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Incontro sui temi della sicurezza
Aspetti gestionali dell’alternanza scuola
lavoro, dei rischi strutturali e non strutturali
e dei farmaci salvavita
Sedi varie, 17 febbraio – 8 marzo 2017
Argomenti
Gestione della salute e sicurezza nell’ambito delle attività di ASL – focus sul documento di disciplina
Gestione dei rischi strutturali e non strutturali riferiti agli edifici scolastici
Gestione farmaci salvavita
Comunicazioni varie
Disciplina dell’ASL
Titolo: Alternanza Scuola-Lavoro (AS-L): disciplina del
«periodo di apprendimento mediante esperienze di lavoro» (D. Lgs. 77/2005, art. 4, 1).
Indicazioni regionali Pubblicazione: 23 dicembre 2016 Fonti: D.Lgs. 77/2005, L. 107/2015, D.Lgs. 81/2008, Guida operativa MIUR 2015 e Approfondimenti cap.11 USRV novembre 2015 Circolare INAIL n.44, nota INAIL Veneto10.02.2016 Vai alle FAQ
Documento di disciplina
Contenuti 1. La questione: come viene regolamentato il periodo di
apprendimento in contesto lavorativo, svolto nell’ambito di un percorso di alternanza scuola lavoro?
2. Alternanza e tirocini curricolari 3. Alternanza e tirocini extracurricolari 4. Estensione ai percorsi di Alternanza di alcune
disposizioni regionali dei tirocini extracurricolari 5. Gestione della sicurezza (ad integrazione della nota
USRV)
Documento di disciplina
La Guida operativa del MIUR prevede che il DS verifichi, prima della sigla della convenzione con la struttura ospitante, la presenza della capacità strutturale, tecnologica, in cui è compresa la gestione della sicurezza e organizzativa (p. 64) [La verifica] avverrà sulla base delle dichiarazioni del soggetto ospitante. È il soggetto ospitante, con la sotto-scrizione della convenzione, a dichiarare la presenza dei requisiti richiesti. Di tali dichiarazioni esso è responsabile e ne risponde nelle sedi preposte
Strutture ospitanti
preliminare presente nella
durante l’ASL
di
Possono ospitare studenti in alternanza i soggetti obbligati agli adempimenti della sicurezza, cioè quelli che abbiano almeno un dipendente a tempo indeterminato Il soggetto che non abbia dipendenti e che comunque sia disposto ad ospitare uno studente in AS-L, deve mettere in atto tutte le misure prescritte dal D.Lgs. 81/2008, assumendo lo status di datore di lavoro, al fine di garantire la salute e la sicurezza degli studenti stessi
Strutture ospitanti
deve garantire
L’obbligo di sorveglianza sanitaria per gli studenti non scatta solo per il fatto di svolgere l’ASL, ma va verificato caso per caso, in relazione al DVR della scuola e a quello dell’azienda ospitante. Se, in base al DVR della scuola, lo studente, in quanto “lavoratore equiparato”, risul-ta soggetto alla sorveglianza sanita-ria (casi rari, ma possibili in deter-minati tipi di istituti, ad es. edili e a-grari), lo studente avrà già un giu-dizio di idoneità alla mansione, redat-to dal Medico Competente della scuo-la, valido anche nel mondo del lavoro
Sorveglianza sanitaria
solo se
con indicazione di fatta da
L’azienda ospitante dovrà verificare se i rischi (mansione) per i quali è stato visitato lo studente corrispon-dono a quelli presenti nelle propria a-zienda. Se, in base al DVR dell’a-zienda ospitante, risulta che le attività svolte dallo studente sono soggette alla sorveglianza sanitaria, sarà il Me-dico Competente dell’azienda a fare il controllo sanitario (perché conosce i rischi aziendali e il posto di lavoro) E’ importante che nel DVR dell’azien-da che ospita studenti in ASL venga inserita l’analisi dei rischi per tali soggetti (mansioni possibili, lavori vietati anche in relazione all’età del ragazzo, quantificazioni dei rischi che potrebbero far scattare l’obbligo della sorveglianza sanitaria). Ne consegue che la scuola dovrà scegliere attenta-mente le aziende anche in base ai rischi presentati e valutare se sia o meno il caso di far fare allo studente mansioni “a rischio”
Sorveglianza sanitaria
solo se
fatta da
Il soggetto ospitante deve garantire l’informazione degli studenti ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. 81/2008 (i con-tenuti obbligatori sono esplicitati nel-l’articolo stesso) Nel rispetto della privacy da entram-be le parti, l’istituto deve comunicare al soggetto ospitante eventuali pro-blematiche fisiche dello studente che possono richiedere la somministra-zione di farmaci salvavita, concor-dando con questo le modalità opera-tive di un eventuale intervento d’ur-genza All’atto della condivisione del proget-to formativo, l’istituto e il soggetto ospitante devono tenere in conside-razione eventuali allergie/incompa-tibilità dello studente, debitamente documentate
Informazione
D.Lgs. 81/08, art. 36
Su problemi vari
L’istituto deve assicurare la forma-zione generale di tutti gli studenti, prima dell’inizio delle attività di AS-L (per formazione generale si intende quella riferita all’art. 37, comma 1, let-tera a, del D.Lgs.81/2008) L’istituto deve garantire la formazio-ne specifica di tutti gli studenti sugli argomenti previsti dal proprio Piano di formazione, in stretto collegamen-to con la valutazione dei rischi dell’i-stituto stesso (per formazione speci-fica si intende quella riferita all’art. 37, comma 1, lettera b, del D.Lgs. 81/2008)
Formazione
GENERALE
SPECIFICA
su
art. 20 D.Lgs. 81/08
Piano di formazione
Il soggetto ospitante può chiedere (ma non pretendere) un’integrazione della formazione specifica dello stu-dente a cura dell’istituto, prima di iniziare le attività di AS-L. Se per qualche ragione questo passaggio non potesse essere realizzabile da parte della scuola e tuttavia dovesse diventare imprescindibile per realiz-zare l’attività, è bene chiedersi se non valga la pena modificare il progetto formativo per non renderle indispen-sabile tale integrazione Il soggetto ospitante deve garantire, sulla base della propria valutazione dei rischi, l’eventuale formazione specifica supplementare dello stu-dente, ai sensi dell’art. 37, comma 1, lettera b, del D.Lgs. 81/2008
Formazione
SPECIFICA
supplementare
ad integrazione
Il soggetto ospitante deve garantire l’eventuale addestramento dello stu-dente all’uso di attrezzature o mac-chine particolari, ai sensi dell’art. 37, commi 4 e 5, del D.Lgs. 81/2008 Se effettuato, l’addestramento deve risultare dal diario di bordo delle at-tività dello studente e correttamente verbalizzato dal soggetto ospitante
Addestramento
su valutazione dell’azienda
se necessario
L’istituto deve conservare copia di tutti gli attestati di formazione generale e specifica, in materia di sicurezza, che rilascia agli studenti, anche in formato elettronico Il soggetto ospitante ha diritto di prendere visione e/o di avere copia cartacea degli attestati rilasciati allo studente, prima dell’inizio delle attività di AS-L
Attestati
E’ possibile che il soggetto ospitante chieda maggiori informazioni sul per-corso di formazione specifica svolto dal-lo studente, rispetto a quanto riportato sugli attestati. A tale scopo, l’istituto de-ve conservare traccia documentale (an-che in formato elettronico) degli argo-menti trattati durante il percorso di for-mazione e dei tempi dedicati ad ognuno di essi
Tutela assicurativa INAIL
Tutela assicurativa INAIL in ASL
Tutela assicurativa INAIL in ASL
La copertura assicurativa INAIL degli studenti in AS-L è garantita: rispetto a tutte le attività che rientrano nel progetto formativo non solo durante l’attività all’interno della sede del soggetto ospitante,
ma anche all’aperto e in qualsiasi luogo pubblico (purché l’attività sia contemplata dal progetto formativo)
La copertura assicurativa INAIL non contempla gli infortuni occorsi allo studente nel tragitto casa-luogo di svolgimento dell’AS-L e viceversa. Contempla invece gli infortuni occorsi allo studente nel tragitto scuola-luogo di svolgimento dell’AS-L e viceversa
per attività
«itinere»
Gestione dei DPI
Se l’azienda ritiene di SI,
DEVE
oppure
E’ possibile coinvolgere il Servizio di Prevenzione e Protezione per: dubbi sulla stesura delle convenzioni e dei progetti formativi definizione dei contenuti del percorso informativo che
l’istituto deve organizzare per tutti gli studenti, prima che inizino le attività di AS-L
valutazione di aspetti organizzativi e logistici riferiti all’attività di singoli o gruppi di studenti
esplicita richiesta da parte del soggetto ospitante di una formazione specifica non contemplata nel Piano di formazione dell’istituto
Rapporti con l’SPP
E’ possibile coinvolgere il Servizio di Prevenzione e Protezione per: segnalazione da parte di uno studente/tutor scolastico di
possibili inadempienze del soggetto ospitante rispetto a quanto sottoscritto nella convenzione o nel progetto formativo (per quanto attiene alla sicurezza)
casi di studenti con allergie/incompatibilità documentate o con problemi fisici
problematiche legate all’attestazione della formazione di uno studente
Rapporti con l’SPP
Rischi strutturali e non
Riferimenti normativi (selezione)
Il datore di lavoro deve: valutare tutti i rischi, individuando le misure di
prevenzione e protezione idonee a eliminarli o ridurli, le procedure da mettere in atto per realizzare tali misure e i ruoli o le persone che devono provvedere e realizzare queste procedure
organizzare e gestire le situazioni d’emergenza
D.Lgs. 81/08
Riferimenti normativi (selezione)
Il datore di lavoro provvede affinché: i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi
vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori
le vie di circolazione interne o all’aperto che conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite di emergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l’utilizzazione in ogni evenienza
D.Lgs. 81/08
Riferimenti normativi (selezione)
Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente D.Lgs., la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta […] alla loro fornitura e manutenzione Gli obblighi previsti dal presente D.Lgs., relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico
D.Lgs. 81/08
Altri riferimenti
Anche effettuata questa comunicazione, al DS spettano comunque tutti gli altri compiti definiti dalla normativa. Appare evidente infatti che il DS, dopo aver segnalato le problematiche di competenza dell’Ente locale, in presenza di rischi importanti, deve in ogni caso intervenire anche sul piano organizzativo-procedurale, definendo nuove (auspicabilmente provvisorie) regole, introducendo specifici divieti, interdicendo l’utilizzo di particolari, e circoscritte, zone a rischio, ecc.
Manuale
Manuale Gestione della sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola
(edizione INAIL 2013, pag. 18 - 20)
Altri riferimenti
Interessante è l’integrazione all’art. 18 introdotta dal D.Lgs. 106/09 con il comma 3-bis, che impone ai datori di lavoro e ai dirigenti di vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi che fanno capo a tutte le figure previste dall’organigramma della sicurezza, ma anche ai soggetti esterni (installatori, fornitori e, nella fattispecie, Ente locale) Il comma può essere collegato anche a quanto enunciato dalla CM Istruzione 119/99, laddove essa ricorda che il dirigente scolastico, che pure ha segnalato le problematiche di competenza all’Ente locale, deve in ogni caso vigilare e, se necessario, intervenire con misure organizzative
Manuale
Altri riferimenti
Per approfondimenti sul tema
Linee guida della Protezione Civile Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di
elementi non strutturali, arredi e impianti (giugno 2009)
MANUALE
Piano gestione rischi strutturali e non
Per adempiere agli obblighi derivanti dalla normativa, serve un piano di gestione dei rischi strutturali e non, con i seguenti obiettivi generali: prevenzione degli infortuni dovuti ad elementi strutturali e non monitoraggio e controllo della situazione in essere rinforzare il rapporto con l’Ente proprietario degli edifici conoscenza dei punti critici da verificare a seguito di una scossa
di terremoto conoscenza dei migliori luoghi di riparo interni all’edificio durante
una scossa di terremoto riduzione del rischio di ostruzione delle vie di fuga in caso di
evacuazione dall’edificio diffusione della cultura della partecipazione nella gestione del
proprio ambiente di lavoro
Piano gestione rischi strutturali e non
Il piano comprende: l’individuazione delle categorie di elementi da attenzionare la definizione dei criteri di rilevazione, mappatura, controllo e
gestione dei punti attenzionati la condivisione con l’Ente proprietario di una procedura di
segnalazione basata sulle effettive priorità la definizione del programma di miglioramento della
situazione in essere
Danni strutturali di coperture, muri, soffitti, pavimenti e scale (cadute, crepe, fessurazioni, cedimenti, infossamenti, ecc.)
Possibili categorie
Ancoraggi di strutture metalliche (parapetti, attrezzature da palestra, controsoffitti, canale elettriche, ecc.)
Possibili categorie
Elementi pericolosi (finestre, porte vetrate, pavimenti e scalini scivolosi o sconnessi, ecc.)
Possibili categorie
Librerie e armadi con importante sviluppo in altezza (aule, biblioteche, corridoi)
Possibili categorie
Elementi d’arredo e apparecchiature pesanti, appoggiati o fissati a parete o soffitto (ad es. lavagne a muro, veneziane, videoproiettori, plafoniere, ecc.)
Possibili categorie
Modifiche strutturali realizzate negli anni (spesso indeboliscono la struttura)
Possibili categorie
I criteri di rilevazione degli elementi da attenzionare variano a seconda delle caratteristiche degli elementi stessi
Ad esempio Crepe
Armadi
Finestre pericolose
Oggetti posti in alto
Larghezza massima, profondità, direzione, ecc. Rapporto Altezza/Profondità, stabilità, peso
Pregressi episodi di rottura, caduta, sgancio, ecc.
Peso, altezza, stabilità, incombenza
Rilevazione e mappatura
Per un approfondimento sui criteri di rilevazione degli elementi da attenzionare consultare la normativa e gli standard di vulnerabilità di seguito riportati: Linee guida CNR (Dolce e altri, 2003) http://www.regione.molise.it/web/grm/sis.nsf/0e23a70b395ef1e3c1256caf0010cc9c/3041cbe840489d10c1257601002bd1c6/$FILE/Linee%20guida%20scuole_definitive.pdf
Indirizzi della Conferenza Stato-Regioni (G.U. n. 33 del
10/2/2009) http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-02-10&atto.codiceRedazionale=09A01263&elenco30giorni=false
Rilevazione e mappatura
Linee guida del 28/1/2009 per la compilazione delle schede di sopralluogo relativo all’Anagrafe dell’edilizia scolastica di cui alla L 23/1996 (Rep. 7/CU)
http://cslp.mit.gov.it/index.php?option=com_docman&task=search_result&Itemid=10 DM 14/1/2008 – Norme Tecniche per le Costruzioni (par. 7.2.3) http://www.ingegneriasoft.com/NTC2008_Norme_tecniche_per_le_costruzioni.htm Circ. n. 617 del 2/2/2009 del Consiglio Superiore dei LL.PP. http://dsg.uniroma1.it/sylos/Circ.%20esplicativa%20NTC%202008%20n%C2%B0%20617%20del%2002_02_2009.pdf
Rilevazione e mappatura
Rilevazione e mappatura
Le fasi della rilevazione della mappatura sono in capo al Servizio di Prevenzione e Protezione scolastico in collaborazione con: RLS Insegnanti con competenze specifiche (ingegneri,
architetti, geometri, ecc.) Ente proprietario (se disponibile)
Controllo e gestione
Il controllo e la gestione dei punti attenzionati variano a seconda delle caratteristiche dei punti stessi
Ad esempio Crepe
Armadi
Finestre pericolose
Oggetti posti in alto
Monitoraggio periodico della loro evoluzione (foto), segnalazione all’Ente proprietario, controllo dopo eventi importanti (scosse di terremoto), eventuale «assaggio»
Fissaggio a parete, controllo periodico della tenuta delle staffe
Interdizione all’uso, segnalazione all’Ente proprietario, cautele nell’uso, ecc.
Divieto (coppe o simili), controllo periodico della tenuta del fissaggio, controllo dopo eventi importanti (scosse di terremoto)
Controllo e gestione
Le fasi del controllo periodico e della gestione sono in capo a diversi soggetti, a seconda delle indicazioni contenute nel piano: Dirigente Scolastico (gestione delle comunicazioni
ufficiali all’Ente proprietario) Servizio di Prevenzione e Protezione Personale insegnante e tecnico di laboratorio Addetti antincendio La segnalazione di nuove situazioni da valutare è in capo a tutto il personale scolastico e agli studenti
Elemento Cosa Chi Come Quando
Controllo delle dimensioni (larghezza e lunghezza)
SPP
Esame a vista (confronto con il precedente rilievo fatto)
Ogni sei mesi (oppure dopo un evento sismico)
Controllo della tenuta degli ancoraggi
Insegnante di Scienze Motorie
Esame a vista (o scuotimento della struttura)
Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico)
Controllo della tenuta dell’ ancoraggio
Tecnico di laboratorio
Scuotimento con pertica gommata
Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico
Controllo e gestione
Alcuni esempi
Elemento Cosa Chi Come Quando
Controllo del degrado SPP
Esame a vista (confronto con il precedente rilievo fatto)
Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico)
Controllo della tenuta degli ancoraggi
SPP Esame a vista Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico)
Controllo della stabilità e dei sostegni
SPP
Esame a vista o scuotimento con pertica gommata
Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico
Controllo e gestione
Alcuni esempi
Elemento Cosa Chi Come Quando
Segnalazione a chiunque vi acceda
Collab. scolastico
Quando il pavimento è bagnato
Controllo tenuta staffe e funzionalità dei dispositivi anti-apertura
SPP, tecnico di laboratorio, ecc.
Esame a vista (o scuotimento dell’armadio)
Una volta all’anno (oppure dopo un evento sismico)
Controllo presenza strisce antiscivolo
Collab. scolastico Esame a vista Una volta all’anno
Controllo e gestione
Alcuni esempi
Controllo e gestione
Nell’organizzare il controllo e la gestione è importante prevedere: l’uso delle foto rispetto alle situazioni che possono
evolvere nel tempo la tenuta scritta dei controlli e dei provvedimenti
adottati (registro dei controlli periodici)
Controllo e gestione
Rapporto con l’Ente proprietario Con l’Ente proprietario è possibile condividere (inserendolo nel piano): i livelli d’urgenza delle segnalazioni le modalità di segnalazione la collaborazione per il controllo della struttura in
caso di evento sismico la collaborazione per la messa in sicurezza degli
elementi non strutturali
Piano gestione rischi strutturali e non
Il piano
Fa parte integrante del DVR
E’ collegato al Piano d’evacuazione
E’ collegato al Piano d’In-formazione
Può essere ampliato Parco giochi
Cortile e recinzione
Gestione disabilità
Verde
Gestione farmaci salvavita
Riferimenti normativi
Il datore di lavoro […] organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza (art. 43, comma 1, lettera a) Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva, sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati (art. 45, comma 1)
D.Lgs. 81/08
Altri riferimenti
Art. 3 – Soggetti coinvolti La somministrazione di farmaci (salvavita) agli alunni in orario scolastico coinvolge, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze: le famiglie degli alunni e/o gli esercenti la potestà genitoriale la scuola: dirigente scolastico, personale docente ed ATA i servizi sanitari: i medici di base e le AUSL competenti territorialmente gli enti locali: operatori assegnati in riferimento al percorso d’integrazione
scolastica e formativa dell’alunno
Linee guida MIUR-MS
2005
Art.4 – Modalità di intervento La somministrazione di farmaci (salvavita) in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai genitori degli alunni o dagli esercitanti la potestà genitoriale. Gli operatori scolastici possono essere individuati tra il personale docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso ai sensi del D.Lgs. 626/94
Altri riferimenti
Manuale Gestione della sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola
(edizione INAIL 2013, pag. 341 – 343)
Manuale
Casistiche
Situazioni Gestione
La famiglia comunica che l’alunno tiene autonomamente il farmaco e all’occorrenza è in grado di autosomministrarselo
Accertarsi se non sia necessario conservarne un altro di riserva in luogo noto ed accessibile all’alunno
Avvisare della cosa gli insegnanti dell’alunno e, se necessario, i collaboratori
La famiglia chiede che il farmaco venga conservato a cura della scuola e che l’alunno vi possa accedere in autonomia per autosomministrarselo
Individuare il luogo in cui conservare il farmaco e renderlo noto ed accessibile all’alunno
Avvisare della cosa gli insegnanti dell’alunno e, se necessario, i collaboratori e chiunque operi nel luogo di conservazione del farmaco
Definire la gestione del farmaco in occasione di uscite dell’alunno dalla scuola (gite, …)
La famiglia chiede che il farmaco venga conservato a cura della scuola e che qualcuno glielo somministri in caso di necessità
Definire un piano personalizzato di assistenza all’alunno in caso di necessità
Piano emergenza farmaci
Documenti Comunicazioni Organizzazione Gestione Modello richiesta genitori
Contatti DS/SPP con SUEM/medico
Individuazione del personale coinvolto Gestione dei farmaci
Modello prescrizione del medico
Contatti DS/SPP con sostegno/servizio PS
Valutazione della necessità di una formazione specifica
Gestione del servizio PS
Piano di assistenza dell’alunno
Contatti sostegno/servizio PS con famiglia/alunno
Individuazione del luogo di conservazione e di somministrazione del farmaco
Gestione della documentazione
Tabella riassuntiva informazioni
Esempio
Contatti sostegno/servizio PS con medico
Definire l’informativa alle famiglie sull’organizzazione che si è data l’istituto
Realizzazione di simulazioni
Eventuale altra documentazione
Contatti DS/DSGA con personale segreteria
Pianificazione di eventuali simulazioni e del caso di uscite didattiche
Gestione dell’eventuale formazione specifica
Comunicazioni varie
Scadenze prevenzione incendi
Scadenze prevenzione incendi
DPR n. 151 dell’ 1 agosto 2011 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi Presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che, limitatamente a quanto indicato al comma 2 dell’art. 16 del D.Lgs. 139/2006, ha gli stessi effetti giuridici dell’istanza per il rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) Nuova scadenza: 31 dicembre 2017 (Decreto Legge del 30/12/2016 n. 244 Milleproroghe 2016)
Scadenze prevenzione incendi
Per approfondimenti sul DPR 151/2011
Manuale Gestione della sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola
(edizione INAIL 2013, pag. 298 – 301)
Il soggetto titolare della presentazione della SCIA o dell’istanza di rilascio del CPI è l’Ente proprietario degli edifici scolastici («Non risulta che il CPI rappresenti una certificazione attinente al concreto esercizio dell’attività scolastica […] piuttosto esso pare strettamente connesso all’idoneità dell’immobile rispetto all’uso-scuola» - Avvocatura generale dello Stato, 13/12/2010 – 383514)
Formazione R-ASPP
Formazione R-ASPP
Modulo A
Invariato, della durata di 28 ore, per Responsabili e Addetti SPP
Modulo B
Strutturato prevedendo un modulo comune a tutti i settori produttivi, della durata di 48 ore, per Responsabili e Addetti SPP
Modulo C
Invariato, della durata di 24 ore, solo per Responsabili SPP
Totale
100 ore per Responsabili SPP 76 ore per Addetti SPP
Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016
Formazione R-ASPP
Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016
Aggiornamento
Le ore minime complessive di aggiornamento
sono fissate in base al ruolo svolto e sono rispettivamente: ASPP: 20 ore nel quinquennio RSPP: 40 ore nel quinquennio
Formazione R-ASPP
Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016
Aggiornamento
Prevista la partecipazione a convegni e
seminari (senza limite di partecipanti) per un massimo del 50% del monte ore totale
Tolto il numero massimo di partecipanti per i convegni valevoli come aggiornamento
Per approfondimenti sull’Accordo del 7/7/2016 Linee guida
Aggiornamento del personale
Aggiornamento del personale
Ordine scolastico Tipologia lavoratore
Form. generale
Form. specifica Tot. Preposto Aggiorn.
quinquenn.
NO
la
bora
tori Nidi e Infanzia Educatori 4 8 12 no 6
Primarie Insegnanti e
educatori, anche di sostegno
4 8 12 no 6
Labo
rato
ri e
pale
stre
Secondarie di I° e II° grado e
Università
Insegnanti esclusivamente d’aula, anche di
sostegno
4 8 12 no 6
Insegnanti di laboratorio 4 8 12 8 6
Insegnanti di Educazione
Fisica 4 8 12 no 6
Studenti equiparati a lavoratori
4 8-12 12-16 no /
Scuole di ogni ordine e grado
Personale addetto
all’assistenza di disabili
4 8 12 no 6
Personale amministrativo 4 4 8 no 6
Personale tecnico 4 8 12 no 6 Collaboratori
scolastici 4 8 12 no 6
Dirigenti 16 16 no 6
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 (interpretazione SiRVeSS)
Aggiornamento personale
Destinatari Indicazioni date dall’Accordo Esempi di contenuti
Lavoratori
Non dovranno essere riprodotti meramente argomenti e contenuti già proposti nei corsi base, ma si dovranno trattare significative evoluzioni e innovazioni, applicazioni pratiche e/o approfondimenti che potranno riguardare: approfondimenti giuridico-normativi aggiornamenti tecnici sui rischi ai
quali sono esposti i lavoratori aggiornamenti su organizzazione e
gestione della sicurezza fonti di rischio e relative misure di
prevenzione
Novità normative di particolare rilevanza
Revisione di piani d’emergenza
Esito di una nuova valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
Modifiche strutturali, impiantistiche o organizzative di particolare rilevanza
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
Aggiornamento personale
Destinatari Indicazioni date dall’Accordo Esempi di contenuti
Preposti
In relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro
Modifiche sostanziali nelle attività didattiche di laboratorio
Nuove macchine o attrezzature di laboratorio
Ristrutturazione laboratori Nuove procedure di lavoro
e/o di controllo periodico nei laboratori
Aggiornamento del piano di formazione degli studenti e/o dei suoi contenuti
Dirigenti
Modifiche del ruolo dei dirigenti nei piani d’emergenza
Nuova valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
Aggiornamento personale
L’Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016 contiene disposizioni integrative e correttive dell’Accordo del 2011 In base a queste nuove disposizioni l’aggiornamento del personale può essere realizzato anche in incontri a carattere di convegno o seminario, ma al più per 3 ore delle 6 totali previste nei 5 anni Le altre 3 ore devono essere realizzate in corsi d’aggiornamento con al massimo 35 partecipanti
Aggiornamento personale
Nulla vieta di organizzare aggiornamenti congiunti (è una scelta suggerita dal Responsabile del Progetto Formativo al DS), purché: l’argomento sia adatto ai diversi profili coinvolti venga verbalizzata tale scelta, indicando i nominativi
delle persone aggiornate come lavoratori in una lista diversa da quella delle persone aggiornate come preposti o dirigenti
venga predisposto un attestato diversificato per i tre profili
Monitoraggio effetti L 128/2013
Monitoraggio effetti L 128/2013
Riferimento normativo Legge 8 novembre 2013 n. 128 Divieto di fumo per la tutela della salute nelle scuole All’interno del Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 Obiettivo Rilevare la pratica del fumo di tabacco in ambito scolastico e valorizzare le iniziative orientate alla promozione di comportamenti salutari e a una scuola libera dal fumo Responsabile del monitoraggio Azienda ULSS 1 Dolomiti (dr.ssa Marcolina)
Modalità di raccolta dei dati scheda rilevazione compilata dal R-ASPP questionario compilato dal DS plessi di scuole di ogni ordine e grado del Veneto raccolta dati tra febbraio e giugno 2016 Livello di partecipazione 56 istituti hanno inviato scheda + questionario 133 istituti hanno inviato solo la scheda 17 istituti hanno inviato solo il questionario 299 plessi su cui è stata utilizzata la scheda Maggioranza assoluta di IC che hanno partecipato al
monitoraggio
Monitoraggio effetti L 128/2013
L 128/2013 – Divieto di fumo
Dai questionari compilati dai DDSS
Voce % rispetto ai questionari raccolti Note
Azioni prevenzione tabagismo (q. 1) 32%
Il 63% di chi ha risposto «no» è interessato ad attivare azioni
Presenza regolamento interno (q. 2) 81% 58% condiviso con studenti e genitori
Misure disciplinari studenti (q. 3a) 84% Comunicazione ai genitori e note disciplinari
Misure disciplinari personale (q. 3b) 90% Avvisi verbali e sanzioni
L 128/2013 – Divieto di fumo
Dalle schede compilate dagli R-ASPP Internamente agli edifici
Voce Dati raccolti Note
Visti fumare
Studenti 0,5%
(rispetto alle schede raccolte) 1.275 aree interne
visitate Personale
0,7% (rispetto alle
schede raccolte)
Dove
Scale, atrii e corridoi 8 3 docenti, 2 ATA, 2 studenti e 1 altro
Servizi igienici studenti 4 4 studenti
Palestre 4 1 docente, 1 ATA, 1 studente e 1 altro
L 128/2013 – Divieto di fumo
Dalle schede compilate dagli R-ASPP Esternamente agli edifici – Aree di pertinenza
Voce Dati raccolti Note
Cartellonistica spazi esterni (q. 2) 68% Sempre ben visibile ed integra
Visti fumare
Docenti 14
224 aree monitorate Valori assoluti
ATA 19 Studenti 10 Alti 16
L 128/2013 – Divieto di fumo
Dalle schede compilate dagli R-ASPP Esternamente agli edifici – Aree NON di pertinenza
Voce Dati raccolti Note
Visti fumare
Docenti 50 241 aree monitorate
(fino a 20-25 m) Valori assoluti
ATA 47 Studenti 28 Alti 80