Pantheon 58 Speciale Vino

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A Verona il lancio di Vino a taste of Italy.

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Cosa significa diventare volontario per VeronaExpo? Diventare un Volontario significa mettere a disposizione 3 mesi del proprio tempo, in una delle 3 sessioni proposte, per fare una grande esperienza, con uno straordinario gruppo di amici, partecipando attivamente all’organizzazione e gestione di eventi nella nostra città in vista della prossima esposizione universale (1 maggio – 31 ottobre 2015).

Vantaggi per i volontari? • Accrescere le proprie competenze formative e professionali attraverso la conoscenza e la partecipazione ad eventi di natura culturale ma anche imprenditoriale;• Favorire l’accesso al mondo del lavoro; • Conoscere strumenti social media per comunicare in modo professionale ed innovativo

PERIODO: prima sessione: marzo - maggio 2015 seconda sessione: giugno - agosto terza sessione: settembre - novembre

Si rivolge a Giovani diplomati, laureandi olaureati di età compresa tra i 18 e i 35 anni

VOLONTARIO per VERONAEXPO3 mesi di esperienza per aprirti le porte al mondo

In tre mesi potròstringere amiciziacon molte persone,utilizzare i social mediain modo professionale, programmare e gestireeventi su tutto il territorio.Expo 2015, 20 milioni di persone che verranno inItalia da tutto il mondo.

E X P O 2 0 1 5 : 2 0 M i l i o n i d i p e r s o n e d a 1 4 7 n a z i o n i , o s p i t i d e l P a e s e I t a l i a e d e l l e s u e e c c e l l e n z e

Se vuoi essere parte att ivadel l 'Esposizione Universale contattasubito i nostr i uff ic i per un col loquio

347.1058318mail : [email protected]

ULTIMIPOSTI!

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Grandi eventi, degustazioni, tanti produttori e operatori del settore. Un’area espositiva sempre in au-mento e un’offerta che abbraccia sempre più anche nuovi settori del mondo vitivinicolo. C’è tutto que-sto nell’edizione numero 49 di Vinitaly, la rassegna più attesa di Veronafiere in scena dal 22 al 25 mar-

zo. Oltre ad essere l’ultima edizione prima del cinquantesimo anniversario, la kermesse 2015 va segnalata anche per tutta un’altra serie di iniziative con i suoi ben 3889 espositori presenti.Colpisce l’attenzione crescente al prodotto biologico. In un momento in cui la qualità del vino italiano sta di-ventando prerogativa irrinunciabile per mantenere alta la credibilità sul mercato dagli assalti stranieri, anche grandi marchi storici di grandi gruppi, oltre a piccole realtà specializzate, stanno aprendo le produzioni anche al biologico. “VinitalyBio” (Padiglione 11), realizzato in collaborazione con FederBio, sarà dedicato proprio a questo. L’Italia, con le sue oltre 45mila aziende vitivinicole biologiche è leader in Europa per il settore, il che significa oltre 44mila ettari di superficie vitata biologica in Italia, ma con più di 23.700 ettari di superficie “in conversione”, per un totale che supera i 67.900 ettari, il 18,5% in più sul 2012. Leggerete anche sulle prossime pagine di realtà veronesi che hanno investito sulla qualità biologica.Ma la novità più grande è la presentazione di “Vino a taste of Italy”, il padiglione dedicato al prodotto viti-vinicolo italiano al prossimo EXPO Milano 2015, realizzato proprio dall’entourage di Vinitaly. Creato in colla-borazione con il Ministero delle Politiche Agricole, al suo interno i visitatori potranno scoprire il vino in tutta la sua tradizione. Al piano terra un corridoio arredato con affreschi ed elementi scultorei, al piano interrato un ambiente che assomiglierà alle cantine di un tempo. Al primo piano lo spazio riservato alla conoscenza e alla degustazione dei vini, che sarà coadiuvata sia da sommelier esperti che da una app dedicata. Per consen-tire inoltre una tecnologizzazione della degustazione, l’area sarà allestita con dei wine dispenser automatici ai quali si potrà accedere per la degustazione. Da non perdere anche la Biblioteca del Vino, dove saranno esposte bottiglie da tutta Italia in un ipotetico viaggio nell’eccellenza vitivinicola del nostro Paese.

PALAZZOUFFICI

CENTROSERVIZIDEI SIGNORI

CENTROSERVIZI “BRA”

CENTROSERVIZI“ARENA”

CENTROSERVIZI“DELLE ERBE”

CENTROSERVIZI“CASTELVECCHIO”

FRIULIVENEZIA GIULIA

ALTO ADIGE

BASILICATAMOLISE

SARDEGNAUMBRIAVENETO

MARCHE

ENOLITECH

VENETOTRENTINO

SICILIAVENETO

CAMPANIATOSCANA

SOL&AGRIFOOD

TOSCANA

PIEMONTE

ABRUZZOVALLE D’AOSTA

LIGURIA

PUGLIA

LAZIOIRPINIA

EMILIAROMAGNA

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LOMBARDIAPALAEXPO

INGRESSO/ENTRANCESAN ZENO

INGRESSO/ENTRANCECANGRANDE

INGRESSO/ENTRANCERE TEODORICO

INGRESSO/ENTRANCEGIULIETTA E ROMEO

- Centrocongressi / Congress Centre Arena- Sale / Rooms: Bellini, Puccini, Rossini

- Sale degustazioni Pad. 10 Tasting Rooms Hall 10: A, B, C, AIS LOUNGE

- Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- International Buyers’ Lounge

- Ristorante d’ Autore- Sale Degustazioni Palaexpo / Tasting Rooms Palaexpo: Iris, Tulipano, Orchidea- Centrocongressi / Congress Centre Europa- Sale / Rooms: Salieri, Vivaldi, Respighi, Mozart, Auditorium Verdi

- Area Self Tasting- Taste of co�ee- Ristorante Goloso- Sala / Room Mantegna- Sala / Room Polivalente- Agorà Cookingshow

- Vinitaly Tasting - The Doctor Wine Selection- Self Service d’ Autore

VINITALYBIO

- Sala degustazione / Tasting Room Argento

ENTRANCE A2

ENTRANCE A1

VI VI T

- Sala degustazione / Tasting roomVININTERNATIONAL

- Vip Lounge- Blogger Area

SERVIZI VINITALY SERVIZI VERONAFIERE

- Infopoint- Sate: Servizio Assistenza - Sate: Tecnica Espositori- Vendita Catalogo e Guida Sale Catalogue and Guide

EdicolaNewsagent

Toilette

Self Service

RistoranteRestaurant

Self Service Area Blogger

RistoranteRestaurant

DegustazioniTastings

Fermata navettaShuttle stop

Sala StampaPress Centre

International Buyers’Lounge

Bar

Centro CongressiCongress Centre

TelefoniTelephones

Pronto SoccorsoFirst Aid

Deposito bagagliLeft luggage

Bancomat

Polizia di StatoPolice

Vip Lounge

Vinitaly Boutique

Desk Convegni

- Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- Sala Stampa / Press Center- Vinitaly Boutique

Cittadelle della gastronomia

- Bistrot Enolitech

PALAZZOUFFICI

CENTROSERVIZIDEI SIGNORI

CENTROSERVIZI “BRA”

CENTROSERVIZI“ARENA”

CENTROSERVIZI“DELLE ERBE”

CENTROSERVIZI“CASTELVECCHIO”

FRIULIVENEZIA GIULIA

ALTO ADIGE

BASILICATAMOLISE

SARDEGNAUMBRIAVENETO

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VENETOTRENTINO

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ABRUZZOVALLE D’AOSTA

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INGRESSO/ENTRANCESAN ZENO

INGRESSO/ENTRANCECANGRANDE

INGRESSO/ENTRANCERE TEODORICO

INGRESSO/ENTRANCEGIULIETTA E ROMEO

- Centrocongressi / Congress Centre Arena- Sale / Rooms: Bellini, Puccini, Rossini

- Sale degustazioni Pad. 10 Tasting Rooms Hall 10: A, B, C, AIS LOUNGE

- Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- International Buyers’ Lounge

- Ristorante d’ Autore- Sale Degustazioni Palaexpo / Tasting Rooms Palaexpo: Iris, Tulipano, Orchidea- Centrocongressi / Congress Centre Europa- Sale / Rooms: Salieri, Vivaldi, Respighi, Mozart, Auditorium Verdi

- Area Self Tasting- Taste of co�ee- Ristorante Goloso- Sala / Room Mantegna- Sala / Room Polivalente- Agorà Cookingshow

- Vinitaly Tasting - The Doctor Wine Selection- Self Service d’ Autore

VINITALYBIO

- Sala degustazione / Tasting Room Argento

ENTRANCE A2

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- Sala degustazione / Tasting roomVININTERNATIONAL

- Vip Lounge- Blogger Area

SERVIZI VINITALY SERVIZI VERONAFIERE

- Infopoint- Sate: Servizio Assistenza - Sate: Tecnica Espositori- Vendita Catalogo e Guida Sale Catalogue and Guide

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Self Service Area Blogger

RistoranteRestaurant

DegustazioniTastings

Fermata navettaShuttle stop

Sala StampaPress Centre

International Buyers’Lounge

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Centro CongressiCongress Centre

TelefoniTelephones

Pronto SoccorsoFirst Aid

Deposito bagagliLeft luggage

Bancomat

Polizia di StatoPolice

Vip Lounge

Vinitaly Boutique

Desk Convegni

- Area Stampa Tecnica / Wine Press Hall- Sala Stampa / Press Center- Vinitaly Boutique

Cittadelle della gastronomia

- Bistrot Enolitech

MAPPA DEL QUARTIERE VINITALY 2015

GET THE APP!

Dal 22 al 25 marzo va in scena un'edizione storica di Vinitaly. La rasse-gna dedicata al vino italiano, in crescita assieme al suo settore di rife-rimento, anticipa quest'anno il padiglione EXPO “Vino a Taste of Italy” organizzato all'interno dell'Esposizione Universale dal team di Vinitaly. Primo piano anche al biologico.

Fotografail QR perscaricarela mappa

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Nei nostri wine shop un grande panorama di viniper la vendita direttadal vino sfuso allebottiglie di prestigio

Cantina di Colognola ai ColliCantine dei Colli Berici

www.collisgroup.it

COLOGNOLA AI COLLI (VR) Via Montanara 5 – LONIGO (VI) Viale Vicenza 29 – SAN BONIFACIO (VR)Via Chiavichetta 92 – BARBARANO VICENTINO (VI) Via Ca’ Dolfina 40 – MERLARA (PD) Via Bindola

593 – DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Unità d’Italia 124 – MONTICHIARI (BS) Via Ghedi 49 –CAZZAGO S.MARTINO (BS) Via Padana Superiore 7 – CONCESIO (BS) Via Europa 246/D – MARTINENGO (BG) Via Trieste 48 – CASNIGO (BG) Via Serio 68 – COSTA VOLPINO (BG) Via Nazionale 277 – LODI (LO)

Via Martin Luther King 5 – SETTALA (MI) Via Grandi 2 – LIMBIATE (MB) Corso Como 3 – VERCELLI (VC)Via Torino 54 – ARCORE (MB) Via Alfonso Casati 169 – VIGEVANO (PV) Corso Novara 215/A – ROMA

(RM) Via Portuense 851 – VENARIA REALE (TO) Via Druento 140 – GAGLIANICO (BI) Via CamilloCavour 3 – SALSOMAGGIORE TERME (PR) Via Parma 35

Sede: MONTEFORTE D’ALPONE (VR) VIA CAPPUCCINI 6 – TEL 0456108222 FAX 045 6170161 [email protected]

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INTRAPRENDENZA FEMMINILE

Donne del vinoQuando la bottiglia è rosaUna donna non è mai soltanto una donna. Lo diceva qual-che scrittore e, forse, a guardare l’intraprendenza tenace di Alessandra Boscaini, di Claudia e Giulia Benazzoli ci si inizia a credere per davvero. di Miryam Scandola

Hanno storie diverse, Giulia, Claudia e Alessandra, ma la stessa voce innamo-rata quando parlano del

piacere di avere la vita scandita dai tempi lenti delle viti. Abbiamo sentito queste “signore del vino” per delineare i tratti e i lineamenti dell’imprenditoria al femminile tra le vigne veronesi. Claudia e Giulia Benazzoli sono giovani e sorel-le. Nel mondo dei vigneti ci sono nate, e da quando sono entrate nell’azienda di famiglia a Pastren-go, al loro attivo hanno già un oro vinto a Cannes nel 2010 per il loro Chiaretto Spumante e due meda-glie d’oro per il Bardolino Chiaretto Spumante e il Bardolino Chiaretto nel 2013.Come vi siete avvicinate al mondo dei vigneti?In maniera semplice. Una questio-ne di Dna, credo, non abbiamo neppure dovuto pensarci. Siamo

alla quarta generazione che si occupa del vino dei nostri vigne-ti. Siamo entrate in azienda nel 2009, io sono laureata in Tecno-logie Viticole e Enologiche mentre mia sorella Giulia è diplomata in Agraria. Qual è stato il vostro apporto all’azienda in quanto donne e gio-vani imprenditrici?Abbiamo proposto una linea di im-bottigliati per Bardolino e Chiaretto ed è stata una grande novità visto che la nostra azienda ha sempre proposto solo vini sfusi. Abbiamo partecipato più per scherzo che per altro al concorso mondiale dei Rosati che si tiene in Francia, e alla fine abbiamo portato a casa un oro. Attualmente ci stiamo occu-pando anche dell’immagine azien-dale, per mettere in luce anche la bellezza estetica della bottiglia e del vino con un attento packaging. Qual’è il vostro vino più ‘femmini-le’? Sicuramente il Chiaretto Spuman-te. È un vino che si beve facilmen-te molto delicato ma tutt’altro che semplice, come le migliori donne.La vostra giornata?Non ci si annoia mai, Quando si inizia non si sa precisamene cosa si andrà a fare. L’unica cosa certa è che sarà scandita dal vino, dai

suoi tempi. I nostri genitori voleva-no che fossimo libere di scegliere, ma io e Giulia non ci saremmo mai immaginate a fare altro.Cosa pensate di eventi come Vi-nitaly?Che ci si deve essere, semplice-mente! Quando si parla con Alessan-dra Boscaini si sente subito che il vino è il suo amore, il primo. Non per niente lei, con la sua passio-ne, rappresenta la settima gene-razione della famiglia proprietaria di Masi, l’azienda vitivinicola che produce vini dal 1700 e che oggi è leader mondiale nella produzione dell’Amarone.Donne e vino, accoppiata vincen-te?Il mondo del vino è piuttosto con-geniale alla femminilità perché non è un business fatto di numeri con un approccio freddo e mecca-nico, ma un tipo di imprenditoria che porta ad assecondare i ritmi della natura e a rispettare i tempi necessari per assaporare e gode-re un prodotto come questo.Lei come imprenditrice e come donna cosa si sente di aver ag-giunto in azienda?Come una donna lo è nella fa-miglia, posso dire che nell’azien-

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Claudia e Alessandra Benazzoli

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Azienda Agricola ScriAni Via Ponte Scrivan, 7 - 37022 Fumane (VR) Tel: 045.6839251 - Fax: 045.6801071

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da sono colei che fa sì che ci sia scambio oltre che dialogo tra i vari comparti aziendali. I miei ruoli sono organizzativi e trasversali. Come una “mamma” tiene uniti i figli così io tengo aperti i vari com-parti dell’azienda. Alla fine è com-pito delle donne quello di tenere unite le cose.Com’è la sua giornata come re-sponsabile delle vendite di un’a-zienda che vende in 94 Paesi?Una giornata piena di tantissi-me cose da fare! Vivo molto vi-cino all’azienda con mio figlio e i miei animali domestici. Una volta sistemati quelli, vado in ufficio e mi divido tra le riunioni. Ma non si può fare tutto e con il tempo l’ho imparato, iniziando a delegare.Tra gli impegni del vino trova an-che il tempo per l’arte...L’arte per me è un’eredità fami-liare un po’ come il vino. Credo di aver ereditato questo aspetto da mia madre che dipinge da sem-

pre ma non posso certo definirmi un’esperta. Le aziende oggi sono tra le poche realtà che hanno i mezzi per sostenere gli artisti. Per questo oltre al Premio Masi abbiamo promosso il progetto Amarone Contemporary Art che ha visto un importante artista svedese reinterpretare l’etichetta dell’Amarone Costasera. Il rica-vato della vendita è stato devo-luto per sostenere la formazione di un giovane artista dello studio Berengo.Se le chiedo il nome del vino più ‘femminile’ della vostra cantina?Il Campofiorin, il vino che ha in-ventato mio nonno. Lo posso de-finire femminile perché è un vino versatile che combina la facile resa con una struttura e con una complessità importanti. Ritrovo la sua femminilità nell’essere cor-diale, accogliente e multitasking!L’azienda Masi come vive l’ap-puntamento con il Vinitaly? E

con l’Expo ?Il Vinitaly per noi è un momento sempre molto importante. Abbia-mo qualche novità da presentare legata alla conversione in biolo-gico dei nostri vigneti in Argenti-na. Per quanto riguarda l’Expo, è un’occasione unica, una vetrina da sfruttare assolutamente.

Alessandra Boscaini

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ACCOGLIENZA & TURISMO

La nuova frontiera del turismo racchiusa in un bicchiereLa popolarità dell’enoturismo sembra essere in costante aumento e gli esperti ritengono che il movimento del turismo del vino operi soltanto al 20% del proprio potenziale. I fattori che contribuirebbero maggiormente all’espansione di tale movimento sono duplici.di Giorgia Castagna

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Da un lato il forte interesse per il mondo del bio e più in particolare per il fenomeno del “vino biologico”. Dall’al-

tro il desiderio da parte dei wine lover di scoprire le differenze della degustazione direttamente dalla fonte, scoprendo tradizioni e cultu-rae legate alla produzione di vino e alla vita di campagna.Da qui l’espansione dell’enoturi-smo, aiutata da associazioni come le “Strade del vino”, da itinerari specifici in regioni vinicole, nonché da eventi annuali come “Cantine aperte”, l’immancabile “Vinitaly” e le tante iniziative più locali. Anche se rivolto principalmente al vino, l’eno-turismo consente ai turisti di scopri-re le aree rurali e la loro natura, as-

saggiare altri prodotti agricoli tipici di quella zona e lasciarsi deliziare da una serie di cibi e cucine regionali. A sorprendere tanti è proprio il target di questi enoturisti, per la maggior parte giovani, benestanti e meglio istruiti dei non-enoturisti. Questi sono fondamentalmente motivati dal desiderio di ritrovare esperienze uniche, che consolidano i vantaggi di dedicarsi ai singoli elementi cultura-li e ambientali di una destinazione. Per parlare nel dettaglio di eno-turismo ci siamo rivolti a Bernardo Pasquali, autorevole giornalista ed esperto del mondo dell’enologia.Dott. Pasquali, ritiene che le cantine veronesi siano pronte a ricevere un pubblico più ampio di eno-turisti? Il forte appeal del vino veronese negli ultimi 10 anni e in particolare dell’A-marone e di tutta la Valpolicella, ha incrementato il flusso di turismo verso le cantine. Le prime che han-no elaborato progetti di accoglienza complessi sono state anche le più blasonate e organizzate: come non ricordare quanto hanno fatto San-dro Boscaini e Marilisa Allegrini sul versante dell’organizzazione dell’ac-coglienza. Ma vorrei anche ricordare le performances sempre più impor-tanti di Tenuta Sant’Antonio nella zona di Mezzane. Ci sono realtà che stanno nascendo e pensano la can-

tina con un approccio già orientato all’accoglienza, con sale di degusta-zione e possibilità di pernottamen-to in location bellissime. Il compito spetterà ai produttori, soprattutto a quelli giovani.Vino, turismo ed EXPO: promosso o bocciato?Penso che non sia stato preparato a dovere e purtroppo, le forti divisio-ni che esistono tra i vari produttori veronesi non hanno certo aiutato a creare progetti lungimiranti in una visione più coordinata del territorio. C’è anche da dire che il padiglione Italia sarà “colonizzato” dalle grandi realtà produttive che certo non da-ranno molto spazio alle piccole real-tà di vignaioli che saprebbero rac-contare come nessuno la vera Italia del vino. Questo certo non ha age-volato le aziende ad investire anche in una politica di sviluppo territoriale dell’accoglienza per Expo. Verona ri-mane comunque uno snodo impor-tante tra Milano e Venezia e chiun-que sarà in grado di intercettare quei flussi di visitatori otterrà gran-di benefici. Credo che la genialità e l’intraprendenza dei produttori e degli imprenditori veronesi e veneti saprà offrire chances e opportunità che magari ancora adesso non sia-mo in grado di valutare.Quali sono i punti forza del nostro

Bernardo Pasquali

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territorio in questo settore?Verona è una meta che, non a caso, è salita nelle prime posizio-ni del turismo nazionale. Il vino in tutto questo ha avuto un ruolo importante con un futuro sempre più determinante. L’economia ve-ronese in tempo di crisi ha dimo-strato il vero senso del Belpaese. Se sappiamo valorizzare le nostre risorse territoriali possiamo dare una svolta all’empasse economico e sociale. Verona è storia, archi-tettura, prodotti tipici di alta qua-lità, paesaggio, natura, mistero, lei non delude mai il visitatore perché offre un carnet di proposte ric-chissimo.

Dati e numeri della viticoltura bio-logica nel Belpaese sono in co-stante aumento, con sempre più aziende che puntano sul bio. A cosa è dovuto questo passaggio?Ricordo che una decina di anni fa alla domanda “ma lei fa vino bio?” il produttore guardava stranito ed era pronto a rispondere “non esi-ste il bio”! Oggi tanti di quei pro-duttori hanno capito che produrre bio può essere un vantaggio e nel frattempo hanno attivato le con-versioni dei propri vigneti. Molti lo hanno fatto per una convenien-za di mercato internazionale che guarda al bio con un occhio di ri-guardo. Altri hanno deciso che

forse l’impoverimento delle cam-pagne è anche dovuto a tratta-menti e conduzioni agronomiche per tanti anni poco responsabili e attente alla salute dell’uomo.E lei cosa ne pensa?Io difendo la scelta bio e spero siano sempre di più coloro che la scelgono. Ma se biologico è una frontiera molto interessante, non dimentichiamo anche tutti gli sfor-zi dei produttori per ridurre sem-pre di più la presenza di solfiti in bottiglia e per ridare naturalezza al vino. È un settore che sta an-dando verso una logica più sa-lutistica. Questo passaggio sarà epocale per il mondo del vino e va verso un consumatore molto più attento che sta conoscendo l’af-fermarsi sempre più forte di intol-leranze, allergie... Anche il vino en-tra a far parte di quella categoria di alimenti chiamati free from che oggi, sempre di più, stanno con-quistando il mercato.

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Buon compleannoCooperativa WeForGreen!A due anni dalla nascita, WeForGreen traccia un bilancio sui propri risultati

A due anni dalla nascita, il progetto di energia condivisa proposto dal-la Cooperativa Energia

Verde WeForGreen e promosso da ForGreen, ha raggiunto im-portanti obiettivi: 131 persone coinvolte e 93 famiglie che da quest’anno non pagano più la bolletta dell’energia.Ma facciamo il punto con il Ga-briele Nicolis, presidente di We-ForGreen e direttore marketing di ForGreen, il partner che ha promosso il progetto. «Questa ini-ziativa è partita da Verona sulla scia del successo che è stato ot-tenuto grazie ad Energyland nel 2011. Dopo le 86 famiglie coin-volte con Energyland, infatti, Ve-rona crede ancora nei progetti di energia condivisa e proprio 35 delle 93 famiglie di WeForGreen arrivano dal nostro territorio». Verona è la capitale di due im-portanti progetti nazionali sull’e-nergia condivisa, Energyland e WeForGreen. A che punto è quest’ultima iniziativa?Stiamo raggiungendo progressi-vamente gli obiettivi che ci sia-mo posti all’inizio della campa-gna di adesione soci. Dal primo

gennaio 93 famiglie producono energia con un impianto fotovol-taico condiviso e queste stesse famiglie non stanno più pagan-do le bollette.Quali regioni sono coinvolte del progetto?Ad oggi i nostri soci provengono da 13 regioni italiane, la risposta è molto positiva verso questo modello, che abbiamo sviluppa-to come ForGreen, ispirandoci ai casi virtuosi europei. Il coinvolgi-mento di diverse regioni è stato sostenuto anche da un grande interesse dei giornali: oltre 50 te-state infatti hanno ripreso in que-sti mesi la nostra iniziativa, rac-contandola ai propri lettori.Ma quali sono i fattori di maggior vantaggio per una famiglia che aderisce a WeForGreen?WeForGreen ha l’obiettivo di ta-gliare i costi dell’energia delle famiglie. Questo è possibile gra-zie a cinque fattori chiave che promuoviamo attraverso la coo-perativa. In primis l’adesione alla Cooperativa stessa consente di aver ripagato buona parte del-la propria bolletta. In seconda battuta abbiamo ottenuto per i nostri soci una tariffa energe-

tica molto conveniente, grazie all’accordo con Trenta Spa. Poi stiamo lavorando per aiutare i soci ad avere grande consape-volezza su come utilizzare l’ener-gia delle fasce di consumo più convenienti, su come monitorare i propri consumi e sulle azioni utili per ridurre i consumi. Il tutto può portare ad un risparmio annuo molto importante ed è per que-sto un investimento redditizio per il bilancio famigliare.Quale potrebbe essere un mes-saggio per aiutare a convincere nuovi soci ad aderire?Rispondo con le parole dei no-stri soci. L’abbiamo fatto perché volevamo contribuire al rispet-to dell’ambiente, investendo in un progetto sulle rinnovabili che porta dei vantaggi immediati per le nostre famiglie, in più …lo facciamo assieme ad altre per-sone con cui possiamo condivi-dere questa bellissima esperienza di produrre l’energia pulita.Come possono aderire nuovi soci?Basta collegarsi al sito della coo-perativa www.weforgreen.it, op-pure contattare il numero verde 800 999 211 per richiedere infor-mazioni.

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AGROALIMENTARE

L’anno più difficileper l’olio d’oliva italianoDopo la scarsissima raccolta 2014, è alto il rischio che il prodotto Made in Italy venga svilito da produzioni estere vendute come italiane. Il consumatore può però tutelarsi conoscendo e leggendo l’etichetta.di Matteo Bellamoli

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Tutelare il Made in Italy. Passa da questo semplice (o complesso) passaggio la possibilità di chiudere

l’anno di EXPO con una crescita dell’esportazione e della vendita di prodotti italiani. Per certi settori merceologici la questione sembra più semplice, per altri abbastanza complessa.Uno di questi ultimi è il settore oli-vicolo e oleario. La raccolta 2014 è stata molto bassa, le piante hanno sofferto una stagione molto piovo-sa e molti appezzamenti, anzi mol-tissimi, sono rimasti vittime della mosca olearia. Risultato: i produt-tori hanno potuto conferire molto meno rispetto alle medie degli ul-timi anni ai frantoi, la produzione di olio nuovo è calata molto al di sotto delle aspettative (-37% rispetto al 2013) e di conseguenza l’olio italia-no distribuito nel 2015 su raccolta 2014 rischia di diventare raro.Questo implica due conseguenze. Da una parte l’aumento del costo.

Secondo una ricerca approfondita pubblicata da Repubblica, si sono toccate, in fase di raccolta, punte di 4,4€ al chilo, valori superiori di qua-si il 50% rispetto ai livelli del 2013. «Se dovessimo tarare il prezzo in base alla disponibilità di mercato» ha sottolineato Daniele Salvagno, presidente di Federdop e respon-sabile dei Frantoi Redoro, «vuol dire che le bottiglie di olio DOP (Di Origi-ne Protetta, ndr) salirebbero anche a 9 o 10 euro alla bottiglia. Si tratta di un passaggio che è inaccettabile per il consumatore, che per lo stes-so prodotto spendeva 6 o 7 euro. Il rincaro è fuori dal normale»L’altra conseguenza è quella dell’e-saurimento del prodotto in breve termine e della compensazione, per garantire il prodotto sulle tavo-le dei consumatori, con un aumen-to fino al 45% di olio importato. La produzione italiana, in anni di rac-colta regolare, non può soddisfare il consumo pro capite di olio, imma-giniamoci quindi cosa può succe-dere di qui ai prossimi mesi.«Il rischio concreto» ha ribadito Sal-vagno, «è quello che tra le corsie dei supermercati e sulle nostre tavole, arrivino dei prodotti che riportano in etichetta informazioni fuorvianti sfruttando falsi marchi italiani».Il presidente di Coldiretti, in un’in-tervista di qualche tempo fa ha sottolineato che «se saranno man-tenuti i trend registrati si potrebbe-

ro registrare massimi storici di olio di oliva straniero con valori pari al doppio di quello nazionale».Sulla qualità dell’olio d’oliva italia-no possiamo essere tranquilli, dato che sono innumerevoli i controlli e gli accertamenti, come in nessun altro Paese europeo. Lo dimostra anche l’attività dell’AIPO (Asso-ciazione Interregionale Produttori Olivicoli), la più importante realtà associativa di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con ol-tre 6000 imprese associate pro-duttrici di olio extravergine di oliva. Questa associazione, con base a Verona, effettua controlli sia sulle materie prime che sui prodotti finiti, in un laboratorio interno attrezzato con strumenti d’avanguardia. Oltre a questo, AIPO redige circa 50 bol-lettini annui con tutte le indicazioni tecniche agronomiche e fitosanita-rie che vengono inviati agli asso-ciati per garantire una produzione di quantità e di qualità. «Purtroppo non sempre il produttore segue le nostre linee guida» ha affermato Enzo Gambin, direttore AIPO. «Lo scorso anno avevamo raccoman-dato già da maggio dei trattamen-ti contro la tignola (un insetto che rappresenta un pericolo in olivicol-tura, ndr) che avevano anche fina-lità di diminuzione delle popolazioni di ditteri, ovvero la mosca. A luglio abbiamo poi inserito in bollettino specifici trattamenti contro la mo-

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sca olearia. Chi ci ha seguito ha salvato la produzione, chi non ci ha seguito ha perduto tutto. Pos-siamo affermare che il 60%-70% della mancata produzione 2014 è da imputare ad una negligenza produttiva». Ma per non ripetere gli stessi errori, AIPO ha già sti-lato una traccia di quella che po-trebbe essere la stagione 2015. «Abbiamo già una dinamica delle popolazioni del dittero (mosca ole-aria, ndr) e se le temperature non avranno picchi di 35/36°C e non si abbasserà la media stagionale di pioggia dobbiamo prepararci ad affrontarla anche quest’an-no». Questo significa che saranno importanti i trattamenti mese per mese. Ci sono rischi per questo che i prodotti vadano ad inficiare le ti-tolazioni DOP? «No, l’importante è che non vi siano residui una volta che l’oliva viene raccolta. Siamo molto attenti a questo aspetto, e

finché la legge ce lo permette rac-comandiamo l’utilizzo di prodotti idrosolubili, i quali residui vengono eliminati nell’acqua di vegetazione che è residuo delle operazioni di spremitura».Fermo restando quindi il control-lo e la tutela dell’oliva prima e del prodotto poi, non resta che tute-larsi nel momento dell’acquisto. «In questo caso è indispensabile la preparazione e l’attenzione del consumatore» ha concluso Da-niele Salvagno. «Come ripeto da sempre dobbiamo conoscere l’e-tichetta, saperla leggere. L’olio di oliva migliore è il DOP, ovve-ro raccolto da una determinata area e prodotto con olive solo di quell’area. Lo riconosciamo dalla sua specifica etichetta. Possiamo fidarci anche del 100% italiano, prodotto però da una miscela di olive raccolte, in ogni caso, in Ita-lia». Sugli altri prodotti possiamo

essere quasi certi che recheran-no in confezione altre specifiche, come “prodotto da olive dell’Unio-ne Europea” o simili, che sottoli-neano una produzione seppure a marchio italiano, con prodotto non italiano.

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