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BeeNet Apicoltura e ambiente in rete

Incontro BeeNet Sintomatologia da avvelenamento

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I pesticidi: loro impiego

ERBICIDI

FUNGICIDI

ACARICIDI

LARVICIDI - IGR

ADULTICIDI

INSETTICIDI

ALTRI: NEMATOCIDI, MOLLUSCHICIDI, ECC.

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I pesticidi: loro impiego

ERBICIDI

FUNGICIDI

ACARICIDI

LARVICIDI - IGR

ADULTICIDI

INSETTICIDI

ALTRI: NEMATOCIDI, MOLLUSCHICIDI, ECC.

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I pesticidi: modalità d’azione

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I pesticidi: applicazioni

Polline di Grano saraceno

(Fagopyrum esculentum

Moench) con microcapsule

Seme di mais conciato

Trattamento spray con

prodotto liquido su pero

granulato

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I pesticidi: vie di contatto

Residui nel polline, nel nettare,

nella melata e nelle gocce di

rugiada e di guttazioni

Durante il sorvolo di

un area trattata

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I pesticidi: vie di contatto

Caso specifico: semi conciati

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I pesticidi: classi di tossicità

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I pesticidi: alcuni esempi

Principio attivo DL50 contatto (µg/ape)

DL50 orale (µg/ape)

Impiego

Acetamiprid 8.09 14.53 I: insetticida sistemico usato contro insetti con apparato pungente-succhiante e masticatore

Azoxystrobin 200 25 F: fungicida ad ampio spettro d’azione usato sopratutto su vite, frumento ed orticole

Carbaryl 0.14 0.21 I: carbammato che agisce per contatto e per ingestione con azione citotropica

Deltametrin 0.0015 0.079 I: piretroide che agisce per conatto ed ingestione contro una vasta gamma di insetti

Diclopop-methyl 131 100 H: avenicida-graminicida di post-emergenza precoce, attivo per via sistemica

Difenoconazole 177 100 F: inibitore della biosintesi dell’ergosterolo, principale sterolo attivo nella formazione della mebrana cellulare. Indicato su molte colture

Dimethoate 0.1 0.1 I: insetticida ad ampio spettro d’azione che agisce per contatto ed ingestione

Imidacloprid 0.018 0.0037 I: neonicotinoide sistemico, usato contro insetti con apparato pungente-succhiatore

Spirodiclofen 200 196 I: insetticida-acaricida usato su pomacee, drupacee, vite ed agrumi

Tau-fluvalinate 18.4 18.4 I: Aficida ed acaricida piretroide. Usato in passato anche in apicoltura contro varrroa

Triflumuron 200 226 I: IGR, usato contro vari insetti

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Effetti sulla covata

Tipici effetti del fenoxycarb sulla covata dell’ape: evidenti striature

semilunari bianche o rosate sul bordo interno degli occhi composti

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Effetti sulla regina

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Effetti sub-letali

Effetti sul movimento, capacità di volo e deambulazione

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Effetti sub-letali

Percorso di volo

Effetti sulla capacità di homing

9087

84

0 0

API tornate all’ALVEARE

Dosi di 100-500 ppb di imidacloprid

riducono la capacità di homing delle

api bottinatrici (Bortolotti et al. 2003).

Stessi risultati sono stati osservati

anche con altri neonicotinoidi (e.g

Henry et al. 2012)

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Effetti sub-letali

Effetti sulla capacità di apprendimento

Dosi subletali di imidacloprid e altri neonicotinoidi producono un effetto

sulla capacità di apprendimento e memorizzazione a breve e a lungo

termine attraverso il test del PER (Proboscid Extension Reflex)

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Effetti sub-letali

Effetti sulla danza

Dosi subletali di parathion inibiscono la comunicazione tramite la danza nelle api

bottinatrici (Schricker and Stephen, 1970). In altri casi si possono osservare api che

effettuano la danza all’esterno dell’alveare, sul predellino di volo (Accorti, 1996)

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Effetti sub-letali

Effetti sull’attività di bottinamento

Dosi di 20 ppb di imidacloprid

riducono l’attività di

bottinamento, mentre quantità

superiori a 100 ppb la inibiscono

completamente dopo 30-60

minuti (Schmuck, 1999)

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Effetti sub-letali

Effetti sulla termoregolazione

L’ingestione di 2,5-4,5 ng/ape di deltametrina provoca un effetto significativo

sulla termogenesi delle api (Vandame and Belzunces, 1998)

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Effetti sub-letali

Effetti dilazionati sulla famiglia della deficienza di termoregolazione

Api allevate a temperature subottimali hanno una longevità significativamente più

bassa delle altre (Medrzycki et al. 2010).

35 °C

33 °C

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Effetti sinergici

Effetti sinergici tra imidacloprid e Nosema (da Alaux et al. 2009)

Interazione pesticida - patogeno

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Mortalità di api

Mortalità: in apicoltura può assumere due significati:

• morte della famiglia

• mortalità significativa delle singole api, senza che la famiglia

venga a morte

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Quadro clinico 1

Molte api morte davanti all’alveare

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Quadro clinico 1

Molte api morte davanti all’alveare

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Quadro clinico 1

Molte api morte davanti all’alveare

Api morte dentro

l’alveare / gg

Livello di mortalità Causa

< 100 mortalità naturale

200-400 basso possibile avvelenamento

500-900 medio probabile avvelenamento

> 1.000 alto avvelenamento grave

Mortalità naturale = circa 1000 api al giorno di cui il 80-90% muore in campo

ed il resto in alveare. Di queste però generalmente se ne trovano a terra fuori

dall’alveare circa l’1% in quanto le api morte sono mangiate da vespe, uccelli

lucertole, ecc.

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Quadro clinico 2

Indebolimento della famiglia

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Quadro clinico 3

Spopolamento della famiglia

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Contestualizzazione

Periodi e trattamenti critici

1. In primavera, in concomitanza con la semina del mais;

2. In primavera-estate, in concomitanza con i trattamenti in pre-

fioritura o in post-fioritura sui frutteti;

3. In primavera-estate in concomitanza con i trattamenti in

fertirrigazione su melone e anguria;

4. In estate, in concomitanza con i trattamenti obbligatori contro

la cicalina delle viti (vettore della flavescenza dorata);

5. In estate in concomitanza con i trattamenti contro la zanzara;

6. In estate in concomitanza con i trattamenti in post-fioritura

sugli agrumi.

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Sintomatologia

• Molte api morte nelle immediate vicinanze dell'alveare;

• Irrequietezza e aggressività;

• …..oppure, all'opposto, guardiane che non mostrano segni di difesa dell'alveare;

• Rigurgito del nettare o stordimento e paralisi delle singole api;

• Spopolamento rapido se la covata è nutrita col materiale contaminato appena importato;

• Spopolamento lento qualora invece il polline venga immagazzinato. In questo caso si ritrovano larve e pupe morte appena fuori dall'alveare, quando ormai sfugge ogni relazione di causa-effetto;

• La paralisi alle ali, la perdita di energia, gli spasmi nervosi ed il disorientamento, impediscono alle api il volo e quindi il ritorno in alveare. Tutto ciò vuol dire un lento e progressivo spopolamento dell'alveare fino, nei casi più gravi, alla completa estinzione della colonia;

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Sintomatologia

• L'ovideposizione nella regina può subire drastiche riduzioni fino alla sterilità;

• Colonie popolose e forti, essendo caratterizzate da un numero di bottinatrici molto alto, possono subire danni più consistenti delle colonie deboli;

• Una famiglia già indebolita dalle malattie è maggiormente suscettibile all'azione di un p.a. tossico;

• Analogamente può accadere che l'immissione nell'ambiente di un p.a. debolmente tossico o in dosi subletali indebolisca una colonia predisponendola a soccombere per cause patologiche;

• E' quindi indispensabile conoscere sempre lo stato sanitario degli alveari per poter formulare diagnosi quanto più affidabili possibile e per non attribuire la morte della colonia a cause errate

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Sospetto avvelenamento: cosa fare?

• Intervenire in tempi brevi, possibilmente entro le 24 ore dall’inizio dei

sintomi, perché alcuni principi attivi si possono degradare

facilmente;

• Intervistare gli apicoltori, circa:

- lo stato delle famiglie e le tecniche apistiche adottate negli ultimi

tempi, trattamenti, alimentazione …..

- gli eventuali problemi analoghi avuti in passato

- gli eventuali sospetti su possibili trattamenti insetticidi effettuati

nei paraggi, in relazione alle colture presenti;

• Osservare ed annotare le colture circostanti l’apiario. In genere gli

apicoltori segnalano trattamenti con fitofarmaci, effettuati a breve

distanza dagli apiari.

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• Fotografare, sia gli alveari, che l’ambiente circostante, in particolare

la flora, sia coltivata che spontanea e la presenza di eventuali fiori,

sia sulle piante probabilmente trattate, che sottostanti e circostanti;

• Annotare il tipo di polline che le api stanno immagazzinando, per

avere indicazioni circa le specie floreali visitate;

• Osservare gli alveari dello stesso apiario non colpiti. Infatti, non tutti

gli alveari sono colpiti allo stesso modo (i più forti, spesso subiscono

maggiori danni).

• Controllare gli alveari, sia per accertare le condizioni del nido, che per

escludere altre patologie;

• Effettuare dei campionamenti, sia di matrici apistiche che ambientali,

per individuare i principi attivi responsabili della moria. I campioni

vanno congelati subito consegnati e spediti in tempi brevi ai laboratori

competenti.

Sospetto avvelenamento: cosa fare?

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Osservazione

del quadro

clinico

dell’alveare

Campionamento

delle api per

analisi chimiche

e patologiche

Indebolimento

o spopolamento

della famiglia

Mortalità

anomala

Osservazione del

contesto

ambientale anche

in relazione al

periodo dell’anno

Trattamenti

effettuati di recente

nella zona

Campionamento

di vegetali e

analisi residui

Campionamento

di covata, cera,

polline e analisi

residui

Campionamento

di api vive, covata e

analisi patologiche

Sospetto avvelenamento: cosa fare?

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Caso SPIA_2009-2

Grave apicidio in provincia

di Bologna durante la

semina del mais

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Caso SPIA_2009-2

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Caso SPIA_2009-2

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Caso SPIA_2009-2

Campioni analizzati da IZS delle Venezie di Padova

Campione Matrice Imidacloprid Thiamethoxam Clothianidin

1 Seme da sacchetto 30 ng/g 320 ng/g 60 ng/g

2 Piantina mais nr nr 2.900 ng/g

3 Api nr nr nr

Campioni analizzati da CRA-API di Bologna

Campione Matrice Imidacloprid Thiamethoxam Clothianidin

276

Seme prelevato in campo nr nr nr

273

Fiori spontanei (veronica) 470 µg/kg 1.060 µg/kg nr

274 Erba (spontanea) nr nr nr

275 Erba (spontanea) nr nr nr

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Caso SPIA_2009-3

Gravi apicidi in Calabria

durante I trattamenti sugli

agrumi

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Caso SPIA_2009-3

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Caso SPIA_2009-3

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Caso SPIA_2009-3 Apiario Campione Contenuto Analisi chimica

Corigliano1 CAL 1A Api

Imidacloprid: 25 ng/g Thiamethoxam: 10 ng/g Acetamiprid: 17 ng/g Metomil: 63 ng/g Nosema: negativo (A. Besana)

Corigliano1 CAL 1B Arancio -

Corigliano1 CAL 1C Clementino 1

Imidacloprid: 17 ng/g Thiamethoxam: 30 ng/g Acetamiprid: 13 ng/g Metomil: 580 ng/g

Corigliano1 CAL 1D Clementino 2 Metomil: 1.000 ng/g

Corigliano2 CAL 2A Api Imidacloprid: 15 ng/g Clothianidin: 159 ng/g Acetamiprid: 36 ng/g

Corigliano2 CAL 3A Arancio Thiamethoxam: 11 ng/g Acetamiprid: 21 ng/g

Rotondella1 BAS 1A Api (3 aliquote)

Imidacloprid: 90 ng/g Clothianidin: 113 ng/g Acetamiprid: 203 ng/g Thiamethoxam: 107 ng/g Thiacloprid: 79 ng/g Nosema: negativo (A. Besana)

Rotondella1 BAS 1B 1 Pezzo di favo Peste Americana: negativo Peste Europea: negativo C

am

pio

ni a

na

lizza

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do

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Caso SPIA_2012-8

Caso di indebolimento delle

famiglie in Puglia durante la

primavera (maggio).

Alcuni sintomi: api nere liscie (CBPV); Alveari colpiti da

covata “in liquefazione” con sintomi atipici rispetto alle

patologie pestose; mortalità anomala (avvelenamento)

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Caso SPIA_2012-8

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Caso SPIA_2012-8

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Caso SPIA_2012-8

Codice campione Matrice Laboratorio

analisi

Tipologia

analisi

Risultato

BeeNet_SPIA_2012-8A Api vive CRA-API

Bologna

Analisi

patologiche

Virus*:

DWV: <1,00E+02 (< 100);

ABPV: negativo;

CBPV: 1,36E+05

(136.000)

BeeNet_SPIA_2012-8B

BeeNet_SPIA_2012-8C

Api morte sul

fondo dell’arnia,

api morte davanti

al predellino, api

vive tremolanti

CRA-API

Bologna

Screening

pesticidi**

Chlorpyriphos-ethyl 0,030

mg/kg

BeeNet_SPIA_2012-8D favo CRA-API

Bologna

Analisi

patologiche

per peste

europea

negativo

BeeNet_SPIA_2012-8F polline CRA-API

Bologna

Screening

pesticidi*

Chlorpyriphos-ethyl 0,024

mg/kg

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Cosa può fare l’apicoltore

• Per le api, in caso di avvelenamento da fitofarmaci, non esistono né antidoti né

possibilità di cura;

• Se la causa di avvelamento si sospetti continui ad essere presente nell’ambiente

circostante l’apiario è consigliabile spostare gli alveari in una zona non

contaminata;

• Se il fenomeno non è troppo accentuato è bene fornire uno sciroppo zuccherino

(1:1) e rinforzare la colonia con nuove api adulte;

• Qualora si sospetti che l'avvelenamento derivi dal polline, togliere alla famiglia le

scorte e sostituirle con polline indenne o altri sostituti idonei;

• I favi contaminati dovranno essere tenuti in acqua per almeno 24 ore, risciacquati

accuratamente per eliminare tutto il polline ed infine asciugati all'aria;

• Tuttavia, poiché molti p.a. sono liposolubili e possono essere trasferiti alla cera,

per sicurezza è bene eliminarli oppure concentrarli, così come l'eventuale covata

recuperata da colonie indebolite, in pochi alveari in modo da poterli tenere sotto

controllo ed eventualmente circoscrive il danno derivante da contaminazioni

persistenti.

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• L’apicoltore denuncia l’evento al Servizio Veterinario dell’ASL competente sul

territorio.

• Il Servizio Veterinario procede alla diagnosi e all’accertamento delle probabili cause

che hanno determinato la moria di api e famiglie.

• Dal momento in cui il Veterinario accerta che l’evento in questione non è

riconducibile a fattori di tipo patologico o sanitario derivanti da malattie dell’alveare,

procede ad un prelievo di un campione di api morte da sottoporre ad analisi fisico-

chimica.

• In caso di sospetto avvelenamento da sostanze chimiche, il Veterinario addetto

trasmette il verbale di intervento via fax al Servizio Fitosanitario Regionale

competente e provvede ad inviare contestualmente il campione di api raccolto

all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, o ad altro laboratorio, per la determinazione

analitica.

• Il Servizio Fitosanitario Regionale procederà, direttamente o tramite i Servizi

Provinciali Agricoltura, all’accertamento di violazione mediante sopraluogo presso le

aziende agricole che presumibilmente hanno originato il danno attraverso trattamenti

antiparassitari irregolari anche con prelievi di materiale vegetale.

Cosa può fare l’apicoltore

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Compilazione di

un semplice

modulo :

Chi:………………

Dove:…………….

Quando:…………

Cosa:…………….

Ipotesi:…………..

Segnalazione

tramite il

Sistema

informativo

BeeNet

COME FUNZIONA?

Intervento sul

posto e prelievo

campioni

Banca dati del Sistema

Infomativo BeeNet

Seguire il caso

a distanza

Referenti centrali e

regionali SPIA

Attivazione

SPIA

Servizio Veterinario

AUSL

(patologie)

Servizio

fitosanitario

(avvelenamenti)

Referenti centrali

Referenti regionali

Tecnici locali Valutazione

oggettiva

dell’evento A

B

Richiesta di

invio campioni

per analisi

Analisi

campioni

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BeeNet Apicoltura e ambiente in rete

Grazie per l’attenzione!