini (1993) e Wirth (1995) + chiavi ITA-LIC. Alla determinazione di ciascun campione rupicolo, è stata, affiancata la caratterizza-zione petrografica del litotipo di provenienza, effettuata mediante lo studio microscopicodi sezioni sottili. Per quel che riguarda lo studio della componente terricola sono stati dif-ferenziati, per quanto riguarda i settori di provenienza dei campioni, le aree a serpentini-ti da quelle a metagabbri.

La nomenclatura, le note e gli indici relativi all’autoecologia delle diverse specie sonoaggiornati secondo Nimis (1993, 2001) e Nimis & Martellos (2003).

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Fig. 2 – Diagramma ombrotermico relativo allastazione di Pra Oursié (m 1850, Parco Natura-le del Mont Avic, periodo novembre 1994-dicembre 2001).

RISULTATI E DISCUSSIONE

Complessivamente sono state censite 81 specie (50 rupicole e 33 terricole) delle qua-li 12 vengono segnalate per la prima volta per la Valle d’Aosta (rupicole: Acarosporaimpressula, Aspicilia gibbosa, Bellemerea alpina, Dermatocarpon leptophylloides, Lecanoragangaleoides, Lecanora silvae-nigrae, Lecidea praenubila, Lecidella asema; terricole:Baeomyces placophyllos, Buellia hypophana, Caloplaca saxifragarum, Placidium lachneum(Tabelle 2 e 3).

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Specie serpentiniti altri litotipiofiolitici

Acarospora impressula Th.Fr.G.F.: Cr; S: metal-rich rocks-(base rich sil); E: 4-5; H:3-4; N: 2 +Adelolecia kolaensis (Nyl.) Hertel & RamboldG.F.: Cr; S: base rich sil; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1 + (mb.)Aspicilia caesiocinerea (Malbr.) ArnoldG.F.: Cr; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4-5; H: 2-3-4; N: 2-3-4-5 + + (cl.)Aspicilia candida (Anzi) HueG.F.: Cr; S:base rich sil.-cal; E: 4-5; H: 4; N: 2 +Aspicilia cinerea (L.) Körb.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 3-4 + + (mb.)Bellemerea alpina (Sommerf.) Clauzade & Cl.RouxG.F.: Cr; S: sil-(base rich sil-cal); E: 3-4; H: 3; N: 1 + + (mb.)Brodoa atrofusca (Schaer.) GowardG.F.: Fol.n; S: sil; E: 4-5; H: 4; N: 2-3 + + (cl.)Caloplaca arenaria (Pers.) Müll.Arg.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 4-5; H: 3-4; N: 2-3-4 +Caloplaca crenularia (With.) J.R. LaundonG.F.: Cr; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 2-3-4; +Caloplaca saxicola (Hoffm.) NordinG.F.: Cr.pl.; S: sil-base rich sil-cal; E: 4-5 H: 4-5; N: 2-3 +Candelariella aurella (Hoffm.) Zahlbr.G.F.: Cr; S: (base rich sil)-cal; E: 3-4-5; H: 3-4-5; N: 2-3-4 +Candelariella vitellina (Hoffm.) Müll.Arg.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 2-3-4-5 + + (cl., mg.)Carbonea vitellinaria (Nyl.) HertelG.F.: LF; S: sil-(cal); E: 4-5; H: 3-4; N: 3-4 + + (cl., mg.)Cornicularia normoerica (Gunnerus) Du RietzG.F.: Frut; S: sil; E: 4-5; H: 4; N: 1-2-3 + + (cl.)Dermatocarpon leptophylloides (Nyl.) Zahlbr.G.F.: Sq; S: sil; E: 3-4; H: 1-2; N: 1 +Dermatocarpon luridum (With.) J.R. LaundonG.F.: Fol.u; S: sil-base rich sil; E: 3-4-5; H: 1-2; N: 1 +Dimelaena oreina (Ach.) NormanG.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 4-5; H: 4-5; N: 1-2-3-4 + + (cl.)

55INDAGINI FLORISTICHE ED ECOLOGICHE SUI LICHENI DEGLI “AMBIENTI OFIOLITICI” ECC.

Specie serpentiniti altri litotipiofiolitici

Diploschistes scruposus (Schreb.) NormanG.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1-2-3 + + (cl.)Lecanora bicincta Ramond s.l.G.F.: Cr; S: sil; E: 3-4-5; H: 3; N: 1-2 + (cl.)Lecanora cenisia Ach.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4-5; H: 3; N: 1-2-3 +Lecanora concolor RamondG.F.: Cr; S: base rich sil; E: 3-4-5; H: 2-3; N: 1 +Lecanora formosa (Bagl. & Carestia) Knoph & LeuckertG.F.: Cr; S: sil; E: 3-4; H: 3; N: 1-2 +Lecanora gangaleoides Nyl.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3; H: 2-3; N: 1-2 + (cl.)Lecanora polytropa (Hoffm.) Rabenh. v. polytropaG.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1-2-3 + + (cl., mb., mg.)Lecanora polytropa (Hoffm.) Rabenh. var. alpigena (Ach.) Schaer.G.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1-2-3 + + (fm.)Lecanora rupicola ssp. rupicola (L.) Zahlbr. ssp. rupicolaG.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 2 + + (mg.)Lecanora silvae-nigrae V.WirthG.F.: Cr; S: sil; E: 4; H: 3; N: 2-3 +Lecidea atrobrunnea (Lam. & DC.) Schaer.G.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 4; H: 4; N: 1-2 +Lecidea confluens (Weber) Ach.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 4; H: 3; N: 1 + + (mb.)Lecidea praenubila Nyl.G.F.: Cr; S: sil; E: 4; H: 2-3; N: 1 + + (mg.)Lecidella anomaloides (A.Massal.) Hertel & H.KiliasG.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 2-3; H: 2-3; N: 1 +Lecidella asema (Nyl.) Knoph & Hertel s.l.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4; H: 3; N: 3 +Lecidella carpathica Körb.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil-cal; E:4-5; H: 3-4; N: 2-3-4 +Lecidella stigmatea (Ach.) Hertel & LeuckertG.F.: Cr; S: sil-base rich sil-cal; E:3-4; H: 3-4; N: 3-4 +Lobothallia radiosa (Hoffm.) HafellnerG.F.: Cr pl. ; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 3-4-5 + (cl.)Miriquidica garovaglii (Schaer.) Hertel & RamboldG.F.: Cr; S: sil; E: 4-5; H: 4; N: 1 + + (fg.)Porpidia cinereoatra (Ach.) Hertel & KnophG.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4; H: 2-3; N: 1 +Porpidia crustulata (Ach.) Hertel & KnophG.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 3-4; H: 2-3; N: 1-2 + (cl.)Porpidia speirea (Ach.) Kremp.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3; H: 2; N: 1 + + (cl., mg., rod.)

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Specie serpentiniti altri litotipiofiolitici

Protoparmelia badia (Hoffm.) HafelhnerG.F.: Cr; S: sil-base rich sil-(cal); E: 3-4; H: 3; N: 1-2-3 + + (mg.)Protoparmelia memnonia Hafeller & TürkG.F.: Cr; S: sil; E: 4; H: 2-3; N: 1 +(cl., fg., mb.)Rhizocarpon geographicum (L.) DC. s.l.G.F.: Cr; S: sil- (base rich sil-cal); E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1-2-3 + + (cl., mg.)Rhizocarpon polycarpum (Hepp.) Tr. Fr.G.F.: Cr; S: sil-base rich sil; E: 3-4; H: 2; N: 1-2 + (mb.)Sporastatia testudinea (Ach.) A.Massal.G.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 4-5; H: 4; N: 1 +Tremolecia atrata (Ach.) HertelG.F.: Cr; S: sil-(base rich sil); E: 3-4-5; H: 2-3; N: 1 +Umbilicaria cylindrica (L.) Duby G.F.: Fol.u; S: sil; E: 3-4; H: 3; N: 1-2 +Umbilicaria decussata (Vill.) Zahlbr.G.F.: Fol.u; S: sil; E: 4; H: 3-4; N: 2-3 +Umbilicaria laevis (Schaer.) FreyG.F.: Fol.u; S: sil; E: 4-5; H: 4; N: 1-2 + + (mb.)Umbilicaria nylanderiana (Zahlbr.) H.Magn.G.F.: Fol.u; S: sil; E: 4-5; H: 3-4; N: 3-4 + (mb.)Xanthoria elegans subsp. ElegansG.F.: Fol.n; S: sil- base rich sil-cal; E: 4-5; H: 4; N: 3-4 + + (mg.)

GF (Forma di crescita): Cr-crostosi, Fol.n-fogliosi a lobi stretti, Fol.u-fogliosi umbilicati, Frut-fruticosi, LF-funghi lichenicoli, Sq-squamulosi.S (Substrati): sil- specie presenti su rocce silicee, base rich sil- specie presenti su rocce silicee ric-che in basi; cal- specie presenti su rocce calcareee (sulla base del Lichen Herbarium Nimis TSB;Nimis, 2000)E (Indice di irradiazione solare): 1- specie di aree molto ombrose, 2- specie di aree ombrose,3- specie di aree a luce diffusa, ma non diretta, 4- specie di aree esposte a luce diretta, 5- speciedi aree ad elevata irradiazione solareH (Indice di aridità): 1- specie igrofile, 2- specie abbastanza igrofile, 3- specie mesofile, 4- spe-cie xerofile, 5- specie molto xerofile.N (Indice di eutrofizzazione-nitrofilia): 1-assenza di eutrofizzazione, 2- molto debole eutrofizza-zione, 3- debole eutrofizzazione, 4- rilevante eutrofizzazione, 5- elevata eutrofizzazione.

Per le specie censite vengono riportati i litotipi di provenienza (vengono distinti fra i litotipi nonofiolitici: cl.-cloritoscisti; mb-metabasiti indifferenziate; mg.-Mg-metagabbri; mf.- Fe-Ti meta-gabbri; rod.- rodingiti.

Tabella 2 – Elenco floristico delle specie rupicole.

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Specie aree aree serpentinitiche a metagabbri

Alectoria ochroleuca (Hoffm.) A. Massal. G.F.: Frut.f; R: a.f; S: 1-2; E: 4-5; H: 3-4; N: 1 +Baeomyces placophyllos Ach.G.F.: Cr; R: s; S: 1-2; E: 4; H:2-3; N:1 + +Bryoria chalybeiformis (L.) Brodo & D. Hawksw. G.F.: Frut.f; R: a.s.; S:2; E:4-5; H:2-3; N: 2-3 +Buellia epigaea (Pers.) Tuck. G.F.: Cr. pl; R: s; S: 3-4; E: 5; H: 4-5; N: 1 + +Buellia hypophana (Nyl.) Zahlbr.G.F.: Cr; R: s; S: 2; E: 4-5; H: 3-4; N: 1 +Buellia insignis (Hepp) Th.Fr. G.F.: Cr; R: s; S: 2-3; E: 4-5; H: 3-4; N: 1 +Caloplaca cerina (Hedw.) Th. Fr. Flot. var. muscorum (A. Massal.) JattaG.F.: Cr; R: s; S: 3; E: 4; H: 3-4; N: 2-3 +Caloplaca saxifragarum Poelt G.F.: Cr; R: s; S: 4-5; E: 4-5; H: 3-4; N: 2-3 +Candelariella aurella (Hoffm.) Zahlbr.G.F.: Cr; R: s; S: 4-5; E: 3-4-5; H: 2-3-4; N: 2-3-4 +Candelariella vitellina (Hoffm.) Müll.Arg. G.F.: Cr; R: s; S: 1-2-3; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 2-3-4-5 + +Cetraria ericetorum OpizG.F.: Frut; R: a.f; S: 1-2; E: 4-5; H: 4; N: 1 +Cetraria islandica (L.) Ach.G.F.: Frut; R: a.f; S: 1-2-3; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 1-2 + +Cetraria muricata (Ach.) Eckfeldt G.F.: Frut; R: s; S: 1-2-3; E: 4-5; H: 4; N: 1 + +Cetraria nivalis (L.) Ach.G.F.: Frut; R: a.f; S: 2-3-4; E: 4-5; H:3-4; N: 1 +Cladonia arbuscula (Wallr.) Flot. ssp. arbusculaG.F.: Frut; R: a.f; S: 1-2-3; E: 3-4-5; H: 3; N: 1 +Cladonia arbuscula (Wallr.) Flot.ssp. mitis (Sandst.) RuossG.F.: Frut; R: a.f; S: 1-2; E: 3-4-5; H: 3; N: 1 + +Cladonia macroceras (Delise) Hav. G.F.: Frut; R: s; S: 1-2; E: 2-3-4; H:2-3; N: 1 + +Cladonia pocillum (Ach.) O. J. Rich G.F.: Frut; R: s; S: 4-5; E: 4-5; H: 4; N: 1-2-3 + +Cladonia squamosa. Hoffm. ssp. subsquamosa (Leight.) Vain.G.F.: Frut; R: a.i; S: 1-2; E: 3; H: 2; N: 1 + +Lecidoma demissum (Rutstr.) Gotth. Schneid. & Hertel G.F.: Cr; R: s; S: 1-2; E: 4; H: 2-3; N: 1 + +Lepraria cacuminum (A.Massal.) Kümmerl. & Leuckert G.F.: Lepr.; R: a.s; S: 2; E: 3-4; H: 2-3; N: 1 + +Ochrolechia androgyna (Hoffm.) Arnold G.F.: ; S: 1-2; E: 3; H: 2; N: 1 +

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Specie aree aree serpentinitiche a metagabbri

Peltigera ponojensis Gyeln. G.F.: Fol.b;R: s; S: 3-4; E: 3-4; H: 3; N: 1 + +Peltigera rufescens (Weiss) Humb. G.F.: Fol.b;R: s; S: 2-3-4-5; E: 4-5; H: 3-4; N: 1-2-3 +Placidium lachneum (Ach.) de Lesd.G.F.: Sq.; R: s; S: 3-4; E: 4; H: 4; N: 1-2 +Psoroma hypnorum (Vahl) GrayG.F.: Cr; R: s; S: 1-2; E: 3-4; H: 2; N: 1 +Pycnothelia papillaria (Ehrh.) L.M.DoufurG.F.: Frut.; R: s; S: 1-2; E: 4; H: 2-3; N: 1-2 +Solorina crocea (L.) Ach. G.F.: Fol.b; R: s; S: 1-2; E: 3-4; H: 2; N: 1 +Stereocaulon alpinum Laurer G.F.: Frut; R: s; S: 1-2; E: 4; H: 3; N: 1 + +Thamnolia vermicularis (Sw.) Schaer. v. vermicularis G.F.: Frut; R: a.f.; S: 2-3-4; E: 4-5; H: 4; N: 1-2 + +Thamnolia vermicularis (Sw.) Schaer. v. subuliformis (Ehrh.) Schaer. G.F.: Frut; R: a.f.; S: 2-3-4; E: 4-5; H: 4; N: 1-2 +Toninia rosulata (Anzi) H. OlivierG.F.: Sq; R: s; S: 4-5; E: 3-4-5; H: 3-4; N: 2 +Trapelia coarctata (Sm.) M. Choisy G.F.: Cr; R: s; S: 1-2-3; E: 3; H: 2; N: 1-2 +

GF (Forma di crescita): Cr-crostosi, Fol.b-fogliosi a lobi larghi, Fol.n-fogliosi a lobi stretti, Frut-fruticosi, LF-funghi lichenicoli, Sq-squamulosi.R (Modalità riproduttive): s- spore, A.i- isidi, A.s-soredi, a.f.-frammenti talliniS (Chimismo del Substrato): 1- molto acido, 2- acido, 3- da subacido a subneutro, 4- debolmen-te basico, 5- basicoE (Indice di irradiazione solare): 1- specie di aree molto ombrose, 2- specie di aree ombrose,3- specie di aree a luce diffusa, ma non diretta, 4- specie di aree esposte a luce diretta, 5- speciedi aree ad elevata irradiazione solareH (Indice di aridità): 1- specie igrofile, 2- specie abbastanza igrofile, 3- specie mesofile, 4- spe-cie xerofile, 5- specie molto xerofile.N (Indice di eutrofizzazione-nitrofilia): 1-assenza di eutrofizzazione, 2- molto debole eutrofizza-zione, 3- debole eutrofizzazione, 4- rilevante eutrofizzazione, 5- elevata eutrofizzazione.

Tabella 3 – Elenco floristico delle specie terricole.

Comunità rupicoleNel complesso, per quel che riguarda la componente rupicola, dominano le specie cro-

stose (76%), accompagnate da un discreto numero di specie fogliose umbilicate (10%)(Fig. 3a). La riproduzione sessuata è la strategia in assoluto dominante (96%) rispetto aquella tramite diaspore (2% specie isidiate; 2% specie sorediate) (Fig. 3b).

Sulle serpentiniti sono state censite 42 specie (22 esclusive del litotipo), 18 delle qualivengono segnalate anche da Hafellner (1991) per le aree serpentinitiche della regioneaustriaca dello Steiermark. Il numero di specie rilevato, rapportato all’esigua estensionedell’area in esame, pare considerevole e tale da non permettere di giudicare le serpentini-ti del Mont Avic povere di colonizzazione lichenica, anche in riferimento ai valori di coper-tura che spesso superano il 90%. Tale notazione risulta in contrasto con quanto frequen-temente riscontrato nella letteratura relativa ad altre aree serpentinitiche (Purvis & Halls,1996; Piervittori & Favero-Longo, 2002; Favero-Longo et al., 2004).

Sugli altri litotipi ofiolitici, sono state censite 28 specie di cui solamente 8 esclusive. Fraqueste ultime, in particolare, Lecanora bicincta, L. gangaleoides, Lobothallia radiosa e Por-pidia crustulata sono state rinvenute non in settori adiacenti le aree serpentinitiche, ma alivello di vene di cloritocisti, da centimetriche a decimetriche in spessore, intercalate alleserpentiniti stesse. Il fatto che Lecanora bicincta, Lecanora gangaleoides e Porpidia crustu-lata siano alcune delle specie a tendenza più igrofila, rinvenute nell’area, permette di ipo-tizzare che la fogliazione molto pervasiva che caratterizza strutturalmente i cloristoscisti,incida nel determinare condizioni microclimatiche adatte alle specie in questione.

A tal proposito, va, inoltre, sottolineato come, nell’area in esame, le comunità presen-ti su serpentiniti risultino caratterizzate dalla presenza di un numero maggiore di specie atendenza xerofila rispetto a quelle presenti sugli altri litotipi ofiolitici (Fig. 3c). Rappre-sentano un’eccezione Dermatocarpon leptophylloides e D. luridum, rinvenuti su serpenti-niti e caratterizzati da bassi valori di igrofilia, la cui presenza, tuttavia, risulta strettamen-te legata ad affioramenti periodicamente sommersi da acque correnti. La tendenza xerofiladella componente lichenica rupicola presente sulle serpentiniti, risulta in accordo conquanto ricorrentemente segnalato per la flora fanerogamica delle aree serpentinitiche(Brooks, 1987).

Sia sulle serpentiniti che sugli altri substrati dominano le specie fortemente eliofile,tipicamente adattate agli ambienti di alta quota (Fig. 3d). In tale contesto, risulta degno dinota il comportamento di Porpidia speirea, specie, fra quelle censite, con l’indice di irra-diazione solare meno elevato (2), che presenta sulle rodingiti un inconsueto sviluppoemiendolitico.

Sulle serpentiniti, accanto ad una dominante presenza di specie silicicole, si rilevanoanche specie tendenzialmente calcicole quali Aspicilia candida, Caloplaca saxicola, Cande-lariella aurella e Lecidella stigmatea. Abbondante è il numero di specie tipiche dei “sub-strati silicei ricchi in basi” fra le quali particolarmente significativa risulta la presenza diAcarospora impressula, Miriquidica garovaglii e Belleremea diamarta, in quanto tipiche disubstrati ricchi in ferro.

La compresenza di specie silicicole e calcicole, rilevata sulle serpentiniti, non trovariscontro sugli altri litotipi ofiolitici, ove, all’interno della dominante componente silicico-la, risulta elevato il numero di specie a tendenza basofila (~ 50%) (Fig. 3e).

59INDAGINI FLORISTICHE ED ECOLOGICHE SUI LICHENI DEGLI “AMBIENTI OFIOLITICI” ECC.

60 R. PIERVITTORI, D. ISOCRONO, S. ENRICO FAVERO-LONGO , A. DE NICOLO

SERPENTINITI ALTRI LITOTIPI OFIOLITICI

Fig. 3 - Componente Lichenica Rupicola

61INDAGINI FLORISTICHE ED ECOLOGICHE SUI LICHENI DEGLI “AMBIENTI OFIOLITICI” ECC.

SERPENTINITI ALTRI SUBSTRATI OFIOLITICI

SERPENTINITI ALTRI SUBSTRATI OFIOLITICI

Fig. 4 – Componente Lichenica Terricola.

Comunità terricoleLa componente terricola risulta caratterizzata da una prevalenza di specie crostose

(34%) e fruticose (39%), in subordine le altre forme di crescita (Fig.4a). Accanto ad unadominante componente a strategia riproduttiva sessuata (63%), risulta elevato il numerodi specie a strategia asessuata (25% per frammentazione tallina; 9% specie isidiate; 3%specie sorediate) (Fig.4b).

A dispetto di un’estensione decisamente inferiore, le aree a metagabbri sono risultatecaratterizzate da un numero decisamente maggiore di specie (28, di cui 14 esclusive) rispet-to alle aree a serpentiniti (19, di cui 5 esclusive). La ragione della maggior ricchezza flori-stica delle prime risulta, peraltro, sicuramente influenzata dal fatto che uno dei siti inda-gati corrisponde ad una valletta. In tale settore trovano condizioni microclimaticheparticolarmente favorevoli specie come Solorina crocea ed altre entità (Caloplaca cerina ePsoroma hypnorum) legate all’abbondante copertura muscinale non presenti altrove indi-pendentemente dalla natura del substrato.

Da un punto di vista ecologico le comunità terricole delle aree a serpentiniti non risul-tano particolarmente differenziate da quelle a metagabbri, caratterizzate da una generaletendenza alla mesofilia, con indici di irradiazione solare elevati, e da una generale com-presenza di specie acidofile e, subordinatamente, basofile (Fig. 4c,d,e).

CONCLUSIONI

Lo studio condotto ha permesso di caratterizzare, per la prima volta, da un punto divista floristico ed ecologico le comunità licheniche presenti in ambienti ofiolitici d’alta quo-ta e nel dettaglio quelli che caratterizzano un sito di interesse comunitario quale il ParcoNaturale del Mont Avic.

Per quel che riguarda la componente rupicola presente sulle serpentiniti, la flora liche-nica del Mont Avic risulta caratterizzata da una dominante componente xerofila, dallacompresenza di specie silicicole e calcicole e dalla presenza di specie tipiche di substratiricchi in metalli. Tali peculiarità non trovano riscontro nelle comunità rupicole degli altrilitotipi ofiolitici presenti nell’area (metagabbri s.l., cloritoscisti), evidenziando così comela natura petrografica del substrato possa condizionare la colonizzazione lichenica.

Per quel che riguarda le comunità terricole, una generale uniformità nell’autoecologiadelle specie censite, rilevata sia nelle aree a serpentiniti sia in quelle a metagabbri, eviden-zia, al contrario, come la natura del substrato rivesta una minore influenza sulla presenzalichenica, modulata, al contrario, prevalentemente dalle condizioni microclimatiche deidiversi settori esaminati. L’elevato indice di irradiazione solare che contraddistingue tuttele specie rupicole e terricole esaminate evidenzia, peraltro, come l’alta quota sia un fatto-re prioritario nell’influenzare la composizione delle comunità licheniche, in accordo conquanto già rilevato da Hafellner (1991) per le Alpi austriache.

Nel caso del Parco del Mont Avic, proprio l’alta quota e la difficoltà d’accesso rendonoil settore esaminato favorevolmente estraneo alle più incidenti forme di impatto antropico.Il fatto che quasi il 50% delle specie censite risultino, in base agli indici di nitrofilia di rife-rimento, tipiche di aree ad estrema naturalità evidenzia, ancora una volta, il pregio natura-listico del Parco e sottolinea la necessità di incrementare le indagini sulla biodiversità liche-nica ai fini di una valorizzazione e salvaguardia sempre più mirata e consapevole.

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RINGRAZIAMENTI

Un particolare ringraziamento al Direttore, Dr. Massimo Bocca, e al Presidente, Prof.Pietro Passerin d’Entrèves, del Parco Naturale del Mont Avic, per la preziosa collabora-zione. Un ulteriore ringraziamento al Prof. Daniele Castelli (Università di Torino).

Lavoro svolto con fondi M.I.U.R.

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RIASSUNTO

RÉSUMÉ

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